I prodotti biologici

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I prodotti biologici
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L’alimento “sano” spesso viene identificato con l’alimento “biologico”, abusando anche un po’ del
termine. Che cosa significa in realtà che un prodotto è “biologico”? E come si distingue da un
prodotto che non lo è? La parolina “bio”, che ormai compare frequentemente su tanti alimenti,è
sufficiente a identificarli come biologici?
I prodotti denominati “biologici” sono quelli ottenuti secondo precise norme di produzione, stabilite
dall’Unione Europea con il regolamento 2092/91/CEE e le sue successive modifiche e integrazioni.
Una produzione, per essere definita biologica, deve:
- utilizzare metodi naturali al posto di mezzi chimici (tranne alcune eccezioni autorizzate);
- escludere assolutamente l’uso di organismi geneticamente modificati (OGM);
- utilizzare varietà di piante resistenti ai parassiti;
- difendere l’equilibrio del terreno senza sfruttarlo eccessivamente;
- fertilizzare il terreno solo con materie organiche e minerali di origine naturale;
- lavorare il terreno applicando tecniche non distruttive;
- praticare la rotazione delle colture.
I produttori che intendono certificare le loro produzioni come biologiche devono sottoporsi a uno
specifico sistema di controllo che attesti il rispetto della normativa.
Esistono prodotti biologici a due livelli diversi:
a) I prodotti i cui ingredienti sono di origine biologica in misura non inferiore al 95%.
b) I prodotti i cui ingredienti sono di origine biologica in una misura compresa tra il 70 e il 95%.
L’indicazione “biologico” non dovrebbe comparire nella denominazione di vendita.
Solo dall’etichetta sul prodotto si può ricavare che si tratta di un alimento biologico.
Allevamenti biologici. Non solo i prodotti agricoli possono essere biologici, ma anche i prodotti di
origine animale (carne, uova, miele, latte e latticini). Sono definiti biologici gli allevamenti in cui
siano banditi gli OGM sia come mangimi sia come razze allevate e gli animali vengano nutriti con
foraggi e leguminose di origine biologica, non debbano vivere chiusi in gabbia, ma abbiano
garantiti uno spazio adeguato, aria e luce naturale.
Il costo del biologico. Pur consapevoli dei grandi vantaggi di un’alimentazione basata su prodotti
biologici, molti consumatori sono frenati dall’acquistarli in ragione del loro prezzo, normalmente
superiore a quello di prodotti equivalenti di provenienza diversa; il biologico ha così assunto il
carattere di una scelta elitaria, riservata a pochi. Per ovviare a ciò e favorire la diffusione del
biologico, a Torino è stato organizzato, in via sperimentale, un gruppo di acquisto per la spesa
biologica.
La spesa biologica. La formula prevede il contatto diretto tra il consumatore finale e un gruppo di
cascine locali certificate biologiche, che ogni settimana inviano a casa un “cesto della spesa”
comprensivo di frutta, verdura, carne, salume, latte e latticini, il cui contenuto varia a seconda della
produzione. In tal modo si eliminano i costi di intermediazione (e quindi diminuisce il costo finale);
inoltre il consumatore ha un controllo maggiore su ciò che porta in tavola.
1. La dicitura Prodotto da agricoltura biologica indica che almeno il 95% degli ingredienti
utilizzati è stato prodotto con metodo biologico.
2. Sull’etichetta non solo deve essere indicato il nome dell’organismo di controllo, ma anche la
sua autorizzazione ministeriale.
3. L’etichetta deve riportare: indicazione dello Stato (IT), sigla dell’organismo di controllo,
codice del produttore e un codice alfanumerico.
4. A volte compare il logo dell’organismo di certificazione, ma la sua presenza è facoltativa.
5. La presenza nel nome del prodotto di parole che richiamano il biologico (ad es. “bio”) non
costituisce necessariamente una garanzia.
Fonte: Regione Piemonte 2005.