Nè carcere nè arresti domiciliari a Bologna non è reato picchiare i

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Nè carcere nè arresti domiciliari a Bologna non è reato picchiare i
BOLOGNA PRIMO PIANO
DOMENICA 20 OTTOBRE 2013
LA GIUSTIZIA INGIUSTA
3
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IKEA, 18 DICEMBRE 2012
MAGISTRATI OPPOSTI
V. D. S., 25 ANNI, ATTIVISTA
DEL COLLETTIVO, RUPPE
IL NASO A UNA POLIZIOTTA
IL PM CHIEDE IL CARCERE
O GLI ARRESTI DOMICILIARI,
IL GIUDICE NEGA ENTRAMBI
CRASH IL RICORSO DELLA PROCURA CONTRO L’ORDINANZA CHE HA LASCIATO LIBERO IL PICCHIATORE
«La decisione del gip? Superficiale»
Duro il pm Gustapane: «Un ragionamento del tutto errato e pretestuoso»
di GILBERTO DONDI
UNA MOTIVAZIONE «superficiale», affermazioni «apodittiche
e contraddittorie», un ragionamento «del tutto errato e pretestuoso». Non usa la diplomazia la
Procura nel contestare la decisione del gip Bruno Giangiacomo,
che lo scorso 2 ottobre ha respinto la richiesta di carcere per l’attivista del collettivo Crash, V. D.
S., 25 anni, originario di Palermo
ma residente in città, accusato di
aver rotto il naso con una cinghiata a una poliziotta durante gli
scontri fra manifestanti e forze
dell’ordine avvenuti nel dicembre 2012 davanti all’Ikea di Casalecchio. Il pm Antonello Gustapane aveva chiesto il carcere o, in subordine, gli arresti domiciliari
per il giovane, visto «l’elevato e
fondato rischio di reiterazione
del reato». Aveva inoltre chiesto
misure cautelari per altri nove indagati per gli stessi incidenti. Richieste tutte respinte. Ma la posizione più grave era certamente
quella di V. D. S., l’unico per cui
ora la Procura ha proposto appel-
L’ACCUSA / 1
«V. D. S. ha un’elevata
attitudine a reiterare
reati della stessa indole»
lo al Riesame, chiedendo di nuovo il carcere o i ‘domiciliari’. Se
ne discuterà nell’udienza già fissata per il 31 ottobre.
«RISPETTIAMO la decisione
del gip — commenta il procuratore aggiunto e portavoce della Pro-
cura, Valter Giovannini —, ma riteniamo indispensabile un pronunciamento del Tribunale del
riesame». Nel ricorso, il pm Gustapane ricostruisce i fatti: quel
giorno il 25enne, con «atteggiamento subdolo», aveva aggirato il
cordone delle forze dell’ordine, attaccando da una posizione laterale un’assistente capo della polizia
scientifica, di 41 anni, disarmata
e senza casco, che stava riprendendo gli scontri. Il giovane aveva dato una cinghiata in faccia alla poliziotta, rompendole il naso, poi
l’aveva insultata e derisa: «Finalmente anche voi vi fate male, scema stupida che non capisci un c...
Barbie bionda rifatta». Poi si era
prodotto in altre ‘imprese’, lanciando oggetti contro gli agenti.
LA PROCURA contesta in toto il
ragionamento del gip Giangiaco-
mo secondo cui, nonostante i tanti precedenti di polizia del 25enne, «i fatti risalgono ormai a nove
mesi fa e non vi sono elementi
che indichino un’attualità delle
esigenze cautelari». Nel ricorso il
pm è lapidario su questo punto e
L’ACCUSA / 2
«Il giudice non tiene conto
dei gravissimi fatti di violenza
del 27 maggio in piazza Verdi»
scrive che «il gip, con estrema superficialità», non tiene conto di
quanto accaduto il 27 maggio scorso, quando lo stesso giovane partecipò «ai gravissimi fatti di violenza accaduti in piazza Verdi» durante i quali la polizia fu costretta
alla ritirata dai collettivi in tumul-
to. Il pm l’aveva scritto chiaramente nella richiesta, ma il gip
non ne ha tenuto contro, «mostrando così chiaramente — scrive Gustapane — di non aver letto
quanto riportato nella richiesta».
PER LA PROCURA, V. D. S. riveste «il ruolo di leader» del collettivo Crash e, viste le oltre venti denunce a suo carico e una condanna ormai irrevocabile del 2011
(anche questa non adeguatamente considerata dal gip, secondo il
pm), deve andare in carcere. E deve andarci perché «il complesso
degli elementi di prova raccolti...
giustifica l’applicazione della misura cautelare» poiché, scrive sempre l’accusa, «c’è una prognosi di
elevata attitudine da parte di V.
D. S. a commettere nuovamente
reati delle stessa indole».
HANNO DETTO
CINGHIATE
Gli scontri di nove mesi fa
davanti all’Ikea di Casalecchio,
durante i quali un’assistente
capo della ‘scientifica’
riportò la frattura del naso
L’antagonista
Dopo averla ferita
al volto con una cinghiata,
urlò all’agente,
disarmata: «Finalmente
anche voi vi fate male,
scema stupida che non
capisci un c... Barbie
bionda rifatta»
La Procura
Il portavoce Valter
Giovannini: «Rispettiamo
la decisione del gip, ma
riteniamo indispensabile
un pronunciamento del
Tribunale del riesame».
Dove l’udienza è fissata
per giovedì 31 ottobre
LA SPEDIZIONE GLI ATTIVISTI BOLOGNESI ALLA MANIFESTAZIONE
SONO PARTITI ieri mattina in
trecento, a bordo di cinque pullman. «Ma tanti altri sono arrivati
a Roma in auto», assicurano gli interessati. Il ‘contingente’ bolognese che ha partecipato al corteo degli antagonisti contro l’austerity
di ieri a Roma è stato insomma
corposo. L’appuntamento è stato
di primo mattino davanti all’autostazione, da dove i pullman noleggiati hanno fatto rotta verso la capitale trasportando centri sociali
e collettivi studenteschi, a partire
da Crash, Tpo, Cua e tanti altri.
DURANTE il corteo, che secondo gli organizzatori ha visto la par-
Trecento a Roma. «Un successo»
tecipazione di 70mila persone, ci
sono stati scontri con le forze
dell’ordine, tafferugli, sassaiole e
bombe carta lanciate davanti al
ministero dell’Economia. Sedici i
fermati fra gli antagonisti, diversi
feriti fra polizia e carabinieri.
CINQUE PULLMAN La partenza di collettivi e centri sociali
«È STATO un successo — dice
al telefono Andrea, di Cua —, il
corteo ha chiamato in piazza decine e decine di migliaia di persone. Abbiamo dimostrato che ci sono percorsi di lotta, alternativi alle politiche inutili dei governanti,
con cui è possibile tracciare un
percorso per uscire dalla crisi e assicurare un futuro alle giovani generazioni». La manifestazione ieri sera è arrivata a Porta Pia, dove
migliaia di ragazzi hanno trascorso la notte fra balli, birre e proteste. «Come tutti gli altri partecipanti al corteo — aggiunge Andrea — abbiamo partecipato
all’assedio del ministero dell’Economia, così come all’occupazione
di Porta Pia e alle altre iniziative
della manifestazione. I sedici fermati? Al momento non ci risulta
che ci siano dei bolognesi, ma di
alcuni di loro non sono state ancora diffuse le generalità».