Galardo, ascoltati i primi testimoni
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Galardo, ascoltati i primi testimoni
16 Latina I carabinieri puntano a una misura di prevenzione per l’ultrà nerazzurro Il giornale di GIOVEDÌ 16 LUGLIO 2015 GIUDIZIARIA Bortolin a rischio sorveglianza I giudici si sono riservati la decisione. Il 33enne intanto ha ottenuto i domiciliari di CLEMENTE PISTILLI C hiesta la sorveglianza speciale per l’ultrà Fabio Bortolin. Dopo la misura di prevenzione proposta dai carabinieri, ieri il caso è stato discusso davanti al Tribunale di Latina e i giudici si sono riservati la decisione. Flavio Alejandro Bortolin, 33 anni, conosciuto come Fabio,unadelle animedellatifoseria del Latina Calcio, nel marzo dello scorso anno era fi- Fabio Bortolin. A sinistra il momento dell’arresto g Condannato a 7 anni per tentato omicidio nito accusato di aver accoltellatounragazzo duranteunalite. Imputato per tentato omicidio, il giovane un mese fa è stato condannato per quell’episodio a sette anni di reclusione. I fendenti erano stati inferti alla vittima al collo e medico legale Silvestro Mauriello, consulente della Procura, aveva sostenuto che quelle ferite avrebbero potuto essere mortali. Tutto per un litigio avvenuto all’interno di un pub in via Veio.Dopo la zuffa eil ferimento della vittima le inda- gini eranostate coordinatedal sostituto procuratore Giuseppe Miliano e i carabinieri, dopo aver svolto gli accertamenti e ascoltato le persone presenti, si erano convinte che il responsabile fosse Fabio Bortolin, cheera stato perquesto arrestato su ordine del giudice per le indagini preliminari Mara Mattioli e rinchiuso in carcere. I carabinieri, alla luce dei precedenti del 33enne, tutti per episodi di violenza allo stadio, che gli erano costati anche un Daspo, ritenendolo un soggetto pericoloso, hanno LA SENTENZA chiesto anche l’applicazione di una misura di prevenzione. Una misura discussa appunto ieri,davantial TribunalediLatina, con il pm che ha insistito per la sorveglianzaspeciale e il difensore del 33enne, l’avvocato Valentina Sartori, che ha cercato di smontare la tesi dell’Arma. I giudici si sono riservati la decisione e se a Bortolin dovesse essere applicata la misura, anche se dovesse tornare libero per il tentato omicidio, avrebbe numerose restrizioni alla libertà personale. Proprio per le coltellate in via Veio, per cui è stato con- dannato in primo grado, l’ultrà ha però ottenuto ora i domiciliari, uscendo dal carcere dove era rinchiuso da dicembre. A concedere al giovane il beneficio è stato il Tribunale di Latina, accogliendo una richiesta degli avvocati Alessia Vita e Sartori. Disposto un nuovo giudizio d’appello per 7 imputati Sconti in vista per i pusher di Annaba Sconti di pena in vista per sette imputati nel processo antidroga denominato “Annaba”. La Cassazione ha annullato le sentenze di condanna per Rida Allali, Bilal Birrdjam, Djaloud Boukefoussa, Hacene Ounissi, Noura Hablani, Giuseppe Della Rocca e Paolo Coppola, disponendo un nuovo processo davanti alla Corte d’Appello di Roma. Una decisione presa dopo che la Consulta ha dichiarato incostituziona- le la legge Fini-Giovanardi e riportato sostanziali differenze di pena tra chi è accusato di spaccio di droghe leggere e chi di droghe pesanti. Il processo “Annaba” è il frutto delle indagini della Mobile sul tentato omicidio, di cui restò vittima proprio Rida Allali, dell’8 gennaio 2011 in via Portogallo. Gli investigatori scoprirono così una rete di spaccio di eroina, cocaina e hashish costituita a Latina da algerini e da alcuni italiani, che vendevano sostanze stupefacenti soprattutto nella zona di Santa Maria Goretti, delle autolinee, del Latina Fiori, di piazza del Quadrato e del palazzo di vetro. Arrivarono ben presto arresti e condanne e Rida Tutto iniziò con le coltellate in via Portogallo e Hablani ottennero un po’ di sconto in appello: 6 anni e 8 mesi per Rida e 1 anno e 2 mesi per Hablani. Confermate invece le condanne a 2 anni per Della Rocca, 2 anni per Coppola, 6 anni per Hounissi, 6 per Birrdjam, e 2 anni e 4 mesi per Boukefoussa. Ora, però, i sette verranno nuovamente giudicati dai giudici della Corte d’Appello di Roma e per loro si profila un’ulteriore sconto sulla pena. Cle.Pis. PRESENTATE DAGLI AVVOCATI DIVERSE ECCEZIONI Si è tenuta ieri mattina l’udienza relativa al processo che vede imputato il medico e politico Maurizio Galardo, e altre otto persone, per una presunta truffa relativa alle prescrizioni di medicinali e su un presunto accordo corruttivo per il rifacimento del parcheggio all’interno dell’Università pontina. Gli avvocati della difesa, tra cui Andrea Nascani e Angelo Palmieri, hanno presentato diverse accezioni sulle quali il collegio del Tribunale di Lati- Galardo, ascoltati i primi testimoni na, presieduto dal giudice Pierfrancesco De Angelis, si è riservato. Il presidente ha però disposto che il pubblico ministero ricercasse le richieste di proroga delle indagini che mancano nel fascicolo. È iniziato quindi il dibattimento e sono stati ascoltati i primi testi dell’accusa. In particolare un maresciallo dei carabinieri che ha predisposto le intercettazioni e ha riferito su questa parte delle indagini e un cieco di guerra. L’udienza è stata quindi rinviata al prossimo 15 settembre per il giuramento del perito e all’aprile del prossimo anno per l’e- scussione di altri testimoni. Maurizio Galardo è accusato di truffa sulla prescrizione di alcuni farmaci e corruzione e turbativa d’asta per la realizzazione di un parcheggio all’università pontina. Insieme a lui erano stati ritenuti dal pubblico ministero che aveva coordinato le indagini, Raffaella Falcione, coinvolti negli illeciti, altri otto imputati. Secondo gli inquirenti molte ricette firmate da Galardo e intestate a ignari invalidi di guerra, in quanto esenti dal ticket, sarebbero state in realtà sfruttate da alcuni pazienti del medico-politico. Sul banco degli imputati, accusati di truffa al servizio sanitario nazionale, oltre a Galardo, anche la segretaria Silvana Federici, la figlia Giulia, farmacista, e i presunti beneficiari delle prescrizioni fasulle: Cinzia Crisano, Lidia Del Villano, Monia Rizzo e Ornella Luongo. L’ex vicesindaco è inoltre accusato anche di corruzione, insieme all’imprenditore romano Antonio Amore e al dipendente comunale Silverio Polidoro, per turbativa d’asta.