Fa un`immersione Speleologa muore nella grotta
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Fa un`immersione Speleologa muore nella grotta
6 BG Cronache Domenica 20 Gennaio 2013 Corriere della Sera Tragedia Era architetto con uno studio a Villongo Il parere Fa un’immersione Speleologa muore nella grotta «È difficile che un esperto trascuri l’attrezzatura» Nel Vicentino, forse un malore Aveva 45 anni, lascia tre figli la materna e nell'Azione cattolica. Tutto questo, oltre al fatto di dover mandare avanti una famiglia con tre figli (Sophie, che compirà 12 anni domani, Domenico di 17 e Nuara di 20) e di avere iniziato a praticare anche la speleologia, le aveva tolto tempo all'immersioI timori ne in grotta, per la quale aveva da anni il Un conoscente: era da tanto brevetto. che non praticava l’attività Nei giorni scorsi e i suoi familiari le avevano aveva deciso di riprenconsigliato di non andare dere, nonostante la contrarietà dei familiari. «Le avevano è costata la vita a Chiarastella chiesto di non andare, forse Assolari, 45 anni, di Villongo, se lo sentivano», racconta un architetto, madre di tre figli, conoscente. Qualche giorno morta ieri durante un'immer- fa Chiarastella Assolari ha sione nella grotta del Covolo chiamato l’amico Luigi Casati, speleosub lecchese di grande dei Veci, nel Vicentino. La donna era contitolare di esperienza, e gli ha chiesto di uno studio associato di archi- poterlo accompagnare nelle tettura in via Diaz a Villongo e immersioni previste in questi aiutava il marito Eric Bellini giorni nel complesso carsico nella gestione della sua impre- di Oliero, nel paese vicentino sa edile-immobiliare. Era an- di Valstagna. I due sono arrivache molto attiva nella parroc- ti in zona venerdì, e hanno efchia di San Filastro come cate- fettuato una prima immersiochista, membro del Consiglio ne senza nessun problema. Ald'amministrazione della scuo- le 14 di ieri, insieme a un terL'idea che riprendesse con le immersioni in grotta dopo tanto tempo non piaceva ai suoi familiari, che hanno tentato di convincerla a non farlo. Ma lei ha voluto ricominciare a praticare una delle sue grandi passioni. Una decisione che La scheda L’allarme Intervento dei vigili del fuoco dopo un allarme alle grotte di Oliero, nel Vicentino La vittima Chiarastella Assolari, 45 anni, era architetto e madre di tre figli. Appassionata da tempo di immersioni aveva il brevetto per l’esplorazione delle grotte Il luogo Il «Covolo dei Veci» è una delle grotte principali del complesso carsico di Oliero, nel Vicentino. L’acqua arriva ad una profondità di 55 metri zo amico vicentino, sono andati alla grotta del Covolo dei Veci. Si tratta di un luogo molto frequentato perché di rara bellezza, si trova in un parco turistico, raggiunge una profondità di 55 metri ma è anche facile da esplorare ed è dotato delle attrezzature per effettuare interventi in caso di problemi. Problemi che ieri sono arrivati quasi subito. Pochi minuti dopo l'immersione, a 25 metri di profondità, la sommozzatrice ha manifestato i primi sintomi di un probabile malore. Casati è intervenuto immediatamente cercando di metterle l'erogatore di ossigeno, ma la donna non dava più segni di vita. I due amici l'hanno riportata in superficie dove hanno tentato disperatamente una manovra di rianimazione, ma ormai non c'era più niente da fare. Il corpo senza vita della sub bergamasca è stato poi composto nella camera mortuaria di Valstagna. I sommozzatori dei vigili del fuoco vicentini hanno realizzato un filmato subacqueo per avere tutti i riferimenti dell'ambiente in cui è avvenuta la tragedia, e hanno effettua- 25 Metri La profondità a cui si trovavano i tre sub quando Chiarastella Assolari ha avuto un malore to un primo controllo dell'attrezzatura, che non avrebbe evidenziato malfunzionamenti. I carabinieri di Bassano del Grappa hanno quindi posto sotto sequestro la grotta. Per quanto riguarda le cause della tragedia si possono solo fare delle ipotesi: la più probabile è quella del malore, anche se Chiarastella Assolari era una sub esperta, aveva effettuato decine di immersioni ed era in regola con le visite mediche previste per chi pratica questo sport. Il medico legale ha effettuato un primo esame del corpo, ma dalla procura di Bassano non è ancora stato deciso se far eseguire anche un' autopsia per accertare con precisione le cause del decesso. Fabio Paravisi © RIPRODUZIONE RISERVATA La testimonianza Parla il sub che era con lei: una volta riportata in superficie ho tentato di rianimarla «Ho fatto di tutto per salvarla, è terribile» «Ho fatto di tutto per salvarla, ma era inerte, non reagiva in nessun modo»: due ore dopo la tragedia Luigi Casati ha ancora la voce tremante. Ha as- Il racconto Ci eravamo immersi da poco più di 5 minuti e improvvisamente ho visto che non si muoveva sistito alla morte dell'amica Chiarastella Assolari senza riuscire a fare niente per salvarla. Casati, 48 anni, lecchese, è uno speleosub più che esper- to: ha al suo attivo duemila esplorazioni in cavità ipogee di tutto il mondo e diversi record di profondità e di lunghezza dell'esplorazione. Un' attività nel corso della quale ha già vissuto da vicino una tragedia: nel 1992 un suo compagno di escursione era morto annegato dopo essere rimasto intrappolato in una grotta invasa dall'acqua. Lui si era poi immerso più volte, a rischio della vita, per recuperare il corpo dell'amico, e per questo aveva ricevuto dal Presidente della Repubblica la Medaglia di bronzo al Valor civile. Le famiglie Casati e Assolari sono amiche da anni: «Ci sentiamo Hobby Chiarastella, a destra, durante un’immersione spesso, ci scambiamo i regali ai compleanni e a Natale, per tutti noi è una vera tragedia — racconta Valentina Dell'Oro, moglie di Luigi Casati —. Con Chiarastella ci eravamo sentiti qualche giorno fa, ci ha detto che voleva togliersi un po' di «polvere di dosso» e riprendere con le immersioni. Era una molto precisa e attenta a quello che faceva. Gigi l'ha invitata ad andare con lui in questo week-end». Una semplice immersione trasformatasi in tragedia, come racconta Casati: «Ci eravamo immersi da non più di cinque minuti ed eravamo a circa 24-25 metri di profondità. Im- provvisamente ho visto Chiarastella inerte, con l'erogatore di ossigeno che le era uscito di bocca. Io sono subito andato a soccorrerla, ho tentato cinque o sei volte di metterle l'erogatore di riserva, ma lei non lo teneva. È stato inutile anche ricorrere all'attivazione manuale. Chiarastella non dava segni di vita, non muoveva nemmeno le pinne. Siamo ritornati subito in superficie e abbiamo tentato in tutti i modi di rianimarla, ma non c'è stato niente da fare». «Nelle grotte della nostra zona ci sono stati tanti morti in questi anni — commenta il sindaco di Valstagna Angelo Moro — ma questa è la prima donna e anche madre di famiglia, e per questo è un dramma ancora maggiore». F.P. © RIPRODUZIONE RISERVATA «Le cause che possono aver provocato la morte della speleosub di Villongo sono molteplici. Ma sono propenso a dire che può essere stato un malore fisico». Romano Ruggeri è istruttore Fipsas al centro sub di Bergamo e anche lui è rimasto colpito dalla tragedia di ieri pomeriggio al Covolo dei Veci, nel Vicentino, dove è morta Chiarastella Assolari, 45 anni, mamma di Villongo. «L’immersione — spiega Ruggeri — era iniziata da 5 o 6 minuti, quindi era agli inizi. Mi riesce difficile pensare che l’equipaggiamento in dotazione alla speleosub fosse difettoso. Talvolta mi capita di avere a che fare con sub che prendono un po’ sottogamba l’aspetto della manutenzione delle attrezzature. È un errore imperdonabile perché la funzionalità delle bombole e degli erogatori deve essere sempre testata e tenuta sotto controllo in maniera scrupolosa. Inoltre la persona era accompagnata da un esperto di immersioni come Luigi Casati, quindi non credo che non siano state prese tutte le precauzioni necessarie. C’è poi da aggiungere che le bombole di oggi montano erogatori dotati di filtri che agiscono sull’uso dell’aria. Presumo che Chiarastella Assolari fosse dotata di due bombole di 10 litri l’una, per cui aveva a disposizione circa 4mila litri d’aria. Il consumo medio di un sub in superficie è di 20 litri d’aria al minuto. Quando ci si immerge, la pressione dell’aria aumenta di un’atmosfera, ogni dieci metri. Più o meno ritengo che la sub respirasse circa 60 litri al minuto e che quindi avesse riserve sufficienti per la regolarità dell’immersione. Ecco perché penso sia stato un malore». Fabio Santini © RIPRODUZIONE RISERVATA