Malore in acqua Mamma «sub» annega in grotta

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Malore in acqua Mamma «sub» annega in grotta
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L’ECO DI BERGAMO
DOMENICA 20 GENNAIO 2013
Provincia
La speleosub bergamasca al momento della disgrazia si trovava
nel «Covol dei Veci», all’interno
del complesso carsico delle Grotte
di Oliero, a Valstagna (Vicenza)
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a
Malore in acqua
Mamma «sub»
annega in grotta
La disgrazia durante un’immersione nel Vicentino
Di Villongo, con tre figli. Stava seguendo un corso
A
Valstagna (Vicenza)
Tragedia, ieri nel primo pomeriggio, a Valstagna, in provincia
di Vicenza. Una speleosub di
Villongo, Chiarastella Assolari,
45 anni, sposata e madre di tre
ragazzi, è annegata nelle gelide
acque delle Grotte di Oliero,
complesso carsico alle pendici
dell’Altopiano dei Sette Comuni, in prossimità dell’abitato di
Oliero di Valstagna. Dalle grotte sgorga gran parte dell’acqua
che penetra attraverso l’altopiano sovrastante e forma poi i laghi sotterranei.
Nelle Grotte di Oliero
La disgrazia è avvenuta in queste acque, precisamente al «Covol dei Veci», durante un’esercitazione alla presenza anche
del noto esploratore lecchese
Luigi Casati, 48 anni: il recordman ha tentato in tutti i modi di
aiutare la speleosub bergamasca ma non c’è stato nulla da fare.
La subacquea, già in possesso del patentino per attività di
questo genere, era arrivata nel
primo pomeriggio di ieri nel
complesso carsico vicentino per
un’esercitazione organizzata
dalla Federazione subacquea
internazionale. Corso che serviva per il conseguimento di un
brevetto di livello superiore.
Il «Covol dei Veci» è una delle grotte, usata solo dagli speleosub, accanto a quella principale del complesso di Oliero al-
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Chiarastella Assolari, 45 anni
la quale invece possono accedere i normali turisti per mezzo di
una piccola barca assicurata a
una corda metallica. Erano passate da poco le 14 quando la
donna si è immersa nel «campo», tracciato con apposite corde, al «Covol dei Veci», che
scende per 55 metri.
Ad accompagnarla c’era proprio Luigi Casati, uno dei massimi esperti mondiali, con all’attivo oltre duemila immersioni
in grotta, incluse quelle di Oliero, che conosce alla perfezione
e frequenta da oltre vent’anni.
L’incidente è avvenuto a una
ventina di minuti dall’immersione di Casati, di Chiara Assolari e di un terzo sub esperto vicentino, a una profondità di circa 30 metri. All’improvviso la
donna ha cominciato ad accusare dei problemi, forse per un
malore, si è agitata e in pochi secondi è morta. Con tutta probabilità è stata colta da un improv-
viso attacco di panico e non ha
più tenuto in bocca l’erogatore
di ossigeno, nonostante i ripetuti tentativi fatti dal suo istruttore per fissarle alla bocca quello di riserva. Ha continuato a rigettarlo fino ad annegare. È stato lo stesso Casati, dopo essere
riemerso per il cambio delle
bombole, a recuperare il corpo
della donna, aiutato da un compagno.
È stato dato l’allarme e sul
posto sono intervenuti i carabinieri del comune di Solagna, i
vigili del fuoco, le ambulanze oltre al sindaco di Valstagna Angelo Moro. A Oliero è giunto anche il medico legale. La salma
della donna è stata composta
nell’obitorio dell’ospedale civile San Bassiano di Bassano del
Grappa (Vicenza), dove rimarrà
in attesa dell’eventuale autopsia.
«Avevano fatto pochi metri»
«La sub – ha riferito il gestore
del Parco delle Grotte Ivan Pontarollo – era equipaggiata con
doppio erogatore e tutte le dotazioni di sicurezza che vengono richieste in caso di immersioni nelle nostre grotte. Era entrata da pochi minuti, insieme
a Gigi Casati e un terzo sub e
avevano fatto pochi metri.
Quando ha visto la donna in difficoltà, Casati ha tentato di soccorrerla, passandone l’erogatore di riserva, ma senza risultato. È stato lui poi a riportarla in
superficie, ma ormai non era
I compagni di immersione della speleosub di Villongo attoniti dopo la tragedia
Non ha più tenuto
in bocca l’erogatore
di ossigeno. Con lei
c’era un esperto
più cosciente». Gli investigatori hanno avviato le indagini e
ispezionato le attrezzature, che
da un primo controllo sono
però risultate a posto. I sommozzatori dei vigili del fuoco si
sono invece immersi per ispezionare e filmare il sito scelto
per l’esercitazione.
Questa è la prima vittima
delle grotte sommerse di Oliero, considerate una palestra da
molti appassionati, che le raggiungono per allenarsi da ogni
parte d’Italia. La grotta del «Covol dei Veci» arriva a una
profondità massima di 55 metri
e si sviluppa per una lunghezza
di oltre quattro chilometri. ■
mo amici e con me aveva fatto
molti corsi, sono addolorato».
Un malore, in subordine una
crisi di panico, chissà... Quasi sicuramente non si è trattato di un
problema di strumentazione,
anche perché quella grotta è attrezzata quasi fosse una «palestra» per chi si avvicina a questa
pratica sportiva e Casati era bardato di tutto punto. Fosse stato
un problema tecnico, l’avrebbe
sicuramente risolto: «Non ci sono stati problemi in questo senso – continua Beatrice –, almeno
dal poco che ho capito».
«Quella grotta – continua la
moglie del famoso speleosub –
l’ho fatta anche io, la profondità
è poca, la visibilità è buona.
Dov’erano loro è un pezzo largo,
facile. Non c’erano pericoli. L’u-
nico problema è... la grotta. Non
è acqua libera: a risalire da 30
metri dopo pochi minuti in acqua libera ci si possono mettere
30 secondi. Ma a tornare su da
una grotta, almeno cinque minuti ce li metti. È questo che ha
condannato la nostra amica».
Beatrice Casati esclude che
Chiarastella fosse inesperta:
«Aveva fatto molti esercizi con
Gigi ed era esperta. Non era una
neofita. E la grotta era conosciutissima da Gigi: insieme agli inglesi scoprì la congiunzione con
la grotta Covol dei Siori». Chiarastella reputava Casati più che
un istruttore, un vero maestro.
Ma nemmeno lui, espertissimo
anche nel soccorso, ha potuto fare nulla. ■
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a
L’esperto che era con lei
«Si vedeva ancora la luce»
a «Gigi è sconvolto. Non
ha parole e al telefono piangeva».
Lo riferisce Beatrice Casati, moglie del famoso speleosub lecchese che ieri pomeriggio ha assistito, suo malgrado, alla morte
di Chiarastella Assolari che si era
immersa con lui nell’ambito di
un corso di speleo subacquea.
Chiarastella era amica di Gigi,
lo sottolinea lo stesso Casati, che
ricostruisce l’incidente di ieri:
«Ci eravamo immersi da poco,
tutte le attrezzature di sicurezza
erano a posto, l’acqua era limpi-
da – racconta sconvolto Casati –.
Eravamo a circa 30 metri di
profondità, a circa 100 metri di
distanza dall’imbocco della grotta, si vedeva ancora la luce. All’improvviso Chiara ha lasciato
l’erogatore, così sono andato da
lei e ho provato a metterle in
bocca quello di sicurezza per
quattro o cinque volte, ma lo
sputava. È successo tutto in pochi istanti, non abbiamo potuto
fare nulla. Quando l’abbiamo tirata fuori era già priva di vita. Conoscevo Chiara da anni, erava-
L. Bos.
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Il complesso carsico
Sorgente ricchissima: in grotta
otto milioni di metri cubi
Situate nella Valle del Brenta, a Valstagna (Vicenza), le sorgenti dell’Oliero sono gli scarichi idrici più importanti del massiccio carsico dei
Sette Comuni e le più grandi sorgenti valchiusane d’Europa. La grottasorgente di Oliero è la più copiosa
sorgente del Veneto, versando circa 8 milioni di metri cubi d’acqua al
giorno. Le grotte aperte al pubblico
sono quattro: dalle due più in basso,
il «Covol dei Veci» e il «Covol dei
Siori» scaturisce il fiume Oliero,
mentre i due «covoli» superiori, il
«Covol degli Assassini» e il «Covol
dee Soree», antichi sbocchi della
stessa sorgente, sono ora asciutti. La
grotta più importante è la quella dei
Siori, detta anche Grotta Parolini,
dal nome del suo esploratore Alberto Parolini, che la esplorò per primo
nel 1822. La temperatura dell’aria all’interno della grotta è di 12°, quella
dell’acqua di quasi 9°: tali valori si
mantengono costanti. La profondità
del laghetto interno è di 15 metri e il
sifone che lo alimenta dal basso, ha
una portata da 1 a 20 metri cubi di
acqua al secondo. Entrando con una
piccola e sicura barca, si possono
ammirare, illustrati dalla guida (25
minuti), le stalattiti, le stalagmiti e i
vari concrezionamenti della volta fino a raggiungere la «Sala della Colata», una cascata di stalattiti alabastrine alta ben 14 metri.
a
Villongo in lutto: «Perdiamo
una risorsa importante»
La geometra era catechista e nel consiglio dell’asilo di San Filastro
Oggi ricordo in tutte le Messe. «Chiarastella era un’amica sincera»
A
Villongo
LUCA CUNI
I rilievi dei carabinieri a
Oliero, dopo la morte di
Chiarastella Assolari: il
complesso carsico è alle
pendici dell’Altopiano dei
Sette Comuni
C’è un silenzio insolito alla cascina Franca di via Solarolo a
Villongo San Filastro, a poca distanza dall’oratorio e dalla chiesa parrocchiale. Il dolore per la
scomparsa di Chiara ha spinto
qui una cappa di tristezza, mentre la neve ha cominciato a cancellare i colori della campagna
prima ancora del sopraggiungere della sera.
Nel casolare dove abitava
Chiarastella Assolari e la sua famiglia non c’è nessuno. Sono
partiti per il Vicentino, dove solo poche ora prima un sabato di
sport e di passione si è tramutato in tragedia. Uno di quei
momenti attesi, al termine di
una settimana di impegni lavorativi e sfacchinate, la casa, i figli.
«Perdiamo una risorsa importante – sottolinea il parroco
di Villongo Cristoforo Vescovi
–, Chiara da quest’anno aveva
iniziato a collaborare anche come catechista. Seguiva una
quindicina di bambini di prima
elementare, l’ultimo incontro
era stato quello di sabato scorso. Una donna impegnata e una
brava mamma. Era iscritta anche all’Azione Cattolica, faceva
parte del consiglio di amministrazione della scuola dell’infanzia "Sacra Famiglia" di San
Filastro ed era lettrice a Messa.
Entrambe le nostre parrocchie
perdono una figura preziosa.
Domani (oggi per chi legge,
ndr) la ricorderemo nella preghiera in tutte le Messe, sia a
San Filastro, sia a Sant’Alessandro».
Lo sport dentro
La vittima della disgrazia di ieri è ricordata come una donna sportiva
Era una sportiva Chiara, sempre pronta, nel tempo libero, a
dedicarsi all’attività fisica op-
Chiarastella durante un corso in acqua: la foto è tratta dal suo profilo in Facebook
longo: «Ho avuto un costante
rapporto di lavoro con Chiara
nel mio incarico di primo cittadino. Mi aveva colpito, perché
oltre alla serietà nel gestire il lavoro, dimostrava umanità e attenzione verso le persone, privilegiando il lato umano. Ne è
nata un’amicizia che è continuata nel tempo».
La piangono i tre figli
Lo speleosub Luigi Casati che era con Chiarastella, tra i più esperti in Italia
tando per discipline alternative e impegnative.
Hobby che riusciva a ritagliarsi tra il lavoro di geometra
nello studio immobiliare del
marito Erik Bellini, in via Diaz
a Villongo, e gli impegni familiari. La notizia di quanto accaduto ha iniziato a diffondersi a
Villongo nel tardo pomeriggio.
a
Le «talpe» del Sebino:
qui ogni dettaglio conta
a «È l’attività più estrema
che ci sia: ogni particolare, ogni
dettaglio, è determinante». Max
Pozzo, il presidente di Progetto
Sebino, l’associazione che da anni esplora l’Abisso Bueno Fonteno, conosceva personalmente
Chiarastella Assolari e sapeva
della sua passione per la speleologia subacquea.
«Non era mai entrata con noi
nelle grotte di Bueno Fonteno –
aggiunge –, ma nel giro la conoscevamo bene: l’incidente in cui
ha perso la vita è una disgrazia
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che ci lascia senza parole».
La donna di Villongo ieri era
entrata nella grotta vicentina per
un corso di avvicinamento a un
nuovo brevetto, accompagnata
da Gigi Casati, considerato il più
esperto speleosub italiano, e insieme a un altro allievo. «Quando sei lì sotto – racconta ancora
Max Pozzo – non c’è nulla che ti
possa aiutare in caso di difficoltà:
se ti capita di stare male, devi superare strettoie e passaggi difficili, non puoi scappare». Come
per ogni immersione, poi, biso-
gna rispettare i tempi di risalita
«e quando sei in una grotta –
conclude Pozzo – ti trovi in un
ambiente ancora più difficile».
«Attrezzature in ordine»
Dalle prime ricostruzioni, sembra che ieri nella grotta di Vicenza le attrezzature a disposizione
di Chiarastella Assolari fossero
tutte in ordine.
Ne è convinto anche Roberto
Carminucci, responsabile della
commissione comunicazione e
documentazione del Corpo nazionale del Soccorso alpino e
speleologico: «Conosciamo Gigi
Casati – spiega – e conosciamo la
sua professionalità. Siamo anche
noi in attesa che le autorità competenti svolgano tutti gli accertamenti del caso, per capire cosa
possa essere successo, visto che
noi non siamo intervenuti, però
sappiamo che la speleosub di Villongo stava partecipando a un
corso "cave" che si svolge cioè vicino all’uscita della grotta, non in
profondità».
Questo tipo di attività richiede «un’altissima specializzazione – spiega ancora Carminucci –
e attrezzature adeguate: due
bombole, due erogatori, le luci
sul casco, una sagola (una corda
di sicurezza, ndr) e altre componenti ancora». Non è la prima
volta che si verificano incidenti
mortali durante immersioni speleosubacquee: «Ce ne sono state
di recente – conclude il tecnico
del soccorso speleologico – anche in Puglia e in Campania». ■
Giuseppe Arrighetti
«Un lutto inatteso e che colpisce – ha commentato il sindaco
Mariella Ori Belometti –, a nome della cittadinanza porgiamo
alla famiglia, conosciuta e stimata, le nostre condoglianze e
la nostra vicinanza».
Le fa eco Lorena Boni, la
quale ha vestito la fascia tricolore per due legislature a Vil-
Piangono Chiarastella soprattutto il marito Erik, i figli Nuara, di 22 anni, Domenico, 17 anni e Sophie, che compirà 12 anni proprio domani. Una famiglia molto conosciuta a Villongo e nel Basso lago.
Il papà di Erik è Giovanni
Bellini, punto di riferimento insostituibile nell’organizzazione
del famoso presepe vivente del
paese, rappresentazione che in
sedici edizioni si è imposta all’attenzione nazionale. Il rientro della salma di Chiara a Villongo e la data dei funerali saranno definiti forse già nella
giornata di oggi. ■
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