storia e attualita` in breve - Scuola Mosaicisti del Friuli

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storia e attualita` in breve - Scuola Mosaicisti del Friuli
LA STORIA
Fu Lodovico Zanini, delegato per il Friuli dell’Umanitaria di Milano, a suggerire l’istituzione di una
scuola per mosaicisti ed Ezio Cantarutti, Sindaco di Spilimbergo, a concretizzare l’opera.
Così nel 1922 nasce a Spilimbergo la Scuola Mosaicisti del Friuli. Qui e non altrove per la
radicata tradizione del mosaico e del terrazzo presente nel mandamento.
Infatti per tutto il ‘500, il ‘600, il ‘700 e l’800 dallo Spilimberghese ci fu una forte emigrazione
stagionale a Venezia, bivio artistico per eccellenza tra Oriente ed Occidente, tra Roma e
Bisanzio e quindi naturale erede della tradizione musiva romana e bizantina che qui
mirabilmente si fondono. La “Serenissima” offrì alle maestranze friulane un lavoro ma diede loro
anche un’idea brillante: utilizzare i sassi dei loro fiumi. Con questi gli artigiani di Sequals, Colle,
Solimbergo, Arba, Fanna, Cavasso Nuovo e Spilimbergo – dopo averli raccolti e selezionati sui
greti dei fiumi Meduna e Tagliamento – partivano verso Venezia.
Dalla prima metà del ‘800 i mosaicisti cominciarono ad andare oltre Venezia: dalla Francia agli
Stati Uniti; dal Canada al Venezuela; dall’Argentina all’Australia; …
Molti di loro fecero grandi fortune. Basti pensare agli impresari come gli Odorico, i Ciani, i Del
Turco, i Tramontin e in particolar modo quel Gian Domenico Facchina che nato a Sequals nel
1826 operò inizialmente a Venezia dove fondò anche una fabbrica per la produzione di “smalti
veneziani” (le tessere che servono per fare un mosaico). Successivamente trasferito a Parigi
eseguì opere di grande prestigio che andarono ad abbellire municipi, chiese, moschee, palazzi a
Bucarest, a L’Aia, a Smirne, a Lourdes, a Buenos Aires, a Tokio oltre che al Teatro Operà a
Parigi.
Sin dagli esordi, la Scuola Mosaicisti del Friuli, ottenne un primo importante riconoscimento:
l’assegnazione del diploma d’onore alla Prima Mostra Internazionale Arti Decorative di Monza
per una fontana eseguita su cartone dell’arch. Raimondo D’ Aronco.
Il ciclo di studi fu strutturato in tre anni e la programmazione prevedeva sia materie di cultura
generale che lo sviluppo di disegni, bozzetti e cartoni quali presupposti indispensabili per
l’ideazione di composizioni musive, la cui esecuzione era supportata dalle esercitazioni pratiche
di mosaico e terrazzo in laboratorio.
Successivamente la Scuola fu chiamata ad eseguire tutto il ciclo musivo del Foro Italico a Roma.
Quasi 10.000 mq. eseguiti su cartoni di Angelo Canevari, Giulio Rosso, Gino Severini e Achille
Capizzano.
In epoca più recente importanti furono le realizzazioni musive del Monastero di Sant’Irene vicino
ad Atene (oltre 1.000 mq.), del Kawakyu Hotel in Giappone (1.600 mq.) ed i lavori di restauro dei
mosaici del Foro Italico in Roma. Tutte opere realizzate in collaborazione con i laboratori musivi
gestiti da ex allievi della Scuola di Spilimbergo.
Il rivestimento musivo della cupola del Santo Sepolcro a Gerusalemme (mq. 345 circa) è invece
un’opera interamente realizzata all’interno della Scuola.
L’ATTUALITA’
Oggi la Scuola Mosaicisti del Friuli è un punto di riferimento a livello mondiale per la formazione
di professionisti e la divulgazione dell’arte del mosaico. È una scuola sui generis proprio perché
importa in regione studenti di tutto il mondo (attualmente 22 sono le nazionalità presenti) ed
esporta opere d’arte nei luoghi più significativi, da New York a Pechino, da Tokio a Sant’Antonio
(Texas – USA).
L’obiettivo è quello di coniugare il mantenimento della tradizione con l’innovazione. Si punta
quindi alla sperimentazione ed alla ricerca per trovare soluzioni nuove, soprattutto in campo di
arredo urbano e degli interni. Per questo vicino alle tradizionali materie di studio: mosaico,
terrazzo e disegno si affiancano la grafica computer, la progettazione musiva e la teoria del
colore.
In questi ultimi anni la Scuola si è aperta a tutto campo. Si confronta con sempre maggiore
convinzione, competenza e successi in vari settori: dall’architettura al design; dall’arte
contemporanea al restauro.
Numerose sono le opere realizzate in collaborazione con architetti e designers (sia italiani che di
altre nazionalità), che abbelliscono ristoranti, chiese, ville e luoghi vari in tutto il mondo. Basti
pensare al grande mosaico “Saetta iridescente” per la nuova stazione della metropolitana
Temporary Word Center Path Sation (Ground Zero) di New York; al mosaico quale
complemento d’arredo per due ristoranti sempre a New York; alla scultura musiva all’ingresso
del Centro Ricerche FIAT di Orbessano a Torino; alla pavimentazione musiva della Piazza della
Transalpina tra Gorizia e Nuova Gorica; ai rivestimenti parietali e pavimentali per un ristorante a
Tokio; alle decorazioni parietali per il Centro culturale “Chicasaw” in Oklaohoma (USA); al ciclo
musivo per la Volksbank di Graz (Austria) ed a quello per la Chiesa di San Lorenzo (L’Aquila);
alla “Bibbia a cielo aperto- Il Vecchio Testamento” per il Comune di Ceccivento (Udine).
Significative le opere eseguite su bozzetti di artisti del calibro di Zigaina, Dorazio, Ciussi,
Celiberti, Licata, Cascella, Della Torre, Finzi, Gianquinto, Basaglia, Nespolo, Pittino, Pizzinato,
Pozzati, Soffiantino, Lojze Spacal, Strazza, Tadini, Titonel, Treccani, Turchiaro, Voltolina, Nane
Zavagno, De Luigi, Anzil, Mitri, tanto per citarne alcuni.
Importanti gli interventi nel settore del restauro dei mosaici (quelli risalenti alla fine dell’ ‘800 e di
tutto il ‘900). Si pensi ai prestigiosi mosaici del Santuario di Lourdes in Francia, all’opera musiva
presso la stazione ferroviaria di Venezia ed alla cupola “Maison Simons” in Quebec, Canada.
In questi anni inoltre la Scuola ha partecipato ed organizzato eventi espositivi quali “La Scuola
Mosaicisti del Friuli” ad Angers (1997); “Aime …comme mosaique” a Parigi (1998); “Mosaico è”
a Villa Manin di Passariano (2000); “the new mosaic: selections from friuli” a Toronto (2003); “La
Mosaique dans tous ses éclats” a Marsiglia (2005); “La Scuola Mosaicisti del Friuli” a Obernaì
(2005); “La Scuola Mosaicisti del Friuli” a Roma (2006); “La Scuola Mosaicisti del Friuli” a
Veszprèm (2006); “Mosaic: selections from friuli” a Melbourne (2006); “Mosaic Now: works from
Italy and Australia” a Wangaratta – Geelong – Sydney (2007); “Un, deux, trois .... cailloux.
Exposition de la <<Scuola Mosaicisti del Friuli>> Mosaique d’hier et d’aujourd’hui” ad Arles
(2007); “Solo Mosaico” a Mosca (2008); “La Scuola Mosaicisti del Friuli” a Randers (2009); “La
Scuola Mosaicisti del Friuli” a Trieste (2009); “La Scuola Mosaicisti del Friuli” a Udine (2009);
“Scuola Mosaicisti del Friuli” a Eeklo e Anversa (2009); “La Scuola Mosaicisti del Friuli” a
Valasské Mezirici (2010); “La Scuola Mosaicisti del Friuli” a Basilea (2010); “La Scuola
Mosaicisti del Friuli” a Bratislava (2011); “Scuola Mosaicisti del Friuli 1922-2012” e “MOSAICI
D’ARTISTA dall’esperienza della Scuola Mosaicisti del Friuli le opere degli artisti” a Villa Manin
di Passariano – Ud; “La Scuola Mosaicisti del Friuli” a Bolzano e Verona; “La Scuola Mosaicisti
del Friuli” a Stoccarda (2013).