Ridare centralità all`area strategica
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Ridare centralità all`area strategica
Quotidiano Regione Basilicata inserto di www.basilicatanet.it Quotidiano Regione Basilicata Anno 2 Numero 182 del 18/09/2012 Reg. N°268/1999 Tribunale di Potenza. Editore: Regione Basilicata - Via V. Verrastro 6 - 85100 Potenza. Direttore: Giovanni Rivelli - Telefono 0971.668145 - Fax 0971.668155 Consigliera di parità Ieri a Matera l’incontro informativo sul futuro del Polo del salotto Malati di cancro e lavoro. Tutela dal Codice etico Presentato ieri a Matera dalla Consigliera di parità Fanelli, dall’assessore al lavoro Viti e dal presidente della Lilt Paradiso “Ridare centralità all’area strategica” Viti e Pittella hanno ribadito l’impegno per favorire il rilancio del distretto murgiano Un Codice etico per una partecipazione solidale che tuteli i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici affetti da patologie oncologiche. Il documento, contenente undici articoli, ha visto una massiccia adesione da parte delle istituzioni e delle associazioni di volontariato che si occupano della salute dei cittadini. A PAG 3 Staminali, il giudice autorizza la terapia Il piccole Daniele riprende le cure Soddisfazione di Martorano A PAG. 2 Fondi comunitari La Regione vigila De Filippo: “Impegno verso una programmazione comunitaria volta all’efficacia della capacità della spesa” Migliorare il sistema dei controlli nell’utilizzo dei fondi comunitari per il periodo 2007-2013. E’ questo l’obiettivo del Protocollo firmato ieri dal presidente Vito De Filippo e dal comandante regionale, generale di Brigata Valerio Zago. La Regione Basilicata raccoglie la sfida per individuare proposte imprenditoriali basate rigidamente su un percorso di qualità e investimenti per un’occupazione di lunga durata Si è tenuto ieri, nella sala consiliare della Provincia di Matera, l’incontro informativo sullo stato delle istruttorie relative al progetto di rilancio del polo murgiano del salotto. Oltre ai due assessori competenti delle Regioni Puglia e Basilicata, Vincenzo Viti e Loredana Capone, presenti anche il direttore del ministero per lo Sviluppo economico, Carlo Sappino, l’amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri, e i rappresentanti delle parti sociali. I tre punti principali che daranno corpo al ver- bale d’intesa da mettere a punto entro settembre dal gruppo di lavoro sono: analisi del sistema produttivo territoriale e delle relative esigenze, anche in riferimento ai fabbisogni infrastrutturali; selezione delle iniziative imprenditoriali interessate ad investire con proposte serie e concrete di sviluppo; individuazione e definizione degli strumenti pubblici, in termini di aiuti per gli investimenti, da mettere in campo da parte del governo nazionale e di quello regionale. A PAG. 4 A PAG. 2 La scuola lucana un’eccellenza tutta italiana: quinta nella graduatoria dei sistemi scolastici nazionali A Potenza “Giardini in movimento” esperimento architettonico per recuperare gli spazi periferici Risultato che gratifica il popolo degli studenti bravi nella matematica e in italiano L’idea nasce da un progetto dello studio Wop e dell’associazione culturale Basilicata 1799 La scuola lucana è una delle migliori in Italia. Lo ha dichiarato il Direttore generale dell’Ufficio scolastico Franco Inglese, che ha riportato i dati sul sistema scolastico lucano. Quinti nella classifica delle scuole italiane, Un giardino in movimento “che nasce e si riproduce da solo, si muove e si trasforma secondo leggi di adattamento all’ambiente”. Una squadra di giovani architetti sta sperimentando l’idea sotto il ponte Musmeci dopo il Piemonte, il Friuli Venezia Giulia, la Lombardia e l’Emilia Romagna, la Basilicata vanta le migliori eccellenze nelle discipline scientifiche e umanistiche. Tra le criticità si confermano l’edilizia scolastica e la sua manutenzione. La Gazzetta del Mezzogiorno per recuperare “la terra di nessuno”. L’idea, sposata dall’associazione culturale Basilicata 1799, prevede anche un’azione di pulitura sotto le campate del ponte da parte dei “giardinieri urbani”, tutti potentini volontari. Il Quotidiano della Basilicata 18.09.2012 N.182 PAG. 2 Basilicata Mezzogiorno Ieri a Matera incontro informativo dei diversi protagonisti sull’attuale stato del progetto di rilancio Uniti per il polo del salotto Al tavolo gli assessori regionali di Basilicata e Puglia, Viti e Capone, il direttore del ministero per lo Sviluppo economico, Sappino, e l’ad di Invitalia, Arcuri Analisi del sistema produttivo territoriale e delle relative esigenze, anche in riferimento ai fabbisogni infrastrutturali; selezione delle iniziative imprenditoriali interessate ad investire con proposte serie e concrete di sviluppo; individuazione e definizione degli strumenti pubblici, in termini di aiuti per gli investimenti, da mettere in campo da parte del governo nazionale e di quello regionale. Sono i tre punti caratterizzanti che, in attuazione delle intese sottoscritte a Roma con il sottosegretario allo sviluppo economico, Claudio De Vincenti, dagli assessori di Basilicata e Puglia, Vincenzo Viti e Loredana Capone, daranno corpo e sostanza al verbale d’intesa che il gruppo di lavoro composto da governo e Regioni Basilicata e Puglia sta completando e dovrà essere messo a punto, sentiti i sindacati e i responsabili delle associazioni imprenditoriali, entro il prossimo 30 settembre. Sono stati illustrati ieri del governo nazionale di voler tornare ad investire nel nostro territorio. La Regione Basilicata, dal canto suo – ha aggiunto – oggi conferma la disponibilità a mettere in campo strumenti, non solo finanziari, per raccogliere la sfida finalizzata ad individuare proposte imprenditoriali rigidamente basate sulla qualità e su un percorso di investimenti e occupazione di lunga dudirettore del ministero per lo Sviluppo economico, e da Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia, nel corso di un incontro informativo sullo stato delle istruttorie relative al progetto di rilancio del “Polo murgiano” nella sala consiliare della Provincia, al quale hanno preso parte rappresentanti istituzionali regionali, provinciali e comunali, parti sociali e distretto del salotto. “Entro il 30 novembre – ha sottolineato l’assessore Viti nel suo intervento introduttivo, subito dopo i saluti del presidente della Provincia di Matera, Fran- L’obiettivo condiviso dal presidente Vito De Filippo è quello di porre fine ad una vicenda controversa e ridare centralità ad un’area strategica a Matera dagli assessori alla Formazione e Lavoro, Vincenzo Viti, e alle Attività produttive, Marcello Pittella, da Carlo Sappino, co Stella – dovrà essere approvato l’accordo di programma definitivo tra governo, Regioni Basilicata e Puglia e parti sociali. e il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Luca Braia. Cauto ottimismo, attesa per gli ulteriori passaggi di una trattativa che certamente ha imboccato la strada di una maggiore concretezza, oltre che riconoscimento per l’azione sviluppata dalla Regione Basilicata è stata espressa dagli esponenti delle forze sociali, produttive e istituzionali. Tanti Cauto ottimismo è stato espresso dalle parti sociali che attendono di conoscere i prossimi passaggi della delicata trattativa L’obiettivo al quale punta la Regione attraverso i dipartimenti interessati, condiviso e sostenuto dal presidente Vito De Filippo, è di porre fine ad una lunga e controversa vicenda e offrire uno strumento concreto non solo per individuare soluzioni concertate e condivise alle situazioni di crisi produttiva e occupazionale, ma per invertire la tendenza e ridare centralità e prospettive a un’area strategica del sud che coinvolge la nostra regione e quella pugliese”. L’assessore Pittella ha sottolineato l’importanza dell’intervento del direttore del Ministero dello Sviluppo Sappino e dell’ad di Invitalia Arcuri “quale messaggio della volontà rata”. Pittella ha concluso ricordando l’importanza, per il rilancio, del tema infrastrutturale e del ruolo strategico da assegnare al completamento ed attivazione della pista Mattei a Pisticci. Nel corso dell’incontro, sono intervenuti, tra gli altri, il presidente della prima Commissione consiliare regionale Vincenzo Santochirico, i segretari provinciali Michele Andriulli (Fillea Cgil), Giuseppe Amatulli (Cisl), Michele Delicio (Feneal Uil), il presidente di Confindustria Basilicata Michele Somma, il vicepresidente dell’Api Nicola Fontanarosa, il presidente del distretto del mobile imbottito Tito Di Maggio, il sindaco di Matera Salvatore Adduce i protagonisti in azione, dunque, che si sono uniti con l’obiettivo dichiarato di riuscire a rivitalizzare un comparto fondamentale per il futuro produttivo ed occupazionale del Mezzogiorno d’Italia e per riconsegnare la speranza ai diversi lavoratori interessati. Entro la fine del mese di settembre è prevista la valutazione complessiva del progetto di consolidamento e reindustrializzazione dell’area murgiana e delle strutture ad essa riconducibili nella Val Basento. Nel pomeriggio, analogo incontro con gli amministratori regionali pugliesi e con le forze produttive sociali ed istituzionali di quella regione, si è tenuto a Santeramo in Colle. (bm9) apprezzamento per la tenacia e la dignità con cui hanno condotto questa battaglia legale”. Grazie alla terapia, le condizioni di Daniele erano migliorate. Infatti, il bambino aveva iniziato a muovere gli arti inferiori e superiori ed era passato da uno stato vegetativo ad una lieve attività cognitiva. Anche nei casi delle piccole Smeralda e Celeste le cure sono state riprese solo dopo la pronuncia dei tribunali di Venezia e Catania. (bm9) Staminali, il giudice di Matera accoglie il ricorso d’urgenza Il piccolo Daniele riprenderà la terapia Martorano: “Garantito diritto alla salute” “Apprendo con gioia la notizia della decisione del giudice di Matera che ha accolto il ricorso presentato dal legale della famiglia Tortorelli. Il piccolo Daniele, a cui va il mio sincero abbraccio, potrà continuare a sottoporsi alle terapie interrotte a Brescia e a sperare in ulteriori miglioramenti”. Così l’assessore alla Salute della Regione Basilicata, Attilio Martorano, ha commentato la sentenza del giudice di Matera che, accogliendo il ricorso d’urgenza presentato dal legale della famiglia Tortorelli, ha annullato lo stop alle cure a base di cellule staminali imposto dal Tribunale amministrativo regionale (Tar) di Brescia per il piccolo Daniele – il bambino materano di cinque anni affetto dal morbo di Nie- mann-Pick e costretto ad alimentarsi con un sondino nasogastrico – autorizzando il ripristino temporaneo delle terapie. “Al di là delle discussioni di natura deontologica e scientifica sull’opportunità di somministrare o meno cure sperimentali come quelle che interessano il piccolo Daniele – ha detto Martorano – non bisogna perdere di vista Attività di laboratorio che il diritto alla salute va tutelato e garantito in tutte le forme e per ogni cittadino. Il diritto alla salute è imperativo, imprescindibile e inalienabile. Sono vicino ai familiari di Daniele in questo delicato momento ed esprimo 18.09.2012 N. 182 La promotrice Fanelli “L’ambiente di lavoro può essere considerato un contesto privilegiato nel quale agire per mettere i malati in condizione di affrontare e superare con dignità la malattia”. Lo ha dichiarato la Consigliera regionale di parità, Maria Anna Fanelli, tra i sostenitori e i fautori della redazione del Codice etico, intervenuta all’incontro con i giornalisti nella sala Sassi del palazzo regionale a Matera. La Consigliera ha sottolineato l’importanza della prevenzione “promuovendo quell’attenzione ai rischi che in modo diverso possono colpire uomini e donne e agli stili di vita che possono influire sulla comparsa della malattia, per la quale è necessario sviluppare una reale e concreta medicina di genere”. La diagnosi di cancro non può significare anche discriminazione sul posto di lavoro, dunque. La condizione di malato oncologico si ripercuote oltre che sulla stabilità emotiva e psicologica anche nei rapporti interpersonali e sul lavoro. Il prossimo passo sarà “un protocollo locale” da sottoscrivere con le Aziende e la Pubblica amministrazione sulla scorta dell’esperienza nazionale. PAG. 3 Basilicata Mezzogiorno Codice etico: attestato di civilità e di solidarietà Una pubblicazione della Consigliera regionale di parità sulla tutela del malato oncologico sul luogo di lavoro, i diritti e gli adempimenti Presentato ieri a Matera il Codice etico per una partecipazione solidale dalla Consigliera di Parità Maria Anna Fanelli e dal presidente della Lilt, Lega italiana per la lotta contro i tumori, Raffaele Paradiso. Si tratta di una pubblicazione che mira a tutelare i diritti dei lavoratori affetti da malattie oncologiche, stretti tra la necessità di conservare il proprio posto di lavoro e quella di sottoporsi a interventi e a terapie salvavita. Un’iniziativa che si inserisce nella campagna nazionale di sensibilizzazione prodotta dal ministero del Lavoro e dalla Consigliera nazionale di parità. Nella pubblicazione, insieme al Codice etico, è diffuso un Opuscolo sui diritti delle lavoratrici e dei lavoratori affetti da patologie oncologiche, che illustrano i diritti e gli adempimenti da effettuare nel caso di patologie tumorali, le tutele previste dalla contrattazione collettiva, la possibilità di usufruire dei congedi e di chiedere un sostegno economico, compreso il riconoscimento dell’invalidità civile. Mettere in campo strategie armoniche e di reale sostegno che pongano i malati nella condizione di affrontare e superare con dignità la malattia Discriminazioni sul posto di lavoro per quei lavoratori e lavoratrici L’assessore Viti “La grande adesione al Codice etico è la prova che sul tema della tutela del lavoratore affetto da patologie tumorali sul luogo di lavoro esiste una diffusa e sentita sensibilità”. Lo ha affermato l’assessore alla Formazione e lavoro, Vincenzo Viti in occasione della presentazione del Codice etico per una partecipazione solidale, che ha visto una grande partecipazione di operatori e rappresentanti del mondo sanitario e del volontariato. “Si tratta di consolidare pratiche e comportamenti a sostegno di una reale apertura verso problematiche che richiedono massimo coinvolgimento e solidarietà, per dare dignità e sicurezza al malato oncologico. Di qui l’impegno delle Istituzioni - ha continuato l’esponente di governo - per favorire la piena attuazione dei diritti e un clima di benessere per il lavoratore colpito da patologie tumorali. L’assessorato alla Formazione è impegnato nel promuovere azioni perché i contenuti del Codice etico abbiano piena cittadinanza negli enti pubblici e nelle aziende”. Viti è inoltre autore di un contributo all’interno della pubblicazione. L’assessore Pittella “La lotta contro il cancro non chiama in causa solo il sistema sanitario, ma ha molteplici implicazioni che coinvolgono le famiglie e l’intera comunità.” E’ quanto ha detto l’assessore alle Attività produttive, Marcello Pittella, a margine dell’incontro organizzato a Matera su iniziativa della Consigliera regionale di parità e della Lilt di Potenza, manifestando la sesnibilità dell’intero sistema istituzionale alle tematiche sociali e sanitarie. “E’ anche fatto noto - ha proseguito l’assessore - che la condizione psicologica può influire sull’andamento della malattia, rafforzando la capacità di reazione del paziente. Perciò è importante costruire una solida rete di relazioni intorno al paziente oncologico, a cominciare proprio dall’ambiente di lavoro, dove si consuma gran parte della giornata, per sostenerlo psicologicamente, moralmente, umanamente e materialmente”. Vicinanza, quindi, ai lavoratori affetti da patologie oncologiche. “Da qui il mio sostegno - ha concluso Pittella - perché il Codice etico possa essere adottato dalle aziende per garantire una migliore qualità della vita e sostegno a chi sta affrontando una sfida tra le più difficili”. affetti da patologie tumorali Il Codice etico riconosce il diritto di mansioni più compatibili con il proprio stato di salute Il tavolo dei promotori del Codice etico nel corso della conferenza stampa Alla conferenza stampa di presentazione sono intervenuti anche l’assessore regionale alla Formazione e lavoro Vincenzo Viti, Margherita Perretti vice presidente Confindustria, Rocco Panarace dell’azienda ospedaliera San Carlo di Potenza, Anna Maria Cristiano del tavolo tecnico per la divulgazione della Carta pari opportunità, il dottor Vito Cilla dell’ordine dei medici di Matera e Loredana Durante della Lega cooperative. La pubblicazione si apre con considerazioni del presidente della Regione Vito De Filippo, dell’assessore regionale alla Salute, Attilio Martorano, dell’assessore regionale alle Attività produttive, Marcello Pittella e dell’assessore alla Formazione e Lavoro, Vincenzo Viti, alle quali si aggiungono gli interventi dei direttori generali dell’Aor San Carlo Giampiero Maruggi, dell’Irccs Crob Pasquale Amendola, dell’Asp Mario Marra, dell’Asm Rocco Maglietta e dei promotori Maria Anna Fanelli e Raffaele Paradiso. Al Codice etico hanno già aderito, creando una rete per la messa in campo di strategie solidali, numerosi enti pubblici e privati, a iniziare dalle Aziende sanitarie, Inps, Inail, Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Cisal, fino alla organizzazioni lucane di Confindustria, Api, Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri, Confcooperative, Confcommercio, Confesercenti, Cna, Confartigianato, Lega Coop, nonché gli Ordini professionali provinciali dei medici e odontoiatri, l’Ordine dei Consulenti del lavoro di Matera e, infine, Cittadinanzattiva-Tribunale del Malato e il Tavolo tecnico per l’applicazione della Carta per le Pari opportunità. Cosa prevede il Codice etico Il Codice etico pone l’attenzione sulla particolare vulnerabilità di chi è affetto da una patologia tumorale, impegnando l’azienda a riconoscere la possibilità del part time durante il periodo di difficoltà e a informare i dipendenti dei diritti a loro tutela anche in caso di malattia che colpisce un familiare. Ai dipendenti ammalati il Codice etico riconosce il diritto all’assegnazione di mansioni più compatibili con il proprio stato di salute e con l’eventuale riduzione della capacità lavorativa. Viene riconosciuto, inoltre, un prolungamento del “periodo di comporto”, in funzione dell’anzianità di servizio, anche per altre gravi patologie. Altri punti riguardano il trattamento economico e l’esclusione del computo, ai fini della conservazione del posto di lavoro, dei giorni di degenza e del day hospital. L’articolazione dell’orario di lavoro, la concessione di periodi di aspettativa, la promozione degli strumenti di conciliazione sono gli altri aspetti su cui si sofferma il Codice etico che implica l’assunzione di un’attenzione dell’impresa nella sua organizzazione del lavoro rispetto a una propria dipendente colpita da malattia oncologica. Con il Codice etico è pubblicato un “Opuscolo sui diritti delle lavoratrici e dei lavoratori affette/i da patologie oncologiche”, con l’intento di fornire informazioni utili per affrontare questo delicato momento nella vita lavorativa e famigliare. (bm7) 18.09.2012 N.182 PAG. 4 Basilicata Mezzogiorno Fondi comunitari protocollo Regione e Guardia di Finanza Le parti s’impegnano a rendere più proficua l’attività d’informazione e di vigilanza verso i beneficiari dei cofinanziamenti comunitari relativi al periodo 2007-2013 Migliorare e rendere più efficace il sistema complessivo dell’informazione e dei controlli nell’utilizzo dei fondi comunitari in Basilicata relativi al periodo di programmazione che va dal 2007-2013. E’ questo l’obiettivo alla base del Protocollo d’intesa “per il coordinamento dei controlli e lo scambio di informazioni in materia di finanziamenti comunitari” tra la Regione Basilicata e il Comando regionale della Guardia di Finanza che è stato firmato nella mattinata di ieri a Potenza nella sala Verrastro del palazzo regionale dal presidente, Vito De Filippo e dal comandante regionale, il generale di Brigata, Valerio Zago. L’Intesa mira a regolare ed accrescere gli ambiti di collaborazione tra la Guardia di Finanza e la Regione nel rispetto delle rispettive competenze istituzionali. Ed infatti, le parti, si impegnano a intrattenere rapporti paritari e di puntale cooperazione, tale da evitare duplicazioni e appesantimenti nell’attività di controllo. In particolare, nell’intesa è stato stabilito che la Regione Basilicata può chiedere alla Guardia di Finanzia di sviluppare gli accertamenti e le investigazioni tipiche di polizia economica e finanziaria a tutela del bilancio dello Stato e dell’Unione Europea, nei casi in cui dai controlli di propria competenza emergano profili indicativi di possibili collegamenti con fenomeni di rilevanza penale. La Regione Basilicata, inoltre, s’impegna, al fine di rendere più proficua l’attività d’informazione e di vigilanza, a fornire periodicamente gli aggiornamenti e le eventuali rettifiche alla banca-dati dei beneficiari dei cofinanziamenti comunitari relativi al periodo di programmazione 2007-2013 e a segnalare i fatti che possono configurarsi come violazione. La Guardia di Finanza e la Regione per evitare sovrapposizione di controlli presso gli stessi soggetti, inoltre, stabiliscono che sarà comunicato tempestivamente l’avvio di tutte le attività amministrative. Ed inoltre sarà sviluppata, per favorire lo scambio di esperienze maturate nei vari settori dei Fondi strutturali, ogni utile iniziativa volta alla formazione e alla specializzazione del personale impiegato nell’attività ispettiva di competenza e questo allo scopo di evitare frodi tributarie. Tutte le eventuali irregolarità riscontrate tanto dalla Regione quanto dalla Guardia di Finanza, secondo quanto stabilito dal Protocollo, saranno prontamente segnalate attraverso le Autorità di Gestione dei Programmi Operativi di Basilicata, responsabili dell’attuazione di ciascun Fondo strutturale (Fesr, Fse e Feasr), alle autorità governative nazionali competenti e all’Ufficio europeo per la lotta antifrode – Olaf. “Con l’intesa di oggi – ha affermato il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo - si sottolinea ancora una volta il nostro impegno verso una programmazione comunitaria che punti sì all’efficacia della capacità della spesa, ma che sia al tempo stesso attenta a migliorare e rafforzare, attraverso sistemi di cooperazione, le azioni da mettere in campo per arginare e combattere le eventuali irregolarità”. Un’intesa interistituzionale, dunque, di grande importanza e significato che punta a migliorare la resa delle risorse impiegate in Basilicata provenienti dall’Unione Europea. Il presidente della Giunta regionale De Filippo e il generale di Brigata Valerio Zago L’obiettivo De Filippo: “l’intesa serve per mettere in campo azioni per arginare e combattere eventuali irregolarità” Concluse le attività di “Lucos” del Ceas Feronia Si è conclusa con il laboratorio il “Paesaggio Sonoro”, l’attività del Ceas Feronia di Matera, nell’ambito del progetto Lucos, promosso e finanziato da Epos, programma strategico 2010/2013, per l’educazione e la promozione della sostenibilità ambientaledel dipartimento Ambiente della Regione Basilicata. Protagonisti della giornata un gruppo di 20 ragazzi appartenenti alla scuola estiva del centro sportivo Gaetano Scirea di Matera che si sono cimentati nella costruzione di un “paesaggio sonoro”, grazie anche al supporto dello strumentario Orff. Gli ospiti si sono lasciati trasportare dalle emozioni dell’ambiente circostante, riuscendo a definire non solo il paesaggio visivo, ma anche a costruire attraverso i suoni e le percezioni tattili e olfattive la realtà complessa che circonda tutti i sensi. Il logo del progetto Dal Consiglio Oasi San Giuliano Venezia (Pdl) Fiat Pagliuca (Pdl) Tribunale di Melfi Navazio (Ial)” In una interrogazione chiede di sapere quando sarà approntato un Piano di gestione della Riserva da parte del Dipartimento Ambiente e se sarà effettuata una valutazione tecnica relativa all’impatto ambientale causato dagli ultimi incendi volta a verificare l’eventuale danneggiamento dell’habitat e se sia possibile la sospensione della stagione venatoria fino al ripristino dell’habitat danneggiato. Le dichiarazioni di Marchionne sono preoccupanti. Bene hanno fatto i parlamentari del mio partito a presentare l’interrogazione al ministro Passera per conoscere quali sono le reali prospettive ed assumere le conseguenti iniziative. Ci muoveremo anche in Consiglio regionale per definire con il Presidente della Giunta un percorso di azioni finalizzate ad ottenere il risultato della permanenza e del rilancio, dello stabilimento Fiat di Melfi, così come era previsto nel progetto di ‘Fabbrica Italia’”. Salvare il tribunale di Melfi. E’ l’obiettivo della pdl “Modifica dei criteri di revisione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari. La proposta, sottoscritta anche dal consigliere Mollica (Mpa) assegna al Governo criteri chiari di valutazione degli interessi concorrenti, garantendo quelli costituzionalmente prevalenti. “Se dovessimo riscontrare freddezza o ostracismo nei confronti della proposta, dal 1 ottobre partiremo con l’iniziativa popolare e la raccolta di firme per riavere gli uffici giudiziari nella città federiciana”. Viabilità Pici (Pdl) Green economy Singetta (Api) Dopo trent’anni di ritardi e tante battaglie il Pdl lucano può vantare il merito di aver concretizzato una importante opera quale la bretella di collegamento SS 585 Fondo Valle del Noce – abitato di Lauria. La recente pubblicazione del bando di appalto consentirà di avviare i cantieri che permetteranno la realizzazione di una infrastruttura indispensabile per lo sviluppo economico e turistico del lagonegrese. Raccolta differenziata e riciclaggio devono divenire parole d’ordine. Lo sviluppo sostenibile è l’unico modello attuabile nei prossimi anni. Perché mutuando un noto slogan che pure ha segnato anni di positiva crescita economica, non introdurre ‘un pannello solare in ogni casa’? Si tratterebbe di reinvestire le royalties del petrolio in un grande progetto per dotare ogni abitazione di pannelli fotovoltaici tali da ridurre i consumi di energia. Salute Braia (Pd) La riattivazione del laboratorio di emodinamica al ‘Madonna delle Grazie’ di Matera è un segnale importante per la sanità lucana. Con l’approssimarsi del periodo invernale sarebbe fondamentale ripristinare il bus navetta per il Crob di Rionero. All’assessore Martorano chiederemo una serie di incontri per definire le azioni che il sistema sanitario intende intraprendere. Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 18.09.2012 18 PAG. 5 Basilicata Mezzogiorno Martedì 18 settembre 2012 24 ore in Basilicata Interrogazione a Passera dei parlamentari del Pdl. Si muovono anche Pagliuca e Rosa Sata trema: il Pdl si sveglia Assordante silenzio del Pd lucano. La Fiom: «Il piano è un bluff, l’avevamo detto» IL recente annuncio di Sergio Marchionne sull’impossibilità di portare avanti il Piano Fabbrica Italia mette seriamente a rischio il futuro dellostabilimentolucano edeicirca 12.000 lavoratori di Sata e indotto. E finalmente qualcuno se n’è accorto, anche in Basilicata. Non il Pd, che sulla questione Fiat, ancora una volta, si mostra completamente assente. Ieri a prendere in mano l’iniziativa politica ci hanno pensato i parlamentari del Pdl. Nel giorno in cui il ministro Fornero dalle colonne di Repubblica chiede all’amministratore delegato di rendere conto del cambiamento dei programmi prima del 30 ottobre, data in cui è prevista la presentazione dei dati relativi al terzo trimestre, il deputato Vincenzo Taddei, d’intesa con i senatori Latronico e Viceconte, ha presentato un’interrogazione al ministro Passera. Servono chiarimenti sulle reali intenzioni del Lingotto che, stando alle ultime dichiarazioni di Marchionne, sembra sempre più distante dall’Italia. Al ministro dello Sviluppo economico gli esponenti del Pdl chiedono di «intervenire, in tempi rapidi, tramite opportune ed idonee iniziative, affinché si conoscano i reali intendimenti circa le prospettive e le iniziative che la Fiat vuole attuare nel Paese, con particolare riferimento allo stabilimento di Melfi». In una nota spiegano che con questa iniziativa il Pdl di Basilicata intende farsi interprete delle preoccupazioni espresse dai tanti lavoratori lucani impegnati nello stabilimento di Melfi. Promettendo di essere «vigili e attenti», di volta in volta, attraverso opportune iniziative «tese a tutelare la presenza di questa importante e significativa iniziativa produttiva». E ieri dal Popolo della libertà non si sono mossi solo i parlamentari ma anche i consiglieri regionali, Rosa e Pagliuca. Il che rende ancora più roboante il silenzio del partito di governo della Regione. A eccezione Indotto, firmato l’accordo per gli esuberi alla Pcma E INTANTO ieri a Matera è stato siglato nel pomeriggio l'accordo per la gestione degli esuberi alla Pcma di Pisticci, azienda del gruppo Magneti Marelli che opera nell'indotto Fiat. Lo ha reso noto noto Salvatore Troiano della Fim Cisl Basilicata. L'accordo prevede il ricollocamento su base volontaria degli 81 lavoratori in altri stabilimenti meridionali del gruppo, tre dei quali in provincia di Potenza. La fase di ricollocamento sarà accompagnata da un periodo di cassa integrazione straordinaria di massimo 12 mesi che sarà oggetto nei prossimi giorni di un'ulteriore trattativa con Regione Basilicata e ministero del Lavoro. “L'obiettivo che ci eravamo prefissati era di av- Il saluto dell’Ad Fiat Marchionne con il leader del Pd, Bersani del documento sottoscritto lo scorso sabato dai segretari del Pd (tra i quali anche Speranza) delle regioni interessate dagli stabilimenti Fiat concui hannochiestoun incontroa Marchionne, non si contano iniziative significative. Nè il presidente De Filippo ha raccolto la sollecitazione del suo stesso segretario a “scendere in campo”. Sembra caaduto nel vuoto anche l’appello del presidente Lacorazza al governatore. Il sindaco di Torino, Piero Fassino, l’ultimo ad aver incontrato Sergio Marchionne - come si direbbe di una persona scomparsa, visto che nel frattempo l’Ad si nega anche al Governo - ha potuto portare parziali rassicurazioni ai suoi concittadini sulfuturo diMirafiori. Nelfrattempo, però, il governatore De Filippo, in un’intervista al giornale on line Hyperbross spiega: «Il Governo regionale sulla vertenza Fiat è impegnato da tempo, anche se lontano dai riflettori». Ma il consigliere regionale, Gianni Rosa, manda a dire al governatore «abituato a parlare molto e tanto» ma sulle questioni Fiat «rimasto stranamente in silenzio» che «certe decisioni del Lingotto e del canadese Marchionne non sono solo un problema nazionale». «Egregio presidente faccia in modo che la Fiat rispetti gli impegni presi. Lo faccia e di certo questa sarà una battaglia dove troverà il Pdl di Basilicata tutto a sostenerla, ma so- lo e soltanto per il bene dei lucani». Mentre il capogruppo in Consiglio regionale, Nicola Pagliuca, oltre a sostenere l’iniziativa intrapresa dai parlamentari del suo partito, annuncia iniziative anche in Consiglio «per definire con il Presidente della Giunta un percorso di azioni finalizzate ad ottenere il risultato della permanenza e del rilancio, dello stabilimento Fiat di Melfi, così come era previsto nel progetto di “Fabbrica Italia». Si è fatto sentire anche il senatore lucano dell’IdV, Felice Belisario: «Il Governo smascheri Marchionne». Le recenti dichiarazioni da parte del top manager Fiat, per la Fiom di Basilicata suonano come una conferma. «L’avevamo I dati di Infocamere. Mattia: «Servono misure d’emergenza» Pmi, il 25% con i bilanci in rosso Trecentottantatre du 1500, ovvero quasi il 25% delle società (spa ed srl) attive in Basilicata hanno chiuso in perdita i propri bilancio tra il 2009 e il 2011. E' questo il dato elaborato da Infocamere pubblicato ieri dal Sole 24 Ore. La Basilicata, insieme a Puglia, Caloria, Sicilia e Sardegna - è al di sopra della media nazionale delle “perdite sistematiche” ovvero in fatto di aziende in perdita cronica. «Non c'è solo il futuro della Sata di Melfi a preoccuparci per l'imminente autunno. L'indagine Infocamere pubblicata dal Sole conferma che le piccole e medie imprese della Basilicata, insieme a quelle delle altre regioni del Sud, subiscono di più la congiuntura negativa con perdite di bilancio superiori alla media nazionale». E' quanto sottolinea il consigliere regionale del Pdl Franco Mattia, aggiungendo che «circa 1.500 società rischiano di vedersi applicato il “regime delle società di comodo”nel tentativo di rinviare il fallimento». «Se a questi dati si aggiungono quelli della rilevazione Cerved Group per il secondo trimestre dell'anno, con il 3,8 su 10mila imprese lucane fallite (nel primo trimestre la percentuale era del 2,2 su 10mila imprese) - continua Mattia - la situazione si fa ancora più allarmante senza risparmiare alcun settore di attività, spingendosi ben oltre all'agricoltura. Non a caso le attività immobiliari, quelle legate alla ristorazione e alla ricettività alberghiera sono quelle che hanno accusato l'andamento peggiore. Per non parlare dell'ulteriore danno provocato dalla durata delle procedure di fallimento che in Basilicata raggiunge in media i 9,9 anni con ripercussioni a catena sui creditori”. Nell'evidenziare che “l'eccessiva pressione fiscale e le crescenti difficoltà di accesso al credito sono le difficoltà più acute per le pmi impossibilitate a resistere alla crisi”, Mattia sollecita a “dare seguito e concretezza agli impegni sottoscritti nei più recenti documenti da parte delle associazioni delle imprese, della cooperazione, dell'artigianato, dell'agricoltura e del turismo-servizi, senza attendere i grandi programmi della Giunta che, a parte la verifica dei risultati, richiedono tempi decisamente lunghi”. «I dati principali forniti al Meeting nazionale Confesercenti - 100 mila imprenditori autonomi italiani hanno chiuso le loro attività senza poter contare su alcuna tutela sociale, 800 mila i posti di lavoro bruciati dalla crisi - si commentano da soli e richiedono misure di emergenza per affrontare un autunno che si preannuncia ancora sotto il segno del calo dei consumi e della restrizione del credito». viare un percorso di ricollocamento da lavoro a lavoro e di mantenere a zero il saldo occupazionale”, ha commentato Troiano al termine della riunione sottolineando che “il periodo di cassa integrazione servirà a rendere meno traumatico il passaggio e a garantire continuità di reddito agli 81 lavoratori della Pcma. Avremmo preferito salvaguardare sia i posti di lavoro che la fabbrica, evitando un ulteriore impoverimento del tessuto produttivo della Valbasento, ma la crisi che ha investito il settore dell'auto e che si sta ripercuotendoin maniera drammatica soprattutto sulla filiera della componentistica ha compromesso ogni margine di manovra in tal senso».. detto un anno fa - tuona il segretario regionale, Emanuele De Nicola Fabbrica Italia è solo una dichiarazione d’intenti. Per De Nicola, complice del Lingotto i sindacati riformasti che con l’Accordo separato del Dicembre 2011 ( Ccsl ) hanno potuto cancellare la democrazia escludendo la Fiom nelle fabbriche, peggiorare le condizioni dei lavoratori e ottenere con la divisione degli stessi carta bianca per la più grande ristrutturazione del settore auto. «L’effetto per la Sata è stato un aumento considerevole di cassa integrazione ( con una media di 2 giorni di lavoro a settimana ) e un abbattimento del salario del 30% circa». [email protected] Confcooperative contro la crisi IL mondo delle cooperative conferma la sua anticiclicità rispetto all'andamento dell'economia che da tempo (troppo) registra segnali negativi. E' quanto ha affermato Giuseppe Suanno, Presidente di Confcooperative Basilicata, al termine del suo primo Consiglio di Presidenza. «Si tratta di un riconoscimento che inorgoglisce la nuova governance di Confcooperative di Basilicata», prosegue Suanno, che dal suo insediamento ha posto alla base della sua azione la ferma volontà di credere nella capacità di Confcooperative di Basilicata di poter innescare dinamiche virtuose per il nostro territorio. «Inoltre, gratifica l'opera di promozione portata avanti dall'Organizzazione che, in questa delicatissima congiuntura socio-economica, riesce ad aggregare professionalità e capacità imprenditoriali di persone che decidono di investire insieme nella nostra Basilicata e, affrontando insieme le difficoltà, costruiscono il loro futuro». Le 37 nuove cooperative (e dieci in fase di istruttoria) che hanno deciso di aderire alla Confcooperative di Basilicata sono «il segno tangibile del risultato raggiunto dal lavoro di accompagnamento e di sostegno nella fase di start up grazie alla nuova impronta che la nuova governance di Confcooperative ha dato all'Organizzazione». «Siamo consapevoli, continua Suanno, di non avere le soluzioni in tasca ma questi sono segnali che danno morale nell'impegnarsi sempre di più per il bene comune della Basilicata: per questo si continuerà a svolgere quell'azione di stimolo alla creazione di strumenti a sostegno delle imprese (sia per quelle di nuova costituzione e sia per il tessuto imprenditoriale presente) per consentire alle nostre cooperative di essere in grado di ripartire quando le condizioni lo consentiranno. ». Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 18.09.2012 PAG. 6 II I BASILICATA PRIMO PIANO TUTTI IN CLASSE PRIMO GIORNO DI SCUOLA Basilicata Mezzogiorno Martedì 18 settembre 2012 SERVIZI Da domani partiranno tutti i servizi necessari per gli studenti con difficoltà fisiche e di apprendimento È suonata la campanella fra caos, traffico e caramelle Dall’1 ottobre a Potenza partirà il servizio delle mense scolastiche Alla Busciolano la festa dell’accoglienza per gli alunni di tutte le prime classi EMANUELA FERRARA l POTENZA. È suonata ufficialmente la campanella per gli 86.192 studenti lucani di ogni età. Ieri primo giorno di scuola. Primo giorno di caos e primo giorno di lacrime. Come ogni anno, infatti, l'apertura dell'anno scolastico si è fatta sentire da tutti i cittadini. Ore 8 ed ore 13. Il traffico è impazzito. Code lunghissime in prossimità di ogni plesso scolastico. Polizia Municipale che aiuta nell'attraversamento dei pedoni e schiere di bambini e ragazzi che, in maniera ordinata e composta, si recano al loro primo giorno di scuola. Che sia il primo giorno in assoluto o il primo dopo le vacanze estive poco importa. Gli effetti sono sempre gli stessi. Nessuno ha troppa voglia di salutare ufficialmente le vacanze estive ed ammettere la loro fine. Mare ed ombrelloni oramai sembrano lontanissimi, già entrati nel cassetto dei ricordi. Il momento dell'inserimento è topico per grandi o piccini. Che si tratti di scuola dell'infanzia, di scuola primaria o secondaria non vi è nessuna differenza. Tutti gli studenti che si affacciano ad una nuova prima classe vanno accolti in una certa maniera. Specializzati nell'accoglienza delle prime classi del capoluogo sono il dirigente Annamaria Calabrese ed il personale tutto del complesso scolastico Busciolano. Il più grande complesso lucano, infatti, è un'esplosione di colore e musica. Tutto organizzato per i nuovi alunni che si affacciano per la prima volta in una nuova scuola. Divisi per gradi (primo anno della scuola per l'infanzia, primo anno della scuola primaria e primo anno della scuola secondaria di primo livello), gli studenti sono stati accolti nel piazzale del grande istituto. Il coro della piccola orchestra Busciolano, accompagnato agli strumenti dagli insegnanti, ha intonato l'inno di Italia come benvenuto per poi strappare un sorriso ai più spaesati compagni di 3 anni cantando per loro canzoni dell'infanzia. Clown e caramelle hanno fatto il resto. Operazione accoglienza riuscita alla grande. Superato l'inserimento ci si chiede però se funzionerà tutto durante i giorni di scuola che gli studenti dovranno affrontare fino all'11 giugno prossimo. L'assessore alla pubblica istruzione del comune di Potenza, Giuseppe Messina, assicura. La scuola lucana è e deve rimanere una scuola di serie A. I problemi non mancheranno, questo è certo ma, sulle annose questioni, mette subito le mani avanti. In maniera particolare riferisce che dal 1 ottobre, senza se e senza ma, partirà il servizio mense scolastiche. Che non ci sarà la benchè minima polemica sull'argomento stentano a crederci tutti ma, per il primo giorno di scuola, sono solo applausi e nessuno avanza dubbi. Aspetto importante, sul quale davvero non si vorrebbero mai avere perplessità, è l'integrazione scolastica. A partire da domani, infatti, partiranno tutti i servizi necessari per gli studenti con difficoltà fisiche e di apprendimento. Si parla di circa 800mila euro annui per garantire queste indispensabili prestazioni. Si spera davvero di non doversi ritrovare a commentare notizie di malagestione di queste problematiche. Al momento, dunque, tutto sembra andare per il meglio ma tirare le somme dopo appena un giorno è praticamente impossibile. Consapevoli che, soprattutto per i bambini della scuola d'infanzia, ce ne saranno ancora di lacrime da versare, ci si augura che siano solo quelle di disperazione da «abbandono» da mamma e papà a far parlare di sè. Per il resto che sia un buon anno, eccellente per tutti. POTENZA MA NON MANCANO CERTAMENTE LE CRITICITÀ, CHE SONO LEGATE SOPRATTUTTO ALL'EDILIZIA SCOLASTICA ED ALLA SUA MANUTENZIONE Scuola lucana quinta in Italia Con eccellenze matematiche nelle primarie e in italiano negli istituti secondari l POTENZA. Si respira aria da primi giorni di scuola. Studenti emozionati, bimbi in lacrime e via vai di macchine. Mamme in apprensione che parcheggiano un po’ ovunque e strombazzatre di clacson. Insomma, la scuola è iniziata e porta con sè le problematiche che tutti conoscono ma a cui nessuno si abitua mai del tutto. Franco Inglese, Direttore Generale dell'Ufficio Scolastico, intervistato dal programma Buongiorno Regione della terza rete Rai, ha dichiarato con grande enfasi che la scuola lucana è una delle migliori d'Italia, obiettivo questo che la Regione cercherà di mantenere e possibilmente migliorare anche in quest'anno scolastico. «Risultiamo essere – ha affermato il direttore – quinti in classifica come sistema scolastico, dopo Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Lombardia ed Emilia Romagna», ma non solo. La scuola lucana ha altri due valori aggiunti: possiede le eccellenze matematiche a livello di scuola primaria e quelle in italiano negli istituti di scuola secondaria di primo livello. Geni in materie scientifiche ed umanistiche. Altro che popolo di «pastori» come più di qualcuno ha sempre dipinto i lucani. Insomma, la scuola potentina, e quella lucana più in generale, rappresentano un'eccellenza a livello nazionale. Eppure qualche criticità esiste, legata soprattutto all'edilizia scolastica ed alla sua manutenzione. A sentire alcuni docenti od operatori scolastici, la situazione non è così rosea come sembra. C'è chi è rimasto a casa senza aver ricevuto nessuna chiamata di assunzione (operatori scolastici) e chi è alle prese con le nuove normative ministeriali. Come ogni anno si è tutti in trepidante attesa che arrivi il primo ottobre, giorno di apertura mense scolastiche. Da sempre cruccio dell'amministrazione comunale che, quest'anno, non può fare brutte figure anche in virtù delle pa- role spese dall'assessore Giuseppe Messina durante l'apertura lavori nell'istituto comprensivo Busciolano, e di quelle di Franco Inglese. Eppure qualche genitore preoccupato c'è. Ci si affida, come hanno sostenuto diverse mamme lavoratrici che in occasione del primo giorno di scuola hanno preso qualche ora di permesso, al buon senso dell'amministrazione comunale. Una preoccupazione però che lascia sgomenti: «Sono preoccupata. – ha dichiarato una mamma che vuol rimanere anonima – A quanto pare la nuova normativa ministeriale prevede il divieto di assegnare temi su argomenti personali. Di conseguenza niente più classici temi «Come hai trascorso le tue vacanze?», «Descrivi la tua famiglia» ecc... Come faranno quindi gli insegnanti a valutare il benessere dei nostri figli?». Non c'è di che temere però, perchè come spesso accade, di fronte ad ogni nuova normativa, regna la più totale confusione e ci si ritrova a lasciare tutto come prima. Nessun divieto, dunque, per gli insegnanti, piuttosto viene imposto dal nuovo vademecum del Garante sui rapporti tra scuola e privacy del 6 settembre scorso: «Non lede la privacy l’insegnante che assegna ai propri alunni lo svolgimento di temi in classe riguardanti il loro mondo personale. Sta invece nella sensibilità dell’insegnante, nel momento in cui gli elaborati vengono letti in classe, trovare l’equilibrio tra esigenze didattiche e tutela della riservatezza, specialmente se si tratta di argomenti delicati». Mamma rasserenata dunque. Gli insegnanti potranno ancora essere i primi valutatori di situazioni difficili di cui, magari, nemmeno i genitori riescono ad esserne consapevoli. La scuola, insomma, è chiamata sì a generare eccellenze ma anche e soprattutto ad educare e far crescere nel modo migliore gli adulti del [em. fer.] domani. Crpo Basilicata «Via il grembiule nero nelle scuole medie» L’inizio dell’anno scolastico pone nuovamente il problema del «grembiule nero» che continua ad essere utilizzato in tante scuole, «simbolo palpabile di discriminazione sessuale, essendo solo le ragazze obbligate ad indossarlo, restandone esonerati, invece, i ragazzi». È quanto sostiene Antonietta Botta, presidente della commissione regionale pari opportunità che invita i dirigenti scolastici degli istituti che prevedono ancora l’uso del grembiule esclusivamente per le ragazze, a voler provvedere, attraverso la modifica del regolamento scolastico, a ristabilire la parità di genere, abolendo l’obbligo di far indossare il grembiule nero alle ragazze oppure introducendo uniforme divisa per tutti gli alunni. La Crpo di Basilicata è certa di trovare, in tutti i dirigenti scolastici, le giuste sensibilità per aiutare la promozione e la tutela della parità di genere. Botta ricorda che l’attività della commissione è finalizzata ad attuare quanto enunciato nell’articolo 3 della Costituzione italiana: «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali». Di qui, in coincidenza dell’avvio del nuovo anno scolastico, l’appello lanciato ai capi d’istituto a cui si chiede la collaborazione in merito ad un tema di attualità che investe la parità di genere. Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 18.09.2012 PAG. 7 Basilicata Mezzogiorno BASILICATA PRIMO PIANO I III Martedì 18 settembre 2012 I GENITORI Dopo la chiusura dell’istituto in via Bramante i genitori chiedono ulteriori controlli nella nuova sede IL SOPRALLUOGO «Nessun problema alla staticità della struttura. Necessitano solo interventi ordinari», dice Lisanti dei vigili del fuoco «Il plesso non è sicuro chiediamo verifiche» Scuola Marconi, gli alunni entrano un’ora dopo SI TORNA IN CLASSE A sinistra e in basso la festa dell’accoglienza organizzata a Potenza dall’istituto scolastico «Busciolano» [foto Tony Vece] . MATERA DICIASSETTE ALUNNI ADDOSSATI IN MENO DI VENTICINQUE METRI QUADRATI In classe come le sardine la quarta B salta le lezioni l MATERA. Niente lezioni il primo giorno di scuola e la ricreazione viene fatta all’esterno del plesso. Protagonisti della disavventura, loro malgrado, i piccoli bambini della quarta B del Terzo circolo didattico che si sono trovati, alla ripresa dell’anno scolastico un’aula a dir poco improvvisata. «Ci hanno assegnato - affferma l’insegnante Emilia Muscaridola - un’aula di neppure 25 metri quadrati a fronte di 17 alunni. Tutto ANGUSTA La classe della 4 B della «Marconi» [foto Genovese] questo quando, secondo la legislazione vigente ad ogni alunno spetterebbe uno spazio minimo di bini alla lavagna e se qualcuno di essi deve 1,80 metri quadrati. In questa aula è im- andare al bagno devono alzarsi tutti i possibile svolgere regolarmente le lezio- compagni della fila». Tre file di banchi ni. addossate l’una all’altra con uno spazio Non posso passare tra i banchi per laterale davvero risicato. «In caso di emerseguire l’operato degli alunni, alcuni dei genza sarebbe difficile far scattare anche il quali in seria difficoltà tanto che è stato piano di evacuazione nella classe - dice loro assegnato l’insegnante di sostegno. Muscaridola - . «Questa non è mai stata una Inoltre - prosegue la docente della scuola classe perchè in passato è stata adibita a materana - è impossibile chiamare i bam- libreria e aula per gli insegnanti». [d.mas.] DONATO MASTRANGELO l MATERA. «Questa scuola non è sicura». Hanno chiesto e ottenuto l'intervento dei vigili del fuoco per un sopralluogo sugli standard normativi della struttura i genitori degli alunni di via Marconi, sistemati nell'edificio nei pressi dello stadio “XXI Settembre” dopo la chiusura del plesso di via Bramante a seguito di una ordinanza del sindaco Salvatore Adduce lo scorso 3 agosto per problemi di staticità. Quanto alle verifiche effettuate ieri mattina dai vigili del fuoco del al plesso di via Marconi il vice comandante ing. Maddalena Lisanti assicura «che non ci sono situazioni di rischio tali da richiedere la chiusura dell’edificio. Dal punto di vista statico la scuola è sicura. Ci sono da fare soltanto piccoli adempimenti ai quali l’Amministrazione comunale sta già provvedendo con dei lavori. Le finestre al secondo piano saranno sigillate fin quando non verranno adeguate». I genitori per protesta contro quella che ritengono una scuola insicura hanno ritardato di un’ora l’ingresso dei figli a scuola, proprio nel primo giorno di lezione. I genitori, dal canto loro, al cospetto delle rassicurazioni del sindaco, chiedono che i bambini vengano sistemati in un unico edificio scolastico e avanzato dubbi anche sulle condizioni di sicurezza dell’edificio di via Marconi. In un esposto inviato al Prefetto, ai vigili del fuoco, all’azienda sanitaria, all’ufficio tecnico del Comune e alla Procura della Repubblica di Matera, il comitato dei genitori chiede l’acquisizione degli atti relativi alle perizie del plesso di via Bramante e la dichiarazione di agibilità dell’ultimo piano di via Marconi. Una delegazione del Comitato di via Bramante accompagnando i propri figli ha visitato i bagni al terzo piano riscontrando problemi igienico-sanitari ma anche di sicurezza con particolare riferimento alle finestre che non sarebbero rispondenti alla normativa. «Chiediamo - afferma Liborio Nicoletti del Comitato - che il plesso di via Bramante dopo la sua chiusura non perda l'identità. Per noi la soluzione alternativa sarebbe adeguare a scuola l'edificio del Circo in via Sallustio. Con pochi adeguamenti sarebbe una soluzione funzionale. Invece ci hanno allontanati dall'area nord della città dove abitiamo. Inoltre avanziamo perplessità sulla rispondenza del plesso di via Marconi per quanto concerne l'accesso ai disabili». «Sono stati fatti dei rattoppi alla bell’e meglio. Infatti dice Francesco Rizzi - abbiamo notato delle lesioni evidenti. La scala di emergenza, inoltre, si trova nell'altra ala dell'edificio. Come avverrebbe, in caso di emergenza il piano di evacuazione? Chiediamo garanzie sulla sicurezza dell'istituto». «Le crepe lungo i muri stuccate di recente - dichiara Remo Buonsanti - non ci fanno stare tranquilli anche perchè abbiamo rilevato un vetrino di monitoraggio in frantumi. E poi i bagni sono in condizioni pietose siamo come pavimentazione che come LA PROTESTA Al plesso di via Marconi finestre a portata di bambini senza nessuna precauzione. A lato i vigili del fuoco e in basso i genitori che hanno ritardato l’ingresos degli alunni di un’ora [foto Genovese] servizi igienici e con le finestre facilmente apribili e quindi a portata dei nostri bambini». «Non è possibile che i nostri bambini dice Lilli Verrascina - si facciano tre rampe di scale per un totale di 65 gradini. Eppure avevamo chiesto di sistemare i bambini più piccoli al primo piano della struttura». «Il Comune su via Bramante ha fatto due perizie - sostiene Saverio De Bonis - della quale la seconda ha sovvertito la rispondenza alla statiticità della struttura creando l’alibi per la chiusura dell’edificio». Filomena Cancellaro, dirigente scolastico del quarto circolo lamenta «la estrema difficoltà con cui l’Amministrazione comunale ci ha costretti a districarci. Pur in presenza di una delibera del 3 agosto scorso il trasloco è stato effettuato soltanto venerdì scorso e non è ancora completato. In segretaria manca una linea telefonica autonoma e fino a stamattina nella mia stanza mancavano computer, stampante e gli arredi non erano stati svuotati delle vecchie carte. Nonostante tutto abbiamo lavorato alacremente insieme al personale di segreteria fino alle 20 di venerdì scorso». Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 18.09.2012 PAG. 8 POTENZA E PROVINCIA I VII Martedì 18 settembre 2012 SOS AMBIENTE PERICOLO AMIANTO Basilicata Mezzogiorno NON È IL PRIMO CASO Erano già stati denunciati i ritrovamenti nel torrente Melfia e in piazza Archimende di contrada Bicocca Melfi, tetto di eternit davanti alla scuola AMIANTO Il tetto in eternit e sullo sfondo, a pochi metri, la scuola materna . Ex officina coperta d’amianto a due passi da una materna MARCO TUCCI l MELFI. Le famiglie che vivono nel palazzo Tisbi, in via Normanni, a due passi dal castello federiciano, si affacciano al balcone su via Santa Croce e devono fare i conti con il tetto di un’ex officina meccanica ricoperto di eternit. A due passi c’è anche una scuola materna. Il proprietario del capannone dismesso ha riferito a una delle signore del palazzo Tisbi che, al massimo, può coprire il tetto ma, come si può comprendere, non ci sarebbe protezione totale e, tra l’altro, a pochi centimetri ci sono pure le finestre di due camere da letto. C’è un’esposizione quotidiana all’eternit e il pericolo vale anche per la scuola materna dell’ex Bosco Littorio che è di fronte all’officina, dalla parte opposta della strada. Facile immaginare che i granelli spostati dal vento possono andare in direzione dell’edificio che accoglie bambini e maestre. Situazioni simili sono già state denunciate a Melfi. Piazza Archimede di contrada Bicocca: una miscela nociva di amianto e cemento era stata depositata per strada. Il fenomeno è ricorrente anche lun- go il corso del torrente Melfia, dove sono stati molti i rinvenimenti dello stesso materiale, buttato senza problemi nell’ambiente da parte di chi se ne è reso responsabile (di solito si tratta di smaltimento di materiale edile di risulta, a seguito di ristrutturazioni di vecchi stabili o capannoni industriali). I rischi hanno interessato in primo luogo coloro hanno maneggiato l’eternit senza le adeguate misure di protezione (chi lo ha tolto dagli stabili, chi lo ha trasportato e poi smaltito in questo modo). Purtroppo interessano anche i melfitani che si trovano nelle vicinanze di capannoni e, in generale, locali privati che hanno questo tipo di copertura. In pratica, avviene che il costo, non basso, di ciò che sta sui tetti di questi ambienti, ha spinto anche i proprietari a lasciarli le cose come stanno e, dunque, mettendo a repentaglio l’incolumità di chiunque, per esempio, respiri le polveri che si staccano dalle onduline, specie quando sono vecchie e dopo tanti anni in cui sono state sottoposte alle intemperie. POTENZA GIUDIZIO D’APPELLO PER IL CONTENZIOSO SULL’IMMOBILE DELLA EX FORNACE DI IERACE IN VIA CAVOUR Ex sindaco Sampogna paga 5mila euro e chiude i conti col Comune di Potenza FILIPPO MELE l POTENZA. L’ex sindaco di Potenza Rocco Sampogna, in carica negli anni 1990–1995, ha pagato 5mila euro al Comune. E la Sezione prima centrale d’appello della Corte dei conti, presieduta da Piera Maggi, ha dichiarato estinto il giudizio d’appello da lui proposto. La vicenda in questione è quella della mancata restituzione di un immobile della Ierace Srl. L’ex sindaco, difeso dall’avvocato Andrea Abbamonte, aveva presentato appello contro la sentenza della Sezione giurisdizionale della Corte dei conti della Basilicata. Sampogna, nella sua qualità di sindaco, era stato condan- nato al pagamento di 23.881 euro in favore del Comune, oltre interessi e spese di giudizio pari a 448,36 euro, per il danno erariale conseguente alla mancata restituzione di un immobile detenuto dall’ente in comodato gratuito. Si trattava dell’area esterna e di un capannone della fabbrica di laterizi di via Cavour della Srl Ierace. L’ex sindaco con l’appello aveva chiesto di potersi avvalere della procedura di definizione agevolata accolta dal collegio giudicante che aveva posto a suo carico l’obbligo di versare al Comune 5mila euro. Così, all’atto della definizione dell’appello, il Procuratore generale ha reso noto che Sampogna aveva provveduto al pagamento e i giudici hanno estinto il giudizio. le altre notizie POTENZA CONTROLLI DEI CARABINIERI Detenzione di armi e droga Due arresti e 32 denunce n Due arresti per detenzione di droga, 32 denunciati per omessa custodia di armi, guida in stato di ebbrezza e altri reati. È il bilancio del controllo straordinario del territorio disposto dai carabinieri del comando provinciale di Potenza. TOLVE AGRICOLTURA La Agricoltura 2000 in finale al concorso «Oscar green» n Alla finalissima dell’edizione 2012 del Concorso Nazionale Oscar Green parteciperà la cooperativa Agricoltura 2000 di Tolve, nella categoria In-filiera. Il concorso, promosso e realizzato da Coldiretti Giovani Impresa, premia l’innovazione in agricoltura. Agricoltura 2000 è la più antica cooperativa lucana. Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 18.09.2012 PAG. 9 Basilicata Mezzogiorno Potenza Martedì 18 settembre 2012 23 REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309 Da più parti rassicurazioni sullo stato di salute degli edifici: tutto sembra essere a norma Scuola, un ritorno “in sicurezza” Mancano alcune certificazioni prevenzione incendio, ma per i Vigili nessun pericolo L’INVITO ALLE RAGAZZE IL PRIMO GIORNO Troppo tenera la Botta Strappiamo subito il grembiule nero di LUCIA SERINO E’FIN troppo docile, la commissaria per le pari opportunità, Antonietta Botta. Invita i dirigenti scolastici a cambiare regolamento per evitare che siano solo le ragazze ad indossare il grembiule nero. Aspettare che i dirigenti scolastici cambino il regolamento? Osiamo di più, molto di più e subito. Questa storia del grembiule nero che ancoraresiste alle scuole medie di Potenza e chissà in quanti altri posti della Basilicata è una vergogna intollerabile. E scrivo volutamente "scuole medie" e non come si dice adesso "scuole primarie di secondo grado" perché ricordo le mie, trent'anni fa, quando tutte - dico tutte - di nostra iniziativa e senza sollecitazione familiare appallottolammo il grembiule nero sotto il banco e lo facemmo ammuffire tra gli scarti delle merende sfidando l'ira delle acide professoresse con le dita anellate di gemme. L'anno scorso è stato il Quotidiano a porre il problema. Senza, purtroppo, raccogliere nessuna adesione. E' stato atroce apprendere dalla voce delle stesse ragazze la rassegnata accettazione di una condizione immutata da decenni, di madre in figlia, di sorella in sorella. Sicchè è diventata un'abitudine, senza che se ne colga neppure il peso, coprirsi con questa orrida pezza nera che va strappata non perché sia un retaggio fascista (ci sono molte cose buone di quel periodo) ma perché è prevista solo per le donne. I maschi ne sono esclusi. Non ci sono parole. Quest'anno, puntualmente, i grembiuli neri sono ricomparsi, solitarie visioni di un decadente mondo di miserabili discriminazioni. Cara Antonietta Botta, più ardimento, più coraggio. Vogliamo attendere che Inglese faccia una circolare? Ma per favore. Subito un atto di ribellione, immediato, collettivo. Genitori svegliatevi, dirigenti scolastici schiodate gli occhi dagli inutili pof e guardate dentro le classi, professori aiutate i vostri allievi a crescere e non solo a indottrinarli e infine, care ragazze, siate voi protagoniste di un urlo liberatorio, lasciate a casa questo cencio disonorevole, perché è disonorevole davvero incancrenire una condotta che altrove e da tempo immemorabile non esiste più. Una società cresce più su cambiamenti di questo tipo che con mille tagli di nastro. Le cronache di inizio anno scolastico sono piene di lamentele di genitori sugli smembramenti delle classi, sui plessi da ristrutturare e via discorrendo. Tutto rimediabile. Non è il contenitore che deve interessarci, ma i contenuti. Chiediamo l'aiuto di tutte le donne di buona volontà. Ci sta passando sotto gli occhi il nero di una clausura culturale e non si può accettarlo. Donne del Pd, forza, invitiamo la Camusso e poi tolleriamo che le nostre figlie siano maltrattate così? Alessia con il nuovo zainetto Noemi e il suo grembiulino rosa Rocco e Domenico prima di entrare Sopra Ettore, sezione primavera. Sotto Giuseppe e Alessandro tra i banchi L’ALLARME nei giorni scorsi era stato lanciato a più riprese. Prima il sindaco di Campobasso, per la mancata certificazione per la prevenzione antincendio nell’80 per cento delle scuole italiane. Poi la notizia del 33,5 per cento di edifici scolastici che in Basilicata sorgono nella così detta zona 1, la zona a maggiore vulnerabilità sismica. Sentendo il parere del comando provinciale dei vigili del fuoco, quello dell’assessore alla Pubblica istruzione di Potenza e del dirigente dell’ufficio edilizia e patrimonio della Provincia, si tratterebbe di un falso allarme, almeno per quanto riguarda il potentino. Perchè se è vero «che molte scuole afferma il comandante provinciale dei vigili del fuoco l’igegner Tuzzolo - non hanno questa certificazione ciò non vuol dire che siano un pericolo per chi frequenta abitualmente quell’edificio. Non è detto cioè, che abbiano oggettivi pericoli che precludono la cessione dell’attività». La certificazione, infatti, necessita il rispetto di una serie di norme che richiedono tempi di adeguamento abbastanza lunghi. Di conseguenza una scuola può impiegare anche anni per ottenerla, soprattutto se non di recente costruzione, pur possedendo il minimo necessario che la legge prevede perchè il piano anticendio funzioni: uscite di sicurezza, adeguato numero di estintori, eccetera. Ne è un esempio l’istituto alberghiero, che è riuscito ad avere la certificazione solo quest’anno dopo anni di svariati adeguamenti. Non ha la certificazione, invece, l’Itis, al Principe di Piemonte, in quanto di privati e in fase di “trasloco”inedifici pubblici.Da quantocomunicato dal’ufficio Edilizia e patrimonio della Provincia di Potenza, è già stato disdetto il fitto. La scuola più certificata di tutte, a Potenza, è il Liceo scientifico Galileo Galilei dove anche l’androne più nascosto è a norma. Ma anche il Liceo classico ha la certificazione, così come il Racioppi e il Nitti. In provincia sarebbero certificati tutti gli istituti superiori di Melfi e Venosa. Per quanto riguarda le strutture scolastiche costruite in zone a dissesto idrogeologico o a elevata vulnerabilità sismica, anche in questo caso ci sarebbe da stare tranquilli. Sul Pollino e nel lagonegrese, pe esempio, a causa del continuo sciame sismico, alcune scuole sono state dislocate in edifici costruiti secondo le ultime normative. Questo per quanto riguarda gli istituti superiori. Per le scuole materne, elementari e medie l’assessore Messina rassicura. «Già due annifa siamointervenuti perla messa in sicurezza delle cucine e delle caldaie. Su alcuni plessi abbiamo avuto alcuni problemi di manutenzione, via via risolti: via perugia, ala quale abbiamo completamente rifatto il look, la scuola di Rossellino, il refettorio alla scuola materna di Cocuzzo. Qualche problema c’è attualmente per l’istituto comprensivo in via del Popolo, dove abbiamo una carenza di spazi dovuta al trasferimento degli alunni della Torraca, chiusa già da un anno. Sono già stati appaltati 100.000 euro. I lavori verranno effettuati nel periodo natalizio. Per la messa in sicurezza della Torraca e la sua riapertura ci vorrebbero alcuni milioni di euro. E da soli non possiamo farcela». Anna Martino Il Galilei quello più in regola Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 18.09.2012 PAG. 10 Basilicata Mezzogiorno IV I BASILICATA PRIMO PIANO UCCISO PER RAPINA IL GIALLO DI OPPIDO LUCANO Martedì 18 settembre 2012 IL RACCONTO Ha trovato la porta aperta e si è insospettito. Spaventato, è corso a chiamare i parenti di Rocco Massaro «Ho aperto la porta e ho visto l’orrore» Pino Sesta è stato il primo ad arrivare sulla scena del delitto dal nostro inviato FABIO AMENDOLARA l OPPIDO LUCANO. «Mi sono affacciato perché la porta era socchiusa e ho visto che lui era a terra. Ho gridato: Rocco, Rocco. E ho capito che era morto». Giuseppe Sesta, 40 anni, muratore, da domenica ripete la stessa versione sul macabro ritrovamento di via Fuori Porta a Oppido Lucano. «Già sabato sera - svela Giuseppe (in paese è conosciuto come Pino, ndr) mentre agita tra le mani il cappellino con visiera che si è appena tolto dalla testa - avevo notato che il portone era un po’ aperto, ma non potevo immaginare quello che era accaduto al mio amico Rocco». È stato lui a dare l’allarme. E dalle sue parole sono partiti i carabinieri che stanno indagando sull’omicidio di Rocco Massaro, 74 anni, ucciso per asfissia dal tovagliolo da cucina che l’assassino gli ha stretto alla bocca. L’ipotesi: rapina. Qualcuno sapeva che Rocco aveva prelevato dalla banca i soldi per pagare la retta della casa di riposo che ospita suo fratello. Qualcuno che Rocco conosceva bene e che ha fatto entrare in casa senza timore sabato pomeriggio. Giuseppe, quando ha incontrato Rocco Massaro l’ultima volta? «Sabato mattina mi ha aiutato a darmi una sistemata ai capelli con il rasoio elettrico nei punti in cui io non riesco ad arrivare da solo». È una cosa che facevate spesso? «Ogni volta che ne avevo bisogno mi rivolgevo a lui. Ci conosciamo da una vita perché siamo vicini di casa e io parcheggio la mia auto proprio davanti alla sua abitazione». Sabato pomeriggio la porta dell’abitazione di Massaro era aperta? «Sì». Spalancata? «No. C’era una fessura di una decina di centimetri». La lasciava spesso in quel modo? «No». Anche domenica era socchiusa? «Come la sera prima. Ecco perché ho deciso di andare a controllare». E cosa ha visto con precisione? «Era a terra. L’ho chiamato: Rocco, Rocco. Ma non mi rispondeva e ho capito che era morto». E cosa ha fatto? È entrato in casa? Ha toccato il cadavere? l «No. Sono corso da mia madre e le ho detto quello che avevo visto. È stata lei a dirmi di andare a chiamare un cugino di Rocco e così ho fatto». E insieme siete tornati a casa di Massaro? «Sì. Siamo tornati insieme e abbiamo chiamato i carabinieri». Massaro era legato? Si capiva se era stato picchiato? «C’era il fazzoletto ma io non l’ho visto bene. Ho visto solo che era steso di lungo e poggiava le spalle a terra. Mi sono agitato molto perché è la prima volta che vedo un uomo morire così». È stato già interrogato dai carabinieri? «Mi hanno detto di restare a disposizione e di tenere il telefono acceso». TESTIMONE Giuseppe Sesta. È stato il primo ad arrivare sulla scena del delitto [Tony Vece] . Retroscena Aveva accumulato un bel tesoretto Rocco Massaro viveva con pochi euro al mese. La casa era di sua proprietà, viveva da solo e la sua pensione e quella di suo fratello da tempo si accumulavano in banca. Spendeva poco, pur non avendone la necessità. Comprava il pane rimasto il giorno prima, con la scusa che gli piaceva di più. E fino all’anno scorso per cucinare non usava il gas. Aveva una vecchia cucina a legna. Poi, dopo le insistenza di amici e parenti, decise di comprare un piano cottura. Unico strappo alla regola. Il sabato sera si toglieva uno sfizio. Gli piaceva particolarmente il pollo allo spiedo. Ne comprava uno il sabato pomeriggio. Ma era per la cena del sabato e per il pranzo della domeni[f. a.] ca. L’INCHIESTA I CARABINIERI HANNO CONVOCATO IN CASERMA DIVERSI TESTIMONI E IERI HANNO CONTROLLATO QUALCHE ALIBI l Un tovagliolo da cucina di colore marrone. L’assassino lo ha stretto alla bocca di Rocco Massaro che, dopo una breve agonia, è morto asfissiato. Su quel fazzoletto i carabinieri che si occupano delle investigazioni scientifiche stanno cercando una traccia che possa portare all’assassino. La casa era in disordine. Chi ha ucciso l’anziano - che potrebbe però aver agito in compagnia - ha rovistato per diverso tempo nell’abitazione. Ha agito indisturbato. E forse è anche entrato in casa senza problemi. I carabinieri non hanno trovato segni di effrazione. E per lasciare la porta aperta l’assassino era certo che nessuno sarebbe andato a far visita alla vittima sabato sera. SI FIDAVA - Il sospetto è che l’assassino sia una persona che Massaro conosceva molto bene. Qualcuno a cui probabilmente aveva confidato di dover ritirare dalla banca i soldi per pagare la retta della casa di riposo che ospita il fratello. Massaro era una persona umile, che viveva con una piccola pensione. Ma era un gran risparmiatore. E a Oppido in tanti sapevano che in banca aveva Le tracce lasciate sul fazzoletto potrebbero incastrare l’assassino Gli investigatori puntano molto sulle investigazioni scientifiche accumulato un bel tesoretto. «Non ha fatto in tempo a goderselo», commenta, dispiaciuta, una vicina di casa, mentre i carabinieri effettuano gli ultimi rilievi sulla scena del crimine. INDAGINI SCIENTIFICHE - Guanti bianchi e calzari azzurri, sono entrati nella casa di Massaro, ieri pomeriggio, per il secondo sopralluogo. Macchina fotografica, kit per le impronte. Si sono fer- CONOSCENTE mati per diverso tempo nel bagno. L’assassino si è lavato prima di fuggire? Le manopole del lavandino vengono cosparse di «luminol», la sostanza che gli investigatori della scientifica usano per scovare le tracce biologiche. Poi viene passata una potente lampada. Nel punto in cui la sostanza cambia colore ci sono delle tracce. I carabinieri stanno anche cercando di accertare a quanto ammonta il bottino. E soprattutto stanno cercando di capire dove fosse nascosto. TESTIMONIANZE - Per tutta la giornata di ieri sono stati sentiti testimoni. Amici e conoscenti della vittima sono stati convocati nella piccola caserma di via Giuseppe Zanardelli. I carabinieri del Reparto operativo del comando provinciale e quelli della compagnia di Acerenza sono stati impegnati nelle attività d’indagine. Alcuni testimoni sono caduti in contraddizione. I carabinieri stanno cercando riscontri alle loro dichiarazioni. E stanno anche verificando alcuni alibi. «Al momento - precisano - non ci sono persone sospettate, ma il quadro è sempre più chiaro». [fab. ame.] BOTTINO L’anziano potrebbe aver aperto a un conoscente I carabinieri stanno cercando di stabilire l’entità del bottino . . RILIEVI I carabinieri alle prese con le investigazioni scientifiche [foto Tony Vece] INDAGINI Il luogotenente Vincenzo Anobile con il capitano Antonio Milone [T. Vece] Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 18.09.2012 PAG. 11 POTENZA CITTÀ I V Martedì 18 settembre 2012 TRASPORTI IN CITTÀ LA VERTENZA COTRAB Basilicata Mezzogiorno RIVENDICAZIONE DEI DIRITTI Dopo dieci anni di precariato hanno chiesto di regolarizzare la posizione. E l’azienda li ha messi alla porta SCARICATI DAL COMUNE Il Comune si schiera con la Cotrab. I gruppi di opposizione vogliono vederci chiaro in materia di assunzione Precari da una vita e ora disoccupati Ventuno lavoratori sostituiti da altri interinali per aver rivendicato l’assunzione La replica del sindaco «Io non arretro ma farò da mediatore» MASSIMO BRANCATI l Rivendicare i propri diritti è pericoloso. Si rischia di perdere anche quel poco che si ha. Ne sanno qualcosa i 21 precari (su una platea di 80) messi alla porta dal Cotrab, il consorzio che gestisce il trasporto pubblico a Potenza: perennemente in bilico sui contratti a tempo e appesi al filo della scadenza settimanale, i lavoratori hanno chiesto che il loro rapporto di lavoro fosse regolarizzato dopo anni di precariato (c’è chi vive in questa condizione dal 2003). Sulla scia della riforma Fornero, esasperati da anni di promesse e preoccupati per il futuro del servizio su cui da anni aleggia un bando di gara ancora «impalpabile», i precari del Cotrab hanno sottoposto il loro caso al giudice del lavoro. La reazione dell’azienda? Li ha sospesi tutti sostituendoli con altri interinali, molti dei quali - dicono gli «ammutinati» - privi della necessaria esperienza per guidare un bus. Si scatena così una guerra dei poveri, con i nuovi CHI ESCE, CHI ENTRA Sui bus altri interinali, molti dei quali senza esperienza per guidare i pullman precari finiti in quel vortice di ricatti in cui s’impantana chi non ha un lavoro stabile ma deve accontentarsi di contratti a tempo. I 21 lavoratori si sentono soli, abbandonati al proprio destino: speravano in un appoggio del Comune, ma l’amministrazione ha sposato la tesi del Cotrab con l’ufficio legale che si è costituito nei giudizi instaurati dai lavoratori. La Regione, per il momento, sta alla finestra e oggi, alle 10, l’assessore ai trasporti, Agatino Mancusi, dovrebbe incontrare una delegazione dei precari per fare il punto della situazione. Dai sindacati, intanto, nessun cenno se si eccettua la Faisa Cisal che è schierata dalla parte dei lavoratori appoggiando la manifestazione di ieri mattina in piazza XVIII agosto. Qui i precari hanno sistemato striscioni, distribuito volantini informato i cittadini, dato un volto e un nome alla protesta come Ivan Ciammella, Stefania Buoncristiano, Domenico Romaniello, Luigi Mancino, Vincenzo Palermo e Antonio Fumiano, sei dei 21 «silurati». Storie che s’incrociano e si sovrappongono con un unico comune denominatore: anni di precariato cancellati e nessun santo in paradiso che li protegga. «S’interroghi il SLOGAN La protesta dei precari tra le accuse e il sarcasmo [foto Tony Vece] cittadino - dice Donato Colangelo della segreteria provinciale della Faisa Cisal sul perché il Municipio morda velenosamente dei precari a vita. Sul perché gli interessi di un imprenditore privato, che riceve fondi pubblici con rimborso a piè di lista, diventano in un baleno interesse pubblico. Nell’attaccare i precari, il sindaco ha sostenuto che il Cotrab non può permettersi di assumere altro personale. E allora - tuona il sindacato - si assuma la responsabilità personale, politica, sociale e morale giustificando alla città il motivo dell’assunzione a tempo indeterminato di figli, compagne e suoceri vari. E spieghi perché si continua a tollerare che il Cotrab percepisca un utile senza rischiare nulla di proprio». La Faisa Cisal tocca un nervo scoperto, quello della vendita dei biglietti e del relativo controllo tra i viaggiatori: «Forse - dice Colangelo - qualcuno ancora ignora che le obliteratrici sui mezzi pubblici sono fuori servizio». Sulla vicenda Cotrab intervengono i consiglieri comunali di opposizione, Giuseppe Molinari, Salvatore Lacerra e Fernando Picerno: «Pur esprimendo solidarietà a chi ha perso il lavoro - dicono non entriamo nel merito della vicenda che è sottoposta al giudizio della Magistratura, e siamo consapevoli che trattandosi di un servizio pubblico occorre garantire trasparenza e procedure pubbliche, cosa da noi sempre richiesta, ma quello che ci rammarica è che questo criterio valga solo per alcuni, ma che sia stato ignorato in altri casi. A quanto sembra, in diverse occasioni, sono stati assunti lavoratori senza concorso e per chiamata diretta, non si capisce con quali criteri, quali meriti avessero e perché. Certo che il Cotrab da anni gestisce in maniera non certo esemplare un servizio affidatole senza gara ed in via provvisoria, ha personale sottodimensionato, ricorre a lavoratori precari ormai da sempre, viene pagato a piè di lista, non effettua controlli e non ha interesse a che si faccia la gara ed allo stato non ha firmato nemmeno il nuovo contratto di servizio che forse doveva permettere un piccolo risparmio all’amministrazione». I consiglieri chiedono che l’amministrazione comunale gestisca in proprio il servizio «al fine di evitare sprechi e discriminazioni, di ristabilire un criterio di legalità valido per tutti». POTENZA UNA STORIA TRA GOSSIP E SPIONAGGIO NELL’OSPEDALE POTENTINO. PROTAGONISTA IL DOTT. STRANGIO A telefono parla male del direttore il S. Carlo lo punisce, il giudice lo riabilita l Una storia a metà tra gossip e spionaggio nell’ospedale San Carlo di Potenza. La Cisl Medici di Basilicata ha espresso la sua soddisfazione per l'annullamento della sanzione disciplinare che la direzione sanitaria, nello scorso mese di luglio, ha comminato al neonatologo Giulio Strangio. Si trattava di una sospensione dal lavoro per alcuni giorni, pare anche con sottrazione dello stipendio. Strangio era stato ritenuto responsabile di denigrazione nei confronti del direttore generale, Giampiero Maruggi, e quindi anche dell'ospedale. Secondo Cantisani, il tentativo di dare l'idea di «giustizia» accompagnato da un cambio di rotta utilizzando il sistema della sanzione, come in questo caso, per apparire autorevoli, non è il modo migliore per dare le giuste risposte di cui il San Carlo e i suoi utilizzatori hanno bisogno. Anzi. Per la Cisl si aggraverebbe il clima di tensione nel quale i sanitari operano. Ma ecco i fatti. Durante una conversazione riservata, pare telefonica – ma poco conta nella vicenda - il dottor Strangio, nel periodo subito dopo l'assegnazione dell'incarico conferito a Maruggi come direttore generale del- l'ospedale potentino, commentò la nomina esprimendosi in maniera negativa. «Cosa può capire un bancario - ex mestiere di Maruggi - di sanità?» avrebbe detto Strangio. E altri commenti sia sulla persona sia sulla sua capacità di dirigere un ospedale. La collega con la quale Strangio ha inteso condividere le sue perplessità le ha raccolte, si mormora addirittura registrandole - di questo particolare nel provvedimento non c'è traccia, ma è voce diffusa nell'ospedale - riferendole al neo direttore Maruggi, che ha subito chiesto l'intervento della commissione disciplinare. Organo che ha ritenuta la «chiacchierata» lesiva del decoro del suo direttore che rappresenta l'intera azienda. È stato un giudice ad annullare il provvedimento, condannando l'ospedale alle spese processuali. Il provvedimento è impugnabile e si saprà presto se l'azienda San Carlo batterà in ritirata o preparerà una ulteriore offensiva. A Maruggi, come ha ribadito anche la Cisl nel comunicato, non resta che dimostrare sul campo se l'atteggiamento «sanzionatorio» e autorevole darà i suoi frutti. Da una condizione fondamentale non si schioda: chi lavora deve essere assunto con una regolare selezione pubblica. Il sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, lo ha ribadito ieri sera ad una delegazione di precari del Cotrab. Dice di comprendere lo stato d’animo dei lavoratori, ma anche che creare una corsia preferenziale è un’opzione lontana anni luce dai suoi pensieri. Di corsie preferenziali, dicono gli stessi lavoratori, ce ne sono state tante in Cotrab... «E perché lo denunciano soltanto adesso? Certi temi andavano affrontati per tempo. E comunque insisto sulla selezione pubblica proprio per sgombrare il campo da equivoci e da sospetti». Tra i «defenestrati» dall’azienda ci sono lavoratori che vivono nel precariato da oltre dieci anni. Il Comune non può restare indifferente di fronte al loro dramma... «È vero, sono dispiaciuto per quanto sta accadendo. Fermo restando che sulla selezione pubblica non arretro, mi farò da tramite con l’azienda per verificare se ci sono margini di manovra. Spero che possano essere reintegrati in attesa della decisione del giudice». Intanto, però, il Comune si è costituito contro la posizione dei precari. Perché? «Per evitare che si inneschi un meccanismo che possa in qualche modo bloccare i processi di affidamento del servizio». Un servizio che fa acqua. Sa che in pochi pagano il biglietto sul bus? «Nel nuovo contratto d’esercizio prevediamo otto persone incaricate solo di fare controlli. Con il cambio di passo del sistema del trasporto pubblico locale tutti questi problemi saranno risolti». Ivan Ciammella: «Cacciati per aver rivendicato diritti» Stefania Buoncristiano: «Senza padrini si va fuori» Domenico Romaniello: «Siamo disperati» . Luigi Mancino: «Dopo dieci anni messi alla porta» Vincenzo Palermo: «Sostituiti da chi non ha esperienza» Antonio Fumiano: «Speriamo che l’azienda ci ripensi» [ma.bra.] L’ATTESA PER LA NUOVA PIAZZA PREFETTURA -8 CANTIERE Si andrà oltre il termine previsto per la consegna della piazza? [foto Tony Vece] Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 18.09.2012 PAG. 12 Basilicata Mezzogiorno MATERA CITTÀ I IX Martedì 18 settembre 2012 DIRITTO ALLA SALUTE SI RIACCENDE LA SPERANZA IL DISPOSITIVO Emesso un decreto provvisorio per riavviare il trattamento in attesa dell’udienza del 5 ottobre che entreà nel merito GIUSTIZIA È FATTA È una decisione che dà atto alle nostre legittime rivendicazioni», afferma Vito Tortorelli, il nonno del bambino affetto da Niemann Pick Martorano «È un’ottima notizia per aiutare il bimbo affetto dalla malattia» «Al di là delle discussioni di natura deontologica e scientifica sull’opportunità di somministrare o meno cure sperimentali come quelle che interessano il piccolo Daniele non bisogna perdere di vista che il diritto alla salute va tutelato e garantito in tutte le forme e per ogni cittadino. Il diritto alla salute è imperativo, imprescindibile e inalienabile. Sono vicino ai familiari di Daniele in questo delicato momento ed esprimo apprezzamento per la tenacia e la dignità con cui hanno condotto questa battaglia legale». Lo ha dichiarato l’assessore alla Salute della Regione, Attilio Martorano commentato la sentenza del giudice di Matera che, accogliendo il ricorso d’urgenza presentato dal legale della famiglia Tortorelli, ha annullato lo stop alle cure a base di cellule staminali imposto dal Tar di Brescia per il piccolo Daniele Tortorelli. le altre notizie INDOTTO FIAT ED ESUBERI Pcma, accordo per 81 lavoratori in Valbasento MAMMA CORAGGIO Anna Tortorelli con il piccolo Daniele alle prese con una malattia genetica Il giudice decide, Daniele potrà riprendere la cura di staminali Il Tribunale di Matera ha accolto il ricorso presentato dalla famiglia Tortorelli DONATO MASTRANGELO l Il piccolo Daniele Tortorelli, 5 anni e mezzo, potrà riprendere le cure a base di cellule staminali adulte interrotte lo scorso maggio agli Spedali Civili di Brescia. Si riaccende la speranza per la salute del bambino affetto dalla malattia rara Niemann Pick di tipo “A” che altera il metabolismo dopo che il giudice del lavoro del Tribunale di Matera, Roberto Spagnuolo, accogliendo il ricorso della famiglia secondo l’ex art. 700, ha disposto in via provvisoria la ripresa della terapia cellulare secondo le metodiche già seguite prima dell’interruzione. Questo in sostanza il contenuto dell’impianto del dispositivo. Una prima battaglia vinta quella della famiglia Tortorelli, assistita nella contesa giudiziaria dagli avvocati Vincenzo Pizzilli del foro di Matera e Marco Vorano e Dario Bianchini del foro di Venezia. È IL PIÙ BEL REGALO «Oggi mia figlia Anna, madre del piccolo, compie gli anni. La notizia è il dono più bello» una sentenza destinata a fare giurisprudenza? L’avv. Pizzilli, pur ostentando soddisfazione per la decisione del giudice del lavoro, è cauto. «Aspettiamo - afferma il legale - il dibattimento del 5 ottobre, giorno in cui si entrerà nel merito della sentenza. Per il momento, inutile nasconderlo, c’è soddisfazione per un provvedimento fondamentale per la vita del bambino. Questo decreto provvisorio gli dà certamente nuove speranze, tenuto conto che il trattamento a base di staminali aveva rivelato la sua efficacia». Dal cauto ottimismo degli avvocati alla motivata euforia di Vito Tortorelli, nonno di Daniele, dopo giorni davvero cupi con il mesto ritorno, la scorsa settimana da Brescia, dove non era stato possibile effettuare un intervento al bambino per l’applicazione di un sonda allo stomaco per migliorarne l’alimentazione assicurata al momento solo da un sondino naso-gastrico. «È una sentenza - dice com- mosso il signor Vito - che rende giustizia rispetto alle nostre legittime rivendicazioni sulla salute di Daniele che ora potrà così riprendere la cura. La decisione del giudice era il più bel regalo che potessimo ricevere proprio nel giorno del compleanno di mia figlia Anna che compie 31 anni. Ovviamente è doveroso ringraziare gli avvocati e quanti ci sono stati vicini in questi giorni difficili». «Le staminali sono l’unica nostra fonte di speranza - dice Anna Tortorelli. Speriamo ci richiamino quanto prima a Brescia per la cura». Nelle scorse settimane la famiglia Tortorelli aveva anche fatto appello al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano dopo che il Tar di Brescia aveva confermato la validità del provvedimento dell’Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco che ha disposto la chiusura dei laboratori della Stamina Foundation, la società che si occupa di staminali adulte a scopi terapeutici. MUNICIPIO RIVOLTA CONTRO I NAZIFASCISTI, PRESENTATO IL PROGRAMMA DELL’ANNIVERSARIO NUMERO 69 quella tragica giornata. Matera, prima città del Sud a ribellarsi al nazifascismo, deve tenere sempre vivo il ricordo non solo per rafforzare quei valori, ma anche per evitare che scintille di autoritarismo che ogni tanto affiorano nel Paese e in Europa possano trasformarsi in fiamma e bruciare in poco tempo i sacrifici di quella generazione che portarono alla democrazia». Alla conferenza stampa hanno partecipato, fra gli altri, l’assessore provinciale Angelo Garbellano, gli assessori co- munali Ina Macaione e Simonetta Guarini, e il colonnello Salvatore Calderaro, in servizio presso il presidio militare dell’Esercito Basilicata. Articolato e particolarmente ricco il programma. Si parte alle 18 con la deposizione delle corone di alloro al cippo di via Lucana e alle lapidi poste in via Cappelluti (Camera di commercio) e in via Lucana (ex sede società elettrica). Alle 18.45 si terrà, in piazza San Francesco d’Assisi, il raduno delle Autorità e delle AssociazioniCombattentistiche e d’Ar- CONTRO L’ANTENNA Rione Agna, protesta dei genitori a scuola n Il Comitato anti-antenna di Agna-Cappuccini informa che «ieri, i genitori degli alunni delle dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, tutte e tre interne al faraonico edificio solastico di Agna, dalle ore 9,30 hanno bloccato l’ingresso della scuola. L’iniziativa sarebbe andata avanti a oltranza se il Comitato anti-antenna a cui tutti aderiscono, non ne avesse richiesto l’interruzione. Non si è voluto turbare i teneri “ remigini” il giorno del primo contatto con la scuola. Ma il Comitato, deciso a contrapporre a un fatto compiuto iniquo un parallelo atto compiuto giusto, ha garantito ai cittadini che al Consiglio comunale sarà chiesto in tempi stretti la sospensione dell’attivazione dell’antenna collocata a ridosso delle loro scuole, allargando poi il discorso alle altre antenne». Domani, alle 19,30 nella chiesa S.Agnese nuova assemblea e avvio di una raccolta delle firme. CORONE D’ALLORO La cerimonia del «XXI Settembre» dell’anno scorso in piazza Vittorio Veneto [foto Genovese] XXI Settembre, patrimonio collettivo da non disperdere l Sarà la cantante soprano Erika Liuzzi, del Conservatorio di musica intitolato a Egidio Romualdo Duni, ad accompagnare le fasi più significative della giornata dedicata al 21 settembre del 1943. Canterà Mercè dilette amiche, brano tratto dai Vespri siciliani. Un modo simbolico per rendere ancora più viva le memoria. Come a sottolineato il sindaco, Salvatore Adduce, nel corso di una conferenza stampa svoltasi ieri in Municipio per presentare il programma delle celebrazioni. «Sono ormai passati 69 anni da n Crisi dell’indotto Fiat e Valbasento. Siglato l'accordo per la gestione degli esuberi alla Pcma di Pisticci, azienda del gruppo Magneti Marelli che opera nell'indotto Fiat. Lo rende noto Salvatore Troiano della Fim Cisl Basilicata. L'accordo prevede il ricollocamento su base volontaria degli 81 lavoratori in altri stabilimenti meridionali del gruppo, 3 dei quali in provincia di Potenza. La fase di ricollocamento sarà accompagnata da un periodo di cassa integrazione straordinaria di massimo 12 mesi che sarà oggetto nei prossimi giorni di ulteriore trattativa con Regione e ministero del Lavoro. «L'obiettivo che ci eravamo prefissati era di avviare un percorso di ricollocamento da lavoro a lavoro e di mantenere a zero il saldo occupazionale», ha commentato Troiano al termine della riunione sottolineando che zil periodo di cassa integrazione servirà a rendere meno traumatico il passaggio e a garantire continuità di reddito agli 81 lavoratori della Pcma». ma che seguiranno la Santa Messa, prevista alle 19, officiata dall’Arcivescovo, mons. Salvatore Ligorio. Finita la celebrazione eucaristica partirà il corteo verso piazza Vittorio Veneto dove si terrà la deposizione delle corone di alloro al monumento ai caduti con il pic- chetto armato e la partecipazione del presidio militare dell’Esercito Basilicata. Tutta la manifestazione sarà accompagnata dal complesso bandistico “F. Paolicelli”, mentre il coro dell’Associazione Cantori Materani intonerà Il signore delle cime, Va pensiero e l’Inno di Mameli. Sempre in piazza Vittorio Veneto gli attori della compagnia Skenè reciteranno i nomi dei caduti e leggeranno alcuni brani tratti di libro di Francesco Ambrico sul 21 settembre 1943. All’iniziativa parteciperanno anche i gruppi scout di Matera. Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 18.09.2012 PAG. 13 Basilicata Mezzogiorno Martedì 18 settembre 2012 30 Lavello Stesso provvedimento per un cinquantottenne. Continuano le indagini Ai domiciliari costruttore di armi I carabinieri hanno trovato nella cantina di un settantenne un arsenale LAVELLO - Tutto è partito da una segnalazione. Ma non bastava. Per questo si sono messi sulle sue tracce. Un'attività investigativa con diversi appostamenti sotto la sua abitazione, nel centro storico di Lavello, durata circa cinque mesi. E quando hanno raccolto sufficienti prove, sabato scorso hanno fatto scattare il blitz. I militari dell'Arma della stazione di Lavello guidata dal maresciallo Antonio Galgano e quelli della compagnia di Venosa agli ordini del capitano Antonio Varriale, non potevano credere ai loro occhi. In uno scantinato dell'abitazione di un uomo hanno trovato un vero e proprio arsenale fatto di armi e munizioni. Un laboratorio per la fabbricazione di fucili e pistole di diverso calibro. Per P. M. settantenne pensionato di Lavello sono scattate le manette. Il riserbo sull'indagine è assoluto. I militari dell'Arma stanno cercando di capire se questo arsenale potesse, in un certo qual modo, “foraggiare” la delinquenza soprattutto proveniente dalla vicina Puglia. Le armi sequestrate (vedere la scheda in alto a destra) sono quasi tutte artigianali. Oltre alle pistole, ai fucili e a un mitragliatore (nelle foto l'arsenale sequestrato) c'erano anche delle canne in ferro di forma cilindrica pronte per essere assemblate con le armi in dotazione dell'uomo. Un particolare da non trascurare è che i carabinieri, tra il materiale sequestrato, hanno rinvenu- IL MATERIALE SEQUESTRATO L’uomo ha trasformato anche pistole giocattolo Il blitz è scattato sabato notte Sopra l’arsenale sequestrato. Nelle foto a lato alcuni particolari degli strumenti che l’uomo usava per fabbricare armi to anche pistole giocattolo “trasformate” in armi pronte a offendere. Un semplice collezionista oppure c'è dell'altro dietro questo pensionato incensurato? Saranno le indagini a fare chiarezza sull'episodio. Ma potrebbe esserci dell'altro. VENOSA - Resta alta l’attenzione del comune di Venosa sui problemi causati dal nubifragio dei 2 settembre scorso che ha causato ingenti danni sia a strutture pubbliche che private (parti di coperture divelte, alberi o parti di essi sradicati, strade e campi allagati, rottura degli argini dei torrenti, frane e smottamenti), oltre che situazioni di pericolo per la pubblica e privata incolumità. Il primo cittadino, attraverso una nota, chiarisce alcuni punti legati proprio al maltempo. «Già nella stessa serata - spiega - attraverso il coordinamento dell'ufficio tecnico preposto sono stati attuati i primi interventi di emergenza, in uno con il gruppo locale di Protezione Civile ed i Vigili del FuocodiPotenza. Atutt'oggi,purnelle cogentiristrettezze economiche,si sta continuando ad intervenire nelle aree maggiormente colpite, individuate sia attraverso le segnalazioni dei cittadini interessati, sia attraverso le ricognizioni d'ufficio, mediante i mezzi comunali e l'utilizzo di qualche risorsa esterna. I L'attività del settantenne, infatti, potrebbe essere collegata a un'altra operazione dei militari dell'Arma. Un cinquantottenne, infatti, è stato arrestato in quanto deteneva illegalmente un revolver calibro 22 di fabbricazione artigianale privo di marca e matri- cola, con tamburo contenente 5 munizioni. Un'arma che, per fabbricazione, ricorda molto quelle sequestrate al settantenne. Un revolver che, dopo il controllo dei carabinieri, era “pronta all'uso” visto che era carica. I carabinieri stanno cer- cando di capire se c'è un collegamento tra le due persone. Intanto tutto l'arsenale verrà esaminato dal Ris. Sarà ora compito degli esperti di balistica del Reparto investigazioni speciale del corpo dei carabinieri «stabilire - precisa la nota dei carabinieri - la pro- Venosa Il nubifragio lascia il segno. Il sindaco sollecita le istituzioni a intervenire Tamburriello: «Danni ingentissimi» danni provocati dal maltempo ammontano presumibilmente a diverse centinaia di migliaia di Euro solo per le opere pubbliche (strade urbane ed extraurbane ridotte in condizioni impraticabili, alberi o parti di essi sradicati), oltre ai danni arrecati acolture, piantagioni,strutture serricoledi proprietàdei privati, che continuano ad inviare al Comune le necessarie segnalazioni». Insomma una situazione tutt’altro cherisolta. «Allostato,- continuail sindaco - per far fronte agli interventi di ripristino e messa in sicurezza delle infrastrutture a seguito dei danni da esse riportati, occorrono risorse ed interventi legislativi straordinari. A tale scopo l'Amministrazione Comunale considerata ladimostrata gravitàedeccezionalità dell'evento, ha prontamente adottato provvedimenti straordi- narial finedifronteggiare leemergenze createsi. Va evidenziato che già in data 3 settembre sono stati comunicati agli uffici regionali, ministeriali , prefettura e quant'altro i danni subiti dalle infrastrutture, dalle attività agricole e commerciali, mediante nota prot. 14325 trasmessa via fax . Nel pomeriggio di martedì 4 settembre sono stati esperiti sopralluoghi speditivi nelle aree maggiormente colpiti con un funzionario dell'ufficio di Protezione Civile ed un funzionario dell'ufficio Infrastrutture della Regione , i quali hanno constatato devisu l'estenzionee lagravità dei danni subiti. Inoltre, considerato che, per far fronte a detta situazione di calamità, il Comune dovrà sostenere da subito ingenti spese che non possono prescindere dall'intervento di aiuti statali e re- gionali conseguenti alla dichiarazione dello stato di emergenza per calamità naturale si è reso necessario richiedere la dichiarazione dello stato di emergenza per causa di evento straordinario ed eccezionale con istanza al Governo e alla Regione Basilicata di assegnazione di adeguate risorse finanziarie straordinarie per le spese immediate per i primi interventi e per quelle successive necessarie per un ritorno alla normalità, richiedendo in uno anche che tutte le spese sostenute e da sostenere per la finalità in questione non siano considerate rilevanti ai fini della verifica del rispetto del patto di stabilità interno». Infine aggiunge. «Con deliberazione di Giunta Comunale n° 144 del 6 settembre 2012 , immediatamente esecutiva è stata richiesta alla Presidenza del Consiglio venienza e l'eventuale implicazione delle armi nella commissione di gravi reati, quali rapine, omicidi o altro». Entrambi gli arrestati dovranno rispondere di detenzione illegale di armi e, attualmente si trovano in regime di domiciliari. g. r. dei Ministri e alla Presidenza della Regione Basilicata, la dichiarazione dello Stato di emergenza per calamità naturale nel territorio del Comune di Venosa. Con la stessa delibera è stato richiesto al Governo e alla Regione Basilicata l'assegnazione di adeguate risorse finanziarie per fronteggiare le spese correlate all'eventoatmosferico eccezionale. La delibera poi è stata già trasmessa il10 settembrecon prot. n° 14713 per i provvedimenti di competenza alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Dipartimento della Protezione Civile Nazionale, al Presidente della Regione Basilicata, al Dipartimento Infrastrutture Opere Pubbliche e Mobilità della Regione Basilicata , alla Protezione Civile, al Prefetto di Potenza ed alla Provincia di Potenza». «A fronte di questo attivismo politico, amministrativo e tecnico, si spera - conclude il sindaco - che le azioni intraprese riescano ad ottenere le giuste e sperate risposte per l'economia locale ed in particolare per le attività più direttamente colpite». Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 18.09.2012 PAG. 14 Basilicata Mezzogiorno 24 Ore in Basilicata 21 Martedì 18 settembre 2012 Sottoscritto l’accordo di programma per il progetto di valorizzazione dei percorsi enologici Cantine, 21 comuni per un Parco Ora si attende la legge regionale. Mastrosimone: «Faremo al più presto» BARILE - Nell'ex convento carmelitano “Padre Minozzi” del centro arbereshe, in occasione dell'evento enogastronomico “Tumact me Tulez (piatto di tagliatelle mollicate con sugo alle noci), Aglianico e paniere dei prodotti tipici”, promosso dalla Pro-loco, lo scorso 15 settembre si è tenuto un convegno dal tema “Parco delle Cantine per uno sviluppo possibile e compatibile. Accordo di programma”. Ventuno Comuni della provincia di Potenza (tra questi rientra anche Barile con le consciutissime cantine, location del famoso film di Pasolini, “Il Vangelo secondo Matteo”) hanno sottoscritto un accordo di programma sulla valorizzazione delle cantine, ed attendono dalla Regione Basilicata l'approvazione con una legge regionale. A coordinare gli interventi delle autorità presenti, tra queste l'assessore regionale alle attività produttive, Rosa Mastrosimone, il giornalista Gennaro Grimolizzi. Ai saluti del presidente della proloco Daniele Bracuto sono seguiti quelli del sindaco di Barile, Giuseppe Mecca (questo prestigioso ex convento per il secondo anno consecutivo ospita questo evento enogastronomico). Un ringraziamento è andato al vice sindaco Antonio Murano per aver portato avanti il progetto delle cantine, già teatro di eventi culturali, artistici ed enogastronomici. «La presenza dell’assessore Mastrosimone - ha detto il primo cittadino - sicuramente darà riscontro alle nostre richeste sul parco urbano delle cantine. Ringrazio la presenza di F.Rondinella, presidente di Aglia- L’incontro che si è tenuto a Barile e al lato i sindaci dei comuni che fanno parte del Parco nica, che ha vinto il bando per la gestione di questo ex convento, sono convinto che darà continuità ad iniziative di valorizzazione dell'enogastronomia del vulture-melfese». Un ringraziamento particolare è stato rivolto al sindaco di Sant' Angelo Le Fratte, Michele Laurino, comune capofila del progetto parco urbano delle cantine. Ogni anno Sant’Angelo Le Fratte, con la valorizzazione delle proprie cantine, riesce a far arrivare 50 mila persone. Il sindaco ha detto: «Ben 21 Comuni fanno parte di questo accordo di programma parco urbano delle cantine e ci auguriamo che la Regione Basilicata li inseri- sca tutti nella legge regionale, prossima ad essere approvata perché una volta messi in rete, attraverso un lavoro sinergico, possono diventare un volano di sviluppo dei nostri territori». Sulla stessa lunghezza d'onda il sindaco di San Chirico Raparo, Claudio Borneo: “E' giunto il momento di decidere come portare a termine il progetto delle cantine, unico in Italia. Pur se le esigenze sono diverse, è ora di mettersi in un tavolo e definire». Per il Comune di Chiaromonte al posto del sindaco Vozzi, era presente l'assessore al ramo: «L'esperienza che ci ha fatto condividere questo progetto è venuto dalla con- sapevolezza che i nostri centri hanno qualcosa di prezioso. Da questo progetto si trae occupazione ed impulso». Il primo cittadino di Missanello, Senatro Vivoli ha sostenuto: «Con l'attivazione di questo progetto riusciremo a valorizzare le nostre cantine, abituali ritrovo dei nostri antenati, con la loro valorizzazione, recupereremo l'identità storica ed antropologica dei nostri paesi». Antonio Placido, Sindaco di Rionero in Vulture ha esaltato questo progetto: «Finalmente ragioniamo non più dentro un'area omogenea, ma allargando gli orizzonti. Il nostro territorio è l'unica risorsa che ci dà sicurezza, in un panorama nazionale incerto e nebuloso. La Regione Basilicata deve aiutarci a riqualificare le nostre cantine». L'assessore regionale, Rosa Mastrosimone, ha rassicurato i relatori: «Da qui a qualche giorno, mi auguro che parta questo progetto che, insieme all'Enoteca regionale con sede a Venosa, possa profondere ancora di più certezze al mondo vitivinicolo, settore trainante della Basilicata. Il prossimo 3 ottobre saremo a Londra, il 5 a San Pietroburgo a promuovere i vini della Basilicata». Interessati al progetto anche i Comuni di Roccanova e Rapolla. Lorenzo Zolfo Il teatro popolare itinerante Benvenuti a Vaglio Il paese dei “conta fatti” di LUCA LANCIERI VAGLIO - Siamo circondati da fenomeni inspiegabili. Tipo uno con la facciotta tonda tonda da tricheco che siede a tavola co' Berlusconi e spara a zero su tutti e tutti che ci fanno la ola. Si mette in maniche di camicia perché pensa d'essere figo come a Barack viene in Basilicata dalla Toscana e mi chiedo: ma chi è 'stu Renzi? Teniamo 'sto vizio brutto della presbiopia, ma mannaggia. Non riusciamo a vedere quante cose belle stanno qua a portata di mano. Ad esempio, la volete trascorrere una bella serata dal sapore di cose di tempi antichi? E allora stasera alle 20:30 venite con me a Vaglio. C'è l'ultima rappresentazione dei Conta Fatti Vagliesi. L'evento organizzato da Rosario Avigliano e messo in scena da Rocco Brienza, a Vaglio. Al centro del borgo antico, una leggera salita e rimarrete incantati dalla bellezza dell'arco magnificamente illuminato di giallo che incornicia un gruppo di ragazzi pronti a condurci in un viaggio dal sapore genuino di sentimenti di tempi altri accompagnati da canti dimenticati e presentati con maestria da Milena Altavilla la quale fa invidia alle eleganti signorine buonasera di quando la televisione era n'altra cosa. E Milena ci porta alla locanda di Luciano Accetta, l'oste, e noi diventiamo parte integrante dello spettacolo, noi tutti partecipanti all'evento siamo protagonisti assieme ai protagonisti, facciamo parte della sceneggiatura. E Don Salvatore, Canio Cufino, e Franco Castellucci, che ci fa sbattere capa a terra dalle risate come manco a Louis De Funes e mica può mancare 'na bella figliola, Valentina Armilio. E sentite a me, ricordatevi 'sto nome, Marie Jane. Pure vorrei parlarvi di Antonio Evangelista, Nicolino, fisico slanciato e profilo greco oppure di nuovo di Canio Cufino che...che non vi voglio togliere la sorpresa, perché ve l'assicuro, è 'na gran bella sorpresa. Un'anteprima ve la voglio dare, i ravioli. Non dovevo dirlo ma tengo un carattere brutto e ve lo dico, stasera si gusteranno i ravioli di Mario Rubino che so' ma e che ve lo dico a fare che so', non ci riesco a spiegarvelo, li dovete assaggiare e basta. Stiamo parlando di dilettanti, ma stiamo parlando di dilettanti della terra nostra, di gente che a differenza dei protagonisti piglia il cuore e ce lo sbatte a forza in quello che fa e alla fine, credetemi, vi regaleranno un'emozione, vera, dentro alla pancia, che sarà felice, la pancia vostra, perché dentro tiene i ravioli co' la ricotta. Insomma è 'no spettacolo per gente che ragiona col cuore, fatto da gente di cuore, se preferite le robe di cervello statevene a casa a senti' a 'stu Renzi nu toscano, e basta co' la Toscana, viva Vaglio e la Basilicata. Le immagini del teatro itinerante Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 18.09.2012 PAG. 15 Basilicata Mezzogiorno 26 Potenza Martedì 18 settembre 2012 Sotto il ponte Musmeci giardinieri improvvisati per recuperare quella che è “terra di nessuno” Così ci riprendiamo la città L’idea dello studio Wop, sposata dall’associazione “Basilicata 1799” IL giardino andrà avanti da sè, senza bisogno di cure accessive, senza acqua da aggiungere o particolare impegno. Solo magari con un'occhiata di tanto in tanto, caso mai qualcuno ci avesse buttato dentro qualche cartaccia. Quelle piante, in fondo, sono andate avanti da sole finora. Continueranno a crescere in questo piccolo giardino che adesso, da "terra di nessuno" è diventato un angolo interessante di città. Soprattutto, un pezzo di città che è di proprietà - ideale - collettiva. Chiunque passava per via della Chimica, a pochi metri dal Musmeci e dal campo della Figc, ieri pomeriggio non poteva che rallentare e domandarsi incuriosito cosa stessero facendo tutti quei giardinieri improvvisati, con una strana maglietta bianca e verde e un fare così informale. In realtà erano cittadini volontari, che attraverso Facebook avevano aderito all'iniziativa. Il "Giardino in movimento" è un progetto nato dall'idea dello studio Wop (una squadra di giovani architetti, ingegneri e paesaggisti di Potenza) che come abitudine hanno costruito un esperimento di ricerca, affidandosi all'idea di partecipazione dal basso. L'esperimento è stato sposato dall'associazione Basilicata 1799 che ha inserito l'happening nel cartellone di spettacoli "La città delle cento scale" (un festival che si propone di far vivere l'arte e la letteratura in luoghi della città che quasi mai vengono pensati come spazio di cultura). Il "giardino in movimento" nasce, così, accanto a un monumento importante della città, il ponte Musmeci, non adeguatamente valorizzato. «Ci siamo ispirati alla filo- sofia di Gilles Clement, secondo cui “un giardino in movimento è un giardino che si sceglie e si riproduce da solo, si muove e si trasforma secondo leggi di adattamento all'ambiente e di interazione tra specie”», spiegano i ragazzi del Wop. Questi progettisti hanno già abituato la città a iniziative di partecipazione (è loro la proposta di progetto del grande parco al posto dell'ex Cip Zoo, nato come una ricerca di studio e diventato un movimento popolare, con tanto di migliaia di firme raccolte). Quella porzione di verde sotto le campate del ponte è stata ripulita (tutti volontari i giardinieri urbani) e ripensata. «Il senso è lasciare crescere la vegetazione secondo i rapporti di forza che le stesse piante hanno costruito nel tempo. E noi dobbiamo abituarci a non guar- I ragazzi al lavoro sotto il ponte Musmeci dare a questa vegetazione solo come erbacce». Tolte di mezzo cartacce, cicche, bottiglie e lattine è facile intravedere persino foglie colorate e qualche fiore in quello che sembrava un banale cespuglio di rovi. Da oggi saranno questi stessi cittadini a prendersene cura, senza troppa fatica, magari leggendo ogni tanto le pagine del blog del Wop che racconterà la vita del giardino in una sorta di diario online. Accanto a ogni pianta slavata, poi, sarà fissato un cartellino con un QR code: chiunque sia dotato di smartphone o tablet, fotografando il codice attraverso una applicazione, potrà accedere a notizie, immagini e informazioni su quella specie. Giusto per sentirsi un po' più parte di questo giardino in movimento. sa. lo. Presentato ieri alla stampa il Wiki day promosso dalla Palestra della creatività L’innovazione passa per il web Seminari e tavole rotonde per affrontare le nuove sfide della comunicazione ALLENARSI sì, ma alla creatività e all’innovazione. Perchè lo sviluppo non si raggiunge improvvisando. Ci vuole studio e spirito di sacrificio, come in palestra. E’ da questo presupposto che nasce il Wiki day (acronimo di web, innovation, knoledge), una giornata di seminari e tavole rotonde sul tema dell’uso del web e delle nuove tecnologie nell’ambito della pubblica amministrazione e delle imprese. L’iniziativa arriva a seguito di una serie di incontri e dibattiti promossi dall’associazione “La Palestra della creatività”, nata a Potenza in occasione dell’anno europeo della creatività. La sua finalità è quella di diventare incubatore di riferimento per giovani imprese e start up della Basilicata, ovvero un luogo dove giovani e cittadini che si occupano di nuova imprenditorialità, di innovazione e di impresa sociale si incontrano per condividere e far nascere progetti innovativi per il territorio. «Il primo passo - dice il presidente dell’associazione Enzo Fierro - è trovare il luogo fisico in cui domanda e offerta possano incontrarsi». Il resto verrà da sè. Per non trovarsi impreparati occorre però mettere insieme risorse umane e competenze. Il Wiki day è un primo passo in tal senso. Il programma, illustrato ieri alla stampa, è ricco di appuntamenti. Si comincia venerdì alle 10.30 con un incontro dedicato a professionisti, dipendenti pubblici, informatici ed esperti del settore che illustreranno i nuovi profili professionali del web. Alle 15.30 sarà la volta del già assessore allo Sviluppo di Palazzo San Giacomo per gli anni 2008 2011, a Napoli: Mario Raffa, che presenterà il suo libro “Napoli, innovazione e sviluppo. Cronaca di una sfida”. La presentazione aprirà un dibattito a cui parteciperan- Napoli (Pdl): si sta determinando situazione di caos BREVI Cotrab, oggi in Regione l’incontro con Mancusi E’ FISSATO per oggi alle 10 l’incontro promosso dal consigliere regionale Michele Napoli (Pdl) tra una delegazione di lavoratori Cotrab e l'assessore regionale ai Trasporti, Agatino Mancusi. «Nella proposta di contratto fatta dal Comune di Potenza al Cotrab per la gestione del servizio di trasporto pubblico urbano per i prossimi 18 mesi - spiega Michele Napoli - sono stati posti dei vincoli legati alla gestione del personale da utilizzare sulle linee cittadine. Viene richiesto personale con contratto a tempo determinato, scelto, sembra, con selezione pubblica. Questa scelta - continua - ha destato sorpresa fra i lavoratori fin ora utilizzati per il servizio di trasporto pubblico nella città di Potenza. Gli stessi, in seguito alla riforma Fornero, avevano già rivendicato la trasformazione del loro contratto da tempo determinato in indeterminato e, per punizione rispetto alla loro rivendicazione, ora si ritrovano senza lavoro e addirittura sostituiti. Si paventa adesso una situazione di caos determinata dall'amministrazione comunale che non riesce a fare cosa diversa dal creare confusione e malcontento in città». «Va ricordato - sottolinea il consigliere che il servizio di trasporto pubblico urbano, già di per sé fallimentare sia economicamente che qualitativamente, è sovvenzionato dalla Regione Basilicata che a questo punto dove intervenire per farsi garante di questa situazione». Per questo motivo il consigliere si è fatto promotore di un incontro presso l'assessorato ai Trasporti da tenersi tra una delegazione di lavoratori e lo stesso assessore Agatino Mancusi. no il Presidente della Regione e delle due province, il presidente della Camera di commercio, di Confidustria Basilicata e di Sviluppo Basilicata. Alle 17.30 appuntamento per i più giovani e gli universitari per confrontarsi sui nuovi scenari dell’imprenditoria locale partendo dall’economia digitale. Il tutto in uno dei nuovi luoghi simbolo della creatività in città, villa Gaetani D’Aragona, in via Vaccaro, sede del LabHouse, la scuola di fumetto che unisce la creatività, appunto, all’innovazione e all’intraprendenza dei giovani lucani. Anna Martino OGGI IN PROVINCIA Protocollo con Assoil school SARÀ sottoscritto oggi a Potenza, alle 11.30, nella sala della Giunta provinciale in piazza Mario Pagano, il protocollo d’intesa tra la Provincia di Potenza e Assoil School (Advanced skills for services in oil and gas industry School), finalizzato a promuovere interventi formativi specifici nel settore energetico e minerario. I dettagli dell’accordo verranno illustrati dal presidente della Provincia di Potenza Piero Lacorazza, dal presidente dell’Apof-il Nicola Laguardia, dal presidente dell’Assoil School Sergio Polito, dall’assessore alla Formazione Vitantonio Rossi e dall’assessore alla Pubblica istruzione Rosaria Vicino. CALO POTERE D’ACQUISTO «Nessuna misura efficace» LA RISPOSTA DI SANTARSIERO «L’unica strada è la selezione pubblica» La protesta dei precari Cotrab a piazza 18 Agosto (Foto Andrea Mattiacci) «Sarà questa la sede – conclude l’esponente del Pdl - per approfondire il problema e studiare le soluzioni per una questione che rischia di creare altra disoccupazione e difficoltà alla cittadinanza proprio nel momento in cui riaprono le scuole». IL sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, non è rimasto in silenzio e ha chiesto, ieri pomeriggio, un incontro con i precari del Cotrab. «A loro - spiega il primo cittadino - non ho potuto che ribadire che per noi l’unica strada è la selezione pubblica. Andiamo verso un affidamento del servizio a 18 mesi (sempre al Cotrab) e non possiamo derogare a quelle che sono le regole». A far arrabbiare i lavoratori soprattutto il fatto che la mancata riconferma del loro contratto sia arrivata dopo il ricorso presentato alla Magistratura. Una forma di ritorsione che non accettano. «Parliamo di due piani differenti, una cosa è la selezione, un’altra è la decisione che prenderanno i giudici». «LA nostra regione negli ultimi anni sta collezionando un primato negativo dopo l’altro, in particolare in tema di occupazione e di calo del potere d'acquisto delle famiglie lucane». È quanto dichiara il segretario regionale di Udeur-Popolari per il Sud, Sergio Lapenna. «In base ai dati diffusi da Unioncamere, le famiglie lucane consumano sempre di meno, infatti il la spesa è diminuita quasi del 10 per cento e il potere d'acquisto continua costantemente a diminuire, anche in misura maggiore rispetto alla media nazionale. Nessuna misura messa in campo si è rivelata efficace per potere arginare il fenomeno, spesso infatti si sono erogati finanziamenti a pioggia senza alcuna programmazione delle attività e, soprattutto, senza nessuna valutazione dei risultati». Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 18.09.2012 PAG. 16 Basilicata Mezzogiorno Martedì 18 settembre 2012 38 Grassano Tra tutte emerge quella che ha fatto tornare i bimbi in strada senza le auto Un Centro estivo davvero utile Grande partecipazione alle attività ludico-educative della coop “La Mimosa” GRASSANO - Si è conclusa l'edizione 2012 dei servizi comunali estivi per minori del Comune di Grassano, gestiti per il quinto anno dalla cooperativa “La Mimosa”. “Il Centro estivo sotto le stelle”, è stata la splendida “trovata” per prolungare il più possibile un esperienza che nessuno tra i bambini, le famiglieglieducatori edivolontari coinvolti volevano vedere terminata. La consueta grande richiesta di partecipazione (168 iscritti su una disponibilità massima inizialmente prevista di 150 unità), registrata anche in passato, quest'anno è stata accompagnata da una crescente frequenza giornaliera, che si è mantenuta elevatissima anche negli ultimi giorni d'attività (la frequenza media giornaliera è stata superiore al 83% degli iscritti per il Centro estivo). «Tra le tante attività proposte ai partecipanti, oltre a quelle più consolidate e tipiche dei Centri estivi per minori -fanno sapere da La Mimosa- quest'anno abbiamo sperimentato diverse attività inedite come il Laboratorio di sensibilizzazione alla danza popolare “Balliamo la pizzica”, o il laboratorio di educazione civica “La scuola pubblica è anche mia….me ne prendo cura”, disegniamo con il sole, o l'escursione al bosco Verrutoli, per i più piccoli nella quale i bambini hanno potuto non solo vedere diverse specie di animali (da i daini, ai poni ai volatili fino ai rettili) ma anche provare a stabilire con loro un contatto diretto, superando cosi ataviche paure e luoghi comuni sugli animali». Il progetto che indubbiamente ha caratterizzato l'edizione2012 èstato“Riprendiamoci le strade”, grazie al quale si è riusciti a liberare, almeno per una mattinata a settimana, le strade di alcuni quartieri per restituirle alle attività ludiche dei bambini. Grande è stata la simpatia riscontrata nei diversi quartieri dal fragoroso e massiccio ritorno dei bambini nelle strade, tanto da coinvolgere spesso i residenti di ogni età nelle attività ludiche. Molto attesa e partecipata si è rivelata anche l'ormai consueta “Festa di Benvenu- Soddisfazione nella piccola comunità Garaguso rappresenterà tutti i devoti di San Rocco in ottobre a Roma I giochi per strada a Grassano to”, giunta alla terza edizione, con la quale i bambini del Centro Estivo e della Ludoteca comunale, insieme a tutta la comunità ed alle istituzioni locali accolgono i nuovi cittadini di Grassano nati nell'anno precedente. Numerosi i momenti in cui le attività del centro si sono aperte alterritorio, edin particolare alle famiglie ed ai genitori dei partecipanti: pensiamo alla giornata ecologica, ai laboratori dei lavori all'uncinetto, o alla quinta edizione del progetto alla riscoperta degli antichi sentieri con l'escursione al fiume Basento, o alla sperimentazione del “Centro Estivo sotto le stelle” fino ad arrivare all'escursione finale all'acquapark “Le onde” di Venosa, che ha visto la partecipazione di circa 190 persone tra bambini e famigliari. «In conclusione -dicono da La Mimosa- ogni anno con maggiore evidenza i servizi comunali estivi per minori nel nostro comune, lungi dall'essere un semplice luogo di parcheggio per i più piccoli, si rivelano uno straordinario catalizzatore di energie capace di generare entusiasmo e di migliorare la qualità della vita dell'intera comunità locale e non solo dei minori coinvolti direttamente». [email protected] Perde il controllo della moto, giovane ferito Il luogo dell’incidente lungo la Provinciale TRICARICO - Un giovane centauro di 30 anni, Antonio Martelli, di Tricarico è rimasto seriamente ferito in un incidente stradale avvenuto ieri pomeriggio, intorno alle 18.30, sulla Provinciale che dalla cittadina arabo-normanna porta sulla Statale Basentana. E’ ancora incerta la dinamica dell’incidente, probabilmente il giovane ha perso improvvisamente il controllo della moto di grossa cilindrata per la strada resa viscida in seguito all’umidità della prima sera. Sul posto è intervenuta l’ambulanza del 118 di Tricarico, che ha prestato le prime cure al giovane, allertando poi l’eliambulanza, che lo ha ricoverato nel vicino ospedale di Potenza per verificare l’entità delle lesioni riportate, anche se non dovrebbe rischiare la vita.La ProvincialeperTricarico si conferma arteria ad alto rischio anche per la forte pendenza. GARAGUSO - Sarà Garaguso quest'anno, a rendere omaggio alla Sacra Reliquia di San Rocco a Roma, in rappresentanza di tutti i comuni italiani. Il paese del Medio Basento, infatti, è stato sorteggiato tra i 1.800 comuni d'Italia votati al Santo di Montpellier, a presiedere l'accensione della lampada votiva che viene rinnovata di anno in anno nel mese di ottobre e a deporre un omaggio floreale. L'iniziativa è organizzata, come ogni anno, dall'Associazione europea “Amici di San Rocco” (www.amicidisanrocco.it) con l'Unione dei Comuni di San Rocco. L'appuntamento è per il giorno 20 ottobre presso la chiesa patriarcale di San Rocco a Roma, dove si trova la reliquia del Santo. «Il Comune di Garaguso, con grande piacere, ha accolto l'invito di rappresentare tutti i comuni italiani nel rendere omaggio al Santo della Misericordia quale segno di filiale devozione in questo anno particolare voluto dal Santo Padre Benedetto XVI dedicato alla fede», fa sapere il sindaco, Rocco Costanzo. «Un accoglimento -evidenzia don Giuseppe Abbate, parroco del paese- vissuto con lo spirito tutto religioso con la finalità di far riscoprire ed affermare il valore della fede cristiana nella visione missionaria, come ha fatto San Rocco, il quale con la sua testimonianza di vita ci sprona tutti ad una fede concreta ed ad una carità senza misure». Il programma della giornata prevede l'arrivo a Roma per le ore 8. Segue, alle ore 9, l'omaggio floreale e accensione votiva da parte del sindaco Rocco Costanzo alla Sacra Reliquia del Braccio di San Rocco. Alle ore 10 le lodi. Alle ore 11.30 S. Messa presieduta da S. E. Rev.ma Mons. Pietro Farina. Nel pomeriggio alle ore 16 la processione per il centro storico di Roma. Insieme ai tanti fedeli, alle rappresentanze politiche, al sindaco di Roma, Gianni Alemanno, saranno presenti da Garaguso, il parroco don Giuseppe Abbate, il sindaco Rocco Costanzo, la Giunta comunale e tantissimi fedeli. L'Associazione europea Amici di San Rocco è stata fondata dal Procuratore di San Rocco Fratel Costantino DeBellis, uomoconsacratoe custode dell'Insigne Reliquia del Braccio di San Rocco, che con la sua testimonianza anima e guida i gruppi legati all'Associazione sparsi in tutta Italia ed Europa. Il sodalizio europeo è presente anche in Basilicata dove il Santo di Montpellier è molto venerato. Molte, infatti, sono le comunità parrocchiali dedicate al santo, segno tangibile di una testimonianza di ricerca sulle orme del Pellegrino di Dio, per riattualizzare gli incomparabili esempi di un giovane viandante che, percorrendo la via romea, raggiunse la pace interiore. Da diversi anni i devoti del pellegrino dell'Assoluto si incontrano in convegni di preghiera e ritiri spirituali per testimoniare, attraverso la figura di San Rocco, fedele compagno di viaggio lungo i tortuosi sentieri della vita, la loro fede in Cristo unico mediatore traDioe gliuominiesperanza che non delude. L'itinerario spirituale degli Amici di San Rocco, trova i suoi punti fermi proprio nel cogliere gli aspetti essenziali e a tutti noti della sua figura: il pellegrinaggio, la mitezza evangelica, la povertà, le opere di carità. Anna Giammetta Pillole di storia irsinese IRSINA - Affondiamo ancora auna volta le mani nella cassaforte della cultura, del Capitano di Fregata Giuseppe Nicola Lamorte, dove troviamo un interessante pensiero su un altro grande illustre personaggio della storia di Irsina, il grande musicista, Giovanni MariaTrabaci, vissuto a cavallo tra il sedicesimo e il diciassettesimo secolo. Un grazie particolare alla sensibilità del Quotidiano, che con spirito Mecenate ci permette di ricordare quello che molti hanno dimenticato con interesse i propri concittadini che hanno lasciato un segno indelebile nella storia del mondo. Alcuni anni fa, il Chiaro Prof Chiarella di Genova (Chiavari), volle festeggiare questo nostro concittadino con un dibattito sulla vita e importanza del musicista, in Monte Piloso, con un audizione di musiche del Trabaci,ad opera di un La vita di Trabaci iniziò qui gruppo di orchestrali anglosassoni, dopo tanti sforzi profusi, non si giunse a nulla. Nemo profeta in patria! Partito da Monte Piloso, ove era nato intorno al 1575 da Antonio e da Ippolita Gallucci, Trabaci giunse a Napoli giovanissimo, con i pochi mezzi culturali avuti nel proprio paese natìo. Sin da subito si fece notare dalle istituzioni musicali del luogo, e rapidamente si impadronì del clima e del costume partenopeo, Giovanni aveva forza, vigore e soprattutto il gene dei grandi. Venne chiamato alle funzioni di Tenorista presso la Santa Casa dell'Annunziata, ove era Maestro di Cappella Camillo Lambardi (Napoli 1564 - ivi 1634), direttore all'Oratorio dei P.P . Filippini detti Gerolamini e alla Reale Cappella,per gli artisti del tempo arrivare adirigere laReale Cappella era il massimo della gratificazione morale e professionale. Giovanni Maria ventenne, presso la Santa Casa dell'Annunziata con fierezza e arguzia capì dell'importanza e dell'occasione che gli veniva concesso. Il suo impegno come organista dell'Oratorio dei Filippini lo portò nel 1597 ad inaugurare il nuovo or- gano. In breve tempo divenne famoso e rispettato, guadagnò i favori del Vicerè e l'assunzione, nel 1601, come organista presso la Reale Cappella di Palazzo. Giovanni Maria nel 1602 compose la sua prima opera vocale,e ancora nel1601 organista della famiglia gentilizia di Ottavio di Capua del Balzo, di cui lascia ai posteri alcune sue opere del 1606 e 1611 Nel 1614 Trabaci fu chiamato a dirigere la Real Cappella, sostituendo il De Macque e interrompendo la serie dei maestri stranieri. Allievo egli stesso del De Mac- que (Valenciennes, 1548 - settembre 1614), non cessò di stilizzare la sua passione musicale, di fatto divenne pietra miliare dell'arte musicale napoletana. Nonostante il suo impegno maggiore presso la Real cappella tenne in concomitanza anche il compito di organista presso l'oratorio dei filippini dal 1625 al 1630. Morì a Napoli il 31 dicembre del 1647 nei pieni conforti nel monastero della Trinità degli Spagnoli, dove ebbe ospitalità al tempo di Masaniello. Giovanni fu sostituito alla Reale Cappella dal Maestro Andrea falconieri. Giovanni MariaTrabaci halasciato un segno forte ed unico i nella storia della musica nel mondo e la nostra comunità nulla fa, per lasciare una traccia nella mente delle future generazioni. Cav. Giuseppe Lamorte storico di Irsina