Ridare centralità all`area strategica

Transcript

Ridare centralità all`area strategica
Quotidiano Regione Basilicata inserto di www.basilicatanet.it
Quotidiano
Regione
Basilicata
Anno
2 Numero
182 del
18/09/2012
Reg. N°268/1999 Tribunale di Potenza. Editore: Regione Basilicata - Via V. Verrastro 6 - 85100 Potenza. Direttore: Giovanni Rivelli - Telefono 0971.668145 - Fax 0971.668155
Consigliera di parità
Ieri a Matera l’incontro informativo sul futuro del Polo del salotto
Malati di cancro
e lavoro. Tutela
dal Codice etico
Presentato ieri a Matera dalla Consigliera
di parità Fanelli, dall’assessore al lavoro Viti
e dal presidente della Lilt Paradiso
“Ridare centralità
all’area strategica”
Viti e Pittella hanno ribadito l’impegno
per favorire il rilancio del distretto murgiano
Un Codice etico per una partecipazione solidale che
tuteli i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici affetti
da patologie oncologiche. Il documento, contenente
undici articoli, ha visto una massiccia adesione da
parte delle istituzioni e delle associazioni di volontariato che si occupano della salute dei cittadini.
A PAG 3
Staminali, il giudice autorizza la terapia
Il piccole Daniele
riprende le cure
Soddisfazione di Martorano
A PAG. 2
Fondi comunitari
La Regione vigila
De Filippo: “Impegno verso una
programmazione comunitaria volta
all’efficacia della capacità della spesa”
Migliorare il sistema dei
controlli nell’utilizzo dei
fondi comunitari per il
periodo 2007-2013. E’
questo l’obiettivo del
Protocollo firmato ieri
dal presidente Vito De
Filippo e dal comandante regionale, generale
di Brigata Valerio Zago.
La Regione Basilicata raccoglie la sfida per individuare
proposte imprenditoriali basate rigidamente su un percorso
di qualità e investimenti per un’occupazione di lunga durata
Si è tenuto ieri, nella sala consiliare della Provincia di
Matera, l’incontro informativo sullo stato delle istruttorie relative al progetto di rilancio del polo murgiano del
salotto. Oltre ai due assessori competenti delle Regioni
Puglia e Basilicata, Vincenzo Viti e Loredana Capone,
presenti anche il direttore del ministero per lo Sviluppo
economico, Carlo Sappino, l’amministratore delegato di
Invitalia, Domenico Arcuri, e i rappresentanti delle parti
sociali. I tre punti principali che daranno corpo al ver-
bale d’intesa da mettere a punto entro settembre dal
gruppo di lavoro sono: analisi del sistema produttivo
territoriale e delle relative esigenze, anche in riferimento ai fabbisogni infrastrutturali; selezione delle iniziative
imprenditoriali interessate ad investire con proposte serie e concrete di sviluppo; individuazione e definizione
degli strumenti pubblici, in termini di aiuti per gli investimenti, da mettere in campo da parte del governo nazionale e di quello regionale.
A PAG. 4
A PAG. 2
La scuola lucana un’eccellenza tutta
italiana: quinta nella graduatoria
dei sistemi scolastici nazionali
A Potenza “Giardini in movimento”
esperimento architettonico per
recuperare gli spazi periferici
Risultato che gratifica il popolo degli studenti
bravi nella matematica e in italiano
L’idea nasce da un progetto dello studio Wop
e dell’associazione culturale Basilicata 1799
La scuola lucana è una
delle migliori in Italia. Lo
ha dichiarato il Direttore
generale dell’Ufficio scolastico Franco Inglese,
che ha riportato i dati
sul sistema scolastico lucano. Quinti nella classifica delle scuole italiane,
Un giardino in movimento “che nasce e si riproduce da solo, si muove
e si trasforma secondo
leggi di adattamento
all’ambiente”. Una squadra di giovani architetti
sta sperimentando l’idea
sotto il ponte Musmeci
dopo il Piemonte, il Friuli
Venezia Giulia, la Lombardia e l’Emilia Romagna, la
Basilicata vanta le migliori
eccellenze nelle discipline
scientifiche e umanistiche. Tra le criticità si confermano l’edilizia scolastica e la sua manutenzione.
La Gazzetta
del Mezzogiorno
per recuperare “la terra di
nessuno”. L’idea, sposata
dall’associazione culturale
Basilicata 1799, prevede
anche un’azione di pulitura sotto le campate del
ponte da parte dei “giardinieri urbani”, tutti potentini volontari.
Il Quotidiano
della Basilicata
18.09.2012 N.182
PAG. 2
Basilicata Mezzogiorno
Ieri a Matera incontro informativo dei diversi protagonisti sull’attuale stato del progetto di rilancio
Uniti per il polo del salotto
Al tavolo gli assessori regionali di Basilicata e Puglia, Viti e Capone, il direttore
del ministero per lo Sviluppo economico, Sappino, e l’ad di Invitalia, Arcuri
Analisi del sistema produttivo territoriale e delle
relative esigenze, anche in
riferimento ai fabbisogni
infrastrutturali; selezione
delle iniziative imprenditoriali interessate ad investire con proposte serie e
concrete di sviluppo; individuazione e definizione
degli strumenti pubblici,
in termini di aiuti per gli
investimenti, da mettere
in campo da parte del governo nazionale e di quello regionale.
Sono i tre punti caratterizzanti che, in attuazione
delle intese sottoscritte a
Roma con il sottosegretario allo sviluppo economico, Claudio De Vincenti,
dagli assessori di Basilicata e Puglia, Vincenzo Viti e
Loredana Capone, daranno corpo e sostanza al verbale d’intesa che il gruppo
di lavoro composto da governo e Regioni Basilicata
e Puglia sta completando
e dovrà essere messo a
punto, sentiti i sindacati
e i responsabili delle associazioni imprenditoriali,
entro il prossimo 30 settembre.
Sono stati illustrati ieri
del governo nazionale di
voler tornare ad investire nel nostro territorio.
La Regione Basilicata, dal
canto suo – ha aggiunto
– oggi conferma la disponibilità a mettere in campo strumenti, non solo
finanziari, per raccogliere
la sfida finalizzata ad individuare proposte imprenditoriali rigidamente basate sulla qualità e su un
percorso di investimenti e
occupazione di lunga dudirettore del ministero per
lo Sviluppo economico, e
da Domenico Arcuri, amministratore delegato di
Invitalia, nel corso di un
incontro informativo sullo stato delle istruttorie
relative al progetto di rilancio del “Polo murgiano”
nella sala consiliare della
Provincia, al quale hanno
preso parte rappresentanti istituzionali regionali,
provinciali e comunali,
parti sociali e distretto del
salotto.
“Entro il 30 novembre – ha
sottolineato l’assessore
Viti nel suo intervento introduttivo, subito dopo i
saluti del presidente della
Provincia di Matera, Fran-
L’obiettivo condiviso dal presidente
Vito De Filippo è quello di porre fine
ad una vicenda controversa e ridare
centralità ad un’area strategica
a Matera dagli assessori
alla Formazione e Lavoro,
Vincenzo Viti, e alle Attività produttive, Marcello
Pittella, da Carlo Sappino,
co Stella – dovrà essere
approvato l’accordo di
programma definitivo tra
governo, Regioni Basilicata e Puglia e parti sociali.
e il capogruppo del Pd in
Consiglio regionale, Luca
Braia.
Cauto ottimismo, attesa
per gli ulteriori passaggi di una trattativa che
certamente ha imboccato la strada di una maggiore concretezza, oltre
che riconoscimento per
l’azione sviluppata dalla
Regione Basilicata è stata
espressa dagli esponenti
delle forze sociali, produttive e istituzionali. Tanti
Cauto ottimismo è stato espresso
dalle parti sociali che attendono
di conoscere i prossimi passaggi
della delicata trattativa
L’obiettivo al quale punta la Regione attraverso i
dipartimenti interessati,
condiviso e sostenuto dal
presidente Vito De Filippo,
è di porre fine ad una lunga e controversa vicenda
e offrire uno strumento
concreto non solo per individuare soluzioni concertate e condivise alle situazioni di crisi produttiva
e occupazionale, ma per
invertire la tendenza e ridare centralità e prospettive a un’area strategica
del sud che coinvolge la
nostra regione e quella
pugliese”.
L’assessore Pittella ha sottolineato
l’importanza
dell’intervento del direttore del Ministero dello Sviluppo Sappino e dell’ad
di Invitalia Arcuri “quale
messaggio della volontà
rata”. Pittella ha concluso
ricordando l’importanza,
per il rilancio, del tema
infrastrutturale e del ruolo
strategico da assegnare al
completamento ed attivazione della pista Mattei a
Pisticci.
Nel corso dell’incontro,
sono intervenuti, tra gli
altri, il presidente della
prima Commissione consiliare regionale Vincenzo
Santochirico, i segretari
provinciali Michele Andriulli (Fillea Cgil), Giuseppe Amatulli (Cisl), Michele
Delicio (Feneal Uil), il presidente di Confindustria
Basilicata Michele Somma,
il vicepresidente dell’Api
Nicola Fontanarosa, il
presidente del distretto
del mobile imbottito Tito
Di Maggio, il sindaco di
Matera Salvatore Adduce
i protagonisti in azione,
dunque, che si sono uniti
con l’obiettivo dichiarato
di riuscire a rivitalizzare un
comparto fondamentale
per il futuro produttivo ed
occupazionale del Mezzogiorno d’Italia e per riconsegnare la speranza ai
diversi lavoratori interessati. Entro la fine del mese
di settembre è prevista la
valutazione complessiva
del progetto di consolidamento e reindustrializzazione dell’area murgiana
e delle strutture ad essa
riconducibili nella Val Basento. Nel pomeriggio,
analogo incontro con gli
amministratori regionali
pugliesi e con le forze produttive sociali ed istituzionali di quella regione, si
è tenuto a Santeramo in
Colle. (bm9)
apprezzamento per la tenacia e la dignità con cui
hanno condotto questa
battaglia legale”.
Grazie alla terapia, le
condizioni di Daniele erano migliorate. Infatti, il
bambino aveva iniziato a
muovere gli arti inferiori
e superiori ed era passato da uno stato vegetativo ad una lieve attività
cognitiva. Anche nei casi
delle piccole Smeralda e
Celeste le cure sono state
riprese solo dopo la pronuncia dei tribunali di Venezia e Catania. (bm9)
Staminali, il giudice di Matera accoglie il ricorso d’urgenza
Il piccolo Daniele
riprenderà la terapia
Martorano: “Garantito diritto alla salute”
“Apprendo con gioia la
notizia della decisione del
giudice di Matera che ha
accolto il ricorso presentato dal legale della famiglia
Tortorelli. Il piccolo Daniele, a cui va il mio sincero
abbraccio, potrà continuare a sottoporsi alle terapie interrotte a Brescia
e a sperare in ulteriori
miglioramenti”. Così l’assessore alla Salute della
Regione Basilicata, Attilio
Martorano, ha commentato la sentenza del giudice
di Matera che, accogliendo il ricorso d’urgenza
presentato dal legale della famiglia Tortorelli, ha
annullato lo stop alle cure
a base di cellule staminali imposto dal Tribunale
amministrativo regionale
(Tar) di Brescia per il piccolo Daniele – il bambino
materano di cinque anni
affetto dal morbo di Nie-
mann-Pick e costretto ad
alimentarsi con un sondino nasogastrico – autorizzando il ripristino temporaneo delle terapie.
“Al di là delle discussioni
di natura deontologica e
scientifica sull’opportunità di somministrare o
meno cure sperimentali
come quelle che interessano il piccolo Daniele –
ha detto Martorano – non
bisogna perdere di vista
Attività di laboratorio
che il diritto alla salute
va tutelato e garantito in
tutte le forme e per ogni
cittadino. Il diritto alla salute è imperativo, imprescindibile e inalienabile.
Sono vicino ai familiari di
Daniele in questo delicato momento ed esprimo
18.09.2012 N. 182
La promotrice Fanelli
“L’ambiente di lavoro può essere considerato un contesto privilegiato nel quale agire per mettere i malati
in condizione di affrontare e superare con dignità la
malattia”. Lo ha dichiarato la Consigliera regionale di
parità, Maria Anna Fanelli, tra i sostenitori e i fautori
della redazione del Codice etico, intervenuta all’incontro con i giornalisti nella sala Sassi del palazzo
regionale a Matera. La Consigliera ha sottolineato l’importanza della prevenzione “promuovendo
quell’attenzione ai rischi che in modo diverso possono colpire uomini e donne e agli stili di vita che
possono influire sulla comparsa della malattia, per la
quale è necessario sviluppare una reale e concreta
medicina di genere”.
La diagnosi di cancro non può significare anche discriminazione sul posto di lavoro, dunque. La condizione di malato oncologico si ripercuote oltre che
sulla stabilità emotiva e psicologica anche nei rapporti interpersonali e sul lavoro.
Il prossimo passo sarà “un protocollo locale” da sottoscrivere con le Aziende e la Pubblica amministrazione sulla scorta dell’esperienza nazionale.
PAG. 3
Basilicata Mezzogiorno
Codice etico: attestato
di civilità e di solidarietà
Una pubblicazione della Consigliera regionale di parità sulla tutela
del malato oncologico sul luogo di lavoro, i diritti e gli adempimenti
Presentato ieri a Matera il Codice etico per una partecipazione solidale dalla Consigliera di Parità Maria Anna
Fanelli e dal presidente della Lilt, Lega italiana per la
lotta contro i tumori, Raffaele Paradiso. Si tratta di una
pubblicazione che mira a tutelare i diritti dei lavoratori
affetti da malattie oncologiche, stretti tra la necessità di
conservare il proprio posto di lavoro e quella di sottoporsi a interventi e a terapie salvavita.
Un’iniziativa che si inserisce nella campagna nazionale
di sensibilizzazione prodotta dal ministero del Lavoro e
dalla Consigliera nazionale di parità.
Nella pubblicazione, insieme al Codice etico, è diffuso
un Opuscolo sui diritti delle lavoratrici e dei lavoratori
affetti da patologie oncologiche, che illustrano i diritti
e gli adempimenti da effettuare nel caso di patologie
tumorali, le tutele previste dalla contrattazione collettiva, la possibilità di usufruire dei congedi e di chiedere
un sostegno economico, compreso il riconoscimento
dell’invalidità civile.
Mettere in campo
strategie armoniche
e di reale sostegno
che pongano i malati
nella condizione
di affrontare e superare
con dignità la malattia
Discriminazioni sul posto di lavoro
per quei lavoratori e lavoratrici
L’assessore Viti
“La grande adesione al Codice etico è la prova che sul
tema della tutela del lavoratore affetto da patologie
tumorali sul luogo di lavoro esiste una diffusa e sentita sensibilità”.
Lo ha affermato l’assessore alla Formazione e lavoro,
Vincenzo Viti in occasione della presentazione del
Codice etico per una partecipazione solidale, che ha
visto una grande partecipazione di operatori e rappresentanti del mondo sanitario e del volontariato.
“Si tratta di consolidare pratiche e comportamenti a
sostegno di una reale apertura verso problematiche
che richiedono massimo coinvolgimento e solidarietà, per dare dignità e sicurezza al malato oncologico.
Di qui l’impegno delle Istituzioni - ha continuato
l’esponente di governo - per favorire la piena attuazione dei diritti e un clima di benessere per il lavoratore colpito da patologie tumorali. L’assessorato alla
Formazione è impegnato nel promuovere azioni perché i contenuti del Codice etico abbiano piena cittadinanza negli enti pubblici e nelle aziende”.
Viti è inoltre autore di un contributo all’interno della
pubblicazione.
L’assessore Pittella
“La lotta contro il cancro non chiama in causa solo il
sistema sanitario, ma ha molteplici implicazioni che
coinvolgono le famiglie e l’intera comunità.”
E’ quanto ha detto l’assessore alle Attività produttive,
Marcello Pittella, a margine dell’incontro organizzato
a Matera su iniziativa della Consigliera regionale di
parità e della Lilt di Potenza, manifestando la sesnibilità dell’intero sistema istituzionale alle tematiche
sociali e sanitarie.
“E’ anche fatto noto - ha proseguito l’assessore - che
la condizione psicologica può influire sull’andamento della malattia, rafforzando la capacità di reazione
del paziente.
Perciò è importante costruire una solida rete di relazioni intorno al paziente oncologico, a cominciare
proprio dall’ambiente di lavoro, dove si consuma
gran parte della giornata, per sostenerlo psicologicamente, moralmente, umanamente e materialmente”.
Vicinanza, quindi, ai lavoratori affetti da patologie
oncologiche.
“Da qui il mio sostegno - ha concluso Pittella - perché
il Codice etico possa essere adottato dalle aziende
per garantire una migliore qualità della vita e sostegno a chi sta affrontando una sfida tra le più difficili”.
affetti da patologie tumorali
Il Codice etico riconosce il diritto
di mansioni più compatibili
con il proprio stato di salute
Il tavolo dei promotori del Codice etico nel corso della conferenza stampa
Alla conferenza stampa di presentazione sono intervenuti anche l’assessore regionale alla Formazione e
lavoro Vincenzo Viti, Margherita Perretti vice presidente Confindustria, Rocco Panarace dell’azienda ospedaliera San Carlo di Potenza, Anna Maria Cristiano del
tavolo tecnico per la divulgazione della Carta pari opportunità, il dottor Vito Cilla dell’ordine dei medici di
Matera e Loredana Durante della Lega cooperative. La
pubblicazione si apre con considerazioni del presidente
della Regione Vito De Filippo, dell’assessore regionale
alla Salute, Attilio Martorano, dell’assessore regionale
alle Attività produttive, Marcello Pittella e dell’assessore alla Formazione e Lavoro, Vincenzo Viti, alle quali si
aggiungono gli interventi dei direttori generali dell’Aor
San Carlo Giampiero Maruggi, dell’Irccs Crob Pasquale
Amendola, dell’Asp Mario Marra, dell’Asm Rocco Maglietta e dei promotori Maria Anna Fanelli e Raffaele
Paradiso. Al Codice etico hanno già aderito, creando
una rete per la messa in campo di strategie solidali, numerosi enti pubblici e privati, a iniziare dalle Aziende
sanitarie, Inps, Inail, Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Cisal, fino alla organizzazioni lucane di Confindustria, Api, Cia, Coldiretti,
Confagricoltura, Copagri, Confcooperative, Confcommercio, Confesercenti, Cna, Confartigianato, Lega Coop,
nonché gli Ordini professionali provinciali dei medici e
odontoiatri, l’Ordine dei Consulenti del lavoro di Matera e, infine, Cittadinanzattiva-Tribunale del Malato e il
Tavolo tecnico per l’applicazione della Carta per le Pari
opportunità.
Cosa prevede il Codice etico
Il Codice etico pone l’attenzione sulla particolare vulnerabilità di chi è affetto da una patologia tumorale,
impegnando l’azienda a riconoscere la possibilità del
part time durante il periodo di difficoltà e a informare i
dipendenti dei diritti a loro tutela anche in caso di malattia che colpisce un familiare.
Ai dipendenti ammalati il Codice etico riconosce il diritto all’assegnazione di mansioni più compatibili con il
proprio stato di salute e con l’eventuale riduzione della
capacità lavorativa.
Viene riconosciuto, inoltre, un prolungamento del “periodo di comporto”, in funzione dell’anzianità di servizio,
anche per altre gravi patologie.
Altri punti riguardano il trattamento economico e
l’esclusione del computo, ai fini della conservazione del
posto di lavoro, dei giorni di degenza e del day hospital.
L’articolazione dell’orario di lavoro, la concessione di
periodi di aspettativa, la promozione degli strumenti di
conciliazione sono gli altri aspetti su cui si sofferma il
Codice etico che implica l’assunzione di un’attenzione
dell’impresa nella sua organizzazione del lavoro rispetto a una propria dipendente colpita da malattia oncologica.
Con il Codice etico è pubblicato un “Opuscolo sui diritti delle lavoratrici e dei lavoratori affette/i da patologie
oncologiche”, con l’intento di fornire informazioni utili
per affrontare questo delicato momento nella vita lavorativa e famigliare. (bm7)
18.09.2012 N.182
PAG. 4
Basilicata Mezzogiorno
Fondi comunitari
protocollo Regione
e Guardia di Finanza
Le parti s’impegnano a rendere più
proficua l’attività d’informazione
e di vigilanza verso i beneficiari
dei cofinanziamenti comunitari
relativi al periodo 2007-2013
Migliorare e rendere più
efficace il sistema complessivo dell’informazione
e dei controlli nell’utilizzo
dei fondi comunitari in Basilicata relativi al periodo
di programmazione che
va dal 2007-2013.
E’ questo l’obiettivo alla
base del Protocollo d’intesa “per il coordinamento
dei controlli e lo scambio
di informazioni in materia di finanziamenti comunitari” tra la Regione
Basilicata e il Comando
regionale della Guardia di
Finanza che è stato firmato nella mattinata di ieri a
Potenza nella sala Verrastro del palazzo regionale
dal presidente, Vito De
Filippo e dal comandante
regionale, il generale di
Brigata, Valerio Zago.
L’Intesa mira a regolare
ed accrescere gli ambiti di
collaborazione tra la Guardia di Finanza e la Regione
nel rispetto delle rispettive competenze istituzionali.
Ed infatti, le parti, si impegnano a intrattenere
rapporti paritari e di puntale cooperazione, tale da
evitare duplicazioni e appesantimenti nell’attività
di controllo.
In particolare, nell’intesa è stato stabilito che la
Regione Basilicata può
chiedere alla Guardia di
Finanzia di sviluppare gli
accertamenti e le investigazioni tipiche di polizia
economica e finanziaria
a tutela del bilancio dello
Stato e dell’Unione Europea, nei casi in cui dai
controlli di propria competenza emergano profili
indicativi di possibili collegamenti con fenomeni di
rilevanza penale.
La Regione Basilicata,
inoltre, s’impegna, al fine
di rendere più proficua
l’attività d’informazione e
di vigilanza, a fornire periodicamente gli aggiornamenti e le eventuali
rettifiche alla banca-dati
dei beneficiari dei cofinanziamenti comunitari
relativi al periodo di programmazione 2007-2013
e a segnalare i fatti che
possono
configurarsi
come violazione.
La Guardia di Finanza e
la Regione per evitare sovrapposizione di controlli
presso gli stessi soggetti,
inoltre, stabiliscono che
sarà comunicato tempestivamente l’avvio di tutte
le attività amministrative.
Ed inoltre sarà sviluppata,
per favorire lo scambio
di esperienze maturate
nei vari settori dei Fondi
strutturali, ogni utile iniziativa volta alla formazione e alla specializzazione
del personale impiegato
nell’attività ispettiva di
competenza e questo allo
scopo di evitare frodi tributarie.
Tutte le eventuali irregolarità riscontrate tanto dalla Regione quanto
dalla Guardia di Finanza,
secondo quanto stabilito
dal Protocollo, saranno
prontamente segnalate
attraverso le Autorità di
Gestione dei Programmi
Operativi di Basilicata, responsabili dell’attuazione
di ciascun Fondo strutturale (Fesr, Fse e Feasr),
alle autorità governative
nazionali competenti e
all’Ufficio europeo per la
lotta antifrode – Olaf.
“Con l’intesa di oggi – ha
affermato il presidente
della Regione Basilicata,
Vito De Filippo - si sottolinea ancora una volta
il nostro impegno verso
una
programmazione
comunitaria che punti sì
all’efficacia della capacità
della spesa, ma che sia al
tempo stesso attenta a
migliorare e rafforzare, attraverso sistemi di cooperazione, le azioni da mettere in campo per arginare
e combattere le eventuali
irregolarità”.
Un’intesa interistituzionale, dunque, di grande
importanza e significato
che punta a migliorare la
resa delle risorse impiegate in Basilicata provenienti
dall’Unione Europea.
Il presidente della Giunta regionale De Filippo e il generale di Brigata Valerio Zago
L’obiettivo
De Filippo: “l’intesa serve
per mettere in campo azioni
per arginare e combattere
eventuali irregolarità”
Concluse le attività di “Lucos” del Ceas Feronia
Si è conclusa con il laboratorio il “Paesaggio Sonoro”,
l’attività del Ceas Feronia di Matera, nell’ambito del progetto Lucos, promosso e finanziato da Epos, programma
strategico 2010/2013, per l’educazione e la promozione
della sostenibilità ambientaledel dipartimento Ambiente della Regione Basilicata.
Protagonisti della giornata un gruppo di 20 ragazzi
appartenenti alla scuola estiva del centro sportivo
Gaetano Scirea di Matera che si sono cimentati nella
costruzione di un “paesaggio sonoro”, grazie anche al
supporto dello strumentario Orff.
Gli ospiti si sono lasciati trasportare dalle emozioni
dell’ambiente circostante, riuscendo a definire non solo il
paesaggio visivo, ma anche a costruire attraverso i suoni
e le percezioni tattili e olfattive la realtà complessa che
circonda tutti i sensi.
Il logo del progetto
Dal Consiglio
Oasi San Giuliano
Venezia (Pdl)
Fiat
Pagliuca (Pdl)
Tribunale di Melfi
Navazio (Ial)”
In una interrogazione chiede di sapere quando sarà approntato un Piano di gestione della Riserva da parte del
Dipartimento Ambiente e se sarà effettuata una valutazione tecnica relativa all’impatto ambientale causato
dagli ultimi incendi volta a verificare l’eventuale danneggiamento dell’habitat e se sia possibile la sospensione della stagione venatoria fino al ripristino dell’habitat
danneggiato.
Le dichiarazioni di Marchionne sono preoccupanti. Bene
hanno fatto i parlamentari del mio partito a presentare
l’interrogazione al ministro Passera per conoscere quali sono le reali prospettive ed assumere le conseguenti
iniziative. Ci muoveremo anche in Consiglio regionale
per definire con il Presidente della Giunta un percorso
di azioni finalizzate ad ottenere il risultato della permanenza e del rilancio, dello stabilimento Fiat di Melfi, così
come era previsto nel progetto di ‘Fabbrica Italia’”.
Salvare il tribunale di Melfi. E’ l’obiettivo della pdl “Modifica dei criteri di revisione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari. La proposta, sottoscritta anche
dal consigliere Mollica (Mpa) assegna al Governo criteri
chiari di valutazione degli interessi concorrenti, garantendo quelli costituzionalmente prevalenti. “Se dovessimo riscontrare freddezza o ostracismo nei confronti
della proposta, dal 1 ottobre partiremo con l’iniziativa
popolare e la raccolta di firme per riavere gli uffici giudiziari nella città federiciana”.
Viabilità
Pici (Pdl)
Green economy
Singetta (Api)
Dopo trent’anni di ritardi e tante battaglie il Pdl lucano
può vantare il merito di aver concretizzato una importante opera quale la bretella di collegamento SS 585
Fondo Valle del Noce – abitato di Lauria. La recente
pubblicazione del bando di appalto consentirà di avviare i cantieri che permetteranno la realizzazione di una
infrastruttura indispensabile per lo sviluppo economico
e turistico del lagonegrese.
Raccolta differenziata e riciclaggio devono divenire parole d’ordine. Lo sviluppo sostenibile è l’unico modello
attuabile nei prossimi anni. Perché mutuando un noto
slogan che pure ha segnato anni di positiva crescita
economica, non introdurre ‘un pannello solare in ogni
casa’? Si tratterebbe di reinvestire le royalties del petrolio in un grande progetto per dotare ogni abitazione di
pannelli fotovoltaici tali da ridurre i consumi di energia.
Salute
Braia (Pd)
La riattivazione del laboratorio di emodinamica al ‘Madonna delle Grazie’ di Matera è un segnale importante
per la sanità lucana. Con l’approssimarsi del periodo invernale sarebbe fondamentale ripristinare il bus navetta per il Crob di Rionero. All’assessore Martorano chiederemo una serie di incontri per definire le azioni che il
sistema sanitario intende intraprendere.
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 18.09.2012
18
PAG. 5
Basilicata Mezzogiorno
Martedì 18 settembre 2012
24 ore
in Basilicata
Interrogazione a Passera dei parlamentari del Pdl. Si muovono anche Pagliuca e Rosa
Sata trema: il Pdl si sveglia
Assordante silenzio del Pd lucano. La Fiom: «Il piano è un bluff, l’avevamo detto»
IL recente annuncio di Sergio Marchionne sull’impossibilità di portare avanti il Piano Fabbrica Italia
mette seriamente a rischio il futuro
dellostabilimentolucano edeicirca
12.000 lavoratori di Sata e indotto.
E finalmente qualcuno se n’è accorto, anche in Basilicata. Non il Pd,
che sulla questione Fiat, ancora
una volta, si mostra completamente assente. Ieri a prendere in mano
l’iniziativa politica ci hanno pensato i parlamentari del Pdl. Nel giorno
in cui il ministro Fornero dalle colonne di Repubblica chiede all’amministratore delegato di rendere
conto del cambiamento dei programmi prima del 30 ottobre, data
in cui è prevista la presentazione dei
dati relativi al terzo trimestre, il deputato Vincenzo Taddei, d’intesa
con i senatori Latronico e Viceconte, ha presentato un’interrogazione al ministro Passera. Servono
chiarimenti sulle reali intenzioni
del Lingotto che, stando alle ultime
dichiarazioni di Marchionne, sembra sempre più distante dall’Italia.
Al ministro dello Sviluppo economico gli esponenti del Pdl chiedono
di «intervenire, in tempi rapidi, tramite opportune ed idonee iniziative, affinché si conoscano i reali intendimenti circa le prospettive e le
iniziative che la Fiat vuole attuare
nel Paese, con particolare riferimento allo stabilimento di Melfi». In
una nota spiegano che con questa
iniziativa il Pdl di Basilicata intende
farsi interprete delle preoccupazioni espresse dai tanti lavoratori lucani impegnati nello stabilimento di
Melfi. Promettendo di essere «vigili
e attenti», di volta in volta, attraverso opportune iniziative «tese a tutelare la presenza di questa importante e significativa iniziativa produttiva». E ieri dal Popolo della libertà
non si sono mossi solo i parlamentari ma anche i consiglieri regionali,
Rosa e Pagliuca. Il che rende ancora
più roboante il silenzio del partito di
governo della Regione. A eccezione
Indotto, firmato l’accordo
per gli esuberi alla Pcma
E INTANTO ieri a Matera è
stato siglato nel pomeriggio l'accordo per la gestione
degli esuberi alla Pcma di
Pisticci, azienda del gruppo
Magneti Marelli che opera
nell'indotto Fiat. Lo ha reso
noto noto Salvatore Troiano
della Fim Cisl Basilicata.
L'accordo prevede il ricollocamento su base volontaria
degli 81 lavoratori in altri
stabilimenti meridionali
del gruppo, tre dei quali in
provincia di Potenza. La fase di ricollocamento sarà accompagnata da un periodo
di cassa integrazione
straordinaria di massimo
12 mesi che sarà oggetto nei
prossimi giorni di un'ulteriore trattativa con Regione
Basilicata e ministero del
Lavoro. “L'obiettivo che ci
eravamo prefissati era di av-
Il saluto dell’Ad Fiat Marchionne con il leader del Pd, Bersani
del documento sottoscritto lo scorso sabato dai segretari del Pd (tra i
quali anche Speranza) delle regioni
interessate dagli stabilimenti Fiat
concui hannochiestoun incontroa
Marchionne, non si contano iniziative significative. Nè il presidente
De Filippo ha raccolto la sollecitazione del suo stesso segretario a
“scendere in campo”. Sembra caaduto nel vuoto anche l’appello del
presidente Lacorazza al governatore. Il sindaco di Torino, Piero Fassino, l’ultimo ad aver incontrato Sergio Marchionne - come si direbbe di
una persona scomparsa, visto che
nel frattempo l’Ad si nega anche al
Governo - ha potuto portare parziali
rassicurazioni ai suoi concittadini
sulfuturo diMirafiori. Nelfrattempo, però, il governatore De Filippo,
in un’intervista al giornale on line
Hyperbross spiega: «Il Governo regionale sulla vertenza Fiat è impegnato da tempo, anche se lontano
dai riflettori». Ma il consigliere regionale, Gianni Rosa, manda a dire
al governatore «abituato a parlare
molto e tanto» ma sulle questioni
Fiat «rimasto stranamente in silenzio» che «certe decisioni del Lingotto e del canadese Marchionne non
sono solo un problema nazionale».
«Egregio presidente faccia in modo
che la Fiat rispetti gli impegni presi. Lo faccia e di certo questa sarà
una battaglia dove troverà il Pdl di
Basilicata tutto a sostenerla, ma so-
lo e soltanto per il bene dei lucani».
Mentre il capogruppo in Consiglio
regionale, Nicola Pagliuca, oltre a
sostenere l’iniziativa intrapresa dai
parlamentari del suo partito, annuncia iniziative anche in Consiglio «per definire con il Presidente
della Giunta un percorso di azioni
finalizzate ad ottenere il risultato
della permanenza e del rilancio, dello stabilimento Fiat di Melfi, così come era previsto nel progetto di “Fabbrica Italia». Si è fatto sentire anche
il senatore lucano dell’IdV, Felice
Belisario: «Il Governo smascheri
Marchionne». Le recenti dichiarazioni da parte del top manager Fiat,
per la Fiom di Basilicata suonano
come una conferma. «L’avevamo
I dati di Infocamere. Mattia: «Servono misure d’emergenza»
Pmi, il 25% con i bilanci in rosso
Trecentottantatre du 1500,
ovvero quasi il 25% delle società (spa ed srl) attive in Basilicata hanno chiuso in perdita i propri bilancio tra il
2009 e il 2011. E' questo il dato elaborato da Infocamere
pubblicato ieri dal Sole 24
Ore. La Basilicata, insieme a
Puglia, Caloria, Sicilia e Sardegna - è al di sopra della media nazionale delle “perdite
sistematiche” ovvero in fatto
di aziende in perdita cronica.
«Non c'è solo il futuro della
Sata di Melfi a preoccuparci
per l'imminente autunno.
L'indagine Infocamere pubblicata dal Sole conferma che
le piccole e medie imprese della Basilicata, insieme a quelle
delle altre regioni del Sud,
subiscono di più la congiuntura negativa con perdite di
bilancio superiori alla media
nazionale». E' quanto sottolinea il consigliere regionale
del Pdl Franco Mattia, aggiungendo che «circa 1.500
società rischiano di vedersi
applicato il “regime delle società di comodo”nel tentativo
di rinviare il fallimento».
«Se a questi dati si aggiungono quelli della rilevazione
Cerved Group per il secondo
trimestre dell'anno, con il 3,8
su 10mila imprese lucane fallite (nel primo trimestre la
percentuale era del 2,2 su
10mila imprese) - continua
Mattia - la situazione si fa ancora più allarmante senza risparmiare alcun settore di attività, spingendosi ben oltre
all'agricoltura. Non a caso le
attività immobiliari, quelle
legate alla ristorazione e alla
ricettività alberghiera sono
quelle che hanno accusato
l'andamento peggiore. Per
non parlare dell'ulteriore
danno provocato dalla durata delle procedure di fallimento che in Basilicata raggiunge in media i 9,9 anni
con ripercussioni a catena
sui creditori”.
Nell'evidenziare che “l'eccessiva pressione fiscale e le
crescenti difficoltà di accesso
al credito sono le difficoltà
più acute per le pmi impossibilitate a resistere alla crisi”,
Mattia sollecita a “dare seguito e concretezza agli impegni sottoscritti nei più recenti documenti da parte delle associazioni delle imprese,
della cooperazione, dell'artigianato, dell'agricoltura e
del turismo-servizi, senza attendere i grandi programmi
della Giunta che, a parte la verifica dei risultati, richiedono tempi decisamente lunghi”.
«I dati principali forniti al
Meeting nazionale Confesercenti - 100 mila imprenditori
autonomi italiani hanno
chiuso le loro attività senza
poter contare su alcuna tutela sociale, 800 mila i posti di
lavoro bruciati dalla crisi - si
commentano da soli e richiedono misure di emergenza
per affrontare un autunno
che si preannuncia ancora
sotto il segno del calo dei consumi e della restrizione del
credito».
viare un percorso di ricollocamento da lavoro a lavoro e
di mantenere a zero il saldo
occupazionale”, ha commentato Troiano al termine
della riunione sottolineando che “il periodo di cassa integrazione servirà a rendere meno traumatico il passaggio e a garantire continuità di reddito agli 81 lavoratori della Pcma. Avremmo preferito salvaguardare
sia i posti di lavoro che la fabbrica, evitando un ulteriore
impoverimento del tessuto
produttivo della Valbasento, ma la crisi che ha investito il settore dell'auto e che si
sta ripercuotendoin maniera drammatica soprattutto
sulla filiera della componentistica ha compromesso
ogni margine di manovra in
tal senso»..
detto un anno fa - tuona il segretario
regionale, Emanuele De Nicola Fabbrica Italia è solo una dichiarazione d’intenti. Per De Nicola, complice del Lingotto i sindacati riformasti che con l’Accordo separato
del Dicembre 2011 ( Ccsl ) hanno potuto cancellare la democrazia escludendo la Fiom nelle fabbriche, peggiorare le condizioni dei lavoratori
e ottenere con la divisione degli
stessi carta bianca per la più grande
ristrutturazione del settore auto.
«L’effetto per la Sata è stato un aumento considerevole di cassa integrazione ( con una media di 2 giorni
di lavoro a settimana ) e un abbattimento del salario del 30% circa».
[email protected]
Confcooperative
contro la crisi
IL mondo delle cooperative
conferma la sua anticiclicità rispetto all'andamento
dell'economia che da tempo
(troppo) registra segnali
negativi.
E' quanto ha affermato
Giuseppe Suanno, Presidente di Confcooperative
Basilicata, al termine del
suo primo Consiglio di Presidenza. «Si tratta di un riconoscimento che inorgoglisce la nuova governance
di Confcooperative di Basilicata», prosegue Suanno,
che dal suo insediamento
ha posto alla base della sua
azione la ferma volontà di
credere nella capacità di
Confcooperative di Basilicata di poter innescare dinamiche virtuose per il nostro territorio. «Inoltre,
gratifica l'opera di promozione portata avanti dall'Organizzazione che, in
questa delicatissima congiuntura socio-economica,
riesce ad aggregare professionalità e capacità imprenditoriali di persone
che decidono di investire
insieme nella nostra Basilicata e, affrontando insieme
le difficoltà, costruiscono il
loro futuro». Le 37 nuove
cooperative (e dieci in fase
di istruttoria) che hanno
deciso di aderire alla Confcooperative di Basilicata
sono «il segno tangibile del
risultato raggiunto dal lavoro di accompagnamento
e di sostegno nella fase di
start up grazie alla nuova
impronta che la nuova governance di Confcooperative ha dato all'Organizzazione».
«Siamo consapevoli, continua Suanno, di non avere
le soluzioni in tasca ma
questi sono segnali che
danno morale nell'impegnarsi sempre di più per il
bene comune della Basilicata: per questo si continuerà a svolgere quell'azione di stimolo alla creazione di strumenti a sostegno delle imprese (sia per
quelle di nuova costituzione e sia per il tessuto imprenditoriale presente) per
consentire alle nostre cooperative di essere in grado
di ripartire quando le condizioni lo consentiranno.
».
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 18.09.2012
PAG. 6
II I BASILICATA PRIMO PIANO
TUTTI IN CLASSE
PRIMO GIORNO DI SCUOLA
Basilicata Mezzogiorno
Martedì 18 settembre 2012
SERVIZI
Da domani partiranno tutti i servizi
necessari per gli studenti con difficoltà
fisiche e di apprendimento
È suonata la campanella
fra caos, traffico e caramelle
Dall’1 ottobre a Potenza partirà il servizio delle mense scolastiche
Alla Busciolano la
festa dell’accoglienza
per gli alunni di tutte
le prime classi
EMANUELA FERRARA
l POTENZA. È suonata ufficialmente la campanella per gli
86.192 studenti lucani di ogni età.
Ieri primo giorno di scuola. Primo giorno di caos e primo giorno
di lacrime. Come ogni anno, infatti, l'apertura dell'anno scolastico si è fatta sentire da tutti i
cittadini.
Ore 8 ed ore 13. Il traffico è
impazzito. Code lunghissime in
prossimità di ogni plesso scolastico. Polizia Municipale che aiuta nell'attraversamento dei pedoni e schiere di bambini e ragazzi
che, in maniera ordinata e composta, si recano al loro primo
giorno di scuola.
Che sia il primo giorno in assoluto o il primo dopo le vacanze
estive poco importa. Gli effetti
sono sempre gli stessi. Nessuno
ha troppa voglia di salutare ufficialmente le vacanze estive ed
ammettere la loro fine. Mare ed
ombrelloni oramai sembrano
lontanissimi, già entrati nel cassetto dei ricordi.
Il momento dell'inserimento è
topico per grandi o piccini. Che si
tratti di scuola dell'infanzia, di
scuola primaria o secondaria
non vi è nessuna differenza. Tutti
gli studenti che si affacciano ad
una nuova prima classe vanno
accolti in una certa maniera.
Specializzati nell'accoglienza
delle prime classi del capoluogo
sono il dirigente Annamaria Calabrese ed il personale tutto del
complesso scolastico Busciolano. Il più grande complesso lucano, infatti, è un'esplosione di
colore e musica. Tutto organizzato per i nuovi alunni che si
affacciano per la prima volta in
una nuova scuola. Divisi per gradi (primo anno della scuola per
l'infanzia, primo anno della scuola primaria e primo anno della
scuola secondaria di primo livello), gli studenti sono stati accolti
nel piazzale del grande istituto. Il
coro della piccola orchestra Busciolano, accompagnato agli
strumenti dagli insegnanti, ha
intonato l'inno di Italia come benvenuto per poi strappare un sorriso ai più spaesati compagni di 3
anni cantando per loro canzoni
dell'infanzia. Clown e caramelle
hanno fatto il resto. Operazione
accoglienza riuscita alla grande.
Superato l'inserimento ci si
chiede però se funzionerà tutto
durante i giorni di scuola che gli
studenti dovranno affrontare fino all'11 giugno prossimo. L'assessore alla pubblica istruzione
del comune di Potenza, Giuseppe
Messina, assicura. La scuola lucana è e deve rimanere una scuola di serie A. I problemi non mancheranno, questo è certo ma, sulle annose questioni, mette subito
le mani avanti. In maniera particolare riferisce che dal 1 ottobre, senza se e senza ma, partirà
il servizio mense scolastiche.
Che non ci sarà la benchè minima polemica sull'argomento
stentano a crederci tutti ma, per
il primo giorno di scuola, sono
solo applausi e nessuno avanza
dubbi.
Aspetto importante, sul quale
davvero non si vorrebbero mai
avere perplessità, è l'integrazione scolastica. A partire da domani, infatti, partiranno tutti i
servizi necessari per gli studenti
con difficoltà fisiche e di apprendimento. Si parla di circa 800mila
euro annui per garantire queste
indispensabili prestazioni. Si
spera davvero di non doversi ritrovare a commentare notizie di
malagestione di queste problematiche.
Al momento, dunque, tutto
sembra andare per il meglio ma
tirare le somme dopo appena un
giorno è praticamente impossibile. Consapevoli che, soprattutto
per i bambini della scuola d'infanzia, ce ne saranno ancora di
lacrime da versare, ci si augura
che siano solo quelle di disperazione da «abbandono» da mamma e papà a far parlare di sè. Per
il resto che sia un buon anno,
eccellente per tutti.
POTENZA MA NON MANCANO CERTAMENTE LE CRITICITÀ, CHE SONO LEGATE SOPRATTUTTO ALL'EDILIZIA SCOLASTICA ED ALLA SUA MANUTENZIONE
Scuola lucana quinta in Italia
Con eccellenze matematiche nelle primarie e in italiano negli istituti secondari
l POTENZA. Si respira aria da primi giorni
di scuola. Studenti emozionati, bimbi in lacrime e via vai di macchine. Mamme in apprensione che parcheggiano un po’ ovunque e
strombazzatre di clacson. Insomma, la scuola è
iniziata e porta con sè le problematiche che
tutti conoscono ma a cui nessuno si abitua mai
del tutto.
Franco Inglese, Direttore Generale dell'Ufficio Scolastico, intervistato dal programma
Buongiorno Regione della terza rete Rai, ha
dichiarato con grande enfasi che la scuola lucana è una delle migliori d'Italia, obiettivo questo che la Regione cercherà di mantenere e
possibilmente migliorare anche in quest'anno
scolastico. «Risultiamo essere – ha affermato il
direttore – quinti in classifica come sistema
scolastico, dopo Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Lombardia ed Emilia Romagna», ma non
solo. La scuola lucana ha altri due valori aggiunti: possiede le eccellenze matematiche a
livello di scuola primaria e quelle in italiano
negli istituti di scuola secondaria di primo livello. Geni in materie scientifiche ed umanistiche. Altro che popolo di «pastori» come più
di qualcuno ha sempre dipinto i lucani. Insomma, la scuola potentina, e quella lucana più
in generale, rappresentano un'eccellenza a livello nazionale. Eppure qualche criticità esiste,
legata soprattutto all'edilizia scolastica ed alla
sua manutenzione. A sentire alcuni docenti od
operatori scolastici, la situazione non è così
rosea come sembra. C'è chi è rimasto a casa
senza aver ricevuto nessuna chiamata di assunzione (operatori scolastici) e chi è alle prese
con le nuove normative ministeriali.
Come ogni anno si è tutti in trepidante attesa
che arrivi il primo ottobre, giorno di apertura
mense scolastiche. Da sempre cruccio dell'amministrazione comunale che, quest'anno, non
può fare brutte figure anche in virtù delle pa-
role spese dall'assessore Giuseppe Messina durante l'apertura lavori nell'istituto comprensivo
Busciolano, e di quelle di Franco Inglese. Eppure qualche genitore preoccupato c'è. Ci si
affida, come hanno sostenuto diverse mamme
lavoratrici che in occasione del primo giorno di
scuola hanno preso qualche ora di permesso, al
buon senso dell'amministrazione comunale.
Una preoccupazione però che lascia sgomenti: «Sono preoccupata. – ha dichiarato una
mamma che vuol rimanere anonima – A quanto pare la nuova normativa ministeriale prevede il divieto di assegnare temi su argomenti
personali. Di conseguenza niente più classici
temi «Come hai trascorso le tue vacanze?», «Descrivi la tua famiglia» ecc... Come faranno
quindi gli insegnanti a valutare il benessere dei
nostri figli?».
Non c'è di che temere però, perchè come spesso accade, di fronte ad ogni nuova normativa,
regna la più totale confusione e ci si ritrova a
lasciare tutto come prima. Nessun divieto, dunque, per gli insegnanti, piuttosto viene imposto
dal nuovo vademecum del Garante sui rapporti
tra scuola e privacy del 6 settembre scorso:
«Non lede la privacy l’insegnante che assegna
ai propri alunni lo svolgimento di temi in classe riguardanti il loro mondo personale. Sta invece nella sensibilità dell’insegnante, nel momento in cui gli elaborati vengono letti in classe, trovare l’equilibrio tra esigenze didattiche e
tutela della riservatezza, specialmente se si
tratta di argomenti delicati». Mamma rasserenata dunque. Gli insegnanti potranno ancora
essere i primi valutatori di situazioni difficili
di cui, magari, nemmeno i genitori riescono ad
esserne consapevoli.
La scuola, insomma, è chiamata sì a generare
eccellenze ma anche e soprattutto ad educare e
far crescere nel modo migliore gli adulti del
[em. fer.]
domani.
Crpo Basilicata
«Via il grembiule nero
nelle scuole medie»
L’inizio dell’anno scolastico pone
nuovamente il problema del «grembiule nero» che continua ad essere utilizzato in tante scuole, «simbolo palpabile
di discriminazione sessuale, essendo
solo le ragazze obbligate ad indossarlo,
restandone esonerati, invece, i ragazzi». È quanto sostiene Antonietta Botta,
presidente della commissione regionale pari opportunità che invita i dirigenti
scolastici degli istituti che prevedono
ancora l’uso del grembiule esclusivamente per le ragazze, a voler provvedere, attraverso la modifica del regolamento scolastico, a ristabilire la parità
di genere, abolendo l’obbligo di far indossare il grembiule nero alle ragazze
oppure introducendo uniforme divisa
per tutti gli alunni.
La Crpo di Basilicata è certa di trovare,
in tutti i dirigenti scolastici, le giuste
sensibilità per aiutare la promozione e
la tutela della parità di genere. Botta ricorda che l’attività della commissione è
finalizzata ad attuare quanto enunciato
nell’articolo 3 della Costituzione italiana: «Tutti i cittadini hanno pari dignità
sociale e sono uguali davanti alla legge
senza distinzione di sesso, di razza, di
lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali».
Di qui, in coincidenza dell’avvio del
nuovo anno scolastico, l’appello lanciato ai capi d’istituto a cui si chiede la
collaborazione in merito ad un tema di
attualità che investe la parità di genere.
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 18.09.2012
PAG. 7
Basilicata Mezzogiorno
BASILICATA PRIMO PIANO I III
Martedì 18 settembre 2012
I GENITORI
Dopo la chiusura dell’istituto in via
Bramante i genitori chiedono
ulteriori controlli nella nuova sede
IL SOPRALLUOGO
«Nessun problema alla staticità della
struttura. Necessitano solo interventi
ordinari», dice Lisanti dei vigili del fuoco
«Il plesso non è sicuro
chiediamo verifiche»
Scuola Marconi, gli alunni entrano un’ora dopo
SI TORNA
IN CLASSE
A sinistra e in
basso la festa
dell’accoglienza organizzata
a Potenza
dall’istituto
scolastico
«Busciolano»
[foto Tony Vece]
.
MATERA DICIASSETTE ALUNNI ADDOSSATI IN MENO DI VENTICINQUE METRI QUADRATI
In classe come le sardine
la quarta B salta le lezioni
l MATERA. Niente lezioni
il primo giorno di scuola e la
ricreazione
viene
fatta
all’esterno del plesso.
Protagonisti della disavventura, loro malgrado, i piccoli bambini della quarta B
del Terzo circolo didattico
che si sono trovati, alla ripresa dell’anno scolastico
un’aula a dir poco improvvisata.
«Ci hanno assegnato - affferma l’insegnante Emilia
Muscaridola - un’aula di
neppure 25 metri quadrati a
fronte di 17 alunni. Tutto ANGUSTA La classe della 4 B della «Marconi» [foto Genovese]
questo quando, secondo la
legislazione vigente ad ogni
alunno spetterebbe uno spazio minimo di bini alla lavagna e se qualcuno di essi deve
1,80 metri quadrati. In questa aula è im- andare al bagno devono alzarsi tutti i
possibile svolgere regolarmente le lezio- compagni della fila». Tre file di banchi
ni.
addossate l’una all’altra con uno spazio
Non posso passare tra i banchi per laterale davvero risicato. «In caso di emerseguire l’operato degli alunni, alcuni dei genza sarebbe difficile far scattare anche il
quali in seria difficoltà tanto che è stato piano di evacuazione nella classe - dice
loro assegnato l’insegnante di sostegno. Muscaridola - . «Questa non è mai stata una
Inoltre - prosegue la docente della scuola classe perchè in passato è stata adibita a
materana - è impossibile chiamare i bam- libreria e aula per gli insegnanti». [d.mas.]
DONATO MASTRANGELO
l MATERA. «Questa scuola non
è sicura». Hanno chiesto e ottenuto l'intervento dei vigili del fuoco per un sopralluogo sugli standard normativi della struttura i
genitori degli alunni di via Marconi, sistemati nell'edificio nei
pressi dello stadio “XXI Settembre” dopo la chiusura del plesso di
via Bramante a seguito di una ordinanza del sindaco Salvatore
Adduce lo scorso 3 agosto per problemi di staticità. Quanto alle verifiche effettuate ieri mattina dai
vigili del fuoco del al plesso di via
Marconi il vice comandante ing.
Maddalena Lisanti assicura
«che non ci sono situazioni di rischio tali da richiedere la chiusura dell’edificio. Dal punto di vista statico la scuola è sicura. Ci
sono da fare soltanto piccoli
adempimenti ai quali l’Amministrazione comunale sta già provvedendo con dei lavori. Le finestre
al secondo piano saranno sigillate
fin quando non verranno adeguate». I genitori per protesta contro
quella che ritengono una scuola
insicura hanno ritardato di
un’ora l’ingresso dei figli a scuola,
proprio nel primo giorno di lezione. I genitori, dal canto loro, al
cospetto delle rassicurazioni del
sindaco, chiedono che i bambini
vengano sistemati in un unico edificio scolastico e avanzato dubbi
anche sulle condizioni di sicurezza dell’edificio di via Marconi. In
un esposto inviato al Prefetto, ai
vigili del fuoco, all’azienda sanitaria, all’ufficio tecnico del Comune e alla Procura della Repubblica
di Matera, il comitato dei genitori
chiede l’acquisizione degli atti relativi alle perizie del plesso di via
Bramante e la dichiarazione di
agibilità dell’ultimo piano di via
Marconi. Una delegazione del Comitato di via Bramante accompagnando i propri figli ha visitato
i bagni al terzo piano riscontrando problemi igienico-sanitari ma
anche di sicurezza con particolare
riferimento alle finestre che non
sarebbero rispondenti alla normativa. «Chiediamo - afferma Liborio Nicoletti del Comitato - che
il plesso di via Bramante dopo la
sua chiusura non perda l'identità.
Per noi la soluzione alternativa
sarebbe adeguare a scuola l'edificio del Circo in via Sallustio. Con
pochi adeguamenti sarebbe una
soluzione funzionale. Invece ci
hanno allontanati dall'area nord
della città dove abitiamo. Inoltre
avanziamo perplessità sulla rispondenza del plesso di via Marconi per quanto concerne l'accesso ai disabili». «Sono stati fatti dei
rattoppi alla bell’e meglio. Infatti dice Francesco Rizzi - abbiamo
notato delle lesioni evidenti. La
scala di emergenza, inoltre, si trova nell'altra ala dell'edificio. Come
avverrebbe, in caso di emergenza
il piano di evacuazione? Chiediamo garanzie sulla sicurezza dell'istituto». «Le crepe lungo i muri
stuccate di recente - dichiara Remo Buonsanti - non ci fanno stare tranquilli anche perchè abbiamo rilevato un vetrino di monitoraggio in frantumi. E poi i bagni
sono in condizioni pietose siamo
come pavimentazione che come
LA PROTESTA
Al plesso di via
Marconi finestre
a portata di bambini senza nessuna
precauzione.
A lato i vigili
del fuoco e in basso
i genitori che hanno
ritardato l’ingresos
degli alunni di un’ora
[foto Genovese]
servizi igienici e con le finestre
facilmente apribili e quindi a portata dei nostri bambini». «Non è
possibile che i nostri bambini dice Lilli Verrascina - si facciano
tre rampe di scale per un totale di
65 gradini. Eppure avevamo chiesto di sistemare i bambini più piccoli al primo piano della struttura». «Il Comune su via Bramante ha fatto due perizie - sostiene
Saverio De Bonis - della quale la
seconda ha sovvertito la rispondenza alla statiticità della struttura creando l’alibi per la chiusura dell’edificio». Filomena
Cancellaro, dirigente scolastico
del quarto circolo lamenta «la
estrema difficoltà con cui l’Amministrazione comunale ci ha costretti a districarci. Pur in presenza di una delibera del 3 agosto
scorso il trasloco è stato effettuato
soltanto venerdì scorso e non è
ancora completato. In segretaria
manca una linea telefonica autonoma e fino a stamattina nella
mia stanza mancavano computer,
stampante e gli arredi non erano
stati svuotati delle vecchie carte.
Nonostante tutto abbiamo lavorato alacremente insieme al personale di segreteria fino alle 20 di
venerdì scorso».
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 18.09.2012
PAG. 8
POTENZA E PROVINCIA I VII
Martedì 18 settembre 2012
SOS AMBIENTE
PERICOLO AMIANTO
Basilicata Mezzogiorno
NON È IL PRIMO CASO
Erano già stati denunciati i ritrovamenti
nel torrente Melfia e in piazza
Archimende di contrada Bicocca
Melfi, tetto di eternit
davanti alla scuola
AMIANTO
Il tetto in
eternit e
sullo sfondo,
a pochi
metri, la
scuola
materna
.
Ex officina coperta d’amianto a due passi da una materna
MARCO TUCCI
l MELFI. Le famiglie che vivono nel
palazzo Tisbi, in via Normanni, a due
passi dal castello federiciano, si affacciano al balcone su via Santa Croce
e devono fare i conti con il tetto di
un’ex officina meccanica ricoperto di
eternit. A due passi c’è anche una
scuola materna.
Il proprietario del capannone dismesso ha riferito a una delle signore
del palazzo Tisbi che, al massimo, può
coprire il tetto ma, come si può comprendere, non ci sarebbe protezione
totale e, tra l’altro, a pochi centimetri
ci sono pure le finestre di due camere
da letto.
C’è un’esposizione quotidiana
all’eternit e il pericolo vale anche per
la scuola materna dell’ex Bosco Littorio che è di fronte all’officina, dalla
parte opposta della strada. Facile immaginare che i granelli spostati dal
vento possono andare in direzione
dell’edificio che accoglie bambini e
maestre.
Situazioni simili sono già state denunciate a Melfi.
Piazza Archimede di contrada Bicocca: una miscela nociva di amianto
e cemento era stata depositata per
strada.
Il fenomeno è ricorrente anche lun-
go il corso del torrente Melfia, dove
sono stati molti i rinvenimenti dello
stesso materiale, buttato senza problemi nell’ambiente da parte di chi se
ne è reso responsabile (di solito si
tratta di smaltimento di materiale
edile di risulta, a seguito di ristrutturazioni di vecchi stabili o capannoni industriali).
I rischi hanno interessato in primo
luogo coloro hanno maneggiato l’eternit senza le adeguate misure di protezione (chi lo ha tolto dagli stabili,
chi lo ha trasportato e poi smaltito in
questo modo).
Purtroppo interessano anche i melfitani che si trovano nelle vicinanze di
capannoni e, in generale, locali privati che hanno questo tipo di copertura.
In pratica, avviene che il costo, non
basso, di ciò che sta sui tetti di questi
ambienti, ha spinto anche i proprietari a lasciarli le cose come stanno e,
dunque, mettendo a repentaglio l’incolumità di chiunque, per esempio,
respiri le polveri che si staccano dalle
onduline, specie quando sono vecchie
e dopo tanti anni in cui sono state
sottoposte alle intemperie.
POTENZA GIUDIZIO D’APPELLO PER IL CONTENZIOSO SULL’IMMOBILE DELLA EX FORNACE DI IERACE IN VIA CAVOUR
Ex sindaco Sampogna paga 5mila euro
e chiude i conti col Comune di Potenza
FILIPPO MELE
l POTENZA. L’ex sindaco di Potenza Rocco Sampogna, in carica negli anni 1990–1995, ha pagato 5mila
euro al Comune. E la Sezione prima centrale d’appello
della Corte dei conti, presieduta da Piera Maggi, ha
dichiarato estinto il giudizio d’appello da lui proposto.
La vicenda in questione è quella della mancata restituzione di un immobile della Ierace Srl. L’ex sindaco,
difeso dall’avvocato Andrea Abbamonte, aveva presentato appello contro la sentenza della Sezione giurisdizionale della Corte dei conti della Basilicata. Sampogna, nella sua qualità di sindaco, era stato condan-
nato al pagamento di 23.881 euro in favore del Comune,
oltre interessi e spese di giudizio pari a 448,36 euro, per
il danno erariale conseguente alla mancata restituzione di un immobile detenuto dall’ente in comodato
gratuito. Si trattava dell’area esterna e di un capannone
della fabbrica di laterizi di via Cavour della Srl Ierace.
L’ex sindaco con l’appello aveva chiesto di potersi avvalere della procedura di definizione agevolata accolta
dal collegio giudicante che aveva posto a suo carico
l’obbligo di versare al Comune 5mila euro. Così, all’atto
della definizione dell’appello, il Procuratore generale
ha reso noto che Sampogna aveva provveduto al pagamento e i giudici hanno estinto il giudizio.
le altre notizie
POTENZA
CONTROLLI DEI CARABINIERI
Detenzione di armi e droga
Due arresti e 32 denunce
n Due arresti per detenzione di droga, 32 denunciati per omessa custodia di armi, guida in stato di ebbrezza e altri reati. È il bilancio del
controllo straordinario del territorio disposto dai carabinieri del comando provinciale di Potenza.
TOLVE
AGRICOLTURA
La Agricoltura 2000 in finale
al concorso «Oscar green»
n Alla finalissima dell’edizione 2012
del Concorso Nazionale Oscar
Green parteciperà la cooperativa
Agricoltura 2000 di Tolve, nella categoria In-filiera. Il concorso, promosso e realizzato da Coldiretti Giovani Impresa, premia l’innovazione in agricoltura. Agricoltura 2000
è la più antica cooperativa lucana.
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 18.09.2012
PAG. 9
Basilicata Mezzogiorno
Potenza
Martedì 18 settembre 2012
23
REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309
Da più parti rassicurazioni sullo stato di salute degli edifici: tutto sembra essere a norma
Scuola, un ritorno “in sicurezza”
Mancano alcune certificazioni prevenzione incendio, ma per i Vigili nessun pericolo
L’INVITO ALLE RAGAZZE
IL PRIMO GIORNO
Troppo tenera la Botta
Strappiamo
subito
il grembiule nero
di LUCIA SERINO
E’FIN troppo docile, la commissaria
per le pari opportunità, Antonietta
Botta. Invita i dirigenti scolastici a
cambiare regolamento per evitare
che siano solo le ragazze ad indossare il grembiule nero. Aspettare che i
dirigenti scolastici cambino il regolamento? Osiamo di più, molto di più
e subito. Questa storia del grembiule nero che ancoraresiste alle scuole
medie di Potenza e chissà in quanti
altri posti della Basilicata è una vergogna intollerabile. E scrivo volutamente "scuole medie" e non come si
dice adesso "scuole primarie di secondo grado" perché ricordo le mie,
trent'anni fa, quando tutte - dico tutte - di nostra iniziativa e senza sollecitazione familiare appallottolammo il grembiule nero sotto il banco e
lo facemmo ammuffire tra gli scarti
delle merende sfidando l'ira delle
acide professoresse con le dita anellate di gemme.
L'anno scorso è
stato il Quotidiano a porre il problema.
Senza,
purtroppo, raccogliere nessuna
adesione. E' stato
atroce apprendere dalla voce delle
stesse ragazze la
rassegnata accettazione di una condizione immutata da decenni, di madre in figlia, di sorella in sorella. Sicchè è diventata un'abitudine, senza
che se ne colga neppure il peso, coprirsi con questa orrida pezza nera
che va strappata non perché sia un
retaggio fascista (ci sono molte cose
buone di quel periodo) ma perché è
prevista solo per le donne. I maschi
ne sono esclusi. Non ci sono parole.
Quest'anno, puntualmente, i grembiuli neri sono ricomparsi, solitarie
visioni di un decadente mondo di miserabili discriminazioni. Cara Antonietta Botta, più ardimento, più coraggio. Vogliamo attendere che Inglese faccia una circolare? Ma per
favore. Subito un atto di ribellione,
immediato, collettivo. Genitori svegliatevi, dirigenti scolastici schiodate gli occhi dagli inutili pof e guardate dentro le classi, professori aiutate i vostri allievi a crescere e non
solo a indottrinarli e infine, care ragazze, siate voi protagoniste di un
urlo liberatorio, lasciate a casa questo cencio disonorevole, perché è disonorevole davvero incancrenire
una condotta che altrove e da tempo
immemorabile non esiste più. Una
società cresce più su cambiamenti di
questo tipo che con mille tagli di nastro. Le cronache di inizio anno scolastico sono piene di lamentele di genitori sugli smembramenti delle
classi, sui plessi da ristrutturare e
via discorrendo. Tutto rimediabile.
Non è il contenitore che deve interessarci, ma i contenuti. Chiediamo
l'aiuto di tutte le donne di buona volontà. Ci sta passando sotto gli occhi
il nero di una clausura culturale e
non si può accettarlo. Donne del Pd,
forza, invitiamo la Camusso e poi
tolleriamo che le nostre figlie siano
maltrattate così?
Alessia con il nuovo zainetto
Noemi e il suo grembiulino rosa
Rocco e Domenico prima di entrare
Sopra Ettore, sezione primavera. Sotto
Giuseppe e Alessandro tra i banchi
L’ALLARME nei giorni scorsi era stato lanciato a più riprese. Prima il sindaco di Campobasso, per la mancata certificazione per la
prevenzione antincendio nell’80 per cento
delle scuole italiane. Poi la notizia del 33,5 per
cento di edifici scolastici che in Basilicata sorgono nella così detta zona 1, la zona a maggiore vulnerabilità sismica. Sentendo il parere
del comando provinciale dei vigili del fuoco,
quello dell’assessore alla Pubblica istruzione
di Potenza e del dirigente dell’ufficio edilizia
e patrimonio della Provincia,
si tratterebbe di un falso allarme, almeno per quanto riguarda il potentino. Perchè
se è vero «che molte scuole afferma il comandante provinciale dei vigili del fuoco
l’igegner Tuzzolo - non hanno questa certificazione ciò
non vuol dire che siano un pericolo per chi frequenta abitualmente
quell’edificio.
Non è detto cioè, che abbiano
oggettivi pericoli che precludono la cessione dell’attività». La certificazione, infatti, necessita il rispetto di una serie
di norme che richiedono tempi di adeguamento abbastanza lunghi. Di conseguenza
una scuola può impiegare anche anni per ottenerla, soprattutto se non di recente costruzione, pur possedendo il minimo necessario
che la legge prevede perchè il piano anticendio funzioni: uscite di sicurezza, adeguato
numero di estintori, eccetera. Ne è un esempio l’istituto alberghiero, che è riuscito ad
avere la certificazione solo quest’anno dopo
anni di svariati adeguamenti. Non ha la certificazione, invece, l’Itis, al Principe di Piemonte, in quanto di privati e in fase di “trasloco”inedifici pubblici.Da quantocomunicato
dal’ufficio Edilizia e patrimonio della Provincia di Potenza, è già stato disdetto il fitto.
La scuola più certificata di tutte, a Potenza,
è il Liceo scientifico Galileo Galilei dove anche l’androne più nascosto è a norma. Ma anche il Liceo classico ha la certificazione, così
come il Racioppi e il Nitti. In provincia sarebbero certificati tutti gli istituti superiori di
Melfi e Venosa. Per quanto riguarda le strutture scolastiche costruite in zone a dissesto
idrogeologico o a elevata vulnerabilità sismica, anche in questo caso ci sarebbe da stare tranquilli. Sul
Pollino e nel lagonegrese, pe
esempio, a causa del continuo
sciame sismico, alcune scuole
sono state dislocate in edifici costruiti secondo le ultime normative. Questo per quanto riguarda gli istituti superiori.
Per le scuole materne, elementari e medie l’assessore
Messina rassicura. «Già due
annifa siamointervenuti perla
messa in sicurezza delle cucine
e delle caldaie. Su alcuni plessi abbiamo avuto alcuni problemi di manutenzione, via via
risolti: via perugia, ala quale abbiamo completamente rifatto il look, la scuola di Rossellino, il refettorio alla scuola materna di Cocuzzo. Qualche problema c’è attualmente per
l’istituto comprensivo in via del Popolo, dove
abbiamo una carenza di spazi dovuta al trasferimento degli alunni della Torraca, chiusa già da un anno. Sono già stati appaltati
100.000 euro. I lavori verranno effettuati nel
periodo natalizio. Per la messa in sicurezza
della Torraca e la sua riapertura ci vorrebbero alcuni milioni di euro. E da soli non possiamo farcela».
Anna Martino
Il Galilei
quello più
in regola
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 18.09.2012
PAG. 10
Basilicata Mezzogiorno
IV I BASILICATA PRIMO PIANO
UCCISO PER RAPINA
IL GIALLO DI OPPIDO LUCANO
Martedì 18 settembre 2012
IL RACCONTO
Ha trovato la porta aperta e si è
insospettito. Spaventato, è corso a
chiamare i parenti di Rocco Massaro
«Ho aperto la porta
e ho visto l’orrore»
Pino Sesta è stato il primo ad arrivare sulla scena del delitto
dal nostro inviato
FABIO AMENDOLARA
l OPPIDO LUCANO. «Mi sono affacciato perché la porta era socchiusa
e ho visto che lui era a terra. Ho
gridato: Rocco, Rocco. E ho capito che
era morto». Giuseppe Sesta, 40 anni,
muratore, da domenica ripete la stessa versione sul macabro ritrovamento
di via Fuori Porta a Oppido Lucano.
«Già sabato sera - svela Giuseppe (in
paese è conosciuto come Pino, ndr)
mentre agita tra le mani il cappellino
con visiera che si è appena tolto dalla
testa - avevo notato che il portone era
un po’ aperto, ma non potevo immaginare quello che era accaduto al
mio amico Rocco». È stato lui a dare
l’allarme. E dalle sue parole sono
partiti i carabinieri che stanno indagando sull’omicidio di Rocco Massaro, 74 anni, ucciso per asfissia dal
tovagliolo da cucina che l’assassino
gli ha stretto alla bocca. L’ipotesi:
rapina. Qualcuno sapeva che Rocco
aveva prelevato dalla banca i soldi per
pagare la retta della casa di riposo che
ospita suo fratello. Qualcuno che Rocco conosceva bene e che ha fatto
entrare in casa senza timore sabato
pomeriggio.
Giuseppe, quando ha incontrato
Rocco Massaro l’ultima volta?
«Sabato mattina mi ha aiutato a darmi una sistemata ai capelli con il
rasoio elettrico nei punti in cui io non
riesco ad arrivare da solo».
È una cosa che facevate spesso?
«Ogni volta che ne avevo bisogno mi
rivolgevo a lui. Ci conosciamo da una
vita perché siamo vicini di casa e io
parcheggio la mia auto proprio davanti alla sua abitazione».
Sabato pomeriggio la porta
dell’abitazione di Massaro era
aperta?
«Sì».
Spalancata?
«No. C’era una fessura di una decina
di centimetri».
La lasciava spesso in quel modo?
«No».
Anche domenica era socchiusa?
«Come la sera prima. Ecco perché ho
deciso di andare a controllare».
E cosa ha visto con precisione?
«Era a terra. L’ho chiamato: Rocco,
Rocco. Ma non mi rispondeva e ho
capito che era morto».
E cosa ha fatto? È entrato in
casa? Ha toccato il cadavere?
l «No. Sono corso da mia madre e le
ho detto quello che avevo visto. È stata
lei a dirmi di andare a chiamare un
cugino di Rocco e così ho fatto».
E insieme siete tornati a casa di
Massaro?
«Sì. Siamo tornati insieme e abbiamo
chiamato i carabinieri».
Massaro era legato? Si capiva se
era stato picchiato?
«C’era il fazzoletto ma io non l’ho visto
bene. Ho visto solo che era steso di
lungo e poggiava le spalle a terra. Mi
sono agitato molto perché è la prima
volta che vedo un uomo morire così».
È stato già interrogato dai carabinieri?
«Mi hanno detto di restare a disposizione e di tenere il telefono acceso».
TESTIMONE Giuseppe Sesta. È stato il primo ad arrivare sulla scena del delitto [Tony Vece]
.
Retroscena
Aveva accumulato un bel tesoretto
Rocco Massaro viveva con pochi euro
al mese. La casa era di sua proprietà, viveva da solo e la sua pensione e quella di suo
fratello da tempo si accumulavano in banca. Spendeva poco, pur non avendone la
necessità. Comprava il pane rimasto il giorno prima, con la scusa che gli piaceva di
più. E fino all’anno scorso per cucinare non
usava il gas. Aveva una vecchia cucina a legna. Poi, dopo le insistenza di amici e parenti, decise di comprare un piano cottura.
Unico strappo alla regola. Il sabato sera si
toglieva uno sfizio. Gli piaceva particolarmente il pollo allo spiedo. Ne comprava
uno il sabato pomeriggio. Ma era per la cena del sabato e per il pranzo della domeni[f. a.]
ca.
L’INCHIESTA I CARABINIERI HANNO CONVOCATO IN CASERMA DIVERSI TESTIMONI E IERI HANNO CONTROLLATO QUALCHE ALIBI
l Un tovagliolo da cucina
di colore marrone. L’assassino lo ha stretto alla bocca di
Rocco Massaro che, dopo una
breve agonia, è morto asfissiato. Su quel fazzoletto i carabinieri che si occupano delle investigazioni scientifiche
stanno cercando una traccia
che possa portare all’assassino.
La casa era in disordine.
Chi ha ucciso l’anziano - che
potrebbe però aver agito in
compagnia - ha rovistato per
diverso tempo nell’abitazione.
Ha agito indisturbato. E forse è
anche entrato in
casa senza problemi. I carabinieri
non hanno trovato
segni di effrazione.
E per lasciare la
porta aperta l’assassino era certo
che nessuno sarebbe andato a far
visita alla vittima
sabato sera.
SI FIDAVA - Il
sospetto è che l’assassino sia una
persona che Massaro
conosceva
molto bene.
Qualcuno a cui
probabilmente
aveva confidato di
dover ritirare dalla banca i soldi
per pagare la retta
della casa di riposo che ospita
il fratello.
Massaro era una persona
umile, che viveva con una
piccola pensione.
Ma era un gran risparmiatore. E a Oppido in tanti
sapevano che in banca aveva
Le tracce lasciate sul fazzoletto
potrebbero incastrare l’assassino
Gli investigatori puntano molto sulle investigazioni scientifiche
accumulato un bel tesoretto.
«Non ha fatto in tempo a
goderselo», commenta, dispiaciuta, una vicina di casa,
mentre i carabinieri effettuano gli ultimi rilievi sulla scena del crimine.
INDAGINI SCIENTIFICHE
- Guanti bianchi e calzari
azzurri, sono entrati nella casa di Massaro, ieri pomeriggio, per il secondo sopralluogo.
Macchina fotografica, kit
per le impronte. Si sono fer-
CONOSCENTE
mati per diverso tempo nel
bagno.
L’assassino si è lavato prima di fuggire?
Le manopole del lavandino
vengono cosparse di «luminol», la sostanza che gli investigatori della scientifica
usano per scovare le tracce
biologiche. Poi viene passata
una potente lampada.
Nel punto in cui la sostanza
cambia colore ci sono delle
tracce.
I carabinieri stanno anche
cercando di accertare a quanto ammonta il bottino. E soprattutto stanno
cercando di capire
dove fosse nascosto.
TESTIMONIANZE - Per tutta la giornata di
ieri sono stati sentiti
testimoni.
Amici e conoscenti della vittima sono stati convocati
nella piccola caserma di via Giuseppe Zanardelli.
I carabinieri del
Reparto operativo
del comando provinciale e quelli
della compagnia
di Acerenza sono
stati
impegnati
nelle attività d’indagine. Alcuni testimoni sono caduti in contraddizione.
I carabinieri stanno cercando riscontri alle loro dichiarazioni. E stanno anche
verificando alcuni alibi. «Al
momento - precisano - non ci
sono persone sospettate, ma il
quadro è sempre più chiaro».
[fab. ame.]
BOTTINO
L’anziano
potrebbe aver
aperto a un conoscente
I carabinieri stanno
cercando di stabilire
l’entità del bottino
.
.
RILIEVI I
carabinieri
alle prese con
le
investigazioni
scientifiche
[foto Tony Vece]
INDAGINI Il
luogotenente
Vincenzo
Anobile con il
capitano
Antonio
Milone [T. Vece]
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 18.09.2012
PAG. 11
POTENZA CITTÀ I V
Martedì 18 settembre 2012
TRASPORTI IN CITTÀ
LA VERTENZA COTRAB
Basilicata Mezzogiorno
RIVENDICAZIONE DEI DIRITTI
Dopo dieci anni di precariato hanno
chiesto di regolarizzare la posizione. E
l’azienda li ha messi alla porta
SCARICATI DAL COMUNE
Il Comune si schiera con la Cotrab. I
gruppi di opposizione vogliono vederci
chiaro in materia di assunzione
Precari da una vita e ora disoccupati
Ventuno lavoratori sostituiti da altri interinali per aver rivendicato l’assunzione
La replica del sindaco
«Io non arretro
ma farò da mediatore»
MASSIMO BRANCATI
l Rivendicare i propri diritti è pericoloso. Si rischia di perdere anche quel
poco che si ha. Ne sanno qualcosa i 21
precari (su una platea di 80) messi alla
porta dal Cotrab, il consorzio che gestisce
il trasporto pubblico a Potenza: perennemente in bilico sui contratti a tempo e
appesi al filo della scadenza settimanale, i
lavoratori hanno chiesto che il loro rapporto di lavoro fosse regolarizzato dopo
anni di precariato (c’è chi vive in questa
condizione dal 2003). Sulla scia della riforma Fornero, esasperati da anni di promesse e preoccupati per il futuro del servizio su cui da anni aleggia un bando di
gara ancora «impalpabile», i precari del
Cotrab hanno sottoposto il loro caso al
giudice del lavoro. La reazione dell’azienda? Li ha sospesi tutti sostituendoli con
altri interinali, molti dei quali - dicono gli
«ammutinati» - privi della necessaria
esperienza per guidare un bus. Si scatena
così una guerra dei poveri, con i nuovi
CHI ESCE, CHI ENTRA
Sui bus altri interinali, molti
dei quali senza esperienza per
guidare i pullman
precari finiti in quel vortice di ricatti in
cui s’impantana chi non ha un lavoro
stabile ma deve accontentarsi di contratti
a tempo. I 21 lavoratori si sentono soli,
abbandonati al proprio destino: speravano in un appoggio del Comune, ma l’amministrazione ha sposato la tesi del Cotrab con l’ufficio legale che si è costituito
nei giudizi instaurati dai lavoratori. La
Regione, per il momento, sta alla finestra e
oggi, alle 10, l’assessore ai trasporti, Agatino Mancusi, dovrebbe incontrare una
delegazione dei precari per fare il punto
della situazione. Dai sindacati, intanto,
nessun cenno se si eccettua la Faisa Cisal
che è schierata dalla parte dei lavoratori
appoggiando la manifestazione di ieri
mattina in piazza XVIII agosto. Qui i precari hanno sistemato striscioni, distribuito volantini informato i cittadini, dato un
volto e un nome alla protesta come Ivan
Ciammella, Stefania Buoncristiano,
Domenico Romaniello, Luigi Mancino, Vincenzo Palermo e Antonio Fumiano, sei dei 21 «silurati». Storie che
s’incrociano e si sovrappongono con un
unico comune denominatore: anni di precariato cancellati e nessun santo in paradiso che li protegga. «S’interroghi il
SLOGAN La protesta dei precari tra le
accuse e il sarcasmo [foto Tony Vece]
cittadino - dice Donato Colangelo della
segreteria provinciale della Faisa Cisal sul perché il Municipio morda velenosamente dei precari a vita. Sul perché gli
interessi di un imprenditore privato, che
riceve fondi pubblici con rimborso a piè di
lista, diventano in un baleno interesse
pubblico. Nell’attaccare i precari, il sindaco ha sostenuto che il Cotrab non può
permettersi di assumere altro personale.
E allora - tuona il sindacato - si assuma la
responsabilità personale, politica, sociale
e morale giustificando alla città il motivo
dell’assunzione a tempo indeterminato di
figli, compagne e suoceri vari. E spieghi
perché si continua a tollerare che il Cotrab percepisca un utile senza rischiare
nulla di proprio». La Faisa Cisal tocca un
nervo scoperto, quello della vendita dei
biglietti e del relativo controllo tra i viaggiatori: «Forse - dice Colangelo - qualcuno
ancora ignora che le obliteratrici sui mezzi pubblici sono fuori servizio».
Sulla vicenda Cotrab intervengono i
consiglieri comunali di opposizione, Giuseppe Molinari, Salvatore Lacerra e
Fernando Picerno: «Pur esprimendo solidarietà a chi ha perso il lavoro - dicono non entriamo nel merito della vicenda
che è sottoposta al giudizio della Magistratura, e siamo consapevoli che trattandosi di un servizio pubblico occorre
garantire trasparenza e procedure pubbliche, cosa da noi sempre richiesta, ma
quello che ci rammarica è che questo criterio valga solo per alcuni, ma che sia
stato ignorato in altri casi. A quanto sembra, in diverse occasioni, sono stati assunti lavoratori senza concorso e per chiamata diretta, non si capisce con quali
criteri, quali meriti avessero e perché.
Certo che il Cotrab da anni gestisce in
maniera non certo esemplare un servizio
affidatole senza gara ed in via provvisoria, ha personale sottodimensionato, ricorre a lavoratori precari ormai da sempre, viene pagato a piè di lista, non effettua controlli e non ha interesse a che si
faccia la gara ed allo stato non ha firmato
nemmeno il nuovo contratto di servizio
che forse doveva permettere un piccolo
risparmio all’amministrazione». I consiglieri chiedono che l’amministrazione comunale gestisca in proprio il servizio «al
fine di evitare sprechi e discriminazioni,
di ristabilire un criterio di legalità valido
per tutti».
POTENZA UNA STORIA TRA GOSSIP E SPIONAGGIO NELL’OSPEDALE POTENTINO. PROTAGONISTA IL DOTT. STRANGIO
A telefono parla male del direttore
il S. Carlo lo punisce, il giudice lo riabilita
l Una storia a metà tra gossip e spionaggio nell’ospedale San Carlo di Potenza. La Cisl Medici di Basilicata ha
espresso la sua soddisfazione per l'annullamento della
sanzione disciplinare che la direzione sanitaria, nello
scorso mese di luglio, ha comminato al neonatologo Giulio
Strangio. Si trattava di una sospensione dal lavoro per
alcuni giorni, pare anche con sottrazione dello stipendio.
Strangio era stato ritenuto responsabile di denigrazione
nei confronti del direttore generale, Giampiero Maruggi, e
quindi anche dell'ospedale. Secondo Cantisani, il tentativo
di dare l'idea di «giustizia» accompagnato da un cambio di
rotta utilizzando il sistema della sanzione, come in questo
caso, per apparire autorevoli, non è il modo migliore per
dare le giuste risposte di cui il San Carlo e i suoi utilizzatori hanno bisogno. Anzi. Per la Cisl si aggraverebbe
il clima di tensione nel quale i sanitari operano.
Ma ecco i fatti. Durante una conversazione riservata,
pare telefonica – ma poco conta nella vicenda - il dottor
Strangio, nel periodo subito dopo l'assegnazione dell'incarico conferito a Maruggi come direttore generale del-
l'ospedale potentino, commentò la nomina esprimendosi
in maniera negativa. «Cosa può capire un bancario - ex
mestiere di Maruggi - di sanità?» avrebbe detto Strangio. E
altri commenti sia sulla persona sia sulla sua capacità di
dirigere un ospedale. La collega con la quale Strangio ha
inteso condividere le sue perplessità le ha raccolte, si
mormora addirittura registrandole - di questo particolare
nel provvedimento non c'è traccia, ma è voce diffusa
nell'ospedale - riferendole al neo direttore Maruggi, che ha
subito chiesto l'intervento della commissione disciplinare. Organo che ha ritenuta la «chiacchierata» lesiva del
decoro del suo direttore che rappresenta l'intera azienda.
È stato un giudice ad annullare il provvedimento, condannando l'ospedale alle spese processuali. Il provvedimento è impugnabile e si saprà presto se l'azienda San
Carlo batterà in ritirata o preparerà una ulteriore offensiva. A Maruggi, come ha ribadito anche la Cisl nel
comunicato, non resta che dimostrare sul campo se l'atteggiamento «sanzionatorio» e autorevole darà i suoi frutti.
Da una condizione fondamentale non si schioda: chi
lavora deve essere assunto
con una regolare selezione
pubblica. Il sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, lo ha ribadito ieri sera ad una delegazione di precari del Cotrab. Dice di comprendere lo stato
d’animo dei lavoratori, ma anche che creare una corsia preferenziale è un’opzione lontana anni luce dai suoi pensieri.
Di corsie preferenziali,
dicono gli stessi lavoratori, ce ne sono state tante in Cotrab...
«E perché lo denunciano soltanto adesso? Certi temi andavano affrontati per tempo.
E comunque insisto sulla selezione pubblica proprio per
sgombrare il campo da equivoci e da sospetti».
Tra i «defenestrati»
dall’azienda ci sono lavoratori che vivono nel precariato da oltre dieci anni. Il Comune non può restare indifferente di fronte al loro dramma...
«È vero, sono dispiaciuto per
quanto sta accadendo. Fermo
restando che sulla selezione
pubblica non arretro, mi farò
da tramite con l’azienda per
verificare se ci sono margini
di manovra. Spero che possano essere reintegrati in attesa
della decisione del giudice».
Intanto, però, il Comune
si è costituito contro la
posizione dei precari.
Perché?
«Per evitare che si inneschi un
meccanismo che possa in
qualche modo bloccare i processi di affidamento del servizio».
Un servizio che fa acqua.
Sa che in pochi pagano il
biglietto sul bus?
«Nel nuovo contratto d’esercizio prevediamo otto persone
incaricate solo di fare controlli. Con il cambio di passo del
sistema del trasporto pubblico locale tutti questi problemi
saranno risolti».
Ivan
Ciammella:
«Cacciati
per aver
rivendicato
diritti»
Stefania
Buoncristiano:
«Senza
padrini si
va fuori»
Domenico
Romaniello:
«Siamo
disperati»
.
Luigi
Mancino:
«Dopo
dieci anni
messi alla
porta»
Vincenzo
Palermo:
«Sostituiti
da chi
non ha
esperienza»
Antonio
Fumiano:
«Speriamo
che
l’azienda
ci ripensi»
[ma.bra.]
L’ATTESA PER LA NUOVA PIAZZA PREFETTURA
-8
CANTIERE Si andrà oltre il termine previsto per la consegna della piazza? [foto Tony Vece]
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 18.09.2012
PAG. 12
Basilicata Mezzogiorno
MATERA CITTÀ I IX
Martedì 18 settembre 2012
DIRITTO ALLA SALUTE
SI RIACCENDE LA SPERANZA
IL DISPOSITIVO
Emesso un decreto provvisorio per riavviare il trattamento in attesa dell’udienza del 5 ottobre che entreà nel merito
GIUSTIZIA È FATTA
È una decisione che dà atto alle nostre legittime rivendicazioni», afferma Vito Tortorelli, il
nonno del bambino affetto da Niemann Pick
Martorano
«È un’ottima notizia
per aiutare il bimbo
affetto dalla malattia»
«Al di là delle discussioni di
natura deontologica e scientifica
sull’opportunità di somministrare o meno cure sperimentali come quelle che interessano il piccolo Daniele non bisogna perdere di vista che il diritto alla salute
va tutelato e garantito in tutte le
forme e per ogni cittadino. Il diritto alla salute è imperativo, imprescindibile e inalienabile. Sono
vicino ai familiari di Daniele in
questo delicato momento ed
esprimo apprezzamento per la
tenacia e la dignità con cui hanno
condotto questa battaglia legale». Lo ha dichiarato l’assessore
alla Salute della Regione, Attilio
Martorano commentato la sentenza del giudice di Matera che,
accogliendo il ricorso d’urgenza
presentato dal legale della famiglia Tortorelli, ha annullato lo
stop alle cure a base di cellule
staminali imposto dal Tar di Brescia per il piccolo Daniele Tortorelli.
le altre notizie
INDOTTO FIAT ED ESUBERI
Pcma, accordo per 81
lavoratori in Valbasento
MAMMA CORAGGIO Anna Tortorelli con il piccolo Daniele alle prese con una malattia genetica
Il giudice decide, Daniele potrà
riprendere la cura di staminali
Il Tribunale di Matera ha accolto il ricorso presentato dalla famiglia Tortorelli
DONATO MASTRANGELO
l Il piccolo Daniele Tortorelli, 5 anni e
mezzo, potrà riprendere le cure a base di
cellule staminali adulte interrotte lo scorso maggio agli Spedali Civili di Brescia. Si
riaccende la speranza per la salute del
bambino affetto dalla malattia rara Niemann Pick di tipo “A” che altera il metabolismo dopo che il giudice del lavoro del
Tribunale di Matera, Roberto Spagnuolo, accogliendo il ricorso della famiglia
secondo l’ex art. 700, ha disposto in via
provvisoria la ripresa della terapia cellulare secondo le metodiche già seguite
prima dell’interruzione. Questo in sostanza il contenuto dell’impianto del dispositivo. Una prima battaglia vinta quella della
famiglia Tortorelli, assistita nella contesa
giudiziaria dagli avvocati Vincenzo Pizzilli del foro di Matera e Marco Vorano e
Dario Bianchini del foro di Venezia. È
IL PIÙ BEL REGALO
«Oggi mia figlia Anna, madre
del piccolo, compie gli anni.
La notizia è il dono più bello»
una sentenza destinata a fare giurisprudenza? L’avv. Pizzilli, pur ostentando soddisfazione per la decisione del giudice del
lavoro, è cauto. «Aspettiamo - afferma il
legale - il dibattimento del 5 ottobre, giorno
in cui si entrerà nel merito della sentenza.
Per il momento, inutile nasconderlo, c’è
soddisfazione per un provvedimento fondamentale per la vita del bambino. Questo
decreto provvisorio gli dà certamente nuove speranze, tenuto conto che il trattamento a base di staminali aveva rivelato la sua
efficacia». Dal cauto ottimismo degli avvocati alla motivata euforia di Vito Tortorelli, nonno di Daniele, dopo giorni davvero cupi con il mesto ritorno, la scorsa
settimana da Brescia, dove non era stato
possibile effettuare un intervento al bambino per l’applicazione di un sonda allo
stomaco per migliorarne l’alimentazione
assicurata al momento solo da un sondino
naso-gastrico. «È una sentenza - dice com-
mosso il signor Vito - che rende giustizia
rispetto alle nostre legittime rivendicazioni sulla salute di Daniele che ora potrà così
riprendere la cura. La decisione del giudice era il più bel regalo che potessimo
ricevere proprio nel giorno del compleanno di mia figlia Anna che compie 31 anni.
Ovviamente è doveroso ringraziare gli avvocati e quanti ci sono stati vicini in questi
giorni difficili». «Le staminali sono l’unica
nostra fonte di speranza - dice Anna Tortorelli. Speriamo ci richiamino quanto
prima a Brescia per la cura». Nelle scorse
settimane la famiglia Tortorelli aveva anche fatto appello al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano dopo che il
Tar di Brescia aveva confermato la validità
del provvedimento dell’Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco che ha disposto la chiusura dei laboratori della Stamina Foundation, la società che si occupa di staminali
adulte a scopi terapeutici.
MUNICIPIO RIVOLTA CONTRO I NAZIFASCISTI, PRESENTATO IL PROGRAMMA DELL’ANNIVERSARIO NUMERO 69
quella tragica giornata. Matera, prima città del Sud a ribellarsi al nazifascismo, deve
tenere sempre vivo il ricordo
non solo per rafforzare quei
valori, ma anche per evitare
che scintille di autoritarismo
che ogni tanto affiorano nel
Paese e in Europa possano trasformarsi in fiamma e bruciare
in poco tempo i sacrifici di quella generazione che portarono
alla democrazia».
Alla conferenza stampa hanno partecipato, fra gli altri, l’assessore provinciale Angelo
Garbellano, gli assessori co-
munali Ina Macaione e Simonetta Guarini, e il colonnello
Salvatore Calderaro, in servizio presso il presidio militare
dell’Esercito Basilicata.
Articolato e particolarmente
ricco il programma. Si parte
alle 18 con la deposizione delle
corone di alloro al cippo di via
Lucana e alle lapidi poste in via
Cappelluti (Camera di commercio) e in via Lucana (ex
sede società elettrica). Alle
18.45 si terrà, in piazza San
Francesco d’Assisi, il raduno
delle Autorità e delle AssociazioniCombattentistiche e d’Ar-
CONTRO L’ANTENNA
Rione Agna, protesta
dei genitori a scuola
n Il Comitato anti-antenna di
Agna-Cappuccini informa che
«ieri, i genitori degli alunni
delle dell’infanzia, primaria e
secondaria di primo grado,
tutte e tre interne al faraonico
edificio solastico di Agna, dalle ore 9,30 hanno bloccato l’ingresso della scuola. L’iniziativa sarebbe andata avanti a oltranza se il Comitato anti-antenna a cui tutti aderiscono,
non ne avesse richiesto l’interruzione. Non si è voluto turbare i teneri “ remigini” il giorno del primo contatto con la
scuola. Ma il Comitato, deciso
a contrapporre a un fatto compiuto iniquo un parallelo atto
compiuto giusto, ha garantito
ai cittadini che al Consiglio comunale sarà chiesto in tempi
stretti la sospensione dell’attivazione dell’antenna collocata a ridosso delle loro scuole,
allargando poi il discorso alle
altre antenne». Domani, alle
19,30 nella chiesa S.Agnese
nuova assemblea e avvio di
una raccolta delle firme.
CORONE
D’ALLORO
La cerimonia
del «XXI
Settembre»
dell’anno
scorso
in piazza
Vittorio
Veneto
[foto Genovese]
XXI Settembre, patrimonio
collettivo da non disperdere
l Sarà la cantante soprano
Erika Liuzzi, del Conservatorio di musica intitolato a Egidio Romualdo Duni, ad accompagnare le fasi più significative
della giornata dedicata al 21
settembre del 1943. Canterà
Mercè dilette amiche, brano tratto dai Vespri siciliani. Un modo
simbolico per rendere ancora
più viva le memoria. Come a
sottolineato il sindaco, Salvatore Adduce, nel corso di una
conferenza stampa svoltasi ieri
in Municipio per presentare il
programma delle celebrazioni.
«Sono ormai passati 69 anni da
n Crisi dell’indotto Fiat e Valbasento. Siglato l'accordo per la
gestione degli esuberi alla
Pcma di Pisticci, azienda del
gruppo Magneti Marelli che
opera nell'indotto Fiat. Lo rende noto Salvatore Troiano della
Fim Cisl Basilicata. L'accordo
prevede il ricollocamento su
base volontaria degli 81 lavoratori in altri stabilimenti meridionali del gruppo, 3 dei quali
in provincia di Potenza. La fase
di ricollocamento sarà accompagnata da un periodo di cassa
integrazione straordinaria di
massimo 12 mesi che sarà oggetto nei prossimi giorni di ulteriore trattativa con Regione e
ministero del Lavoro. «L'obiettivo che ci eravamo prefissati
era di avviare un percorso di
ricollocamento da lavoro a lavoro e di mantenere a zero il
saldo occupazionale», ha commentato Troiano al termine
della riunione sottolineando
che zil periodo di cassa integrazione servirà a rendere meno
traumatico il passaggio e a garantire continuità di reddito
agli 81 lavoratori della Pcma».
ma che seguiranno la Santa
Messa, prevista alle 19, officiata dall’Arcivescovo, mons. Salvatore Ligorio. Finita la celebrazione eucaristica partirà
il corteo verso piazza Vittorio
Veneto dove si terrà la deposizione delle corone di alloro al
monumento ai caduti con il pic-
chetto armato e la partecipazione del presidio militare
dell’Esercito Basilicata.
Tutta la manifestazione sarà
accompagnata dal complesso
bandistico “F. Paolicelli”, mentre il coro dell’Associazione
Cantori Materani intonerà Il
signore delle cime, Va pensiero e
l’Inno di Mameli. Sempre in
piazza Vittorio Veneto gli attori
della compagnia Skenè reciteranno i nomi dei caduti e leggeranno alcuni brani tratti di
libro di Francesco Ambrico
sul 21 settembre 1943. All’iniziativa parteciperanno anche i
gruppi scout di Matera.
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 18.09.2012
PAG. 13
Basilicata Mezzogiorno
Martedì 18 settembre 2012
30
Lavello Stesso provvedimento per un cinquantottenne. Continuano le indagini
Ai domiciliari costruttore di armi
I carabinieri hanno trovato nella cantina di un settantenne un arsenale
LAVELLO - Tutto è partito
da una segnalazione. Ma
non bastava. Per questo si
sono messi sulle sue tracce.
Un'attività investigativa
con diversi appostamenti
sotto la sua abitazione, nel
centro storico di Lavello,
durata circa cinque mesi.
E quando hanno raccolto
sufficienti prove, sabato
scorso hanno fatto scattare
il blitz.
I militari dell'Arma della
stazione di Lavello guidata
dal maresciallo Antonio
Galgano e quelli della compagnia di Venosa agli ordini del capitano Antonio
Varriale, non potevano credere ai loro occhi.
In uno scantinato dell'abitazione di un uomo hanno trovato un vero e proprio arsenale fatto di armi e
munizioni. Un laboratorio
per la fabbricazione di fucili e pistole di diverso calibro. Per P. M. settantenne
pensionato
di Lavello sono scattate le
manette.
Il riserbo
sull'indagine è assoluto.
I militari dell'Arma stanno cercando
di capire se
questo arsenale potesse,
in un certo
qual modo,
“foraggiare”
la delinquenza soprattutto proveniente dalla vicina Puglia.
Le armi sequestrate
(vedere
la
scheda in alto a destra)
sono quasi
tutte artigianali. Oltre alle pistole, ai
fucili e a un mitragliatore
(nelle foto l'arsenale sequestrato) c'erano anche delle
canne in ferro di forma cilindrica pronte per essere
assemblate con le armi in
dotazione dell'uomo.
Un particolare da non
trascurare è che i carabinieri, tra il materiale sequestrato, hanno rinvenu-
IL MATERIALE SEQUESTRATO
L’uomo ha trasformato
anche pistole giocattolo
Il blitz è scattato sabato notte
Sopra
l’arsenale
sequestrato.
Nelle foto a
lato alcuni
particolari
degli
strumenti
che l’uomo
usava per
fabbricare
armi
to anche pistole giocattolo
“trasformate” in armi
pronte a offendere.
Un semplice collezionista oppure c'è dell'altro dietro questo pensionato incensurato?
Saranno le indagini a fare chiarezza sull'episodio.
Ma potrebbe esserci dell'altro.
VENOSA - Resta alta l’attenzione
del comune di Venosa sui problemi
causati dal nubifragio dei 2 settembre scorso che ha causato ingenti
danni sia a strutture pubbliche che
private (parti di coperture divelte,
alberi o parti di essi sradicati, strade e campi allagati, rottura degli
argini dei torrenti, frane e smottamenti), oltre che situazioni di pericolo per la pubblica e privata incolumità. Il primo cittadino, attraverso una nota, chiarisce alcuni
punti legati proprio al maltempo.
«Già nella stessa serata - spiega - attraverso il coordinamento dell'ufficio tecnico preposto sono stati attuati i primi interventi di emergenza, in uno con il gruppo locale di
Protezione Civile ed i Vigili del FuocodiPotenza. Atutt'oggi,purnelle
cogentiristrettezze economiche,si
sta continuando ad intervenire
nelle aree maggiormente colpite,
individuate sia attraverso le segnalazioni dei cittadini interessati, sia
attraverso le ricognizioni d'ufficio,
mediante i mezzi comunali e l'utilizzo di qualche risorsa esterna. I
L'attività del settantenne, infatti, potrebbe essere
collegata a un'altra operazione dei militari dell'Arma.
Un cinquantottenne, infatti, è stato arrestato in
quanto deteneva illegalmente un revolver calibro
22 di fabbricazione artigianale privo di marca e matri-
cola, con tamburo contenente 5 munizioni.
Un'arma che, per fabbricazione, ricorda molto
quelle sequestrate al settantenne.
Un revolver che, dopo il
controllo dei carabinieri,
era “pronta all'uso” visto
che era carica.
I carabinieri stanno cer-
cando di capire se c'è un collegamento tra le due persone.
Intanto tutto l'arsenale
verrà esaminato dal Ris.
Sarà ora compito degli
esperti di balistica del Reparto investigazioni speciale del corpo dei carabinieri «stabilire - precisa la
nota dei carabinieri - la pro-
Venosa Il nubifragio lascia il segno. Il sindaco sollecita le istituzioni a intervenire
Tamburriello: «Danni ingentissimi»
danni provocati dal maltempo ammontano presumibilmente a diverse centinaia di migliaia di Euro solo
per le opere pubbliche (strade urbane ed extraurbane ridotte in condizioni impraticabili, alberi o parti di
essi sradicati), oltre ai danni arrecati acolture, piantagioni,strutture serricoledi proprietàdei privati,
che continuano ad inviare al Comune le necessarie segnalazioni». Insomma una situazione tutt’altro
cherisolta. «Allostato,- continuail
sindaco - per far fronte agli interventi di ripristino e messa in sicurezza delle infrastrutture a seguito
dei danni da esse riportati, occorrono risorse ed interventi legislativi
straordinari. A tale scopo l'Amministrazione Comunale considerata
ladimostrata gravitàedeccezionalità dell'evento, ha prontamente
adottato provvedimenti straordi-
narial finedifronteggiare leemergenze createsi. Va evidenziato che
già in data 3 settembre sono stati
comunicati agli uffici regionali,
ministeriali , prefettura e quant'altro i danni subiti dalle infrastrutture, dalle attività agricole e commerciali, mediante nota prot.
14325 trasmessa via fax . Nel pomeriggio di martedì 4 settembre
sono stati esperiti sopralluoghi
speditivi nelle aree maggiormente
colpiti con un funzionario dell'ufficio di Protezione Civile ed un funzionario dell'ufficio Infrastrutture
della Regione , i quali hanno constatato devisu l'estenzionee lagravità dei danni subiti. Inoltre, considerato che, per far fronte a detta situazione di calamità, il Comune dovrà sostenere da subito ingenti spese che non possono prescindere
dall'intervento di aiuti statali e re-
gionali conseguenti alla dichiarazione dello stato di emergenza per
calamità naturale si è reso necessario richiedere la dichiarazione dello stato di emergenza per causa di
evento straordinario ed eccezionale con istanza al Governo e alla Regione Basilicata di assegnazione di
adeguate risorse finanziarie
straordinarie per le spese immediate per i primi interventi e per
quelle successive necessarie per un
ritorno alla normalità, richiedendo in uno anche che tutte le spese
sostenute e da sostenere per la finalità in questione non siano considerate rilevanti ai fini della verifica
del rispetto del patto di stabilità interno». Infine aggiunge. «Con deliberazione di Giunta Comunale n°
144 del 6 settembre 2012 , immediatamente esecutiva è stata richiesta alla Presidenza del Consiglio
venienza e l'eventuale implicazione delle armi nella
commissione di gravi reati, quali rapine, omicidi o
altro».
Entrambi gli arrestati
dovranno rispondere di detenzione illegale di armi e,
attualmente si trovano in
regime di domiciliari.
g. r.
dei Ministri e alla Presidenza della
Regione Basilicata, la dichiarazione dello Stato di emergenza per calamità naturale nel territorio del
Comune di Venosa. Con la stessa
delibera è stato richiesto al Governo e alla Regione Basilicata l'assegnazione di adeguate risorse finanziarie per fronteggiare le spese
correlate all'eventoatmosferico eccezionale. La delibera poi è stata già
trasmessa il10 settembrecon prot.
n° 14713 per i provvedimenti di
competenza alla Presidenza del
Consiglio dei Ministri, al Dipartimento della Protezione Civile Nazionale, al Presidente della Regione Basilicata, al Dipartimento Infrastrutture Opere Pubbliche e Mobilità della Regione Basilicata , alla
Protezione Civile, al Prefetto di Potenza ed alla Provincia di Potenza».
«A fronte di questo attivismo politico, amministrativo e tecnico, si spera - conclude il sindaco - che le azioni intraprese riescano ad ottenere
le giuste e sperate risposte per l'economia locale ed in particolare per le
attività più direttamente colpite».
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 18.09.2012
PAG. 14
Basilicata Mezzogiorno
24 Ore in Basilicata 21
Martedì 18 settembre 2012
Sottoscritto l’accordo di programma per il progetto di valorizzazione dei percorsi enologici
Cantine, 21 comuni per un Parco
Ora si attende la legge regionale. Mastrosimone: «Faremo al più presto»
BARILE - Nell'ex convento carmelitano “Padre Minozzi” del centro
arbereshe, in occasione dell'evento
enogastronomico “Tumact me Tulez (piatto di tagliatelle mollicate
con sugo alle noci), Aglianico e paniere dei prodotti tipici”, promosso dalla Pro-loco, lo scorso 15 settembre si è tenuto un convegno dal
tema “Parco delle Cantine per uno
sviluppo possibile e compatibile.
Accordo di programma”. Ventuno
Comuni della provincia di Potenza
(tra questi rientra anche Barile
con le consciutissime cantine, location del famoso film di Pasolini,
“Il Vangelo secondo Matteo”) hanno sottoscritto un accordo di programma sulla valorizzazione delle
cantine, ed attendono dalla Regione Basilicata l'approvazione con
una
legge
regionale.
A coordinare gli interventi delle
autorità presenti, tra queste l'assessore regionale alle attività produttive, Rosa Mastrosimone, il
giornalista Gennaro Grimolizzi.
Ai saluti del presidente della proloco Daniele Bracuto sono seguiti
quelli del sindaco di Barile, Giuseppe Mecca (questo prestigioso
ex convento per il secondo anno
consecutivo ospita questo evento
enogastronomico). Un ringraziamento è andato al vice sindaco Antonio Murano per aver portato
avanti il progetto delle cantine, già
teatro di eventi culturali, artistici
ed enogastronomici. «La presenza
dell’assessore Mastrosimone - ha
detto il primo cittadino - sicuramente darà riscontro alle nostre richeste sul parco urbano delle cantine. Ringrazio la presenza di
F.Rondinella, presidente di Aglia-
L’incontro che si è tenuto a Barile e al lato i sindaci dei comuni che fanno parte del Parco
nica, che ha vinto il bando per la gestione di questo ex convento, sono
convinto che darà continuità ad
iniziative di valorizzazione dell'enogastronomia del vulture-melfese». Un ringraziamento particolare è stato rivolto al sindaco di Sant'
Angelo Le Fratte, Michele Laurino, comune capofila del progetto
parco urbano delle cantine. Ogni
anno Sant’Angelo Le Fratte, con la
valorizzazione delle proprie cantine, riesce a far arrivare 50 mila
persone. Il sindaco ha detto: «Ben
21 Comuni fanno parte di questo
accordo di programma parco urbano delle cantine e ci auguriamo
che la Regione Basilicata li inseri-
sca tutti nella legge regionale,
prossima ad essere approvata perché una volta messi in rete, attraverso un lavoro sinergico, possono
diventare un volano di sviluppo
dei nostri territori». Sulla stessa
lunghezza d'onda il sindaco di San
Chirico Raparo, Claudio Borneo:
“E' giunto il momento di decidere
come portare a termine il progetto
delle cantine, unico in Italia. Pur se
le esigenze sono diverse, è ora di
mettersi in un tavolo e definire».
Per il Comune di Chiaromonte al
posto del sindaco Vozzi, era presente l'assessore al ramo: «L'esperienza che ci ha fatto condividere
questo progetto è venuto dalla con-
sapevolezza che i nostri centri hanno qualcosa di prezioso. Da questo
progetto si trae occupazione ed impulso». Il primo cittadino di Missanello, Senatro Vivoli ha sostenuto:
«Con l'attivazione di questo progetto riusciremo a valorizzare le
nostre cantine, abituali ritrovo dei
nostri antenati, con la loro valorizzazione, recupereremo l'identità
storica ed antropologica dei nostri
paesi». Antonio Placido, Sindaco
di Rionero in Vulture ha esaltato
questo progetto: «Finalmente ragioniamo non più dentro un'area
omogenea, ma allargando gli orizzonti. Il nostro territorio è l'unica
risorsa che ci dà sicurezza, in un
panorama nazionale incerto e nebuloso. La Regione Basilicata deve
aiutarci a riqualificare le nostre
cantine». L'assessore regionale,
Rosa Mastrosimone, ha rassicurato i relatori: «Da qui a qualche giorno, mi auguro che parta questo
progetto che, insieme all'Enoteca
regionale con sede a Venosa, possa
profondere ancora di più certezze
al mondo vitivinicolo, settore trainante della Basilicata. Il prossimo
3 ottobre saremo a Londra, il 5 a
San Pietroburgo a promuovere i
vini della Basilicata». Interessati
al progetto anche i Comuni di Roccanova e Rapolla.
Lorenzo Zolfo
Il teatro popolare itinerante
Benvenuti a Vaglio
Il paese dei “conta fatti”
di LUCA LANCIERI
VAGLIO - Siamo circondati da fenomeni inspiegabili. Tipo uno con la facciotta tonda tonda da tricheco che siede a tavola co' Berlusconi e spara a zero su
tutti e tutti che ci fanno la ola. Si mette in maniche di
camicia perché pensa d'essere figo come a Barack
viene in Basilicata dalla Toscana e mi chiedo: ma
chi è 'stu Renzi? Teniamo 'sto vizio brutto della presbiopia, ma mannaggia. Non riusciamo a vedere
quante cose belle stanno qua a portata di mano. Ad
esempio, la volete trascorrere una bella serata dal
sapore di cose di tempi antichi? E allora stasera alle
20:30 venite con me a Vaglio. C'è l'ultima rappresentazione dei Conta Fatti Vagliesi. L'evento organizzato da Rosario Avigliano e messo in scena da
Rocco Brienza, a Vaglio. Al centro del borgo antico,
una leggera salita e rimarrete incantati dalla bellezza dell'arco magnificamente illuminato di giallo
che incornicia un gruppo di ragazzi pronti a condurci in un viaggio dal sapore genuino di sentimenti di tempi altri accompagnati da canti dimenticati e presentati con maestria da Milena Altavilla
la quale fa invidia alle eleganti signorine buonasera di quando la televisione era n'altra cosa. E Milena ci porta alla locanda di Luciano Accetta, l'oste, e
noi diventiamo parte integrante dello spettacolo,
noi tutti partecipanti all'evento siamo protagonisti
assieme ai protagonisti, facciamo parte della sceneggiatura. E Don Salvatore, Canio Cufino, e Franco Castellucci, che ci fa sbattere capa a terra dalle risate come manco a Louis De Funes e mica può mancare 'na bella figliola, Valentina Armilio. E sentite a
me, ricordatevi 'sto nome, Marie Jane. Pure vorrei
parlarvi di Antonio Evangelista, Nicolino, fisico
slanciato e profilo greco oppure di nuovo di Canio
Cufino che...che non vi voglio togliere la sorpresa,
perché ve l'assicuro, è 'na gran bella sorpresa.
Un'anteprima ve la voglio dare, i ravioli. Non dovevo dirlo ma tengo un carattere brutto e ve lo dico,
stasera si gusteranno i ravioli di Mario Rubino che
so' ma e che ve lo dico a fare che so', non ci riesco a
spiegarvelo, li dovete assaggiare e basta. Stiamo
parlando di dilettanti, ma stiamo parlando di dilettanti della terra nostra, di gente che a differenza dei
protagonisti piglia il cuore e ce lo sbatte a forza in
quello che fa e alla fine, credetemi, vi regaleranno
un'emozione, vera, dentro alla pancia, che sarà felice, la pancia vostra, perché dentro tiene i ravioli
co' la ricotta. Insomma è 'no spettacolo per gente
che ragiona col cuore, fatto da gente di cuore, se
preferite le robe di cervello statevene a casa a senti' a
'stu Renzi nu toscano, e basta co' la Toscana, viva
Vaglio e la Basilicata.
Le
immagini
del teatro
itinerante
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 18.09.2012
PAG. 15
Basilicata Mezzogiorno
26 Potenza
Martedì 18 settembre 2012
Sotto il ponte Musmeci giardinieri improvvisati per recuperare quella che è “terra di nessuno”
Così ci riprendiamo la città
L’idea dello studio Wop, sposata dall’associazione “Basilicata 1799”
IL giardino andrà avanti da
sè, senza bisogno di cure accessive, senza acqua da aggiungere o particolare impegno. Solo magari con
un'occhiata di tanto in tanto, caso mai qualcuno ci
avesse buttato dentro qualche cartaccia. Quelle piante,
in fondo, sono andate avanti
da sole finora.
Continueranno a crescere
in questo piccolo giardino
che adesso, da "terra di nessuno" è diventato un angolo
interessante di città. Soprattutto, un pezzo di città che è
di proprietà - ideale - collettiva. Chiunque passava per
via della Chimica, a pochi
metri dal Musmeci e dal
campo della Figc, ieri pomeriggio non poteva che rallentare e domandarsi incuriosito cosa stessero facendo
tutti quei giardinieri improvvisati, con una strana
maglietta bianca e verde e
un fare così informale. In
realtà erano cittadini volontari, che attraverso Facebook avevano aderito all'iniziativa.
Il "Giardino in movimento" è un progetto nato dall'idea dello studio Wop (una
squadra di giovani architetti, ingegneri e paesaggisti
di Potenza) che come abitudine hanno costruito un
esperimento di ricerca, affidandosi all'idea di partecipazione dal basso. L'esperimento è stato sposato dall'associazione
Basilicata
1799 che ha inserito l'happening nel cartellone di
spettacoli "La città delle cento scale" (un festival che si
propone di far vivere l'arte e
la letteratura in luoghi della
città che quasi mai vengono
pensati come spazio di cultura). Il "giardino in movimento" nasce, così, accanto a
un monumento importante
della città, il ponte Musmeci,
non adeguatamente valorizzato.
«Ci siamo ispirati alla filo-
sofia di Gilles Clement, secondo cui “un giardino in
movimento è un giardino
che si sceglie e si riproduce
da solo, si muove e si trasforma secondo leggi di adattamento all'ambiente e di interazione tra specie”», spiegano i ragazzi del Wop. Questi
progettisti hanno già abituato la città a iniziative di
partecipazione (è loro la proposta di progetto del grande
parco al posto dell'ex Cip
Zoo, nato come una ricerca
di studio e diventato un movimento popolare, con tanto
di migliaia di firme raccolte). Quella porzione di verde
sotto le campate del ponte è
stata ripulita (tutti volontari i giardinieri urbani) e ripensata. «Il senso è lasciare
crescere la vegetazione secondo i rapporti di forza che
le stesse piante hanno costruito nel tempo. E noi dobbiamo abituarci a non guar-
I ragazzi al lavoro sotto il ponte Musmeci
dare a questa vegetazione
solo come erbacce». Tolte di
mezzo cartacce, cicche, bottiglie e lattine è facile intravedere persino foglie colorate e qualche fiore in quello
che sembrava un banale cespuglio di rovi. Da oggi saranno questi stessi cittadini
a prendersene cura, senza
troppa fatica, magari leggendo ogni tanto le pagine
del blog del Wop che racconterà la vita del giardino in
una sorta di diario online.
Accanto a ogni pianta slavata, poi, sarà fissato un cartellino con un QR code:
chiunque sia dotato di smartphone o tablet, fotografando il codice attraverso una
applicazione, potrà accedere a notizie, immagini e informazioni su quella specie.
Giusto per sentirsi un po'
più parte di questo giardino
in movimento.
sa. lo.
Presentato ieri alla stampa il Wiki day promosso dalla Palestra della creatività
L’innovazione passa per il web
Seminari e tavole rotonde per affrontare le nuove sfide della comunicazione
ALLENARSI sì, ma alla creatività e
all’innovazione. Perchè lo sviluppo
non si raggiunge improvvisando.
Ci vuole studio e spirito di sacrificio, come in palestra. E’ da questo
presupposto che nasce il Wiki day
(acronimo di web, innovation, knoledge), una giornata di seminari e
tavole rotonde sul tema dell’uso del
web e delle nuove tecnologie
nell’ambito della pubblica amministrazione e delle imprese.
L’iniziativa arriva a seguito di
una serie di incontri e dibattiti promossi dall’associazione “La Palestra della creatività”, nata a Potenza in occasione dell’anno europeo
della creatività. La sua finalità è
quella di diventare incubatore di riferimento per giovani imprese e
start up della Basilicata, ovvero un
luogo dove giovani e cittadini che si
occupano di nuova imprenditorialità, di innovazione e di impresa sociale si incontrano per condividere
e far nascere progetti innovativi
per il territorio. «Il primo passo - dice il presidente dell’associazione
Enzo Fierro - è trovare il luogo fisico in cui domanda e offerta possano incontrarsi». Il resto verrà da
sè.
Per non trovarsi impreparati occorre però mettere insieme risorse
umane e competenze. Il Wiki day è
un primo passo in tal senso.
Il programma, illustrato ieri alla
stampa, è ricco di appuntamenti. Si
comincia venerdì alle 10.30 con un
incontro dedicato a professionisti,
dipendenti pubblici, informatici ed
esperti del settore che illustreranno i nuovi profili professionali del
web. Alle 15.30 sarà la volta del già
assessore allo Sviluppo di Palazzo
San Giacomo per gli anni 2008 2011, a Napoli: Mario Raffa, che
presenterà il suo libro “Napoli, innovazione e sviluppo. Cronaca di
una sfida”. La presentazione aprirà un dibattito a cui parteciperan-
Napoli (Pdl): si sta determinando situazione di caos
BREVI
Cotrab, oggi in Regione
l’incontro con Mancusi
E’ FISSATO per oggi alle 10 l’incontro promosso dal consigliere regionale Michele
Napoli (Pdl) tra una delegazione di lavoratori Cotrab e l'assessore regionale ai Trasporti, Agatino Mancusi.
«Nella proposta di contratto fatta dal Comune di Potenza al Cotrab per la gestione
del servizio di trasporto pubblico urbano
per i prossimi 18 mesi - spiega Michele Napoli - sono stati posti dei vincoli legati alla
gestione del personale da utilizzare sulle
linee cittadine. Viene richiesto personale
con contratto a tempo determinato, scelto,
sembra, con selezione pubblica. Questa
scelta - continua - ha destato sorpresa fra i
lavoratori fin ora utilizzati per il servizio
di trasporto pubblico nella città di Potenza. Gli stessi, in seguito alla riforma Fornero, avevano già rivendicato la trasformazione del loro contratto da tempo determinato in indeterminato e, per punizione
rispetto alla loro rivendicazione, ora si ritrovano senza lavoro e addirittura sostituiti. Si paventa adesso una situazione di
caos determinata dall'amministrazione
comunale che non riesce a fare cosa diversa dal creare confusione e malcontento in
città».
«Va ricordato - sottolinea il consigliere che il servizio di trasporto pubblico urbano, già di per sé fallimentare sia economicamente che qualitativamente, è sovvenzionato dalla Regione Basilicata che a questo punto dove intervenire per farsi garante di questa situazione». Per questo motivo
il consigliere si è fatto promotore di un incontro presso l'assessorato ai Trasporti da
tenersi tra una delegazione di lavoratori e
lo stesso assessore Agatino Mancusi.
no il Presidente della Regione e delle due province, il presidente della
Camera di commercio, di Confidustria Basilicata e di Sviluppo Basilicata. Alle 17.30 appuntamento
per i più giovani e gli universitari
per confrontarsi sui nuovi scenari
dell’imprenditoria locale partendo
dall’economia digitale.
Il tutto in uno dei nuovi luoghi
simbolo della creatività in città, villa Gaetani D’Aragona, in via Vaccaro, sede del LabHouse, la scuola
di fumetto che unisce la creatività,
appunto, all’innovazione e all’intraprendenza dei giovani lucani.
Anna Martino
OGGI IN PROVINCIA
Protocollo con Assoil school
SARÀ sottoscritto oggi a Potenza, alle
11.30, nella sala della Giunta provinciale in piazza Mario Pagano, il protocollo d’intesa tra la Provincia di Potenza
e Assoil School (Advanced skills for services in oil and gas industry School), finalizzato a promuovere interventi formativi specifici nel settore energetico e
minerario. I dettagli dell’accordo verranno illustrati dal presidente della
Provincia di Potenza Piero Lacorazza,
dal presidente dell’Apof-il Nicola Laguardia, dal presidente dell’Assoil
School Sergio Polito, dall’assessore alla
Formazione Vitantonio Rossi e dall’assessore alla Pubblica istruzione Rosaria Vicino.
CALO POTERE D’ACQUISTO
«Nessuna misura efficace»
LA RISPOSTA DI SANTARSIERO
«L’unica strada è la selezione
pubblica»
La protesta dei precari Cotrab a piazza 18
Agosto (Foto Andrea Mattiacci)
«Sarà questa la sede – conclude l’esponente del Pdl - per approfondire il problema e studiare le soluzioni per una questione che rischia di creare altra disoccupazione e difficoltà alla cittadinanza proprio nel
momento in cui riaprono le scuole».
IL sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, non è rimasto in silenzio e ha chiesto, ieri pomeriggio, un incontro con i precari del Cotrab. «A loro - spiega il primo
cittadino - non ho potuto che ribadire che per noi
l’unica strada è la selezione pubblica. Andiamo verso un affidamento del servizio a 18 mesi (sempre al
Cotrab) e non possiamo derogare a quelle che sono
le regole». A far arrabbiare i lavoratori soprattutto il
fatto che la mancata riconferma del loro contratto sia
arrivata dopo il ricorso presentato alla Magistratura.
Una forma di ritorsione che non accettano. «Parliamo di due piani differenti, una cosa è la selezione,
un’altra è la decisione che prenderanno i giudici».
«LA nostra regione negli ultimi anni
sta collezionando un primato negativo
dopo l’altro, in particolare in tema di occupazione e di calo del potere d'acquisto
delle famiglie lucane». È quanto dichiara il segretario regionale di Udeur-Popolari per il Sud, Sergio Lapenna. «In
base ai dati diffusi da Unioncamere, le
famiglie lucane consumano sempre di
meno, infatti il la spesa è diminuita
quasi del 10 per cento e il potere d'acquisto continua costantemente a diminuire, anche in misura maggiore rispetto
alla media nazionale. Nessuna misura
messa in campo si è rivelata efficace per
potere arginare il fenomeno, spesso infatti si sono erogati finanziamenti a
pioggia senza alcuna programmazione
delle attività e, soprattutto, senza nessuna valutazione dei risultati».
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 18.09.2012
PAG. 16
Basilicata Mezzogiorno
Martedì 18 settembre 2012
38
Grassano Tra tutte emerge quella che ha fatto tornare i bimbi in strada senza le auto
Un Centro estivo davvero utile
Grande partecipazione alle attività ludico-educative della coop “La Mimosa”
GRASSANO - Si è conclusa
l'edizione 2012 dei servizi comunali estivi per minori del
Comune di Grassano, gestiti
per il quinto anno dalla cooperativa “La Mimosa”.
“Il Centro estivo sotto le
stelle”, è stata la splendida
“trovata” per prolungare il
più possibile un esperienza
che nessuno tra i bambini, le
famiglieglieducatori edivolontari coinvolti volevano vedere terminata.
La consueta grande richiesta di partecipazione (168
iscritti su una disponibilità
massima inizialmente prevista di 150 unità), registrata
anche in passato, quest'anno
è stata accompagnata da una
crescente frequenza giornaliera, che si è mantenuta elevatissima anche negli ultimi
giorni d'attività (la frequenza media giornaliera è stata
superiore al 83% degli iscritti per il Centro estivo).
«Tra le tante attività proposte ai partecipanti, oltre a
quelle più consolidate e tipiche dei Centri estivi per minori -fanno sapere da La Mimosa- quest'anno abbiamo
sperimentato diverse attività inedite come il Laboratorio di sensibilizzazione alla
danza popolare “Balliamo la
pizzica”, o il laboratorio di
educazione civica “La scuola
pubblica è anche mia….me
ne prendo cura”, disegniamo con il sole, o l'escursione
al bosco Verrutoli, per i più
piccoli nella quale i bambini
hanno potuto non solo vedere diverse specie di animali
(da i daini, ai poni ai volatili
fino ai rettili) ma anche provare a stabilire con loro un
contatto diretto, superando
cosi ataviche paure e luoghi
comuni sugli animali».
Il progetto che indubbiamente ha caratterizzato l'edizione2012 èstato“Riprendiamoci le strade”, grazie al
quale si è riusciti a liberare,
almeno per una mattinata a
settimana, le strade di alcuni
quartieri per restituirle alle
attività ludiche dei bambini.
Grande è stata la simpatia
riscontrata nei diversi quartieri dal fragoroso e massiccio ritorno dei bambini nelle
strade, tanto da coinvolgere
spesso i residenti di ogni età
nelle attività ludiche.
Molto attesa e partecipata
si è rivelata anche l'ormai
consueta “Festa di Benvenu-
Soddisfazione nella piccola comunità
Garaguso rappresenterà
tutti i devoti di San Rocco
in ottobre a Roma
I giochi per
strada a
Grassano
to”, giunta alla terza edizione, con la quale i bambini del
Centro Estivo e della Ludoteca comunale, insieme a tutta
la comunità ed alle istituzioni locali accolgono i nuovi
cittadini di Grassano nati
nell'anno precedente.
Numerosi i momenti in cui
le attività del centro si sono
aperte alterritorio, edin particolare alle famiglie ed ai genitori dei partecipanti: pensiamo alla giornata ecologica, ai laboratori dei lavori all'uncinetto, o alla quinta edizione del progetto alla riscoperta degli antichi sentieri
con l'escursione al fiume Basento, o alla sperimentazione del “Centro Estivo sotto le
stelle” fino ad arrivare all'escursione finale all'acquapark “Le onde” di Venosa,
che ha visto la partecipazione di circa 190 persone tra
bambini e famigliari.
«In conclusione -dicono da
La Mimosa- ogni anno con
maggiore evidenza i servizi
comunali estivi per minori
nel nostro comune, lungi
dall'essere un semplice luogo di parcheggio per i più
piccoli, si rivelano uno
straordinario catalizzatore
di energie capace di generare entusiasmo e di migliorare la qualità della vita dell'intera comunità locale e non
solo dei minori coinvolti direttamente».
[email protected]
Perde il controllo
della moto, giovane ferito
Il luogo
dell’incidente
lungo la
Provinciale
TRICARICO - Un giovane
centauro di 30 anni, Antonio Martelli, di Tricarico è
rimasto seriamente ferito
in un incidente stradale avvenuto ieri pomeriggio, intorno alle 18.30, sulla Provinciale che dalla cittadina
arabo-normanna porta sulla Statale Basentana. E’ ancora incerta la dinamica
dell’incidente,
probabilmente il giovane ha perso
improvvisamente il controllo della moto di grossa
cilindrata per la strada resa
viscida in seguito all’umidità della prima sera.
Sul posto è intervenuta
l’ambulanza del 118 di Tricarico, che ha prestato le
prime cure al giovane, allertando poi l’eliambulanza, che lo ha ricoverato nel
vicino ospedale di Potenza
per verificare l’entità delle
lesioni riportate, anche se
non dovrebbe rischiare la
vita.La ProvincialeperTricarico si conferma arteria
ad alto rischio anche per la
forte pendenza.
GARAGUSO - Sarà Garaguso quest'anno, a rendere
omaggio alla Sacra Reliquia
di San Rocco a Roma, in rappresentanza di tutti i comuni italiani.
Il paese del Medio Basento, infatti, è stato sorteggiato tra i 1.800 comuni d'Italia
votati al Santo di Montpellier, a presiedere l'accensione della lampada votiva che
viene rinnovata di anno in
anno nel mese di ottobre e a
deporre un omaggio floreale.
L'iniziativa è organizzata,
come ogni anno, dall'Associazione europea “Amici di
San Rocco” (www.amicidisanrocco.it) con l'Unione dei
Comuni di San Rocco.
L'appuntamento è per il
giorno 20 ottobre presso la
chiesa patriarcale di San
Rocco a Roma, dove si trova
la reliquia del Santo.
«Il Comune di Garaguso,
con grande piacere, ha accolto l'invito di rappresentare tutti i comuni italiani nel
rendere omaggio al Santo
della Misericordia quale segno di filiale devozione in
questo anno particolare voluto dal Santo Padre Benedetto XVI dedicato alla fede», fa sapere il sindaco, Rocco Costanzo.
«Un accoglimento -evidenzia don Giuseppe Abbate, parroco del paese- vissuto
con lo spirito tutto religioso
con la finalità di far riscoprire ed affermare il valore della fede cristiana nella visione missionaria, come ha fatto San Rocco, il quale con la
sua testimonianza di vita ci
sprona tutti ad una fede concreta ed ad una carità senza
misure».
Il programma della giornata prevede l'arrivo a Roma
per le ore 8. Segue, alle ore 9,
l'omaggio floreale e accensione votiva da parte del sindaco Rocco Costanzo alla Sacra Reliquia del Braccio di
San Rocco. Alle ore 10 le lodi.
Alle ore 11.30 S. Messa presieduta da S. E. Rev.ma
Mons. Pietro Farina. Nel pomeriggio alle ore 16 la processione per il centro storico
di Roma.
Insieme ai tanti fedeli, alle
rappresentanze politiche, al
sindaco di Roma, Gianni
Alemanno, saranno presenti da Garaguso, il parroco
don Giuseppe Abbate, il sindaco Rocco Costanzo, la
Giunta comunale e tantissimi fedeli.
L'Associazione europea
Amici di San Rocco è stata
fondata dal Procuratore di
San Rocco Fratel Costantino
DeBellis, uomoconsacratoe
custode dell'Insigne Reliquia del Braccio di San Rocco, che con la sua testimonianza anima e guida i gruppi legati all'Associazione
sparsi in tutta Italia ed Europa. Il sodalizio europeo è presente anche in Basilicata dove il Santo di Montpellier è
molto venerato. Molte, infatti, sono le comunità parrocchiali dedicate al santo, segno tangibile di una testimonianza di ricerca sulle orme
del Pellegrino di Dio, per
riattualizzare gli incomparabili esempi di un giovane
viandante che, percorrendo
la via romea, raggiunse la
pace interiore. Da diversi anni i devoti del pellegrino dell'Assoluto si incontrano in
convegni di preghiera e ritiri spirituali per testimoniare, attraverso la figura di
San Rocco, fedele compagno
di viaggio lungo i tortuosi
sentieri della vita, la loro fede in Cristo unico mediatore
traDioe gliuominiesperanza che non delude. L'itinerario spirituale degli Amici di
San Rocco, trova i suoi punti
fermi proprio nel cogliere
gli aspetti essenziali e a tutti
noti della sua figura: il pellegrinaggio, la mitezza evangelica, la povertà, le opere di
carità.
Anna Giammetta
Pillole di storia irsinese
IRSINA - Affondiamo ancora auna
volta le mani nella cassaforte della
cultura, del Capitano di Fregata
Giuseppe Nicola Lamorte, dove troviamo un interessante pensiero su
un altro grande illustre personaggio della storia di Irsina, il grande
musicista, Giovanni MariaTrabaci, vissuto a cavallo tra il sedicesimo e il diciassettesimo secolo.
Un grazie particolare alla sensibilità del Quotidiano, che con spirito Mecenate ci permette di ricordare quello che molti hanno dimenticato con interesse i propri concittadini che hanno lasciato un segno
indelebile nella storia del mondo.
Alcuni anni fa, il Chiaro Prof Chiarella di Genova (Chiavari), volle festeggiare questo nostro concittadino con un dibattito sulla vita e importanza del musicista, in Monte
Piloso, con un audizione di musiche del Trabaci,ad opera di un
La vita di Trabaci iniziò qui
gruppo di orchestrali anglosassoni, dopo tanti sforzi profusi, non si
giunse a nulla. Nemo profeta in patria!
Partito da Monte Piloso, ove era
nato intorno al 1575 da Antonio e
da Ippolita Gallucci, Trabaci giunse a Napoli giovanissimo, con i pochi mezzi culturali avuti nel proprio paese natìo.
Sin da subito si fece notare dalle
istituzioni musicali del luogo, e rapidamente si impadronì del clima e
del costume partenopeo, Giovanni
aveva forza, vigore e soprattutto il
gene dei grandi. Venne chiamato
alle funzioni di Tenorista presso la
Santa Casa dell'Annunziata, ove
era Maestro di Cappella Camillo
Lambardi (Napoli 1564 - ivi 1634),
direttore all'Oratorio dei P.P . Filippini detti Gerolamini e alla Reale
Cappella,per gli artisti del tempo
arrivare adirigere laReale Cappella era il massimo della gratificazione morale e professionale.
Giovanni Maria ventenne, presso la Santa Casa dell'Annunziata
con fierezza e arguzia capì dell'importanza e dell'occasione che gli veniva concesso.
Il suo impegno come organista
dell'Oratorio dei Filippini lo portò
nel 1597 ad inaugurare il nuovo or-
gano.
In breve tempo divenne famoso e
rispettato, guadagnò i favori del
Vicerè e l'assunzione, nel 1601, come organista presso la Reale Cappella di Palazzo.
Giovanni Maria nel 1602 compose la sua prima opera vocale,e ancora nel1601 organista della famiglia gentilizia di Ottavio di Capua
del Balzo, di cui lascia ai posteri alcune sue opere del 1606 e 1611
Nel 1614 Trabaci fu chiamato a
dirigere la Real Cappella, sostituendo il De Macque e interrompendo la serie dei maestri stranieri. Allievo egli stesso del De Mac-
que (Valenciennes, 1548 - settembre 1614), non cessò di stilizzare la
sua passione musicale, di fatto divenne pietra miliare dell'arte musicale napoletana. Nonostante il
suo impegno maggiore presso la
Real cappella tenne in concomitanza anche il compito di organista
presso l'oratorio dei filippini dal
1625 al 1630. Morì a Napoli il 31 dicembre del 1647 nei pieni conforti
nel monastero della Trinità degli
Spagnoli, dove ebbe ospitalità al
tempo di Masaniello. Giovanni fu
sostituito alla Reale Cappella dal
Maestro Andrea falconieri. Giovanni MariaTrabaci halasciato un
segno forte ed unico i nella storia
della musica nel mondo e la nostra
comunità nulla fa, per lasciare una
traccia nella mente delle future generazioni.
Cav. Giuseppe Lamorte
storico di Irsina