Cambiamento del clima
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Cambiamento del clima
46 L’ECO DI BERGAMO GIOVEDÌ 2 OTTOBRE 2014 Cultura C’era una volta Twitter Tutti pensano a cambiare l’umanità ma nessuno pensa a cambiare se stesso [email protected] LEV TOLSTOJ www.ecodibergamo.it «Il clima è cambiato? Sì E in modo irreversibile» ma Il cli bia am che c Il meteorologo Luca Mercalli: ora si tratta di limitare i rischi Ma in Italia non si attua prevenzione nemmeno per le alluvioni uca Mercalli, meteorologo e climatologo, è il presidente della Società meteorologica italiana, noto al grande pubblico grazie alla trasmissione di Rai Tre «Che tempo che fa». L’abbiamo sentito su quest’ultima estate senza sole. «Attenzione – ci avverte subito – è vero che è stata un’estate con poco sole ma, se guardiamo le temperature, la stagione non è stata fredda». L Possiamo chiederle che autunno e che inverno ci aspettano? Quali stranezze possiamo immaginare? «No, meno che mai. Le previsioni meteorologiche oltre i 5 giorni non servono, perché la validità di una buona previsione è di cinque giorni. Io le posso descrivere molto bene che tempo farà domani, dopodomani, più o meno nei due, tre giorni seguenti. Non oltre». I danni economici delle stagioni anomale sono incalcolabili. Persino il Fondo monetario internazionale riconosce la portata del problema. Perché allora nei summit sul clima – come quello dei giorni scorsi all’Onu – non si prende finalmente la decisione di non calcolare più il progresso di una nazione sull’aumento del Pil ma con un metro di valutazione che metta in relazione sviluppo e ambiente? «Bisognerebbe chiederlo a loro. È da trent’anni che sappiamo che cosa bisogna fare. L’”Intergovernmental Panel on Climate Change”, il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico, un’agenzia delle Nazioni Unite, è stata costituita nel 1988. La Convenzione quadro dell’Onu sui cambiamenti climatici è del 1992. Sappiamo già tutto. Ci sono degli interessi economici, perché quando parliamo di petrolio e di carbone parliamo di miliardi: è L’INTERVENTO MARIO TOZZI* Un’estate anomala non ferma l’andamento ovvio che ci sia una resistenza da parte di un’imponente lobby che non ha nessuna convenienza in una transizione verso le energie rinnovabili. Quegli interessi trovano un terreno fertilissimo nelle stupidaggini di gente incompetente, che magari non ha nessun coinvolgimento nelle azioni del petrolio, ma a tutti i costi vuole negare l’evidenza, finendo per rafforzare chi sostiene certe tesi per precisi motivi. Ma la storia si dimostra ancora maestra. Sa perché?». ha bisogno di pianificazione e infrastrutture. Allora è ovvio che, se si investono soldi nel posto sbagliato, tra vent’anni ci si ritrova con impianti che non servono a niente. La Svizzera e l’Austria hanno già compiuto scelte corrette in merito: non finanziano strutture a bassa quota». Siamo vicini a cambiamenti irreversibili? La soglia è l’aumento della temperatura media terrestre pari a 2 gradi? «Cambiamenti irreversibili sono quelli che abbiamo già realizzato. Ce lo spieghi. Ora si tratta di limitare i rischi, di «L’altra sera ho tenuto non lonta- contenere i danni: significa che no da Bergamo, a Coroggi possiamo scegliemano, una conferenza re se avere un mondo per l’Ottobre Manzopiù caldo di 2 gradi opniano sul tema “Dal pure di 5. Più aumenmanzoniano assalto ai tiamo la temperatura forni all’assalto alle riterrestre, più ci esposorse del pianeta: quali niamo al rischio di limiti alla crescita?”. cambiamenti drastici. Ho raccontato il camNon serve catastrofibiamento climatico atsmo ma prevenzione, traverso la peste del che in Italia non attuLuca Mercalli iamo nemmeno per le Manzoni, dove si vede esattamente che gli atalluvioni: ogni settiteggiamenti umani sono gli stessi: mana ce n’è una, ma provvedicioè quando c’è un grave pericolo menti zero. Adesso le chiamano all’orizzonte si preferisce negare, “bombe d’acqua”, in realtà sono mettere la testa sotto la sabbia nubifragi». invece che prendere provvedimenti». Il titolo del suo best seller è «PrepaIn un secolo si è persa la metà dei ghiacci alpini, addirittura il 70 per cento dal 1860 nel settore più vicino a noi bergamaschi, Livigno-Disgrazia-Orobie. Non pensa che davanti a questo scenario anche gli sport alpini dovrebbero cambiare rotta? Lo sci – su cui invece si continua a puntare con la progettazione di nuovi impianti di risalita – ma anche l’alpinismo? «L’alpinismo si evolve da solo e saprà riorganizzarsi. Lo sci invece riamoci» (Chiarelettere). Anche il sindaco di New York De Blasio ha dichiarato l’altro giorno che tutti dobbiamo por mano al portafoglio per realizzare azioni concrete. «A New York sono stati scottati dall’uragano Sandy: hanno visto l’oceano entrare nella metropolitana. La città ha quindi redatto un piano di protezione per i cambiamenti climatici. La preparazione si attua in due modi. C’è quella della società, collettiva, che spetta alla politica, come la costruzione di dighe. Poi c’è quella individuale, che consiste per esempio nell’informarsi sulle caratteristiche di rischio idrogeologico dei luoghi dove si fabbricano le case. In Italia invece diventa edificabile qualsiasi pezzo di terreno: emblematica è la terrazza caduta sul treno per l’alluvione del gennaio scorso in Liguria». Quindi dobbiamo ripensare il modo di costruire le case. «Certo. Il cambiamento climatico è una conseguenza delle nostre abitudini, soprattutto in materia di consumo dell’energia. Quindi dobbiamo migliorare l’efficienza energetica delle nostre case. In “Prepariamoci” racconto soprattutto la mia esperienza in quest’ambito: come una normale casa italiana, con opportuni investimenti, che possono anche godere di incentivi pubblici, può migliorare la propria efficienza energetica, per esempio con i pannelli solari. Spesso si sente affermare che li possono installare solo i ricchi: non è vero, anzi sono soprattutto i poveri che ci devono pensare, perché ottengono vantaggi sia immediati sia a lungo termine e, soprattutto, si svincolano dal rischio di non potersi più permettere il prezzo del gas quando salirà. Basta ricordarsi di che cosa è successo in Grecia. Per me non è stato un sacrificio montare i pannelli solari: in questo momento a casa mia c’è l’acqua calda gratis, l’inverno scorso ho speso solo 250 euro di riscaldamento, il mio vicino senza pannelli tremila, un bel risparmio. E poi si ottiene anche il vantaggio di inquinare meno». 1 Diego Colombo ©RIPRODUZIONE RISERVATA F acendo una gran confu- le. Non si aspetta nemmeno sione fra tempo meteo- l’anno successivo per avere rologico e clima (come a comparazioni significative, didire tra giorni e secoli), menticando che se pure, per gli inguaribili ottimisti del esempio, l’inverno scorso si «tutto va bene» riprendono fia- fosse formato più ghiaccio, ciò to ogni volta che c’è non vuole affatto dire un’estate fresca o che resisterà più a un autunno piovoProcesso lungo e, in ogni caso, so. Per esempio, a sarà la prossima estafronte di una consi- inarrestabile te a dircelo. stente riduzione E sarà più Le ragioni di una del complesso dei temporaveloce eventuale ghiacci artici su tutnea stabilizzazione del previsto del riscaldamento ta la Terra, talmente forte è la voglia di globale (ancora tutta liberarsi dal pensiero della cri- da confermare) potrebbero essi climatica e di giustificare la sere diverse: un calo dei venti nostra colpevole inazione, che potrebbe rendere più facile la basta un dato isolato per di- formazione dei ghiacci artici menticare l’andamento gene- grazie alla neve accumulatasi rale, che resta ancora quello di al di sopra. E la corrente fredda un riscaldamento inarrestabi- dell’oceano Pacifico (La Niña) Un uomo seduto sulla terra spaccata dall’aridità nello Stato indiano del Rajasthan Mario Tozzi FOTO COSIMA SCAVOLINI potrebbe avere contribuito significativamente, senza scomodare la scarsità di macchie solari che potrebbero avere ridotto il flusso energetico dal Sole alla Terra. In realtà il cambiamento climatico sarà «faster, stronger and sooner», cioè avverrà più velocemente di quanto gli stessi scienziati avessero già previsto nel 2007, ma, alla prima occasione, si avanzano conclusioni basate sulle sensazioni soggettive che sanno molto di ideologia. Vaglielo a dire agli italiani bagnati dalla pioggia di quest’estate, che quella appena passata è stata comunque solo un’estate anomala. E raccontalo a una pubblica opinione assuefatta a sciocchezze come la «temperatura percepita» (la temperatura resta sempre quella, a prescindere dalle nostre personali percezioni, e – semmai – varia l’umidità, ma tutto fa brodo in un paese scientificamente ignorante come il nostro) che il cambiamento climatico è misurato nell’arco di decenni e non variabile a ogni stagione. E che non si devono confondere fenomeni mediati statisticamente su lunghi periodi con l’opzione se dover prendere l’ombrello per uscire di casa la mattina oppure no. Non fa poi così caldo, deve aver pensato la rana un momento prima che l’acqua della pentola in cui era stata gettata arrivasse a bollire. *Geologo e giornalista 47 L’ECO DI BERGAMO GIOVEDÌ 2 OTTOBRE 2014 LA SANTA SEDE Il cardinale Parolin propone di modificare gli stili di vita cambiamenti climatici sono «un altro fronte per nulla rassicurante che coinvolge molti Stati e molte comunità, soprattutto tra i più poveri del pianeta». Lo ha sottolineato ieri il segretario di Stato del Vaticano, il cardinale Pietro Parolin, di ritorno da New York, dove il tema è stato affrontato in sede Onu. I «Come Santa Sede abbiamo proposto un cambiamento degli stili di vita», ha aggiunto Parolin. Già Benedetto XVI, nel 2006, aveva affermato: «È necessario convertire il modello di sviluppo globale: lo richiedono non solo lo scandalo della fame ma anche le emergenze ambientali ed energetiche». Proprio l’altro giorno, in un rapporto coordinato dal Noaa, l’Amministrazione nazionale oceanica ed atmosferica statunitense, e pubblicato dal «Bulletin of the American Meteorological Society», si leggeva che in almeno nove dei sedici eventi meteorologici mondiali più disastrosi del 2013 c’è sicuramente un contributo dei cambiamenti cli- «Non sarà solo colpa dell’uomo ma il surriscaldamento c’è» Andrea Giuliacci: non importa quanto dipenda dai gas serra Fenomeno globale: ognuno deve concorrere a non sprecare energia ndrea Giuliacci, meteorologo e climatologo, cura le previsioni del tempo per i telegiornali delle reti Mediaset: va in onda regolarmente all’interno di Studio Aperto, Tg 4 e Tg 5 e nella trasmissione di informazione Mattino Cinque, su Canale 5. Questa la sua tesi sul cambiamento climatico: «Non si può sostenere che sia tutta responsabilità dell’uomo o di fattori naturali, ma è una realtà comunque in atto. Interventi di contrasto sono urgenti. I ghiacciai indiscutibilmente arretrano anche per effetto dei gas serra prodotti dall’uomo». A Ma quando piove e fa freddo d’estate perché dobbiamo preoccuparci ugualmente del surriscaldamento del pianeta? perché nevicava sempre. Le porto un altro esempio. Febbraio 2012: ondata di gelo storica in Italia, paragonata a quelle del 1929 o del 1985. Nonostante quelle settimane di gelo, l’inverno 2012 è stato tutto sommato nella media, perché le temperature degli altri mesi sono state più alte. Questi esempi confermano che non dobbiamo basarci su un’estate più fredda per negare il cambiamento climatico in atto, che è un fenomeno globale». Del resto anche quest’anno le spiagge romagnole somigliavano a quelle del Mare del Nord, mentre in Svezia e in Norvegia si sono registrati 35 gradi a due passi dal Circolo polare artico. «Infatti. Ma dobbiamo considerare che, su dieci estati, magari in Romagna ne ve«Appunto perché il dranno due così, poi surriscaldamento è altre cinque con calglobale. Le porto un do normale, tre con esempio: il caso delle caldo eccezionale. Olimpiadi a VancouNon dobbiamo diver nel febbraio 2010. Andrea Giuliacci menticare che l’estaQuell’anno ci fu un inte più calda di sempre verno molto freddo in Europa, in Italia è stata quella del 2003 tant’è vero che ricordo delle im- e al secondo posto viene il 2012, magini dal satellite della Gran mentre altre estati molto calde Bretagna tutta bianca, coperta sono state quelle del 1998 e del di neve dalla punta più setten- 1994. Quindi tutte recenti. Può trionale della Scozia alla punta capitarne una un po’ meno calpiù meridionale dell’Inghilter- da. Peraltro anche quest’anno ra. E anche allora c’era chi affer- giugno, anche se magari ce lo mava: ma perché ci parlate di ricordiamo grigio e piovoso cosurriscaldamento globale e poi me luglio e agosto, è stato un ci ritroviamo a vivere uno degli mese caldo». inverni più freddi? Nello stesso periodo però a Vancouver si Insomma non dobbiamo valutare il svolgevano appunto le Olimpia- livello del riscaldamento globale di invernali, con le piste inneva- sulla base di quello che vediamo te soltanto perché era neve spa- dalla finestra. Ma c’è poi il tema degli rata; tutt’attorno era verde. Non enormi danni economici di queste c’era proprio neve in una località stagioni anomale, riconosciuto anche non a caso era stata scelta che dal Fondo monetario interna- matici causati dall’uomo. In nove casi, le ondate di calore in Australia, Europa, Cina, Giappone e Corea, le piogge intense negli Usa e in India, le siccità in California e Nuova Zelanda, i cambiamenti climatici provocati dall’uomo con le emissioni di gas serra hanno giocato un ruolo, aumentando la probabilità del loro arrivo. A prescindere da quello che spetta alle istituzioni e alla politica, noi cittadini come possiamo cominciare ad agire? «Noi tutti con le nostre scelte quotidiane possiamo tentare di alterare meno il clima. Il che non significa – attenzione – fermare il progresso e non consumare energia. Possiamo evitare di sprecarla. Spegnere la luce quando non serve può rappresentare un notevole risparmio anche per quanto riguarda l’emissione di gas serra. Oppure, invece di prendere l’auto per percorrere i 500 metri per andare a comperare il giornale all’edicola, concedersi una bella passeggiata: così non solo rendiamo felice il nostro medico – che ci ricorda che il movimento giova alla salute – ma evitiamo appunto di sprecare energia, riduciamo l’inquinamento e ci comportiamo bene anche nei confronti del nostro portafoglio. Insomma ci sono condotte che non solo contribuiscono a non danneggiare il clima, ma costituiscono un beneficio in ogni senso. Ma spesso ci lasciamo vincere dalla pigrizia». Anche in casa si potrebbero installare i pannelli solari… «Per i pannelli solari sa qual è il problema? È diffondere l’idea che con i costi dell’installazione non si vada in perdita: per questo sono utili anche gli incentivi pubblici». Il recente nubifragio nel Gargano: strade chiuse, case e campeggi evacuati, aree isolate. Nell’immagine, la spiaggia di Peschici zionale. Perché allora nei summit sul clima non si prende la decisione di calcolare il progresso di una nazione non sull’aumento del Pil ma con un metro di valutazione che metta in relazione sviluppo e ambiente? «Purtroppo non è una decisione che possiamo prendere noi cittadini. Sono scelte che spettano alla politica. Perché c’è tanta incertezza sulla strada da percorrere? Non perché il cambiamento climatico non sia in atto, ma perché scientificamente non si è ancora in grado di stabilire con sicurezza quanto sia determinato dall’uomo e quanto da fattori naturali. Ma la percentuale in più dovuta ai gas serra prodotti dall’uomo può stare all’origine dell’eccesso di energia che rima- ne nell’atmosfera e fa la differenza tra un nubifragio devastante, come quello che ha colpito recentemente il Gargano, e un semplice temporale intenso. L’errore è questo: per ottenere maggiore impatto mediatico si afferma che il 90 per cento del cambiamento climatico è dovuto all’uomo. Lo scienziato serio invece sostiene che non si può dichiarare che il 90 per cento sia dovuto all’uomo se non si può dimostrare con certezza. La tesi più seria è la seguente: è in atto un cambiamento del clima. Quanto dipenda dall’uomo e quanto da fattori naturali non si può determinare con esattezza, ma non importa perché bisogna intervenire comunque per mitigarne gli effetti». In un secolo si è persa la metà dei ghiacci alpini. Non pensa che davanti a questo scenario anche gli sport alpini dovrebbero cambiare rotta? Continuiamo a progettare nuovi impianti di risalita come se niente fosse? «Certo: potrebbe succedere che alla fine del secolo sulle Alpi non si scierà più; però non ne abbiamo la certezza, perché non sappiamo se il riscaldamento globale proseguirà con questo ritmo o ci sarà un’inversione di tendenza. Si tratta però di realizzare nuovi impianti in modo ecosostenibile e nuove strutture di accoglienza nel rispetto dell’ambiente. Non è che si deve fermare il progresso, non si deve sprecare energia. Dobbiamo continuare a progredire, ma senza dilapidare risorse». 1 Diego Colombo ©RIPRODUZIONE RISERVATA Gli strani numeri dell’estate 2014 Il caldo, questo sconosciuto 750.000 -2°C Persi i 30° Mai 40°C 25 perturbazioni Dal 1° giugno al 31 agosto sono transitate sull’Italia 25 perturbazioni, un numero molto elevato rispetto alla norma, degno della stagione autunnale (l’anno scorso in tutta l’estate le perturbazioni sono state solo 9). Luglio il mese peggiore Il mese peggiore in tutta Italia è stato luglio, con quantitativi di precipitazioni dal doppio al quadruplo rispetto alla norma. Solitamente il mese di luglio, essendo quello centrale dell’estate, dovrebbe essere il più stabile e secco. Pochi giorni oltre i 30 gradi Pochi e brevi momenti con clima torrido di cui solo uno, dal punto di vista della durata e della intensità, può essere considerato come un’ondata di caldo potenzialmente dannosa per la salute: è avvenuto poco prima di Ferragosto e ha coinvolto solamente il Sud. Latitante l’alta pressione Al Centrosud pochi giorni rispetto alla norma con temperature oltre i 35 gradi e, rispetto agli anni passati, praticamente mai oltre i 40°C. La latitanza dell’alta pressione durante questa estate è sicuramente dovuta ad anomalie a livello globale, come ad esempio la debolezza dei monsoni. Gli altri eventi tra giugno e luglio sono stati solo dei tentativi dell’anticiclone nordafricano di espandersi su tutta la nostra penisola, non andati a buon fine. In particolare, per quanto riguarda l’area mediterranea si è osservata la fiacchezza del monsone dell’Africa occidentale: a differenza degli anni passati, non è riuscito a spingere verso nord l’anticiclone nordafricano che, di conseguenza, è rimasto confinato molto spesso a latitudini tropicali. Fonte: www.meteo.it La maggior parte di queste perturbazioni sono state molto violente e hanno scaricato un totale di circa 750.000 fulmini sul nostro territorio. Su 92 giorni dei tre mesi estivi abbiamo avuto: 63 giorni di pioggia al Nord, il triplo rispetto alla media; 39 giorni di pioggia al Centro, il triplo rispetto alla media; 21 giorni di pioggia al Sud, il doppio rispetto alla media. Il clima è stato fresco soprattutto tra luglio e agosto: al Nord tra luglio e agosto le massime sono state di 1,6°C più basse della norma (l’ultima volta con entrambi i mesi così freschi risale al 1996); al Centro è stato soprattutto luglio un mese particolarmente fresco, con massime di quasi 2°C sotto la media (l’ultima volta con un luglio così fresco risale al 1981). I gravi danni del maltempo a Zanica nell’agosto scorso FOTO COLLEONI Al Nord si sono avuti pochi giorni rispetto alla media con temperature oltre i 30 gradi, ovvero il 10% circa.