GERUSALEMME LIBERATA Poema epico
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GERUSALEMME LIBERATA Poema epico
GERUSALEMME LIBERATA Poema epico-eroico cristiano sulla prima crociata (1093-1099 capitanata da Goffredo di Buglione), argomento storico-religioso. Opera articolata in 20 canti di ottave (presentano molto spesso enjambements che spezzano la linerità dei versi: “parlar disgiunto”), dedicata ad Alfonso II d’Este. Elaborata in molti anni (iniziata a 15 anni): oggi leggiamo l’edizione non censurata (ricordare clima controriformistico!) quella composta tra il 1570 e il 1575. Criteri generali: - rispetto delle tre unità aristoteliche (tempo, luogo, azione) - verosimiglianza - intento morale/religioso Intreccio narrativo cfr. libro La poetica tassiana: - il verisimile: la materia narrata tenta di riprodurre una realtà storica non in modo del tutto realistico, ma il più vicino possibile al vero; tale scelta permette all’autore di trasmettere insegnamenti di tipo storico, religioso e moralistico; al giovamento si accompagna il diletto, il piacere…questo è realizzato tramite il ricorso ad alcuni elementi magici che in Tasso rispondono al meraviglioso cristiano (es. interventi prodiogiosi di Dio, lotta perenne tra potenze angeliche e creature demoniache…); la soluzione proposta da Tasso rimanda alla poetica oraziana del miscēre utile dulci - unità e varietà (molteplice): il discorso può essere avviato con un riferimento al bifrontismo tassiano (L. Caretti); con questa formula si è soliti individuare tutta una serie di contraddizioni che partono dal piano formale dell’opera (appunto unità e molteplice) e che poi si riflettono sul piano spirituale, sulla sensibilità dell’autore: da un lato troviamo un Tasso che rappresenta l’uomo rinascimentale pieno di dubbi, incertezze, un Tasso legato all’humanitas, alla libertà artistica; dall’altro c’è Tasso uomo religioso, pronto al rispetto rigoroso delle regole volute dalla Chiesa. La soluzione sul piano formale: la G.L. propone la visione di un mondo unitario, ben compatto, spazio/tempo/azione dimensioni univoche (Gerusalemme e dintorni, ultimi mesi di assedio della città, prima crociata); all’interno del poema però troviamo spinte “devianti” (devianze tassiane) che permettono di mantenere l’aspetto del molteplice. Attenzione!!! A Tasso interessa comunque l’unità (contrariamente ad Ariosto): potremmo rappresentare, con un po’ di immaginazione, il poema come una linea retta dalla quale partono percorsi deviati causati il più delle volte dalla forza invincibile dell’amore (uno dei grandi motivi trainanti dell’intera opera; amore concepito come pura sofferenza, dolore, non è mai destinato ad essere contraccambiato) oppure dall’istinto naturale del tutto umano per la ricerca del piacere (edonismo); su questa linea retta (che non è niente altro se non la guerra per la conquista di Gerusalemme, l’unità) si muovono i paladini della fede, a volte sviati da altre forze centrifughe (abbiamo detto amore, piacere…). Il ruolo centrale di Goffredo: pefetto eroe controriformistico, strumento della Provvidenza divina, estraneo a qualsiasi tentazione…riconduce i paladini erranti verso il molteplice, all’unità (lotta contro i pagani). - le opposizioni: da quanto detto finora la G.L. presenta una serie di scontri. 1) Cielo/terra contro Inferno; cristiani contro pagani; personaggi “lineari” contro personaggi “deviati”. Diamo un sguardo alla seconda opposizione (cristiani > pagani): in realtà, secondo la prospettiva di Sergio Zatti, non si tratta di vedere e sottolinerare lo scontro storico tra mondo cristiano e mondo arabo, ma Tasso attraverso questa lotta perenne ha voluto rappresentare l’opposizione tra visione controriformistica e visione rinascimentale della vita; la G.L. è in definitiva “uno studio sull’intera società del Cinquecento”. Per cui: a) pagani: rappresentano l’uomo pienamente rinascimentale b) cristiani: rappresentano l’uomo controriformistico All’interno di questo sistema bipolare si muovono una serie di importanti personaggi: - Goffredo di Buglione: cfr. sopra - Rinaldo: è l’eroe più vicino all’ideale tradizionale di cavalleria e alla vita di corte; è spintodal desiderio di onore, di gloria, è catturato dalle lusinghe della maga Armida; eroe distratto, classico rappresentante di devianza tassiana - Tancredi: è l’eroe che si perde affascinato da una donna nemica (Clorinda) bella e misteriosa. Attraverso lui Tasso affronta il tema dell’amore come passione totalizzante. In duello ucciderà la sua amata non riconoscendola. Classico personaggio “bifronte” - Argante: è il più fiero e potente eroe pagano, simboleggia il disprezzo verso Dio, è animato da un odio assoluto contro i cristiani. È il nemico per eccellenza del mondo cristiano. - Armida: una bellissima maga, strumento nelle mani del demonio; rappresenta, per così dire, la fonte di distrazione per eccellenza dei paladini cristiani (specie Rinaldo) - Clorinda: rappresenta comtemporaneamente l’abile guerriera pagana, ma anche la figura femminile che sprigiona amore, una donna irresistibile (cfr. Tancredi)