Saffo - Comune di Selargius

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Saffo - Comune di Selargius
Gadda Prize 2011 Saffo, di Paolo Vacca Una leggenda molto popolare, di quelle che i sardi amano raccontare con orgoglio ai turisti in visita, racconta che un tempo il golfo di Cagliari ʹ noto per la sua impareggiabile bellezza ʹ fosse conteso da forze angeliche e demoniache. Come spesso accade nei miti, il bene trionfò sul male e il golfo fu degli angeli, ŵĞŶƚƌĞŝůĚŝĂǀŽůŽ͕ĚŝƐĂƌĐŝŽŶĂƚŽĚĂůƉƌŽƉƌŝŽŶĞƌŽĐĂǀĂůůŽĚƵƌĂŶƚĞů͛ĂƐƉƌĂďĂƚƚĂŐůŝĂ͕ŝƌĂƚŽŐĞƚƚžůĂƉƌŽƉƌŝĂƐĞůůĂ
in mare, vicino alla costa. Essa si pietrificò e divenne la montagna che oggi domina il litorale cagliaritano, ƐŝŵďŽůŽĚĞůů͛ĂŶƚŝĐĂ ĐŝƚƚăĐŚĞƚĞŶĚĞǀĞƌƐŽů͛ŝŵŵĞŶƐŝƚăĚĞůŵĂƌĞ͘ Ma una fredda mattina di ŐĞŶŶĂŝŽ͕ĚĂůů͛ĂůƚŽĚŝƌƵƉŽ volò via, tra le onde, la vita di una donna. Sofia aveva un viso sottile e aggraziato, incorniciato da lunghi capelli neri. Un viso ora freddo e senza vita. «Suicidio». Questa parola, così fredda e tagliente, trafiggeva il cuore e le viscere. «Suicidio» , sentì mormorare ancora, nel vorticare indistinto di parole di cui si rifiutava di cogliere il senso. Che senso si può mai cogliere, nel momento in cui ci si trova di fronte alla morte e alla solitudine? Davide sedeva solitario su un vecchio muro di pietra, mentre attorno a lui estranei in divisa parlottavano tra loro tra sospiri e bisbigli. Qualche lacrima sfuggita ai suoi tentativi di autocontrollo aveva bagnato la barba incolta che gli copriva le guance. Fissava con sguardo assente un libricino che teneva tra le mani, ŝƌƌŝŵĞĚŝĂďŝůŵĞŶƚĞƐĐŝƵƉĂƚŽĚĂůů͛ĂĐƋƵĂ͘>ĞƉĂŐŝŶĞ͕incollate tra loro, erano giallognole e la copertina ʹ color indaco -­‐ ƉĞƌŵĞƚƚĞǀĂĚŝĚĞĐŝĨƌĂƌĞƐŽůŽƉĂƌnjŝĂůŵĞŶƚĞŝůƚŝƚŽůŽ͗͞Saffo, poesie͘͟ Restavano solo i ricordi͕ů͛ĂůŽŶĞĚĞůƐƵŽƚŽĐĐŽŝŵƉƌĞƐƐŽƐƵůůĂƐƵƉĞƌĨŝĐŝĞĚŝƋƵĞůůŝďƌŽ͘/ƐƵŽŝůƵŶŐŚŝĐĂƉĞůůŝŶĞƌŝ erano spariti, inghiottiti dalle onde. Quando la sera tornò a casa, non provava altro che un profondissimo vuoto; solitudine e rabbia gli ƌŽĚĞǀĂŶŽŝůĐƵŽƌĞ͘^ƵĂŵĂĚƌĞ^ŽĨŝĂĞƌĂĚĞďŽůĞĞĨƌĂŐŝůĞ͕ŵĂƚƌŽƉƉŽ͕ƚƌŽƉƉŽŝŶŶĂŵŽƌĂƚĂĚĞůůĂǀŝƚĂ͕ĚĞůů͛ĂƌƚĞĞ
ĚĞůů͛Ămore per privarsene. E quel libro malconcio che non aveva mai visto prima, ora malinconicamente abbandonato sul suo comodino, nascondeva qualcosa. Le luci di Cagliari non erano mai state così buie. >͛ĂůďĂƉŽƌƚžĐŽŶƐĠŝůůƵƚƚŽ͘/ůĐŝĞůŽƉůƵŵďĞŽŵŝŶĂĐĐŝĂǀĂ pioggia. Le indagini proseguivano senza rilevanti sviluppi, la zona da cui la donna aveva spiccato il suo ultimo volo venne perlustrata a fondo, in cerca di elementi interessanti che avrebbero potuto contribuire alla ricostruzione dei fatti. Ma solo dopo il funerale più sofferto della sua vita, in una beffarda giornata di sole, Davide ricevette la chiamata tanto attesa. « Sono state rilevate delle impronte sospette » affermava serio il comandante dei Carabinieri « e la ricostruzione della scientifica ammette la possibilità di un omicidio. Faremo tutto il possibile per scoprire la verità ». La verità͘>͛ƵůƚŝŵĂƐŝůůĂďĂƌŝƐƵŽŶžĐŽŶƵŶĂƚĂůĞƉŽƚĞŶnjĂĚĂƐĐƵŽƚĞƌůŽĐŽŶǀŝŽůĞŶnjĂ, fu come una finestra ŝŵƉƌŽǀǀŝƐĂŵĞŶƚĞƐƉĂůĂŶĐĂƚĂĂůů͛abbagliante luce della speranza: ŝůƐƵŝĐŝĚŝŽŶŽŶĞƌĂů͛ƵůƚŝŵŽĐĂƉŝƚŽůŽĐŚĞ
ĂǀĞǀĂƉŽƌƚĂƚŽĂƚĞƌŵŝŶĞů͛ĞƐŝƐƚĞŶnjĂĚŝƐƵĂŵĂĚƌĞ͕ůĞĂĐƋƵĞŶŽŶĂǀĞǀĂŶŽĂĐĐŽůƚŽŝŶƐĠŝůĐŽƌƉŽĚŝƵŶĂĚŽŶŶĂ
ghermita dal dolore e dalla rassegnazione. Il senso di impotenza e responsabilità che lo aveva quasi annientato, alla vista di quel corpo così familiare, coperto dal funesto telo bianco, parve sbiadire e farsi sempre più ĞǀĂŶĞƐĐĞŶƚĞ͘>͛ŝŶĐƌĞĚƵůŝƚăĞƌĂŽƌĂƌĂďďŝĂ, desiderio di mettersi in gioco e di prendere in mano la situazione. Il dolore e la mancanza giocavano un ruolo essenziale in questo suo nuovo essere, erano la linfa vitale di un desiderio di vendetta che a partire da quel giorno non gli avrebbe dato pace. Le visite in commissariato erano ormai di routine, materiale su materiale veniva messo in campo, ma più i tasselli aumentavano più il puzzle diventava irrisolvibile. I giornali non ritennero la vicenda di rilevante interesse: poche, fredde righe vennero dedicate alla morte di Sofia. Ogni sera Davide, una volta rincasato, afferrava teneramente il libricino e sfogliava le pagine ora rigide e ruvide, in cerca di un qualche contatto con la madre scomparsa, come se il solo ricalcare le orme delle lunghe dita materne gli aprisse nuove opportunità ĚŝƌŝƐŽůǀĞƌĞů͛ĞŶŝŐŵĂ͘DĂůĂǀĞƌŝƚăƐŝĐĞůĂĚŝĞƚƌŽŵŝůůĞ
ostacoli, alla fine di un lungo e intricato cammino. ͨŶĐŚĞůĂŶŽŶŶĂƐĞŶ͛ğĂŶĚĂƚĂͩƐŝŶŐŚŝŽnjnjžůĂƐŽƌĞůůĂ͕ŝŶůĂĐƌŝŵĞ͘ƌĂƚƌĂƐĐŽƌƐŽƵŶŵĞƐĞĂƉƉĞŶĂĚĂůůĂ
scomparsa di Sofia. ͨůŽnjŝŽ͙ͩƚĞŶƚžĚŝĐŽŶƚŝŶƵĂƌĞ͕ŵĂůĞŵĂŶĐžŝůĨŝĂƚŽ͘Davide tacque, incredulo. >͛ŝŶƚĞƌĂǀŝĂĂŶƚĞƉĂƌǀĞ
precipitare in un silenzio di tomba, rotto solamente dal dolce rumore delle foglie scosse dal vento. « È veramĞŶƚĞ͙orribile ciò.. ciò che ŚĂŶŶŽĨĂƚƚŽͩĐŽŶĐůƵƐĞĂĨĂƚŝĐĂ͕ďĂůďĞƚƚĂŶĚŽͨ͘dŝƉƌĞŐŽ͙ǀŝĞŶŝͩ ͞KƌƌŝďŝůĞ͟ĞƌĂƵŶeufemismo. Ignorando le grida di dolore della sorella e gli avvertimenti di alcuni poliziotti, il ragazzo si precipitò dentro la stanza. In quel momento, un uomo e una donna gli si fecero incontro trasportando una barella. « Zio! » gridò incredulo. Lo zio ***** era uno scrittore emergente, un uomo eccentrico ma deciso e sicuro di sé, una di quelle forti personalità che sarebbe comodo avere in certe situazioni. Eppure, davanti a lui, si ƉƌĞƐĞŶƚžƵŶ͛ŝŵŵĂŐŝŶĞĚŝƐƚĂŶƚĞĂŶŶŝůƵĐĞĚĂƋƵĞůůĂĐƵŝĞƌĂĂďŝƚƵĂƚŽ͘YƵĞůů͛ƵŽŵŽƚĂŶƚŽŐƌĂŶĚĞƐŝĂŐŝƚĂǀĂ
come un bambino impaurito, gridava tra le lacrime, una benda insanguinata gli copriva il volto. Cercò spiegazioni, ma le grida si allontanarono e sparirono presto alle sue spalle. Continuò per il piccolo corridoio un tempo così familiare, ora così estraneo e sinistro. Le narici si riempirono di un odore sgradevole, aspro e ferroso. Il cuore cominciò a battere più rapidamente. E gli occhi videro, ancora. Una vastissima pozza di viscoso sangue ricopriva metà del pavimento e al centro del macabro scenario, il vecchio e fragile corpo di una donna, accasciato in una patetica posizione fetale. Sul viso, immobile, dĞůů͛ĂŶnjŝĂŶĂƐŝŐŶŽƌĂ ĞƌĂĚŝƉŝŶƚĂƵŶ͛ĞƐƉƌĞƐƐŝŽŶĞĐŽŶƚƌŝƚĂĚĂůĚŽůŽƌĞ, i capelli bianchi erano disordinati e sporchi, una ŐƌĂŶĚĞŵĂĐĐŚŝĂƌŽƐƐĂůĞƐƉŽƌĐĂǀĂŝůǀĞƐƚŝƚŽĂĨŝŽƌŝ͕Ăůů͛ĂůƚĞnjnjĂĚĞůƉĞƚƚŽ͘WŽĐŽůŽŶƚĂŶŽ͕ƵŶŐƌŽƐƐŽ
coltello da macellaio, la lama coperta di sangue, giaceva minaccioso. Fissò il corpo della nonna per alcuni istanti, pietrificato dal terrore. Quasi non si rese conto che un uomo lo stava trascinando via, lontano da quel luogo di morte. Cominciò a respirare aria salubre. ͨ>͛ŚŽƚƌŽǀĂƚĂĐŽƐŞĐŝƌĐĂƵŶ͛ŽƌĂĨĂͩŐůŝƐƵƐƐƵƌƌžůĂƐŽƌĞůůĂƉŝĂŶŽͨ͘EŽŶƌŝƐƉŽŶĚĞǀĂĂůƚĞůĞĨŽŶŽĞŵŝƐŽŶŽ
preoccupata, ho prĞƐŽůĞĐŚŝĂǀŝ͕ŚŽĂƉĞƌƚŽĞ͙ͩŶŽŶĂŶĚžŽůƚƌĞ͘EŽŶĞƌĂŶĞĐĞƐƐĂƌŝŽ͕ĂǀĞǀĂĐĂƉŝƚŽ͘La strinse a sé con tenerezza, cercando di darle coraggio, nonostante non fosse in grado di darne a se stesso. Fu come sale sfregato su una ferita, un dolore lancinante che si ripeteva. Si sentì come una sorta di patetico eroe ƚƌĂŐŝĐŽ͕ƉƌŽƚĂŐŽŶŝƐƚĂĚŝƵŶĂŵĂĐĂďƌĂƚƌĂŐĞĚŝĂ͘KƌĨĂŶŽĚŝƉĂĚƌĞĨŝŶĚĂůů͛ŝŶĨĂŶnjŝĂ͕ŽƌĂĚŝŵĂĚƌĞ͘ůĂŶŽŶŶĂƐĞ
Ŷ͛ĞƌĂĂŶĚĂƚĂŶĞůƉŝƶǀŝŽůĞŶƚŽĚĞŝŵŽĚŝ͘hŶĂƋƵĂůĐŚĞŵĂůĞĚŝnjŝŽŶĞŝŶĐŽŵďĞǀĂƐƵůůĂƐƵĂĨĂŵŝŐůŝĂ͍ « Cosa è successo allo zio? » chiese con tono sfinito. La sorella lo fissò con gli occhi lucidi, lo sguardo si riempì di angoscia. ͨĞŝďĂƌďĂƌŝ͙barbari͙ůŽŚĂŶŶŽaccecato ». La sua ůƵĐŝĚŝƚăĞƌĂŝƌƌŝŵĞĚŝĂďŝůŵĞŶƚĞĐŽŵƉƌŽŵĞƐƐĂĚĂůů͛ĂĐƵƚĞnjnjĂĚŝƋƵĞƐƚŽŶƵŽǀŽ, mortale dolore. La sua mente cedette sotto il peso di migliaia di interrogativi, la trama di ipotesi che aveva cominciato a tessere si dissolse come fumo, e pianse. ͞Perché͍͟ƐŝƌŝƉĞƚĞǀĂ͘ >ĂƐĂůĂĚ͛ĂƐƉĞƚƚŽĚĞůů͛ŽƐƉĞĚĂůĞĞƌĂƵŐƵĂůĞĂƚĂŶƚĞĂůƚƌĞ͕ďŝĂŶĐĂ e asettica. Gli infermieri parevano tenersi ĂůůĂůĂƌŐĂ͕ĐŽŵĞƉĞƌĞǀŝƚĂƌĞƐƵĞĞǀĞŶƚƵĂůŝĚŽŵĂŶĚĞ͘ZĞƐƚžŝŵŵŽďŝůĞĞƉĞŶƐŽƐŽƉĞƌĨŽƌƐĞƵŶ͛ŽƌĂ͕ĨŝŶĐŚĠƵŶ
ƵŽŵŽŶŽŶĞŶƚƌžĚĂůůĂƉŽƌƚĂĂǀĞƚƌŝĞƐŝƐĞĚĞƚƚĞĂƉŽĐŚĞƐĞĚŝĞĚŝĚŝƐƚĂŶnjĂ͘>͛ĂǀĞǀĂǀŝƐƚŽŝŶĂůĐƵŶĞĨŽƚŽŐƌĂfie, tuttavia si stupì comunque di esser in grado di riconoscerlo. Il fratello maggiore di Sofia non era mai stato in ďƵŽŶŝƌĂƉƉŽƌƚŝĐŽŶůĂĨĂŵŝŐůŝĂ͕ĞŝŶĨĂƚƚŝĂǀŝĚĞŶŽŶů͛ĂǀĞǀĂŵĂŝǀŝƐƚŽĚŝƉĞƌƐŽŶĂ͘dƵƚƚŽĚŝůƵŝĨĂĐĞǀĂƉƌĞƐĂŐŝƌĞ
un carattere freddo e distaccato. Lo sguardo fermo e impassibile, ů͛ĂůƚĞƌŝŐŝĂ͕ů͛ĂďďŝŐůŝĂŵĞŶƚŽƌŝŐŝĚŽĞ
austero. Aveva sentito dire che insegnasse letteratura greca al liceo. La professione e il fatto che se ne fosse ĂŶĚĂƚŽĚŝĐĂƐĂĂƉƉĞŶĂĞŶƚƌĂƚŽĂůů͛ƵŶŝǀĞƌƐŝƚăĞƌĂŶŽůĞƵŶŝĐŚĞinfŽƌŵĂnjŝŽŶŝĐŚĞĂǀĞƐƐĞƐƵůů͛ŝŐŶŽƚŽƉĂƌĞŶƚĞ. Lo studiò per alcuni istanti, indeciso se attirare o no la sua attenzione. Fece per avvicinarsi ma proprio in quel ŵŽŵĞŶƚŽƵŶ͛ŝŶĨĞƌŵŝĞƌĂůŽĐŚŝĂŵžĞŐůŝĚŝƐƐĞĐŚĞĨŝŶĂůŵĞŶƚĞƉŽƚĞǀĂĞŶƚƌĂƌĞ͘^ĞŶnjĂƉĞŶƐĂƌĐŝĚƵĞǀŽůƚĞ la ƐĞŐƵŞ͕ůĂŶĐŝĂŶĚŽƵŶƵůƚŝŵŽĨƵƌƚŝǀŽƐŐƵĂƌĚŽĂůů͛ƵŽŵŽ͕ĐŚĞƌŝŵĂƐĞƚƵƚƚĂǀŝĂƌŝŐŝĚĂŵĞŶƚĞŝŵƉĂƐƐŝďŝůĞ͘ >͛ŝŶĨĞƌŵŝĞƌĂůŽŐƵŝĚžƐŝůĞŶnjŝŽƐĂĞĂƉƌŞůĂƉŽƌƚĂĚĞůůĂƐƚĂŶnjĂĐŽŶĨƌĞĚĚĞnjnjĂ͘>ŽnjŝŽŐŝĂĐĞǀĂŶĞůů͛ƵůƚŝŵŽůĞƚƚŽ͕Ă
sinistra. Le mani poggiate sul ventre, il viso coperto da una benda che gli circondava il capo. Respirava piano. « Come stai? » « Sono stato meglio » grugnì con voce affannata. « Mi sento come un uomo irreversibilmente privato della luce e dei colori ». Il ragazzo tacque, mortificato. « Ricordi qualcosa? ». Sospiro. ͨWŽĐŚĞŝŵŵĂŐŝŶŝ͙ƵŶƵŽŵŽŵŝŚĂƐŽƌƉƌĞƐŽĂůůĞƐƉĂůůĞ͕ŵŝƐŽŶŽǀŽůƚĂƚŽ͕ŚŽǀŝƐƚŽĐŚĞŝŶĚŽƐƐĂǀĂƵŶ͛ŽƌƌŝďŝůĞ
ŵĂƐĐŚĞƌĂ͙ĞƉŽŝŶŝĞŶƚ͛ĂůƚƌŽͩ « Una maschera? » « Sì... quelle maschere grottesche che usavano gli antichi͙ĐŽŵĞƋƵĞůůĞĚŝƚĞƌƌĂcotta, che trovi nei musei ». Davide alzò lo sguardo, esterrefatto, dimentico del fatto che lo zio non potesse cogliere la sua espressione. « Non..? » « Non ho visto altro e non ho sentito la sua voce. Ho sentito un terribile dolore agli occhi e poi non vedevo ƉŝƶŶƵůůĂ͘,ŽƐĞŶƚŝƚŽ͙ŚŽƐĞŶƚŝƚŽŵĂŵŵĂŐƌŝĚĂƌĞ͙ e͙ͩŵĂĐŽŵŝŶĐŝĂǀĂad agitarsi e tacque. Rimase chiuso ŶĞůƐŝůĞŶnjŝŽĞŶĞůů͛oscurità. Mille pensieri gli vorticavano per la testa. Ogni cosa lasciava presagire una grottesca messinscena. Eppure, nonostante provasse un certo scetticismo, aveva la sensazione che sotto quello strato di apparentemente fantasiose farneticazioni, si celasse una logica e razionale verità. Quando lasciò la sƚĂŶnjĂ͕ů͛ŝŐŶŽƚŽƉĂƌĞŶƚĞƐŝ
ƚƌŽǀĂǀĂŶĞůůĂƐƚĞƐƐĂŝĚĞŶƚŝĐĂƉŽƐŝnjŝŽŶĞ͘/ŶŝnjŝĂůŵĞŶƚĞĂƐƐƵŶƐĞƵŶ͛ĞƐƉƌĞƐƐŝŽŶĞĚŝƐƚĂĐĐĂƚĂĞŝŶĚŝĨĨĞƌĞŶƚĞ͕per poi fissarlo con occhi gelidi. Lo sguardo, tagliente come una lama affilata, lo trapassò da parte a parte. Sentì con sofferenza le ferite di quel taglio profondo lungo il tragitto verso casa. E pensava. Chiari e nitidi nella mente tornarono i cupi ricordi di quella mattina, in cima alla Sella del Diavolo, il corpo esanime della nonna, lo zio privato per sempre della luce. E ƋƵĞŐůŝŽĐĐŚŝĚŝŐŚŝĂĐĐŝŽ͘sĞůĂƚŝƐŽƚƚŽƵŶ͛ĂƵƌĂĚŝŵŝƐƚĞƌŽ͕
nascondevano un qualche importante segreto da svelare. Era troppo, troppo semplice, ĞƉƉƵƌĞŽŐŶŝƐƚƌĂĚĂƉŽƐƐŝďŝůĞƉŽƌƚĂǀĂĂůƵŝ͘>͛ĞƌƵĚŝƚĂŵĞƐƐŝŶƐĐĞŶĂ͕ůĞŵĂƐĐŚĞƌĞ͕
il libro, la teatralità, la macabra raffinatezza che si celava dietro quei ben studiati omicidi. La donna ŐĞƚƚĂƚĂƐŝĚĂƵŶĂƌƵƉĞ͕ů͛ƵŽŵŽĂĐĐĞĐĂƚŽ͕ůĂĚŽŶŶĂƵĐĐŝƐĂ͙si tratterebbe dunque di un matricidio? Avrebbe coinciso perfettamente con il mito. Indiscutibile verità. ͞La leggenda ŶĂƌƌĂĐŚĞ^ĂĨĨŽ͕ůĂĐĞůĞďƌĞƉŽĞƚĞƐƐĂŐƌĞĐĂ͕ƐŝŐĞƚƚžĚĂůůĂďŝĂŶĐĂƌƵƉĞĚŝ>ĞƵĐĂĚĞ͙͕͟͞KƌĞƐƚĞ
ƵĐĐŝƐĞƐƵĂŵĂĚƌĞ͕ǀĞŶĚŝĐĂŶĚŽů͛ŝŵƉƵƌŽŽŵŝĐŝĚŝŽĚĞůƉĂĚƌĞŐĂŵĞŶŶŽŶĞ͙͕͟͞KŵĞƌŽ͕ŝůŐƌĂŶĚĞƉŽĞƚĂŐƌĞĐŽ͕
fu ʹ secondo quanto riporta la tradizione ʹ cieco͘͟Tre omicidi perfettamente strutturati, sulla raffinata linea di un mito che si concretizzava. ͞EŽŶĞƌĂŵĂŝĂŶĚĂƚŽĚ͛ĂĐĐŽƌĚŽĐŽŶůĂĨĂŵŝŐůŝĂ͙͕͟ parole decisive, incise nei suoi ricordi. Cinque lunghi anni di liceo classico erano pur serviti a qualcosa, e lo schema degli omicidi era troppo ben studiato per essere una mera coincidenza. Era stato lui. La rabbia lo fece tremare, sentì come veleno tra le labbra, le viscere gli si contorsero senza pietà, chiedendo giustizia. Ora capiva tutto, la sua mente era finalmente in grado di ripercorrere le strade intraprese da quella mente distorta. /ůŵĂůĞĂŶŶŝĞŶƚĂů͛ĂŶŝŵĂ͕ğŝŶŐƌĂĚŽĚŝ
distruggerla con la devastante potenza di un uragano. Incredulità, rassegnazione, rabbia, ridussero il suo cuore in mille pezzi, come un ariete contro una fragile lastra di vetro. ŶĐŽƌĂĚŽůŽƌĞ͕ƐĞŵƉƌĞƉŝƶĨŽƌƚĞ͙ƉĞƌ
un tradimento di sangue, per mezzo del sangue. Una tragedia moderna, sul modello di un eroico passato, messa in scena da un regista perverso.