L`horror tra cinema, fumetto e letteratura

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L`horror tra cinema, fumetto e letteratura
L'horror tra cinema, fumetto e letteratura
Comune di Verbania
Sistema Bibliotecario del V.C.O.
queste vecchie,
Memoria ancestrale o riflesso condizionato, il buio ha mantenuto intatta la sua capacità di
dimensione polimorfa e proteiforme: il suo avere inghiottito la luce, fonte di vita, permette
l'emersione di forme e sfumature quantomeno inquietanti. Ma, al tempo stesso, permette di
immergervi la nostra natura umana visibile, che al momento della morte sarà restituita al grembo
oscuro della madre terra. Rimane -temibile - una sottile linea d'ombra, una linea di confine che tanto
più è sfumata ed indistinta, tanto più permette alla mente di proiettare e di far emergere paure e
figure d'ogni tipo.
I roghi dell'Inquisizione contro le streghe non hanno eliminato né l'esoterismo né l'eresia, così come
l'illuminazione pubblica nelle città non è servita a eliminare i crimini di Jack lo squartatore, e le leggi
speciali non hanno eliminato né la mafia né il terrorismo. Ci si può domandare, piuttosto, se chi
gestisce l'uso della luce e della ragione non abbia in qualche modo interiorizzato il proprio alter ego
fatto di buio per giustificare la propria esistenza.
C'è sempre bisogno di un nemico, insomma, c'è sempre bisogno di un Vallo di Adriano, una Muraglia
Cinese, una Linea Maginot, una Linea del Piave, una Linea Gotica, un Muro di Berlino contro le
invasioni dei barbari e dei mostri che minacciano il nostro Regno, pubblico e privato.
E se scoprissimo che il mostro è dentro di noi?
care paure
L'occasione per conoscere questi temi e magari riflettere su di essi è data dal percorso tematico per
immagini sui percorsi narrativi tra letteratura, fumetto e cinema.
Sarebbe stato troppo facile tentare di stupire con effetti speciali, sangue e budella a profusione.
Tutto questo fa indubbiamente parte di un certo immaginario dell'horror, e di una certa aspettativa:
ma non ci interessa. Pensiamo invece che si possa e si debba cominciare a conoscere, riflettere, e
infine integrare in noi la sostanza vera delle nostre paure guardandole per quello che sono,
finalmente spogliate dell'immaginario costruito attorno ad esse.
Forse così potremo cominciare a sorridere dell'armamentario dei luoghi comuni, consapevoli che
proprio in quanto comuni ci appartengono, non meno di altri, meno comuni e più feroci.
E se poi a qualcuno si rizzeranno i capelli in testa (latino: Horrere), pazienza…
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"
il
Ognuno di noi è seguito da un'ombra.
Meno questa è incorporata nella vita
conscia dell'individuo tanto più è nera e densa.
(Carl Gustav Jung)
"
C'è un luogo, proprio del mito e della
rappresentazione religiosa, chiamato
di volta in volta inferno, dimora del
diavolo, regno delle ombre, che tutti
conoscono e di cui tutti hanno un
(sacro e meno sacro) timore. Ma
questo luogo, prima di essere un
prodotto culturale e cultuale, ha
anche una base reale, costituita dalla
memoria inconscia dei primi stadi
della vita umana sulla terra. Solo
molto più tardi si sarebbe cominciato
ad elaborare un'idea della coppia
buio/luce in termini anche
psicologici, in cui finalmente il buio è
identificato con la notte della
coscienza, ma anche col fertile limo
terrestre, un sottosuolo da cui si
risorge.
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i
Case e strutture cadenti, porte
cigolanti e pavimenti scricchiolanti,
ragnatele e cantine oscure sono i
luoghi comuni per gli incubi di ogni
horror che si rispetti.
Più interessanti i casi in cui il gioco
tra il visibile e l'invisibile rimane
ambiguo e quelli in cui si precipita
nell'eccesso opposto, cioè l'estrema
e radicale trasparenza di tutto, e in
cui tutto è esibito e spiattellato.
Prima di tutto l'orrore sceneggiato
dei fatti vostri, banali e quotidiani.
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non
Il mostro, l'orrore che suscita e le
nefandezze che commette sono il
luogo centrale e solo più eclatante
di ogni rappresentazione orrorifica.
In realtà è la rimozione della paura
della propria immagine e della
propria natura che produce i mostri
più tremendi. (Relativamente) facile
ammettere che in ognuno di noi si
celi una bestia, e (relativamente)
facile esorcizzarla e neutralizzarla:
provate invece a eliminare un
asettico e perfetto replicante di noi
stessi, provvisto degli stessi nostri
tratti ma speculari…
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e
Selvaggi e barbari sono sempre alle
porte dell'impero. Se si assume questo
dato come ineluttabile le risposte
oscillano da una quieta rassegnazione
a una (ben più frequente) vigorosa e
talvolta disperata risposta. La guerra,
senza esclusione di colpi, contro
l'invasore straniero e orrorifico, è la
riscossa degli umani contro
l'invasione.
Dracula Bram Stoker
Frankenstein o il moderno Promteo Mary Shelley
Lo strano caso del dr. Jeckyll e mr. Hyde
Robert Stevenson
I miti di Cthulhu H.P. Lovecraft
Giro di vite Henry James
La caduta della casa degli Usher Edgar Allan Poe
Il Golem Gustav Meyrink
Carrie Stephen King
Intervista col vampiro Anne Rice
(saggi sul genere horror)
The Monster Show. Storia e cultura dell’Horror
David J. Skal
Storia del cinema dell’orrore (3 voll.)Teo Mora
Da Caligari a Hitler Siegfried Kracauer
Dizionario dei film di Fantascienza e Horror
Pino Farinotti
Ca(u)se perturbanti.
Architetture horror dentro e fuori lo schermo
Davide Manti
...e qualche film ]
(horror “serio”)
Il gabinetto del dottor Caligari Robert Wiene
Frankenstein James Whale
Il dottor Jekyll Robert Mamoulian
Freaks Tom Browning
L'invasione degli ultracorpi Don Siegel
La notte dei morti viventi George Romero
L'esorcista William Friedkin
Shining Stanley Kubrick
Scream Wes Craven
(horror “commedia”)
Frankenstein junior Mel Brooks
Per favore non mordermi sul collo Roman Polanski
Mars Attacks! Tim Burton
Le streghe di Eastwick George Miller
Bettlejuice spiritello porcello Tim Burton
[Tutti i titoli citati sono disponibili nelle biblioteche del VCO.
Nelle biblioteche e sul sito web (www.bibliotecheVCO.it)
è anche disponibile una biblio-filmografia approfondita.]
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g.nebbia comune verbania - press grafica gravellona t. (vb)
[ qualche libro...