MINI DSM-IV-TR CRITERI DIAGNOSTICI

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MINI DSM-IV-TR CRITERI DIAGNOSTICI
MINI DSM-IV-TR
CRITERI DIAGNOSTICI
DISTURBI SOLITAMENTE DIAGNOSTICATI PER LA PRIMA VOLTA NELL’INFANZIA,
NELLA FANCIULLEZZA O NELL’ADOLESCENZA
RITARDO MENTALE - ASSE II
Caratteristiche diagnostiche:
- funzionamento intellettivo significativamente al di sotto della media (Qi uguale o inferiore a 70
ottenuto tramite test standardizzato);
- concomitanti deficit del funzionamento attuale, in almeno due delle seguenti aree (ad es.
comunicazione, cura di sé ,vita in famiglia, capacità sociali ecc…)
- esordio prima dei 18 anni.
Distinzioni:
- Lieve (QI 55-70);
- Moderato (QI 35-55);
- Grave (QI 20-35);
- Gravissimo (QI al di sotto di 20).
DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO - ASSE I
- Disturbo della Lettura/Calcolo/Espressione Scritta:
Caratteristiche diagnostiche:
- il livello raggiunto nella lettura/calcolo/espressione scritta, come misurato da test standardizzati, è al
di sotto in base a quanto previsto in base all’età cronologica del soggetto, alla valutazione
psicometrica dell’intelligenza e a un’istruzione adeguata all’età;
- l'anomalia interferisce significativamente con l'apprendimento scolastico e con le attività della vita
quotidiana;
- difficoltà di lettura maggiori di quelle date da un deficit sensoriale.
- Disturbo dell'Apprendimento Non Altrimenti Specificato: questa categoria è per i disturbi
dell’apprendimento che non soddisfano i criteri per alcun Disturbo dell’Apprendimento Specifico. Può
includere problemi in tutte le 3 aree (lettura, calcolo ed espressione scritta) che interferiscono in modo
significativo nell’apprendimento scolastico, anche se la prestazione al test che valuta ogni singola
capacità, non è sostanzialmente al di sotto di quanto previsto in base all’età cronologica del soggetto,
alla valutazione psicometrica dell’intelligenza e all’istruzione adeguata all’età.
DISTURBI PERVASIVI DELLO SVILUPPO - ASSE I
- Disturbo Autistico: le caratteristiche fondamentali sono la presenza di uno sviluppo notevolmente
anomalo dell’interazione sociale e della comunicazione e ristrettezze nel repertorio di attività e
interessi. La compromissione dello sviluppo è macroscopica e perdurante. Può esservi
compromissione notevole nell’uso di diversi comportamenti non verbali, che regolano le interazioni e
la comunicazione. Può esservi ritardo o totale mancanza del linguaggio parlato o l’utilizzo di un
linguaggio stereotipato o eccentrico. L’anomalia deve manifestarsi con ritardi o funzionamento
anomalo in almeno una delle seguenti aree prima dei 3 anni di età:
- sociale;
- linguaggio usato per l’interazione sociale;
- gioco simbolico e d’immaginazione.
Il disturbo autistico è associato con una condizione medica generale.
Esordio: prima dei 3 anni di età.
- Disturbo di Rett: la caratteristica fondamentale è lo sviluppo di deficit specifici successivo ad un
periodo di funzionamento normale dopo la nascita. I soggetti hanno uno sviluppo prenatale e peri
natale apparentemente normale, ma tra i 5 e 48 mesi la crescita del cranio rallenta. L’interesse per
l’ambiente sociale diminuisce nei primi anni dopo l’esordio. Tipicamente associato al Ritardo mentale
(in quel caso si scrive asse secondo)
Esordio: a 4 anni ed è presente solo nelle femmine.
- Disturbo Disintegrativo dell'Infanzia: la caratteristica fondamentale è una marcata regressione in
diverse aree del funzionamento dopo uno sviluppo apparentemente normale nei primi 2 anni di vita.
Dopo i primi 2 anni di vita vi è una compromissione qualitativa delle qualità già acquisite in
precedenza in almeno due delle seguenti aree:
- espressione o ricezione del linguaggio;
- capacità sociali;
- controllo della defecazione;
- gioco o capacità motorie.
È di solito associato al ritardo mentale.
Esordio: può essere diagnosticato solo se preceduto da 2 anni di sviluppo normale e se l’esordio è
prima dei 10 anni.
- Disturbo di Asperger: le caratteristiche fondamentali sono una grave e perdurante compromissione
dell’interazione sociale e lo sviluppo di modalità di comportamento e interessi ristretti e ripetitivi.
L’anomalia deve causa una compromissione clinicamente significativa nell’area sociale o lavorativa.
Decorso: sembra avere un esordio più tardivo rispetto al disturbo autistico. I ritardi e la goffaggine
motoria posso essere rilevati nel periodo prescolare. Le difficoltà nelle interazioni possono diventare
più evidenti nel contesto scolastico.
- Disturbo pervasivo dello sviluppo non altrimenti specificato: questa categoria va usata quando
vi è una grave compromissione dello sviluppo nell’interazione sociale reciproca associata con una
compromissione delle capacità di comunicazione verbali e non verbali , ma non risultano soddisfatti i
criteri per un disturbo pervasivo dello sviluppo, schizofrenia, schizotipico e di evitamento.
DISTURBI DA DEFICIT DI ATTENZIONE E DA COMPORTAMENTO DIROMPENTE - ASSE I
- Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività: la caratteristica principale del deficit di
attenzione/iperattività è una persistente modalità di disattenzione e /o iperattività-impulsività che è più
frequente e più grave di quanto si possa tipicamente osservare in soggetti con il medesimo sviluppo.
Alcuni sintomi che causano menomazione devo essere stati presenti prima dei 7 anni di età.
La disattenzione può manifestarsi in situazioni scolastiche, lavorative o sociali.
Difficoltà nell’organizzarsi per svolgere i compiti e attività.
Sottotipi:
- tipo con disattenzione predominante;
- tipo con iperattività/impulsività predominante .
- Disturbo di deficit e attenzione/iperattività non altrimenti specificato: si usa per i disturbi con
rilevanti sintomi di disattenzione o di iperattività-impulsività che non soddisfano i criteri per il Disturbo
da Deficit di attenzione/iperattività.
- Disturbo della Condotta: modalità di comportamento ripetitiva ed insistente in cui i diritti
fondamentali degli altri o principali norme o regole societarie appropriate all’età vengono violate.
Questi comportamento si inseriscono in 4 gruppi fondamentali:
- condotta aggressiva che causa o minaccia danni fisici ad altre persone o animali;
- condotta non aggressiva che causa perdita o danneggiamento alla proprietà;
- frode o furto;
- gravi violazioni di regole.
Tre o più comportamenti caratteristici devono essere stati presenti durante i 12 mesi precedenti, con
almeno 1 presente nei 6 mesi precedenti.
Sottotipi:
- Tipo con esordio nella fanciullezza (almeno 1 dei criteri caratteristi del Disturbo della condotta prima
dei 10 anni di età);
- Tipo ad esordio nell’adolescenza (ad es. senza di tutti i criteri caratteristici del disturbo della condotta
prima dei 10 anni di età)
Esordio: Può manifestarsi anche a 5 o 6 anni di età, ma si situa di solito nella tarda fanciullezza o
adolescenza. È raro dopo i 16 anni.
- Disturbo Oppositivo-Provocatorio: modalità ricorrente di comportamento negativistico,
provocatorio, disobbediente ed ostile nei confronti delle figure dotate di autorità che persiste per
almeno 6 mesi. Caratterizzato da almeno 1 dei seguenti comportamenti:
- perdita di controllo;
- litigi con gli adulti;
- rifiuti di rispettare regole degli adulti;
- azioni deliberate che danno fastidio agli altri.
Esordio: diviene evidente prima degli 8 anni di età e non più tardi nell’adolescenza.
- Disturbo da comportamento dirompente non altrimenti specificato: si usa per i disturbi
caratterizzati da condotta o comportamenti oppositivi provocatori che non soddisfano i criteri per il
Disturbo della Condotta o per il disturbo oppositivo provocatorio.
DISTURBO DA TIC - ASSE I
In questa sezione sono presenti quattro tipi di tic. Un tic è un movimento o una vocalizzazione
improvviso, rapido ricorrente, aritmico e stereotipato. E’ avvertito come irresistibile, ma può essere
represso per periodi variabili di tempo. Tutte le forme di tic possono essere esacerberate dallo stress
e attenuarsi durante attività che richiedono concentrazione. Solitamente diminuiscono in maniera
marcata durante il sonno. I tic motori semplici includono ammiccamenti, torsioni del collo, alzate di
spalle: quelli vocali semplici raschiarsi la gola, grugnire tirare il naso; quelli motori complessi includono
movimenti riassettarsi, saltare, toccare, pestare i piedi; quelli vocali includono la ripetizione di parole o
frasi fuori dal contesto, la coprolalia
- Disturbo di Tourette: presenta tic motori multipli e uno o più tic vocali. Possono comparire
simultaneamente o in diversi periodi nel corso della malattia. I tic si manifestano molte volte al giorno
in modo ricorrente per un periodo di più di un anno. Durante questo periodo non vi è mai un periodo
senza tic che duri più di 3 mesi consecutivi. L’anomalia causa notevole malessere o significativa
compromissione nell’area sociale e lavorativa.
Decorso : Può avvenire anche a due anni,e di solito è prima dei 18 anni.
- Disturbo Cronico da Tic Motori o Vocali: per qualche tempo durante la malattia si sono manifestati
tic o motori o vocali, singoli o multipli, ma non entrambi. I tic si manifestano molte volte al giorno quasi
ogni giorno in maniera intermittente durante un periodo di più di un anno e durante questo periodo non
vi è mai stato un periodo di più di 3 mesi consecutivi senza tic. L’anomalia causa notevole malessere
o significativa compromissione nell’area sociale e lavorativa.
Esordio: prima dei 18 anni.
- Disturbo Transitorio da Tic: tic motori e/o vocali singoli o multipli. Si manifestano molte volte al
giorno, quasi ogni giorno per almeno 4 settimane, ma non per più di un anno consecutivo. L’anomalia
causa notevole malessere o significativa compromissione nell’area sociale e lavorativa.
Esordio: prima dei 18 anni.
- Disturbo da Tic NAS: questa categoria si usa per i disturbi caratterizzati da tic che non soddisfano i
criteri per un disturbo da tic specifico. Gli esempi includono tic che durano meno di un mese o tic dopo
i 18 anni di età.
DELIRIUM, DEMENZA, DISTURBI AMNESTICI E ALTRI DISTURBI COGNITIVI
Questa parte comprende alterazioni in cui la caratteristica predominante è un deficit clinicamente
significativo o cognitivo, che rappresenta una modificazione significativa del livello di funzionamento
precedente. L’eziologia di ciascun disturbo è rappresentata da un condizione medica generale o da
una sostanza o da una combinazione di fattori.
Il delirium è caratterizzato da un’alterazione della coscienza e da una modificazione cognitiva che si
sviluppano in un breve periodo di tempo. I disturbi inclusi nella sezione Delirium sono classificati
tenendo conto dell’eziologia presunta.
La demenza è caratterizzata da molteplici deficit cognitivi che comprendono una compromissione
della memoria.
Un disturbo anamnestico è caratterizzato da deficit di memoria in assenza di altri deficit cognitivi
significativi.
DELIRIUM - ASSE I
- Delirium Dovuto a una Condizione Medica Generale: alterazione della coscienza con ridotta
capacità di focalizzare, mantenere o spostare l’attenzione. Una modificazione cognitiva o alterazione
percettiva, non giustificata da una precedente demenza. Presenta alterazioni giornaliere. È causato
dalle conseguenze fisiologiche dirette di una condizione medica generale.
- Delirium Indotto da Sostanze;
- Delirium da Intossicazione da Sostanze: alterazione della coscienza, con ridotta capacità di
focalizzare, mantenere o spostare l’attenzione. Una modificazione cognitiva o lo sviluppo di un
disturbo percettivo che non è meglio giustificato da una demenza preesistente o in evoluzione.
L’alterazione si sviluppa in un breve periodo e tende a presentare fluttuazioni giornaliere.
L’uso dei farmaci è eziologicamente correlata al disturbo.
- Delirium da Astinenza da Sostanze: alterazione della coscienza con ridotta capacità di focalizzare,
mantenere o spostare l’attenzione. Una modificazione cognitiva non giustificata da una demenza
preesistente. Il disturbo si sviluppa in un breve periodo di tempo e presenta fluttuazioni giornaliere. Il
Disturbo si manifesta a seguito di un’astinenza da sostanze.
- Delirium Dovuto a Eziologie Molteplici: alterazione della coscienza con ridotta capacità di
focalizzare, mantenere o spostare l’attenzione. Una modificazione cognitiva non giustificata da una
demenza preesistente. Il disturbo si sviluppa in un breve periodo di tempo e presenta fluttuazioni
giornaliere. Il delirium ha più di una eziologia.
- Delirium Non Altrimenti Specificato: quando un delirium non soddisfa i criteri per nessuno dei tipi
di delirium descritti.
DEMENZA - ASSE I
- Demenza tipo Alzheimer: sviluppo di deficit cognitivi multipli, manifestato di entrambe le condizioni
seguenti:
- Deficit della memoria
- Una delle seguenti alterazioni: afasia, aprassia, agnosia o disturbo delle funzioni
esecutive.
Decorso: caratterizzato da insorgenza graduale e declino continuo delle facoltà cognitive.
Demenza con insorgenza precoce: quando avviene prima dei 65 anni.
- Demenza Vascolare: sviluppo di deficit cognitivi multipli, manifestato di entrambe le condizioni
seguenti:
- Deficit della memoria
- Una delle seguenti alterazioni: afasia, aprassia, agnosia o disturbo delle funzioni
esecutive.
Segni e sintomi neurologici focali indicativi di una malattia cerebrovascolare che si ritengono
eziologicamente correlati al disturbo.
- Demenza dovuta al altre condizioni mediche generali: sviluppo di deficit cognitivi multipli,
manifestato da entrambe le condizioni seguenti:
- Deficit della memoria
- Una delle seguenti alterazioni: afasia, aprassia, agnosia o disturbo delle funzioni
esecutive.
È dimostrato che il disturbo è la conseguenza fisiologica diretta di una condizione medica generale
che non sia la malattia di Alzheimer o un disturbo cerebrovascolare.
- Demenza persistente Indotta da Sostanze: sviluppo di deficit cognitivi multipli, manifestato di
entrambe le condizioni seguenti:
- Deficit della memoria
- Una delle seguenti alterazioni: afasia, aprassia, agnosia o disturbo delle funzioni
esecutive.
I deficit sono eziologicamente correlati all’uso di sostanze.
- Demenza dovuta ad eziologie molteplici: sviluppo di deficit cognitivi multipli, manifestato di
entrambe le condizioni seguenti:
- Deficit della memoria
- Una delle seguenti alterazioni :afasia, aprassia, agnosia o disturbo delle funzioni
esecutive.
Il disturbo ha più di una eziologia (ad es. trauma cranico + grande uso di alcool).
- Demenza Non Altrimenti Specificata.
Sono presenti poi vari tipi di Demenze da Classificare in Asse III tra cui:
- Demenza Dovuta a Malattia di Parkinson;
- Demenza Dovuta a Malattia di Huntington;
- Demenza Dovuta a Malattia di Pick;
- Demenza Dovuta a Malattia di Creutzfeldt-Jacob.
DISTURBI AMNESTICI - ASSE I
- Disturbo Amnestico Dovuto a una Condizioni Medica Generale: sviluppo di un deficit della
memoria manifestato da compromissione della capacità di apprendere nuove informazioni o dalla
capacità di rievocare informazioni precedentemente apprese.
Menomazione significativa del funzionamento sociale o lavorativo e rappresenta un declino rispetto al
precedente livello di funzionamento.
È la diretta conseguenza di una condizione medica generale.
- Disturbo Amnestico Persistente Indotto da Sostanze: sviluppo di un deficit della memoria
manifestato da compromissione della capacità di apprendere nuove informazioni o dalla capacità di
rievocare informazioni precedentemente apprese.
Menomazione significativa del funzionamento sociale o lavorativo e rappresenta un declino rispetto al
precedente livello di funzionamento.
È eziologicamente correlato all’uso di sostanze.
- Disturbo Amnestico Non Altrimenti Specificato: quando non soddisfa i criteri per nessuno dei tipi
specifici descritti fin ora.
ALTRI DISTURBI COGNITIVI - ASSE I
- Disturbo Cognitivi Non Altrimenti Specificato: questa categoria riguarda dei disturbi che sono
caratterizzati da una disfunzione cognitiva presumibilmente dovuta agli effetti fisiologici di una
condizione medica generale, che non soddisfano i criteri di delirium, demenza e disturbi amnestici.
SCHIZOFRENIA E ALTRI DISTURBI PSICOTICI
SCHIZOFRENIA - ASSE I
Le caratteristiche essenziali della schizofrenia sono la presenza di un insieme di caratteristici segni e
sintomi (sia positivi che negativi) per una significativa porzione di tempo durante un periodo di un
mese e la persistenza di alcuni segni del disturbo per almeno 6 mesi.
I sintomi positivi sembrano riflettere un eccesso delle funzioni normali, mentre i sintomi negativi una
perdita delle funzioni normali.
- Sintomi positivi: distorsioni del pensiero deduttivo, della percezione (allucinazioni) del linguaggio e
della comunicazione e del controllo del comportamento. I deliri sono convinzioni erronee, quindi una
percezione non corretta della realtà.
- Sintomi negativi: appiattimento affettivo, alogia, abulia.
Durata: I segni continuativi del disturbo devono persistere per almeno 6 mesi. Questo periodo deve
includere almeno 1 sintomo.
Esordio: il primo episodio psicotico della schizofrenia si situa tra i 20- 25 anni per gli uomini e poco
sotto i 30 per le donne. Può essere brusco o insidioso, ma la maggioranza dei soggetti presenta un
tipo di fase prodromica caratterizzata dalla sviluppo lento e graduale di una varietà di segni e sintomi.
Sottotipi : Paranoide, disorganizzato, catatonico, indifferenziato e residuo.
- Tipo paranoide: preoccupazione relativa a uno più deliri o frequenti allucinazioni uditive.
- Tipo disorganizzato: risultano soddisfatti i seguenti criteri: eloquio disorganizzato, comportamento
disorganizzato affettività appiattita o inadeguata.
- Tipo catatonico: un tipo di schizofrenia nel quale il quadro clinico è dominato da almeno 2 dei
seguenti sintomi: arresto motorio come evidenziato da catalessia, eccessiva attività motoria,
negativismo estremo, peculiarità del movimento volontario (postura fissa)
- Tipo indifferenziato.
- Tipo residuo: assenza di rilevanti deliri e allucinazioni, eloquio disorganizzato, e comportamento
grossolanamente disorganizzato o catatonico.
Vi è una manifestazione continua del disturbo.
DISTURBO SCHIZOFRENIFORME - ASSE I
Le caratteristiche principali sono identiche a quelle della schizofrenia eccetto che per 2 differenze: la
durata totale della malattia è almeno di un mese, ma meno di sei, e non è richiesta una menomazione
del funzionamento sociale durante una certa parte della malattia.
Decorso: Approssimativamente un terzo dei soggetti con un Disturbo schizofreniforme provvisoria si
ristabiliscono entro il periodo di sei mesi e ricevono come diagnosi definitiva quella di Disturbo
Schizofreniforme. I rimanenti due terzi evolvono in Schizofrenia o disturbo schizoaffettivo;
DISTURBO SCHIZOAFFETTIVO - ASSE I
Un periodo ininterrotto di malattia durante il quale, in qualche momento, si manifesta un episodio
depressivo maggiore, un episodio maniacale, oppure un episodio misto in concomitanza con i sintomi
della schizofrenia.
Durante lo stesso periodo di malattia si sono manifestati deliri o allucinazioni per almeno 2 settimane
in assenza di rilevanti sintomi dell’umore.
Esordio: inizio dell’età adulta, benché l’insorgenza possa verificarsi in qualunque momento della vita,
dalla adolescenza alle fasi più avanzate.
DISTURBO DELIRANTE - ASSE I
La caratteristica essenziale del disturbo delirante è la presenza di uno o più deliri non bizzarri che
persistono per almeno un mese. Una diagnosi di disturbo delirante non viene effettuata se sono
soddisfatti i criteri sintomatologici della schizofrenia. Le allucinazioni visive e auditive, se presenti, non
sono rilevanti.
Tipi:
- Erotomanico: convinzione delirante che un’altra persona, generalmente di rango superiore, sia
innamorata del soggetto.
- Grandezza: convinzione delirante del soggetto di avere un esagerato valore.
- Gelosia: convinzione del soggetto che il proprio partner sia infedele.
- Persecuzione: convinzione di essere trattato male.
- Somatico: convinzione delirante del soggetto di avere un qualche difetto fisico o malattia.
- Misto.
- Tipo non specificato
Esordio: Generalmente nella fase media o avanzata della vita adulta.
DISTURBO PSICOTICO BREVE - ASSE I
Presenza di uno o più di questi sintomi: deliri, allucinazioni, eloquio disorganizzato, comportamento
grossolanamente disorganizzato o catatonico.
La durata è di almeno un giorno, ma meno di un mese, con successivo pieno ritorno al livello di
funzionamento premorboso.
Esordio. Può comparire nell’adolescenza o all’inizio dell’età adulta.
DISTURBO PSICOTICO CONDIVISO (FOLIE A DEUX)
La manifestazione essenziale del disturbo psicotico condiviso è un delirio che si sviluppa in un
soggetto che è coinvolto in una relazione molto stretta con un’altra persona che ha già un disturbo
psicotico con deliri rilevanti. Le convinzioni deliranti vengono condivise dal soggetto in toto o in parte.
Decorso: esordio variabile. Senza intervento il decorso è generalmente cronico.
DISTURBO PSICOTICO DOVUTO A UNA CONDIZIONE MEDICA GENERALE - ASSE I
Le caratteristiche principali sono rilevanti allucinazioni o deliri che si ritengono connessi ad una
condizione medica generale. Il disturbo psicotico non è giustificato da un altro disturbo mentale.
Sottotipi:
- Con deliri.
- Con allucinazioni.
DISTURBO PSICOTICO INDOTTO DA SOSTANZE - ASSE I
- Criterio A: Rilevanti allucinazioni o deliri. (Non includere le allucinazioni se la persona è consapevole
derivino dalle sostanze)
- Criterio B: I sintomi del criterio A si sono sviluppati durante o entro un mese, dall’intossicazione o
astinenza dalla sostanza.
L’uso del farmaco è eziologicamente correlato al disturbo.
DISTURBO PSICOTICO NON ALTRIMENTI SPECIFICATO - ASSE I
Questa categoria comprende quadri sintomatologici psicotici per i quali non vi sono informazioni
adeguate per fare una diagnosi precisa, o vi sono informazioni contraddittorie (ad es. Psicosi
Postpartum).
DISTURBI DELL'UMORE
- Prima parte: episodi di alterazione dell'umore;
- Seconda parte: disturbi dell'umore.
EPISODI DI ALTERAZIONE DELL'UMORE
- Episodio depressivo Maggiore: di 9 sintomi, ne devono essere presenti almeno 5 durante un
periodo di 2 settimane e rappresentano un cambiamento rispetto al precedente livello di
funzionamento. Almeno uno dei sintomi è costituito da umore depresso o da perdita di interesse.
I 9 sintomi sono: umore depresso x quasi tutto il giorno, marcata diminuzione di interesse o piacere
per tutte le attività, significativa perdita o aumento di peso, insonnia o ipersonnia, agitazione o
rallentamento psicomotorio, faticabilità, sentimenti di autosvalutazione, ridotta capacità di pensare e
pensieri ricorrenti di morte.
- Episodio maniacale: un periodo definito di umore anormalmente e persistentemente elevato,
espansivo o irritabile della durata di almeno una settimana.
Durante il periodo di alterazione dell’umore,3 dei seguenti sintomi sono persistenti.
Sintomi: autostima ipertrofica, diminuito bisogno di sonno, maggiore loquacità del solito, fuga delle
idee, distraibilità, aumento dell’attività finalizzata e eccessivo coinvolgimento in attività ludiche che
hanno un alto potenziale di conseguenze dannose.
- Episodio misto: risultano soddisfatti i criteri sia per l’episodio maniacale che per l’episodio
depressivo maggiore, quasi ogni giorno, per almeno una settimana.
L’alterazione dell’umore è sufficientemente grave da causare una marcata compromissione in
ambiente lavorativo o sociale.
- Episodio ipomaniacale: un periodo di umore persistentemente elevato, espansivo o irritabile, che
dura ininterrottamente per almeno 4 giorni, chiaramente diverso dall’umore non depresso abituale. 3
di questi sintomi sono presenti: autostima ipertrofica, diminuito bisogno di sonno, maggiore loquacità
del solito, fuga delle idee, distraibilità, aumento dell’attività finalizzata, eccessivo coinvolgimento in
attività ludiche che hanno un alto potenziale di conseguenze dannose.
DISTURBI DEPRESSIVI - ASSE I
- Disturbo Depressivo Maggiore, Episodio singolo: presenza di un Episodio Depressivo Maggiore,
non è meglio inquadrabile come disturbo schizoaffettivo, non è sovrapposto a schizofrenia, disturbo
schizofreniforme, disturbo delirante o disturbo psicotico non altrimenti specificato. Non è mai stato
presente un Episodio Maniacale, Ipomaniacale o misto.
- Disturbo Depressivo Maggiore, Ricorrente: presenza di 2 o più episodi depressivi maggiori, non è
meglio inquadrabile come disturbo schizoaffettivo, non è sovrapposto a schizofrenia, disturbo
schizofreniforme, disturbo delirante o disturbo psicotico non altrimenti specificato. Non è mai stato
presente un Episodio Maniacale, Ipomaniacale o misto.
Decorso: Il Disturbo depressivo Maggiore può esordire ad ogni età, con un’età media di esordio
intorno ai 25 anni.
- Disturbo Distimico: umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi tutti i giorni, come riferito
dal soggetto ed osservato dagli altri, per almeno 2 anni.
Presenza, quando depresso di 2 dei seguenti sintomi: scarso appetito ,insonnia, scarsa energia,
bassa autostima, difficoltà di concentrazione, sentimenti di disperazione. Durante i primi 2 anni di
malattia la persona non è mai stata priva dei questi sintomi per più di 2 mesi alla volta.
Specificare se:
- Esordio precoce: esordio prima dei 21 anni;
- Esordio tardivo: dopo i 21 anni.
- Con Manifestazione atipiche: se l’andamento dei sintomi negli ultimi anni del Disturbo soddisfa i
criteri con Manifestazioni atipiche.
- Disturbo Depressivo Non Altrimenti Specificato: include i disturbi con manifestazioni depressive
che non soddisfano i criteri per disturbo depressivo maggiore, disturbo distimico, disturbo
dell’adattamento con umore depresso, o disturbo dell’adattamento con ansia e umore depresso.
Sottotipi:
- disturbo disforico premestruale.
- disturbo depressivo minore: episodi di almeno 2 settimane con sintomi minori,ma
con meno di 5 richiesti per il Disturbo depressivo maggiore.
- disturbo depressivo breve ricorrente: durano da 2 giorni a 2 settimane, almeno una volta al mese per
12 mesi.
- disturbo depressivo postpsicotico della schizofrenia: un episodio depressivo maggiore che si
presenta durante la fase residua della schizofrenia.
DISTURBO BIPOLARE - ASSE I
La caratteristica essenziale del Disturbo Bipolare è un decorso clinico caratterizzato dalla presenza di
uno o più episodi maniacali o episodi misti. La ricorrenza è indicata da un passaggio di polarità
dall’episodio, o da un intervallo di almeno 2 mesi sena sintomi maniacali tra gli episodi. Il disturbo
Bipolare I è molto ricorrente. IL 90% dei soggetti con un Episodio Maniacale Singolo,vanno incontro
ad episodi futuri.
- Disturbo Bipolare I, Episodio Maniacale Singolo: presenza di un solo episodio maniacale e
nessun precedente episodio depressivo maggiore. L’episodio maniacale non è meglio inquadrabile
come Disturbo schizoaffettivo, e non è sovrapposto a schizofrenia, Disturbo schizofreniforme, Disturbo
delirante o disturbo psicotico non altrimenti specificato. Specificare se:
- Misto.
- Con Manifestazioni catatoniche.
- Con esordio Post partum.
- Disturbo Bipolare I, Più recente Episodio Ipomaniacale: attualmente è presente un episodio
Ipomaniacale. È stato precedentemente presente almeno un episodio maniacale o un episodio misto.
I sintomi di alterazione dell’umore causano disagio significativo nel funzionamento sociale e lavorativo.
Specificare se:
- ad andamento stagionale;
- a cicli rapidi.
- Disturbo Bipolare I, Più recente Episodio Maniacale: attualmente è presente un Episodio
Maniacale. è stato precedentemente presente almeno un episodio depressivo maggiore, un episodio
Maniacale, o un episodio misto. Specificare se:
- Con Manifestazioni catatoniche;
- Con esordio Post partum.
- Disturbo Bipolare I, più recente Episodio Misto: attualmente è presente un episodio misto. È
stato precedentemente presente almeno un episodio depressivo,un episodio maniacale o un episodio
misto. Specificare se:
- Con Manifestazioni catatoniche.
- Con esordio Post partum.
- Disturbo Bipolare I, più recente Episodio Depressivo: attualmente è presente un episodio
depressivo. È stato precedentemente presente almeno un episodio Maniacale o un episodio misto.
Specificare se:
- Cronico
- Con Manifestazioni catatoniche.
- Con manifestazioni melanconiche.
- Con manifestazioni atipiche.
- Con esordio nel post partum.
- Disturbo Bipolare I, più recente Episodio Non Specificato: risultano attualmente soddisfatti i
criteri, eccetto la durata, per un Episodio maniacale, ipomaniacale, misto o depressivo maggiore. È
stato precedentemente presente almeno un Episodio maniacale o un episodio misto.
- Disturbo Bipolare II: presenza di uno o più episodi Depressivi maggiori e di almeno un episodio
Ipomaniacale. Non vi è mai stato un Episodio Maniacale o misto. I sintomi causano disagio nel
funzionamento sociale e lavorativo.
Specificare se di tipo Ipomaniacale o Depressivo.
Decorso: circa il 60-70% degli Episodi Ipomaniacali del Disturbo Bipolare II si verificano
immediatamente prima o dopo un Episodio Depressivo Maggiore. L’intervallo degli episodi tende a
decresce con l’avanzamento dell’età del soggetto.
- Disturbo Ciclotimico: alterazione dell’umore cronica, fluttuante con numerosi periodi con sintomi
ipomaniacali e numerosi periodi con sintomi depressivi. Durante un periodo di 2 anni gli intervalli liberi
da sintomi non durano più di 2 mesi.
Esordio: esordisce nell’adolescenza o precocemente nella vita adulta.
- Disturbo Bipolare Non Altrimenti Specificato: la categoria Disturbo Bipolare Non altrimenti
specificato include disturbi con caratteristiche bipolari che non soddisfano i criteri specifici per nessun
Disturbo Bipolare (ad es. alternanza molto rapida di sintomi maniacali e depressivi che non soddisfano
i criteri di durata minima per un Episodio Maniacale o Per un Episodio Depressivo Maggiore).
ALTRI DISTURBI DELL'UMORE - ASSE I
- Disturbo dell’umore dovuto a una Condizione Medica Generale: alterazione dell’umore rilevante
e persistente predomina il quadro clinico, ed è caratterizzata da uno dei seguenti:
- umore depresso o riduzione marcata degli interessi.
- umore elevato, espanso e/o irritabile.
L’alterazione è la conseguenza fisiologica diretta di una condizione medica generale
- Disturbo dell’umore Indotto da sostanze: domina il quadro clinico una alterazione dell’umore
rilevante e persistente, caratterizzata da uno dei seguenti sintomi:
- umore depresso o riduzione marcata degli interessi;
- more elevato, espanso e/o irritabile.
È evidente che i sintomi sono insorti durante o entro un mese dall’intossicazione o astinenza da
sostanze e che l’uso del farmaco è eziologicamente correlato al Disturbo.
I sintomi causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento sociale,
lavorativo o di altre aree importanti.
- Disturbo dell’umore Non Altrimenti Specificato: comprende i disturbi con sintomi di alterazione
dell’umore che non soddisfano i criteri per alcuno specifico Disturbo dell’umore e per i quali sia difficile
scegliere tra Disturbo dell’Umore Non altrimenti specificato e Disturbo bipolare non altrimenti
specificato.
DISTURBI D'ANSIA
Elementi non codificabili ma presenti in molti disturbi d'ansia:
- Attacchi di Panico: un periodo preciso di intensi paura o disagio, durante il quale 4 dei seguenti
sintomi si sono sviluppati improvvisamente ed hanno raggiunto un picco nel giro di 10 minuti. I sintomi
sono: palpitazioni, sudorazione, tremori, dispnea o sensazione di soffocamento, sensazione di
asfissia, dolore al petto, nausea, sensazione di sbandamento, derealizzazione, paura d’impazzire,
paura di morire, parestesie (torpore o formicolio) brividi o vampate.
Vi sono 3 tipi di attacchi di panico:
- attacchi di panico inaspettati (l’attacco non è associato ad un evento specifico);
- attacchi di panico provocati dalla situazione (l’attacco si manifesta subito dopo un fattore stimolo
scatenante);
- attacchi di panico sensibili alla situazione ( che hanno più probabilità di manifestarsi in seguito
all’esposizione di uno stimolo scatenante, ma non sono invariabilmente associati allo stimolo)
Esordio: Si colloca nella tarda adolescenza e i 35 anni.
- Agorafobia: ansia relativa al trovarsi in luoghi o situazioni dai quali sarebbe difficile allontanarsi o nei
quali potrebbe non essere disponibile aiuto in caso di un Attacco di Panico inaspettato o sensibile. I
timori agorafobici sono quelli che includono lo stare fuori di casa da soli, essere in mezzo alla folla o in
coda, essere su un ponte e viaggiare in autobus, treno o automobile.
Le situazioni vengono evitate oppure sopportate con molto disagio.
DISTURBI D'ANSIA - ASSE I
- Disturbo di Panico Senza Agorafobia: attacchi di Panico inaspettati e ricorrenti, almeno uno degli
attacchi è stato seguito da uno o più di questi sintomi: preoccupazione persistente di avere altri
attacchi, preoccupazione a proposito delle implicazioni dell’attacco o delle sue conseguenze e
significativa alterazione del comportamento correlata agli attacchi. Assenza di agorafobia. Gli attacchi
di panico non sono dovuti agli effetti fisiologici di una sostanza o da una condizione medica generale.
- Disturbo di Panico Con Agorafobia: attacchi di Panico inaspettati e ricorrenti, almeno uno degli
attacchi è stato seguito da uno o più di questi sintomi: preoccupazione persistente di avere altri
attacchi, preoccupazione a proposito delle implicazioni dell’attacco o delle sue conseguenze e
significativa alterazione del comportamento correlata agli attacchi. Presenza di Agorafobia. Gli
attacchi di panico non sono dovuti agli effetti fisiologici di una sostanza o da una condizione medica
generale.
- Agorafobia Senza Anamnesi di Disturbo di Panico: presenza di Agorafobia correlata alla paura
della comparsa di sintomi di panico. Non sono mai stati soddisfatti i criteri per Disturbo di Panico. Il
disturbo non è dovuto agli effetti fisiologici di una sostanza o di una condizione medica generale.
- Fobia Specifica: paura marcata e persistente, eccessiva o irragionevole, provocata dalla presenza o
dall’attesa di un oggetto o situazione specifici (volare, altezza, animali, sangue...). L’esposizione allo
stimolo fobico quasi invariabilmente provoca una risposta ansiosa immediata, che può prendere forma
di attacco di Panico situazionale o sensibile alla situazione. La persona comprende che la paura è
eccessiva. La situazione fobica viene dunque evitata o sopportata con grande disagio. L’evitamento
provoca però un grande disagio nella vita quotidiana. Negli individui al di sotto dei 18 anni la durata è
di almeno 6 mesi. Specificare il tipo:
- animali
- ambiente naturale
- sangue, infezioni, ferite
- tipo situazionale
- altro tipo
Esordio: ha un picco nell’infanzia e un altro verso i 25 anni.
- Fobia Sociale: paura marcata e persistente di una o più situazioni sociali o prestazionali nelle quali
la persona è esposta a persone non familiari o al possibile giudizio degli altri. L’individuo teme di agire
in modo umiliante o imbarazzante.
L’esposizione alla situazione temuta quasi invariabilmente provoca l’ansia, che può assumere le
caratteristiche di un attacco di Panico causato dalla situazione o sensibile alla situazione. La persona
riconosce che la paura è eccessiva o irragionevole. Le situazioni temute sociali o prestazionali sono
evitate o sopportate con intensa ansia o disagio. L’evitamento e l’ansia anticipatoria interferiscono con
il funzionamento lavorativo o con le attività relazionali.
Negli individui al di sotto dei 18 anni la durata è di almeno 6 mesi.
Specificare se Generalizzata (se le paure includono la maggior parte delle situazioni sociali).
Esordio: inizio della fanciullezza
- Disturbo Ossessivo-Compulsivo: prevede Ossessioni:
- pensieri, impulsi o immagini ricorrenti e persistenti, vissuti, in qualche momento nel corso del
disturbo, come intrusivi o inappropriati e che causano ansia o disagio marcati.
- i pensieri,gli impulsi o le immagini non sono semplicemente eccessive.
- la persona tenta di ignorare o di sopprimere tali pensieri,impulsi o immagini,o di neutralizzarli con
altri pensieri o azioni.
- la persona riconosce che i pensieri,gli impulsi o le immagini ossessivi sono un prodotto della propria
mente.
E Compulsioni:
- comportamenti ripetitivi (come ad esempio lavarsi le mani) o azioni mentali (pregare, contare) che la
persona si sente obbligata a mettere in atto in risposta ad un’ossessione.
- comportamenti e azioni mentali sono volti a prevenire o ridurre il disagio o a prevenire alcuni eventi.
Il soggetto, in qualche momento del disturbo ha riconosciuto che le ossessioni sono eccessive o
irragionevoli. Le ossessioni e/o le compulsioni causano disagio marcato, fanno consumare tempo e
interferiscono con la solita vita della persona.
Esordio: Solitamente inizia nell’adolescenza o nella prima età adulta, ma può iniziare anche
nell’infanzia. Tra i 6-15 anni nei maschi. Tra i 20-29 nelle femmine.
- Disturbo Post-traumatico da Stress: la persona è stata esposta ad un evento traumatico nel quale
erano presenti entrambi le seguenti caratteristiche:
- la persona ha vissuto, assistito o si è confrontata con un evento che hanno implicato morte, o
minaccia di morte, a se stessi o ad altri.
- la risposta della persona comprendeva paura intensa, sentimenti di impotenza, o di orrore.
L’evento traumatico viene rivissuto persistentemente in uno dei seguenti modi: ricordi spiacevoli
ricorrenti e intrusivi dell’evento, sogni spiacevoli ricorrenti l’evento, agire o sentire come se l’evento si
stesse rappresentando nuovamente, disagio psicologico intenso all’esposizione a fattori scatenanti
interni che assomigliano in qualche modo all’evento traumatico. Evitamento persistente degli stimoli
associati con il trauma (sforzi per evitare pensieri associati al trauma, sforzi per evitare attività o luoghi
collegati al trauma, incapacità di ricordare qualche aspetto del trauma, sentimenti di distacco verso gli
altri…)
Sintomi persistenti di aumento di arousal (difficoltà ad addormentarsi, irritabilità, ipervigilanza).
La durata del disturbo è di almeno un mese.
- Disturbo Acuto da Stress: la persona è stata esposta ad un evento traumatico in cui erano presenti
entrambi i seguenti elementi:la persona ha vissuto, assistito o si è confrontata con un evento che
hanno implicato morte, o minaccia di morte a se stessi o ad altri. La risposta della persona comprende
paura intensa, sentimenti di impotenza o di orrore.
Durante o dopo l’esperienza dell’evento stressante, l’individuo presenta 3 o più dei seguenti sintomi
dissociativi:
- sensazione soggettiva di insensibilità.
- riduzione della consapevolezza dell’ambiente circostante.
- derealizzazione.
- depersonalizzazione.
- amnesia dissociativa.
L’evento traumatico viene persistentemente rivissuto in almeno uno dei seguenti modi: immagini,
pensieri, sogni e/o flashback.
Marcato evitamento degli stimoli che evocano il trauma. Il Disturbo dura al minimo 2 giorni e al
massimo 4 settimane dall’evento traumatico.
- Disturbo D’ansia Generalizzato: ansia e preoccupazioni eccessive che si manifestano per la
maggior parte dei giorni per almeno 6 mesi, a riguardo di una quantità di eventi o di attività (lavoro o
scuola). La persona ha difficoltà nel controllare la preoccupazione. L’ansia e la preoccupazione sono
associate con 3 dei seguenti sintomi.
- Irrequietezza
- Facile affaticabilità
- Difficoltà a concentrarsi
- Irritabilità
- Tensione muscolare
- Alterazione del sonno
L’ansia e le preoccupazioni causano un disagio clinicamente significativo del funzionamento sociale.
Esordio: Dopo i 20 anni.
- Disturbo d’Ansia Dovuto a una Condizione Medico Generale: nel quadro clinico predominano
ansia rilevante, attacchi di panico o ossessioni o compulsioni. È la conseguenza fisiologica diretta di
una condizione medica generale.
- Disturbo d’ansia Indotto da Sostanze: predominano nel quadro ansia notevole, attacchi di panico,
oppure ossessioni o compulsioni.Questi sintomi sono comparsi durante o entro un mese
dall’intossicazione o l’astinenza. L’uso del farmaco è eziologicamente correlato al disturbo.
Il disturbo causa disagio al funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree.
Specificare se:
- con ansia generalizzata.
- con attacchi di panico.
- con sintomi ossessivi-compulsivi.
- con sintomi fobici
- Disturbo d’ansia Non Altrimenti Specificato: questa categoria include disturbi d’ansia o
evitamento fobico predominanti che non soddisfano i criteri per nessuno specifico disturbo d’ansia,
disturbo dell’adattamento d’ansia o disturbo dell’adattamento con ansia e umore depresso.
DISTURBI DISSOCIATIVI - ASSE I
- Amnesia Dissociativa: la manifestazione principale consiste in uno o più episodi di incapacità a
ricordare dati personali importanti, di solito di natura traumatica o stressogena, troppo estesa per
essere una banale dimenticanza. L’alterazione non si manifesta solo nel corso di Disturbo Dissociativo
dell’identità, fuga dissociativa, disturbo Post traumatico da stress o disturbo di somatizzazione e non è
correlato all’effetto di una sostanza. I sintomi causano disagio clinicamente significativo o
menomazione del funzionamento sociale o lavorativo.
Esordio: associata ad eventi traumatici, è comunque più riscontrata negli adulti.
- Fuga Dissociativa: la manifestazione dominante è rappresentata dall’allontanamento da casa o dal
posto di lavoro, con incapacità di ricordare il proprio passato.
Confusione circa l’identità personale, o assunzione di una nuova identità. I sintomi causano disagio
significativo nel funzionamento sociale.
Decorso: tende ad essere cronico e ricorrente. Il tempo medio che passa tra l’esordio dei primi
sintomi e la diagnosi è di 6-7 anni.
- Disturbo Dissociativo dell’Identità: presenza di due o più identità o stati di personalità distinti.
Almeno due di queste identità o stati di personalità assumono in modo ricorrente il controllo di
comportamento della persona L’incapacità di ricordare importanti notizie personali è troppo estesa per
essere spiegata con una banale dimenticanza.
Decorso: il Disturbo dissociativo dell’identità tende ad essere cronico e ricorrente. Il tempo medio
che passa tra l’esordio dei primi sintomi e la diagnosi è di 6-7 anni.
- Disturbo di Depersonalizzazione: esperienza persistente o ricorrente di sentirsi distaccato o di
sentirsi osservatore esterno dei propri processi mentali o del proprio corpo. Durante l’esperienza di
depersonalizzazione il test di realtà rimane intatto.
La depersonalizzazione causa disagio significativo o menomazione nel funzionamento sociale o
lavorativo.
Esordio: richiedono il trattamento nell’adolescenza o nella prima età adulta.
- Disturbo Dissociativo Non Altrimenti Specificato: questa categoria è stata inserita per i disturbi in
cui la manifestazione predominante è un sintomo dissociativo, il quale non soddisfa i Disturbi
Dissociativi specifici.
DISTURBI DELL'ALIMENTAZIONE - ASSE I
- Anoressia Nervosa: rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra o al peso minimo normale per
l’età e la statura. Intensa paura di acquistare peso o di diventare grassi, anche quando si è sottopeso.
Alterazione del modo in cui il soggetto vive il peso o la forma del corpo, o eccessiva influenza del peso
e della forma del corpo sui livelli di autostima, o rifiuto di ammettere la gravità della situazione attuale.
Nelle femmine dopo il menarca, amenorrea, cioè assenza di 3 cicli mestruali consecutivi.
Specificare se:
- Con restrizioni (il soggetto non ha presentato abbuffate e condotte ad eliminazione).
- Con abbuffate con condotte ad eliminazione
Esordio: l’età media di insorgenza è 17 anni.
- Bulimia Nervosa: ricorrenti abbuffate. Un’abbuffata è caratterizzata da mangiare in un periodo di
tempo una quantità di cibo significatamente maggiore di quello che la maggior parte delle persone
mangerebbe nello stesso tempo. Sensazione di perdere il controllo durante l’episodio.
Ricorrenti ed inappropriate condotte compensatorie per prevenire l’aumento di peso, come vomito
indotto, lassativi, diuretici.
Le abbuffate e le condotte ad eliminazione si manifestano almeno 2 volte alla settimana.
Specificare se:
- Con condotte ad eliminazione.
- Senza condotte ad eliminazione.
Esordio: Prima età adulta.
- Disturbi dell’Alimentazione Non Altrimenti Specificati: include quei disturbi dell’alimentazione
che non soddisfano i criteri di nessuno specifico disturbo dell’alimentazione (ad es. per il sesso
femminile tutti i criteri dell’anoressia nervosa in presenza di un ciclo regolare).
DISTURBI DI PERSONALITA' - ASSE II
I Criteri diagnostici generali per i Disturbi di Personalità sono:
- Un modello abituale di esperienza interiore e di comportamento che devia marcatamente rispetto alle
aspettative della cultura dell’individuo. Questo modello si manifesta in due (o più) delle aree seguenti:
- cognitività (cioè modi di percepire e interpretare se stessi, gli altri e gli avvenimenti);
- affettività (cioè la varietà, intensità, labilità e adeguatezza della risposta emotiva);
- funzionamento interpersonale;
- controllo degli impulsi.
- Il modello abituale risulta inflessibile e pervasivo in una varietà di situazioni personali e sociali.
- Il modello abituale determina un disagio clinicamente significativo e compromissione del
funzionamento sociale, lavorativo e di altre aree importanti.
- Il modello è stabile e di lunga durata, e l’esordio può essere fatto risalire almeno all’adolescenza o
alla prima età adulta.
- Il modello abituale non risulta meglio giustificato come manifestazione o conseguenza di un altro
disturbo mentale.
- Il modello abituale non risulta collegato agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es. una droga
di abuso, un farmaco) o di una condizione medica generale (per es. un trauma cranico).
GRUPPO A:
- Disturbo Paranoide di Personalità: quadro pervasivo di sfiducia e sospettosità, tanto che le
motivazioni degli altri vengono interpretate come malevole. Questi individui presumono che gli altri li
sfruttino, li danneggino o li ingannino, anche quando non vi sono prove che supportino queste
aspettative. Non si dovrebbe diagnosticare il disturbo di personalità se il quadro si manifesta soltanto
nel decorso della schizofrenia, durante un disturbo dell’umore con manifestazioni psicotiche, un altro
disturbo psicotico, effetto di una sostanza o di un’altra condizione medica generale.
Esordio:Prima età adulta.
- Disturbo Schizoide di Personalità: una modalità pervasiva di distacco dalle relazioni sociali ed una
gamma ristretta di espressioni emotive che iniziano nella prima età adulta e sono presenti in una
varietà di contesti:
- non desidera né prova piacere nelle relazioni strette
- quasi sempre sceglie attività solitarie
- dimostra poco o nessun interesse per le esperienze sessuali con una persona
- prova piacere in poche attività
- non ha amici stretti
- sembra indifferente alle lodi o alle critiche altrui
- mostra freddezza emotiva, distacco o affettività appiattita.
Il disturbo schizoide di Personalità non dovrebbe essere diagnosticato se la modalità di
comportamento si manifesta soltanto durante il corso della schizofrenia o altro disturbo psicotico, o se
è dovuta agli effetti fisiologici di una sostanza o di una condizione medica generale.
- Disturbo Schizotipico di Personalità: una modalità pervasiva di relazioni sociali ed interpersonali
deficitarie, evidenziate da disagio acuto e ridotta capacità riguardanti relazioni strette, e da distorsioni
cognitive e percettive ed eccentricità del comportamento, che compaiono nella prima età adulta, e
sono presenti in una varietà di contesti, come indicato da cinque (o più) dei seguenti elementi:
- idee di riferimento;
- credenze strane o pensiero magico, che influenzano il comportamento, e sono in contrasto con le
norme subculturali;
- esperienze percettive insolite, incluse illusioni corporee;
- pensiero e linguaggio strani;
- sospettosità o ideazione paranoide;
- affettività inappropriata o coartata;
- comportamento o aspetto strani, eccentrici o peculiari;
- nessun amico stretto o confidente, eccetto i parenti di primo grado;
- eccessiva ansia sociale, che non diminuisce con l’aumento della familiarità.
Non si manifesta esclusivamente durante il decorso della Schizofrenia, di un Disturbo dell’Umore con
Manifestazioni Psicotiche, di un altro Disturbo Psicotico o di un Disturbo Pervasivo dello Sviluppo.
GRUPPO B:
- Disturbo Antisociale di Personalità: un quadro pervasivo di inosservanza e di violazione dei diritti
altrui,che si manifesta fin dall’età di 15 anni. Caratteristiche:
- incapacità di conformarsi alle norme sociali per ciò che richiede il comportamento sociale, ripetersi di
condotte suscettibili di arresto.
- disonestà, menzogne, utilizzo di altri nomi
- impulsività
- irritabilità
- inosservanza alle sicurezze
- irresponsabilità abituale, incapacità di sostenere un’attività lavorativa continua
- mancanza di riposo.
L’individuo ha almeno 18 anni
E' possibile la presenza di un disturbo della condotta prima dei 15 anni.
- Disturbo Borderline di Personalità: una modalità pervasiva di instabilità delle relazioni
interpersonali, dell’immagine di sé e dell’umore e una marcata impulsività, comparse nella prima età
adulta e presenti in vari contesti, quali:
- sforzi disperati di evitare un reale o immaginario abbandono
- un quadro di relazioni interpersonali instabili e intense, caratterizzate dall’alternanza tra gli estremi di
iperidealizzazione e svalutazione.
- alterazione dell’identità (immagine di sé e percezione di sé marcatamente instabili)
- impulsività in almeno 2 aree come:
- sesso;
- abuso di sostanze;
- spendere;
- guida spericolata.
- ricorrenti minacce, gesti comportamenti suicidari o comportamento auto mutilante.
- instabilità affettiva dovuta a una mancata reattività dell’umore
- senso di vuoto cronico
- rabbia immotivata
- ideazione paranoide o gravi sintomi dissociativi, legati allo stress.
Esordio: instabilità cronica nella prima età adulta
- Disturbo Istrionico di Personalità: un Quadro pervasivo di emotività eccessiva e di ricerca di
attenzione, che compare entro la prima età adulta ed è presente in una varietà di contesti come
indicato da 5 dei seguenti elementi:
- è a disagio in situazioni nelle quali non è al centro dell’attenzione
- l’interazione con gli altri è spesso caratterizzata da comportamento sessualmente seducente o
provocante
- manifesta un’espressione delle emozioni rapidamente mutevole e superficiale.
- costantemente utilizza l’aspetto fisico per attirare l’attenzione su di sé.
- lo stile dell’eloquio è eccessivamente impressionistico e privo di dettagli.
- mostra autodrammatizzazione, teatralità ed espressione esagerata delle emozioni.
- è suggestionabile (facilmente influenzato dagli altri e dalle circostanze).
- considera le relazioni più intime di quanto siano.
Senza rendersene conto esercitano una parte insieme agli altri. Possono cercare di manipolare il
partner da una parte, mentre dall’altra manifestano una grande dipendenza.
Le relazioni più a lungo termine possono essere messe da parte per far posto a nuove eccitanti
relazioni. È stato più a lungo riscontrato nelle femmine.
- Disturbo Narcisistico di Personalità: la caratteristica essenziale è un quadro pervasivo di
grandiosità, necessità di ammirazione mancanza di empatia che comincia entro la prima età adulta ed
è presente in una varietà di contesti.
Gli individui con questo disturbo hanno un senso grandioso di autostima. Essi abitualmente
sovrastimano le proprie capacità, ed esagerano i propri talenti, apparendo spesso presuntuosi. La loro
autostima viene aumentata (rispecchiata) dal valore idealizzato che attribuiscono a coloro che
frequentano. Sono inclini ad avere “relazioni” solo con persone importanti, per poi svalutarle se delusi.
La loro autostima è invariabilmente fragile. È evidente un senso di diritto di trattamenti speciali.
Questo senso di diritto, insieme alla mancanza di sensibilità, può sfociare nello sfruttamento
involontario o conscio degli altri.
Generalmente mancano di empatia e non sembrano riconoscere i bisogni altrui.
La vulnerabilità dell’autostima, rende l’individuo molto sensibile alle ferite dovute alle critiche e alle
frustrazione. Sebbene possono non dimostrarlo apertamente le critiche possono lasciarli umiliati,
avviliti, vanificati e svuotati. Possono dunque reagire con sdegno e rabbia. Talvolta il profilo
professionale può essere molto basso, riflettendo l’ avversione ad accettare il rischio competitivo nelle
quali è possibile una sconfitta.
Il 75% è appartenente al genere maschile.
GRUPPO C:
- Disturbo Evitante di Personalità: modalità pervasiva di inibizione sociale, sentimenti di
inadeguatezza, e ipersensibilità alla valutazione negativa, che inizia entro la prima età adulta ed è
presente in una varietà di contesti, come indicato da 4 dei seguenti elementi.
- evita attività lavorative che implicano un significativo contatto interpersonale,poiché teme di essere
criticato e rifiutato
- è riluttante nell’entrare in relazione con persone a meno che non sia certo di piacere
- è inibito nelle relazioni intime per il timore di essere umiliato e ridicolizzato
- si preoccupa di essere criticato o rifiutato
- è inibito in situazioni interpersonali nuove per sentimenti di inadeguatezza
- si vede come socialmente inetto
- riluttante ad assumere rischi personali o ad ingaggiarsi in qualsiasi nuova attività.
Decorso: il comportamento evitante inizia nell’infanzia con isolamento e timore delle situazioni nuove.
- Disturbo Dipendente di Personalità: una situazione pervasiva ed eccessiva di necessità di essere
accuditi, che determina comportamento sottomesso e dipendente e timore della separazione,che
compare nella prima età adulta ed è presente in una varietà di contesti come:
- ha difficoltà a prendere decisioni quotidiane senza consigli e rassicurazioni
- ha bisogno che gli altri si assumano le responsabilità per la maggior parte dei settori della sua vita
- ha difficoltà ad esprimere disaccordo verso gli altri per timore di perdere il supporto.
- ha difficoltà ad iniziare progetti o a fare cose autonomamente
- può giungere a qualsiasi cosa pur di ottenere accudimento e supporto dagli altri
- si sente a disagio o indifeso quando è solo per timori esagerati di essere incapace di provvedere a
se stesso.
- quando termina una relazione stretta, ricerca urgentemente un’altra relazione come fonte di
accudimento e supporto.
- si preoccupa in modo non realistico di essere lasciato a provvedere a se stesso.
- Disturbo Ossessivo-Compulsivo di Personalità: un quadro pervasivo di preoccupazione per
l’ordine, perfezionismo, e controllo mentale e interpersonale, a spese di flessibilità, apertura ed
efficienza, che compare entro la prima età adulta in una varietà di contesti come:
- attenzione per i dettagli, le regole, le liste
- mostra un perfezionismo che interferisce con il completamento dei compiti
- eccessiva dedizione al lavoro e alla produttività, fino all’esclusione delle attività di svago e delle
amicizie
- esageratamente coscienzioso, scrupoloso, inflessibile in tema di moralità, etica o valori
- è incapace di gettare via oggetti consumati o di nessun valore,anche quando non hanno alcun
significato affettivo
- è riluttante a delegare compiti o a lavorare con altri
- adotta una modalità di spesa improntata all’avarizia
- manifesta rigidità e testardaggine.
- Disturbo di Personalità Non Altrimenti Specificato: questa categoria è riservata alle alterazioni
del funzionamento della personalità che non soddisfano i criteri per alcun specifico disturbo di
Personalità (ad es. Personalità Mista).

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