Progetto Istituto 2007-08
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Progetto Istituto 2007-08
REPUBBLICA ITALIANA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO ISTITUTO COMPRENSIVO DI VILLA LAGARINA PROGETTO EDUCATIVO D’ISTITUTO Aggiornat o con delibera del Consiglio d’I st it ut o n. 10 del 5.10.2007 2 LA SCUOLA DI BASE DELLA DESTRA ADIGE 3 L’ISTITUTO COMPRENSIVO DI VILLA LAGARINA D al 1 ° s ettembre 2 0 0 0 le Sc uole P rimarie di N ogaredo, V illa L agarina, P omarolo e N omi e la Sc uola Sec ondaria di I ° “A nna Frank” c os tituis c ono l’I s tituto C omprens ivo di V illa L agarina. 1. LA NA SCITA DEGLI ISTITUTI COMPRENSIVI L a nas c ita degli is tituti c omprens ivi non ris ponde a s c elte ed es perienze maturate dentro la s c uola; infatti, la legge is titutiva (n. 9 7 /9 4 ) riguardava l’organizzazione dei s ervizi nelle zone montane: gli is tituti c omprens ivi rappres entavano la ris pos ta, in s ituazioni di c alo demografic o al bis ogno es pres s o dagli enti loc ali di avere c omunque s ul loro territorio un’is tituzione s c olas tic a autonoma c on i s uoi organis mi di partec ipazione e di governo (un c ollegio dei doc enti, un c ons iglio di is tituto, un unic o dirigente). M a la rifles s ione intorno alle prime es perienze ha dimos trato c he s i trattava di una radic ale novità ris petto all’organizzazione gerarc hic a degli ordini e dei gradi del nos tro s is tema s c olas tic o; per ques to motivo gli is tituti c omprens ivi, s uc c es s ivamente, s ono s tati es tes i a tutto il territorio nazionale non più c ome una nec es s ità dovuta a ragioni demografic he od ambientali ma c ome una realtà virtuos a in grado di antic ipare la nuova s c uola di bas e c os ì c ome s i andava prefigurando nel dibattito c ulturale e nel c onfronto legis lativo. 2. LA SCUOLA DI BA SE C on la legge di riordino dei c ic li s c olas tic i (D .L gs . n. 2 9 del 5 marzo 2 0 0 4 ) viene ridis egnata la s truttura della s c uola italiana: il I c ic lo di is truzione, di bas e, ha s os tituito la s c uola elementare e la s c uola media inferiore; s eguiranno c inque anni di c ic lo s ec ondario s uperiore. L a s c uola di bas e ha quindi una durata di otto anni, è c aratterizzata da un perc ors o educ ativo unitario, artic olato in rapporto alle es igenze di s viluppo dei bambini e dei ragazzi, s i rac c orderà, da un lato, alla s c uola dell’infanzia e, dall’altro, alla s c uola s ec ondaria. 3. LE OPPORTUNITÀ DELLA SCUOLA DI BA SE a) La cont inuit à educat iva P oic hé oggi il diritto allo s tudio non s i limita alla s ola pos s ibilità di ac c es s o alle s trutture formative, la funzione della s c uola s i è venuta progres s ivamente ridefinendo c on il s uperamento della logic a s elettiva a favore di quella formativa e orientativa, finalizzata ad individuare il valore di ogni alunno, per aiutarlo a "c olloc ars i nel mondo". L a c ontinuità educ ativa è s tata quindi pos ta c ome c riterio pedagogic o- didattic o di riferimento per realizzare la mas s ima effic ac ia del perc ors o formativo. “I n un s is tema s colas tico articolato per s egmenti s eparati, con s torie e caratteris tiche s pecifiche e poco comunicanti, la ricerca di modalità di raccordo ha maggiormente evidenziato l’es igenza di una ricons iderazione comples s iva della formazione di bas e finalizzata a recuperare quelle coerenze di s is tema che la tras formazione diacronica e parziale dei divers i livelli s colas tici aveva fatto dis perdere. L’idea di s cuola di bas e ha trovato una prima ampia pos s ibilità di realizzazione con l’is tituzione delle s cuole comprens ive che hanno avviato l’elaborazione e la prova di fattibilità di curricoli coordinati, finalizzati ad innalzare i livelli di s ucces s o formativo.” (Paolo Calidoni). b) L’unit ariet à del curricolo 4 I l perc ors o formativo della s c uola di bas e, finalizzato all’ac c oglienza, alla prima alfabetizzazione e al s uo s uc c es s ivo c ons olidamento, alla progres s iva differenziazione degli s trumenti c ulturali e al primo orientamento, eviterà la ripetizione di identic i programmi in s pazi temporali ris tretti e c ons entirà c os ì la c os truzione di perc ors i meno c ompres s i, c on maggiori pos s ibilità di arric c himenti e approfondimenti. “Ad es empio, l’ins egnamento della s toria, nella s ua accezione s is tematica, intes o cioè come s is temazione di fatti ed eventi e ricos truzione di quadri di civiltà, potrebbe es s ere collocato nell’ultima parte del percors o di bas e, liberando energie – nei primi anni – per un approccio più attento agli as petti narrativi, di gus to per le domande da rivolgere al pas s ato, di primo incontro con documenti, s torie, rappres entazioni, ecc.” (Giancarlo Cerini) c) La scuola del t errit orio I l rapporto s c uola- territorio deve divenire il nodo s trategic o del proc es s o di autonomia s c olas tic a e di c os truzione della s c uola di bas e. G ià la legge 9 7 /9 4 relativa alla c os tituzione degli is tituti c omprens ivi nelle zone di montagna s i ins eriva nel proc es s o di ric ons iderazione del rapporto tra s ervizi pubblic i e diritti dei c ittadini, tra autorità c entrale ed autonomie loc ali, proc es s o c he durante gli anni ’9 0 ha indotto nel nos tro P aes e un’ampia produzione normativa e s ignific ativi proc es s i di tras formazione della pubblic a amminis trazione. “Anche la s cuola, quindi, viene cons iderata come un fattore di s viluppo territoriale s e contribuis ce al ‘progetto’ e s i ins eris ce nella vita di una comunità attravers o una pres enza is tituzionale unitaria (l’is tituto con i s uoi organis mi di partecipazione ed un dirigente) e non s olo con l’erogazione dei s ervizi (s cuola materna, elementare e media) difficilmente coordinati anche perché governati e guidati a dis tanza. L’integrazione piena del s ervizio s colas tico nel territorio, nella rete dei s ervizi finalizzati alla piena realizzazione dei diritti delle pers one – in primis la formazione – e quindi come fattore di s viluppo dell’intera comunità, cos tituis ce una delle ragioni forti dell’is tituzione di s cuole di bas e unitarie”. (Paolo Calidoni). d) Una gest ione unit aria O gni s c uola di bas e ha un c ollegio dei doc enti unitario, un unic o c ons iglio di is tituto, un medes imo dirigente. I n ques to modo è as s ic urata una ges tione unitaria s ia s otto il profilo amminis trativo s ia in ordine agli organi c ollegiali di governo della s c uola. 4. GLI ISTITUTI COMPRENSIVI: LA BORA TORIO DELLA SCUOLA DI BA SE L a c ontinuità educ ativa, la realizzazione di una maggiore integrazione s c uola- territorio, l’unitarietà del c urric olo s ono, c ontemporaneamente, gli obiettivi c entrali della nas c ita e dello s viluppo degli is tituti c omprens ivi, del proc es s o di autonomia e del riordino dei c ic li. P er ques ta ragione gli is tituti c omprens ivi c os tituis c ono un laboratorio effic ac e dove s i s viluppa una s perimentazione diffus a intorno ad alc uni nodi s trategic i c he s ono anc he quelli della s c uola di bas e: l’elaborazione di c urric oli vertic ali unitari, l’attivazione di anni- ponte nella pros pettiva della c ontinuità, il pieno utilizzo e la più ampia valorizzazione delle ris ors e del territorio, i c ompletamenti di c attedra nell’ambito dell’intero c ic lo della s c uola dell’obbligo. 5. I REQUISITI G li es perti s ono c onc ordi nel ric onos c ere c he i requis iti es s enziali per la c os tituzione di un is tituto c omprens ivo s ono: un ambito territoriale s uffic ientemente integrato s otto il profilo s oc io- is tituzionale; la pres enza di una s c uola media e di alc une s c uole primarie; una s os tanziale c orris pondenza fra i bac ini d’utenza delle s c uole primarie e della s c uola media; 5 una dimens ione adeguata per quanto riguarda la popolazione s c olas tic a: infatti is tituzioni ec c es s ivamente s ottodimens ionate non pos s ono garantire ris ors e s uffic ienti di progettualità, di dialettic a c ollegiale e nemmeno finanziarie; pure is tituzioni s c olas tic he c on un numero troppo alto di alunni e di s c uole c ompromettono la pos s ibilità di autentic a c ollegialità e piena c ondivis ione e in definitiva la s tes s a pos s ibilità di c os truire un c omune s ens o di appartenenza; una c ondivis ione del progetto da parte delle c omunità loc ali interes s ate c he devono c ogliere la funzione pos itiva c he le s c uole c omprens ive pos s ono s volgere per lo s viluppo della rete dei s ervizi del territorio e la qualità dell’ins egnamento- apprendimento. 6. I REQUISITI DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO DI VILLA LA GA RINA L ’I s tituto C omprens ivo di V illa L agarina pres enta tutti i requis iti qui evidenziati, infatti: i C omuni di N ogaredo, V illa L agarina, P omarolo e N omi c ondividono le s tes e radic i s toric he, alc uni s ervizi e is tituzioni c ulturali s ovrac omunali, una s uffic iente omogeneità s otto il profilo antropologic o- s oc iale; vi è una piena c orris pondenza tra il bac ino di utenza delle Sc uole P rimarie di N ogaredo, P omarolo, V illa L agarina, N omi e quello della Sc uola M edia “A nna Frank”; pres enta dimens ioni adeguate per quanto riguarda la popolazione s c olas tic a; il progetto è s tato pienamente c ondivis o da tutte le A mminis trazioni c omunali c he, a larga maggioranza, hanno es pres s o il loro parere favorevole in ordine alla c os tituzione di un unic o is tituto di bas e. P er ques te ragioni s i trova nelle c ondizioni ottimali per un pos itivo funzionamento. 7. GLI ISTITUTI COMPRENSIVI: UN’OPPORTUNITÀ PER LO SVILUPPO DELL’A UTONOMIA I l ric onos c imento dell’autonomia alle s c uole (legge 5 9 /9 7 e D elibera della G . P . n. 6 9 2 9 del 1 4 ottobre 1 9 9 9 ) e il s uo avvio (1 ° s ettembre 2 0 0 0 ) s i c olloc ano nel più ampio quadro del dec entramento e del tras ferimento alla periferia (regioni ed enti loc ali) di c ompiti e c ompetenze tradizionalmente as s egnati allo Stato c entrale. I l rapporto s c uola- territorio c os tituis c e il nodo s trategic o del proc es s o riformatore; il c uore dell’autonomia s c olas tic a c ons is te infatti proprio in ques to: la s c uola ritiene il territorio ris ors a es s enziale del proprio progetto e, nello s tes s o tempo, c ons idera s e s tes s a ris ors a di s viluppo del territorio. P er ques to, nella definizione dei perc ors i formativi, è previs ta una quota obbligatoria nazionale e una quota, s ia obbligatoria s ia integrativa, las c iata alla s c elta delle s ingole s c uole; le s c uole, c ioè, pos s ono definire la loro offerta formativa tenendo c onto non s olo di quanto ric hies to a livello nazionale, ma anc he di quanto è ric hies to in vario modo dal territorio di riferimento, dalle famiglie, dagli alunni. O ra, gli is tituti c omprens ivi, dal punto di vis ta dell’organizzazione didattic a, ris ultano es s ere più motivati a c ogliere le nuove opportunità offerte dall’autonomia s c olas tic a: l’apertura delle c las s i, l’organizzazione del lavoro per gruppi e laboratori, il pieno utilizzo e un’ampia valorizzazione delle ris ors e del territorio, un us o più es tes o delle c ompetenze pres enti nell’unità s c olas tic a attravers o i pres titi profes s ionali, gli s c ambi temporanei dei doc enti, le funzioni di ac c ompagnamento da un livello s c olas tic o all’altro. 6 IL TERRITORIO I n quale c ontes to s oc iale, ec onomic o e c ulturale è ins erito e opera l’I s tituto C omprens ivo? I c omuni c he fanno riferimento ad es s o s ono N ogaredo, V illa L agarina, P omarolo, N omi, c on una popolazione c omples s iva di 9 .0 1 6 pers one. Si tratta di una c onurbazione di paes e, es tes a in un territorio abbas tanza vas to e altimetric amente difforme, c on una rete viaria e un s is tema di tras porti pubblic i c he riduc ono di molto le dis tanze. D is tanze c he rimangono s emmai s otto forma di un appannato s ens o di appartenenza ai paes i, retaggio di un tempo antic o, oggi rivivific ato – s ec ondo una tendenza diffus a – da fes te e s agre e tenzoni riportate in auge dalle P ro L oc o. L a maggioranza della popolazione attiva di ques ti paes i è oc c upata nei s ettori s ec ondario e terziario di Rovereto e T rento, dando vita in tal modo ad un flus s o di s pos tamento quotidiano vers o e dalle c ittà molto c ons is tente. P er quanto riguarda, invec e, la mobilità in entrata (immigrazione) e in us c ita (emigrazione), i dati dic ono c he la prima prevale nettamente s ulla s ec onda, c he il fenomeno è c omunque numeric amente c ontenuto, ed è legato s oprattutto a movimenti di popolazione determinati da nuovi ins ediamenti urbani: nell'anno 2 0 0 6 i quattro c omuni hanno regis trato 3 0 8 immigrati c ontro i 2 1 8 emigrati A nc he nel territorio dei quattro c omuni i s ettori produttivi più frequentati s ono il s ec ondario (c on alc une pic c ole indus trie, e molte offic ine artigianali) e il terziario (c ommerc iale) c he ha goduto in tempi rec entis s imi della dis ponibilità di aree di ins ediamento a minor c os to c he non a Rovereto e favorite da una buona ac c es s ibilità s tradale. L ’agric oltura, fino a qualc he dec ennio fa s ettore c hiave nella formazione del reddito di una s oc ietà anc ora prevalentemente c ontadina, oggi è tras formata in un’attività molto s pec ializzata, bas ata s u poc he c olture (viti, c iliegie, mele) lavorate da poc his s imi addetti fis s i, in genere proprietari (1 1 nel c omune di V illa), e un numero più c ons is tente di avventizi (in gran parte parenti o amic i dei proprietari) nei momenti di rac c olta. D iffus o è invec e il fenomeno del doppio lavoro c he vede operai o impiegati lavorare nel tempo libero il pic c olo pezzo di terra adibito all’autoc ons umo o poc o più. M a il vero motore dell’ec onomia loc ale s i è rivelata in ques ti ultimi vent’anni l’amminis trazione pubblic a, s ia in quanto produttric e diretta di reddito (attravers o l’impiego di un numero c ons is tente di unità lavorative), c he in quanto promotric e di iniziative di varia natura c he hanno dato impuls o alla vita ec onomic a, s oc iale e c ulturale dei paes i, potendo c ontare s ulla ric c a, quas i illimitata, dis ponibilità finanziaria della P rovinc ia A utonoma di T rento. È c os ì c he in ogni realtà c omunale s ono s orti c entri s portivi molto ben attrezzati, bibliotec he (V illa e N omi), c entri di lettura (P omarolo, P eders ano, C as tellano), nuovi edific i s c olas tic i, s edi per iniziative c ulturali, ris trutturati vec c hi teatri parroc c hiali (V illa, P eders ano, C as tellano), finanziate s c uole mus ic ali (V illa, P omarolo). E di tutte ques te s trutture l’I s tituto può direttamente o indirettamente us ufruire, trovando all’es terno gli s pazi e gli s trumenti c he manc ano all’interno. C os ì c ome, va pur detto, in ques ti anni le s c uole c he ora s i s ono unific ate hanno potuto c ontare s u un c ons iderevole apporto tec nic o- finanziario da parte dei c omuni c he ha permes s o loro s ia di potenziare le attività meramente s c olas tic he c he di rafforzare la loro pres enza s ul territorio c on iniziative formativo – c ulturali rivolte ai genitori. 7 8 L'ORGANIZZAZIONE 9 LA STRUTTURA E L’ORGANIZZAZIONE DELL’ISTITUTO C onc orrono a definire l’I s tituto C omprens ivo di V illa L agarina le Sc uole P rimarie di N ogaredo, V illa L agarina, P omarolo e N omi nonc hé la Sc uola Sec ondaria di I ° “A nna Frank”. 1. LA SCUOLA PRIMA RIA DI NOGA REDO L’A MBIENTE N ogaredo, a 1 , 5 km da V illa L agarina, c omprende le frazioni di Branc olino (km 2 ), N oarna (km 3 ), Sas s o (km 3 ,5 ), M olini (km 1 ) e c onta una popolazione di 1 .8 4 7 abitanti. L a formazione è as s ic urata da una s c uola dell’infanzia provinc iale e, appunto, dalla s c uola primaria; le due is tituzioni s ono pres s oc hé c ontigue. L a periferia è c ollegata c on N ogaredo c entro da un s ervizio di tras porto nell’ins ieme puntuale e mirato alle es igenze degli alunni. L’INTITOLA ZIONE L a s c uola è denominata “Sc uola P rimaria di N ogaredo”. L’A NDA MENTO DEMOGRA FICO E LE ISCRIZIONI P er il quinquennio è previs to il s eguente andamento demografic o: Classi 1a 2a 3a 4a 5a T otale 2007/08 13 10 10 20 17 70 2008/09 26 13 10 10 20 79 2009/10 14 26 13 10 10 73 2010/11 27 14 26 13 10 90 2011/12 21 27 14 26 13 101 L’ORGA NIZZA ZIONE DEL SERVIZIO SCOLA STICO O RARIO 7 .5 5 – 1 2 .1 5 1 2 .1 5 – 1 4 .0 0 1 4 .0 0 – 1 6 .0 0 L UNEDÌ M ARTEDÌ M ens a inters c uola M ERCOLEDÌ G IOVEDÌ V ENERDÌ S ABATO M ens a inters c uola A ttività fac oltative V iene impartito l’ins egnamento della lingua tedes c a, per due ore s ettimanali in c las s e prima e per tre nelle altre c las s i. L a mens a s c olas tic a è in grado di ac c ogliere fino a 7 0 alunni, per c ui è pos s ibile garantire il s ervizio a tutti i potenziali utenti; i pas ti vengono preparati in altra s ede. L ’organic o dei doc enti, per l’anno s c olas tic o 2 0 0 7 /0 8 , ris ulta definito in 6 e mezzo, un ins egnante di tedes c o per 1 8 ore e uno di religione per 1 0 ore c he c ompleta l’orario a P omarolo, es perti C O N I e dei C omuni per l’educ azione motoria. 10 LA STRUTTURA E LE RISORSE N ell’ins ieme l’edific io ris ponde ai requis iti previs ti dal D .L gs . 6 2 6 e le operazioni di verific a vengono effettuate s is tematic amente da un tec nic o inc aric ato per l’intero I s tituto c omprens ivo. È s tato c os truito nel 1 9 7 5 e s uc c es s ivamente s ono s tate es eguite le operazioni di manutenzione ordinaria e s traordinaria ric hies te dalla normativa. Ris ulta c os ì artic olato: al primo piano: 2 aule, aula ins egnanti, atrio, ripos tiglio per materiale pulizia e s ervizi; al s ec ondo piano: 3 aule, atrio e s ervizi; al piano terra: mens a, aula informatic a, magazzino. L a s uperfic ie es terna è s uffic iente per il gioc o e l’attività s portiva. Sono c onc lus i i lavori di c os truzione della pales tra s ul lato s ud della s c uola a s ervizio delle es igenze della s c uola e della c omunità. L a s c uola, infine, è dotata dei s us s idi di bas e nel c ampo dell’educ azione s c ientific a, all’immagine, al s uono e alla mus ic a. 2. VILLA LA GA RINA L’A MBIENTE È la s ede dell’I s tituto C omprens ivo. P os ta a 2 3 km. da T rento, c omprende le frazioni di C as tellano (8 km – 6 1 8 res identi), P eders ano (3 km – 8 6 6 res identi) e P iazzo (0 , 6 km – 3 9 7 res identi), e c onta una popolazione di 1 .6 3 0 abitanti (3 .5 1 1 per l’intero c omune). L a formazione s c olas tic a è as s ic urata da tre s c uole materne equiparate a V illa L agarina, P eders ano e C as tellano; una s c uola primaria e la s c uola media a V illa L agarina. I l c entro abitato è fac ilmente raggiungibile c on gli autobus di linea c he lo c ollegano s ia c on la vic ina Rovereto s ia c on i paes i limitrofi. LA SCUOLA PRIMA RIA “PA RIDE LODRON” L’INTITOLA ZIONE L a Sc uola P rimaria di V illa L agarina è intitolata a P aride L odron. Paride Lodron, nato il 13 febbraio 1586 in Castel Nuovo e cresciuto nel palazzo di Nogaredo, parroco di Villa Lagarina nel 1612 e principe vescovo di Salisburgo dal 1621 al 1653, condivise pienamente il paradigma politico - teologico del suo tempo, “ il tempo del barocco, il tempo del potere, anche religioso, espresso in assolutismo, in splendore, in grandiosità, il tempo della netta separazione tra le classi sociali, tra il clero e i laici”. Si tratta quindi di una concezione politica e teologica completamente superata grazie al pensiero democratico-liberale, alla riflessione teologica così come si è andata sintetizzando anche nei testi conciliari. In questo Paride è figlio del suo tempo e forse non poteva essere diversamente; tuttavia la sua personalità non si esaurisce in esso. Si tratta di una personalità complessa, di alta levatura, inserita, sia come capo di stato sia come vescovo, nei drammatici avvenimenti della storia europea per tutta la guerra dei trent’anni, guerra che cambiò radicalmente il volto politico e culturale dell’Europa centrosettentrionale. Dentro questo contesto Paride fu cattolico determinato, difensore convinto della teologia tridentina contro i protestanti riformisti. Non fu però un cieco intransigente, tanto che la letteratura protestante posteriore giudicò sempre positivamente, perché tollerante, la sua politica religiosa. Legò pure il suo nome alla costruzione del maestoso duomo di Salisburgo, alla fondazione dell’università di quella città dove studiarono molti italiani e tre posti, nei collegi da lui voluti, furono riservati a studenti della parrocchia di Villa Lagarina. Possedette anche in campo economico un forte spirito d’impresa che si concretizzò in una molteplicità di iniziative, alcune delle quali anche in Val Lagarina: così nel 1626 fece costruire un filatoio e una 11 tintoria sul Cornalè, potenziò gli istituti di credito cercando di venire incontro alle necessità della gente, si preoccupò dell’amministrazione della giustizia creando i Giudici della Pace e della Concordia evitando, così come si legge in un documento dell’epoca, che le grosse spese che venivano sostenute nei tribunali rendessero “ quasi desolate le famiglie”. Infine si interessò anche di scuola garantendo che parte degli interessi della Cappella di S. Ruperto di Villa Lagarina venissero destinati per pagare le spese per il maestro di scuola, che era il sacerdote primissario. Quindi non solo un uomo del suo tempo ma un uomo capace di operare in esso con intelligenza ed operosità, attento anche al benessere della gente lagarina. Da Antonio Passerini - " La nobile pieve di Villa Lagarina" 1994 L’A NDA MENTO DEMOGRA FICO E LE ISCRIZIONI I l bac ino di utenza della s c uola c orris ponde all’intero c omune. P er il quinquennio è previs to il s eguente andamento demografic o: C las s i 1a 2a 3a 4a 5a T otale 2 0 0 7 /0 8 40 39 42 56 41 218 2 0 0 8 /0 9 43 40 39 42 56 220 2 0 0 9 /1 0 35 43 40 39 42 199 2 0 1 0 /1 1 42 35 43 40 39 199 2 0 1 1 /1 2 54 42 35 43 40 214 L a G iunta P rovinc iale c on delibera n. 5 3 0 del 9 marzo 2 0 0 1 ha dis pos to, c on dec orrenza dall'anno s c olas tic o 2 0 0 1 - 2 0 0 2 , la s oppres s ione della s c uola elementare di V illa L agarinaC as tellano "in cons iderazione dell'es iguità della popolazione s colas tica, tale da comportare una difficoltos a articolazione della didattica, s trutturata s u pluriclas s i, e una s cars a pos s ibilità di s ocializzazione per gli alunni. Gli alunni della s cuola s oppres s a di Cas tellano confluis cono s ul ples s o di Villa Lagarina; s ubordinatamente alla pos s ibilità di realizzare un efficace s ervizio di tras porto s colas tico, a quella di Villa Lagarina potrà es s ere affiancata come ulteriore ples s o di riferimento la s cuola di Nogaredo per il tempo neces s ario a cons entire una propos ta divers ificata del tempo s cuola nel ples s o di Villa Lagarina". L’ORGA NIZZA ZIONE DEL SERVIZIO SCOLA STICO O RARIO L UNEDÌ M ARTEDÌ M ERCOLEDÌ G IOVEDÌ V ENERDÌ M ens a inters c uola M ens a inters c uola M ens a inters c uola M ens a inters c uola M ens a inters c uola 8 .0 0 – 1 2 .0 0 1 2 .0 0 – 1 3 .5 0 1 3 .5 0 – 1 5 .5 0 A ttività fac oltative L a mens a funziona pres s o la c ontigua s c uola media; s i tratta di una s truttura di notevoli dimens ioni c he può ac c ogliere, c ontemporaneamente, fino a 1 5 0 utenti; gli alunni della s c uola primaria us ufruis c ono del s ervizio in tempi divers i (doppio turno). L ’organic o del pers onale doc ente ris ulta definito in 2 0 pos ti e mezzo, in aggiunta operano un doc ente a tempo pieno e un doc ente a part time per la lingua ingles e e un doc ente a tempo pieno di religione e uno s pezzone di quattro ore, es perti C O N I e dei C omuni per l’educ azione motoria. LA STRUTTURA E I SUSSIDI Si tratta di un edific io di rec ente c os truzione (1 9 9 1 - 1 9 9 7 ), pregevole anc he s otto il profilo arc hitettonic o e c olloc ato dentro un c omparto urbano partic olarmente ric c o per la s toria religios a e 12 la vita c ulturale di ques ta c omunità: ac c anto alla C hies a P arroc c hiale di S. M aria A s s unta, uno dei più ins igni monumenti baroc c hi del T rentino, troviamo la s c uola dell’infanzia, la s c uola primaria, la s c uola media e il teatro parroc c hiale. Ris ulta c os ì artic olato: piano interrato: pales tra moderna e attrezzata c on relativi s ervizi; piano terra: 6 aule normali, un’aula per s os tegno/rec upero, un laboratorio multimediale (c omputer c ollegati in rete, proiettore), un’interaula, una s ala per i doc enti; al primo piano: 5 aule normali, un’interaula, uno s pazio per la bibliotec a. L ’edific io è c irc ondato da uno s pazio molto ampio, in parte as faltato in parte a verde, s uffic iente per tutte le attività ludic he e s portive. L a s c uola, inoltre, è dotata dei s us s idi di bas e nel c ampo dell’educ azione s c ientific a, all’immagine, al s uono e alla mus ic a. 13 2.2 LA SCUOLA SECONDA RIA DI I° “A NNA FRA NK” L’INTITOLA ZIONE L a Sc uola M edia di V illa L agarina è intitolata a “A nna Frank”. Quando la nostra scuola diventò autonoma, decidemmo di darle il nome di Anna Frank, la giovane ebrea tedesca morta nel lager di Bergen Belsen nel marzo del 1945, che è diventata famosa poi in tutto il mondo grazie alle straordinarie pagine del suo diario, quel diario che le tenne calda compagnia per due anni nell’appartamento clandestino dove restò nascosta con la sua famiglia e con altre quattro persone, prima di essere scoperta, arrestata e deportata. La scrittura di Anna Frank è uno stimolo forte per la memoria individuale e collettiva, per non dimenticare le atrocità del secolo XX, ma nello stesso tempo è un concreto, illuminante esempio della forza comunicativa e dell’energia umana che proprio dalla scrittura promana, resistenza alle difficoltà della vita, aiuto a capire meglio se stessi e gli altri, fonte di pensieri e di orizzonti che oltrepassano il quotidiano. "È un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell’intima bontà dell’uomo. Mi è impossibile costruire tutto sulla base della morte, della miseria, della confusione. Vedo il mondo mutarsi lentamente in un deserto, odo sempre più forte l’avvicinarsi del rombo che ucciderà noi pure, partecipo al dolore di milioni di uomini, eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto si volgerà nuovamente al bene, che anche questa spietata durezza cesserà, che ritorneranno l’ordine, la pace e la serenità”. Anna Frank aveva l’età degli alunni della scuola media: alla sua intelligenza viva, alla sua scrittura semplice e profonda, alla sua vitalità creatrice e generosa abbiamo dedicato la nostra Scuola. NOTE STORICHE D al 1 9 6 2 , anno in c ui la s c uola media è divenuta obbligatoria, gli alunni della D es tra A dige hanno frequentato la Sc uola M edia “P aolo O rs i” di Rovereto. N el 1 9 8 0 /8 1 è s tato is tituito per loro un c ors o s tac c ato, dis loc ato pres s o l’edific io dei padri della C ons olata. N el 1 9 8 1 /8 2 tale c ors o è s tato tras ferito nel nuovo edific io di V illa L agarina, ma amminis trativamente la s c uola è rimas ta inc ardinata alla Sc uola M edia “P aolo O rs i” fino al 1 9 8 5 /8 6 , diventando autonoma s olo nell’anno s c olas tic o 1 9 8 6 /8 7 . P er la s ua c os truzione e ges tione s i è c os tituito un C ons orzio fra i C omuni di V illa L agarina, N ogaredo, N omi e P omarolo c on s ede a V illa L agarina. L’A NDA MENTO DEMOGRA FICO E LE ISCRIZIONI P er il quinquennio è previs to il s eguente andamento demografic o: C las s i 2 0 0 7 /0 8 2 0 0 8 /0 9 2 0 0 9 /1 0 2 0 1 0 /1 1 2 0 1 1 /1 2 1a 102 105 113 88 92 2a 73 102 105 113 88 3a 79 73 102 105 113 T otale 254 280 320 306 293 G li alunni provengono da N omi, P omarolo, Savignano, P eders ano, C as tellano, V illa L agarina, N ogaredo, Sas s o, N oarna, Branc olino. Q ues te loc alità s ono c ollegate c on V illa L agarina da un s ervizio di tras porto nell’ins ieme puntuale. L’ORGA NIZZA ZIONE DEL SERVIZIO SCOLA STICO T empo s c uola di 3 2 unità orarie s ettimanali, artic olate in 6 mattine e un pomeriggio, di at t ivit à curriculare (c urric olo di bas e e opzionale obbligatorio) e 2 unità orarie opzionali fac oltative (c urric olo opzionale) c on at t ivit à di laborat orio. 14 O RARIO L UNEDÌ M ARTEDÌ 8 .0 0 – 1 2 .4 5 1 2 .4 5 – 1 3 .5 8 1 3 .5 8 – 1 5 .4 5 M ens a inters c uola C ors o C 1D e 3B M ens a inters c uola C ors o A 1B e 2B M ERCOLEDÌ G IOVEDÌ V ENERDÌ M ens a inters c uola A ttività fac oltative M ens a inters c uola A ttività fac oltative S ABATO L ’organic o del pers onale doc ente è as s egnato in bas e alla normativa vigente. LA STRUTTURA E LE RISORSE L ’edific io s c olas tic o, c os truito nel 1 9 8 1 , s i pres enta in buone c ondizioni e nel c ors o degli anni s ono s tati effettuati numeros i interventi di manutenzione ordinaria e s traordinaria. Sviluppato s u due piani, è a norma per quanto riguarda la s ic urezza e l’igiene, il s is tema antinc endio, il s uperamento delle barriere arc hitettonic he. L a s truttura è artic olata in 1 0 aule normali, ampie e luminos e, e in numeros i laboratori dove i ragazzi trovano s trumenti c he favoris c ono la verific a e l’approfondimento dei s aperi propos ti nonc hé la pratic a di una didattic a c he vede una s tretta c onnes s ione tra il fare e il s apere. I n partic olare c i s ono: n. 2 laboratori di s c ienze (mic ros c opia e fis ic a, c himic a e biologia) dotati di tavole s c ientific he, modelli anatomic i, materiale audiovis ivo, mic ros c opi, s trumenti per es perimenti di ottic a, mec c anic a e c himic a; n. 2 laboratori di informatic a, per lo s viluppo di progetti multidis c iplinari attravers o l’utilizzo di s upporti multimediali e informatic i; n. 1 laboratorio per l’educ azione artis tic a dotato di arredi, materiali ed attrezzi per l’apprendimento delle tec nic he artis tic he di bas e; n. 2 laboratori di educ azione tec nic a arredati in modo s pec ific o per c ons entire, in uno, l’attività pratic a di falegnameria e di elettrotec nic a e, nell’altro, il dis egno tec nic o c on una dotazione di parallelografi e di modelli di s olidi in legno; n. 1 laboratorio mus ic ale attrezzato per l’as c olto guidato c on impianto s tereo e numeros i dis c hi e c as s ette, vi s ono inoltre s trumenti di vario tipo c he c ons entono agli alunni una c onos c enza diretta dello s trumento mus ic ale; n. 1 bibliotec a utilizzata s oprattutto per attività di ric erc a, di laboratorio e di c ons ultazione; n. 1 videotec a c os tituita da più di c irc a 8 0 0 fra videoc as s ette, C D e D V D c he c omprendono filmati, doc umentari videodidattic i e produzioni realizzate dagli s tes s i alunni; n. 1 aula video c on attrezzatura multimediale; n. 1 aula magna per le attività ludic he dei ragazzi durante la paus a pomeridiana e le riunioni c ollegiali; n. 1 pales tra dotata di attrezzature adeguate per il gioc o della pallavolo, della pallamano e della pallac anes tro, nonc hé di tutte le attrezzature nec es s arie alla pratic a s portiva; in orario non s c olas tic o viene utilizzata da numeros e s oc ietà s portive; n. 1 mens a c on 1 5 0 pos ti e una c uc ina dove vengono direttamente preparati i pas ti; n. 1 s ala ins egnanti, un’aula per i c oordinatori e c ollaboratori del dirigente e 3 uffic i per l’attività amminis trativa dell’intero I s tituto. 3. LA SCUOLA PRIMA RIA DI POMA ROLO A 2 km. da V illa L agarina, c omprende le frazioni di C hius ole (2 km), e Savignano (4 km) e c onta una popolazione di 2 .3 1 0 abitanti. L a formazione s c olas tic a è as s ic urata da una s c uola materna e, appunto, dalla s c uola primaria. 15 L’INTITOLA ZIONE L a Sc uola P rimaria di P omarolo è intitolata a “Remo G alvagni”. Remo Galvagni nacque a Rovereto il 13 aprile 1897 da Luigi Galvagni di Chiusole e da Clotilde Ambrosi di Villa Lagarina. Nel 1898 la famiglia ritornò a Pomarolo, dove rimase fino al 1905 per poi trasferirsi definitivamente a Rovereto. Frequentò il Ginnasio e successivamente l’Istituto nautico di Genova. Scoppiata la prima guerra mondiale, nell’aprile del 1915, attraverso la Vallarsa, raggiunse clandestinamente l’Italia dove si arruolò volontario. Combatté sul Monte Zugna e, successivamente, sul Monte Baldo dove trovò la morte nel dicembre del 1915. L a s c uola venne intitolata a Remo G alvagni il 2 7 ottobre 1 9 2 9 . L’A NDA MENTO DEMOGRA FICO E LE ISCRIZIONI P er il quinquennio è previs to il s eguente andamento demografic o: C las s i 1a 2a 3a 4a 5a T otale 2 0 0 7 /0 8 26 34 32 24 35 151 2 0 0 8 /0 9 25 26 34 32 24 141 2 0 0 9 /1 0 29 25 26 34 32 146 2 0 1 0 /1 1 17 29 25 26 34 131 2 0 1 1 /1 2 27 17 29 25 26 124 L’ORGA NIZZA ZIONE DEL SERVIZIO SCOLA STICO O RARIO L UNEDÌ M ARTEDÌ M ERCOLEDÌ G IOVEDÌ V ENERDÌ M ens a inters c uo la M ens a inters c uola M ens a inters c uola M ens a inters c uola M ens a inters c uola 8 .0 0 – 1 2 .0 0 1 2 .0 0 – 1 4 .0 0 1 4 .0 0 – 1 6 .0 0 A ttività fac oltative V iene impartito l’ins egnamento della lingua ingles e, per due ore in c las s e prima e per tre nelle rimanenti. L ’organic o del pers onale doc ente ris ulta definito in 1 4 pos ti più 9 ore, più un doc ente di lingua ingles e e un doc ente di religione in c omune c on N omi e uno c on N ogaredo. LA STRUTTURA E LE RISORSE L ’edific io s c olas tic o è di rec ente c os truzione (I T E A 1 9 8 8 ) e ris ponde ai requis iti previs ti dal D . L gs . 6 2 6 ; il C omune as s ic ura la manutenzione ordinaria e s traordinaria. È artic olato s u due piani, mentre al piano s eminterrato s i trovano la pales tra (regolare), i relativi s ervizi, un ampio atrio da utilizzare per attività c ollettive. L o s pazio più propriamente di pertinenza della s c uola è c os tituito: al piano rialzato da quattro aule, due interaule e la s ala ins egnanti; al primo piano da c inque, due interaule, la bibliotec a; al piano interrato l’aula multimediale. 16 P er l’attività ludic a e s portiva è dis ponibile uno s pazio es terno, in parte a pias tre e in parte a verde. L a mens a s c olas tic a, ubic ata pres s o il vic ino C entro c ivic o, os pita fino a 8 0 alunni per turno; pres s o il medes imo C entro s i trova pure un’ampia s ala c he può es s ere utilizzata anc he per le funzioni della s c uola. L a s c uola, inoltre, è dotata dei s us s idi di bas e nel c ampo dell’educ azione s c ientific a, all’immagine, al s uono e alla mus ic a. I n relazione all’aumento della popolazione s c olas tic a attes o, il C omune ha programmato un s ignific ativo intervento di ampliamento dell’edific io 17 4. LA SCUOLA PRIMA RIA DI NOMI L’A MBIENTE A 4 km. da V illa L agarina c onta una popolazione di 1 .2 1 0 abitanti. L a formazione s c olas tic a è as s ic urata da una s c uola materna e, appunto, dalla s c uola primaria. L’INTITOLA ZIONE L a Sc uola P rimaria è intitolata a “L uigi V ic entini”. La pittura è uno strumento di conoscenza, uno strumento leggero che costruisce visioni per l’occhio e per la mente. La pittura suscita sensazioni ed emozioni che ci permettono di cogliere aspetti imprevedibili della realtà, compresa la realtà interiore. È dunque significativo che una scuola abbia scelto per sé il nome di un pittore come Luigi Vicentini, (1901-1970) eppure ancora così vivo attraverso i suoi paesaggi, intrisi di caldi colori e di poetiche trasparenze. Luigi Vicentini dipinse la natura della “ sua” Destra Adige e delle montagne trentine con rara partecipazione lirica e riuscì a far diventare il paesaggio specchio dei sentimenti più segreti e insieme più fecondi. Il lago di Cei rappresentato dal Nostro, per esempio, non è più soltanto un’affascinante superficie d’acqua circondata dai boschi, ma una tavolozza che sorprende per le sue variazioni coloristiche legate al volgere delle stagioni e proprio per questo intrecciate con i mutamenti più intimi dell’animo e dei pensieri. Luigi Vicentini restò sempre legato alla sua terra, a parte alcune parentesi lagunari venete, e in qualche modo inseguì tutta la vita il fantasma del genio del luogo interpretando con un colore luminoso il senso vitale delle sue radici. Il paesaggio di Vicentini è sempre aperto, l’orizzonte spinge sempre oltre lo sguardo; crescere in questa prospettiva vuol dire conoscere ed amare il proprio ambiente, la sua immagine e la sua storia, ma vuol dire anche essere capaci di alzare gli occhi e la mente per volare con la fantasia al di là dei limiti del nostro piccolo mondo. L’A NDA MENTO DEMOGRA FICO E LE ISCRIZIONI P er il quinquennio è previs to il s eguente andamento demografic o: C las s i 1a 2a 3a 4a 5a T otale 2 0 0 7 /0 8 19 9 4 13 12 57 2 0 0 8 /0 9 13 19 9 4 13 58 2 0 0 9 /1 0 9 13 19 9 4 54 2 0 1 0 /1 1 15 9 13 19 9 65 2 0 1 1 /1 2 6 15 9 13 19 62 L’ORGA NIZZA ZIONE DEL SERVIZIO SCOLA STICO O RARIO L UNEDÌ M ARTEDÌ M ERCOLEDÌ G IOVEDÌ V ENERDÌ M ens a inters c uola M ens a inters c uola M ens a inters c uola M ens a inters c uola M ens a inters c uola 8 .0 0 – 1 2 .0 0 1 2 .0 0 – 1 4 .0 0 1 4 .0 0 – 1 6 .0 0 A ttività fac oltative V iene impartito l’ins egnamento della lingua tedes c a, per due ore in c las s e prima e per tre nelle rimanenti. L ’organic o, per l’anno s c olas tic o c orrente, è di 5 doc enti più uno a tempo parziale per 1 5 ore di s ervizio, più un ins egnante di religione in c omune c on P omarolo e un ins egnante di tedes c o. 18 LA STRUTTURA E LE RISORSE L ’edific io è s tato interamente ris trutturato ed ampliato s ec ondo i più aggiornati parametri di s ic urezza e vivibilità. N ello s tes s o edific io, ac c anto alla s c uola s ono predis pos ti i loc ali per la bibliotec a c ivic a c he s arà aperta a breve. G li arredi s ono s tati in buona parte rinnovati ed è previs to un c ompleto e qualific ato piano di c ompletamento dell’arredamento. 19 5. CA LENDA RIO PER L’A NNO SCOLA STICO 2007/08 INIZIO DELLE LEZIONI 12 SETTEMBRE 2007 FESTIVITA ’ (oltre le domenic he e non ric adenti nei periodi di vac anza): 1 novembre 2 0 0 7 O gnis s anti 8 dic embre 2 0 0 7 Fes ta dell’I mmac olata C onc ezione 2 5 aprile 2 0 0 8 Fes ta della liberazione 1 maggio 2 0 0 8 Fes ta del lavoro 2 giugno 2 0 0 8 A nnivers ario della Repubblic a VACANZE: N atalizie: P as quali: dal 2 1 dic embre 2 0 0 7 al 5 gennaio 2 0 0 8 c ompres i dal 2 0 al 2 6 marzo 2 0 0 8 c ompres i VA CA NZE E A DA TTA MENTI DEL CA LENDA RIO SCOLA STICO DELIBERA TE DA L CONSIGLIO D’ISTITUTO: V ac anze: 4 e 5 febbraio 2 0 0 8 2 4 aprile 2 0 0 8 le lezioni avranno luogo s olo in orario antimeridiano nei giorni s eguenti: 1 2 , 1 3 e 1 4 s ettembre 2 0 0 7 e 9 e 1 0 giugno 2 0 0 8 TERMINE DELLE LEZIONI 10 GIUGNO 2008 T otale dei giorni di lezione: 2 0 4 20 6. ORGA NIZZA ZIONE DEL COLLEGIO DOCENTI PRESIDENTE Dirigente Scolas tico Paolo Goffo COLLA BORA TRICE DEL DIRIGENTE Prof. Bianca Stella Mos catelli con incarico di curare l’autovalutazione I l C ollegio D oc enti può ritrovars i per s ezione delle Sc uole P rimarie, della Sc uola Sec ondaria o U nitario, a s ec onda delle nec es s ità o opportunità. FUNZIONI STRUMENTA LI 1. area dell’intercultura: 2. area dei bis ogni educativi s peciali: 3. area dell’informatizzazionedella didattica: INCA RICHI SPECIA LI ο Teres a Rigotti ο Sara Miorelli DEL PROGETTO D’ISTITUTO: s eguita dall’I ns . Ancilla Dominici – s enza funzione ins . Lorena Barberi prof. Luigi Thiella referente per l’educazione alla s alute referente per l’educazione alla s olidarietà COORDINA MENTO Bigi Patrizia Brus co Roberta Mars ili Loredana Mos cadelli Bianca Stella Paris i Erminia Virone Antonino COMITA TO PER LA VA LUTA ZIONE DEL SERVIZIO DEI DOCENTI M embri effettivi: Albertini Annalis a Paris i Agnes e Virone Antonino Zocchio Carmen M embri s upplenti: 1. La Montagna Maria Carolina 2. Stedile Marzia RA PPRESENTA NZA SINDA CA LE A ZIENDA LE COMPONENTE DOCENTI Rigotti Teres a Spagnolli Gigliola Virone Antonino Zobele Maria Rita 21 QUA DRO DEGLI INCA RICHI Sede Coordinatore di plesso Presidente Consiglio Interclasse Stesura verbali Interclasse Addetto sicurezza Responsabile Rappresentante Antincendio f acile Mensa Primo Soccorso consumo Responsabile sussidi didattici e audiovisivi Responsabile B iblioteca Alunni Responsabile B iblioteca Insegnanti e Videoteca Parisi F. Tovazzi M. Parisi F. Marzadro B. Responsabile Aula Inf ormatica Nogaredo Parisi E. Parisi E. Manfredi A. Tamanini S. Dosso C. Tovazzi M. Marzadro B. Bertoldi C. Casari F. Villa Lagarina Bigi P. Scottini C. Rigotti T. Ceschi E. Baldo D. Spagnoli G. Gasperotti G. Cescotti G. Parisi A. Battistotti L. Poggi M. Miorelli S. Bettini G. Faes B. Pomarolo Marsili L. Scarfiello G. Grandi C. Cimini F. Sinibaldi A. Stoffella P. Dominici A. Dominici A. Zandonai A. Pederzini I. Dosso L. Frapporti M. Frapporti M. Laitempergher R. Virone A. Virone A. Virone A. Thiella L. (per DVD) Nomi Scuola Media Istituto 22 Carollo P. Prosser M. Scottini P. Baldo P. Marzadro F. Marsili L. Setti A. Brusco R. Pedezini I. Manzana G. Brusco R. Zobele M.R. Laitempergher R. Setti A. Coordinatore di plesso: Virone Antonino Virone A. Virone A. Moscatelli B. Coordinatori Consigli di Classe Zocchio C. 1A Virone A. - 2A Scarpato A. – 3 A Vaia F. - 1B Candioli L.– 2B Manica I. - 3B La Montagna M.C. – 1C Moscadelli B.2C Miorandi C. – 3C Stedile M. – I D Monaco A. Segretari Consigli di Classe 1A Chiusole C. – 2A Di Murro A. – 3A Aldrighettoni E. – 1B Zocchio C. – 2B Sostanzino G. – 3B de Vilos T. – 1C Francescani A.M. – 2C Maffei L. – 3C Angeli G. – 1D Monaco A. Coordinatrice Assistenti Educatori Zandonai Angela // Thiella L. (informatica) Aldrighettoni E. (aula artistica) Moscadelli B. (aula scienzebiologia) Zocchio C. e Maffei L. (aula scienze-fisica) Chiusole C. (palestra) Responsabil e strumenti musicali Gasperotti G. Angeli G. (aula musica) COMMISSIONI DEL COLLEGIO DOCENTI COMMISSIONE 1. 2. 3. 4. 5. Auto valutazione Intercultura Educazione alla Salute VUC e Informatica Commissione solidarietà INSEGNANTE BIGI PATRIZIA LA MONTAGNA MARIA CAROLINA MARSILI LOREDANA MOSCADELLI BIANCA STELLA PARISI ERMINIA SETTI ALESSANDRA BARBERI LORENA BATTISTOTTI LAURA DI MURRO MARIA ANTONIETTA DOMINICI ANCILLA DOSSO CRISTINA DOSSO LUCIA ALBERTINI ANNALISA MANFREDI ANNAMARIA MANZANA GABRIELLA MARZADRO BRUNA RIGOTTI TERESA MIORANDI CRISTINA BARBERI LORENA BETTINI GIULIANA CRISTIANO UMBERTO FAES BARBARA FRAPPORTI MILENA LA MONTAGNA MARIA CAROLINA MARZADRO BRUNA PARISI FULVIA THIELLA LUIGI ZANDONAI ANGELA BRUSCO ROBERTA CANDIOLI LARA CASARI FIORENZA LUZZI PATRIZIA MIORELLI SARA STOFELLA PAOLA 23 24 CONSIGLIO DELL’ISTITUZIONE Dirigente s colas tico Rappres entanti genitori GOFFO PAOLO ADAMI ROBERTO Pres idente AGOSTI NI BARBARA BARONI DANI ELA Vice Pres idente BENVENUTI GI GLI OLA DELAI TI LODOVI CO SALVADORI LI NA TODESCHI MARCO ZANDONAI BEATRI CE Rappres entanti docenti DOMI NI CI ANCI LLA LA MONTAGNA MARI A CAROLI NA MARSI LI LOREDANA MOSCADELLI BI ANCA STELLA PARI SI AGNESE PARI SI ERMI NI A PEDERZI NI I VA ZOCCHI O CARMEN Rappres . pers . non docente CONZATTI EUGENI A GALVAGNI LUI SA GIUNTA ESECUTIVA Dirigente Scolas tico Funzionaria amm.va Rappres entanti Genitori GOFFO PAOLO Pres idente CONZATTI EUGENI A ADAMI ROBERTO ZANDONAI BEATRI CE Rappres entanti docenti MOSCADELLI BI ANCA STELLA Rappres . pers . non docente GALVAGNI LUI SA COMMISSIONE MENSA Pres idente ADAMI ROBERTO Componente genitori: SC U O L A P RI M A RI A N O G A RE D O 4A SC U O L A P RI M A RI A N O G A RE D O 5A SC U O L A P RI M A RI A L .V I C E N T I N I N O M I 4 A SC U O L A P RI M A RI A L .V I C E N T I N I N O M I 4 A SC U O L A P RI M A RI A R.G A L V A G N I P O M A RO L O SC U O L A P RI M A RI A V I L L A L A G A RI N A 3 A SC U O L A P RI M A RI A V I L L A L A G A RI N A 4 C SC U O L A M E D I A A .FRA N K V I L L A L A G A RI N A T O M A SI C I N ZI A FE L L E R M A RI A T E RE SA BA T T I ST O T T I M A RI N A D E L A I T I BA RBA RA 3B BO RT C I N ZI A L O SS A N G E L I N A SC RI N ZI M O N I C A 1B A G O ST I N I BA RBA RA Componente docenti: SC U O L A P RI M A RI A N O G A RE D O T O V A ZZI M O RE N A SC U O L A P RI M A RI A L .V I C E N T I N I N O M I ZO BE L E M A RI A RI T A SC U O L A P RI M A RI A R.G A L V A G N I P O M A RO L O M A RZA D RO FRA N C E SC A SC U O L A P RI M A RI A V I L L A L A G A RI N A C E SC H I E L E N A SC U O L A M E D I A A .FRA N K V I L L A L A G A RI N A V I RO N E A N T O N I N O REGOLA MENTO DELLA COMMISSIONE MENSA D’ISTITUTO 1 . P er c ons entire un c ontrollo più ac c urato del s ervizio delle mens e s c olas tic he, il C ons iglio dell’I s tituzione des igna le C ommis s ioni M ens a per ogni Sc uola c he abbia il s ervizio attivo. E s s e s ono c ompos te da genitori e da ins egnanti delle ris pettive Sc uole c he pres tano la loro opera 25 2. 3. 4. 5. 6. 7. 26 volontariamente e gratuitamente. L e C ommis s ioni M ens a nel loro ins ieme c os tituis c ono la C ommis s ione M ens a dell’I s tituto. C ias c una C ommis s ione deve es s ere c ompos ta da almeno due pers one, almeno 1 genitore ed un ins egnante addetto alla s orveglianza durante il s ervizio mens a, des ignate dal C ons iglio dell’I s tituzione e nominati dal P res idente del C ons iglio dell’I s tituzione, c he pres iede le s edute della C ommis s ione M ens a d’I s tituto. L a C ommis s ione viene nominata, di regola, di s eguito all’ins ediamento di ogni rinnovato C ons iglio dell’I s tituzione Sc olas tic a, s alvo le s urroghe di genitori i c ui figli non frequentino più la s c uola e di ins egnanti tras feriti o c es s ati dal s ervizio. L e C ommis s ioni M ens a di c ias c una Sc uola fanno riferimento al P res idente del C ons iglio dell’I s tituzione ed al D irigente Sc olas tic o per le loro s egnalazioni. I l P res idente del C ons iglio dell’I s tituzione ed il D irigente Sc olas tic o c oordinano le loro valutazioni ed azioni a favore della migliore e più effic ac e c ollaborazione c on il C omprens orio della V allagarina nel merito. L a C ommis s ione può verific are: il ris petto della tabella dietetic a in vigore (c orris pondenza del menù del giorno, del mes e), lo s volgimento generale del s ervizio, in partic olare pulizia del loc ale refettorio, delle s uppellettili, degli arredi, modalità del s ervizio di dis tribuzione pas to, rapporto del pers onale di c uc ina c on gli alunni, eventuali modi e orari del s ervizio; le c aratteris tic he organolettic he delle pietanze, verific a del gus to, dell’as petto, della pres entazione del piatto; I s opralluoghi, di norma 1 al mes e, devono es s ere effettuati c ollegialmente (almeno due c omponenti) durante la dis tribuzione dei pas ti, c on pos s ibilità di as s aggio. P er ulteriori c ontrolli è opportuno c onc ordare la pres enza del Res pons abile del C omprens orio. A lle c uoc he pos s ono es s ere ric hies te s piegazioni relative al modo individuale di c uc inare i c ibi e s ervire le pietanze. T utti i dati ed i rilievi ris ultanti dai s opralluoghi verbalizzati nel modulo s c hema allegato devono es s ere inviati per is c ritto all’U ffic io di Segreteria dell’I s tituto per la valutazione del P res idente del C ons iglio dell’I s tituzione e del D irigente Sc olas tic o e c omunque una c opia deve es s ere tras mes s a al C omprens orio della V allagarina. L a C ommis s ione può ric hiedere o c onvoc are inc ontri c on i Res pons abili del C omprens orio per eventuali propos te, s egnalazioni o s uggerimenti al fine di migliorare il s ervizio s tes s o, formulare propos te di A ggiornamento e di progettazione educ ativa al C ollegio D oc enti. LE SCELTE CULTURALI E PEDAGOGICHE 27 I CARATTERI E I FINI DELLA SCUOLA DI BASE L a C os tituzione italiana s anc is c e all’art. 3 4 c he "l’is truzione inferiore impartita per almeno otto anni è obbligatoria e gratuita" e all’art. 3 c he "è compito della Repubblica rimuovere gli os tacoli di ordine economico e s ociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impedis cono il pieno s viluppo della pers ona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e s ociale del Paes e". A l raggiungimento di ques te finalità è diretta e ordinata la s c uola di bas e nella s ua impos tazione educ ativa e didattic a, nelle s ue s trutture, nei s uoi c ontenuti programmatic i. 1. LA SCUOLA PRIMA RIA . “L a s c uola P rimaria ha per s uo fine quello di promuovere nei fanc iulli e nelle fanc iulle l’ac quis izione di tutti i tipi di linguaggio e un primo livello di padronanza delle c onos c enze e delle abilità…aiutando il pas s aggio dal s apere c omune al s apere s c ientific o.E ’ il luogo in c ui c i s i abitua a radic are le c onos c enze (s apere) s ulle es perienze (il fare e l’agire). La s cuola Primaria as s icura obbligatoriamente a tutti i fanciulli le condizioni culturali, relazionali, didattiche e organizzative idonee a “rimuovere gli os tacoli di ordine economico e s ociale che impedis cono il pieno s viluppo della pers ona umana” (art. 3 della Cos tituzione). Es s a concorre a praticare i valori del reciproco ris petto, della partecipazione, della collaborazione, dell’impegno competente e res pons abile, della s olidarietà; ins egna a tutti i fanciulli l’alfabeto dell’integrazione affettiva della pers onalità e pone le bas i per una immagine realis tica ma pos itiva di s è.” (I ndicazioni Nazionali – Riforma Sis tema s colas tico 2003) QUA LE BA MBINO? L a s c uola primaria s i offre, ai bambini e alle bambine c he la frequentano, c ome luogo dove poter c ompiere importanti es perienze di formazione e di apprendimento, e c ome s pazio in c ui c os truire s ignific ative relazioni di c onvivenza c on gli altri. L e es perienze c he il bambino vivrà quotidianamente nell’ambiente s c olas tic o lo aiuteranno ad es s ere in grado di s tabilire rapporti affettivi di natura pos itiva nei c onfronti di altri bambini e degli adulti; lo aiuteranno a s uperare il proprio egoc entris mo per c ominc iare a c omprendere i diritti e gli interes s i degli altri imparando a tenerne c onto, ac c ettandoli e ris pettandoli c ome egli c hiede c he avvenga per i propri; lo aiuteranno a s aper ac c ettare e ris pettare gli altri nella loro divers ità, diventando c apac e via via di as c oltare, aiutare, realizzare forme di lavoro di gruppo e a c onfrontars i c on idee e opinioni divers e. Q ues to bambino imparerà a prendere l’iniziativa e a c ompiere s c elte c on motivazione, potrà diventare c ons apevole dei propri impegni, abituars i a non dipendere troppo dagli impuls i e anzi a c ontrollarli, imparerà a perc epirs i s empre più res pons abile delle proprie azioni e a es aminare ragionevolmente le diffic oltà per poterle s uperare e migliorars i. L e attività c he gli ins egnanti della s c uola primaria s c elgono e predis pongono per gli alunni mirano a porre le bas i per la graduale c onquis ta di abilità, c onc etti e modalità d’indagine es s enziali alla c res c ita pers onale e alla c omprens ione del mondo, quali: la padronanza di mezzi es pres s ivi e linguis tic i nec es s ari a c apire e a fars i c apire, ad es primers i e a c omunic are; la c apac ità di os s ervare e s tudiare fatti e fenomeni della realtà attravers o approc c i e s trumenti di tipo s c ientific o, logic o, matematic o; l’opportunità di c onos c ere e di es primers i attravers o la mus ic a, le arti, il movimento, il gioc o, la tec nologia e tanto altro anc ora. Bambini e bambine vengono e vivono a s c uola c on as pettative e bis ogni c omuni e c ondivis i, ma anc he prec is i e s pec ific i, in ragione dell’età, dell’ambiente di provenienza, della s toria e delle 28 c aratteris tic he individuali. D i loro s i vuole c ogliere e promuovere le qualità e la s pontaneità, ins ieme es igendo il ris petto delle pers one, delle c os e, delle buone regole, del lavoro da s volgere. A tutti la s c uola intende dare l’opportunità di avvic inars i ai valori della gius tizia e della libertà, della s olidarietà e della pac e, della natura e della bellezza, c hiamando a tras porli in c onvinzioni e modi di agire pers onali. 2. LA SCUOLA SECONDA RIA DI I GRA DO (MEDIA ) "La s cuola media concorre a promuovere la formazione dell’uomo e del cittadino s econdo i principi s anciti dalla Cos tituzione e favoris ce l’orientamento dei giovani ai fini della s celta dell’attività s ucces s iva." (Legge n. 1859/62). L a s c uola media s i c aratterizza c ome: a) Sc uola della formazione dell’uomo e del c ittadino. Per questo: s i preoc c upa di offrire oc c as ioni di s viluppo della pers onalità in tutte le s ue direzioni; favoris c e la c onquis ta di adeguate c onos c enze dis c iplinari, abilità e c ompetenze logic he, s c ientific he e operative. b) Sc uola c he c olloc a nel M ondo. aiuta l’alunno ad ac quis ire un’immagine s empre più c hiara ed approfondita della realtà s oc iale, geografic a ed ec onomic a. c ) Sc uola c he orienta c onduc e, per gradi, l’alunno ad una s empre più c hiara c onos c enza di s é, lo guida alla c onquis ta della propria identità, lo mette nelle c ondizioni di operare s c elte realis tic he nell’immediato e nel futuro; lavora affinc hé c ompleti la s ua preparazione c ulturale di bas e; pone le premes s e per l’ulteriore educ azione permanente e per il s uc c es s ivo impegno s c olas tic o. Per questo: Per questo: Q uale ragaz z o? D elineare il profilo di un alunno al termine della s c uola media è un atto c he s i pres enta al c ontempo c omples s o e ris c hios o per almeno tre ragioni. I nnanzitutto perc hé c iò pres uppone la riduzione a norma della pluralità di es perienze attravers o, e mediante, la quale s i è formato il ragazzo e delle mille s oggettività c he entrano ed es c ono dalle aule; poi perc hé i tre anni delle medie s i c onfigurano non più, c ome in pas s ato, c ome la c onc lus ione di un c ic lo, ma c ome una parentes i breve fra un prima e un dopo molto più lunghi e dunque, quas i c ertamente più formanti; infine perc hé non s empre c ’è uniformità di intenti e di vedute fra gli ins egnanti, e fra ins egnanti e genitori. C iononos tante - e proprio perc hé in ques ta fas e di rapidi mutamenti fuori e dentro la s c uola è bene e doveros o aprire il c onfronto fra tutte le c omponenti c he la frequentano - la c omples s ità e il ris c hio rappres entano una s fida c he va ac c ettata, purc hé s e ne c olga poi il ris ultato c ome l’avvio di una rifles s ione più ampia e duratura. I mmaginiamo dunque c ome potrebbe es s ere, all’us c ita della nos tra s c uola media un/a ragazzo/a tipo c he l’abbia vis s uta normalmente, s ia nel s ens o della frequenza c he dell’impegno di s tudio (ec c o una prima normalizzazione...) e c he non abbia inc ontrato in ques to perc ors o os tac oli extras c olas tic i c he l’abbiano fortemente c ondizionato/a (ec c one un’altra…). I l ritratto c he ne ris ulta è ovviamente parados s ale, es s endo la s omma di tante pic c ole virtù e attitudini e c ondizioni alle quali ognuno può as pirare ma c he giammai potrebbero trovars i, mos truos amente, tutte riunite in uno/a. I l ragazzo/a tipo s i ris olve dunque in un s oggetto c ollettivo c he rias s ume in s é un’intera c omunità di s tudenti. A llegro, gioviale, generos o, premuros o vers o gli altri, ris pettos o di s é, dei s uoi pros s imi e delle c os e c he lo c irc ondano, ha vis s uto tre anni in un ambiente s ereno e ras s ic urante, c he lo ha fatto c res c ere e s tar bene, s enza per ques to ignorare le tens ioni, i c onflitti, il c aric o di s offerenza c he c aratterizzano il mondo entro il quale s i muove. Si è formato una forte c os c ienza politic a ed ec ologic a della s toria, c he gli permette di c apire a s uffic ienza di appartenere ad una c omunità di individui vers o la quale s i c oltivano diritti e doveri e alla quale s i ridà quanto s i ric eve; e di muovers i in un c ontes to naturale al quale s i deve ris petto e del quale s i c onos c ono potenzialità e limiti. 29 H a vis s uto la s c uola c ome uno s pazio per molti vers i ec c entric o, inattuale, dove ha c ominc iato a perdere c ertezze e verità e ad apprezzare il dubbio e c hi al dubbio l'ha abituato; dove ha imparato c he l’autorità dell’adulto non ris iede nel s uo ruolo, ma nel s uo s apere, nella c apac ità c he ha di tras metterglielo, nella dis ponibilità ad as c oltarlo e c apirlo; dove ha potuto c onfrontars i c on la pluralità del mondo adulto. H a intes o c he lì ogni affermazione diventa un problema, e c he ogni problema può es s ere affrontato e (fors e) ris olto; c he il s otterfugio non paga, lo s tudio è fatic a, ma non s i è mai s oli; c he ognuno può trovare il modo di realizzars i; infine c he il s ilenzio vale (molto) più del c hias s o e c he c hi grida di più non ha per ques to ragione. H a ac quis ito un buon c ontrollo di s é, c onos c e il s uo c orpo e la s ua s es s ualità (ris petto ai quali molti tabù s ono c aduti, s os tituiti da una s eria e franc a informazione), c oltiva i s uoi s entimenti liberamente e s enza s ens i di c olpa, s a c ogliere le differenze fra mas c hile e femminile, s ulle quali ha s aputo c os truire buone amic izie e qualc he amore. H a fatto es perienza - s enza ric avarne frus trazioni o narc is is mi - di quanto può fare e dare; ha c ompres o c he il lavoro manuale può es s ere ric c o di s oddis fazioni tanto quanto quello intellettuale ma anc he c he l’uno s enza l’altro s i perdono; c ominc ia a intravedere quale potrà es s ere il s uo futuro profes s ionale. A ma il c onfronto e l’agonis mo, ma non l’antagonis mo; l’eleganza e il gus to nell’atteggiars i, ma non l’apparire. H a affinato di molto i s uoi s ens i e la c apac ità di apprezzare il bello in tutte le s ue es pres s ioni: artis tic he, letterarie, s c ientific he, fis ic he. H a amato la lettura (leggendo o s entendo leggere), lo s c rivere (s uo o di altri), il c inema e il teatro, la mus ic a e la danza, il dis egno, le tec nic he manuali, la c apac ità di c ogliere l’ordine nel dis ordine (la s c ienza), l’es tetic a dei numeri (la matematic a), la geometria dei gioc hi. Buon c onos c itore dei linguaggi, li c apis c e e li us a, li s monta e rimonta c on abilità. H a imparato ad es s ere c reativo ed inventivo nella ric erc a delle s oluzioni ai problemi s uoi, s c olas tic i e non. H a pratic ato attività s portive, tante e divers e, e fors e ne ha s c elto una c he lo aiuterà ad es s ere più forte e s ic uro di s e s tes s o. H a imparato ad us are le nuove tec nologie informatic he, s ia per s c rivere c he per c omporre tes ti, c os truire ipertes ti, progettare, navigare in rete s enza fetic is mi o paure, ben s apendo c he c iò implic a c omunque s aper s c rivere e leggere bene. M a s a anc he muovers i intelligentemente nel s uo pic c olo ambiente quotidiano, fatto di s trade, di uffic i e negozi, di moduli e pratic he, di c ampagne e di bos c hi, di mac c hine e attrezzi, di c hies e e mus ei, di pers one e animali. È c omunque c ittadino del mondo, ha fatto l’es perienza del viaggio, c onos c e l’importanza delle lingue s traniere e s i è s forzato di us arle, ama metters i a c onfronto c on c ulture divers e dalla s ua, s apendo dis tinguere, apprezzare, c apire, c onc iliare divers ità e s olidarietà. H a intravis to infine c he a s c uola - ma fors e non s olo lì - la qualità è meglio della quantità, avendo avuto modo di fare (s oprattutto nei laboratori) es perienze intens e c he l’hanno s egnato; e a c apire c he s enza la s c uola non è fac ile ac quis ire un s ens o religios o della vita c he permetta di trovare la s alvezza (c ioè la s alute) in quel poc o c he s i fa. 30 IL RUOLO DELLA FAMIGLIA NEL PROGETTO EDUCATIVO DELLA SCUOLA IL RUOLO DEI GENITORI NEL PROGETTO EDUCA TIVO DELLA SCUOLA . L e/gli ins egnanti dell’I s tituto, c ons apevoli della nec es s ità di operare in s tretta c ollaborazione c on le famiglie degli alunni, ribadis c e c he i genitori s ono una c omponente vitale e prezios a nel proc es s o educ ativo c he ha c ome protagonis ti i bambini e i ragazzi delle nos tre s c uole. Sappiamo quanto nei giovani s ia grande il bis ogno di es s ere ac c ompagnati dagli adulti , di es s ere valorizzati e inc oraggiati, ma anc he c orretti. È per ques to c he la nos tra s c uola vuole porre la gius ta attenzione alla c ollaborazione e al dialogo c on i genitori, c ondizione irrinunc iabile per realizzare un progetto educ ativo nel quale i ragazzi pos s ano ritrovare ac c ordo e c omplementarietà nei mes s aggi e nei valori propos ti in famiglia e a s c uola . D iventa dunque importante il c oinvolgimento e la partec ipazione non formali, ma s os tanziali, dei genitori. P erc hé ques to avvenga i doc enti s i impegnano a: es primere la propria offerta formativa; motivare il proprio intervento didattic o; es plic itare le s trategie, gli s trumenti di verific a, i c riteri di valutazione; c omunic are periodic amente ai genitori degli alunni gli es iti delle princ ipali prove di verific a e i progres s i nei proc es s i di s oc ializzazione e di apprendimento dei loro figli; c onfrontars i c on i genitori nelle attività c he ric hiedono la loro c ollaborazione. I genitori s i impegnano a: c onos c ere l’offerta formativa; c onos c ere gli es iti delle princ ipali prove di verific a effettuate dai doc enti; c onos c ere, tramite gli ins egnanti e i genitori rappres entanti, l’andamento c omples s ivo dell’ attività didattic o educ ativa; es primere pareri e propos te; c ollaborare c on la s c uola nelle attività programmate. La c ollaborazione potrà avvenire anc he attravers o pic c ole attenzioni quotidiane, quali: c ontrollare periodic amente il materiale s c olas tic o degli alunni; abituare i bambini a non s prec are le c os e proprie e quelle della c omunità; dedic are poc hi minuti per s fogliare il libretto delle c omunic azioni, da us are anc he per informare la s c uola s u quanto riguarda i bambini e i ragazzi; abituare i bambini e i ragazzi ad arrivare a s c uola in orario; educ are all’as c olto e all’es pos izione orale; gratific are i bambini valorizzando il loro lavoro anc he attravers o il c ontrollo periodic o dei loro quaderni e dei prodotti s c olas tic i; aiutare i bambini e i ragazzi s eguendoli nello s tudio a c as a, s enza però s os tituirs i a loro nell’es ec uzione dei c ompiti; non far pes are l’errore, ma utilizzarlo c ome oc c as ione per riflettere e ragionare ins ieme; dis c utere c on gli ins egnanti, nelle s edi opportune, eventuali inc omprens ioni o divergenze, s enza c oinvolgere i bambini. L ’impegno s c olas tic o c omporta un notevole dis pendio di energie fis ic he, per ques to oc c orre as s ic urare ai bambini e ai ragazzi un numero adeguato di ore di ripos o. È importante c he le famiglie partec ipino agli inc ontri as s embleari, ai periodic i c olloqui informativi e ai perc ors i di formazione organizzati dalla s c uola c ome oc c as ione di c onfronto s ulle problematic he educ ative. I genitori s ono chiamati ad es s ere protagonis ti, in collaborazione con tutti i docenti, nella realizzazione delle s eguenti attività: c onfronto relativo all’identific azione degli obiettivi formativi per la progettazione del P iano di s tudio pers onalizzato ( oc c orre c ondividere i traguardi c ons iderati s ignific ativi nel perc ors o di maturazione del ragazzo); 31 c ompilazione del P ortfolio delle c ompetenze individuali: s trumento c he ac c ompagna il perc ors o s c olas tic o di c ias c un alunno; P otranno inoltre es s ere eletti negli organi c ollegiali della s c uola quali: c ons iglio di I s tituto; c ons iglio di c las s e; c ons iglio di I nterc las s e. 32 LE SCELTE PEDAGOGICHE ED ORGANIZZATIVE 1. LA SCUOLA PRIMA RIA L e s c uole primarie dell’is tituto s i ric hiamano alle s eguenti s c elte pedagogic he ed organizzative. a) La pluralit à dei docent i L a pluralità dei doc enti, in quanto ris ors a al s ervizio di un c urric olo ric c o e artic olato, viene c onfermata c ome valore pos itivo e c entrale della s c uola primaria, ponendo però attenzione: a c ontenere entro limiti ac c ettabili il numero degli ins egnanti c he intervengono nelle c las s i; ad es tendere la pluralità dei doc enti c on una c omples s ità gradualmente c res c ente durante l’intero perc ors o s c olas tic o; a garantire l’unitarietà dell’ins egnamento attravers o una progettazione didattic a c orres pons abile, c on regole e s tili c ondivis i di relazione educ ativa. b) La qualit à dell’of f ert a f ormat iva P er arric c hire e qualific are l’offerta formativa vengono inc entivati progetti di qualità, quali, ad es empio: alimentare nei bambini il piac ere della lettura, c on il potenziamento delle bibliotec he s c olas tic he; educ are alla c reatività, c on l’alles timento e lo s viluppo di laboratori; favorire l’inc ontro c on le nuove tec nologie, nei laboratori multimediali; inc rementare l’us o intelligente dei beni c ulturali, artis tic i ed ambientali offerti dal territorio; attivare progetti e laboratori di educ azione mus ic ale e teatrale; promuovere un perc ors o integrato nel c ampo dell’educ azione motoria e s portiva. L a qualità degli interventi è garantita attravers o una attenta programmazione c he vede i doc enti c us todi dell’unitarietà del progetto formativo. c) Il mont e orario annuale I l c urric olo di bas e obbligatorio è di 8 9 1 ore per l’intero c ors o della s c uola P rimaria, c orris pondenti ad un orario s ettimanale di 2 7 ore. L a propos ta dell’I s tituto prevede 2 8 ore di c urric olo di bas e uguali per tutti. Su ric hies ta delle famiglie è previs ta, inoltre, un’offerta opzionale fac oltativa aggiuntiva fdi 6 6 ore annue pari a due ore s ettimanali. d) Curricolo e programmazione disciplinare T utti i doc enti dell’I s tituto C omprens ivo elaborano ins ieme un C U RRI C O L O U N I T A RI O relativamente alle divers e dis c ipline di ins egnamento, un c urric olo c he indic a le c apac ità, le c ompetenze e le c onos c enze di bas e in un perc ors o c ontinuo e progres s ivo c he interes s a l’intero c ors o del I C ic lo di I s truzione (6 – 1 4 anni). L ’elaborazione del C urric olo unitario d’ I s tituto tiene c onto delle indic azioni nazionali per i piani di s tudio pers onalizzati c on attenzione all’es perienza profes s ionale dei doc enti, della realtà territoriale e della s toria delle s c uole, ris pettando il grande valore della loro s toria e della s toria della s c uola di bas e, c ompres i i s uoi prec edenti programmi. L ’elaborazione dellC urric olo D is c iplinare d’I s tituto è affidata ai G ruppi di lavoro in c ors o nel pres ente anno s c olas tic o c ui va fatto riferimento anc he per i piani di lavoro annuali in atto. Res ta un obiettivo di s is tema la realizzazione di un c lima pos itivo nella vita quotidiana della s c uola, organizzando forme di lavoro di gruppo e di aiuto rec iproc o e favorendo l’iniziativa, l’autodec is ione, la res pons abilità pers onale degli alunni. e) La relazione L ’attività s c olas tic a è organizzata in modo da dare a c ias c un alunno l’opportunità di s perimentare momenti di s oc ializzazione dentro e oltre la propria c las s e. A tal fine, oltre ad una attenta organizzazione ed alla valorizzazione di momenti quali l’ac c oglienza, la paus a, l’inters c uola e la 33 mens a, s ono previs te attività di c las s i aperte, per gruppi opzionali, attività di educ azione alla s alute, progetti, vis ite guidate, giornate ec ologic he, s portive ec c . I doc enti provvedono a ges tire in c onc reto tali attività c on la migliore utilizzazione delle dis ponibilità, delle c ompetenze e delle es perienze, in un quadro di effic ac e c ollaborazione profes s ionale. 34 e) Gli ambit i disciplinari L a s uddivis ione delle dis c ipline in ambiti è una logic a c ons eguenza della pluralità dei doc enti ed è oc c as ione di arric c himento delle propos te formative e di piena valorizzazione delle c ompetenze profes s ionali dei doc enti T uttavia ques to può c onc retamente c omportare una ges tione affannos a e s egmentata del tempo, un’artic olazione degli ambiti dis c iplinari c ome s pazi poc o integrati fra loro, una pres enza di modelli e di ritmi didattic i non s empre adeguati ai bis ogni degli alunni. P er evitare ques ti peric oli i doc enti attivano progetti tras vers ali alle varie dis c ipline, programmano in modo unitario l’attività formativa, organizzano l’orario in modo da garantire tempi s uffic ientemente ampi e non s egmentati. f ) La cost it uzione degli ambit i L e dis c ipline, di norma, s ono aggregate in ambiti c os ì artic olati: a) per le c las s i a modulo: ambito della lingua italiana; ambito della matematic a e delle s c ienze; ambito della s toria, della geografia e degli s tudi s oc iali. b) per le c las s i a tempo pieno: ambito della lingua italiana, dell’educ azione all’immagine, della s toria, della geografia e degli s tudi s oc iali; ambito della matematic a e delle s c ienze. I doc enti pos s ono valutare l’opportunità di aggregare la geografia all’area della matematic a e delle s c ienze avendo però c ura di garantire l’unitarietà dell’area antropologic a tramite una programmazione c omune. A llo s c opo di artic olare in modo equilibrato la pluralità dei doc enti, nei moduli è pos s ibile as s egnare tutti gli ambiti a due ins egnanti per c las s e e s uddividere l’area della s toria, della geografia e degli s tudi s oc iali c ome nelle c las s i a tempo pieno. L ’educ azione mus ic ale, l’educ azione motoria e l’educ azione all’immagine s ono aggregate a uno degli ambiti s ec ondo c riteri di affinità epis temologic a e effic ac ia didattic a (c ompetenze dei doc enti). g) I t empi delle discipline attività opzionali discipline/ambiti di insegnamento del curricolo comune discipline L ingua I taliana M atematic a I nformatic a e tec nologia Storia e G eografia Sc ienze M us ic a M otoria I mmagine – c omples s ivamente Lingua St raniera (t edesco o inglese) Religione C attolic a o A ttività A lternative mont e ore annuo 198 165 33 99 66 165 art icolazione gruppi alunni C las s i “ “ “ “ “ 9 9 max * 66 “ “ L aboratori di L ingua L aboratori di M atematic a 33 L aboratori di A ttività E s pres s ive o motorie 6 7 (6 6 ) Gruppi varia comp. “ 35 * nelle c las s i quinte viene introdotto l’ins egnamento della s ec onda lingua s traniera c on un ora di s ec onda lingua. L a prima lingua è l’ingles e nelle SS.P P . di P omarolo e V illa L agarina, il tedes c o nelle SS.P P . di N ogaredo e N omi. L ’orario dei doc enti, previa programmazione, può es s ere artic olato in maniera fles s ibile s u bas e bis ettimanale, in mis ura non ec c edente le quattro ore. N ella programmazione dell’orario s ettimanale o bis ettimanale, in pres enza di progetti c omuni, il tempo di ins egnamento di c ias c una dis c iplina può es s ere dis tribuito c on fles s ibilità nel c ors o dell’anno purc hé s ia nel ris petto del monte ore annuo da dedic are alle s ingole dis c ipline, del relativo piano di lavoro annuale e della s c ans ione quadrimes trale della valutazione degli alunni. h) L'organizzazione delle classi e dei moduli L ’orario d’ins egnamento per gli ins egnanti primaria è c os tituito da 2 4 ore s ettimanali di attività, di c ui 2 2 ore di ins egnamento e due ore dedic ate alla programmazione didattic a da attuars i in inc ontri c ollegiali dei doc enti di c ias c un modulo. L a programmazione s i propone: il pers eguimento degli obiettivi s tabiliti, predis ponendo un’organizzazione didattic a adeguata alle effettive c apac ità ed es igenze di apprendimento degli alunni; la verific a e la valutazione dei ris ultati; l’unitarietà dell’ins egnamento. A ll’interno dello s tes s o modulo organizzativo gli ins egnanti operano c ollegialmente e s ono c ontitolari della c las s e o delle c las s i c ui il modulo s i riferis c e. G li ins egnanti di lingua s traniera e di religione as s umono la c ontitolarità delle c las s i in c ui operano; per ques to garantis c ono, almeno ogni bimes tre e per c ias c una c las s e, un inc ontro di programmazione, valutazione e verific a, c ongiuntamente c on gli altri ins egnanti di c las s e. O gni c las s e avrà inoltre un doc ente c he c os tituirà un punto di riferimento e di c oordinamento, in partic olare nei rapporti c on le famiglie; l’ins egnante c oordinatore s arà indic ato dal gruppo doc ente. i) La cont emporaneit à: un’opport unit à per t ut t i I n c ias c un ples s o s c olas tic o, c alc olando la differenza fra le ore di attività (c ompres o il tempo per il pas to e per la paus a pomeridiana) e le ore di s ervizio di c ui dis pongono i doc enti, ris ulta un numero di ore c he c os tituis c e il tempo di c ontemporaneità c he potranno es s ere as s egnate alle c las s i tenendo c onto delle es igenze emergenti. Q ues to tempo viene ges tito in termini progettuali per: favorire l’ins erimento degli alunni in s ituazione di handic ap; fornire s trumenti e c ontenuti mirati agli alunni c he pres entano s pec ific he diffic oltà; favorire il lavoro di gruppo e una didattic a attiva, es igenze partic olarmente forti in pres enza di c las s i numeros e; arric c hire l’offerta formativa. 2. LA SCUOLA SECONDA RIA DI I GRA DO LE SCELTE ORGA NIZZA TIVE I l C ollegio doc enti individua, ogni anno, le modalità per un’artic olata ges tione del tempo s c uola. L ’orario delle lezioni deve armonic amente organizzare i c urric uli dis c iplinari, l’utilizzo degli s pazi dis ponibili nella s truttura e la pluralità dei doc enti. I l c ollegio, a ques to s c opo, adotta s oluzioni funzionali quali: un’attenta dis tribuzione delle ore d’ins egnamento, relative a c ias c una dis c iplina, nella c os truzione dell’orario s ettimanale delle lezioni; l’alternanza, nell’artic olazione dell’orario, di attività dis c iplinari divers e affinc hé le giornate s c olas tic he non ris ultino troppo pes anti, s oprattutto nei giorni in c ui s ono previs te lezioni pomeridiane; la c olloc azione oraria c ontemporanea di più dis c ipline per l’organizzazione di laboratori, c on lo s volgimento di attività es s enzialmente pratic he; 36 la programmazione s ettimanale dell’utilizzo, per tutte le c las s i, delle aule s pec iali. L ’orario s c olas tic o delle c las s i è c os ì artic olato: O RARIO L UNEDÌ M ARTEDÌ 8 .0 0 – 1 2 .4 5 1 2 .4 5 – 1 3 .5 8 1 3 .5 8 – 1 5 .4 5 M ens a inters c uola C ors o C 1D e 3B M ens a inters c uola C ors o A 1B e 2B M ERCOLEDÌ G IOVEDÌ V ENERDÌ M ens a inters c uola A ttività fac oltative M ens a inters c uola A ttività fac oltative S ABATO 37 Le discipline e le ore set t imanali d’insegnament o sono: Attività curriculari: am biti d’inse gnam e nto Discipline LINGUISTIC O – ESPR ESSIVO It aliano Lingua st raniera: t edesco e inglese ANTR O PO LO GIC O – AMBIENTALE St oria e Geograf ia MATEMATIC O TEC NIC O ESPR ESSIVO Attività opzionali obbligatorie M onte ore s ettimanali M onte ore annuo A rtic olazione gruppi alunni 5 165 C las s e 3 +3 99 + 99 C las s e 4 132 C las s e 5 165 C las s e 2 66 C las s e 2 66 C las s e 2 66 C las s e 1 33 C las s e It aliano-St oriaGeograf ia 1 +1 66 Mat emat ica 1 33 Mat emat ica e scienze Tecnologia e inf ormat ica Educazione musicale Educazione f isica Religione/at t ivit à alt ernat ive C las s i o gruppi di varia c ompos izione G ruppi di varia c ompos izione 2.2 LE SCELTE PEDA GOGICHE a) La pluralit à dei docent i P er tutti i c ors i è previs ta la pres enza di 8 o 9 doc enti per le s eguenti dis c ipline: italiano, s toria e geografia, lingua s traniera tedes c o, lingua s traniera ingles e, s c ienze e matematic a, educ azione tec nic a, educ azione artis tic a, educ azione mus ic ale, educ azione fis ic a. P er tutte le c las s i, ad ec c ezione degli alunni c he, per s c elta, non intendono avvalers i di tale ins egnamento, è previs ta anc he la pres enza di un doc ente di religione. L ’as s egnazione dei doc enti alle c las s i tutela la c ontinuità dell’ins egnamento e la garantis c e, nei limiti del pos s ibile. b) La qualit à dell’of f ert a f ormat iva L a s c uola pone al c entro del c ontratto formativo i s eguenti punti di attenzione: • qualità della formazione - gli obiettivi alla bas e della programmazione didattic a di c ias c una c las s e s ono mirati s ulle finalità di una s c uola media c he s ia al c ontempo educ ativa, formativa e orientativa; • qualità delle relazioni - la c ollegialità, la c ollaborazione, la tolleranza, la s olidarietà e l’altruis mo s ono valori dominanti per c reare un c lima di benes s ere c aratterizzato dal c oinvolgimento e dalla partec ipazione attiva di tutti i s oggetti; • qualità dell’ambiente - l’as s unzione di res pons abilità e di c ompetenze c os tituis c ono un pres uppos to indis pens abile per un maggior ris petto vers o s e s tes s i, vers o gli altri e vers o le s trutture c on le quali s i interagis c e; L ’attività didattic a e educ ativa è c aratterizzata da una forte attenzione a tutti gli elementi innovativi c he pos s ono es s ere rec epiti c ome s timolo per ac c res c ere la motivazione e l’interes s e degli alunni. 38 In • • • • • partic olare: utilizzazione di programmi informatic i nell’ins egnamento di tutte le dis c ipline; inc entivazione dell’operatività nelle attività didattic he quale momento fortemente educ ativo; programmazione attenta e mirata delle us c ite dalla s c uola per vis ite guidate, viaggi di is truzione, partec ipazioni a s pettac oli teatrali e/o mus ic ali; ampliamento dell’attività s portiva c on ore di lezione integrative di s c i alpino e nordic o, pallavolo, atletic a e altri c ors i c he variano ogni anni; organizzazione di inc ontri, aperti anc he al pubblic o, c on pers onaggi s ignific ativi, s pes s o ges titi dagli alunni c on un ruolo attivo. c) I programmi disciplinari A ttravers o la programmazione c oordinata del c ollegio doc enti e dei c ons igli di c las s e i programmi delle s ingole dis c ipline vengono adeguati alle s pec ific he es igenze ambientali. T utte le aree dis c iplinari hanno formulato un c urric olo di s tudio c he prevede la trattazione di vari c ontenuti a partire dalla c las s e prima della s c uola primaria fino ad arrivare alla c las s e terza della s c uola media. I c ontenuti, c onc ordati dai doc enti dei due ordini di s c uola, c onduc ono gli alunni a raggiungere progres s ivamente le c ompetenze nec es s arie per il pros eguimento degli s tudi nelle s c uole s ec ondarie di s ec ondo grado. C ias c una c ompetenza è dec linata in termini di c onos c enza ed abilità c he c ias c un doc ente è tenuto a verific are nei s uoi livelli es s enziali. O gni anno s c olas tic o il c ons iglio di c las s e, es aminata la s ituazione iniziale c on tes t d’ingres s o di varia natura, adegua la programmazione c urric olare generale delle proprie c las s i ai bis ogni effettivi degli alunni, evidenzia gli obiettivi, i c ontenuti, il metodo di lavoro, gli s trumenti utilizzati, le modalità di verific a e i c riteri di valutazione per c ias c una materia. T ale programmazione è parte integrante della doc umentazione prodotta da ogni c ons iglio di c las s e e, previa ric hies ta al dirigente s c olas tic o, è dis ponibile per i genitori. L a valutazione periodic a dell’andamento c omples s ivo dell’azione didattic a ne verific a l’effic ac ia, proponendo, s e nec es s ario, opportune mis ure e/o modific he per adeguarla alle divers e es igenze emers e. A lla bas e della programmazione educ ativo- didattic a di c ias c una c las s e s ono s empre pres enti le mete formative generali fis s ate dal c ollegio dei doc enti, mete c he s i c onfigurano quali obiettivi tras vers ali per tutte le materie e verific abili in ogni ambito. Q ues ti s tes s i obiettivi, c alibrati s ec ondo il proc es s o evolutivo dell’alunno e artic olati nell’arc o del triennio, s ono rias s umibili nei s eguenti punti. 39 CLA SSE PRIMA CLA SSE SECONDA Obiettivi intermedi Obiettivi intermedi 1) conoscere i propri compagni; 1) socializzare ed integrarsi nel gruppo classe/scuola; CLA SSE TERZA Obiettivi intermedi 1) acquisire la capacità di analizzare il proprio comportamento ed autocontrollarsi perché responsabili delle proprie azioni; 2) inserirsi attivamente nel nuovo ambiente-scuola; 2) usare struttura e strumenti scolastici con educazione e 2) sviluppare le capacità di giudizio, autovalutazione ed rispetto; autonomia nel ragionare; 3) curare la propria persona; 3) utilizzare materiale e libri di testo in modo puntuale e 3) essere capaci di motivare le proprie scelte; funzionale; 4) usare correttamente il diario scolastico e i libri di testo; 4) comportarsi in maniera corretta e responsabile in qualsiasi 4) abituarsi allo studio sistematico ed approfondito; momento, verso compagni e personale scolastico; 5) intervenire con ordine durante conversazioni e verifiche 5) gestire, autocontrollati, le attività di gruppo. 5) saper analizzare in modo ragionato il percorso del orali; lavoro svolto; 6) imparare a lavorare con diligenza da soli e assieme agli altri; 7) abituarsi alla puntualità nel portare tutto il materiale occorrente e nell’esecuzione del proprio lavoro; 8) servirsi della struttura e degli strumenti scolastici con educazione e rispetto; 9) comportarsi in modo corretto e responsabile in qualsiasi momento, verso i compagni e verso il personale della scuola. Obiettivi f inali Obiettivi f inali 1) sviluppare le capacità di ascolto, attenzione e comprensione; 2) sviluppare le capacità di espressione, comunicazione, scrittura, lettura ed iniziare l’uso dei linguaggi specifici; 1) Potenziare le capacità di ascolto, attenzione, comprensione I) servirsi di codici differenziati; e logica; 2) comprendere e usare linguaggi corretti ed appropriati nelle 2) sviluppare la capacità espressiva nell’uso di linguaggi varie discipline; specifici; 3) potenziare le abilità nella manualità e nella pratica 3) sviluppare le capacità di sportiva; memorizzazione ed astrazione; Obiettivi f inali confronto, 3) essere capaci di memorizzare, rielaborare, astrarre, collegare, sintetizzare, analizzare e criticare con riferimenti interdisciplinari; 4) stimolare lo spirito di osservazione e le capacità logiche; 4) organizzarsi in modo autonomo e funzionale; 4) studiare con impegno e continuità; 5) organizzarsi in modo ordinato, preciso e senza continui 5) lavorare con impegno per utilizzare le proprie capacità; 5) acquisire un metodo di lavoro approfondito ed controlli; autonomo; 6) esprimersi e comportarsi rispettando le regole comuni; 6) esprimersi con adeguatezza e coerenza rispetto alle regole 6) esprimersi con adeguatezza e coerenza rispetto alle comuni; regole comuni; 7) educare alla collaborazione, tolleranza e solidarietà e al 7) assumere un comportamento di collaborazione, tolleranza, 7) assumere un comportamento di collaborazione, senso di responsabilità verso se stessi e verso gli altri; solidarietà e responsabilità verso se stessi e gli altri; solidarietà e tolleranza e di responsabilità verso se stessi e gli altri; 8) accettare il diverso da sé; 8) accettare il diverso da sé; 8) accettare il diverso da sé; 40 osservazione, 9) gestire l’errore per migliorare se stessi; 9) con la guida dell’insegnante, gestire l’errore per 9) gestire l’errore per migliorare se stessi; migliorare se stessi; 10) conoscere ed aver coscienza di sé (orientamento 10) conoscere le proprie attitudini, capacità e possibilità 10) essere coscienti della propria identità personale, delle scolastico). (orientamento scolastico) proprie attitudini, capacità e possibilità; essere capaci di scegliere il proprio futuro in modo ragionato e motivato (orientamento scolastico). 41 d) Le ore di compresenza E ’ previs ta ll’opportunità di utilizzare la c ontemporanea pres enza di più doc enti, s ullo s tes s o gruppo di alunni, nell’orario previs to per le attività opzionali obbligatorie. È il c ons iglio di c las s e c he elabora all’inizio di ogni anno il piano delle attività da s volgere durante ques te ore. Solitamente le ore vengono dedic ate a: integrazione della normale attività didattic a c on l’approfondimento di partic olari tematic he; interventi differenziati s u pic c oli gruppi di alunni c he nec es s itano della revis ione di taluni argomenti e ulteriori es erc itazioni; attività di c arattere interdis c iplinare dedic ate a iniziative in aree quali il metodo di s tudio, l’educ azione alimentare, l’educ azione s es s uale, l’arc heologia, l’as tronomia, le tos s ic odipendenze, lo s tudio d’ambiente ed altro anc ora. f ) Le at t ivit à di laborat orio D all’anno s c olas tic o 1 9 9 0 - 9 1 la Sc uola M edia ha elaborato all’interno dell’offerta formativa attività laboratoriali propos te nell’orario s ettimanale. A ttualmente gli is c ritti hanno la pos s ibilità di frequentare in un pomeriggio della s ettimana altre due ore, oltre le 3 2 ore previs te dal tempo s c uola del c urric ulo obbligatorio. C hi frequenta può us ufruire della mens a e del tras porto. L e finalità educ ative generali s ono le s tes s e c onc ordate dal c ollegio dei doc enti per le attività dis c iplinari: s viluppare e potenziare la c apac ità di entrare in rapporto c on i c ompagni e i doc enti; c omportars i res pons abilmente nei c onfronti delle pers one e dell’ambiente; ac quis ire un metodo di lavoro organizzato e autonomo, prec is o e effic ac e; s viluppare la c apac ità di us are linguaggi, s trumenti e tec nic he delle s ingole dis c ipline in modo appropriato, s ic uro e pers onale. N on è nec es s ario frequentare per l'intero anno s c olas tic o; res ta intes o c he, ac c ettata l'is c rizione, la frequenza è obbligatoria nel periodo programmato per l’attività. A tutti gli alunni vengono propos ti dei ques tionari in c ui s ono elenc ati i laboratori attivati e dove indic ano le loro preferenze, s oprattutto in relazione ai loro interes s i. L ’organizzazione s egue una proc edura c onc ordata dai doc enti nelle riunioni dis c iplinari e c ollegiali del prec edente anno s c olas tic o. L’of f erta di da tti ca del l e a tti v i tà opzi ona l i L e attività propos te hanno le s eguenti c aratteris tic he c omuni: • s ono c onformi al piano dell'offerta formativa; • s ono interes s anti e motivanti per gli alunni, ma nello s tes s o tempo ric hiedono impegno e s ono utili per lo s viluppo c ognitivo, affettivo, relazionale; • s ono c ons iderate importanti s ia dalla s c uola c he dalla famiglia; • s i rivolgono a tutti gli alunni c on le loro divers e es igenze, c omprendendo s ia attività di s viluppo c he attività di rec upero; • s i c onc iliano c on i tempi dei c ompiti a c as a e c on altre attività frequentate dalla maggioranza degli alunni; • arric c his c ono la valutazione dell'alunno c ertific ando le s ue abilità; • s ono monitorate dai doc enti e dagli utenti in itinere, per migliorare s empre l’offerta. Caratteris tiche dei gruppi di lavoro e durata delle attività • s ono attività per c las s i aperte; • s ono attività divers ific ate per gruppi di alunni c oetanei o meno; • hanno durata bimes trale o quadrimes trale, s ec ondo la tipologia dell’attività; • c omportano un impegno s ettimanale di 2 ore (4 ore s e s i us a la fles s ibilità didattic a in regime di autonomia s c olas tic a). 42 Fas i e criteri dell’organizzazione 1. I l c ollegio dei doc enti, in relazione all’organic o dell’is tituto, s tabilis c e prioritariamente i criteri per: • l’attivazione del laboratorio: non s ono ammes s i laboratori c on un numero di is c ritti minore di 1 0 ; • l’as s egnazione del numero dei doc enti oc c upati nell’attività : un doc ente ogni 1 0 alunni; • la ripetizione dell’attività nel c ors o dell’anno da 1 a 4 volte per ris pondere alle es igenze di is c rizione; • il numero di alunni per turno: c ompres o tra 1 0 e 1 5 ( s alvo ec c ezioni c on ragionevole motivazione es plic itata in s ede di organizzazione) 2. P res entazione delle attività fac oltative alle famiglie. I doc enti , nel mes e di gennaio, propongono le attività per il s uc c es s ivo anno s c olas tic o ed indic ano s u un modulo appos itamente predis pos to: • • • • • • il titolo dell’attività; i prerequis iti degli allievi s ulla bas e delle c ompetenze ric hies te ( I , I I o I I I media); il numero degli alunni, minimo/mas s imo, ric hies to per lo s volgimento dell’attività; la durata dell’attività; eventuali c os ti a c aric o delle famiglie per tras porti, materiali, is c rizione ad es ami..; s ommarie indic azioni delle attività programmate... 2. L ’alunno c ompila la ric hies ta di is c rizione indic ando fino ad un mas s imo di 5 attività, s enza un’ordine di preferenza. • • Si ric orda c he l’is c rizione è c ondizionata dall’organic o d’is tituto e dal numero totale di is c ritti a c ias c un laboratorio. L a c onferma dell’is c rizione è data alle famiglie entro la fine del mes e di giugno dell’anno s c olas tic o in c ors o. 3. I l c ollegio dei doc enti, in relazione all’organic o dell’is tituto e c ons iderata la numeros ità delle is c rizioni a c ias c un laboratorio, dec reta: • • • l’attivazione del laboratorio; l’as s egnazione del numero dei doc enti oc c upati nell’attività; la ripetizione dell’attività nel c ors o dell’anno. 4. I l C ons iglio di c las s e è informato s ulle is c rizioni dei propri alunni ( per le c las s i prime s i fa riferimento ai maes tri della s c uola primaria di provenienza): • • può es primere un parere riguardo alle ric hies te es pres s e; può, s e nec es s ario, intervenire pres s o le famiglie s uggerendo modific he alle ric hies te di is c rizione effettuate. 5. I doc enti titolari delle attività approvate dal C ollegio vis ionano l’elenc o degli is c ritti per verific are e c onfermare: • • • il numero mas s imo di alunni ric hies to per lo s volgimento dell’attività e il numero dei turni s ulla bas e della numeros ità degli is c ritti; l’eventuale eliminazione di is c rizioni e/o ac c ettazione delle ripetenze; il c alendario, c irc a la durata dell’attività (inizio e fine di c ias c un turno). 6. Segue la c ompilazione del quadro delle is c rizioni, c ompres o mens a, tras porti ... 7. L e famiglie, informate dell’avvenuta is c rizione, entro il mes e di s ettembre s ono c hiamate a c onfermare le is c rizioni nel tipo, nel numero e nel periodo indic ato loro. • • L a c onferma c omporta la frequenza obbligatoria. Ritiri o c ambiamenti s ono ac c ettati dal dirigente s olo in c as i ec c ezionali e c on motivate ragioni. 43 Nel cors o dell’anno s colas tico I doc enti , titolari dei laboratori : – – – adattano e pers onalizzano la programmazione dei c ontenuti indic ati alle famiglie al momento dell’is c rizione; valutano l’attività e c ertific ano le abilità ac quis ite e gli obiettivi formativi raggiunti; es primono un c ons iglio orientativo per validare la s c elta fatta o per s uggerire ulteriori perc ors i o es perienze formative divers e L ’ins ieme delle Uni tà di Apprendi mento effettivamente realizzate, c on le eventuali differenziazioni c he s i fos s ero res e opportune per s ingoli alunni, dà origine al P i a no di Studi o P ersona l i zza to, c he res ta a dis pos izione delle famiglie. 44 L e attività opzionali pos s ono variare di anno in anno in relazione alle ris ors e umane dis ponibili. A ttualmente gli ambiti propos ti s ono i s eguenti: AMBITI ATTIVITÁ PROPOSTE PITTUR A SU STO FFA : laboratorio artistico AR TISTIC O DEC O R AZIO NI DI NATALE: laboratorio artistico DEC O R AZIO NE SU LEGNO : laboratorio artistico TEC NIC O E INFO R MATIC O LEGNO E MO DELLISMO : laboratorio te cnico-pratico C O STR UZIO NE E PUBBLIC AZIO NE DI PAGINE W EB: laboratorio te cnologico-inform atico C HIMIC A: laboratorio scie ntifico pratico MATEMATIC O E SC IENTIFIC O MIC R O SC O PIA: laboratorio scie ntifico pratico FISIC A SPER IMENTALE: laboratorio scie ntifico pratico GIO C HI MATEMATIC I: laboratorio SPO R TIVO MO UNTAIN BIKE: laboratorio con attività e ste rna pe r l’uso de lla bicicle tta STEP – DANZA MO DER NA: attività in pale stra TEDESC O ATTR AVER SO C ANZO NI E FILM: laboratorio di lingua te de sca KEY ENGLISH TEST: laboratorio di lingua ingle se con ce rtificazione LINGUISTIC O – ESPR ESSIVO FIT 2: laboratorio di lingua te de sca con ce rtificazione VUC UMPR A': il giornale de lla scuola GIU’ DAL PALC O : laboratorio te atrale C LUB LETTUR A: laboratorio e spre ssivo GIO C HI LINGUISTIC I: laboratorio e spre ssivo MUSIC ALE LABO R ATO R IO DI MUSIC A 45 3. L'ORGA NIZZA ZIONE DELLE A TTIVITÀ A LTERNA TIVE DELL’INSEGNA MENTO DELLA RELIGIONE CA TTOLICA - SCUOLA PRIMA RIA E MEDIA P remes s o c he lo Stato as s ic ura l’ins egnamento della religione c attolic a nelle s c uole di ogni ordine e grado, in c onformità all’ac c ordo c he apporta modific he al C onc ordato L ateranens e, i genitori degli alunni (o c hi ne fa le vec i) es erc itano la s c elta di avvalers i o non avvalers i, per i propri figli, dell’ins egnamento della religione c attolic a. C ontes tualmente a ques ta s c elta il genitore c he dic hiara di non avvalers i, es erc ita anc he la s c elta delle attività alternative all’ins egnamento della religione c attolic a nell’ambito di ques te quattro pos s ibilità: attività didattic he e formative; attività di s tudio e/o ric erc a individuale c on as s is tenza di pers onale doc ente; libera attività di s tudio e/o ric erc a s enza as s is tenza di pers onale doc ente (non applic abile alla s c uola primaria o media); us c ita dalla s c uola. I n relazione al tipo di s c elta operata dalla famiglia la s c uola adotta le s eguenti s oluzioni: Sc elta A : gli ins egnanti della c las s e frequentata dall’alunno "non avvalentes i" elaborano uno s pec ific o programma di "attività didattic he formative" da s volgere c on l’alunno s tes s o durante l’orario des tinato all’ins egnamento della religione c attolic a. I l piano di lavoro può riferirs i ai princ ipi e valori univers ali previs te nelle c arte delle dic hiarazioni dei diritti dell’uomo e dei bambini, a perc ors i di educ azione ambientale e alla s olidarietà. N el c as o di alunne/i s traniere/i pos s ono es s ere definiti piani di lavoro per l’approfondimento della c onos c enza della lingua italiana o anc he di approfondimento della c ultura di provenienza o della lingua madre. Sc elta B: durante le lezioni di religione, un ins egnante della c las s e (o del ples s o) as s is te l’alunno “non avvalentes i” nell’es ec uzione di attività di s tudio e/o ric erc a individuale. Sc elta D : durante le lezioni di religione l’alunno "non avvalentis i" es c e dalla s c uola o pos tic ipa l’entrata s ec ondo indic azioni s c ritte rilas c iate dai genitori. P er fac ilitare ques to tipo di s oluzione, la s c uola provvede, nel limite del pos s ibile, a c olloc are le lezioni di religione alla prima o all’ultima ora del turno antimeridiano o pomeridiano. 46 LA PROGRAMMAZIONE I programmi della s c uola elementare del 1 9 8 5 e quelli della s c uola media del 1 9 7 9 affermano c on forza il valore della programmazione educ ativa e didattic a intes e c ome s trumenti per individuare le c aratteris tic he del c ontes to s oc io- c ulturale nonc hé le c ondizioni di partenza degli alunni. O ra, poic hé gli is tituti c omprens ivi non s ono anc ora la s c uola di bas e ma una “federazione” di s c uole c he, s ia pure in un c ontes to pedagogic o e organizzativo unitario, mantengono le loro s pec ific he identità, ne c ons egue, per quanto riguarda la programmazione, c he i perc ors i c onc reti c he i due s egmenti dell’I s tituto (s c uola primaria e s c uola media) s eguono s ono parzialmente divers i, almeno s otto il profilo organizzativo. L’ISTITUTO Q ues to livello interes s a il c ollegio dei doc enti c he può funzionare in modo unitario o artic olars i in s ezioni, dipartimenti dis c iplinari, c ommis s ioni di lavoro. I n partic olare: a) a livello unit ario elabora il progetto di is tituto ed es prime il proprio parere in ordine alla c arta dei s ervizi e al regolamento provvede alla s c elta dei s us s idi (ac quis ito il parere dei c ons igli di interc las s e della s c uola primaria e della s ezione s c uola media del c ollegio dei doc enti); indic a, attravers o il progetto di is tituto, i c riteri generali relativi all’es erc izio dell’autonomia didattic a, organizzativa, di ric erc a, s perimentazione e s viluppo; indic a, attravers o il progetto di is tituto, le modalità e i c riteri per la valutazione periodic a dei ris ultati c ons eguiti, ris petto agli obiettivi prefis s ati, provvedendo all’analis i dei proc es s i e dei ris ultati (autoanalis i di is tituto); nomina le c ommis s ioni e approva, s u propos ta degli ins egnanti c oordinatori, il relativo piano di lavoro; adotta il piano di aggiornamento dell’is tituto; elegge il c omitato di valutazione del s ervizio; formula al c ons iglio di is tituto una propos ta per la ripartizione del fondo di is tituto (quota c omune, quota s c uola media, quota s c uola primaria); formula i c riteri generali relativi allo s volgimento delle attività funzionali all’ins egnamento e delle “4 0 ore” di c ui al C C P L ; individua le funzioni obiettivo, le c ompetenze e i requis iti per l’ac c es s o, i doc enti c ui as s egnarle, le modalità di es erc izio. b) a livello sezione scuola primaria – scuola secondaria di I° formula propos te in ordine al c alendario s c olas tic o, alla formazione e alla c ompos izione delle c las s i; definis c e l’orario s ettimanale delle lezioni; prevede l’artic olazione degli impegni annuali (c ons iglio di c las s e - interc las s e, as s emblee di c las s e, programmazione di modulo, programmazione dis c iplinare, piano di utilizzo delle “4 0 ore” di c ui al C .C .P .L .); delibera l’utilizzo del fondo di is tituto nell’ambito delle entrate di c ompetenza; definis c e il piano operativo relativo all’utilizzo delle “4 0 ore”; organizza i laboratori; elabora il piano delle attività integrative, dei viaggi di is truzione, delle vis ite guidate; attribuis c e gli inc aric hi s pec ific i a livello di ples s o o s c uola; 47 c ura l’operatività per l’autoanalis i d’is tituto; proc ede all’adozione dei libri di tes to. c) a livello di commissioni di lavoro e gruppi di st udio L e c ommis s ioni s ono una artic olazione del C ollegio c ui partec ipano tutte/i le/i doc enti dell’I s tituto, c on rappres entanza di tutte le Sc uole in ogni c ommis s ione. Sono c os tituite s u argomenti ritenuti di attualità e s ignific ato fondamentale nel delineare il profilo formativo da pers eguire, s ia c on la definizione degli s trumenti, s ia nel fis s are gli obiettivi per il futuro. O gni c ommis s ione avrà c ura di: - O perare una ric ognizione delle azioni in c ors o e delle attes e diffus e; - D i formulare delle ipotes i di lavoro da c onfrontare e da valutare; - D i formulare una propos ta artic olata di azione e/o metodo da proporre al C ollegio. A lc une c ommis s ioni hanno c ompiti operativi più s tringenti c on nec es s ità di rac c ordo e c oordinamento generale delle politic he dell’I s tituto (P rogetto, A uto valutazione) per ques to dovranno valutare l’opportunità di c os tituire gruppi di lavoro s nelli per il raggiungimento degli obiettivi c he s i daranno. A ltre c ommis s ioni (I nterc ultura, H andic ap e dis agio) trovano operatività nelle ins egnanti c on inc aric o funzionale agli obiettivo del progetto di I s tituto. L e/gli c oordinatric i/ori hanno il ruolo di c ondurre il dibattito delle c ommis s ioni, di redarre il verbale, di predis porre la relazione finale al c ollegio doc enti, di formulare propos te al dirigente per il buon funzionamento delle s tes s e c ommis s ioni, di fis s are il c alendario delle s edute s uc c es s ive alla prima e di darne avvis o alla s egreteria per gli as petti organizzativi c ons eguenti. C opia del verbale verrà c ons egnato al dirigente dopo ogni s eduta. 2. LA SCUOLA PRIMA RIA A ll’attività generale del c ollegio dei doc enti s eguono altri quattro livelli di programmazione. a) La programmazione di plesso. I doc enti definis c ono le s c elte formative ed organizzative di c ias c una s c uola c on partic olare attenzione: ai progetti e alle attività c omuni (perc ors i teatrali, mus ic ali, s portivi, vis ite guidate e viaggi di is truzione, iniziative di educ azione alla s alute, …); all’utilizzo e alla ges tione dei tempi e degli s pazi c ollettivi (ac c oglienza, s orveglianza, mens a, inters c uola; al c alendario delle attività c ollegiali c he interes s ano l’intera s c uola. b) La programmazione di modulo. C on s c adenza s ettimanale i doc enti dello s tes s o modulo o c las s e s i c onfrontano s u: l’unitarietà dell’ins egnamento; le attività interdis c iplinari e tras vers ali; l’utilizzo delle ore ec c edenti l’ins egnamento frontale e il s ervizio mens a; gli interventi individualizzati a favore degli alunni portatori di handic ap o s vantaggiati; l’adeguamento degli obiettivi s tabiliti dai programmi alle effettive c apac ità ed es igenze di apprendimento degli alunni; c) La programmazione per ambit i disciplinari. I doc enti dello s tes s o ambito dis c iplinare dell’intero is tituto (s ezione s c uola primaria) s i riunis c ono, di norma una volta al mes e, per uno s c ambio rec iproc o di es perienze, informazioni, materiali in ordine alle s ingole dis c ipline. d) La programmazione individuale O gni doc ente adegua alla realtà delle s ingole c las s i i perc ors i, individua i metodi, i materiali e i s us s idi più adatti, verific a l’azione didattic a programmata . 48 49 3. LA SCUOLA SECONDA RIA DI I GRA DO A nc he per la s c uola media all’attività generale del c ollegio dei doc enti s eguono altri tre livelli di programmazione. a) Il consiglio di classe "I l c ons iglio di c las s e c os tituis c e l’organo c ompetente a realizzare il c oordinamento degli interventi delle s ingole dis c ipline, c onc orda ed elabora la programmazione educ ativa e didattic a". I n partic olare, per quanto riguarda la programmazione, il c ons iglio di c las s e c on i s oli doc enti: prepara le prove d’ingres s o, c onc ordate per aree dis c iplinari, per la rilevazione delle abilità di bas e di c ias c un alunno; analizza la c las s e utilizzando anc he i dati c he emergono dalle os s ervazioni per aree, ne definis c e la s ituazione di partenza e ne es plic ita i bis ogni formativi; definis c e gli obiettivi intermedi e finali, c he riguardano le aree c ognitive (c ontenuti delle s ingole dis c ipline), non c ognitive e tras vers ali (c omportamenti e abilità nec es s ari all’apprendimento), partendo dai c riteri generali pres tabiliti dal c ollegio dei doc enti; individua le modalità per eventuali interventi di rec upero e/o approfondimento, in relazione anc he alla programmazione dis c iplinare di c ias c un doc ente; programma le attività integrative c on partic olare riguardo alle vis ite guidate e ai viaggi di is truzione; attua il c oordinamento didattic o, a livello dis c iplinare e interdis c iplinare; rileva il raggiungimento degli obiettivi dis c iplinari e tras vers ali in relazione alle attività programmate e s volte; valuta di volta in volta la c oerenza della programmazione in bas e alle ris pos te della c las s e; effettua la valutazione periodic a e finale degli alunni; os s erva s is tematic amente il c omportamento s c olas tic o, le attitudini e gli interes s i degli alunni allo s c opo di orientare adeguatamente la s c elta pos t- obbligo. G li elementi c he qualific ano l’attività dei c ons igli di c las s e della s c uola s ono: la c ollegialità delle dec is ioni e delle valutazioni; la progettualità dis c iplinare; l’attenzione ad ins erire nella programmazione di c las s e momenti di forte operatività; la rilevanza del dialogo c on le famiglie; la c entralità della pers ona “alunno” nell’attività educ ativa; la qualità delle relazioni. b) La programmazione per ambit i disciplinari E videnzia gli obiettivi, i c ontenuti, il metodo di lavoro, gli s trumenti utilizzati, le modalità di verific a e i c riteri di valutazione. V iene formulata, dis c us s a e c ondivis a dai doc enti di c ias c una dis c iplina all’inizio di ogni anno s c olas tic o e verific ata in itinere. c) La programmazione individuale O gni doc ente adegua alla realtà delle s ingole c las s i i perc ors i, individua i metodi, i materiali e i s us s idi più adatti, verific a l’azione didattic a programmata. 50 LA VALUTAZIONE 1. COSA SIGNIFICA VA LUTA RE L a valutazione rappres enta un as petto fondamentale della profes s ionalità doc ente, da es pletare attravers o la ric erc a e la mes s a a punto di c riteri e di s trumenti di verific a. N ella s c uola di bas e, la valutazione non può avere una c onnotazione puramente s elettiva, ma deve tendere a giudic are la validità del perc ors o c ompiuto da ogni alunno. A vrà pertanto una valenza formativa s e evidenzia le mete, anc he minime, già raggiunte, s e valorizza le ris ors e individuali e indic a c ome s viluppare le potenzialità, motivando il bambino/ragazzo a c os truirs i una immagine pos itiva e realis tic a di s é. A l termine del perc ors o s c olas tic o di bas e la valutazione potrà as s umere anc he una funzione orientativa, in quanto aiuta l’alunno a rilevare attitudini e interes s i per la s uc c es s iva s c elta s c olas tic a. I l c ollegio doc enti intende riferirs i ai s eguenti punti di attenzione: la valutazione non è s olo mis urazione; la valutazione è "dare valore a"…; la valutazione è un giudizio c he inves te il lavoro dell'alunno e non la s ua pers ona; la valutazione è un punto di arrivo e, nello s tes s o tempo, un punto di partenza, in quanto aiuta a c apire c os a nel perc ors o è s tato raggiunto e c os a va potenziato, modific ato o c ons olidato; la valutazione s erve anc he alla famiglia per c onos c ere i livelli di c ompetenza e di maturazione dei propri figli; la valutazione non è la s emplic e media aritmetic a delle pres tazioni, ma tiene c onto della partec ipazione e del c omportamento degli alunni in tutti i momenti della vita s c olas tic a. Riteniamo importante c hiarire c he verific he e valutazioni rappres entano due momenti divers i e c ons eguenti: la verific a s i bas a s ulla rac c olta di dati c he derivano dalle es erc itazioni e prove s omminis trate, la valutazione è un giudizio di ac c ettabilità c he interpreta il c ammino realizzato dall’alunno. 2. IL DOCUMENTO L a valutazione viene es pres s a attravers o un doc umento: la s c heda pers onale di valutazione. L a s c heda prevede due tipi di valutazione: quella per dis c ipline e quella s ul livello c omples s ivo di maturazione. N ella prima parte s ono pres tampate le materie d’ins egnamento e per ognuna di es s e vengono riportati gli indic atori, c ioè le c onos c enze e le abilità più importanti c he l’alunno deve ac quis ire nel c ors o dell’anno s c olas tic o. L a valutazione viene es pres s a c on c inque giudizi s intetic i per ogni dis c iplina: ottimo, dis tinto, buono, s uffic iente, non s uffic iente, c he c orris pondono al divers o grado di apprendimento delle c onos c enze raggiunte da ogni alunna/o. È inoltre pos s ibile ac c ompagnare ques ti giudizi c on delle annotazioni s c ritte per s pec ific are qualc he as petto s ignific ativo relativo ad una c erta materia. N ella s ec onda parte del doc umento, gli ins egnanti di ogni c las s e, elaborano c ollegialmente una valutazione c omples s iva riguardante s ia gli apprendimenti s ia l’autonomia dell’alunno, la s ua partec ipazione alla vita s c olas tic a, la s ua c apac ità organizzativa, il s uo impegno. N ella c ompilazione di ques to giudizio s i dovrà tener c onto delle c aratteris tic he pers onali di ogni alunno, del s uo livello di partenza e dei progres s i regis trati. P er rendere più omogenei i c riteri della valutazione, per verific are s e i ris ultati c he s i ottengono s ono s uffic ientemente validi ed equi per tutti gli alunni e per rendere più c hiara la c omunic azione alle famiglie, dopo un ac c urato lavoro di c onfronto- dibattito è s tato realizzato un glos s ario c he viene utilizzato da tutti i C ons igli di c las s e nel momento della s tes ura del profilo globale. 51 3. TEMPI L ’atto valutativo formale ha s c ans ione quadrimes trale, è prec eduto dagli s c rutini c he rappres entano un momento c ollegiale di c onfronto e di bilanc io. D urante i c olloqui informativi previs ti al termine dei due quadrimes tri (febbraio- giugno) viene c ons egnata ai genitori una c opia integrale delle s c hede di valutazione. G li ins egnanti illus trano il c ontenuto dell’intero doc umento. L a c ontinuità dell’informazione alle famiglie viene as s ic urata anc he c on inc ontri a s c adenza bimes trale per la s c uola primaria, orientati allo s c ambio di informazioni s ull’itinerario di formazione perc ors o dall’allievo fino a quel momento. I noltre per la Sc uola M edia s ono previs ti c olloqui per ogni dis c iplina c on c adenza regolare e c alendarizzati c on is tema di prenotazione. 4. VA LUTA ZIONE E ORIENTA MENTO L o s forzo dei team doc enti deve inoltre c ogliere nell’os s ervazione permanente in c ollaborazione c on i genitori,le partic olari propens ioni degli/le alunni/e, i c onnotati pers onali più s ignific ativi s ia s ul piano delle abilità relazionali c he delle abilità intellettive e operative. 5. A UTOVA LUTA ZIONE D’ISTITUTO PRESENTA ZIONE DEL PROGETTO L 'attività di autovalutazione dell’I s tituto C omprens ivo di V illalagarina pros egue c ome per gli anni pas s ati allineandos i c on quanto propos to nel doc umento del C omitato provinc iale di valutazione del s is tema s c olas tic o e formativo e quindi “... non è finalizzata s olamente a c onos c ere la realtà della s c uola, ma c os tituis c e un pas s aggio es s enziale del proces s o di ges tione s trategica della s cuola c he s i realizza attravers o la definizione di obiettivi e di s trategie i c ui ris ultati s ono c ontinuamente verific ati in funzione della definizione di nuovi obiettivi...”. 1 I l proc es s o di ges tione s trategic a dell'is tituto prevede: • analis i della s c uola ed individuazione dei punti di forza e di debolezza, • definizione di obiettivi di prodotto e di proc es s o nel progetto d’is tituto (in termini os s ervabili e mis urabili), • definizione delle s trategie (proc es s i) da mettere in atto, • organizzazione della verific a e valutazione dei ris ultati, • revis ione degli obiettivi s ulla bas e dei ris ultati raggiunti e riprogrammazione delle attività. L ’autovalutazione di I s tituto s i c onc entra prioritariamente s ulla verific a del raggiungimento degli obiettivi indic ati, in termini operativi, nel P rogetto d’I s tituto, c ome s uggerito dal C omitato provinc iale. N el c ors o dell’anno s ono programmate divers e azioni: il moni tora ggi o e v a l uta zi one del l ’a v a nza mento del progetto di i sti tuto e dei ris ultati ottenuti viene valutato tramite l’us o di indicatori bas e c omuni a tutte le s c uole provinc iali (C I P P model). T ali dati s ono ins eriti direttamente nel programma on line “s trumenti per l’autovalutazione di is tituto”. A ltri indic atori s ono definiti nel c ors o dell’ anno s c olas tic o dal nuc leo di valutazione c he opera nell’is tituto e i dati s ono rac c olti mediante l’us o di ques tionari appos itamente predis pos ti ; la v a l uta zi one degl i a pprendi menti viene indagata tramite la s omminis trazione di un pac c hetto di s trumenti c ompos to da tes t provinc iali, nazionali e internazionali di varia natura per le materie I taliano , M atematic a e Sc ienze. P er l’anno 2 0 0 6 /0 7 s ono s tati s omminis trati i 1 Strumenti per l’ autovalutazione d’ istituto ” Trento,settembre 2006 – parte prima 52 t est provinciali IPRA SE (aprile- maggio 2 0 0 7 , prove s c ritte di I taliano e M atematic a per le c las s i V della s c uola primaria e I I I della s c uola s ec ondaria) ed i t est int ernazionali IEA TIMSS 2007 (T es t di M atematic a e Sc ienze per la s c uola primaria, c las s i I V , e la s c uola s ec ondaria , una c las s e terza, nel maggio 2 0 0 7 ). I l nuc leo di autovalutazione non ha ritenuto opportuno proporre anc ora i t est nazionali INVA LSI, s omminis trati nei due anni prec edenti. l ’a na l i si del l a soddi sf a zi one del l ’utenza (c us tomer s atis fac tion) è indagata ogni anno c on l’autos omminis trazione del Quest ionario per le f amiglie. Si utilizza il modulo progettato dal nuc leo e rielaborato annualmente s ulla bas e delle os s ervazioni pervenute dall’utenza o delle nuove propos te formative deliberate. I l periodo di s omminis trazione è in genere nel mes e di maggio . l ’a na l i si del l a soddi sf a zi one del persona l e c he opera nella s c uola s i attua mediante l’autos omminis trazione di: - Quest ionari per il personale A TA : è utilizzato il modulo preparato d a l l ’I s tituto T ec nic o I ndus triale “M ic helangelo Buonarroti ” di T rento modific ato s ec ondo le indic azioni dei membri del nuc leo per adattarlo alla nos tra s ituazione (prima s omminis trazione : aprile 2 0 0 7 ). - Quest ionari per i docent i: è utilizzato il modulo preparato d a l C o mi t a t o p ro v i n c i a l e modific ato s ec ondo le indic azioni dei membri del nuc leo (prima s omminis trazione : aprile 2 0 0 5 ). I l nuc leo ritiene opportuna la s ua s omminis trazione ogni due anni. L e funzioni s trumentali attivate nell’I s tituto c ollaborano c on il nuc leo e proc edono quindi a s volgere attività di autovalutazione parallele nelle aree di loro c ompetenza quali: l ’ori enta mento e l a di spersi one scol a sti ca : i referenti c onduc ono il progetto di orientamento, c ons olidando e ampliando le attività programmate negli anni prec edenti; a rea del di sa gi o e del l ’ha ndi ca p: i referenti proc edono alla rilevazione s is tematic a dei c as i pres enti nell’is tituto e della loro tipologia aggiornando i dati già pres enti nella rilevazione dei bis ogni educ ativi s pec iali; la doc umentazione, s trettamente ris ervata, è c ons ultabile dai doc enti c he hanno in c aric o gli alunni. a rea del l ’i ntercul tura : i referenti c ontinuano il monitoraggio delle pres enze di alunni s tranieri nel nos tro is tituto; s ono s tate avviate analis i per individuare e s tudiare il s ucces s o s colas tico di ques ti alunni; a rea del l ’i nf orma ti zza zi one del l a di da tti ca : il referente, c he s egue l’attività nelle varie s c uole dell’is tituto, ormai quas i tutte in pos s es s o di una buona dotazione informatic a, avvia nuove rilevazioni delle c ompetenze dei doc enti, al fine di valutare l’attività s volta nei c ors i di aggiornamento, e propone c ors i s ulle pratic he operative nec es s arie alle c ompetenze ric hies te dalla nuova organizzazione (s c hede di valutazione, c ertific azioni delle attività laboratoriali ed altro...). E ’ s tata propos ta una rete di I nformatic a della V allagarina c on c apofila l’I T I M arc oni di Rovereto. I l nuc leo di autovalutazione dell’is tituto nell’anno s c olas tic o 2 0 0 5 /0 6 ha c onc ordato c on i rappres entanti dei genitori del C ons iglio d’I s tituto c he s iano promos s i alc uni inc ontri c on i rappres entanti di c las s e per illus trare le azioni di autovalutazione. L o s c opo, oltre quello di far c onos c ere l’attività del nuc leo, è quello di dis c utere as s ieme s ugli es iti dell’autovalutazione e proporre linee di indirizzo per le future attività, anc he in vis ta della revis ione del P rogetto d’I s tituto. N ell’anno s c olas tic o 2 0 0 5 /0 6 gli inc ontri s ono s tati s volti ai primi del mes e di maggio e s ono s tati aperti anc he ai genitori degli alunni frequentanti i vari ples s i. L a riunione è s tata prec eduta dalla dis tribuzione a tutti i genitori intervenuti di un rapporto c ontenente un es tratto della relazione c onc lus iva dell’autovalutazione 2 0 0 4 /0 5 . L a referente, c oadiuvata dai doc enti del nuc leo pres enti nei vari ples s i, ha illus trato il fas c ic olo evidenziando i punti di forza e le aree c ritic he. I dati s ono s tati poi ripres i e c ommentati durante la dis c us s ione c on i genitori intervenuti. 53 I l nuc leo ha previs to la replic a di tali inc ontri negli anni s uc c es s ivi. E ' pos s ibile c ons ultare e/o s c aric are tutti i doc umenti redatti dal nuc leo di autovalutazione a partire dall’anno 2 0 0 1 /0 2 dal s ito Web dell’I s tituto C omprens ivo di V illa L agarina: http://www.vivos c uola.it/us /ic - villalagarina/ 6. VA LUTA ZIONE ESTERNA L a s perimentazione della valutazione es terna delle s trutture s c olas tic he e formative è s tata c ons iderata un gius to c ompletamento del programma del s is tema di valutazione formulato dal C omitato provinc iale ed ha rappres entato per ques to uno s nodo fondamentale del governo s trategic o di un s is tema bas ato s ulle autonomie. I l progetto s perimentale, al quale l’I s tituto ha aderito nell’anno 2 0 0 5 /0 6 , s i è propos to di analizzare i ris ultati ottenuti dalla s c uola in relazione al s uo c ontes to, alle ris ors e utilizzate, alle attività c ondotte tramite l’autovalutazione d’is tituto e nel c ontempo ha fotografato c ome la s c uola arriva a c ons eguire determinati ris ultati, s eguendo i modelli di qualità internazionali (progettazione, implementazione, valutazione e revis ione). L ’organizzazione generale, c ondotta da un team di tre valutatori (un es perto di s c uola trentino, un es perto di s c uola non trentino, ed un es perto di formazione/proc es s i organizzativi : E zio D egas peri, D ino C ris tanini, A ndrea P ozzatti), ha previs to: • • • • • • Analis i preliminare della documentazione pres entata Vis ita alla s cuola di due giorni Rapporto provvis orio Cons iderazioni della s cuola s ul rapporto provvis orio Rapporto finale Pubblicazione dei ris ultati E ntro il mes e di dic embre 2 0 0 5 s ono s tati c ons egnati all’equipe dei valutatori tutti i doc umenti ric hies ti per iniziare il proc edimento (dati inerenti all’organizzazione didattic a, e amminis trativa, progetto e il regolamento d’is tituto, il piano annuale delle attività, informazioni s u attività funzionali, c ollegiali,... le relazioni di autovalutazione d’is tituto c on i ris ultati delle prove di apprendimento e dei ques tionari c ompletati dall’utenza ed ogni altro materiale ritenuto utile per la valutazione della s c uola). È s tato definito c on il D irigente s c olas tic o e i doc enti del C oordinamento dell’I s tituto un c alendario di inc ontri del team c on i funzionari della s c uola, rappres entanti dei genitori, doc enti c on o s enza inc aric hi, A T A s egreteria e c ollaboratori s c olas tic i, nuc leo di autovalutazione ed es terni c he c ollaborano c on la s c uola (Servizi s oc iali, C omprens orio, Sindac i e A s s es s ori, A s s oc iazioni s portive, c ulturali, P olizia M unic ipale, T iroc inanti SI SS...). I foc us group s ono s tati definiti s eguendo alc uni c riteri c ondivis i quali: garantire un’equa rappres entanza territoriale, garantire la rappres entanza dei due ordini di s c uola (primaria e s ec ondaria), attenzione alla pres enza di doc enti pres enti nell’is tituto da tempo e nuovi arrivati, attenzione alla rappres entanza di doc enti di più aree dis c iplinari, rappres entanza di genere (ove pos s ibile). L a vis ita alla s c uola s i è c ompletata il 2 3 ed il 3 0 marzo 2 0 0 5 . I l rapporto di valutazione, pervenuto ai primi del mes e di maggio, è s tato c ommentato e gli as petti pos itivi e le aree di c ritic ità s ono s tate largamente c ondivis e e s aranno oggetto di partic olare attenzione affinc hé le priorità dic hiarate ed “effettivamente pers eguite trovino ris contro nel Progetto d’I s tituto, migliorando la coerenza tra Progetto e Bilancio.” I l N uc leo di A utovalutazione s eguirà il s uggerimento di “pas s are dalla valutazione s eparata delle variabili all’analis i delle correlazioni es is tenti tra di es s e” dopo aver aggiornato le c ompetenze ric hies te ai doc enti. C opie del rapporto s ono s tate mes s e a dis pos izione dei doc enti in c ias c uno dei ples s i dell’I s tituto alla fine del mes e di M aggio. 54 COM PONENT I D E L NUCLEO DI A UT OVA LUT A ZIONE Genitori Rappresentanti Personale ATA Ufficio di segreteria: Luisa Galvagni; Personale Ausiliario: Michele Puddu Dirigente scolastico Consiglio d’Istituto: Paolo Goffo Daniela Baroni Beatrice Zandonai Docenti Scuola primaria: Nomi : Alessandra Setti; Nogaredo: Erminia Parisi; Pomarolo: Loredana Marsili; Villa Lagarina: Patrizia Bigi Docenti Scuola secondaria I°: (M. Carolina La Montagna; Bianca Stella Moscadelli (referente) A UTOV A L UTA ZIONE D’ IS TITUTO 2 0 0 7 / 0 8 A T T IVIT A ’ Autovalutazione d’Istituto (Comitato provinciale di valutazione del sistema scolastico e formativo) PROPOST E Prove di verifica IPRASE (Rilevazione Provinciale del Sistema Istruzione) Sc. Primaria (classi V) Sc. Secondaria I (classi III) Test di Italiano - ...Test di Matematica - .. Aprile – Maggio 2008 Contesto Risorse Questionario per gli Studenti Sc. Secondaria Questionario per i Docenti Questionario per le Famiglie Questionario ATA aprile 2008 aprile 2008 maggio 2008 marzo 2008 Processi Risultati Giugno-Agosto 2008 Orientamento e dispersione scolastica Monitoraggio e nuove rilevazioni per le aree Disagio ed Handicap Intercultura Informatica 55 LA CONTINUITÀ EDUCATIVA 1. RA GIONI ED OBIETTIVI DELLA CONTINUITÀ L ’is tanza della c ontinuità educ ativa, affermata nei programmi della s c uola primaria, in quelli della s c uola media e negli orientamenti della s c uola materna, inves te l’intero s is tema formativo di bas e. L a c ontinuità s ottolinea il diritto di ogni bambino e di ogni ragazzo a un perc ors o s c olas tic o unitario, organic o e c ompleto, e s i pone l’obiettivo di attenuare le diffic oltà c he s pes s o s i pres entano nel pas s aggio tra i divers i ordini di s c uola; per ques to ric hiede un perc ors o c oerente c he valorizzi le c ompetenze già ac quis ite dai bambini e dai ragazzi e ric onos c a la s pec ific ità e la pari dignità educ ativa di ogni s c uola. 2. SCUOLA PRIMA RIA E SCUOLA SECONDA RIA DI I GRA DO (MEDIA ): UN PROGETTO DI CONTINUITÀ CON RA DICI PROFONDE. L a c ontinuità nella nos tra realtà ha radic i profonde; infatti, già a partire dall’anno s c olas tic o 1 9 9 0 /9 1 , il c ollegio dei doc enti della s c uola primaria e quello della s c uola media hanno elaborato il piano annuale della c ontinuità rivolto ai ragazzi, ai genitori, ai doc enti. M a la c ontinuità nella nos tra realtà, oltre a radic i profonde, ha anc he pros pettive di s viluppo ulteriore legate alla natura e alle c aratteris tic he dell’is tituto c omprens ivo. I nfatti, il c ollegio dei doc enti unitario è c hiamato ad as s umers i la res pons abilità educ ativa dell’intero arc o della s c uola di bas e. I noltre, i doc enti di s c uola primaria e media, c he operano nell’ambito degli s tes s i organi c ollegiali, hanno maggiori potenzialità per c onc ordare obiettivi c ognitivi di pas s aggio, c oordinare i c riteri valutativi, c omunic are informazioni utili s ugli alunni, fino ad arrivare alla progettazione di veri e propri anni ponte c he prevedano attività didattic he c he attravers ino i c onfini delle divers e s c uole. O ltre a c iò, le pos s ibilità di impiego integrato del pers onale per la realizzazione di pres titi profes s ionali e la c os tituzione di laboratori c omuni, c os ì c ome le iniziative di aggiornamento progettate in modo unitario c os tituis c ono es perienze des tinate ad avvic inare gli s tili educ ativi e a c reare un linguaggio profes s ionale c omune, fac endo c os ì diventare la c ontinuità educ ativa un fatto c onc reto. 3. TRE POSSIBILI PERCORSI I n primo luogo, c ontinuità s ignific a avviare forme di c omunic azione c ontinua tra s c uole e tra s c uole e s ervizi formativi del territorio. T ra le pos s ibili modalità, partic olarmente s ignific ativo ris ulta lo s c ambio di informazioni (c he riguarda s ia gli allievi, s ia i modelli educ ativi ed organizzativi delle s c uole e delle agenzie formative). I n s ec ondo luogo, c ontinuità s ignific a progettare iniziative didattic he c ongiunte, c hiaramente leggibili nei loro intrec c i anc he dagli allievi e dalle famiglie. L e forme pos s ibili s ono quelle del progetto ponte (c he prevede la pos s ibilità di iniziare in un ordine s c olas tic o partic olari perc ors i didattic i c he pros eguono s is tematic amente e s i c onc ludono nel primo periodo dell’ordine s uc c es s ivo) e del progetto in parallelo (c he c oinvolge allievi di ordini s c olas tic i divers i in un unic o perc ors o didattic o eventualmente c on parti s pec ific he e parti c omuni, parti da effettuars i c on modalità e s edi s eparate e parti da s volgers i ins ieme). I nfine, c ontinuità s ignific a s tabilire rapporti pedagogic i e non s oltanto buroc ratic o- funzionali fra ordini s c olas tic i divers i e fra s c uola ed extras c uola. Q ues to è pos s ibile s e s i c onduc ono iniziative volte ad as s ic urare la rec iproc a c onos c enza e la pos s ibilità di c ollegamenti s trutturali attravers o il c oordinamento dei ris pettivi c urric oli e modalità di aggiornamento c omune (ris pettos e delle 56 differenti profes s ionalità) tra i doc enti dei divers i ordini s c olas tic i e tra ques ti e gli operatori dell’extras c uola. 4 . I PIA NI OPERA TIVI PER PROMUOVERE LA CONTINUITÀ P er dare c onc reta attuazione a ques te is tanze, il c ollegio dei doc enti elabora annualmente il piano delle attività artic olato in due perc ors i: il primo “s c uola dell’infanzia – s c uola primaria” riguarda tutte le s c uole primarie dell’is tituto e le s c uole dell’infanzia (provinc iali ed equiparate) dei ris pettivi bac ini di utenza; il s ec ondo “s c uola primaria – s c uola media” riguarda le s c uole primarie e la Sc uola M edia “A nna Frank” dove c onfluis c e la quas i totalità degli alunni. A ) IL PIA NO OPERA TIVO SCUOLA DELL’INFA NZIA – SCUOLA PRIMA RIA LE A ZIONI DEL PIA NO: I BA MBINI Nell’ultimo periodo dell’anno s colas tico i bambini della s c uola dell’infanzia vis itano la s c uola primaria dove gli ins egnanti e gli alunni s i rendono dis ponibili a pres entare il nuovo ambiente, illus trare i materiali prodotti, pratic are attività c omuni. Nel primo periodo del nuovo anno s colas tico c onos c enza del nuovo ambiente (s pazi, tempi, pers one, organizzazione); progettazione degli s pazi in modo da ric hiamare la s c uola dell’infanzia (angolo dei gioc hi, pos ter murali); progettazione di tempi e attività adeguati ad un graduale ins erimento nella nuova realtà s c olas tic a. Nel cors o dell’anno s colas tico attivazione di “progetti ponte” e “progetti in parallelo”. LE A ZIONI DEL PIA NO: I GENITORI Prima delle is crizioni alla s cuola primaria inc ontro pres s o la s c uola primaria c on il dirigente s c olas tic o e gli ins egnanti per la pres entazione dell’offerta formativa della s c uola. Nei primi giorni di s cuola inc ontro di ac c oglienza c on i genitori e gli ins egnanti per uno s c ambio di informazioni. Le az ioni de l piano: gli inse gnanti Al termine dell’anno s colas tico c ons egna delle s c hede di valutazione al dirigente s c olas tic o dell’is tituto; pres entazione della s c uola e del gruppo al dirigente s c olas tic o e agli ins egnanti delle future prime; il dirigente s c olas tic o rac c oglie informazioni di mas s ima da utilizzare nella formazione delle c las s i. All’inizio dell’anno s colas tico s ucces s ivo c os tituzione di una c ommis s ione unitaria c on il c ompito di elaborare e monitorare il piano annuale delle attività; 57 il dirigente s c olas tic o tras mette le s c hede degli alunni (di norma vers o il 1 0 di ottobre al fine di evitare il s orgere di as pettative negative) inc ontro s uc c es s ivo degli ins egnanti per un c onfronto tra quanto os s ervato nelle prime s ettimane di s c uola e gli elementi rac c olti nella s c heda. 58 B) IL PIA NO OPERA TIVO SCUOLA PRIMA RIA – SCUOLA SECONDA RIA DI I° (MEDIA ) Le azioni de l piano: i bam bini Nell’ultimo periodo dell’anno s colas tico giornata della “Sc uola aperta”: vis ita della s c uola media da parte dei ragazzi delle c las s i quinte primarie. I c ompagni della s c uola media pres entano le s trutture, le attività, qualc he iniziativa didattic a s ignific ativa. Nei primi giorni dell’anno s colas tico s ucces s ivo pres entazione dell’organizzazione della s c uola media a c ura del c oordinatore; c onos c enza degli alunni e del perc ors o formativo. Nel cors o dell’anno s colas tico progettazione di iniziative e attività c omuni (laboratori, giornalino, us c ite formative). Le azioni de l piano: i ge nitori Prima delle is crizioni alla s cuola media vis ita alla s c uola primaria da parte dei doc enti della s c uola media per un primo approc c io c on gli alunni e i genitori; inc ontro pres s o la s c uola media c on il dirigente s c olas tic o e i doc enti per illus trare le finalità e le modalità di s volgimento delle attività. Nel primo giorno di s cuola momento di ac c oglienza da parte del dirigente s c olas tic o c he s aluta i genitori, pres enta i c ons igli di c las s e, i tempi delle attività, i s ervizi. Le azioni de l piano: gli inse gnanti Al termine dell’anno s colas tico s c ambio di informazioni s ul gruppo c las s e e i s ingoli alunni anc he al fine della formazione delle c las s i. All’inizio dell’anno s colas tico s ucces s ivo c os tituzione di una c ommis s ione unitaria c on il c ompito di elaborare e monitorare il piano annuale delle attività. Nel primo periodo dell’anno s colas tico inc ontro di verific a tra i doc enti della s c uola media e delle prec edenti c las s i quinte. Nel cors o dell’anno s colas tico attività delle c ommis s ioni per l’elaborazione del “c urric olo unitario” della s c uola di bas e. 59 L’ORIENTAMENTO 1. PREMESSE CULTURA LI LA SCUOLA CHE ORIENTA PER UNA DEFINIZIONE DI ORIENTA MENTO L a f unzione orient at iva della scuola secondaria di primo grado, definita nella legge is titutiva del 1 9 6 2 , ripres a dai programmi del 1 9 7 9 , è s tata ulteriormente s ottolineata dalle I ndic azioni N azionali per i piani di s tudio pers onalizzati, us c ite nel 2 0 0 4 , quando s i afferma c he “la s c uola s ec ondaria di primo grado mira all’orientamento di c ias c uno, favoris c e l’iniziativa del s oggetto per il s uo s viluppo fis ico, ps ichico e intellettuale, lo mette nelle c ondizioni di definire e c onquis tare la propria identità di fronte agli altri e di rivendic are un proprio ruolo nella realtà s oc iale, c ulturale e profes s ionale... L a pos s ibilità del preadoles c ente di operare s celte realis tiche nell’immediato e nel futuro, portando avanti lo s viluppo di un progetto di vita pers onale, deriva dal c ons olidamento di competenze decis ionali fondate s u una verificata conos cenza di s è e s u un intelligente tiroc inio educ ativo c he abbia autentic ato e c ontinui ad autentic are le capacità, gli interes s i e le attitudini di ogni ragazzo. I l c arattere orientativo è intrins ec o allo s tudio delle dis cipline e alle attività inter e trans dis ciplinari. L ’uno e le altre infatti s ono s volte alla s c operta di s é...della c ultura, dell’arte, del mondo in generale...della produzione umana in partic olare, attravers o l’inc ontro c on i divers i ambienti della produzione tec nic a o intellettuale. L o s tudio e le attività pos s ono es s ere amplific ate nella loro effic ac ia c on un impiego ac c orto dei perc ors i formativi facoltativi offerti ai preadoles c enti per il migliore s viluppo delle loro c apac ità...” Q ues to viene anc ora rimarc ato nel P ec up dove s i dic e c he “a c onc lus ione del primo c ic lo di is truzione il ragazzo è in grado di pens are al proprio futuro, dal punto di vis ta umano, s ociale e profes s ionale. P er ques to elabora, es prime, argomenta un proprio progetto di vita c he tiene c onto del percors o s volto e s i integra nel mondo reale in modo dinamic o ed evolutivo. ...interagendo c on i s ingoli individui e le organizzazioni s oc iali e territoriali c he pos s o partec ipare alla definizione e attuazione del proprio progetto di vita, dimos trando dis ponibilità a verificare con cos tanza l’adeguatezza delle dec is ioni s ul proprio futuro s c olas tic o e profes s ionale”. L ’orient ament o, altro non è c he una c omples s a “modalità formativa permanente che mira a far maturare la pers ona in funzione della s celta profes s ionale e di un ins erimento adeguato nella vita s ociale, oppure a facilitarne i proces s i decis ionali relativi alle varie trans izioni profes s ionali e/o di vita. Si tratta perciò di un proces s o continuato, caratterizzato s pecificatamente all’individuazione e al potenziamento delle capacità della pers ona, cos icché ques ta, realizzando integralmente s e s tes s a, s i ins eris ca in modo creativo e critico nella s ocietà in tras formazione” (P ina D el C ore in: “O rientare alle s c elte”, C O SP E S – L A S, Roma) * L a s c uola c he orienta c onc orre alla “promozione dell’uomo e del c ittadino”, fornendo le c ompetenze di bas e per la c os truzione di una cit t adinanza at t iva e responsabile. E ’ nec es s ario quindi c he lo s tudente diventi s oggetto attivo nel proc es s o di apprendimento, e c ons apevole protagonis ta del proprio c ammino di formazione. * L a scuola pertanto “ è orientativa non s olo per quello che propone di apprendere, ma per come lo propone e per come lo fa apprendere... che pas s a da un s apere oggetto dell’apprendimento ad un s apere s trumento per l’apprendimento... che coniuga s apere con agire... cogliendo nelle dis cipline occas ioni per uno s viluppo articolato e ricco di funzioni, conos cenze, capacità e orientamenti indis pens abili alla maturazione di pers one res pons abili ed in grado di compiere s celte” (in: A A .V V . P rogetto O rientamento M iur ’9 6 – vol. I L a formazione orientativa) P er l’attuazione pratic a di ques te linee di princ ipio s ono fondamentali da un lato la c ondivis ione dell’impianto progettuale da parte di tutto il C ollegio dei D oc enti e* la s inergia interna tra varie figure di s is tema e c ommis s ioni c he pos s ono c onc orrere a migliorare il s ervizio; dall’altro, l’apertura al territorio ed alle s ue ris ors e, s oprattutto mediante l’interazione tra i s oggetti educ ativi appartenenti ai divers i ordini s c olas tic i. I n ques ta pros pettiva s i pone la Rete territoriale per l’orientamento della V allagarina, c reata nell’a.s . 2 0 0 5 – 2 0 0 6 . 60 Si s ottolinea infine il ruolo fondamentale della famiglia nel perc ors o di s c elta della ragazza o del ragazzo: “la famiglia è luogo naturale di orientamento, anzi il primo luogo in c ui il giovane viene s ollec itato a riflettere s ul proprio futuro” (P olitec nic o di M ilano, s ervizio orientamento). I l dialogo tra Sc uola e Famiglia as s ume pertanto una funzione impres c indibile all’interno delle attività orientative. 61 2. LE A ZIONI FONDA MENTA LI A lla luc e dei princ ipi s opra enunc iati s i individuano tre mac roaree di intervento, all’interno delle quali s i c onc retizza la pras s i didattic o- educ ativa dell’I s tituto. Classi prime E s plorazione del Sè Classi seconde E s plorazione dell’A ltro e interazione s oc iale P erc ors i c ondotti da un es perto orientatore per: • il c ons olidamento dell’autos tima • il rec upero della motivazione • lo s viluppo delle abilità s oc iali Classi t erze E s plorazione delle pos s ibilità formative per la c reazione c ons apevole di un progetto di vita (c fr. s c heda allegata) Si allega: progetto orientamento 2 0 0 7 - 2 0 0 8 – c las s i terze [ omis s is Classi prime Classi seconde Classi t erze V is ite e us c ite s ul territorio, c onos c enza attività lavorative artigianali, tipic he, aziendali (a c ura s pec ialmente del doc ente di tec nic a eo di artis tic a, di lettere) Somminis trazione di tes t e ques tionari di autoanalis i (tes t U lis s e per c las s i terze, c ons igliato) I nc ontri c on es perti s ul metodo di s tudio I nc ontro c on ps ic ologo s pec ializzato s ull’orientamento: c onos c enza di s è, ric erc a del lavoro e del perc ors o di s tudio I nc ontro (per lo più c las s i terze) c on referente s portello orientamento provinc iale P os s ibilità di ac c edere allo s portello aperto anc he ai genitori (un’ora alla s ettimana) ges tito dalla referente orientamento D is tribuzione materiali informativi dalle varie s c uole s ec ondarie D is tribuzione e pres entazione del c d- rom della provinc ia “U no s guardo vers o il futuro”, c ons ultabile anc he in internet (V ivoSc uola) Sportello al mattino delle s c uole s uperiori c on gli s tudenti P rogetti P onte di preins erimento o a c arattere orientativo P erc ors i es perienziali nelle s c uole s uperiori – c ons entite due opzioni c orris pondenti alle inc ertezze P er le FA M I G L I E : s erate di rifles s ione aperte anc he ai genitori degli alunni di c las s e s ec onda, c on la referente dello s portello orientamento provinc iale (quali perc ors i pos s ibili, quali novità, c ome aiutare a s c egliere...); s portello s erale delle s c uole s uperiori; inc ontro c on rappres entanti delle 62 c ategorie: artigiani, indus triali, c ontadini e c oltivatori, c ommerc ianti, eventualmente anc he c on A genzia del lavoro loc ale. E ventuale dis tribuzione di materiali informativi dal territorio eo dalla provinc ia, elaborati interni o del territorio c ome “L a valigia del genitore”] 63 PROGETTO ORIENTAMENTO 2007/2008 Scuola Secondaria di I Grado “A. Frank” – Villa Lagarina CLASSI TERZE ALUNNI CL. III GENITORI CL. III DOCENTI - Presentazione dell’offerta formativa del territorio – prima parte (a c. dott. ssa Trentin): 12 ottobre: 3B (II – IIIh.) 12 ottobre: 3C (IV-Vh.) 19 ottobre: 3A (I-IIh.) Metà ottobre Novembre 64 - Laboratorio di orientamento alla professione di figurinista e stilista: Disegnare la moda (a c. del C.F.P. Canossa): 12 ottobre: 3C (I-IIh.) 27 ottobre: 3A (II-IIIh.) 27 ottobre: 3B (IV-Vh.) S TRUMENTI - Le idee nelle carte (quad. di lavoro, a c. della dott.ssa M.L. Pombeni) - Cartelloni: Le possibili scelte - Scheda questionario: Per scegliere la scuola, io… - Materiali: Cd-rom + opuscolo: Uno sguardo verso il futuro - Materiali: pieghevole arancione Progetto orientamento 2007-’08 a cura delle scuole della Vallagarina (calendario scuole aperte del Comprensorio c 10 e sportelli territoriali) pieghevole verde Progetto orientamento 2007-’08 a cura delle scuole della Vallagarina (tavola rotonda con i rappresentanti delle realtà produttive del territorio) calendario proposte orientative della Scuola media “ A. Frank” calendario scuole aperte di altri comprensori guida per i genitori. Insieme per scegliere - Cd-rom + opuscolo: Uno sguardo verso il futuro - Raccolta desiderata alunni per organizzazione percorsi esperienziali (a c. del coordinatore di classe) - Stesura Nuova scheda per il Consiglio orientativo (a c. della rete) - Questionario:Come ti consideri? - Lettura: Perché continuare a studiare? - Lettura: La storia di un jazzista - Questionari: Interessi, Interessi e attitudini; Materie preferite - Questionario: Test Ulisse (con tabelle di interpretazione) - Tavola rotonda serale: incontro con i rappresentanti delle realtà produttive del territorio (Rovereto, data da definirsi) - Percorsi esperienziali: accoglienza in scuole della Vallagarina e sperimentazione di momenti didattici significativi - Presentazione dell’offerta formativa del territorio – seconda parte (a c.dott. ssa Trentin): 11 dicembre: 3C (II – III ora) 14 dicembre: 3A (II – III ora) 14 dicembre: 3B (IV – V ora) - Conferenza serale condotta da dott.ssa Trentin: “ Come accompagnare i figli nella scelta della scuola superiore” (Villa Lagarina, presso Scuola Media “ A. Frank”, 3 dicembre, ore 20.15) - Consiglio orientativo classi terze (a c. del C.d.Cl. IIIA-B-C) - Lettura:La storia di un fisico; L’inventori di sogni (Due parole su Peter) - Questionario: L’identikit - Sportello territoriale serale presso Scuola Media “ A. Frank”: presentazione a genitori e alunni dell’offerta formativa da parte degli Istituti Superiori e della Formazione Professionale (Villa Lagarina, presso Scuola Media “ A. Frank”, 13 dicembre ore 20-22) Dicembre - Documento: Consiglio orientativo (a c. del Consiglio di Classe) - Sportelli orientamento (su prenotazione degli interessati): sportello a c. della dott.ssa Simonetti, psicologa-orientatrice sportello a c. del coordinatore di classe) - Sportelli orientamento (su prenotazione degli interessati): sportello a c. della dott.ssa Simonetti, psicologa-orientatrice sportello a c. del coordinatore di classe) 65 Gennaio - Sportelli orientamento (su prenotazione degli interessati): sportello a c. della dott.ssa Simonetti, psicologa-orientatrice sportello a c. del coordinatore di classe) Maggio Durante l’a. s. 66 - Sportelli orientamento (su prenotazione degli interessati): sportello a c. della dott.ssa Simonetti, psicologa-orientatrice sportello a c. del coordinatore di classe) - Sportello orientamento (a c. del coordinatore di classe) - Conferenza serale condotta da dott.ssa Trentin: “ Come accompagnare i figli nell’inserimento nella scuola superiore” (Villa Lagarina, presso Scuola Media “ A. Frank”) - Uscite guidate alle realtà produttive del territorio - Programmazione didattico – educativa (a c. di ciascun C.d.Cl.) DIVERSITÀ E UGUAGLIANZA Ognuno ha le sue difficoltà, possono essere fisiche o interiori, possono essere passeggere o durature. Spesso ci illudiamo di annullare queste difficoltà, di farle sparire o di esserne miracolosamente esenti. La precarietà è il tratto fondamentale della nostra esistenza, ma siamo restii ad ammetterlo, per noi stessi e per gli altri. Abbiamo paura delle difficoltà, ancor prima che delle diversità che esse mettono in luce. L’angoscia e il dolore provocano repulsione, stentiamo a convivere con essi. Eppure le difficoltà e le diversità portano con sé anche tanti doni. La diversità ingenera l’ansia di una domanda che l’omologazione, fisica e culturale, sforza di annullare. Se riusciamo a fermare questo processo, se riusciamo a restare liberi nella relazione e nel giudizio scopriamo un mondo che non sospettavamo, che non riuscivamo a vedere; un mondo ricco di innumerevoli punti di vista sulla realtà del singolo e del gruppo. Si può rinascere attraverso il rapporto con la difficoltà e la diversità. Cominciamo comunque, se vogliamo fare sul serio, da una ripulitura generale del linguaggio mettendo al bando ogni riferimento al pietismo e alla commiserazione. Scopriamo senza paura la nostra debolezza, prima di quella degli altri, compresi i cosiddetti diversamente abili, e scopriremo subito la nostra capacità di comprendere e di con-dividere. Come premessa creativa lavoriamo sullo sguardo, prima e dopo ogni altra cosa: lo sguardo è un pozzo profondissimo, immergendosi in esso si trovano tesori imprevisti, squarci di verità che ci mettono sulla strada giusta, poi, poi, verrà il resto. L ’es erc izio del diritto allo s tudio nell’ambito della s c uola non può es s ere limitato dalla pres enza di diffic oltà, s iano es s e ric onduc ibili a divers ità c ulturali, a dis agi familiari, a c arenze linguis tic he, a s ituazioni di s c ars a motivazione e ins uffic iente impegno. P er ques to è dovere della s c uola evitare, per quanto pos s ibile, c he ques te divers ità s i tras formino in diffic oltà di apprendimento e in problemi di c omportamento poic hé c iò quas i s empre prelude a fenomeni di ins uc c es s o e di mortalità s c olas tic a e, c ons eguentemente, a dis uguaglianze s ul piano s oc iale e c ivile; per raggiungere ques to obiettivo la s c uola s i pone in una dimens ione di ac c oglienza, di valorizzazione e di s os tegno attivando s trategie adeguate s ul piano organizzativo, didattic o e c ulturale. 1. LA DIVERSITÀ CULTURA LE A nc or oggi l’arrivo di una ragazza o di un ragazzo s tranieri nella s c uola rappres enta un momento di diffic oltà c he c rea inc ertezza anc he s e non è più un evento ec c ezionale. I n tutto l’is tituto c i s ono c omples s ivamente 4 4 s tranieri provenienti da divers e nazionalità. A lc uni di loro s ono arrivati da poc o, c on madre e fratelli, per raggiungere il padre c he già lavorava nella nos tra zona. A ltri s i s ono tras feriti qui as s ieme a tutta la famiglia, c on i genitori hanno voluto ques to viaggio, ne hanno ac c ettato i ris c hi. D ivers a, ovviamente, la s toria di ognuno; divers a l’origine, la lingua, la religione. E tuttavia, in mezzo a tante divers ità, non s ono poc hi gli elementi c he li ac c omunano. A nzitutto, inizialmente, la paura. P erc hé l’ingres s o nella s c uola è per il nuovo arrivato il momento della verità, c he s egue quello dei s ogni; c ome uno s pec c hio, c ompagni e ins egnanti gli res tituis c ono ora una nuova immagine di s é: quella dell’emigrante s enza un retroterra utile, s enza s trumenti, s enza lingua. P er quanto es plori a palmo a palmo lo s pazio c he gli s ta attorno, ries c e in un primo tempo s olo a delineare i c onfini della s ua nuova s olitudine. Q uindi, il s ilenzio – e s e per s ilenzio s i intende il non poter es primere i s entimenti più profondi e le emozioni nella propria lingua d’origine, quella c he da pic c olo ti ha c os truito il mondo, quella 67 attravers o c ui hai imparato da bambino a c onos c ere le c os e e a dar loro un s ens o e un valore, s i c apis c e c he s i tratta di un s ilenzio pes ante e des tinato a durare a lungo. Q ui, nella s c uola, il ragazzo s c opre c he la lingua c he ha parlato fino a quel momento non appartiene alla s fera delle lingue dotate di dignità c ulturale, c ome il tedes c o o l’ingles e, per es empio; la s ua ora è s olo una lingua da emigrante, buona per l’us o familiare, una di quelle lingue c he nes s uno s i s ognerebbe mai di far s tudiare ai propri figli a meno di non es s ere c os tretto dal des tino. C he magari proprio c on quella s iano s tati s c ritti alc uni dei libri più belli della letteratura, lui lo ignora o, s e ne è a c onos c enza, non trae grande utilità da un’informazione c he non può es s ere c ondivis a in profondità c on c hi gli s ta ac c anto. P iù importante s embra al momento imparare veloc emente l’italiano, c ons apevole c om’è c he s enza quello la s ua s tes s a pres enza nella s c uola viene vanific ata. L a s ua, la loro pres enza: ec c o l’elemento determinante. I mpauriti, s ilenzios i, ma pres enti. N on lo s anno, nemmeno lo s os pettano, ma nel momento s tes s o del loro arrivo nella s c uola le hanno lanc iato una s fida, proprio s ul terreno c he alla s c uola è più c ongeniale: quello del s ens o del s apere, del valore delle c onos c enze, delle forme dell’intelligenza. L a s c uola c he non la rac c oglies s e, c he non ac c ettas s e di entrare profic uamente in c ris i davanti a ques ta provoc azione s pes s o imprevis ta, s arebbe una s c uola c he ha pers o la c apac ità di produrre e tras mettere c ultura. P roviamo allora a immaginare c he c os a potrebbe s uc c edere in una c las s e dove, ac c anto ai ragazzini di N omi, P omarolo, N ogaredo, V illa L agarina s edes s e uno dei ragazzi maroc c hini, pac his tani, albanes i di c ui abbiamo parlato fino ades s o. A lle lingue c he già hanno diritto di c ittadinanza nella s c uola – l’italiano, ovviamente, l’ingles e, il tedes c o – s e ne aggiunge un’altra, c he poc o a poc o s ’ins eris c e nella quotidianità del lavoro s c olas tic o. Si s c opre la magia di nuovi alfabeti, s i es plorano s onorità inus uali, s i imparano parole, c i s i c onfronta c on grammatic he tanto c omples s e da meritars i la maius c ola. L ’approc c io c ol c ompagno s traniero diventa oc c as ione di s c ambio tra lingue di pari dignità e il momento in c ui s i ac c etta di es pors i al ris c hio dell’errore può es s ere nello s tes s o tempo divertente e utilmente des tabilizzante. Si arriva a s c rivere s torie in italiano e arabo, italiano e albanes e, s i as c oltano c anzoni, s i imparano poes ie. I mmaginiamo c he il nos tro ragazzino, c he nella s ua s c uola d’origine aveva iniziato a gus tare il piac ere della lettura, non s ia c os tretto a rinunc iarvi, perc hé può trovare anc he nella bibliotec a di c las s e, la s ua nuova c las s e italiana, libri per lui, s c ritti in arabo, urdu, s erbo- c roato. I mmaginiamo c he, ac c anto a tes ti di autori europei o americ ani, la s c uola s ia in grado di proporre, a lui e ai s uoi c ompagni, s torie s c ritte da s c rittori della s ua nazione, s ic uramente meno noti, ma s olo a c aus a della poc o illuminata politic a di molte delle nos tre c as e editric i. I mmaginiamo c he pos s a anc he guardare qualc he film prodotto in M aroc c o o in P akis tan, magari in lingua originale e s ottotitolato perc hé ris ulti c omprens ibile ai c ompagni. N on c ’è dubbio c he il repertorio di c onos c enze prodotto in ques to modo nella c las s e, ac c os tandos i, tappa dopo tappa, a ques to o a quell’altro as petto della c ultura del ragazzo migrante, s enza nas c onders i mai la c omples s ità dell’oggetto e la s ua natura di fenomeno in evoluzione, appartenga alla s fera di quegli apprendimenti “importanti” c he s egnano la formazione di una pers ona. M a allora perc hé, c ontinuando nell’es plorazione del pos s ibile, non immaginare c he ques to s apere pos s a us c ire dalla s c uola e c oinvolgere la c omunità c ui la s c uola appartiene? P ens iamo ad un evento – una fes ta aperta alla c ittadinanza, ad es empio – c he rendendo vis ibili e c omprens ibili i nos tri alunni s tranieri e le loro famiglie, c os tituis c a l’oc c as ione per un inc ontro – c ulinario, mus ic ale, o altro – tra le tante c ulture pres enti s ul territorio. A lc une di ques te c os e, negli anni, le abbiamo realizzate. A ltre s ono anc ora in fas e di progetto. È ques ta c omunque la nos tra direzione di marc ia, l’obiettivo vers o il quale muoviamo. N aturalmente il lavoro ha ric hies to, e c ontinuerà a ric hiedere, un gros s o s forzo di rinnovamento: i doc enti hanno dovuto aggiornare le loro c ompetenze e la s c uola dotars i di nuovi s trumenti. T ra ques ti, uno appare importante per l’immediato futuro: l’individuazione, al nos tro interno, di un ins egnante c he diventi una figura di riferimento per i ragazzi s tranieri; s arà lui c he li ac c oglierà al loro arrivo e ne s eguirà l’ins erimento nelle c las s i, c urerà i c ontatti c on le famiglie e s ollec iterà, s e nec es s ario, la c ollaborazione di operatori in grado di s volgere quegli interventi di mediazione c ulturale c he la s ituazione potrebbe ric hiedere. I nfine rac c oglierà e c ons erverà tutto il materiale prodotto per e dagli alunni s tranieri e dai loro c ompagni, non s olamente per dimos trare c he la loro pres enza ha las c iato una trac c ia – non farà c ollezione di s ouvenir – ma per tes timoniare le modalità di un viaggio tra c onfini in c ontinuo s pos tamento e tener c onto dei punti d’arrivo, per verific are c ioè s e la s fida, rac c olta, è s tata vinta o pers a. 68 2. LO SVA NTA GGIO E LE DIFFICOLTÀ DI A PPRENDIMENTO. L e diffic oltà di apprendimento pos s ono es s ere legate a fattori biologic i o es s ere influenzate da dis agi familiari, divari c ulturali e linguis tic i, s ituazioni di s c ars a motivazione ed ins uffic iente impegno. L a s c uola deve promuovere ed as s ic urare l’integrazione e l’inc lus ione degli s tudenti c he pres entano bis ogni educ ativi s pec iali (BE S) attravers o l’utilizzo di una didattic a c he favoris c a la loro effettiva partec ipazione e l’attivazione di s pec ific he s c elte metodologic he ed organizzative. L ’inc lus ione degli s tudenti c on “bis ogni educ ativi s pec iali” è un proc es s o c he c oinvolge tutta la c omunità s c olas tic a. E ’ fondamentale individuare degli o bie ttivi spe cifici di appre ndim e nto che siano ade guati e pe rm e ttano lo sviluppo de lle pote nzialità pre se nti. I bis ogni educ ativi s pec iali derivano da dis turbi e da diffic oltà di apprendimento, ovvero da partic olari c ondizioni s oc iali o ambientali. I dis turbi s pec ific i di apprendimento (D SA ) s ono c os tituiti da dis turbi evolutivi s pec ific i delle abilità s c olas tic he c he c omprendono il dis turbo s pec ific o della lettura, il dis turbo s pec ific o della c ompilazione e il dis turbo delle abilità aritmetic he o dis turbi mis ti delle c apac ità s c olas tic he c ome definiti dall’I C D . G li s tudenti c on bis ogni educ ativi s pec iali s ono: 1 . alunni in s ituazione di dis abilità c ertific ata ai s ens i della legge n.1 0 4 del 1 9 9 2 e della normativa provinc iale in materia di as s is tenza, c on diagnos i redatta s ulla bas e della c las s ific azione per c ategorie diagnos tic he previs ta dalla c las s ific azione internazionale delle malattie (I C D ) 2 . alunni c on dis turbi s pec ific i di apprendimento (D SA ). 3 . alunni i s ituazioni di s vantaggio. A nnualmente, i c ons igli di c las s e ed i team doc enti della s c uola primaria c ompilano un doc umento di rilevazione dei bis ogni educ ativi s pec iali per favorire la progettazione di interventi formativi adeguati. Le st rat egie e le risorse della scuola primaria P artendo dalla c ons apevolezza c he la s c uola ha il dovere di evitare c he la divers ità s i tras formi in dis uguaglianza s ul piano s oc iale e c ivile, la programmazione educ ativa e didattic a s i artic ola e s i s viluppa in modo da prevedere la c os truzione e la realizzazione di perc ors i individuali di apprendimento c he tengano c onto dei livelli di partenza di ogni bambino e c he s i pongano obiettivi realis tic i da verific are in itinere. P er l’attivazione di ques ti interventi la s c uola dis pone di un ins ieme di ris ors e c he pos s ono es s ere c os ì s intetizzate: L e c ompres enze delle ins egnanti di c las s e da utilizzare per interventi individualizzati, per attività di gruppo, per l’arric c himento dell’offerta formativa; le opportunità offerte dal c ontratto provinc iale di lavoro e dal fondo di is tituto. Le st rat egie e le risorse della scuola media O gni anno alc uni ragazzi manifes tano diffic oltà, più o meno rilevanti, nel raggiungimento degli obiettivi s tabiliti dalla programmazione, a c aus a: dis turbi s pec ific i di apprendimento; di lac une nella preparazione di bas e, inc ertezze di ordine logic o, ins uffic iente c omprens ione s ul piano linguis tic o; di problemi legati alla motivazione e alle diffic oltà emotivo - relazionali (impegno dis c ontinuo, dis interes s e, negligenza). P er ognuna di ques te s ituazioni tutto il team doc ente s i attiva per progettare e realizzare un perc ors o mirato: a) P er gli alunni c he pres entano dis turbi s pec ific i di apprendimento devono es s ere elaborati dei perc ors i educ ativi pers onalizzati c he prevedono l’utilizzo di s trumenti c ompens ativi per far vivere s erenamente l’es perienza s c olas tic a. b) P er i ragazzi c he hanno diffic oltà s c olas tic he l’intervento è indirizzato allo s viluppo delle c apac ità logic he e linguis tic he, al rec upero di c onos c enze di bas e, all’ac quis izione di un metodo di s tudio e di lavoro. 69 b) P er gli s tudenti c on dis agi emotivo – relazionali e di motivazione l’intervento programmato non è inc entrato s ulle lac une c onos c itive nelle s ingole materie ma s ulla pers ona. Sono privilegiate le es perienze volte a s oddis fare i bis ogni profondi, c ioè l’ac quis izione della c os c ienza di s é, la c os truzione di una propria identità e di rapporti relazionali pos itivi c on gli altri e la s oc ietà. 3. L'INTEGRA ZIONEE L’INCLUSIONE SCOLA STICA DEGLI A LUNNI CON BISOGNI EDUCA TIVI SPECIA LI. PREMESSA I l diritto all’educ azione e all’is truzione degli alunni c on bis ogni educ ativi s pec iali nelle s c uole di ogni ordine e grado è dis c iplinato dalla L egge- quadro s ull’as s is tenza, l’integrazione s oc iale e i diritti delle pers one divers amente abili, legge del 5 febbraio 1 9 9 2 , n° 1 0 4 . I n partic olare, l’artic olo 1 2 afferma: c omma 2 - È garantito il diritto all’educ azione e all’is truzione della pers ona handic appata nelle c las s i c omuni delle is tituzioni s c olas tic he di ogni ordine e grado. c omma 3 - L ’integrazione s c olas tic a ha c ome obiettivo lo s viluppo delle potenzialità della pers ona handic appata nell’apprendimento, nella c omunic azione, nelle relazioni e nella s oc ializzazione. c omma 4 - L ’es erc izio del diritto all’educ azione e all’is truzione non può es s ere impedito da diffic oltà di apprendimento né da altre diffic oltà derivanti dalle dis abilità c onnes s e all’handic ap. A l fine di ris pondere adeguatamente ai princ ipi is piratori della legge, ovvero il ris petto della dignità umana e dei diritti di libertà e autonomia della pers ona in s ituazione di defic it e la promozione della s ua integrazione s oc iale, l’I s tituto uniforma la propria azione educ ativa ai s eguenti c riteri: 70 I CRITERI a) La responsabilit à educat iva della comunit à scolast ica L a res pons abilità dell’integrazione e dell’inc lus ione dell’alunno c on bis ogni educ ativi s pec iali e dell’azione educ ativa nei s uoi c onfronti è, al medes imo titolo, degli ins egnanti di c las s e, dell’ins egnante s pec ializzato s ul s os tegno, dell’as s is tente educ atore, della c omunità s c olas tic a nel s uo ins ieme. b) Individualizzazione degli int ervent i L ’individualizzazione degli interventi educ ativi è l’unic a garanzia di s uc c es s o nella ric erc a di ris ultati apprezzabili nell’educ azione s pec iale. O gni alunno c on bis ogni educ ativi s pec iali ha diritto di ric evere un intervento educ ativo mirato e c alibrato s ulle proprie es igenze e potenzialità; la s c uola s i adopera in tal s ens o. c) Valorizzazione delle pot enzialit à e successo f ormat ivo L a c omunità s c olas tic a, già impegnata a ric onos c ere e valorizzare le divers ità di ognuno, promuove in partic olar modo le potenzialità di c hi s i trova in una s ituazione di s vantaggio e adotta tutte le iniziative utili al raggiungimento del s uo s uc c es s o formativo. d) Flessibilit à nell’organizzazione degli int erventi G li alunni in s ituazione di diffic oltà pongono l’es igenza di adottare una partic olare fles s ibilità nell’organizzare un perc ors o formativo c oerente c on i loro bis ogni. C ons eguentemente, la s c uola: individua e adotta metodologie e s trumenti s pec ific i; adegua gli ins egnamenti alle es igenze dei s ingoli alunni al fine di prevenire gli ins uc c es s i; regola i tempi dell’ins egnamento nel modo più adeguato ai loro ritmi di apprendimento; programma attività didattic he per gruppi di lavoro o unità di apprendimento; progetta e realizza perc ors i c he as s ic urano la c ontinuità didattic a e formativa nonc hé di orientamento s c olas tic o e profes s ionale, prevedendo anc he lo s volgimento di ins egnamenti opzionali e fac oltativi mirati in tal s ens o; individua perc ors i formativi c he c oinvolgono più dis c ipline e attività. e) La classe: luogo privilegiat o dell’azione educativa L a c las s e rappres enta il c ontes to s oc iale in c ui normalmente s i s volgono gli interventi in favore degli alunni in diffic oltà. L e attività didattic he ed educ ative dell’alunno s volte fuori dalla c las s s e devono es s ere funzionali alle s ue es igenze, non pos s ono es s ere dec is e in modo unilaterale da un s olo ins egnante e vanno c onc ordate in s ede di programmazione. f ) Int egrazione delle risorse T utti c oloro c he interagis c ono c on l’alunno in diffic oltà lavorano s ec ondo la logic a della c ooperazione e della c ondivis ione di intenti. g) Limit i dell’int ervent o O gni s c elta educ ativa c he la s c uola effettua è fatta nel ris petto delle pers ona c on bis ogni educ ativi s pec iali in c ollaborazione c on la famiglia e quando pos s ibile s i prevede il c oinvolgimento degli s tes s i s tudenti s oprattutto in merito all’orientamento s c olas tic o o profes s ionale dopo le s c uole medie. LE FIGURE DI RIFERIMENTO a) Gli insegnant i di classe Sono c orres pons abili della formazione e dell’educ azione di tutti gli alunni della c las s e, pertanto non devono mai delegare al s olo ins egnante s pec ializzato s ul s os tegno o all’as s is tente educ atore quanto c onc erne l’alunno in s ituazione di s vantaggio. b) L’insegnant e specializzat o sul sost egno L ’ins egnante di s os tegno è un ins egnante s pec ializzato, previs to fin dalla L egge 5 1 7 del 1 9 7 7 , c he viene as s egnato alle c las s i in c ui è ins erito il s oggetto c on bis ogni educ ativi s pec iali, in piena c ontitolarità c on gli altri doc enti, per attuare “forme di integrazione a favore degli alunni in s ituazione di deficit” e “realizzare interventi individualizzati in relazione alle es igenze dei s ingoli alunni”. E ’ fondamentale c he l’ins egnante di s os tegno c ollabori pienamente c on i c olleghi nell’impos tazione e realizzazione del progetto educ ativo – didattic o riferito al bambino in diffic oltà, c he mette a dis pos izione le proprie c ompetenze per organizzare i relativi perc ors i; c he as s uma la c orres pons abilità dell’attività educ ativa didattic a c omples s iva nella s ezione, nel modulo o nella 71 c las s e in c ui viene as s egnato; c he s volga c ompiti di c ollaborazione c on le famiglie e le s trutture s anitarie del territorio. L a quantific azione orario del rapporto fra l’ins egnante e l’alunno viene s tabilita in bas e al P iano dell’O fferta Formativa (P O F), in c ui vengono c ons iderati i bis ogni dei s ingoli s oggetti c orrelati alle divers e gravità dei defic it. L a s ua pres enza rappres enta una ris ors a qualific ata c he garantis c e il nec es s ario s upporto tec nic o– s pec ialis tic o all’intervento individualizzato e, nel c ontempo, offre all’intera c las s e, o modulo, una maggiore gamma di opportunità. A tal fine pos s ono es s ere ipotizzate delle variazioni nell’aggregazione degli ambiti c on l’affidamento di un’area dis c iplinare proprio all’ins egnante di s os tegno. c) L’assist ent e educat ore L ’as s is tente educ atore è una figura profes s ionalmente preparata c he s volge, in c ollaborazione c on il pers onale doc ente, la propria attività educ ativa e di as s is tenza agli alunni c on bis ogni educ ativi s pec iali e partec ipa c on piena titolarità alle attività programmate per la realizzazione del P rogetto di rec upero e/o di s viluppo delle abilità pres enti. C ollabora c on la famiglia, c on gli operatori s oc io-s anitari e c on il team doc ente. L ’as s is tente educ atore partec ipa alla s tes ura del profilo valutativo dell’alunno c on bis ogni educ ativi s pec iali. d) L’assist ent e alla comunicazione N ei c as i di defic it s ens oriale, ovvero s ordità e c ec ità, è una figura s pec ializzata ad as s umere il ruolo di tramite effic ac e all’interno della c omunic azione c he s i ins taura tra il doc ente e l’alunno. LE PROCEDURE I l c omples s o di norme c he s i oc c upano di handic ap nella s c uola, ovvero: la L egge 5 1 7 del 1 9 7 7 la c irc olare minis teriale n. 2 5 8 del 1 9 8 3 la c irc olare minis teriale n. 2 5 0 del 1 9 8 5 la L egge 1 0 4 /’9 2 e il D .M . del 9 .0 7 .1 9 9 2 ; L egge n. 1 7 /1 9 9 9 e il D .P .C .M . n. 1 8 5 /2 0 0 6 ; l’“A tto di indirizzo e c oordinamento relativo ai c ompiti delle U U .SS.L L . in materia di alunni portatori di handic ap”, di c ui al d.p.r.: 2 4 febbraio 1 9 9 4 ; la D elibera della G iunta P rovinc iale del 2 7 gennaio 1 9 9 5 A c c ordi di programma identific ano alc uni momenti s ignific ativi dell’iter finalizzato a una piena integrazione. Regolamento per favorire l’integrazione e l’inc lus ione degli s tudenti c on bis ogni educ ativi s pec iali in attuazione dell’artic olo 7 4 della legge provinc iale 7 agos to 2 0 0 6 , n. 5 a) L’individuazione dell’alunno come persona con bisogni educat ivi speciali N el momento in c ui il team doc ente ritenga c he uno dei propri alunni potrebbe nec es s itare, a s eguito dell’emergere di diffic oltà di apprendimento o della s fera emotivo – relazionale non s uperabili attravers o i più adeguati ac c orgimenti didattic i, di una valutazione c linic a è fondamentale c he, data la delic atezza e la ris ervatezza della s ituazione, la c omunic azione venga res a uffic iale alla famiglia s olo previa c ondivis ione c on il D irigente s c olas tic o da parte degli ins egnanti di c las s e. E videnziate le diffic oltà emers e nell’alunno alla famiglia, res ta a ques t’ultima la fac oltà di dec idere s e far riferimento all’A zienda Sanitaria. P er i c as i di nuova individuazione è opportuno c he la ric hies ta pervenga ai s ervizi s pec ialis tic i, ove pos s ibile, entro la fine del mes e di febbraio dell’anno s c olas tic o in c ors o. Q ualora il minore c on bis ogni educ ativi s pec iali s ia s eguito da s pec ialis ta privato, deve es s ere pres entata attes tazione della patologia, c omunque c onvalidata dallo s pec ialis ta dell’A .P .S.S. A ques to fine la famiglia ric hiede allo s pec ialis ta privato la redazione della D iagnos i Funzionale (vedi) e una dic hiarazione in ordine all’as s unzione da parte del medes imo dell’impegno a ottemperare ai s uc c es s ivi adempimenti di legge in materia, vale a dire in partic olare l’impegno a partec ipare ai lavori dell’U nità multidis c iplinare di c ui all’art. 3 del D .P .R. 2 4 .2 .’9 4 . G li oneri relativi alla c ons ulenza pres tata dallo s pec ialis ta privato res tano a c aric o della famiglia. Si definis c e pers ona c on bis ogni educ ativi s pec iali “colui che pres enta una minorazione fis ica, ps ichica o s ens oriale che è caus a di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare emarginazione o s vantaggio s ociale”. 72 b) La def inizione della “Diagnosi Funzionale” G li operatori dell’A .P .S.S. o lo s pec ialis ta privato, al momento dell’is c rizione nelle c las s i prime, primarie e medie, provvedono per ogni alunno a redigere la diagnos i funzionale, doc umento c he des c rive analitic amente la c ompromis s ione funzionale dello s tato ps ic ofis ic o dell’alunno, le diffic oltà di apprendimento c ons eguenti all’handic ap e le c apac ità / abilità pos s edute dall’alunno. N egli anni s uc c es s ivi, tale doc umento deve es s ere aggiornato nelle parti c he ric hiedono modific he rilevanti. Sulla bas e di tale c ertific azione viene as s egnato dalla Sovrintendenza Sc olas tic a l’ins egnante s pec ializzato s ul s os tegno. L a diagnos i funzionale è c ons egnata dagli operatori s anitari alla famiglia (c he s i inc aric a di pres entarla al D irigente s c olas tic o per i provvedimenti nec es s ari) entro il mes e di febbraio per gli alunni di nuovo ins erimento e entro il mes e di maggio per gli alunni già ins eriti. 73 c) La cost it uzione del Gruppo di st udio e lavoro per l’handicap a livello d’Ist it ut o P res s o l’I s tituto è c os tituito annualmente il gruppo di s tudio e di lavoro c ompos to dal dirigente s c olas tic o e dal c oordinatore del gruppo H , l’ins egnante c on inc aric o di funzione s trumentale al progetto d’I s tituto, dai doc enti s pec ializzati s ul s os tegno, dagli as s is tenti educ atori; in c as o di s pec ific i problemi può es s ere ric hies ta la c ons ulenza e la c ollaborazione degli operatori dei s ervizi e dei genitori interes s ati. I l gruppo: c ollabora alla definizione del progetto d’is tituto per la parte relativa all’integrazione s c olas tic a; formula una propos ta c omples s iva per la c olloc azione delle ris ors e; verific a in itinere le iniziative di s os tegno programmate dalla s c uola; elabora s pec ific i progetti; verific a al termine dell’anno s c olas tic o gli interventi, elabora il piano per l’anno s c olas tic o s uc c es s ivo, formula una propos ta di organic o. Si riunis c e periodic amente. d) La cost it uzione del Gruppo di Lavoro per l’handicap (il GLH operat ivo) per ogni alunno P er ogni alunno in s ituazione di diffic oltà, all’inizio dell’anno s c olas tic o viene c os tituita un’équipe di lavoro, c ompos ta dal D irigente, da alc uni ins egnanti di c las s e, dall’ins egnante di s os tegno, dall’as s is tente educ atore, dagli operatori della U SL c he s i oc c upano del c as o (l’U nità multidis c iplinare di c ui all’art. 3 D .P .R. 2 4 .2 .’9 4 ), dai genitori o dai fac enti funzione e da qualunque altra figura s ignific ativa c he operi nei c onfronti dell’alunno. I l gruppo: elabora il P rofilo D inamic o Funzionale (vedi) predis pone il P iano E duc ativo P ers onalizzato o almeno individua e c oordina le “linee generali” del P E P ; verific a in itinere i ris ultati e, s e nec es s ario, modific a il P E P e/o il P D F I l D irigente s c olas tic o: nomina e pres iede il gruppo di lavoro; individua il c oordinatore (di norma l’ins egnante s pec ializzato s ul s os tegno) c he ha il c ompito di redigere il verbale delle riunioni, predis porre e tenere aggiornata la doc umentazione. I n c as o di as s enza o impedimento, il D irigente s c olas tic o è s os tituito dal c oordinatore del gruppo. I l G L H operativo s i riunis c e almeno due volte l’anno. L e riunioni vanno verbalizzate. e) La predisposizione del “Prof ilo Dinamico Funzionale”: Redatto dal G L H operativo, è un doc umento c he, in bas e alla D iagnos i Funzionale, alle informazioni rac c olte e ad un’attenta os s ervazione s is tematic a, indic a “le caratteris tiche fis iche, ps ichiche e s ociali e affettive dell’alunno e pone in rilievo s ia le difficoltà di apprendimento cons eguenti alla s ituazione di handicap e le pos s ibilità di recupero, s ia le caratteris tiche pos s edute che devono es s ere s os tenute, s ollecitate, progres s ivamente rafforzate e s viluppate nel ris petto delle s celte culturali della pers ona handicappata”. È elaborato una prima volta in s eguito alla prima redazione della D iagnos i Funzionale; in linea di mas s ima in I primaria e in I media. V iene aggiornato, invec e, in I I , I V e V primaria e in I I e I I I media, entro il mes e di dic embre di ogni anno, c ompatibilmente però c on le date nelle quali s i effettuano gli inc ontri c on i s ervizi s anitari. N ota: A ffinc hé s ia un doc umento valido, deve es s ere redatto tenendo in c ons iderazione le indic azioni degli operatori della U SL . f ) La f ormulazione del “Piano Educat ivo Personalizzat o” P artendo dagli elementi bas e offerti dal P D F, il G L H operativo elabora il P iano educ ativo pers onalizzato, ovvero l’ins ieme degli interventi educ ativi e didattic i pens ati e artic olati in funzione della c res c ita armonic a c omples s iva dell’alunno. I ndividua un perc ors o volto a promuovere un progetto di vita c omples s ivo dello s tudente, c he tenga c onto della s ua dimens ione identitaria e s oc iale. N el P E P s ono definiti gli obiettivi, i metodi, le s trategie, gli interventi c he, tenendo in c ons iderazione le potenzialità dell’alunno c on bis ogni educ ativi s pec iali, vanno c alibrati in bas e al P rofilo D inamic o Funzionale. 74 I l P E P rec epis c e, integrandoli, gli eventuali indic azioni di rec upero effettuati s ull’alunno dagli operatori s anitari nonc hé gli interventi c he la famiglia è c hiamata ad adottare, c iò al fine di rendere l’azione educ ativa un progetto c ooprogettato e c orres pons abile tra le varie parti in gioc o. Q ues to doc umento è effic ac e s trumento di programmazione c he rende c onc reto e realmente pers eguibile il diritto all’educ azione e all’is truzione degli alunni divers amente abili. P er gli alunni c on bis ogni educ ativi s pec iali va previs to un “piano/ progetto educ ativo pers onalizzato, un perc ors o educ ativo bas ato s ulle c aratteris tic he evolutive dello s tudente e finalizzato ad adeguare, anc he in termini temporanei, il c urric olo alle es igenze formative dello s tudente s tes s o 75 g) La valut azione degli int ervent i realizzat i L a valutazione s c olas tic a degli alunni in diffic oltà deve es s ere relativa agli interventi educ ativi e didattic i s volti s ulla bas e del P E P , e riferita ai progres s i evidenziati in rapporto alle potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali. L a proc edure c he riguardano la valutazione s ono un momento fondamentale nell’ambito delle attività didattic he c he hanno il c arattere di s is tematic ità e di intenzionalità. E s s a c ons ente di effettuare un bilanc io c omples s ivo, non parziale, dell’attività s c olas tic a (s c elte didattic he e metodologic he ins erite nella programmazione), e degli apprendimenti da es s i favoriti negli s tudenti (obiettivi raggiunti e abilità di utilizzare le c ompetenze ac quis ite in differenti c ontes ti), o in una fas e s pec ific a dell’anno s c olas tic o o nell’intero perc ors o oppure in una partic olare dis c iplina. L e prove d’es ame s ono predis pos te in c orris pondenza degli ins egnamenti impartiti e devono es s ere idonee a valutare il progres s o dell’allievo in rapporto alle s ue potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali. h) Il “Q uade rno Pe rsonale ” P er rendere più funzionale la rac c olta di tutta la doc umentazione relativa al proc es s o di integrazione, è previs to un “quaderno pers onale” da predis porre per c ias c un alunno c on bis ogni educ ativi s pec iali. I l “quaderno”, c on gli aggiornamenti annuali, doc umenta tutto il perc ors o del bambino, dal s uo ingres s o a s c uola fino alla I I I media. I l quaderno, c he deve res tare ris ervato, doc umenta e rac c oglie: 76 la c ertific azione la diagnos i funzionale; il profilo dinamic o funzionale e i s uoi aggiornamenti; il P E P c on le relative verific he e le c ons eguenti integrazioni o variazioni; i verbali delle riunioni del gruppo di lavoro; i verbali di eventuali inc ontri c on gli operatori s oc io s anitari i verbali degli inc ontri c on la famiglia (qualora es s i s iano c ons iderati di partic olare rilevanza). doc umentazione (elaborati s c ritti, fotografie, res oc onti di partic olari attività,…) tutto c iò s i ritenga pos s a es s ere utile alla definizione del c as o e ai relativi interventi educ ativi e didattic i. 4. PROGETTO INTERCULTURA PER L'A NNO SCOLA STICO 2007/2008 L a Commis s ione per l'accoglienza degli alunni s tranieri e le iniziative interculturali è c omos ta da un rappres entante delle varie Sc uole dell’I s tituto C omprens ivo e s i as s ume divers i c ompiti. N egli s c ors i anni per fac ilitare l’integrazione ha realizzato: un’aula all’interno della s c uola media ris ervata alle attività interc ulturali (lezioni s pec ific he, c ors i di lingue); l'alles timento di uno scaf f ale int ercult urale, c omprendente tes ti per ins egnanti (di didattic a dell'italiano c ome L 2 , di approfondimento di temi interc ulturali, ec c .), dizionari, libri per ragazzi in edizione bi- e monolingue; l'ac quis to di mat eriale didat t ico (mas c here, c artelloni) per l'ins egnamento dell'italiano a s tranieri; la s tes ura di un prot ocollo d'accoglienza c he prevede le proc edure da s eguire quando arriva un alunno s traniero. Q uello dello s c ors o anno è s tato s tudiato e c onfrontato c on quello delle altre s c uole aderenti al C entro per la M ondialità. Si è s tes o un protoc ollo c omune adottato da tutte le realtà s c olas tic he del c entro s tes s o; l'es pos izione, nell'atrio della s c uola media, di un mappamondo c he rende vis ibili gli alunni s tranieri pres enti nella s c uola e la loro provenienza. N ell’anno s c olas tic o in c ors o intende fars i c aric o dei s eguenti impegni: far c onos c ere agli ins egnanti il protoc ollo d’ac c oglienza c on le indic azioni di c ome proc edere nell’eventualità di ins erimetno di nuovi alunni provenienti dall’es tero in c ors o d’anno; c ontattare il D irigente per s egnalare la nec es s ità di un mediatore linguis tic o per fac ilitare il primo periodo di s c uola per ques ti bambini; organizzare, s u ric hies ta degli ins egnanti delle varie s c uole, interventi di mediatori c ulturali del C entro per la M ondialità nelle c las s i s u temi c onc ernenti l’inc ontro tra c ulture (alfabeto- numeri – religione – c ibo – lingua, ec c .). I n c ollaborazione c ol C omune di V illa L agarina. la c ommis s ione organizza da alc uni anni un corso di it aliano per donne st raniere, per promuovere la c omunic azione di bas e, per perfezionare le c ompetenze grammatic ali e potenziare il les s ic o. È uno s pazio di inc ontro e di apprendimento aperto all’interno dell’is tituto alle madri e alle s orelle degli alunni s tranieri, per s oddis fare i loro bis ogni di integrazione linguis tic a, per fac ilitarle nel loro des iderio di s eguire il perc ors o s c olas tic o del figlio e per c reare un ponte fra s c uola e famiglia. A ttualmente gli alunni s tranieri frequentanti l’is tituto s ono 4 4 , c os ì dis tribuiti: N.o alunni ALBANIA ARGENTINA BOSNIA-ERZEGOVINA CILE COSTARICA CROAZIA ECUADOR FEDERAZIONE RUSSA INDIA MAROCCO MOLDOVA POLONIA ROMANIA SERBIA E MONTENEGRO SPAGNA Provenienza 5 1 1 2 1 1 1 1 3 7 3 4 6 3 1 N.o Sc . P rim. N ogaredo Sc . P rim. N omi Totale 1 0 Sc . P rim. P omarolo Sc . P rim. L agarina Sc uola M edia Sede V illa 9 13 21 44 77 SVIZZERA TUNISIA UCRAINA Totale 78 1 1 2 44 79 L'AREA DEI PROGETTI 80 L'EDUCAZIONE ALLA SALUTE “La s cuola, in tutte le s ue componenti, è chiamata ad operare per prevenire e per combattere, per la s ua parte e con le s ue s pecifiche ris ors e, il dis agio, la demotivazione, la dis pers ione, la devianza e per cons entire ai giovani livelli il più pos s ibile elevati di benes s ere ps icofis ico, di cons apevolezza critica, di motivazione ad apprendere, a partecipare, a s penders i per una vita s empre più s ana e ricca di valori pers onali e s ociali” (Minis tero della Pubblica I s truzione). Q ues te poc he righe s intetizzano in modo es emplare la funzione della s c uola nel c ampo dell’educ azione alla s alute, una s c uola c he rivolge la propria attenzione prima ai bambini e ai ragazzi e poi ai programmi; ques to perc hé è c ons apevole c he non può es s erc i apprendimento s e non attravers o un s apere c he ris ulti s ignific ativo, os s ia s trumento di c omprens ione della vita, della realtà, del mondo. Fondamentale, a tal fine, è anc he la realizzazione di una c lima s oc iale pos itivo nella vita quotidiana della s c uola, organizzando forme di lavoro di gruppo e di aiuto rec iproc o e favorendo l’iniziativa, l’autodec is ione, la res pons abilità pers onale dei bambini e dei ragazzi. I l nos tro I s tituto c ontribuis c e a realizzare ques ti obiettivi anc he attravers o il “P iano di educ azione alla s alute” artic olato in “P rogetto ragazzi 2 0 0 0 ” e “P rogetto genitori”. 1. LA SCUOLA PRIMA RIA E LA SCUOLA SECONDA RIA DI I GRA DO: UNA STORIA DI PROGETTI COMUNI A nc ora a partire dall’anno s c olas tic o 1 9 9 1 /9 2 i doc enti e i genitori della s c uola elementare e della s c uola media hanno iniziato un perc ors o c omune nel c ampo dell’educ azione alla s alute. N el “P rogetto ragazzi” s ono s tati: propos te ed attuate iniziative di educ azione s anitaria (educ azione alimentare, igiene del c avo orale, educ azione affettiva e s es s uale, prevenzione delle tos s ic odipendenze, dell’alc olis mo e del tabagis mo, primo s oc c ors o); progettati interventi educ ativi diffus i c on l’obiettivo di realizzare un c lima s c olas tic o pos itivo, di favorire l’iniziativa e la res pons abilità dei bambini e dei ragazzi, di c reare oc c as ioni di c ollaborazione, di lavoro c ooperativo, di vic endevole aiuto e s os tegno; progettati interventi formativi s pec ific i nel c ampo dell’attività motoria (G iornate s portive, gioc hi c ooperativi), dell’educ azione teatrale, della lettura e della produzione s c ritta (“M os tra del libro” c he per alc uni anni ha c oinvolto le c las s i di entrambe le s c uole nella lettura e rec ens ione di libri per ragazzi, negli inc ontri c on autori, nel c onc ors o di s c rittura). N el “P rogetto genitori” s ono s tati organizzati inc ontri s erali c on ps ic ologi ed es perti nel c ampo educ ativo; nel c ors o degli anni è andato c os tituendos i un gruppo di genitori c he s i s ono res i dis ponibili a rac c ogliere i bis ogni diffus i, a c ollaborare attivamente alla realizzazione dei progetti individuando temi e relatori. QUESTI I TEMI OGGETTO DI RIFLESSIONE: 1 9 9 3 Genitori e figli preadoles centi: quale rapporto? Famiglia e s c uola pos s ono aiutare i ragazzi a c onquis tare la propria identità, la maturità e l’equilibrio pers onale. 1 9 9 4 Come aiutare i figli a cres cere autonomi e res pons abili I l dialogo tra genitori e figli, la ges tione c os truttiva delle diffic oltà e dei c ontras ti della vita quotidiana. 1 9 9 5 L’importanza del dialogo in famiglia C ome tras mettere valori educ ativi e prevenire s ituazioni di males s ere. G enitori, ragazzi, s c uola. G enitori anni ‘9 0 : rifles s ioni s ul ruolo, i c ompiti e le c ompetenze dei genitori. 1 9 9 6 Libro e televis ione. Un rapporto difficile? 81 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2006 2007 L a lettura non è un dovere s c olas tic o, ma un’attività libera e c apac e di porre i ragazzi in pos itiva relazione c on s e s tes s i e c on gli altri. Genitori efficaci (metodo Gordon) C ome s viluppare e migliorare la s ens ibilità e le c ompetenze nec es s arie per s uperare le numeros e e c omples s e diffic oltà della vita di famiglia. L’importanza del dialogo nel rapporto s colas tico M amma, papà, ho un problema: c ome ac c orgers i in tempo? – E duc are all’affettività per poter vivere una s es s ualità piena e gioios a – D inamic he affettive e relazionali nella famiglia. L’età ingrata P roiezione di film c he trattano i problemi relativi al rapporto genitori e figli e alla divers ità. Nel volo della vita C omunic azione ed intuizione dei bis ogni nella globalità dei linguaggi – Ses s ualità e educ azione s es s uale tra infanzia e preadoles c enza – C he c os ’è l’autos tima e c ome promuoverla. Nel volo della vita M angiare è bello… mangiare gius to è meglio – G enitori autorevoli: una c onquis ta pers onale – E duc are alla s es s ualità: paura e des iderio di ben es s ere – Rapporti ad alta tens ione. Nel volo della vita I problemi della c olonna vertebrale nell’età evolutiva – L a c omunic azione non violenta. L inguaggio G iraffa – P ic c olo viaggio c inematografic o tra le s c uole del mondo: s torie di maes tri e di s c olari – I genitori nel c ammino s c olas tic o dei figli. Nel volo della vita A nc h’io per un mondo migliore – C os truttori di s peranza – I diritti dei nos tri bambini…, i diritti di tutti i bambini – I problemi della c olonna vertebrale nell’età evolutiva. Nel volo della vita A ltrinoi, s c uola e c omunità – G es tire il tempo c on i figli. Nel volo della vita T utti al c inema – L a c omunic azione educ ativa – L ’us o c ons apevole e s ic uro di internet Nel volo della vita T utti al c inema – I mparo ad imparare – I l bullis mo – P olveri s ottili – O rientamento – P rimo s oc c ors o – T u e i farmac i – P revenzione delle dipendenze – G iovane c ons umatore res pons abile – A ltri noi – A limentazione – A lc ol e fumo – Stili di vita e c uore – L e vie telematic he regole di viaggio Nel volo della vita T utti al c inema – I mparo ad imparare – I l bullis mo – P olveri s ottili – O rientamento – P rimo s oc c ors o – T u e i farmac i – P revenzione delle dipendenze – G iovane c ons umatore res pons abile – A ltri noi – A limentazione – A lc ol e fumo – Stili di vita e c uore – L e vie telematic he regole di viaggio Nel volo della vita T utti al c inema – I mparo ad imparare – C ’era una volta lo s pazzolino c he andava a s c uola O rientamento – P rimo s oc c ors o – T u e i farmac i – P revenzione delle dipendenze – G iovane c ons umatore res pons abile – I l bullis mo – A ltri noi – O ggi ho mangiato ... – L a res pons abilità educ ativa – A lc ol e fumo 2. UN IMPEGNO CHE CONTINUA I progetti nel c ampo dell’educ azione alla s alute, forti dell’es perienza degli anni s c ors i e delle opportunità nuove legate alla natura e ai c aratteri dell’I s tituto c omprens ivo, c os tituis c ono una c os tante e un impegno anc he per il futuro. I l P iano delle iniziative di educ azione alla s alute viene elaborato all’inizio di ogni anno s c olas tic o ed ac c oglie le attività e le iniziative previs te per promuovere lo “s tar bene” a s c uola. E lementi di fondo del “P rogetto ragazzi” s ono: la c ura della qualità delle relazioni umane nella vita delle c las s i; la promozione di iniziative e attività c he favoris c ano il “protagonis mo” e la res pons abilità degli alunni; l’attenzione alle s ituazioni di males s ere e dis agio; 82 la progettazione di s ituazioni formative finalizzate a c reare oc c as ioni di c ollaborazione, di lavoro c ooperativo, di vic endevole aiuto e s os tegno. A c c anto ad iniziative s volte direttamente c on i ragazzi, vengono attivati anc he c ors i per ins egnanti promos s i dall’A zienda Sanitaria o dall’I s tituto s tes s o (C ommis s ione s alute) c he hanno lo s c opo di favorire il “benes s ere” degli alunni. I l P iano di educ azione alla s alute prevede, inoltre, un “P rogetto G enitori”, per s viluppare nei genitori s ens ibilità, attenzioni e c ompetenze finalizzate a migliorare i rapporti familiari e la c ollaborazione tra s c uola e famiglia. A c avallo dei due progetti es is te dall’anno s c olas tic o 1 9 9 8 /9 9 uno s portello di c ons ulenza ps ic ologic a denominato “Spazio as c olto” rivolto ai genitori, ai doc enti e alle ragazze/ai ragazzi della Sc uola M edia. I genitori e i doc enti, previo appuntamento, pos s ono ac c edere liberamente al s ervizio mentre per gli alunni della s c uola è s tata individuata una modalità partic olare finalizzata a s alvaguardare, nel c ontempo, la ris ervatezza delle ric hies te, l’autonomia dei ragazzi, la res pons abilità educ ativa delle famiglie. Q ues te le regole: il s ervizio viene attivato per tutti gli alunni della s c uola media; preventivamente viene inviata una nota a tutte le famiglie c on la quale s i s piega il s ens o dell’iniziativa e s i c hiede di manifes tare il loro eventuale dis ac c ordo nel c as o in c ui i figli c hiedes s ero di ac c edere al s ervizio; effettuata ques ta c omunic azione e in as s enza di dic hiarazione c ontraria da parte delle famiglie, i ragazzi, previo appuntamento, pos s ono, in orario s c olas tic o, ac c edere liberamente al s ervizio; la ps ic ologa è tenuta alla ris ervatezza, fatto s alvo il dovere di s egnalare alle famiglie o al Servizio s oc iale s ituazioni di partic olare gravità; in ques to c as o, in linea di mas s ima, ne dà preliminare c omunic azione anc he al ragazzo interes s ato. 83 Progetto di educazione alla salute anno scolastico 2007 - 2008 ALUNNI GENITORI INSEGNANTI TUTTI AL CINEM A un film per alunne/i della Scuola Media TUTTI AL CINEM A un film per tutti TUTTI AL CINEM A un film per tutti IM PARO AD IM PARARE: M etodo di studio e tempo libero alunne/i delle classi quinte Scuole Primarie IM PARO AD IM PARARE: M etodo di studio e tempo libero Conferenze del prof. Rosario Mazzeo IM PARO AD IM PARARE: M etodo di studio e tempo libero Conferenze del prof. Rosario Mazzeo C’ERA UNA VOLTA LO SPAZZOLINO CHE ANDAVA A SCUOLA Classi seconde delle Scuole Primarie a cura dell’APSS IL BULLISM O (parte II) Vittime ed oppressori in uno specchio deformato Conferenza con la prof.ssa M. C. La Montagna e il dott. Giancristoforo Turri della Procura della Repubblica Tribunale Minori ORIENTAM ENTO Sportello individuale a cura della dott.ssa Cristina Simonetti e dei coordinatori delle classi terze percorso informativo con la dott.ssa Stefania Trentin PRIM O SOCCORSO alunne/i di prima media TU E I FARM ACI alunne/i di seconda media e della Scuola Primaria di Pomarolo PREVENZIONE DELLE DIPENDENZE alunne/i di terza media (alcolisti anonimi) GIOVANE CONSUM ATORE RESPONSABILE insegnanti e alunne/i di seconda media 84 ORIENTAM ENTO Come accompagnare i figli nella scelta della scuola superiore Come accompagnare i figli nell’inserimento nella scuola superiore Conferenze della dott.ssa Stefania Trentin consulente dello Sportello Orientamento PAT ALTRI NOI tre incontri di due ore con il dott. Luigino Pellegrini dell’Azienda Sanitaria OGGI HO M ANGIATO . . . . Riflessioni sulla ristorazione scolastica In collaborazione con la Commissione Mensa dell’Istituto e il Comprensorio della Vallagarina LA RESPONSABILITA’ EDUCATIVA Ruoli, comunicazione e condivisione Prof. Ernesto Gianoli IL BULLISM O Vittime ed oppressori in uno specchio deformato Conferenza con la prof.ssa M. C. La Montagna e il dott. Giancristoforo Turri della Procura della Repubblica Tribunale Minori ALCOL E FUM O formazione dell’Azienda Sanitaria per insegnanti di quinta Scuola Primaria - dott. Luigino Pellegrini ALTRI NOI tre incontri di due ore con il dott. Luigino Pellegrini dell’Azienda Sanitaria OGGI HO M ANGIATO . . . . Riflessioni sulla ristorazione scolastica In collaborazione con la Commissione Mensa dell’Istituto e il Comprensorio della Vallagarina LA RESPONSABILITA’ EDUCATIVA Ruoli, comunicazione e condivisione Prof. Ernesto Gianoli GIOVANE CONSUM ATORE RESPONSABILE Insegnanti e alunne/i di seconda media UNA SCUOLA CHE COLLOCA NEL MONDO: IL TERRITORIO COME RISORSA FORMATIVA Ric hiamando un c onc etto pres ente nei programmi della s c uola media potremmo dire c he la s c uola di bas e aiuta i ragazzi e le ragazze "ad acquis ire progres s ivamente un’immagine s empre più chiara ed approfondita della realtà s ociale, a riconos cere le attività con cui l’uomo provvede alla propria s opravvivenza e tras forma le proprie condizioni di vita, a comprendere il rapporto che intercorre fra le vicende s toriche ed economiche, le s trutture, le aggregazioni s ociali e la vita e le decis ioni del s ingolo”. I n ques ta pros pettiva diventano di fondamentale importanza i legami c on il territorio in relazione ai quali la s c uola s ottolinea: la propria res pons abilità nel favorire un rapporto di c ollaborazione c on le famiglie e la più vas ta c omunità s oc iale; la valorizzazione delle ris ors e formative ; l’inc idenza s empre maggiore s ui proc es s i educ ativi della c ultura extras c olas tic a. 1. SCUOLA E EXTRA SCUOLA L a s c uola fa parte di un “s is tema formativo polic entric o” in c ui s ono pres enti molteplic i agenzie educ ative: la s c uola, le famiglie, i mas s - media, i s ervizi c ulturali, ric reativi e s portivi, le as s oc iazioni. M a poic hé il rapporto c on il territorio non può ris olvers i in un s emplic e rapporto di vic inanza, s petta alla s c uola ric omporre in un ins ieme tutti gli as petti o gli elementi educ ativi c he offre e programmarli in ordine agli obiettivi di s viluppo e di formazione dei bambini e dei ragazzi. I n ques ta direzione la s c uola può dare il proprio c ontributo per la c os truzione di un “s is tema formativo” non s olo allargato ma integrato c on l’extras c uola, tras formandos i da luogo s eparato a luogo s trettamente c orrelato c on il territorio. 2. IL TERRITORIO COME RISORSA FORMA TIVA E LA SCUOLA COME CENTRO DI CULTURA U s c ire nell’ambiente per utilizzare le molteplic i opportunità c ulturali s ignific a offrire agli alunni oc c as ioni per arric c hire, ampliare, approfondire c onos c enze, s aperi, linguaggi. E anc ora, s e il rapporto della Sc uola c on il territorio non è di s emplic e aggregazione, ma è un rapporto di integrazione e quindi di s c ambio, la s c uola non può limitars i a us c ire nell’ambiente, ma dovrà a s ua volta tras formars i in un luogo di ric erc a aperto vers o l’es terno per s oc ializzare la c ultura prodotta al proprio interno (s pettac oli – c onc erti – video – mos tre – giornalini – libri...). 3. IL TERRITORIO DELLA DESTRA A DIGE I l territorio della D es tra A dige offre numeros e ris ors e c he pos s ono agevolare l’azione formativa della s c uola. Ric ordiamo le princ ipali: C omun C omunale, (pubblic azione periodic a); Bibliotec he c omunali (V illa L agarina e N omi); Sc uola M us ic ale di V illa L agarina; Banda M us ic ale di P omarolo; Siti preis toric i di N omi, I s era e Servis ; V illa Romana di I s era; A rc hitettura romanic a e medievale (le mura e i c as telli di N omi, N oarna, P omarolo, I s era; la pieve di San M artino in T ras iel e di Sant’A ntonio di P omarolo); 85 A rc hitettura baroc c a religios a (C hies a di V illa L agarina, Branc olino, C hius ole) e c ivile (P alazzi nobiliari); M us eo D ioc es ano di A rte Sac ra; A s s oc iazioni s portive; A s s oc iazioni c ulturali; Rete dei teatri parroc c hiali e delle s ale polivalenti. A ques te s i aggiungono le s trutture produttive ed ec onomic he (indus trie, aziende agric ole di tras formazione, c ooperative di c ons umo e di c redito c he c ontinuano la tradizione c ooperativis tic a trentina). I nfine i C omuni, s empre dis ponibili a s os tenere le propos te della s c uole, ad aprire gli uffic i alla vis ita dei ragazzi, a c ollaborare alla realizzazione delle attività. 4. IL TERRITORIO DEL COMPRENSORIO DELLA VA LLA GA RINA A lla ric c hezza del territorio della D es tra A dige s i aggiunge la ric c hezza del territorio del C omprens orio della V allagarina ed in partic olare di Rovereto: la rete mus eale (M A RT , M us eo c ivic o, M us eo s toric o della G uerra); le iniziative c ulturali (teatro per ragazzi, perc ors i mus ic ali); i perc ors i di educ azione ambientale (A .S.M . – M us eo C ivic o – P .A .T .); la rete dei c as telli (Sabbionara – Bes enello). 5. LA DESTRA A DIGE, IL C10 E OLTRE... L a ric c hezza del territorio non s i es auris c e dentro i c onfini della D es tra A dige e del C 1 0 ; per ques to la s c uola elabora itinerari e perc ors i c he abbrac c iano un orizzonte più ampio, fino ad interes s are il M ondo, innanzi tutto c on lo s tudio della s toria e della geografia e poi anc he c on qualc he s pec ific o itinerario c he può interes s are l’intero territorio nazionale o i paes i dell’E uropa. 6. USCITE FORMA TIVE, VISITE GUIDA TE E VIA GGI DI ISTRUZIONE: A LCUNE OPPORTUNITÀ PER LA CONOSCENZA DEL TERRITORIO L a c onos c enza del territorio e del rapporto tra gli uomini e l’ambiente, lo s viluppo delle c apac ità des c rittive, la promozione dello s pirito c ritic o s ono abilità e c ompetenze c he la s c uola pers egue anc he attravers o le us c ite formative, le vis ite guidate e i viaggi di is truzione. P eraltro s ono es perienze s ignific ative, non s olo in ordine allo s viluppo delle c onos c enze e dei proc es s i c ognitivi ma anc he in ordine alla qualità delle relazioni interpers onali e alla c apac ità di s apers i organizzare e orientare in s ituazioni divers e dall’ambito s c olas tic o. T utte ques te iniziative s ono previs te dal regolamento di is tituto al quale s i rinvia. I n genera l e è opportuno che a l l e/gl i a l unne/i si a proposto un curri col o extra scol a sti co che a bbi a una sua l ogi ca costa nte e progressi v a , pa rtendo da l l ’espl ora zi one del terri tori o ci rcosta nte l e scuol e, consi dera to i n tutti i suoi a spetti , geogra f i ci , pa esa ggi sti ci , a rti sti ci , stori co-a ntropol ogi ci , soci a l i ed economi ci . P a ssa ndo poi a d estendere i l ra ggi o dei mov i menti v erso mete sempre pi ù di sta nti , f i no a l l e di mensi oni na zi ona l e ed europea Le usci te di pi ù gi orni sono da col l oca rsi i n linea di mas s ima una a l termi ne del ci cl o del l a scuol a pri ma ri a ed una a l termi ne del ci cl o del l a scuol a seconda ri a di secondo gra do (medi a ) e, comunque, non sono prev i ste pi ù di un’esperi enza di soggi orno f orma ti v o per ci cl o. Di v ersa consi dera zi one v a f a tta per i soggi orni l i ngui sti ci che l ’I sti tuto i ntende proporre come consuetudi ne dura nte tutte l e esta ti , f uori da l ca l enda ri o da l curri col o scol a sti co obbl i ga tori o, come opportuni tà f orma ti v a di v a l ore stra tegi co, tenendo conto di def i ni re proposte a ccessi bi l i sootto i l prof i l o economi co. 86 87 L'ATTIVITÀ MOTORIA E L'EDUCAZIONE MOTORIA E SPORTIVA NELLA SCUOLA DI BASE 1. PREMESSA A partire dall’anno s c olas tic o 1 9 9 9 - 2 0 0 0 i doc enti della s c uola elementare e della s c uola media hanno iniziato un perc ors o c omune nel c ampo dell’educ azione motoria. Q ues ta s c elta, alla luc e della normativa s ull'is tituzione di un nuovo perc ors o formativo per la s c uola di bas e, ris ulta non s olo orientata al futuro ma anc he pedagogic amente motivata: l’es perienza c onferma infatti c he alc une diffic oltà motorie dei ragazzi, la manc anza di autonomia nell'affrontare nuove e più c omples s e es perienze, lo s c ars o interes s e a pratic are attività fis ic a s ono quas i s empre dovute alla c arenza di un intervento mirato durante i primi anni di s c uola. D eterminati apprendimenti motori, e quindi la s trutturazione dei relativi s c hemi c ognitivi di riferimento, trovano terreno fertile in una fas c ia d'età anteriore alla s c uola media. I gnorare ques to as petto e quindi non intervenire c on un progetto s trutturato e mirato fin dai primi anni s c olas tic i s ignific a ignorare (oppure delegare a agenzie es terne al mondo della s c uola - alle s oc ietà s portive o altro) una parte non indifferente dello s viluppo del bambino e del ragazzo. E ignorare ques to as petto s ignific a pure c orrere il ris c hio di c aus are una s orta di analfabetis mo motorio c he molto diffic ilmente s i potrà rec uperare s uc c es s ivamente. E s s ere analfabeti s ul piano motorio s ignific a non s olo c ompromettere apprendimenti motori più c omples s i, ma anc he pregiudic are definitivamente l'emergere di un c orretto s c hema c orporeo e quindi l'ac quis izione di una prec is a immagine di s é. 2. SCUOLE PRIMA RIE D all’anno s c olas tic o 2 0 0 2 /0 3 l’I s tituto ha aderito alla s perimentazione previs ta dall’intes a P A T – C O N I per l’ins egnamento dell’educ azione motoria c on l’utilizzazione degli es perti nelle c las s i I , I I e I I I delle s c uole primarie. P er le c las s i I V e V l’I s tituto ha aderito al progetto organizzato e finanziato dai C omuni c ons orziati denominato “SC U O L A E SP O RT ”. 3. SCUOLA SECONDA RIA DI I° - MEDIA PROGETTO PER LE ATTIVITA’ COMPLEMENTARI DI EDUCAZIONE FISICA L ’educ azione motoria e s portiva dovrebbe offrire agli alunni un ventaglio, il più ampio pos s ibile, di es perienze motorie, anc he agonis tic he, per permettere loro non s olo di arric c hire il bagaglio tec nic o- motorio pers onale, ma di ac quis ire la c apac ità di metters i in gioc o, di us are le loro ris ors e migliori in modo c orretto, di s apers i ac c ettare s empre nella vittoria c ome nella s c onfitta. A ques to s c opo, la nos tra s c uola intende dare l’opportunità alle ragazze e ai ragazzi di apprendere e pratic are, anc he in forma agonis tic a, alc une dis c ipline s portive, attravers o le s eguenti attività di avviamento alla pratic a s portiva. “UNA SCUOLA IN MOVIMENTO” Uno de gli aspe tti che caratte rizzano la nostra scuola cre do sia la continua rice rca pe r offrire ai nostri alunni/e un am pio ve ntaglio di m om e nti didattico/form ativi in dim e nsione e spe rie nziale : una scuola se m pre “in m ovim e nto”. 88 Q ue sto si m anife sta in m odo particolare ne ll’are a m otoria e sportiva dove i ragazzi possono confrontarsi con e spe rie nze le gate alle attività agonistico/sportive , non com e e ve nti autonom i, m a inse rite in un quadro di sce lte e ducative pre cise (e ducazione sociale , rispe tto de ll’altro, conosce nza e rispe tto di capacità e lim iti….rice rca di un giusto stile di vita) in stre tto colle gam e nto con le altre are e disciplinari pe r un pe rcorso e ducativo com ple to e m aturo. In que st’ottica, ne l corso de gli anni, a com ple tam ento de ll’attività curricolare e de gli inte rve nti e x tra/curricolari di avviam e nto alla pratica sportiva, sono stati proposti i se gue nti pe rcorsi di approfondim e nto e am pliam e nto de ll’offe rta form ativa: • • IL LABO R ATO R IO SPO R TIVO I PR O GETTI PLUR IDISC IPLINAR I DI SC IENZE MO TO R IE E SPO R TIVE Il laboratorio sportivo rie ntra ne lle attività opzionali facoltative , strutturate in bim e stri con cade nza se ttim anale di due ore di le zione . Le dive rse discipline sportive ve ngono spe sso pre se ntate ai ragazzi in collaborazione con le associazioni sportive che ope rano sul te rritorio con l’inte rve nto di istruttori spe cifici affiancati dal doce nte di Educazione Fisica. LABO R ATO R IO DI MO UNTAIN-BIKE. (in collaborazione con l’Associazione Arcobale no C arraro TEAM di R ove re to) LABO R ATO R IO DI STEP. (con la collaborazione de l doce nte /istruttore prof. Vine llo Giulio) I progetti pluridisciplinari sono itine rari didattico/form ativi che parte ndo da argom e nti le gati al m ondo de llo sport si ram ificano poi cre ando colle gam e nti con dive rse are e : e ducazione alla salute , e ducazione am bie ntale , e ducazione alla socialità e alla conosce nza di se ste ssi. - “NO N SEMPR E SI PUO VINC ER E” (in collaborazione con l’US Q ue rcia di R ove re to e l’asse ssorato allo sport de l com une di Villa Lagarina, in occasione de i C am pionati Italiani di C orsa C am pe stre che si sono svolti sul circuito di Villa il 27 fe bbraio 2005) Il proge tto, ince ntrato sul te m a “adole sce nza e agonism o”, ha pre visto quattro fasi distinte e com ple m e ntari: - approfondim e nto te orico sulla capacità di re siste nza: cos’è , com e si m isura, com e si alle na (e d.fisica) - incontri con il prof. C e sare Be ltram i, doce nte di m e todologia alla Facoltà di Scie nze Motorie di Bre scia, che ha ce rcato di coinvolge re gli alunni sul significato di e spre ssioni quali agonism o, pre stazione , alle nam e nto, sacrificio, aspe ttative ………. - re alizzazione di tre concorsi a cui hanno parte cipato una tre ntina di ragazzi: due di tipo grafico re lativi alla produzione di una locandina o di un poste r pe r il conve gno finale , e uno giornalistico, che chie de va ai concorre nti di se guire il C ross e di farne un se rvizio - conve gno “adole sce nza e agonism o” ape rto anche alle fam iglie svoltosi a scuola il giorno pre ce de nte il cross con la pre se nza di atle ti e te cnici di le vatura nazionale (Gabrie lla Dorio) “I GIO VANI E LA MO NTAGNA” Il proge tto vie ne pre se ntato dalla Guida Alpina dott. Lore nzo Inzigne ri, appassionato conoscitore di m ontagna e cultura di m ontagna. La te nde nza de i ragazzi a pe rde re il contatto con lo spazio che li circonda, dim e nticando le attitudini “a vive re il te rritorio”con i valori che porta con sé , ci ha indotti a proporre agli alunni/e de lle classi prim e que sto proge tto form ativo. I m oduli didattico/e spe rie nziali sono vari e pe rm e ttono, attrave rso appunto l’e spe rie nza dire tta, di conosce re e inte ragire con l’am bie nte alpino e la sua cultura stim olando una conosce nza di sé . Ne gli anni 2006/07 abbiam o sce lto di osse rvare , conosce re e rapportarsi con l’am bie nte alpino in dim e nsione inve rnale e d e stiva tram ite tipi di attività sportiva: - “la ciaspolada”, un m odo dive rso pe r m uove rsi sulla ne ve su un pe rcorso da Fondo Piccolo a Passo C oe 89 - “tre k k ing sul Monte Baldo”, una “due giorni” im m e rsi ne lla natura de ll’Altipiano di Bre ntonico con e scursioni a Malga C am po, alla fattoria di “O razio” a Fe sta di Bre ntonico, orie ntiring ne l bosco di faggi e ……il bosco di notte !!! - Tre k k ing e ciaspole in Valle di Ante rse lva e Passo Stalle , con un pie de in Austria! - L’arram picata su pare te artificiale in pale stra e un uscita con attività su pare te naturale alle fale sie di Arco. “UN ALTR O MO DO DI C O R R ER E, UN ALTR O MO DO DI VEDER E” proge tto form ativo (in proge ttazione pe r l’anno scolastico 2006/07) in collaborazione con il C om itato Italiano Paralim pico e l’asse ssorato all’istruzione de l C om une di Villa Lagarina, rivolto alle classi de lla scuola e le m e ntare e alle classi se conde de lla scuola m e dia. Il pe rcorso di se nsibilizzazione ne i confronti de llo sport pe r atle ti dive rsam e nte abili è costituito due m oduli didattico/e ducativi. Il prim o m odulo pre ve de tre fasi - incontro di pre se ntazione de lle attività e de lle discipline sportive de l C .I.P. - attività in pale stra con atle ti disabili - incontro finale con pre se ntazione di e laborati, dise gni, rifle ssioni, com m e nti….. Il se condo m odulo, rivolto solam e nte ai ragazzi de lla scuola m e dia, si svolge rà in occasione de l “Miglio Lagarino” organizzato dal C R US O ttica Gue rra di Pe de rsano e pre ve de : - incontro/inte rvista con atle ti di live llo nazionale (sabato 24 m arzo2007 in orario scolastico) - gli alunni/e de l laboratorio di fotodigitale , coordinati dalla prof.ssa Mazzurana, sviluppe ranno de i lavori sul te m a; l’e laborato m igliore sarà se le zionato pe r il pie ghe vole e /o la locandina de lla m anife stazione - m anife stazione sportiva di corsa su strada a staffetta de i ragazzi de lle scuole m e die C 10 in com binata con atle ti dive rsam e nte abili. 90 91 PIA NO DI LA VORO DELLE A TTIVITA ’ periodo SETT. OTT. NOV. DIC. GENN. 92 A ttività curricolare A vviamento alla pratica sportiva A ttività agonistica scolastica E s erc itazioni, perc ors i, c irc uiti (c on variazioni di veloc ità, ritmo, andamento del tragitto, dis tanze……) per la definizione di una c orretta tec nic a di c ors a, per la c oordinazione nel ges to motorio “c orrere” e per il miglioramento della capacità di resistenza – tes t di valutazione. Palla pugno: gioc hi ed es erc itazioni propedeutic he, s pec ific he e tec nic he (individuali, a c oppie, in gruppo, a c orpo libero, a parete…..) per l’apprendimento dei c olpi bas e; tattic a di gioc o. A pprendimento delle regole di gioc o. (I I – I I I ) Progetti pluridisciplinari C ongres s o I nternazionale “M ountain, Sport and H ealth” (I I A ,I I B,I I I B) Pallacanestro: gioc hi ed es erc itazioni s pec ific he e tec nic he (individuali, a c oppie, in gruppo……) per l’apprendimento dei fondamentali di bas e; dal 1 c . 1 al 5 c . 5 . A pprendimento delle regole di gioc o (I ) Palla pugno: gioc hi ed es erc itazioni propedeutic he, s pec ific he e tec nic he (individuali, a c oppie, in gruppo, a c orpo libero, a parete…..) per l’apprendimento dei c olpi bas e; tattic a di gioc o. A pprendimento delle regole di gioc o. (I I – I I I ) Campestre: preparazione s quadre G .S.S. Corsa campestre: fas e di is tituto, c omprens oriale e G.S.S. Palla pugno: torneo di is tituto c las s i I I - I I I La capacità di resistenza: as petti s c ientific i analis i ed elaborazione dei dati rac c olti durante il tes t di C ooper e le rilevazioni della frequenza c ardiac a Rielaborazione s c ritta di vis s uti c he hanno c aratterizzato il lavoro s ulla res is tenza C ronac he dell’atletic a roveretana durante le s ec onda guerra mondiale (l’atletic a del pas s ato) (I I I ) Pallatamburello: gioc hi ed es erc itazioni propedeutic he, s pec ific he e tec nic he (individuali, a c oppie, in gruppo, a c orpo libero, a parete…..) per l’apprendimento dei Pallatamburello, palla pugno e badminton: es erc itazioni per il c ons olidamento della tec nic a e tattic a di gioc o, Pallatamburello e badminton: tornei s c olas tic i c las s i I I - I I I G.S.S. di : “I giovani e la montagna” (c l. I ) FEBBR. MA R. A PR. MA GG. c olpi bas e; tattic a di gioc o. A pprendimento delle regole di gioc o. (I I – I I I ) Badminton: gioc hi ed es erc itazioni propedeutic he, s pec ific he e tec nic he (individuali, a c oppie, in gruppo, a c orpo libero, a parete…..) per l’apprendimento dei c olpi bas e; tattic a di gioc o del s ingolo e del doppio. A pprendimento delle regole di gioc o. (I I – I I I ) Ginnastica artistica: c onos c enza e approfondimento degli elementi tec nic i del c orpo libero (c apovolte, ruote, vertic ali…) es erc izi propedeutic i all’utilizzo dei grandi attrezzi (volteggio al c avallo, trave, rimbalzello…) elementi di preac robatic a volti al miglioramento dell’equilibrio in volo (I I C – IIIC ) Corri salta lancia: es erc itazioni propedeutic he, s pec ific he e tec nic he per la preparazione delle c las s i prime ai nuovi G ioc hi della G ioventù “N es s uno es c lus o” A tletica leggera: es erc itazioni s pec ific he e tec nic he per l’apprendimento e il c ons olidamento dei ges ti motori riferiti alle s ingole s pec ialità. P rove tec nic he e mis urazioni; apprendimento dei regolamenti di gara. preparazione s quadre per G .S.S. Ginnastica artistica: c onos c enza e approfondimento degli elementi tec nic i del c orpo libero (c apovolte, ruote, vertic ali…) es erc izi propedeutic i all’utilizzo dei grandi attrezzi (volteggio al c avallo, trave, rimbalzello…) elementi di preac robatic a volti al miglioramento dell’equilibrio in volo Corri salta lancia: es erc itazioni propedeutic he, s pec ific he e tec nic he per la preparazione delle c las s i prime ai nuovi G ioc hi della G ioventù “N es s uno es c lus o” pallatamburello s c i alpino s now board pallapugno A tletica leggera: es erc itazioni s pec ific he e tec nic he per l’apprendimento e il c ons olidamento dei ges ti motori riferiti alle s ingole s pec ialità. P rove tec nic he e mis urazioni; apprendimento dei regolamenti di gara. atletica leggera : approfondimento tec nic otattic o; preparazione s quadre per G .S.S e il P alio delle s c uole Corri salta lancia: es erc itazioni propedeutic he, G.S.S. di: badminton ginnas tic a artis tic a atletic a leggera G .d.G . “N es s uno es c lus o” P alio delle s c uole Tedesco veicolare: breve perc ors o c ollegato all’”orientiring” (ed. fis ic a) per l’apprendimento della lingua s traniera (“O rientierungs ? ...Kein P roblem ! ) c l. I “I giovani e la montagna” (c l. I ) 93 s pec ific he e tec nic he per la preparazione delle c las s i prime ai nuovi G ioc hi della G ioventù “N es s uno es c lus o” 94 LA BORA TORIO SPORTIVO E A TTIVITA ’ INTEGRA TIVE 2007/2008 95 TIPOLOGIA DEL LA BORA TORIO • LO STEP • • • • • • MOUNTA IN-BIKE • • • • LO SCI EDUCA TIVO • • • A RRA MPICA TA • • 96 OBBIETTIVI SPECIFICI DI A PPRENDIMENTO miglioramento della c apac ità di res is tenza aerobic a affinamento di c apac ità c oordinative s viluppo della perc ezione ritmic a s timolo alla c reatività c ollettiva ed es pres s ività c ons olidamento di c apac ità c ondizionali affinamento di c apac ità c oordinative apprendimento di tec nic he s pec ific he riferite alla c onduzione della M T B apprendimento di regole e c omportamenti per muovers i in s ic urezza in ambiente naturale ed artific iale ac quis izione e c oordinamento di s c hemi motori affinamento di c apac ità c oordinative apprendimento di tec nic he s pec ific he dello s c i alpino apprendimento di regole e c omportamenti per muovers i in s ic urezza s ugli s c i c ons olidare c apac ità c ondizionali e c oordinative apprendere le tec nic he d bas e dell’arrampic ata c onos c ere e ris pettare c apac ità e limiti di tutti c onos c ere le regole di s ic urezza vers o di s é e gli altri CONTENUTI • • • • • • • • • • i princ ipali pas s i bas e, gli approc c i direzionali brevi s equenze di pas s i utilizzando i divers i approc c i direzionali brevi c oreografie c on la mus ic a elaborazione di una c oreografia c ollettiva s u bas e mus ic ale princ ipali elementi di ed. s tradale c aratteris tic he e manutenzione della M .T .B. es erc itazioni dalle più s emplic i alle più c omples s e s u perc ors i di abilità di c onduzione perc ors i in ambiente naturale approc c io alle prime tec nic he dello s c i alpino per princ ipianti es erc itazioni tec nic he s pec ific he per il livello s uperiore COMPETENZE IN USCITA • • • • • • • • • • • gioc hi ed es erc itazioni propedeutic he relative agli s c hemi motori s pec ific i dell’arrampic ata (s altare, trainars i, equilibrars i, s os penders i…) es erc itazioni s pec ific he e tec nic he in parete artific iale e in fales ia c on la guida alpina/is truttore • • • • s aper modulare e c oordinare abilità tec nic he s eguendo parametri ritmic i divers i s aper us are il linguaggio del c orpo utilizzando vari c odic i es pres s ivi s aper modulare ges ti e s pos tamenti nello s pazio in s intonia c on l’elemento ritmic o s aper modulare gli s c hemi motori s ec ondo ritmi, s pazi ed equilibri s pec ific i della c onduzione della MTB s aper ges tire in modo c ons apevole abilità s pec ific he riferite a partic olari s ituazioni tec nic he s aper mettere in atto c omportamenti s portivi us ando razionalmente c apac ità e ris pettando limiti individuali s aper modulare gli s c hemi motori s ec ondo ritmi, s pazi ed equilibri s pec ific i dello s c i alpino s aper ges tire in modo c ons apevole abilità s pec ific he riferite a partic olari s ituazioni tec nic he s aper mettere in atto c omportamenti s portivi us ando razionalmente c apac ità e ris pettando limiti individuali s aper applic are le tec nic he ac quis ite operando s c elte adeguate di perc ors o e in relazione alle proprie c apac ità s aper ric onos c ere il proprio limite c ome punto di forza per vinc ere paure e s viluppare l’autos tima s aper valorizzare la s olidarietà e l’aiuto di c hi è in diffic oltà s aper es s ere res pons abili nel ris petto delle regole di s ic urezza 97 COMPETENZE IN USCITA s apere utilizzare effic ac emente c apac ità c ondizionali e c oordinative, s ec ondo i propri livelli di apprendimento, di maturazione e di s viluppo s aper ges tire in modo c ons apevole abilità s pec ific he riferite a s ituazioni tec nic he e tattic he negli s port individuali e di s quadra s aper ris olvere in forma c reativa e originale, pur nel ris petto delle regole, s ituazioni tattic he più o meno c omples s e, arric c hendo il proprio bagaglio di es perienze motorie e s portive. s apers i relazionare pos itivamente c on il gruppo ris pettando le divers e c apac ità, le es perienze pregres s e e le c aratteris tic he pers onali s aper mettere in atto c omportamenti equilibrati dal punto di vis ta fis ic o, emotivo e c ognitivo s aper ris pettare le regole delle dis c ipline s portive pratic ate, as s umendo s empre c omportamenti s portivi adeguati. 98 LE LINGUE STRANIERE N elle s edi delle s c uole primarie dell’I s tituto C omprens ivo di V illa L agarina è attivato l’ins egnamento della lingua tedes c a o ingles e: la prima nelle s edi di N ogaredo e N omi, la s ec onda nelle s edi di V illa L agarina e P omarolo; nella s c uola media vengono ins egnate entrambe le lingue. L ’I s tituto è in grado di garantire l’ins egnamento di una prima lingua s traniera a partire dalla prima c las s e primaria e di una s ec onda lingua s traniera a partire dalla prima media, operando per as s ic urare la c ontinuità di apprendimento della prima lingua nel c ors o degli otto anni della s c uola dell’obbligo. P er entrambe le lingue, la c ontinuità di ins egnamento nel metodo e nei c ontenuti è in ogni c as o favorita dalla c os tante c ollaborazione tra gli ins egnanti dei due ordini di s c uola. LA SCUOLA PRIMA RIA Si s egue un approc c io di tipo c omunic ativo, atto a mettere l’alunno in c ondizione di ac quis ire modelli di c omportamento linguis tic o in c ontes ti d’us o, rius c endo c os ì a c reare una s ituazione di apprendimento appas s ionante e c oinvolgente c he inc oraggia negli alunni un atteggiamento pos itivo nei c onfronti della lingua s traniera. I n partic olare per i bambini più pic c oli vengono s c elte attività tali da inc ontrare i loro interes s i e gus ti, privilegiando quelle di tipo ludic o e motorio, di manipolazione, drammatizzazione, c anto e mimo, s empre tenendo c onto delle abilità logic o- linguis tic he via via in loro pos s es s o. C on gli alunni più es perti s i s c elgono attività c he c omportano la c omprens ione di c omandi, es ortazioni, c onvers azioni, narrazioni e des c rizioni orali attravers o media differenti (voc e dell’ins egnante e di adulti di madre lingua, T V , regis tratore, videoregis tratore, c d– rom); la lettura di tes ti in adozione o s elezionati dall’ins egnante tratti da libri illus trati per ragazzi, da rivis te e quotidiani, dai materiali inviati per c orris pondenza ad altre s c uole; la partec ipazione a dialoghi e c onvers azioni guidate, s pontanee, preferibilmente a pic c oli gruppi; la realizzazione di lettere, c artelloni, biglietti e regis trazioni riferibili a c elebrazioni e fes tività e ad altri as petti di vita quotidiana. G li obiettivi linguis tic i s ono elaborati in relazione a funzioni linguis tic he di tipo tras vers ale (identific are, des c rivere, c hiedere qualc os a...) c he l’alunno us a quotidianamente nella lingua materna, c he impiegano un numero ris tretto di s trutture linguis tic he, pres entate in modo c ic lic o c on argomenti divers i, c he fanno riferimento a una gamma di argomenti vic ini agli interes s i, ai bis ogni formativi dell’alunno (propria identità, preferenze, azioni, pers onaggi, s port, attività nel tempo libero, ambienti...) e alle c urios ità vers o c ulture divers e dalla propria. G rande importanza viene data agli obiettivi attitudinali: le attività as s oc iate all’us o della lingua s traniera mirano a es s ere fonte di divertimento e di partec ipazione, fac endo leva s u c urios ità e as pettative, favorendo il c oinvolgimento diretto di c ias c uno e attenuando l’impatto linguis tic o c on opportune s trategie vis ive e mimic o- ges tuali allo s c opo di favorire la c omprens ione. Si vuole s timolare la c apac ità degli alunni di c ogliere il s ens o del dis c ors o a fronte di ris ors e linguis tic he anc ora limitate, valorizzando la loro c apac ità di apprendere in maniera indiretta, l’is tinto del gioc o e del divertimento, il ruolo dell’immaginazione, l’is tinto di interagire e di parlare. C on il progres s ivo us o attivo della lingua s traniera nelle s ituazioni s c olas tic he quotidiane (es . c omandi e es pres s ioni us ati da ins egnante e alunni nel c ors o delle attività) s i vuole favorire l’ac quis izione graduale di altri elementi linguis tic i oltre a quelli direttamente pres entati nelle unità didattic he, dando motivazione forte alla c omprens ione e all’us o della lingua in c ontes ti s ignific ativi c ollegati ad azioni c onc rete. D a ques t’anno s c olas tic o viene avviato l’ins egnamento della s ec onda lingua s traniera a partire dalle c las s i quinte c on un’ora s ettimanale. L a prima lingua è l’ingles e nelle SS.P P . di P omarolo e V illa L agarina, il tedes c o nelle SS.P P . di N ogaredo e N omi LA SCUOLA SECONDA RIA DI I GRA DO - MEDIA L a metodologia c he s i ritiene più valida nell'ins egnamento della lingua s traniera è una metodologia di tipo funzionale- c omunic ativo. I n breve: i ragazzi apprendono, prima globalmente, ad es porre in lingua le varie funzioni linguis tic he e, s olo in un s ec ondo tempo, ne analizzano gli es ponenti linguis tic i. A pprendono quindi dei "c omportamenti c omunic ativi" c he s olo nel momento della rifles s ione vengono analizzati nei loro elementi c os titutivi. N el proporre un nuovo argomento s i s eguono s olitamente ques te fas i: Fase di present azione. N ell'affrontare ogni nuova "s ituazione formativa" s i devono indic are agli alunni quale s arà la s ituazione c omunic ativa e le funzioni linguis tic he c he s i s tanno per pres entare ("O ggi impareremo a …", "O ggi parleremo di …" ec c .). Q ues to momento è molto importante in quanto gli alunni devono s empre s apere che cos a s i s ta per fare e perché s i fa. E ' in 99 ques ta prima fas e c he l'ins egnante deve attivare la motivazione. P uò introdurre brevemente la s ituazione in italiano, invitando gli allievi, s oprattutto ai livelli iniziali, a guardare s olo le immagini s ul libro di tes to e a fare c ommenti e previs ioni s ugli avvenimenti e s ui voc aboli ad es s i c ollegati. Fase di prat ica. D opo il lavoro di c omprens ione del dialogo iniziale (as c olto c on il regis tratore, ripetizione, lettura drammatizzata, ec c .), s i pas s a a s volgere le attività di riutilizzo immediato delle s trutture c hiave e delle funzioni linguis tic he pres entate nel dialogo appena inc ontrato. Q ues ta fas e è in genere molto 'c ontrollata' in quanto i ragazzi devono es eguire oralmente degli s c ambi in forma di dialogo, partendo da un modello fornito. Q ues te attività s i pos s ono anc he impos tare a c oppie o a gruppi. L avorando in c oppia gli alunni s i aiutano a vic enda, s i elimina il problema dei s oggetti timidi oppure troppo es uberanti e, s oprattutto, s i dà a tutti l'opportunità di parlare Fase di reimpiego L 'obiettivo dei ragazzi in ques ta fas e deve es s ere quello di comunicare. T ra le attività orali c he s i pos s ono proporre c 'è la c os truzione o il c ompletamento di dialoghi ed il gioc o di ruoli. L 'alunno, a ques to punto, s i troverà più libero di us are la lingua. L e abilità c he qui s i s viluppano s ono s ia orali (nel c as o di dialoghi a voc e, di brevi pres entazioni, ec c .) c he s c ritte (è il c as o di brevi c ompos izioni, di c ompletamento di dialoghi, ec c .) Rif lessione sulla lingua. V iene s volta alla fine di ogni unità in quanto deve es s ere intes a c ome un riepilogo del c ontinuo lavoro di rifles s ione s ul materiale linguis tic o c he viene s volto in c las s e. A rrivati a ques to punto, la s truttura da ac quis ire è già s tata utilizzata dai ragazzi negli es erc izi di fis s azione e di reimpiego s volti nelle fas i prec edenti. Si tratta ora di riflettere s ul s uo mec c anis mo. Si proc ede pertanto pres entando la grammatic a s ec ondo un metodo induttivo in quanto è un punto di arrivo e di c onquis ta 'razionale' dell'allievo. Solo dopo c he ques ta formalizzazione è s tata es pos ta direttamente dai ragazzi, s i può ric orrere a s c hemi, s pec c hietti, regole. P er favorire lo s tudio delle lingue s traniere, vengono offerte agli alunni opportunità divers ific ate: 1 . A ula mult imediale: il c omputer permette di mes c olare il "lavoro" ed il "gioc o" utilizzando le moderne tec nologie in c hiave didattic a s enza però dimentic are, nello s tes s o tempo, quella ludic a. 2 . Videocasset t e: la vis ione di c ontes ti reali s timola gli s tudenti vers o la c omunic azione in quanto il materiale propos to è s pes s o molto interes s ante e s us c ita c urios ità. 3 . Mat eriale aut ent ico: guide turis tic he, c artine, giornali, rivis te e giornalini adatti ai ragazzi, vivac izzano le lezioni ed offrono lo s timolo ad interagire in modo attivo, piac evole e divertente. 4 . Insegnant e di madrelingua: l'opportunità di c onfrontars i c on un ins egnate divers o da quello di c las s e e proveniente dal paes e della lingua s tudiata, s timola la c urios ità degli s tudenti e favoris c e l'ac c res c imento del bagaglio les s ic ale e l'ampliamento delle c onos c enze di c iviltà. Si valuta quindi opportuno riproporre tale es perienza nell'ambito delle ore c urric olari. Realizzato a livello s perimentale, l'intervento della madrelingua, valutato es tremamente pos itivo, vuole diventare un progetto a lungo termine. P ertanto s i ritiene opportuno offrire l'opportunità di un ampliamento ed approfondimento dello s tudio della lingua s traniera attravers o la realizzazione di laboratori bimes trali (aperti a tutti gli alunni dell'I s tituto) attivati s empre c on la c ollaborazione di un es perto di madrelingua c on il quale l'ins egnante di c las s e s tudierà un perc ors o mirato e differenziato da quello già s volto in c las s e, c os ì da non penalizzare c hi non doves s e partec ipare. 5. Cert if icazioni: la s c uola organizza tutti gli anni dei perc ors i di preparazione alle c ertific azioni FI T 1 per la lingua tedes c a c on G oethe I ns titut e KE T per la lingua ingles e c on l’U nivers ity of C ambridge. 6. Soggiorni est ivi: ogni anno la s c uola organizza s oggiorni in area linguis tic a tedes c a, al momento, per alunni dalla c las s e quarta primaria alla c las s e terza media. Siamo impegnati a promuovere e a partec ipare a reti di s c uola per l’organizzazione di s oggiorni linguis tic i anc he per l’area anglofona. P ur tenendo in c ons iderazione le nec es s arie differenze metodologic he e didattic he princ ipalmente legate alle divers e età evolutive degli alunni, tra la s c uola primaria e la s c uola media, vengono pers eguiti in modo c omune alc uni obiettivi fondamentali: c oinvolgere emotivamente e intellettualmente l’alunno nell’apprendimento di un nuovo c odic e linguis tic o; s viluppare c urios ità nei riguardi di lingue e c ulture divers e; maturare un atteggiamento di apertura e di ris petto nei c onfronti della divers ità; c ogliere la nec es s ità e l’utilità della c onos c enza delle lingue s traniere, in quanto s trumenti di c omunic azione. 100 RISORSE UMA NE O ltre all'obiettivo generale di garantire la qualità c omples s iva dei proc es s i di ins egnamentoapprendimento nel c ampo delle c onos c enze delle lingue s traniere, l'I s tituto s i propone di as s ic urare: la c ontinuità di apprendimento della prima lingua nel c ors o degli otto anni dell'attuale "s c uola di bas e", pos s ibilmente anc he s otto il profilo organizzativo, attravers o la c os tituzione di c las s i o gruppi omogenei, almeno nella prima c las s e della s c uola media, in relazione alla lingua s tudiata nella s c uola primaria; la realizzazione di laboratori linguis tic i, a c adenza bimes trale, aperti a tutti gli alunni della s c uola media e attivati c on la c ollaborazione di un es perto di madrelingua; la valorizzazione delle s ettimane linguis tic he e gli s c ambi c ulturali, anc he attravers o gemellaggi c on altre s c uole e l'organizzazione di s oggiorni formativi all'es tero, oltre c he in A lto A dige; per ques te iniziative la s c uola potrà avvalers i anc he dell'intervento finanziario della P rovinc ia e della Regione. P er raggiungere ques ti obiettivi l'I s tituto deve poter c ontare s ulla pres enza di un organic o adeguato, nonc hé di un adeguato finanziamento s ul fondo per il miglioramento della qualità della s c uola. 101 I LABORATORI MULTIMEDIALI PREMESSA N ella Sc uola M edia “A nna Frank” e nelle primarie di V illa L agarina, P omarolo, N ogaredo e N omi s ono in funzione dall’anno s c olas tic o 2 0 0 5 /0 6 e regolarmente utilizzati nelle attività didattic he s ei laboratori multimediali, dotati di c omputer in rete, c ollegamento I nternet, e di opportune attrezzature multimediali5 . Si tratta di s pazi e s trumenti utilizzati da ins egnanti ed alunni in mis ura s empre più effic ac e e appropriata, s ec ondo un orientamento didattic o c he punta a rinforzare e ad es tendere l’alfabetizzazione di bas e degli alunni nei c onfronti dell’impiego del c omputer e ad un utilizzo ragionato dei linguaggi vis ivi e s onori as s oc iati ai c ontenuti delle dis c ipline. Fin dalla loro prima attivazione, e via via nel c ors o del tempo, i laboratori multimediali s i s ono dimos trati s trumenti didattic i nec es s ari e irrinunc iabili, favorendo importanti proc es s i d’apprendimento, tanto individualizzato quanto riferibile ad es perienze di lavoro di alunni in gruppo; non s ec ondariamente, es s i s ono anc he ris ors e prezios e per i doc enti dell’intero I s tituto, per le innumerevoli attività di produzione, arc hiviazione, c ons ultazione e aggiornamento c he es s i c ons entono. I l C ollegio dei doc enti ha s empre mos trato s ens ibilità all’innovazione, c ogliendo la potenzialità delle nuove tec nologie nell’attività didattic a. N egli ultimi anni s ono s tati attivati c ors i di aggiornamento c on l’obiettivo di mettere i doc enti in grado di utilizzare in modo adeguato gli s trumenti informatic i pres enti nelle s c uole e di diffonderne l’impiego nella quotidiana pratic a didattic a. Q ues to obiettivo è s tato in gran parte raggiunto e un buon numero di doc enti, in c ollaborazione c on l’operatore, è oggi in grado di us are c on le c las s i i laboratori avvalendos i, nella programmazione dis c iplinare o in progetti interdis c iplinari, di pac c hetti informatic i a s upporto dell'attività. L ’us o s empre più es tes o dei laboratori d’informatic a da parte di ins egnanti delle divers e materie e di alunni di tutte le c las s i, e la c res c ente c omples s ità delle attrezzature dis ponibili, hanno fatto s orgere la nec es s ità di poter c ontare s ulla pres enza c os tante di operatori es perti o di ins egnanti referenti di laboratorio, in grado di ges tire s ituazioni oggettivamente s empre più impegnative s otto il profilo tec nic o e di offrire c ontributi s pec ific i di s upporto all’attività didattic a. I n ques to ambito l'operatore tec nologic o e l’ins egnante referente di laboratorio: - c ollaborano c on i doc enti per individuare divers e s trategie di apprendimento e progettare e organizzare perc ors i operativi, utilizzando i linguaggi multimediali e la s trumentazione dei laboratori; - s ono pres enti durante le attività e s eguono as s ieme agli ins egnanti di c las s e quegli alunni c he ric hiedono un aiuto individualizzato, s oprattutto nell’ambito dell’informatic a; - ges tis c ono e rendono pos s ibile l’utilizzo delle aule multimediali e del laboratorio linguis tic o, predis ponendo tutte le attrezzature nec es s arie alle attività e c ontrollandone il regolare funzionamento; - s ono res pons abili dell’aggiornamento dei programmi informatic i in c ontinua evoluzione e c os ì fac ilitano i doc enti nella s c elta delle opzioni più adatte all’ins egnamento; - s ono punto di riferimento per i doc enti c he, non avendo c onos c enze s pec ific he o aggiornate, pos s ono c hiedere c hiarific azioni; - s eguono pic c oli gruppi o s ingoli alunni nel rec upero o nel potenziamento di s pec ific he abilità; - ges tis c ono e organizzano la bibliotec a e la videotec a di I s tituto c on c riteri di ordinamento e c las s ific azione informatic i; - c oordinano c ors i di aggiornamento nell’area informatic a, c on la pos s ibilità di c oinvolgere anc he altre s c uole; - c oordinano le attività di s c ambio in rete c on altre s c uole e la diffus ione dei materiali via via prodotti. L ’informatic a è diventata per la s c uola una ris ors a forte. M olti programmi didattic i offrono una grafic a s timolante ed utilizzano il gioc o c ome s timolo a nuove c onos c enze. L ’us o dei s oftware 102 didattic i c on s tudenti in diffic oltà d'apprendimento pres enta una s erie di vantaggi da non tras c urare: il primo, e fors e più importante, è quello legato agli as petti motivazionali del mezzo informatic o; il s ec ondo c ons is te nel fatto c he il c omputer s i pres ta partic olarmente bene all’us o di perc ors i didattic i molto s trutturati; il terzo è legato al forte s ens o di autos tima c he l’impiego di uno s trumento c omunemente us ato da pers one adulte e intelligenti può inc rementare nell’alunno. L ’utilizzo frequente ed adeguato del laboratorio informatic o e multimediale nella pratic a didattic a quotidiana permette a ogni alunno di: - avvic inars i ad un us o appropriato degli s trumenti informatic i; - ac quis ire c ompetenze dis c iplinari s perimentando c ontenuti e perc ors i metodologic i divers i; - utilizzare l’informatic a per il s uperamento di diffic oltà d'apprendimento; - ric erc are informazioni s eguendo perc ors i differenziati; - individuare propri perc ors i all’interno di una determinata s truttura di dati fino ad arrivare all’informazione des iderata; - s trutturare gerarc hic amente una s erie di operazioni per un approc c io razionale e produttivo in relazione a una s pec ific a s ituazione problematic a; - s eguire proprie intuizioni e non imitare s empre le s c elte altrui; - imparare a utilizzare I nternet a s c opo didattic o e di ric erc a; - s aper utilizzare nuove tec nologie nella s tes ura di propri doc umenti, ipertes ti e materiali di varia utilità. I LA BORA TORI MULTIMEDIA LI NELLA SCUOLA PRIMA RIA L a c omunic azione audiovis iva rives te un ruolo fondamentale nella nos tra epoc a e nella nos tra s oc ietà, c on profonda inc idenza s ui c omportamenti e s ugli as petti c ognitivi di c ias c uno, tanto da is pirare nella s c uola primaria interventi s pec ific i mirati ad avvic inare gli alunni alla lettura, all’approfondimento e alla c ontes tualizzazione del mes s aggio audiovis ivo e farne oggetto di c omprens ione e di c onos c enza. C on i bambini più pic c oli vengono realizzate es perienze di fruizione c ollettiva, guidata e ragionata, frazionabile nel tempo e in s equenze di s ignific ato, per imparare a utilizzare il televis ore e il videoregis tratore s enza s ottos tare all’invadenza del ritmo televis ivo; aree tematic he privilegiate s ono da s empre quelle dell’arte, della natura, delle c ulture dei popoli, c os ì c ome l’ec ologia, le s c ienze, la geografia e la s toria. L a multimedialità legata all’impiego del c omputer – anc he per ac c edere ad I nternet - e del c d- rom ries c e ad es tendere ulteriormente i modi di fruizione e c omprens ione del mes s aggio audiovis ivo: s i guarda s oprattutto alla pos s ibilità, per un alunno mediamente es perto, di produrre e interagire c on tes ti, immagini, animazione, grafic a, mus ic a, s uoni e video s pes s o s imultaneamente, avendo fac ilmente dis ponibili fonti ed opere di c ons ultazione c omplete ed aggiornate, aperte ad approc c i dis c iplinari dinamic i ed es tremamente differenziati. N on manc ano propos te didattic he orientate a una s emplic e ma effettiva utilizzazione del c omputer s enza inc orrere in inutili es erc izi tec nic i, c he ne permettono un avvic inamento dis involto e c reativo da parte dei bambini, c he hanno es plic ite valenze educ ative pur mantenendo c aratteris tic he proprie del gioc o e c he s ono dunque adatte ai tempi e ai modi della s c uola primaria. L e es perienze c ondotte in ques ti anni dagli ins egnanti c he c on gli alunni hanno lavorato s oprattutto nel c ampo della videos c rittura, per s volgere attività di rac c olta e di arc hiviazione di immagini e dis egni, c on la produzione di s tampati, fas c ic oli, avvis i e manifes ti, giornalini, s torie e ric erc he di argomento dis c iplinare e interdis c iplinare, e perfino alc uni s emplic i ipertes ti dimos trano c he i bambini leggono e s c rivono volentieri utilizzando il c omputer e c he s ull’onda di ques to piac ere è pos s ibile fare in modo c he leggano e s c rivano di più e meglio. Soprattutto nella c reazione e nel montaggio di s torie e nella doc umentazione di alc une unità didattic he, il mezzo permette di interagire a vari livelli e per gradi c on il tes to s c ritto per trarne s ignific ato e c omprens ione, c ons olidando l’idea c he è pos s ibile manipolare in modo produttivo e c reativo la propria lingua e dis tinguere s ignific ativamente il modo di parlare ris petto alla pagina s tampata. 3. I LA BORA TORI MULTIMEDIA LI NELLA SCUOLA SECONDA RIA DI I GRA DO O gni nuovo anno s c olas tic o s egna un ulteriore s viluppo delle attività informatic he nella s c uola, ampliando e approfondendo i s ettori di intervento, s oprattutto nel c ampo multimediale. I progetti 103 previs ti nello s c ors o anno s c olas tic o s ono s tati puntualmente realizzati; oggi la s ec onda aula multimediale viene utilizzata anc he per lo s tudio delle lingue s traniere. D opo una prima fas e di prova, s ono utilizzati regolarmente prodotti multimediali s ia per il tedes c o s ia per l'ingles e. L 'utilizzo delle due aule, anc he c ontemporaneamente, ha evitato il problema di s ovrappos izione nell’utilizzo dei laboratori, garantendo a tutte le c las s i un adeguato numero di ore per operare in tale ambito. I l buon funzionamento delle reti c ollegate ai s erver e l’utilizzo c orretto dei laboratori multimediali ric hiedono naturalmente la pres enza di un ins egnante es perto nominato in qualità di operatore tec nologic o. I laboratori di informatic a s ono utilizzati s ia per l’as petto linguis tic o s ia per quello logic omatematic o e tec nic o- s c ientific o. C on la dis ponibilità del s ec ondo laboratorio multimediale, viene ora c urata c on la gius ta attenzione anc he la lingua s traniera. Si rias s umono qui alc une delle attività s perimentate nelle s c uole c he s i c ontinueranno anc he nei pros s imi anni s c olas tic i: - c os truzione di ipertes ti (doc umenti in html) c ome modalità didattic a per tutte le dis c ipline; - c oordinamento di tutte le attività dei vari laboratori pres enti in maniera organic a; - s upporto ad alunni c on handic ap c on l'utilizzo del c omputer mediante pac c hetti applic ativi adeguati: il rec upero c on us o di s trumenti in pos s es s o della s c uola può s paziare dall'area linguis tic o- es pres s iva alla tec nic o- s c ientific a; - s os tegno di iniziative e attività atte a s ollec itare e promuovere la c omunic azione degli alunni, mediante linguaggi multimediali; - s upporto e c ollaborazione per la ges tione di c ompiti interdis c iplinari programmati dai c ons igli di c las s e; - utilizzo, da parte dei doc enti e delle c las s i, delle nuove tec nologie offerte in ambito linguis tic o, c ome elemento fondamentale per l’apprendimento delle lingue s traniere; - c ollaborazione c ontinua c on i doc enti della s c uola primaria s u tematic he di volta in volta oggetto di c ollaborazione; - c ollegamento in rete c on altre s c uole per lo s c ambio di informazioni; - pos s ibilità per tutti gli alunni, s uddivis i in gruppi e a rotazione, di ric evere un approc c io c on il c omputer, non fine a s e s tes s o, ma us ato c ome s trumento atto a ris olvere e/o fac ilitare e veloc izzare la ris oluzione di molte s ituazioni problematic he c he s i manifes tano nei vari itinerari didattic i propos ti. M olti doc enti hanno ins erito nella loro programmazione l’utilizzo degli s trumenti informatic i; in partic olare s ono s tati attivati laboratori s pec ific i nell’attività del tempo prolungato. N el c ampo linguis tic o, dopo l’iniziale alfabetizzazione all’us o del c omputer, c i s i propone s oprattutto di: - c oinvolgere le c las s i nell’attività c ollettiva di immediata gratific azione c on as s unzione guidata dei ruoli, divis ione dei c ompiti ed interventi individuali di s oluzione di molteplic i problemi di ideazione; - affrontare e analizzare i tes ti nelle loro c omponenti les s ic ali, s tilis tic he e fonetic he; - affrontare lo s tudio della lingua s traniera utilizzando le nuove tec nologie multimediali. N el c ampo logic o- matematic o c i s i propone un c ontinuo ins erimento nei divers i livelli della dinamic a c ognitiva (perc ezione, rappres entazione, formalizzazione, analis i, s intes i, valutazione ec c .) artic olandone il ruolo rec iproc o e l’approfondimento in modo adeguato alle c ompetenze e alle c apac ità degli alunni. A ltri progetti attivati nel c ors o degli anni riguardano l’ades ione al piano di s viluppo delle tec nologie didattic he della P rovinc ia A utonoma di T rento, le iniziative legate al progetto di educ azione alla s alute, il G iornalino "V uc umprà", la c reazione di un s ito web dell’I s tituto, la realizzazione di ipertes ti e la partec ipazione a c onc ors i, l’elaborazione e l’analis i dei tes t di ingres s o, la c ollaborazione didattic a tra i due ordini di s c uola. 4. RISORSE UMA NE D all’anno s c olas tic o 1 9 9 8 - 9 9 il C irc olo didattic o di V illa L agarina e la Sc uola M edia “A nna Frank” (oggi I s tituto c omprens ivo unitario) hanno potuto avvalers i della c ollaborazione di un operatore tec nologic o, di un tec nic o di laboratorio e di alc uni doc enti es perti. 104 L a c omples s ità delle c onos c enze tec nic he ric hies te, la pluralità delle funzioni as s olte dalle aule multimediali nella didattic a quotidiana, l’us o s empre più es tes o dei laboratori da parte degli ins egnanti e degli alunni di tutte le c las s i ric hiedono, anc he per i pros s imi anni, di poter c ontare s ulla pres enza c os tante e a tempo pieno di un ins egnante c he s appia intrec c iare c ompetenze didattic he e c ompetenze tec nic o- s c ientific he e di uno o due ins egnanti referenti di laboratorio (per ques ti ultimi è fors e opportuno pens are ad una riduzione del loro orario di ins egnamento nelle materie c urric ulari, o c omunque a un adeguato ric onos c imento nell’ambito del fondo di I s tituto). 105 D O T A ZI O N E I N FO RM A T I C A D E L L ’I ST I T U T O SCUOLA MEDIA "A.FRANK" N. 2 LABORATORI INFORMATICA: 1 Server Locale in cui si trova: laboratorio di informatica 1 collegamento in rete locale: sì collegamento in rete pubblica: sì sistema operativo utilizzato: Windows Server 2003 sistema di protezione del sistema: account con password, ClamWin Antivirus componenti fondamentali: 2 stampanti laser e 2 deskjet colori in rete, 2 scanner, 2 video proiettori software: solo sistema operativo 29 computer Alunno Locali in cui si trovano: laboratori di informatica 1 e 2 e aula video collegamento in rete locale: sì collegamento in rete pubblica: sì sistema operativo utilizzato: Windows XP Professional sistema di protezione del sistema: account con password, ClamWin Free Antivirus componenti fondamentali: stampanti laser e deskjet colori in rete software: Office XP professional con Frontpage di Microsoft, Acrobat Reader, 7–zip, Cabrì II 1 computer aula video in rete, stessa dotazione alunno 2 computer aula insegnanti in rete, stessa dotazione alunno 1 computer aula coordinatore, stessa dotazione alunno 1 computer aula sostegno, software didattico free, OpenOffice, software di riconoscimento vocale Totale computer della scuola media 34 + 1 server 106 SCUOLA PRIMARIA NOGAREDO N. 1 LABORATORIO INFORMATICA: 1 Server Locale in cui si trova: laboratorio di informatica collegamento in rete locale: sì collegamento in rete pubblica: si sistema operativo utilizzato: Windows Server 2003 sistema di protezione del sistema: antivirus ClamWin componenti fondamentali: stampanti laser e deskjet colori in rete, scanner, video proiettore software: Office 2003 Professional di Microsoft, Acrobat Reader, 7–zip 9 computer Alunno Locali in cui si trovano: laboratorio di informatica collegamento in rete locale: sì collegamento in rete pubblica: si sistema operativo utilizzato: Windows XP Professional sistema di protezione del sistema: antivirus ClamWin componenti fondamentali: 1 stampante laser e 1 deskjet colori in rete software: Office 2003 professional di Microsoft, A.Reader, 7–zip SCUOLA PRIMARIA NOMI N. 1 LABORATORIO INFORMATICA: 1 Server Locale in cui si trova: laboratorio di informatica collegamento in rete locale: si collegamento in rete pubblica: si sistema operativo utilizzato: Windows Server 2003 sistema di protezione del sistema: ClamWin Free Antivirus componenti fondamentali: 1 stampante laser e 1 deskjet colori in rete, video proiettore software: Office 2003 Professional di Microsoft, Acrobat Reader, 7–zip 7 computer Alunno Locali in cui si trovano: laboratorio di informatica collegamento in rete locale: si collegamento in rete pubblica: si sistema operativo utilizzato: Windows XP Professional sistema di protezione del sistema: ClamWin Antivirus componenti fondamentali: stampanti laser e deskjet colori in rete software: Office 2003 professional di Microsoft, Acrobat Reader, 7–zip, Software didattico free 107 SCUOLA PRIMARIA POMAROLO N. 1 LABORATORIO INFORMATICA: 1 Server Locale in cui si trova: laboratorio di informatica collegamento in rete locale: sì collegamento in rete pubblica: si sistema operativo utilizzato: Windows XP Professional sistema di protezione del sistema: antivirus ClamWin componenti fondamentali: stampanti laser e deskjet colori in rete software: Office 2003 Professional di Microsoft, Acrobat Reader, 7–zip, WebCam con MSN 13 computer Alunno Locali in cui si trovano: laboratorio di informatica collegamento in rete locale: sì collegamento in rete pubblica: si sistema operativo utilizzato: Windows XP Professional sistema di protezione del sistema: antivirus ClamWin componenti fondamentali: stampanti laser e deskjet colori in rete, video proiettore software: Office 2003 professional di Microsoft, A.Reader, 7–zip SCUOLA PRIMARIA VILLA LAGARINA N. 1 LABORATORIO INFORMATICA: 1 Server Locale in cui si trova: laboratorio di informatica collegamento in rete locale: sì collegamento in rete pubblica: si sistema operativo utilizzato: Windows Server 2003 sistema di protezione del sistema: ClamWin Free Antivirus componenti fondamentali: 1 stampante laser e 1deskjet colori in rete, video proiettore software: Office di Microsoft, Acrobat Reader, 7–zip, WebCam 12 computer Alunno Locali in cui si trovano: laboratorio di informatica collegamento in rete locale: sì collegamento in rete pubblica: si sistema operativo utilizzato: Windows XP Professional sistema di protezione del sistema: ClamWin Free Antivirus componenti fondamentali: stampanti laser e deskjet colori in rete software: Office 2000 e 2003 di Microsoft, Acrobat Reader, 7–zip 108 Funzione obiettivo: informatizzazione della didattic a M A P P A C O NC E T T U A LE Corsi Aggiornamento Ipertesti e presentazioni multimediali Giornale Istituto Schede di valutazione Autoanalisi di Istituto Supporto a docenti e alunni In collaborazione col tecnico di laboratorio Hardware – acquisti Software – aggiornamenti – installazioni – antivirus Licenze d’uso – controllo Gestione del Server di rete Laboratori Consulenza e supporto Elementari e Medie 6 laboratori Funzione obiettivo INFORMATICA Scuole in rete Comunicazione Sito Internet Sito aggiornato Aumento interattività Modulistica per docenti e genitori Agenda on–line, news Giornale Vucumprà on line (Polo informatico Vallagarina) Offrire un facile accesso a informazioni e notizie Promuovere la discussione e l’approfondimento Pubblicare materiali didattici Aggiornamento e l’autoformazione in rete Formazione a distanza; Cooperazione fra scuole su progetti didattici specifici 109 L'EDUCAZIONE ALLA MONDIALITÀ I l T rentino s i s ta c onfermando ed ac c entuando c ome una realtà c omples s a ove s i inc ontrano c ulture, tradizioni c ulturali, linguis tic he e religios e divers e. Q ues te pres enze pongono alla s oc ietà problematic he nuove di ac c oglienza, ris petto e c onos c enza provoc ando, talvolta, dibattiti politic i c he hanno riperc us s ioni anc he nelle famiglie. L a s c uola, quale ente educ ativo, ac c ogliendo al s uo interno giovani di divers e provenienze, è c hiamata in prima pers ona a dare ris pos te ed a s uggerire modalità d'ac c oglienza e di ins erimento nel ris petto e nel mantenimento delle lingue e delle c ulture, valorizzandone le potenzialità e favorendo l'inters c ambio c ulturale. A nc he i nuovi programmi pens ati per la riforma della s c uola di bas e s ottolineano ques to bis ogno rec itando: "Alla s cuola s petta il compito, ricchis s imo di valenze formative, di tras ferire i nuovi paradigmi della ricerca geografica in una didattica che cons enta alle ragazze e ai ragazzi di s viluppare ed acquis ire competenze s paziali ma anche le irrinunciabili premes s e di un atteggiamento di s olidarietà, apertura mentale e dis ponibilità all'integrazione delle culture e alla cooperazione fra i popoli, proprio attravers o la conos cenza e il ris petto di ambienti e modi di vita "altri", la s alvaguardia e la condivis ione dei beni naturali e culturali". I n s intonia c on quanto detto, l'attività didattic a è pertanto finalizzata al c ons eguimento dei s eguenti obiettivi educ ativi, tras vers ali alle s ingole dis c ipline: ris petto e c ons apevolezza della divers ità; apprezzamento del valore e della ric c hezza dell'altro; c ons apevolezza dei propri diritti e dei diritti altrui; c onos c enza di altre c ulture; s timolo alla s olidarietà. G li obiettivi s ono ambizios i e non fac ili da pers eguire; gli ins egnanti c erc ano di avvic inars i a ques ta meta attravers o un paziente lavoro quotidiano c he c ominc ia c on l'affiatamento delle c las s i, partendo dal ric onos c imento dell'altro da s é. P artendo dalla c onos c enza dei propri limiti e dei propri pregi s 'intende arrivare al ric onos c imento delle qualità dell'altro ac c ettandone anc he i limiti. L a pres enza di alunni s tranieri è una ric c hezza per la c omunità c he li ac c oglie. Si amalgama la c las s e rompendo i vec c hi s c hemi as s oc iativi e portando i ragazzi ad aggregars i c on c ompagni c on es perienze s c olas tic he e di vita divers e. L e tec nic he in genere adottate s ono i lavori di gruppo, o di c oppia, i gioc hi di c ooperazione, le pres entazioni di es perienze e di interes s i pers onali. A vvalendos i talvolta del mediatore c ulturale, s i propone l'apprendimento di s emplic i forme c omunic ative da parte dell'intera c las s e, la c onos c enza e il c onfronto di fiabe, rac c onti, us i e c os tumi dei paes i di provenienza, in modo da evitare lo s paes amento e favorire l'ins erimento a s c uola e nella s oc ietà. N ell'eterogeneità della c las s e è norma c he es is tano problemi relazionali. I l doc ente c erc a di individuare le c aus e e, attravers o gioc hi di ruolo, di modific are gli atteggiamenti e di ris olvere le problematic he. C on lo s tes s o impegno s i affrontano altri tipi di diffic oltà, c oinvolgendo la c las s e nel lavoro di valorizzazione e rafforzamento dell'autos tima da parte dei s oggetti più deboli. P eriodic amente abbiamo la fortuna di os pitare nelle nos tre c las s i ragazzi/e provenienti dalla Bielorus s ia, di apprezzare i loro progres s i nell'apprendimento della lingua italiana, di c imentare i nos tri c on l'ac quis izione dell'alfabeto c irillic o e di alc une parole c omuni. G li ins egnanti s ono anc he attenti a c ogliere le propos te del territorio, ad es empio la pres enza a Rovereto, os piti di enti c ittadini, di c ongres s is ti provenienti da P aes i s tranieri, la c ui tes timonianza diventa ulteriore fonte di c onos c enza delle problematic he politic he, ec onomic he e c ulturali s tudiate s ui libri di tes to. M olto s pes s o il c olloquio c on ques te pers one avviene in lingua s traniera, diventando c os ì un'opportunità per i ragazzi di verific are la c omprens ione e la padronanza delle lingue s tudiate. Il Cent ro Mondialit à di Roveret o 110 I l C entro M ondialità di Rovereto nas c e, s u iniziativa dell’I C di V illa L agarina, in rete c on altri nove I s tituti del C omprens orio, per ris pondere ad alc une es igenze s orte nella realtà s c olas tic a loc ale in s eguito all’aumento della pres enza di alunni s tranieri s ul territorio. I n partic olare, s i vuole fare in modo c he le ris pos te s iano il più pos s ibile c ondivis e dalle divers e s c uole, e legate all’attività di una s truttura permanente: in ques to modo s i evitano interventi effimeri e dis c ordi, s i abbandona una politic a di “ris pos ta all’emergenza” in favore di un lavoro a lungo termine, artic olato s u più livelli. L a c ondivis ione all’interno delle s c uole delle modalità d’ac c oglienza, la c omunic azione iniziale c on gli s tudenti neo- arrivati, l’ins egnamento dell’italiano c ome L 2 , c on relativo bis ogno di formazione (per doc enti, fac ilitatori…) s ono alc uni dei nuc lei fondativi della futura attività del C entro. Si propone inoltre di operare per la realizzazione di materiali per l’apprendimento e il ric onos c imento e mantenimento della lingua madre. A t t ivit à del Cent ro L e nuove es igenze c he emergono nel pas s aggio da una realtà monoc ulturale a una realtà multic ulturale non s ono c irc os c rivibili s olo all’ambito della s c uola. P er es s ere realmente effic ac e, l’attività del C entro s arà rivolta a un doppio des tinatario: la realtà della s c uola, c on i s uoi bis ogni e le s ue ric hies te s pec ific he, ma anc he i c ittadini, di qualunque c ittadinanza es s i s iano. • P er quanto riguarda le s c uole, obbiettivo del C entro è c oordinare le attività di integrazione degli alunni s tranieri e di educ azione interc ulturale nec es s arie ai divers i is tituti, in modo da c os tituire una vera e propria rete territoriale. C iò verrà realizzato attravers o una c ontinua c ollaborazione c on i referenti per l’interc ultura di ogni is tituto, nec es s aria all’as c olto e alla c onos c enza di bis ogni e s ituazioni partic olari, alla c ons ulenza e alla pianific azione di interventi. P er lo s tes s o fine, s i mira a c os tituire un gruppo permanente di fac ilitatori linguis tic i e un gruppo di mediatori c ulturali. L a c os tituzione di ques ti due gruppi permette, innanzitutto, di razionalizzare l’impiego di ques te ris ors e s c olas tic he, evitando gli s prec hi e c ons entendo modalità di as s unzione as s ai più effic ac i. I noltre, il gruppo dei mediatori e il gruppo dei fac ilitatori diventano, a loro volta, c entri di ric erc a e progettazione in grado as s umere un ruolo propos itivo e auto- formativo, c ondividendo al loro interno es perienze, c onos c enze, materiali prodotti etc . I n ques to modo verrà realizzata una s truttura di interazione s tabile tra s c uole e C entro, c he ris ponderà ai bis ogni di c ias c un I s tituto relativi all’ac c oglienza di alunni s tranieri, all’ins egnamento dell’italiano c ome L 2 (s ia c ome lingua di c omunic azione c he c ome lingua di s tudio), all’ins egnamento e educ azione interc ulturale relativa alle L ingue e C ulture d’O rigine, alla formazione e all’aggiornamento dei doc enti, alla dis ponibilità di materiali didattic i idonei, etc . • P er quanto riguarda l’apertura ai c ittadini, funzione del C entro s arà prima di tutto “mettere in rete” tutte le ris ors e e le realtà es is tenti s ul territorio c he ris pondano in qualc he modo ai bis ogni di una s oc ietà s empre più multic ulturale: dalla Bibliotec a C ivic a di Rovereto (ric c a di tes ti e altro materiale in lingue europee ed extra- europee), a realtà c ome C ittà A perta, il C entro M illevoc i, il C entro di E duc azione P ermanente alla P ac e, A tas C ultura, etc . O ltre a s volgere una funzione informativa, il C entro intende avviare, ove s ia pos s ibile, anc he una c ollaborazione c on ques te divers e realtà, volta all’organizzazione di eventi e perc ors i c ulturali, alla c ondivis ione di ris ors e e materiali e alla doc umentazione delle attività s volte. P er lo s tes s o fine, il C entro intende s tabilire relazioni anc he c on realtà analoghe pres enti s ul territorio nazionale, per c ondividere es perienze di educ azione e pras s i dell’interc ulturalità c he s ono in c ors o altrove. I n s intes i, gli obbiettivi c he c i s i pone nella realizzazione del C entro M ondialità s ono: o permettere agli I s tituti c oinvolti di avere delle pratic he di ac c oglienza e di educ azione interc ulturale c ondivis e e c os tantemente aggiornate o c os tituire un riferimento s tabile e permanente, per us c ire dalle politic he di emergenza o ins taurare una relazione di c oinvolgimento rec iproc o c on tutti i des tinatari (c ittadini, ins egnanti, s tudenti, famiglie), in modo c he la funzione propos itiva non s ia unidirezionale. 111 SOLIDARIETA’: IL TRENTINO IN MOZAMBICO L ’I s tituto C omprens ivo di V illa L agarina propone una educ azione alla s olidarietà bas ata princ ipalmente s u due attività fondamentali: - educ azione alla c onos c enza dell’altro e delle realtà a noi es terne; - appoggio diretto ad iniziative c onc rete di progetti al “s ud”: L ’educ azione alla c onos c enza dell’altro e delle realtà es terne s i bas a es s enzialmente s u inc ontri c on pers one provenienti da ques te realtà, c on pers one c he abbiano maturato una c onos c enza del mondo es terno c on pres entazione di filmati o doc umenti s u s ituazioni al s ud, s u dibattiti all’interno dei s ingoli ples s i o c las s i. P er l’appoggio diretto a progetti al s ud l’I s tituto C omprens ivo ha dec is o per i pros s imi anni: − la Sc uola M edia “A nna Frank” s i impegna ad appoggiare il progetto della P .A .T . a favore della c omunità di C aia in M ozambic o, c on una partec ipazione diretta al tavolo del c oordinamento delle A s s oc iazioni per il M ozambic o C A M e c on divers e attività finalizzate alla rac c olta di fondi per la s c uola di agronomia c he s ta nas c endo a C aia, c on la quale s i ins taurerà un rapporto di c ollaborazione e di s c ambio; − le s c uole primarie s i impegnano a s os tenere il “P rogeto E lis abetta” nel quadro delle iniziative dell’A s s oc iazione Serenella. 112 L'EDUCAZIONE AMBIENTALE I n ques ti ultimi anni l’ambiente è s tato mes s o s empre più s pes s o al c entro di progetti s c olas tic i s ia a livello loc ale s ia in s ede nazionale. G li interventi educ ativi hanno le s tes s e finalità e s ono ric onduc ibili ad una c omune s trategia d’interventi c entrati s u: il rafforzamento di c onos c enze s pec ific he s ui temi ambientali: la c res c ita c omples s iva delle s ens ibilità e c ons apevolezze individuali e c ollettive vers o l’ambiente; l’es plic itazione di bis ogni e di propos te orientate al miglioramento della qualità ambientale anc he attravers o il c ambiamento di c omportamenti; la promozione della partec ipazione delle divers e is tanze s oc iali per la realizzazione di uno s viluppo s os tenibile dell’ambiente naturale e s oc iale. L a P rovinc ia A utonoma di T rento, c he attravers o gli "operatori ambientali" ha promos s o l’educ azione ambientale, fin dal lontano 1 9 8 6 , ha approvato rec entemente il "programma provinc iale di educ azione, informazione e s ens ibilizzazione ambientale 2 0 0 0 /2 0 0 2 "c he porterà l’attenzione vers o la biodivers ità, le "agende 2 1 "loc ali, la "c ura" del territorio, il turis mo ec oc ompatibile, le tec nologie "dolc i" favorendo la partec ipazione ed il c oinvolgimento dei c ittadini in tutte le fas c e d’età s u temi s pes s o c omples s i e c ontrovers i: lo s c opo è quello di c reare una c ittadinanza c ritic a e res pons abile, fautric e di c omportamenti c ons apevoli per il ris petto dell’ambiente. I l modello s i is pira ai princ ipi dello "s viluppo s os tenibile" e l’intenzione è quella di elaborare progetti c he, c on l’aus ilio di s pec ific he ris ors e già es is tenti s ul territorio provinc iale (s trutture mus eali, s c ientific he e produttive, ambientali e naturali...), promuovono attività c he abbiano, per quanto pos s ibile, i s eguenti pres uppos ti: - c apac ità di c oinvolgere s oggetti divers i; - c apac ità di s tabilire interc onnes s ioni della tematic a s c elta c on altre tematic he; - ric c hezza di s trumenti e metodologie; - c apac ità di utilizzare ed attivare ris ors e; - individuazione degli obiettivi, modalità di ges tione del progetto, delle ric adute e delle proc edure di valutazione in itinere e finale; - traduzione in azioni pos itive (tras formazione reale di ambienti) e in prodotti (ipertes ti, s pettac oli teatrali, mos tre...). L a nos tra s c uola ha nominato appos itamente due referenti, uno per la s c uola primaria ed uno per la s c uola media, c he s eguiranno le propos te operative delle c las s i. 113 L'EDUCAZIONE STRADALE O gni anno la Sc uola, c on la c ollaborazione della s ezione di P olizia U rbana del C omune di V illa L agarina, organizza una s erie d’inc ontri, per tutti gli alunni, s ul tema dell’educ azione s tradale. L e lezioni s ono tenute dal V igile urbano Sig.Baldes s arini V igilio, i c ontenuti s ono ins eriti nella programmazione annuale degli ins egnanti di lettere. Sono previs ti tre inc ontri di un’ora per le c las s i prime e per le c las s i s ec onde, quattro ore di lezione per le c las s i terze. G li argomenti s ono differenziati per fornire, nel c ors o del triennio, c onos c enze c omplete e adeguate all’età e alle es igenze degli alunni. L a c ollaborazione tra Sc uola e V igili urbani c ontinuerà anc he oltre la pres ente iniziativa c on l’organizzazione dei c ors i per il c ons eguimento del patentino di guida del c ic lomotore aperti ai ragazzi pros s imi al c ompimento dei 1 4 anni. - - OBIETTIVI: A c quis ire c onos c enze s pec ific he relative alle regole della c irc olazione s tradale, alle s egnalazioni, ai pas s aggi ris ervati…; P otenziare le c apac ità operative per c omportars i c orrettamente s ec ondo le regole del C odic e della s trada c he deve es s ere c ons iderato c ome uno s trumento utile per garantire la s ic urezza di tutti gli utenti; A s s umere un c omportamento res pons abile per non nuoc ere a s e s tes s i e agli altri. CONTENUTI: - P er gli alunni delle c las s i prime le lezioni avranno per tema I L P E D O N E , regole, c omportamenti, peric oli, prec auzioni. - P er gli alunni delle c las s i s ec onde: I L C I C L I ST A , regole, c omportamenti, peric oli, s pazi ris ervati, … - P er gli alunni delle c las s i terze: I L C I C L O M O T O RI ST A , regole, c omportamenti, peric oli, s uggerimenti … I c ontenuti s pec ific i verranno via via ampliati fornendo c onos c enze approfondite e ponendo partic olare attenzione agli as petti formativi degli interventi. MODA LITA ’ L e lezioni s aranno impos tate in modo da las c iare molto s pazio alla c onvers azione, alle domande e ai dubbi dei ragazzi, le regole del C odic e della Strada s aranno c omunic ate più c ome s uggerimenti per la propria s ic urezza c he c ome obblighi da os s ervare, la figura del vigile urbano s arà pres entata c ome s trumento utile alla s alvaguardia dell’inc olumità dei c ittadini piuttos to c he c ome s oggetto di repres s ione. P er ques ti inc ontri il V igile urbano ha predis pos to una s erie di luc idi da proiettare s ulla lavagna luminos a, di filmati didattic i c on protagonis ti c he hanno l’età degli alunni, di artic oli pres i dai quotidiani e s c hede a tema. D urante l’attività s arà indis pens abile la pres enza dell’ins egnante c he avrà il c ompito di “mediatore” didattic o/educ ativo e potrà, s uc c es s ivamente, riprendere i c ontenuti e ges tirli per approfondimenti s u temi analoghi (c omportamento s ull’autobus , all’us c ita dalla s c uola, nel c ors o delle us c ite…) A c onc lus ione del c ic lo, i ragazzi delle c las s i terze dovranno c ompilare un tes t di verific a s ia s ulle c onos c enze vere e proprie c he s ui c omportamenti ac quis iti nell’arc o del triennio. 114 MUSICA E TEATRO L e attività mus ic ali nella s c uola offrono l’opportunità di s eguire perc ors i formativi c he non s ono s olo oc c as ione di c onos c enza e approfondimento del linguaggio mus ic ale nelle varie forme ed es pres s ioni (as c olto, us o della voc e, produzione s trumentale), ma mirano anc he allo s viluppo della ric erc a interdis c iplinare e della s oc ializzazione. Bambini e ragazzi s ono invitati a far c res c ere la loro pers onalità e a s c oprire e c oltivare la dimens ione c reativa c he è in c ias c uno di loro, intrec c iando s uono, danza, c anto e immagine. I n ques ta pros pettiva, da alc uni anni s ono iniziate e s i s ono c ons olidate importanti e s ignific ative c ollaborazioni didattic he e artis tic he tra l’I s tituto c omprens ivo, la Sc uola mus ic ale “Jan N ovák” di V illa L agarina e la Sc uola M us ic ale della Banda di P omarolo. T ra le iniziative più importanti realizzate in tempi rec enti s i ric ordano gli s pettac oli mus ic ali “Brundibar, il s uonatore di organetto” e “A fric a”, gli s pettac oli di mus ic a e poes ia “T utti per uno” in due divers e edizioni, la fiaba mus ic ale “L a barba del c onte”, lo s pettac olo teatrale “P er c hi c rede e c hi non c rede, parleremo delle s treghe”, oltre alle tante iniziative di animazione mus ic ale nei vari momenti dell’anno. D a alc uni anni anc he nella s c uola media s i s ono aperti s pazi per es perienze di teatro e teatrodanza as s oc iati alla mus ic a. Singole c las s i e ragazzi del L aboratorio teatrale hanno potuto c os ì c onfrontars i, arric c hirs i e fare es perienze c on nuovi linguaggi e tec nic he es pres s ive s c enic oc oreografic he. N ell’anno s c olas tic o 1 9 9 8 - 9 9 una c las s e s ec onda ha alles tito nel c ors o di uno s tage di teatro- danza uno s pettac olo s ullo s c hiavis mo e s ulle mus ic he neroameric ane (“Blood on the Fields ”); l’anno s eguente la s tes s a c las s e ha pros eguito l’es perienza mis urandos i c on il mus ic al roc k “T ommy”; nel 2 0 0 0 - 0 1 , due s pettac oli: “G iulietta e Romeo” mes s o in s c ena da una c las s e terza e “L e s tagioni di G iac omo” mes s o in s c ena dal L aboratorio teatrale. N el c orrente anno s c olas tic o s ono impegnati s u ques to terreno il L aboratorio e una c las s e s ec onda. IL GIORNALE “VUCUMPRÀ” D al 1 9 9 3 la Sc uola media Anna Frank di V illa L agarina ha un s uo giornale. E ’ un progetto nato quas i per s c ommes s a all’interno di un laboratorio di s c rittura del tempo prolungato e divenuto, c on il pas s are del tempo, la creatura di una redazione nella quale ragazzi/e di tutte le c las s i e gli ins egnanti c oordinatori s i c onfrontano e lavorano ins ieme tramandandos i "l’arte del mes tiere". Fin da s ubito Vucumprà s i è c aratterizzato per la s ua voglia di aprirs i alla realtà c irc os tante, c oniugando tematic he inerenti al mondo della s c uola a temi legati alla realtà s oc iale dei paes i della zona fino ad argomenti più ampi. O ggi ques ta s ua voc azione è anc or più forte. E c res c iuta è anc he la s ua immagine, al pari delle tec nologie e delle ris ors e finanziarie c he ha a dis pos izione: dal pic c olo formato riprodotto in fotoc opia per 2 - 3 numeri l’anno al grande formato a c olori s tampato tipografic amente in 3 o 4 numeri. O ggi Vucumprà è nella s c uola una pres enza fis s a, as pettata, mai s c ontata, c he invita al c onfronto e alla polemic a, dentro e fuori le mura dell’I s tituto. N el 2 0 0 1 Vucumprà ha vinto il I ° premio al c onc ors o provinc iale per giornalini s c olas tic i "I l res to dell’E uro", promos s o dal quotidiano "L ’A dige" e dall’I s tituto c omprens ivo di T aio - un premio in denaro c on c ui è s tato ac quis tato un nuovo s erver per la redazione e l’attività di informatic a - mentre 115 è del 2 0 0 2 un altro ric onos c imento, "per il taglio particolare e coraggios o e l’attenzione alle problematiche s ociali". Q ues t’anno us c iranno due numeri del giornale. O gni edizione ha il s uo gruppo di “as piranti giornalis ti” (1 2 - 1 5 ragazzi/e), c oordinati da due ins egnanti, L a M ontagna (lettere) e T hiella (ed.tec nic a) c he indirizzano il lavoro s ia da un punto di vis ta dei c ontenuti c he della loro realizzazione. C ome redazione utilizziamo l’aula c omputer il venerdì pomeriggio in forma di laboratorio. L e idee nas c ono dal gruppo degli alunni e degli ins egnanti in una s pec ie di brain s torming all’inizio di ogni riunione. I ragazzi/e s i oc c upano di tutto: fotografie, intervis te, videos c rittura, internet, impaginazione. G li argomenti vengono s c elti in bas e ai loro interes s i e alla loro fac ile doc umentazione e realizzazione. M olti dati s ono rac c olti dagli alunni durante la s ettimana e rielaborati nelle ore dell’attività del Vucumprà. G li “as piranti giornalis ti” c erc ano di dare il meglio di s é e lo fanno c on grande entus ias mo e partec ipazione. I l c lima all’interno della redazione è vivac e e c os truttivo e non manc ano momenti gioc os i e divertenti, al punto c he molti partec ipanti vorrebbero ripetere l’es perienza nello s tes s o anno s c olas tic o. N el numero di dic embre di ques t’anno s i s pazia dai nuovi arrivi (s ia nel c ampo ins egnante c he degli alunni) agli addii, dalle poes ie ai rac c onti, dallo s port al tempo libero, dalle gite s c olas tic he ai ric ordi di alunni ormai grandi, dal c inema all’as tronomia. I n c onc lus ione mi s embra interes s ante riportare c iò c he s c rive alla nos tra redazione un alunno, ormai grande, c he frequentava la s c uola media Anna Frank nei primi anni della fondazione del giornale: Devo dire che nei due anni in cui ho collaborato alla realizzazione del giornale, ques to ha s pes s o as s olto il compito per cui era s tato pens ato, quello cioè di raccontare il punto di vis ta degli adoles centi, pros pettiva che s ovente gli adulti pens ano di conos cere e s aper interpretare, rimanendo poi s orpres i da molte reazioni e pens ieri dei ragazzi che vanno al di là del grado di as pettativa e comprens ione dei grandi (per mancanza di dialogo e la troppa s upponenza?!), poi s mentiti anche alla riprova dei fatti s ulla s ens ibilità e la maturità dei giovani. 116 I N D I C E I. II. La scuola di base della Destra A dige 1. L’Istituto C om pre nsivo di Villa Lagarina pag. 034 2. Il te rritorio pag. L'organizzazione La struttura e l’organizzazione de ll’Istituto 1. La Scuola Prim aria di Nogare do 2. La scuola de ll'obbligo di Villa Lagarina: 2.1 La Scuola Prim aria “Paride Lodron” 2.2 La Scuola Se condaria di Prim o grado “Anna Frank” 3. La Scuola Prim aria “R e m o Galvagni” di Pom arolo 4. La Scuola Prim aria “Luigi Vice ntini” di Nom i 5. C ale ndario pe r l’anno scolastico 2007/08 6. O rganizzazione de l C olle gio doce nti Q uadro de gli incarichi C om m issioni de l C olle gio doce nti pag.0110 pag. 010 pag. 011 pag. 011 pag. 13 pag. 14 pag. 16 pag. 17 pag. 18 pag. 19 pag. 20 C onsiglio de ll’Istituzione Giunta e se cutiva C om m issione m e nsa R e golam e nto de lla C om m issione m e nsa d’Istituto III. Le scelte culturali e pedagogiche 1. I caratte ri e i fini de lla scuola de ll’obbligo 1. La scuola Prim aria 2. La scuola se condaria di I° 2. Il ruolo de lla fam iglia ne l proge tto e ducativo de lla scuola 3. Le sce lte pe dagogiche e d organizzative 1. La scuola Prim aria 2. La scuola se condaria di I° 2.2 Le sce lte pe dagogiche L’offe rta didattica de lle attività opzionali 3. L'organizzazione de lle attività alte rnative de ll’inse gnam e nto de lla re ligione cattolica – scuola prim aria e m e dia 4. La program m azione 1. L’Istituto 2. La Scuola Prim aria 3. La scuola se condaria di I° 5. La valutazione 1. C osa significa valutare 2. Il docum e nto 3. Te m pi 4. Valutazione e orie ntam e nto 5. Autovalutazione d’Istituto - Pre se ntazione de l proge tto 6. Valutazione e ste rna C om pone nti de l nucle o di autovalutazione Autovalutazione d’Istituto 2007/08 – attività proposte 6. La continuità e ducativa 1. R agioni e d obie ttivi de lla continuità 2. Scuola prim aria e se condaria di I° (m e dia): un proge tto di continuità con radici profonde 3. Tre possibili pe rcorsi 4. I piani ope rativi pe r prom uove re la continuità a) Il piano ope rativo scuola de ll’infanzia – scuola prim aria b) Il piano ope rativo scuola prim aria – scuola se condaria di I° 07 pag. pag. pag. pag. 21 21 21 21 pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. 24 24 25 27 28 28 30 31 34 pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. 37 38 38 39 40 41 41 41 41 42 42 43 45 45 46 46 pag. 46 pag. 46 pag. 46 pag. 47 gradopag. 48 117 7. L’orie ntam e nto 1. Pre m e sse culturali 2. Le azioni fondam e ntali pag. pag. pag. 49 49 50 8. Dive rsità e uguaglianza pag. 54 1. La dive rsità culturale pag. 54 2. Lo svantaggio e le difficoltà di appre ndim e nto. pag. 55 3. L'inte grazione scolastica de gli alunni con bisogni e ducativi spe ciali pag.56 Pre m e ssa pag. 56 I crite ri pag. 57 Le figure di rife rim e nto pag. 57 Le proce dure pag. 58 4. Proge tto inte rcultura anno scolastico 2006/2007 pag. 61 IV. L'area dei progetti 1. L'e ducazione alla salute pag. 1. La scuola prim aria e la scuola se condaria di I°: una storia di proge tti com uni pag. 2. Un im pe gno che continua pag. Proge tto di e ducazione alla salute anno scolastico 2007/08 pag. 2. Una scuola che colloca ne l m ondo: il te rritorio com e risorsa form ativapag. 1. Scuola e e x trascuola pag. 2. Il te rritorio com e risorsa form ativa e la scuola com e ce ntro di cultura 68 3. Il te rritorio de lla De stra Adige pag. 4. Il te rritorio de l C om pre nsorio de lla Vallagarina pag. 5. La De stra Adige , il C 10 e oltre ... pag. 6. Uscite form ative , visite guidate e viaggi di istruzione : alcune opportunità pe r la conosce nza de l te rritorio pag. 3. L'attività m otoria e l'e ducazione fisica ne lla scuola di base pag. 1. Pre m e ssa pag. 2. Scuole Prim arie pag. 3. Scuola Se condaria di Prim o Grado pag. Proge tto pe r le attività com ple m e ntari di e ducazione fisica pag. Piano di lavoro de lle attività pag. Laboratorio sportivo e attività inte grative 2007/2008 pag. 4. Le lingue stranie re pag. 1. La scuola Prim aria pag. 2. La scuola se condaria di I° pag. 3. R isorse um ane pag. 5. I laboratori m ultim e diali pag. 1. Pre m e ssa pag. 2. I laboratori m ultim e diali ne lla scuola Prim aria pag. 3. I laboratori m ultim e diali ne lla scuola se condaria di I° pag. 4. R isorse um ane pag. Dotazione inform atica de ll’Istituto pag. Proge tto di inform atizzazione de lla didattica pag. 6. L'e ducazione alla m ondialità pag. Il C e ntro Mondialità di R ove re to pag. 7. Solidarie tà: il Tre ntino in Mozam bico pag. 8. L'e ducazione am bie ntale pag. 9. L’e ducazione stradale pag. 10. Musica e te atro pag. 11 Il Giornale “Vucum prà” pag. 64 64 65 67 68 68 pag. 68 69 69 69 70 70 70 70 70 73 75 77 77 77 78 79 79 80 80 81 82 85 86 86 88 89 90 91 91 ISTITUTO COMPRENSIVO DI VILLA LA GA RINA Via St ockst adt am Rhein 38060 VILLA LA GA RINA (TN) 118 t el. 0464 411312 – f ax 0464 462120 [email protected] n.it 119