ANNO D - SCHEDA 3
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ANNO D - SCHEDA 3
LABORATORI DELLA FEDE Giovani in cammino verso Cristo ANNO D scheda 3 - 16/19 anni Diocesi di Forlì-Bertinoro Centro di Pastorale Giovanile TE ST IMO NIANZA testimoni nel tempo libero liberi... per che cosa? LA PAROLA DI DIO DAL VANGELO DI MARCO (6, 30-33) Gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero. PENSIERI E PAROLE Dobbiamo far il miglior uso possibile del tempo libero Gandhi E’ il tempo che haI sprecato per la tua rosa che la rende così importante Antoine de Saint Exupéry Ho sciupato il tempo, e ora il tempo sciupa me William Shakespeare Il tempo è l’unico, vero capitale che un essere umano ha, e l’unico che non può permettersi di perdere Thomas Edison Il tempo di cui disponiamo ogni giorno è elastico: le passioni che proviamo lo dilatano, quelle che ispiriamo lo restringono e l’abitudine lo colma Marcel Proust FARE ESPERIENZA Organizza una visita al Villaggio della Gioia o a un’altra casa famiglia del territorio per incontrare uno dei volontari della struttura e per fare un momento di gioco con i bambini e i ragazzi accolti (Referente: dall’Agata Elisabetta - Cell. 348/4766871) LE PAROLE DI PAPA FRANCESCO In un intervista rilasciata da Papa Bergoglio il Papa offre dieci consigli per vivere un’esistenza serena: N.3 – Procedi con calma, Per spiegare questo punto, ha usato il personaggio di un romanzo di Ricardo Güiraldes, in cui il protagonista –Don Segundo Sombra gaucho –guarda indietro e rilegge la sua vita: “Dice che in gioventù era un torrente pieno di pietre che si portava dietro tutto, da adulto era un fiume impetuoso, e in età avanzata si muoveva ancora, ma lentamente”. Ha detto che gli piace quest’ultima immagine, quella di una pozza d’acqua calma, perché rappresenta “la capacità di muoversi con gentilezza e umiltà, una calma nella vita”. Gli anziani hanno questa saggezza, “sono la memoria del popolo”. N.4 – Preserva il tempo libero, Il Papa ha citato l’arte, la letteratura e il fatto di trovare del tempo per giocare con i propri figli. Ha detto che bisogna spegnere il televisore quando ci si siede a mangiare: anche se la televisione è utile per tenersi aggiornati, a tavola impedisce “di comunicare” con gli altri. N.5 – Trascorri la domenica in famiglia, è un giorno di festa: “L’altro giorno, a Campobasso, sono stato a un incontro tra il mondo dell’università e il mondo operaio: tutti chiedevano la domenica non lavorativa. La domenica è per la famiglia”. DOMANDE PER RIFLETTERE -Prova a dare una tua definizione di tempo libero - In quanti e quali modi può essere utilizzato il tempo libero? -Quando pensi che il tempo libero sia utilizzato nel modo migliore? Quando invece secondo te viene sprecato? -Come consideri il tempo dedicato allo stare insieme, a fare festa, a coltivare relazioni? -Cosa c’entra secondo te, la dimensione della festa con la spiritualità cristiana? TESTIMONI DELLA VITA Organizza un incontro con un volontario della Caritas diocesana per capire le motivazioni che lo portano a dedicare del tempo agli altri. DON BOSCO E LA PEDAGOGIA DELLA GIOIA E DELLA FESTA È stato affermato con felice intuizione da un acuto filosofo, Francesco Orestano: ‘Se San Francesco santificò la natura e la povertà, S. Giovanni Bosco santificò il lavoro e la gioia (…). In una sintetica visione della ricerca più recente su don Bosco e la sua ‘modernità’, Pietro Stella osservava che alcuni studi hanno messo in rilievo, più che le formulazioni del 1877 sul ‘sistema preventivo’, ‘le intuizioni che le reggono nel loro divenire e, in rapporto con queste, il ruolo ch’ ebbero l’ uso del tempo libero e il gioco nell’ esperienza educativa boschiana: sia nell’ assembramento spontaneo giovanile degli oratori, sia in quello abbastanza disinibito (anche se non privo di elementi costrittivi o addirittura repressivi) del collegio salesiano: dove il gioco in cortile era importante momento di vita nonché salutare valvola di scarico’. La gioia, l’ ‘allegria’, è elemento costitutivo del ‘sistema’, inscindibile dallo studio, dal lavoro e dalla pietà, la ‘religione’. “Se vuoi farti buono - suggeriva don Bosco al giovane Francesco Besucco - pratica tre sole cose e tutto andrà bene (...). Eccole: Allegria, Studio, Pietà. È questo il grande programma, il quale praticando, tu potrai vivere felice, e far molto bene all’anima tua”. Don Bosco considera la gioia bisogno fondamentale di vita, legge della giovinezza, per definizione età in espansione, libera e lieta. L’ allegria diventa, nelle più svariate forme di ricreazione e soprattutto nei giochi all’ aria aperta, mezzo diagnostico e pedagogico di prim’ordine per gli educatori; e per i giovani stessi campo d’irradiazione di bontà. L’ allegria è, dunque, per don Bosco non solo ricreazione, divertimento, ma autentica, insostituibile realtà pedagogica. Non per nulla, come si è visto, la ‘famigliarità coi giovani specialmente in ricreazione’ è un punto capitale del suo sistema preventivo. Ne consegue la carica anche ‘pedagogica’ delle feste. Nei giorni festivi la gioia trova le sue espressioni più sensibili e intense. (Dall’articolo La pedagogia della gioia e della festa, reperibile sul sito http://www.donboscoland.it/articoli/articolo.php?id=3894) IMMAGINI E MUSICA “INTO THE WILD” 2007 NON MI ANNOIO Jovanotti SUL SITO www.pigifo.it nella sezione LABORATORI DELLA FEDE trovi questa scheda (ANNO D- SCHEDA 3- 16/19) più gli approfondimenti relativi (commenti al film, altre domande per le attività, testi delle canzoni, ecc.) nella scheda ANNO D- SCHEDA 3- 16/19 -APPROFONDIMENTI, anch’essa scaricabile! ATTIVITA’ PER METTERSI IN GIOCO L’USO DEL TEMPO LIBERO Proponiamo ai ragazzi di analizzare un grafico preso da una ricerca sull’uso del tempo libero tra i ragazzi dai 14 ai 19 anni in Piemonte (vedi approfondimenti relativi a questa scheda), che mette in evidenza il tempo dedicato a varie attività possibili nel tempo libero. Chiediamo ai ragazzi di dividere le attività possibili del tempo libero (proposte nel grafico) in tre categorie: “attività per me”, “attività con gli altri”, “attività per gli altri”, e anche d’indivuare l’obiettivo di ciascuna attività (es. fare sport ha come obiettivo il movimento, il mantenersi in forma, scaricare energia, ecc.). Si può poi cominciare il dibattito sull’uso del tempo libero. Quando il tempo libero viene sprecato? Quando invece viene utilizzato in modo costruttivo? Quando il tempo passato con gli altri è buono? Quando invece è sprecato? Quali sono i “ladri del tempo”: la televisione, la pigrizia, lo “sballo”, ecc…? IL TEMPO E’ UN DONO Si propone poi al gruppo la lettura della storia “86.400 al giorno” (trovi il testo negli approfondimenti), dopo la quale si avvia la discussione: qual è il tempo utilizzato nel modo migliore? Quanto tempo dedico a coltivare le relazioni di amicizia? Quanto tempo dedico alla famiglia? Quanto tempo dedico a Dio e alla preghiera? C’è un tempo libero che spreco? Posso provare a sprecarne di meno? Il tempo che ho a disposizione mi è stato donato da Dio. Quanto ne dedico io a lui? Ad ogni ragazzo si consegna un foglio con 2 orologi disegnati e si chiede loro di indicare in uno quanto tempo dedica a Dio e nell’altro il tempo che si vorrebbe e/o dovrebbe dedicare a Dio. Poi si può rifare la stessa attività analizzando il tempo donato per gli altri, il tempo dedicato alle relazioni, ecc. Alla fine, si chiede a ciascun ragazzo di prendersi un impegno concreto per migliorare l’uso del proprio tempo libero e si propone un breve momento di preghiera finale. Ad ogni ragazzo viene dato un cartellino con scritto: Signore, ti ringrazio per… - Signore perdonami per… Signore aiutami a… Si può poi concludere con la preghiera “Insegnami ad usare bene il tempo” di Jean Guitton (vedi approfondimenti). LA VELOCITA’ DEL TEMPO La velocità del mondo in cui viviamo spesso porta a vivere come in un meccanismo preconfezionato. Spesso le settimane passano sempre al solito ritmo e il tempo è solo un contenitore da riempire, mentre noi ci sentiamo vuoti e annoiati. Occorre allora “scalare la marcia”. Ciò non significa “perdere tempo” ma rallentare, riflettere e “fare deserto” per ridare valore al nostro tempo. Per riflettere sulla “velocità” del mondo e la necessità di rallentare, si possono proporre due esperienze opposte di tempo: ad esempio, in un primo momento si possono mostrare delle pubblicità televisive, caratterizzate dalla velocità di comunicazione, da un insieme molteplice di dati e dalla volontà di convincere. Si può poi proporre un secondo momento che faccia emergere la necessità di rallentare, come ad esempio una breve meditazione o un’esperienza di rilassamento a terra. Si può allora discutere su come i ragazzi abbiano percepito le due differenti “velocità” e come le abbiano vissute (difficoltà a fare silenzio, disagio, noia, intensità, serenità, ecc…).