donde las cuestiones sexuales y afectivas emergen y
Transcript
donde las cuestiones sexuales y afectivas emergen y
COMPLETO x stampa III bozza N.1-2-2014_Layout 1 26/02/15 15:41 Pagina 362 362 ReCenSIonI donde las cuestiones sexuales y afectivas emergen y reclaman, como dice una de las intervenciones, “un discernimiento delicado y complejo”. allí tiene lugar también el proceso de aclarar los elementos constitutivos de la identidad de la hija de maría auxiliadora, lo mismo que el encuentro existencial con Cristo cada día. Sorprende en esta obra su triple perspectiva: 1) apertura apostólica a la realidad del mundo y de la cultura de nuestros días, 2) la centralidad de la opción consagrada por Cristo dentro de la Iglesia y según el carisma de las hijas de maría auxiliadora y, 3) el cuidado de la formación tanto de las novicias como de sus maestras. al lector no salesiano le queda insatisfecho el apetito despertado por el título de una de las conferencias: El acompañamiento en estilo salesiano. en realidad, el contenido debe satisfacer, sin ser muy detallado, a las maestras de novicias que han participado en este Congreso. La autora tenía que pensar en ellas y dirigirse a ellas, no a los lectores interesados en saber un poco más sobre el estilo salesiano de acompañamiento. La riqueza de las distintas aportaciones seleccionadas para aparecer en este volumen dejan a la vista dos cosas: 1) la excelencia y esmero con que las hijas de maría auxiliadora forman a sus formadoras, y 2) la formación multidimensional y excelente que procuran ofrecer a sus novicias y hermanas. LuIS JoRGe GonZáLeZ, oCd G. de LuCa, La misericordia di Gesù. Percorsi di umanesimo nel Vangelo di Luca, Libreria editrice Vaticana, Città del Vaticano, 2013, 388 pp., 24x17 cm. molti anni or sono, il noto scrittore e drammaturgo siciliano Leonardo Sciascia (1921-1989) scriveva, con l’angoscia propria di chi non ebbe il dono d’incontrarsi con dio e di avere da Lui una risposta consolatoria nei confronti del tanto male presente nel mondo: «Talvolta penso che dio c’è davvero ma che, forse, non ne sapremo mai nulla. C’è, ma non può o non vuole occuparsi di noi, né adesso né dopo la morte. magari, siamo un suo incidente, qualcosa che gli è sfuggito di mano». Chi legge il racconto della vita di Gesù fattoci dall’evangelista Luca, davanti a dio non si sente, certo, un suo imprevisto o, peggio ancora, qualcosa che gli è sfuggito di mano. Tutt’altro! Procedendo, passo passo nella sua lettura, s’accorge e si convince con sempre maggiore lucidità – come scrivemmo in un nostro commento del 1994 – che il dio resosi manifesto e operante in Gesù è un dio vicino agli uomini e cammina, realmente, al loro fianco per incoraggiarli, ritemprarli, liberarli e consolarli. Ci si trova, infatti, davanti a una persona verso la quale si potrebbe e si dovrebbe rivolgere, da cristiani, la preghiera che il mistico arabo ali Ben husayn rivolgeva ad allah: «o dio, nel presentarmi a Te, non ho altro titolo che la tua indulgente pietà, né altro mezzo per essere introdotto alla tua presenza che la prodigalità della tua misericordia. Fa’ che essa mi procuri il tuo perdono e mi dia di godere della tua generosità. Per coloro che sono in viaggio, non c’è ospite più generoso di Te. Tu sei il miglior compagno del solitario che si isola per Te. Tu, il rifugio più accogliente per l’esiliato che cerca asilo in Te». nella sua presente opera titolata “La misericordia di Gesù. Percorsi di umanesimo nel Vangelo di Luca”, Gesualdo de Luca non si propone altro scopo COMPLETO x stampa III bozza N.1-2-2014_Layout 1 26/02/15 15:41 Pagina 363 ReCenSIonI 363 se non quello di mostrare come tale Vangelo sia tutto incentrato sulla figura di Gesù in qualità di persona che riflette in sé, nel suo agire, nel suo parlare, nel suo morire, nel suo risorgere e nel suo ascendere in cielo questo volto infinitamente misericordioso di dio. L’a. non si limita tuttavia a percorrere il racconto evangelico inserendo, di volta in volta, considerazioni più o meno già sapute e motivate, con evidenza, dallo stesso testo sacro. Il suo è un affrontare il testo evangelico di Luca in maniera estremamente articolata e comprendente, nello snodarsi dei diversi capitoli, differenti livelli di lettura. un primo e basilare livello di lettura è quello di un’analisi attenta e corretta del testo che si propone di commentare e che, seguendo le diverse unità narrative di cui si compone il Vangelo, espone in venti corposi capitoli. un secondo livello di lettura è quello che l’a. chiama livello estensivo di ciò che il testo biblico direttamente dice e che viene approfondito attraverso ulteriori riflessioni in chiave teologica, cristologica, ecclesiologica e antropologica. Il terzo e ultimo livello ha carattere eminentemente e volutamente pastorale, in quanto l’a. tenta di applicare all’uomo di oggi ciò che è stato esposto nelle precedenti considerazioni e di convincerlo che lui, l’uomo, diventa uomo sempre più vero, sempre più autentico nella misura in cui si apre all’amore misericordioso di dio, ne comprende il valore e, una volta accolto, lo vive nei confronti degli altri, di tutti gli altri. L’a. riassume, in maniera concisa ed estremamente chiara, la presenza di questi tre livelli di lettura del Vangelo di Luca in ordine al tema propostosi nel titolo, allorché scrive (pp. 7-8): «L’approccio (da noi fatto al testo evangelico) è di teologia biblica. Si tratta cioè di quella riflessione teologica che intende accogliere il testo sacro nel contesto dell’unità della S. Scrittura, dell’analogia della fede e della tradizione ecclesiale (dV, 12). In altri termini, di una riflessione teologica che si ispira alla metodologia usata da Benedetto XVI nel Gesù di Nazaret, “al di là della mera interpretazione storico-critica”, senza con ciò volere e potere per nulla rinunciare alla serietà storica. nel nostro studio viene così analizzato quasi interamente il testo del Vangelo di Luca in dialogo con diversi esegeti e con il Santo Padre Benedetto XVI per far emergere il tema della misericordia nella vita di Gesù come tema che manifesta e testimonia l’amore del Padre». «alla luce di questa premessa, si ricava poi, volta per volta, un aspetto specifico della carità, della misericordia e dell’amore, per poi proporre, in maniera sintetica e quasi lapidaria, questo contenuto all’uomo d’oggi, nella speranza che, accogliendolo e vivendolo, egli realizzi, all’interno del cammino della Chiesa, l’uomo nuovo in cammino costante verso la sua piena realizzazione con la forza proveniente dallo Spirito di dio». nel muoversi alla luce dei tre suddetti livelli di lettura, l’a., inoltre, ritiene indispensabile, data la natura del tema, sottolineare con particolare attenzione un duplice fatto. Il fatto che, a ben guardare, l’intera storia della salvezza si muova nel segno dell’amore misericordioso di dio, anche quando potrebbe sembrare in diverse circostanze che dio si comporti più da persona in preda all’ira anziché da persona aperta al perdono, e il fatto che nel Vangelo di Luca, interamente ispirato, nel suo insieme, al tema della divina misericordia, emergano testi a contenuto narrativo e didattico dove questa misericordia emerge in maniera del tutto speciale o, talvolta, addirittura scioccante. COMPLETO x stampa III bozza N.1-2-2014_Layout 1 26/02/15 15:41 Pagina 364 364 ReCenSIonI È il caso dei brani concernenti l’infanzia di Gesù (Lc 1-2), la visita di Gesù alla sinagoga di nazaret (4,14-30); il discorso della pianura, con incluso l’annuncio delle Beatitudini (6,17-42); gli incontri di Gesù con il centurione di Cafàrnao, con la vedova di naim e con la peccatrice in casa di Simone (7,1-50); la parabola del buon Samaritano e l’atteggiamento da lui assunto nel rendere l’aiuto prestato il più completo possibile (10,25-37); le tre parabole denominate, appunto, della misericordia e aventi per protagonisti, rispettivamente, la pecorella smarrita, la dramma perduta e il padre del cosiddetto figliol prodigo (15,1-32); gli ammonimenti contro la disonesta ricchezza, contro il fare del denaro l’unico vero dio da adorare e contro quel ricco epulone che, oltre a ridurre la propria vita a un gozzovigliare continuo, tratta il povero Lazzaro peggio di un cane (16,1-31); la parabola del fariseo e del pubblicano nel tempio (18,9-14); l’incontro con il pubblicano Zaccheo e la piena salvezza entrata, con Gesù, la salvezza in persona, dentro a quella casa (19,1-10); l’istituzione dell’eucaristia e i vari messaggi che ne fanno da contorno (22,1-34); Gesù nell’orto degli ulivi, durante il suo arresto e lo sguardo di amore da lui rivolto a Pietro dopo che questi, più per debolezza che per cattiveria, lo aveva rinnegato (22,39-62); le parole di perdono e di implorante salvezza pronunciate sulla croce (23,26-34.39-43); l’annuncio della risurrezione di Gesù fatta dagli angeli e le successive apparizioni del Risorto ai discepoli di emmaus, ai discepoli radunati nel Cenacolo e l’annuncio di una prossima discesa su di loro da parte dello Spirito Santo (24,1-50). da sottolineare, infine, la linea rossa che l’a. segue come una stella-guida durante l’intero percorso del suo lavoro e che ha come punto di riferimento sia il Gesù raccontato specificamente dal Vangelo di Luca, sia la legge fondamentale data da Gesù alla sua Comunità. a pagina 374, l’a. esprime bene, a mo’ di sintesi, la natura di questa linea rossa allorché scrive: «(Secondo il Vangelo di Luca), Cristo è colui che in ogni modo e sotto ogni forma manifesta la misericordia del Padre: nella predicazione, nell’invito a tornare nella casa paterna, nei miracoli. (Colui che) tutto opera per misericordia e compassione. non c’è niente della sua vita e del suo insegnamento che non sia frutto e manifestazione di infinita misericordia. La misericordia è il suo manto, il suo atteggiamento quotidiano […]. È inoltre la carità la legge fondamentale data da Cristo alla sua Comunità. una legge che essa vive al suo interno seguendo le regole dettate dall’amore, dando testimonianza della propria missione come riflesso vivo della misericordia di Cristo e come manifestazione dell’amore del Padre». una volta esposti a grandi linee sia il contenuto che lo snodarsi progressivo, sul piano redazionale, della presente opera di Gesualdo de Luca titolata “la misericordia di Gesù” e sottotitolata “percorsi di umanesimo nel Vangelo di Luca”, non si può non rilevare che la nostra analisi si è fermata alla corteccia, alla superficie del lavoro. Per comprenderne invece appieno il valore a livello tanto dottrinale che spirituale e pastorale, occorre, oltre che leggerlo per intero, sostare a riflettere sui tanti messaggi che ne scaturiscono e che inducono il lettore a scorgervi importanti spunti di vera e propria meditazione. L’a., infatti, non si accontenta di dare dei testi lucani una lettura la più completa ed esauriente possibile. questa lettura egli l’accompagna e l’arricchisce servendosi, in linea di massima, di tutti i collegamenti diretti e indiretti a cui essa può richiamarsi, anche se, sul piano strettamente esegetico, detti collegamenti lasciano, talvolta, alquanto a desiderare e conducono la riflessione sul tema della misericordia in ambiti di lettura interpretativa piuttosto lontani da ciò che, di fatto, il testo sacro si propone di trasmettere. COMPLETO x stampa III bozza N.1-2-2014_Layout 1 26/02/15 15:41 Pagina 365 ReCenSIonI 365 naturalmente, questo genere di lettura seguito dall’a. non inquina né tanto meno offusca la bellezza, la ricchezza e l’originalità del presente lavoro. Bellezza, ricchezza e originalità che spingono il lettore a innamorarsi realmente del Gesù misericordioso presentato dal Vangelo di Luca e a capire che, in fondo, vivere da cristiani o da uomini autentici significa prendere coscienza d’essere, da sempre, creature generate dalla misericordia di dio, accogliere con gratitudine questo continuo fluire di misericordia dal cuore di dio attraverso la persona di Gesù e farsi essi pure davanti al mondo, a imitazione di Gesù, testimoni di amore, costi quello che costi. In tal senso, il principale messaggio trasmesso dal presente scritto di de Luca può essere ottimamente concentrato e unificato, cristianizzandolo, nello straordinario appello lanciato all’intera umanità da mahatma Gandhi (1869-1948): «Prendi un sorriso / e regalalo a chi non l’ha mai avuto. / Prendi un raggio di sole / e fallo volare là dove regna la notte. / Scopri una sorgente e porta a bagnarvi chi vive nel fango. / Prendi il coraggio / e mettilo nell’animo di chi non sa lottare. / Scopri la vita e raccontala a chi non sa capirla. / Prendi la bontà / e dàlla a chi non sa donarla. / Prendi l’amore / e fallo conoscere al mondo». VIRGILIo PaSqueTTo, oCd S. SaBuGaL, Il primo lavoro di Dio. Il libro della Genesi, Libreria editrice Vaticana, Città del Vaticano, 2014, 364 pp., 21x14 cm. Santos Sabugal, autore di numerose pubblicazioni concernenti l’ambito biblico, in questa sua ultima opera titolata Il primo lavoro di Dio. Il libro della Genesi, offre un ampio e particolareggiato studio su tutto ciò che i cinquanta capitoli, di cui si compone appunto il libro della Genesi, raccontano a proposito della creazione del cosmo e dell’uomo, delle conseguenze derivanti al genere umano dal peccato di adamo ed eva e dei fatti aventi per protagonisti i Patriarchi abramo, Isacco, Giacobbe e Giuseppe. questo per quanto riguarda uno sguardo d’insieme dell’opera qui segnalata. Se la si percorre, tuttavia, passo dopo passo e con accorta attenzione, si nota che, pur affrontando temi in buona parte già universalmente conosciuti, la lettura della Genesi fatta dal Sabugal risulta essere molto articolata e approfondita sia a livello di analisi testuale che a livello di messaggi collegati a detta analisi o da essa derivanti. Ciò posto, per ottenere una visione la più oggettiva possibile tanto del modo di procedere dell’opera che del suo contenuto, occorre aver presente i due piani entro i quali si muove l’a., vale a dire il piano strettamente narrativo e il piano di ciò che il testo biblico intende trasmettere, di volta in volta, nella sua qualità di parola di dio ordinata al bene dei credenti in Lui. osservato dal punto di vista meramente narrativo, il presente studio del Sabugal, escludendo una breve introduzione riguardante le caratteristiche essenziali della rivelazione biblica e la natura propria dell’esateuco, con incluso il libro della Genesi (pp. 16-26), si divide in due grandi parti: la parte concernente i primi