la situazione epidemiologica
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la situazione epidemiologica
1 dicembre 2015– Giornata mondiale lotta all’AIDS Brescia: la situazione epidemiologica e le iniziative di sensibilizzazione LA SITUAZIONE EPIDEMIOLOGICA La situazione epidemiologica mondiale La Agenzia delle Nazioni Unite per l’AIDS (UNAIDS) stima le seguenti cifre relative al 2014 (adulti e bambini): Persone viventi con la infezione da HIV/AIDS: 36.9 milioni (corrispondenti a circa lo 0.8 % della popolazione mondiale adulta 15-49 anni, dato 2013) Nuove infezioni da HIV: 2.0 milioni Decessi dovuti all’AIDS: 1.2 milioni Tali cifre danno ancora ragione del perché la epidemia di HIV/AIDS sia ancora considerata una assoluta priorità di salute pubblica a livello mondiale sebbene siano state riscontrati significativi successi, come risulta dal rapporto relativo all’Obiettivo n. 6 degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio venuti a scadenza nel 2015 e dai dati UNAIDS: Il numero delle nuove infezioni è diminuito circa del 35-40% tra il 2000 ed il 2013 Quasi 15 milioni di persone ricevono un trattamento antiretrovirale Si stima che il trattamento antiretrovirale abbia prevenuto 7.6 milioni di decessi nel mondo tra il 1995 ed il 2013 Il numero dei decessi annuali per HIV/AIDS è oggi ridotto del 42% dal 2004, quando è stato raggiunto il picco I nuovi obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (che sono stati lanciati lo scorso 25 settembre e che hanno sostituito i precedenti Obiettivi di Sviluppo del Millennio venuti a scadenza) prevedono il raggiungimento dei seguenti target nel 2030: - 95% delle persone infette saranno a conoscenza del proprio stato 95% delle persone consapevoli del proprio stato di infezione riceveranno un trattamento 95% delle persone infette in trattamento saranno in grado di controllare efficacemente il virus La situazione epidemiologica italiana Secondo i dati forniti dal Centro Operativo AIDS dell’Istituto Superiore di Sanità (Notiziario ISS, numero 9, Suppl. 1, 2015) al dicembre 2014 erano stati segnalati in Italia oltre 67.000 Conferenza Stampa | 30 novembre 2015 1 1 dicembre 2015– Giornata mondiale lotta all’AIDS Brescia: la situazione epidemiologica e le iniziative di sensibilizzazione casi di AIDS conclamato e 43.000 decessi dall’inizio della epidemia. Dopo la forte contrazione della incidenza del numero di casi di AIDS conseguente alla introduzione dei nuovi farmaci antiretrovirali alla fine degli anni ’90, la incidenza dei casi di AIDS conclamato è rimasta sostanzialmente stabile dal 2010 con circa 1000 casi/anno sul territorio nazionale. E’ da notare l’aumento delle persone che giungono alla diagnosi di malattia AIDS conclamata con basse difese immunitarie e senza aver fatto precedentemente alcuna terapia antiretrovirale, a testimoniare la presenza di un bacino sommerso ed inconsapevole della infezione. Nel 2014, il 71.5% dei nuovi casi di AIDS si sono verificati in persone con recente riscontro di infezione, contro il 20.5% del 2006. Per quanto riguarda le nuove diagnosi di infezione da HIV. Queste sono rimaste sostanzialmente stabile negli ultimi anni, con una media nazionale di 6.1/100.000 abitanti ma maggiore nel Lazio (9.7/100.000), Lombardia (8.1) e Emilia Romagna (8.0). Le maggioranza delle nuove infezioni (84.1%) sono attribuibili a rapporti sessuali senza preservativo, egualmente ripartiti tra rapporti eterosessuali (43.2%) e omosessuali (40.9%), quest’ultime in aumento negli ultimi anni La situazione epidemiologica locale a Brescia La Provincia di Brescia è, sin dagli albori della epidemia, una delle aree geografiche più intensamente colpite dalla infezione da HIV/AIDS in Italia, come testimoniato dal fatto che la stessa rappresentava al termine del 2014 la area di residenza di 2.588 pazienti con AIDS conclamato, dato che la posizionava al terzo posto assoluto in Italia dopo Milano (8.795 casi di AIDS) e Roma (7.734 casi). Qualora il dato venga rapportato alla popolazione residente, si comprende ancora meglio come la Provincia di Brescia rappresenti un’area di concentrazione della infezione. Fortunatamente tuttavia il numero dei casi di AIDS conclamato e di esito fatale della infezione sta diminuendo nella nostra Provincia ed in tutto il territorio nazionale grazie alla sempre maggiore efficacia delle terapie disponibili che consentono una maggiore sopravvivenza ed una buona qualità di vita ai soggetti infetti in trattamento presso il riferimento clinico provinciale rappresentato dalle UU.OO. di Malattie Infettive degli Spedali Civili di Brescia, presso le quali sono oggi seguiti circa 3.700 pazienti affetti da infezione da HIV. In accordo con le stime nazionali, si ritiene che un ulteriore 15-20% di persone (circa 6-700 nella nostra provincia) sia portatore inconsapevole della infezione con il duplice risultato negativo di (i) non curarsi adeguatamente e dunque progredire nella Conferenza Stampa | 30 novembre 2015 2 1 dicembre 2015– Giornata mondiale lotta all’AIDS Brescia: la situazione epidemiologica e le iniziative di sensibilizzazione evoluzione clinica e (ii) rappresentare un inconsapevole rischio di infezione nell’ambito della comunità di appartenenza Se i progressi terapeutici consentono un trattamento più efficace, è oggi sempre forte la preoccupazione conseguente alla osservazione di un calo di attenzione nei confronti della prevenzione della infezione, che vive oggi una fase di ripresa epidemiologica soprattutto nella popolazione giovane a seguito di comportamenti sessuali (etero ed omo-sessuali) promiscui ed a rischio. Se infatti è in calo il numero delle nuove infezioni conseguenti a uso iniettivo di sostanze da abuso ed alla trasmissione verticale madre-figlio, persiste purtroppo inalterato il rischio sessuale, che è causa delle quasi 200 nuove infezioni che giungono alla nostra osservazione annualmente. Gli Spedali Civili di Brescia, unitamente alle unità cliniche della Università di Brescia, partecipano attivamente alla ricerca internazionale di sviluppo di nuovi farmaci e strategie terapeutiche innovative Messaggi chiave - - A livello mondiale, nonostante gli indubbi successi, la infezione da HIV/AIDS rappresenta ancora una priorità di sanità pubblica Nei Paesi industrializzati ed in Italia i progressi terapeutici consentono una aumentata sopravvivenza ed una buona qualità di vita ai soggetti in trattamento Purtroppo una proporzione significativa (15-20%) dei soggetti infetti non è consapevole della propria infezione con ricadute cliniche negative a livello individuale e di ampliamento del serbatoio di infezione a livello comunitario La caduta di attenzione sulla infezione da HIV/AIDS porta ad una diminuzione della consapevolezza del rischio di infezione nella popolazione o Le modalità di infezioni si sono in anni recenti decisamente spostate dalla tossicodipendenza iniettiva ai comportamenti di sessualità promiscua (etero e soprattutto omo-sessuale), A cura di: AO Spedali Civili Brescia 30 novembre 2015 Conferenza Stampa | 30 novembre 2015 3