Elenco procedure Buone Prassi
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Elenco procedure Buone Prassi
Ultimo aggiornamento: 20 luglio 2015 In questa sezione vengono elencati alcuni esempi di buone prassi attuate dalla Azienda Sanitaria Locale Roma B e in continuo aggiornamento. L'area "Amministrazione Trasparente", raggiungibile anche dall'homepage del sito aslromab, contiene tutti i dati sulla trasparenza dell'azione amministrativa dell'ASL Roma B, in osservanza del D.Lgs. n. 33 del 14 marzo 2013. In questa area sono pubblicate periodicamente tutte le attività realizzate dall’ASL Roma B nel campo della Qualità e Risk Management ed è orientata a garantire agli utenti del sito la qualità delle informazioni pubblicate così come richiesto dall’articolo 6 del decreto sulla trasparenza n. 33 del 14 marzo 2013. L’aggiornamento del dato pubblicato è una caratteristica fondamentale per poter assicurare corretti processi di trasparenza. Nella tabella sono presenti informazioni dedicate al cittadino che ne potrà presentare chiesta, attraverso l’indirizzo di posta elettronica [email protected] [email protected] ISTRUZIONE OPERATIVA PER LA IDENTIFICAZIONE UNIVOCA DELLE MODALITÀ DI COMUNICAZIONE INTERNA ED ESTERNA La procedura si propone la promozione della comunicazione interna secondo modalità esplicite e condivise, garantire la comunicazione esterna e l'informazione con i cittadini presenti o potenziali (malati, parenti, comunità locale, società, opinione pubblica) e gli operatori sanitari professionali. E' definita la disciplina dei requisiti e della gestione della comunicazione ed esterna dell'azienda. AUDIT:PROCEDURA PER LA GESTIONE DI AUDIT DI RISK MANAGEMENT PER EVENTI AVVERSI E NEAR MISS La procedura si propone di fornire un supporto decisionale per l'attivazione di Audit di risk management, mediante una definizione di significatività degli eventi avversi o near miss segnalati alla UOC Qualità e Risk Management. INCIDENT REPORTING: PROCEDURA PER LA GESTIONE DEL SISTEMA DI INCIDENT REPORTING Nel presente documento verranno fornite indicazioni operative sull’utilizzo di due diversi sistemi di segnalazione (già operativi in Azienda dal 2006): •l’incident reporting •la segnalazione degli eventi sentinella e di tutti i sistemi di segnalazione relativi alle pratiche assistenziali (farmaco-vigilanza, notifica delle malattie infettive, segnalazioni di eventi avversi in PMA. SAFETY WALKAROUND-PROCEDURA AZIENDALE Il SWR riveste un ruolo importante all’interno del programma di miglioramento della sicurezza, della qualità delle cure e della soddisfazione dei pazienti e dei familiari (customer satisfaction). Può favorire lo sviluppo della segnalazione (Incident Reporting) nell’ambito di una cultura delle responsabilità e di un clima di reciproco aiuto, essenziale per rendere tutti consapevoli che la sicurezza del paziente non può che essere il risultato di un impegno condiviso a tutti i livelli ed in tutte le fasi del processo di cura. Fondamentale a tal fine è la garanzia che la trasparenza e la condivisione possano essere realizzate soltanto in un clima di fiducia e non colpevolizzazione. S.U.T.:PROCEDURA AZIENDALE PER LA GESTIONE DELLA BUONA PRATICA "SCHEDA UNICA DI TERAPIA Dalla letteratura internazionale risulta che percentuali variabili tra il 6,5% e il 20% dei pazienti ammessi in ospedale andrebbero incontro ad eventi avversi dovuti ad errori di terapia. Le cause sono tutte riconducibili a problemi di comunicazione: Trascrizione delle prescrizioni dalla cartella clinica al quaderno della terapia; Difficile interpretazione della scrittura del prescrivente; Mancata visibilità del processo terapeutico. L’integrazione delle diverse competenze professionali che partecipano al processo di cura garantisce elevati livelli di sicurezza per il paziente e consente uno sviluppo culturale, sul piano della Gestione del Rischio Clinico, di tutti i professionisti coinvolti. AGGRESSIONI: PROCEDURA AZIENDALE PER LA PREVENZIONE DEGLI ATTI DI VIOLENZA A DANNO DEGLI OPERATORI SANITARI (1°REVISIONE). La presente Procedura ha lo scopo di consentire l'applicazione, a livello di tutte le strutture interessate, della Raccomandazione del Ministero della Salute n.8 del novembre 2007 (Racc. per prevenire gli atti di violenza a danno degli operatori sanitari)e tende a prevenire il verificarsi di aggressioni a danno degli operatori sanitari attraverso l'implementazione di misure che consentono l'eliminazione o riduzione delle condizioni di rischio presenti e l'acquisizione di competenze da parte degli operatori nel valutare e gestire tali eventi quando accadono. INFORTUNI SUL LAVORO - PROCEDURA PER LA GESTIONE DOCUMENTALE DEI CASI DI INFORTUNIO SUL LAVORO La procedura ha lo scopo di uniformare e condividere la documentazione predisposta dalla UOC risorse Umane necessaria per la gestione documentale e l’archiviazione dei casi di infortunio sul lavoro. CAMERA OPERATORIA: PROCEDURA PER L'AMMISSIONE E LA GESTIONE SICURA DEL PAZIENTE IN CAMERA OPERATORIA In un'ottica di miglioramento dell'organizzazione ed in attuazione delle Raccomandazioni Ministeriali in materia di Sicurezza delle cure nelle sale operatorie, viene redatto il presente documento con l'obiettivo di proceduralizzare in maniera specifica le attività relative a: 1. compilazione lista operatoria 2. ammissione del paziente in sala operatoria; 3. corretta gestione dello strumentario chirurgico; 4. conta dispositivi tessili ed aghi; 5. requisiti di sicurezza per l'apertura e chiusura della sala operatoria. CAMERA OPERATORIA-IGIENE:CORRETTA PRASSI OPERATORIO IGIENICA NEL BLOCCO Il documento elaborato prende in considerazione le procedure relative alle principali attività di Sala Operatoria definendo le modalità di comportamento e le procedure per la preparazione del personale e del paziente; definendo le procedure per la pulizia e disinfezione ambientale e per il confezionamento e la sterilizzazione a vapore. L’applicazione di questa “procedura unificata” per la gestione delle principali problematiche relative al gruppo operatorio stimola l'attuazione di modelli organizzativi che consentano di realizzare un clima di consenso e di condivisione intorno a tematiche igienicoorganizzative, tenendo ben presente che l’obiettivo da raggiungere è il cambiamento migliorativo dell’intero processo e non della singola attività STERILIZZAZIONE: BUONE PRATICHE DI STERILIZZAZIONE DEI DISPOSITIVI MEDICO CHIRURGICI NEI PRESIDI SANITARI Protocollo operativo e procedure tecniche I processi di sterilizzazione dei dispositivi medici utilizzati per la cura e l'assistenza del paziente costituiscono un momento fondamentale di un programma di controllo delle infezioni ospedaliere ed è importante che il personale addetto al processo di sterilizzazione disponga delle relative conoscenze teorico-pratiche per migliorarne l'applicazione e valutarne prontamente eventuali problemi. TROMBOEMBOLIA VENOSA: PROCEDURA PER LA PREVENZIONE DELLA TROMBOEMBOLIA VENOSA POST-CHIRURGICA Nell’ambito dell’attuazione della deliberazione della Giunta Regionale 26 Giugno 2007,n.456 “Adozione Linee Guida per la profilassi della tromboembolia venosa (TEV) post chirurgica” e dell’attività di Gestione del Rischio Clinico è stata individuata come di particolare rilevanza l’attività di contenimento dell’insorgenza di TEV in ambito chirurgico. Lo scopo della presente procedura è la riduzione del rischio di complicanze tromboemboliche corse da pazienti ricoverati presso l’ Area Chirurgica dei PPOO della ASL Roma B. FARMACI OFF-LABEL: PROCEDURA AZIENDALE PER LA PRESCRIZIONE OFFLABEL DEI FARMACI Procedura per la prescrizione off-label dei medicinali in situazioni che - per patologia, popolazione o posologia - sono diverse da quelle indicate nella scheda tecnica. La procedura garantisce inoltre maggiori livelli di appropriatezza prescrittiva ed adesione alle indicazioni fornite dalla Commissione del Prontuario Terapeutico Ospedaliero-Territoriale della Regione Lazio FARMACI- GESTIONE FARMACI LASA (LOOK-ALIKE/SOUND-ALIKE) FARMACI CHE POSSONO ESSERE SCAMBIATI CON ALTRI PER LA SOMIGLIANZA GRAFICA E/O FONETICA DEL NOME E PER ASPETTO SIMILE DELLE CONFEZIONI La procedura è stata elaborata in ottemperanza a quanto disposto dal Ministero della Salute con la Raccomandazione n° 12 “Raccomandazione per la prevenzione degli errori in terapia con farmaci Look-Alike/Sound-Alike” (Ministero della Salute, agosto 2010)relativa ai farmaci “ad alto livello di attenzione” (farmaci LASA) ed in conformità a quanto definito nella raccomandazione n° 7 per la prevenzione da errori di terapia farmacologica in ambiente ospedaliero e territoriale. Scopo della procedura è quello di rendere omogenee le modalità di gestione dei farmaci Look-Alike/Sound-Alike, al fine di ridurre il rischio di eventi avversi in caso di terapia farmacologica con farmaci LookAlike/Sound-Alike, migliorando la gestione degli armadi farmaceutici nelle UUOO, segnalando ed allertando gli Operatori sui possibili errori di somministrazione. FARMACI PER MALATTIE RARE: PROCEDURA AZIENDALE PER LA FORNITURA DI BENI FARMACEUTICI NON RIMBORSATI DAL SSN PER PAZIENTI AFFETTI DA MALATTIE RARE Le malattie rare sono forme patologiche molto numerose ed eterogenee tra loro, l’O.M.S. le riconosce come una delle aree prioritarie dell’intervento sanitario pubblico. Costituiscono un problema di notevole rilevanza sociale. Trattandosi di patologie spesso croniche e, in molti casi, progressive la presa in carico dei pazienti è di solito, multidisciplinare e richiede la disponibilità di linee guida idonee ad assicurare livelli di assistenza adeguata nei pazienti. FARMACI-MICROINFUSORI INSULINA: PROCEDURA AZIENDALE "FORNITURA DI MICROINFUSORI PER INSILINA E RELATIVO MATERIALE D'USO" La presente procedura individua i processi che permettono la fornitura di microinfusori per insulina e/o relativo materiale di consumo per l’uso ai pazienti affetti da diabete mellito residenti nella ASL Roma B alle strutture sanitarie, agli specialisti ed ai Medici di Medicina Generale coinvolti, nonchè ai pazienti affetti da diabete mellito, informazioni e strumenti utili al raggiungimento di obiettivi avanzati in un quadro di aggiornamento continuo organizzativo e funzionale per il miglioramento globale delle condizioni di vita del diabetico. FARMACIPILLOLA DEL GIORNO DOPO:ISTRUZIONE OPERATIVA: “PRESCRIZIONE PILLOLA DEL GIORNO DOPO". Sono definite le modalità per la prescrizione della "pillola del giorno dopo", relativamente ai cittadini afferenti ai servizi sanitari aziendali (Presidi ospedalieri e territoriali) intessati al procedimento. FARMACI: NUTRIZIONE ARTIFICIALE PARENTERALE ED ENTERALE La nutrizione artificiale (NA) è un trattamento medico non farmacologico, di tipo sostitutivo, mediante il quale è possibile soddisfare i fabbisogni nutrizionali di pazienti non in grado di alimentarsi per bocca. La NA si differenzia in Nutrizione Parenterale (NP) mediante la quale i nutrienti vengono somministrati direttamente per via venosa (periferica NPP o Centrale NPC)e Nutrizione enterale (NE) che consiste nella somministrazione di nutrienti direttamente nell'apparato digerente attraverso sonde o stomie. La NA rappresenta la terapia di elezione per la malnutrizione proteico-energetica secondaria ad uno stato di malattia costituendosi altresì come un efficace trattamento preventivo. FARMACI KCL: PROCEDURA: "LA SICUREZZA DELLA TERAPIA ENDOVENOSA CON SOLUZIONI CONTENENTI POTASSIO" Lo scopo della presente procedura è la definizione di metodologie e strumenti per la più sicura gestione della terapia infusionale con preparati contenenti soluzioni concentrate di KCl ed altre soluzioni concentrate contenenti potassio. L'inappropriato impiego di tali soluzioni può comportare gravi rischi per i pazienti trattati e causare mortali incidenti nei reparti ospedalieri. EMOTRASFUSIONI:PROCEDURA PER IL PERCORSO DEGLI EMOCOMPONENTI DA TRASFONDERE La procedura riguarda la gestione degli emocomponenti (globuli rossi, plasma e piastrine), dalla richiesta alla loro trasfusione rivolta ai pazienti della ASL Roma B, ed a quelli afferenti alle strutture private convenzionale che per competenza territoriale vengo serviti dal Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale (SIMT) dell'Ospedale S. Pertini. La procedura ha lo scopo di ridurre il rischio di errore, cooperare al buon ed appropriato uso del sangue e a migliorare l'informazione. FARMACI-ISTRUZIONE OPERATIVA PER LA GESTIONE DELL ARMADIO FARMACEUTICO Nell’ambito delle pratiche assistenziali, molti sono gli eventi avversi che si verificano relativamente alla terapia farmacologica e che sono imputabili ad errori nei processi di immagazzinamento, conservazione e stoccaggio dei farmaci. La sicurezza dei pazienti e la riduzione degli errori in terapia farmacologica rappresentano una priorità dell’assistenza sanitaria. La procedura in oggetto definisce le modalità per la corretta organizzazione, conservazione e gestione di farmaci e dispositivi medici. PROTOCOLLO OPERATIVO PER L'USO DELLA RU486 Il presente protocollo operativo è finalizzato a realizzare la piena applicazione del mandato regionale allegato alla delibera n°137 del 25 Marzo 2014 e della nota Regione Lazio Prot.n°475587/GR/11/06 del 26 Agosto 2014 FARMACI-OSSIGENOTERAPIA:PROCEDURA AZIENDALE PER LA FORNITURA DI OSSIGENOTERAPIA A LUNGO TERMINE Questa procedura si applica alla gestione dell’erogazione diretta al domicilio del paziente di ossigenoterapia liquida a lungo termine, tramite apposita ditta aggiudicataria del servizio. la procedura descrive le modalità operative attuate per la fornitura domiciliare delle bombole di ossigeno liquido da 26.500 litri limitatamente ai soggetti affetti da insufficienza respiratoria cronica.residenti nella ASL Roma B. FARMACI PER SLA:ISTRUZIONE OPERATIVA “GESTIONE DELL'ACCESSO DEL PAZIENTE AFFETTO DA SLA ALLE PRESCRIZIONI DI PRESIDI MEDICO CHIRURGICI E MATERIALE DI CONSUMO. Al fine di venire incontro alle esigenze rappresentate dalla Associazione di familiari e malati di SLA ed altre malattie rare ad alto impatto sociale "Viva la Vita", sono stati definiti i percorsi per l'accesso dei pazienti affetti da SLA, alle forniture di presidi medico chirurgici e di materiale di consumo. FARMACI-DIABETE: PROCEDURA AZIENDALE PER LA VALIDAZIONE INFORMATICA PER LA FORNITURA DI DISPOSITIVI MEDICI RIMBORSATI DAL SSN PER PAZIENTI AFFETTI DA DIABETE Il progetto consiste nell'autorizzazione via web delle prescrizioni dei presidi per diabetici, redatte dai MMG, e presentate in farmacia dai pazienti. In tal modo il paziente evita gli adempimenti imposti dalla Regione che consistono nell'effettuazione del preventivo da parte della Farmacia e nell'autorizzazione dello stesso presso gli sportelli della Asl, prima del ritiro in Farmacia dei presidi prescritti dai MMG: con il nuovo sistema sarà sufficiente per il paziente recarsi con la prescrizione in Farmacia per il ritiro dei prodotti. FARMACI ANTIPSICOTICI: PROCEDURA AZIENDALE DI RIMBORSABILITA' DA PARTE DEL SSN E PROGRAMMA DI FARMACOVIGILANZA ATTIVA PER IL TRATTAMENTO FARMACOLOGICO DEI DISTURBI PSICOTICI NEI PAZIENTI AFFETTI DA DEMENZA SU TUTTO IL TERRITORIO AZIENDALE. Tale documento ha lo scopo di consentire l'applicazione ai pazienti per i quali il medico prescrittore stabilisce che è imprescindibile un trattamento con antipsicotici atipici, non essendo efficace la risposta al trattamento con i farmaci antipsicotici tradizionali. Analogamente, in caso di pazienti già presi in carico dal Centro UVA che, per un aggravamento della situazione non siano più in grado di accedere al suddetto centro e che necessitano del trattamento con farmaci antipsicotici atipici, viene stabilita una procedura di collaborazione con i CAD aziendali per la prescrizione a domicilio dei suddetti farmaci. FARMACI- PROCEDURA PER LA SOMMINISTRAZIONE SICURA DI FARMACI CONTENENTI FERRO NEGLI AA.II.TT. Tutti i medicinali contenenti ferro per via endovenosa possono causare reazioni gravi da ipersensibilità, tali reazioni si possono verificare anche dopo che una precedente somministrazione è stata tollerata compresa una dose di prova negativa la quale può fornire una falsa rassicurazione. La procedura si propone di prevenire incidenti da ipersensibilità ai farmaci contenenti ferro somministrati per via endovenosa negli AA.II.TT dell'Azienda USL Roma B. FARMACI - ISTRUZIONE OPERATIVA PER LA GESTIONE DEL MAGAZZINO FARMACEUTICO TERRITORIALE L'istruzione operativa definisce le modalità per la corretta organizzazione, conservazione e gestione dei farmaci, prodotti dietetici e dispositivi medici per migliorarne la sicurezza nell’uso e la razionalizzazione dello stoccaggio NOTIFICA MALATTIE INFETTIVE - ISTRUZIONE OPERATIVA SEGNALAZIONE E NOTIFICA DELLE MALATTIE INFETTIVE Questa Istruzione Operativa è uno strumento di consultazione e un ausilio valido per gli operatori sanitari, per applicare in modo corretto le istruzioni ministeriali relative alla denuncia delle malattie infettive. Al fine di favorire la segnalazione dei casi di malattie infettive ed evitare il verificarsi di fenomeni di sottonotifica, l’Azienda USL Roma B ha introdotto una Scheda Unica per la Segnalazione delle Malattie Infettive (SUSMI) che integra il modello “mi-base”, in uso a livello regionale, con informazioni utili per il medico segnalatore. ANTIBIOTICOPPROFILASSI PERIOPERATORIA NELL'ADULTO La somministrazione profilattica di antibiotici ha lo scopo di impedire che i batteri venuti a contatto con il campo operatorio nel corso della fase contaminante dell'intervento si annidino nel sito chirurgico e/o aderiscano al materiale protesico impiantato. ISTRUZIONE OPERATIVA USO CORRETTO DEGLI ANTISETTICI E DISINFETTANTI Il Comitato aziendale per il controllo e la sorveglianza delle infezioni correlate all’attività assistenziale (CC-ICA) ha rielaborato il prontuario dei disinfettanti/antisettici al fine di aggiornare le istruzioni operative relative alla disinfezione/antisepsi ed alla scelta delle molecole da utilizzare. Tale Istruzione Operativa oltre a garantire un uso appropriato ed efficace delle molecole disinfettanti e antisettiche utilizzate presso l'Azienda consente, congiuntamente ad altri interventi strategici, di raggiungere l’obiettivo del controllo delle infezioni correlate a procedure assistenziali. INFEZIONI CORRELATE ALL'ASSISTENZA:PROTOCOLLO OPERATIVO PER LA SORVEGLIANZA ED IL CONTROLLO DELLE INFEZIONI DA MICRORGANISMI MULTIRESISTENTI Il presente protocollo è parte integrante del protocollo sull'Isolamento in Ospedale per quanto riguarda le linee generali dell'isolamento e rappresenta la parte operativa da attuare in caso di isolamento di germi multiresistenti (MDR), per i pazienti ricoverati nelle UO dell'Ospedale Sandro Pertini e Policlinico Casilino. RISCHIO BIOLOGICO DA TBC IN MEDICINA PROTETTA:INDICAZIONI INFORMATIVE E GESTIONALI PER LIMITARE LA DIFFUSIONE OSPEDALIERA E PER LA PROTEZIONE DEGLI OPERATORI SANITARI DAL RISCHIO BIOLOGICO DA TUBERCOLOSI NELLA U.O.C. DÌ MEDICINA PROTETTA II contesto della lotta alla tubercolosi (TBC) si basa su due importanti aspetti: da un lato la formazione professionale continua, dall'altro la gestione dell'assistenza e degli ambienti di cura. Per tale motivo la UOC di Medicina Protetta dell'ospedale S. Pertini e la U.O.C. Qualità e Risk Management della ASL Roma B congiuntamente propongono la seguente istruzione operativa. RISCHIO BIOLOGICO DA TBC: PREVENZIONE DELLA TUBERCOLOSI NEGLI OPERATORI SANITARI E SOGGETTI AD ESSI EQUIPARATI. Tra i soggetti più a rischio di contrarre la tubercolosi, figurano anche gli operatori sanitari, quali vengono spesso a contatto, nello svolgimento della loro attività, sia con soggetti affetti da malattie causate da agenti patogeni trasmissibili che con materiali potenzialmente contaminati. Il documento prodotto dal Ministero della Sanità e approvato come Accordo nella conferenza Stato-Regioni-Province Autonome del 7 Febbraio 2013, viene adottato e implementato nell'Azienda ASL RMB ai fini di prevenire la trasmissione e diffusione della tubercolosi negli operatori sanitari dell'azienda RISCHIO BIOLOGICO DA MENINGITE - PROCEDURA PER LA PREVENZIONE E LA PROFILASSI DELLA MENINGITE MENINGOCOCCICA NEGLI OPERATORI SANITARI: La procedura vuole essere uno strumento per la gestione degli interventi da attuare in caso di esposizione professionale degli operatori sanitari a meningite meningococcica. L'obiettivo principale di questa procedura è quello di definire l'operatività qualora sia segnalato un caso, anche solo "sospetto", di malattia meningococcica. La procedura prevede l'illustrazione delle istruzioni operative da attuarsi sia in fase di prevenzione e profilassi (per il contenimento della diffusione della malattia), che in fase di sorveglianza sanitaria a seguito di contatto professionale con pazienti affetti da meningite meningococcica. LESIONI DA PRESSIONE: PROCEDURA PER LA PREVENZIONE E TRATTAMENTO DELLE LESIONI DA PRESSIONE (LdP) Il rapido aumento della popolazione anziana e la cronicizzazione dei processi patologici ha portato sempre più in evidenza negli ultimi anni il problema delle lesioni cutanee che rappresentano, perciò, un problema rilevante sia in termini di sofferenze umane sia di costi economici. OBIETTIVI 1) Prevenire l’insorgenza delle lesioni 2) Ridurre la gravità delle lesioni se presenti e promuoverne la guarigione 3) Adeguare le medicazioni agli standard raccomandati 4) Favorire il comfort del paziente controllando il dolore se presente 5) Uniformare il comportamento degli operatori 6) Documentare le prestazioni e i risultati raggiunti 7) Razionalizzare le risorse TBC- GESTIONE DEI CASI DI TBC NELLE COMUNITA SCOLASTICHE Questo documento vuole fornire gli strumenti per identificare tempestivamente tutti i casi sospetti o accertati di TBC nella comunità scolastica in modo da: 1) identificare i contatti ed avviare i necessari interventi preventivi e di controllo 2) raccogliere dati epidemiologici accurati, che consentano di descrivere il trend della malattia 3) monitorare gli esiti del trattamento della malattia IDENTIFICAZIONE DEL PAZIENTE - PROCEDURA PER L'IDENTIFICAZIONE DELLA PERSONA ASSISTITA AMBULATORIALE E RICOVERATA L’obiettivo generale promosso dalla nostra azienda è ridurre i casi di non corretta identificazione della persona assistita nei principali percorsi assistenziali, sia in ospedale che nei servizi territoriali. Gli obiettivi specifici sono la elaborazione di indicazioni e la condivisione di modalità e strumenti a supporto dell’identificazione corretta del paziente e l’empowerment di operatori e pazienti nel partecipare in maniera attiva al processo di corretta identificazione. AMBULATORI:PROCEDURA AZIENDALE IN MATERIA DI ATTIVITA' AMBULATORIALE L’assistenza ambulatoriale, che il Servizio Sanitario Regionale si impegna a garantire a tutti i cittadini, comprende l'erogazione di prestazioni entro tempi appropriati alle necessità, dando particolare rilevanza ai criteri di appropriatezza, alla trasparenza e all'urgenza. REFERTI: PROCEDURA PER IL RITIRO REFERTI DI LABORATORIO ANALISI E DI RADIOLOGIA La procedura esplicita l’organizzazione delle UU.OO. di Laboratorio Analisi e di Radiologia aziendali, i suoi rapporti con i Clienti esterni per quanto riguarda le modalità di “ritiro dei referti”. In esso si trovano notizie utili all'utilizzo dei servizi, in linea con le indicazioni della Carta dei Servizi dell'Azienda ASL Roma B. STRANIERI:PROCEDURA AZIENDALE PER L'ASSISTENZA SANITARIA AGLI STRANIERI L’Azienda Sanitaria Roma B intende promuovere le azioni necessarie per favorire la promozione della salute e l’accesso ai servizi sanitari da parte di tutti gli stranieri provenienti da paesi comunitari e da paesi extra UE presenti sul territorio regionale. VACCINAZIONI-ORGANIZZAZIONE E PROCEDURE ATTIVITA' VACCINALI IN AMBITO CONSULTORIALE L'organizzazione delle attività vaccinali ed il counselling vaccinale sono atti complessi, parte integrante di un processo ben più ampio mirato alla promozione e alla tutela del benessere infantile. Il documento si propone di garantire l'omogeneità e la standardizzazione delle procedure inerenti l'atto vaccinale, la sua esecuzione e l'organizzazione delle attività vaccinali consultoriali, individuando competenze e specificità relative a ciascuna delle figure professionali. TUTELA MATERNO-INFANTILE: PROCEDURA OPERATIVA-CORSI DI ACCOMPAGNAMENTO ALLA NASCITA E ALLA GENITORIALITA'NEI CONSULTORI FAMILIARI I corsi di accompagnamento alla nascita si inseriscono all'interno di un percorso psicoeducativo, che comprende informazione e sostegno alle donne, ai loro partners ed alle loro famiglie, al fine di aiutarli nella transizione alla genitorialità nel fare scelte informate basate sui propri bisogni e valori. Si prefigge altresì di rispondere all'esigenza di ricevere informazioni riguardo alla gravidanza, al parto, all'allattamento e all'accudimento del bambino nonchè mettere a disposizione delle donne tecniche adeguate ad affrontare le tensioni ed il dolore durante il travaglio. CONTINUITA ASSISTENZIALE-PROCEDURA PER LA CONTINUITA ASSISTENZIALE - CURE DOMICILIARI-OSPEDALE La continuità assistenziale rappresenta uno sviluppo funzionale e organizzativo che, ponendo in relazione tra loro strutture e professionisti ospedalieri e territoriali, orienta e facilita il percorso assistenziale del cittadino e favorisce percorsi sempre più, orientati nella direzione dell’appropriatezza clinica ed organizzativa. La presente procedura definisce modalità operative e responsabilità di presa in carico degli utenti in continuità assistenziale tra Presidi Ospedalieri e l’assistenza domiciliare dell’Azienda sanitaria locale RMB. DIMISSIONE PROTETTA: ISTRUZIONE OPERATIVA "LA DIMISSIONE PROTETTA DEI PAZIENTI IN OSPEDALE" La gestione del paziente in “dimissione” dal ricovero ospedaliero costituisce un nodo cruciale per la buona riuscita di ogni percorso assistenziale ospedale-territorio in quanto assicura una appropriata e tempestiva prosecuzione dell’assistenza in fase post-acuta. La Dimissione Protetta (codice 5) introduce una sospensione del ricovero iniziale atta a consentire il completamento dello stesso, con l'effettuazione delle sole procedure diagnostiche e terapeutiche ad esso collegate. Tale periodo, la cui durata massima è di 30 giorni, è parte integrante del ricovero e, pertanto, tutti gli esami eseguiti in questo regime non prevedono il pagamento di alcun ticket. PROCEDURA DIMISSIONE PER TRASFERIMENTO DEI PAZIENTI IN STRUTTURE POST-ACUZIE Questa procedura ha l'obiettivo di assicurare a pazienti anziani e/o fragili oppure a pazienti con bisogni assistenziali complessi la possibilità di usufruire di un percorso protetto, basato su una migliore comunicazione nei passaggi tra i diversi livelli assistenziali, evitando la permanenza impropria in una struttura per acuti, rendendo disponibili i posti letto ospedalieri e contrastando la permanenza nei servizi di Pronto Soccorso dei pazienti che necessitano di ricovero per acuti. TRASFERIMENTO PAZIENTI NEUROTRAUMATIZZATI: PROCEDURA PER TRASFERIMENTO PAZIENTI NEUROTRAUMATIZZATI La procedura prevede una serie di raccomandazioni di comportamento clinico allo scopo di assistere medici e pazienti nel decidere quali siano le modalità di assistenza più appropriate in specifiche circostanze cliniche. EMERGENZA:PIANO SULLA GESTIONE DEL PRIMO SOCCORSO - DISTRETTI SANITARI. In caso di un evento dannoso, per un infermo – sia esso un operatore sanitario, un paziente o un suo accompagnatore, o visitatore - è possibile ridurre le conseguenze del danno, adottando procedure preventivamente pianificate che non lascino spazio all’improvvisazione. Il piano di primo soccorso è lo strumento operativo finalizzato a garantire un efficace e sicura azione di primo soccorso. ACCESSO VENOSO PERIFERICO (AVP)PROCEDURA PER ACCESSO VENOSO PERIFERICO GESTIONE INFERMIERISTICA POSIZIONAMENTO E MEDICAZIONE La procedura ha lo scopo di unificare tutti gli interventi e i comportamenti in merito alla gestione degli accessi venosi periferici (AVP) ed introduce una scheda infermieristica per il controllo degli AVP (medicazione, posizionamento e rimozione) ed una scheda per il trattamento medico-infermieristico delle eventuali flebiti chimiche connesse al trattamento farmacologico somministrato con l’utilizzo di agocannula. ANGIOGRAFIA CORONARICA-PROCEDURA Il documento fornisce indicazioni circa la corretta gestione del rischio connesso all'esame angiocoronarografico nei pazienti ricoverati presso le strutture cardiologiche dell'ospedale Sandro Pertini. Lo scopo è quello di ridurre la probabilità di eventi avversi attraverso la mappatura e stratificazione dei rischi specifici in relazione al tipo di intervento invasivo e l'adozione di misure preventive commisurate alla classe di rischio. PACE MAKER: PROCEDURA PER IL POSIZIONAMENTO SICURO DEL PACE MAKER Il documento si propone di fornire indicazioni per la corretta gestione del rischio connesso al posizionamento di pace maker nei pazienti ricoverati presso le strutture cardiologiche dell'Ospedale Sandro Pertini. PRONTO SOCCORSO - GESTIONE PAZIENTI EMORRAGICI IN TRATTAMENTO ANTICOAGULANTE ORALE CON ANTAGONISTI DELLA VITAMINA K La presente procedura ha lo scopo di descrivere i comportamenti standardizzati secondo le evidenze della letteratura della UOC Pronto Soccorso (PS) del P.O. Sandro Pertini per la gestione del paziente emorragico in trattamento con antagonisti della vitamina K per via orale (TAO) che giungano in Pronto soccorso per emorragia minore o maggiore in atto. PRONTO SOCCORSO-GESTIONE ED ALGORITMO DECISIONALE DEL PAZIENTE CON DIAGNOSI DI COLICA RENALE IN PRONTO SOCCORSO .La prevalenza media della calcolosi urinaria in Italia è valutata in modo approssimativo da raccolte di casistiche dal 4% al 9% con un rapporto di frequenza di 2:1 nel maschio rispetto alla femmina. Oltre il 12% della popolazione avrà un calcolo urinario nella vita, e una possibilità di recidiva in oltre quasi il 50%. L' incidenza annuale di ospedalizzazione varia dal 0,04% al 0,30% in nazioni socio — economicamente più avanzate. Il 55% dei pazienti che hanno calcolosi recidiva hanno familiarità per urolitiasi. Il documento fornisce indicazioni per la gestione del paziente con colica addominale che accede in pronto Soccorso. GRAVIDANZA: PROTOCOLLO OPERATIVO INTERDIPARTIMENTALE PER L'OFFERTA ATTIVA DELLE ECOGRAFIE OSTETRICHE DI I-II-III TRIMESTRE ALLE GESTANTI RESIDENTI IN ASL RMB PRESE IN CARICO PRESSO I CONSULTORI FAMILIARI AZIENDALI Nell'ambito del Percorso Nascita ASL Roma B viene stabilito un Protocollo operativo per l'offerta attiva delle ecografie ostetriche I-II-III trimestre di gravidanza alle Gestanti seguite nei Consultori Familiari Aziendali in un'ottica di totale presa in carico. NEONATI E PAZIENTI PEDIATRICI -ISTRUZIONE OPERATIVA PER LA GESTIONE SICURA DELL ACCESSO VENOSO PERIFERICO IN NEONATI E PAZIENTI PEDIATRICI. La presente procedura ha lo scopo di pianificare e standardizzare le attività assistenziali associate alla gestione del cateterismo venoso periferico (CVP) nel paziente pediatrico. NEONATO-ABBANDONO:PROCEDURA PRESA IN CARICO, ASSISTENZA E CURA DEL NEONATO ABBANDONATO AL POLICLINICO CASILINO La ASL Roma B, al fine di offrire un servizio sempre più di “Qualità” alla popolazione ha predisposto attraverso la propria UOC Qualità ed in collaborazione con il Direttore della UOC di Medicina di Urgenza ed il Direttore della UOC di Neonatalogia del Policlinico Casilino di Roma una procedura integrata all’interno del proprio sistema qualità: Presa in carico, assistenza e Cura del Neonato abbandonato nella postazione “ Non abbandonarlo affidalo a noi”. ONCOLOGIA - PDTA PER LA GESTIONE DEI PAZIENTI AFFETTI DA NEOPLASIE DELL'APPARATO RESPIRATORIO E DEL TORACE L'implementazione del presente PDTA ha lo scopo di: - garantire la presa in carico assistenziale dei pazienti nelle varie fasi di diagnosi, trattamento e follow up; - ridurre i tempi dell'iter diagnostico terapeutico, fissando degli standard aziendali; - migliorare la qualità dell'assistenza, in coerenza con le LG basate sulle prove di efficacia disponibili; - garantire la comunicazione al paziente di una corretta informazione; ottimizzare ulteriormente la qualità delle cure prestate attraverso il monitoraggio di indicatori e la messa a punto di un sistema di raccolta e analisi dei dati. La metodologia, definita dal gruppo di lavoro, consiste in: - ricerca, valutazione e sintesi delle LG e degli studi clinici pubblicati sul management diagnostico terapeutico e follow-up della neoplasia polmonare; - aggiornamento dei documenti aziendali già redatti; - analisi e predisposizione del PDTA-LU; - individuazione di indicatori di monitoraggio del PA; - definizione della strategia di implementazione del percorso elaborato e monitoraggio della sua applicazione anche in termini di tempistica ottimale delle procedure CADUTE PAZIENTI: PROCEDURA PER LA PREVENZIONE DELLE CADUTE DEI PAZIENTI Il numero di persone e soprattutto di anziani ricoverati in ospedale che va incontro a cadute, con una possibilità di conseguenze gravi, anche la morte o l’invalidità permanente è elevato. La caduta in tali fattispecie si definisce come “evento sentinella” che rende obbligatoria un’analisi conoscitiva per accertare se abbiano contribuito fattori eliminabili o riducibili. La compressione del rischio da caduta del paziente in struttura sanitaria costituisce un indicatore della qualità assistenziale. SUICIDIO:PROCEDURA PER LA PREVENZIONE DEL SUICIDIO IN OSPEDALE Il suicidio è un problema complesso non ricollegabile a singole cause. Risulta pertanto difficile determinare le ragioni per cui alcune persone decidono di tentare il suicidio mentre altre, in situazioni simili o anche peggiori, non intraprenderanno mai una carriera suicidaria nel corso della loro vita. Il carattere di incertezza prognostica connota tutto il percorso del suicidio, dalle condizioni predisponenti a quelle attivanti il passaggio all’atto. Le raccomandazioni contenute in questa procedura hanno, per quanto premesso, valore di indirizzo e orientamento comportamentale ma, per loro intrinseca natura, non possono essere classificate come indicazioni rigidamente prescrittive. CORDONE OMBELICALE: PROCEDURA OPERATIVA PER L'ESPORTAZIONE DEL SANGUE DAL CORDONE OMBELICALE PER USO AUTOLOGO ESAMI CITO-ISTOLOGICI: ISTRUZIONE OPERATIVA PER LA GESTIONE DEGLI ESAMI ISTOLOGICI E CITOLOGICI l'istruzione operativa traccia il percorso aziendale dal confezionamento del campione alla consegna del referto. l'obiettivo è di prevenire disguidi, ritardi ed errori a volte irrimediabili dovuti alla mancata identificazione e rintracciabilità del percorso del campione e degli operatori che lo hanno in carico DISPOSITIVI MEDICI / APPARECCHI ELETTROMEDICALI: PREVENZIONE DEGLI EVENTI AVVERSI CONSEGUENTI AL MALFUNZIONAMENTO DEI DISPOSITIVI MEDICI / APPARECCHI ELETTROMEDICALI La presente procedura recepisce ufficialmente, a livello aziendale, la Raccomandazione del Ministero della Salute n° 9 del Settembre 2008, per la prevenzione degli eventi avversi conseguenti al malfunzionamento dei dispositivi medici/apparecchi elettromedicali. Finalità della procedura è di rendere i processi decisionali, che avvengono a vari livelli del sistema organizzativo aziendale, più informati e più consapevoli rispetto alle conseguenze potenziali ed effettive che l'adozione e l'impiego di una tecnologia comportano. EMERGENZA: ISTRUZIONE OPERATIVA PER LA GESTIONE DEL DEFIBRILLATORE SEMIAUTOMATICO NEL SITO ASL DI VIA BARDANZELLU 8. Questa Istruzione Operativa definisce le modalità di gestione (responsabilità e controllo) del defibrillatore semiautomatico esterno (Lifeline AED), affinché vengano garantite la costante efficienza dell'apparecchio e la sua pronta disponibilità e la presenza del materiale d'uso necessario. Si vuole, così, scongiurare un qualsiasi episodio di malpractice, causato dal mancato funzionamento di questa apparecchiatura elettromedicale o un suo eventuale ritardo d'attivazione in caso di arresto cardiaco nei locali del presidio sanitario di V.le Bardanzellu, 8. ACCREDITAMENTO: REVISIONE 2 2013 DELLA PROCEDURA V.A.S.A.C. ATTIVITA DI CONTROLLO E VIGILANZA DELLE STRUTTURE PRIVATE AMBULATORIALI ACCREDITATE, AFFERENTI AL TERRITORIO DELLA USL ROMA B Scopo della procedura è standardizzare il percorso dell’attività di controllo e vigilanza delle strutture ambulatoriali accreditate della USL RMB a conclusione dell’iter regionale che ha permesso il passaggio dall’accreditamento provvisorio a quello regionale ACCREDITAMENTO - VALUTAZIONE DELLA ATTIVITA EROGATA DAI PRESIDI AMBULATORIALI PRIVATI ACCREDITATI DI RECUPERO E RIABILITAZIONE FUNZIONALE AFFERENTI AL TERRITORIO DELLA AZIENDA USL ROMA B. La valutazione va ad integrare le procedure VASAC inerenti il controllo delle strutture ambulatoriali provvisoriamente accreditate. ISTRUZIONE OPERATIVA PER LE ATTIVITÀ DI CONTROLLO INTEGRATE TRA LA UOC VASAC E UOC TUTELA SALUTE DELL’ANZIANO ED HOSPICE PER LE RSA PRIVATE ACCREDITATE AFFERENTI AL TERRITORIO DELL’ASL RMB. Le strutture di assistenza per le persone non autosufficienti sono articolate in Nuclei di assistenza residenziale di mantenimento. Questa Istruzione Operativa descrive le modalità e gli standard aziendali per la pianificazione e conduzione delle verifiche dei requisiti ulteriori di accreditamento delle strutture private accreditate RSA. CONTROLLO RICETTE DELL’ATTIVITA AMBULATORIALE DEI PRESIDI PRIVATI ACCREDITATI AFFERENTI AL TERRITORIO DELL’AZIENDA USL ROMAB Questa Procedura mira a standardizzare il percorso di verifica delle ricette relative alle prestazioni erogate dai presidi privati accreditati afferenti al territorio dell’ASL Roma B per conto ed a carico del SSR, a seguito della disposizione regionale prot. 159512/GR/11/01 del 13/03/2014. PROCEDURA PER L’ASSISTENZA AL PARTO COL TAGLIO CESAREO Tale Procedura ha lo scopo di uniformare, nel rispetto delle autonomie e delle diversità organizzative, le modalità operative del percorso assistenziale del parto cesareo nei due punti nascita dell’ASL Roma B al fine di incrementare l’appropriatezza, la sicurezza e la qualità del processo assistenziale del parto chirurgico. LA CARTELLA CLINICA: STRUMENTO UNICO E INTERPROFESSIONALE DEL PERCORSO DI ASSISTENZA PER LA QUALITÀ E LA SICUREZZA DELLE CURE DEL PAZIENTE La cartella clinica è uno strumento essenziale dell’assistenza al paziente. Tuttavia ancora oggi non ci sono criteri univoci né linee guida ufficiali sulle modalità di strutturazione e compilazione della cartella clinica. Da quanto esposto deriva pertanto la necessità di una revisione delle procedure aziendali relative alla gestione della documentazione sanitaria, al fine di migliorare sempre più la qualità del percorso assistenziale e la tutela della salute del paziente. ISTRUZIONE OPERATIVA IMPIEGO DELLA CHECK LIST DI CHIUSURA DELLA CARTELLA CLINICA La corretta compilazione della cartella clinica e la sua completezza costituiscono un importante presupposto per un percorso che porta al miglioramento della sicurezza delle cure, nell’ottica di gestione del rischio clinico. Scopo di questa istruzione operativa è definire l'impiego di una check list di chiusura della cartella clinica quale strumento di autovalutazione per la verifica della completezza della cartella, da parte del Direttore/Responsabile dell’Unità Operativa (o di suo delegato) che dimette il cittadino. PREVENZIONE DELLE INFEZIONI DELLE VIE URINARIE CORRELATE A CATETERISMO VESCICALE: INTERVENTI ASSISTENZIALI PER BUNDLE Scopo della presente Istruzione Operativa è delineare una serie di raccomandazioni per la corretta gestione del catetere vescicale da parte degli operatori sanitari delle strutture di ricovero dell’ASL Roma B, anche grazie a strumenti quali l’implementazione del relativo bundle assistenziale, elaborato dall'apposito GdL aziendale.