A000977 - Fondazione Insieme onlus
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A000977, 1 A000977 FONDAZIONE INSIEME onlus. Da IODONNA del 11/11/06, pag. 201 <<IL RITORNO DELLA DEA FEMMINISTA>> di Paola Tavella, giornalista. Per la lettura completa del testo si rimanda al settimanale citato. <<A quarant’anni dalla nascita del movimento femminista non abbiamo ancora raggiunto la consapevolezza di poter cambiare la realtà, altrimenti non consentiremmo mai la violenza domestica >> dice Vicki Noble, una delle più eminenti e discusse femministe del mondo, studiosa delle culture matrifocali, che insegna al Californian Institute of Integral Studies di San Francisco. Noble vuole parlare soprattutto della sofferenza che ancora molte sopportano, delle sue ragioni e di come uscirne. Argomento che, al di là della denuncia, poche sembrano ancora aver voglia di affrontare. Secondo Amnesty International, la più diffusa violazione dei diritti umani è la violenza familiare su donne e bambini. <<Perché lo permettiamo?>> si chiede Vicki Noble. E spiega: <<quando si tratta di abbandonare qualcuno, innanzitutto abbandoniamo noi stesse. Eppure sappiamo bene e essere “per gli altri”, siamo capaci di dare e condividere. Non dubitiamo nell’agire per i piccoli, i deboli, gli indifesi: come mai non agiamo in nome di noi stesse e dei nostri figli? Se resistessimo e combattessimo per le nostre sorelle e i nostri bambini solleveremmo anche gli uomini violenti dalla responsabilità e dalla colpa che si prendono commettendo questo abuso. Le donne hanno una chiave per impedire la violenza, l’odio, l’aggressività, le guerre. E’ ora di usarla. Abbiamo inseguito, a volte, un potere simile a quello degli uomini, ma quelle che lo ottenevano non hanno portato giustizia, solidarietà e pace: basti pensare a Condoleezza Rice>>. Il potere che le donne hanno è invece più grande, affonda <<nel corpo femminile e nei suoi cicli riproduttivi. Tutte le donne possono risvegliare in sé ciò che possiamo chiamare l’arcaica Grande Madre, la Madre Terra infusa nell’essere femminile. Il potere di creare la vita, di guarire dai mali, di allontanare la morte, legato al corpo, alla terra, al ciclo della luna>>. Molte la considerano la Noble, una maestra, una guaritrice e perfino una illuminata sciamana, non solo una studiosa. Impegnata nel movimento per la salute della donna fin dai primi anni Settanta, nel 1991 ha scritto Il risveglio della dea, un popolare long seller uscito in Italia nel 1998 e appena ristampato da Tea, che ha capovolto il concetto di differenza femminile nella cultura occidentale, e poi La dea doppia (Venexia Edizioni). Il gruppo da lei fondato con Karen Vigel, “Motherpeace”, impegnato nel pacifismo e nell’ecologia, ha dato il nome a un mazzo di tarocchi rotondi che si richiamano alle divinità femminili primigenie. Vicki Noble è in Italia per un seminario di autoguarigione organizzato dall’associazione bolognese Armonie. A000977: 2 Le partecipanti raccontano cose mirabolanti: <<Mentre eravamo sedute a meditare su una collina, sono arrivati i gabbiani, farfalle, libellule a volare attorno alle nostre teste>>. Le daikini evocate da Vicki Noble come i numi tutelari del seminario, spiegano, sono <<antiche dee tibetane volanti e, a seconda dell’occasione prendono l’aspetto che vogliono>>. In Italia l’interesse verso la divinità femminile –che la New Age chiama Dea, le accademiche Madre, le africane Black mother- è cresciuto negli ultimi anni, ma alcune teologhe se ne occupano da tempi non sospetti, e i richiami dei pontefici cristiani sulla natura “sia femminile, sia maschile” del divino sembrano loro scontati. Questo filone di riflessioni, pratiche e ricerche è particolarmente attivo nell’area di San Francisco, dove le studiose di preistoria come Joanne Marler e China Gallard, psicoanaliste junghiane come Betty Meador, antropologhe come Elinor Pardon sono state ispirate da Marija Gimbutas, archeologa americana di origine lituana, che raccolse testimonianze archeologiche sul genere femminile della prima divinità nel continente europeo. Gimbutas aprì alla Ucla un dipartimento di archeologia interdisciplinare dell’Europa orientale inventando l’archeomitologia, ed è ora riconosciuta come una geniale anticipatrice. Secondo lei la decadenza dell’umanità da una condizione di armonia con se stessi e con l’ambiente andrebbe attribuita a uno stato di guerre e violenza fondato su un modello patriarcale. Se si crede alla detronizzazione della divinità femminile, dice Noble, <<allora la cultura, le religioni e la scienza occidentali appaiono un gigantesco inganno per mascherare la conquista del potere da parte del patriarcato e la sua lotta per tenere sotto controllo il potere femminile di fare giustizia, di mantenere la pace, di governare in armonia con gli uomini e con tutte le creature viventi e con il pianeta>>. Lei spiega che il suo personale risveglio ha coinciso con la maternità e femminismo: <<Era il 1966, avevo 19 anni, vivevo a Colorado Springs, sposata ad un ufficiale dell’Aeronautica. Avevo due figlie. Non sapevo nulla di me stessa. Stavo con l’uomo sbagliato, facevo una vita non adatta a me, ma partorire e crescere le bambine mi ha dato cinque anni di intensità creativa meravigliosa. Quando lessi La politica del sesso di Kate Millett ero pronta a recepire il messaggio, scriveva quello che sentivo io e, a giudicare da quel che accadde dopo, milioni di donne. Cominciai a frequentare un gruppo femminista. Era agosto, in dicembre ho chiesto il divorzio. Oh no>> aggiunge <<questo magari non lo scriva, qualcuna potrebbe spaventarsi e non leggere mai la Millett>>. Ma perché la Noble definisce questo tragitto, assai comune alla sua generazione, un “risveglio spirituale”? <<perché ci siamo autorizzate ad abbandonare situazioni di vita non autentiche, di abuso, sopraffazione, stereotipo, oppure aride e vuote. Ci siamo risvegliate a noi stesse, illuminate. Quando mi chiedono qual è il mio cammino spirituale rispondo: il femminismo>>. A000977: 3 A Colorado Springs, Vicki Noble fonda con altre una clinica ginecologica che avrà lunga vita, e si batte per l’aborto legale. Poi vince una borsa di studio per laurearsi in Women’s studies a Berkeley, uno dei più prestigiosi campus degli Stati Uniti. <<ma soffrivo di atroci mal di testa>> racconta <<stavo sempre male, mi riempivo di calmanti. Sono guarita con una dieta: pesce. Verdura, riso integrale. Contemporaneamente avevo visioni. Sì, lo so, sembra stranissimo, ma succede a molte donne fin dall’infanzia di essere visitate da antiche divinità, sante cui sono devote, Madonne che le chiamano e affidano messaggi>>. Non è forse successo a Bernadette e alle bambine di Fatima? Vicki Noble ride. Racconta che le visioni rafforzarono la sua convinzione che il lavoro sul corpo fosse di primaria importanza: <<facevamo self help mangiando cibo spazzatura e fumando sigarette>> esclama <<per forza non guarivamo mai! Non ci pensavamo come proprietarie, titolari di tutto il nostro essere, corpo e spirito, invece è decisivo che le donne siano incarnate nella loro natura, così connessa alla solidità della terra, e anche alla sua mitezza e capacità di rigenerarsi, traendone il coraggio di agire individualmente e come gruppo>>.