AGGIORNAMENTI INTERNAZIONALI
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AGGIORNAMENTI INTERNAZIONALI -8/14 dicembre 2015- Guerre popolari e controrivoluzione India 9 dicembre 2015 Martedì 8 dicembre, cinque uomini delle forze di sicurezza sono stati feriti in un’imboscata tesa da guerriglieri maoisti in una zona remota del distretto di Sukma, nel Chhattisgarh. Secondo le autorità, si è verificata una sparatoria fra una squadra formata da membri della “Special Task Force” (Forza d’intervento speciale, n.d.t.) e del “District Reserve Group” (Gruppo di riserva distrettuale, n.d.t.) e i naxaliti, quando i soldati stavano compiendo un’operazione di contro-insurrezione nella regione. Proprio mentre i soldati stavano accerchiando una zona forestale, una brigata di guerriglieri è piombata loro addosso, ferendo cinque componenti delle forze di sicurezza. I maoisti sono riusciti a battere immediatamente in ritirata, impedendo ogni azione di rappresaglia da parte dei militari. Le autorità hanno subito inviato rinforzi in zona per cercare di ritrovare la brigata maoista ed evacuare i feriti. 13 dicembre 2015 Giovedì 10 dicembre, una brigata maoista ha assaltato un accampamento delle “Chhattisgarh Armed Forces” (forze armate del Chhattisgarh, n.d.t.) uccidendo nell’attacco almeno un soldato. L’accampamento è situato nel distretto di Narayanpur. Secondo le autorità, questo è l’ultimo dei 411 attacchi condotti contro loro dall’inizio del 2015. Già martedì, 8 dicembre, guerriglieri avevano invaso un accampamento utilizzato da un’unità delle forze di sicurezza, nel distretto di Sukma, ferendo almeno cinque soldati. Filippine 9 dicembre 2015 Ieri sera 8 dicembre, una colonna composta da una ventina di guerriglieri dell’NPA ha attaccato il cantiere stradale di “Gemma Construction” a Sitio Lamsuguing (Barangay Lamfugon). “Gemma Construction” costruisce una strada nazionale finanziata dal governo per collegare Barangay Upper Sepaka (Surallah) a Barangay Lamfugon (Lake Sebu). La guardia armata dell’impresa ha opposto resistenza. Due guardie sono state uccise, cinque altre ferite, poi disarmate. I guerriglieri maoisti se ne sono andati dopo aver incendiato tutta l’attrezzatura pesante del cantiere. Una vasta operazione congiunta di polizia ed esercito tenta di catturarli. Lotte e repressione Tunisia 8 dicembre 2015 Giovedì 3 dicembre si è svolta una manifestazione davanti al municipio di Sfax, dove alcuni lavoratori comunali hanno impedito al sindaco di accedere ai suoi uffici. Hanno protestato per le cattive condizioni di lavoro, il materiale obsoleto e i locali non sicuri. La manifestazione si è tradotta in scontri in seguito all’intervento della polizia che ha fatto uso di gas lacrimogeno. Ci sarebbero stati due o tre feriti. Il personale che contestava ha finito per bloccare il viale principale del centro di Sfax (di fronte al municipio) con grossi camion proprietà del comune. Per protestare contro l’intervento violento delle forze dell’ordine, l’ufficio regionale di UGTT (Unione generale dei lavoratori tunisini, n.d.t.) in segno di solidarietà ha chiamato il personale del porto e di SORETRAS (Società regionale di trasporto del governatorato di Sfax, n.d.t.) a interrompere le loro attività e bloccare l’accesso in città con gli autobus della compagnia. Francia 8 dicembre 2015 Venerdì 4 dicembre, verso le 18 a Nantes da place de Bouffray è partito un corteo di protesta contro le perquisizioni amministrative e gli obblighi domiciliari eseguiti in relazione allo stato d’emergenza. Si sono riunite 150 persone e hanno cominciato a sfilare per strada. Sono stati aperti striscioni, accesi dei fumogeni. Ma dopo qualche metro, a rue de la Marne, i manifestanti hanno incrociato poliziotti municipali venuti a fermare e ammanettare uno straniero presente alla manifestazione. La tensione è subito salita. I poliziotti hanno impiegato gas e manganelli. Un gruppo della BAC (polizia speciale per le “banlieues” – periferie -, n.d.t.) imboscato nelle vicinanze ha caricato violentemente i manifestanti. Alcuni sono fuggiti, altri hanno affrontato la polizia. Due persone sono state ricoverate in ospedale e decine altre asfissiate. I poliziotti, dal canto loro, hanno pure tentato di menare colpi e lanciare bottiglie. Infine due uomini sono stati fermati. Un 20enne, per aver dato calci a una vettura della polizia municipale e un 33enne per aver lanciato bottiglie. AGGIORNAMENTO del 9 dicembre Un giovane, che ha partecipato venerdì sera alla manifestazione contro lo stato d’emergenza e la COP21, lunedì 7 dicembre è stato condannato dal tribunale penale di Nantes a 6 mesi di prigione con la condizionale. Questo 20enne è stato giudicato lunedì per direttissima con l’accusa d’aver dato un calcio alla portiera di una vettura della polizia municipale e poi fatto resistenza al momento dell’arresto. Era già stato condannato un anno fa per ribellione a margine di una manifestazione. 12 dicembre 2015 Sabato sera, 12 dicembre, a Parigi la polizia ha disperso una manifestazione non autorizzata contro COP21, il capitalismo e lo stato d’emergenza. L’appello a manifestare alle 17 a Belleville era stato diffuso su internet e sui social network, in particolare sul sito antiCOP21.org, dopo la fine delle manifestazioni festive autorizzate sabato nella capitale a margine della fine della conferenza sul clima. I manifestanti, a viso scoperto, si sono poi diretti verso il canale Saint-Martin, passando soprattutto per l’ospedale Saint-Louis. Un bancomat è stato danneggiato. Un gran numero di membri delle forze dell’ordine in tenuta antisommossa ha chiuso un centinaio di persone in un vicolo su un molo del canale. La polizia ha lasciato andare via i militanti a gruppetti. Lo sgombero si è concluso poco prima le 19. Non ci sarebbero stati arresti. Peraltro e secondo il ministero degli Interni francesi sono stati emessi 64 ordini di divieto di soggiorno sul territorio nel quadro di COP21. Riguardano una serie di nazionalità europee: quindi si tratta di tedeschi, spagnoli, portoghesi, italiani e svizzeri. Secondo il ministero, sono persone la cui presenza sarebbe stata segnalata, ad esempio, durante gli scontri violenti a una parata svoltasi a margine del vertice della NATO, a Strasburgo nel 2009, in occasione di azioni contro la linea di grande velocità Lione-Torino, ma anche membri presunti di “No Border” che avrebbero partecipato ad alcune manifestazioni violente. Marocco 8 dicembre 2015 Hassan Koukou ora è ricoverato all’ospedale regionale della città di Midelt in condizioni critiche ed estremamente gravi. Non riesce più a muoversi e parla con molta difficoltà in seguito allo sciopero della fame che continua a fare, iniziato il 13 novembre (da quella data non beve più acqua e non assume zucchero) per proseguire la scuola, ricevere visite, essere curato, avere accesso alla stampa e a delle letture e ottenere il trasferimento dalla prigione di Midelt, dove le condizioni detentive sono molto dure e l’amministrazione penitenziaria intende rinchiudere 37 prigionieri in una sola cella, così come fa subire ai detenuti ogni forma d’umiliazione e tortura ad ogni richiesta… Hassan Koukou è stato arrestato il 17 dicembre 2012 e gli sono stati inflitti 5 anni di prigione. Ha scontato i primi 2 anni e mezzo nel carcere di Meknes dove ha condotto numerosi scioperi della fame (il maggiore è durato 110 giorni) per poi ottenere molte promesse da parte dell’amministrazione penitenziaria, riconosciute da un rappresentante del “Consiglio nazionale per i diritti umani”, ma mai mantenute. Invece, proprio a quell’epoca è stato trasferito a Midelt per essere separato dai suoi compagni e affinché le sue condizioni di detenzione si aggravassero. Palestina 9 dicembre 2015 Lunedì 7 dicembre, i soldati israeliani hanno invaso molte parti della “Università tecnica palestinese”, a ovest della città di Tulkarem in Cisgiordania. Di fronte alla resistenza degli studenti, i soldati hanno sparato decine di proiettili veri, proiettili di gomma e candelotti lacrimogeni. Sei studenti sono stati feriti da veri proiettili, tredici altri da proiettili in gomma e molti ancora hanno subito gli effetti seguiti al gas lacrimogeno inalato a dosi elevate. Questo campus è oggetto di ripetute invasioni militari israeliane e gli scontri si sono moltiplicati soprattutto dopo che l’esercito israeliano ha insediato una base su un terreno confiscato all’università. 11 dicembre 2015 Questo pomeriggio un manifestante palestinese è stato ucciso in Cisgiordania, a nord di Hebron, durante scontri con le truppe israeliane. Il 21enne è identificato come Udei Irscheid, fratello della ragazza di 17 anni uccisa in ottobre che, secondo i responsabili dei servizi di sicurezza, a Hebron avrebbe usato un coltello contro i soldati. Testimoni palestinesi hanno dichiarato che non era armata e che è stata uccisa senza motivo. Udei Ursheid è stato colpito al petto da un proiettile di guerra in scontri nel quartiere Rad Jura di Hebron. Nella Striscia di Gaza, decine di rivoltosi hanno partecipato a numerose manifestazioni violente lungo le barriere di sicurezza, lanciando pietre sulle truppe israeliane e copertoni incendiati. USA 10 dicembre 2015 Il 9 dicembre 2015 ha segnato il 34° anniversario dell’arresto di Mumia Abu-Jamal. A seguito di un processo razzista, questo giornalista vicino ai “Black Panthers” è stato condannato alla pena capitale per l’omicidio di un poliziotto bianco. Mumia ha poi scontato gran parte della sua pena nel braccio della morte, prima che qualche anno fa la sua condanna fosse tradotta in pena all’ergastolo. Oggi Mumia ha 61 anni, la maggior parte dei quali trascorsa in prigione. Le sue condizioni di salute sono deplorevoli e il movimento solidale che lo circonda teme per la sua vita. Recentemente gli è stata diagnosticata l’epatite C, ma l’amministrazione penitenziaria rifiuta di curarlo (lo stesso fa con altri 10.000 detenuti nelle carceri americane, malati), mentre i solidali sono riusciti rapidamente a raccogliere i fondi necessari per questo trattamento estremamente caro negli Stati Uniti. Il 18 dicembre a Scranton, Philadelphia si terrà un’udienza importante in cui si definirà se Mumia può essere curato medicalmente o meno. 14 dicembre 2015 Come ogni settimana, newyorkesi si sono radunati davanti agli uffici del G4S (multinazionale dei servizi di sicurezza, n.d.t.) per protestare contro il sostegno massiccio prestato da questa società allo Stato israeliano in termini gestione delle carceri, di sicurezza, di materiale repressivo, ecc. Sono stati anche distribuiti volantini a sostegno della deputata del FPLP, Khalida Jarrar, da poco condannata a 15 mesi di prigione. Turchia/Kurdistan Dal 16 agosto, sono 52 i coprifuoco decretati in 17 provincie di 7 grandi città kurde, popolate complessivamente da 1,3 milioni di abitanti. Per 31 volte a Amed (Diyarbakir), 9 volte a Mardin, 5 volte a Sirnak e una volta ciascuna a Hakkari, Mus, Batman ed Elazig. Germania 13 dicembre 2015 Scontri sono scoppiati a margine di una manifestazione contro un raduno neonazista composto da 150 persone, sabato 12 dicembre a Lipsia, in Germania orientale. Quasi un migliaio d’antifascisti, molto attivi a Lipsia, ha attaccato violentemente i poliziotti, lanciando pietre e petardi, bloccando le strade con cassonetti incendiati. La polizia dello stato regionale di Sassonia ha risposto facendo uso di idranti e gas lacrimogeni. Oltre una cinquantina di poliziotti è stata ferita, una trentina di veicoli di polizia danneggiata e le forze dell’ordine hanno proceduto a più di venti arresti.