Lacrisi spegnele stelle dell`hotel Riviera Suisse

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Lacrisi spegnele stelle dell`hotel Riviera Suisse
savona / provincia
IL SECOLO XIX
DOMENICA
8 GIUGNO 2014
15
IL GIRO DI CHIAVE ALLO STORICO ALBERGO SAVONESE, SALVO UN ULTIMO DIFFICILE SFORZO, PREVISTO A FINE MESE
La crisi spegne le stelle
dell’hotel Riviera Suisse
Il dolore di Pino Monti: «È crollato il flusso di turisti»
SILVIA CAMPESE
SAVONA. Addio a
un altro pezzo di
Savona, l’Hotel Riviera Suisse. Sembra a fine mese. Lo storico proprietarioPinoMonti(oggil’amministratore
unico è Costantino Facco), con la sua
famiglia, da più di un anno sta lottando per non chiudere la struttura, ma,
almenoperloro,lasituazioneègiunta
al capolinea. Con la speranza di vendere, così da continuare a vedere, passando sotto i portici di via Paleocapa,
quello che per anni è stato l’albergo di
lusso della città. Ma i tempi sono cambiati. E il destino dell’hotel più “in” di
Savona si lega ai cambiamenti della
città. Irriconoscibile rispetto a come
la racconta Pino Monti, attraverso gli
occhi, e soprattutto i vecchi racconti,
del nonno materno Giuseppe Rosso
dettoPinotchegiunseincittàdaNiella Tanaro, al termine della Guerra del
’15-’18, per aprire dal cinema Astor –
altra fetta di Savona che non c’è più –
una rosticceria e poi il famoso ristorante “Pinot”.
«InpiazzadelPopoloepocopiùinlà–
racconta Pino Monti – c’erano quattordici alberghi negli anni dopo la Liberazione. Li ricordo tutti, un altro
mondo:all’angolodestroc’erailGhione, di là il Nazionale, l’Imperiale, l’Acqui è stato l’ultimo a chiudere, poi
l’Astoria in via Quattro Novembre,
per anni gestito da mio padre. E così
via.Ogginonc’èpiùnienteeancheper
noi è diventato
impossibile resistere». Un po’ la
DA COPPI A
stanchezza, un
DE GASPERI
po’ l’urgenza di
Nelle stanze una nuova ristrutturazione,
celebri
con
l’adeguasportivi,
mento di tutte le
attori
stanze alle nore politici
mativepiùrecenti, e poi il lavoro
in città che è andato scemando. Senza
contare l’arrivo delle catene di hotel,
quasi 200 posti letto nuovissimi. «Un
tempo venivano tanti ingegneri che si
fermavano da noi per recarsi nella realtà industriale della provincia – dice
Pino Monti, elegante e distinto restando nel ruolo impeccabile di “padrone di casa”. – Oggi resta un po’ di
turismo, di livello decisamente più
basso, ma i flussi di un tempo non ci
sono più. Difficile mantenere la mia
famiglia e quella di mio cognato, l’attuale titolare, e di mia nipote». Non è
la passione a venire meno, per Monti.
«Questolavoroèunavocazione–dice.
– In una realtà provinciale si coniugano le capacità manageriali con l’ospitalità: da noi si trovava una famiglia».
Sfoglia il libro degli ospiti illustri,
Monti, ripercorrendo gli aneddoti e i
tanti episodi. Come quando, all’arrivo
di un cliente famoso, bisognava chiudereleporteperimpedireallaressadi
savonesi di chiedere autografi e stringere la mano al personaggio di turno.
Tuttisonopassatidilì.Politici,sportivi, attori, cantanti, persino vescovi illustri. «Chi ricordo con più affetto e
con un pizzico di emozione? – dice. –
Sandro Pertini, che per la prima volta,
nel ’61, venne a mangiare all’altro hotelcheavevapresoingestionemiopadre, Le Terasse, in corso Vittorio Veneto. Avevo 13 anni. Ogni volta che
tornava qui, Pertini, mi dava una pacca sulle spalle e mi sorrideva». Crescendo,èstatoPinoeseguirel’hoteldi
via Paleocapa. «Dal 1974 – dice – la gestionedelRivieraSuisseèpassatanelle mie mani. Il nome è rimasto invariato. Quando l’ha preso mio nonno
era ancora “Svizzera”, e così è rimasta
per imposizione del Fascio, che non
accettava i nomi stranieri. Poi, dopo il
’45, il nome è cambiato in Suisse, più
internazionale».
I MITICI TARTUFI
IN CUCINA
DI NONNO PINOT
Sino al 1968 famosa la cucina
del ristorante all’interno del Riviera Suisse, firmata dal nonno
Pinot. Tra le prelibatezze per i
clienti chic, un menù tutto a
base di tartufi, conservati in
cucina dentro barattolini in vetro profumatissimi
QUEL SALUTO
DI PERTINI
Chi ricordo con più
affetto? Sandro
Pertini. Venne nel ‘61,
ogni volta mi dava una
pacca sulla spalla
PINO MONTI
comproprietario del Riviera Suisse
Indimenticabili i passaggi dei politici: Pietro Nenni, Alcide De Gasperi,
Saragat, tutti presenti con tanto di fotoeautografonellibrodegliospiti.Per
passare ai personaggi dello spettaco- Fausto Coppi firma autografi con Angelo Monti, il padre di Pino
lo, Nilla Pizzi, Teddy Reno, Oreste Lionello,RitaPavone.E,ancoraglisportivi,inprimisCoppieBartali.«Nondimenticherò mai l’incontro con Gino
Becchi, grande cantante lirico – dice –
che mi ha trasmesso la passione per i
trenini elettrici. Aveva portato, al teatro comunale, un modellino meraviglioso. E l’incantevole Vittorio Gassmanche,unasera,alleundici,iniziòa
sorseggiare qualcosa al bar e rimase
quasi tre ore a parlare e a raccontarmi
della sua vita». Ancora, gli ospiti illustri del Chiabrera e delle serate di
spettacolo estive: Ugo Pagliai, Lucio
Dalla, Ottavia Piccolo, Paola Cortellesi. «Guardi – dice stupito Monti. –
Spuntaanchelafirmadinomichenon
ricordavo: Aligi Sassu, Pier Chardin,
Gigi Sabani. E tornavano apposta».
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Il registro degli ospiti: la firma di Vittorio Gassman
LA TERRIBILE CRISI DEL COMMERCIO SAVONESE. SCENDONO I CANONI D’AFFITTO, MA NON BASTA
Le saracinesche chiuse dell’Angolo dei Papi in via Aonzo
IL CASO
MARIO SCHENONE
SAVONA. Il commercio savonese in
caduta libera e, complice la crisi, diversi negozi del centro cittadino
chiudono i battenti. Colpa di una deflazionechesvuotailocaliconicanoni d’affitto che negli ultimi anni hanno subito un calo intorno al 30 per
cento,mentreperlevenditeletariffe
hanno avuto una flessione di circa il
20 per cento.
Unatenagliachehastritolatoilristorante “L’angolo dei Papi”, in vico del
Marmo, che ha chiuso definitivamente le serrande. Ma non è il solo
caso.Cisonostateanchealtrecelebri
chiusure,tralequalinelcentrostorico il “Consorzio della mandorla” per anni ritrovo degli studenti e teatro di tanti compiti fatti di corsa nel
cortiletto sul retro - e Saccomania,
costola dello storico negozio di casalinghi Saccomani all’angolo di piazza
Diaz. Il figlio ha tentato con fatica di
tenere in piedi il marchio, ma poi ha
alzato suo malgrado bandiera bianca
e ora è socio del Caffè Due Merli in
piazzetta della Maddalena. Spostandocinell’Oltreletimbro,nell’areadove fino allo scorso 30 novembre
c’erano gli elettrodomestici di Olivieri Expert, arriveranno i cinesi che
ora come ora, salvo rare eccezioni,
sembrano essere gli unici in grado di
resistere.
Secondo Nicolino Rosso, titolare
dell’omonima agenzia immobiliare
Luci spente anche dall’ex ritrovo dei giovani del “Consorzio” Vetrine buie in via Pia per Saccomania
L’ANGOLO DEI PAPI,
CONSORZIO E SACCOMANIA:
UN’EMORRAGIA SENZA FINE
Commercio, in centro città si allunga la lista dei negozi chiusi
Via Boselli è tra le vie del centro più colpite dalla crisi
in via Paleocapa a Savona, «ormai il
fondo l’abbiamo toccato, e ora dovremmo risalire». Rosso si sofferma
anche su una piccola analisi del mercato immobiliare. «Il prezzo d’affitto
dei negozi dipende dal numero di vetrine,edallasuperficiecheoccupano
–afferma–Poicisonoanchealtriparametri da tenere in considerazione.
Ad esempio in via Pia, il pezzo più
“pregiato” va dall’angolo con via Paleocapa fino a piazza della Maddalena. L’affitto mensile di un negozio di
una vetrina in questo pezzo di strada
può andare dai 700 ai 1000 euro».
Questo testimonia come gli affitti siano scesi negli ultimi anni. «Mancanodellecertezzeperchiinizia,opor-
ta avanti un’attività – prosegue Rosso – Per chi affitta è consigliato di
chiedere una cauzione di un anno, o
una fideiussione bancaria. E, ovviamente, è sempre più facile affittare
un negozio piccolo, mentre uno
grande in centro può arrivare anche
sui 3.000 euro al mese».
Intanto Piero Francieri de “L’angolo
dei Papi” ha dovuto rassegnarsi a
chiudereilristorantecheavevacreato davanti al Duomo. «L’affitto, insieme alle tasse, al costo dei dipendenti e alla crisi economica, hanno
ridottoilnumerodipersonechevannoalristorante–dice–Questoinsieme di motivi mi ha spinto a prendere
una decisione sofferta. Ho cercato di
vendere, e ho ricevuto proposte anche da fuori regione. Ma tutte erano
inaccettabili,nonpotevodiresìauna
caparra, che in alcuni casi non raggiungeva il valore dei vini e delle
merci che c’erano nel locale. Un vero
peccato, anche perché quando mi capita di andare come cliente nei ristorantifuoriLiguria,spessomitrovodi
fronte a prezzi superiori a quelli che
praticavo io».
Tornandoaldiscorsodegliaffitti,ancheinviaPaleocapaiprezzivarianoa
seconda del punto. «Dall’altezza di
via Mistrangelo fino a piazza Mameli
gli affitti sono più cari, mentre andandoversolaTorrettaiprezziscendono di circa un 20 per cento – dice
ancora Nicolino Rosso – Andando
verso piazza Mameli l’affitto di un
negoziodicirca120metriquadripuò
costare intorno ai 1600 euro al mese». E nei prossimi mesi si prospetta
un periodo di stasi. «Almeno fino a
ottobre non vedo grandi cambiamenti – sostiene Rosso – Poi il destino del mercato dipenderà dalle decisionidelgoverno,inparticolaresulla
pressione fiscale». I prezzi sono in
calo anche sulle compravendite di
immobili. «Sia per affittare che per
vendere la richiesta maggiore è per
appartamenti e negozi piccoli»,
chiude Rosso.