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2009.
P.Iva 06318681001, tel.3471541463
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IN QUESTO NUMERO:
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Riciclo e rinnovabili. Al via Ecomondo
Riciclo. 10 anni di attività. Il bilancio del Conai
Rinnovabili. Seminario del GSE
Rifiuti. Cibus Tec 2009
Trasporti. UE. Una proposta che scontenta sia l’industria che l’ambiente
Fotovoltaico. In Toscana, “a chilometri zero”
Inquinamento. Taranto. Altamarea chiede più controlli
Montagna. La Carta di Fabriano
In Sicilia, rifiuti al posto di bufali da latte
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29 ottobre 2009 - E
E’ partita a Rimini la fiera internazionale dedicata al recupero dei materiali e alle rinnovabili
rinnovabili. Il
tema comune quest’anno è “Ecodesign per il pianeta, alla ricerca di un ambiente più pulito e di una nuova economia”.
E’ una delle più importanti fiere internazionali dedicate al recupero di materie ed energia e allo sviluppo sostenibile. Da
tredici anni insegna come recuperare e riusare ogni tipo di rifiuto. Ieri, Ecomondo ha inaugurato l’edizione 2009:
70mila metri quadri di stand, oltre 65mila visitatori previsti, 1.050 aziende distribuite in tredici padiglioni, cui si
aggiungono fino al 31 ottobre quelle che partecipano a Key Energy, terza edizione della Fiera internazionale per
l’energia e la mobilità sostenibile, il clima e le risorse per un nuovo sviluppo. La giornata inaugurale ha visto come
protagonisti due guru del vivere sostenibile come il californiano Christopher Flavin e il belga Gunther Pauli.
Pauli Il primo che
presiede il Worldwatch Institute, l’osservatorio dei trend ambientali che ha sede a Washington, pubblica da 25 anni un
“Rapporto annuale sullo stato del pianeta”, tradotto in oltre trenta lingue. ''Manco dall'Italia da cinque anni - ha detto
Christopher Flavin - e guardando Ecomondo dico che nel vostro Paese deve essere successa una quasi rivoluzione.
Vedo qui una varietà di imprese e di iniziative davvero impensabili fino a pochissimo tempo fa. Del resto siamo tutti in
mezzo ad una rivoluzione di tipo industriale, e a mio parere il sistema economico e quello politico occidentali si stanno
dimostrando incapaci di fare fronte alla sfida. Credo che si debba rovesciare la prospettiva: evitiamo di rincorrere le
emergenze e cavalchiamo le enormi prospettive che le energie rinnovabili offrono.
offrono Il fatturato di questa produzione ha
incrementi enormi e continui e in cinque anni cambierà l'assetto energetico del mondo. C'è un dato - ha aggiunto - al
quale speriamo che i governi prestino attenzione, un dato che riguarda la creazione di nuovi posti di lavoro. Ogni
milione di dollari investito nel settore produce 21,5 posti di lavoro. Oggi sono impiegate 2,3 milioni di persone nel
settore delle energie rinnovabili; programmando investimenti per 630 miliardi di dollari, entro il 2030 avremo 20
milioni di nuovi posti di lavoro. In Brasile, solo con l'attivazione di un programma per il recupero di lattine, sono stati
creati 500.000 posti di lavoro''. Tra le altre novità dell’edizione 2009 di Ecomondo, viene presentato l’innovativo
sistema di raccolta differenziata “Ecobank”,
Ecobank , stazione automatica per la raccolta dei rifiuti di qualità, che regala un
bonus in euro per ogni bottiglia in plastica Pet (adatta al contatto alimentare) o lattina in alluminio o acciaio riciclata.
Questo metodo permette alle pubbliche amministrazioni di ridurre i costi della raccolta differenziata e ai cittadini di
guadagnare soldi compiendo il proprio dovere. Alla fiera sarà anche presentata una carta multiservizi che permetterà ai
cittadini di accumulare i crediti di Ecobank e utilizzarli per usufruire di servizi offerti dalla pubblica amministrazione.
Finora, il progetto pilota della Regione Piemonte ha visto oltre 850mila pezzi conferiti in cinque mesi di attivazione,
nelle due installazioni di Alessandria e Valenza. Un intero padiglione sarà poi dedicato ai progetti de “La città
sostenibile”,, tra gli appuntamenti più attesi, dove vengono presentate le idee che propongono esempi di tutela della
sostenibile
qualità ambientale, buone pratiche e percorsi di una progettazione sostenibile, con i focus su Stoccolma e Amburgo,
città vincitrici della prima edizione del Green capital award. Si darà risalto anche alle nuove frontiere della ricerca
sull’edilizia “zero emissioni”, con esempi dalla Spagna (la città di Saragozza), dall’Est Europa (il Rec conference center
di Budapest) e dalla Cina (Eco city Cao Fei Dian), ma anche alla rigenerazione urbana in centri come Venezia, Treviso e
Ferrara.
Ri i l 10 annii di attività.
Riciclo.
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29 ottobre 2009 - Il riciclo è diventato in Italia un'industria
un industria salva
salva-ambiente
ambiente e creacrea
occupazione. Negli ultimi 10 anni, infatti, sono state risparmiate 48,2 tonnellate di
CO2, si è evitata l'apertura di 325 nuove discariche e sono stati creati 76mila nuovi
posti di lavoro, grazie al riciclaggio degli imballaggi garantito dal Conai, il Consorzio
nazionale imballaggi. Questo, quanto è emerso ad Ecomondo dai dati che il Conai ha
presentato insieme alla nuova campagna di comunicazione ''da
da cosa rinasce cosa''
cosa ,
finalizzata a far entrare nelle case degli italiani il tema del riciclo degli imballaggi.
Questa industria verde per eccellenza si è dimostrata negli ultimi 10 anni anche un
motore dell'economia nazionale. I benefici economici sono stati stimati infatti in 6,7
miliardi di euro, calcolando la riduzione del materiale inviato in discarica, l'
immissione sul mercato di materie prime seconde
seconde, il risparmio energetico e la
riduzione delle emissioni. ''Ci troviamo di fronte - ha detto Piero Perron, presidente
del Conai - ad un sistema efficiente che, nonostante la crisi in atto, continua ad
essere un volano per lo sviluppo e una risorsa strategica per l'ambiente. Le previsioni
per il 2009 indicano ancora un bilancio positivo, con benefici economici attesi di 670
milioni di euro,
euro nonostante la riduzione dei consumi
consumi, grazie ad un aumento della
raccolta differenziata, in crescita nelle aree del centro e del sud del Paese''. Nel 2008
circa il 70% dei rifiuti da imballaggio immessi al consumo sono stati recuperati con il
superamento di tutti i target di riciclo fissati per ciascun materiale.
Ri
Rinnovabili.
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Seminario
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dell GSE
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29 ottobre 2009 - Esistono rischi per lo sviluppo di un'industria
un industria italiana delle
rinnovabili? Questo 'l'interrogativo che sarà affrontato venerdì 6 novembre, a Roma
presso il GSE, in un seminario dal titolo: "Industria e tecnologie per lo sviluppo delle
rinnovabili: quali prospettive per l'Italia?". Il seminario è organizzato
dall'Osservatorio sull'Industria delle Rinnovabili, diretto da Andrea Gilardoni
dell'Universita'
dell
Universita Bocconi,
Bocconi patrocinato dal GSE e con UniCredit MedioCredito Centrale
Centrale,
Accenture e Agici Finanza di Impresa come partner strategici. Il dibattito prende le
mosse dallo studio sulle potenzialità dell'industria manifatturiera italiana nelle
rinnovabili per mettere a fuoco le modalità per massimizzare le ricadute positive
sull'industria italiana. I punti che verranno approfonditi durante il seminario saranno
diversi: si stima un fabbisogno di investimenti in centrali FER al 2020 pari a 40 mld di
euro, di cui 30 mld possono essere teoricamente soddisfatti dall'industria
manifatturiera italiana; l'industria italiana è molto forte nelle tecnologie tradizionali
ma è arretrata nelle nuove (solare ed eolico) dove Germania, USA e Giappone sono
leader globali; gli imprenditori italiani stanno investendo nelle nuove tecnologie per
colmare il divario con i principali competitor; crisi finanziaria,
finanziaria non agevole accesso al
credito, concorrenza internazionale, scarsi fondi per la ricerca e normativa poco
chiara, stanno mettendo a rischio lo sviluppo di una moderna industria nazionale
delle rinnovabili. Il GSE potrebbe avere un ruolo rilevante nell'indirizzare lo sviluppo
dell'industria nelle direttrici più coerenti con le necessità. All'incontro interverranno
tra gli altri: Nando Pasquali (GSE,
(GSE Amministratore Delegato)
Delegato), Andrea Pettazzoni
(Vestas Italia, Key Account Manager), Gert Gremes (Gifi, Presidente), Ettore Bonaldi
(GWH, Presidente), Aldo Cateni (Andritz Hydro, Direttore Tecnico), Francesco Starace
(Enel Green Power, Presidente), Salvo Coffa (STMicroelectronics, R&D General
Manager), Walter Mirabella (Federchimica, Coordinatore Fonti Rinnovabili), Piero
Torretta (ANCE
(ANCE, Responsabile Tecnologie e Innovazione)
Innovazione), Alberto Torre (Anima UCT,
UCT
Presidente), Piero Maranesi (ERSE - ex Cesi Ricerca, Presidente).
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Rifiuti.
Cibus T
Tec 2009
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29 ottobre 2009 - Due novità nel campo del riciclaggio dei rifiuti sono state
annunciate a Cibus Tec 2009, la fiera della meccanica alimentare in corso a Parma,
fino a venerdì 30 ottobre. La prima riguarda quella che gli esperti del CARPI
(Consorzio Autonomo Riciclatori Plastica Imballaggi) definiscono "una prima
liberalizzazione del settore". L'Osservatorio Nazionale sui Rifiuti (l'autorità
pluriministeriale di controllo) sta infatti autorizzando le prime "esperienze
esperienze di
eccellenza" che consentono dei cicli completi di raccolta e riciclaggio dei rifiuti. Il
progetto PARI del CARPI è una di queste esperienze che vedono coinvolte alcune
aziende produttrici di imballaggi plastici le quali raccolgono i rifiuti plastici, utilizzando
il sistema Aliplast, e li lavorano fino a produrre nuovi imballaggi riciclati (sacchetti,
copri-pallets etc
copri-pallets,
etc.).
) Dato che in Italia sono stati raccolti
raccolti, nel 2008,
2008 180 milioni di
tonnellate di rifiuti, di cui il 69% è prodotto dalle aziende, queste nuove esperienze
possono portare a notevoli benefici nel campo del riciclaggio. La seconda novità nel
campo dei rifiuti di cui si è parlato a Cibus Tec è che sta divenendo ormai operativa
anche in Italia, il Regolamento della Commissione Europea che permette l'utilizzo di
plastica riciclata anche per l'imballaggio
l imballaggio di prodotti alimentari
alimentari. "Naturalmente
Naturalmente
servono tutte le autorizzazioni dell'Efsa (l'Ente europeo per la sicurezza alimentare,
che ha sede a Parma) - ha dichiarato l'avvocato Massimiliano Vaccada che collabora
con CARPI - e i produttori sono sottoposti a controlli rigorosi, ma va sottolineato che
l'utilizzo di materiali riciclati negli imballi alimentari può essere comunicato ai
consumatori italiani,
italiani sempre più sensibili a queste tematiche
tematiche".
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Trasporti.
i UE.
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Una proposta che
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applicare dal 2014 ai
costruttori di furgoni, divide e si presta ad una doppia lettura. Da un lato c’è l’Acea,
l’associazione che rappresenta gli industriali del settore automobilistico europeo, che
in comunicato stampa rende noto che la proposta adottata non tiene conto della
realtà economica, nonché delle caratteristiche specifiche del segmento dei veicoli
interessati “L’industria
interessati.
L industria automobilistica – ha affermato Ivan Hodac,
Hodac segretario
generale dell’associazione – e in particolare quella dei veicoli commerciali, sta
soffrendo di una crisi permanente del credito e di un’economia depressa”, come
dimostrerebbe il crollo del 34,4%, quest’anno, della domanda di nuovi veicoli
commerciali. “I responsabili politici – continua – devono decidere bilanciando tra le
priorità economiche e ambientali
ambientali”. La richiesta dell
dell’Acea
Acea è che l’Unione
l Unione prenda in
considerazione gli impatti della legge su economia, occupazione ed ambiente, in
particolare nel lungo periodo, invitando a introdurre sanzioni basate sul sistema di
scambio di emissioni (Ets) e un pacchetto di incentivi per assicurare il rinnovo delle
flotte. Di parere opposto Greenpeace secondo cui la proposta ‘‘si presenta molto
indebolita rispetto agli impegni precedentemente presi dalla stessa Commissione nel
2007”, posticipando di ben quattro anni il limite di 175g/km rispetto al valore di 203
g/km di CO2 mediamente emessi nel 2007. “Il Presidente Barroso – spiega Andrea
Lepore, responsabile della campagna Trasporti e Clima di Greenpeace – ha
chiaramente mollato la presa sulla riduzione delle emissioni dai trasporti; una crisi
climatica è in corso e sono necessarie azioni urgenti
urgenti, non mesi di ostruzionismo prima
di una proposta scandalosamente debole e con obiettivi di riduzione posticipati. La
proposta della Commissione - conclude - è evidentemente in conflitto con la
promessa di Barroso di ‘mantenere lo slancio’ verso un settore dei trasporti a basse
emissioni di anidride carbonica, oltre a non essere un impegno ambizioso sul clima
come ci si aspetterebbe dall
dall’Unione
Unione Europea,
Europea in vista del prossimo summit di
Copenaghen”.
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Fotovoltaico.
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29 ottobre 2009 - Cna Toscana ha siglato con Energia Futura , la società ternana
che produce nello stabilimento ex Electrolux di Scandicci moduli fotovoltaici con
strutture di supporto e sostegno tecnologicamente all'avanguardia, una convenzione
che contiene, per gli imprenditori toscani del settore installazioni impianti associati
Cna, un'offerta vantaggiosa per l'acquisto dei pannelli fotovoltaici. “Si tratta – ha
commentato l'assessore
l assessore Bramerini che ha fatto da “madrina”
madrina alla firma - di una
doppia buona notizia e di un'intesa utile per l'economia e importante per cittadini e
imprese. E' doppiamente buona perché testimonia della vitalità dell'azienda nata da
una lunga crisi produttiva e lo è anche perché pone le premesse per un ulteriore
sviluppo della produzione di energia dal sole, che nell'ultimo anno e mezzo è
cresciuta anche grazie ai finanziamenti regionali di oltre sei volte ed è destinata a
cresciuta,
proseguire”. Il costo medio per l'installazione di un impianto fotovoltaico di tipo
familiare è di circa 5.000 euro a kilowatt. Considerando che mediamente i consumi
familiari si attestano su 3 kw, per soddisfare interamente il fabbisogno di una
famiglia è necessario un investimento di circa 15.000 euro, che in genere si
ammortizzano in 7 anni.
anni Nel caso di impianti più potenti
potenti, il costo diminuisce in
proporzione. “La collaborazione fra Cna Toscana – ha aggiunto il presidente Cna
Toscana, Valter Tamburini - che associa nella regione circa 45.000 imprese di cui
oltre 15.000 del settore edilizia e installazione impianti, ed Energia Futura, la società
che nella sede di Scandicci produce pannelli fotovoltaici, prospetta un inedito modello
di filiera corta: il fotovoltaico a chilometri zero
zero. Due gli obiettivi dell
dell’accordo
accordo per gli
imprenditori Cna: acquistare ai prezzi migliori e contribuire a rendere lo stabilimento
di Scandicci punto di riferimento in Toscana per gli impianti fotovoltaici e un centro di
ricerca e produzione per le energie alternative”.
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Inquinamento.
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Taranto. Altamarea
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chiede
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29 ottobre 2009 - Altamarea,
Altamarea il coordinamento contro l’inquinamento
l inquinamento di
associazioni e cittadini chiede “il campionamento continuo” dei composti organici
volatili della centrale Enipower di Taranto. Lo chiede al ministero dell’Ambiente in
vista dell’incontro tecnico che si terrà oggi a Roma. In particolare il campionamento
continuo consentirebbe di verificare, secondo Altamarea, l’entità delle emissioni di
formaldeide dato che tale agente chimico è classificato come “cancerogeno
cancerogeno per
l’uomo” dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro. “Riteniamo
imprescindibile il campionamento continuo - si legge nella nota dell’associazione - in
quanto è un controllo 24 ore su 24 degli inquinanti, per tutto l’anno. Se venisse
accantonato verrebbe meno una importante garanzia per i cittadini. Sappiamo che
ll’Eni
Eni - si sottolinea - non vuole il controllo continuativo sulle emissioni della sua
centrale termoelettrica Enipower di Taranto. Il cosiddetto campionamento continuo,
secondo Eni, andrebbe infatti sostituito da una verifica semestrale”. Secondo il
coordinamento di associazioni, “per supportare questa posizione l’Eni ha sostenuto di
avere ottenuto anche il consenso dell’Arpa Puglia, cosa che è stata categoricamente
smentita dal prof
prof. Giorgio Assennato
Assennato, Direttore Generale di Arpa Puglia”
Puglia .
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Montagna.
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L Carta
C
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Fabriano
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29 ottobre 2009 - Pari opportunità ai territori
territori, infrastrutture viarie e informatiche
informatiche, salute,
salute beni
culturali, politiche turistiche, energie rinnovabili e valorizzazione del patrimonio forestale: il tutto
finalizzato a una crescita di qualità. Queste le intenzioni della C.a.r.t.a. di Fabriano che si basa sulla
logica della progettualità, anziché sulla concertazione diretta alla distribuzione di risorse trasferite,
che vengono via via meno. “La politica regionale per la montagna – ha detto il presidente della
Regione Marche, Spacca - non si basa solo sulle risorse finanziarie, che peraltro nel passato
assestamento di bilancio
bilancio, relativamente alla cooperazione forestale,
forestale hanno trovato integrazione
integrazione, ma
trova linfa anche nello sforzo di infrastrutturazione che stiamo portando avanti. Le infrastrutture
sono importanti per le aree intere, perché tolgono dall’isolamento e forniscono opportunità di
crescita. Nella dorsale appenninica il progetto Quadrilatero sta realizzando un miliardo e 800 milioni
di investimenti viari, e poi la pedemontana che sta diventando realtà, la ferrovia, il collegamento
Fabriano, Matelica e poi Camerino. Ma oggi infrastrutture determinanti sono anche quelle
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immateriali,
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fibra ottica:
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cablatura del territorio entro il 2012, per dare risposte positive alle esigenze di crescita dei cittadini
dell’area appenninica. Una politica della montagna efficace - ha continuato Spacca - non può
prescindere dal protagonismo dei soggetti radicati sul territorio. Per questo, nella legge finanziaria
regionale per l’anno prossimo, inseriremo una scelta precisa in questa direzione, coniugando
sviluppo e diversificazione energetica, puntando sulle rinnovabili. Le centrali a biomasse, infatti,
potranno utilizzare
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esclusivamente
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materiale
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scolastici e impianti sportivi. Un circuito virtuoso, quindi, fatto di lavoro, ambiente e valorizzazione
del patrimonio forestale. Abbiamo voluto il progetto Appennino perché le Marche siano sempre più
regione d’eccellenza, con due motori di sviluppo: quello manifatturiero e quello delle eccellenze
turistiche, agro ambientali e dei beni culturali. La riflessione sulle comunità montane – ha concluso
- non deve tanto concentrarsi sulla veste g
giuridica,, bensì sullo strumento per
p dare servizi ai cittadini
delle aree interne e presidiare il territorio. E’ necessario un riequilibrio territoriale tra fascia costiera
ed entroterra, non ci sono infatti cittadini di serie A e cittadini di serie B, ma tutti devono avere pari
opportunità nell’accesso ai servizi. Dobbiamo dare medesime opportunità di uguaglianza non di
assistenza. La manutenzione del territorio è l’opera infrastrutturale più importante per tutto il Paese
e le comunità montane sono fondamentali per questo. Noi facciamo la nostra parte, come fatto con
ll’accordo
accordo per la messa in sicurezza dei fiumi in ambito montano. Nelle Marche, a differenza di altre
regioni, gli enti montani hanno costituito una vera e propria best practice, ora il problema è capire
dove vuole andare il governo nazionale, perché l’indirizzo non è chiaro”.
I Sicilia,
In
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bufali
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29 ottobre 2009 - La società aveva ottenuto il contributo,
contributo dietro presentazione di
un piano industriale di ristrutturazione di uno stabilimento esistente, acquisto di
animali, macchinari ed impianti per l’allevamento di bufali destinati alla produzione di
latte e mozzarelle. Il provvedimento di sequestro ha interessato 5 fabbricati situati
nelle province di Catania ed Enna, terreni agricoli per oltre 10 mila metri quadri, 5
auto di grossa cilindrata
cilindrata, oltre 170 mila euro di somme depositate sui conti correnti
riconducibili agli indagati, nonché l’area destinata originariamente all’allevamento con
una estensione pari ad oltre 54 mila metri quadri per un controvalore complessivo di
oltre 7 milioni di euro. Al posto della società agroalimentare oggetto del beneficio,
c’era la società Ofelia Ambiente, operante nel settore dello smaltimento dei rifiuti e
proprietaria di un impianto di compostaggio.
compostaggio L
L’area
area si presentava in assoluto degrado
con i capannoni - in origine destinati al ricovero del bestiame - adibiti a deposito di
immondizia e con la presenza di amianto sparso per l’intera area, sottoposta a
sequestro anche per i reati ambientali, in quanto l’impianto di compostaggio operava
in difformità alle vigenti disposizioni in materia di gestione e recupero dei rifiuti
risultati peraltro provenienti da svariate località d’Italia
risultati,
d Italia, tra cui la Campania
Campania.
Denunciato l’amministratore della società per le ipotesi di reato connesse alla
gestione illecita di rifiuti speciali, deposito non controllato di rifiuti pericolosi e per
non aver adottato le prescrizioni tecniche previste per lo svolgimento dell’attività. Gli
accertamenti continueranno per capire l’esatta provenienza dei rifiuti ed eventuali
ulteriori violazioni ambientali.
ambientali