Sky Germania, la TV Va Su mobile, Su Web e Su

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Sky Germania, la TV Va Su mobile, Su Web e Su
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Sky Germania, la TV
va su Mobile, su Web
e su Console grazie
a protagonisti italiani
Al momento nel settore TV l’erogazione di contenuti su
web e dispositivi mobili è certamente il miglior esempio del legame tra tecnologie innovative ed esigenze
strategiche di business. Nel caso di Sky Deutschland,
il “braccio” tedesco del gruppo News Corp/21st Century Fox di Rupert Murdoch, questo obiettivo è stato
realizzato con il progetto Sky Go, che ha avuto due
protagonisti italiani: il CIO Mauro Di Pietro Paolo, e
il system integrator principale: FINCONS GROUP. Ne
abbiamo parlato appunto con Di Pietro Paolo, Senior
Vice President IT di Sky Deutschland (d’ora in poi per
comodità Sky Germania).
«Sky è la principale pay-TV in Germania e Austria,
dove abbiamo circa 3,7 milioni di abbonati, con un
fatturato 2013 di 1,55 miliardi di euro e circa 2.000 dipendenti. Eroghiamo i contenuti via satellite, ma anche via cavo, internet e reti mobili – spiega Di Pietro
Paolo –. Abbiamo sempre puntato sull’innovazione, e
Sky Go, pur non essendo un servizio a pagamento (è
gratuito per i clienti premium) è il più importante negli
ultimi anni, perché consente di fruire di contenuti TV
sui canali più innovativi, anche on demand e in live
streaming».
Il progetto Sky Go è iniziato nel 2010, e il focus era
sul canale web per PC, ma Sky Germania ha puntato
da subito su una piattaforma “Multi-Screen”, in grado
di gestire la distribuzione di contenuti anche verso altri
dispositivi, come smartphone (iPhone), tablet (iPad),
console di gioco (Xbox 360).
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fi nco n s g r ou p
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Il progetto “Sky Go” della pay-TV
tedesca (3,7 milioni di abbonati),
per erogare contenuti su iPhone,
iPad e Xbox 360 è stato affidato
all’italiana FINCONS GROUP, e gestito
da un Vice President IT pure italiano,
Mauro Di Pietro Paolo, che ne parla
in questa intervista
Mauro
Di Pietro Paolo
Senior Vice President
IT di Sky Deutschland
«All’epoca è stata fatta una Request for Proposal, ed
è stato invitato anche il Gruppo FINCONS perché era
già fornitore di Sky Italia – spiega Di Pietro Paolo –. In
genere lavoriamo molto con società italiane, perché le
offerte economiche sono piuttosto competitive rispetto alle società tedesche. Ma nel caso particolare è stato
cruciale anche un aspetto tecnico: FINCONS GROUP
proponeva un pacchetto unico basato sulla suite di
Polymedia – poi adottata anche da Sky Italia –, mentre
gli altri system integrator proponevano invece soluzioni
basate su diversi software, che richiedevano una fase
d’integrazione in più».
Dal punto di vista tecnologico, il servizio Sky Go di
Sky Germania si basa quindi sulla suite Polymedia, che
integra funzioni di archiviazione dei contenuti nei vari
formati, Content e Asset Management multi-screen,
e un set di applicazioni multi-canale (TV tradizionale,
on demand di contenuti live e di archivio, web, mobile, ecc.). Al di sopra di Polymedia, il Gruppo FINCONS
ha sviluppato ad hoc un layer applicativo per gestire
accessi clienti, multidevice, flussi di trasmissione in
parallelo e “geoblocking” (blocco della diffusione di
contenuti fuori dal Paese di pertinenza), e un ulteriore
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Il principio generale è stato di non snaturare i sistemi
esistenti né quello nuovo, introducendo solo le
customizzazioni davvero necessarie. «Le più importanti
riguardano l’erogazione su internet di contenuti
on demand in funzione dei diritti di trasmissione»
“strato” di front-end che comprende le applicazioni
per distribuire i contenuti sui vari dispositivi. Il tutto è
integrato attraverso un approccio SOA sia con gli altri
sistemi di Sky sia con provider di servizi esterni.
La sfida però, sottolinea Di Pietro Paolo, non riguardava solo l’ambito tecnologico, ma anche i criteri di
governance dello stesso progetto, e la gestione degli impatti del nuovo servizio su processi e struttura
aziendale. «Cercavamo un modo per andare “live” in
tempi veloci, che si integrasse facilmente nella nostra
architettura, senza creare nuovi layer tecnologici e duplicare qualcosa che avevamo già».
Il principio generale quindi è stato di non snaturare i sistemi esistenti né quello nuovo da implementare, introducendo solo le customizzazioni davvero
necessarie nei punti giusti. «Le personalizzazioni più
importanti riguardavano la gestione dell’erogazione su
rete internet, in particolare di contenuti on demand».
Per esempio Sky doveva poter trasmettere un certo
contenuto su un canale e nel contempo oscurarlo su
un altro, in funzione dei diritti di trasmissione. «Per
un certo contenuto, a volte abbiamo diritti per il web
ma non per l’iPad, o per l’iPad via wi-fi ma non via
3G: queste informazioni dovevano essere disponibili
in tempo reale in un unico punto per semplificare la
definizione del palinsesto».
Un altro obiettivo era proporre livelli di performance
d’eccellenza anche se i nuovi device e le modalità di fruizione rendono la domanda meno prevedibile. «Nella TV
tradizionale i picchi di traffico sono soprattutto in prima
serata e per gli eventi sportivi. Con un tablet invece, anche se sto vedendo una partita di calcio, fare “zapping”
su altri canali in parallelo è questione di un attimo».
La nuova piattaforma ha ovviamente avuto impatti
anche sui processi interni, di IT e di redazione. «Riguardo all’IT, abbiamo dovuto organizzarci per assicurare un presidio sulle 24 ore, con nuovi servizi di supporto e competenze. Ora ci servono persone con una
visione d’insieme su un quadro molto più complesso
di prima, e capaci di capire, quando c’è un problema,
se la causa è il back-end, l’encoder, la Content Delive-
ry Network, l’internet provider, la rete mobile o altro
ancora». Quanto alle redazioni, «non abbiamo voluto
creare nuovi team editoriali, abbiamo fatto in modo di
minimizzare lo sforzo aggiuntivo chiesto a quelli esistenti con piccole customizzazioni al sistema».
Il criterio insomma, è di sfruttare al massimo ciò che
è già in casa: la stessa piattaforma tecnologica è stata
pensata in modo da essere sempre pronta ad accogliere nuove funzioni e nuovi canali, man mano che
raggiungono una certa diffusione e popolarità.
Una conferma viene da due recenti novità, sempre
realizzate insieme a FINCONS GROUP: un’App per offrire SkySport News su Android («è stato un lavoro
molto semplice, perché tutti i contenuti erano già nel
back-end e sono stati sfruttati i layer che già funzionano per gli altri canali») e di Snap by Sky, una videoteca
online accessibile da web, Samsung TV e dispositivi iOS
(iPad, iPhone e iPod Touch) anche a chi non è abbonato
Sky: «Snap è basato sullo stesso backend di Sky Go –
conclude Di Pietro Paolo –: il progetto è stato molto
complesso, ma sviluppato tecnicamente in soli 3 mesi».
Chi è FINCONS GROUP
In oltre 30 anni di collaborazione, in Italia e all’estero,
con i Media Player leader dei principali Paesi europei,
FINCONS GROUP ha condotto progetti innovativi e
all’avanguardia. Il Gruppo supporta, con collaborazioni
continuative e di successo, broadcaster e publisher quali
Sky Deutschland, Sky Italia, Fox Italia, RAI Radio
Televisione Italiana, Publitalia, Mediaset, Mondadori e
RCS Media Group. La profonda comprensione del mercato
media ha portato negli ultimi anni il Gruppo FINCONS
a focalizzare il proprio offering su tematiche emergenti
come la convergenza broadcast/broadband, che introduce
esigenze nuove e prioritarie sui processi core legati alla
gestione diritti, gestione palinsesto (lineare e non lineare),
gestione offerta, content management e distribution,
advertising sales. Il Gruppo, oltre a una BU Media dedicata, ha forti competenze anche in ambito Energy, Utilities,
Financial Services, Transportation, Manufacturing.
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