Alleluia! Gesù è risorto! Alleluia!

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Alleluia! Gesù è risorto! Alleluia!
Newsletter informativa della Cooperativa Olivotti e dell'Associazione Incontro
Alleluia! Gesù è risorto! Alleluia!
PASQUA 2016
ANNO XXIII, NR. 1
Editoriale - A cura di fr. Alberto Demeneghi
IN QUESTO NUMERO
.......................................
Editoriale
1
Notizie dalla redazione
2
L'arrivante
3
Corso di erbe
spontanee alimentari a
Pagnano
5
Agenda
7
PROSSIMI
APPUNTAMENTI DA
NON PERDERE
.......................................
9 e 16 Aprile,Pagnano:
Continua il corso/laboratorio di
erbe selvatiche alimentari.
1, 8, 15, 22 Aprile,Mira:
Incontri
del percorso «Il
cammino della misericordia».
1 Maggio, Pagnano:
Festa della Cooperativa.
8 Maggio, Bassano:
Festa di Macondo
2 Giugno, Venezia:
Gita del Gruppo Solidale
10-12 giugno, Assisi:
Pellegrinaggio
22-28 Agosto, Caorle:
Vacanze fraterne del
Gruppo Solidale
e Presenza
P
“
unto a capo”. Un modo
semplice e intuitivo per esprimere l'avvenimento di Gesù
Risorto da morte, che è l’avvenimento che ci ha raggiunto e ha
cambiato la nostra vita.
Nella nostra esperienza di comunità e di cooperativa siamo abituati a pensare che non c'è alcuna situazione umana, per quanto
disastrosa, dalla quale chiunque
possa tirarsi fuori e tornare a vivere il senso e il gusto della vita.
Questo è possibile perché Gesù
Cristo per primo ha attraversato
la morte ed è tornato a vivere.
Con la sua morte Gesù ha messo
M.I. Rupnik: Cristo risorto
punto a una storia, ed è andato a Chiesa del beato Claudio - Chiampo (VI)
capo aprendo un'altra storia. Gesù
ha riaperto la partita della vita per comprende tutti i “mal-essere”
ogni uomo perché l’uomo è stato fisici, psichici, morali. E non ci
creato per la vita. La morte è così sono solo i farmaci e la moltitudine
innaturale che non sarà mai ac- di terapie che il genio umano ha
cettata come esito e significato elaborato, c’è prima di tutto la redella vita. E saremo sempre in ri- lazione che Cristo Gesù Risorto ha
bellione con la morte nostra e di tessuto con ciascuno. La sua requalsiasi essere creato. E combat- lazione apre amplissimi spazi di
teremo fieramente tutti i segni di guarigione e di “ben-essere”.
morte, cioè quei segni che in
qualche modo mettono a rischio la
vita o ci fanno temere per la vita.
Questi segni sono una galassia che
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1
C’è una relazione privilegiata
con cui Cristo ci raggiunge.
Si chiama “Sacramento”. Nel
Sacramento è possibile fare
esperienza di rigenerazione e
di rinnovamento straordinario
della vita che chiedono poi di
essere documentati nel quotidiano con uno stile o un
metodo di vita per cui la relazione col Risorto diventa un
accompagnamento, una compagnia, un’amicizia.
L’esperienza di relazione con
ogni uomo che Gesù Cristo
ha instaurato mediante la sua
risurrezione è visibile a livello più elementare sulla fascia
dei desideri dell’uomo. Gesù
ha restituito all’uomo l’integrità dei suoi desideri, perché sono proprio i desideri la
strada su cui ci viene incontro Dio Padre Creatore,
Gesù Cristo Salvatore e lo
Spirito Santo Santificatore.
Con la Risurrezione di Gesù
i desideri dell’uomo hanno
ritrovato la loro naturale
apertura verso l’infinito. E
l’uomo ha acquistato il
diritto di desiderare l’impossibile, l’infinito. L’uomo
ha riacquistato il diritto
alla libertà, al «ben-essere»,
all’amicizia, all’accoglienza.
L’uomo ha acquistato il
diritto a «ri-nascere», a «risorgere», a «ri-novarsi», a
«ri-abilitarsi», a «ri-prendere» il cammino della vita
M.I. Rupnik: Cristo con i discepoli di Emmaus verso mete più soddisfacenti.
Cappella del seminario di Reggio Emilia
Notizie dalla redazione
A cura di fr. Alberto Demeneghi
T
orna “Punto a Capo” dopo
un lungo silenzio.. L’ultimo numero, della vecchia edizione,
è uscito il 03 febbraio 2011.
Dopo il tentativo di sostituire
“Punto a Capo” con Olibox si
è pensato di tornare a ripercorrere la strada della
tradizione.
Lo stimolo di riprendere in
considerazione “Punto a Capo”
proviene da fra Claudio Pattaro, nuovo acquisto che la
Cooperativa Olivotti ha fatto
dal fronte Frati Cappuccini. A
lui il nostro benvenuto.
Si ritorna alla tradizione senza
trascurare la modernità,
“Punto a Capo” entrerà a far
parte del mondo web per arrivare più rapidamente agli
occhi e al cuore di chi è impegnato nel sociale e non solo.
“Punto a Capo”: un momento
di ascolto sensibile ed empatico per sentire i suoni e
“percepire le forme del mondo
interno” (Carl Rogers) della
persona, di ogni persona coinvolta nel custodire ed educare
la nostra madre terra, la nostra casa.
Punto a capo.
Newsletter informativa della Cooperativa Olivotti e dell'Associazione Incontro e Presenza.
Sede: Via Nazionale 57, 30034 Mira (VE) - tel. 041-420349. Reg. Trib. Venezia 1236 del 10.03.1999
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L'arrivante
A cura di Donato Diamante
Un angolo
per riflettere
L
a porta si apre, entra qualcuno: l’arrivante arriva, non
sappiamo quando, né chi, non
sappiamo da dove né quanto si
fermerà. Non dobbiamo saperlo.
Certo, forse già lo sappiamo, e sicuramente ci
industrieremmo per saperne di più. Dell’altro
che arriva abbiamo già previsti i tratti di
somiglianza con noi e in fondo già ce lo aspettiamo. Ma dobbiamo agire come se non l’aspettassimo, come se in ogni arrivante che arriva
(da fuori, e magari anche da dentro) riuscissimo
a vedere l’arrivante assoluto, e ogni volta ci
facessimo spaesare dal suo arrivo, e ogni volta
entrasse in oscillazione il nostro essere padroni
di casa. Dobbiamo ritardare la chiusura della
normalità, magari solo di un tempo. Il tempo
dell’esperienza della follia dell’altro . (E. Levinas) Nell’incontro con il volto dell’arrivante, “ciò che
si afferma è l'asimmetria (asimmetria fra Me e
l'Altro non è qui espressione di un rapporto di
potere - di un mio potere sull'Altro - ma indica
in senso positivo la mia responsabilità verso l'Altro come assolutamente prioritaria): inizialmente
mi importa poco ciò che Altri rappresenta nei
miei confronti, è affar suo: per me è prima di
tutto colui di cui sono responsabile” (E. Levinas)
Ma chi è questo arrivante, abbandonato nelle
pieghe della marginalità, dell’esclusione, abbandonato lungo il ciglio della strada che da
Gerusalemme scende verso Gerico? Un arrivante
steso ai margini della vita con lacrime e attese
pesanti come sassi, con ferite che aspettano sollievo entro una locanda. Chi è
questo arrivante che ancor oggi
interroga la coscienza del welfare?
E l’Arrivante ha il volto del mio passato, un volto
senza dimora…
3
Il volto dell’arrivante è il volto
del migrante senza patria e con
i ricordi lacerati, un volto senza
dimora e con gli affetti calpestati, un volto che come unico
documento di sopravvivenza ha
la fuga dalla sua terra, un volto
che come unica nuova casa ha
la strada e la sottomissione, un
volto e un cuore violentati che
gridano dolore e vergogna fino
a lacerare il silenzio delle dune.
Il volto dell’arrivante è il volto della solitudine,
della diversità (differenza), è il volto di una storia dove la mente è stanca, è il volto chiamato
spesse volte “residui manicomiali”; senza dimenticare il volto dell’arrivante fiaccato dalla
delusione e incomprensione, un volto i cui occhi sprofondano nel vuoto della dipendenza.
nizzazione, Carocci 2014, 173), è il volto delle
nuove povertà.
I volti degli arrivanti sono quei volti che abbassano lo sguardo quando li incontri in istituzioni
definite (le carceri, i campi nomadi, i quartieri
ghetto, le strutture per la salute mentale) e in
istituzioni indefinite (le strade, le stazioni, le
periferie, i centri commerciali).
Il volto dell’arrivante parla anche del volto del
misero e dell’indigente (non del povero perché
la povertà è scelta evangelica), di colui che si
trova a mendicare un tozzo di pane, una carezza,
un abbraccio e un lavoro. L’arrivante è quel
volto “privo delle risorse necessarie per vivere
che di fatto vengono esclusi dagli standard di
vita e dalle attività tipiche della società in cui
vive” (F. Franzoni e M. Anconelli, La rete dei
servizi alla persona. Dalla normativa all’orga-
Il volto dell’arrivante è il volto del diverso. Diversità che irrompe con le sembianze di migrante, di handicap, di vecchiaia e malattia, di
dipendenza e marginalità.
L’arrivante mi parla di un volto che interpella le
nostre consuetudini, un volto che spinge il consueto verso l’inconsueto.
Orienta-te
L
o sportello orienta-te è una importante opportunità offerta alle
donne immigrate residenti nei comuni dell’ ULSS 13. Lo scopo di
questa iniziativa è duplice:
• creare una rete di servizi (scuola,
servizi sociali, centri per l’impiego) che supportino e ci segnalino
le donne immigrate nel territorio
che desiderano intraprendere
corsi di formazione o che hanno
necessità di trovare lavoro;
• accogliere e indirizzare le donne
straniere in un percorso di orientamento, di ricerca attiva e di formazione, ampliando le proprie
competenze trasversali, così da
aumentare le possibilità di inserimento lavorativo e di integrazione
nel territorio.
Lo sportello è attivo da ottobre 2015
e fino ad ora gli accessi effettuati
sono stati circa sessanta; le donne
inserite in percorsi finanziati sono
state sette, mentre per le altre si è
provveduto ad implementarne le
competenze con corsi di italiano,
oppure ad inserirle in corsi di formazione
presso altri enti. Per agevolare le utenti si è
creato lo sportello itinerante, che si muove tra
i vari comuni della riviera e del miranese, rendendolo in tal modo fruibile da un maggior numero di persone.
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Corso di erbe spontanee
alimentari a Pagnano
Dalle nostre
case
I
l 6 febbraio 2016 Nella Comunità di
Pagnano d’Asolo è iniziato il corso del
“Progetto erbe selvatiche”. Si tratta di tre
giornate di studio su una serie di erbe
spontanee alimentari. A conclusione ci sarà
una lezione della nutrizionista D.ssa Michela
Trevisan che illustrerà questo tema: «le erbe
spontanee alimentari, un punto tra passato
e futuro».
Sonchus oleraceus
foto: Sten in commons.wikimedia.org
Ne riproponiamo la presentazione:
LAUDATO SII MI SIGNORE PER SORA
NOSTRA MADRE TERRA,
LA QUALE NE SUSTENTA E GOVERNA
ET PRODUCE DIVERSI FRUCTI
CON COLORITI FIORI ET ERBA
Il progetto è stato preparato da un gruppo
di lavoro composto da p. Alberto Demeneghi,
Luca Berdusco, Dario Zanuttigh, Lino Baggio,
Raffaele Dalla Corte e Fabiano Coppo.
S. Francesco scrive questo bellissimo Cantico
delle creature all'età di circa 40 anni (muore
a 46 anni). In questo testo descrive il punto
di arrivo di una “esperienza piena”: piena di
bellezza, di bontà, di benessere, di pace con
sé e con tutte le creature. Il punto di partenza
di questa sua esperienza è stato l'incontro
con il lebbroso circa vent'anni prima.
Il corso iniziato è una parte del «progetto
erbe selvatiche», che si propone di proseguire
per raggiungere mete più consistenti.
In quell'incontro s. Francesco fa una
esperienza di un cambio di gusto:
«quello che mi pareva amaro mi fu
convertito in dolcezza di anima e di
corpo». Di lì in poi approfondirà il
gusto buono della vita che lo vorrà
verificare in ogni incontro.
Noi siamo all'inizio di una esperienza
di cambio di gusto. Il punto di forza
del «progetto erbe selvatiche» è
acquisire gusti nuovi che diano
significato nuovo alla vita.
Centocchio comune (Stellaria media)
foto: Rasbak in commons.wikimedia.org
5
Sinteticamente il percorso è ritmato da
queste azioni: guardare – raccogliere –
gustare – nutrirsi. Nutrire il corpo perché sia
nutrita l'anima, la vita, i rapporti.
Vedere qualcosa di buono e di utile per la
propria vita, là dove prima si vedevano solo
erbacce, insegna che per vedere ciò che ci
circonda bisogna saper guardare con gusto
e discernere l'utilità di ciò che si è visto.
Apprendere «gusti nuovi e più soddisfacenti»
è un percorso educativo. E il «progetto erbe
selvatiche alimentari» ha prima di tutto un
significato educativo, perchè rientra nel
percorso della comuntà terapeutica ed è
funzionale ad essa. Ogni esperienza educativa
si realizza vivendo delle relazioni vitali e
significative. Questo noi viviamo in comunità.
Allium ursinum
foto: Enrico Blasutto in commons.wikimedia.org
Il passo del Cantico delle creature mette in
risalto quelle relazioni per cui il progetto
«erbe selvatiche» diventa un percorso
educativo.
Queste relazioni sono definite con
i termini di «sorella» e «madre».
La terra che produce diversi
frutti con coloriti fiori ed erba
(per noi ora erbe selvatiche
alimentari) ha una funzione vitale
di sostenerci e di governarci cioè
di guidare a maturazione la
nostra esistenza.
Nel
contesto
della
nostra
esperienza comunitaria il progetto «erbe selvatiche alimentari»
ha bisogno di diventare consuetudine comunitaria, di diventare
l'apprendimento di uno stile di
vita. Per questo il primo obiettivo
che ci siamo posti recita così:
creare un gruppo di lavoro ( con
soggetti interni ed esterni alla
comunità) che garantisca la
continuità del percorso formativo
ipotizzato, impegnandosi a collaborare per rendere la Comunità
di Pagnano un punto di riferimento per il territorio su questi
temi.
Questa è la pietra di fondazione
dove poggia lo sviluppo del progetto.
6
Il tempo della misericordia
Dalla nostra
agenda
P
apa Francesco lancia un
accorato appello nella bolla
di indizione dell'anno giubilare della Misericordia:
«In questo Anno Santo
potremo fare l’esperienza di
aprire il cuore a quanti
vivono nelle più disparate
periferie esistenziali, che
spesso il mondo moderno
crea in maniera drammatica.
Quante situazioni di precarietà e sofferenza sono
presenti nel mondo di oggi!
Quante ferite sono impresse
nella carne di tanti che non
hanno più voce perché il loro
grido si è affievolito e spento
a causa dell’indifferenza dei
popoli ricchi. In questo Giubileo ancora di più la Chiesa
sarà chiamata a curare queste ferite, a lenirle con l’olio della consolazione, fasciarle con la misericordia e
curarle con la solidarietà e l’attenzione
dovuta.
calore della nostra presenza, dell’amicizia e
della fraternità. Che il loro grido diventi il
nostro e insieme possiamo spezzare la
barriera di indifferenza che spesso regna
sovrana per nascondere l’ipocrisia e
l’egoismo» (Misericordiae Vultus 15).
Non cadiamo nell’indifferenza che umilia,
nell’abitudinarietà che anestetizza l’animo e
impedisce di scoprire la novità, nel cinismo
che distrugge. Apriamo i nostri occhi per
guardare le miserie del mondo, le ferite di
tanti fratelli e sorelle privati della dignità, e
sentiamoci provocati ad ascoltare il loro
grido di aiuto. Le nostre mani stringano le
loro mani, e tiriamoli a noi perché sentano il
Abbiamo voluto raccogliere l'invito del pontefice e proporre un ciclo di quattro incontri
sull'accoglienza dello straniero, per alimentare la riflessione e il dialogo. Gli incontri si terranno i primi quattro venerdì di
aprile, alle ore 20.30 in Casa Rossa a Mira.
Temi e relatori sono indicati nella locandina.
7
1° Maggio: Festa in comunità a Pagnano
Questa festa nasce dal bisogno di fare una memoria annuale di Nani
Erminio. Nell'anniversario della sua morte è forte l'urgenza che la sua
memoria rimanga nella nostra coscienza sia come tributo di
riconoscenza sia per valorizzare la grandezza del suo cuore che ha
lasciato in donazione alla Coop. Olivotti la sua casa con il podere
circostante.
Celebriamo la festa assieme ai nostri amici del Centro Sollievo “Filo d'
oro” del Maglio di Pagnano, dove gli ospiti della comunità di Pagnano
svolgono servizio di volontariato. Il programma è il seguente:
9.45 S. Messa nella chiesa parrocchiale di Pagnano, con ospiti e volontari del “Filo d'oro”.
11.00 In Comunità: Assemblea dei soci, volontari e amici della Comunità.
12.30 Pranzo con gli ospiti e i volontari del “Filo d'oro”.
15.00 Congedo.
10-12 giugno: pellegrinaggio ad Assisi
Proponiamo per i giorni 10-11-12
giugno un pellegrinaggio ad Assisi,
dove ci lasceremo guidare dalle parole e dalla vita di Francesco, per vivere un'esperienza di condivisione e
misericordia fraterna.
Saremo alloggiati presso la casa
“AINKARIM”, gestita dalle suore
Francescane Missionarie di Maria,
situata dietro la Basilica di S. Maria
degli Angeli sulla strada per Assisi.
Questa Casa ha una capienza massima di 24 posti letto (4 stanze da tre
letti, 5 stanze da due letti e 2 stanze
da un letto). Ognuno dovrà portarsi
lenzuola asciugamani, ecc. La casa è
dotata di cucina attrezzata. Noi dobbiamo portarci il necessario per i
pasti e cucinare, e quanto occorrerà
per le pulizie al termine del soggiorno.
Per il viaggio pensiamo di usufruire
di due pulmini da 9 posti in
dotazione alla cooperativa ed eventualmente un'auto.
Il costo complessivo del pellegrinaggio ipotizziamo di coprirlo con la
partecipazione di 60 euro per ogni
partecipante. Per informazioni e/o
iscrizioni rivolgersi a p. Alberto
([email protected]) oppure a fr.
Claudio ([email protected]).
8
Prossimi appuntamenti del Gruppo Solidale
Dopo l'esperienza residenziale di tre giorni a Mezzano (TN),
continuano gli appuntamenti del Gruppo:
Domenica 8 Maggio:
Festa nazionale di Macondo
La festa si terrà a Bassano del Grappa, a partire dalle
ore 09.30. Il tema di quest'anno è: «Anche se i muri
sono alti, il cielo è più alto». Il programma dettagliato
è consultabile presso il sito www.macondo.it.
Giovedì 2 Giugno: gita a Venezia
Una giornata di fraternità tra le calli veneziane e l'isola della
Giudecca, dove saremo ospitati dai Frati Cappuccini.
Il dettagliato programma verrà comunicato nelle prossime
settimane.
Non dimenticate il 5x1000!
Anche quest’anno puoi contribuire a sostenere le attività della Cooperativa Giuseppe
Olivotti s.c.s. , che si occupa di cura e ac-
compagnamento di persone in disagio sociale, promozione del benessere famigliare,
scolastico e di comunità.
Le nostre attività in ambito
SOCIO-SANITARIO:
PERCORSI
TERAPEUTICO -RIABILITATIVI
ED EDUCATIVI RIVOLTI A:
•Giovani abusatori di sostanze
psicotrope.
PROGETTI
DI
PREVENZIONE
TOSSICODIPENDENZE
PER
ALLE
GIOVANI
E
ADULTI IN:
•Disagio Sociale
•Disagio minorile
•Sostegno alla genitorialità
Le nostre attività in ambito dei
SERVIZI AL LAVORO:
•Attivazione di tirocini presso
Aziende Private
•Accompagnamento per soggetti
svantaggiati e inoccupati
•Formazione personalizzata.
Codice Fiscale: 01514790276
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