RIVOLUZIONE FRANCESE: dal 1789 al Terrore
Transcript
RIVOLUZIONE FRANCESE: dal 1789 al Terrore
Copyright © by Tommaso Ciccarone RIVOLUZIONE FRANCESE Dalla “Rivoluzione Borghese”(1789) alla “Rivoluzione Popolare”(1792-’93) GIUGNO 1791: Di fronte al nuovo assetto amministrativo della Monarchia parlamentare (la monarchia cessa di essere assoluta e riflettente la società di Ancien Regime), il re Luigi XVI fugge da Parigi verso la frontiera del Reno, volendosi unire al Partito dei Nobili emigrati per muovere la “controrivoluzione”. Il re è fermato e ricondotto forzatamente a Parigi, dove si assiste al “funerale della Monarchia”. E’ a questo punto che la Rivoluzione prende la piega inaspettata, in quanto per la prima volta la Francia conosce un vuoto di potere monarchico. Il regime del nuovo assetto amministrativo della ASSEMBLEA NAZIONALE LEGISLATIVA si era rivelato sempre censitario, per cui il “Popolo” francese si distingueva in cittadini “attivi” e cittadini “passivi”: i diritti politici erano prerogativa dei grandi esponenti del “terzo Stato”! A questa generale considerazione, per capire il passaggio dalla rivoluzione “borghese” alla rivoluzione “popolare”, si devono aggiungere le seguenti annotazioni: 1. Il Re aveva perso la sua credibilità simbolica e mitica; 2. Il Clero, sottomesso alla nuova COSTITUZIONE CIVILE, ovviamente appoggiò il Partito del “Complotto Aristocratico” guidato dalla regina Mariantonietta d’Asburgo, moglie di Luigi XVI. Il “Pomo della Discordia” era costituito dunque dal destino del Re: in base a ciò si registra la crisi interna alla ASSEMBLEA NAZIONALE e alle forze politiche. Fondamentalmente la situazione delle correnti di opinione politica e rivoluzionaria erano distinte, nel Parlamento, in a) REPUBBLICANI GIACOBINI (fra cui spiccavano le posizioni dei “Girondini” e “Montagnardi”), a sinistra del Parlamento; b) MODERATI pro-monarchia (fra cui c’erano i “Cordiglieri”, “Foglianti” e Ex-Aristocratici che si erano convertiti al Terzo Stato come il generale della Guardia Nazionale LA FAYETTE) 1 Copyright © by Tommaso Ciccarone L’eventuale soluzione della crisi, in un senso o nell’altro, era costituita dalla Guerra imminente contro AUSTRIA e PRUSSIA, sostenitrici della Ancièn Regime monarchico. In realtà la Guerra è preceduta da tensioni repubblicane alimentate dal malcontento dei cittadini “passivi”, il Popolo esasperato dal carovita crescente: gli animi si surriscaldano tanto che culminano nella rivolta parigina al Campo di Marte, dove si esprime energicamente l’atteggiamento anti-monarchico, da un lato, e la repressione da parte della Guardia nazionale, dall’altro. NB.: per questo motivo l’ASSEMBLEA NAZIONALE si sciolse (OTTOBRE 1791): vennero indette nuove elezioni per costituire un nuovo Parlamento che fronteggiasse la crisi. Dunque solo la guerra si pensava che potesse far chiarezza: questo è il motivo per cui fu voluta non solo dal re (ovviamente), ma dallo schieramento dei MODERATI, nonché dallo stesso orientamento giacobino dei GIRONDINI (guidati da BRISSOT). Solo i “Montagnardi” di Robespierre erano contrari alla guerra in quanto pensavano che dopo o sarebbe tornato il sistema monarchico oppure avrebbe imperato un sistema anarchico di dittatura militare. APRILE 1792: Guerra tra FRANCIA e AUSTRIA/PRUSSIA La Guerra era alle porte perché ufficialmente le monarchie europee lanciarono l’Ultimatum meglio noto come “Dichiarazione di PILLNITZ”: in realtà fu la Francia che colse l’occasione per dichiarare guerra all’Austria. L’andamento iniziale della Guerra era all’insegna di difficoltà soprattutto interne dovute principalmente a: a) Impreparazione militare (l’esercito era sgretolato, i soldati professionisti erano sempre meno perché i più erano fedeli al re) b) Il Re aveva opposto il suo VETO alla richiesta di rafforzamento delle difese e alla deportazione dei preti “dissidenti” c) Per queste difficoltà alimentate dall’atteggiamento del re esplode la tensione popolare dei “SANCULOTTI”, che rappresentarono l’energia più violenta della rivoluzione antimonarchica. Per questo l’andamento della rivoluzione è sempre più popolare. Sulla scia di questa impennata di violenza e reazione alle difficoltà della guerra, intervengono gli eserciti federati venuti in soccorso di Parigi, fra cui spiccano i reparti dei MARSIGLIESI, che ottengono vittorie contro i reparti di PRUSSIA. Il popolo dei SANCULOTTI sono ulteriormente aizzati alla violenza da un proclama intimidatorio del conte prussiano di BRUNSVICK che minacciò di radere al suolo Parigi: per tutta risposta i sanculotti manifestano contro il Re invadendo la sua reggia parigina mettendo in fuga la Guardia Nazionale NB.: E’ in coincidenza con questo ennesimo scossone alla tradizione monarchica che si arriva alla SOSPENSIONE DEL RE: 47 Province su 48 votano per la Sospensione e per nuove elezioni a suffragio universale. A livello istituzionale bisognava rivedere la COSTITUZIONE (Monarchica) del ’91 e ridisegnarne i principii in senso repubblicano 2 Copyright © by Tommaso Ciccarone intanto si insediò un governo provvisorio chiamato CONVENZIONE NAZIONALE ed esercitato attualmente da un Consiglio Provvisorio dei Ministri. SETTEMBRE 1792: Sale sempre più alla ribalta l’irrazionalismo radicale dei Sanculotti che continuano a rendersi protagonisti di massacri di nobili alle prigioni di Parigi e di “sospetti” della Contro-rivoluzione aristocratica. Ora gli schieramenti politici in campo, di fronte alla questione del destino del re, dovevano necessariamente tener conto di questo pericoloso protagonista (soprattutto i GIRONDINI che non avevano una visione popolare del futuro assetto politico). Le conseguenze più forti della vittoria contro i Prussiani e Austriaci nonché dell’isolamento del re furono: LAICIZZAZIONE DELLO STATO CIVILE ABOLIZIONE DELLA MONARCHIA Dal settembre ’92 si parla di I° ANNO DELLA REPUBBLICA (il calendario viene rivisto in funzione di questi eventi cruciali, come l’inizio di un’Era Nuova). Votazioni con SUFFRAGIO UNIVERSALE (in realtà solo a parole, perché voto solo 1/10 dei 7 milioni di francesi): la Nuova ASSEMBLEA COSTITUENTE era dunque formata dai rappresentanti della Borghesia MedioAlta. Ora i 2 principali problemi sul tappeto, all’ordine del giorno erano: 1) Il Destino del Re (non era un problema nuovo) 2) Quale orientamento prendere nei confronti dei Sanculotti? Si ripropongono, all’interno della ASSEMBLEA le due contrapposizioni immediatamente precedenti alla Guerra contro gli AUSTRO/PRUSSIANI: GIACOBINI “MONTAGNARDI” (che sedevano in Alto a Sinistra nel Parlamento) GIACOBINI “GIRONDINI” (che sedevano a Destra nel parlamento e avevano ottenuto la Maggioranza di governo) In Posizione Centrale sedevano appartenenti ad uno schieramento non ben definito ma tendenzialmente moderato, che veniva dispregiativamente chiamato “PALUDE” o comunque “PIANURA” (perché sedevano nelle posizioni più basse nella struttura dell’Assemblea parlamentare). 21 gennaio 1793: CONDANNA A MORTE DI LUIGI XVI: In un clima di contrasti tra Girondini e Montagnardi si arriva a decretare la morte del Re. Questo evento apre una nuova fase di capovolgimento della situazione sia interno sia internazionale. 3 Copyright © by Tommaso Ciccarone ORIGINE E CRISI IRREVERSIBILE DEL POTERE GIRONDINO: ASCESA DEI MONTAGNARDI Settembre 1792: All’indomani della vittoria dei marsigliesi contro gli eserciti di AUSTRIA e PRUSSIA la neonata CONVENZIONE NAZIONALE proclama ufficialmente la REPUBBLICA e il calendario riparte dal I° Anno della Repubblica. Le elezioni avevano dato alla Repubblica francese una maggioranza GIRONDINA di governo i cui immediati provvedimenti politicoamministrativi furono: SOSPENSIONE della MONARCHIA (ufficialmente e definitivamente) LAICIZZAZIONE dello STATO (campagna antiecclesiastica contro il clero “dissidente”) Inizio del PROCESSO al RE (in realtà i Girondini non volevano la sua morte, ma erano pressati dai montagnardi che adottavano la linea della fermezza radicale) 21 Gennaio 1793: LUIGI XVI è ghigliottinato: come si è già detto questo evento apriva nuovi orizzonti di tensioni interne ma, soprattutto, internazionali di cui il Governo Grondino doveva assumersi il peso gravissimo. Ecco, in breve, i fattori di CRISI nella quale furono risucchiati i GIRONDINI: Pressione della CONTRORIVOLUZIONE INTERNAZIONALE. È in questi termini che bisogna interpretare la nascita del fenomeno delle Coalizioni, la Prima delle quali fu organizzata dall’INGHILTERRA del Primo Ministro William PITT e che comprendeva AUSTRIA – PRUSSIA - RUSSIA - REGNO di SARDEGNA - REGNO di NAPOLI – STATO della CHIESA e, naturalmente, INGHILTERRA e OLANDA. la I^ Coalizione diede filo da torcere ai francesi guidati dal gen. DUMOURIEZ che tentò di approfittare della confusione e marciare verso PARIGI, per stabilire nuovamente la Monarchia: senza l’appoggio dei suoi soldati passò al nemico DISOMOGENEITA’ nelle file girondine: vedi i tradimenti di LA FAYETTE e di DUMOURIEZ “QUESTIONE della VANDEA” (zona calda a Ovest della Francia in cui i contadini resistevano violentemente alla Repubblica ed erano appoggiati dagli ARISTOCRATICI e REALISTI) POLITICA “IMPOPOLARE” dei Girondini: questi non si aprivano politicamente verso i Sanculotti o, comunque, la popolazione determinando una politica tradizionale e antidemocratica. Gli effetti economici della Guerra contro la I^ Coalizione erano gravi: CAROVITA (Il governo non aveva accolto la richiesta del Popolo di fissare dei Prezzi massimi sui prodotti – il cosiddetto maximum -, per frenarne l’aumento incontrollato), INFLAZIONE, DISOCCUPAZIONE. Questo determina un’ennesima esplosione di rivolte sanculotte (a tal proposito si parla, per Parigi, della frangia sanculotta degli “ARRABBIATI”. 4 Copyright © by Tommaso Ciccarone La situazione precedente evidenzia che la Repubblica Francese a base girondina si avviava alla GUERRA CIVILE con l’opposizione dei Montagnardi (forti dell’appoggio della “Palude” e soprattutto grazie alla politica demagogica o ipocrita verso i sanculotti). Vengono formati, in questo clima di anarchia, da parte dei Montagnardi: 1. Comitati di Vigilanza 2. Tribunale Eccezionale contro i “sospetti” (cioè, ormai, potenzialmente tutti) 3. NB. – COMITATO di SALUTE PUBBLICA (9 membri) che doveva controllare i lavori della Convenzione 4. Viene stabilito il MAXIMUM dei prezzi (per venire incontro alle masse popolari) 5. con un Colpo di Stato improvviso, a PARIGI, i Montagnardi disperdono le truppe girondine (che si erano affermate con difficoltà nelle altre Province) e si insediano al Governo, giungendo persino a dare alla Repubblica, il 2 Giugno 1793, al suo II° ANNO, la nuova COSTITUZIONE (meglio nota come Costituzione del ’93, per distinguerla da quella monarchica del ’91) che, formalmente, era democratica, ma praticamente nasceva in un orientamento TERRORISTICO come l’atteggiamento del futuro leader giacobino, il montagnardo ROBESPIERRE. Dalla Dittatura di Robespierre alla Repubblica. fase “TERMIDORIANA” della Quella di ROBESPIERRE fu una vera e propria dittatura para-militare fatta “in nome e in difesa del popolo” (questa fu la linea “demagogica” del suo governo). Robespierre, lungo i binari della repressione degli avversari (persino all’interno del suo stesso partito, i cosiddetti” indulgenti”) conferì all’ideologia rivoluzionaria una veste fortemente simbolica e mistica: Culto dell’“Essere Supremo” (che doveva essere il culto dello Stato e del rispetto della morale rivoluzionaria e laica) SCRISTIANIZZAZIONE dell’apparato istituzionale (concessione che fu fatta alle richieste dei sanculotti e alla cui piena attuazione Robespierre si dimostrò scettico, in quanto timoroso della reazione del Papa) Esaltazione dell’ideale agreste - terriero che riflettesse la base del potere della borghesia terriera (e questo era evidente anche nella nuova denominazione dei mesi nel calendario rivoluzionario) La politica di terrore indiscriminato del Comitato di Salute Pubblica rafforzò le opposizioni dell’interno, soprattutto di fronte allo stabilizzarsi momentaneo della situazione internazionale: la I^ Coalizione conobbe un momento di crisi legato alla “Questione Polacca”, ovvero sulla spartizione delle mire sulla Polonia da parte di Russia, Austria e Prussia. 27 Luglio 1794 (“TERMIDORO”, per il calendario rivoluzionario): 5 Copyright © by Tommaso Ciccarone Robespierre fu deposto e decapitato dal Colpo di Stato da parte di questi membri della Convenzione più legati al recente passato moderato “GIRONDINO”, nonché ai contemporanei orientamenti degli “indulgenti”: è superfluo approfondire che in questa ennesima situazione di Guerra Civile, deposto il potere giacobino, salgono alla ribalta gli esponenti anche dell’Ancien Regime, gli Aristocratici “realisti” e, ovviamente, gli ecclesiastici, tutti favorevoli ad un ritorno della Monarchia) All’indomani del Colpo di Stato seguono rappresaglie anti-giacobine e antipopolari: si parla in tal senso di “caccia al Sanculotto” e di “terrore Bianco”, così chiamato per la presenza della bandiera borbonica della Monarchia da parte di quella fazione “realista” nota col nome di “GIOVENTU’ D’ORO” e che il nuovo potere repubblicano non esitava ad utilizzare contro i giacobini. La bandiera, per la cronaca, era bianca con al centro un giglio rosso. 1795: anno della Costituzione (la 3^ dopo quella del ’91 e quella del ’93, voluta da Robespierre e mai attuata). Questa costituzione è importante perché, mostrando di ispirarsi a quella del ’91, mostrava anche di ritornare agli ideali moderati e antipopolari del governo dei Girondini; in oltre essa esibiva una più accentuata importanza del principio della Proprietà privata e della Libera iniziativa nella sfera economica della società). Per questo la nuova Dichiarazione dei diritti dell’Uomo e del Cittadino viene ripresa ma trasformata in un senso più elitario e censitario! (l’Art. 8, infatti, si fonda sul concetto che il benessere sociale derivi dal diritto di Proprietà privata, cioè sulla ricchezza individuale) Per quanto riguarda il nuovo assetto istituzionale, il nuovo quadro della repubblica riflette bene questo Stato antidemocratico. La nuova Repubblica riflette l’aderenza al modello liberale di governo (quello inglese, per intenderci, teorizzato dal filosofo John LOCKE), fondato sulla distribuzione dei tre poteri e sulla formazione di un parlamento bicamerale, sovrastato dalla vera novità: l’organo del potere esecutivo costituito dal DIRETTORIO (5 membri) Direttorio 5 membri Consiglio degli Anziani Consiglio dei 500 ( 250 membri ) NB.: Un Provvedimento del 1796 sulla composizione delle due Camere, sottrae omogeneità di potere al DIRETTORIO, che quindi attualmente dipende dagli orientamenti delle varie maggioranza di governo. Per questa sua indefinitezza 6 Copyright © by Tommaso Ciccarone si usa parlare del “Pendolarismo” del Direttorio (il provvedimento in questione stabiliva che i 2/3 dei componenti delle Camere avessero il diritto alla riconferma). Questo spiega, inoltre, i disordini che si verificarono allorché le nuove elezioni videro salire alla ribalta della scena politica proprio gli esponenti filomonarchici che avevano approfittato della caduta improvvisa di Robespierre e dello Stato rivoluzionario giacobino. Questi esponenti riuscirono a imporre al Direttorio di fissare le garanzie per la stabilità dello Stato contro i giacobini, soprattutto. Queste garanzie si riducevano fondamentalmente a due: 1. la GHIGLIOTTINA 2. Un ESERCITO in difesa del potere esecutivo; un esercito del Direttorio insomma. Cosa significava questo, concretamente? Significava che il “Pendolarismo” del Direttorio, da un lato, e l’arma dell’Esercito dall’altro, esponevano la politica a eventuali capovolgimenti o colpi di Stato di natura militare; esponevano la storia della repubblica francese alla mercé dell’arbitrio o dell’ambizione personale di capi dell’esercito (e un giovane generale, che nel frattempo era impegnato nella contemporanea “campagna Italiana” della Repubblica, si stava mettendo in luce. La “Campagna Italiana” (1796 – ’99) fu, infatti, voluta dal governo TERMIDORIANO principalmente per una sola ragione, anche se dietro la facciata della mitica “esportazione” degli ideali rivoluzionari per liberare i Popoli fratelli dall’oppressione dell’Ancien Regime: questa ragione consiste nel RISANAMENTO della difficilissima crisi economica in cui era caduta la società francese rivoluzionaria. Il risanamento in questione poteva avvenire attraverso l’espansione territoriale e una politica di massiccio prelievo fiscale a danno delle popolazioni conquistate. SCHEMA DEL CALENDARIO REPUBBLICANO: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre 1. Nevoso 2. Piovoso 3. Ventoso 4. Germinale 5. Fiorile 6. Pratile 7. Messidoro 8. Termidoro 9. Fruttidoro 10. Vendemmiaio 11. Brumaio 12. Frimaio 7