RIVOLUZIONE FRANCESE: dal 1789 al Terrore

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RIVOLUZIONE FRANCESE: dal 1789 al Terrore
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RIVOLUZIONE FRANCESE
Dalla “Rivoluzione Borghese”(1789) alla “Rivoluzione Popolare”(1792-’93)
GIUGNO 1791:
Di fronte al nuovo assetto amministrativo della Monarchia parlamentare (la
monarchia cessa di essere assoluta e riflettente la società di Ancien Regime), il
re Luigi XVI fugge da Parigi verso la frontiera del Reno, volendosi unire al
Partito dei Nobili emigrati per muovere la “controrivoluzione”.
Il re è fermato e ricondotto forzatamente a Parigi, dove si assiste al “funerale
della Monarchia”.
E’ a questo punto che la Rivoluzione prende la piega inaspettata, in quanto per
la prima volta la Francia conosce un vuoto di potere monarchico.
Il regime del nuovo assetto amministrativo della ASSEMBLEA NAZIONALE
LEGISLATIVA si era rivelato sempre censitario, per cui il “Popolo” francese si
distingueva in cittadini “attivi” e cittadini “passivi”: i diritti politici erano
prerogativa dei grandi esponenti del “terzo Stato”!
A questa generale considerazione, per capire il passaggio dalla rivoluzione
“borghese” alla rivoluzione “popolare”, si devono aggiungere le seguenti
annotazioni:
1. Il Re aveva perso la sua credibilità simbolica e mitica;
2. Il Clero, sottomesso alla nuova COSTITUZIONE CIVILE, ovviamente
appoggiò il Partito del “Complotto Aristocratico” guidato dalla regina
Mariantonietta d’Asburgo, moglie di Luigi XVI.
Il “Pomo della Discordia” era costituito dunque dal destino del Re: in base a ciò
si registra la crisi interna alla ASSEMBLEA NAZIONALE e alle forze politiche.
Fondamentalmente la situazione delle correnti di opinione politica e
rivoluzionaria erano distinte, nel Parlamento, in
a) REPUBBLICANI GIACOBINI (fra cui spiccavano le posizioni dei
“Girondini” e “Montagnardi”), a sinistra del Parlamento;
b) MODERATI pro-monarchia (fra cui c’erano i “Cordiglieri”, “Foglianti” e
Ex-Aristocratici che si erano convertiti al Terzo Stato come il generale della
Guardia Nazionale LA FAYETTE)
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L’eventuale soluzione della crisi, in un senso o nell’altro, era costituita dalla
Guerra imminente contro AUSTRIA e PRUSSIA, sostenitrici della Ancièn
Regime monarchico.
In realtà la Guerra è preceduta da tensioni repubblicane alimentate dal
malcontento dei cittadini “passivi”, il Popolo esasperato dal carovita crescente:
gli animi si surriscaldano tanto che culminano nella rivolta parigina al Campo
di Marte, dove si esprime energicamente l’atteggiamento anti-monarchico, da
un lato, e la repressione da parte della Guardia nazionale, dall’altro.
NB.: per questo motivo l’ASSEMBLEA NAZIONALE si sciolse (OTTOBRE
1791): vennero indette nuove elezioni per costituire un nuovo Parlamento che
fronteggiasse la crisi.
Dunque solo la guerra si pensava che potesse far chiarezza: questo è il motivo
per cui fu voluta non solo dal re (ovviamente), ma dallo schieramento dei
MODERATI, nonché dallo stesso orientamento giacobino dei GIRONDINI
(guidati da BRISSOT). Solo i “Montagnardi” di Robespierre erano contrari alla
guerra in quanto pensavano che dopo o sarebbe tornato il sistema monarchico
oppure avrebbe imperato un sistema anarchico di dittatura militare.
APRILE 1792: Guerra tra FRANCIA e AUSTRIA/PRUSSIA
La Guerra era alle porte perché ufficialmente le monarchie europee lanciarono
l’Ultimatum meglio noto come “Dichiarazione di PILLNITZ”: in realtà fu la
Francia che colse l’occasione per dichiarare guerra all’Austria.
L’andamento iniziale della Guerra era all’insegna di difficoltà soprattutto
interne dovute principalmente a:
a) Impreparazione militare (l’esercito era sgretolato, i soldati professionisti
erano sempre meno perché i più erano fedeli al re)
b) Il Re aveva opposto il suo VETO alla richiesta di rafforzamento delle difese
e alla deportazione dei preti “dissidenti”
c) Per queste difficoltà alimentate dall’atteggiamento del re esplode la
tensione popolare dei “SANCULOTTI”, che rappresentarono l’energia più
violenta della rivoluzione antimonarchica. Per questo l’andamento della
rivoluzione è sempre più popolare.
Sulla scia di questa impennata di violenza e reazione alle difficoltà della guerra,
intervengono gli eserciti federati venuti in soccorso di Parigi, fra cui spiccano i
reparti dei MARSIGLIESI, che ottengono vittorie contro i reparti di PRUSSIA.
Il popolo dei SANCULOTTI sono ulteriormente aizzati alla violenza da un
proclama intimidatorio del conte prussiano di BRUNSVICK che minacciò di
radere al suolo Parigi: per tutta risposta i sanculotti manifestano contro il Re
invadendo la sua reggia parigina mettendo in fuga la Guardia Nazionale
NB.: E’ in coincidenza con questo ennesimo scossone alla tradizione monarchica
che si arriva alla SOSPENSIONE DEL RE: 47 Province su 48 votano per la
Sospensione e per nuove elezioni a suffragio universale.
A livello istituzionale bisognava rivedere la COSTITUZIONE (Monarchica) del
’91 e ridisegnarne i principii in senso repubblicano
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intanto si insediò un governo provvisorio chiamato CONVENZIONE
NAZIONALE ed esercitato attualmente da un Consiglio Provvisorio dei
Ministri.
SETTEMBRE 1792:
Sale sempre più alla ribalta l’irrazionalismo radicale dei Sanculotti che
continuano a rendersi protagonisti di massacri di nobili alle prigioni di Parigi e
di “sospetti” della Contro-rivoluzione aristocratica.
Ora gli schieramenti politici in campo, di fronte alla questione del destino del
re, dovevano necessariamente tener conto di questo pericoloso protagonista
(soprattutto i GIRONDINI che non avevano una visione popolare del futuro
assetto politico).
Le conseguenze più forti della vittoria contro i Prussiani e Austriaci nonché
dell’isolamento del re furono:

LAICIZZAZIONE DELLO STATO CIVILE

ABOLIZIONE DELLA MONARCHIA

Dal settembre ’92 si parla di I° ANNO DELLA REPUBBLICA (il calendario
viene rivisto in funzione di questi eventi cruciali, come l’inizio di un’Era
Nuova).

Votazioni con SUFFRAGIO UNIVERSALE (in realtà solo a parole, perché
voto solo 1/10 dei 7 milioni di francesi): la Nuova ASSEMBLEA
COSTITUENTE era dunque formata dai rappresentanti della Borghesia MedioAlta.
Ora i 2 principali problemi sul tappeto, all’ordine del giorno erano:
1) Il Destino del Re (non era un problema nuovo)
2) Quale orientamento prendere nei confronti dei Sanculotti?
Si ripropongono, all’interno della ASSEMBLEA le due contrapposizioni
immediatamente precedenti alla Guerra contro gli AUSTRO/PRUSSIANI:
GIACOBINI “MONTAGNARDI” (che sedevano in Alto a Sinistra nel
Parlamento)
GIACOBINI “GIRONDINI” (che sedevano a Destra nel parlamento e avevano
ottenuto la Maggioranza di governo)
In Posizione Centrale sedevano appartenenti ad uno schieramento non ben
definito ma tendenzialmente moderato, che veniva dispregiativamente
chiamato “PALUDE” o comunque “PIANURA” (perché sedevano nelle
posizioni più basse nella struttura dell’Assemblea parlamentare).
21 gennaio 1793: CONDANNA A MORTE DI LUIGI XVI:
In un clima di contrasti tra Girondini e Montagnardi si arriva a decretare la
morte del Re. Questo evento apre una nuova fase di capovolgimento della
situazione sia interno sia internazionale.
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ORIGINE E CRISI IRREVERSIBILE DEL POTERE GIRONDINO:
ASCESA DEI MONTAGNARDI
Settembre 1792:
All’indomani della vittoria dei marsigliesi contro gli eserciti di AUSTRIA e
PRUSSIA la neonata CONVENZIONE NAZIONALE proclama ufficialmente la
REPUBBLICA e il calendario riparte dal I° Anno della Repubblica.
Le elezioni avevano dato alla Repubblica francese una maggioranza
GIRONDINA di governo i cui immediati provvedimenti politicoamministrativi furono:

SOSPENSIONE della MONARCHIA (ufficialmente e definitivamente)

LAICIZZAZIONE dello STATO (campagna antiecclesiastica contro il clero
“dissidente”)

Inizio del PROCESSO al RE (in realtà i Girondini non volevano la sua
morte, ma erano pressati dai montagnardi che adottavano la linea della
fermezza radicale)
21 Gennaio 1793:
LUIGI XVI è ghigliottinato: come si è già detto questo evento apriva nuovi
orizzonti di tensioni interne ma, soprattutto, internazionali di cui il Governo
Grondino doveva assumersi il peso gravissimo.
Ecco, in breve, i fattori di CRISI nella quale furono risucchiati i GIRONDINI:

Pressione della CONTRORIVOLUZIONE INTERNAZIONALE. È in questi
termini che bisogna interpretare la nascita del fenomeno delle Coalizioni, la
Prima delle quali fu organizzata dall’INGHILTERRA del Primo Ministro
William PITT e che comprendeva AUSTRIA – PRUSSIA - RUSSIA - REGNO di
SARDEGNA - REGNO di NAPOLI – STATO della CHIESA e, naturalmente,
INGHILTERRA e OLANDA. la I^ Coalizione diede filo da torcere ai francesi
guidati dal gen. DUMOURIEZ che tentò di approfittare della confusione e
marciare verso PARIGI, per stabilire nuovamente la Monarchia: senza
l’appoggio dei suoi soldati passò al nemico

DISOMOGENEITA’ nelle file girondine: vedi i tradimenti di LA FAYETTE
e di DUMOURIEZ

“QUESTIONE della VANDEA” (zona calda a Ovest della Francia in cui i
contadini resistevano violentemente alla Repubblica ed erano appoggiati dagli
ARISTOCRATICI e REALISTI)

POLITICA “IMPOPOLARE” dei Girondini: questi non si aprivano
politicamente verso i Sanculotti o, comunque, la popolazione determinando una
politica tradizionale e antidemocratica. Gli effetti economici della Guerra contro
la I^ Coalizione erano gravi: CAROVITA (Il governo non aveva accolto la
richiesta del Popolo di fissare dei Prezzi massimi sui prodotti – il cosiddetto
maximum -, per frenarne l’aumento incontrollato), INFLAZIONE,
DISOCCUPAZIONE. Questo determina un’ennesima esplosione di rivolte
sanculotte (a tal proposito si parla, per Parigi, della frangia sanculotta degli
“ARRABBIATI”.
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La situazione precedente evidenzia che la Repubblica Francese a base
girondina si avviava alla GUERRA CIVILE con l’opposizione dei Montagnardi
(forti dell’appoggio della “Palude” e soprattutto grazie alla politica demagogica
o ipocrita verso i sanculotti). Vengono formati, in questo clima di anarchia, da
parte dei Montagnardi:
1.
Comitati di Vigilanza
2.
Tribunale Eccezionale contro i “sospetti” (cioè, ormai, potenzialmente
tutti)
3.
NB. – COMITATO di SALUTE PUBBLICA (9 membri) che doveva
controllare i lavori della Convenzione
4.
Viene stabilito il MAXIMUM dei prezzi (per venire incontro alle masse
popolari)
5.
con un Colpo di Stato improvviso, a PARIGI, i Montagnardi disperdono le
truppe girondine (che si erano affermate con difficoltà nelle altre Province) e si
insediano al Governo, giungendo persino a dare alla Repubblica, il 2 Giugno
1793, al suo II° ANNO, la nuova COSTITUZIONE (meglio nota come
Costituzione del ’93, per distinguerla da quella monarchica del ’91) che,
formalmente, era democratica, ma praticamente nasceva in un orientamento
TERRORISTICO come l’atteggiamento del futuro leader giacobino, il
montagnardo ROBESPIERRE.

Dalla Dittatura di Robespierre alla
Repubblica.
fase “TERMIDORIANA” della
Quella di ROBESPIERRE fu una vera e propria dittatura para-militare fatta “in
nome e in difesa del popolo” (questa fu la linea “demagogica” del suo governo).
Robespierre, lungo i binari della repressione degli avversari (persino all’interno
del suo stesso partito, i cosiddetti” indulgenti”) conferì all’ideologia
rivoluzionaria una veste fortemente simbolica e mistica:

Culto dell’“Essere Supremo” (che doveva essere il culto dello Stato e del
rispetto della morale rivoluzionaria e laica)

SCRISTIANIZZAZIONE dell’apparato istituzionale (concessione che fu
fatta alle richieste dei sanculotti e alla cui piena attuazione Robespierre si
dimostrò scettico, in quanto timoroso della reazione del Papa)

Esaltazione dell’ideale agreste - terriero che riflettesse la base del potere
della borghesia terriera (e questo era evidente anche nella nuova
denominazione dei mesi nel calendario rivoluzionario)
La politica di terrore indiscriminato del Comitato di Salute Pubblica rafforzò le
opposizioni dell’interno, soprattutto di fronte allo stabilizzarsi momentaneo
della situazione internazionale: la I^ Coalizione conobbe un momento di crisi
legato alla “Questione Polacca”, ovvero sulla spartizione delle mire sulla
Polonia da parte di Russia, Austria e Prussia.
27 Luglio 1794 (“TERMIDORO”, per il calendario rivoluzionario):
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Robespierre fu deposto e decapitato dal Colpo di Stato da parte di questi
membri della Convenzione più legati al recente passato moderato
“GIRONDINO”, nonché ai contemporanei orientamenti degli “indulgenti”: è
superfluo approfondire che in questa ennesima situazione di Guerra Civile,
deposto il potere giacobino, salgono alla ribalta gli esponenti anche dell’Ancien
Regime, gli Aristocratici “realisti” e, ovviamente, gli ecclesiastici, tutti favorevoli
ad un ritorno della Monarchia)
All’indomani del Colpo di Stato seguono rappresaglie anti-giacobine e antipopolari: si parla in tal senso di “caccia al Sanculotto” e di “terrore Bianco”, così
chiamato per la presenza della bandiera borbonica della Monarchia da parte di
quella fazione “realista” nota col nome di “GIOVENTU’ D’ORO” e che il nuovo
potere repubblicano non esitava ad utilizzare contro i giacobini. La bandiera,
per la cronaca, era bianca con al centro un giglio rosso.
1795: anno della Costituzione (la 3^ dopo quella del ’91 e quella del ’93, voluta
da Robespierre e mai attuata).
Questa costituzione è importante perché, mostrando di ispirarsi a quella del ’91,
mostrava anche di ritornare agli ideali moderati e antipopolari del governo dei
Girondini; in oltre essa esibiva una più accentuata importanza del principio
della Proprietà privata e della Libera iniziativa nella sfera economica della
società). Per questo la nuova Dichiarazione dei diritti dell’Uomo e del Cittadino
viene ripresa ma trasformata in un senso più elitario e censitario! (l’Art. 8,
infatti, si fonda sul concetto che il benessere sociale derivi dal diritto di
Proprietà privata, cioè sulla ricchezza individuale)
Per quanto riguarda il nuovo assetto istituzionale, il nuovo quadro della
repubblica riflette bene questo Stato antidemocratico. La nuova Repubblica
riflette l’aderenza al modello liberale di governo (quello inglese, per intenderci,
teorizzato dal filosofo John LOCKE), fondato sulla distribuzione dei tre poteri e
sulla formazione di un parlamento bicamerale, sovrastato dalla vera novità:
l’organo del potere esecutivo costituito dal DIRETTORIO (5 membri)
Direttorio
5 membri
Consiglio degli
Anziani
Consiglio dei
500
( 250 membri )
NB.: Un Provvedimento del 1796 sulla composizione delle due Camere, sottrae
omogeneità di potere al DIRETTORIO, che quindi attualmente dipende dagli
orientamenti delle varie maggioranza di governo. Per questa sua indefinitezza
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si usa parlare del “Pendolarismo” del Direttorio (il provvedimento in questione
stabiliva che i 2/3 dei componenti delle Camere avessero il diritto alla
riconferma).
Questo spiega, inoltre, i disordini che si verificarono allorché le nuove elezioni
videro salire alla ribalta della scena politica proprio gli esponenti filomonarchici
che avevano approfittato della caduta improvvisa di Robespierre e dello Stato
rivoluzionario giacobino.
Questi esponenti riuscirono a imporre al Direttorio di fissare le garanzie per la
stabilità dello Stato contro i giacobini, soprattutto. Queste garanzie si
riducevano fondamentalmente a due:
1. la GHIGLIOTTINA
2. Un ESERCITO in difesa del potere esecutivo; un esercito del Direttorio
insomma.
Cosa significava questo, concretamente?
Significava che il “Pendolarismo” del Direttorio, da un lato, e l’arma
dell’Esercito dall’altro, esponevano la politica a eventuali capovolgimenti o
colpi di Stato di natura militare; esponevano la storia della repubblica francese
alla mercé dell’arbitrio o dell’ambizione personale di capi dell’esercito (e un
giovane generale, che nel frattempo era impegnato nella contemporanea
“campagna Italiana” della Repubblica, si stava mettendo in luce.
La “Campagna Italiana” (1796 – ’99) fu, infatti, voluta dal governo
TERMIDORIANO principalmente per una sola ragione, anche se dietro la
facciata della mitica “esportazione” degli ideali rivoluzionari per liberare i
Popoli fratelli dall’oppressione dell’Ancien Regime: questa ragione consiste nel
RISANAMENTO della difficilissima crisi economica in cui era caduta la società
francese rivoluzionaria. Il risanamento in questione poteva avvenire attraverso
l’espansione territoriale e una politica di massiccio prelievo fiscale a danno delle
popolazioni conquistate.
SCHEMA DEL CALENDARIO REPUBBLICANO:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
Settembre
Ottobre
Novembre
Dicembre
1. Nevoso
2. Piovoso
3. Ventoso
4. Germinale
5. Fiorile
6. Pratile
7. Messidoro
8. Termidoro
9. Fruttidoro
10. Vendemmiaio
11. Brumaio
12. Frimaio
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