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Corriere della Sera Domenica 25 Gennaio 2015
Cultura
 Spettacoli
7 giorni
di tweet
I consigli
di Donatella
Di Cesare,
docente
di Filosofia
teoretica
alla Sapienza
Domenica
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
Sabato
Baruch
Spinoza,
Trattato
teologicopolitico.
Libertà
di pensiero.
Una difesa
esemplare
Paul Celan,
Poesie.
Per
intrattenersi
nelle
sue parole
di cui ciascuna
è una «svolta
del respiro»
Hannah
Arendt, Rahel
Varnhagen.
Testarda
e ribelle, non
capiva che
le sue virtù
incutevano
timore
Primo Levi,
I sommersi
e i salvati.
La violenza
inutile. Perché
viviamo
all’ombra
di Auschwitz
Will Eisner,
Il complotto.
I fumetti
contro
chi cerca
l’occulto nella
complessità
della storia
Ivan
Goncharov,
Oblomov.
Storia di una
sconfitta
o critica acuta
allo sterile
imperativo
del fare?
Ludwig
Wittgenstein,
Pensieri
diversi.
Nel suo
laboratorio,
fra questioni
di vita
e di linguaggio
La clamorosa acquisizione di Parigi
I volti
 San
Francesco,
particolare
dell’Allegoria
della Povertà
(1334 ca.)
del Maestro
delle Vele,
nella Basilica
di Assisi
 Francisco de
Zurbarán
(1598 – 1664):
San Francesco
in meditazione
(1658, olio su
tela, Alte
Pinakothek,
Monaco di
Baviera)
 Mimmo
Paladino
(1948): San
Francesco,
particolare
(1993, olio su
tavola,
Rovereto, Mart)
Il San Francesco ritrovato:
una «Vita» per fugare i misteri
di Paolo Di Stefano
A
ndré Vauchez, specialista di storia della
santità medievale, afferma che, nel suo
campo, si tratta della scoperta
più importante dell’ultimo secolo. E non c’è da dubitarne. Ne
ha dato notizia ieri «Le Monde», in un ampio servizio di Catherine Vincent. Il titolare della
ricerca è il medievista Jacques
Dalarun, autore di numerosi
saggi su San Francesco e su
Santa Chiara, un’autorità nel
campo degli studi francescani.
A lui si deve il ritrovamento di
una vita inedita del Poverello di
Assisi.
La scoperta riapre la «questione francescana» e dunque
ci costringe a fare un passo indietro per ripercorrere in breve
una storia piuttosto accidentata che ci riporta agli antichi dissensi nell’ordine dei Minori, tra
«conventuali» e «spirituali»,
da cui venne fuori una moltiplicazione di biografie del fondatore, tutte «politicamente»
orientate a restituire un’immagine tendenziosa del santo e
dell’Ordine. Nel 1260 (Francesco era morto nel ‘26) il Capitolo generale aveva affidato a San
Bonaventura il compito pacificatore di scrivere una vita ufficiale del santo: la Legenda di
Bonaventura, che si rivelerà
contraddittoria e piena di fantasticherie, sarebbe stata approvata nel 1263 con l’impegno
di distruggere le vite non ufficiali per mettere fine alle controversie.
L’autodafè fu purtroppo accuratamente eseguito gettando
nello sconforto i futuri studiosi
di fonti francescane. Ma nel
va gli ultimi due anni della vita
del santo, cioè dall’episodio
delle stimmate sulla Verna. Il
sospetto era che si trattasse di
un frammento di una vita più
ampia, fino ad allora ignota. Infatti. Nel settembre scorso, lo
studioso riceve una mail di un
frate dal Vermont, Sean Field,
che gli segnala l’imminente
vendita all’asta di un manoscritto nel sito di una prestigiosa galleria di New York, Les
Enlumineurs.
Il codice, detenuto da una
private continental collection,
contiene una Vita di San Francesco che include la Leggenda
umbra. Il prologo si trova online. Nel decifrarlo, Dalarun scopre che l’autore dichiara di aver
scritto la Vita prima: si tratta
dunque niente meno che di
Tommaso da Celano, il quale
precisa che a raccontargli tutto
è stato il famigerato Elia. Tommaso aggiunge inoltre che sic-
Entusiasmo
Gli specialisti: in questo
campo è la scoperta
più importante degli
ultimi cent’anni
Due pagine del manoscritto ritrovato, composto di 122 fogli del formato di 12 per 8,2 centimetri (foto Bibliothèque Nationale de France)
Bio-bibliografia
Assisi, povertà e peregrinazioni
Francesco nasce ad Assisi nel 1181 o nel 1282 da un
ricco mercante. Nel 1202 partecipa alla battaglia di
Collestrada e viene fatto prigioniero. Nel 1205 si
converte e l’anno dopo rinunzia ai beni paterni,
dedicandosi ai lebbrosi. Dopo anni di povertà e
peregrinazioni, nel 1223 compone una nuova Regola
dell’Ordine. Nel 1224 riceve le stimmate alla Verna e il
3 ottobre 1226 muore alla Porziuncola. Nel 1228 è
canonizzato da Gregorio IX. La biografia «classica» si
deve a Paul Sabatier (1898). Tra gli studi più
importanti, San Francesco d’Assisi di Jacques Le Goff
(Laterza) e Vita di un uomo di Chiara Frugoni (Einaudi)
1768 fu rinvenuta una Vita prima di Francesco composta nel
1228, su sollecitazione di Papa
Gregorio IX, dal francescano e
fine scrittore Tommaso da Celano (1220 circa-1265), che aveva conosciuto il fondatore dell’Ordine. L’opera di Tommaso
tendeva però a esaltare la figura del potentissimo frate Elia,
ministro generale dell’Ordine.
La delusione di molti seguaci
impose al successore di Elia,
Crescenzio da Jesi, di affidare
nel 1244 allo stesso Tommaso
una Vita secunda (ritrovata nel
1806) con la collaborazione di
tre frati compagni di Francesco. Ne venne fuori una biografia incerta e inattendibile, sia
nelle lacune che nelle interpolazioni. La decisione di espungere i miracoli avrebbe costretto Tommaso a rimediare, nel
1253, con un Trattato dei miracoli.
Ora, Dalarun ha trovato una
redazione intermedia tra la prima e la seconda Vita. Si tratta
di una ricerca avviata nel 2007,
quando Dalarun pubblicò, attribuendola a Tommaso e datandola tra il 1237 e il 1239, una
Leggenda umbra che racconta-
come alcuni lamentano che la
Vita prima è troppo lunga, gli è
stato chiesto di compendiarla:
ed eccone il risultato, una Vita
intermedia tra la prima e la seconda. A quel punto, Dalarun si
rivolge alla direttrice del dipartimento Manoscritti della Biblioteca Nazionale di Francia,
che afferra al volo l’importanza
della scoperta e per 60 mila euro compera quella che diventerà la vera Vita secunda.
Il volumetto, 120 x 82 mm,
contiene diverse altre opere,
tra cui una serie di sermoni, le
Ammonizioni di San Francesco
e un commento del Padre Nostro. L’origine italiana (probabilmente un convento francescano dell’Italia centrale) di
questa sorta di «biblioteca tascabile» è fuori discussione,
secondo Dalarun, e la sua compilazione si colloca nel decennio 1230. Un’équipe di studiosi
è al lavoro. Nel giro di un paio
d’anni se ne saprà di più.
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L’Expo oltre l’Expo: l’Italia offre al mondo 1.300 eventi
Mostre, musica, libri, feste popolari. Il piano di Franceschini e Sala per il «museo diffuso»
di Paolo Conti
«E
xpo è l’occasione per
diffondere l’offerta
turistica del Paese,
lavorando sull’idea del museo
diffuso che rappresenta la forza dell’Italia. Dobbiamo mostrare il Paese delle cento città,
dei borghi, delle tradizioni,
della storia, dei siti archeologici e della bellezza naturale. Vedremo come questa iniziativa
funzionerà. Sono molto ottimista, in prospettiva quest’idea
potrebbe diventare permanente, anche oltre l’Expo».
Dario Franceschini, ministro
per i Beni e le attività culturali,
presenta così a Palazzo Chigi il
nuovo portale dell’offerta turistico-culturale italiana nel periodo di Expo, quindi maggioot to b re 2 0 1 5 . S i t r a t t a d i
www.verybello.it che contiene
1.300 eventi organizzati in tutta
Il portale
 Il ministro
Franceschini ha
presentato il
portale web
verybello.it
(messo a dura
prova dal gran
numero di
contatti) con il
Commissario
dell’Expo, Sala,
il ministro per
le Politiche
agricole,
Martina, e il
sottosegretario
Borletti Buitoni
la penisola e suddivisi in 12 tipologie: musica e concerti,
opera, jazz, danza, teatro, festival, itinerari turistici, feste tradizionali, libri, mostre, cinema, bambini. Per ora è in italiano, entro i primi giorni di febbraio si leggerà anche in
inglese, russo, cinese, spagnolo, portoghese, tedesco e francese. Accanto a Franceschini ci
sono il Commissario unico dell’Expo, Giuseppe Sala, il ministro per le Politiche agricole,
Maurizio Martina, e il sottosegretario ai Beni culturali, Ilaria
Borletti Buitoni.
Franceschini spiega che
«ciascun contenitore, in costante aggiornamento, fornisce le informazioni principali
dell’evento e la sua geolocalizzazione, permettendo di condividere l’evento sui social
network. L’Expo può essere un
punto di svolta psicologico per
il Paese come lo sono state le
Esposizioni
Tra le mostre annunciate ieri a
Palazzo Chigi ci sono Matisse alle
Scuderie al Quirinale a Roma (4
marzo–21 giugno: in alto a sinistra
Zorah sulla terrazza); Giotto a
Palazzo Reale, Milano (2 settembre–
10 gennaio 2015: qui sopra, tre dei
cinque pannelli del Polittico di Badia,
conservato agli Uffizi); Pompei e
l’Europa, Museo Archeologico di
Napoli (26 maggio–2 novembre: a
fianco, un affresco di Moregine)
Olimpiadi». Giuseppe Sala appare soddisfatto per i primi bilanci: «Abbiamo già venduto 8
milioni di biglietti, di cui 5 all’estero, un milione nella sola
Cina. Questo portale è il vero
tassello mancante, può rappresentare una svolta clamorosa
per l’intero sistema Paese». Sala ha annunciato che alcuni Paesi «si sono offerti di lasciare a
Milano i padiglioni costruiti»
Anche per il ministro Martina l’iniziativa può rappresentare «la chiave per aprire la conoscenza del nostro intero Paese». Ilaria Borletti Buitoni sottolinea che il portale diventerà
«un catalogo straordinario delle offerte di tutta la Penisola».
Infine, Franceschini ha detto di
«auspicare l’apertura della Scala per il 1° maggio, giorno dell’inaugurazione di Expo, trovando il giusto equilibrio tra le
esigenze delle diverse parti».
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