Atrinforma n. 37 - Settembre 2014
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Atrinforma n. 37 - Settembre 2014
Periodico riservato ai soci dell’Atri Onlus ATRINFORMA nr. 37 di Settembre 2014 MESSAGGIO DEL PRESIDENTE (di Simone Vannini) COMUNICATO DEL PRESIDENTE DI RETINA ITALIA ONLUS Pag. 2 (di Assia Andrao, Presidente di Retina Italia Onlus) Pag. 2 (Articolo di Viola Rita, tratto da "quotidiano Sanità.it") Pag. 5 (Articolo di Viola Rita, tratto da "Quotidiano Sanità.it") Pag. 6 (Articolo della Redazione Atri Toscana, tratto da "FFB") Pag. 8 (Articolo della Redazione Atri Toscana, tratto da "GMA Notizie") Pag. 10 (Articolo di S.B. e tratto da "Superando.it") Pag. 13 per il Superamento dell'Handicap") Pag. 14 (Articolo di Francesca Martin, tratto da "Disabili.com") Pag. 16 (Fonte dell'articolo di Demoskopea, tratto da "IAPB.it") Pag. 18 IL NERVO OTTICO "SOFFRE" E LA VISIONE DIVENTA CONFUSA (Articolo tratto da "Il Corriere della Sera") Pag. 3 GLAUCOMA. SCOPERTA NUOVA BASE MOLECOLARE. "GRANDE PASSO IN AVANTI PER CAPIRE LE CAUSE" GLAUCOMA. UN SENSORE NELL'OCCHIO MONITORARNE LA PRESSIONE POTREBBE COM'E' FATTA LA NOSTRA RETINA OCCHI BIONICI PER LA RETINA, SONO UN PASSO PIÙ VICINI ALLA REALTÀ, CON PROTESI BASATE SUL GRAFENE MALATI DI RETINITE PIGMENTOSA UN NUMERO VERDE ANCHE IN ITALIA (Articolo tratto da "Libero") Pag. 11 DEGENERAZIONE MACULARE: LA PREVENZIONE E' TUTTO FONDI SOCIALI: AUMENTERANNO NELLA LEGGE DI STABILITÀ? (Articolo tratto dalla "FISH - Federazione Italiana LE NOVITÀ SULLA SEMPLIFICAZIONE TUTTE AMMINISTRATIVA (Articolo di S.B. e tratto da "Superando.it") Pag. 15 NOMENCLATORE TARIFFARIO: FINALMENTE IN VISTA UN AGGIORNAMENTO? FARMACI, L'ESERCITO DEI SENZA RICETTA AL CINEMA CON MOVIE READING, SOTTOTITOLI E AUDESCRIZIONI IN UN APP (Articolo di Maurizio Molinari, tratto dal "Redattore Sociale.it") Pag. 19 L' "OCCHIO BIONICO" DI NEGRAR FINANZIATO CON DUE MILIONI GRAZIE AI SOLDI DI TELETHON (Articolo tratto da "Corriere di Verona") Pag. 22 (di Ilaria Vacca, tratto da " Osservatorio Malattie Rare") Pag. 23 LA SINDROME DI RETT, CHE COS'E'? 1 MESSAGGIO DEL PRESIDENTE (di Simone Vannini, Presidente dell’Atri Onlus) Cosa è accaduto il 27 Settembre 2014, la giornata della retina! Quel giorno si sono svolti due eventi in uno solo. A Roma il mattino del 27 Settembre, si è tenuto il convegno di Retina Italia con la presenza dei relatori del comitato scientifico della stessa. Nel pomeriggio si è svolta la prima assemblea di Retina Italia dopo la trasformazione in associazione di primo livello. Tralasciando alcune considerazioni sull'interessantissimo convegno, del quale prossimamente sarà disponibile il video, mi soffermerei sull'importanza dell'evento pomeridiano, durante il quale è stato eletto il nuovo consiglio direttivo di Retina Italia Onlus. In questa pagina colgo l'occasione per augurare ai componenti buon lavoro e lo faccio in particolare ai 4 che provengono dal nostro Consiglio Direttivo. I nomi degli eletti sono i seguenti: Assia Andrao, Maddalena Bertante, Simona Caruso, Maria Luisa Gargiulo, Sandra Manescalchi, Carla Mondolfo, Di Matto Pasquale, Di Pierro Donato, Greci Stefano, Roberto Rabbito e Simone Vannini. I Consiglieri eletti provengono un pò da tutta l'Italia, ci sono due lombarde, un pugliese, un veneto, una siciliana, un emiliano, una del Lazio e, soprattutto, 4 toscani. Un'altra considerazione da fare e non di poco conto, è che la componente femminile è la maggioranza. ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ COMUNICATO DEL PRESIDENTE DI RETINA ITALIA ONLUS (di Assia Andrao, Presidente di Retina Italia Onlus) In occasione della giornata mondiale della retina, a Roma e in videoconferenza con Firenze e Camposampiero, il 27 Settembre 2014 si è svolto il Convegno Scientifico: "Le distrofie retiniche: diagnosi clinica, diagnosi genetica e aggiornamento sulle prospettive di attuali e future terapie". Gli interventi preziosi dei relatori: Prof.ssa Francesca Simonelli, Dott.ssa Francesca Torricelli, Dott.ssa Cristiana Marchese, Dott.ssa Laura Cinelli, Dott. Andrea Sodi, Dott. Francesco Parmeggiani, Dott. Enzo Maria Vingolo, Dott. Riccardo Ghidoni, hanno catturato l'attenzione di circa 140 partecipanti che a loro volta sono intervenuti con domande che hanno rivelato consapevolezza, buon livello e qualità di 2 informazione. I relatori hanno ripercorso con molta chiarezza il cammino della diagnostica e della ricerca clinica e genetica degli anni recenti, e le possibilità di terapie future. Hanno invitato i pazienti ad avere fiducia, ma con fermezza hanno evitato di creare false speranze, chiarendo che i primi risultati efficaci di un lavoro lungo e complesso di ricerca si potranno avere solo fra qualche anno. La realizzazione di un registro internazionale dei pazienti accessibile a tutti sembra invece una realtà possibile più vicina, potrà essere complementare a quello nazionale ufficiale dell’Istituto Superiore della Sanità. Il registro internazionale, con garanzia di anonimato ed assoluta riservatezza, conterrà informazioni inserite dal paziente stesso o dal medico di fiducia, in accordo con il paziente. Il registro sarà così sia un bacino di dati e informazioni utili ai ricercatori, sia un eventuale canale di comunicazione per i pazienti. Per tutta la giornata, in una sala attigua è stata allestita una postazione del Servizio Tommaso (Ausilioteca), in collaborazione con ANS, e “EveryWare Technologies”, (applicazione per iPhone e Smartphone) e in molti hanno potuto provare ausili e ricevere informazoni dai tecnici e assistenti presenti. Nel pomeriggio della stessa giornata si è svolta la prima assemblea dell'associazione nazionale Retina Italia Onlus. Assia Andrao ha illustrato ai presenti lo spirito e gli obiettivi per i quali é nata la nuova associazione, l’assemblea attraverso la partecipazione e gli interventi ha manifestato la approvazione e condivisione di questi obiettivi. Si è proceduto quindi alle votazioni, in contemporanea a Roma e nelle due città collegate in diretta, per l’elezione del nuovo consiglio direttivo nazionale composto da 11 membri. A breve, la prima riunione del consiglio direttivo (luogo e data da definire) che eleggerà gli organi sociali, Presidente, Vice Presidente e Tesoriere. ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ IL NERVO OTTICO "SOFFRE" E LA VISIONE DIVENTA CONFUSA (Articolo tratto da “Il Corriere della Sera”) La Neurite Ottica è un'infiammazione del nervo ottico che può avere diverse cause. «La neurite ottica si associa a malattie infettive, a patologie autoimmuni con sofferenze neurologiche (neuromielite ottica) o sistemiche (lupus eritematoso sistemico, connettiviti, ecc.). Spesso è il sintomo d'esordio della sclerosi multipla (SM) e si 3 ripresenta molto spesso nelle fasi di riacutizzazione. Esistono anche forme isolate in cui non si riesce a stabilire un fattore scatenante. In questi casi l'episodio infiammatorio può essere unico (forme isolate vere e proprie) o ripetuto (forme isolate ricorrenti e recidivanti)», spiega Stefania Bianchi Marzoli, responsabile del Servizio di Neuroftalmologia dell'Irccs Istituto Auxologico Italiano di Milano. Quali sono i sintomi tipici? «L'esordio è sempre improvviso. I sintomi caratteristici sono dolore nella parte posteriore dell'occhio, offuscamento della parte centrale della visione e riduzione della percezione dei colo ri. Nelle forme associate a sclerosi multipla, l'infiammazione riguarda in genere un solo occhio, in altre patologie possono essere coinvolti entrambi gli occhi». Come si fa la diagnosi? «Un attento inquadramento neuroftalmologico è fondamentale per orientare la diagnosi e la terapia. Con alcuni esami di base è possibile escludere che i sintomi siano dovuti a neuropatie ottiche di origine diversa o a malattie della retina che si presentano con sintomi simili. Bisogna poi identificare la causa con l'aiuto di risonanza magnetica di encefalo e nervo ottico, esami del sangue mirati e radiografia del torace. In alcuni casi possono essere utili risonanza magnetica del midollo e l'analisi del liquor. Infine è sempre buona regola eseguire alcuni esami elettro-funzionali per stabilire fino a che punto è stato danneggiato il nervo ottico». Quali sono le cure? «Le forme immunomediate vanno trattate tempestivamente con cortisone per via endovenosa per 3-5 giorni. La stessa terapia è utilizzata anche nelle forme correlate a sclerosi multipla, mentre se la neurite ottica è determinata da una malattia infettiva, va prescritta una terapia mirata. Una volta regredita l'infiammazione, è utile avviare una terapia preventiva a lungo termine di nuovi episodi. Nel caso di forme associate alla sclerosi multipla in genere si usano farmaci immuno-modulatori, mentre per le forme immunomediate e quelle isolate ricorrenti e recidivanti si ricorre a immunosoppressori. Nelle forme di neurite ottica associabili a sclerosi multipla la prognosi visiva è buona: dopo un primo episodio oltre il 90% dei pazienti recupera una normale acuità visiva. Le forme immunomediate possono avere una prognosi visiva meno prevedibile che molto dipende dalla risposta a un adeguato e tempestivo trattamento con cortisone». 4 GLAUCOMA. SCOPERTA NUOVA BASE MOLECOLARE. "GRANDE PASSO IN AVANTI PER CAPIRE LE CAUSE" (Articolo di Viola Rita, tratto da “quotidiano Sanità.it”) Uno studio per la prima volta identifica le basi molecolari che costituiscono i vasi di “drenaggio”: si tratta di due sostanze chiave per lo sviluppo di un canale chiamato “Canale di Schlemm”. Lo studio, basato su modello animale, è stato condotto da un gruppo di scienziati della Northwestern Medicine a Chicago insieme ad altri Istituti e i risultati sono stati pubblicati su “The Journal of Clinical Investigation”. La ricerca inoltre individua gli strumenti chimici per riparare il canale oculare e ripristinare il normale drenaggio, indicando la possibilità di studiare un apposito collirio basato su particolari nano-fibre. Il glaucoma è una delle principali cause di cecità le cui basi sono ancora scarsamente comprese; in particolare finora erano sconosciute le basi molecolari legate all’assenza o dal malfunzionamento del canale oculare. In generale, in questa malattia, la pressione si basa su uno scarso drenaggio dei liquidi provenienti dalla camera anteriore dell'occhio, distruggendo le cellule gangliari ed eventualmente il nervo ottico. L’occhio diventa una sorta di “vasca da bagno” in cui il canale di scolo è otturato. Il vaso ostruito o bloccato, chiamato canale di Schlemm, fa parte del sistema linfatico essenziale per il drenaggio oculare. Lo studio odierno su un modello di topolino ha individuato un percorso critico di segnalazione chimica per il sano funzionamento del canale di Schlemm e ha identificato le sostanze necessarie per il suo sviluppo. Questo percorso richiede l’equivalente chimico di una “serratura” ed una “chiave” per aprirlo, riferiscono gli scienziati. La serratura è una sostanza chiamata TIE2 e la chiave è un fattore di crescita chiamata angioproteina. Questi due elementi sono necessari per sbloccare una serie di eventi all’interno della cellula per produrre i canali. I ricercatori hanno osservato che entrambe queste sostanze, essenziali per il canale di Schlemm, sono assenti nel topo, che sviluppa la malattia. “Ora sappiamo che queste due sostanze rappresentano i fattori chiave nello sviluppo del glaucoma, cosa che prima non era nota”, ha affermato Susan Quaggin, Direttore del Feinberg Cardiovascular Research Institute della Northwestern University Feinberg School of Medicine e Capo della 5 Nephrology and hypertension del Feinberg and Northwestern Memorial Hospital. E probabilmente sono coinvolti anche nell’uomo, secondo Quaggin, che spiega che “il modello di topo è molto simile a ciò che vediamo nei pazienti affetti da glaucoma. Ora possiamo capire in che modo la pressione oculare aumentata comportail danno dei neuroni del nervo ottico", ha detto la scienziata. Il risultato odierno rappresenta “un grande passo in avanti nella comprensione della causa di una malattia che sottrae la vista a 60 milioni di persone in tutto il mondo. Il nostro obiettivo ora è di costruire nuovi canali di scolo o vasi per curare il glaucoma”. Quaggin sta collaborando con Amani Fawzi, MD, Professore associato di Oftalmologia, e Xiaorong Liu, Assistant Professor di Oftalmologia, e con lo scienziato Samuel Stupp del Feinberg e del Northwestern per sviluppare un collirio costituito di nanofibre che attivi la ricrescita del vaso ostruito. "Stiamo sviluppando una nanostruttura a base di un peptide molto potente che ha la capacità di interagire con numerosi recettori allo stesso tempo", ha detto Stupp. "In questo modo si amplifica la via di segnalazione richiesta per una terapia efficace. La nanostruttura viene anche progettata in modo tale da avere il tempo di dimezzamento necessario ottimizzare l'efficacia. Immaginate se potessimo far crescere un canale di Schlemm più grande in una persona affetta da glaucoma, al fine di abbassare la pressione oculare", ha detto Quaggin. "Questo è quello che auspichiamo con questo nuovo collirio". ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ GLAUCOMA. UN SENSORE NELL'OCCHIO POTREBBE MONITORARNE LA PRESSIONE (Articolo di Viola Rita, tratto da “Quotidiano Sanità.it”) Un piccolo chip all’interno di una lente artificiale, da inserire in modo permanente durante interventi di cataratta, potrebbe in futuro monitorare durante l’intera giornata le variazioni della pressione oculare, inviando i dati in tempo reale via Wireless. Il dispositivo, in fase prototipale, è stato messo a punto dall’Università di Washington. WASHINGTON. Un sensore a bassa potenza, posto all’interno dell’occhio, potrebbe rilevare le variazioni della pressione oculare, 6 monitorando e gestendo in maniera continuativa il glaucoma. Impiantabile in maniera permanente mediante la chirurgia della cataratta, questo dispositivo potrebbe rilevare istantaneamente i dati e trasmetterli via Wireless al computer mediante onde a radiofrequenza. Il sensore, ancora in fase prototipale, è stato messo a punto da un gruppo di ingegneri dell’Università di Washington, a Seattle, negli Stati Uniti, che hanno pubblicato la ricerca su Journal of Micromechanics and Microengineering (Çagdas Varel et al., A Wireless intraocular pressure monitoring device with a solder-filled microchannel antenna, J. Micromech. Microeng. 24 045012 doi:10.1088/0960-1317/24/4/045012) “Nessuno ha mai inserito dispositivi elettronici all'interno del cristallino dell'occhio, quindi questo studio è un pò più radicale”, ha dichiarato Karl Böhringer, Professore di ingegneria elettrica all’Università di Washington. “Abbiamo dimostrato che in linea di principio, questo processo è possibile. Se si riesce amontare questo dispositivo sensore in un impianto di lente intraoculare durante l'intervento di cataratta, esso non richiederà ulteriori interventi chirurgici per i pazienti”. Una sottileantenna circolare attraversa il perimetro del dispositivo, un pò come se tracciasse l’iride, e sfrutta un’energia proveniente dal campo circostante per alimentare un piccolo chip, che è un sensore della pressione. Il chip, poi, comunica con un ricevitore vicino rispetto a spostamenti nella frequenza, che rappresentano variazioni della pressione, spiegano gli esperti. Il valore effettivo della pressione viene poi calcolato e le variazioni vengono rilevate e registrate in tempo reale. Il ricevitore potrebbe essere un palmare oppure un dispositivo integrato in uno Smartphone, ha spiegato Böhringer. Nel complesso, il prototipo è un sensore incorporato nello stesso materiale di silicio flessibile utilizzato per le lenti artificiali nella chirurgia della cataratta; questo dispositivo è stato testato con successo dai ricercatori. Tuttavia, attualmente esso ha una grandezza maggiore di quella necessaria per una lente artificiale, ma il team di ricerca ha fiducia nella possibilità di una riduzione delle dimensioni. Il glaucoma comprende malattie oculari che possono portare alla riduzione della vista fino alla cecità. Il fattore principale che determina la malattia è l’aumento della pressione intraoculare; un parametro che varia durante il giorno, un pò come avviene anche nel caso della 7 pressione sanguigna. "Spesso il danno alla vista si nota «alla fine del gioco» e non siamo in grado di curare i pazienti in modo efficace dal momento in cui viene diagnosticato un glaucoma", ha detto Tueng Shen, professore di Oftalmologia all’Università di Washington. “Oppure, nel caso in cui i farmaci siano stati somministrati, non esiste un modo regolare per verificarne l’efficacia". Il risultato è che molti pazienti con la malattia non ricevono una diagnosi in tempo oppure non hanno un piano di trattamento accurato, ha aggiunto il Professor Shen. Inoltre, gli scienziati sottolineano che sia la cataratta che il glaucoma riguardano una fascia di popolazione di età abbastanza elevata, e sembra loro naturale abbinare l’impianto del dispositivo di monitoraggio della pressione durante la chirurgia della cataratta. ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ COM’E’ FATTA LA NOSTRA RETINA (Articolo della Redazione Atri Toscana, tratto da “FFB”) Fatti affascinanti per le cellule retiniche. I tuoi occhi non sono solo le finestre per la tua anima, ma anche per la tua salute. Le persone raramente prestano attenzione ai loro occhi, fino a quando qualcosa non va storto. L'occhio è un organo delicato e la visione è un processo complesso che coinvolge vari componenti. I fotorecettori, in particolare, ottengono molta attenzione da parte dei ricercatori perché sono le principali cellule della retina che rendono possibile la visione. Essi convertono la luce in segnali elettrici, che vengono inviati al cervello e utilizzati per costruire le immagini che vediamo. Inoltre, molte malattie della retina iniziano con perdita dei fotorecettori. Tuttavia, la retina è come una torta a più strati, con ogni strato composto da diversi tipi di cellule, e tutti hanno ruoli importanti che giocano nella salute della retina e nella visione. La conservazione e il recupero dei fotorecettori è spesso al primo posto del lavoro per gli scienziati, ma anche esplorare modi per proteggere altre cellule retiniche dal deterioramento e persino sfruttare queste cellule per ripristinare la visione. Ecco una sintesi dei principali tipi di cellule della retina, le loro funzioni e i loro potenziali ruoli nei trattamenti futuri di malattie: COROIDE. La coroide è uno strato di vasi sanguigni che fornisce ossigeno e nutrimento alla retina. Difetti nel gene CHM causa 8 Coroideremia, una malattia caratterizzata dal deterioramento della coroide, dell'epitelio pigmentato retinico e dei fotorecettori. Nella forma umida di degenerazione maculare correlate all'età, i vasi sanguigni espandono dalla coroide nella retina, un processo chiamato neovascolarizzazione coroidale, che causa la perdita dei fotorecettori e la visione centrale. EPITELIO PIGMENTATO RETINICO. Conosciuto anche come RPE, questo è un singolo strato di cellule al di sopra dei fotorecettori che fornisce loro nutrimento essenziale e la rimozione dei rifiuti. Nella degenerazione maculare legata all'età e nella la malattia di Stargardt, i rifiuti tossici si accumulano nel RPE o tra l'RPE e i fotorecettori. Successivamente, l'RPE si deteriora, con conseguente perdita dei fotorecettori. FOTORECETTORI. Questi sono le cellule della retina, noti come coni e bastoncelli, che avviano il processo di visione convertendo la luce in segnali elettrici. I bastoncelli forniscono, la visione periferica con scarsa illuminazione. I coni sono concentrati nella macula, la regione centrale della retina, e forniscono visione centrale e colore. I segmenti esterni dei bastoncelli e dei coni sono proiezioni ,come un'antenna ,che assorbono la luce e la convertono in segnali elettrici. I segmenti interni sono i corpi cellulari in cui si svolgono altre funzioni di supporto. La retina umana nell'adulto ha circa 125 milioni di fotorecettori. CELLULE BIPOLARI. Il loro compito è quello di ricevere informazioni elettriche sull' intensità luminosa dai fotorecettori e passarle ad altre cellule retiniche. Le cellule bipolari spesso sopravvivono dopo che i fotorecettori sono andati persi per la malattia. Questo li rende un bersaglio attraente per i trattamenti optogenetici emergenti, che sono progettati per fornire sensibilità alla luce e ripristinare la visione. CELLULE GANGLIARI. Le cellule gangliari ricevono input da molte cellule diverse negli strati retinici interni ed elaborano le informazioni visive, tra cui il rilevamento dei bordi, il contrasto e i colori. Le cellule gangliari si estendono a formare il nervo ottico, un cavo di milioni di fibre che trasmette le informazioni visive dall'occhio al cervello. Nelle persone con malattia avanzata della retina, le cellule gangliari spesso sopravvivono più a lungo rispetto alle cellule bipolari, che li rende un potenziale bersaglio per terapie 9 opto-genetiche. Attualmente, gli scienziati ritengono che le cellule bipolari possono fornire una esperienza visiva più dettagliata rispetto alle cellule gangliari quando trattate con una terapia “luce sensing”, perché risiedono in strati della retina più vicino a fotorecettori. GLIA MULLER. Le cellule di Muller si estendono attraverso la retina, come raggi di una ruota, fornendo supporto strutturale e guidano la luce attraverso la retina interna. Esse inoltre trasportano molecole critiche per la salute della retina e la visione. I ricercatori credono che le cellule Muller possono anche avere la capacità di diventare nuovi fotorecettori, che potrebbe portare a ripristinare una visione. La ricerca è ancora all'inizio, ma il successo potrebbe un giorno avere un grande impatto sulla visione delle persone con malattie avanzate. UNA NOTA FINALE. Il trattamento delle informazioni visive della retina inizia con 125 milioni di fotorecettori e converge su un un milione di fibre del nervo ottico,questo resta oggetto di intensa ricerca. C'è ancora molto che gli scienziati non conoscono sulle cellule della retina e sui loro ruoli. Ad esempio, poco si sa circa i processi e le attività delle cellule amacrine e orizzontali, che si trovano tra le cellule bipolari e gangliari. Tuttavia, tecnologie di imaging che avanzano, tra cui l'ottica adattiva e la tomografia a coerenza ottica, stanno aiutando a completare il quadro. Per ulteriori informazioni sulla anatomia e la funzione della retina, si prega di consultare l'Occhio sul post Cure "Apprezzare la bellezza della Retina". L'Università di WebVision di Utah è una delle migliori fonti on-line per informazioni dettagliate sulla retina. Voglio anche ringraziare John Flannery, Ph.D., presso l'Università della California, Berkeley, per il suo contributo editoriale. ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ OCCHI BIONICI PER LA RETINA, SONO UN PASSO PIÙ VICINI ALLA REALTÀ, CON PROTESI BASATE SUL GRAFENE (Articolo della Redazione Atri Toscana, tratto da “GMA Notizie”) Gli scienziati sono un passo più vicini a fare un vero occhio artificiale utilizzando le proprietà del Grafene una forma di carbonio puro che farà da interfaccia tra la retina e il nervo ottico. 10 "Contrariamente ai materiali tradizionalmente usati, il grafene ha eccellente biocompatibilità grazie alla sua grande flessibilità e resistenza chimica. Con le sue eccezionali proprietà elettroniche, il grafene fornisce un'interfaccia efficiente per la comunicazione tra il tessuto nervoso e la protesi retinica", hanno detto i fisici presso la Technische Universität München (TUM). Hanno notato che gli impianti sulla retina possono diventare protesi ottiche per persone non vedenti, in cui i nervi ottici sono ancora intatti. Gli impianti convertono la luce incidente in impulsi elettrici che il nervo ottico trasmette al cervello. Gli impulsi vengono poi convertiti in immagini. Ma in molti casi, il corpo respinge i dispositivi ed i segnali inviati al cervello sono inferiori al livello ottimale. Il Grafene, è sottile, trasparente e conduce l'elettricità meglio del rame ed è bidimensionale, poichè ha soltanto un singolo strato di atomi di carbonio. "Grazie alle sue proprietà insolite, il grafene detiene il grande potenziale per applicazioni, soprattutto nel campo della tecnologia medica". Ulteriori ricerche. Ricercatori guidati dal Dottor Jose Garrido al Walter Schottky Institut del TUM stanno lavorando con partner dall'Institut de la visione dell'Université Pierre et Marie Curie di Parigi e i francesi dell' azienda Pixium sul progetto visione. Il team TUM è stato ammesso al programma di punta "Grafene"per retina artificiale dell'Unione europea. A parte il loro posto nel programma "Grafene" fiore all'occhiello, i ricercatori TUM sono anche coinvolti in un secondo programma di punta di EU, "Il progetto di cervello umano". L'Unione europea nell'ottobre 2013 ha scelto il progetto "Grafene" e il "progetto di cervello umano" come un progetto di punta dell'iniziativa UE FET (tecnologie Future ed emergenti). Il programma ha assunto nel Luglio 2014, 66 nuovi partner, tra cui il TUM. ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ MALATI DI RETINITE PIGMENTOSA UN NUMERO VERDE ANCHE IN ITALIA (Articolo tratto da “Libero”) Una malattia rara, ereditaria e degenerativa, che porta progressivamente alla cecità e che in Italia conta ben 15mila casi, 11 con un’incidenza stimata di circa un caso ogni 4mila persone. Ed è proprio grazie a Assia Andrao, Presidente dell’Associazione Retina Italia Onlus, che è stato attivato un servizio telefonico - il numero gratuito 800 879697, è il nuovo Numero Verde, attivo ogni giorno, che fornisce informazioni a coloro che sono affetti da Retinite Pigmentosa - per una maggior vicinanza ai pazienti e alle loro famiglie. In quest’ottica, il Numero Verde agisce come primo contatto per i pazienti affinché possano essere informati su quanto l’innovazione scientifica e tecnologica offre loro oggigiorno per ritrovare maggiore indipendenza nonostante la cecità. “Presto ci saranno grandi cambiamenti nell’assetto organizzativo dell’associazione”, ha confermato Assia Andrao, “e un nuovo Congresso per i pazienti in occasione della Giornata Mondiale della Retina”. A disposizione di chi chiama una brochure illustrativa di “Argus II”, la protesi retinica che permette di restituire una certa funzionalità visiva ai pazienti resi ciechi dalla malattia. Ad oggi si contano ben 12 impianti effettuati; il Professor Stanislao Rizzo, direttore del reparto di Chirurgia oftalmica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Pisa, autore dei 12 impianti conferma: “L’esperienza del nostro Centro con la Protesi Retinica Argus II è consolidata; dopo 3 anni e 12 impianti in pazienti provenienti da tutta Italia, possiamo testimoniare la validità della protesi retinica, perfettamente biocompatibile e che non presenta alcun malfunzionamento”. Prima nel mondo, l’Italia ha utilizzato con successo il sistema “Argus II” dell’azienda americana Second Sight Medical Products. In tutto il mondo ad oggi si contano più di 80 protesi impiantate. Attraverso il numero gratuito 800 879697 è inoltre possibile un primo confronto per verificare la presenza dei criteri fondamentali per potersi sottoporre all’eventuale intervento per impiantare la protesi retinica. I criteri sono: Età pari o maggiore a 25 anni; Degenerazione della retina esterna da grave a profonda; Percezione residua della luce; se non è presente alcuna percezione residua della luce, la retina deve essere in grado di rispondere alla stimolazione elettrica; Precedente anamnesi di acutezza visiva morfoscopica utile. Il Numero Verde è utile anche per ricevere i contatti di Retina Italia Onlus e di Second Sight Medical Products. 12 DEGENERAZIONE MACULARE: LA PREVENZIONE E' TUTTO (Articolo di S.B. e tratto da “Superando.it”) È in corso, fino al 21 Settembre, l’International AMD Awareness Week, ovvero la “Settimana Internazionale della Degenerazione Maculare Senile”, iniziativa lanciata dall’organizzazione AMD Alliance International. «Il tema è la prevenzione», spiega Lidia Buccianti, Direttore dell’Associazione Per Vedere Fatti Vedere, che anche quest’anno aderisce all’evento, «fondamentale quando si parla di degenerazione maculare senile (o maculopatia senile). Oggi, infatti, non esistono ancora vere e proprie cure per questa grave patologia che rappresenta la prima causa di perdita della vista, ma solo terapie che ne rallentano la progressione. È quindi importantissimo fare prevenzione e la prima cosa è senza dubbio sottoporsi a regolari visite dall’oculista, l’unico che può diagnosticare precocemente la malattia». Altro tema “di punta” per la Settimana di quest’anno è quello dei cosiddetti “alimenti salvavista”. «Ci sono molti alimenti«, spiega infatti Buccianti, «che ci aiutano a mantenere gli occhi in salute e a prevenire gravi malattie degenerative. La ricerca scientifica ha identificato ad esempio una serie di nutrienti che hanno dimostrato di avere proprietà benefiche per gli occhi: antiossidanti, luteina, zeaxantina, acidi grassi omega 3, zinco, beta-carotene, vitamine C, D ed E». Ma quali sono gli alimenti che ci forniscono queste preziose sostanze? «Quelli che noi abbiamo battezzato appunto “alimenti salva-vista”, verdure a foglia verde, agrumi, frutta e verdura arancione e gialla, soia, pesce e molti altri, che indichiamo tutti in una nuova sezione del nostro sito, dedicata a “occhi e alimentazione». Da ricordare infine che nel corso di questa “Settimana Internazionale, Per Vedere Fatti Vedere”, invita tutti a scaricare dal proprio sito anche il test di AMSLER, che si può fare molto semplicemente da soli e a casa propria, per controllare la funzione visiva. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: [email protected]. “L’Associazione Per Vedere Fatti Vedere”, si tratta di una Onlus che offre a chi è colpito da glaucoma, cataratta o maculopatia informazioni, orientamento alle strutture italiane specializzate, sostegno psicologico, aggiornamenti sulla ricerca medica e tutela dei diritti. Essa ha prodotto tra l’altro anche la prima Carta Italiana dei Diritti dei pazienti con malattie oculari 13 gravi e realizza regolarmente campagne di sensibilizzazione delle Istituzioni preposte alla tutela della salute, affinché elimino le attuali restrizioni al rimborso da parte del Servizio Sanitario Nazionale delle cure per chi è affetto da maculopatia. ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ FONDI SOCIALI: AUMENTERANNO NELLA LEGGE DI STABILITÀ? (Articolo tratto da “FISH - Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap”) Il disegno di legge delega sul Terzo settore varca il primo traguardo: la presentazione ufficiale in una conferenza stampa di questa mattina. Presente il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti. Il testo che riordina, e non poco, l’ambito del Terzo settore ha raccolto un sostanziale apprezzamento del Forum del Terzo Settore cui aderiscono moltissime associazioni noprofit fra le quali anche la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap. “La normativa era ormai datata e frammentata. Era necessario fissare nuovi criteri che consentano di premiare e incentivare un settore straordinariamente dinamico, ma anche di fissare regole di trasparenza a garanzia dei singoli e della collettività”, commenta Vincenzo Falabella, Presidente della FISH. “Alcuni elementi potranno essere aggiustati in sede di discussione parlamentare. Uno fra tutti la ambigua e un pò inquietante indicazione di «razionalizzare le categorie di lavoratori svantaggiate» a proposito delle imprese sociali. Ci auguriamo sia una «svista», un errore nella stesura destinato ad essere rivisto”. Soddisfazione per le dichiarazioni di Poletti riguardo al futuro dei Fondi sociali (politiche sociali, non autosufficienze, povertà). Il Ministro riconosce che rispetto al 2008 l’importo dei Fondi è drasticamente diminuito. La destinazione attuale è aumentata rispetto agli anni precedenti, ma è ancora al di sotto delle reali necessità. L’impegno del Ministro è di aumentare, in occasione della prossima legge di stabilità, l’importo destinato a quei Fondi. “È quello che auspichiamo”. conferma Falabella, “la spesa per la disabilità dell’Italia è molto al di sotto della media europea. Si spende poco e in maniera scarsamente efficace. Ci auguriamo che il trend si inverta. Di certo FISH svolgerà un monitoraggio continuo sulla discussione della legge di stabilità”. 14 TUTTE LE NOVITÀ SULLA SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA (Articolo di S.B. tratto da “Superando.it”) Convertito recentemente in Legge, con ulteriori novità, il Decreto Legge sulla semplificazione e la trasparenza amministrativa conferma tutto il proprio interesse, per le persone con disabilità e le loro famiglie, come viene spiegato in un ampio approfondimento curato dal Servizio HandyLex.org, di cui suggeriamo caldamente la consultazione ai Lettori. «Nell’àmbito della disabilità», scrive Carlo Giacobini, direttore responsabile del Servizio HandyLex.org, «il sovraccarico amministrativo rappresenta un elemento di ulteriore disagio perché investe opportunità e diritti e ne rallenta o appesantisce la fruizione. In particolare i percorsi di riconoscimento di status (invalidità, handicap, disabilità ai fini lavorativi, handicap ai fini scolastici) risultano assai farraginosi, comportano inutili duplicazioni di visite di controllo, revisione e verifica prevalentemente ingiustificate». Più volte…», aggiunge, «nell’ultimo decennio le Associazioni delle persone con disabilità e in particolare la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), hanno avanzato organiche proposte di semplificazione amministrativa che tuttavia, pur incontrando una disponibilità teorica, sono rimaste finora lettera morta. Di tutt’altro segno il recente Decreto Legge 90/14, convertito definitivamente dalla Legge 114 dell ’11 agosto scorso, ove a recare le più interessanti disposizioni è l’articolo 25, rubricato Semplificazione per i soggetti con invalidità. In sede di conversione, inoltre, sono state inserite ulteriori rilevanti novità. Avevamo già segnalato, qualche tempo fa, la soddisfazione del presidente della FISH Vincenzo Falabella sul citato Decreto Legge 90/14 riguardante la semplificazione e la trasparenza amministrativa, che aveva appunto fatto parlare, al Presidente della Federazione, di «un Governo che finalmente accoglie le nostre proposte in materia di semplificazione amministrativa e le fa proprie». Vale dunque ora certamente la pena consultare a fondo l’ampio approfondimento dedicato dal Servizio HandyLex.org alla conversione in Legge del Decreto, con l’analisi delle ulteriori novità ricordate da Giacobini. In tale testo ci si occupa via via di Rivedibilità e status, Patente e guida, Parcheggi, Certificati provvisori e agevolazioni lavorative, Concorsi e assunzioni nella Pubblica 15 Amministrazione e Neomaggiorenni, dando spazio anche, su quest’ultimo tema, a un recente Messaggio prodotto dall’INPS (n. 6512 dell’8 agosto), che ha già fornito le relative indicazioni operative.Ricordiamo ancora che l’approfondimento sulla Legge 114/14 (e in particolare sull’articolo 25 della stessa, intitolato Semplificazione per i soggetti con invalidità) è liberamente consultabile all’interno del Servizio HandyLex.org. ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ NOMENCLATORE TARIFFARIO: FINALMENTE IN VISTA UN AGGIORNAMENTO? (Articolo di Francesca Martin, tratto da “Disabili.com”) Sottotitolo ideale: “Nomenclatore Tariffario, la storia infinita”. Torniamo a parlare periodicamente di questo benedetto elenco che raccoglie tutti gli ausili, ortesi e protesi (parliamo di carrozzine, stampelle, ginocchia artificialià) che il Servizio Sanitario Nazionale passa gratuitamente a chi, con disabilità permanente o temporanea, ne abbia bisogno secondo prescrizione. In questi giorni rinfreschiamo il discorso, dopo la promessa del Premier Renzi di un aggiornamento che potrebbe finalmente arrivare: che sia la volta buona? Sarebbe davvero il caso, dato che da quindici anni i disabili attendono. IL CITTADINO PAGA. Anche sul fronte degli articoli "sanitari", la tecnologia e la ricerca fortunatamente avanzano, creano, migliorano, mettendo a disposizione strumenti sempre più performanti, in grado di migliorare la qualità della nostra vita. A questi miglioramenti nel nostro Paese non è però seguito parallelamente un adeguamento del diritto al loro accesso. L'alternativa, se si vuole un determinato ausilio, protesi o ortesi è, come sempre, pagare di tasca propria. Si tratta della cosiddetta "riconducibilità" : qualora una persona desiderasse un prodotto che non rientra nel Nomenclatore - magari perché si tratta di un modello più avanzato rispetto a quello base - il prodotto stesso viene "ricondotto" per omogeneità funzionale a quello prescritto, così che la Asl infine lo fornisce ugualmente, ma la differenza di costo è a carico dell'assistito. 16 BACK TO 1999. Il Nomenclatore, in definitiva, a tutt'oggi risulta un elenco di dispositivi che potevano essere moderni o all'avanguardia nel 1999, anno in cui è stato stilato, ma che oggi risultano obsoleti e superati. Facendo un paragone, così come abbozzato dal giornalista delle Iene che ha "braccato" il premier Renzi, è come se al giorno d'oggi utilizzassimo un cellulare di quindici anni fa, o per fare un paragone più azzardato, avessimo l'automobile con i finestrini che si alzano e si abbassano manualmente, pc di casa solo fisso e via discorrendo. Sono esempi che aiuta a far capire la situazione soprattutto a chi non è costretto all'uso di questi dispositivi, e che talvolta abbiamo sentito dire che "Ok, ma l'ausilio di base è garantito". Tradotti nel "mondo degli ausili", i nostri oggetti di uso comune, quali lo smartphone, il tablet, la macchina con chiusura centralizzata non sono altro che un sollevatore per spostare l'allettato, una carrozzina elettrica con funzioni poco più che basiche, un ruotino aggiuntivo che permetta a chi ha una carrozzina manuale di non sfasciarsi le spalle a furia di spingerla, una protesi alle gambe che gli permette di correre, e magari non solo camminare, una protesi acustica che non sia del Mesozoico e tanti altri prodotti che possono facilitare la vita di chi di questi ausili ha bisogno non solo per vivere, ma anche per vivere degnamente. INCLUSIONE CON QUALI STRUMENTI? Troviamo un pò incoerente, quindi, parlare di inclusione nella società, di promozione di diritti, quando le persone non sono messe in condizione di avere gli strumenti per praticarla, questa inclusione. Siamo circondati da appelli che promuovono una sempre maggiore partecipazione sociale del disabile, ma come possiamo pensare che esca di casa, se non gli forniamo una carrozzina elettrica che permetta di superare almeno il gradino del marciapiede (sempre sgombero, come sappiamo)? Se guardiamo poi alla tecnologia - penso ad esempio ai computer comandati da movimenti della testa- si salvi chi può. E si potrebbe continuare con gli esempi. Alla base, a mio avviso, è necessaria una completa rivalutazione del concetto stesso di dispositivo erogato dal SSN: non più solamente mero strumento di ausilio per far fronte alla menomazione, quanto piuttosto tassello di una risposta integrata, in un servizio che si propone garante di una globale assistenza alla persona (per favorirne anche il recupero 17 funzionale e preventivo ad esempio), e andando oltre: in una ottica di sempre migliore qualità della vita. Ora, noi guardiamo con fiducia a questa nuova apertura, augurandoci davvero che non sia l'ennesima promessa mancata. Aggiornamento Nomenclatore Tariffario, aggiornamento LEA (Livelli essenziali di Assistenza): noi li aspettiamo. ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ FARMACI, L’ESERCITO DEI SENZA RICETTA (Fonte dell’articolo di Demoskopea, tratto da “IAPB.it”) Il “fai da te” è rischioso sia nella diagnosi che nell’acquisto di medicinali senza prescrizione e senza supervisione di un medico. L’acquisto “abusivo” riguarda soprattutto i giovani Il “fai da te” ìmpera nel regno della salute degli italiani. Il problema è che può essere molto scriteriato. Ad esempio se ci si “autoprescrive” un farmaco senza essere medici e si va in farmacia senza ricetta anche laddove vige l’obbligo di Legge. Il 23,4% delle persone assume, invece, farmaci con obbligo di prescrizione senza che alcuna ricetta medica. Questa è la percentuale contenuta in un rapporto che Demoskopea ha curato per un sito di medici (dottori.it). Antidolorifici, antibiotici, antistaminici e antipiretici: troppe “autoprescrizioni”. La lista dei farmaci acquistati “abusivamente” è lunga. In particolare gli antidolorifici, indicati dal 55,1% degli interpellati (tra i 18 e i 65 anni). A seguire gli antibiotici, assunti di propria spontanea volontà dal 37% del campione considerato, gli antistaminici contro le allergie (28,8%), gli antipiretici per abbassare la febbre (20,3%) e persino gli psicofarmaci, che nell'ultimo anno sarebbero stati assunti almeno una volta senza aver chiesto il parere del medico dal 5,9% dai maggiorenni non anziani e da oltre il 10% fra i 25 e i 34 anni. Colliri terapeutici, necessaria una prescrizione dell’oculista. Tra i farmaci acquistati senza prescrizione ci possono essere anche colliri terapeutici che dovrebbero, al contrario, essere sempre prescritti da un medico oculista. Perché, ad esempio, se si acquista un collirio cortisonico e si ha una lesione corneale si potrebbe persino peggiorare il quadro clinico. Non bisogna, infatti, mai sottovalutare i 18 possibili effetti collaterali di un farmaco (rigorosamente riportati nel foglietto illustrativo) accanto alle sue potenzialità terapeutiche. Senza parlare degli ipocondriaci e della loro sindrome del “malato immaginario”: per tentare di curarsi da soli possono fare danni a se stessi. In Italia è digitale l'11% delle ricette. In questo contesto stenta a decollare la digitalizzazione delle ricette mediche. Infatti secondo Promofarma solo l'11% delle ricette è digitale in Italia, mentre resiste la vecchia ricetta cartacea. Sono infatti a regime solo cinque regioni: Valle d'Aosta, Trentino, Veneto, Sicilia e Basilicata. Per le altre bisognerà ancora attendere. Sono infatti ancora sette le regioni in cui ancora è in corso una burocratica "definizione delle attività preliminari" (Calabria, Abruzzo, Sardegna, Lazio, Umbria, Puglia, Alto Adige), mentre nelle rimanenti è in atto una "sperimentazione". Chissà che la ricetta elettronica funzioni meglio di quella tradizionale. ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ AL CINEMA CON MOVIE READING, SOTTOTITOLI E AUDESCRIZIONI IN UN APP (Articolo di Maurizio Molinari, tratto dal “Redattore Sociale.it”) Non vedenti e sordi possono scaricare l'app su cellulare e utilizzare sottotitoli o audiodescrizione del film sincronizzando l’app al film proiettato al cinema. Gli ideatori: servono leggi che obblighino o incentivino chi fa un film a renderlo accessibile”. BRUXELLES. In occasione della chiusura del progetto europeo AdLab, che ha lo scopo di stilare una serie di linee guida e di standard per le audio-descrizioni dei film per non vedenti, l'incontro con Carlo Caffarella e Vera Arma, ideatori di un’app che ha aperto scenari assolutamente nuovi e rivoluzionari per quanto riguarda il modo in cui i ciechi e i sordi possono andare al cinema. “Movie Reading è una piattaforma”, spiega Caffarella, “su cui carichiamo le audio descrizioni e i sottotitoli dei film. Gli utenti non vedenti e sordi possono scaricare gratuitamente la app sul loro cellulare (iPhone, iPad, iPod o dispositivi Android), prelevare i sottotitoli e o l’audio-descrizione del film che vogliono vedere (per alcuni film gratuitamente e per altri con costi inferiori ai due euro n.d.r.), e poi 19 vanno al cinema col loro Smartphone, sincronizzano l’app al film che stanno vedendo, e ascoltano l’audio-descrizione o leggono i sottotitoli mentre guardano il film. Durante la proiezione non è necessario utilizzare la connessione internet, e non si disturbano gli altri spettatori perché si fa uso di auricolari per quanto riguarda le audio descrizioni. In Italia ci sono anche cinema che scalano il prezzo dei sottotitoli o dell’audio-descrizione dal biglietto di entrata in modo che l’utente che usa Movie Reading non paghi un centesimo di più rispetto ai normodotati”. Movie Reading si può utilizzare anche per guardare un film su Dvd o in Tv, visto che la app sincronizza la traccia coi sottotitoli o con l’audio-descrizione ascoltando l’audio del film originale, quindi poco cambia se ci si trova in un cinema o sulla poltrona di casa. “La vera novità di questo software, che abbiamo brevettato in tutto il mondo”, continua Caffarella, “è che promuove l’inclusione. Un cieco o un sordo possono andare al cinema con un normodotato e utilizzare Movie Reading sul proprio cellulare mentre il film scorre sullo schermo. Non c’è bisogno di dispositivi speciali o di cinema attrezzati né si è costretti, ad esempio, ad ascoltare un film in solo audio, su un supporto CD con audio descrizione inclusa. In pratica noi abbiamo reso i sottotitoli e le audio descrizioni personali, non vendendoli più ai distributori o ai produttori dei film ma ai singoli utenti e rendendoli fruibili su dispositivi quali gliSsmartphone”. Il catalogo sullo Store italiano di Movie Reading, a cui si accede direttamente dall’interno della App, conta ormai più di duecento film sottotitolati e quasi una decina di audio descrizioni, con un paio di novità in arrivo. La prossima settimana, infatti, usciranno sia i sottotitoli che l’audio-descrizione di La Buca, con Sergio Castellitto e Rocco Papaleo, e il giovedì successivo quelli di Perez con Luca Zingaretti. E’ paradossale però, come spiega Caffarella, che il più alto numero di download si registri in Svezia, dove una ditta che si occupa di “sottotitolaggio” ha comprato il diritto di utilizzare la piattaforma anche per il loro mercato. “All’inizio abbiamo cominciato solo con i sottotitoli”, racconta Caffarella, “avendo visto che dall’Unione Italiana Ciechi non c’era molto interesse a partire con le audio descrizioni. Ci dicevano: i non vedenti vanno poco al cinema, e insomma ci hanno un pò scoraggiato. Poi però, dopo aver incontrato una piccola società 20 americana che era interessata al nostro progetto, abbiamo iniziato a produrre anche le audio descrizioni. Il primo film audio descritto che abbiamo avuto è stato Filomena, seguito poi da La Grande Bellezza e The Wolfe of Wall Street. In pratica noi abbiamo contatti con i distributori dei film che ce li danno in anticipo, in modo che il giorno stesso dell’uscita al cinema o al massimo qualche giorno dopo, noi possiamo uscire con i sottotitoli o con l’audiodescrizione su Movie Reading. E anche qui sta un’altra novità: prima, gli unici film audio descritti erano film vecchi, non prime visioni, invece oggi con questa app possiamo restare assolutamente al passo con i nuovi arrivi nelle sale”. Non è tutto però rose e fiori, come ammettono gli stessi ideatori della App. “Abbiamo investito e stiamo investendo tantissimo su questo progetto”, racconta Caffarella, “perché non siamo ancora economicamente sostenibili. Ma ci crediamo e quindi continueremo a farlo. Se vi dico quanto io e Vera abbiamo speso personalmente nello sviluppo di questa app, sia in termini economici che di tempo, ci prendete per pazzi, stiamo parlando di centinaia di migliaia di euro. Ma io sono convinto che l’idea sia vincente e non possiamo lasciarla morire. Che poi ci faremo o non ci faremo i soldi non lo so, ci abbiamo un pò perso le speranze, ma pretendiamo che si diffonda, pretendiamo che diventi il futuro. In fin dei conti”, spiega Vera Arma, “è la stessa Unione Europea che parla della necessità di promuovere i sottotitoli e le audio descrizioni dei film, e la Convenzione Onu sulle Persone con Disabilità ribadisce l’importanza delle pari opportunità di accesso alla cultura. Noi quindi ci stiamo muovendo su una linea tracciata che è quella di un futuro in cui anche chi non vede o non sente possa andar al cinema e godersi un film in autonomia ma allo stesso tempo con gli amici, con la famiglia etc. E’ importante che anche i produttori e i distributori capiscano che, su un film che costa loro cinquanta o cento milioni di Euro, i cinquecento o mille euro necessari per un’audio-descrizione non hanno nessun impatto sui guadagni che possono ricavare, anzi se portano sordi e non vedenti al cinema possono addirittura avere un impatto positivo, ma ancora non c’è questo tipo di cultura né da parte di chi i film li fa ma purtroppo neanche da parte dei potenziali utenti finali”. Quindi, secondo Vera Arma e Carlo Caffarella, due sono le sfide da vincere se si vuole 21 davvero avere una diffusione capillare di sottotitoli e audio descrizioni: da un lato spingere i disabili a utilizzarli, quindi ad andare al cinema, e dall’altro promuovere Leggi che rendano obbligatorio o che comunque incentivino chi fa un film a renderlo accessibile e fruibile per tutti. Movie Reading, oltre che in Italia e nella già citata Svezia, è già disponibile in Australia, Brasile, Francia, Germania, Spagnia, Regno Unito e USA. ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ L' "OCCHIO BIONICO" DI NEGRAR FINANZIATO CON 2 MILIONI GRAZIE AI SOLDI DI TELETHON (Articolo tratto da "Corriere di Verona") NEGRAR. Un «occhio bionico» per curare una delle malattie genetiche che rappresenta una delle principali cause di cecità. C'è anche il progetto elaborato dal dipartimento di oftalmologia dell'ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar tra gli otto gruppi di ricerca veneti finanziati da Telethon per un totale di oltre 2 milioni di euro (su un totale di 40 gruppi in tutta Italia per un finanziamento complessivo di 11,7 milioni di euro). La ricerca portata avanti da Grazia Pertile, del dipartimento negrarese, in collaborazione con il gruppo di Fabio Benfatti dell'Istituto italiano di tecnologia di Genova, sperimenterà una retina artificiale fotovoltaica in grado di curare la retinite pigmentosa, malattia ereditaria che porta alla perdita della vista graduale e progressiva. Ha come obiettivo la scoperta di nuovi farmaci per le malattie mitocondriali, invece, la ricerca coordinata dal gruppo dello scienziato Luca Scorrano, dell'Università di Padova, alla quale collaborano anche Leonardo Salviati e Paolo Bernardi, dello stesso ateneo. Sempre all'ateneo patavino sono stati finanziati i progetti di Vera Bianchi (del dipartimento di Biologia), Daniela Pietrobon (Scienze Biomediche) e Paolo Bonaldo (Medicina Molecolare) A Venezia, Corrado Angelini dell'IRCCS San Camillo lavorerà a un progetto sulla malattia da accumulo di lipidi neutri. «La rigorosa selezione effettuata dalla commissione tecnico scientifica di Telethon», ha commentato il governatore del Veneto, Luca Zaia, «è la miglior garanzia del fatto che si tratta di ricerche serie e molto utili alla lotta ancora impari contro le malattie rare che in quanto tali, essendo caratterizzate da piccoli numeri, 22 suscitano poco interesse nell'imprenditoria privata di settore, e possono sopravvivere pressoché solo grazie ai contributi pubblici, ahimè insufficienti, e ai gesti di generosità come quello dei sottoscrittori di Telethon». ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ LA SINDROME DI RETT, CHE COS’E’? (di Ilaria Vacca, tratto da “OMAR - Osservatorio Malattie Rare”) La Sindrome di Rett (RTT) è una rara patologia neurologica dello sviluppo, che colpisce prevalentemente soggetti di sesso femminile. La malattia congenita interessa il sistema nervoso centrale, ed è una delle cause più diffuse di grave o gravissimo deficit cognitivo. La patologia si manifesta generalmente dopo i primi 6-18 mesi di vita con la perdita della motricità, delle capacità manuali, dell’interesse all’interazione sociale. L’incidenza della malattia tra le ragazze di 12 anni è stimata di 1 su 9.000; nella popolazione generale la stima si abbassa a 1 soggetto su 30.000. La diagnosi di RTT è spesso confusa con quella di autismo o generico ritardo dello sviluppo. LE CAUSE. La sindrome sembra essere causata dalla mutazione del gene MECP2 (Methyl CpG-binding Protein 2), localizzato sul cromosoma X. Nei pazienti caratterizzati da un fenotipo clinico molto simile a quello di RTT, sono state identificate recentemente mutazioni in altri due geni, CDKL5 (Cyclin Dependent Kinase Like 5) e Netrin G1. I SINTOMI. La malattia è caratterizzata da una fase iniziale di sviluppo normale del soggetto, che subisce successivamente un arresto tra i 6 e i 28 mesi di vita. Le capacità psicomotorie acquisite regrediscono velocemente, parallelamente alla comparsa di movimenti stereotipati delle mani (il cosiddetto “hand washing”) e alla progressiva perdita di interesse per l’ambiente sociale. Possono essere anche presenti respirazione irregolare, anomalie dell’EEG (elettroencefalografia) ed epliessia. Intorno ai 25 anni molte pazienti presentano scoliosi.L’evoluzione e la gravità della malattia sono estremamente variabili, sono inoltre presenti delle varianti atipiche di Rett. Oltre alla forma tipica sono state osservate almeno 5 varianti della patologia: la variante a linguaggio conservato, la variante con convulsioni ad esordio 23 precoce, le “forme fruste” (in cui i segni clinici caratteristici sono più sfumati), la variante congenita in cui il ritardo psicomotorio è evidente fin dai primi mesi di vita, la variante a regressione tardiva. In letteratura sono stati inoltre descritti alcuni pazienti maschi, che presentavano un fenotipo simile a quelle delle femmine affette da RTT classica o atipica e, raramente, pazienti maschi affetti da encefalopatia grave ad esordio neonatale e da alterazioni significative della respirazione. LA DIAGNOSI. La diagnosi di RTT è una diagnosi clinica differenziale che si confronta principalmente con Autismo, Sindrome di Angelman, Sindrome Cataratta – Ritinopatia - Atrofia Ottica, danni cerebrali perinatali o postnatali, difetti congeniti del metabolismo e malattia neurodegenerative o neurologiche, malattie da accumulo. La prognosi è infausta. LA TERAPIA Per la sindrome di Rett attualmente non esistono cure, ma una diagnosi precoce è in grado di ottimizzare le capacità del paziente. E’ necessario che le piccole pazienti vengano supportate da un team multidisciplinare (dietisti, fisioterapisti, terapisti occupazionali, logopedisti e terapisti musicali) in grado di valorizzare le loro capacità residue e di mettere in atto un efficace strategia comunicativa. L’approccio farmacologico è in grado di migliorare i disturbi del sonno, le difficoltà respiratorie, le eventuali crisi epilettiche e i movimenti stereotipati delle mani. Il trattamento con i farmaci deve però tener conto delle frequenti aritmie e all’allungamento dell’intrevallo QT (tempo necessario al mio-cardioventricolare per depolarizzarsi e ripolarizzarsi). Le famiglie devono essere accompagnate nel percorso da un sostegno psicologico e sociale. Bertante Maddalena, De Majo Riccardo, Di PIerro Donato, Greci Stefano, Santucci Luca, Vannini Simone Sito Web: www.atritoscana.it E-mail: [email protected] Per informazioni contattare i seguenti numeri: 055 8951998 oppure 0584 333454 24