«Matei ha la leucemia», ma è truffa
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«Matei ha la leucemia», ma è truffa
32 VENERDÌ 25 GIUGNO 2010 L’ECO DI BERGAMO PROVINCIA Lovere La figlia: «Era sugli scogli a prendere il sole. Risucchiato in acqua, ha battuto la testa sulla roccia». Annullata la regata sul Sebino Travolto da un’onda anomala, trovato morto Il corpo di Carlo Gallizioli recuperato ieri poco distante dalla riva di Marina di Camerota. Era disperso da martedì LOVERE Si sono infrante ieri matti- mezzi di soccorso e messa a disposina, contro gli scogli del mare di Sa- zione della magistratura che dovrà lerno, le speranze di ritrovare vivo decidere se eseguire o meno l’autoCarlo Gallizioli, il sessantunenne di psia. «Eravamo come due fratelli – racLovere scomparso in acqua martedì sera. Il suo corpo senza vita è stato ri- conta frastornato e addolorato Giantrovato non distante dalla riva di Ma- luigi Bonomelli, presidente del Cai rina di Camerota (Salerno). Qui Gal- di Lovere –. Carlino era arrivato a Lolizioli aveva deciso di trascorrere al- vere quando aveva dieci anni di età, cuni giorni di vacanza insieme alla dopo essere nato a Riva di Solto. Abmoglie, Olivia Carrara, e in compa- biamo studiato insieme alle medie e poi all’avviamento professionale: a gnia di una coppia di amici. Grande appassionato di vela, di im- scuola siamo sempre stati molto vimersioni subacquee e di tutti gli sport cini. Dopo il servizio militare si era d’acqua, martedì Gallizioli era usci- diplomato come perito meccanico e aveva iniziato a lavorato per un giro a piedi re come disegnatore alcon l’obiettivo di ragl’Italsider. Poi, quando giungere «Cala fortul’azienda era stata rilena». «Stava prendendo vata dalla Lucchini, il sole sugli scogli – racaveva iniziato a lavoraconta la figlia Sabrina – re all’ufficio vendite e, verso le 15, è stato riraggiungendo importansucchiato in mare da ti risultati. Viste le sue un’onda anomala alta capacità, aveva deciso cinque metri. Da quandi mettersi in proprio e to ci è stato riferito ha di continuare la sua atbattuto la testa sugli tività come consulenscogli ed è morto sul Carlo Gallizioli, te: ultimamente lo aiucolpo». 61 anni tava la figlia Sabrina». Non vedendolo rienA proposito dell’attitrare per sera la moglie aveva lanciato l’allarme: il mare era vità professionale di Gallizioli, Roparticolarmente mosso e le ricerche berto Forcella, direttore commerciaerano subito iniziate con i carabinie- le di Lucchini Rs, aggiunge: «Era un ri, la Guardia costiera, i vigili del fuo- collega stimato e apprezzato: dopo co e la Protezione civile insieme ad aver fatto la gavetta nel nostro staalcuni volontari. A ritrovare il corpo bilimento si era messo in proprio e di Gallizioli è stata proprio una pa- commercializzava prodotti siderurranza di pescatori che partecipavano gici per le principali aziende lombaralle ricerche. Secondo una prima ri- de». «Carlino – prosegue ancora Bonocostruzione dei fatti, quindi, Gallizioli, avrebbe battuto violentemente melli – aveva vissuto per circa il capo contro le rocce, perdendo i vent’anni a Castro dove si era impesensi. Il corpo sarebbe quindi stato gnato come consigliere comunale. Ma sospinto al largo a causa delle pes- la sua passione più grande erano le immersioni subacquee: una volta erasime condizioni del mare. La salma è poi stata recuperata dai vamo in vacanza insieme e aveva pe- IIE PREDOREM ADDIO AL MARESCIALLO FU IN SERVIZIO A TAVERNOLA È morto ieri a 96 anni Camillo Orlando, maresciallo capo dei carabinieri a riposo. Di Villamagna, in provincia di Chieti, negli Anni ’60 era stato comandante della stazione dei carabinieri di Tavernola dove aveva preso servizio e aveva fissato la sua residenza con i tre figli Giancarlo, Rosa Carmen e Roberto. Proprio in quegli anni aveva gestito il trasferimento della vecchia sede di via Pero nell’edificio di via Sarnico ancora attualmente occupato dalla stazione dei carabinieri che, grazie anche al suo intervento, è rimasta sul territorio. Si deve inoltre al suo interessamento la costruzione del piazzale, con annesso parcheggio, di Camillo Orlando fronte alla caserma. I due figli maschi risiedono a Predore dove il maresciallo si trasferì, dopo il pensionamento. Si era infatti così affezionato ai luoghi e alla gente del posto che aveva deciso di stabilirsi definitivamente sul lago d’Iseo. Fino a poco tempo fa, prima che la malattia glielo impedisse, lo si vedeva ancora in sella alla bicicletta lungo la via che congiunge Tavernola e Predore. I funerali saranno celebrati domani alle 15 nella parrocchiale di Predore nel cui cimitero verrà tumulata la salma. A trovare il corpo del sessantunenne di Lovere è stata una paranza di pescatori scato una cernia di 30 chili e con questo pesce aveva dato da mangiare a tutto il campeggio». Il presidente del Cai di Lovere ha anche un’idea di quanto possa essere accaduto: «Non ho mai creduto che Carlino potesse aver commesso un’imprudenza martedì pomeriggio facendo il bagno con il mare mosso. Sono sicuro che sia caduto in acqua per altre ragioni, anche perché sono state ritrovate le ciabat- te e la maglietta, ma nessun salviettone o accappatoio». Gallizioli sul Sebino era molto conosciuto anche per il suo impegno nell’Associazione velica Alto Sebino: «In qualità di vicepresidente dell’Avas – spiega Lino Locatelli, numero uno del sodalizio velico loverese – era il mio principale collaboratore: per la nostra associazione ha sempre dato il massimo, mettendoci tutto il suo impegno. Era una persona solare e molto cordiale». La salma giungerà domani da Marina di Camerota. L’Avas ha messo a disposizione la base nautica al porto turistico di Cornasola per allestire la camera ardente e ha sospeso le attività del fine settimana, annullando la regata Lovere-Tavernola-Lovere. I funerali si terranno domenica alle 17, partendo dall’Avas per la basilica. Dalmine Quarantenne arrestato nel Comasco: trasportava hashish destinato alla Bergamasca M. Fr Giuseppe Arrighetti IIIII ALBANO In furgone dalla Spagna con 230 chili di droga IIIII IN BREVE Dalmine, patente falsa Preso dalla polizia locale ➔ Guidava con una patente falsa, ma è stato scoperto dalla polizia locale di Dalmine. Nei guai è finito un operaio di 53 anni, originario del Senegal, che ha la cittadinanza italiana. L’uomo, verso le 22,45 di mercoledì, è stato fermato dalla polizia locale in un posto di controllo allestito a Dalmine lungo la provinciale, nei pressi del punto vendita «Lombardini». Controllando la sua patente, gli agenti hanno scoperto che era falsa: il numero di serie era inesistente e i caratteri erano diversi da quelli generalmente stampati sulle patenti. La conferma definitiva che il documento era fasullo è arrivata attraverso le verifiche nella banca dati nazionale. La patente è stata quindi sequestrata e l’uomo denunciato per guida senza patente e guida con patente falsa. Ricercato per furti Lo bloccano a Palosco ➔ Un uomo di 33 anni, D. V., originario di Reggio Calabria, è stato arrestato a Palosco perché ricercato per una serie di furti commessi a Reggio Emilia. L’uomo è stato individuato nel corso di un’indagine dei carabinieri del nucleo operativo di Chiari (Brescia), che gli hanno notificato un ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal gip emiliano. Il provvedimento riguarda una seria di furti commessi, secondo l’accusa, nel 2009 a Reggio Emilia. L’arrestato è stato condotto in carcere a Brescia. Controlli ai clandestini Arresto a Castelli Calepio ➔ I carabinieri della stazione di Grumello del Monte l’altro ieri hanno compiuto un controllo contro l’immigrazione clandestina nel centro storico di Castelli Calepio. In vicolo Fratelli Manenti hanno arrestato un domestico filippino, espulso il 15 giugno dalla questura di Brescia dopo una revoca del permesso di soggiorno. Ieri, nel processo per direttissima, è stato condannato a 8 mesi con rito abbreviato. DALMINE L’operazione è scattata mercoledì mattina sulla Milano-Laghi, con le auto «civetta» dei carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo di Bergamo che hanno «agganciato» il furgonato Opel Combo, di proprietà di una ditta di trasporti italiana ma proveniente dalla Spagna, quello che, stando alle informazioni raccolte dai militari, doveva trasportare un grosso quantitativo di hashish. Informazioni molto attendibili, visto che dal cassone del mezzo sono poi spuntati 230 chilogrammi di hashish. Il conducente del furgonato, Oscar Perez Carmona, 40 anni, spagnolo di Valencia, nullafacente, è finito nel carcere di Como con l’accusa di traffico internazionale di sostanze stupefacenti. L’operazione dell’altro ieri si è sviluppata da un precedente sequestro, portato a termine dagli stessi militari ai primi di giugno a Dalmine, dopo il quale era finito in manette un pensionato disabile di Rovigo sorpreso a trasportare sulla sua auto 30 chili di hashish. Da lì i carabinieri hanno cominciato a indagare, scoprendo che dalla Spagna era in arrivo un altro carico. L’Opel Combo è stato intercettato mercoledì mattina dalle auto «civetta» del nucleo investigativo e se- La droga sequestrata guito per molti chilometri. L’hashish era probabilmente destinato alla Bergamasca, ma sulla tangenziale Nord l’autista del furgonato s’è accorto di essere pedinato. Così, presumibilmente per sviare le indagini, ha imboccato la Milano-Laghi ed è successivamente uscito al casello di Fino Mornasco (Como). Il quarantenne ha guidato sino a Casnate con Bernate e ha raggiunto via Adda, nella zona industriale, dove ha parcheggiato il mezzo. Qui, intorno a mezzogiorno, è scattato il blitz dei mili- tari, che hanno bloccato lo spagnolo e hanno perquisito il furgonato. Nel cassone c’era uno scatolone di cartone, imballato con polistirolo e nastro adesivo e munito di una falsa bolla di accompagnamento sulla quale c’era scritto, in spagnolo, «materiale e utensili per l’imballaggio». Quando i militari l’hanno aperto hanno trovato quel che cercavano: 230 chili di hashish suddivisi in panetti che erano contrassegnati da croci di nastro adesivo di quattro differenti colori. Segno, sospettano i carabinieri, che i grossisti a cui doveva essere consegnata la droga erano diversi. L’hashish sequestrato ha un valore sul mercato che si aggira sul milione di euro. Ora sono in corso indagini per capire quali siano i rapporti tra l’autista spagnolo e la ditta di trasporti italiana che risulta titolare del furgonato. Negli ultimi tre anni e mezzo i carabinieri del nucleo investigativo di Bergamo hanno sequestrato tre tonnellate di sostanze stupefacenti, gran parte delle quali costituita da hashish. Carmona nelle prossime ore sarà interrogato nel carcere di Como dal gip Maria Luisa Lo Gatto, chiamato a pronunciarsi sulla convalida dell’arresto e sulla misura cautelare da applicare nei confronti dello spagnolo. In banca con la pistola: via 1.400 euro Quando il gioco non vale la candela. Lo sanno bene i banditi che nella tarda mattinata di ieri hanno rapinato la filiale della Banca Popolare di Sondrio ad Albano Sant’Alessandro. Hanno minacciato il cassiere con una pistola per farsi consegnare i soldi. Brutta sorpresa quando hanno fatto i conti: il bottino arraffato era di soli 1.400 euro. I malviventi hanno fatto irruzione alle 12,30 nell’istituto, nel momento in cui c’erano solo due impiegati. I due complici erano a viso scoperto, ma una vol- ta dentro si sono camuffati con una calzamaglia scura. Uno dei due ha estratto la pistola e l’ha puntata contro il cassiere. «Fuori i soldi», gli ha intimato. Il bandito ha preso il bottino e i due si sono allontanati su una Fiat 500 bianca (rubata), sulla quale c’era un terzo complice. Sul posto sono arrivati i carabinieri di Seriate per le indagini e gli agenti della polizia intercomunale dei Colli. La macchina è stata ritrovata poco dopo in via Monte Grappa ad Albano. Monica Armeli Tentato furto a Ponte San Pietro Albano Due rom chiedevano soldi a un incrocio: denunciati «Matei ha la leucemia», ma è truffa Pedinato e arrestato a Mozzo PONTE SAN PIETRO I cittadini hanno visto uno sconosciuto frugare in un’auto a Ponte San Pietro dopo aver forzato la portiera, così hanno avvisato i carabinieri e mentre si allontanava lo hanno seguito. È stato arrestato quindi con l’accusa di essere l’autore del tentato furto, l’altro ieri a Mozzo, un quarantaseienne di origini siriane, I. B., che abita in un campo nomadi di Seriate. L’uomo è stato bloccato dai carabinieri della stazione di Curno e riconosciuto da due testimoni. In direttissima è stato condannato a 10 mesi di reclusione. Tutto è iniziato verso le 14 di mercoledì a Ponte San Pietro, in via Mozart, dove dei cittadini hanno segnalato al 112 la presenza di un uomo che ha forzato la portiera di un’auto in sosta e ha frugato all’interno senza riuscire a portare via nulla. Lo sconosciuto è stato visto allontanarsi a bordo di una Fiat Punto bianca verso Mozzo e uno dei testimoni, secondo le ricostruzioni, lo avrebbe anche seguito in moto per vedere quale direzione prendeva. Sono stati i carabinieri di Curno, pochi minuti dopo, a notare l’auto parcheggiata di fronte a una gelateria lungo la Briantea a Mozzo. Dal locale sono usciti un uomo e due donne che alla vista della pattuglia si sono diretti a piedi verso una fermata dell’autobus. Tra loro c’era anche il siriano, che è stato trovato con le chiavi della Punto posteggiava vicino alla gelateria: nell’auto c’era- no un martello e un paio di forbici. L’uomo, poi riconosciuto da due testimoni nella persona che aveva colpito a Ponte San Pietro, è stato quindi arrestato per tentato furto su auto. A questa accusa si è aggiunta anche quella di violazione della legge Bossi-Fini perché l’uomo non aveva ottemperato a un precedente ordine d’espulsione. Ieri è stato processato per direttissima. «Non ho tentato nessun furto – ha spiegato l’uomo in aula – e la Punto non è mia, ma di un amico che mi ha dato le chiavi quando sono andato a trovarlo». Il giudice ha convalidato l’arresto, disponendo il divieto di dimora nella Bergamasca, quindi lo ha condannato in abbreviato a 10 mesi con nulla osta all’espulsione. ALBANO SANT’ALESSANDRO Ci avevano provato con la scusa della beneficenza per un bambino malato di leucemia: sono due rom – uno di 32 anni, l’altro di 55, entrambi con precedenti penali e accampati in un campo nomadi di Milano – e ieri mattina avevano cercato di impietosire gli automobilisti di passaggio all’incrocio tra via Tonale e via Roma ad Albano Sant’Alessandro. Non ci sono riusciti: la polizia intercomunale dei Colli li ha notati e ha fatto scattare accertamenti sui volantini colorati che stavano distribuendo. Sono finiti sotto sequestro i fogli che i due complici avevano con sé: erano un centinaio, di color giallo e arancione, e riportavano tutti la foto di un minorenne. Nel testo si leggeva: «Matei ha la leucemia. Ha appena due anni e ha bisogno di medicine costose. Se hai un cuore aiutaci». Sui volantini distribuiti è riportato anche il nominativo fittizio di un medico di origine romena. Gli agenti hanno approfondito la questione: il nominativo del medico citato nel materiale distribuito è risultato inventato. Per i due romeni è scattata la denuncia a piede libero con l’accusa di truffa. In tasca i due avevano una cinquantina di euro in moneta. Già negli anni scorsi una banda (non gli stessi) ci aveva provato ripetutamente con la falsa beneficenza all’incrocio tra via Roma e via Tonale ad Albano. Erano tutti di origine romena e anche in quel caso avvicinavano gli automobilisti al semaforo. Sempre con la stessa scusa del bambino gravemente ammalato. Quando scattava il rosso, il gruppetto – solitamente si muovevano in due o tre persone – entrava in azione. Ma un paio di anni fa erano stati denunciati e allontanati dai vigili del Consorzio dei Colli. Da allora fino a ieri mattina non si erano più verificati simili episodi. M. Ar. tel 035.212247 Rilascio garanzia di profitto il meglio per qualità, risultati e costi RECUPERO ANNI SCOLASTICI PERSI CORSI DIURNI E SERALI LICEO SCIENTIFICO E LICEO LINGUISTICO - PERITO TURISTICO RAGIONIERI - GEOMETRI - DIRIGENTE DI COMUNITÀ Bergamo - Via Ghislandi, 57 - [email protected]