L`attività fisica per la terza età
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L`attività fisica per la terza età
S P O RT & B E N E S S E R E A cura di Prisco Petti * Quale attività fisica per la terza età? L'importanza di una appropriata attività fisica migliora non soltando la salute fisica ma anche la stessa qualità della vita. ra i dati ISTAT che apprendiamo con piacevole interesse vi sono senz’altro quelli sul progressivo incremento della longevità e sulla diffusione delle attività sportive a tutte le età. Tali fenomeni si basano sulla evidenza che l’esercizio fisico,da sempre considerato una sorta di panacea per la salute, contribuisce a rallentare il naturale declino dell’efficienza fisica che si verifica con il passaggio dalla seconda alla terza età e con la progressiva riduzione del movimento. Essi si prestano tuttavia ad una duplice considerazione: una estremamente positiva legata alla crescente diffusione delle attività fisiche ed ai benefici effetti sullo stato di salute degli anziani ; l’altra un po’ meno positiva in quanto correlata ai possibili danni da alterate modalità di somministrazione di esercizio fisico stesso. Stante la diffusione di tali fenomeni ed i potenziali rischi intrinseci è necessario approfondire l’argomento tenendo ben presente che l’informazione che si offre è necessariamente generica e non sostituisce l’indicazione individuale che deve essere basata su una preventiva ed accurata visita medica con definizione delle strategie terapeutiche, le uniche modalità attuabili per risolvere i problemi individuali,o disabilità quali artrosi,cardiopatie,diabete, che accompagnano tale fascia d’età. Le più importanti istituzioni sanitarie ,tra le quali l’Organizzazione Mondiale della Sanità ,si sono fatte più volte propugnatrici della diffusione delle attività fisiche sottolineando come le stesse contribuiscano a prevenire la naturale involuzione senile,tanto da essere ritenute un fondamentale strumento di miglioramento della qualità della vita. Molti studi scientifici hanno altresì confermato che attraverso un appropriato esercizio fisico ci si può mantenere in forma mantenendo una vitalità di dieci o più anni in meno e come all’età anagrafica non deve necessariamente corrispondere il decadimento fisico. pugliasalute La regolare attività fisica praticata per molti giorni della settimana riduce i rischi di alcune malattie quali: cardiopatie ischemiche, ipertensione arteriosa , osteoporosi, diabete , depressione ed ansietà; essa aumenta il generale stato di benessere,migliora globalmente la salute fisica e psicologica,aiuta a conservare l’autosufficienza. In definitiva si raccomanda a) che tutti gli adulti debbano praticare almeno 30 minuti di attività fisica a media intensità la maggior parte o tutti i giorni della settimana ; b) che gli adulti debbano consumare almeno 150 kilocalorie al giorno,o 1.000 a settimana, in attività fisica di media o vigorosa attività; viceversa è altresì emerso che l’isolata pratica anche se settimanale non apporta alcun beneficio. Ecco quindi cosa consigliare a chi vuole intraprendere una attività fisica durante la terza età: 1) Effettuare una visita medica preventiva. Ricordiamo che non solo è opportuno, ma è un obbligo di legge per chiunque che decida di praticare una attività sportiva di sottoporsi a visita medica; che nel caso di attività non agonistica viene effettuata dal medico di famiglia e nel caso di attività agonistica dallo specialista in medicina dello sport. In considerazione della peculiarità di questa età sarebbe opportuno che tale normativa risalente al 1983 fosse modificata prevedendo una serie minima di indagini obbligatorie e che comunque il medico dello sport prescrivesse alla stregua di un farmaco le modalità di effettuazione degli esercizi fisici. 2)Scegliere una palestra autorizzata. Sono senz’altro da preferire quelle dirette da personale specializzato quali i laureati in scienze motorie, adeguatamente attrezzate e con disponibilità di defibrillatore semiautomatico e consulenti medici. - cinquanta - febbraio 2004 Esami minimi consigliati nella terza età prima di intraprendere una attività fisica non agonistica Centri di Riferimento Pugliesi UNITA’ OPERATIVE F.M.S.I. – C.O.N.I. -Istituto di Medicina dello Sport di Bari – • Visita cardiologica ed E.C.G. con integrazione a parere del cardiologo di ecocardiocolordoppler e test da sforzo. • Esame spirografico. Stadio della Vittoria BARI Tel.080 44844 Dir. Dr. V. Accettura Centro di Medicina dello Sport di Foggia Via Sbano 111/b Foggia Tel. 333 9384349 Dir. Dr. D. De Nora Centro di Medicina dello Sport di Lecce Via s. Cesario km 2,77 Lecce Tel. 0832 41540 • Alt • Ast • Colesterolemia • Emocromo • Glicemia, •Trigliceridemia • Urine completo • Ves Dir. Dr. U. Olla Atzeni Centro di Medicina dello Sport di Taranto siti internet riferimento: Via Lazio 45 Taranto Tel. 099 7301876 www.ahmericanheart.org www.istat.it www.fmsi.it www.sicsport.it www.who.int Dir. Dr. F. Santilio Servizi di medicina dello Sport delle A.U.S.L. 1) Effettua dei controlli medici periodici 2) Continua a mantenere viva la tua curiosità intellettuale 3) Non fumare 4) Mangia poco ma di tutto 5) Non farti condizionare dalle barriere psicologiche,tipo: non ho tempo; il movimento provoca dolore; sono troppo vecchio per praticare attività fisica. * Specialista in Medicina dello Sport ed in Riabilitazione Docente Scienze Motorie - Università di Foggia Consigliere Nazionale della Federazione Medico Sportiva Italiana 3)Praticare attività fisica con regolarità possibilmente almeno trenta minuti ogni giorno. 4)Far precedere alla pratica di uno sport il miglioramento del senso dell’equilibrio, della funzionalità articolare, della forza e della resistenza. 5)Preferire attività fisiche aerobiche di intensità moderata (3-6 MET o 40-60% VO2 max) e poco traumatizzanti quali nuotare, camminare, andare in bicicletta, ballare. Una ottima attività,tanto da essere consigliata anche dalla Fondazione Americana dei malati di artrite è costituita dal TAI CHI CHUAN. Essa è una antica arte marziale cinese ,che privata dell’aspetto agonistico, è una disciplina che adoperando movimenti dolci, serie di posture, esercizi di equilibrio, controllo respiratorio e mentale, si è dimostrata utilissima sia nel migliorare il senso di equilibrio degli anziani, prevenendo così le cadute accidentali, sia nel migliorare la motilità articolare e le capacità respiratorie. Sempre nell’intento di rallentare la vecchiaia e mantenere l’autosufficienza i precedenti punti potranno altresì essere integrati dai seguenti consigli: pugliasalute Casa di Cura Polispecialistica VILLA VERDE Direttore Sanitario: Autorizzazione Comunale N° 06/2001 Dr. Mario Montemurro Medico Spec. in Igiene CARDIOLOGIA - UTIC - RIAB. CARDIOLOGICA : Resp. Dr. V. POLINI - Spec. in Cardiologia MEDICINA - ONCOLOGIA - PNEUMOLOGIA RIABILITAZIONE RESPIRATORIA: Resp. Dr. I. MONGELLI - Spec. in Gastroenterologia GERIATRIA - RIABILITAZIONE MOTONEUROLESI: Resp. Dr. F. SDANGANELLI - Spec. in Reumatologia e Geriatria AMBULATORIO DI RADIOLOGIA: Resp. Dr. N. DANESE - Spec. in Radiologia Medica AMBULATORIO DI FISIOKINESITERAPIA: Resp. Dr. M. FORMOSO - Spec. in Medicina Fisica e Riabilitazione POLIAMBULATORIO E DAY HOSPITAL: Resp. Dr. M. Montemurro - Spec. in Igiene Centralino 099 7727111 74100 TARANTO - Via Golfo di Taranto n. 22 (rione salinella) - Autobus di linea n. 8 - n. 8 barrato www.VILLAVERDETARANTO.it - e-mail:[email protected] - cinquantuno - febbraio 2004 La parola allo specialista / Il cardiologo Punti di vista / A cura di Alessandro Villella * Lo psicologo A cura di Luciano Provenzano * Mens sana in corpore sano ... e il cuore va meglio! L'attività sportiva nella terza età Numerose evidenze scientifiche documentano che l’esercizio fisico è un importante fattore di promozione della salute in tutte le epoche della vita, essendo in grado di ridurre la mortalità per tutte le cause (inclusa la mortalità per cause cardiovascolari) e di modificare favorevolmente il profilo di rischio dei soggetti fisicamente attivi agendo sui fattori di rischio cardiovascolare modificabili quali ipertensione arteriosa, obesità, diabete mellito, iperdislipidemia. Il fisiologico processo di invecchiamento determina un progressivo deterioramento della funzione metabolica e cardiovascolare, per cui la conoscenza della fisiologia dell’esercizio fisico nell’età media o avanzata è il presupposto necessario per valutare la opportunità che un atleta master pratichi un determinato tipo di sport. Le modificazioni cardiovascolari che si presentano con l’invecchiamento sono rappresentate dalla riduzione della frequenza cardiaca massimale, della gittata cardiaca, del consumo miocardico di ossigeno; nonché dall’ aumento dei valori pressori a riposo ed in esercizio, e del tempo di recupero cui concomitano le modificazioni respiratorie rappresentate dalla riduzione della capacità vitale e l’ aumento del volume residuo. E’ opportuno inoltre considerare che nella popolazione di soggetti anziani è alta la prevalenza di alcune malattie cardiache che talora decorrono asintomatiche, quali l’ipertensione arteriosa, le valvulopatie aortica e mitralica su base sclerodegenerativa, la cardiopatia ischemica, le arteriopatie su base aterosclerotica e le aritmie. La valutazione del cardiologo dello sport è resa ancor più difficile da altri problemi, quali la eterogenea composizione della popolazione sportiva (composta da atleti che continuano a praticare lo sport fin dalla adolescenza e da soggetti sedentari fino alla età matura che intraprendono la pratica sportiva nella terza età); la presenza di fattori di rischio cardiovascolare misconosciuti e/o delle sopracitate patologie cardiache silenti; la eterogeneità della tipologia del gesto atletico. Poiché la complessità delle problematiche inerenti la patologia cardiovascolare rende impossibile una sintesi corretta in poche righe, pertanto, rivolgo l’invito di approfondire le conoscenze su tali argomenti utilizzando il Documento COCIS 2003(1). Documento realizzato nel 2003 da componenti delle più accreditate società scientifiche che, alla luce delle più recenti acquisizioni scientifiche, e dell’evoluzione legislativa in materia di attività sportiva registrata nel nostro Paese, hanno provveduto a puntualizzare i metodi di valutazione e prescrizione dell’esercizio fisico. Poter rinnovare la propria età, sentirsi giovani dentro ed esserlo al meglio anche nell’aspetto esteriore, rinfrancarsi degli anni che corrono, a questo può c o n t r i b u i re m o l t o l a valorizzazione della dimensione psicologica. Curarsi della dimensione psicologica è un po’ come andare dal gommista per mettere a punto la dimensione dell’aria in se stessi. Essere di buona o cattiva aria, ha a che fare con lo stato dell’umore, col livello di ariosità del proprio animo. L’ariosità, a sua volta, è il frutto dell’apertura di sé verso l’esterno - il mondo che ci circonda, gli “altri” - ma a ben vedere è anche una apertura fra parti di sé in sé stessi. Si è “persona” (per sé unum) e si è “individuo” (essere indiviso): di fatto quest’unità che ci appartiene e ci connatura è anche il frutto di una ricerca costante fra diversità che sono altrettanto parti di noi. Ciò è dire che in sé coesistono dei mondi diversi che cercano di convivere insieme e al contempo tendano e ricerchino di diventare unità, soggetto, persona, individuo. La razionalità e la fantasia, la logica e il sogno, la presenza nell’oggi e il ricordo del passato, riassumibili nelle due modalità di pensiero diretto (razionalità, logica, presenza nell’oggi) e pensiero non diretto (fantasia, sogno e ricordo), sono a loro volta riconducibili al funzionamento dell’emisfero destro (pensiero non diretto) e sinistro (pensiero diretto) della mente umana. Occorre agilità di carattere, esercizio creativo, voglia e intraprendenza per evitare di restare intrappolati in una delle due dimensioni; occorre saper uscire da una ed entrare nell’altra, reciprocamente e costantemente, per tessere quell’unità in sé stessi, e di cui la salute, la longevità ed il benessere possono dirsi la risultante. Lo sport, l’attività fisica, la voglia di muoversi, di uscire da casa, di frequentare una palestra, di darsi da fare, di recarsi in campagna, fare un viaggio, di svolgere attività possibili a livello domestico, tutto ciò ed altro ancora, ad una certa età, può avere a che fare con il desiderio di divertirsi un po’. Divertirsi che è il volgere altrove la propria attenzione; di fatto il non restare intrappolati in una sola di quelle due dimensioni di cui appena detto. Quindi la voglia di restare attivi inizia dal desiderio – e dall’essersi abituati fin da giovani a tenere vivo anzitutto quel percorso vitale in se stessi, e che a sua volta troverà nuova linfa in ogni attività domestica, fisica e sportiva che si vorrà e potrà svolgere, in rapporto all’età. * Direttore U.O. Cardiologia A.U.S.L. FG-3 Ospedale “F.Lastaria” Lucera (FG) - Fellow Scientifico ANMCO Consigliere Nazionale SIC-Sport Presidente della Associazione Medico Sportiva-FMSI di Foggia Bibliografia: 1) COCIS 2003. Protocolli cardiologici per il giudizio di idoneità allo sport agonistico. Casa Editrice Scientifica Internazionale Roma * Psicologo - A.U.S.L. LE/2 - Maglie pugliasalute - cinquantadue - febbraio 2004 A cura di Pasquale Loperfido * Attività motorie nella terza età I processi biologici degenerativi a carico del sistema muscolo-scheletrico sono legati a una perdita delle capacità aerobiche,della forza e della flessibilità. Ciò si traduce in una crescente difficoltà a compiere attività come camminare, salire le scale, alzarsi da una sedia o salire su un'auto o su un'autobus. Vi è ormai un’ampia informazione scientifica che evidenzia come la pratica regolare di attività fisica è efficace nel rallentare il deterioramento delle funzioni biologiche legate all’età. Diversi approfondimenti sono stati eseguiti seguendo programmi di condizionamento fisico osservati in palestra, con risultati che attestano la validità e la piena efficacia delle attività motorie seguite con costanza e metodo. stretching il movimento per rilassare il corpo Il primo atto che un neonato compie subito dopo il parto è un grande vagito accompagnato da un movimento di estensione del piccolo rachide e degli arti per allungarsi dopo essere stato per nove mesi nella classica posizione fetale. Possiamo dire che il primo movimento di stretching (letteralmente stiramento o allungamento) l’uomo lo compie al suo primo atto respiratorio. Con il termine inglese stretching si intendono tutte quelle tecniche di allungamento muscolare che hanno come fine quello di aumentare l’elasticità e, in particolare,la capacità del muscolo a rilassarsi e di conseguenza a migliorare la mobilità articolare. Una buona flessibilità oltre che essere importante per gli atleti perché facilita lo sviluppo delle qualità fisiche e tecniche, diventa ancora più essenziale per la gente comune che frequenta un centro fitness per i benefici che apporta : -mantenimento e sviluppo delle qualità fisiche (forza,resistenza, velocità); -esecuzione coordinata dei gesti; -stimolazione della circolazione sanguigna; -eliminazione delle tensioni muscolari e conseguente miglioramento della respirazione; -miglioramento degli atteggiamenti posturali; - recupero funzionale per la prevenzione delle patologie muscolo-tendinee. Con soli 10-15 minuti al giorno di semplici ma efficaci esercizi possiamo mantenere nel tempo una buona flessibilità evitando quindi di incorrere in quei piccoli e fastidiosi dolori a carico delle nostre articolazioni. tratto cervicale Esercizio 1 Da seduti portate le braccia in fuori e in alto, inspirando con il naso allungate il capo in alto, mantenete la posizione con una breve apnea ed espirate attraverso la bocca portando le braccia in basso con una leggera flessione del busto in avanti. pugliasalute Esercizio 2 Ruotate lentamente il capo a destra mantenendo per alcuni secondi la posizione assunta. Ripetere a sinistra. - cinquantatre - Esercizio 3 Flettete lateralmente il vostro capo avvicinando l’orecchio alla spalla mantenete la posizione per alcuni secondi e ritornate nella posizione iniziale.Ripetere dal lato opposto. febbraio 2004 spalle Esercizio 4 Incrociate le mani in avanti e portate le braccia in alto al di sopra del vostro capo inspirando, mantenete per alcuni secondi e tornate nella posizione di partenza espirando. Esercizio 5 Aprite le braccia portandole il più possibile indietro tenendo le dita delle mani rivolte verso il basso. Esercizio 6 Mani alle spalle eseguire delle circonduzioni con movimenti lenti e costanti nelle diverse direzioni (altodietro-basso-avanti). tratto dorso -lombare Esercizio 7 Portate la mano al di sotto del cavo ascellare omolaterale, elevate lateralmente il braccio opposto inspirando, mantenere per alcuni secondi e ripetere dal lato opposto. pugliasalute Esercizio 8 Braccia in fuori, effettuate lentamente delle torsioni del busto a destra e a sinistra. - cinquantaquattro - febbraio 2004 Esercizio 9 Ponetevi in posizione carponi su di un tappeto. Distendete le braccia in avanti portando il petto verso il basso, mantenete per alcuni secondi la posizione raggiunta e ritornate alla posizione iniziale. Esercizio 10 Posizione a sfinge,estendere la vostra schiena sedendovi sui talloni. Mantenete per alcuni secondi la posizione raggiunta e ritornate alla posizione iniziale. Esercizio 11 In posizione supina braccia in fuori, incrociare una gamba sull’altra mantenendo le spalle a contatto sul tappeto. Esercizio 12 Raccogliere le ginocchia al petto con presa delle mani, sollevate le spalle dal tappeto espirando. Mantenere la posizione per alcuni secondi e rilasciare. E' utile sapere che ... Tutti gli esercizi vengono eseguiti con movimenti lenti e con respiri profondi. I muscoli vengono stirati fino a quando si percepisce una leggera tensione ma non dolore. Ogni posizione dovrà essere mantenuta per circa 20 / 30 secondi. Effettuare una pausa di alcuni secondi, assumere la posizione di partenza e allungare la muscolatura interessata. Dopo alcune ripetizioni degli esercizi si noterà una maggiore elasticità dovuta al nuovo adattamento delle fibre muscolari. * Osteopata - Posturologo Consulente Centro Sportivo NADIR- Putignano pugliasalute - cinquantacinque - febbraio 2004