ULTIMI ACQUISTI – GIUGNO 2013 NARRATIVA..
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ULTIMI ACQUISTI – GIUGNO 2013 NARRATIVA..
ULTIMI ACQUISTI – GIUGNO 2013 NARRATIVA.. Simonetta Agnello Hornby con Marina Calloni Il male che si deve raccontare (Feltrinelli, 2013) Con un programma semplice ed efficace, che ha coinvolto le donne potenzialmente esposte a violenza e le aziende in cui lavorano, la Global Foundation for the Elimination of Domestic Violence (Edv) creata da Patricia Scotland ha contribuito a contenere sensibilmente il fenomeno della violenza domestica in Inghilterra. Questo piccolo libro ha lo specifico obiettivo di creare una Edv italiana per applicarne il metodo nel nostro paese. Simonetta Agnello Hornby ha scritto racconti che, attraverso vicende affioranti dalla sua memoria e ancor più attraverso casi affrontati in veste di avvocato, danno una vividissima e articolata rappresentazione del segreto che a volte si nasconde dentro le pareti domestiche. Con la sapienza narrativa che le è propria, evoca l'esibizione del teatro della violenza in Sicilia, i silenzi comprati da un marito abusante, il dolore dei figli abusati, la complicità fra vittima e carnefice. Marina Calloni, docente alla Bicocca, traduce la consapevolezza secondo la quale viviamo in città in cui "si uccidono le donne" in una visione sintetica e in una stringente serie di dati. Il male che si deve raccontare è insieme un atto di denuncia e uno strumento a disposizione delle associazioni che, anche in Italia, lottano da tempo contro questa violenza, offrendo aiuto, mezzi e protezione alle vittime. I proventi di questo libro contribuiscono alla creazione della sezione italiana di Edv. Elizabeth Strout I ragazzi Burgess (Fazi, 2013) I ragazzi Burgess, come vengono chiamati Jim, Bob e Susan, sono nati a Shirley Falls, nel Maine, e sono cresciuti in una piccola casa gialla in cima a una collina, in un angolo di continente appartato. Da adulti si sono allontanati, ognuno a scacciare il ricordo di un antico dramma familiare mai spento. Lassù è rimasta solo Susan, mentre gli altri due vivono a Brooklyn, New York. Nei Burgess si possono scorgere tre anime distinte e tanto diverse che è quasi impensabile immaginarli nella stessa foto di famiglia. Eppure, quando inizia questa storia, Susan chiama e chiede aiuto proprio a Bob e Jim: suo figlio, loro nipote, è nei guai. E allora non solo i tre fratelli sono costretti a riavvicinarsi, a dividere la preoccupazione e a tentare di ricomporre un trauma che alimenta ogni minima increspatura della loro intimità, ma sono anche travolti da una rivoluzione privata che implica, per tutti, il progetto di una nuova vita. L'ultimo romanzo di Elizabeth Strout è un'istantanea scattata nel momento esatto in cui le fragilità affettive escono allo scoperto mostrando tutta la complessità dei legami indissolubili. La sottile accortezza narrativa, che si manifesta in dettagli minuti quanto necessari, riesce a illuminare i più esili movimenti dell'animo e a scandagliare l'oscillazione perpetua della nostra emotività. Marcela Serrano Adorata nemica mia (Feltrinelli, 2013) Ci sono fili capaci di unire i mondi interiori delle donne: a volte saranno la forza delle risate, il valore dell'amicizia, l'amore o il sesso; altre, le paure di fronte a un matrimonio inaridito, l'ipocrisia, la solitudine o il timore dell'abbandono. Laura è contro il femminismo, Manuela cuce e sogna, Magdalena si sente sempre più chiusa, Anabella e Marilyn aspettano la felicità, Maria Bonita ha perso il nemico di una vita, Eloìsa cerca di dimenticare, Irma si sfila finalmente l'anello, Dulcinea racconta la sua versione della storia. Dai Balcani fino a Santiago del Cile, passando per la Mancia del Don Chisciotte, piccoli incidenti rivelatori che cambiano la vita, donne che smettono di uscire di casa, donne che si lasciano ingannare dalle apparenze, altre che si riappropriano della loro esistenza, e altre ancora che si ritrovano ad affrontare drammi inattesi. Ancora una volta, Marcela Serrano dimostra il suo talento nel penetrare anima e psicologia femminili con venti racconti potenti, abitati da donne fragili, forti, avventurose e timorose, casalinghe o intellettuali, le cui voci e storie si imprimono a fuoco nella memoria dei lettori. Luis Sepulveda Ingredienti per una vita di formidabili passioni (Guanda, 2013) La scrittura, l'impegno politico, le amicizie, l'esilio, il viaggio: elementi indissolubilmente intrecciati nel racconto di una vita avventurosa e affascinante come quella di Luis Sepúlveda. Da quando, ragazzino, i primi amori lo inducono a trascurare la passione calcistica e a coltivare quella per la poesia, Sepúlveda scopre che la letteratura che vale è quella che riesce a dar voce a chi non ha voce. Ripercorrendo una vocazione dalle molte sfaccettature, queste pagine intrecciano racconti di vicende personali, storie di lavoratori e delle loro lotte, grida di dolore per lo sfruttamento criminoso dell'ambiente, riflessioni sferzanti sulla crisi economica che ha investito l'Europa e rievocazioni di momenti condivisi con amici e "maestri" tra gli altri Neruda, Saramago, Tonino Guerra. Emerge soprattutto il Sepúlveda uomo: i ricordi mai sopiti del difficile passato cileno, i destini dei compagni dispersi dall'esilio che si ritrovano su una piccola baia del Pacifico, un viaggio nel deserto di Atacama, ma anche squarci di vita domestica, il ricordo di un nobile amico a quattro zampe, la gioia di riunire intorno a un tavolo una meravigliosa famiglia allargata da cui farsi chiamare con l'epiteto di "vecchio". E su tutto la consapevolezza, sempre e comunque, di aver vissuto "una vita di formidabili passioni". Amanda Coplin L’albero delle mele (Guanda, 2013) Nello stato di Washington, agli albori del Novecento, William Talmadge conduce una vita in simbiosi con gli alberi del suo frutteto, circondato dai boschi. Segnato dal dolore per la scomparsa misteriosa della sorella, ancora adolescente, Talmadge non si è lasciato indurire dalla solitudine: è rimasto un uomo buono, fedele ai propri affetti e ai propri ricordi. Finché un giorno al mercato, dove è andato a vendere i suoi prodotti, fa un incontro destinato a spezzare la sua tranquillità. Due ragazze giovanissime, dall'aria selvatica, entrambe vistosamente incinte, gli rubano le mele. Qualche giorno dopo si ripresentano al limitare del suo frutteto e a quel punto comincia, da parte di Talmadge, un paziente avvicinamento per vincere la loro diffidenza, offrendo cibo e sostegno. Le ragazze sono impaurite, in fuga da un destino terribile di sfruttamento e violenza, da un uomo che le reclama come una sua proprietà, e che non tarda a riaffacciarsi per presentare il conto. In una storia di grande intensità drammatica, di sopravvivenza e di riscatto, tocca al mite e tenace frutticoltore ergersi a difesa della sua nuova, improbabile famiglia, per garantirle un futuro, per difendere le ragazze e il loro desiderio di libertà: una sfida impossibile, a cui si sottopone con un'ostinazione quasi eroica, forse anche nel tentativo di sciogliere i nodi irrisolti del proprio passato. Graeme Simsion L’amore è un difetto meraviglioso (Longanesi, 2013) "Mi chiamo Don Tillman, ho trentanove anni e sono un professore di genetica presso l'Università di Melbourne. Ho una posizione ben retribuita, seguo un'alimentazione strutturata e regolare, ho molta cura del mio fisico. Nel regno animale, non avrei alcuna difficoltà a trovare una compagna e a riprodurmi. Perciò, il motivo per cui sono ancora scapolo mi è oscuro. Tuttavia ho fatto una scoperta incredibile: statisticamente, gli uomini sposati sono in media più felici... e vivono più a lungo! Per questo ho dato vita a un progetto: il Progetto Moglie. Ho elaborato un algoritmo perfetto che mi consentirà di escludere le candidate inadatte - le fumatrici, le ritardatarie, le schizzinose, quelle troppo attente al loro aspetto... e tutte quelle che non rispondono agli altri criteri che ho incluso nelle sedici pagine del mio questionario. Questo è il resoconto scientifico - anche se mi hanno spiegato che si definisce romanzo - degli esiti del mio progetto. Leggendolo, incontrerete una persona che si chiama Rosie ed è la più inadatta delle candidate al mio Progetto Moglie. Ma troverete forse anche la risposta a una domanda fondamentale: l'amore può davvero cambiare un uomo? Anche un uomo come me?" Margherita Oggero Perduti tra le pagine (Mondadori, 2013) Una classe d'asilo in visita al Salone del libro di Torino. Una baby-sitter romena appassionata di letteratura. Due coppie di genitori più o meno affannate, più o meno in crisi, più o meno felici nella giungla quotidiana, tra la routine del lavoro e le distrazioni del cuore. E, soprattutto, due bambini: Leone, che si chiama così per davvero, e Orso, che avrebbe un nome meno "feroce" ma non vuole essere da meno del suo amico. Leone e Orso non si conoscono fino a quando, proprio nella stessa mattina di caos e di carta, non si perdono entrambi tra gli stand della Fiera. E mentre le maestre, la tata e i genitori si mettono a cercarli tra i corridoi del Lingotto in un crescendo di preoccupazione, ai due dispersi si aggiunge Giulia, la fidanzatina di Orso. Questo bel "terzetto di evasi", ignorando i richiami, come in una meravigliosa avventura esplora i padiglioni e va alla scoperta delle sorprese che si nascondono tra le pagine dei libri, anche quelli dei grandi, anche quelli "senza figure". Perché i libri, a differenza degli adulti, non hanno mai fretta, non cambiano discorso nelle situazioni delicate, giocano con la fantasia e trovano le parole per ogni emozione. Una favola delicata e divertente che ci racconta quanto fitta è la trama che unisce la vita alla letteratura, quanto la poesia di una pagina può cambiare il senso della nostra piccola grande storia. Matteo Righetto La pelle dell’orso (Guanda, 2013) Domenico ha dodici anni ed è sempre vissuto nel villaggio dove è nato, ai piedi delle Dolomiti. La montagna è il suo mondo e questo mondo non ha segreti per lui. Gli piace guardare le cime mentre va a scuola, dove la professoressa gli racconta di Tom Sawyer, o attraversare i boschi mentre va al torrente a pescare, sognando avventure straordinarie. Continua a farlo anche se da un po' di tempo tutti lo mettono in guardia, perché il rischio di imbattersi nell'orso di cui tanto si parla in giro è grande. Un orso ormai diventato una leggenda nella valle: terribile, gigantesco, feroce come da quelle parti non se ne vedevano più. E non riesce a credere che suo padre, sempre così distante, ubriaco, perso, sia lo stesso uomo che adesso vuole dare la caccia all'orso e vuole partire per quella spedizione sulle montagne insieme a lui, solo loro due, via per giorni e giorni a contatto con una natura aspra, selvaggia. Ma è proprio questo che accadrà. Domenico sarà coinvolto in un'esperienza unica, spaventosa ed eccitante, dalla quale apprenderà che la natura, per quanto pericolosa, non sarà mai crudele come gli uomini. Un romanzo d'avventura che è insieme il racconto folgorante di una formazione, di ciò che succede per la prima volta, e che sarà per sempre. Claudia Pineiro La crepa (Feltrinelli, 2013) La crepa è un romanzo giallo della scrittrice argentina Claudia Piñeiro. La crepa che dà il titolo al romanzo è, allo stesso tempo, una crepa fisica, che si dipana su un muro, e una crepa che rappresenta una rottura interiore, una falla nella coscienza. Quella vissuta dall’architetto Pablo Simò appare essere la vita normale di un uomo qualsiasi. E’ un rispettabile architetto e un padre di famiglia. Ma Pablo nasconde un segreto che gli tormenta l’anima. Ha ucciso un uomo, Nelson Jara, e lo ha sepolto sotto una colata di cemento. Jara forse era un truffatore, sosteneva che sul muro di casa sua vi fosse una crepa e che doveva essere risarcito per i danni. Ora però che ha commesso un omicidio, Pablo è diventato una persona ben peggiore di quella che poteva essere Nelson Jara. I rimorsi attanagliano l’uomo e tutte le sue certezze lentamente vengono meno. Come una crepa che si allarga e si allunga, la sua esistenza si sgretola e comincia a cedere. Improvvisamente appare nella sua vita una donna, che sembra sapere molte cose sulla vita di Nelson Jara. La donna è giovane ed attraente e mentre la vita famigliare dell’uomo si sta frantumando, nella mente di Pablo comincia a serpeggiare la tentazione di abbandonare in maniera definitiva qualsiasi morale. Tradotto da Pino Cacucci, La crepa, di Claudia Piñeiro è un coinvolgente romanzo giallo che si caratterizza per la profonda introspezione psicologica dei personaggi. Fred Vargas Piccolo trattato sulle verità dell’esistenza (Einaudi, 2013) Dopo la lettura di questo libro l'esistenza non avrà più alcun segreto per voi. Saprete tutto dei lombrichi, della pressione e dell'anti-pressione. Imparerete tutto dell'amore redentore, e perfino qualcosa della sorella e della madre dell'autrice; questo senza dimenticare il campanile di Villiersd'Écaudart, paesino della Normandia che è per lei, più o meno, ciò che Weimar fu per Goethe. Vi diventeranno familiari il principio dell'attesa e quello fondamentale del risparmio di energia, il concetto dell'astice e quello di rupe. Scoprirete, inoltre, che "l'altro non lo si cambia". In questo "piccolo trattato" Fred Vargas affronta, con umorismo, la vita e i suoi misteri, traendone un distillato acuto e divertente di riflessioni capace, forse, di regalare un po' di sollievo al nostro errare. Andrea Molesini La primavera del lupo (Sellerio, 2013) "Dario ha le orecchie a sventola e quindi non può avere ucciso Gesù". E la voce esilarante e appassionata di Pietro, un bambino di dieci anni, orfano, che racconta la storia. Tutto comincia nel convento di San Francesco del Deserto, una piccola isola al centro della laguna di Venezia, nel marzo del 1945. Da questo rifugio sicuro, all'improvviso, un gruppo di persone diversissime fra loro è costretto a scappare: due bambini di opposta indole ed educazione, Pietro e il suo amico Dario, "che sa i numeri" e si tiene le parole dentro, "dove non fanno danno"; le due anziane sorelle Jesi, Maurizia e Ada; una giovane suora, bella e dai modi sospetti, che scrive un diario schietto, e che si alterna nel racconto con la voce di Pietro. Braccato dai nazisti, il gruppo è aiutato da un pescatore "che vive come un gabbiano" e da un frate energico "che è come un sasso grande" nella corrente. Nei risvolti tragici dell'avventura si unisce ai fuggiaschi un disertore tedesco, che custodisce un segreto pericoloso: il suo agire brusco e terribile cambierà il destino di tutti. Sotto lune immense, attraverso boschi bui e casolari diroccati, si svolge l'inseguimento, tra colpi di scena e incontri con partigiani e fascisti disorientati: uomini e luoghi carichi di diffidenza e di terrore, ma dove una traccia di bontà, di tanto in tanto, a dispetto di tutto, riesce a sopravvivere. La storia di Pietro e di Dario è una fuga dalla guerra e dal suo linguaggio torbido e ottuso, dalla violenza che tutto contamina. Catherine Dunne La grande amica (Guanda, 2013) Due amiche. Un'estate. Un inganno. Quando Miriam parte per la sua prima esperienza via da casa, un lavoro estivo in un albergo sul mare, crede di allontanarsi solo di pochi chilometri. Ma Marie-Thérèse, con cui condividerà una stanza, il lavoro e le sue prime avventure "da adulta", la condurrà molto più lontano dalla sua vecchia vita, e da se stessa. Di qualche anno più grande, bella, disinvolta, infinitamente più esperta, diventa la sua guida, la sua alleata, in poche parole la sua prima, vera migliore amica. Da un'inattesa serata al pub a un'indimenticabile vacanza in Cinquecento, Miriam spiega finalmente le ali. Ma volare significa anche poter cadere... Con uno sguardo delicato e profondo, Catherine Dunne trasfigura la storia di due ragazze in un ritratto dell'adolescenza e dei sentimenti struggenti e cangianti che la nutrono. Un racconto senza tempo sull'amicizia e sul cambiamento, sull'abbandono e sul ricordo. Roddy Doyle Due pinte di birra (Guanda, 2013) Due amici si incontrano regolarmente in un pub di Dublino per condividere la tradizionale, consolatoria pinta di birra, e commentare con disincantata ironia le novità del giorno: la riconferma di Obama, le Olimpiadi di Londra, la storica visita della regina in Irlanda. Ma non mancano le incursioni nel privato, le mogli, i nipoti, in particolare il piccolo Damien con il suo amore smodato per gli animali, che lo porta ad adottare prima una iena e poi un orso polare. I due non sono affatto dei provinciali: si preoccupano del debito della Grecia, o delle mosse degli investitori internazionali (chiunque essi siano o chiunque credano di essere), ammirano le gesta di un tal Francesco Schettino e si interrogano sulle cause reali delle dimissioni di Berlusconi, o sulla fuga del colonnello Gheddafi (che uno dei due è convinto di aver visto al Terminal 2 dell'aeroporto, travestito da addetto alle pulizie), piangono la morte di star come Whitney Houston e Robin Gibb, si esaltano per le gesta dei loro idoli del calcio (salvo poi temere che la passione per Fernando Torres o Andrij Sevcenko possa essere segno di scarsa mascolinità). E fanno pace con se stessi quando finalmente scoprono una ragione valida per ricominciare a odiare gli inglesi. Andrea Vitali Un bel sogno d’amore (Garzanti, 2013) Il medico scrittore Andrea Vitali, con il romanzo dal titolo Un bel sogno d’amore, racconta un’altra divertente avventura ambientata, come di consueto, sulle sponde del lago di Como. In paese circola la notizia che a breve, nel cinema della Casa del Popolo, si potrà assistere alla proiezione al film capolavoro di bernardo Bertolucci, Ultimo tango a Parigi. Siamo nel 1975, a distanza di tre anni dalla sua prima proiezione, il film era ancora considerato scandaloso. La notizia dell’imminente proiezione, scatena un vespaio nel piccolo paese di Bellano. I residenti si dividono in due cateogrie: i favorevoli alla proiezione, che fantasticano sulle inimmaginabili scene di nudo presenti nel film, e i contrari, che affiancano il parroco nel sostenere l’immoralità della depravata pellicola. Il film diventa motivo di discordia, la rappresentazione di differenti punti di vista circa la morale. Il conflitto si accende anche a livello personale, come accade tra Adelaide e Alfredo. Lei vuole assolutamente vedere la pellicola e minaccia il fidanzato di andarci con o senza di lui, magari accompagnata da Ernesto, che, è risaputo, nutre un debole nei suoi confronti. Ernesto però si invischia spesso in faccende poco pulite, affari loschi che finiranno per coinvolgere la stessa Adelaide. Andrea Vitali, con un sogno d’amore, consegna ai lettori un romanzo avvincente, che racconta l’avvento di una modernità in conflitto con la morale dominante e crea scompiglio in un paese dove vivono criminali pasticcioni e persone che desiderano un amore felice. Paolo Nori La banda del formaggio (Marcos Y Marcos, 2013) Ermanno Baistrocchi fa l'editore. Va in giro a far notare le impercettibili differenze tra i suoi libri e quelli delle altre case editrici. Paride Spaggiari fa il libraio. Invita Ermanno nella sua libreria e poi gli fa delle telefonate bellissime, tutte piene di zioboja, ma non sono zioboja d'impazienza, sono come il basso che suona l'un due tre di un valzer, i suoi discorsi sono dei valzer, mettono di buon umore. Poi quando Ermanno ha la possibilità di comprare tre librerie Paride si offre di diventare suo socio, che si trova con una certa liquidità. E per quindici anni Ermanno, tutto quello che fa, ne ha prima parlato con Paride. Poi salta fuori il buridone che i soldi per le librerie a Paride venivano dalla banda del formaggio, come se i delinquenti a Parma fossero tutti della gente che non vedeva l'ora di comprarsi una libreria, come se avere una libreria fosse una specie di status symbol per i ladri. E finisce che Paride si butta giù dal settimo piano, e dicono che sia stato per via dei giornali, per via di quello che avevano scritto sopra i giornali, ma secondo Ermanno non era mica per quello. "La banda del formaggio" è la storia di un editore che un giorno sull'autobus prova affetto per il suo cuore che batte, e gli verrebbe da ricominciare. È la storia di un libraio che il delinquente avrebbe voluto farlo e che ha lasciato a suo nipote, che ancora non c'è, una filastrocca che Ermanno impara a memoria, per lasciarla anche al suo, di nipote, che chissà se mai ci sarà. Paolo Teobaldi Madadam (E/O, 2013) Fedele alla deontologia della sua missione civile, il cantoniere Gengoni Selvino percorre e controlla ininterrottamente, avanti e indietro, il cantone che gli è stato affidato, cioè il "suo" tratto di Nazionale (per la precisione attorno al Km 238,491 della Strada Statale n. 16 Adriatica, in località detta Il Curvone), tenendo sempre gli occhi bene aperti, per cui diventa testimone più o meno oculare - dei grandi fatti che la Storia del XX secolo (e degli inizi del XXI) gli srotola davanti, alcuni dei quali realmente accaduti, altri inventati di sana pianta. Il romanzo è un compatto affresco fatto in casa secondo i procedimenti narrativi tipici dell'affabulazione popolare, epico e corale nello stesso tempo: epico per chi ancora sappia apprezzare l'epica "della pacca di fava", quella cioè attenta alle piccole cose oltre che ai grandi eventi; corale perché accanto al protagonista e a sua moglie Isolina pullula una galleria di personaggi minori, che la sanno e la dicono lunga sul Paese reale. La narrazione alterna pagine comiche a pagine tristissime, come capita del resto nella vita concreta: a entrambe, ciclicamente, fa da contrappunto, in una sorta di amaro basso continuo, il dialogo impossibile del cantoniere con suo figlio. Judith Schalansky Lo splendore casuale delle meduse (Nottetempo, 2013) Nella vita, la concorrenza tra le specie e la capacità di adattamento sono tutto ciò che conta. È questo che insegna ai suoi alunni Inge Lohmark, professoressa di Biologia vecchia maniera, in una sperduta cittadina dell'ex DDR, che con il tasso di natalità a picco non ha più nessuno che abiti le case né bambini da iscrivere a scuola. Intransigente e rigorosa, dà del lei a ragazzini ancora storditi dalla polluzione notturna, non incoraggia i più lenti perché sono parassiti nel corpo della classe e non difende i più deboli perché la selezione è un meccanismo aureo per l'evoluzione delle specie. Ma l'applicazione del darwinismo e delle leggi di natura alla realtà sarà destinata a infrangersi contro il sorgere di un sentimento, un desiderio di vicinanza illogico e ingiustificato nei confronti di un'alunna... Con ironia e scorrettezza, Judith Schalansky racconta la fine del mondo a partire da un punto di vista marginale: quello dell'uomo. Daniel Pennac Ernest e Celstine (Feltrinelli, 2013) Il mondo di sopra è abitato dagli orsi e il mondo di sotto dai topi. È risaputo: i due mondi sono incompatibili e i loro popoli sono acerrimi, secolari nemici. Eppure nessuno potrà impedire a un orso e a una topina di diventare compagni inseparabili. Prima, però, dovranno affrontare mille peripezie e pericoli, sfuggire a una miriade di topi furiosi attraversando i cunicoli delle fogne, evadere da un furgone blindato della polizia, scappare su un camioncino di dolci rubato, per rifugiarsi nella loro calda e accogliente casa nel bosco, nascosta sotto una coltre di neve. Qui potranno finalmente dedicarsi alle rispettive passioni, la musica e il disegno, anche se il pericolo non tarderà a ripresentarsi, con l'arrivo della primavera. Ernest e Celestine litigano e fanno pace, scherzano e si prendono cura l'uno dell'altra: dopo essersi incontrati, l'idea di separarsi è per loro la cosa più detestabile del mondo e per evitarlo sono disposti a tutto. Dalla stima dell'autore per l'artista Gabrielle Vincent, dall'amore per i personaggi dei suoi albi illustrati, nasce un romanzo per bambini che conquisterà i lettori di tutte le età. Alexander McCall Smith Un matrimonio all’aperto (Guanda, 2013) n matrimonio all’aperto è il dodicesimo episodio della serie Ladies’ Detective Agency N°1, proposta dallo scrittore di origini scozzesi Alexander McCall Smith, che dopo aver trascorso gran perate della sua vita nel Botswana ha deciso di ambientare proprio nello stato africano le sue celebri avventure.Dalla fortunata serie, la HBO ne ha tratto uno show televisivo. La protagonista di Ladies’Detective Agency N°1 si chiama Precious Ramotswe, è una detective che, grazie al suo infallibile intuito, alla sua sagacia e al suo umorismo, riesce a destreggiarsi sia nella sua vita personale, sia nei difficili casi che viene chiamata a risolvere. Ad aiutarla nelle indagini, spesso troviamo la sua fedele assistente Grace Makutsi, con la quale è solita sorseggiare il the. In questo dodicesimo episodio, troviamo Grace Makutsi che finalmente riesce ad esaudire il suo desiderio di costruirsi una famiglia assieme al gentiluomo Phuti Radiphuti. Intanto, tra le ansie generate da Grace Makutsi e le altre vicissitudini personali, la detective Precious Ramotswe deve indagare su un nuovo caso che riguarda delle mucche indisciplinate e un reticente pastore. Un matrimonio all’aperto, è un’altra divertente avventura che ha per protagonista Precious Ramotswe, la detective creata dalla fantasia di Alexander McCall Smith. Joel Dicker La verità sul caso Harry Quebert (Bompiani, 2013) Estate 1975. Nola Kellergan, una ragazzina di 15 anni, scompare misteriosamente nella tranquilla cittadina di Aurora, New Hampshire. Le ricerche della polizia non danno alcun esito. Primavera 2008, New York. Marcus Goldman, giovane scrittore di successo, sta vivendo uno dei rischi del suo mestiere: è bloccato, non riesce a scrivere una sola riga del romanzo che da lì a poco dovrebbe consegnare al suo editore. Ma qualcosa di imprevisto accade nella sua vita: il suo amico e professore universitario Harry Ouebert, uno degli scrittori più stimati d'America, viene accusato di avere ucciso la giovane Nola Kellergan. Il cadavere della ragazza viene infatti ritrovato nel giardino della villa dello scrittore, a Goose Cove, poco fuori Aurora, sulle rive dell'oceano. Convinto dell'innocenza di Harry Ouebert, Marcus Goldman abbandona tutto e va nel New Hampshire per condurre la sua personale inchiesta. Marcus, dopo oltre trentanni deve dare risposta a una domanda: chi ha ucciso Nola Kellergan? E, naturalmente, deve scrivere un romanzo di grande successo. Luca Bianchini Io che amo solo te (Mondadori, 2013) Ninella ha cinquant'anni e un grande amore, don Mimi, con cui non si è potuta sposare. Ma il destino le fa un regalo inaspettato: sua figlia si fidanza proprio con il figlio dell'uomo che ha sempre sognato, e i due ragazzi decidono di convolare a nozze. Il matrimonio di Chiara e Damiano si trasforma così in un vero e proprio evento per Polignano a Mare, paese bianco e arroccato in uno degli angoli più magici della Puglia. Gli occhi dei 287 invitati non saranno però puntati sugli sposi, ma sui loro genitori. Ninella è la sarta più bella del paese, e da quando è rimasta vedova sta sempre in casa a cucire, cucinare e guardare il mare. In realtà è un vulcano solo temporaneamente spento. Don Mimi, dietro i baffi e i silenzi, nasconde l'inquieto desiderio di riavere quella donna solo per sé. A sorvegliare la situazione c'è sua moglie, la futura suocera di Chiara, che a Polignano chiamano la "First Lady". E lei a controllare e a gestire una festa di matrimonio preparata da mesi e che tutti vogliono indimenticabile: dal bouquet "semicascante" della sposa al gran buffet di antipasti, dall'assegnazione dei posti alle bomboniere - passando per l'Ave Maria -, nulla è lasciato al caso. Ma è un attimo e la situazione può precipitare nel caos, grazie a un susseguirsi di colpi di scena e a una serie di personaggi esilaranti. Guillaume Musso Sette anni senza di te (Sperling & Kupfer, 2013) Artista bohémienne, esuberante e focosa, la bella Nikki piomba come un fulmine a ciel sereno nella vita del ricco e posato Sebastian. Non hanno niente in comune eppure s'innamorano, travolti da un sentimento intenso e irrazionale. Si sposano, e hanno subito due gemelli, Camille e Jeremy. Tutto accade molto in fretta, troppo. E presto l'idillio svanisce. A poco a poco, l'amore cede il posto al rancore e arriva la fine: le liti, un amarissimo divorzio, e i gemelli divisi tra i genitori, Camille a lui, Jeremy a Nikki. Oggi sono passati molti anni. Sette, per l'esattezza. Nikki e Sebastian si sono rifatti una vita, lontani l'una dall'altro. Finché un giorno il figlio, ormai quindicenne, sparisce misteriosamente. Fuga? Rapimento? Per scoprirlo Nikki non ha altra scelta che rivolgersi all'ex marito, per lanciarsi, di nuovo insieme, in una indiavolata e rischiosa corsa contro il tempo... E, forse, anche dentro il proprio cuore. Dalle strade di Parigi ai grattacieli di New York, fino a una pericolosa Rio de Janeiro, "Sette anni senza di te" è il nuovo thriller romantico firmato Guillaume Musso. Mo Yan Le rane (Einaudi, 2013) Le rane, ultimo romanzo del premio Nobel Mo Yan, è lo splendido, conturbante ritratto di una donna la cui vita attraversa e definisce la storia della Cina di oggi. Le sue scelte, le sue decisioni sono complesse, controverse, spesso discutibili: perché complesso e sofferto è il giudizio di Mo Yan sul suo paese. Il drammaturgo Kedou, «Girino», (alter ego di Mo Yan), racconta in quattro lunghe lettere indirizzate a un amico, l’immaginario scrittore giapponese Sugitani Yoshihito (in realtà Kenzaburo Oe, grande amico di Mo Yan), la storia della zia paterna «venerata come la benevola Guanyin, dea della fertilità, e allo stesso tempo, odiata come il boia inesorabile che esegue le condanne a morte». Il Partito ha offerto alla zia «Gugu» una sommaria educazione medica e, dall’inizio degli anni Cinquanta, la donna diventa l’unica levatrice della sua regione. Non solo: da quando, nel 1965, il Partito, preoccupato per la crescita esponenziale della popolazione, inizia una campagna per il controllo delle nascite, Gugu si impegna in aborti e vasectomie forzate con lo stesso zelo con cui prima faceva nascere i bambini. La fedeltà agli ordini del Partito, però, sarà la rovina sua e delle persone che ama. Una donna, per non abortire, si getta nel fiume e annega. Un’altra – la moglie di suo nipote – è costretta a interrompere la gravidanza nonostante sia fuori tempo massimo, e muore. Fino a quando, una notte, tornando a casa, Gugu si smarrisce in una zona paludosa: il gracidare delle rane le ricorda il pianto dei bambini mai nati, i corpi gelidi degli animali, come piccoli feti abortiti, la circondano, la ricoprono, sconvolgendola. Cittadina di un paese che non riconosce, la Cina potenza economica globale di oggi, Gugu farà i conti con le conseguenze delle sue azioni, scoprendo il modo imprevedibile per cambiare vita e espiare le sofferenze che ha inflitto. Mai come ne Le rane Mo Yan aveva saputo distillare la sua particolare, obliqua visione della Cina, plasmandola nella storia di un personaggio epico e tragico, Gugu, e dell’universo che le ruota attorno. R. J. Palacio Wonder (Giunti, 2013) È la storia di Auggie, nato con una tremenda deformazione facciale, che, dopo anni passati protetto dalla sua famiglia per la prima volta affronta il mondo della scuola. Come sarà accettato dai compagni? Dagli insegnanti? Chi si siederà di fianco a lui nella mensa? Chi lo guarderà dritto negli occhi? E chi lo scruterà di nascosto facendo battute? Chi farà di tutto per non essere seduto vicino a lui? Chi sarà suo amico? Un protagonista sfortunato ma tenace, una famiglia meravigliosa, degli amici veri aiuteranno Augustus durante l'anno scolastico che finirà in modo trionfante per lui. Il racconto di un bambino che trova il suo ruolo nel mondo. Il libro è diviso in otto parti, ciascuna raccontata da un personaggio e introdotta da una canzone (o da una citazione) che gli fa da sfondo e da colonna sonora, creando una polifonia di suoni, sentimenti ed emozioni. Walter Siti Resistere non serve a niente (Rizzoli, 2012) Molte inchieste ci hanno parlato della famosa "zona grigia" tra criminalità e finanza, fatta di banchieri accondiscendenti, broker senza scrupoli, politici corrotti, malavitosi di seconda generazione laureati in Scienze economiche e ricevuti negli ambienti più lussuosi e insospettabili. Ma è difficile dar loro un volto, immaginarli nella vita quotidiana. Walter Siti, col suo stile mimetico e complice, sfrutta le risorse della letteratura per offrirci un ritratto ravvicinato di Tommaso: ex ragazzo obeso, matematico mancato e giocoliere della finanza; tutt'altro che privo di buoni sentimenti, forte di un edipo irrisolto e di inconfessabili frequentazioni. Intorno a lui si muove un mondo dove il denaro comanda e deforma; dove il possesso è l'unico criterio di valore, il corpo è moneta e la violenza un vantaggio commerciale. Conosciamo un'olgettina intelligente e una scrittrice impegnata, un sereno delinquente di borgata e un mafioso internazionale che interpreta la propria leadership come una missione. Un mondo dove soldi sporchi e puliti si confondono in un groviglio inestricabile, mentre la stessa distinzione tra bene e male appare incerta e velleitaria. Proseguendo nell'indagine narrativa sulle mutazioni profonde della contemporaneità, sulle vischiosità ossessive e invisibili dietro le emergenze chiassose della cronaca, Siti prefigura un aldilà della democrazia: un inferno contro natura che chiede di essere guardato e sofferto con lucidità prima di essere (forse e radicalmente). Paolo Cognetti Sofia si veste sempre di nero (Minimum Fax, 2012) "Sofia si veste sempre di nero" è la nuova prova narrativa di Paolo Cognetti, autore di "Manuale per ragazze di successo" e "Una cosa piccola che sta per esplodere". Nei suoi racconti, Cognetti ha saputo rappresentare con sorprendente intensità l'universo femminile. Ed è ancora una donna la protagonista del suo nuovo libro, un romanzo composto da dieci racconti autonomi che la accompagnano lungo trent'anni di storia: dall'infanzia in una famiglia borghese apparentemente normale, ma percorsa da sotterranee tensioni, all'adolescenza tormentata da disturbi psicologici, alla liberatoria scoperta del sesso e della passione per il teatro, al momento della maturità e dei bilanci. Con la sua scrittura precisa e intensa, Cognetti ci regala il ritratto di una donna torbida e inquieta, capace di sopravvivere alle proprie nevrosi e di sfruttare improvvisi attimi di illuminazione fino a trovare, faticosamente, la propria strada. Paolo Rumiz Morimondo (Feltrinelli, 2013) Paolo Rumiz ha disceso, esplorato, "ascoltato" il fiume Po in occasione di un reportage per "la Repubblica" e per un film documentario (girato da Scillitani) già uscito insieme al giornale. Dall'immenso materiale raccolto è uscito un racconto che conferma lo sguardo prensile, la scrittura ispirata e mobile, la capacità di visione di Paolo Rumiz. La sua famigliarità con le vie d'acqua fanno del Po un vero e proprio protagonista, un personaggio che muta con i colori delle terre e dei fondali, con le psicologie della gente che ci vive, ci lavora, o semplicemente lo scruta. E poi ci sono gli incontri con il "popolo" del fiume, ma anche con personalità legate dall'amore per il Po come il canoista Flavio Mainardi, l'esploratore Pierluigi Bellavite, lo skipper Flavio Fiori, lo scrittore Valerio Varesi e l'amico Francesco Guccini. Il Po è lì, maestoso e umile, minaccioso e placido, ulcerato dai disastri ambientali ma anche resistente e cocciuto come una divinità antica. Sara Rattaro Non volare via (Garzanti, 2013) Matteo ama la pioggia. Gli piace sentirne il tocco leggero sulla pelle. Perché quello è l'unico momento in cui è uguale a tutti gli altri. Perché Matteo è nato sordo. Oggi è giorno di esercizi. La logopedista gli mostra un disegno con tre uccellini. Uno vola via. Quanti ne restano? La domanda è continua, insistita. Ma Matteo non risponde, la voce non esce, e nei suoi occhi profondi c'è un mondo fatto soltanto di silenzio. All'improvviso la voce, gutturale, esce: "Pecché vola via?". Un uccellino è volato via e Matteo l'ha capito prima di tutti. Prima della mamma, Sandra. Prima della sorella, Alice. È il padre a essere volato via, perché ha deciso di fuggire dalle sue responsabilità. All'inizio non era stato facile crescere il piccolo Matteo. Eppure tutti si erano fatti forza in nome di un comandamento inespresso: "Restare uniti grazie all'amore". Ma è stato proprio l'amore a travolgere Alberto, un amore perduto e sempre rimpianto. Uno di quei segreti del passato che ti sconvolge la vita quando meno te l'aspetti. E lo fa quando credi di essere al sicuro, perché sei adulto e sai che non ti può succedere. E che poi ti trascina nell'impeto di inseguire i tuoi sogni. Ma adesso Alberto ha una famiglia che ha bisogno di lui. Sandra, la donna che ha sacrificato tutto per il figlio. Alice, la figlia adolescente che sta diventando grande troppo in fretta. Ma soprattutto ha bisogno di lui Matteo, che vorrebbe gridare "Papà, non volare via." Giuseppe Benassi Spiriti animali (Pendragon, 2013) Una giovane donna dall'accento spagnolo, visibilmente sconvolta, irrompe nello studio dell'avvocato livornese Leopoldo Borrani. Non trovando il titolare, lascia in custodia ai suoi collaboratori una graziosa cagnetta di nome Cioppi, insieme a una busta chiusa. L'avvocato, dall'animo per nulla tenero, si trova costretto a portare a casa con sé l'animale che, inaspettatamente, lo conquisterà, facendogli addirittura meditare una volontaria regressione allo stato animale, ai confini della zoofilia. L'arresto di una banda di sudamericani che nascondono ovuli di cocaina nelle viscere dei loro cani conduce finalmente Borrani - che indaga sull'identità della donna misteriosa su una pista percorribile. Un noir ambientato a Livorno che rievoca le atmosfere della Marsiglia di Jean-Claude Izzo, con un protagonista sboccato, sessuomane, privo di scrupoli eppure irresistibile. Ali McNamara Innamorarsi a Notting Hill (Newton Compton, 2013) Scarlett O'Brien sogna una vita da film. Nel vero senso della parola: perché il cinema, e in particolare le sue amate commedie romantiche, sono molto più eccitanti della banale realtà di tutti i giorni accanto a un noioso fidanzato appassionato di fai-da-te. Ossessionata da Hugh Grant, Brad Pitt e Johnny Depp, Scarlett trascorre le giornate con la testa tra le nuvole, e le serate con la mano immersa in un sacchetto di popcorn, davanti allo schermo. Così, quando le si presenta l'occasione di trascorrere un mese in una villa di Notting Hill, scenario di uno dei suoi film preferiti, non esita un secondo ad accettare: prima di cedere alle insistenze della famiglia, che la vuole sposata e "sistemata", potrà vivere le sue fantasie almeno una volta! Ben presto però Scarlett scopre che la vera Notting Hill è molto diversa dalla sua versione di celluloide, e quando fa conoscenza con il suo nuovo vicino, l'affascinate quanto irritante Sean, si rende conto che il copione della sua vita rischia di sfuggirle di mano... Forse il destino sta tramando come in "Serendipity"? O magari sta andando in scena il suo personale remake di "Se scappi ti sposo"? Ma qual è, in fin dei conti, il lieto fine che Scarlett desidera per se stessa? L'importante è deciderlo in fretta, perché il giorno delle nozze si avvicina... Nadia Fusini Hannah e le altre (Einaudi, 2013) È questo un libro sulla differenza femminile. Simone, Rachel, Hannah sono tre donne, diversamente grandi, che con il loro sguardo hanno illuminato le tenebre del Novecento e hanno saputo leggere il mondo. Tutte e tre hanno vissuto gli stessi anni di guerre, totalitarismi e barbarie. Hanno affrontato le tempeste e i momenti più bui senza mai sottrarsi alla riflessione, all'impegno e alla ribellione. Simone e Rachel si sono sfiorate, Rachel e Hannah appena incontrate, eppure un forte quanto esile filo rosso ha intessuto la trama dei loro destini. Tutte e tre si sono confrontate con i grandi temi della violenza e del potere, ognuna secondo la propria indole e mettendo in campo la propria biografia. Simone, Rachel, Hannah hanno scritto e trattato i propri testi come se fossero sogni, scritture della mente e del cuore, personalissime elaborazioni dell'atto di vivere che tratteggiano una strada verso l'esistenza. E sono arrivate a toccare la materia pulsante della vita. Simone Weil, la più "strana" del gruppo, né brutta né bella, insolente e tenera, ardita e timida insieme. Fin da bambina si esercita al sacrificio, al digiuno e rifiuta i privilegi della sua classe. Non prende più lo zucchero quando sa che scarseggia per la povera gente, non porta le calze d'inverno, perché non tutti ce l'hanno. E intransigente e radicale, a costo di apparire ridicola. Ha una sincera aspirazione di giustizia. Ha bisogno di verità, un bisogno fanatico. Muore il 24 agosto del 1943, a soli trentaquattro anni... Dan Brown Inferno (Mondadori, 2013) Inferno è il titolo del quarto romanzo di Dan Brown che ha per protagonista il Professore di Harvard Robert Langdon. Ancora una volta, lo scrittore statunitense proveniente dal New Hampshire, mescola sapientemente le tematiche a lui più congeniali, dando vita ad un thriller dai risvolti misteriosi in cui arte, storia, codici e simboli fanno da padroni. Il docente di Simbologia di Harvard Robert Langdon è di nuovo in Italia. Questa volta si reca nel bel Paese per svolgere delle ricerche sulla Divina Commedia di Dante. Langdon viene risucchiato in un mondo sconvolgente la cui chiave di volta sembra risiedere nel capolavoro del Sommo Poeta, un’opera dai risvolti misteriosi ed oscuri, le cui parole sono pregne di un fascino in grado di travalicare i secoli. Langdon, nel tentativo di risolvere l’enigma in grado di condurlo alla verità, dovrà vedersela con un avversario temibile. Lo scenario in cui si svolge questa nuova avventura avente per protagonista Robert Langdon è caratterizzato dallo splendore dell’arte classica. Il nostro eroe per giungere alla risoluzione del mistero passerà attraverso gli arcani nascosti nelle opere d’arte, individuerà passaggi segreti e, per non far mancare nulla, usufruirà di strumenti scientifici all’avanguardia. Dan Brown, con Inferno, consegna ai lettori un altro incredibile thriller fatto di storia ed enigmi. Jean Rhys Quartetto (Adelphi, 2013) Marya, giovane inglese sposata con il polacco Stephan, si sente, per la prima volta nella sua vita, "molto vicina a essere felice". Ed ecco che, da un giorno all'altro, il marito finisce in galera lasciandola senza un soldo né un amico al mondo. L'agognata felicità assume allora per un istante le sembianze di Heidler, facoltoso mercante d'arte, che però la trascina - sotto gli occhi compiacenti e maligni della moglie - in una lunga, torpida ossessione. Sullo sfondo di una Parigi mai così crudele, in una Rive Gauche ingannevolmente romantica e mondana, Marya finisce per trovarsi avviluppata in un tormentoso ménage à trois; e quando, con un palpito di disperata onestà, prova a lacerare il velo delle apparenze, comprende che in quell'irrespirabile bohème i codici sociali pesano quanto e più che altrove. Schiacciata fra l'anelito a una vita rispettabile e la realtà obbligata del demi-monde, si scopre così condannata senza appello all'"esistenza grigia, spaventosa, dei derelitti": un mondo irreale e al tempo stesso terribilmente concreto, fatto di sordidi caffè e grame camere d'albergo, dove è impossibile trovare scampo alla tragica ineluttabilità della vita. Penelope Lively L’estate in cui tutto cambiò (Guanda, 2013) Maria ha undici anni, è figlia unica e vive in un mondo tutto suo. Saggia e sensibile, non si sente molto a suo agio con i grandi, in genere preferisce parlare con le cose, gli animali o le piante. È tempo di vacanze estive e la casa vittoriana sul mare, nel Dorset, che i genitori hanno affittato per qualche settimana, l'affascina moltissimo. E ancora di più la colpisce la storia che le racconta la padrona di casa, quella di Harriet, una bambina vissuta lì intorno alla metà dell'Ottocento. Maria trova alcune tracce lasciate dalla bambina: disegni di fossili in un libro e un imparaticcio ricamato quando aveva dieci anni. Però, perché tra le tante foto disseminate per la casa non ce ne sono di Harriet da adulta? Che cosa può esserle successo? Il destino di Harriet diventa così un'ossessione per Maria, sospesa fra la suggestione del luogo e gli strani segnali che percepisce (il cigolio di un'altalena, i guaiti di un cane misterioso che sente solo lei...) Ma anche il presente le riserva qualche sorpresa: conosce un ragazzino, Martin, come lei in vacanza a Lyme Regis. Insieme vivono avventure che hanno il sapore dolce ed eccitante delle prime scoperte, e come spesso accade in certe estati speciali, Maria finisce per accorgersi che qualcosa dentro di lei sta cambiando, che i suoi fantasmi stanno per lasciarla... Bernard Cornwell L’ultimo baluardo (Longanesi, 2013) Settembre 1810. Determinato a conquistare il Portogallo, Napoleone manda il proprio esercito oltre la frontiera spagnola. L'ultima cosa che i francesi si aspettano di trovare è un territorio depredato e spoglio: l'esercito britannico, infatti, alleato dei portoghesi, oppone un'ostinata resistenza, mirando a fare terra bruciata per affamare il nemico e, dopo averlo trascinato a ridosso di Lisbona, infliggergli la sconfitta definitiva presso l'inespugnabile linea di difesa di Torres Vedras, ideata dal generale Wellington. Per Richard Sharpe, valoroso capitano della compagnia South Essex, la situazione è più che mai difficile: non solo deve tener testa ai soldati francesi, ma anche guardarsi dalle trame del proprio colonnello, intenzionato a favorire la carriera militare di un ufficiale incompetente, che vanta importanti legami familiari. Il capitano è così obbligato a cedere a quest'ultimo il comando della compagnia in vista dell'imminente battaglia... Ma anche fuori dall'esercito le cose non vanno meglio: Sharpe deve vedersela con due fratelli portoghesi corrotti, che hanno intessuto una subdola trama per arricchirsi... A Sharpe, prigioniero dei due traditori, non resta che tentare una fuga rocambolesca per raggiungere il teatro della battaglia... Paola Presciuttini Trotula (Meridiano Zero, 2013) Primi anni del secolo XI. Nel castello del nobile De Ruggiero l'infanzia di una fanciulla sta per essere interrotta dall'arrivo del precettore Gerardo, che si troverà a domare l'anima selvatica di una bambina vorace di matematica e filosofia quanto dei rimedi popolari. Al momento della morte per parto della madre si palesa la vocazione che dominerà la sua vita: Trotula vuole indagare le ragioni di quella morte. La curiosità dettata da rabbia e dolore si trasforma in passione per la medicina, spingendola alle porte della celebre Scuola Medica Salernitana. Sposatasi al medico Giovanni Plateario, dopo essersi dedicata alla crescita dei figli Trotula li affida alla fedele tata Iuzzella per concludere gli studi di Medicina. Ma, allontanatasi per lunghi mesi nel tentativo di arginare un focolaio di tisi nelle terre paterne, la donna ritrova un Giovanni sempre meno disposto ad accettare una moglie tanto indipendente. L'arrivo a Salerno di Gerardo, strappato da Trotula al suo anacoretismo, fa traboccare il vaso della gelosia maritale, spingendola ad abbandonare la famiglia. Non più figlia di un nobile, né moglie di un affermato medico, inizierà a offrire le sue cure a chiunque ne abbia bisogno, andando di casa in casa come una semplice levatrice. Ma ben altro ha in serbo il destino per Trotula... Dror A. Mishani Un caso di scomparsa (Guanda, 2013) Un bravo poliziotto non dovrebbe mai lasciarsi condizionare dai sensi di colpa, lo sa benissimo l'ispettore Avraham Avraham, dopo anni di indagini nel suo distretto alla periferia di Tel Aviv. Quando Hanna Sharabi si presenta da lui per denunciare che il figlio sedicenne Ofer quel giorno non è rientrato da scuola, Avraham Avraham la inquadra subito come l'ennesima madre ansiosa pronta a scaricare sulle forze dell'ordine la gestione di un adolescente irrequieto. Le propina il suo solito discorsetto sul perché non esistano libri gialli ambientati in Israele, le ricorda gli innumerevoli, futili motivi per cui un ragazzo può decidere di sparire per qualche ora e le assicura che probabilmente Ofer è già rientrato. Ma Ofer a casa quella sera non c'è, e quando Avraham Avraham si trova di nuovo davanti la donna con la sua disperata richiesta d'aiuto vorrebbe poter recuperare il tempo perduto e allertare subito le squadre di soccorso e iniziare le ricerche. Interroga vicini, compagni di scuola, insegnanti. Ma Ofer sembra svanito nel nulla. A questo punto inizia un'indagine segnata da brusche svolte e drammatici cambiamenti di direzione, nel corso della quale la polizia troverà via via nuovi possibili sospettati, che daranno vita a scenari diversi, capaci ogni volta di spiazzare il lettore e di metterlo di fronte alla incerta natura della verità. Andrea Camilleri Un covo di vipere (Sellerio, 2013) Andrea Camilleri torna in libreria per raccontare un’altra indagine del commissario Montalbano, in un volume dal titolo Un covo di vipere. Come spesso accade, il sonno di Montalbano viene interrotto bruscamente alle prime luci dell’alba. A svegliarlo non è una telefonata da parte della centrale, ma il fischiettare di qualcuno. Si tratta di un vagabondo che si è rifugiato nella veranda del commissario. Lo sconosciuto sostiene di vivere in una grotta. Parla un italiano perfetto e sembra essere una persona di cultura. Montalbano però non ha tempo da dedicare a questa faccenda, perché deve recarsi al commissariato per una questione urgente. Giunto sul posto, Catarella lo informa che il ragioniere Cosimo Barletta è stato assassinato. Sul luogo del delitto non sono stati rinvenuti segni di lotta. Barletta è stato ucciso da un colpo di pistola alla nuca. La vittima era una persona che apparentemente conduceva una vita onesta e rispettabile. Era vedovo e aveva due figli, Arturo e Giovanna. Abitava in paese ma era il proprietario anche di un villino sul mare, luogo dove è stato rinvenuto il corpo privo di vita. Eppure, quando interrogati, i figli non esprimono un giudizio positivo sulla condotta di loro padre. Parlano di lui come di una persona dal carattere scontroso. Raccontano anche di affari immobiliari ai limiti del lecito in cui era coinvolto loro padre. Pare vi fosse un testamento, che il padre prima di morire aveva intenzione di rivedere. Ma il documento sembra introvabile. Ciò che viene trovato nella scrivania della vittima, invece, sono foto e lettere che rivelano una sua passione malata. Amara Lakhous Contesa per un maialino italianissimo a San Salvario (E/O, 2013) Ottobre 2006. Mancano pochi mesi all’entrata della Romania nell’Unione Europea, ma Torino è scossa da una serie di omicidi che coinvolgono albanesi e rumeni. È in corso una faida fra delinquenti, o c’è dietro la mano della criminalità organizzata che prima ‘infesta’ e poi ‘bonifica’ certe aree per speculare nel settore immobiliare? Enzo Laganà, nato a Torino da genitori calabresi, è un giornalista di cronaca nera che vuole vederci chiaro e scoprire il movente degli omicidi. Ma prima di far luce sul caso dovrà occuparsi di una spinosa vicenda che riguarda Gino, il maialino del suo vicino di casa, il nigeriano Joseph. Chi ha portato il maialino nella moschea del quartiere? E soprattutto perché? Enzo dovrà far luce su questi piccoli e grandi misteri usando un bel po’ di fantasia, ironia e tanta pazienza. Un giallo multietnico per raccontare il nostro Paese multiculturale all’insegna della commedia all’italiana. SAGGISTICA.. Zygmunt Bauman Communitas: uguali e diversi nella società liquida (Aliberti, 2013) Di fronte a un mondo liquido caratterizzato da incertezza, precarietà, isolamento, riemerge il bisogno di stringere relazioni sociali e recuperare il senso della comunità perduta. Quella comunità che Ferdinand Tònnies, alla fine del XIX secolo, aveva indicato come inconciliabile con la società moderna. Adesso la voglia di communitas, non più in opposizione alla societas, torna nelle parole di Zygmunt Bauman, uno dei massimi sociologi del nostro tempo. "Il fatto che la comunità sia sempre presente ci fa sentire sicuri. Non è qualcosa di fluido, di liquido. Non ci abbandona mai; ogniqualvolta abbiamo bisogno di fare riferimento al luogo a cui apparteniamo, essa è sempre lì ad aspettarci e questo ci dà conforto". Zygmunt Bauman Danni collaterali: diseguaglianze sociali nell’età globale (Laterza, 2013) Danni collaterali è il titolo del saggio proposto dal sociologo polacco Zygmunt Bauman. Bauman è il teorico della società liquida. Una società angosciata dal consumismo, in cui gli individui si sono trasformati da produttori a consumatori. Nella società liquida, gli individui vivono in modo frenetico e si adattano alle consuetudini del gruppo per evitare l’esclusione sociale, che si basa sul non essere accettati nel ruolo di consumatori. La disuguaglianza, sia economica sia sociale, unita alla sofferenza umana che viene generalmente inclusa nella sfera della “collateralità”, sta diventando uno dei problemi più rilevanti della modernità. Vi è una sempre maggiore possibilità di restare vittime collaterali delle iniziative umane o di un qualsiasi evento catastrofico. La politica non si preoccupa adeguatamente della disuguaglianza sociale, non la contrasta in maniera adeguata e probabilmente negli anni a venire la situazione andrà peggiorando. Bauman analizza questa disuguaglianza, questo suo aumentare di pari passo rispetto ai danni collaterali. I poveri, nella società moderna, rappresentano il danno collaterale di una collettività non più guidata da valori morali, ma dalla ricerca esasperata del guadagno e del consumo. In questo volume dal titolo Danni collaterali, Zygmunt Bauman riflette sulla disuguaglianza, una tematica che attanaglia la società moderna e il vivere collettivo. Pierluigi Di Battista La fine del giorno (Rizzoli, 2013) Il sesso nell'epoca della sua riproducibilità tecnica - ovvero del Viagra e della giovinezza artificiale. È il tema della breve opera a cui sta lavorando P., in un autoironico gioco intellettuale, quando arriva il fulmine che sconvolge la sua vita: alla compagna, Silvia, viene diagnosticato un tumore non operabile. I quindici mesi che seguono sono un corpo a corpo spossante con la malattia, che ribalta priorità, ruoli, senso. Gli inevitabili, temporanei cedimenti alla disperazione non fiaccano la resistenza coraggiosa di Silvia, che assapora con avidità straziante momenti e sensazioni quotidiani: una passeggiata, una cena con gli amici, un film, una mostra. Fino all'ultimo dei suoi giorni. E mentre P. si confronta con l'universo simbolico e reale della malattia, teso tra scienza e pensiero magico, sprazzi dell'abbandonata ricerca sul sesso si intromettono nei suoi pensieri. Tormentandolo con la frivolezza del dramma estetico dell'invecchiare male mentre Silvia fa i conti con un destino ben più crudele: non poter invecchiare affatto. Dal cortocircuito tra queste due dimensioni, dallo scandalo di questa vicinanza indicibile, eppure inevitabile, tra sesso e morte nasce questo libro. In quest'opera singolare, Pierluigi Battista si confronta con un nodo cruciale della contemporaneità: la tensione tra desiderio e pensiero della fine, tra narcisismo e accettazione del limite. Ed esplora con lucidità appassionata la realtà inesorabile della perdita e la profondità dell'amore. Luigi Bisignani e Paolo Madron L’uomo che sussurra ai potenti (Chiarelettere, 2013) Ministri, onorevoli e boiardi di Stato fanno la fila nel suo ufficio per chiedergli consigli, disegnare strategie e discutere di affari. Luigi Bisignani è unanimemente riconosciuto come il capo indiscusso di un network che condiziona la vita del paese. Non c'è operazione in cui non ci sia il suo zampino, dalle nomine dei ministri a quelle in Rai, nei giornali, nelle banche e nell'esercito. La sua influenza arriva persino in Vaticano. In questo libro, per la prima volta, Bisignani decide di raccontarsi attraverso aneddoti ed episodi inediti. Da Andreotti e la P2 a Berlusconi e Bergoglio. Lui che non appare mai in tv, non scrive sui giornali e disdegna la mondanità. La sua testimonianza da questo punto di vista è unica. Ecco come funziona il potere, quello vero, che non ha bisogno di parole e agisce nell'ombra. Loredana Lipperini e Michela Murgia L’ho uccisa perché l’amavo. Falso! (Laterza, 2013) Delitto passionale. Raptus. Gelosia. Depressione. Scatto d'ira. Tragedia familiare. Perché lei lo ha lasciato, chattava su Facebook, non lo amava più, non cucinava bene, lavorava, non lavorava. Nascondendo la vittima, le cronache finiscono con l'assolvere l'omicida: una vecchia storia, nata in tempi lontani e ancora viva fra noi. Per questo bisogna imparare a parlare di femminicidio. Tutti, non solo media. Dobbiamo farlo noi. Dobbiamo trovare le parole. Aldo Bonomi Il capitalismo in-finito: indagine sui territori della crisi (Einaudi, 2013) Che cosa è cambiato rispetto agli anni del trionfo del modello della piccola e media azienda italiana rampante? E che cosa da quando migliaia di imprenditori (molti nel Nordest) investivano nel Made in Italy e si lanciavano in nuove sfide, mossi dalla voglia di affermarsi sul mercato e di guadagnarsi il proprio posto al sole ? Erano gli anni di quel che Bonomi definì il "capitalismo molecolare". È cambiato tutto. Dal Nordovest alla Pedemontana lombarda e veneta e poi dall'Emilia, la Toscana fino al Sud, il nuovo saggio di Bonomi mette insieme le storie di artigiani, imprenditori, piccoli e meno. E lo fa nel contesto non agevole di un declino dei ceti medi di mercato (professionisti, lavoratori autonomi, piccoli imprenditori) e della middle class cresciuta con lo sviluppo dei sistemi di welfare. Eppure, nonostante le difficoltà, l'indagine di Bonomi ci dice che piccoli imprenditori e lavoratori della conoscenza non subiscono passivamente la crisi; aggiornano le competenze, si muovono sul mercato, cooperano. Forse, in alternativa al "finanzcapitalismo" la traccia da seguire sta nella eventualità di far sì che la parola chiave, Economia, sappia tenere assieme le 3 T della new economy (Tecnologia-Talento-Tolleranza) con le 3 T della Terra come risorsa, del Territorio da ripensare e della Tenuta dell'ecosistema. Giuseppe Cambiano I filosofi in Grecia e a Roma (Il Mulino, 2013) Nella cultura moderna i filosofi antichi sono apparsi di volta in volta educatori dell'umanità o depositari di un sapere ancora vergine, organizzatori di cultura o professori universitari, antesignani dello scienziato o intellettuali organici e così via. Nessuna di queste immagini, tuttavia, calza a pennello con i tratti del filosofo antico nelle sue metamorfosi storiche, con ciò che egli era per sé e per il contesto in cui viveva. E allora: che cosa significava essere filosofi in Grecia e a Roma? Nel mondo antico la filosofia non fu mai soltanto un complesso di dottrine, un insieme di procedure d'indagine e un arsenale di tecniche argomentative, ma sempre mirò a presentarsi come un modo specifico di vita. Seguendo questo filo conduttore, l'autore ripercorre i modelli di vita filosofica succedutisi in mille anni di storia, dalla nascita del termine "filosofo" nel IV secolo a.C. alla definitiva affermazione del cristianesimo, che contrappose con successo un nuovo tipo di vita a quello della tradizione. Giuseppe Scaraffia Infanzia (Sellerio, 2013) L'infanzia trionfa in letteratura negli stessi anni in cui nella mente dell'uomo occidentale penetrava l'idea di progresso e del potere infinito dell'esatta conoscenza; e quando la stessa infanzia, nascendo la sua scienza, cessava di essere condizione imperfetta, o ineffabile mistero. Ma nelle pagine di scrittori e poeti l'universo infantile ha il colore dell'ombra e i contorni della mostruosità, è crogiuolo di indecifrabili cosmogonie, è l'esperienza del mito e della misticità. Questo libro del mito si occupa, e lo scompone e lo ordina come una litografia, un racconto del mito. Stefano Rodotà Il diritto di avere diritti (Laterza, 2013) Di fronte ai grandi soggetti economici che sempre più governano il mondo, l'appello ai diritti individuali e collettivi è la via da seguire per impedire che tutto sia soggetto alla legge "naturale" del mercato. Nel 2000 l'Unione Europea si è data una Carta dei diritti fondamentali, la prima del nuovo millennio. Ma non bisogna fermarsi soltanto alle dichiarazioni formali. I fatti ci dicono altro: le donne e gli uomini dei paesi dell'Africa mediterranea e del Vicino Oriente si mobilitano attraverso le reti sociali, occupano le piazze, si rivoltano in nome di libertà e diritti, scardinano regimi politici oppressivi; lo studente iraniano e il monaco birmano, con il loro telefono cellulare, lanciano nell'universo di internet le immagini della repressione di libere manifestazioni, anche rischiando feroci punizioni; i dissidenti cinesi chiedono l'anonimato in rete come garanzia della libertà politica; le donne africane sfidano le frustate in nome del diritto di decidere liberamente come vestirsi; i lavoratori asiatici rifiutano la logica patriarcale e gerarchica dell'organizzazione dell'impresa e scioperano; gli abitanti del pianeta Facebook si rivoltano quando si pretende di espropriarli del diritto di gestire i loro dati personali. L'elenco potrebbe continuare a lungo perché la "rivoluzione dell'eguaglianza", mai davvero compiuta, è oggi accompagnata dalla "rivoluzione della dignità" e sta dando vita a una nuova antropologia, che mette al centro l'autodeterminazione delle persone... Ignazio Ingrao Il Concilio segreto (Piemme, 2013) C'è un Concilio che si è svolto lontano dai riflettori: nelle cene, nei vertici notturni, negli incontri diplomatici, nelle redazioni dei giornali, nelle sezioni di partito e persino fra gli 007. La sfida è ricostruirlo non per il gusto del retroscena fine a se stesso, ma perché solo cosi si possono decifrare i nodi irrisolti di allora che restano le questioni aperte di oggi. Le affinità con l'attualità sono sorprendenti. C'è la caccia ai corvi: stenografi, dattilografi, ma anche "periti" conciliari, accusati di sottrarre documenti da passare all'esterno. C'è un presidente del Consiglio che, alla vigilia dell'apertura, salta sul treno del papa e chiede la benedizione per il governo di centrosinistra. Nel frattempo un monsignore in incognito vola oltre la cortina di ferro per ottenere dal governo sovietico il via libera alla partecipazione dei vescovi cattolici e del patriarcato di Mosca. Compare il futuro burattinaio della P2, Umberto Ortolani, e spuntano falsi dossier a carico dell'autore della riforma liturgica, Annibale Bugnini, accusato di essere massone. Saltano fuori anche le lettere riservate dei sacerdoti che chiedono a Montini di abolire il celibato e c'è pure un teologo che denuncia, con coraggio, lo scandalo della pedofilia nella Chiesa, ma il suo allarme resta inascoltato. A cinquant'anni di distanza, l'assise conciliare può dirci ancora molto, a patto di saperla leggere fuori dagli schemi abusati di progressisti e conservatori. E le verità scomode non mancano. Chiara Maffioletti Bastava dire no (Marsilio, 2013) Il giorno in cui si è sposata era convinta che l'amore sarebbe durato per sempre. Vogliamo essere onesti? Diciamo che ci sperava. Perché, in fin dei conti, decidere di dividere la propria vita con qualcuno è un rischio. E se anche la cosa non le fosse stata del tutto chiara quando stava attraversando la navata della chiesa, indossando fieramente la meringata che chiamano abito da sposa, lo sarebbe diventata qualche tempo dopo. Quel giorno piangevano la mamma e qualche zia. Qualche anno più tardi, invece, piangeva lei. Succede quando si entra nel vortice dei tentativi che si fanno per restare insieme. Nel momento in cui ci si separa si viene catapultati in una nuova dimensione di problemi emotivi ma anche molto pratici. Tutte cose che (più o meno) sono capitate a (più o meno) tutti. Perché bisogna dirlo alle famiglie, dirlo al lavoro, parlare con gli avvocati, cercare una nuova casa. E si realizza che gli amici ci avrebbero scommesso, perché dopo - e solo dopo - ti dicono cosa davvero pensavano dell'ex. Una consolazione: non si è soli. E poi quando i due si lasciano c'è sempre del tragicomico e sentirselo raccontare da chi quei momenti li ha vissuti e in qualche modo superati, potrebbe essere di un qualche sollievo per chi sta concludendo (o ha da poco concluso) una storia importante. Ed è il motivo per cui Chiara Maffioletti ha scritto questo libro. Una storia in cui molti lettori possono facilmente identificarsi. Rosy Canale e Emanuela Zuccalà La mia ‘ndrangheta (Paoline, 2012) Storia e cronaca della 'ndrangheta a Reggio Calabria e nella Locride, attraverso il racconto personale di Rosy Canale. Nata a Reggio, imprenditrice, vittima della mafia calabrese e viva per miracolo, si ritrova a San Luca, il paesino dell'Aspromonte ombelico della 'ndrangheta, ad avviare un'attività di volontariato con le donne. Qui il suo racconto si intreccia con quello delle donne del posto, madri delle vittime di Duisburg, sorelle di altre vittime e carnefici di una faida senza fine. Via Morandi, 9 42020 Albinea (RE) tel. 0522 590262 e-mail [email protected] sito internet: http://biblioteche.comune.re.it/albinea ORARIO ESTIVO (IN VIGORE DAL 3 GIUGNO ALL’8 SETTEMBRE 2013) Lunedì – Sabato 9.00 – 12.30 Martedì e Giovedì 16.00 – 19.00 Venerdì 20.30 – 23.00 Il prestito è gratuito. La tessera d’iscrizione è personale e non cedibile, è valida in tutte le biblioteche del Sistema Bibliotecario Provinciale. Si possono prendere a prestito: 5 libri per 40 giorni, 2 dvd e 2 vhs per 1 settimana, 5 riviste per 40 giorni. Sono attivi i servizi di prestito interbibliotecario con le biblioteche del Sistema Bibliotecario Provinciale e la navigazione internet (postazioni fisse e wi-fi).