ULTIMI ACQUISTI – GIUGNO 2013 NARRATIVA..

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ULTIMI ACQUISTI – GIUGNO 2013 NARRATIVA..
ULTIMI ACQUISTI – GIUGNO 2013
NARRATIVA..
Simonetta Agnello Hornby con Marina Calloni
Il male che si deve raccontare (Feltrinelli, 2013)
Con un programma semplice ed efficace, che ha coinvolto le donne potenzialmente esposte a violenza
e le aziende in cui lavorano, la Global Foundation for the Elimination of Domestic Violence (Edv) creata
da Patricia Scotland ha contribuito a contenere sensibilmente il fenomeno della violenza domestica in
Inghilterra. Questo piccolo libro ha lo specifico obiettivo di creare una Edv italiana per applicarne il
metodo nel nostro paese. Simonetta Agnello Hornby ha scritto racconti che, attraverso vicende
affioranti dalla sua memoria e ancor più attraverso casi affrontati in veste di avvocato, danno una
vividissima e articolata rappresentazione del segreto che a volte si nasconde dentro le pareti
domestiche. Con la sapienza narrativa che le è propria, evoca l'esibizione del teatro della violenza in Sicilia, i silenzi
comprati da un marito abusante, il dolore dei figli abusati, la complicità fra vittima e carnefice. Marina Calloni, docente
alla Bicocca, traduce la consapevolezza secondo la quale viviamo in città in cui "si uccidono le donne" in una visione
sintetica e in una stringente serie di dati. Il male che si deve raccontare è insieme un atto di denuncia e uno strumento
a disposizione delle associazioni che, anche in Italia, lottano da tempo contro questa violenza, offrendo aiuto, mezzi e
protezione alle vittime. I proventi di questo libro contribuiscono alla creazione della sezione italiana di Edv.
Elizabeth Strout
I ragazzi Burgess (Fazi, 2013)
I ragazzi Burgess, come vengono chiamati Jim, Bob e Susan, sono nati a Shirley Falls, nel Maine, e
sono cresciuti in una piccola casa gialla in cima a una collina, in un angolo di continente appartato. Da
adulti si sono allontanati, ognuno a scacciare il ricordo di un antico dramma familiare mai spento.
Lassù è rimasta solo Susan, mentre gli altri due vivono a Brooklyn, New York. Nei Burgess si possono
scorgere tre anime distinte e tanto diverse che è quasi impensabile immaginarli nella stessa foto di
famiglia. Eppure, quando inizia questa storia, Susan chiama e chiede aiuto proprio a Bob e Jim: suo
figlio, loro nipote, è nei guai. E allora non solo i tre fratelli sono costretti a riavvicinarsi, a dividere la
preoccupazione e a tentare di ricomporre un trauma che alimenta ogni minima increspatura della loro intimità, ma sono
anche travolti da una rivoluzione privata che implica, per tutti, il progetto di una nuova vita. L'ultimo romanzo di
Elizabeth Strout è un'istantanea scattata nel momento esatto in cui le fragilità affettive escono allo scoperto mostrando
tutta la complessità dei legami indissolubili. La sottile accortezza narrativa, che si manifesta in dettagli minuti quanto
necessari, riesce a illuminare i più esili movimenti dell'animo e a scandagliare l'oscillazione perpetua della nostra
emotività.
Marcela Serrano
Adorata nemica mia (Feltrinelli, 2013)
Ci sono fili capaci di unire i mondi interiori delle donne: a volte saranno la forza delle risate, il valore
dell'amicizia, l'amore o il sesso; altre, le paure di fronte a un matrimonio inaridito, l'ipocrisia, la
solitudine o il timore dell'abbandono. Laura è contro il femminismo, Manuela cuce e sogna, Magdalena
si sente sempre più chiusa, Anabella e Marilyn aspettano la felicità, Maria Bonita ha perso il nemico di
una vita, Eloìsa cerca di dimenticare, Irma si sfila finalmente l'anello, Dulcinea racconta la sua
versione della storia. Dai Balcani fino a Santiago del Cile, passando per la Mancia del Don Chisciotte,
piccoli incidenti rivelatori che cambiano la vita, donne che smettono di uscire di casa, donne che si
lasciano ingannare dalle apparenze, altre che si riappropriano della loro esistenza, e altre ancora che
si ritrovano ad affrontare drammi inattesi. Ancora una volta, Marcela Serrano dimostra il suo talento nel penetrare
anima e psicologia femminili con venti racconti potenti, abitati da donne fragili, forti, avventurose e timorose, casalinghe
o intellettuali, le cui voci e storie si imprimono a fuoco nella memoria dei lettori.
Luis Sepulveda
Ingredienti per una vita di formidabili passioni (Guanda, 2013)
La scrittura, l'impegno politico, le amicizie, l'esilio, il viaggio: elementi indissolubilmente intrecciati nel
racconto di una vita avventurosa e affascinante come quella di Luis Sepúlveda. Da quando, ragazzino,
i primi amori lo inducono a trascurare la passione calcistica e a coltivare quella per la poesia,
Sepúlveda scopre che la letteratura che vale è quella che riesce a dar voce a chi non ha voce.
Ripercorrendo una vocazione dalle molte sfaccettature, queste pagine intrecciano racconti di vicende
personali, storie di lavoratori e delle loro lotte, grida di dolore per lo sfruttamento criminoso
dell'ambiente, riflessioni sferzanti sulla crisi economica che ha investito l'Europa e rievocazioni di
momenti condivisi con amici e "maestri" tra gli altri Neruda, Saramago, Tonino Guerra. Emerge
soprattutto il Sepúlveda uomo: i ricordi mai sopiti del difficile passato cileno, i destini dei compagni dispersi dall'esilio
che si ritrovano su una piccola baia del Pacifico, un viaggio nel deserto di Atacama, ma anche squarci di vita domestica,
il ricordo di un nobile amico a quattro zampe, la gioia di riunire intorno a un tavolo una meravigliosa famiglia allargata
da cui farsi chiamare con l'epiteto di "vecchio". E su tutto la consapevolezza, sempre e comunque, di aver vissuto "una
vita di formidabili passioni".
Amanda Coplin
L’albero delle mele (Guanda, 2013)
Nello stato di Washington, agli albori del Novecento, William Talmadge conduce una vita in simbiosi
con gli alberi del suo frutteto, circondato dai boschi. Segnato dal dolore per la scomparsa misteriosa
della sorella, ancora adolescente, Talmadge non si è lasciato indurire dalla solitudine: è rimasto un
uomo buono, fedele ai propri affetti e ai propri ricordi. Finché un giorno al mercato, dove è andato a
vendere i suoi prodotti, fa un incontro destinato a spezzare la sua tranquillità. Due ragazze
giovanissime, dall'aria selvatica, entrambe vistosamente incinte, gli rubano le mele. Qualche giorno
dopo si ripresentano al limitare del suo frutteto e a quel punto comincia, da parte di Talmadge, un
paziente avvicinamento per vincere la loro diffidenza, offrendo cibo e sostegno. Le ragazze sono
impaurite, in fuga da un destino terribile di sfruttamento e violenza, da un uomo che le reclama come una sua proprietà,
e che non tarda a riaffacciarsi per presentare il conto. In una storia di grande intensità drammatica, di sopravvivenza e
di riscatto, tocca al mite e tenace frutticoltore ergersi a difesa della sua nuova, improbabile famiglia, per garantirle un
futuro, per difendere le ragazze e il loro desiderio di libertà: una sfida impossibile, a cui si sottopone con un'ostinazione
quasi eroica, forse anche nel tentativo di sciogliere i nodi irrisolti del proprio passato.
Graeme Simsion
L’amore è un difetto meraviglioso (Longanesi, 2013)
"Mi chiamo Don Tillman, ho trentanove anni e sono un professore di genetica presso l'Università di
Melbourne. Ho una posizione ben retribuita, seguo un'alimentazione strutturata e regolare, ho molta
cura del mio fisico. Nel regno animale, non avrei alcuna difficoltà a trovare una compagna e a
riprodurmi. Perciò, il motivo per cui sono ancora scapolo mi è oscuro. Tuttavia ho fatto una scoperta
incredibile: statisticamente, gli uomini sposati sono in media più felici... e vivono più a lungo! Per
questo ho dato vita a un progetto: il Progetto Moglie. Ho elaborato un algoritmo perfetto che mi
consentirà di escludere le candidate inadatte - le fumatrici, le ritardatarie, le schizzinose, quelle troppo
attente al loro aspetto... e tutte quelle che non rispondono agli altri criteri che ho incluso nelle sedici pagine del mio
questionario. Questo è il resoconto scientifico - anche se mi hanno spiegato che si definisce romanzo - degli esiti del mio
progetto. Leggendolo, incontrerete una persona che si chiama Rosie ed è la più inadatta delle candidate al mio Progetto
Moglie. Ma troverete forse anche la risposta a una domanda fondamentale: l'amore può davvero cambiare un uomo?
Anche un uomo come me?"
Margherita Oggero
Perduti tra le pagine (Mondadori, 2013)
Una classe d'asilo in visita al Salone del libro di Torino. Una baby-sitter romena appassionata di
letteratura. Due coppie di genitori più o meno affannate, più o meno in crisi, più o meno felici nella
giungla quotidiana, tra la routine del lavoro e le distrazioni del cuore. E, soprattutto, due bambini:
Leone, che si chiama così per davvero, e Orso, che avrebbe un nome meno "feroce" ma non vuole
essere da meno del suo amico. Leone e Orso non si conoscono fino a quando, proprio nella stessa
mattina di caos e di carta, non si perdono entrambi tra gli stand della Fiera. E mentre le maestre, la
tata e i genitori si mettono a cercarli tra i corridoi del Lingotto in un crescendo di preoccupazione, ai
due dispersi si aggiunge Giulia, la fidanzatina di Orso. Questo bel "terzetto di evasi", ignorando i richiami, come in una
meravigliosa avventura esplora i padiglioni e va alla scoperta delle sorprese che si nascondono tra le pagine dei libri,
anche quelli dei grandi, anche quelli "senza figure". Perché i libri, a differenza degli adulti, non hanno mai fretta, non
cambiano discorso nelle situazioni delicate, giocano con la fantasia e trovano le parole per ogni emozione. Una favola
delicata e divertente che ci racconta quanto fitta è la trama che unisce la vita alla letteratura, quanto la poesia di una
pagina può cambiare il senso della nostra piccola grande storia.
Matteo Righetto
La pelle dell’orso (Guanda, 2013)
Domenico ha dodici anni ed è sempre vissuto nel villaggio dove è nato, ai piedi delle Dolomiti. La
montagna è il suo mondo e questo mondo non ha segreti per lui. Gli piace guardare le cime mentre va
a scuola, dove la professoressa gli racconta di Tom Sawyer, o attraversare i boschi mentre va al
torrente a pescare, sognando avventure straordinarie. Continua a farlo anche se da un po' di tempo
tutti lo mettono in guardia, perché il rischio di imbattersi nell'orso di cui tanto si parla in giro è grande.
Un orso ormai diventato una leggenda nella valle: terribile, gigantesco, feroce come da quelle parti non
se ne vedevano più. E non riesce a credere che suo padre, sempre così distante, ubriaco, perso, sia lo
stesso uomo che adesso vuole dare la caccia all'orso e vuole partire per quella spedizione sulle montagne insieme a lui,
solo loro due, via per giorni e giorni a contatto con una natura aspra, selvaggia. Ma è proprio questo che accadrà.
Domenico sarà coinvolto in un'esperienza unica, spaventosa ed eccitante, dalla quale apprenderà che la natura, per
quanto pericolosa, non sarà mai crudele come gli uomini. Un romanzo d'avventura che è insieme il racconto folgorante
di una formazione, di ciò che succede per la prima volta, e che sarà per sempre.
Claudia Pineiro
La crepa (Feltrinelli, 2013)
La crepa è un romanzo giallo della scrittrice argentina Claudia Piñeiro. La crepa che dà il titolo al
romanzo è, allo stesso tempo, una crepa fisica, che si dipana su un muro, e una crepa che rappresenta
una rottura interiore, una falla nella coscienza. Quella vissuta dall’architetto Pablo Simò appare essere
la vita normale di un uomo qualsiasi. E’ un rispettabile architetto e un padre di famiglia. Ma Pablo
nasconde un segreto che gli tormenta l’anima. Ha ucciso un uomo, Nelson Jara, e lo ha sepolto sotto
una colata di cemento. Jara forse era un truffatore, sosteneva che sul muro di casa sua vi fosse una
crepa e che doveva essere risarcito per i danni. Ora però che ha commesso un omicidio, Pablo è diventato una persona
ben peggiore di quella che poteva essere Nelson Jara. I rimorsi attanagliano l’uomo e tutte le sue certezze lentamente
vengono meno. Come una crepa che si allarga e si allunga, la sua esistenza si sgretola e comincia a cedere.
Improvvisamente appare nella sua vita una donna, che sembra sapere molte cose sulla vita di Nelson Jara. La donna è
giovane ed attraente e mentre la vita famigliare dell’uomo si sta frantumando, nella mente di Pablo comincia a
serpeggiare la tentazione di abbandonare in maniera definitiva qualsiasi morale. Tradotto da Pino Cacucci, La crepa, di
Claudia Piñeiro è un coinvolgente romanzo giallo che si caratterizza per la profonda introspezione psicologica dei
personaggi.
Fred Vargas
Piccolo trattato sulle verità dell’esistenza (Einaudi, 2013)
Dopo la lettura di questo libro l'esistenza non avrà più alcun segreto per voi. Saprete tutto dei
lombrichi, della pressione e dell'anti-pressione. Imparerete tutto dell'amore redentore, e perfino
qualcosa della sorella e della madre dell'autrice; questo senza dimenticare il campanile di Villiersd'Écaudart, paesino della Normandia che è per lei, più o meno, ciò che Weimar fu per Goethe. Vi
diventeranno familiari il principio dell'attesa e quello fondamentale del risparmio di energia, il concetto
dell'astice e quello di rupe. Scoprirete, inoltre, che "l'altro non lo si cambia". In questo "piccolo
trattato" Fred Vargas affronta, con umorismo, la vita e i suoi misteri, traendone un distillato acuto e
divertente di riflessioni capace, forse, di regalare un po' di sollievo al nostro errare.
Andrea Molesini
La primavera del lupo (Sellerio, 2013)
"Dario ha le orecchie a sventola e quindi non può avere ucciso Gesù". E la voce esilarante e
appassionata di Pietro, un bambino di dieci anni, orfano, che racconta la storia. Tutto comincia nel
convento di San Francesco del Deserto, una piccola isola al centro della laguna di Venezia, nel marzo
del 1945. Da questo rifugio sicuro, all'improvviso, un gruppo di persone diversissime fra loro è
costretto a scappare: due bambini di opposta indole ed educazione, Pietro e il suo amico Dario, "che sa
i numeri" e si tiene le parole dentro, "dove non fanno danno"; le due anziane sorelle Jesi, Maurizia e
Ada; una giovane suora, bella e dai modi sospetti, che scrive un diario schietto, e che si alterna nel racconto con la voce
di Pietro. Braccato dai nazisti, il gruppo è aiutato da un pescatore "che vive come un gabbiano" e da un frate energico
"che è come un sasso grande" nella corrente. Nei risvolti tragici dell'avventura si unisce ai fuggiaschi un disertore
tedesco, che custodisce un segreto pericoloso: il suo agire brusco e terribile cambierà il destino di tutti. Sotto lune
immense, attraverso boschi bui e casolari diroccati, si svolge l'inseguimento, tra colpi di scena e incontri con partigiani e
fascisti disorientati: uomini e luoghi carichi di diffidenza e di terrore, ma dove una traccia di bontà, di tanto in tanto, a
dispetto di tutto, riesce a sopravvivere. La storia di Pietro e di Dario è una fuga dalla guerra e dal suo linguaggio torbido
e ottuso, dalla violenza che tutto contamina.
Catherine Dunne
La grande amica (Guanda, 2013)
Due amiche. Un'estate. Un inganno. Quando Miriam parte per la sua prima esperienza via da casa, un
lavoro estivo in un albergo sul mare, crede di allontanarsi solo di pochi chilometri. Ma Marie-Thérèse,
con cui condividerà una stanza, il lavoro e le sue prime avventure "da adulta", la condurrà molto più
lontano dalla sua vecchia vita, e da se stessa. Di qualche anno più grande, bella, disinvolta,
infinitamente più esperta, diventa la sua guida, la sua alleata, in poche parole la sua prima, vera
migliore amica. Da un'inattesa serata al pub a un'indimenticabile vacanza in Cinquecento, Miriam
spiega finalmente le ali. Ma volare significa anche poter cadere... Con uno sguardo delicato e
profondo, Catherine Dunne trasfigura la storia di due ragazze in un ritratto dell'adolescenza e dei sentimenti struggenti
e cangianti che la nutrono. Un racconto senza tempo sull'amicizia e sul cambiamento, sull'abbandono e sul ricordo.
Roddy Doyle
Due pinte di birra (Guanda, 2013)
Due amici si incontrano regolarmente in un pub di Dublino per condividere la tradizionale,
consolatoria pinta di birra, e commentare con disincantata ironia le novità del giorno: la riconferma
di Obama, le Olimpiadi di Londra, la storica visita della regina in Irlanda. Ma non mancano le
incursioni nel privato, le mogli, i nipoti, in particolare il piccolo Damien con il suo amore smodato per
gli animali, che lo porta ad adottare prima una iena e poi un orso polare. I due non sono affatto dei
provinciali: si preoccupano del debito della Grecia, o delle mosse degli investitori internazionali
(chiunque essi siano o chiunque credano di essere), ammirano le gesta di un tal Francesco Schettino
e si interrogano sulle cause reali delle dimissioni di Berlusconi, o sulla fuga del colonnello Gheddafi
(che uno dei due è convinto di aver visto al Terminal 2 dell'aeroporto, travestito da addetto alle
pulizie), piangono la morte di star come Whitney Houston e Robin Gibb, si esaltano per le gesta dei loro idoli del calcio
(salvo poi temere che la passione per Fernando Torres o Andrij Sevcenko possa essere segno di scarsa mascolinità). E
fanno pace con se stessi quando finalmente scoprono una ragione valida per ricominciare a odiare gli inglesi.
Andrea Vitali
Un bel sogno d’amore (Garzanti, 2013)
Il medico scrittore Andrea Vitali, con il romanzo dal titolo Un bel sogno d’amore, racconta un’altra
divertente avventura ambientata, come di consueto, sulle sponde del lago di Como. In paese circola
la notizia che a breve, nel cinema della Casa del Popolo, si potrà assistere alla proiezione al film
capolavoro di bernardo Bertolucci, Ultimo tango a Parigi. Siamo nel 1975, a distanza di tre anni dalla
sua prima proiezione, il film era ancora considerato scandaloso. La notizia dell’imminente proiezione,
scatena un vespaio nel piccolo paese di Bellano. I residenti si dividono in due cateogrie: i favorevoli
alla proiezione, che fantasticano sulle inimmaginabili scene di nudo presenti nel film, e i contrari,
che affiancano il parroco nel sostenere l’immoralità della depravata pellicola. Il film diventa motivo
di discordia, la rappresentazione di differenti punti di vista circa la morale. Il conflitto si accende
anche a livello personale, come accade tra Adelaide e Alfredo. Lei vuole assolutamente vedere la pellicola e minaccia il
fidanzato di andarci con o senza di lui, magari accompagnata da Ernesto, che, è risaputo, nutre un debole nei suoi
confronti. Ernesto però si invischia spesso in faccende poco pulite, affari loschi che finiranno per coinvolgere la stessa
Adelaide. Andrea Vitali, con un sogno d’amore, consegna ai lettori un romanzo avvincente, che racconta l’avvento di una
modernità in conflitto con la morale dominante e crea scompiglio in un paese dove vivono criminali pasticcioni e persone
che desiderano un amore felice.
Paolo Nori
La banda del formaggio (Marcos Y Marcos, 2013)
Ermanno Baistrocchi fa l'editore. Va in giro a far notare le impercettibili differenze tra i suoi libri e
quelli delle altre case editrici. Paride Spaggiari fa il libraio. Invita Ermanno nella sua libreria e poi gli
fa delle telefonate bellissime, tutte piene di zioboja, ma non sono zioboja d'impazienza, sono come il
basso che suona l'un due tre di un valzer, i suoi discorsi sono dei valzer, mettono di buon umore. Poi
quando Ermanno ha la possibilità di comprare tre librerie Paride si offre di diventare suo socio, che
si trova con una certa liquidità. E per quindici anni Ermanno, tutto quello che fa, ne ha prima parlato
con Paride. Poi salta fuori il buridone che i soldi per le librerie a Paride venivano dalla banda del
formaggio, come se i delinquenti a Parma fossero tutti della gente che non vedeva l'ora di comprarsi
una libreria, come se avere una libreria fosse una specie di status symbol per i ladri. E finisce che
Paride si butta giù dal settimo piano, e dicono che sia stato per via dei giornali, per via di quello che avevano scritto
sopra i giornali, ma secondo Ermanno non era mica per quello. "La banda del formaggio" è la storia di un editore che un
giorno sull'autobus prova affetto per il suo cuore che batte, e gli verrebbe da ricominciare. È la storia di un libraio che il
delinquente avrebbe voluto farlo e che ha lasciato a suo nipote, che ancora non c'è, una filastrocca che Ermanno impara
a memoria, per lasciarla anche al suo, di nipote, che chissà se mai ci sarà.
Paolo Teobaldi
Madadam (E/O, 2013)
Fedele alla deontologia della sua missione civile, il cantoniere Gengoni Selvino percorre e controlla
ininterrottamente, avanti e indietro, il cantone che gli è stato affidato, cioè il "suo" tratto di
Nazionale (per la precisione attorno al Km 238,491 della Strada Statale n. 16 Adriatica, in località
detta Il Curvone), tenendo sempre gli occhi bene aperti, per cui diventa testimone più o meno
oculare - dei grandi fatti che la Storia del XX secolo (e degli inizi del XXI) gli srotola davanti, alcuni
dei quali realmente accaduti, altri inventati di sana pianta. Il romanzo è un compatto affresco fatto in
casa secondo i procedimenti narrativi tipici dell'affabulazione popolare, epico e corale nello stesso
tempo: epico per chi ancora sappia apprezzare l'epica "della pacca di fava", quella cioè attenta alle
piccole cose oltre che ai grandi eventi; corale perché accanto al protagonista e a sua moglie Isolina
pullula una galleria di personaggi minori, che la sanno e la dicono lunga sul Paese reale. La narrazione alterna pagine
comiche a pagine tristissime, come capita del resto nella vita concreta: a entrambe, ciclicamente, fa da contrappunto, in
una sorta di amaro basso continuo, il dialogo impossibile del cantoniere con suo figlio.
Judith Schalansky
Lo splendore casuale delle meduse (Nottetempo, 2013)
Nella vita, la concorrenza tra le specie e la capacità di adattamento sono tutto ciò che conta. È
questo che insegna ai suoi alunni Inge Lohmark, professoressa di Biologia vecchia maniera, in una
sperduta cittadina dell'ex DDR, che con il tasso di natalità a picco non ha più nessuno che abiti le
case né bambini da iscrivere a scuola. Intransigente e rigorosa, dà del lei a ragazzini ancora storditi
dalla polluzione notturna, non incoraggia i più lenti perché sono parassiti nel corpo della classe e non
difende i più deboli perché la selezione è un meccanismo aureo per l'evoluzione delle specie. Ma
l'applicazione del darwinismo e delle leggi di natura alla realtà sarà destinata a infrangersi contro il
sorgere di un sentimento, un desiderio di vicinanza illogico e ingiustificato nei confronti di un'alunna... Con ironia e
scorrettezza, Judith Schalansky racconta la fine del mondo a partire da un punto di vista marginale: quello dell'uomo.
Daniel Pennac
Ernest e Celstine (Feltrinelli, 2013)
Il mondo di sopra è abitato dagli orsi e il mondo di sotto dai topi. È risaputo: i due mondi sono
incompatibili e i loro popoli sono acerrimi, secolari nemici. Eppure nessuno potrà impedire a un orso
e a una topina di diventare compagni inseparabili. Prima, però, dovranno affrontare mille peripezie e
pericoli, sfuggire a una miriade di topi furiosi attraversando i cunicoli delle fogne, evadere da un
furgone blindato della polizia, scappare su un camioncino di dolci rubato, per rifugiarsi nella loro
calda e accogliente casa nel bosco, nascosta sotto una coltre di neve. Qui potranno finalmente
dedicarsi alle rispettive passioni, la musica e il disegno, anche se il pericolo non tarderà a
ripresentarsi, con l'arrivo della primavera. Ernest e Celestine litigano e fanno pace, scherzano e si
prendono cura l'uno dell'altra: dopo essersi incontrati, l'idea di separarsi è per loro la cosa più detestabile del mondo e
per evitarlo sono disposti a tutto. Dalla stima dell'autore per l'artista Gabrielle Vincent, dall'amore per i personaggi dei
suoi albi illustrati, nasce un romanzo per bambini che conquisterà i lettori di tutte le età.
Alexander McCall Smith
Un matrimonio all’aperto (Guanda, 2013)
n matrimonio all’aperto è il dodicesimo episodio della serie Ladies’ Detective Agency N°1, proposta
dallo scrittore di origini scozzesi Alexander McCall Smith, che dopo aver trascorso gran perate della
sua vita nel Botswana ha deciso di ambientare proprio nello stato africano le sue celebri
avventure.Dalla fortunata serie, la HBO ne ha tratto uno show televisivo. La protagonista di
Ladies’Detective Agency N°1 si chiama Precious Ramotswe, è una detective che, grazie al suo
infallibile intuito, alla sua sagacia e al suo umorismo, riesce a destreggiarsi sia nella sua vita
personale, sia nei difficili casi che viene chiamata a risolvere. Ad aiutarla nelle indagini, spesso
troviamo la sua fedele assistente Grace Makutsi, con la quale è solita sorseggiare il the. In questo
dodicesimo episodio, troviamo Grace Makutsi che finalmente riesce ad esaudire il suo desiderio di costruirsi una famiglia
assieme al gentiluomo Phuti Radiphuti. Intanto, tra le ansie generate da Grace Makutsi e le altre vicissitudini personali,
la detective Precious Ramotswe deve indagare su un nuovo caso che riguarda delle mucche indisciplinate e un reticente
pastore. Un matrimonio all’aperto, è un’altra divertente avventura che ha per protagonista Precious Ramotswe, la
detective creata dalla fantasia di Alexander McCall Smith.
Joel Dicker
La verità sul caso Harry Quebert (Bompiani, 2013)
Estate 1975. Nola Kellergan, una ragazzina di 15 anni, scompare misteriosamente nella tranquilla
cittadina di Aurora, New Hampshire. Le ricerche della polizia non danno alcun esito. Primavera 2008,
New York. Marcus Goldman, giovane scrittore di successo, sta vivendo uno dei rischi del suo
mestiere: è bloccato, non riesce a scrivere una sola riga del romanzo che da lì a poco dovrebbe
consegnare al suo editore. Ma qualcosa di imprevisto accade nella sua vita: il suo amico e professore
universitario Harry Ouebert, uno degli scrittori più stimati d'America, viene accusato di avere ucciso
la giovane Nola Kellergan. Il cadavere della ragazza viene infatti ritrovato nel giardino della villa dello
scrittore, a Goose Cove, poco fuori Aurora, sulle rive dell'oceano. Convinto dell'innocenza di Harry Ouebert, Marcus
Goldman abbandona tutto e va nel New Hampshire per condurre la sua personale inchiesta. Marcus, dopo oltre trentanni
deve dare risposta a una domanda: chi ha ucciso Nola Kellergan? E, naturalmente, deve scrivere un romanzo di grande
successo.
Luca Bianchini
Io che amo solo te (Mondadori, 2013)
Ninella ha cinquant'anni e un grande amore, don Mimi, con cui non si è potuta sposare. Ma il destino le
fa un regalo inaspettato: sua figlia si fidanza proprio con il figlio dell'uomo che ha sempre sognato, e i
due ragazzi decidono di convolare a nozze. Il matrimonio di Chiara e Damiano si trasforma così in un
vero e proprio evento per Polignano a Mare, paese bianco e arroccato in uno degli angoli più magici
della Puglia. Gli occhi dei 287 invitati non saranno però puntati sugli sposi, ma sui loro genitori. Ninella
è la sarta più bella del paese, e da quando è rimasta vedova sta sempre in casa a cucire, cucinare e
guardare il mare. In realtà è un vulcano solo temporaneamente spento. Don Mimi, dietro i baffi e i
silenzi, nasconde l'inquieto desiderio di riavere quella donna solo per sé. A sorvegliare la situazione c'è sua moglie, la
futura suocera di Chiara, che a Polignano chiamano la "First Lady". E lei a controllare e a gestire una festa di matrimonio
preparata da mesi e che tutti vogliono indimenticabile: dal bouquet "semicascante" della sposa al gran buffet di
antipasti, dall'assegnazione dei posti alle bomboniere - passando per l'Ave Maria -, nulla è lasciato al caso. Ma è un
attimo e la situazione può precipitare nel caos, grazie a un susseguirsi di colpi di scena e a una serie di personaggi
esilaranti.
Guillaume Musso
Sette anni senza di te (Sperling & Kupfer, 2013)
Artista bohémienne, esuberante e focosa, la bella Nikki piomba come un fulmine a ciel sereno nella
vita del ricco e posato Sebastian. Non hanno niente in comune eppure s'innamorano, travolti da un
sentimento intenso e irrazionale. Si sposano, e hanno subito due gemelli, Camille e Jeremy. Tutto
accade molto in fretta, troppo. E presto l'idillio svanisce. A poco a poco, l'amore cede il posto al
rancore e arriva la fine: le liti, un amarissimo divorzio, e i gemelli divisi tra i genitori, Camille a lui,
Jeremy a Nikki. Oggi sono passati molti anni. Sette, per l'esattezza. Nikki e Sebastian si sono rifatti
una vita, lontani l'una dall'altro. Finché un giorno il figlio, ormai quindicenne, sparisce
misteriosamente. Fuga? Rapimento? Per scoprirlo Nikki non ha altra scelta che rivolgersi all'ex marito, per lanciarsi, di
nuovo insieme, in una indiavolata e rischiosa corsa contro il tempo... E, forse, anche dentro il proprio cuore. Dalle strade
di Parigi ai grattacieli di New York, fino a una pericolosa Rio de Janeiro, "Sette anni senza di te" è il nuovo thriller
romantico firmato Guillaume Musso.
Mo Yan
Le rane (Einaudi, 2013)
Le rane, ultimo romanzo del premio Nobel Mo Yan, è lo splendido, conturbante ritratto di una donna la
cui vita attraversa e definisce la storia della Cina di oggi. Le sue scelte, le sue decisioni sono
complesse, controverse, spesso discutibili: perché complesso e sofferto è il giudizio di Mo Yan sul suo
paese. Il drammaturgo Kedou, «Girino», (alter ego di Mo Yan), racconta in quattro lunghe lettere
indirizzate a un amico, l’immaginario scrittore giapponese Sugitani Yoshihito (in realtà Kenzaburo Oe,
grande amico di Mo Yan), la storia della zia paterna «venerata come la benevola Guanyin, dea della
fertilità, e allo stesso tempo, odiata come il boia inesorabile che esegue le condanne a morte». Il
Partito ha offerto alla zia «Gugu» una sommaria educazione medica e, dall’inizio degli anni Cinquanta, la donna diventa
l’unica levatrice della sua regione. Non solo: da quando, nel 1965, il Partito, preoccupato per la crescita esponenziale
della popolazione, inizia una campagna per il controllo delle nascite, Gugu si impegna in aborti e vasectomie forzate con
lo stesso zelo con cui prima faceva nascere i bambini. La fedeltà agli ordini del Partito, però, sarà la rovina sua e delle
persone che ama. Una donna, per non abortire, si getta nel fiume e annega. Un’altra – la moglie di suo nipote – è
costretta a interrompere la gravidanza nonostante sia fuori tempo massimo, e muore. Fino a quando, una notte,
tornando a casa, Gugu si smarrisce in una zona paludosa: il gracidare delle rane le ricorda il pianto dei bambini mai
nati, i corpi gelidi degli animali, come piccoli feti abortiti, la circondano, la ricoprono, sconvolgendola. Cittadina di un
paese che non riconosce, la Cina potenza economica globale di oggi, Gugu farà i conti con le conseguenze delle sue
azioni, scoprendo il modo imprevedibile per cambiare vita e espiare le sofferenze che ha inflitto. Mai come ne Le rane
Mo Yan aveva saputo distillare la sua particolare, obliqua visione della Cina, plasmandola nella storia di un personaggio
epico e tragico, Gugu, e dell’universo che le ruota attorno.
R. J. Palacio
Wonder (Giunti, 2013)
È la storia di Auggie, nato con una tremenda deformazione facciale, che, dopo anni passati protetto
dalla sua famiglia per la prima volta affronta il mondo della scuola. Come sarà accettato dai
compagni? Dagli insegnanti? Chi si siederà di fianco a lui nella mensa? Chi lo guarderà dritto negli
occhi? E chi lo scruterà di nascosto facendo battute? Chi farà di tutto per non essere seduto vicino a
lui? Chi sarà suo amico? Un protagonista sfortunato ma tenace, una famiglia meravigliosa, degli
amici veri aiuteranno Augustus durante l'anno scolastico che finirà in modo trionfante per lui. Il
racconto di un bambino che trova il suo ruolo nel mondo. Il libro è diviso in otto parti, ciascuna
raccontata da un personaggio e introdotta da una canzone (o da una citazione) che gli fa da sfondo e
da colonna sonora, creando una polifonia di suoni, sentimenti ed emozioni.
Walter Siti
Resistere non serve a niente (Rizzoli, 2012)
Molte inchieste ci hanno parlato della famosa "zona grigia" tra criminalità e finanza, fatta di banchieri
accondiscendenti, broker senza scrupoli, politici corrotti, malavitosi di seconda generazione laureati in
Scienze economiche e ricevuti negli ambienti più lussuosi e insospettabili. Ma è difficile dar loro un
volto, immaginarli nella vita quotidiana. Walter Siti, col suo stile mimetico e complice, sfrutta le risorse
della letteratura per offrirci un ritratto ravvicinato di Tommaso: ex ragazzo obeso, matematico
mancato e giocoliere della finanza; tutt'altro che privo di buoni sentimenti, forte di un edipo irrisolto e
di inconfessabili frequentazioni. Intorno a lui si muove un mondo dove il denaro comanda e deforma;
dove il possesso è l'unico criterio di valore, il corpo è moneta e la violenza un vantaggio commerciale.
Conosciamo un'olgettina intelligente e una scrittrice impegnata, un sereno delinquente di borgata e un mafioso
internazionale che interpreta la propria leadership come una missione. Un mondo dove soldi sporchi e puliti si
confondono in un groviglio inestricabile, mentre la stessa distinzione tra bene e male appare incerta e velleitaria.
Proseguendo nell'indagine narrativa sulle mutazioni profonde della contemporaneità, sulle vischiosità ossessive e
invisibili dietro le emergenze chiassose della cronaca, Siti prefigura un aldilà della democrazia: un inferno contro natura
che chiede di essere guardato e sofferto con lucidità prima di essere (forse e radicalmente).
Paolo Cognetti
Sofia si veste sempre di nero (Minimum Fax, 2012)
"Sofia si veste sempre di nero" è la nuova prova narrativa di Paolo Cognetti, autore di "Manuale per
ragazze di successo" e "Una cosa piccola che sta per esplodere". Nei suoi racconti, Cognetti ha saputo
rappresentare con sorprendente intensità l'universo femminile. Ed è ancora una donna la protagonista
del suo nuovo libro, un romanzo composto da dieci racconti autonomi che la accompagnano lungo
trent'anni di storia: dall'infanzia in una famiglia borghese apparentemente normale, ma percorsa da
sotterranee tensioni, all'adolescenza tormentata da disturbi psicologici, alla liberatoria scoperta del
sesso e della passione per il teatro, al momento della maturità e dei bilanci. Con la sua scrittura
precisa e intensa, Cognetti ci regala il ritratto di una donna torbida e inquieta, capace di sopravvivere alle proprie
nevrosi e di sfruttare improvvisi attimi di illuminazione fino a trovare, faticosamente, la propria strada.
Paolo Rumiz
Morimondo (Feltrinelli, 2013)
Paolo Rumiz ha disceso, esplorato, "ascoltato" il fiume Po in occasione di un reportage per "la
Repubblica" e per un film documentario (girato da Scillitani) già uscito insieme al giornale.
Dall'immenso materiale raccolto è uscito un racconto che conferma lo sguardo prensile, la scrittura
ispirata e mobile, la capacità di visione di Paolo Rumiz. La sua famigliarità con le vie d'acqua fanno
del Po un vero e proprio protagonista, un personaggio che muta con i colori delle terre e dei fondali,
con le psicologie della gente che ci vive, ci lavora, o semplicemente lo scruta. E poi ci sono gli incontri
con il "popolo" del fiume, ma anche con personalità legate dall'amore per il Po come il canoista Flavio
Mainardi, l'esploratore Pierluigi Bellavite, lo skipper Flavio Fiori, lo scrittore Valerio Varesi e l'amico
Francesco Guccini. Il Po è lì, maestoso e umile, minaccioso e placido, ulcerato dai disastri ambientali ma anche
resistente e cocciuto come una divinità antica.
Sara Rattaro
Non volare via (Garzanti, 2013)
Matteo ama la pioggia. Gli piace sentirne il tocco leggero sulla pelle. Perché quello è l'unico momento
in cui è uguale a tutti gli altri. Perché Matteo è nato sordo. Oggi è giorno di esercizi. La logopedista
gli mostra un disegno con tre uccellini. Uno vola via. Quanti ne restano? La domanda è continua,
insistita. Ma Matteo non risponde, la voce non esce, e nei suoi occhi profondi c'è un mondo fatto
soltanto di silenzio. All'improvviso la voce, gutturale, esce: "Pecché vola via?". Un uccellino è volato
via e Matteo l'ha capito prima di tutti. Prima della mamma, Sandra. Prima della sorella, Alice. È il
padre a essere volato via, perché ha deciso di fuggire dalle sue responsabilità. All'inizio non era stato
facile crescere il piccolo Matteo. Eppure tutti si erano fatti forza in nome di un comandamento
inespresso: "Restare uniti grazie all'amore". Ma è stato proprio l'amore a travolgere Alberto, un amore perduto e
sempre rimpianto. Uno di quei segreti del passato che ti sconvolge la vita quando meno te l'aspetti. E lo fa quando credi
di essere al sicuro, perché sei adulto e sai che non ti può succedere. E che poi ti trascina nell'impeto di inseguire i tuoi
sogni. Ma adesso Alberto ha una famiglia che ha bisogno di lui. Sandra, la donna che ha sacrificato tutto per il figlio.
Alice, la figlia adolescente che sta diventando grande troppo in fretta. Ma soprattutto ha bisogno di lui Matteo, che
vorrebbe gridare "Papà, non volare via."
Giuseppe Benassi
Spiriti animali (Pendragon, 2013)
Una giovane donna dall'accento spagnolo, visibilmente sconvolta, irrompe nello studio dell'avvocato
livornese Leopoldo Borrani. Non trovando il titolare, lascia in custodia ai suoi collaboratori una
graziosa cagnetta di nome Cioppi, insieme a una busta chiusa. L'avvocato, dall'animo per nulla
tenero, si trova costretto a portare a casa con sé l'animale che, inaspettatamente, lo conquisterà,
facendogli addirittura meditare una volontaria regressione allo stato animale, ai confini della zoofilia.
L'arresto di una banda di sudamericani che nascondono ovuli di cocaina nelle viscere dei loro cani
conduce finalmente Borrani - che indaga sull'identità della donna misteriosa su una pista percorribile.
Un noir ambientato a Livorno che rievoca le atmosfere della Marsiglia di Jean-Claude Izzo, con un
protagonista sboccato, sessuomane, privo di scrupoli eppure irresistibile.
Ali McNamara
Innamorarsi a Notting Hill (Newton Compton, 2013)
Scarlett O'Brien sogna una vita da film. Nel vero senso della parola: perché il cinema, e in particolare
le sue amate commedie romantiche, sono molto più eccitanti della banale realtà di tutti i giorni
accanto a un noioso fidanzato appassionato di fai-da-te. Ossessionata da Hugh Grant, Brad Pitt e
Johnny Depp, Scarlett trascorre le giornate con la testa tra le nuvole, e le serate con la mano
immersa in un sacchetto di popcorn, davanti allo schermo. Così, quando le si presenta l'occasione di
trascorrere un mese in una villa di Notting Hill, scenario di uno dei suoi film preferiti, non esita un
secondo ad accettare: prima di cedere alle insistenze della famiglia, che la vuole sposata e
"sistemata", potrà vivere le sue fantasie almeno una volta! Ben presto però Scarlett scopre che la
vera Notting Hill è molto diversa dalla sua versione di celluloide, e quando fa conoscenza con il suo nuovo vicino,
l'affascinate quanto irritante Sean, si rende conto che il copione della sua vita rischia di sfuggirle di mano... Forse il
destino sta tramando come in "Serendipity"? O magari sta andando in scena il suo personale remake di "Se scappi ti
sposo"? Ma qual è, in fin dei conti, il lieto fine che Scarlett desidera per se stessa? L'importante è deciderlo in fretta,
perché il giorno delle nozze si avvicina...
Nadia Fusini
Hannah e le altre (Einaudi, 2013)
È questo un libro sulla differenza femminile. Simone, Rachel, Hannah sono tre donne, diversamente
grandi, che con il loro sguardo hanno illuminato le tenebre del Novecento e hanno saputo leggere il
mondo. Tutte e tre hanno vissuto gli stessi anni di guerre, totalitarismi e barbarie. Hanno affrontato
le tempeste e i momenti più bui senza mai sottrarsi alla riflessione, all'impegno e alla ribellione.
Simone e Rachel si sono sfiorate, Rachel e Hannah appena incontrate, eppure un forte quanto esile
filo rosso ha intessuto la trama dei loro destini. Tutte e tre si sono confrontate con i grandi temi della
violenza e del potere, ognuna secondo la propria indole e mettendo in campo la propria biografia.
Simone, Rachel, Hannah hanno scritto e trattato i propri testi come se fossero sogni, scritture della
mente e del cuore, personalissime elaborazioni dell'atto di vivere che tratteggiano una strada verso l'esistenza. E sono
arrivate a toccare la materia pulsante della vita. Simone Weil, la più "strana" del gruppo, né brutta né bella, insolente e
tenera, ardita e timida insieme. Fin da bambina si esercita al sacrificio, al digiuno e rifiuta i privilegi della sua classe.
Non prende più lo zucchero quando sa che scarseggia per la povera gente, non porta le calze d'inverno, perché non tutti
ce l'hanno. E intransigente e radicale, a costo di apparire ridicola. Ha una sincera aspirazione di giustizia. Ha bisogno di
verità, un bisogno fanatico. Muore il 24 agosto del 1943, a soli trentaquattro anni...
Dan Brown
Inferno (Mondadori, 2013)
Inferno è il titolo del quarto romanzo di Dan Brown che ha per protagonista il Professore di Harvard
Robert Langdon. Ancora una volta, lo scrittore statunitense proveniente dal New Hampshire, mescola
sapientemente le tematiche a lui più congeniali, dando vita ad un thriller dai risvolti misteriosi in cui
arte, storia, codici e simboli fanno da padroni. Il docente di Simbologia di Harvard Robert Langdon è
di nuovo in Italia. Questa volta si reca nel bel Paese per svolgere delle ricerche sulla Divina
Commedia di Dante. Langdon viene risucchiato in un mondo sconvolgente la cui chiave di volta
sembra risiedere nel capolavoro del Sommo Poeta, un’opera dai risvolti misteriosi ed oscuri, le cui
parole sono pregne di un fascino in grado di travalicare i secoli. Langdon, nel tentativo di risolvere l’enigma in grado di
condurlo alla verità, dovrà vedersela con un avversario temibile. Lo scenario in cui si svolge questa nuova avventura
avente per protagonista Robert Langdon è caratterizzato dallo splendore dell’arte classica. Il nostro eroe per giungere
alla risoluzione del mistero passerà attraverso gli arcani nascosti nelle opere d’arte, individuerà passaggi segreti e, per
non far mancare nulla, usufruirà di strumenti scientifici all’avanguardia. Dan Brown, con Inferno, consegna ai lettori un
altro incredibile thriller fatto di storia ed enigmi.
Jean Rhys
Quartetto (Adelphi, 2013)
Marya, giovane inglese sposata con il polacco Stephan, si sente, per la prima volta nella sua vita,
"molto vicina a essere felice". Ed ecco che, da un giorno all'altro, il marito finisce in galera lasciandola
senza un soldo né un amico al mondo. L'agognata felicità assume allora per un istante le sembianze di
Heidler, facoltoso mercante d'arte, che però la trascina - sotto gli occhi compiacenti e maligni della
moglie - in una lunga, torpida ossessione. Sullo sfondo di una Parigi mai così crudele, in una Rive
Gauche ingannevolmente romantica e mondana, Marya finisce per trovarsi avviluppata in un
tormentoso ménage à trois; e quando, con un palpito di disperata onestà, prova a lacerare il velo delle
apparenze, comprende che in quell'irrespirabile bohème i codici sociali pesano quanto e più che
altrove. Schiacciata fra l'anelito a una vita rispettabile e la realtà obbligata del demi-monde, si scopre così condannata
senza appello all'"esistenza grigia, spaventosa, dei derelitti": un mondo irreale e al tempo stesso terribilmente concreto,
fatto di sordidi caffè e grame camere d'albergo, dove è impossibile trovare scampo alla tragica ineluttabilità della vita.
Penelope Lively
L’estate in cui tutto cambiò (Guanda, 2013)
Maria ha undici anni, è figlia unica e vive in un mondo tutto suo. Saggia e sensibile, non si sente
molto a suo agio con i grandi, in genere preferisce parlare con le cose, gli animali o le piante. È
tempo di vacanze estive e la casa vittoriana sul mare, nel Dorset, che i genitori hanno affittato per
qualche settimana, l'affascina moltissimo. E ancora di più la colpisce la storia che le racconta la
padrona di casa, quella di Harriet, una bambina vissuta lì intorno alla metà dell'Ottocento. Maria trova
alcune tracce lasciate dalla bambina: disegni di fossili in un libro e un imparaticcio ricamato quando
aveva dieci anni. Però, perché tra le tante foto disseminate per la casa non ce ne sono di Harriet da
adulta? Che cosa può esserle successo? Il destino di Harriet diventa così un'ossessione per Maria,
sospesa fra la suggestione del luogo e gli strani segnali che percepisce (il cigolio di un'altalena, i guaiti di un cane
misterioso che sente solo lei...) Ma anche il presente le riserva qualche sorpresa: conosce un ragazzino, Martin, come lei
in vacanza a Lyme Regis. Insieme vivono avventure che hanno il sapore dolce ed eccitante delle prime scoperte, e come
spesso accade in certe estati speciali, Maria finisce per accorgersi che qualcosa dentro di lei sta cambiando, che i suoi
fantasmi stanno per lasciarla...
Bernard Cornwell
L’ultimo baluardo (Longanesi, 2013)
Settembre 1810. Determinato a conquistare il Portogallo, Napoleone manda il proprio esercito oltre la
frontiera spagnola. L'ultima cosa che i francesi si aspettano di trovare è un territorio depredato e
spoglio: l'esercito britannico, infatti, alleato dei portoghesi, oppone un'ostinata resistenza, mirando a
fare terra bruciata per affamare il nemico e, dopo averlo trascinato a ridosso di Lisbona, infliggergli la
sconfitta definitiva presso l'inespugnabile linea di difesa di Torres Vedras, ideata dal generale
Wellington. Per Richard Sharpe, valoroso capitano della compagnia South Essex, la situazione è più
che mai difficile: non solo deve tener testa ai soldati francesi, ma anche guardarsi dalle trame del
proprio colonnello, intenzionato a favorire la carriera militare di un ufficiale incompetente, che vanta
importanti legami familiari. Il capitano è così obbligato a cedere a quest'ultimo il comando della compagnia in vista
dell'imminente battaglia... Ma anche fuori dall'esercito le cose non vanno meglio: Sharpe deve vedersela con due fratelli
portoghesi corrotti, che hanno intessuto una subdola trama per arricchirsi... A Sharpe, prigioniero dei due traditori, non
resta che tentare una fuga rocambolesca per raggiungere il teatro della battaglia...
Paola Presciuttini
Trotula (Meridiano Zero, 2013)
Primi anni del secolo XI. Nel castello del nobile De Ruggiero l'infanzia di una fanciulla sta per essere
interrotta dall'arrivo del precettore Gerardo, che si troverà a domare l'anima selvatica di una
bambina vorace di matematica e filosofia quanto dei rimedi popolari. Al momento della morte per
parto della madre si palesa la vocazione che dominerà la sua vita: Trotula vuole indagare le ragioni
di quella morte. La curiosità dettata da rabbia e dolore si trasforma in passione per la medicina,
spingendola alle porte della celebre Scuola Medica Salernitana. Sposatasi al medico Giovanni
Plateario, dopo essersi dedicata alla crescita dei figli Trotula li affida alla fedele tata Iuzzella per
concludere gli studi di Medicina. Ma, allontanatasi per lunghi mesi nel tentativo di arginare un focolaio di tisi nelle terre
paterne, la donna ritrova un Giovanni sempre meno disposto ad accettare una moglie tanto indipendente. L'arrivo a
Salerno di Gerardo, strappato da Trotula al suo anacoretismo, fa traboccare il vaso della gelosia maritale, spingendola
ad abbandonare la famiglia. Non più figlia di un nobile, né moglie di un affermato medico, inizierà a offrire le sue cure a
chiunque ne abbia bisogno, andando di casa in casa come una semplice levatrice. Ma ben altro ha in serbo il destino per
Trotula...
Dror A. Mishani
Un caso di scomparsa (Guanda, 2013)
Un bravo poliziotto non dovrebbe mai lasciarsi condizionare dai sensi di colpa, lo sa benissimo
l'ispettore Avraham Avraham, dopo anni di indagini nel suo distretto alla periferia di Tel Aviv. Quando
Hanna Sharabi si presenta da lui per denunciare che il figlio sedicenne Ofer quel giorno non è rientrato
da scuola, Avraham Avraham la inquadra subito come l'ennesima madre ansiosa pronta a scaricare
sulle forze dell'ordine la gestione di un adolescente irrequieto. Le propina il suo solito discorsetto sul
perché non esistano libri gialli ambientati in Israele, le ricorda gli innumerevoli, futili motivi per cui un
ragazzo può decidere di sparire per qualche ora e le assicura che probabilmente Ofer è già rientrato.
Ma Ofer a casa quella sera non c'è, e quando Avraham Avraham si trova di nuovo davanti la donna
con la sua disperata richiesta d'aiuto vorrebbe poter recuperare il tempo perduto e allertare subito le squadre di
soccorso e iniziare le ricerche. Interroga vicini, compagni di scuola, insegnanti. Ma Ofer sembra svanito nel nulla. A
questo punto inizia un'indagine segnata da brusche svolte e drammatici cambiamenti di direzione, nel corso della quale
la polizia troverà via via nuovi possibili sospettati, che daranno vita a scenari diversi, capaci ogni volta di spiazzare il
lettore e di metterlo di fronte alla incerta natura della verità.
Andrea Camilleri
Un covo di vipere (Sellerio, 2013)
Andrea Camilleri torna in libreria per raccontare un’altra indagine del commissario Montalbano, in un
volume dal titolo Un covo di vipere. Come spesso accade, il sonno di Montalbano viene interrotto
bruscamente alle prime luci dell’alba. A svegliarlo non è una telefonata da parte della centrale, ma il
fischiettare di qualcuno. Si tratta di un vagabondo che si è rifugiato nella veranda del commissario.
Lo sconosciuto sostiene di vivere in una grotta. Parla un italiano perfetto e sembra essere una
persona di cultura. Montalbano però non ha tempo da dedicare a questa faccenda, perché deve
recarsi al commissariato per una questione urgente. Giunto sul posto, Catarella lo informa che il
ragioniere Cosimo Barletta è stato assassinato. Sul luogo del delitto non sono stati rinvenuti segni di
lotta. Barletta è stato ucciso da un colpo di pistola alla nuca. La vittima era una persona che apparentemente conduceva
una vita onesta e rispettabile. Era vedovo e aveva due figli, Arturo e Giovanna. Abitava in paese ma era il proprietario
anche di un villino sul mare, luogo dove è stato rinvenuto il corpo privo di vita. Eppure, quando interrogati, i figli non
esprimono un giudizio positivo sulla condotta di loro padre. Parlano di lui come di una persona dal carattere scontroso.
Raccontano anche di affari immobiliari ai limiti del lecito in cui era coinvolto loro padre. Pare vi fosse un testamento, che
il padre prima di morire aveva intenzione di rivedere. Ma il documento sembra introvabile. Ciò che viene trovato nella
scrivania della vittima, invece, sono foto e lettere che rivelano una sua passione malata.
Amara Lakhous
Contesa per un maialino italianissimo a San Salvario (E/O, 2013)
Ottobre 2006. Mancano pochi mesi all’entrata della Romania nell’Unione Europea, ma Torino è
scossa da una serie di omicidi che coinvolgono albanesi e rumeni. È in corso una faida fra
delinquenti, o c’è dietro la mano della criminalità organizzata che prima ‘infesta’ e poi ‘bonifica’
certe aree per speculare nel settore immobiliare? Enzo Laganà, nato a Torino da genitori calabresi,
è un giornalista di cronaca nera che vuole vederci chiaro e scoprire il movente degli omicidi. Ma
prima di far luce sul caso dovrà occuparsi di una spinosa vicenda che riguarda Gino, il maialino del
suo vicino di casa, il nigeriano Joseph. Chi ha portato il maialino nella moschea del quartiere? E
soprattutto perché? Enzo dovrà far luce su questi piccoli e grandi misteri usando un bel po’ di
fantasia, ironia e tanta pazienza. Un giallo multietnico per raccontare il nostro Paese multiculturale
all’insegna della commedia all’italiana.
SAGGISTICA..
Zygmunt Bauman
Communitas: uguali e diversi nella società liquida (Aliberti, 2013)
Di fronte a un mondo liquido caratterizzato da incertezza, precarietà, isolamento, riemerge il bisogno
di stringere relazioni sociali e recuperare il senso della comunità perduta. Quella comunità che
Ferdinand Tònnies, alla fine del XIX secolo, aveva indicato come inconciliabile con la società moderna.
Adesso la voglia di communitas, non più in opposizione alla societas, torna nelle parole di Zygmunt
Bauman, uno dei massimi sociologi del nostro tempo. "Il fatto che la comunità sia sempre presente ci
fa sentire sicuri. Non è qualcosa di fluido, di liquido. Non ci abbandona mai; ogniqualvolta abbiamo
bisogno di fare riferimento al luogo a cui apparteniamo, essa è sempre lì ad aspettarci e questo ci dà
conforto".
Zygmunt Bauman
Danni collaterali: diseguaglianze sociali nell’età globale (Laterza, 2013)
Danni collaterali è il titolo del saggio proposto dal sociologo polacco Zygmunt Bauman. Bauman è il
teorico della società liquida. Una società angosciata dal consumismo, in cui gli individui si sono
trasformati da produttori a consumatori. Nella società liquida, gli individui vivono in modo frenetico e si
adattano alle consuetudini del gruppo per evitare l’esclusione sociale, che si basa sul non essere
accettati nel ruolo di consumatori. La disuguaglianza, sia economica sia sociale, unita alla sofferenza
umana che viene generalmente inclusa nella sfera della “collateralità”, sta diventando uno dei problemi
più rilevanti della modernità. Vi è una sempre maggiore possibilità di restare vittime collaterali delle
iniziative umane o di un qualsiasi evento catastrofico. La politica non si preoccupa adeguatamente della disuguaglianza
sociale, non la contrasta in maniera adeguata e probabilmente negli anni a venire la situazione andrà peggiorando.
Bauman analizza questa disuguaglianza, questo suo aumentare di pari passo rispetto ai danni collaterali. I poveri, nella
società moderna, rappresentano il danno collaterale di una collettività non più guidata da valori morali, ma dalla ricerca
esasperata del guadagno e del consumo. In questo volume dal titolo Danni collaterali, Zygmunt Bauman riflette sulla
disuguaglianza, una tematica che attanaglia la società moderna e il vivere collettivo.
Pierluigi Di Battista
La fine del giorno (Rizzoli, 2013)
Il sesso nell'epoca della sua riproducibilità tecnica - ovvero del Viagra e della giovinezza artificiale. È il
tema della breve opera a cui sta lavorando P., in un autoironico gioco intellettuale, quando arriva il
fulmine che sconvolge la sua vita: alla compagna, Silvia, viene diagnosticato un tumore non operabile.
I quindici mesi che seguono sono un corpo a corpo spossante con la malattia, che ribalta priorità,
ruoli, senso. Gli inevitabili, temporanei cedimenti alla disperazione non fiaccano la resistenza
coraggiosa di Silvia, che assapora con avidità straziante momenti e sensazioni quotidiani: una
passeggiata, una cena con gli amici, un film, una mostra. Fino all'ultimo dei suoi giorni. E mentre P. si
confronta con l'universo simbolico e reale della malattia, teso tra scienza e pensiero magico, sprazzi
dell'abbandonata ricerca sul sesso si intromettono nei suoi pensieri. Tormentandolo con la frivolezza del dramma
estetico dell'invecchiare male mentre Silvia fa i conti con un destino ben più crudele: non poter invecchiare affatto. Dal
cortocircuito tra queste due dimensioni, dallo scandalo di questa vicinanza indicibile, eppure inevitabile, tra sesso e
morte nasce questo libro. In quest'opera singolare, Pierluigi Battista si confronta con un nodo cruciale della
contemporaneità: la tensione tra desiderio e pensiero della fine, tra narcisismo e accettazione del limite. Ed esplora con
lucidità appassionata la realtà inesorabile della perdita e la profondità dell'amore.
Luigi Bisignani e Paolo Madron
L’uomo che sussurra ai potenti (Chiarelettere, 2013)
Ministri, onorevoli e boiardi di Stato fanno la fila nel suo ufficio per chiedergli consigli, disegnare
strategie e discutere di affari. Luigi Bisignani è unanimemente riconosciuto come il capo indiscusso di
un network che condiziona la vita del paese. Non c'è operazione in cui non ci sia il suo zampino, dalle
nomine dei ministri a quelle in Rai, nei giornali, nelle banche e nell'esercito. La sua influenza arriva
persino in Vaticano. In questo libro, per la prima volta, Bisignani decide di raccontarsi attraverso
aneddoti ed episodi inediti. Da Andreotti e la P2 a Berlusconi e Bergoglio. Lui che non appare mai in
tv, non scrive sui giornali e disdegna la mondanità. La sua testimonianza da questo punto di vista è
unica. Ecco come funziona il potere, quello vero, che non ha bisogno di parole e agisce nell'ombra.
Loredana Lipperini e Michela Murgia
L’ho uccisa perché l’amavo. Falso! (Laterza, 2013)
Delitto passionale. Raptus. Gelosia. Depressione. Scatto d'ira. Tragedia familiare. Perché lei lo ha
lasciato, chattava su Facebook, non lo amava più, non cucinava bene, lavorava, non lavorava.
Nascondendo la vittima, le cronache finiscono con l'assolvere l'omicida: una vecchia storia, nata in
tempi lontani e ancora viva fra noi. Per questo bisogna imparare a parlare di femminicidio. Tutti, non
solo media. Dobbiamo farlo noi. Dobbiamo trovare le parole.
Aldo Bonomi
Il capitalismo in-finito: indagine sui territori della crisi (Einaudi, 2013)
Che cosa è cambiato rispetto agli anni del trionfo del modello della piccola e media azienda italiana
rampante? E che cosa da quando migliaia di imprenditori (molti nel Nordest) investivano nel Made in
Italy e si lanciavano in nuove sfide, mossi dalla voglia di affermarsi sul mercato e di guadagnarsi il
proprio posto al sole ? Erano gli anni di quel che Bonomi definì il "capitalismo molecolare". È cambiato
tutto. Dal Nordovest alla Pedemontana lombarda e veneta e poi dall'Emilia, la Toscana fino al Sud, il
nuovo saggio di Bonomi mette insieme le storie di artigiani, imprenditori, piccoli e meno. E lo fa nel
contesto non agevole di un declino dei ceti medi di mercato (professionisti, lavoratori autonomi, piccoli
imprenditori) e della middle class cresciuta con lo sviluppo dei sistemi di welfare. Eppure, nonostante
le difficoltà, l'indagine di Bonomi ci dice che piccoli imprenditori e lavoratori della conoscenza non subiscono
passivamente la crisi; aggiornano le competenze, si muovono sul mercato, cooperano. Forse, in alternativa al
"finanzcapitalismo" la traccia da seguire sta nella eventualità di far sì che la parola chiave, Economia, sappia tenere
assieme le 3 T della new economy (Tecnologia-Talento-Tolleranza) con le 3 T della Terra come risorsa, del Territorio da
ripensare e della Tenuta dell'ecosistema.
Giuseppe Cambiano
I filosofi in Grecia e a Roma (Il Mulino, 2013)
Nella cultura moderna i filosofi antichi sono apparsi di volta in volta educatori dell'umanità o depositari
di un sapere ancora vergine, organizzatori di cultura o professori universitari, antesignani dello
scienziato o intellettuali organici e così via. Nessuna di queste immagini, tuttavia, calza a pennello con
i tratti del filosofo antico nelle sue metamorfosi storiche, con ciò che egli era per sé e per il contesto in
cui viveva. E allora: che cosa significava essere filosofi in Grecia e a Roma? Nel mondo antico la
filosofia non fu mai soltanto un complesso di dottrine, un insieme di procedure d'indagine e un
arsenale di tecniche argomentative, ma sempre mirò a presentarsi come un modo specifico di vita.
Seguendo questo filo conduttore, l'autore ripercorre i modelli di vita filosofica succedutisi in mille anni
di storia, dalla nascita del termine "filosofo" nel IV secolo a.C. alla definitiva affermazione del cristianesimo, che
contrappose con successo un nuovo tipo di vita a quello della tradizione.
Giuseppe Scaraffia
Infanzia (Sellerio, 2013)
L'infanzia trionfa in letteratura negli stessi anni in cui nella mente dell'uomo occidentale penetrava
l'idea di progresso e del potere infinito dell'esatta conoscenza; e quando la stessa infanzia, nascendo
la sua scienza, cessava di essere condizione imperfetta, o ineffabile mistero. Ma nelle pagine di
scrittori e poeti l'universo infantile ha il colore dell'ombra e i contorni della mostruosità, è crogiuolo di
indecifrabili cosmogonie, è l'esperienza del mito e della misticità. Questo libro del mito si occupa, e lo
scompone e lo ordina come una litografia, un racconto del mito.
Stefano Rodotà
Il diritto di avere diritti (Laterza, 2013)
Di fronte ai grandi soggetti economici che sempre più governano il mondo, l'appello ai diritti individuali
e collettivi è la via da seguire per impedire che tutto sia soggetto alla legge "naturale" del mercato. Nel
2000 l'Unione Europea si è data una Carta dei diritti fondamentali, la prima del nuovo millennio. Ma
non bisogna fermarsi soltanto alle dichiarazioni formali. I fatti ci dicono altro: le donne e gli uomini dei
paesi dell'Africa mediterranea e del Vicino Oriente si mobilitano attraverso le reti sociali, occupano le
piazze, si rivoltano in nome di libertà e diritti, scardinano regimi politici oppressivi; lo studente iraniano
e il monaco birmano, con il loro telefono cellulare, lanciano nell'universo di internet le immagini della
repressione di libere manifestazioni, anche rischiando feroci punizioni; i dissidenti cinesi chiedono l'anonimato in rete
come garanzia della libertà politica; le donne africane sfidano le frustate in nome del diritto di decidere liberamente
come vestirsi; i lavoratori asiatici rifiutano la logica patriarcale e gerarchica dell'organizzazione dell'impresa e
scioperano; gli abitanti del pianeta Facebook si rivoltano quando si pretende di espropriarli del diritto di gestire i loro
dati personali. L'elenco potrebbe continuare a lungo perché la "rivoluzione dell'eguaglianza", mai davvero compiuta, è
oggi accompagnata dalla "rivoluzione della dignità" e sta dando vita a una nuova antropologia, che mette al centro
l'autodeterminazione delle persone...
Ignazio Ingrao
Il Concilio segreto (Piemme, 2013)
C'è un Concilio che si è svolto lontano dai riflettori: nelle cene, nei vertici notturni, negli incontri
diplomatici, nelle redazioni dei giornali, nelle sezioni di partito e persino fra gli 007. La sfida è
ricostruirlo non per il gusto del retroscena fine a se stesso, ma perché solo cosi si possono decifrare i
nodi irrisolti di allora che restano le questioni aperte di oggi. Le affinità con l'attualità sono
sorprendenti. C'è la caccia ai corvi: stenografi, dattilografi, ma anche "periti" conciliari, accusati di
sottrarre documenti da passare all'esterno. C'è un presidente del Consiglio che, alla vigilia
dell'apertura, salta sul treno del papa e chiede la benedizione per il governo di centrosinistra. Nel
frattempo un monsignore in incognito vola oltre la cortina di ferro per ottenere dal governo sovietico il
via libera alla partecipazione dei vescovi cattolici e del patriarcato di Mosca. Compare il futuro burattinaio della P2,
Umberto Ortolani, e spuntano falsi dossier a carico dell'autore della riforma liturgica, Annibale Bugnini, accusato di
essere massone. Saltano fuori anche le lettere riservate dei sacerdoti che chiedono a Montini di abolire il celibato e c'è
pure un teologo che denuncia, con coraggio, lo scandalo della pedofilia nella Chiesa, ma il suo allarme resta inascoltato.
A cinquant'anni di distanza, l'assise conciliare può dirci ancora molto, a patto di saperla leggere fuori dagli schemi
abusati di progressisti e conservatori. E le verità scomode non mancano.
Chiara Maffioletti
Bastava dire no (Marsilio, 2013)
Il giorno in cui si è sposata era convinta che l'amore sarebbe durato per sempre. Vogliamo essere
onesti? Diciamo che ci sperava. Perché, in fin dei conti, decidere di dividere la propria vita con
qualcuno è un rischio. E se anche la cosa non le fosse stata del tutto chiara quando stava
attraversando la navata della chiesa, indossando fieramente la meringata che chiamano abito da
sposa, lo sarebbe diventata qualche tempo dopo. Quel giorno piangevano la mamma e qualche zia.
Qualche anno più tardi, invece, piangeva lei. Succede quando si entra nel vortice dei tentativi che si
fanno per restare insieme. Nel momento in cui ci si separa si viene catapultati in una nuova
dimensione di problemi emotivi ma anche molto pratici. Tutte cose che (più o meno) sono capitate a
(più o meno) tutti. Perché bisogna dirlo alle famiglie, dirlo al lavoro, parlare con gli avvocati, cercare una nuova casa. E
si realizza che gli amici ci avrebbero scommesso, perché dopo - e solo dopo - ti dicono cosa davvero pensavano dell'ex.
Una consolazione: non si è soli. E poi quando i due si lasciano c'è sempre del tragicomico e sentirselo raccontare da chi
quei momenti li ha vissuti e in qualche modo superati, potrebbe essere di un qualche sollievo per chi sta concludendo (o
ha da poco concluso) una storia importante. Ed è il motivo per cui Chiara Maffioletti ha scritto questo libro. Una storia in
cui molti lettori possono facilmente identificarsi.
Rosy Canale e Emanuela Zuccalà
La mia ‘ndrangheta (Paoline, 2012)
Storia e cronaca della 'ndrangheta a Reggio Calabria e nella Locride, attraverso il racconto personale
di Rosy Canale. Nata a Reggio, imprenditrice, vittima della mafia calabrese e viva per miracolo, si
ritrova a San Luca, il paesino dell'Aspromonte ombelico della 'ndrangheta, ad avviare un'attività di
volontariato con le donne. Qui il suo racconto si intreccia con quello delle donne del posto, madri
delle vittime di Duisburg, sorelle di altre vittime e carnefici di una faida senza fine.
Via Morandi, 9
42020 Albinea (RE)
tel. 0522 590262
e-mail [email protected]
sito internet: http://biblioteche.comune.re.it/albinea
ORARIO ESTIVO
(IN VIGORE DAL 3 GIUGNO ALL’8 SETTEMBRE 2013)
Lunedì – Sabato 9.00 – 12.30
Martedì e Giovedì 16.00 – 19.00
Venerdì 20.30 – 23.00
Il prestito è gratuito.
La tessera d’iscrizione è personale e non cedibile,
è valida in tutte le biblioteche del Sistema Bibliotecario Provinciale.
Si possono prendere a prestito:
5 libri per 40 giorni,
2 dvd e 2 vhs per 1 settimana,
5 riviste per 40 giorni.
Sono attivi i servizi di prestito interbibliotecario
con le biblioteche del Sistema Bibliotecario Provinciale
e la navigazione internet (postazioni fisse e wi-fi).