NOVENA dell`IMMACOLATA 2 Dicembre 2014

Transcript

NOVENA dell`IMMACOLATA 2 Dicembre 2014
NOVENA dell’IMMACOLATA
2 Dicembre 2014
Annunzio della nascita di Giovanni Battista
[5]Al tempo di Erode, re della Giudea, c'era un sacerdote chiamato Zaccaria, della classe di
Abìa, e aveva in moglie una discendente di Aronne chiamata Elisabetta. [6]Erano giusti
davanti a Dio, osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. [7]Ma non
avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni.
[8]Mentre Zaccaria officiava davanti al Signore nel turno della sua classe, [9]secondo
l'usanza del servizio sacerdotale, gli toccò in sorte di entrare nel tempio per fare l'offerta
dell'incenso. [10]Tutta l'assemblea del popolo pregava fuori nell'ora dell'incenso. [11]Allora
gli apparve un angelo del Signore, ritto alla destra dell'altare dell'incenso. [12]Quando lo
vide, Zaccaria si turbò e fu preso da timore. [13]Ma l'angelo gli disse: «Non temere, Zaccaria,
la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, che chiamerai
Giovanni. [14]Avrai gioia ed esultanza e molti si rallegreranno della sua nascita, [15]poiché
egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà pieno di
Spirito Santo fin dal seno di sua madre [16]e ricondurrà molti figli d'Israele al Signore loro
Dio. [17]Gli camminerà innanzi con lo spirito e la forza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri
verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto».
[18]Zaccaria disse all'angelo: «Come posso conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie
è avanzata negli anni». [19]L'angelo gli rispose: «Io sono Gabriele che sto al cospetto di Dio e
sono stato mandato a portarti questo lieto annunzio. [20]Ed ecco, sarai muto e non potrai
parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole,
le quali si adempiranno a loro tempo».
[21]Intanto il popolo stava in attesa di Zaccaria, e si meravigliava per il suo indugiare nel
tempio. [22]Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel tempio aveva avuto
una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto.
[23]Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa. [24]Dopo quei giorni Elisabetta, sua
moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva: [25]«Ecco che cosa ha fatto
per me il Signore, nei giorni in cui si è degnato di togliere la mia vergogna tra gli uomini».
L'annunciazione
[26]Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata
Nazaret, [27]a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato
Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. [28]Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di
grazia, il Signore è con te». [29]A queste parole ella rimase turbata e si domandava che
senso avesse un tale saluto. [30]L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato
grazia presso Dio. [31]Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. [32]Sarà
grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre
[33]e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
[34]Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». [35]Le rispose
l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza
dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. [36]Vedi: anche
Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese
per lei, che tutti dicevano sterile: [37]nulla è impossibile a Dio». [38]Allora Maria disse:
«Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì da
lei. (Lc.1,5-38)
A differenza di Matteo,Luca ci offre un racconto ricco di dettagli sulla nascita di Gesù a
Betlemme e dei fatti che l’hanno preceduta e seguita.Non si tratta di una semplice
narrazione,bensì un racconto costruito con un’arte assai fine e con una profonda intenzione
teologica che cercheremo di rilevare.
Lo stile caratteristico del racconto lucano si rivela innanzitutto nella costruzione a dittici al
centro dei quali emergono i due bambini,messi a confronto.
Il primo dittico Lc.1,5-38
L’annuncio della concezione e della nascita di Giovanni a suo padre Zaccaria(1,5-25
E dall’altro,l’annuncio del concepimento e della nascita di Gesù a Maria(1,26-38)
All’incredulità di Zaccaria è opposta la fede di Maria;
Al mutismo di Zaccaria,la parola di Maria:”eccomi,sono la serva del Signore,avvenga di me quello
che hai detto.”
Fin da questo primo dittico la rappresentazione costruita sul confronto fra Giovanni e Gesù,non
abbiamo però un semplice parallelismo tra questi due personaggi.Per Luca
Giovanni e Gesù non si muovono su linee parallele,ma l’uno(Giovanni) è in funzione
dell’altro(Gesù),nel senso che tutto quello che Giovanni è e fa’,trova nello stesso tempo,il suo
compimento e il suo superamento in Gesù.Giovanni è la profezia vivente di Gesù,è l’Antico
Testamento che si compie nel Nuovo,è fin dalla sua nascita il precursore di Gesù.
Nello stesso tempo però,colui che egli profetizza e annuncia è infinitamente più grande di lui.
Il confronto tra i due serve,quindi,a mostrare la superiorità del secondo sul primo.
Perciò,Luca mette continuamente in risalto il “di più” e il “diverso” che la concezione,la
nascita,la fanciullezza di Gesù hanno in confronto di quelle di Giovanni e che rivelano la vera
identità di Gesù. Così,Giovanni è”grande dinanzi a Dio”e “pieno di Spirito Santo”(1,15.76);ma
Gesù è concepito per opera dello Spirito Santo ed è “Figlio dell’Altissimo”(1,31.35). Giovanni
camminerà dinanzi al Signore”con lo spirito e la forza di Elia” e “dovrà preparare al Signore un
popolo ben disposto”(1,17);ma Gesù erediterà il trono di Davide -sarà cioè il Messia- e sarà “luce
per illuminare le genti”(1,32;2.32).
Mediante numerosi accostamenti,allusioni,situazioni tipiche,Luca riporta al tempo delle
promesse e dell’attesa,nel’ambiente della pietà di Israele e dei poveri di Jhavè che aspettano
tutto dalle mani di Dio,quel mondo nel quale,di fatto,Dio poteva dare compimento al suo
disegno:la venuta del Messia.Il vangelo di Luca inizia dunque nel clima dell’Israele fedele,prima
di aprirsi alla novità di Gesù,e finalmente all’universalismo del tempo della Chiesa.
La figura di Maria è particolarmente messa in evidenza in quanto immagine perfetta della
Chiesa e del discepolo.Maria è modello del discepolo secondo i criteri che Luca esporrà nel
seguito del suo vangelo:”Mia madre e miei fratelli sono coloro che ascoltano la Parola di Dio e
la mettono in pratica”(8,21)
“Beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!ma Egli disse:Beati piuttosto
coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!”(11,28)
Questo comportamento è esemplificato nella risposta di Maria all’Angelo:”Avvenga di me
secondo la tua parola”(1,38)
L’affermazione decisiva circa il modo e il fatto del concepimento di Gesù senza cooperazione
maschile viene fatta nella scena dell’Annunciazione,che è strutturata secondo lo schema
veterotestamentario della rivelazione.
Nella scena del dialogo tra Maria e il messaggero divino(Gabriele),la risposta di Maria è
decisiva:
“Ecco la serva del Signore;si faccia di me come hai detto tu”(1,38)
Questo “sì” è la fede resa possibile e sorretta dallo Spirito Santo,la fede liberamente
prestata,in virtù della quale Gesù nasce come” frutto del seno”di Maria e Maria diventa la
“Madre del Signore”Questo titolo di “Signore” Gesù lo condivide con Dio,Padre suo.
Così Maria è la credente per eccellenza,perché in lei si è adempiuto quanto comunicatole dal
Signore.Lei,il cui corpo ha portato Cristo e il cui seno lo ha allattato,non è la Madre di Gesù solo
perché ha concepito la sua natura umana,ma lo è di più ancora a motivo della fede da lei
prestata,con l’aiuto dello Spirito Santo,alla parola di Dio,all’azione di Dio cui “nulla è
impossibile”.
Il dialogo divino-umano della scena dell’Annunciazione la presenta nella pienezza dei
tempi,perché in quel momento l’antica alleanza viene superata e portata a compimento nella
sua definitività finale(escatologica) con l’avvento definitivo di Dio come uomo presso gli
uomini.
Nella pericope dell’Annunciazione viene rappresentata la situazione di fondo dell’uomo davanti
a Dio,in quanto Dio indirizza la propria parola all’uomo e Maria è chiamata ad accogliere con
fede la presenza salvifica di Dio e attuarla nella sequela.
RADICARSI E COSTRUIRSI IN LUI – Riflessione personale
Parole chiave:Incredulità fede Mutismo risposta
1-Rifletto sull’incredulità di Zaccaria,che a volte è anche la mia incredulità….quando voglio stare
con i piedi per terra,quando i conti devono quadrare fino in fondo,quando non trovo giustizia in
ciò che mi capita,quando non comprendo il senso di tanti avvenimenti che accadono intorno a
me…
Cosa faccio in questi casi?
Come si trasforma il mio rapporto personale con Dio?
Sento il richiamo di Dio e in che modo mi impegno a ritrovare la strada per vivere una fede come
quella di Maria,anche nei momenti in cui prevale l’incredulità,il dubbio,lo scoraggiamento?
2-“ecco tu diventerai muto e non potrai più parlare fino al giorno in cui avverrano queste
cose,perché non hai creduto a ciò che ti ho detto;ma a suo tempo tutto si realizzerà…/1,20)
Qual è il significato del mutismo di Zaccaria?Ritrovarsi costretto al silenzio diventa la condizione
necessaria per apprendere ad ascoltare,ad accogliere,ad aprirsi alla realtà…
Che significato ha nella mia vita il silenzio?Come vivo il silenzio?Lo cerco o mi fa paura?
Noi siamo ciò che ci abita:abita in noi il silenzio?
Con che cosa riempio i momenti di silenzio che mi capita di vivere involontariamente o che
volontariamente cerco?
3-Quale risposta e quali suggerimenti trovo negli atteggiamenti di Maria che risponde con fede
alla Grazia che Dio le offre e si rende disponibile alla volontà di colui che chiede la sua
collaborazione?