FLORA SINENSIS Piante fiori e animali dalla Cina all`Europa

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FLORA SINENSIS Piante fiori e animali dalla Cina all`Europa
MOSTRA
FLORA SINENSIS
Piante fiori e animali dalla Cina all’Europa
Università degli Studi di Trento - Dipartimento di Lettere
Via Tommaso Gar 14
30 novembre -18 dicembre
Una delle curiosità che colpì maggiormente i viaggiatori europei
quando si affacciarono per la prima volta al mondo asiatico estremo-orientale fu
la straordinaria varietà di piante e animali esotici, ben lontani dalla flora e dalla
fauna euro-mediterranea e caratterizzati da odori, profumi, aromi, colori e sapori
forti e decisi, simili a quelli che si “respiravano” nei bazar del Medio Oriente. E
qui non parliamo soltanto di “spezie”, una categoria molto ampia che
comprendeva una miriade di prodotti naturali esotici, per la maggior parte di
origine vegetale, considerati talmente rari e preziosi da rappresentare una vera
chimera per il mondo medievale occidentale. Il mondo naturale cinese,
giapponese, coreano, indocinese e indonesiano presentava peculiarità tali da
renderlo quanto mai affascinante agli occhi di chi, almeno fino alla scoperta
dell’America, aveva visto soltanto ciò che circondava il suo “giardino di casa” o,
al massimo si era spinto fino in Palestina al seguito dei Crociati o sulle coste
dell’Africa mediterranea.
I racconti di viaggio di Giovanni da Pian del Carpine, Guglielmo di
Ruysbroeck, Marco Polo e pochi altri, quando, tra la metà del XIII e la metà del
XIV secolo, l’espansione mongola dalle sponde del Mar del Giappone a quelle
dell’Adriatico aveva unito per la prima volta via terra i due estremi del
continente eurasiatico, sono ricchi di descrizioni favolose sull’ambiente asiatico
e gli animali che lo popolano.
Ancora più meravigliati furono i navigatori portoghesi quando, all’inizio
del Cinquecento, approdarono per la prima volta sulle coste della Cina e del
Giappone, dove scoprirono popoli operosi e civili, terre fertili e ben coltivate e
tante piante e animali sia domestici che selvatici dalle caratteristiche straordinarie.
I cinesi, infatti, nel corso della loro plurimillenaria storia avevano saputo
sfruttare al meglio le risorse naturali dell’immenso territorio raccolto sotto il
dominio di un unico Impero selezionando gli esseri viventi che vi dimoravano in
maniera tale da poterli sfruttare al meglio per garantire la sopravvivenza di una
popolazione numerosa in continuo aumento.
Quando arrivarono i missionari gesuiti, tutti versati nelle scienze naturali
grazie agli studi effettuati presso il Collegio Romano, una delle migliori università
del mondo fra Cinquecento e Settecento, essi si
impegnarono a fondo per studiare, classificare,
riprodurre graficamente e descrivere verbalmente
l’incredibile mondo naturale che si parava davanti ai
loro occhi, ponendosi per la prima volta il problema
della comparazione con quanto era avvenuto in
Occidente nei secoli precedenti e con quanto stava
avvenendo anche in Estremo Oriente in seguito alla
scoperta dell’America e alla diffusione a livello
mondiale di una parte della sua flora e della sua
fauna. Personaggi come Michael Boym, e il suo
maestro Athanasius Kircher (rimasto a Roma ma in
corrispondenza con i confratelli missionari in tutto il
mondo), ma anche Martino Martini, Johann Schreck e
Jean-Baptiste du Halde, nella migliore tradizione
rinascimentale, si fecero un vanto di proporre al
pubblico europeo gli aspetti più curiosi e interessanti
della flora e della fauna dell’Asia estrema.
Percorso mostra
Nell’ambito del progetto Terre di Mezzo il Centro Martini propone una
mostra di carattere divulgativo e didattico, sullo sviluppo della conoscenza
occidentale relativamente alla botanica della Cina e dell’estremo Oriente.
L’esposizione si avvale di una serie di supporti iconografici, al fine di consentire
al pubblico dei visitatori di prendere contatto rapidamente e facilmente con
l’ambiente naturale estremo-orientale.
Il percorso si articola in cinque sezioni, ordinate in base ad una
sequenza cronologica, per un totale di circa 100 pannelli fotografici, che
riprodurranno non solamente piante, ma anche altri soggetti strettamente
connessi al tema botanico, attraverso dipinti, mappe, disegni, mosaici, sculture,
raffiguranti personaggi più o meno famosi legati ai temi trattati, luoghi remoti,
prodotti esotici di ogni genere, mezzi di trasporto, vie di comunicazione, rotte
commerciali, ecc. Le sezioni sono
1.FLORA E FAUNA CINESI
Com’è noto, il territorio cinese è ricco di erbe e piante medicinali (circa 3.000
specie) e di piante commestibili (circa 2.000 specie). Tra i fiori della Cina si cita
la peonia cinese (le cui radici hanno principi attivi calmanti e lenitivi), il ginseng
delle montagne Changbai e quello dello Yunnan e del Guizhou. Tutte queste
specie hanno dato origine a una ricchissima farmacopea, che viene utilizzata da
secoli a scopo curativo e che recentemente è stata scoperta anche in Occidente.
2.IL BEN CAO
La farmacologia cinese è quella branca della medicina tradizionale cinese che si
occupa dell’assunzione di farmaci, tutti rigorosamente di origine naturale.
Meno nota dell’agopuntura, di cui condivide le remote ascendenze mitologiche e
una storia basata sull’osservazione di una pratica lunga migliaia di anni.
Il Ben Cao contiene l’intero patrimonio di millenni di farmacopea cinese, che
utilizza come rimedi minerali, erbe, radici, cortecce, frutta, fiori, resine, mammiferi, pesci, rettili, uccelli, insetti…
3.GIUSEPPE CASTIGLIONE
Cresciuto alla scuola dei grandi maestri lombardi del Seicento, il gesuita milanese
trascorse 51 anni come pittore di corte sotto diversi imperatori, dipingendo svariati
soggetti. Sviluppò uno stile artistico molto originale, nato da una sintesi tra gli
elementi occidentali e quelli cinesi: dai primi trasse il rigore formale e prospettico,
dai secondi il gusto per i dettagli e le atmosfere naturali. Particolarmente importanti
sono i ritratti dell’imperatore e delle sue concubine e quelli dei cavalli imperiali.
Molto raffinate sono anche le rappresentazioni di piante, fiori, uccelli, scimmie, cani,
ecc.
.4. MICHAŁ BOYM
Missionario gesuita nel 1643 si imbarcò con un gruppo sacerdoti e chierici per
Goa, la capitale dell’impero portoghese in Asia, e Macao, la colonia portoghese
in Cina, l’unico insediamento occidentale presente in quell’area.
Boym è ricordato soprattutto per le sue opere che descrivono la flora, la fauna, la
storia, le tradizioni e la usanze dei paesi attraverso cui viaggiò. Il più noto dei
suoi lavori è la Flora Sinensis, la prima descrizione dell’ecosistema dell’Estremo
Oriente pubblicata in Europa.
5. MISSIONARI, MERCANTI E VIAGGIATORI
L’arrivo dei padri occidentali rappresentò una grande novità nella Cina del XVI
secolo che aveva imposto severe restrizioni all’accesso degli stranieri. Per la
prima volta nella storia, i mandarini e la corte imperiale entrarono in contatto
con eruditi che, in molte materie, possedevano conoscenze nettamente superiori
alle loro…
Realizzata al Centro Studi Martino Martini - Trento
Con il contributo di:
Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto
Regione Autonoma Trentino Alto Adige
In collaborazione con
Aboca
Il Portolano Editoria & Comunicazione
Museo Civico di Rovereto