Itinerari degli Iblei - Camera di Commercio di Siracusa
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Itinerari degli Iblei - Camera di Commercio di Siracusa
un viaggio tra i principali prodotti della dieta mediterranea Fondo perequativo 2013 Progetto n.210 “Dieta Mediterranea ed Expo 2015” 2015 itinerari degli iblei un viaggio tra i principali prodotti della dieta mediterranea Fondo perequativo 2013 Progetto n.210 “Dieta Mediterranea ed Expo 2015” itinerari degli Iblei 1 2015 itinerari degli iblei INDICE GLI IBLEI 3 UBICAZIONE GEOGRAFICA DEI RILIEVI E DEGLI ALTOPIANI IBLEI 8 I PRODOTTI DEGLI IBLEI 11 L’OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA 13 STORIA DENOMINAZIONE PRODUZIONI D’OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA MONTI IBLEI D.O.P. > RACCOLTA > MOLITURA > GRAMOLATURA > ESTRAZIONE > SEPARAZIONE DELL’OLIO DALL’ACQUA CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE VALORI NUTRIZIONALI L’OLIO D.O.P. DEI MONTI IBLEI IN CUCINA NELLA SALUTE PRODUTTORI 17 23 32 32 34 36 38 42 42 46 48 50 55 MIELE DEI MONTI IBLEI 58 DENOMINAZIONE STORIA DELL’APICOLTURA IBLEA CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE VALORI NUTRIZIONALI IL MIELE DEI MONTI IBLEI IN CUCINA NELLA SALUTE PRODUTTORI 58 60 70 82 86 90 92 OVALE DELLA VALLE DELL’ANAPO D.E.C.O. 93 STORIA CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE VALORI NUTRIZIONALI GEOGRAFIA DENOMINAZIONE: IN CUCINA NELLA SALUTE PRODUTTORI itinerari degli Iblei 94 96 98 100 101 103 105 106 2 itinerari degli Iblei 3 GLI IBLEI Con i primi insediamenti preistorici di 60 mila anni fa questo paesaggio doveva avere le sembianze di una estesa foresta di lecci, querce e macchia mediterranea, ricca di animali anche molto grandi e magari, come sostiene il mito, abitata dai Feaci e Lotofagi. Poi nel 1100 a.C., i Siculi, il più antico popolo che diede il nome alla Sicilia, crearono una città estesa al calcareo territorio sudorientale della Sicilia. “ … un paesaggio fortemente caratterizzato dalla sua geomorfologia, quella di una vasta piattaforma calcarea solcata da innumerevoli gole, le cave, che racchiudono ambienti di singolare suggestione e di grande ricchezza floristica e vegetazionali, nonché i luoghi che hanno offerto riparo e protezione ai primi insediamenti umani della Sicilia. Due elementi infatti sono facilmente leggibili nei rapporti fra l'ambiente e la storia: uno è l’alternarsi della civiltà tra l'altopiano e la fascia costiera. La cultura rurale medievale succede a quella prevalentemente costiera e più urbana che è dell'antichità classica, a sua volta preceduta da civiltà collinari sicule e preistoriche. La ricostruzione del Val di Noto conferisce nuovi tratti comuni ai paesaggi urbani e una unità a una cultura collinare. itinerari degli Iblei 4 itinerari degli Iblei 5 L'altro elemento costante nel paesaggio è il continuo e multiforme rapporto tra l'uomo e la pietra: le tracce delle civiltà passate sono affidate alla roccia calcarea che gli uomini hanno scavato, intagliato, scolpito, abitato, custodendo i morti e gli dei, ricavando cave e templi, edificando umili dimore, palazzi nobiliari e chiese.” Pantalica, preziosa gemma incastonata nei monti Iblei, fu uno dei primi centri abitati della Sicilia, sede, dal 1250 al 700 a.C., di un prospero, sebbene non numeroso popolo, organizzato molto probabilmente secondo una struttura politica retta da un monarca. L'attuale nome di Pantalica deriva quasi sicuramente dall'arabo Buntarigah, che significa grotte. Si tramanda di questo popolo l'ottimo vino e l'arte dell'apicultura. La conquista dei greci distrusse quella società complessa, inglobando e mutando gli usi e le tradizioni dei siculi che la formavano. itinerari degli Iblei 6 “… vedere Pantalica. M’accompagnò da un vecchio pastore, uno che aveva trascorso tutta la vita, con le pecore, nelle valli di Pantalica, che conosceva gola per gola, conca per conca, grotta per grotta. Paolo Carpinteri si chiamava il pastore, che ora, vecchio, passa il suo tempo a intagliare il legno di bacolare, di gelso nero, di salicone. Lasciò lo scultore il suo banco di lavoro, i suoi legni, le sue sgorbie e salì con me in macchina. Arrivam-‐ mo a Pantalica, l’antichissima Hybla, ci arrampicammo su per sentieri di capre, entrammo nelle tombe della necropoli, nelle grotte-‐abitazioni, nei santuari scavati nelle ripide pareti della roccia a picco sulle acque dell’Anapo. Il vecchio parlava sempre, mi raccontava la sua vita, la fanciullezza e la giovinezza passate in quel luo-‐ go. Mi diceva di erbe e di animali, dei serpenti dell’Anapo, e di un enorme serpente, la biddina, fantasti-‐ co drago, che pochi hanno visto, che fascina e ingoia uomini, asini, pecore, capre. Fermo sulla soglia, sotto l’arco di una grotta, tra la luce e l’ombra, lo guardavo, questo vecchio soprav-‐ vissuto, la faccia nera e rugosa, le grosse mani terrose, e mi sembrava che, dopo millenni, uscisse in quel momento dal fondo buio della grotta, estraneo, remoto, metafisico.” [ V. Consolo: Le pietre di Pantalica ] 7 itinerari degli Iblei UBICAZIONE GEOGRAFICA DEI RILIEVI E DEGLI ALTOPIANI IBLEI Il rilievo montuoso che occupa l'estremità sud-orientale della Sicilia e che prende il nome di Monti Iblei si presenta come un vasto ambito sub-circolare di rilievi ed altopiani culminante con il Monte Lauro, alto 987 m, dal quale si dipartono a raggiera numerose propaggini che digradano dolcemente in ogni direzione. I Monti Iblei sono delimitati a Nord dalla Piana di Catania e ad Ovest dalla Piana di Gela, mentre ad Est e a Sud digrada rispettivamente verso la costa ionica siracusana e quella ragusana del Mar di Sicilia. Gli altopiani iblei si presentano oggi profondamente incisi dalle forre scavate dai torrenti, localmente denominate "cave", lunghe e profonde gole, strette fra ripide scarpate e rupi di calcare bianco. L'alternarsi dei tavolati calcarei e delle cave dà origine ad un paesaggio unico, tipico degli Iblei, in cui i pianori sommitali calcarei, aridi per il fenomeno del carsismo, si alternano, con forte contrasto, alle profonde cave che, al contrario, si presentano lussureggianti di vegetazione a causa della costante presenza dell'acqua di fiumi e torrenti e del limitato soleggiamento diurno, condizioni queste che consentono a molte specie vegetali di sopravvivere alla lunga e siccitosa estate siciliana. itinerari degli Iblei 8 itinerari degli Iblei 9 I versanti del Monte Lauro e dei rilievi adiacenti accolgono gli impluvi di quattro fra i principali fiumi del settore ibleo: l'Anapo e il San Leonardo che sfociano nel Mar Ionio, l'Irminio e l'Acate che sfociano nel Mar di Sicilia. Nella parte centrale degli Iblei, sono presenti alcuni boschi a prevalenza di leccio e roverella. L'area litoranea invece, più antropizzata, alterna alle colline terrazzate semicoperte da macchia mediterranea dove troviamo ulivi e fichi d’india, nonché molte specie di arbusti autoctoni tra cui il Thymus capitatus, mentre nell'altopiano, enormi distese di ulivi e carrubi centenari, agrumeti, vigneti,pascoli e seminativi. La flora del comprensorio ibleo è costituita da alberi sempreverdi, da arbusti e da cespugli che possono sopravvivere alle lunghe e caldissime estati senza pioggia. Molte specie legnose hanno foglie piccole, coriacee e spesse, che riducono la traspirazione durante l'arida estate; alcune di queste specie, sono aromatiche (timo) e liberano oli essenziali, efficaci a ridurre la perdita d'acqua e come deterrenti per il pascolo. Tra le specie più frequenti in questo comprensorio ricordiamo l'euforbia arborescente (Euphorbia dendroides), il timo (Thymus capitatus), erica (Erica multiflora), cisto rosso e c. femmina (Cistus incanus, C. salvifolius), trifoglio irsuto (Dorycnium hirsutum), fumana (Fumana thymifolia), sulla (Hedysarum coronarium). Sui pianori, inoltre, si può osservare una vegetazione ad asfodelo (Asphodelus mycrocarpus), asfodelo giallo (Asphodeline lutea), scilla marittima (Scilla maritima), cappero (Capparis spinosa), cipollaccio (Leopoldina comosa), ofride gialla (Ophris lutea), uomo nudo (Orchis italica), to (Myrtus communis). itinerari degli Iblei 10 borragine (Borrago officinalis), il mir- itinerari degli Iblei 11 I PRODOTTI DEGLI IBLEI I prodotti degli Iblei, sono il frutto di una natura incontaminata, arte, storia e cultura per i quali la tipicità si è trasmessa nel tempo in una cucina tra le più antiche ed apprezzate del mondo, poco elaborata forse ma geniale nella sua semplicità. Un bene prezioso, un valore inestimabile esaltato fin dall’antichità dai greci (TRIMALCHIO, ARCHISTRATO, LABOLUCO erano venerati gastronomi greci nei cui frammenti dei loro trattati è citata la semplicità della cucina isolana e del ragusano in particolare) e che è giunto a noi praticamente inalterato. itinerari degli Iblei 12 itinerari degli Iblei 13 L’OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA L’olivo è una pianta secolare e talvolta millenaria, grazie anche alla capacità di autorigenerazione della specie che spontaneamente emette nuovi germogli dal colletto, in grado di formare un proprio apparato radicale. Nel tronco, spesso ricco di gobbe e costolature, si inseriscono le branche principali e da queste si originano quelle secondarie dalle quali derivano i rami ed i germogli. L’olio extravergine d’oliva rappresenta, per tradizio- ne alimentare e legame con il territorio, uno dei prodotti fondamentali dell’agricoltura mediterranea, di indiscusso valore nutrizionale per la composizione chimica e le caratteristiche organolettiche esaltate dal suo impiego come condimento. Anche all’alba del terzo millennio, esso costituisce un prodotto carico di misticismo e soprattutto un componente fondamentale della ormai famosa dieta mediterranea, una moda di cui molti esperti attestano gli aspetti benefici per la salute. L’olio extravergine si ottiene dal processo di estrazione meccanica operata sulle olive ,dette drupe, frutti della specie Olea Europea. L’olivo, pianta sempreverde, presenta un comportamento ad albero, con uno o più tronchi; la chioma varia in funzione della forma di allevamento. L’altezza dell’albero, a seconda della cultivar, dell’ambiente, delle condizioni pedoclimatiche e del sistema di allevamento, oscilla da 3 a 5 m. itinerari degli Iblei 14 itinerari degli Iblei 15 L’oliva, come detto pocanzi è una drupa, la cui massa varia da 1 a 10 g in base a cultivar, caratteristiche del terreno, sistema di allevamento e abbondanza di fruttificazione. Nel corso dell’accrescimento e della maturazione, con riferimento al peso del frutto, la percentuale della polpa aumenta, mentre diminuiscono in percentuale acqua, sostanze azotate e zuccheri. Il colore della drupa, inizialmente verde, cambia durante la fase di maturazione: il verde si attenua per virare prima al giallo e quindi al vinoso, all’inizio a piccole macchie e poi su tutta la superficie delle drupe (invaiatura) e infine al rosso-viola scuro. L’invaiatura si verifica generalmente in ottobre–novembre. Nel corso dell’accrescimento e della maturazione, con riferimento al peso del frutto, la percentuale della polpa aumenta, mentre diminuiscono in percentuale acqua, sostanze azotate e zuccheri. L’olio inizia a formarsi quando la drupa accenna a perdere il colore verde e continua, progredendo, fin quando la polpa è ben rammollita. L’epoca più idonea alla raccolta è quella in cui l’oliva ha assunto anche nella polpa un colore rosso vinoso, senza arrivare alla sovra maturazione, che comporta la diminuzione in volume, il raggrinzimento e la caduta spontanea dei frutti. itinerari degli Iblei 16 itinerari degli Iblei 17 STORIA Il leggendario albero di ulivo e l'olio ricavato dai suoi frutti hanno da sempre accompagnato la storia dell'umanità. Per i Greci l’ulivo era un emblema di fecondità e di purificazione al punto tale che con le sue foglie venivano talvolta ricoperti i cadaveri, inoltre l’ulivo era un simbolo di pace e di vittoria, simbologia quest’ultima che sopravvive ancora oggi nel cristianesimo. Anche l’olio di oliva ha una storia antichissima, rappresentando una tradizione alimentare legata al territorio, nonché uno dei prodotti fondamentali dell’agricoltura mediterranea. Anche all’alba del terzo millennio, esso costituisce un prodotto carico di misticismo e soprattutto una componente fondamentale della ormai famosa dieta mediterranea, definita da molti esperti nutrizionisti benefica per la salute. Si pensa che la Sicilia è stata probabilmente una delle prime regioni nella storia del mondo antico, ove si sia diffusa la coltivazione dell’olivo ad opera dei fenici e dei greci. Sicuramente è dovuta a questa esperienza millenaria l’ottenimento di riconoscimenti di qualità produttiva a quest’olio extravergine d’oliva, frutto del lavoro agricolo di intere generazioni siciliane nei secoli. La storia dell’olio di oliva è lunga circa 6000 anni, epoca in cui gli alberi d’ulivo venivano coltivati nell’area siro-palestinese, dove sono state rinvenute le più antiche testimonianze di coltivazione. itinerari degli Iblei 18 itinerari degli Iblei 19 In realtà le origini di quest’albero sono molto più remote, infatti, tracce fossili dell’olivo spontaneo, ritrovate nella zona mediterranea, portano la data di milioni di anni fa, prima cioè della comparsa dell’uomo. In epoca storica, la coltura, perfezionata dagli innesti, passa dal nord dell’attuale Siria all’Egitto e alle isole greche, soprattutto Cipro, Rodi, Creta, e poi alla Grecia e all’Asia Minore. Già il codice babilonese regolava il commercio dell’olio di oliva e per secoli a tale attività veniva attribuita straordinaria importanza. Gli Egizi consideravano l’olio un dono degli dei, gli Ebrei lo adoperavano per “ungere” il loro Re, i Fenici e i Greci costruivano apposite navi per il trasporto delle grandi anfore-contenitori. Da alcuni fonti risulta che l’olio veniva utilizzato per il trattamento di alcuni tessuti di lino, al fine di renderli più morbidi ed assicurarne la durata nel tempo nonché in alcune cerimonie religiose, infatti i Romani lo usavano in occasione dei matrimoni per ungere gli stipiti delle porte. Questa funzione sacrale è continuata poi nella religione cristiana impiegandolo per impartire i sacramenti come Battesimo, Cresima, Ordinazione Sacerdotale, Estrema Unzione nonché nella consacrazione delle chiese. Pare che in Italia la coltura dell’olivo sia stata introdotta dai Greci, che la consideravano un dono della dea Atena. itinerari degli Iblei 20 itinerari degli Iblei 21 I Romani si specializzarono nell’immagazzinamento e nella distribuzione dell’olio e razionalizzarono la gestione delle grandi quantità ottenute dai popoli sottomessi. Infatti diverse fonti storiche dimostrano che l’olio di oliva nei Monti Iblei veniva usato già dall’antichità come prodotto per la cosmesi, come medicina e come illuminazione, ma il suo posto d’onore era già in cucina, in ricette che si avvicinavano molto a quelle della nostra attuale “dieta mediterranea”. Altre fonti, come i leggendari trattati di Apicus, uno dei primi gastronomi della storia, che già nel primo secolo dopo Cristo rese l’olio onnipresente nelle sue ricette per conservare, condire, cuocere. Dopo un lungo periodo di declino, dovuto alla ca- duta dell’impero romano e alle invasioni barbariche, la coltura dell’olivo, sopravvissuta nei monasteri, riacquistò un posto preminente dal dodicesimo secolo, quando l’olio tornò protagonista dei commerci, contribuendo alla fortuna dei diversi Stati. Ai giorni nostri, sono soprattutto gli anni Cinquanta a segnare l’espansione nel resto del mondo della “cultura” dell’olio, a seguito della “riscoperta” delle sue ineguagliabili qualità nutritive. itinerari degli Iblei 22 itinerari degli Iblei 23 DENOMINAZIONE La Sicilia, specie negli ultimi anni, ha fatto progressi nel campo delle certificazioni di qualità che hanno interessato, nel caso specifico, prevalentemente le imprese del settore olivicolo. La certificazione per il settore agroalimentare rappresenta uno strumento in grado di offrire garanzie ai consumatori in merito alla qualità dei prodotti ed alla sicurezza dei processi produttivi, e per qualità non s’intende soltanto igiene e salubrità degli alimenti, ma è anche conformità a determinate norme tecnologiche, nonché ai requisiti contenuti nei disciplinari di produzione La Sicilia, grazie alla secolare abilità ed esperienza sia degli olivicoltori, sia dei frantoiani, ha ottiene olii di grande qualità. Fra gli olii extravergine di oliva prodotti nel territorio regionale, alcuni possiedono la denominazione d’origine protetta, come il Monti Iblei D.O.P., che è prodotto appunto nell’altopiano Ibleo e quindi nella comprensorio delimitato dalle provincie di Ragusa, Siracusa e Catania. Nel comprensorio dei Monti Iblei nell’anno 2000 si è costituito il Consorzio di Tutela Olio extravergine d’oliva Monti Iblei D.O.P. con la finalizzazione appunto, di tutelare e disciplinare la produzione di questo fantastico pregio dell’agroalimentare siciliano. itinerari degli Iblei 24 itinerari degli Iblei 25 La D.O.P. “MONTI IBLEI”, è il riconoscimento ufficiale delle caratteristiche di pregio dell’olio ottenuto nel comprensorio omogeneo dei Monti Iblei. La sigla D.O.P., denominazione di origine protetta, di fatto sta ad indicare che la qualità e le caratteristiche di pregio di questi oli derivano essenzialmente dall’ambiente geografico in cui vengono coltivate e trasformate le olive. Le varietà più importanti coinvolte sono la Tonda Iblea, la Moresca e la Nocellara Etnea. In particolare, la zona di produzione delle olive destinate alla produzione dell'olio extravergine di oliva D.O.P. Monti Iblei comprende, diversi comuni delle province di Siracusa, Ragusa e Catania. Per la Provincia di Siracusa: Buccheri, Buscemi, Canicattini Bagni, Carlentini, Cassaro, Ferla, Floridia, Francofonte, Lentini, Melilli, Noto, Pachino, Palazzolo Acreide, Rosolini, Siracusa, Solarino, Sortino. Per la Provincia di Ragusa: Acate, Chiaramonte Gulfi, Comiso, Giarratana, Ispica, Modica, Monterosso Almo, Ragusa, Santa Croce Camerina, Scicli, Vittoria. Per la Provincia di Catania: Caltagirone, Grammichele, Licodia Eubea, Mazzarrone, Militello in Val di Catania, Mineo, S. Michele di Ganzaria, Vizzini. itinerari degli Iblei 26 itinerari degli Iblei 27 La denominazione di origine protetta "Monti Iblei", dev’essere accompagnata obbligatoriamente da una delle seguenti menzioni geografiche: "Monte Lauro", "Val d'Anapo", "Val Tellaro", "Frigintini", "Gulfi", "Valle dell'Irminio", "Calatino", "TrigonaPancali". Queste menzioni sono riservate all'olio extravergine di oliva rispondente alle condizioni ed ai requisiti stabiliti nel disciplinare di produzione del consorzio di tutela “D.O.P. Monti Iblei”. La denominazione di origine protetta "Monti Iblei", accompagnata dalla menzione geografica "Monte Lauro", è riservata all'olio extravergine di oliva ottenuto dalla varietà di olivo Tonda Iblea presente negli oliveti in misura non inferiore al 90%. Possono concorrere altre varietà fino al limite massimo del 10%. La denominazione di origine protetta "Monti Iblei", accompagnata dalla menzione geografica "Val d'Anapo", è riservata all'olio extravergine di oliva ottenuto dalla varietà di olivo Tonda Iblea presente negli oliveti in misura non inferiore al 60% . Possono concorrere altre varietà fino al limite massimo del 40%. La denominazione di origine protetta "Monti Iblei", accompagnata dalla menzione geografica "Val Tellaro", è riservata all'olio extravergine di oliva ottenuto dalla varietà di olivo Moresca presente negli oliveti in misura non inferiore al 70%. Possono concorrere altre varietà fino al limite massimo del 30%. itinerari degli Iblei 28 itinerari degli Iblei 29 La denominazione di origine protetta "Monti Iblei", accompagnata dalla menzione geografica "Frigintini", è riservata all'olio extravergine di oliva ottenuto dalla varietà di olivo Moresca presente negli oliveti in misura non inferiore al 60%. Possono concorrere altre varietà fino al limite massimo del 40%. La denominazione di origine protetta "Monti Iblei", accompagnata dalla menzione geografica "Gulfi", è riservata all'olio extravergine di oliva ottenuto dalla varietà di olivo Tonda Iblea presente negli oliveti in misura non inferiore al 90%. Possono concorrere altre varietà fino al limite massimo del 10%. La denominazione di origine protetta "Monti Iblei'', accompagnata dalla menzione geografica "Valle dell'Irminio"‚ è riservata all'olio extravergine di oliva ottenuto dalla varietà di olivo Moresca presente negli oliveti in misura non inferiore al 60%. Possono concorrere altre varietà fino al limite massimo del 40%. La denominazione di origine protetta "Monti Iblei", accompagnata dalla menzione geografica "Calatino", è riservata all'olio extravergine di oliva ottenuto dalla varietà di olivo Tonda Iblea presente negli oliveti in misura non inferiore al 60%. Possono concorrere altre varietà fino al limite massimo del 40%. La denominazione di origine protetta "Monti Iblei", accompagnata dalla menzione geografica "Trigona-Pancali", è riservata all'olio extravergine di oliva ottenuto dalla varietà di olivo Nocellara Etnea presente negli oliveti in misura non inferiore al 60%. Possono concorrere altre varietà fino al limite massimo del 40%. itinerari degli Iblei 30 itinerari degli Iblei 31 Da disciplinare, le operazioni di oleificazione delle olive per la produzione dell’olio extravergine di oliva a denominazione di origine protetta “Monti Iblei”, accompagnate dalle relative menzioni geografiche, devono essere effettuate entro i confini dell’intero territorio delimitato, mentre le operazioni di oleificazione devono essere effettuate entro e non oltre i due giorni successivi alla raccolta. Produzioni d’Olio Extravergine d’oliva Monti Iblei D.o.p. > Raccolta La raccolta delle olive nei Monti Iblei, è compresa tra la metà di settembre e la metà novembre e si protrae poi in relazione al clima e ai metodi utilizzati. itinerari degli Iblei 32 itinerari degli Iblei 33 L’epoca e i sistemi di raccolta influenzano notevolmente la qualità dell’olio. L’epoca di raccolta dipende da molti fattori: cultivar, ambiente, qualità, fattori pedologici, ecc. Per la determinazione dell’epoca di raccolta si può fare riferimento a diversi parametri: colore dell’epidermide, grado di inoliazione, ammorbidimento della polpa, resistenza al distacco della drupa, ecc. Al fine di ottenere un olio di ottima qualità, molti studi hanno dimostrato che il periodo migliore è quello dell’invaiatura delle drupe. Raccogliendo le olive al giusto grado di maturazione, migliorano caratteristiche organolettiche come gusto, aroma, sapore, ecc. Anche le caratteristiche chimiche, come l’acidità, sono influenzate dall’epoca di raccolta: l’acidità, infatti, aumenta al ritardare dell’epoca di raccolta. La tendenza ad anticipare la raccolta è motivata dal fatto che l’olio migliore si ottiene dalle olive raccolte in fase non avanzata. Anche i sistemi di raccolta influenzano la qualità dell’olio. Sebbene il sistema migliore sia la brucatura manuale, esso non è tuttavia praticabile a livello aziendale per ragioni di costo, indi per cui sempre più aziende del comprensorio Ibleo stanno ricorrendo alle raccolta con metodi meccanici. > Molitura L’operazione, che un tempo veniva effettuata in frantoi a due o tre macine, è ora realizzata con frangitori o mulini, frequentemente abbinati all’impastatrice o gramolatrice. itinerari degli Iblei 34 itinerari degli Iblei 35 Dopo aver provveduto alla defogliazione e ad un accurato lavaggio delle olive si procede con la molitura. Con questa operazione si rompe la struttura cellulare delle olive, in modo da fare uscire l’olio in esse contenuto, e si frantuma il nocciolo, ottenendo così, con la pasta di olive, un’emulsione costituita da olio e acqua. Le due principali modalità di frangitura fanno riferimento a due tipi di macchine: il frangitore a molazze o macine e i frangitori meccanici. > Gramolatura Consiste nel mescolamento della pasta di olive e determina una maggiore lacerazione delle cellule e la formazione di gocce di olio più grosse, tali da potersi separare più facilmente dall’acqua di vegetazione e dalle parti solide nella successiva fase di estrazione. Con la gramolatura si attua praticamente un’inversione di fase, passando da un’emulsione olio in acqua a una acqua in olio. I tempi necessari a portare a termine la gramolatura differiscono in rapporto alle cultivar, al grado di maturazione, alla pezzatura e forma delle frazioni di olive. itinerari degli Iblei 36 itinerari degli Iblei 37 > Estrazione Consiste nella separazione del mosto d'olio dalla sansa, la frazione solida costituita dai frammenti di nocciolo, dalle buccette e da frammenti di polpa. L'estrazione è attuata con sistemi alternativi che sfruttano principi meccanici concettualmente differenti. In ragione di queste differenze il mosto d'olio e la sansa hanno caratteristiche differenti secondo il metodo d'estrazione impiegato, ma vanno messe in evidenza anche profonde differenze nell'impianto, nella qualità del prodotto, nell'organizzazione del lavoro e nella stessa gestione. I metodi d'estrazione che si praticano nel comprensorio dei Monti Iblei si riconducono a 3 tipi fondamentali: • Estrazione per pressione • Estrazione per centrifugazione • Estrazione in Sinolea L’estrazione per pressione rappresenta il metodo classico, con cui si separa il mosto d'olio dalle sanse attraverso una filtrazione per effetto di una pressione. La pressione si attua in un pressa idraulica aperta disponendo la pasta d'olio su strati sottili alternati a diaframmi filtranti. L’unico svantaggio di questo metodo, ai danni della qualità dell’olio, può essere rappresentato da un peggioramento della qualità in caso di cattiva pulizia dei diaframmi. itinerari degli Iblei 38 itinerari degli Iblei 39 Nell’estrazione per centrifugazione la pasta d'olio è sottoposta ad una centrifugazione in un tamburo conico ruotante ad asse orizzontale (detto comunemente decanter). Per effetto del differente peso specifico la centrifugazione separa 2 o 3 fasi (sanse, acqua di vegetazione e mosto d’olio). La Sinolea è un dispositivo integrato in un impianto specifico a ciclo continuo che si basa su uno schema di lavorazione differente dagli altri impianti. Il principio fisico su cui si basa la Sinolea è la differenza fra la tensione superficiale dell'acqua di vegetazione e quella dell'olio; per effetto di questa differenza, l'olio tende ad aderire facilmente ad una superficie metallica rispetto all'acqua, la quale viene separata per percolazione. Il metodo di estrazione viene detto anche percolamento o filtrazione selettiva. I vantaggi di ordine qualitativo sono dovuti alla lavorazione a freddo e all'assenza di interferenze del processo di estrazione con le caratteristiche biochimiche della frazione oleosa della polpa delle olive, come ad esempio il "lavaggio" dei polifenoli o le alterazioni causate da una cattiva pulizia dei diaframmi: ciò permette di ottenere oli di alta qualità per l'elevato contenuto in sostanze aromatiche e in polifenoli. I vantaggi di ordine operativo consistono nell'automazione e, di conseguenza, nella perfetta integrazione del processo in un ciclo continuo di lavorazione; l'olio estratto dalla Sinolea, inoltre, è privo d'acqua e non necessita della successiva separazione centrifuga. itinerari degli Iblei 40 itinerari degli Iblei 41 > Separazione dell’olio dall’acqua Ad esclusione del metodo della Sinolea, il mosto d'olio ottenuto dall'estrazione contiene sempre una quantità residua d'acqua che viene separata per effetto della differente densità dei due liquidi. Questa separazione può avvenire per: • Decantazione • Centrifugazione La decantazione è un metodo ormai del tutto abbandonato in quanto poco adatto ad ottenere prodotti di qualità. La centrifugazione verticale è il sistema impiegato in tutti gli impianti (ad eccezione dell'olio estratto con la Sinolea) per separare l'olio dall'acqua. CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE La DOP “Monti Iblei” si espande sul massiccio dei Monti Iblei e coinvolge, come detto, numerosi comuni delle province di Siracusa, Ragusa e Catania. Le varietà più importanti coinvolte sono la Tonda Iblea, la Moresca e la Nocellara Etnea, ma sono presenti altre cultivar da vecchia data (Zaituna, Siracusana, Calatina ecc.). Tutti gli olii sono di colore verde. Quest’olio presenta diverse sfaccettature, in quanto si avvertono delle sfumature di aroma in rapporto alla zona di produzione. Il Disciplinare di Produzione del suddetto Consorzio di Tutela indica i parametri da garantire per produrre Olio d’oliva DOP Monti Iblei. itinerari degli Iblei 42 itinerari degli Iblei 43 Il disciplinare di produzione inoltre impone che all'atto dell'immissione al consumo l'olio extravergine di oliva DOP deve rispondere alle seguenti caratteristiche: • colore: verde; • odore: di fruttato leggero verde; • sapore: fruttato con sensazione leggera di piccante. • acidità massima totale espressa in acido oleico, in peso non superiore a grammi 0,6 per 100 grammi di olio; • numero perossidi: < o = 12 meq02/Kg. • K232: < o = 2,20; • K270: < o = 0,18; • polifenoli totali : > o = 120 p.p.m. Menzione Sapore Odore Monte Lauro fruttato con sensazione media di piccante fruttato medio con media sensazione di erba Val d’Anapo fruttato con sensazione leggera di piccante fruttato leggero con media sensazione di erba Val Tellaro fruttato con sensazione media di piccante fruttato medio con leggera sensazione di erba Frigintini fruttato con sensazione media di piccante fruttato intenso con media sensazione di erba Gulfi fruttato con sensazione media di piccante fruttato intenso con media sensazione di erba Valle d’Irminio fruttato con sensazione leggera di piccante fruttato leggero con media sensazione di erba Calatino fruttato con sensazione leggera di piccante fruttato leggero con media sensazione di erba Trigona-Pancali fruttato con sensazione leggera di piccante fruttato medio con leggera sensazione di erba Geografica itinerari degli Iblei 44 itinerari degli Iblei 45 Il metodo utilizzato per l'esame organolettico è chiamato Panel test ed è stato adottato dall'Unione Europea. Il panel è rappresentato da un gruppo di persone opportunamente allenate e preparate all’assaggio degli oli vergini di oliva con il compito di valutare e certificare le caratteristiche organolettiche (pregi e difetti): sapore, colore, odore e aspetto. VALORI NUTRIZIONALI Simbolo della dieta mediterranea è senza dubbio l'olio extravergine d'oliva, eccezzionale per il suo gusto e la sua alta digeribilità, ricco di grassi di origine vegetale molto utili per la salute dell'organismo. Composizione chimica Valore per 100g di Olio GRASSI (Lipidi): • Saturi totali 14,46 g • Monoinsaturi totali 72,95 g • Polinsaturi totali 7,52 g • Colesterolo 0 g SODIO tracce POTASSIO tracce FERRO 0,20 mg ZINCO tracce RAME tracce SELENIO tracce Vit. A retinolo eq. 36µg itinerari degli Iblei 46 itinerari degli Iblei 47 L’OLIO D.O.P. DEI MONTI IBLEI IN CUCINA L'olio è l'alimento alla base della dieta mediterranea, una dieta che fonda buona parte della sua efficacia e gusto sull'utilizzo di alimenti genuini e benefici per l'organismo, come appunto l'utilizzo di olio d'oliva al posto di grassi vegetali o animali. Tra i condimenti che si usano in cucina, il primo posto spetta all'olio extravergine d'oliva, che è senza alcun dubbio la sostanza grassa più salutare. E' un elemento molto versatile, infatti si presta ad essere utilizzato sia a crudo che a cotto. A crudo si accompagna bene alle insalate, ai cibi e alle verdure cucinate al vapore oppure lessate, una volta cotti si aggiunge un po' di sale e si condiscono con un cucchiaio abbondante di olio buono e si mescola bene. E' ottimo anche per le salse, arricchisce minestroni e zuppe. itinerari degli Iblei 48 itinerari degli Iblei 49 Grazie alla buona resistenza alla temperatura, l'olio di oliva è ottimo anche per le cotture sia a calore moderato, che alle alte temperature (190 gradi), quindi è utilizzabile anche per le fritture. Le ultime evoluzioni lo vedono protagonista anche in pa- sticceria. Alcuni dolci sono stati fatti sostituendo la margarina (grasso inventato dall’uomo) con l’olio extravergine d’ oliva, il risultato è stato quello di avere dolci dai gusti intensissimi, ma con il vantaggio di essere molto digeribili e leggeri. Sicuramente l’uso dell’ olio extravergine in cucina non si fermerà a questi livelli: sempre più marcate saranno le caratteristiche organolettiche degli oli provenienti dalle diverse regioni e si potranno effettuare ulteriori e più soddisfacenti abbinamenti oliocibo. In conclusione, si può affermare che questo versatile prodotto sarà sempre più protagonista in cucina, dal momento che con le sue spiccate proprietà si adatta alle varie forme gastronomiche, siano esse tradizionali o innovative, esaltando le pietanze in mille sfumature di gusto e profumo. NELLA SALUTE L’olio di oliva è, tra tutti gli oli vegetali, quello a più alto grado di digeribilità da parte dell’organismo umano. Oltre ai trigliceridi e grassi polinsaturi, contiene infatti sostanze antiossidanti come idrossitirosolo, vitamina E, polifenoli, fitosteroli, clorofille e carotenoidi, che esplicano un’azione protettiva per il nostro organismo. itinerari degli Iblei 50 itinerari degli Iblei 51 Grazie alla presenza di questi composti come i polifenoli, i carotenoidi e i tocoferoli, rappresenta un alimento funzionale molto importante poiché tali composti durante la conservazione del prodotto svolgono attività antiossidante e dopo la loro assunzione contrastano i radicali liberi nel corpo umano, ritardando il processo di invecchiamento delle cellule e contrastando alcune malattie come l’arteriosclerosi e tumori. Nel 2012 l’UE ha finanziato uno studio condotto dall’Istituto Superiore di Sanità Carlos III di Madrid, finalizzato ad approfondire le conoscenze sui meccanismi di inibizione dell’idrossitirosolo sul virus HIV. Da quanto emerge dalle conclusioni del suddetto studio effettuato, pare infatti che l’idrossitirosolo, in vitro, abbia la capacità di inibire la replicazione del virus con un efficienza del 100%. Numerosi studi, inoltre, hanno dimostrato che l'olio d'oliva riduce i fattori LDL (Low Density Lipoprotein) e VLDL (Very Low Density Lipoprotein), che provocano depositi di colesterolo "cattivo" sulle pareti delle arterie minacciandone drammaticamente l'integrità, e potenzia invece il fattore HDL, il "colesterolo buono" che rimuove il colesterolo dalle pareti delle arterie e lo riporta al fegato. L’olio extravergine d’oliva a differenza degli altri tipi di grassi sembra favorire le migliori condizioni per il giusto profilo lipemico antiaterosclerotico. itinerari degli Iblei 52 itinerari degli Iblei 53 Inoltre altri studi hanno dimostrato che il ruolo benefico di questo fantastico alimento rispetto alle malattie cardio vascolari sarebbe mediato non solo dal suo contenuto in acido oleico e dai benefici effetti sul colesterolo ematico, ma anche dalla presenza di sostanze contenute in tracce e da vitamine che hanno attività prevalentemente antiossidante. Facendo riferimento alle malattie oncologiche le evidenze generali indicano che i grassi saturi sono capaci di promuovere la progressione verso alcuni tumori, tra cui, in particolare, quello della mammella, del colon, della prostata, dell’utero e del polmone. Rispetto a questi, i grassi della serie omega 3 sembrano avere effetto inibitorio sulla cancerogenesi. La fama dell’olio d’oliva come potenziale beneficio per la salute, ha varcato i confini delle malattie cardiovascolari e oncologiche, per arrivare ad essere studiato come rimedio o prevenzione in altre condizioni. Sono sempre di più gli studi che dimostrano un effetto favorevole per l’ipertensione, nel diabete, per l’ulcera gastroduodenale, per l’obesità, per la calcolosi biliare, artrite reumatoide e molte altre patologie. itinerari degli Iblei 54 PRODUTTORI Le aziende che sono state certificate nella campagna 2012-2013 dal consorzio di tutela D.O.P. Monti Iblei sono le seguenti: Azienda certificata AGRESTIS SOC. COOP. AGRICOLA A. M. OLIO DI TAVANO ALESSANDRO APRILE GIOVANNA Menzione Geografica Monte Lauro Monte Lauro Val Tellaro DOTT. AREZZO FRANCESCO BUSULMONA DI STELLA ANNA CALLERI GIORGIO Gulfi AZ. AGR. CARPINO DI E. CARPINO E O. OTTONE CATANZARO SNC DI CATANZARO SILVIA Val d’Anapo COPA COOPERATIVA Frigintini CULTRERA SARINA Gulfi SOC. AGR. CUTRERA GIOVANNI DI SALVATORE CUTRERA & C. SS AZ. AGR. DEL LAURO DI PANASIA LUCIA SOCIETÀ AGRICOLA SEMPLICE EUROCANTINA SAVASTA SS FISICARO SEBASTIANA Gulfi FRANTOI CUTRERA DI CUTRERA G. & C. SNC FRATELLI SCOLLO SRL itinerari degli Iblei Val Tellaro Val Tellaro Gulfi Gulfi Gulfi Val TellaroFrigintini Gulfi - Calatino Val Tellaro Monte Lauro Gulfi 55 Indirizzo Via Pappalardo, 11 – 96010 Buccheri (SR Via Macchiavelli, 17 – 96010 Buccheri (SR) Via Fiume, 3 – 97015 Modica (RG) Via San Vito, 64 – 97100 Ragusa Via Ugo Lago, 60 – 96017 Noto (SR) C/da Granieri sn – 96017 Noto (SR) C/da Chiappa sn – 96010 Palazzolo Acreide (SR) C.so J. F. Kennedy, 224 – 97012 Chiaramonte Gulfi (RG) Via Marchesa tedeschi, 70 – 97015 Modica (RG) Via Archimede, 15 – 97100 Ragusa C/da Piano dell'acqua, 71 – 97012 Chiaramonte Gulfi (RG) C/da Cifali, 12 – 97012 Chiaramonte Gulfi (RG) Via San Vito, 22 – 97012 Chiaramonte Gulfi (RG) Via Ronco D'aquile, 1 – 96010 Ferla (SR) C/da Piano dell'acqua, 71 – 97012 Chiaramonte Gulfi (RG) S.P. n. 7 Km, 9 - C.da Rocca Palumba – 97012 Chiaramonte Gulfi (RG) DOTT. GAFÀ LORENZO Gulfi DOTT. GAFA' IGNAZIO GATTO BIAGIO Gulfi SERGIO Gulfi GULINO SEBASTIANA Gulfi IEMOLO THIERRY Valle dell’Irminio OLEIFICIO GULINO Gulfi PIGNATARO GIUSEPPE Calatino PRESTI EUGENIO Gulfi ROLLO GIORGIO Gulfi S.A.I.S. SOCIETÀ AGRICOLA IMMOBILIARE SICILIANA SALLEMI RAFFAELE Monte Lauro SCALIA LUCIA ANTONELLA Val d'Anapo TECNOIMPIANTI SRL Gulfi TERRALIVA DI FRONTINO GIUSEPPINA TERRE DI PANTALEO DI GIGLIO FRANCESCA VERMIGLIA LUCIANA Monte Lauro SOCIETÀ AGRICOLA VERNERA DI SPANÒ & C VILLA PONTE Monte Lauro VILLA ZOTTOPERA Gulfi VIRAGÌ SAS DI RAGUSA S. E VIVERA G. VIVERE VERDE Gulfi ZISOLA SRL Val Tellaro itinerari degli Iblei Gulfi Gulfi Monte Lauro Gulfi Gulfi 56 Via Virgilio, 10 – 97100 Ragusa C/da Gerardo – 97012 Chiaramonte Gulfi (RG) C/da Lago – 97012 Chiaramonte Gulfi (RG) Via Sansone, 34 – 97012 Chiaramonte Gulfi (RG) C/da Salmè sn – 97019 Vittoria (RG) C/da Cicimia sn – 97012 Chiaramonte Gulfi (RG) Via G. B. Vico, 531 – 95042 Grammichele (CT) Via S. Marino, 10 – 97100 Ragusa Via degli Oleandri, 81/83 – 97100 Ragusa Via Vernera, 3 – 96010 Buccheri (SR) Via Piave, 1 – 97013 Comiso (RG) Via Necropoli Grotticelle, 16/a – 96100 Siracusa S.S. 115 C/da Varino Croce sn – 97100 Ragusa Via Galermi, 22 – 96100 Siracusa Via Archimede, 82 – 97100 Ragusa C/da Baracche – 96010 Buscemi (SR) C.so Umberto, 21/23 – 96010 Buccheri (SR) C/da Ponte, 5 – 97012 Chiaramonte Gulfi (RG) C/da Zottopera – 97012 Chiaramonte Gulfi (RG) Via Gulfi, 213 – 97012 Chiaramonte Gulfi (RG) Via J. A. Spataro, 17/a – 97100 Ragusa C/da Zisola sn – 96017 Noto (SR) itinerari degli Iblei 57 MIELE DEI MONTI IBLEI DENOMINAZIONE Secondo Virgilio, Ovidio, Teocrito e molti altre figure illustri del tempo che fu, per miele s’intendeva quell’oro viscoso prodotto dalle api dei Monti Iblei, arrivando addirittura a definirlo il “Nettare degli dei”; secondo invece il D.Lgs 21 maggio 2004, n°. 179 per miele si intende la sostanza dolce naturale, che le api producono dal nettare di piante o da secrezioni delle stesse o da secrezioni di insetti succhiatori che esse bottinano e trasformano. itinerari degli Iblei 58 itinerari degli Iblei 59 Il miele è un alimento dalle origini remote, noto già agli antichi egizi per le sue proprietà antisettiche e perché ritenuto simbolo di purezza e genuinità, grazie al suo aspetto limpido e trasparente. Il colore e il profumo del miele dipendono dalla pianta bottinata dalle api, e quindi, dal tipo di nettare utilizzato per produrlo. Il miele può essere classificato secondo l’origine: • miele di nettare: miele ottenuto dal nettare di piante che a sua volta si divide in: o Miele unifloreale o Miele multifloreale (definito Millefiori) • miele di melata: miele ottenuto principalmente dalle sostanze secrete da insetti succhiatori, che si trovano sulle parti vive di piante o dalle secrezioni provenienti da parti vive di piante. La particolarità del miele di melata dei Monti Iblei sta nel fatto che le api raccolgono quella di agrumi che conferisce un sapore al miele molto più delicato rispetto al comune miele di melata di bosco che viene prodotto nel resto d’Italia. STORIA DELL’APICOLTURA IBLEA L’apicoltura Iblea è piena di leggende che costituiscono un interessante preludio per coloro che vogliono fare delle ricerche sulla grande storia di un'apicoltura tre volte millenaria. itinerari degli Iblei 60 itinerari degli Iblei 61 Sull'altipiano di Pantalica, si trovano ancora le pietre dell'Anàktoron, il lussuoso palazzo del re Hyblon, dove si trovava Hybla della leggenda, la città di capanne che accolse gli emigranti di Grecia. Su tutti i pianori dei Monti Iblei, di tutti i tempi si è coltivato il miele: il celebre miele degli Iblei cantato dai poeti. Le api che si trovano nei blasoni delle città di Melilli (nome che viene da Mel) e Avola (derivazione di Apicula), ed ancora nella scultura in pietra sul portale della chiesa di San Sebastiano a Melilli, ci parlano di questa fiorente industria dei Monti Iblei, nel territorio che comprende le province di Siracusa e di Ragusa. L’apicoltura iblea, sostanzialmente, si è sviluppata per 3000 anni su un solo tipo di arnia (“fasceddu”) fabbricata con bastoncini di Ferula communis, una pianta mitica che, secondo Esodo, fu scelta da Prometeo per la sua lenta combustione per sottrarre il fuoco dall'Olimpo e portarlo agli uomini. itinerari degli Iblei 62 itinerari degli Iblei 63 Il cosiddetto “Fasceddu” rappresenta il primo esempio, forse al mondo, di arnia razionale, ed è composta, come detto pocanzi da piccoli pezzi ferule connessi insieme in modo da formare una cassa lunga circa un metro, alta e larga 25 cm, con due sportelli mobili che chiudono il fondo e la bocca. Ogni “posta”, che rappresenta un insieme di “Fasceddi “ veniva collocata sopra un piccolo muro largo un metro e alto soltanto 30 cm, per evitare che arrivi acqua piovana all’interno dei Fasceddi. In una relazione sull'apicoltura sortinese, pubblicata al Comune di Sortino nel 1979, si descriveva la tecnica di costruzione di un'arnia di ferula. Il notevole interesse di questo tipo di artigianato sta nel fatto che la lavorazione, dall'inizio alla completa costruzione dell'arnia, è un lavoro esclusivamente manuale. L'arnia sortinese è costituita totalmente dalla ferula ed i motivi legati alla scelta di questa pianta sono principalmente i seguenti: • la termicità (la ferula permette di mantenere la temperatura costante all’interno dell’arnia); • la leggerezza, importante per i trasporti; • la spugnosità, che permette la facile perforazione. La ferula raccolta veniva tagliata a pezzi, e veniva inserita una guida che permetteva di tagliare pezzi di uguale lunghezza. Successivamente ogni pezzo veniva piallato per ottenete la perfetta adesione ed, all'interno dell'arnia, pareti lisce. itinerari degli Iblei 64 itinerari degli Iblei 65 Quindi, la ferula veniva forata con uno strumento detto 'furnetru", composto da un blocco di pietra lavica di forma parallelepipeda svuotato, e nel quale si introduceva legna o carbone; a circa metà altezza nel blocco venivano praticati dei fori per l'introduzione dei "pricciaturi", cioè ferri con manici di legno che forano i listelli. Per la precisa foratura veniva adoperata la "merca", un pezzo di ferro con tre fori entro il quale si introduceva il listello di ferula che veniva, a sua volta, introdotto nel "furnetru". I pezzi di ferula forati venivano congiunti tra di loro con sottili verghe di "alanìu" (agnocasto) o anche con verghe di mandorlo, terebinto o melograno, le quali, attraversando i fori, formano cassette prismatiche a base quadrata. Per evitare che i listelli di ferula possano uscire si incastravano pezzettini di legno a tra un pezzetto e l’altro detti "cugni". L'arnia veniva quindi livellata esternamente con una falce chiamata "fauci di passari" che, passata sulla superficie, smussava gli spuntoni. Di seguito si montavano i due coperchi alle estremità, detti "tumpagni" (anch’essi fatti di ferula), e si passava dello sterco di vacca all’esterno del fasceddu, al fine di sigillare le fessure, impedire la tarlatura e tenere ben caldo il "fasceddu”. Quest’ultimo quindi veniva marchiato a fuoco con le iniziali dell'apicoltore, mentre da un lato si apriva la porticina di ingresso, detta "uccaloru", tagliando un pezzettino di ferula al centro. itinerari degli Iblei 66 itinerari degli Iblei 67 L'apicoltore poteva, quindi, popolare le arnie con degli sciami che si auto produceva o che catturava in natura nel periodo delle sciamatura. Il lavoro di isolamento dell’arnia veniva definitivamente concluso dalle api in quanto, dopo aver introdotto la nuova famiglia, erano loro che provvedevano a rivestire le pareti interne con la propoli, che veniva chiamata "cirubicia". L'apicoltore quando stacca i favi, detti "brische", per le eventuali sostituzioni, deve avere un appoggio per il nuovo favo: a poca distanza dall'ingresso dell'amia vengono fissati due pezzetti di gambi di Disa detti “bbusi", e due pezzettini di canne verdi, piegate ad arco ed incastrate a croce, detti "brocchi", sui quali poggia il favo che viene scostato dal favo successivo ad una distanza di 2,5 cm. In questo comprensorio si è praticato da quasi sempre il nomadismo, quindi i fasceddi venivano spostati con l’ausilio di carri trainati da asini o muli per inseguire le fioriture e per aumentare la redditività. Le moderne tecniche del nomadismo, con le quali vengono offerte alle api più ampie possibilità di raccolto, costituiscono, in ordine di tempo, l'ultima grande conquista dell'apicoltura razionale. L'antica pratica di spostare gli alveari seguendo il ciclo fenologico delle piante nettarifere, utilizzata già da Egiziani e Romani rispettivamente lungo i corsi del Nilo e del Po, venne considerata, fin dal secolo scorso mezzo valido per accrescere la produttività delle popolose colonie allevate nelle arnie razionali. itinerari degli Iblei 68 itinerari degli Iblei 69 La lentezza dei mezzi di trasporto e l'inadeguatezza delle soluzioni tecniche limitarono però i trasferimenti che, per molto tempo, dovettero essere effettuati percorrendo brevi distanze e superando difficoltà non indifferenti. Soltanto dopo l'ultimo conflitto mondiale, l'apicoltura nomade ebbe grande diffusione favorita dalla disponibilità di rapidi mezzi di trasporto e dallo sviluppo di un'adeguata rete stradale. Idonee tecniche vennero anche messe a punto per evitare inconvenienti alle api durante i trasporti. Gli apicoltori dispongono attualmente di attrezzature e di metodiche efficienti con le quali dovrebbe essere possibile un adeguato sfruttamento delle risorse mellifere soprattutto in quelle regioni dove, come nei Monti Ibei, abbondanti fioriture di pianura, collina e montagna sono reperibili percorrendo distanze relativamente brevi. CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE La ricca e variegata vegetazione Iblea ha fatto sì che nei secoli fiorisse una gran produzione di diversi tipi di miele, che, oltre a essere consumato fresco, è anche l’ingrediente principale di numerosi piatti della tradizione dolciaria, si pensi solamente al torrone, ’pignuccata, sanfurricchi, piretti ecc. prodotti con il miele dei Monti Iblei. itinerari degli Iblei 70 itinerari degli Iblei 71 Tra i mieli principalmente prodotti in questo comprensorio ricordiamo: • Miele di Timo • Miele di Zagara di Agrumi • Miele di Eucalipto • Miele di Sulla • Miele di Castagno • Miele di Melata di agrumi • Miele di Carrubo • Miele di Millefiori Tra i diversi mieli non può essere fatta una graduatoria di qualità; infatti ogni consumatore sceglie il preferito secondo il suo gusto personale e le sue abitudini alimentari. Generalmente i mieli poco aromatici, neutri e delicati (sulla e leguminose in genere) piacciono a tutti, come pure i mieli con aroma floreale un po più intenso (agrumi). I mieli con aroma deciso (timo, castagno, carrubbo etc.) non piacciono a tutti, ma il consumatore che sceglie un miele fortemente aromatico, generalmente, lo preferisce a tutti gli altri. itinerari degli Iblei 72 itinerari degli Iblei 73 Il Miele di Timo Il Miele di Timo, in dialetto ”U meli ri satra”, rappresenta una prerogativa di questa porzione di Sicilia, in quanto cresce spontaneamente solo nelle zone più aride dei Monti Iblei. Fiorisce in Giugno (vedi foto sotto) e il miele viene raccolto nel periodo compreso tra la fine di giugno e la prima metà di luglio. All’olfatto si scrutano sentori floreali e speziati, di fiori secchi, di fiori di magnolia, di erbe aromatiche, di fiori strofinati, di chiodi di garofano, di legno di cedro, di vin brulé, di marsala, di pasta di zucca gialla al forno. Al palato esplodono note di erbe aromatiche non del tutto essicate, , di dattero e di pepe. Presenta un colore molto ambrato ed è poco propenso alla cristallizzazione mantenendosi liquido per lunghi periodi. Il Miele di Zagara d’agrumi Si ottengono abbondanti produzioni di mieli uniflorali di agrumi nelle aree di coltivazione intensiva di queste specie, specialmente nelle zone meridionali e insulari. Si tratta di uno dei mieli uniflorali più apprezzati per l'intensità e la finezza dell'aroma. La denominazione generica di "agrumi" viene preferita a quella specifica (arancio, limone, clementine ecc.) sia perché a livello analitico risulta quasi impossibile discriminare le specie di provenienza, sia perché molto spesso si tratta di mieli di effettiva provenienza mista. itinerari degli Iblei 74 itinerari degli Iblei 75 Le differenze tra i mieli monospecifici del genere Citrus inoltre non sono sufficientemente note e costanti per poter permettere il controllo di eventuali denominazioni specifiche. Il Miele di Eucalipto Ottenuto dal nettare che le api bottinano dai fiori di eucalipto (Eucalyptus spp.), è un miele dalle caratteristiche balsamiche. Presenta un colore ambrato che tende al grigio quando cristallizza. La consistenza è molto densa rispetto agli altri mieli in quanto presenta un percentuale in umidità nettamente inferiore, arrivando ad attestarsi nell’ordine del 14% All’olfatto si scorgono note di funghi secchi e di liquirizia, mentre al palato spiccano sentori di balsamico e di caramelle inglesi alla liquirizia. Il Miele di Sulla La sulla (Hedysarium coronarium) viene coltivata come foraggera nel Centro e soprattutto nel Sud Italia, ma cresce anche su terreni incolti e fiorisce nel periodo compreso tra maggio e giugno. E’ un miele che cristallizza spontaneamente, formando una massa compatta di cristalli medi o fini. Si presenta da incolore a giallo paglierino quando è liquido; da bianco a beige chiaro quando cristallizza. Sia il sapore che l’odore sono di debole intensità. All’olfatto risulta leggermente vegetale, con note floreali, sentori di paglia e di erba secca. itinerari degli Iblei 76 itinerari degli Iblei 77 Al palato ritorna il sentore di vegetale, di legumi verdi, di fieno, di noci fresche, con una componente fruttata, di datteri, di torrone, di latticino fresco. Per le sue caratteristiche delicate, bilanciate e non invasive è uno dei mieli utilizzati per la preparazione di torroni duri e in genere si presta a qualsiasi tipo di utilizzo. Il Miele di Castagno Derivato dal nettare di fiori di castagno, questo miele ha un colore che varia dall’ambrato al marrone scuro. Ha un odore molto tipico, forte e penetrante e un sapore pungente lievemente amaro. Il miele di castagno viene raccolto nel mese di Luglio ed è un miele che è scarsamente propenso alla cristalizzazione. Il Miele di Melata di agrumi La particolarità del Miele di Melata dei Monti Iblei sta nel fatto che la le api raccolgono quella di agrumi che conferisce un sapore al miele molto più delicato e meno dolce rispetto al comune miele di melata di bosco che comunemente viene prodotto nel resto d’Italia. Il Miele di Carrubbo Il carrubo (Ceratonia siliqua), risulta essere molto presente nel comprensorio Ibleo e fiorisce tra ottobre e novembre. Da questa fioritura le api bottinano un nettare dalle caratteristiche organolettiche molto particolari. itinerari degli Iblei 78 itinerari degli Iblei 79 Il carrubo rappresenta una peculiarità della Sicilia. Il miele di carrubo presenta un colore medio o scuro (caramello), un odore e un aroma di media intensità con una connotazione vegetale, di sedano e di tostato al tempo stesso, che può ricordare l’aroma della carruba. Il Miele di Millefiori Il miele in genere viene definito Millefiori (multiflora o anche poliflora) quando viene ottenuto in un periodo ed in un luogo in cui le api hanno a disposizione delle fonti nettarifere miste, in quanto il territorio è occupato da diverse fioriture che si sovrappongono. Questa definizione, che molte volte erronea- mente appare al negativo, non deve essere intesa come un'assenza di carattere o una minore qualità di questo eccezionale prodotto. Non esiste un'unica categoria di millefiori, ma tante quante sono le possibili combinazioni di piante. Ogni millefiori possiede proprie caratteristiche che si ripetono di anno in anno con variazioni più o meno importanti, ma che conservano la base che conferisce un’ aroma indiscutibile per ogni comprensorio. Il paragone più appropriato che si può fare è con le annate del vino. A volte i mieli millefiori sono caratterizzati da una presenza botanica che prevale e che costituisce il nucleo del miele, ma che è accompagnata da una costante flora concomitante che ne costituisce la specificità, e nello stesso tempo non permette la denominazione unifloreale. itinerari degli Iblei 80 itinerari degli Iblei 81 Per esempio il miele del comprensorio Ibleo, a base di cardo, è più corposo di quello che sarebbe questo miele in purezza, in quanto esistono contemporaneamente molte altre fioriture che conferisco quell’ aroma che rendono questo miele straordinario. In molte zone i mieli millefiori prodotti presentano caratteristiche esclusive e costanti quanto quelle descritte per i mieli uniflorali: esistono quindi prodotti regionali identificabili attraverso denominazioni di origine. VALORI NUTRIZIONALI Di seguito viene riportato i valori nutrizionali riferiti a 100 grammi di miele: Principali itinerari degli Iblei Calorie kcal 304 Calorie kj 1272 Grassi g 0 Carboidrati g 82.4 Proteine g 0.3 Fibre g 0.2 Zuccheri g 82.12 Acqua g 17.1 Ceneri g 0.2 82 Minerali: Calcio mg 6 Sodio mg 4 Fosforo mg 4 Potassio mg 52 Ferro mg 0.42 Magnesio mg 2 Zinco mg 0.22 Rame mg 0.036 Fluoro mcg 7 Manganese mg 0.08 Selenio mcg 0.8 Retinolo (Vit. A) mcg 0 Betaina mg 1.7 Vitamina A, IU IU 0 Vitamina A, RAE mcg_RAE 0 Tiamina (Vit. B1) mg 0 Riboflavina (Vit. B2) mg 0.038 Niacina (Vit. B3) mg 0.121 Acido Pantotenico (Vit. B5) mg 0.068 Piridossina (Vit. B6) mg 0.024 Vitamine: itinerari degli Iblei Acido folico (Vit. B9 o M o Fomcg lacina) 0 Folato alimentare mcg 2 Folato, DFE mcg_DFE 2 Folati, totali mcg 2 Acido ascorbico (Vit. C) mg 0.5 Colina totale (Vit. J) mg 2.2 83 Zuccheri Destrosio g 35.75 Fruttosio g 40.94 Galattosio g 3.1 Maltosio g 1.44 Saccarosio g 0.89 Colesterolo mg 0 Grassi saturi g 0 Grassi monoinsaturi g 0 Grassi polinsaturi g 0 Acido aspartico g 0.027 Acido glutammico g 0.018 Alanina g 0.006 Arginina g 0.005 Cistina g 0.003 Fenilalanina g 0.011 Glicina g 0.007 Isoleucina g 0.008 Istidina g 0.001 Leucina g 0.01 Lisina g 0.008 Prolina g 0.09 Serina g 0.006 Tirosina g 0.008 Treonina g 0.004 Triptofano g 0.004 Valina g 0.009 Aminoacidi: itinerari degli Iblei 84 itinerari degli Iblei 85 IL MIELE DEI MONTI IBLEI IN CUCINA Il miele può essere utilizzato anche come ingrediente di piatti o dolci diversi. Le preparazioni dolci che non richiedono cottura o quelle alle quali il miele viene aggiunto a cottura ultimata sono ovviamente quelle in cui questo ingrediente trova il suo inserimento ideale. Più che di ricette vere e proprie si tratta, in questo caso, di suggerimenti per l'uso: basti pensare a tutti quegli alimenti ai quali abitualmente aggiungiamo zucchero. In tutti questi casi il miele può essere utilizzato con indubbio beneficio per la salute e per il piacere dei golosi. Occorre trovare però mieli che abbiano un gusto che ben si adatta al cibo o alla bevanda ai quali viene aggiunto, completandone l'aroma o producendo un piacevole contrasto. Qualche bevanda dissetante fatta con acqua, miele di eucalipto e succo di limone; la tisana della sera dolcificata con miele di timo; frullato di latte, fragole e miele di sulla; succo di arancio con miele di zagara; yogurt con miele di millefiori; tartine di pane tostato, spalmato di burro amalgamato con un’uguale quantità del miele preferito; ricotta e miele di castagno o un altro miele forte come può essere il timo; tartine spalmate con burro di noccioline e un miele neutro come la sulla; oppure ancora una macedonia di frutta estiva con miele di timo, oppure della frutta secca accompagnata da un buon miele di castagno. itinerari degli Iblei 86 itinerari degli Iblei 87 Il miele di sulla, inoltre, di sapore molto delicato, dolcificante e facilmente solubile, viene consigliato per sostituire lo zucchero tutte le volte che non si voglia interferire con il gusto proprio delle vivande. Analogamente gli altri mieli, uniflorali come l’acacia o millefiori dotati di sapore delicato. Anche nelle preparazioni salate il miele può trovare una giusta collocazione, apportando quel pò di dolce necessario a completare l’armonia dei sapori e una nota aromatica inusuale. È molto importante non eccedere nelle quantità: nel piatto finito gli aromi apportati dall’aggiunta di miele devono essere percepiti come un qualcosa in più, senza che il miele utilizzato sia chiaramente riconoscibile. Il miele di timo può avere vari usi in gastronomia, in particolare come glassa e in abbinamento a formaggi stagionati e piccanti. Questo fantastico alimento, inoltre, trova impiego in numerosi piatti della tradizione dolciaria Iblea, si pensi solamente al torrone, ’pignuccata (struffoli con miele), sanfurricchi (caramelle di miele cotto, lavorato per inglobare aria e indurito, successivamente tagliato in piccoli pezzi) , piretti (biscotti duri di farina e miele con una mandorla dentro), sfinci (piccole masse di pasta lievitata, poi fritte e condite con miele crudo) ecc. itinerari degli Iblei 88 itinerari degli Iblei 89 NELLA SALUTE Già nella medicina naturale tradizionale erano riconosciute al miele proprietà antibiotiche, infatti veniva applicato sulla pelle per uso topico , ma fu presto dimenticato con l'arrivo della penicillina e di pomate farmaceutiche per la cura di ustioni ed abrasioni. Secondo alcuni studi effettuati da diverse università internazionali, il miele può essere considerato come un sostituto dei comuni sciroppi per la tosse e somministrato la sera prima di coricarsi nella dose di un cucchiaino, come se si trattasse di un vero e proprio farmaco. I medici hanno potuto rendersi conto nel corso di una simile sperimentazione di come esso possa essere realmente efficace nel sedare la tosse, senza bisogno di ricorrere ad altri medicinali. Per esempio molte volte al miele di Eucalipto la tradizione popolare ha attribuito proprietà terapeutiche per la risoluzione di alcune infezioni alle vie respiratorie, ma in realtà i benefici riconosciuti sono dovuti alla presenza di flavonoidi speciali. Secondo uno studio effettuato in Nuova Zelanda, il miele, conterrebbe una quantità di perossido di idrogeno che ne renderebbe benefica l'applicazione come antibiotico e disinfettante su piccole lesioni della pelle. Secondo altre il miele possiede delle proprietà benefiche sfruttabili per la cura degli stati infiammatori della pelle provocati dall'acne, con riferimento alle manifestazioni che si presentano sulla pelle a causa di infezioni dei follicoli sebacei del viso, del petto e della schiena. itinerari degli Iblei 90 itinerari degli Iblei 91 PRODUTTORI Il miele prodotto nel comprensorio Ibleo, non avendo ad oggi nessuna indicazione geografica protetta o denominazione di origine protetta, e quindi non avendo un disciplinare di produzione nonché un elenco di produttori che lo condividono, risulta impossibile citare tutte le aziende esistenti, motivo per cui verranno citate solo alcune delle aziende presenti sul comprensorio Ibleo. Azienda itinerari degli Iblei Indirizzo PAGLIARO SALVATORE Via Ugo Foscolo Ronco I°, n° 7- 96010- Sortino (SR) PAGLIARO GIANFRANCO C.da Albinelli sn- 96010- Sortino- (SR) MOSCA GIUSEPPINA Via S.S. Croci n° 26 - 96010- Sortino- (SR) APICOLTURA COLIBRÌ SOC. COOP AGRICOLA Contrada Sfardascarpe s.n. -96010- Solarino, (SR) SANZARO VINCENZA C.da Balatazza s.n., 96010- Solarino (SR) APICOLTURA OLIVA Via XXIV Maggio n° 7- 96010- Solarino XIRIDIA MIELE Via G. Greco n° 46 - 96014 - Floridia (Siracusa) BLANCATO GERMANO Via Duca d'Aosta 117 -96010- Sortino (SR) RUSSO SEBASTIANO Viale Mario Giardino n°30, 96010- Sortino (SR) 92 itinerari degli Iblei 93 OVALE DELLA VALLE DELL’ANAPO D.E.C.O. STORIA Da diverse fonti storiche risulterebbe che in Sicilia, durante la dominazione araba (IX-XI secolo d.C.), vennero impiantati aranci amari e limoni nei cosiddetti “giardini” (agrumeti), termine tuttora utilizzato, evocativo della funzione ornamentale che inizialmente gli agrumeti ebbero nell'isola. Nella seconda metà del 1800 le coltivazioni in Sicilia si incrementarono e verso la fine di quel secolo si cominciarono ad impiantare non più nei declivi collinari o nelle zone pianeggianti, ma negli appositi agrumeti. Gli investimenti maggiori nella nuova agrumicoltura si ebbero nel Catanese e nel Siracusano, zone che diventarono predilette per la coltivazione dell’ Ovale Calabrese prima, e del Tarocco, Navel dopo. Negli iblei i vecchi impianti di agrumi sono ubicati in aree terrazzate di bassa collina, prevalentemente nei fondo valle, molti dei quali sono stati in un recente passato spesso abbandonati. Anche nell’anfiteatro della vallata che porta all’Anapo alla fine degli anni novanta si è rischiato di abbandonare gli impianti di Ovale, ma oggi grazie ad un gruppo di produttori che c’hanno creduto, e grazie alla collaborazione del G.A.L. Val d’Anapo e della Camera di Commercio di Siracusa, risulta un isola varietale di pregio. itinerari degli Iblei 94 itinerari degli Iblei 95 Questi produttori poi si sono riuniti formando la Coop. “Ovale dell’Anapo-Terre di Pantalica”. Grazie alla collaborazione tra i produttori, gli Enti poc’anzi citati e CONAD, l’ Ovale della Valle dell’Anapo nel 2005 viene inserito nei percorsi di qualità CONAD. Questo fantastico frutto ha trovato subito mercato e ad oggi risulta essere presente nei principali punti vendita CONAD di tutto il territorio nazionale. Come conseguenza di questo accordo si sta assistendo ad un ritorno a produrre da parte di quei proprietari che avevano abbandonato i propri impianti di Ovale, con effetto positivo sul paesaggio e sull’economia agricola e turistica del sito. CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE L’Ovale della Valle dell’Anapo, detta anche calabrese, è una cultivar a polpa bionda, dolce e succosa che, entrata in maturazione tra marzo e maggio, mantiene le proprie caratteristiche durante tutto il periodo estivo, senza cambiare sapore. Il frutto ha un’elevata resistenza agli urti ed al tempo, si conserva bene anche per mesi dopo la raccolta se conservato in luogo fresco. La pezzatura è media, di forma ovale allungata con base leggermente solcata; La buccia è di color giallo che varia all'arancio dorato, mediamente sottile, con grana medio fine, coriacea; la polpa è di colore arancio chiaro, molto compatta, caratterizzata da un sapore dolce e gradevole, succosa, con pochissimi semi. itinerari degli Iblei 96 itinerari degli Iblei 97 Per diversi anni l’Ovale ha rischiato di sparire definitivamente, per la scarsa attitudine a mantenere una costanza nella produzione. In pratica la pianta esprime un equilibrio vegetativo e fiorale molto instabile, nel senso che non si hanno flussi ripetitivi e costanti negli anni, come avviene, invece, con la più parte degli agrumi. L’Ovale calabrese è molto influenzabile dalle variazioni climatiche, anche le più piccole, cosa che porta a ritorni vegetativi e nuova emissione di fiori dalla primavera all’estate. Il fenomeno è ben visibile perché la pianta tende ad avere contemporaneamente fiori e frutti provenienti da varie fioriture. VALORI NUTRIZIONALI Le arance sono particolarmente apprezzate per il loro contenuto in vitamina C e di flavonoidi in essa contenuti rafforzano il sistema immunitario e proteggono dai radicali liberi. In effetti l'apporto di acido ascorbico è molto buono ma inferiore rispetto ad altri cibi (peperoni, kiwy, broccoli, rucola, spinaci, fragole). Inoltre questo fantastico frutto dimostra proprie- tà antiscorbutiche (malattia causata da carenza di vitamina C), diuretiche e depurative. La buccia (o scorza) contiene sostanze che stimolano i succhi gastrici favorendo la digestione ed alleviando eventuali dolori di stomaco. itinerari degli Iblei 98 itinerari degli Iblei 99 Composizione chimica (valore per 100g) Acqua 87,20g Carboidrati disponibili 7,80g Zuccheri solubili 7,80g Proteine 0,70g GRASSI (LIPIDI) 0,20g • Colesterolo 0 FIBRA TOTALE 1,60g • Fibra solubile 0,60g • Fibra insolubile 1g Sodio 3mg Potassio 200mg Fosforo VITAMINE Tiamina (B1) 0.06 mg Riboflavina (B2) 0.05 mg Niacina (B3) 0.20 mg Vitamina A 71µg Vitamina C 50mg GEOGRAFIA La produzione di quest’agrume oramai è diventata una produzione di qualità di nicchia, ed è ben riconducibile al territorio in cui viene coltivata tutt’oggi, ossia nei terrazzi della Valle dell'Anapo, terre di Pantalica, in particolare nel versante denominato “Costa Giardini” nel Comune di Sortino. itinerari degli Iblei 100 itinerari degli Iblei 101 DENOMINAZIONE: Con la delidera n° 62 del 28/11/2013 il comune di Sortino approva il Regolamento De.Co. e successivamente il Consigli Comunale con delibera n° 9 del 23/03/2014 con cui si approva l’inserimento e l’Iscrizione nel registro comunale de.co. del prodotto Arancia Ovale dell’Anapo. L’Ovale della Valle dell’Anapo DE.CO. si caratterizza per avere forma ovale o tendente alla sferica, epicarpo spesso, colorazione a maturazione pallida, apirenia. Si tratta di una arancia assai serbevole anche se tenuta a condizioni termiche ambientali. Questa varietà è innestata su arancio amaro, e come detto prima viene coltivata nei terrazzamenti che costituiscono l’alta Valle dell’Anapo. itinerari degli Iblei 102 itinerari degli Iblei 103 IN CUCINA L’ovale della Valle dell’Anapo DE.CO. si presta a tutti gli utilizzi come frutto da tavola, per spremute, nella preparazione marmellate, canditi e dolci e insalate. L'arancia Ovale trova un ottimo impiego per la preparazione di appetitosi antipasti da gustare poco prima di un pranzo o di una cena, per dare al tuo palato un assaggio di bontà genuina. Questo fantastico agrume trova tantissimi impieghi in cucina, infatti si accompagna in eguale misura a dolci e rustici, grazie all'aroma della sua scorza, che spesso viene grattugiata in qualche piatto, come nel caso delle ciambelline di patate, o semplicemente ne viene utilizzato il succo, arricchendo il riso giallo con carne di maiale, o ancora diventa uno degli attori principali della ricetta, colorando l'insalata. Altri squisiti impieghi dell'arancia son quelli che la vedono protagonista di appetitose marmellate o di altrettanto saporite mostarde, anche in accoppiata con insoliti ingredienti, come nel caso della mostarda di cipolle e arance. Un capitolo a parte meritano i dolci, che fanno largo utilizzo di tutte le parti dell'arancia: del succo, impiegato in grande quantità per lo squisito babà, della buccia, che può aromatizzare un soufflè, della polpa candita, che decora la coppa dolce di ricotta. itinerari degli Iblei 104 itinerari degli Iblei 105 NELLA SALUTE Questo fantastico agrume contiene acido citrico, vitamine e sali minerali, ed è ricco anche di flavonidi e polifenoli, molecole dotate di azione antiossidante, inoltre, si presta benissimo regolarizzare il funzionamento del sistema immunitario e ad allievare di disturbi intestinali, epatici e gastrici. L'arancia Ovale della Valle dell’Anapo è un frutto ipocalorico, dal momento che fornisce solo 34 calorie per 100 grammi di prodotto, contiene l'87% circa d'acqua, pochissimi grassi e proteine, mentre abbondano i minerali come il calcio, il fosforo, il potassio, il ferro, il selenio, diverse vitamine fra le quali, oltre alla vitamina C, la A, la B1 e la B2 nonché numerosi antiossidanti come limonene, criptoxantina e esperidina. Quest’ultima protegge la pelle dall’assalto dei radicali liberi ed esercita funzioni protettivi anche nei confronti del cancro al seno e alla prostata. Essendo relativamente scarsa di zuccheri, è ideale anche per chi soffre di diabete. Inoltre alcuni studi hanno dimostrato che le arance a polpa bionda esercitano un ruolo protettivo anti cancro e anti asma. PRODUTTORI L’arancia Ovale della Valle dell’anapo con marchio De.co. viene prodotto esclusivamente dalla Cooperativa Ovale dell’Anapo Terre di Pantalica o da produttori conferitori alla medesima. itinerari degli Iblei 106 itinerari degli Iblei 107 un viaggio tra i principali prodotti della dieta mediterranea Fondo perequativo 2013 Progetto n.210 “Dieta Mediterranea ed Expo 2015” itinerari degli Iblei 108 2015 itinerari degli iblei itinerari degli Iblei 109