Catalogo pdf - Spazio Lavì!

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Catalogo pdf - Spazio Lavì!
Evoluzione
colloquio con Mirta Carroli
a cura di Maria Luisa Vezzali
Il termine “evoluzione”, scelto da Mirta Carroli come titolo di una delle sue
ultime fatiche e per sineddoche anche
della sua più recente personale, sembrerebbe - a una prima reazione - alieno rispetto al campo d’azione della
scultrice. Sia perché le sue opere arcane e taglienti si collocano in una zona
lontanissima dalla proteiformità delle linee curve zoomorfe e dall’ambito
biologico che la parola evoca, sia perché chi ha familiarità con questa artista ben conosce la sua frequentazione
esperta e affettuosa della tradizione, il
suo rispetto per il passato, la sua rara
sensibilità poetica e mitopoietica. Ma
“evoluzione” significa più in generale
ogni processo di trasformazione graduale per cui una data realtà passa
da uno stadio all’altro attraverso perfezionamenti successivi ed è qui che si
innesta il senso pieno e profondo della
parola per Mirta Carroli: un progress
vita/arte di lavorio incessante, senza
alcun riposo sulla soddisfazione dei risultati, di umile ripensamento e messa
in discussione, di indefesso apprendimento. Dopo ventidue anni di amicizia, collaborazione, felice sinergia tra
poesia e scultura, e con alle spalle l’esperienza di due libri realizzati insieme, posso affermare con sicurezza che
Mirta è movimento, fucina, ribollire
di creatività, intelligenza e passione
e le sue opere sono come graffi sulla
volta del tempo, armi per incidere nel
mondo quel che resta della presenza
positiva dell’umano, per affermare la
ricchezza di una dimensione “virtuale” altra, non in opposizione alla quotidianità, ma in sua difesa e potenziamento.
Che cosa rappresenta per te la mostra
che stai preparando per la galleria
Spazio Lavì! a Sarnano, nel cuore delle
Marche?
È una personale di riflessione, su
tutto il mio lavoro. Verranno presentati infatti sculture, disegni e
gioielli: questi sono i campi di interesse che mi vedono maggiormente impegnata. Vorrei costruire uno spazio compresso, forte e
omogeneo nelle due sale comunicanti della galleria. Ogni opera
deve catturare l’attenzione e rimandare come contenuto e affinità a quella successiva, per ottenere
una unitarietà di intenti.
Le tue ultime sculture, tra cui quella
recentemente inaugurata in una rotonda davanti alla Stazione di Lugo,
sono in ferro, il materiale che prediligi
e che - come spesso dici - costituisce il
tuo materiale di affezione. Hai usato
anche in questo caso il tuo amato ferro?
La scultura principale “Evoluzio-
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ne” è nella mia ricerca una novità
assoluta perché eseguita in acciao
COR-TEN. Non avevo mai usato
questo materiale per le sculture
di piccole e medie dimensioni. Le
altre sculture invece sono in ferro
non patinate. “Evoluzione” è costituita da tre elementi avvicinati con forme circolari frazionate.
Suggerisce un movimento quasi
inarrestabile dei volumi. La stessa tensione viene avvertita anche
nelle altre sculture, soprattutto
sul bassorilievo a parete, dove ho
utilizzato ferri antichi forgiati a
mano provenienti da Sarnano.
Disegnare, quasi ogni giorno, è una
tua grande passione. Il disegno è per
te una grande sfida; cerchi di ottenere
dalle matite e dalle chine la massima
espressione. A che punto siamo con il
disegno?
Presenterò una serie di nuovi disegni creati appositamente per
questa mostra. Verranno esposti
nella “sala rossa” della galleria
dove le pareti sono decorate con
un vivace fondo rosso pompeiano.
I disegni richiamano le sculture e
costituiscono una nuova ricerca
iconografica di forme e volumi. I
segni sono estremamente sintetici
e i colori delle chine rimandano a
una tavolozza ridotta fondamentalmente ai rossi e ai neri, senza
per altro dimenticare i toni bruni
che si legano alle sculture in ferro.
Cerco di migliorarmi e di riflettere
molto sui disegni. Mi accompagna
sempre una massima di Paul Valé-
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ry che condivido pienamente: «il
disegno è la più ossessionante tentazione dell’intelletto».
Saranno presenti in mostra anche alcuni gioielli in argento. Noi abbiamo
lavorato molto sui gioielli, riflettendo
insieme sul senso e sulle rifrazioni delle linee, sui rimandi delle pietre e dei
frammenti, sulle possibili continuità
tra parola/segno/corpo/spazio, arrivando nel 2011 alla pubblicazione
di un libro d’artista, Forme implicite. Gioielli di faiences / Unearthed
Shapes. Faiences jewels, edito dalla
casa Editrice Allemandi di Torino. Tu
affronti diverse linee nella tua ricerca
del gioiello contemporaneo. In questa
occasione cosa presenti?
Insieme ai galleristi ho pensato
di posizionare i gioielli in parete come piccoli quadri. I gioielli appositamente progettati ed
eseguiti per questa mostra sono
piccole sculture a tutti gli effetti in un metallo prezioso come
l’argento. Sono accompagnati da
corallo, lapis e frammenti di maiolica faentina del cinquecento
“famiglia alla porcellana”. Frammenti di maioliche antiche che da
tempo utilizzo come pietre preziose e che incastono nel metallo.
Ho chiamato questa mia ricerca
“Delle forme pure”. In questi gioielli posso sperimentare molte
tecniche dell’oreficeria e ricercare linee nuove nella scultura di
piccole dimensioni su gioielli da
vivere e da indossare nella contemporaneità.
EVOLUZIONE 1. 2016, ferro, cm. 30 x 70 x 20
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EVOLUZIONE. 2016, acciaio COR-TEN, cm. 60 x 43 x 25
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DISEGNO. Carboncino, chine rosse, nere e marrone su cartoncino murillo, cm. 50X70
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DISEGNO. Carboncino, chine rosse, nere e marrone su cartoncino murillo, cm. 50X70
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COLLIER. Argento, perla antica veneziana, corallo,
frammento di maiolica faentina “alla porcellana” del XVI secolo
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SET PENDENTE. Argento, lapislazzuli,
frammento di maiolica faentina “geometrico fiorito” del XVI secolo
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DISEGNO. Carboncino, chine rosse, nere e marrone su cartoncino murillo, cm. 50X70
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DISEGNO. Carboncino, chine rosse, nere e marrone su cartoncino murillo, cm. 50X70
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EVOLUZIONE 2 (particolare) Bassorilievo, ferro, cm. 120 x 32 x 3
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DISEGNO. Carboncino, chine rosse, nere e marrone su cartoncino murillo, cm. 50X70
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DISEGNO. Carboncino, chine rosse, nere e marrone su cartoncino murillo, cm. 50X70
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PENDENTE. Argento, elementi punzonati modulari,
frammenti di maiolica faentina “alla porcellana” del XVI secolo.
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Mirta Carroli
Mirta Carroli è nata a Brisighella (1949). Dopo gli studi artistici a Bologna, insegna
Discipline Plastiche presso il Liceo Artistico e Didattica dell’Arte all’Accademia di Belle
Arti della stessa città. Ha iniziato ad esporre nel 1984 con numerose mostre personali e
collettive in Italia e all’estero ed ha al suo attivo diverse sculture di grandi dimensioni. Il
suo lavoro e la sua poetica si incentrano sullo studio di forme ancestrali, quasi primordiali, risalenti sia al mito che alla vita dell’uomo, evocative delle antiche civiltà. Nel 1999 le
viene conferito il Premio Marconi per la Scultura.
Da sempre il lavoro di Mirta Carroli è legato allo studio dello spazio attraverso l’indagine
storico culturale degli ambienti nei quali si trova ad operare. Tra le sue mostre ricordiamo le più recenti: “L’Alfabeto del grano” nel centro storico della città medioevale di
Brisighella, 2008, a cura di G. Bonomi e P. Bellasi; “La persistenza del segno”, a Castello
di Pergine Valsugana, a cura di F. Batacchi, 2009; “Mirta Carroli a Palazzo Schifanoia”,
Palazzo Schifanoia, Ferrara, a cura di A. Andreotti, 2010-2011; “Scultura internazionale
a Racconigi”, Reggia di Racconigi, 2010, a cura di L. Caramel; “Progetto Scultura”, Castel
Sismondo, Rimini, a cura di B. Buscaroli 2011; “Del volo e del canto”, Galleria G7, Bologna,
2012; “Indagine intorno a S. Giorgio”, Biblioteca di Montemerano, a cura di M. Pasquali,
2013; “Il tesoro dei Giganti”, Convento di S. Francesco, Bagnacavallo, 2013, curata da P.
Bellasi; “Corpo Cavo”, alla cava del gesso “La Marana” a Brisighella, curata da F. Bertoni,
2014. Oltre all’uso del ferro per le sculture, dal 1990 ha iniziato ad affrontare i metalli preziosi, oro ed argento, con la sua ricerca “Delle forme pure”. Numerose le mostre personali
e collettive dove ha presentato i suoi monili: ricordiamo le più recenti: espone nel 2012 a
New York al Museum of Arts and Design; “Preziosa opera” a Valenza 2014, e nel 2015 alla
Galleria Biffi a Piacenza. Due i libri firmati con la poetessa Maria Luisa Vezzali: nel 2004
per la casa Editrice Eidos di Mirano viene presentato il libro d’artista “Dieci nell’Uno”,
mentre nel 2011 esce per la casa Editrice Allemandi di Torino “Forme implicite gioielli
di faiences”. Al Forte C. Mezzacapo a Zelarino nel 2015, per il Centenario della Grande
Guerra, ha presentato nella mostra “Ogni ora è suprema” numerose sculture e disegni,
opere che si andranno a sommare alle cinque sculture di grandi dimensioni presenti nella
“Ronda dell’Arte” che racchiude il Forte. Nel 2016 esegue una scultura di quattro metri a
Custoza, “Sublimare il tempo”, in acciaio cor-ten e nel giugno dello stesso anno inaugura
una scultura in ferro, “Altorilievo” davanti alla stazione di Lugo.
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