ECG prova a portare nel futuro la logistica dell`automotive
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ECG prova a portare nel futuro la logistica dell`automotive
www.ship2shore.it 21 AUTOMOTIVE ECG prova a portare nel futuro la logistica dell’automotive Il presidente uscente Baldissara suona l’ultima sveglia: “Senza investimenti in equipment e facilities, saremo alla mercé degli OEMs, che a loro volta devono fare una selezione più accurata nella scelta del fornitore di servizi per non incorrere in affidamenti incauti” Costantino Baldissara Dal nostro inviato Vienna – È un ‘canto del cigno’ molto accorato, e per nulla melodrammatico, quello di Costantino Baldissara dal palco del Marriott Hotel di Vienna. Dopo tre mandati biennali consecutivi alla presidenza di ECG, il top manager del Gruppo Grimaldi di Napoli lascia il vertice dell’associazione europea dei fornitori di servizi logistici al settore automotive senza alcun rimpianto ma anzi avendo raccolto grandi soddisfazioni e con analogo entusiasmo a quello che aveva al momento dell’investitura nel 2009. L’addio nella città ‘imperiale’ e il passaggio virtuale di testimone al futuro presidente avvengono in quella stessa capitale austriaca che era stata teatro di una riunione di ECG già nel 2006, quando la lobby si apprestava a festeggiare il primo decennio di attività (è stata costituita nel 1997) e suo ‘araldo’ mediatico era il povero Giovanni Paci, prematuramente scomparso pochi anni dopo. Oggi Baldissara lascia al suo successore – sul cui nome ancora si deve pronunciare il Board di ECG; attualmente in pole position sono lo storico vicepresidente, il tedesco Wolfgang Gobel, e il nome nuovo, lo svedese Mats Eriksson – un’associazione maggiorenne ma con problemi non diversi da quelli che si possono riscontrare scorrendo le cronache di 9 anni fa. Lunedì 19 Ottobre 2015 Non a caso il tema della conferenza viennese, che come sempre ha ospitato alcuni ‘bei nomi’ della parte manifatturiera del settore, è quello tracciato da un film serial di grande successo che proprio questa settimana festeggia i 30 anni dall’episodio numero uno: ‘Ritorno al futuro’. Molto apprezzata nella circostanza la breve ma inattesa performance di Mike Sturgeon, il brillante direttore esecutivo di ECG che ha indossato gli abiti e la parrucca del famoso Doc Emmet Brown, lo scienziato pazzoide compagno di avventure, nella fortunata serie cinematografica, dell’attore Michael Fox. E il sottotitolo messo da ECG all’originale ‘Back to the future’ del regista Robert Zemeckis era, un po’ provocatoriamente: ‘Are you ready for the journey ahead?’ La risposta pare subito negativa, a sentire la relazione del presidente di ECG. Ma riavvolgendo un momento il nastro della storia non di 30 anni, come accadeva nel film americano, ma di una decina, appunto all’evento viennese del 2006, si possono cogliere elementi di piena attualità. L’allora presidente Kay Ewaldsen annotava una carenza generale di bisarche e di treni dedicati, gap che mettevano a repentagli il lead time. “Gli operatori non investono a sufficienza nel rinnovo della flotta” ricordava il presidente di ECG, che alla conferenza viennese del 2006 aveva lanciato 10 punti come piattaforma comune di discussione coi produttori di auto. Saltando ai giorni nostri, i 230 partecipanti dell’evento austriaco (anche per l’organizzazione di Ultima Media, che non ha trovato accordi di rinnovo con ECG, è stata l’ultima volta) hanno ascoltato da Baldissara una nota di pessimismo che traspare malgrado una situazione di mercato felice come mai da quando era scoppiata la crisi. Le vendite di auto nel 2014 sono state 12,6 milioni, il picco dal 2007; e il primo semestre 2015 sembra allineato su questo trend, tutti i paesi stanno dando risultati soddisfacenti. “Si deve ancora considerare l’Europa la fabbrica automobilistica del futuro, e se andrà in porto a breve, come previsto, il nuovo accordo di libero scambio TTPI fra USA e UE, si innescherà un flusso di 700.000 vetture da muovere tra i due blocchi, con circa 600.000 di queste prodotte nel Vecchio Continente. Il mondo ha fame di nuove auto, e siccome le fabbriche americane sono sature, piuttosto si andrà a costruirle in India o Mike Sturgeon impersona il Doc di ‘Ritorno al futuro’ Cina”. Eppure ancora qualcosa non quadra nello scacchiere di Baldissara. “Ci sono parecchie sfide da vincere e alle quali sento la nostra categoria non essere del tutto preparata” rileva il presidente di ECG. “Dobbiamo trovare le risorse per investire di più, in ogni modalità; ma specie il settore stradale sta soffrendo più degli altri. Occorrono 2 miliardi e mezzo da investire in mezzi stradali, navi e depositi. Purtroppo non si trovano le finanze necessarie, ma se non saremo capaci noi a prendere queste iniziative espansive, la soluzione verrà dall’esterno, segue a pag.22 www.ship2shore.it 22 Lunedì 19 Ottobre 2015 segue da pag.21 col rischio concreto di essere prevaricati da speculatori e anche dai clienti, che provvederanno in proprio a comprarsi le bisarche, la cui flotta complessiva (circa 20.000 mezzi tra tutti i membri di ECG) deve essere rinnovata ogni 5 anni”. Baldissara peraltro sa trarre anche alcuni auspici positivi. “Ieri la riunione coi rappresentanti dell’industria è stata molto positiva. Accantonata l’esperienza passata ACEA, che non è andata in porto anche se era brillante, possiamo riprendere il dialogo da zero, con l’intesa di vederci almeno 2-3 volte all’anno. Ma occorre anche da parte loro una forma di collaborazione: i car makers devono stare attenti a non cadere dai tranelli tesi da fornitori di servizi logistici senza scrupoli che offrono condizioni in dumping, quotando sotto mercato, senza neppure avere i mezzi per farlo. Mi sembra incredibile che gruppi strutturati come il nostro si debbano confrontare con aziende ‘fumose’. Invece c’è chi si fida di questi avventurieri del settore e ci mette in difficoltà. Ma come ci si può fidare di società totalmente prive di assets? I clienti devono essere in grado di selezionare il mercato, di sospettare quando ricevono proposte al ribasso eccessivo, e devono anche chiedersi se tali fornitori saranno mai in grado di onorare quelle condizioni di prezzo non solo all’inizio ma pure negli anni a venire”. Ad evitare queste beffe, che vanno a detrimento di tutti, è necessario intensificare il dialogo tra fornitori e client. “E noi stessi dobbiamo essere maggiormente coinvolti nei processi decisionali dei produttori grazie ad un maggior scambio di informazioni. Questo è un momento particolare, che richiede di avere maggiore stabilità a beneficio di tutti gli attori. La crisi non è solo fuori, è anche dentro noi stessi”. Tra gli ospiti graditi di ECG c’è anche FCA Fiat Chrysler Automobiles, rappresentata da Peter Weiss, Vice Presidente Supply Chain in Europa. Il settimo maggiore produttore di auto al Peter Weiss (FCA Fiat Chrysler Automobiles) mondo (che schiera 16 brand fra cui Fiat, Ferrari, Maserati, Lancia, Alfa Romeo, Jeep, Dodge) dopo avere completato la fusione tra la casa automobilistica di Torino e quella di Detroit, si prepara a nuove espansioni. “Anche noi rileviamo come ci siano pochi autisti e poche bisarche. Possiamo ridurre le miglia a vuoto e migliorare il fattore di carico, possiamo condividere informazioni con altri OEMs e usare gli stessi autotrasportatori allo scopo di ridurre gli sprechi, possiamo utilizzare maggiormente il trasporto intermodale, ma ciò può non bastare: occorre anche definire comuni standard qualitativi fra noi produttori e coi fornitori di servizi, e poi bisogna fare lobby col governo per incrementare l’infastrutturazione nei singoli paesi” ha concluso nel suo apprezzato intervento il manager tedesco, che rientrava in Europa dopo un decennio americano. “A livello tecnologico, sta crescendo l’uso di camion spinti d LNG ma non dimentichiamo anche CNG e LPG come propulsori di bisarche; l’importante è che ci siano abbastanza stazioni di rifornimento” ha puntualizzato ancora Weiss, prima di delineare anche lui – ricordando in qualche maniera quanto tracciato da Ewaldsen 9 anni prima - una Call to Action con 9 suggerimenti puntuali. “Se riuscirete a fare tutto questo – ha detto rivolgendosi ai fornitori – ci sarà una maggiore possibilità di meglio gestire e distribuire l’attuale capacità di Il presidente (uscente) di ECG si accommiata trasporto”. Un dato che potrebbe interessare il presidente uscente di ECG, e su cui forse Baldissara potrà lavorare in una nuova eventuale (il suggerimento è nostro) funzione di marketing associativo, ora che è meno impegnato in prima persona al vertice, è la progressiva disaffezione degli italiani da questa lobby, se è vero che a Vienna, nella quindicina di delegati tricolori presenti, al netto dei 6 che fanno parte direttamente o indirettamente della galassia Grimaldi (come Automar, l’operatore logistico di Salerno) o sono suoi clienti (come i tre top manager di FCA e quello della sua società operativa di trasporto I-Fast), restavano davvero ‘4 gatti’ in numero: dai rispettivi leader di Bertani ed Eliambrosetti, che ora sono diventati una sola cosa (malgrado lo stretto riserbo che continuano a mantenere intorno ad un’acquisizione già registrata alla Camera di Commercio), ad Autotrade Logistics di Livorno e infine al consueto sponsor della conferenza Rolfo (mentre la bandierina della stampa specializzata era issata, come da tradizione, dalla sola Ship2Shore). Davvero poca roba, specie rispetto anche al passato recente, che ha visto partecipazioni tricolori più nutrite, se si osserva come l’Italia si debba considerare a ragione una delle patrie mondiali dei motori da sempre, e dunque anche l’indotto dei servizi logistici dovrebbe essere più florido ma pure altrettanto presente e partecipe ai momenti di lobby come questo. L’appuntamento – e qui davvero i ‘nostri’ non avranno scuse per loro eventuali assenza – con ECG è in occasione della prossima assemblea generale, che si terrà in primavera sul Lago Maggiore, nell’amena località di Baveno; mentre la futura conferenza è già stata calendarizzata per il 20-21 ottobre 2016 ad Amburgo, presso il famoso Atlantic Kampinsky Hotel teatro di un episodio cinematografico della infinita saga dell’Agente 007, dal titolo anche qui emblematico: “Domani non muore mai!”. Angelo Scorza S2S PHOTOGALLERY