Pavia e provincia: Pavese, Oltrepò Pavese, Lomellina

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Pagina inziale » Spettacoli » Articolo n. 9295 del 3 dicembre 2010
San Siro con Cenerentola
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Come ormai tradizione, per festeggiare il Santo Patrono San Siro, il 9 dicembre al Teatro Fraschini, va in scena
l’opera, che quest’anno è La Cenerentola di Gioachino Rossini.
Interpreti principali Chiara Amarù (in scena il 9) mezzosoprano siciliana e Carmen Topciu (in scena l’11) di origine
rumena, vincitrice del Concorso Aslico 2010.
..A mille ce n’è .. Una storia per mille fiabe. Ed è proprio ciò che è Cenerentola, una fiaba antica, la cui origine si
perde nella notte dei tempi, c’è chi la attribuisce all’antico Egitto, chi alla Cina dei piccoli piedi in minuscole
scarpette, ma ognuno di noi almeno una volta nella vita, da bambino, si è seduto e ha ascoltato. Le bimbe hanno
sognato quell’abito incantato e hanno pianto con Cenerentola costretta a casa mentre fuori il mondo girava a
tempo di valzer.
Ancora oggi nell’era dei computer, dei dvd, degli audio-libri , - spiega la regista Rosetta Cucchi - quando penso
ad una fiaba, immagino quel libro con la copertina di pelle bordata in foglia d’oro che lentamente si apre e cattura l’immaginazione, ed è così che
ho voluto raccontare questa storia. Una vecchia biblioteca piena di grandi libri, la prima cosa che colpisce è l’odore della carta stampata che
ingiallisce e scandisce il tempo che passa, ma è solo l’involucro che invecchia, le storie sono lì, effervescenti, fresche e sempre pronte ad essere
rilette. La nostra biblioteca è popolata da bizzarre figure che si aggirano tra gli scaffali, custodi del sapere e della magia, sempre attente che ogni
volume sia al suo posto e nessun lieto fine riesca a sfuggire alla propria storia, assomigliano a dei topi e sono curiosi come dei topi, il loro capo è
un mago, si chiama Alidoro, ed è proprio a lui che chiederanno il permesso di aprire il libro di Cenerentola.
Due sorelle che vincerebbero il primo premio alla fiera delle vanità, un padre-patrigno senza scrupoli, cattivo e pronto a tutto per salvarsi dalla
rovina, un principe con qualche sfumatura di azzurro, un cameriere sopra le righe e lei, Angelina, sempre sporca di cenere ma con la forza che le
nasce dall’onestà e dalla bontà, non confondetela con la debolezza, Cenerentola è una signorina con una grande forza di carattere, ..in casa di
quel principe portatemi a ballar.. mica facile affrontare un padre così!! ma lei ha i suoi fidi topini ed il loro comandante che l’aiuteranno ad arrivare
in tempo alla festa. Una ricetta veramente esplosiva, fatta di personaggi che hanno sogni e debolezze, ed è proprio al finale del primo atto che
ognuno di loro cantando ..ho paura che il mio sogno vada in fumo a dileguar.. troverà sotto il coperchio di un vassoio d’argento l’oggetto dei
propri desideri e se ne ciberà come ci si ciba della vita stessa.
Una scarpetta? No uno smaniglio che ai giorni nostri si chiamerebbe bracciale, lei se lo toglie e lo lascia al principe, cercami e alla mia destra il
compagno vedrai, e di nuovo l’oggetto del nostro desiderio si allontana e sparisce dalla nostra vista, a quel punto diventa il centro dei nostri
pensieri, non si può vivere senza, e la caccia ha inizio. Una schiera di topi sulle tracce di una ragazzina cenciosa, ma loro sanno dove andare a
cercare, girano pagina ed ecco quel grande camino, lei è lì, ha ancora in bocca il sapore che si ha il giorno dopo avere dato un bacio, centellini le
volte in cui ci ripensi, perché ogni volta il cuore batte forte e lo stomaco ha un sussulto; lui la trova e a dispetto di quelle due arpie e del loro degno
padre lui se la sposa.
Una favola intrigante che Rossini farcisce, come un tournedos, di musica indimenticabile, in un meccanismo perfetto che si muove
costantemente a quattro mani. Poi Rossini si concede un momento che dedica quasi esclusivamente alla musica, un divertissement della sua
anima giocosa, dove un canone intricatissimo si sviluppa e si avviluppa su se stesso.. e allora perché non giocare anche noi, saltando fuori dalla
storia per un attimo e facendo vedere al pubblico i vizi e le virtù di noi poveri artisti, ultimamente un po’ bistrattati ma che speriamo sempre nella
fatidica frase… e vissero tutti felici e contenti!
Informazioni
Quando: giovedì 9 dicembre, ore 21.00; replica sabato 11 dicembre, alle ore 20.30
Dove: Teatro Fraschini, Pavia
Biglietti: da 55 a 14 euro
Comunicato Stampa
Pavia, 03/12/2010 (9295)
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