Comunicato incontro PAT

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Comunicato incontro PAT
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Trento 21 marzo 2014
TRENTINO
Comunicato
Finanziaria, prepensionamenti e ricambio generazionale in PAT
A seguito della richiesta d'incontro che insieme a CISL e UIL abbiamo inviato al
Presidente Rossi, con il quale volevamo avere un incontro di carattere politico sulla
finanziaria, sulle relazioni sindacali e sulla riorganizzazione della PAT, ieri abbiamo
incontrato il Dirigente Generale del Personale dr. Luca Comper -accompagnato da
una delegazione- con i quali abbiamo affrontato solo parzialmente le questioni
poste poiché la disponibilità è stata relativa a parlare esclusivamente di
prepensionamenti e staffetta generazionale nell'ente PAT. Art.li 23 e 24 del DDL
“Disposizioni per l'assestamento del bilancio annuale 2014 e pluriennale 20142016 della P.A.T.”
In pratica non ci è stato chiarito molto più di quello che si legge sul Disegno di
Legge.
Intanto il coinvolgimento delle OOSS resta residuale e di mera messa a
conoscenza delle decisioni assunte. La Pat, infatti, si limita a ribadire persino nel
DDL la semplice “informazione” Non si prevede in nessuna delle fasi una vera
concertazione o condivisione, nonostante sia stato fatto notare, da noi, che anche
il CCPL dispone la contrattazione per materie come i “rilessi delle innovazioni
organizzative”.
Il piano che la provincia PUO' elaborare, come previsto nel DDL, per la riduzione
della dotazione complessiva del personale non esiste, nemmeno in embrione,
tuttavia si conferma la volontà di pre-pensionare un numero imprecisato di
dipendenti che acquisirebbero il diritto a pensione con i requisiti previsti prima
della riforma Fornero. Nonostante le pressanti richieste, il numero resta
imprecisato come imprecisata resta l'eventuale estensione agli enti strumentali.
Si rileva un problema con INPS. La PAT manderà in pensione X dipendenti ma i
costi di quelle pensioni dovranno essere sopportati dall'INPS che non è detto sia
contento di farlo, considerati i problemi di bilancio già evidenti. Siamo, però, stati
rassicurati sul fatto che se l'ente ( inps) non dovesse certificare il diritto a pensione
di questi lavoratori, la procedura di prepensionamento non partirà nemmeno ed il
piano di riduzione del personale non verrà fatto. Questo per non correre il rischio
( da noi rilevato ) di avere personale in esubero che rischierebbe di essere messa in
mobilità ai sensi del D.Lgs.165/2001 con 2 anni di retribuzione all'80% e poi
licenziati.
Abbiamo colto, in questo passaggio, una certa contraddizione: se, come sostiene
la PAT, l'inps è obbligato a farsi carico in base alle leggi nazionali che disciplinano il
prepensionamento -che la Pat sostiene di adottare-, perché preoccuparsi che
questo possa accadere?
Il piano di cui prima ( quello che si può fare o anche no) dovrà prevedere i motivi
alla base della riduzione del personale, con riferimento a tecnico-organizzativi e di
carattere finanziario. Ad oggi, nonostante la previsione stia per diventare legge,
non ci hanno potuto fornire nemmeno un indizio in merito ai motivi suddetti.
La provincia potrà disporre i prepensionamenti anche in maniera coattiva se i
volontari dovessero essere in numero inferiore agli “esuberi” dichiarati. Con quale
criterio non è dato sapere, per ora.
Il TFR verrà liquidato solo quando il/la lavoratore/lavoratrice acquisirà il diritto in
base ai requisiti dettati dalla riforma Fornero e non al momento del
prepensionamento. A dire che potrebbe essere liquidato dopo qualche anno. Su
domanda specifica in merito alla liquidazione della quota Laborfond, invece, ci
hanno garantito la liquidazione alla cessazione del rapporto di lavoro.
I risparmi generati dei prepensionamenti non potranno essere utilizzati per nuove
assunzioni ovvero si libereranno man mano che il personale pre-pensionato
raggiungerà il requisito attualmente previsto dalla Fornero. Anche qui dopo
qualche anno.
Altro problemino di non poco conto è che il numero del personale dichiarato
“eccedente” non potrà mai più essere rimpiazzato, generando una riduzione
sostanziale di personale e questo, inevitabilmente, produrrà degli aumenti di
carico di lavoro.
Per quanto attiene la staffetta generazionale, anche qui, niente più di quanto
previsto all'art. 24 del DDL.
Abbiamo anche chiesto se abbiano immaginato le conseguenze del prossimo
probabile inserimento in organico del personale della Giustizia e delle Entrate
(argomento che tratteremo in uno specifico incontro già calendarizzato per il
prossimo mercoledì 26) e parliamo di circa 600 persone ( non 250 come riportato
da altri male informati) ma la risposta è stata eloquente: Non sappiamo nemmeno
come siano organizzati e non è un problema attuale.
Il Segretario Generale Fp_Cgil Trentino
Giampaolo Mastrogiuseppe