Pag.27-31 SH compagno di vita - Siberian Husky Club

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Pag.27-31 SH compagno di vita - Siberian Husky Club
News Autunno 2007
di Olivia PIACENTINI
Ci ha fatto piacere leggere in un numero predicente del giornalino la pagina de “Le opinioni
dei soci” scritta da Ketty Nardi.
Vorremmo che più soci partecipassero ad un
dibattito vero ed interessato al fine di far tornare il nostro club ad essere un “paladino” del
Siberian Husky.
Dallo scritto traspariva molta amarezza ma allo
stesso tempo molta nostalgia per quei cani che
noi riconosciamo nei nostri.
Le domande della nuova socia Adriana e
l’amaro sfogo di Ketty ci ha dato l’occasione
per rinnovare un corretto dialogo sul Siberian
Husky, sulla sua salvaguardia, la sua funzionalità e, soprattutto, la sua selezione.
Cara Ketty, non sei stata l’unica a vederti tacciare il tuo cane come un “Alaskan Husky”
(nome dei cani ibridi da slitta) ma questo, come hai ben sottolineato tu non è colpa del cane
né del giudice ma di “noi”. noi club specializzato, noi sezione di razza CIRN, noi musher
che dobbiamo attivarci per pretendere conoscenza e specializzazione.
Ti puoi consolare se ti diciamo che, Fabrizio,
nel 1990 portò due figli della prima cucciolata
di “Ch.Rip.It.Innisfree Dallas” (acquisto suggeritogli dalla sig.ra Vallerino) ad un’ esposizione regionale a Velletri in classe puppy che,
in mezzo ad una marea di cuccioli di altre razze, furono liquidati con….. “ma il Siberian
Husky non dovrebbe avere la coda alta?”.
Ti sottolineiamo, molto francamente, che molte sono le incongruenze della cinofilia ufficiale
nei confronti della nostra razza e non siamo gli
unici perché molte altre razze soffrono la mancanza di “veracità” dettata da “addetti ai lavori” che tale veracità non conoscono.
Vieni a vedere, sulle montagne d’Abruzzo e tra
le numerose gregge di pecore, osserva i pastori
“Abruzzesi”; hai capito bene, “Pastori Abruzzesi”, quei cani bianchi che proteggono le pe-
core, quei cani che custodiscono le pecore
quando il pastore non c’è, quei cani che “combattono” con i lupi (anche di 50 kg) e poi affacciati ad una esposizione cinofila e controlla
i soggetti presenti di “Pastore MaremmanoAbruzzese”.
Ma torniamo a noi e ti sottoponiamo due incongruenze palesi sul Siberian Husky:
1. lo standard , precisa, che “sul ring il soggetto deve essere portato al trotto moderato a
guinzaglio lento”. È un dato oggettivo che il
cane da slitta è abituato a mantenere la linea di
traino tesa ed ad aumentare la propria spinta
quando essa si allenta: il movimento del Siberian Husky (trotto o lope) viene svolto trainando, appunto perchè un cane da “slitta”, e non
senza la contrapposizione dell’imbraco!!!!!
2. le classi in esposizione (coppia e gruppo di
allevamento) premiano l’uniformità dei soggetti. Il principio dei Ciucky non era la ricerca
della bellezza e della omogeneità, ma l’ attitudine al lavoro. Questo principio, non estetico
ma di necessità, era dovuto al fatto che, soprattutto in una situazione di popolazione limitata
avrebbe portato ad una fissazione di tare e ad
un impoverimento dei soggetti. (Non a caso
periodicamente le migliori femmine venivano
fatte accoppiare con i lupi.) Come tu hai ben
sottolineato i soggetti provenienti dal mondo
del “lavoro” questa uniformità difficilmente la
esternano presentando spesso colori e macchie
sempre particolari e fuori da ogni schema fisso.
Qual è il punto della questione?
Fare diventare il proprio soggetto Campione di
bellezza, Campione Sociale o addirittura Campione Riproduttore è assolutamente un’attività
facoltativa. Nessun medico ha mai prescritto al
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proprio paziente: porta il tuo cane a vincere il
titolo di Campione.
Il Campione, non solo cinofilo, ma anche sportivo (appunto Campione-Migliore) ha un ruolo
ben specifico nella nostra società; costituisce
un punto di riferimento e un punto di arrivo per
tutti.
Ora, che il Campione di Bellezza possa essere
eletto senza testare le proprie capacità sul lavoro potrebbe anche essere lecito (accade lo stesso nel Body Building) ma che un Campione
Riproduttore venga eletto senza testare le capacità della propria prole nel lavoro è assolutamente uno SCANDALO!!!
Il nostro “Codice Etico” dice bene quando parla di avere la forza di rifiutare qualche monta
ma, chi dovrebbe aiutare il codice etico? La cinofilia ufficiale.
Effettuare opera di controllo con attestato di
tipicità e di lavoro sui riproduttori (non i Campioni ma tutti i riproduttori) dovrebbe essere il
dogma incontrastato di una razza che esiste
perché creata dal lavoro.
CREATA DAL LAVORO
E NON PER IL LAVORO!!!!!!
Solo allora potrebbe essere concepibile un allevatore della razza che non pratichi il lavoro
(sleddog) con i propri soggetti in quanto gli
stessi sarebbero obbligatoriamente testati prima di essere ammessi alla riproduzione.
Ricordiamo che nello scorso raduno SESHI il
giudice americano sig. Buoniello ha sottolineato come avesse trovato cani con zampe corte,
peso superfluo e soprattutto soggetti tendenti a
stringere in partenza in single track (movimento inadeguato e molto dispendioso nella fase
iniziale per un cane dovrebbe trainare).
Gli altri giudici perché non lo hanno mai sottolineato? Sanno come lavora un cane da slitta?
Da qui si torna alla tanto discussa “Prova Lavoro” cui sottoporre il Siberian Husky.
Un concetto non può e non deve essere ignorato: il LAVORO consiste, semplicemente, nel
trainare una slitta a velocità moderata (16
km/h) per un certo numero di chilometri (fino a
150km) trainando un peso medio/leggero.
È durante il lavoro che il Siberian Husky, mostra tutte le peculiarità e capacità che lo rendono il rappresentante eccellente dei cani da slitta:
• concentrazione nel svolgerlo,
• disciplina nell’attuarlo,
• capacità cooperative (all’interno della muta
e con il proprio musher),
• resistenza a mantenere la concentrazione
per lungo tempo,
• forza fisica per superare gli ostacoli più difficili,
• resistenza fisica nel tempo,
• capacità di gestione delle risorse psicofisiche fino alla sua conclusione.
Queste, importantissime prerogative caratteriali, non sono nemmeno lontanamente in grado
di descrivere la qualità/caratteristica principale
per cui è stato selezionato il Siberian Husky:
saper lavorare e decidere autonomamente anche senza il supporto dell’uomo (…la storia
della razza ci insegna come i musher si affidassero alle proprie mute quando le bufere di neve
o la nebbia impediva loro la visibilità oltre la
slitta……).
Come ben si vede in tutto questo elenco, la parola “bellezza”, non è assolutamente citata
proprio perché il Siberian Husky è già “bello”
nel suo insieme o come dice Ketty “nel suo essere semplice”.
Cosa vuol dire questo? Che la nostra razza
possa essere solamente una prerogativa limitata ai soli musher? NO!!!!
Queste caratteristiche ci descrivono quello che
è il Siberian Husky: un ideale “compagno di
vita” e non un semplice “cane da compagnia”.
Questa distinzione potrebbe sembrare irrisoria
agli occhi di un profano ma, per chi vive quotidianamente e da molto tempo questa razza, sa
che questa differenza distingue il Siberian
Husky che in una muta di 12 cani lavora perfettamente in sintonia con il proprio musher,
senza alcuna costrizione ed il Siberian Husky
che distrugge il divano di casa, fugge dal pro-
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prio giardino e non risponde ai richiami del
padrone.
Vogliamo ricordare un libro di qualche anno
(1997) fa: Cani da slitta compagni di rischio
di Paul-Emile Victor
traduzione dal francese di Elena Tessadri
dove (tra l’altro) viene sottolineato molto bene
l’importanza del colore del mantello che, soventemente, rispecchia il carattere del cane…… molti importanti allevamenti, italiani
ed americani, non avrebbero incentrato il loro
successo su colori che, invece, raramente dovrebbero comparire sul Siberian Husky.
A tale proposito vogliamo proporre a soci e lettori, soprattutto neofiti, alcune foto di soggetti
famosi di inizio secolo e di soggetti dei giorni
nostri selezionati dal lavoro (italiani ed esteri)
per far notare la colorazione dei loro mantelli.
Evitiamo di pubblicare foto di soggetti “non
selezionati” dal lavoro, in quanto più che conosciute, per evitare eventuali proteste dei proprietari.
Concludiamo con un appello accorato:
1. aggiungiamo al codice etico l’obbligo per un
allevatore di informare un futuro “compagno”
di un Siberian Husky delle peculiarità caratteriali che lo distinguono dalle razze da “compagnia”;
2. aggiungere al X articolo del Codice Etico
“divulgare a chi è interessato alla razza le notizie di sicuro interesse non solo di interesse veterinario, ma soggetti interessanti, esposizioni
soprattutto all’estero, con giudici specialisti,
simposi e…. tutte le notizie relative al mondo del lavoro”;
3. visto i soggetti citati dalla stessa Ketty, rendiamo nota la presenza in Italia anche di soggetti di importanti linee provenienti dal mondo
del lavoro: Yeso Pac, Igloo-Pac, Anadyr, Zero,
Lookiboden, Sepp-Alta, Fortsalong, Markovo,
Alka-Shan, Somerset Island, Uelen, Vargevass,
Sno-Sepp, Kodiak e molte altre.
Considerando gli ultimi sviluppi dello sport in
Italia, con la riunificazione sotto un’unica Federazione (F.I.M.S.S.) delle molteplici entità
presenti e l’importante cooperazione con la sezione di razza del CIRN è auspicabile che, per
il rinvigorimento della razza, i due “mondi” (esposizione/lavoro) siano l’uno il traino dell’ altro e siano i propulsori di iniziative volte alla
salvaguardia dell’integrità del Siberian Husky.
Siamo fermamente convinti che lo sleddog costituisca un veicolo di supporto per la diffusione della razza: non tutti sanno che, con uno o
due cani, si possono vivere, le stesse stupende
emozioni che si vivono con i grandi team.
HARRY WHEELER and several of the dogs he acquired from Seppala or bred from Seppala stock.
At left is Siberia import TSERKO, at far right his
brother KREE VANKA. BONZO stands just to the
right of TSERKO.
Questo sarà uno dei compiti principali della
Federazione sportiva ma anche il compito di
un Club, come il nostro, che aspira ad essere
“paladino”della razza.
Olivia Piacentini
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LEONHARD SEPPALA with "LUCKY". Not
much is known about LUCKY, who does not appear in Seppala pedigrees; this could be the
same dog that co-led Sepp's 1914 Nome
sweepstakes team with SCOTTY. But what a
fascinating photo!
ELIZABETH RICKER, with a group of Seppala dogs. The Poland Spring kennel had as many as 160 dogs in residence, so
perhaps it isn't surprising that all these are relative unknowns
today. They are tentatively identified as (foreground) Sugruk,
Mukluk, and Sapsuk II; (background) Jean and Sepp I. (1920)
KREE VANKA 1929
SKY OF SEPPALA (foreground, lying down), born 1 September 1935. with Cold River teammates.
"TOTO," standing, was n unregistered Wheeler dog from the KINGEAK x PEARL mating. At centre is
MISCHA OF COLD RIVER. SKY was an important Cold River brood bitch
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Foto di Siberian Husky odierni provenienti da allevamenti che lavorano
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