il geometra bresciano - Collegio dei Geometri di Como

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il geometra bresciano - Collegio dei Geometri di Como
IL GEOMETRA
BRESCIANO
Anno XLI N. 1
gennaio-febbraio 2016
Rivista bimestrale
d’informazione
del Collegio
Geometri
della provincia
di Brescia
con la collaborazione dei
Collegi delle province di
Spedizione in a.p. 70% - Filiale di Brescia
Lodi
Sondrio
1
IL GEOMETRA
BRESCIANO
Rivista bimestrale
d'informazione
del Collegio Geometri
della Provincia di Brescia
Il quadro della pittrice
prof.ssa Livia Cavicchi,
esposto nella sede del Collegio Geometri di Brescia,
sintetizza con efficacia la multiforme attività
del geometra nei secoli.
Direttore responsabile
Bruno Bossini
Segretaria di redazione
Carla Comincini
Redazione
Stefano Benedini, Nadia Bettari,
Alessandro Colonna, Mario Comincini,
Alfredo Dellaglio, Giovanni Fasser,
Piero Fiaccavento, Stefano Fracascio,
Francesco Ganda, Antonio Gnecchi,
Franco Manfredini, Fulvio Negri,
Giovanni Platto, Andrea Raccagni,
Nicolò Sarzi Sartori, Marco Tognolatti,
Giuseppe Zipponi
Hanno collaborato a questo numero
Silvia Lucia Begni, Andrea Botti,
Claudio Brignoli, Raffaella Cavalleri,
Franco Chiriacò, Daniele Dusi, Paolo Ghitti,
Veronica Gianesini, Gabriele Mercanti,
Matteo Panni, Fabio Parzani,
Gian Paolo Pedretti, Luciano Pilotti,
Davide Ravelli, Franco Robecchi,
Gabriella Sala, Giacomo Scalvinoni,
Sez. Provinciale UNITEL Brescia,
Valeria Sonvico
Direzione, redazione e amministrazione
25128 Brescia - P.le Cesare Battisti 12
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Di questa rivista sono state stampate 8.850 copie,
che vengono inviate agli iscritti dei Collegi di Brescia,
Lodi e Sondrio oltre che ai principali Enti regionali,
provinciali e nazionali e a tutti i Collegi d'Italia.
N. 1 – 2016 gennaio-febbraio
Pubblicazione iscritta al n. 9/75 del registro Giornali
e periodici del Tribunale di Brescia il 14-10-1975
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di riproduzione degli articoli e delle illustrazioni citando la fonte. Gli articoli
e le fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono.
EDITORIALE
Fondazione e alternanza Scuola-Lavoro
sempre più urgenti
2
INTERVISTA
Cassa più vicina all’iscritto a portata d’un
semplice “clic” e aperta al contatto diretto 4
DAL CONSIGLIO NAZIONALE
Obbligo di accettare i pagamenti
in moneta digitale
1SPQPTUBEJNPEJmDBBMMB-FHHF
sulle esecuzioni immobiliari
Importante collaborazione tra la categoria
dei geometri e la Croce Rossa Italiana
La microzonazione sismica in aiuto
ai geometri e ai professionisti del settore
DALLA CASSA DI PREVIDENZA
Professionisti, deducibilità
contributi previdenziali
Contribuzione obbligatoria minima,
rivalutazione pensioni
e limiti reddituali anno 2016
DAL COLLEGIO DI BRESCIA
Notizie utili per gli iscritti
SCUOLA
All'Istituto “Antonietti” di Iseo
i futuri geometri sperimentano il rilievo
1SPHFUUPEJTUVEJPTVVOWFDDIJPFEJmDJP
interessato da umidità
Istituti tecnici e professionali
“Don Milani” e “Marzoli” al top:
i diplomati subito in azienda
10
11
12
16
18
20
22
26
ESTIMO - VALUTATORI IMMOBILIARI
Commissione inteprofessionale CITAG
Linee guida
per la valutazione degli immobili
EDILIZIA SOSTENIBILE
-BCPOJmDBEFMMBNJBOUP
Allarme per la situazione nel bresciano
CATASTO
I fabbricati rurali e i requisiti
per il loro accertamento
-FHHFmOBO[JBSJB3JTPMUJJQSPCMFNJ
di stima sugli impianti “imbullonati”
CTU
"ODPSBTVMMB-FHHF
3FBMJEJGmDPMU¹QFSJQFOTJPOBUJ
CONDOMINIO
Validità delle deleghe
per le assemblee condominiali
Legno: bellezza e durata
la manutenzione è tutto
-JORVJMJOPOPOQBHBMBGmUUP Ecco come fermare le tasse
URBANISTICA
Oneri urbanistici e costo di costruzione
per le ristrutturazioni
Variante PGT Brescia
470 osservazioni e 6 ricorsi al TAR
60
62
64
66
70
AGRICOLTURA
Al via i primi bandi del programma
di sviluppo rurale regionale
71
PREVENZIONE INCENDI
Agosto 2016: la prima scadenza
per i professionisti
della Prevenzione Incendi
72
TECNICA
Feng Shui
7FSTPVOBOVPWBmMPTPmBDPTUSVUUJWB
e di co-progettazione responsabile
A Siracusa la pietra genera e ri-genera
74
78
FORMAZIONE
$POWFHOPTVMMBSJDPOmOB[JPOF
delle proprietà
Abitazioni ad alta prestazione energetica:
le “passive haus”
-B4JOESPNFEFMM&EJmDJPNBMBUP
FMBTBMVCSJU¹EFHMJFEJmDJ
LEGALE
La consulenza tecnica preventiva
BmOJDPODJMJBUJWJ
Il prestito vitalizio
La successione legittima
41
42
SICUREZZA
La redazione del piano di sicurezza e
coordinamento nei cantieri montani
CULTURA
I Bresciani illustri
ricordati nel Famedio
82
Dietro le quinte del libro che sta nascendo
sulla storia dei geometri bresciani
84
46
Novità di Legge
Aggiornamento Albo
89
90
IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 1
EDITORIALE
Bruno Bossini
N
umerose, e non
potrebbe essere
altrimenti, le iniziative che il Collegio ha in agenda, nell'obiettivo di garantire alla nostra categoria
un futuro più certo e in linea
con un'economia di mercato
sempre più flessibile ed articolata, ponendo così rimedio
al trend negativo di iscrizioni
alla scuola superiore tecnica
per geometri che negli ultimi
anni è sensibilmente peggiorato.
Due di esse spiccano sulle
altre per la loro attualità, per
il loro stretto legame con la
formazione scolastica e meritano di essere approfondite:
la Fondazione e l’alternanza
Scuola-Lavoro. Sono temi
questi già trattati dalla nostra
SJWJTUBWFEJOF
che a Brescia non hanno ancora trovato la loro risoluzione, ma che continuano a
mantenere la loro urgenza
ancor più in questi tempi nei
quali la nostra professione
mostra evidenti difficoltà a
mantenere “vivo” quell’interesse che ha sempre conservato presso i giovani che si
avvicinavano agli studi superiori con la precisa intenzione
di accedere al lavoro il più
rapidamente possibile. Sia
per una futura professione
dipendente, sia per svolgere
un’attività in qualità di liberi
professionisti.
Sugli argomenti sopracitati,
va anche detto che a Brescia
si registrano alcune importanti novità.
Ma andiamo per ordine e cominciamo dalla Fondazione,
visto che della sua costituzione se ne parla già da molto
2 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1
Fondazione
e alternanza Scuola-Lavoro
sempre più urgenti
tempo. Si tratta, per i non addetti ai lavori, di un nuovo
strumento operativo essenziale per favorire tutte le azioni necessarie a garantire la
formazione professionale
degli studenti geometri. “Costituisce un Ente Giuridico a
tutti gli effetti – dice il professor Fulvio Negri – che in
un’unica struttura operativa
riunisce l’attività degli attori
dell’economia (Collegi Professionali e dei Costruttori,
4DVPMB FEJMF *NQSFTF
F
quelli delegati alla formazione (Scuola superiore e UOJWFSTJU¹
w
Perché è indispensabile, un
siffatto nuovo organismo per
MBGPSNB[JPOF /POTJUSBUUFS¹
del nuovo ennesimo “carrozzone” fonte di solo di ulteriori
DPTUJPQFSBUJWJ /PTFSJVTDJS¹
– come è lecito augurarsi – ad
offrire precise risposte alle
necessità dei Comitati Scientifici già presenti nelle realtà
scolastiche, cui competono le
strategie per la formazione
tecnico-professionale. La
Fondazione risulta peraltro
necessaria per consentire
l’accesso ai fondi regionali e
statali senza i quali risulta impossibile proporre qualunque attività formativa fuori
dall'attività didattica. Indispensabili, quindi, per l’organizzazione degli I.T.S. e degli
I.F.T.S. (già ampiamente sperimentati nelle scuole supeSJPSJ
NBBODIFQFSBGGSPOUBSF
le strategie necessarie per rispondere concretamente sia
alla “fame” di professionalità
degli studenti, sia – e sopratutto – alle necessità degli
studi professionali, delle imprese o degli enti che li assumeranno. Solo risolto tutto
ciò, questi ultimi si garantiranno una maggior predisposizione ed attitudine al lavoro
(e quindi minori costi formaUJWJ
Il Collegio di Brescia risulta da
tempo in prima linea sull'argomento, e la sua adesione
alla Fondazione realizzata
con il Collegio di Cremona nel
TFUUFNCSFDPOGFSNBMB
sua volontà in tal senso.
Perché, allora, scelse di assoDJBSTJDPO$SFNPOB 1FSDI½BM
tempo ad una generale difficoltà di costituirne una sul
territorio bresciano – visto il
perdurare della profonda
crisi edilizia – si era unita
anche una interpretazione
della Legge finanziaria del
DIFTFNCSBWBQSFDMVdere agli Enti la possibilità di
partecipare economicamente ad una simile struttura
operativa. Tuttavia (e purUSPQQP
RVFMMFTQFSJFO[BQFS
ragioni che non conviene ribadire, si è rivelata non positiva. Ora i tempi sembrano
cambiati, e – mentre la crisi
edilizia comincia a dare i
primi segni di un suo allentamento – una scuola come il
“Tartaglia”, così importante
per Brescia, esprime la sua
concreta volontà di aderire al
progetto, visti anche gli obblighi che gli competono per
legge. E ad essa si uniscono
anche altre realtà scolastiche.
distribuire nel triennio conclusivo di studi di attività didattica legata al lavoro, secondo quanto prevede la
PSNBJWJHFOUF-oMB
cosidetta “Buona scuola” – e
ciò anche organizzando all’interno degli Istituti esperienze
di lavoro professionale.
Interessante, al riguardo, l’iniziativa dell’Istituto “Einaudi”
di Chiari, che con il tutoraggio
del Collegio Geometri di Brescia sta attuando un’impresa
simulata di attività legata alla
nostra professione. Si tratta di
una sorta di start-up didattica, che consentirà agli studenti del terzo e quarto anno
di svolgere attività professionale formativa, nell’ambito,
in questo caso, dei rilievi topografici ed architettonici,
dell’attività catastale e di
quella sul recupero ambientale. Un lavoro che sarà eseguito per un committente (il
$PNVOFEJ$IJBSJ
FJDVJSJcavi, sotto forma di contributo
spese, saranno reinvestiti
nell’attività didattica.
Anche l’AIB (Associazione InEVTUSJF#SFTDJBOF
TJÀNPTTB
sull’argomento. Dovendo anch’essa per legge dare vita al
Registro delle Imprese (documento che diverrà il punto
di riferimento degli istituti
scolastici per le convenzioni
EJBMUFSOBO[BTDVPMBMBWPSP
ha già predisposto per le sue
imprese interessate a tale
Anche sul tema dell’alter- collaborazione didattica, un
nanza Scuola-Lavoro si pos- vademecum orientativo che
sono registrare fatti nuovi e ricalca le linee guida del Minipositivi. Anzitutto, la Scuola stero. Quest'ultimo è dispoTecnica Superiore (a noi inte- nibile alla libera consultaressano specificatamente zione sul sito dell’AIB (www.
quelle ove si formano i geo- aib.bs.it / area servizi,stage e
NFUSJ
DPNJODJBBNVPWFSTJ alternanza scuola-lavoro
per “reperire” le 400 ore da Nell’agile volumetto sono e-
EDITORIALE
DEONTOLOGIA E PROFESSIONE
Cosa è la deontologia?
È un corretto rapporto fra persona e persona, tra professionista e cliente, tra professionista e pubbliche istituzioni,
tra professionista e professionista. Innumerevoli possono essere i comportamenti professionali che contrastano con
la deontologia; scorrettezze che pesano sul curricola professionale del professionista che non ha capito quale peso
può avere il mancato rispetto deontologico sul suo futuro professionale. Il rispetto e la correttezza fra colleghi è una
delle principali cause di antipatici contenziosi che emergono, portati all' attenzione di un collegio e gestiti dal consiglio
di disciplina.
+LVU[VSVNPHZPNUPÄJHNLZ[PYLNSPPUJHYPJOPWYVMLZZPVUHSPJVUJVTWL[LUaHJVUJVYYL[[LaaHWLYZVKKPZMHYLSLYPJOPLZ[L
commissionate dal proprio cliente.
+LVU[VSVNPHZPNUPÄJHSHUVUPU[LYMLYLUaHMYHJVSSLNOPLJVTTP[[LU[LWLYZVZ[P[\PYLPSJVSSLNHULSSPUJHYPJVJVUHZZVS\[H
scorrettezza.
4HKLVU[VSVNPHZPNUPÄJHHUJOLWHYJLSSHYLPSSH]VYVJVU\UJVYYL[[VLTVS\TLU[VPUIHZLHSSLU[P[nKLSSH]VYVZ]VS[V
della sua importanza ed impegno professionale profuso.
-PUVHWVJV[LTWVMHLZPZ[L]HUVSL[HYPɈLWYVMLZZPVUHSPHSSLX\HSPHKLN\HYZP"VYHSVUVYHYPVKL]LZZLYLZ[HIPSP[VMYH
professionista e committente attenendosi sempre ai costi, all'importanza ed entità del lavoro da svolgere. Purtroppo
gravi squilibri fra lavoro professionale ed onorario non si notano solo nei singoli professionisti, ma anche indotti da
enti pubblici nei loro bandi o società che si accaparrano il lavoro e lo subappaltano a professionisti proponendo loro
onorari capestro che a volte non coprono le spese. Sono stati fatti convegni e stilate norme sulla qualità professionale
che vengono costantemente elusi.
Non si possono dare ed accettare incarichi di stima di immobili che coprono a mala pena le spese di viaggio e soWYHSS\VNV"JVTLUVUZPWVZZVUVHJJL[[HYLPUJHYPJOPKPJLY[PÄJHaPVULLULYNL[PJHJVUVUVYHYPJOLYHZLU[HUVPK\LV
quattro euro all'ora. Non sono rispettosi di deontologia e qualità professionale nemmeno bandi ed incarichi con onorari
capestro che provengono da enti che dovrebbero controllare la corretta applicazione deontologica e qualitativa degli
onorari proposti al di sotto di ogni ragionevole compenso.
Se si vuole salvaguardare e non svilire la categoria non bisogna lasciarci imporre quegli onorari capestro che con la
scusante della crisi in atto, portano ad un lento, ma inesauribile strangolamento della professione trasformandosi da
professionisti a schiavi di quelle lobby o società o enti a cui non interessa la qualità professionale, ma lucrare sul lavoro
altrui. Ogni singolo collegio ed i vertici di categoria dovranno sorvegliare ed aiutare quei professionisti specialmente
NPV]HUPPZJYP[[PHSSHSIVHɉUJOtUVUPUJVYYHUVULSSHJJL[[HaPVULKPVUVYHYPJHWLZ[YV
Con l'occasione porgo a tutta la categoria un cordiale saluto.
Cordialmente
Giovanni Platto
lencati i vantaggi a favore
delle imprese, nei casi di una
simile collaborazione con il
mondo della formazione. Risultano anche ben segnalati
gli scopi di tale didattica formativa, con le precise funzioni dei due tutor (quello
della formazione incaricato
dalla scuola e quello del laWPSPJOEJDBUPEBMMFJNQSFTF
e la spiegazione dettagliata
delle tre fasi realizzative della
alternanza: la co-progettazione, la valutazione e la certificazione. Non mancano infine riferimenti alla posizione
assicurativa degli studenti
che dovranno accedere alle
JNQSFTF*/"*-FE3$
DIF
resterà a carico dell'istituto
scolastico ma i cui costi, vista
la carenza cronica di disponibilità economica che la scuola
registra, dovranno necessariamente essere sostenuti dal
mondo delle imprese. Tutte
indicazioni, queste, che sono
senz’altro utili anche agli
studi professionali, anch’essi
chiamati ad assumere un
ruolo di primo piano nell’alternanza Scuola-Lavoro.
Concludendo, sembra ovvio
chiedersi quale debba essere la posizione del nostro
Collegio su tali aspetti forma-
tivi, che a Brescia sono sempre
stati tenuti in grande considerazione. Sul tema dell’alternanza Scuola-Lavoro si dovrà,
a mio parere:
• completare l’indagine
presso gli iscritti (già in
QBSUFFTQMFUBUB
QFSQSFDJsare loro le novità sul nuovo
tema formativo e per verificarne la loro adesione ad
una collaborazione che
potrà essere sì onerosa, ma
anche allo stesso tempo
gratificante;
• predisporre una struttura
coordinatrice, all'interno
del Collegio, in grado di interfacciarsi da una parte con
il polo scientifico delle
scuole superiori e dall’altra
con i tutor del lavoro.
Su quello, invece, della
Fondazione dovrà riallacciare
i contatti con gli Enti pubblici,
con le Imprese, con la Scuola
Edile (eventualmente con
M"*#
DIFDPTUJUVJTDPOPDPOJM
Collegio i naturali soggetti
della formazione, al fine di
assicurasi e riconfermare la
loro definitiva adesione
all’istituzione di questa
nuova struttura, così
necessaria e strategica nella
formazione tecnicoprofessionale dei futuri
T
geometri.
IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 3
INTERVISTA
Cassa più vicina all’iscritto
a portata d’un semplice “clic”
e aperta al contatto diretto
Profonda razionalizzazione dell’organizzazione
del lavoro nella sede centrale, con l’obiettivo
chiaro di avvicinare la Cassa geometri al singolo
iscritto e consentirgli un dialogo diretto, sfruttando
al meglio le connessioni telematiche. Questo
l’ambizioso obiettivo che il geometra Fausto
Amadasi, Presidente della nostra Cassa autonoma
di Previdenza, ha posto al centro dell’ultimo anno
e mezzo di mandato dell’attuale Consiglio di
amministrazione. Un impegno che comporta la
riorganizzazione degli uffici, l’introduzione di
procedure più efficienti ed un complessivo cambio
di mentalità del personale per consentire la
4 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1
fornitura, direttamente all’iscritto, d’una risposta
informata e d’un servizio puntuale. E proprio
quest’innovazione nel segno della maggiore
efficienza della Cassa, è stata anche il cuore
dell’intervista che anche quest’anno, com’è
tradizione, abbiamo realizzato col Presidente per
il primo numero del 2016. Ma c’è stata pure
l’opportunità di passare in rassegna molti dei temi
che interessano la categoria, dai redditi ai
contributi dell’anno appena trascorso, alle
morosità, dalle prospettive di riforma della
“governance” interna al punto sull’attività della
Groma e del Fondo Futuro.
INTERVISTA
Nella pagina precedente. Il Direttore
della rivista Bruno Bossini (a
sinistra) e il Presidente della Cassa
di Previdenza dei Geometri Fausto
Amadasi (a destra).
C
aro Presidente, esattamente un anno fa, in
occasione d’un analogo
incontro, ci avevi regalato un’iniezione di fiducia, riferendo i molti segnali, timidi quanto evidenti, di ripresa dell’attività dei geometri che
avevi colto dal tuo privilegiato punto
di osservazione. Ecco, val forse la
pena che ripartiamo proprio da lì,
prima di passare ai temi più propriamente previdenziali: ebbene, questi
segnali si sono consolidati durante il
2015? Si è almeno un poco uniformata, è divenuta più omogenea
quella mappa a pelle di leopardo,
fatta di aree dove il lavoro dei colleghi
è in netta ripresa ed altre ancora
ferme se non in regresso?
“È giusto partire da qui perché
c’è uno strettissimo collegamento tra i redditi dei colleghi, la loro contribuzione e,
di conseguenza, i conti della
Cassa. Purtroppo però ci ritroviamo oggi nella stessa situazione di dodici mesi fa. Ovvero continuo a vedere segnali positivi, anche molto
positivi in alcune aree, penso
alla Lombardia, all’Emilia, ma
anche a certe regioni del Sud
come la Puglia, ma permangono pure vaste aree ancora
in piena difficoltà, al nord
come al sud”.
Quali le ragioni di queste evidenti
discrasie?
“Mah, è facile attribuire all’effetto Expo una parte della ripresa lombarda, così come
per quanto attiene ad esempio alla Puglia forse si
tratta dell’emersione a reddito e dunque del recupero
alla contribuzione, d’una
serie di attività che magari
prima sfuggivano tanto al
Fisco come a noi. Ma più in
generale la gelata che in
qualche misura ha finora tarpato le ali alla ripresa del lavoro, in particolare per i geometri, mi pare si possa in
buona parte imputare all’incertezza e alla lentezza con la
quale in questo nostro benedetto Paese gli input legislativi e dell’azione di governo si
traducono nella pratica diffusa nella società. In pratica le
nuove norme, che potrebbero favorire la nostra attività,
hanno spesso tempi di gestazione infiniti e incomprensibili lungaggini nell’applica[JPOF*MEPWFWBFTTFSF
l’anno della riforma del Catasto, d’una spinta all’efficientamento energetico, del
rilancio degli Ecobonus, della
piena operatività del prestito
vitalizio (con una indubbia
messe di risanamenti e riTUSVUUVSB[JPOJ
UVUUFMFHHJDIF
con i relativi regolamenti attuativi avrebbero dato non
poco lavoro alla categoria. Ed
invece nulla o ben poco di
tutto questo si è tradotto
nella realtà”.
E, dunque, per la Cassa che anno è
stato quello appena trascorso?
“È stato l’ennesimo anno di
transizione dentro la crisi:
speravamo di poter chiudere
i nostri bilanci anche solo con
uno zero virgola in più alla
voce contributi, mentre regiTUSJBNPBODPSBVOSJspetto al non già esaltante
2014. Con l’aggravante che in
alcune regioni, al nord come
al sud, non siamo riusciti a risollevarci dal crollo delle contribuzioni che registriamo da
qualche anno. Per i nostri
conti, va detto a chiare lettere, non è cambiato granché,
anche perché abbiamo
messo in atto tutta una serie
di interventi per ridurre al minimo il contraccolpo della
crisi sulla gestione previdenziale, ma certo per la categoria nel suo complesso
BODIFJMWBBHMJBSDIJWJ
senza troppe soddisfazioni”.
Venendo più direttamente ai temi
previdenziali, la crisi indubbiamente
ha un effetto anche sulla morosità
contributiva, un tema che la Cassa
da qualche anno sembra voler affrontare con grande decisione.
“Su questo versante continua
in verità un lavoro iniziato da
tempo che punta con forza
alla riduzione della morosità,
un fardello ingiustificabile
che non ha senso continuare
a portarsi appresso. A questo
proposito cominciamo a vedere i frutti dell’intesa con Equitalia che ci ha portato all’emissione dei solleciti di pagamento con il doppio logo, il
nostro e quello di Equitalia,
così come abbiamo salutato
con grade piacere il fatto che
ora è possibile avviare le procedure di rientro, ad esempio
la rateazione, anche solo del
debito contributivo, mentre
prima veniva emessa una sola
cartella dove i contributi erano riuniti insieme ad altri
contenziosi con l’ente pubblico o lo Stato. Inoltre abbiamo concentrato la nostra
azione laddove la morosità
era più elevata, con un’analisi
provincia per provincia, collegio per collegio”.
Ma più d’uno si chiede se non sarebbe più semplice, soprattutto di
fronte ai casi eclatanti, alle morosità
reiterate e croniche, cancellare dalla
Cassa “sic ed simpliciter” chi è inadempiente?
“Più d’un meccanismo c’è già
e dice ad esempio che ogni
copertura assicurativa ed
ogni assistenza decade dopo
tre anni di mancati pagamenti
consecutivi, così come, ormai
da tempo, ogni prestazione e
l’indennità è commisurata
alla effettiva contribuzione”.
E nel bilancio della Cassa come
entra questa voce?
“Cominciamo col dire che, soprattutto se parliamo di morosi seriali, siamo di fronte ad
un gruppo non piccolo ma
neppure esageratamente numeroso di colleghi, diciamo
QJÎPNFOPQFSTPOF&
per quanto riguarda il bilancio, ci atteniamo sostanzialmente a due regole cardine: consideriamo recuperabile chi ha morosità fino a tre
anni di contribuzione e un
EFCJUPOPOTVQFSJPSFBJ
mila euro. In sostanza postuliamo, anche sulla base
dell’esperienza, che questi
colleghi troveranno il sistema
di sanare il contenzioso, magari rateizzando, magari posticipando, magari aprendo
una trattativa con noi. Per gli
altri, pur continuando le azioni per il recupero, ci attrezziamo per sterilizzare gradualmente le posizioni”.
Ma dovete comunque garantire una
pensione a quei colleghi? Oppure
dovete restituire loro quanto hanno
versato?
“No, no… Ha diritto alla pensione, attenzione con un assegno legato strettamente a
quanto ha versato negli anni,
DIJBSSJWBBBOOJDPOBMNFOP
20 anni di contribuzione, o chi
arriva a 70 con meno di 20 ed
BMNFOPBOOJEJDPOUSJCVUJ
IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 5
INTERVISTA
Per gli altri, le somme eventualmente versate vengono
incamerate dalla Cassa senza
che si dia il via ad alcuna prestazione. Ecco perché ogni
collega dovrebbe valutare
con grande attenzione la sua
situazione, tenendo conto
che a scarsi contributi corrisponde un assegno di pensione misero. Per chiudere su
quest’argomento, mi permetto di consigliare ai colleghi che per un qualche motivo sono morosi, di evitare il
più possibile di far crescere il
debito, perché l’esperienza ci
dice che le poche migliaia di
euro di contributi mancanti in
un modo o in un altro si sanano, se il debito invece arriva a decine di migliaia di
euro il rientro è assai meno
frequente e i colleghi, alla fine
della loro carriera, si ritrove-
6 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1
ranno davvero con un assegno molto basso”.
Abbiamo parlato finora d’una morosità patologica, seriale, di colleghi
che pur avendo reddito, e spesso
reddito cospicuo, non versano contributi e magari non pagano neppure
le tasse. C’è però un’altra morosità
che è figlia della crisi, d’una malattia
temporanea, d’una situazione particolare che il geometra vive: in
quest’ultimo caso non varrebbe la
pena di chiudere un occhio?
“Guarda, in questi casi non
chiudiamo un occhio solo, ma
talvolta tutti e due. Non conto
ormai neanche più le decine
di casi nei quali abbiamo studiato le formule più favorevoli possibile per consentire
al collega in difficoltà di rimettersi in regola. Ne abbiamo
inventate davvero di ogni genere, con rateazioni lunghe,
lunghissime, aiutando in ogni
modo il collega a ripartire. C’è
però un limite oltre il quale
non è possibile andare, per la
semplice ragione che il mancato pagamento dei contributi non provoca solo un
danno alla Cassa, ma introduce elementi distorsivi
della concorrenza. In buona
sostanza chi non paga i contributi può lavorare con tariffe
inferiori agli altri perché ha
costi inferiori. E questo non è
giusto per la categoria e per la
società”.
Tutto vero, ma qualcuno continua a
considerare eccessivo che chi è moroso venga addirittura sottoposto ad
un procedimento disciplinare.
“Io ritengo invece che questa
sia una strada ineludibile
proprio perché chi non versa
i contributi fa una concorrenza
sleale ai colleghi e pertanto si
macchia di una violazione
bella e buona della deontologia professionale. Ripeto:
quelli che hanno oggettive
difficoltà, che si trovano in
particolari situazioni (coinvolti dal fallimento di altri,
ammalati, costretti a lunghi
periodi senza una occupazione per le ragioni più diWFSTF
MJBJVUJBNP1FSHMJBMUSJ
cosa c’è di più attento alle
condizioni di ciascun collega
d’un organismo come il Consiglio di disciplina, che si
muove su base locale e ben
conosce l’oggettiva situa[JPOFEVOBSFB 1SPQSJPJM
Consiglio di disciplina può
valutare meglio ogni singolo
caso, approfondire, interloquire prima di arrivare ad un
provvedimento. E questo
vale anche per la Cassa che è
INTERVISTA
Alcuni momenti dell'intervista.
ovviamente interessata più a
concordare un qualsivoglia
regime di rientro che non a
sanzionare il collega”.
Cambiamo argomento: manca
ormai solo un anno e mezzo alla fine
di questo mandato del CdA della
Cassa. Ebbene, quali obiettivi tu e i
tuoi colleghi vi siete dati per il lavoro
questi mesi che ancora restano?
Cosa dobbiamo attenderci?
“Di lavoro da fare ce n’è ancora parecchio, ma ci concentreremo soprattutto su due
obiettivi entrambi interni alla
Cassa, ma che siamo certi potranno migliorare, e parecchio, il servizio che già offriamo”
Cominciamo dal primo.
“Il primo è anche il più ambizioso: è la riorganizzazione,
profonda e complessiva, del
lavoro dei nostri uffici. E, si
badi bene, non si tratta di
spostare scrivanie o persone,
ma di cambiare mentalità, di
mettere in condizioni tutto il
nostro personale – che,
debbo dire, è tutto di primissimo ordine – di dare risposte
più rapide, puntuali, efficienti
ed aggiungo dirette e on line
a tutti gli iscritti. Per far questo
occorre scardinare una organizzazione che sinora ha lavorato per compartimenti
stagni. Finora ogni ufficio aveva personale che sulla propria specifica materia conosceva a menadito ogni norma,
ogni procedura, ogni regola,
ma non sapeva sostanzialmente nulla della materia
della quale si occupava l’ufficio accanto. Capitava così, e
capita ancora oggi, che per avere una risposta su una de-
terminata pratica, un geometra, spesso (e quasi ineviUBCJMNFOUFTJOPSB
DPOMBNFdiazione dei singoli collegi,
doveva porre la questione a
tre uffici diversi o che si liberasse il tal dirigente esperto
in quella specifica questione”.
E domani, invece?
“Domani, in un domani che
spero sia ormai prossimo,
ogni dipendente deve conoscere compiutamente tutta la
materia afferente alla Cassa,
così da dare una risposta immediata non solo al delegato
o al personale dei collegi in
periferia, ma direttamente al
geometra. In un dialogo che
avverrà in gran parte sfruttando al massimo i collegamenti telematici e le banche
dati condivise. Per far questo
abbiamo concluso le analisi
preliminari e stiamo organizzando una serie di corsi di
formazione per i nostri dipendenti che, debbo rimarcarlo,
hanno accolto con entusiasmo questa proposta del
CdA. Di più, formeremo dei
gruppi di lavoro dedicati a
singoli argomenti che coinvolgeranno anche i collegi
con l’obiettivo di diffondere
al meglio la conoscenza della
materia. Entro giugno l’obiettivo, torno a precisarlo, è cambiare organizzazione e mentalità per fare in modo che
ogni iscritto senza alcuna mediazione e semplicemente
dal suo computer possa presentare una domanda di pensione, dell’assistito o di reversibilità, porre quesiti interloquire con la Cassa, avere risposte certe in tempi rapidi”.
IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 7
INTERVISTA
Il Presidente Fausto Amadasi
e il Direttore Bruno Bossini.
Un programma davvero ambizioso, un bel salto
di qualità rispetto a quanto accade ora con i
delegati che portano le singole posizioni a Roma
o i dipendenti dei collegi che passano le mattinate a cercare il dirigente in grado di rispondere
ad un quesito.
“Ed è proprio a questa situazione che
cerchiamo di porre rimedio, pur se mi
sento di dire che in questi anni abbiamo già fatto grandi passi innanzi sul
versante della nostra efficienza complessiva”.
Il secondo obiettivo di quest’anno e mezzo, invece….
“Il secondo obiettivo è strettamente
legato al primo perché stiamo pensando ad un restyling dei nostri regolamenti che negli anni si sono andati
appesantendo con un’infinità di norme
che si sono succedute le une alle altre
creando un piccolo mostro burocratico.
Ebbene penso proprio che al Comitato
di aprile presenteremo una bozza di
regolamento che fa giustizia di tutte le
norme transitorie ormai superate, che
riassume e riorganizza quanto negli
anni si è andato affardellando. Speriamo proprio di avere così entro pochi
mesi un regolamento storico riordinato, codificato con precisione e trasparente. E pertanto più facile di recepire pienamente da tutto il personale”.
Un anno fa ci avevi parlato anche del dibattito
sulla revisione della “governance” della Cassa,
delle diverse ipotesi in campo. A che punto
siamo?
“A questo proposito, ripeto che ogni
riforma è in capo più alla categoria che
al Consiglio di amministrazione della
Cassa, ma rispetto ad un anno fa occorre precisare che il nostro dibattito
interno si è dovuto giocoforza fermare,
poiché aspettiamo, si dice entro giugno-luglio, l’attesa legge di riforma
degli ordini professionali, che dovrà ad
esempio tener conto del fatto che l’organizzazione provinciale è oggi inattuale per il semplice fatto non ci sono
più le province”.
8 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1
INTERVISTA
E dove si approderà, in particolare
per la nostra categoria?
“Difficile prevederlo, precisando pure che la riorganizzazione della presenza degli
ordini sul territorio non è
tema solo della Cassa, ma
pure del Consiglio nazionale
e dei collegi”.
cordarsi e decidere per tutta
la categoria. Ma ripeto sono
discorsi ancora apertissimi e
sui quali non solo la Cassa ,
ma l’intera categoria dovrà
interrogarsi”.
Chiudiamo il quadro dei ragionamenti rimasti un po’ in sospeso un
anno fa, chiedendoti come si è sviÈ davvero inimmaginabile oggi un luppato il progetto del Fondo Fupunto di caduta ad esempio sul nu- tura: a che punto siamo? Non se ne
mero e la consistenza dei collegi, sul sente più parlare….
numero dei delegati, sulla rappre- “Non se ne parla più perché
sentanza degli iscritti d’ogni area? l’abbiamo chiuso. Dobbiamo
“Inimmaginabile no, io ad e- ammettere che non ha funsempio penso che dagli at- zionato, non tanto per la non
tuali 110 collegi si potrà e caldissima accoglienza da
forse si dovrà scendere a parte dei colleghi più gioBHHSFHBOEPRVFMMJQJÎ vani, ma per insormontabili
piccoli e che non riescono a problemi normativi. Sperafare attività e talvolta persino vamo in una adeguamento
a sopravvivere. Quanto al legislativo che non c’è stato.
tema della giusta e neces- Il discorso però d’una previsaria correlazione tra la rap- denza integrativa soprattutto
presentanza negli organismi per i più giovani, ovvero di un
nazionali e la loro efficienza, salvadanaio nel quale ciail dibattito è quanto mai a- scuno con versamenti magperto. Ci sono alcune consi- giori o minori anche a sederazioni che alla Cassa ab- conda dello sviluppo della
biamo già fatto, ovviamente sua attività, resta d’attualità.
senza prendere alcuna deci- Diversamente verrebbe a
sione. È chiaro ad esempio mancare la seconda gamba
che se riusciamo a far partire della garanzia pensionistica
il collegamento telematico sulla quale ciascuno dovrà
tra i singoli geometri e la costruire il proprio futuro.
Cassa, uno dei maggiori com- Alle viste c’è il cosiddetto
piti del delegato viene meno. jobs act delle professioni ed
D’altra parte però va salva- è probabilmente in quella
guardato il principio di rap- sede che troveranno risposta
presentanza di ognuno dei le richieste nostre e di tutte le
collegi e nello stesso tempo casse autonome sul tema
valutare diversamente il della previdenza integrapeso d’un collegio con poche tiva”.
centinaia di iscritti e di quello
che ne ha migliaia. Senza di- Un’ultima domanda, Presidente:
menticare comunque la ne- riguarda Groma. Un anno fa ci acessità di contemperare le vevi detto che sareste stati presto
diverse esigenze dei collegi chiamati a scelte importanti sul fuper evitare ad esempio, che turo di questa società specializzata
tre grandi collegi possano ac- nell’amministrazione di immobili.
Vuoi per cortesia ricapitolarci la
questione e dirci se avete preso una
decisione?
“È presto detto. Un anno fa
una norma cogente del Governo che ancora non è stata
emanata imponeva agli Enti
pubblici e assimilati, come la
Cassa, una scelta in ordine
alle società collegate e controllate. In buona sostanza,
alle controllate non è consentito di svolgere indifferentemente servizi per la società
madre e per il mercato, e
sono state chiamate proprio
a scegliere tra un servizio in
house o a mercato. Per la
Cassa il problema riguarda
appunto essenzialmente
Groma, la società controllata
dalla Cassa stessa e specializzata nella gestione degli
immobili. Finora Groma ha
amministrato il patrimonio
immobiliare della Cassa e si
è specializzata per gestire
patrimoni immobiliari dei
Fondi di Housing Sociale,
qualificandosi come una
delle migliori società sul mercato, testimoniando la qualità dell’attività e la competenza dei geometri in questo
campo (oltre a offrire occaTJPOJEJMBWPSPQFSJDPMMFHIJ
w
E dunque cosa cambierà?
“Stiamo definendo proprio in
queste settimane la nostra
scelta, ma è ormai certo che
dovremo decidere per la divisione in due rami d’azienda
di Groma. Un ramo d’azienda
continuerà ad occuparsi della
gestione in house, ovvero
degli immobili della Cassa,
mentre un secondo ramo si
occuperà solo dei patrimoni
immobiliari di altri, ovvero di
fondi e di grandi gruppi. La
Cassa dovrà cedere proprio
questo secondo ramo e continuare a muoversi liberamente sul mercato e ad offrire i suoi apprezzati servizi
mantenendo solo una partecipazione non di controllo”.
Si sono già fatti avanti compratori
interessati?
“Certamente, anche perché
stiamo parlando di una azienda che vale, che si è fatta
in pochi anni un buon nome
nel settore e che è sinonimo
di efficienza e qualità. Gli acquirenti ci sono e stiamo valutando tutte le opportunità
e le questioni contrattuali.
Sino alla auspicabile conclusione dobbiamo mantenere
il riserbo, non fosse altro
perché la trattativa coinvolge
anche società quotate in
Borsa”.
Possiamo un po’ forzarti per sapere
almeno quanto pensa di incassare
la Cassa da quest’operazione?
“È prematuro parlare di cifre,
ma non stiamo parlando di
pochi soldi. Basti dire che
Groma, una società che, molti
colleghi lo ricorderanno, fino
a pochi anni fa non valeva
sostanzialmente nulla ed
oggi invece il mercato è concorde nel valutarla alcuni milioni di euro, ha un personale
altamente qualificato ed ha
elaborato un originale e innovativo sistema di gestione
degli immobili che è già divenuto la best practice del settore.
Non fatemi dire di più: tutto
sarà illustrato alla prossima
assemblea dei delegati,
dove, nella massima trasparenza, prenderemo le nostre
decisioni”.
T
IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 9
DAL CONSIGLIO NAZIONALE
Obbligo di accettare
i pagamenti
in moneta digitale
Caro Collega,
DPNFTBJDPOMFOUSBUBJOWJHPSFJM™HFOOBJPEFMMB-FHHFEJ4UBCJMJU¹O
TDBUUBBODIFQFSJQSPGFTTJPOJTUJ
l’obbligo di accettare pagamenti in moneta digitale – bancomat o carte di credito – anche per importi inferiori a 30 euro: il
MJNJUFBJNJDSPQBHBNFOUJÀBUUVBMNFOUFEJFVSP
Nelle intenzioni del Governo e del Parlamento, il provvedimento coniuga la necessità di aumentare la tracciabilità dei
pagamenti con l’opportunità di favorire la diffusione della moneta elettronica, così da ridurre il gap che separa l’Italia dagli altri
Paesi occidentali.
Premesso che:
B
OPOÀOPTUSBJOUFO[JPOFJORVFTUBTFEFFOUSBSFOFMNFSJUPEFMMBWBMJEJU¹EFMMFNJTVSFJOUSBQSFTFEBMMF*TUJUV[JPOJJOGVOzione del raggiungimento degli obiettivi di cui sopra;
C
MBUUJWJU¹EFMHFPNFUSBQFSTVBTUFTTBOBUVSBFGJOBMJU¹Àtracciabile in ciascun ufficio destinatario della prestazione professionale;
D
MFQBSDFMMFEFJQSPGFTTJPOJTUJoDPSSJTQFUUJWPEJVOBprestazione d’opera – possono essere pagate con modalità alternative:
DPOUBOUJTJOPBNJMBFVSPBTTFHOPCBODBSJPCPOJGJDPCBODBSJP
Il CNGeGL:
nelle more del provvedimento e in attesa della pubblicazione – entro il 1° febbraio 2016, così come indicato nella
Legge di Stabilità – da parte del Ministero dell’economia e delle finanze del decreto che indicherà le sanzioni per gli
inadempienti, raccomanda ai propri iscritti di adottare comportamenti massimamente ispirati all’etica e alla
trasparenza, al fine di tutelarsi da eventuali denunce della committenza, magari a fronte dell’interpretazione
errata di norme entrate in vigore solo di recente.
In primis, all’atto del conferimento dell’incarico è opportuno indicare chiaramente – oltre quanto già previsto – la
modalità di pagamento della prestazione d’opera concordata con il committente, che può avvenire secondo
quanto indicato sopra, al punto c).
Sarà cura del CNGeGL dare tempestiva informazione dell’avvenuta pubblicazione del già citato decreto ministeriale,
nel quale si farà anche riferimento alle regole di armonizzazione con la direttiva europea (Regolamento UE 751/2015
JO
vigore in Italia dal 9 dicembre, relative alle commissioni interbancarie sulle operazioni di pagamento basate su carta.
Con i migliori saluti,
Maurizio Savoncelli
Presidente del Consiglio Nazionale
Geometri e Geometri Laureati
10 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1
DAL CONSIGLIO NAZIONALE
Proposta di modifica
alla Legge 132/2015
sulle esecuzioni immobiliari
Caro Collega,
MFOPWJU¹JOUSPEPUUFEBMMB-FHHFOJONBUFSJBEJDPNQFOTPEFMQFSJUPHJVEJ[JBSJPQFOBMJ[[BOPGPSUFNFOUFJQSPGFTsionisti coinvolti, rendendo concreta la possibilità di un abbattimento drastico del valore dell’onorario e di una dilazione a
oltranza dei tempi di liquidazione.
A tutela dei geometri che svolgono attività di consulenza tecnica d’ufficio, nel ruolo di coordinatore del Gruppo di Lavoro
“Adeguamento tariffa consulenti tecnici giustizia” voluto dalla Rete delle Professioni Tecniche, ho predisposto – sentiti gli
6GGJDJEFM.JOJTUFSPEFMMB(JVTUJ[JBoJDPSSFUUJWJDPOUFOVUJOFMMFNFOEBNFOUPOBMMBSUJDPMPÞEFM%%-$PODPSSFO[B
presentato dal Senatore Massimo Caleo presso la Commissione Industria del Senato.
Con l’impegno ad aggiornarti costantemente e in maniera tempestiva delle iniziative promosse dal CNGeGL, invio i più
cordiali saluti.
Maurizio Savoncelli
Presidente del Consiglio Nazionale
Geometri e Geometri Laureati
COSA DISPONE LA LEGGE
I NOSTRI CORRETTIVI
Nell'ambito dell'esecuzione forzata immobiliare, il compenso dell'esperto nominato ai sensi dell'art. 568, ultimo comma, c.p.c. o dello
stimatore nominato dal giudice o dall'ufficiale giudiziario sarà calcolato sulla base del prezzo ricavato dalla vendita del bene, e non sul
valore dello stesso al momento dello svolgimento dell'attività di valutazione.
Il compenso dell'esperto o dello stimatore nominato dal giudice o
dall'ufficiale giudiziario è calcolato sulla base del prezzo ricavato dalla
vendita nel caso in cui questo si discosti di oltre il 35% dal valore
di stima e sempre che la vendita abbia luogo entro e non oltre 12
mesi dal deposito della perizia; negli altri casi detto compenso è
calcolato e liquidato sulla base del valore di stima.
Calcolare il compenso sulla base del prezzo di vendita si traduce in
una dilazione a oltranza del tempo di liquidazione, oltre al quasi certo
abbattimento del suo valore, imputabile alla frequente vendita "al
ribasso" rispetto alla stima iniziale.
Il compenso dell'esperto o dello stimatore è calcolato sulla base del
valore di stima. Potrà essere calcolato sul prezzo di vendita unicamente nell'eventualità che questi si discosti di oltre il 35% dal valore
di stima, e sempre che la vendita abbia luogo entro e non oltre 12
mesi dal deposito della
perizia.
OBIETTIVO: Tutelare il professionista dalle distorsioni legate a tempistiche e valori di vendita incerti.
All'esperto o allo stimatore non potranno essere liquidati, prima della
vendita, acconti in misura superiore al cinquanta per cento del compenso calcolato sulla base del valore di stima dell'immobile.
Prima della vendita devono comunque essere liquidati acconti in
misura pari al cinquanta per cento del compenso calcolato sulla base
del valore di stima, fatto salvo in ogni caso il rimborso delle spese
sostenute dall'esperto o dallo stimatore anche per prestazioni
tecniche accessorie svolte ai fini dell'espletamento dell'incarico.
La vendita di un immobile a un prezzo finale esiguo, così come la
mancata vendita, espongono il professionista al rischio di dover restituire parte del compenso ricevuto a titolo di acconto.
È operato il giusto distinguo tra il compenso per la prestazione resa
e le spese sostenute per l'esecuzione dell'incarico, riferibili – oltre
alle operazioni valutative – allo svolgimento di prestazioni complementari e/o accessorie, come ad esempio l'accatastamento e l'APE.
OBIETTIVO: Garantire al professionista il riconoscimento delle
spese sostenute per l'esecuzione della prestazione, unitamente
alle spese complementari e/o accessorie tipiche dell'incarico.
IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 11
DAL CONSIGLIO NAZIONALE
Importante collaborazione
tra la categoria dei geometri
e la Croce Rossa Italiana
Molto interessante, per gli iscritti che esercitano nell’ambito del Catasto e delle Consulenze
Immobiliari, la convenzione che il nostro CNG ha stipulato con l’“Ente Croce Rossa Italiana” per
servizi di consulenza tecnico-estimativa, da affidare a geometri regolarmente iscritti, per immobili
distribuiti su tutto il territorio nazionale dei quali molti sono situati nel territorio bresciano.
Gli onorari previsti sono quelli di cui alla tab.”A” della convenzione stessa.
Per i colleghi che fossero interessati a maggiori ragguagli, segnaliamo di visionare l’accordo sul sito
del Collegio: www.collegio.geometri.bs.it al percorso Home Page / Enti ed Associazioni / Il Consiglio
Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati / Comunicati.
L’eventuale adesione dovrà pervenire tramite P.E.C. all’indirizzo: [email protected] entro e
non oltre il 25/02/2016.
CROCE ROSSA ITALIANA
E
CONSIGLIO NAZIONALE GEOMETRI E GEOMETRI LAUREATI
CONVENZIONE PER L’AFFIDAMENTO, IN REGIME DI CONVENZIONE CON TIPOLOGIA “A CHIAMATA”,
DELLE SEGUENTI ATTIVITA TECNICHE :
ESPLETAMENTO DI TUTTE LE OPERAZIONI DI TIPO CATASTALE (DOCFA,PREGEO),
ESPLETAMENTO DELLA REDAZIONE DELL’ATTESTAZIONE DI PRESTAZIONE ENERGETICA
E REDAZIONE DI PERIZIE ESTIMATIVE
PER IL PATRIMONIO IMMOBILIARE DELL’ENTE CROCE ROSSA ITALIANA
Premesso che:
- l’Ente Croce Rossa Italiana, di seguito denominato Ente per brevità, in relazione al proprio patrimonio immobiliare, necessita
frequentemente di dover svolgere servizi tecnico-estimativi da affidare in maniera non continuativa a tecnici regolarmente
iscritti ai propri albi professionali quali geometri, geometri laureati, architetti ed ingegneri e fermo restando la possibilità di
avvalersi dei servizi svolti dall’Agenzia del Territorio;
- i servizi tecnico-estimativi sopra richiamati sono ricompresi nelle seguenti attività tecniche: espletamento di tutte le opera[JPOJEJUJQPDBUBTUBMF%0$'"13&(&0
FTQMFUBNFOUPEFMMBSFEB[JPOFEFMM"UUFTUB[JPOFEJ1SFTUB[JPOF&OFSHFUJDBFSFEBzione di Perizie Estimative per il Patrimonio Immobiliare dell’Ente Croce Rossa Italiana;
- per l’affidamento delle attività tecniche è stato scelto di operare in regime di convenzione con tipologia “a chiamata”;
- JOEBUBBQSJMFÀTUBUBQVCCMJDBUBTVMTJUPJTUJUV[JPOBMFEFMMB$3*MBTFHVFOUFi.BOJGFTUB[JPOFEJJOUFSFTTFQFSMBGGJEBmento, in regine di convenzione con tipologia “a chiamata”, delle seguenti attività tecniche: espletamento di tutte le opera[JPOJEJUJQPDBUBTUBMF00$'"13&(&0
FTQMFUBNFOUPEFMMBSFEB[JPOFEFMM"UUFTUB[JPOFEJ1SFTUB[JPOF&OFSHFUJDBFSFEBzione di Perizie Estimative per il Patrimonio Immobiliare dell’Ente Croce Rossa Italiana”
- JOEBUBHJVHOPDPOOPUBOJM$POTJHMJP/B[JPOBMF(FPNFUSJF(FPNFUSJ-BVSFBUJIBNBOJGFTUBUPMJOUFSFTTFB
TPUUPTDSJWFSFMBDPOWFO[JPOFEJDVJTPQSBJOPMUSBOEPTVDDFTTJWBNFOUFJOEBUBMVHMJPDPOOPUBMBUBCFMMBSJHVBSdante le offerte economiche per le singole attività sommariamente richiamate in narrativa;
- la tabella compiegata come “Tabella A” alla presente Convenzione è parte integrante della stessa;
- tale convenzione sarà regolata attraverso l’applicazione di norme e regole riportate negli articoli seguenti che saranno propedeutici e di carattere regolamentare per la stesura della stessa;
- le attività tecniche che verranno espletate saranno compensate economicamente esclusivamente secondo le tipologie enumerate nella tabella stessa e in base all’offerta che verrà presentata.
per quanto sopra riportato il giorno sedici del mese di dicembre dell’anno duemilaquindici;
·
·
TRA
Croce Rossa Italiana - Comitato Centrale, qui rappresentata dalla dott.ssa Sandra Rocca (omissis);
E
Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati, qui rappresentato dal geom. Maurizio Savoncelli (omissis)
12 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1
DAL CONSIGLIO NAZIONALE
SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE:
Art. 1
(Recepimento delle premesse)
Le premesse fanno parte integrante e sostanziale della presente Convenzione e costituiscono i presupposti su cui si fonda il
consenso delle parti.
Art. 2
(Individuazione del tecnici)
1. La Croce Rossa Italiana affiderà ai tecnici designati dal Consiglio Nazionale del Geometri e Geometri Laureati, l’incarico di
provvedere all ‘espletamento di tutte le prestazioni inerenti e correlative all’accatastamento e, comunque, allo svolgimento
di tutte le attività tecniche finalizzate agli aggiornamenti catastali, di attestazione della prestazione energetica e perizia di
stima per l’individuazione del valore di mercato degli immobili citati;
2. nominativi e recapiti dei Professionisti designati dovranno essere formalizzati, dal predetto Consiglio Nazionale del Geometri
e del Geometri Laureati, in elenchi suddivisi per Province, contenenti designazioni numericamente adeguate agli immobili
da accatastare nonché i relativi abbinamenti dei professionisti alle unita immobiliari. Al successivo conferimento di incarico
formale ai singoli professionisti provvederà la Croce Rossa Italiana.
Art. 3
(Incarico del tecnici)
1. I tecnici incaricati dovranno sottoscrivere l’accettazione dell’incarico, assumendo l’impegno a:
BFTQMFUBSFJOBEFSFO[BBMMFEJTQPTJ[JPOJDPOUFOVUFOFMMFQSPDFEVSF13&(&013&USBUUBNFOUPBUUJ(&0NFUSJDJ
F%0$'"
%PDVNFOUJ$BUBTUP'BCCSJDBUJ
UVUUFMFQSFTUB[JPOJFUVUUJHMJBEFNQJNFOUJQSFWJTUJQFSMBDPSSFUUBQSFDJTBFQVOUVBMFEJDIJBrazione in catasto di ogni singola unità immobiliare da alienare e di tutte le parti comuni;
b. svolgere tutte le attività tecniche finalizzate agli aggiornamenti catastali, alla attestazione della prestazione energetica e
alla perizia di stima per l’individuazione del valore di mercato delle unità immobiliari secondo le indicazioni che saranno
impartite dalla Croce Rossa Italiana, che provvederà a fornire anche le opportune indicazioni utili all’esatta individuazione
delle eventuali pertinenze ed aree di sedime;
DDPOUFOFSFHMJPOPSBSJFEJDPNQFOTJOFMMJNJUFNBTTJNPGJTTBUPOFMUBSJGGBSJPPHHFUUPEFMMBHHJVEJDB[JPOF5BCFMMBi"w
2. Prima dell’affidamento al tecnico prescelto dovrà essere effettuato un sopralluogo congiunto, con il personale della CRI o
altro personale dalla CRI designato, presso l’unità Immobiliare interessata, al fine di disporre di notizie utili a precisare nell’affidamento di incarico: l’oggetto, le modalità, l’indicazione chiara ed articolata delle procedure e degli adempimenti necessari
per conseguire il risultato, i contenuti degli elaborati in termini di qualità e quantità (intesa non solo come metodo o procedura
NBBODIFDPNFDBQBDJU¹JEPOFJU¹EJDPOTFHVJNFOUPEFMSJTVMUBUP
MBNNPOUBSFEFMMPOPSBSJPSJGFSJUPTJBBMMVOJU¹JNNPCJMJBSF
TJBBMMBRVPUBQBSUFEFJCFOJDPNVOJ
FMFMFODPEFUUBHMJBUPEJUVUUFMFTQFTFDPOOFTTFJOUFSNJOJDFSUJMJRVJEJFEFTJHJCJMJB
QSFTUB[JPOFFTQMFUBUBQFSMBRVBOUJGJDB[JPOFEFMRVBMFEFWFFTTFSFGBUUPSJDPSTPBMTVEEFUUPUBSJGGBSJPRVBMFMJNJUFNBTTJNP
La lettera d’incarico professionale dovrà contenere l’indicazione chiara ed articolata delle modalità, delle procedure e degli
adempimenti necessari per conseguire il risultato, i contenuti degli elaborati in termini di qualità e quantità (intesa non solo
DPNFNFUPEPPQSPDFEVSBNBBODIFDPNFDBQBDJU¹JEPOFJU¹BPOPSBSFMJNQFHOPBTTVOUP
4. Nella possibile eventualità che alcune circostanze sopravvenute comportino condizioni che rendano maggiormente gravosi
HMJBEFNQJNFOUJQSFWJTUJOFMMPTWPMHJNFOUPEFMMJODBSJDPNBHHJPSJMBWPSJTQFTFJNQSFWJTUFSJDPSTPBEBMUSFQSFTUB[JPOFFUD
il professionista incaricato tenuto a darne tempestiva comunicazione alla committente Croce Rossa Italiana ed al consiglio
Nazionale Geometri e Geometri Laureati o alla struttura operativa dagli stessi indicata.
L’espletamento di tutte le prestazioni inerenti e correlative all’accatastamento di ogni singola unità immobiliare e, comunque,
di tutte le attività tecniche finalizzate agli aggiornamenti catastali, di attestazione della prestazione energetica e perizia di
TUJNBQFSMJOEJWJEVB[JPOFEFJWBMPSFEJNFSDBUPEFHMJJNNPCJMJJOUFSFTTBUJEPWS¹FTTFSFDPNQMFUBUPFOUSPTFTTBOUB
HJPSOJ
solari consecutivi con l’esclusione di quelli dedicati alla sottoscrizione dei verbali di consegna e compimento dell’incarico.
6. Qualora il Contraente incorra in inadempimenti rispetto ai termini e alle modalità sopra descritte, per ogni periodo di ritardo
pari al decimo del tempo previsto per l’esecuzione del contratto e per ogni singola inadempienza, sarà applicata, con le
NPEBMJU¹EJDVJBMMBSUEFM%.OMBQFOBMJU¹QBSJBMEFMM*NQPSUPEFMDPOUSBUUPGJOPBVONBTTJNPEFMEJFDJ
QFSDFOUP
EFMMJNQPSUPTUFTTP1FSJQFSJPEJJOJ[JBUJNBOPOVMUJNBUJTBS¹BQQMJDBUBTPMPVOBQBSUFEFMMBQFOBMJU¹SJGFSJUBBMMJOIL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 13
DAL CONSIGLIO NAZIONALE
tero periodo, proporzionale al ritardo effettivamente maturato. Ai fini del calcolo delle predette penalità tutti i periodi suddetti saranno sommati e considerati come un unico termine complessivo.
Art. 4
(Finalità dello convenzione e modalità di pagamento di onorari professionali e spese)
1. L’amministrazione della Croce Rossa Italiana non assume per effetto della presente convenzione obbligo di attribuzione di
incarichi professionali, che saranno invece attribuiti, in ragione delle concrete necessità di dichiarazione degli immobili in
catasto e di tutte le attività tecniche finalizzate a rendere vendibili gli immobili.
2. Gli onorari relativi alle ripetute prestazioni di dichiarazione degli immobili in catasto e, comunque, tutte le spese per registrazioni, diritti, bolli, collaudo elaborati, se dovuti, relative alle attività tecniche espletate per rendere vendibili le singole
unità immobiliari oggetto della compravendita, verranno comunicati sia al Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati
sia alla Croce Rossa Italiana che, al termine della prestazione professionale, provvederà alla corresponsione degli oneri stessi
direttamente al professionista incaricato, tramite le articolazioni regionali della CRI presenti sul territorio nazionale.
Art. 5
(Normativa)
Per quanto non previsto dagli articoli precedenti si fa riferimento alla vigente normativa ed in particolare al Codice Civile.
Letto, confermato e sottoscritto:
per la Croce Rossa Italiana,
rappresentata dal Dirigente del Servizio Procurement, Contratti e Patrimonio
dott.ssa Sandra Rocca
per il Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati,
rappresentato dal Presidente protempore
geom. Maurizio Savoncelli
Geometri all’opera per la Croce Rossa Italiana
Il Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati amplia la rete di possibilità professionali per la categoria grazie a una convenzione con la Croce Rossa Italiana.
I geometri avranno la possibilità di svolgere, in via esclusiva e su ben 1500 immobili di proprietà dell’Ente, servizi tecnici come il censimento catastale (modelli
DOCFA, PREGEO), l’attestazione di prestazione energetica e la valutazione degli immobili con perizie estimative.
Prestazioni tecniche di massima qualità in via esclusiva su ben 1500 immobili di proprietà della Croce Rossa Italiana. Questo l’accordo alla base della convenzione che il Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati ha stipulato con l’Ente. A questo punto la parola passa ai Presidenti dei Collegi Territoriali (che
rappresentano la Categoria nelle province in cui insistono gli immobili della CRI) e hanno già ricevuto la circolare esplicativa del CNGeGL. A loro si può rivolgere
il collega interessato che vuole far inserire il proprio nominativo nell’elenco dei professionisti qualificati, che sarà utilizzato dalla Croce Rossa Italiana per affidare gli incarichi con la tipologia “a chiamata”.
E quali sono le consulenze richieste ai professionisti? I servizi tecnici di tipo catastale (DOCFA, PREGEO), la redazione dell’attestazione di prestazione energetica
e la redazione di perizie estimative per il patrimonio immobiliare della Croce Rossa Italiana. Ogni professionista potrà svolgere una sola prestazione, una precisa
indicazione voluta dal CNGeGL al fine di ampliare il più possibile la base dei soggetti coinvolti. L’onorario sarà infine determinato “a prezzo convenzionato”, in
base a un listino anch’esso pattuito tra CNGeGL e CRI.
Il Presidente Nazionale CNGeGL Maurizio Savoncelli ricorda che “Ci siamo attivati fin dall’emissione del bando, formulando una proposta globale, relativa all’intero patrimonio e per tutte le prestazioni richieste dalla CRI. Una scelta che rientra in un più ampio programma di promozione del ruolo del geometra finalizzato,
fra l’altro, alla valorizzazione delle sue capacità tecniche nei confronti delle amministrazioni centrali e gli Enti locali”.
Per questa ragione, spiega Ezio Piantedosi, Segretario del CNGeGL, “le modalità organizzative sono state articolate per coinvolgere il maggior numero di iscritti.
Naturalmente, anche le modalità di individuazione dei requisiti ideali colleghi sono state impostate per formulare un database di professionisti in grado di svolgere prestazioni della massima qualità”.
14 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1
DAL CONSIGLIO NAZIONALE
La microzonazione sismica
in aiuto ai geometri
e ai professionisti del settore
F
ornire supporto
scientifico e tecnico
ai soggetti istituzionalmente interessati alla microzonazione sismica e alle
sue applicazioni, con particolare riferimento alla pianificazione urbanistica e alle problematiche connesse all’emergenza sismica. È questo
uno degli obiettivi del
“Centro per la Microzonazione Sismica e le sue applicazioni Centro MS”, costituito
per iniziativa del Consiglio
Nazionale delle Ricerche - Dipartimento Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per
M"NCJFOUF $/3%5"
F
dell’Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria (C/3*("(
Oggi il CNR, le principali istituzioni di Ricerca e le Università italiane che operano nel
campo della microzonazione
sismica, tornano sul tema per
presentare la costituzione di
un soggetto unico che, oltre a
dare continuità alle attività
intraprese per la riduzione
del rischio sismico, in collaborazione con la Presidenza
del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Protezione
$JWJMF%1$
FDPOMF3FHJPOJ
possa rappresentare un
luogo di confronto scientifico
per la ricerca di settore.
All’incontro, fra i rappresentanti delle categorie professionali, il Presidente del CNGeGL Maurizio Savoncelli
che ha dichiarato: “il centro
per la microzonazione sismica mette finalmente in
rete i soggetti coinvolti in
questi studi: i centri di ricerca,
il mondo accademico e i tecnici, come geologi, ingegneri,
architetti e geometri, che
prendono parte e contribuiscono a questo lavoro fondamentale per ottenere la mitigazione del rischio sismico.
Un obiettivo facilmente perseguibile se vengono integrate le conoscenze, le competenze, gli strumenti di ogni
centro di ricerca e di ogni
centro accademico. A ciò non
può mancare il sostegno dei
fondi e delle risorse dello
Stato, grazie alla Protezione
Civile: una realtà che dimostrato di portare avanti costantemente il suo impegno
al di là dell’emergenza, cercando di prevenire e migliorare ogni giorno le condizioni
con cui si affrontano i sismi.
Durante i lavori di questa
giornata è chiaramente emerso che, seppur in misura
ridotta, questi fenomeni si
registrano quotidianamente:
un chiaro segnale che mette
in luce come il nostro Paese
debba essere continuamente sotto osservazione”.
Sull'argomento si sono tenuti
vari incontri tra i soggetti interessati.
In particolare si segnala che a
Roma, il 28 gennaio 2016, si è
tenuta una giornata di presentazione del “Centro per la
Microzonazione Sismica e le
sue applicazioni - CentroMS",
costituito su iniziativa del
Consiglio Nazionale delle Ricerche - Dipartimento
Scienze del Sistema Terra e
Tecnologie per l'Ambiente
$/3%5"
FM*TUJUVUPEJ(FPlogia Ambientale e GeoingeHOFSJB$/3*("(
Il CentroMS ha fra i suoi obiettivi quello di fornire supporto
scientifico e tecnico ai soggetti istituzionalmente inte-
ressati alla microzonazione
sismica e alle sue applicazioni, con particolare riferimento alla pianificazione urbanistica e alle problematiche connesse all’emergenza
sismica.
Alla giornata di presentazione ha partecipato il Capo
Dipartimento della Protezione Civile, ingegner Fabrizio Curcio. Era prevista inoltre la partecipazione dei
Presidenti di CNR, INGV, ISPRA e OGS, oltre che dei
rappresentanti di Regioni,
Province Autonome, Città
Metropolitane, ANCI e Ordini
Professionali di Ingegneri,
Geologi e Architetti.
Maggiori informazioni sul sito
www.centromicrozonazionesismica.it.
T
IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 15
DALLA CASSA DI PREVIDENZA
Professionisti,
deducibilità contributi
previdenziali
La deducibilità dei contributi
alle casse professionali
Sono integralmente deducibili dal reddito complessivo
IRPEF i contributi previdenziali e assistenziali versati
obbligatoriamente a Casse
professionali, da parte dei
professionisti iscritti alle
stesse (ad esempio dottori
commercialisti, ragionieri,
avvocati, notai, ingegneri, architetti, consulenti del lavoro, geometri, medici, farNBDJTUJWFUFSJOBSJFDD
tenenza, ivi compresi quelli per la La deducibilità:
Le notizie sulla deducibilità dei contributi
previdenziali che qui vi proponiamo ci sono state ricongiunzione di periodi assicura- • riguarda il contributo sogtivi”.
gettivo e il contributo intefornite dall’Associazione Nazionale Donne
Per questi contribuenti,
grativo “minimo”;
però, occorre fare attenzione • non riguarda, di regola, il
Geometra, che ringraziamo.
alla tipologia di contributo
contributo integrativo (pari
professionisti iscritti plessivo, sempreché sia ri- versato.
OPSNBMNFOUFP
BEalle Casse di Previ- masto effettivamente a ca- Infatti, la deducibilità non
debitato in fattura al cliente
denza e Assistenza di rico del professionista.
trova applicazione per il con(si tratta, infatti, di un onere
Categoria possono dedurre I lavoratori autonomi che e- tributo “integrativo” (in geche rimane a carico di
dal reddito complessivo i sercitano professioni regola- OFSFEFMP
BEEFCJUBUP
quest’ultimo anche se poi
contributi obbligatori versati mentate da Albi e versano i in fattura, in quanto si tratta
viene materialmente verdurante il periodo d’imposta. contributi previdenziali e as- di onere a carico del cliente,
TBUPEBMQSPGFTTJPOJTUB
La deduzione, però, non ri- sistenziali alle proprie casse ancorché versato dal profesguarda i contributi integra- di previdenza, possono de- sionista.
Il problema dei contributi
tivi che vengono addebitati durre quindi, senza alcun li- Sul punto, però, ci sono al- integrativi
al cliente in fattura.
mite di spesa, gli importi ver- cune eccezioni: in partico- Non è possibile dedurre i
Su questo aspetto si sono sati nel periodo d’imposta a lare, come chiarito dall’A- contributi integrativi che
pronunciate più volte l’Am- titolo di contributi obbliga- genzia delle Entrate (cfr. riso- vengono addebitati in fattura
ministrazione finanziaria e la tori.
luzioni 18 maggio 2006, n. dal professionista.In genere
giurisprudenza di legittimità. A prevederlo è l’art. 10 TUIR &FNBS[PO&
si tratta di una aliquota pari al
$POMBSJTPMV[JPOFO&EFM laddove stabilisce (comma 1, sono deducibili i contributi JOBMDVOJDBTJ
DIFTF2011, in relazione al contri- MFUUFSBF
DIFTPOPEFEVDJCJMJ integrativi minimi, mentre condo quanto stabilito dalla
buto integrativo minimo, do- dal reddito complessivo ai nessuna deducibilità è am- legge e dagli ordinamenti
vuto nell’ipotesi in cui il con- fini IRPEF, “i contributi previden- messa se il professionista delle singole casse previtribuente abbia realizzato un ziali ed assistenziali versati in ot- non esercita la rivalsa sul denziali, tutti gli iscritti al revolume d’affari limitato o ad- temperanza a disposizioni di legge, cliente, ancorché il contri- lativo albo devono applicare
dirittura pari a zero, l’Agenzia nonché quelli versati facoltativa- buto integrativo rimanga (in su tutti i corrispettivi rienha affermato che può essere mente alla gestione della forma UVUUPPJOQBSUF
BQSPQSJPDB- tranti nel volume di affari ai
dedotto dal reddito com- pensionistica obbligatoria di appar- rico.
fini dell’IVA.
I
16 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1
Foto © dessauer - Fotolia.com
Inoltre, la Cassazione si è
pronunciata più volte sulla
questione confermando la
posizione espressa dall’Agenzia delle Entrate.
DALLA CASSA DI PREVIDENZA
Tale importo poi va versato
alla Cassa, indipendentemente dall’effettivo pagamento che ne abbia eseguito
il debitore, nei cui confronti
tale maggiorazione risulta ripetibile.
Normalmente è previsto che
la stessa maggiorazione non
concorre a formare il reddito
professionale e non costituisce base imponibile agli effetti dell’IRPEF e dell’IVA.
Sulla deducibilità o meno di
tali contributi si sono pronunciate più volte la Cassazione e l’Agenzia delle entrate.
Secondo la tesi predominante della Suprema Corte
GSBUVUUFWFEJTFOUFO[B
NBS[PODIFTJ
occupa, nello specifico,
dell’Inarcassa degli ingeHOFSJFBSDIJUFUUJ
UBMJQSPGFTsionisti non possono dedurre
dal loro reddito i contributi
integrativi versati in base alla
legge (art. 10, comma 1, legge
O DIF BOBMPHBmente a quanto previsto per
altre categorie professionali,
stabilisce l’obbligo per tutti
gli iscritti all’albo di applicare
una maggiorazione percentuale su tutti i corrispettivi
rientranti nel volume annuale d’affari ai fini dell’IVA e
versarne alla Cassa l’ammontare, indipendentemente
dall’effettivo pagamento che
ne abbia eseguito il debitore, nei cui confronti è ripetibile la maggiorazione. Secondo la Cassazione l’onere
contributivo in oggetto rimane a carico dei clienti e,
quindi, non può rappresentare un costo deducibile per
il libero professionista.
Dello stesso avviso è anche
l’Agenzia delle Entrate che,
con la risoluzione 18 maggio
O&IBTUBCJMJUPDIF
il contributo integrativo, assistito dal meccanismo della
rivalsa, non concorrendo alla
formazione del reddito di lavoro autonomo e, più in generale, alla determinazione
della base imponibile ai fini
IRPEF, è indeducibile dal
reddito dei contribuenti; tale
indeducibilità ricorre anche
nell’ipotesi in cui l’iscritto,
pur avendo maturato il diritto alla rivalsa, per qualsiasi
motivo, non lo esercita. Successivamente, però, con la
SJTPMV[JPOFNBS[PO
&JORVFTUPDBTPDJTJPD-
cupa della Cassa biologi &/1"#
QVSSJDIJBNBOEPMB
posizione espressa nel documento del 2006, l’Agenzia ha
affermato, in relazione al contributo integrativo minimo,
dovuto nell’ipotesi in cui il
contribuente abbia realizzato un limitato volume d’affari, o addirittura un volume
d’affari pari a zero, che, considerata la natura previdenziale del contributo integrativo minimo ed attesa la sua
obbligatorietà, in questo
caso esso può essere dedotto dal reddito complessivo ai sensi dell’art. 10,
DPNNBMFUUFSBF
56*3
sempreché sia rimasto effet-
tivamente a carico del professionista. Si tratta, quindi,
di una interpretazione più
favorevole al contribuente,
anche se rimane confermata
l’indeducibilità in tutti gli
altri casi.
Indicazione nella dichiarazione
dei redditi
Per poter portare in deduzione i contributi versati durante il periodo d’imposta
(vale, a tale proposito, il prinDJQJPEJDBTTB
ÀOFDFTTBSJP
indicare gli stessi nell’apposito rigo del quadro della dichiarazione dedicato agli oneri e le spese.
T
IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 17
DALLA CASSA DI PREVIDENZA
Contribuzione obbligatoria
minima, rivalutazione pensioni
e limiti reddituali anno 2016
I
M$POTJHMJPEJ"NNJOJTUSB[JPOFoDPOEFMJCFSBOEFMoIBGJTTBUPper il 2016 l’importo del contributo
integrativo ed il coefficiente di rivalutazione per le pensioni, i limiti di reddito e gli scaglioni reddituali ai fini del calcolo
pensionistico.
Di seguito si riporta la tabella riepilogativa che tiene conto anche degli aumenti del contributo soggettivo, gia disposti dal
Comitato dei Delegati a maggio del 2012.
-BEFMJCFSBÀTUBUBJOWJBUBQFSMBDPOTFHVFOUFBQQSPWB[JPOFFY%MHTOBJ.JOJTUFSJWJHJMBOUJ
CONTRIBUTI OBBLIGATORI MINIMI 2016
Contributo soggettivo minimo iscritti obbligatori:
(art. 1, comma 2, Regolamento Contribuzione)
€ 3.000,00
Contributo soggettivo minimo neodiplomati:
(art. 1, comma 5, Regolamento Contribuzione)
€ 750,00 (riduzione ad ¼ del contributo obbligatorio per i primi 2 anni di iscrizione);
€. 1.500,00 (riduzione ad ½ del contributo obbligatorio per i successivi 3 anni di iscrizione);
Contributo soggettivo praticanti:
(art. 1, comma 5, Regolamento Contribuzione)
€ 750,00 (riduzione ad 1/4 del contributo obbligatorio)
Contributo soggettivo minimo pensionati:
(art. 1, comma 4, Regolamento Contribuzione)
€ 3.000,00
Contributo soggettivo minimo pensionati d’invalidità:
(art. 1, comma 4, Regolamento Contribuzione)
€ 1.500,00 (riduzione ad ½ del contributo obbligatorio)
Contributo integrativo minimo:
(art. 2, comma 4, Regolamento Contribuzione)
€ 1.500,00
Limite reddito contribuzione soggettiva:
(art. 1, comma 1, lett. a, Regolamento Contribuzione)
€ 152.650,00
Aliquota percentuale contributo soggettivo:
(art. 1, comma 1, lett. a, Regolamento Contribuzione)
14% - Oltre il limite reddituale di € 152.650,00 l'aliquota si abbassa al 3,5%
RIVALUTAZIONE TRATTAMENTI PENSIONISTICI 2016
Coefficiente rivalutazione pensioni anno 2016:
(art. 25, Regolamento Previdenza)
NB: Per il quinquennio 2015-2019 è previsto il blocco della rivalutazione sulle pensioni superiori ad €. 35.000,00 lordi annui
(€ 2.692,31 lorde mensili). (art. 34 comma 9, Regolamento Previdenza)
0,2% intero
0,06% ridotto
Importo pensione minima annua lorda 2016:
(art. 2, comma 4, Regolamento Previdenza)
€ 8.650,00
Limite volume d’affari IVA per le pensioni d’anzianità 2016:
(art. 3, comma 8, Regolamento Previdenza)
€ 8.950,00
Media reddituale per beneficio pensioni inabilità:
(art. 4, comma 4, Regolamento Previdenza)
€ 29.250,00
18 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1
Foto © eyetronic- Fotolia.com
DALLA CASSA DI PREVIDENZA
RIVALUTAZIONE SCAGLIONI REDDITUALI 2016
Limiti reddituali e coefficienti di rendimento da utilizzare per il calcolo delle pensioni con decorrenza 1/2/2015:
Normativa in vigore fino al 31.12.1997
Legge 236/90
Normativa in vigore dal 1.1.1998 al 31.12.2002
Delibera C.D. 22.12.1997
CALCOLO A
CALCOLO B
2%
fino a 48.850,00
2%
fino a 21.950,00
1,71%
da 48.851,00
fino a 73.150,00
1,75%
da 21.951,00
fino a 48.850,00
1,43%
da 73.151,00
fino a 85.500,00
1,50%
da 48.851,00
fino a 73.150,00
1,14%
da 85.501,00
fino a 97.550,00
1,10%
da 73.151,00
fino a 85.500,00
0,70%
da 85.501,00
fino a 97.550,00
Normativa in vigore dal 1.1.2003 al 31.12.2006
Delibera C.D. 22.05.2002 e 27.11.2002
Normativa in vigore dal 1.1.2007
Delibera C.D. 24.05.2006
CALCOLO C
CALCOLO D
1,75 %
fino a 48.850,00
1,75 %
fino a 11.750,00
1,50%
da 48.851,00
fino a 73.150,00
1,50%
da 11.751,00
fino a 35.250,00
1,10%
da 73.151,00
fino a 85.500,00
1,20%
da 35.251,00
fino a 70.450,00
0,70%
da 85.501,00
fino a 97.550,00
0,90%
da 70.451,00
fino a 93.950,00
0,60%
da 93.951,00
fino a 117.450,00
0,30%
da 117.451,00
fino a 152.650,00
Formazione, agevolazioni anche per gli over 35
L’iniziativa è rivolta a finanziare gli aggiornamenti professionali per il
mantenimento delle competenze specialistiche in materia di antincendio,
sicurezza, ecc.
È stato sottoscritto un protocollo di intesa tra il CNGeGL e la Cassa
Italiana di Previdenza e Assistenza Geometri allo scopo di riconoscere un
contributo per i corsi di formazione e aggiornamento anche ai professionisti di età superiore ai 35 anni.
L’iniziativa nasce dalla volontà di ridurre l’onere economico per la formazione e favorire le esigenze dei geometri che vogliono mantenersi
aggiornati e desiderano approfondire le competenze specialistiche.
Infatti, in deroga a quanto stabilito con la delibera 70/2010, la CIPAG
potrà riconoscere a tutti gli iscritti in possesso dei requisiti richiesti e
secondo le modalità vigenti “un contributo pari al 50% del costo del
corso, con un limite massimo di euro 200,00”.
Per maggiori informazioni e per sapere come accedere al contributo
gli iscritti possono rivolgersi al proprio Collegio di appartenenza.
IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 19
DAL COLLEGIO DI BRESCIA
Notizie utili
per gli iscritti
I numeri relativi al recupero e alla riqualificazione degli immobili dal 2008 al 2015
Importanti i numeri che ci fornisce il rapporto della Camera dei Deputati sull’impatto relativo alle misure di incentivazione sul recupero e sulla riqualificazione
degli immobili a partire dal 2008 fino al 2015.
Abitazioni esistenti sul territorio nazionale
31,2 milioni
Percentuale delle abitazioni di cui sopra oggetto di intervento
40%
Immobili oggetto di interventi agevolati (al 50% o al 65%)
12,5 milioni
Agevolazioni fiscali relative a questi ultimi
sul recupero edilizio (50%)
178 miliardi
sulla riqualificazione energetica (65%)
30 miliardi
218 miliardi
Aumento dell’occupazione
Oltre 2 milioni di addetti
Aumento dell’occupazione nel solo 2014
424.800 addetti (comprensivi dell’indotto)
Impatto sulla finanza pubblica dell’incentivazione (a valori correnti)
- 12,5 milioni di euro (saldo negativo)
Impatto sulla finanza pubblica dell’incentivazione fiscale (a valori diluiti nei 10 anni di recupero)
+ 4 milioni (saldo positivo)
Il Collegio dei Geometri su Teletutto
Giunta alla terza edizione la trasmissione “Professionisti in rete”, è proposta dalla redazione dell’emittente locale TeleTutto con il proposito di
portare il mondo dei professionisti in tv.
I principali obiettivi di questa iniziativa editoriale sono quelli sia di promuovere al pubblico l’attività delle associazioni di categoria sia quella di
contribuire, con puntualità, a diffondere tra i professionisti argomenti di
confronto sulle criticità e sulle opportunità più attuali.
Con cadenza settimanale, ogni lunedì alle 20.05, il programma prospetta
brevi interventi di richiamo esposti da rappresentanti delle categorie
promotrici dell’iniziativa: geometri, ingegneri, architetti, notai, consulenti
del lavoro, avvocati, agronomi.
Le trasmissioni possono anche essere riviste on demand tramite i file
delle stesse pubblicati sul web (link: http://www.teletutto.it/Video_
Ondemand/professionisti_in_rete/12092.html ) .
I molteplici momenti di intervento offerti, in questi anni, anche dai rappresentanti del Collegio Geometri di Brescia, estratti dalla trasmissione,
sono riepilogati e proposti sul sito www.collegio.geometi.bs.it al percorso
Home Page-Edicola del Geometra-Raccolta multimediale promozione ed
interventi.
20 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1
Foto © mavil - Fotolia.com
DAL COLLEGIO DI BRESCIA
Contributi agli iscritti
per la frequentazione di corsi di aggiornamento
professionale.
Dal Comune di Brescia
sconti importanti per il rilancio dell'edilizia
•
•
Su tutta la città
per ristrutturazione con demolizione parziale o totale
per ristrutturazione di tipo conservativo:
- 30%* sul costo di costruzione - 50%* sugli oneri di urbanizzazione
* con un ulteriore 25%
se l’immobile è nelle aree di rigenerazione, entro 18 mesi dalla delibera
Nel caso in cui l’immobile si trovi nelle seguenti zone
del tessuto urbano consolidato
•
•
•
•
•
nuclei storici minori
zona via Milano
zona via Orzinuovi
corso Mameli
corso Cavour
- 30% sul costo di costruzione
•
•
•
•
•
tratto iniziale Mandolossa
case via Mazzucchelli
zona piazza Vittoria
corso Martiri
corso Garibaldi
- 30%* sugli oneri di urbanizzazione
Nel caso di immobili relativi a servizi del terzo settore
- 70% sul costo di costruzione
- 70%* sugli oneri di urbanizzazione
Nel caso di immobili per housing sociale
Alloggi in affitto a canone sociale
- 70% sul costo di costruzione
- 70%* sugli oneri di urbanizzazione
Edilizia sociale a canone moderato
- 70% sul costo di costruzione
- 50%* sugli oneri di urbanizzazione
Informiamo gli iscritti che il CNGeGL e la CIPAG hanno sottoscritto recentemente un protocollo d’intesa per l’erogazione di contributi, al fine di
finanziare i corsi di formazione per il mantenimento delle competenze
specialistiche acquisite, destinati ai geometri e geometri laureati regolarmente iscritti alla CIPAG.
In recepimento delle richieste del CNGeGL, la CIPAG ha convenuto di
finanziare, senza limiti di età, in deroga a quanto previsto dalla precedente Delibera N.70/2010, i corsi di aggiornamento, in programmazione dal 1° gennaio 2016, necessari per il mantenimento delle qualifiche
professionali relative ai seguenti ambiti:
- sicurezza (corso di 40 ore nel quinquennio),
- prevenzione incendi (corso di 40 ore nel quinquennio),
- amministratori di condominio (corso di 15 ore annuali),
- mediazione civile (corso di 16 ore ogni biennio)
per gli iscritti in regola con il pagamento dei contributi CIPAG.
Il contributo erogato ai partecipanti a tali corsi è pari al 50% della quota
di iscrizione al corso, con un limite massimo di 200 (Euro duecento),
nei limiti massimi annui previsti dall’apposito capitolo di spesa del
Bilancio CIPAG (rif. 110060).
Per inviare la richiesta di contributo, entro 30 giorni dal termine del
corso, si ricorda agli iscritti la necessità di compilare, firmare ed inviare
all’indirizzo e-mail [email protected]
l’apposito modulo pubblicato sul sito www.collegio.geometri.bs.it al
seguente percorso: Home Page / la Formazione Professionale /
Modulistica.
Bonus immobili, chi cambia casa ha un anno per vendere
Dal Corriere della Sera, 20 dicembre 2015
di Gino Pagliuca
Non c’è solo l’abolizione della Tasi sull’abitazione principale. La legge di
Stabilità contiene una serie di misure tese a incentivare gli acquisti di
casa. La più interessante riguarda la possibilità di usufruire delle agevolazioni prima casa anche se si possiede già un altro appartamento
comprato con lo sconto fiscale, purché lo si venda entro un anno. Per
avere lo sconto bisognerà però rispettare gli altri due requisiti previsti
dalla normativa: stabilire entro 18 mesi la residenza nel comune in cui si
trova l’immobile da agevolare, non possedere un’altra abitazione nel
medesimo comune. Sconti anche per chi compra una casa dal costruttore: se l’abitazione è in classe energetica A o B il 50% dell’Iva si recupera nel decennio successivo all’acquisto, sotto forma di detrazione Irpef.
Per chi acquista un’abitazione in leasing viene prevista una detrazione
fiscale sugli interessi pagati con i canoni fino a 8.ooo euro all’anno e sulle
spese iniziali fino a 2omila euro per i giovani con meno di 35 anni che
acquistino l’abitazione con questa formula.
IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 21
SCUOLA
Veronica Gianesini
Davide Ravelli
C
ome riuscire a coniugare nozioni
scolastiche ed eTQFSJFO[BQSBUJDB -BDIJBWF
risolutiva di questo problema sta a nostro parere
nel cercare l’appoggio di
enti od organizzazioni che
coniughino conoscenza del
territorio e voglia di collaborare con la scuola. L’Istituto
“Antonietti” di Iseo con l’indirizzo Costruzioni Ambiente e Territorio ha instaurato un rapporto di collaborazione con l’associazione
culturale “Romanico nel
Basso Sebino” che opera per
il recupero e la valorizzazione del patrimonio artistico e architettonico nei comuni della Valle Calepio e
del basso Lago d’Iseo.
La collaborazione si è esplicitata nell’esecuzione dei
rilievi topografici e architettonici di alcune chiese situate nei comuni di Villongo,
Adrara San Martino e Credaro. Nel rilievo sono stati
coinvolti gli studenti delle
classi quarte dell’Istituto sia
OFMMBOOPTDPMBTUJDP
DIFTFHVJUJ
dagli insegnanti di Topografia (professoressa GianeTJOJFQSPGFTTPS3BWFMMJ
F
Progettazione (professor
Franchini e professor MoSFUUJ
"MUFSNJOFEFMMBWPSP
gli allievi hanno presentato
quanto realizzato a tutto il
corso C.A.T., in presenza
della Dirigenza e dei responsabili dell’Associazione, avvalendosi di presentazioni PowerPoint, documentazione fotografica,
disegni e calcoli topografici.
In questo modo è stato possibile far sperimentare, at22 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1
All'Istituto “Antonietti” di Iseo
i futuri geometri
sperimentano il rilievo
traverso l’esperienza diretta
ai ragazzi delle due classi
coinvolte e attraverso il racconto dei loro pari per quelli
delle altre classi, quello che
è stato a tutti gli effetti un
lavoro complesso formato
da più fasi, eseguite sia in
campagna che a tavolino.
Come era lecito aspettarsi,
le differenze fra la normale
routine del lavoro in classe,
fatta di spiegazioni teoriche,
esercizi, compiti in classe e
GPSTF
RVBMDIF FTFSDJUBzione pratica e la progettazione e l’esecuzione di un
lavoro più complesso come
questo sono state in un
primo tempo temute, ma
poi largamente apprezzate
sia dai docenti che dagli allievi. Sicuramente tutti i lettori sanno che non è sempre
semplice organizzare (a
scuola soprattutto, ma anche
GVPSJ
JMDPOUSJCVUPEFJEJversi professionisti che entrano in gioco nel recupero e
nella conservazione dei
beni storico-artistici: ognuno porta in dote sensibilità e conoscenze diverse
che devono andare ad integrarsi. Inoltre la collaborazione con un’associazione
attiva sul territorio ha permesso non solo di attingerne
le conoscenze, ma anche di
mostrare ai ragazzi come sia
possibile sfruttare competenze e abilità (per usare
una terminologia ormai entrata nella programmazione
TDPMBTUJDB
DIFOPJEPDFOUJ
tentiamo ogni giorno di trasmettere loro per operare
sul territorio anziché sui
banchi di scuola o sullo
schermo di un PC. A nostro
parere una delle chiavi per
SCUOLA
Nella pagina precedente.
La chiesa dei SS. Fermo e Rustico
a Credaro.
In questa pagina, dall'alto.
Foto di gruppo delle due classi
coinvolte: 4 E C.A.T. e 4 F C.A.T.
IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 23
SCUOLA
rilanciare il corso C.A.T., superando l’impasse di iscrizioni che ci attanaglia negli
ultimi anni, sta proprio nel
cercare di far sperimentare
anche all’esterno quello che
di buono viene fatto dentro
le mura scolastiche. Niente
di meglio che occasioni di
questo tipo, sia per gli studenti che per noi docenti,
che abbandoniamo volentieri l’aula scolastica per dimostrare ai ragazzi l’applicazione di quanto ripetiamo
loro davanti a lavagne e
L.I.M.
Entriamo però nel dettaglio
del lavoro svolto e cerchiamo di illustrare i due rilievi eseguiti nello scorso
anno scolastico dagli studenti delle classi 4a E e 4a F,
che si sono incaricati rispettivamente del rilievo della
chiesa dei Santi Fermo e Rustico a Credaro e della chiesa
di San Giacomo Apostolo a
Villongo. Si tratta in entrambi i casi di due edifici
che hanno un’origine probabilmente riconducibile ai
secoli X-XI e che hanno poi
subito numerosi interventi,
soprattutto nei secoli XVI e
24 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1
XVII. Le due chiese sono a
navata unica con abside e
sono visibili alcuni affreschi,
anche se buona parte delle
pitture murarie originali
sono andate perse nel corso
dei vari lavori che si sono
succeduti nel tempo.
Un primo ostacolo da superare si è presentato a causa
della revisione che i programmi delle discipline scolastiche hanno subito a seguito della riforma che ha
trasformato il corso Geometri in C.A.T. Infatti le basi
di storia dell’architettura
non vengono più affrontate
gradualmente nel triennio
ma sono ora concentrate
nella classe quinta. Qui abbiamo fin da subito sfruttato
il contributo dell’Associazione, che conta nelle sue
fila anche degli esperti di
Storia dell’Arte: questi si
sono prestati a tenere un intero corso (ovviamente
gratis, perché come è noto le
casse delle scuole sono
TQFTTP WVPUF
"CCJBNP
colto così l’occasione per far
partecipare alle lezioni
anche gli allievi delle classi
quinte, sia del corso C.A.T.
che del Liceo.
Ottenuta la necessaria infarinatura sul Romanico, abbiamo iniziato il nostro vero
e proprio rilievo.
Le classi si sono recate sul
posto in due tempi diversi,
ma la struttura organizzativa
del lavoro è stata la stessa: la
classe è stata suddivisa in
gruppi di lavoro dedicati
alle diverse operazioni. Un
gruppo di studenti ha curato
il rilievo topografico vero e
proprio, che ha riguardato il
lotto di terreno circostante e
il “fabbricato” chiesa con i
suoi dettagli esterni; in
questa fase ci siamo avvalsi
della stazione totale e del
prisma. Per entrambi i rilievi
è stato necessario eseguire
due stazioni per poter “battere” il perimetro della
chiesa (sta’ a vedere che il
collegamento fra stazioni celerimetriche studiato in
DMBTTFTFSWFBRVBMDPTBà
6O
secondo gruppo ha rilevato
l’interno delle chiese soffermandosi sui particolari architettonici caratteristici del
periodo preso in esame; gli
strumenti usati sono stati
quelli più tradizionali:
metro, flessometro, distanziometro laser e soprattutto
macchina fotografica. In
questa fase sono emerse le
classiche difficoltà di un rilievo su un immobile storico: pareti non a squadro,
rosoni in posizione non raggiungibile, nicchie nelle pareti, ecc. Inutile dire che aguzzando un minimo l’ingegno gli allievi hanno risolto il tutto anche sfruttando “solo” i cosiddetti
SCUOLA
Nella pagina presedente.
Fasi del rilievo della chiesa
di S. Giacomo a Villongo
In questa pagina, dall'alto.
Studenti di 4F alle prese
con il rilievo topografico.
Modello 3D della chiesa
di San Giacomo.
“strumenti semplici”. Per finire un terzo gruppo ha rilevato sempre l’esterno
dell’edificio, operando in
modo più tradizionale:
metro, bindella, stadia ed
effettuando un successivo
confronto con i risultati ottenuti dagli addetti alla stazione totale.
A questo punto è iniziata la
fase di restituzione: rispettando la suddivisione in
gruppi iniziale gli allievi
hanno elaborato i dati, trasformando le misure in tabelle di calcolo Excel e in
disegni Autocad, in modo da
ottenere piante e prospetti
delle chiese. Subito abbiamo confrontato i risultati
ottenuti dal rilievo con gli
strumenti semplici con
quello ottenuto con la strumentazione elettronica: i
dati coincidevano, confermando la bontà del lavoro
svolto dai ragazzi (e anche
EBJEPDFOUJ
¦TUBUBBODIF
l’occasione per instaurare
un mini dibattito fra tecnici
“senior” e “junior” sul tema
del restauro: è stato fatto
CFOFPNBMF #JTPHOBWBWBMPSJ[[BSFNFHMJPMBDIJFTB 0
chi di dovere ha operato al
massimo delle possibilità in
funzione del tipo di bene da
UVUFMBSF
A dimostrare che a volte lo
stimolo del lavoro “sul
campo” tira fuori abilità che
non conosciamo nei nostri
studenti, alcuni di loro sono
poi andati oltre e, sfruttando
le proprie conoscenze infor-
matiche, hanno elaborato
EFMMFSJDPTUSV[JPOJJO%EJ
quanto rilevato, inserendole
all’interno della piattaforma
Google Maps (previa autoriz[B[JPOF
In conclusione l’esperienza è
stata talmente positiva che
quest’anno abbiamo deciso
di raddoppiare: Stiamo infatti lavorando per programmare un rilievo topografico
che coinvolgerà le attuali
quarte dell’Istituto con lo
scopo di inquadrare alcuni
siti storici dei nostri territori,
in modo da elaborare un progetto didattico in grado di
collegare sia le materie umanistiche che quelle specifiche dell’indirizzo. Il lavoro
dovrebbe poi essere portato
avanti anche nell’anno scolastico successivo, facendo da
apripista per ulteriori sviluppi. Vi faremo sapere... T
IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 25
SCUOLA
Praticante:
Franco Chiriacò
Relatore:
Piero Fiaccavento
Progetto di studio su un vecchio
edificio interessato da umidità
Ci sembra interessante proporvi la presentazione
di un lavoro professionale eseguito da un
geometra praticante (Franco Chiriacò) che è
stato assistito dal collega Piero Fiaccavento. Lo
studio esamina il problema dell’umidità presente
nelle murature di un vecchio fabbricato e
costituisce un esempio illuminante di come
debba essere svolta la pratica professionale.
Introduzione
Il progetto su un vecchio edificio nel centro storico di Salò
ha lo scopo di ricercare le
cause dell’umidità presente
nei muri esterni su strada e
nell’ingresso dell’abitazione
e le varie possibilità d’intervento per la diminuzione o
l’eliminazione dell’acqua
presente nella sua struttura.
Tale progetto ha una funzione
didattica delle problematiche presenti in molti edifici
storici salodiani che si trovano in vicinanza delle
sponde costiere del golfo di
Salò.
Il progetto è suddiviso nei
seguenti paragrafi:
• analisi della situazione attuale dell’edificio, della distanza dal lago e della presenza di acque di infiltrazione che interessano le
fondazioni strutturali
dell’immobile;
• studio e calcolo puntuale
della presenza di umidità
sulle pareti dell’edificio,
tramite verifiche e test a
campione con strumentazioni adeguate;
• descrizione delle diverse
procedure d’indagine per
l’individuazione della presenza di umidità nei muri;
• individuazione delle meto26 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1
Chiesa laterale della Visitazione attraverso uno stretto
passaggio di collegamento
tra Piazza V. Emanuele II e
l’antica sacrestia che faceva
parte di un vecchio convento
settecentesco delle suore
della Visitazione, completamente demolito nel 1970 per
far posto ad un complesso
commerciale ed abitativo
chiamato “Gasparo”. Sotto
dologie d’intervento per la questo stretto passaggio ediminuzione o l’elimina- siste un canale di scarico
zione dell’umidità.
delle acque piovane del com• calcolo dei costi d’inter- plesso ecclesiastico, che si
vento e le considerazioni dirigono negli scarichi delle
conclusive.
acque bianche presenti sotto
la sede stradale della piazza.
Individuazione e stato attuale
Essendo l’alveo di tale canale
del sito oggetto di ricerca:
in cemento anche queste
L’oggetto in questione è un acque possono interessare le
edificio storico del Quattro- pareti dell’edificio in esame.
cento situato nel Comune di Lo si nota soprattutto presso
Salò, in Piazza Vittorio Ema- la porta d’ingresso.
nuele II (nelle vicinanze del Lo stato attuale dell’edificio
MVOHPMBHP
*OUBMFTJUPFTJTUF oggetto di studio non solo è
una presenza di falda acqui- evidenziato presso la porta
fera lacustre, a circa cinque appena citata, ma si può nometri sotto le fondamenta tare anche lungo la facciata al
dell’edificio, soggetta ad di sopra della pietra posata
un’oscillazione anche di un sotto le finestre al piano terra
metro, a seconda dei movi- dove l’intonaco è scrostato,
menti oscillatori del lago. dalla presenza di salnitro
Questa – per risalita capillare all’interno dell’intonaco e dal
– interessa le fondazioni e i rigonfiamento superficiale
muri, soprattutto esterni, dello stesso fin sopra le finedell’edificio in questione.
stre del piano terra. La preL’edificio è collegato alla senza di umidità di risalita la
si può notare anche nel settore interno del muro perimetrale al di sopra della finestra
e dei pannelli che ricoprono
la parete interna e nell’androne d’ingresso del palazzo.
Classificazione dei vari tipi di
umidità che esistono
nell’edificio:
I tipi di umidità presenti
nell’edificio sono principal-
mente tre, diversi tra loro per
danni, per modalità di studio
e per modalità di intervento
per eliminare parzialmente o
totalmente l’umidità.
Le tipologie di umidità, successivamente descritte, possono presentarsi contemporaneamente tra loro sulle pareti murarie.
• Da risalita capillare: per
capillarità l’acqua presente
nel sottosuolo o nelle falde
acquifere viene attratta dai
materiali che compongono
le murature risalendo dalle
fondazione dell’edificio
manifestandosi poi nelle
murature stesse. La quantità di acqua attratta dipende dalla porosità e capacità di assorbimento dei
materiali precedentemente citati, ma anche dai
fenomeni atmosferici stagionali. Il livello massimo di
acqua naturale espresso in
QFSDFOUVBMFÀEFM
Questa provoca danni statici all’intonaco in quanto il
sale presente nella mura-
SCUOLA
ture con l’evaporazione
dell’acqua questo si espande creando rigonfiamenti e successivamente
sgretolando la superficie
intonacata.
• Da condensazione:
quando il vapore presente
nell’aria incontra una parete fredda, condensa. Ciò
è dovuto al fatto che alcune
zone della parete si trovano
a temperatura minore di
quella di condensazione
del vapore o per la presenza di ponti termici. Esistono però anche fattori interni dovuti a scorrette abitudini quotidiane quali
l'insufficiente areazione
degli ambienti, o la pratica
di asciugare i panni bagnati
in ambienti chiusi. L’umidità si manifesta in modi
differenti:
- Se questa è impermeabile o poco permeabile
troveremo gocce d’acque
su di essa.
- Se invece la superficie è
assorbente troveremo
delle macchie dovute
all’assorbimento del vapore da parte della struttura.
• Da infiltrazione: dovuta a
vari fattori, quali la non integrità della copertura dell’edificio (che comporta infiltrazione dal manto di copertura o dal canale di
gronda all’interno delle
murature che bagnando i
muri creano un’ambiente
VNJEP
MBQSFTFO[BOFJ
muri, di crepe che durante
le piogge lasciano penetrare l’acqua all’interno dei
muri stessi; infiltrazioni dovute al mancato isolamento
verticale della struttura.
Verifiche della presenza di
umidità con attrezzature
adeguate e analisi di
laboratorio
Si procede alle verifiche necessarie per rilevare la presenza di umidità con attrezzature adeguate ed analisi di
laboratorio.
Per un’analisi adeguata della
presenza d’umidità sulla parete si è provveduto ad effettuare una misurazione della
presenza di questa con appaSFDDIJEJSJMFWBNFOUP5
F
analisi degli intonaci attraverso un test al carburo che
verrà successivamente descritto.
Il misuratore d’umidità dei
materiali T660 è un prodotto
Trotec, ottimo per un rilevamento veloce e non distruttivo della distribuzione
dell’umidità in aree vicine
QBSFUJFPQBWJNFOUJ
GJOPB
quattro cm. Le caratteristiche
fondamentali di questo misuratore, che lo distingue dal
TVPTJNJMF5
ÀMBQPTTJ
bilità di preselezione del materiale del massetto tra anidritico e di cemento e la visualizzazione diretta del vaMPSFJOEJNBTTBPJO$.
Prima della misurazione, è
possibile impostare un valore limite massimo. Quando
questo viene superato, il dispositivo emette automaticamente un segnale di allarme
acustico, velocizzando l’operazione. Grazie al salvataggio
automatico dei dati l’operatore può concentrarsi esclusivamente sull’oggetto da misurare, senza dover continuamente interrompere il lavoro
per annotare le misurazioni
ottenute. Una volta completato il lavoro, collegando il
dispositivo al computer si
può procedere con la scansione automatica dei valori,
utilizzando il software compreso nella fornitura.
Procederemo con tre misure
esterne e due interne e per
quanto riguarda l’atrio due
misure sulla parete di destra
e tre misure su quella di sinistra. Seguirà l’elaborazione
dei dati con grafici al fine di
determinare la reale situazione dello stato di fatto per
poi procedere alle metodologie d’intervento.
Risultati delle analisi effettuate
sulla parete esterna del
palazzo oggetto di indagine
Per quanto riguarda invece
l’analisi degli intonaci è stato
utilizzato un kit per effettuare
dei test con il carburo, lo strumento CM della CPM (moEFMMPi$MBTTJDw
*MTFUDPN
prende una comoda valigetta
per il trasporto ed uno strumento di misurazione CM
Classic, una bilancia a molla
ad alta precisione fino a 100g,
due bicchieri per bilancia, un
set di strumenti per la preparazione dei campioni di
prova, un set di quattro sfere
di acciaio, venti ampolle di
carburo, tre ampolle di prova
per il controllo del manometro, tre guarnizioni di riserva, un cucchiaio ed una
spazzola per la pulizia ed infine le istruzioni per l’uso.
Questo strumento permette
di determinare con precisione ed in breve tempo il
tasso di umidità presente nei
materiali da costruzione.
Una volta individuati i punti
critici e prelevati i campioni
da analizzare, si procede con
la frantumazione degli stessi
in un mortaio. Successivamente il campione viene peIL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 27
SCUOLA
gnale elettronico, che viene
elaborato per produrre
un’immagine termica visibile
sul display riportando la
temperatura.
Grazie alla termografia si possono evidenziare:
• dispersioni termiche;
• ponti termici;
• umidità nelle murature;
Esempi applicativi nell’edilizia:
• verifica dell’isolamento;
• verifica delle impermeabilizzazioni;
• ricerca di cause di infiltrazioni idriche
• analisi del degrado dovuto
ad umidità;
• ricerca di elementi costruttivi nascosti e strutture di
solai in calcestruzzo armato.
La termografia riveste un
ruolo essenziale nelle indagini non distruttive. La tecnica oggi applicata (certamente superiore a un’indagine tradizionale, grazie
all’aggiornamento degli struNFOUJ
USPWBBQQMJDB[JPOFJO
numerosi settori, quali: siderurgia, edilizia, veterinaria,
industria chimica, beni culturali, aeronautica.
sato ed inserito nel contenitore ermetico – insieme ad una
fialetta di Carburo di Calcio ed
alcune sfere d’acciaio – e poi
chiuso con un tappo munito di
manometro in grado di misurare la pressione che si svilupperà tra il campione ed il reagente. Una volta chiuso, agitando il contenitore, le sfere
rompendo la fialetta fanno reagire il contenuto con l’umidità producendo gas acetilene. La pressione prodotta
viene rilevata dal manometro
e corrisponderà al valore di uNJEJU¹JO$.
Altro metodo utilizzato per
rilevare la presenza di umidità è la termografia, ovvero
la visualizzazione bidimensionale della misura di irraggiamento.
La termografia, come tutte le
altre prove non distruttive ha
il vantaggio di:
• poter operare all’interno
degli edifici senza dover
sospendere le normali attività, limitando al minimo i
disagi per gli abitanti;
• evitare ulteriori traumi a
strutture dissestate.
Attraverso l’utilizzo della ter28 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1
Rilevamento umidità
con termocamera
mocamera si eseguono controlli non distruttivi e non intrusivi. Questo è un dispositivo senza contatto che rileva
l’energia all’infrarosso emessa da un oggetto, in
quanto tutti gli oggetti ad una
temperatura superiore allo
zero assoluto emettono radiazioni nel campo dell’infrarosso. L’energia rilevata è
quindi convertita in un se-
Metodologie d’intervento per
l’eliminazione parziale o totale
dell’umidità
Per quanto riguarda l’umidità
da risalita capillare che, come
nel nostro caso, interessa l’edificio in uno stato avanzato, bisognerà intervenire con metodologie più elaborate seguendo
alcuni accorgimenti iniziali.
Una volta delimitata l’area interessata si possono iniziare i lavori.
Come prima cosa si dovrà rimuovere lo strato d’intonaco
danneggiato (se presente lo
strato di muffa, utilizzando
EFMMFTQBUPMF
*MQSPDFEJNFOUP
consiste nell’effettuare una
serie di fori di diametro 16mm
a 10cm di distanza l’uno
dall’altro con un profondità di
DNJOGFSJPSFBMMPTQFTTPSFEFM
NVSPJMUVUUPBNJOJNPDNEB
terra. Prima di iniettare la soluzione è consigliabile pulire accuratamente i fori dalla polvere con aria compressa o uno
scovolino delle giuste dimensioni. Una volta finite le iniezioni si andrà a coprire i buchi
con della malta cementizia e
successivamente si tinteggerà
nuovamente il muro. Questa
soluzione tende ad espandersi creando una barriera
all’interno del muro in modo
da non permettere all’acqua di
risalirlo lasciando, una volta
completato il processo, il muro
asciutto. I tempi di richiesti da
questo metodo d’intervento
sono alquanto lunghi, anche
alcuni mesi, per far si che svolga
la sua azione in modo efficace.
L’utilizzo di iniezioni con at-
SCUOLA
trezzature più sofisticate effettuate da ditte specializzate lo si può notare nelle
foto successive, dove l’iniezione viene effettuata con
l’utilizzo di un compressore
al fine di poter cristallizzare il
muro maestro esterno anche
in profondità verso l’interno.
Iniezione per la cristallizzazione
del muro
Nuova metodologia
d’intervento per
l’allontanamento di umidità
dall’edificio
Tutti i muri che ricadono
entro il raggio d’azione del
dispositivo sono soggetti al
fenomeno di inversione del
La nuova metodologia con
sistema magnetico è un altro
metodo per contrastare l’umidità da risalita. Il dispositivo è costituito da antenne
trasmittenti e riceventi. Le
WJCSB[JPOJPOEF
NBHOFUJ
co-gravitazionali, alle quali è
soggetta la terra, sono captate dall’antenna ricevente
dal dispositivo. All’interno
del dispositivo è inoltre presente un’unità di polarizzazione, che inverte la dire[JPOFEFMMFWJCSB[JPOJPOEF
captate, le quali sono così ritrasmesse nell’ambiente fino
a un certo raggio d’azione.
flusso dell’acqua (umidità di
SJTBMJUB
QSFTFOUFBMMPSPJO
terno, verso il sottosuolo.
Dopo l’installazione del dis p o s i t i vo , l e m o l e c o l e
d’acqua salina si dirigono
verso il basso, il muro affetto
da umidità di risalita si deumidifica e si mantiene asciutto da lì in poi.
L’apparecchio viene tarato a
seconda dell’edificio poiché
il suo raggio d’azione, che attraversa muri e pareti, può
raggiungere i 400 mq di superficie piana. La sua funzione è solo quella di invertire la direzione dell’energia
senza creare scompensi biologici in quanto l’energia utilizzata è la stessa energia con
la quale convivono tutti gli
esseri viventi sulla terra.
Voce di capitolato dei costi
d’intervento
L’intervento effettuato prevede una serie di costi, dovuti all’utilizzo di strumenti
per risolvere e prevenire
nuovamente il problema
dell’umidità e della muffa
nelle murature.
Tra le operazioni onerose riscontriamo: la pulitura e la
scrostatura del muro tramite
martello, scalpello e spatole;
le operazioni d’iniezione per
bloccare la risalita dell’acqua
nella muratura (il cui costo
dipenderà dalla modalità
d’intervento, che può essere
effettuata autonomamente o
chiedendo l’intervento di
VOBEJUUBTQFDJBMJ[[BUB
MJO
stallazione del dispositivo
magnetico … fornito dalla
ditta …, per contrastare e
prevenire la risalita capillare;
la sigillatura delle crepe presenti nelle pareti, nel marmo
della facciata e del balconcino e nei portali.
I costi verranno poi richiesti
agli operatori e alle ditte che
interverranno al momento richiesto.
Considerazioni conclusive
Alla luce delle situazioni di
umidità descritte in precedenza e delle metodologie
sopra evidenziate, in riferimento al palazzo preso in esame si è scelto – dal punto di
vista progettuale – di:
• effettuare un intervento di
iniezioni sui muri perimetrali, al fine di bloccare la
risalita capillare dell’acqua
proveniente dalla falda
sotterranea lacustre che ha
interessato il basamento
dell’immobile;
• posizionare nelle stanze
del piano terra il magnete,
al fine di impedire la presenza di un’eventuale umidità nei muri delle stanze
interne
• procedere con la pulitura e
il restauro delle superfici
lapidee, interessate anch’esse dalla presenza di
umidità e muffa.
T
IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 29
SCUOLA
Dal Corriere della Sera
Edizione di Brescia,
10 gennaio 2016
Thomas Bendinelli
Istituti tecnici e professionali
“Don Milani” e “Marzoli” al top:
i diplomati subito in azienda
Da una ricerca della Fondazione Agnelli, che
dopo il successo di Eduscopio.it – uno studio
che mette a confronto le scuole italiane a partire
dai risultati universitari dei loro diplomati, per
individuare quali istituti preparano meglio per
l'università – propone EduscopioLavoro.it: oltre
700 scuole piemontesi e lombarde comparate in
base agli esiti lavorativi di 106.000 diplomati,
per mettere in luce quali istituti tecnici e
professionali preparano meglio per il lavoro.
“
Il miglior istituto
tecnico economico
della provincia di
Brescia per trovare
lavoro in tempi raQJEJ *M%PO.JMBOJEJ.POUJDIJBSJ1FSJMUFDOPMPHJDP *M
Marzoli di Palazzolo. Se invece si opta per il professionale il Beretta di Gardone Val
Trompia e il Caterina De Medici di Gardone Riviera sono
la scelta giusta.
La ricerca
A mettere in fila le scuole per
la loro capacità di offrire
sbocchi lavorativi è stata la
Fondazione Agnelli che,
dopo il successo di Eduscopio, finalizzato a consentire agli studenti di confrontare licei e tecnici sulla base
della loro capacità di preparare agli studi universitari,
raddoppia la ricerca e propone EduscopioLavoro, con
‘l’obiettivo di offrire a studenti e famiglie informazioni
semplici e comparabili su
come le scuole preparano i
propri studenti al mondo del
lavoro’ .
Tre le domande alle quali la
ricerca ha dato risposta: in
quanto tempo si trova lavoro
frequentando una determi30 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1
nata scuola, quanto tempo
occorre prima di avere un risultato significativo e se il lavoro che si trova è attinente
percorso di studi fatto.
La ricerca, realizzata
quest’anno per la prima volta
in Lombardia e Piemonte, ha
intrecciato i dati dell’Anagrafe nazionale degli studenti
con quelli delle comunicazioni obbligatorie del Ministero del Lavoro di oltre 106
studenti diplomati negli anni
T D P M B T U J D J F4FUSB
chi frequenta il liceo la gran
parte si iscrive poi all’univerTJU¹EJRVJ&EVTDPQJP
USBDIJ
si iscrive ai tecnici solo la
metà prosegue gli studi e
solo uno su cinque tra chi ha
fatto un professionale.
‘La missione principale degli
istituti tecnici e professionali
– sottolinea il rapporto – è
quella di fornire competenze
adeguate e immediatamente
spendibili in termini lavorativi’ .
Domande centrali soprattutto in questo momento
dell’anno, visto che fra due
TFUUJNBOF JM HFOOBJP
prenderà il via la procedura
delle iscrizioni on line per il
prossimo anno scolastico sul
portale www.iscrizioni.istruzione.it.
tra occupazione e studi fatti.
Situazione eccelsa per il Caterina De Medici, che tra i
Le scuole migliori
professionali settore Servizi
Per il tecnico economico, è al primo posto per la percome detto, la scuola che centuale di diplomati che laoffre maggiori sbocchi è il WPSBOP
QFSBUUJOFO[B
Don Milani di Montichiari: il USBPDDVQB[JPOFFTUVEJ
EFHMJTUVEFOUJBEVFBOOJ e al secondo posto per tipodal diploma ha lavorato in- logia di contratti significativi.
fatti almeno sei mesi. Il Bazoli Ancor meglio fa il Carlo Bedi Desenzano è invece quello retta di Gardone Val Trompia
che fa trovare lavoro con con- che, nell’indirizzo professiotratti significativi in tempi più nale Industria-Artigianato è
SBQJEJHJPSOJ
NFOUSFJM primo assoluto in tutte e tre le
Piamarta Artigianelli (in fondo classifiche. Come tendenza
alla classifica per rapidità e generale le scuole statali se la
EVSBUB
À JM NJHMJPSF QFS cavano meglio di quelle pariquanto concerne l’attinenza tarie e, così come per i licei, le
tra percorso di studi e lavoro scuole della provincia moeffettivamente trovato.
strano di non avere alcuna
Per l’indirizzo tecnologico il difficoltà a competere e, in
Marzoli è in cima alla classi- molti casi, ad avere risultare
fica per gli sbocchi lavorativi migliori di quelle cittadine.
JMEJEJQMPNBUJIBMBWP- Sul sito lavoro.eduscopio.it
rato per almeno sei mesi a tutti i dettagli della ricerca
due anni dalla conclusione scuola per scuola. Non tutte:
EFMQFSDPSTPEJTUVEJP
JOTF- per entrare nello studio biconda posizione per rapidità sogna avere infatti un numero
prima di trovare un’occupa- minimo di diplomati e non
zione con contratto significa- essere ovviamente di reT
tivo e in terza per l’attinenza cente istituzione.”
SCUOLA
La classifica
Indirizzo tecnico settore tecnologico
1
2
3
Cristoforo Marzoli
Palazzolo
63,01
137
56,25
Blaise Pascal
Manerbio
59,09
171
15,15
Carlo Beretta
Gardone Vt
56,83
177
32,88
Is di Valle Sabbia-G. Perlasca
Vobarno
54,08
167
53,97
Luigi Cerebotani
Lonato del Garda
47,76
147
46,36
Tassara-Ghislandi
Breno
46,5
160
28,33
Primo Levi
Sarezzo
44,14
159
63,16
Benedetto Castelli
Brescia
43,65
168
43,13
Serafino Riva
Sarnico
42,86
252
4,17
San Francesco
Brescia
41,67
136
45,45
Cesare Battisti
Salò
38,41
179
23,64
Giacomo Antonietti
Iseo
36,08
203
11,63
Istituto Euroscuola
Brescia
35
185
21,88
Don Bosco
Brescia
34,38
175
71,43
Luigi Galvani
Brescia
33,82
166
0
Luigi Bazoli
Desenzano del Garda
33,33
186
0
Grazio Cossali
Orzinuovi
33,33
201
10,87
Saint George School
Darfo Boario
33,33
180
0
Meneghini
Edolo
31,15
116
50
V. Capirola
Leno
31
158
32,14
Luigi Einaudi
Chiari
30,95
164
29,79
Nicolò Tartaglia
Brescia
27,75
215
18,46
Giuseppe Pastori
Brescia
26,57
186
21,95
Teresio Olivelli
Darfo Boario
22,16
226
47,22
Piamarta-Artigianelli
Brescia
15,38
315
10
1 È la percentuale di diplomati che hanno lavorato almeno 6 mesi entro i primi due anni dal conseguimento dal diploma. Non include chi ha avuto lavori saltuari
per un periodo inferiore ai 181 giorni su due anni, né gli studenti-lavoratori.
2 È il numero di giorni d'attesa che in media trascorrono prima che un diplomato abbia accesso a un'occupazione significativa, cioè a un contratto di durata
almeno mensile.
3 È la percentuale di diplomati che a 2 anni dal diploma lavorano e hanno una qualifica professionale perfettamente in linea con il titolo di studio conseguito. Non
include coloro che lavorano ma hanno una qualifica professionale trasversale, cioè comune a più titoli di studio (ad es. commessi in attività commerciali di diversi
settori merceologici) e per i quali nonsi può valutare con certezza il grado di coerenza; né ovviamente coloro che lavorano ma hanno una qualifica professionale
non in linea con l proprio titolo di studio.
IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 31
FORMAZIONE
Franco Manfredini
Convegno
sulla riconfinazione
delle proprietà
Vi proponiamo la
cronaca di un recente
convegno che si è
tenuto a Verona sul
riconfinamento delle
proprietà di particolare
utilità, oltre che per le
argomentazioni
presentate dai relatori,
anche per i ricordi di
esperienza
professionale citati
dall'autore.
L
a eccezionale partecipazione di geometri al convegno
organizzato dal Collegio di
Verona con titolo “Ai confini
della realtà”, ha evidenziato
come l’intervento su confinazioni e riconfinazioni sia di
grande interesse per i geometri, sempre ritenuti i migliori operatori in questo specifico campo. Il convegno aWVUP MVPHP JM EJDFNCSF
scorso presso la Sala Congressi del complesso fieristico di Verona e si è sviluppato in tre momenti tematici:
• le relazioni di 4 geometri
esperti su tutti gli aspetti inerenti le procedure da adottare nella ricostruzione
di confini per incarichi privati o da CTU;
• l’intervento dell’avvocato
Stefano Baciga sugli aspetti
giuridici della riconfinazione;
• la trattazione dell’ingegner
Marco Selleri sulla mappa
catastale originale con le
successive variazioni e atti
di aggiornamento.
I saluti istituzionali sono stati
32 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1
presentati da Roberto Scali
(Presidente del Collegio Geometri della Provincia di VeSPOB
EB"OUPOJP#FOWFOVUJ
(Vice Presidente del ConsiHMJP/B[JPOBMFEFJ(FPNFUSJ
e da Marco Selleri (Direttore
regionale aggiunto dell’Agenzia delle Entrate del VeOFUP
/POÀNBODBUPMJOUFSvento del geometra Giuseppe Mangione, Presidente
dell’AGIT (Associazione GeoNFUSJ*UBMJBOJ5PQPHSBGJ
Ha introdotto e moderato il
geometra Luca Marchi.
Le relazioni dei geometri
(Leonardo Gualandi, Carlo
Cinelli, Giuseppe Mangione,
4UFGBOP$FOUBTTP
sono state
tra loro ben coordinate, esaurienti in conoscenze tecniche
ed arricchite da gradevoli curiosità. Sono stati illustrati i
concetti di confine, di confinazione, di riconfinazione e
sono state richiamate tutte le
procedure – semplici o complicate – che ogni geometra
attua per soddisfare l’incarico
ricevuto da un suo cliente o
dal Tribunale. Sono stati ana-
lizzati i pertinenti articoli del
C.C., gli stati di fatto e i documenti che prevalgono sulle
indicazioni della mappa catastale. È stata ribadita la estrema importanza ed efficacia dei grafici e delle planimetrie allegate agli atti, dei
frazionamenti catastali riportanti le quote reali misurate e
dei “cippi” (purché veritieri,
BHHJVOHPà
3JHVBSEPBJDJQQJ
“manomessi” posso riportare
una esperienza vissuta durante un incontro svoltosi sul
campo, dove un proprietario
– dotato di vanghetto – mostrava a me e ai presenti una
pietra interrata, con alla sua
base tre cocci di coppo fra
loro assemblabili. In questo
caso, fortunatamente, ero in
possesso di elementi validi a
dimostrare che il “cippo” evidenziato era falso.
Gli aspetti giuridici – delineati dall’avvocato Stefano
Baciga – si sono incentrati
sulla opportunità di ricorrere
o meno al Giudice per definire un confine, quando esso
risulti incerto.
Si è ribadito che il Giudice
deve attenersi al confine delineato dalle mappe catastali
soltanto dopo aver verificato
la validità di ogni documento
planimetrico, richiamo descrittivo o segno materializzato. Si è inoltre precisato
che per la ricostruzione della
linea di confine su base topografica il Giudice si avvale di
tecnici specialisti.
Si è sottolineato che esiste
un altro valido modo per stabilire la linea di confine,
senza ricorrere al Giudice. Si
tratta del metodo suggerito e
utilizzato da tutti noi geometri, consistente in una
scrittura di accordo firmata
dalle Parti confinanti. In
questo caso al geometra
compete la fissazione sul
posto del confine stabilito
consensualmente e la redazione del testo della scrittura
di accordo integrata da grafico illustrativo. Bisogna aggiungere anche che – in sede
di definizione di un confine
– i proprietari interessati possono stabilire una rettifica
del confine rilasciandosi reci-
FORMAZIONE
Nella pagina precedente,
un'immagine della platea
e del tavolo dei relatori.
In questa pagina, da sinistra.
Giuseppe Mangione, Presidente
dell'AGIT e i geometri Luca Marchi.
e Carlo Cinelli al tavolo dei relatori.
proche concessioni. Questa
intesa configura un atto di trasferimento che deve essere
registrato, come sono da registrare gli accordi di cui al
punto precedente, in quanto
la pubblicizzazione reca vantaggio agli eredi e a coloro che
ne avranno causa.
Si è presentato infine un metodo più semplice, ma anche
precario, per stabilire la posizione di un confine, che prevede un accordo verbale fatto
dai confinanti alla presenza di
testimoni.
Selleri ha iniziato con l’illustrazione dei mezzi utilizzati
all’epoca per la rilevazione
delle particelle opportunamente collegate ai punti definiti da poligonali di secondo
grado, sviluppate – queste –
in appoggio a quelle di primo
grado a loro volta derivate dai
punti trigonometrici. È poi
passato ad illustrare la meticolosa procedura di effettuazione del collaudo della
prima stesura di mappa o di
revisione. Tale argomentazione, per inciso, mi ha indotto a ricordare le amicheL’intervento dell’ingegner voli conversazioni con la
Marco Selleri, Direttore regio- squadra di geometri e cannale aggiunto dell’Agenzia neggiatori alloggiati presso la
Entrate del Veneto (che ha locanda in Casalpusterlengo,
sostituito Flavio Ferrante, dove mi trovavo per lavoro
capo settore dei Servizi carto- sull’Autostrada del Sole,
grafici della Direzione Cen- mentre mi occupavo delle otrale Catasto, Cartografia e perazioni di collaudo. Opera1VCCMJDJU¹JNNPCJMJBSF
TJÀ zioni, svolte su designazione
concentrato sui metodi di ri- dell’Amministrazione del Calevazione e di formazione tasto, che consistevano nel
della originaria mappa cata- tracciare una retta su una
stale e sui successivi atti di vasta zona rappresentata
aggiornamento.
della mappa e confrontare le
progressive grafiche delle intersezioni con le intersezioni
progressivamente misurate
in sito con gli allineamenti
delle rispettive particelle.
La seconda parte della presentazione è stata riservata
agli atti di aggiornamento
EFMMBNBQQBGSB[JPOBNFOUJ
via via affinatisi con imposizioni normative tendenti alla
rappresentazione delle dividenti sempre più in aderenza
alla realtà del territorio. E
anche questo appunto mi ha
richiamato gli anni Sessanta,
quando – con l’ingegner Medori – noi geometri compilavamo frazionamenti disegnando dividenti con linee
rosse riferite a semplici misure di chiusura grafica.
L’ultima parte della relazione
ha infine presentato gli sviluppi della procedura di acquisizione digitale dei fogli
originali di impianto e quanto
la Regione Veneto intende
avviare prossimamente. L’acquisizione digitale da parte
della Regione Veneto è ini-
ziata nel 2007 ed ha avuto
DPNQMFUBNFOUP OFM Selleri ha precisato come sia
stata realizzata con la collaborazione degli Ordini professionali e ha ricordato come
per la georeferenziazione
delle immagini delle mappe
originali d’impianto l’Agenzia
del Territorio abbia implementato l’apposita procedura informatica GRIFOI.
Per quanto riguarda il futuro,
si è esplicitato che la Regione
Veneto darà attuazione al
progetto riguardante il recupero delle informazioni geometriche e l’eliminazione
delle incongruenze topologiche tra fogli di mappa contigui, dovuta alle strade duplicate e bordi di fossi lungo i
perimetri dei fogli.
I lavori del convegno sono
proseguiti con gli interventi
integrativi e conclusivi dei geometri Leonardo Gualandi e
Luca Marchi, con esposizione
di esempi pratici su confinaT
zioni e riconfinazioni.
IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 33
FORMAZIONE
Abitazioni
ad alta prestazione energetica:
le “passive haus”
Foto © smuki - Fotolia.com
NIcolò Sarzi Sartori
I
OEBUBHFOOBJP
si è tenuta nell’aula
magna dell’Istituto
“Capirola” di Leno la conferenza “Nearly Zero-Energy
Building. L’unità abitativa con
alte prestazioni energetiche”.
Tale iniziativa è potuta sorgere grazie alla collaborazione tra scuola e Collegio
dei Geometri di Brescia, una
collaborazione proficua che
ha già, più volte, dato i suoi
frutti nell’ambito degli incontri seminariali. A tale titolo ricordiamo l’incontro teOVUPTJJMBQSJMFEJBSgomento “Linee guida per la
progettazione di edifici ad
alta efficienza energetica: il
raffrescamento passivo”.
L’Istituto spicca per l’attenzione ad iniziative di questo
genere, atte peraltro a creare
un filo rosso tra professionisti
e studenti, nonché per il
corso Costruzioni Ambiente
Territorio – Ecotech (curvaUVSBEFM$"5
DIFOFMMPTQFcifico si interessa di materiali
eco-sostenibili, nuove forme
architettoniche, isolamento
termico, classificazione energetica, nuove fonti di energia
valutazione dell’impatto ambientale.
Come di norma l’evento è
stato aperto dalla professoressa Ermelina Ravelli, la dirigente dell’Istituto. La parola è poi passata al relatore,
il geometra Alessandro Merigo.
L’esigenza cui si è voluto rispondere con l’organizzazione dell’evento era quella
di definire la natura del NZEB
Nearly Zero Energy Building.
34 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1
Il geometra Merigo ha suddiviso il suo intervento in una
introduzione normativa, una
panoramica relativa al contesto europeo, una digressione storica sull’evoluzione
della tecnologia NZEB, una
definizione di passive haus,
con alcuni esempi, per poi
giungere alle conclusioni.
Di particolare rilevanza ed
interesse sono stati l’introduzione normativa e la digressione storica.
Va tenuto presente un aspetto di primaria importanza: il seminario in questione è nato sì con l’obiettivo di informare, ma soprattutto si è tenuto a gennaio
2016, nel mese stesso in cui la
Regione Lombardia ha introdotto la normativa NZEB
in vista dell’applicazione obbligatoria, secondo la normativa UE, nel 2020. La normativa in Italia ha qualche precedente: il decreto legge
FM&/&"EFDSFUPNJOJTUFSJBMF4FTJ
volessero inserire queste tre
normative in una linea cronologicamente ordinata, si noterà come, venendo al presente, i valori di termotrasmittanza accettati divengano col tempo sempre più
stringenti.
La normativa NZEB nasce
EBMMB EJSFUUJWB $&
NZEB, con la quale una commissione energetica scelta
dall’Unione Europea stabi-
liva che a partire 2020 si sarebbero dovuti costruire edifici quasi a consumo 0.
A monte di questo percorso
sta un processo storico il cui
inizio si potrebbe collocare al
principio degli anni settanta.
Prima della crisi petrolifera
EFMJOGBUUJJMNPOEP
tutto non si era mai posto il
problema di creare costruzioni a risparmio energetico;
soltanto nel momento in cui
la chimera del petrolio ha cominciato a venire meno, e
quindi per ragioni prettamente economiche, si sono
iniziate a sondare vie alternative.
La sperimentazione inizialmente è avvenuta per lo più
a livello universitario. Dani-
Foto © Jürgen Fälchle - Fotolia.com
FORMAZIONE
marca e Canada sono tra i
primi paesi ad approdare alla
costruzione di edifici a basso
impatto energetico.
Per la Danimarca si parla
della Lyngby House realizzata da Ove Korsgaard nel
1974. È, questo, il primo archetipo di NZEB: i suoi punti
di forza sono un sostanziale
isolamento, e la copertura
dei consumi tramite pannelli
solari.
Il Canada giunge invece al
suo primo tentativo nel 1977,
favorito dalla politica energetico-economica dello stato
che decide di investire sul
risparmio energetico invece
che sul consumo dei carboni
fossili. L’House Regina realizzata da Harold Orr è ritenuta
quasi unanimemente il primo
esempio di Passive Haus: i
suoi punti di forza sono l’isoMBNFOUPTQJOUPDN
J
serramenti performanti, una
consistente riduzione
dell’impiantistica, che accompagnata dalle precedenti caratteristiche consente inoltre di diminuire la
necessità di pannelli solari.
Nei primi anni ‘80, anche gli
Stati Uniti approdano alla
sperimentazione in tale ambito. È il caso di Amory Lovins
DIFOFMGPOEBJM3PDLZ
Mountain Institute, istituto
che ora si occupa di sostenibilità in tutto il mondo. Nasce
l’idea di Superinsulation: isoMBNFOUP EJ DN QFS JM
tempo molto consistente.
Nonostante queste ottime
QSFNFTTFOFMJMHPWFSOP
Reagan toglie i fondi ai progetti ecosostenibili, basando
l’intera politica energetica
sull’acquisto di petrolio dai
paesi OPEC.
stria, Svezia, Svizzera e
Francia. Il secondo, analogo
al precedente, si focalizza
sull’Europa del sud (in Italia:
3PNB 1BMFSNP .JMBOP
Nella fattispecie , dai casi di
Roma e Palermo la commissione comprende che possono essere allentati i parametri degli isolamenti ed inizia a studiarli anche in relazione al periodo estivo.
Qualche anno più tardi gli
studi a livello universitario si
amplieranno giungendo a
studiare i climi caldi del
mondo: Messico, Brasile, Singapore ecc. Gli studi si sono
poi concentrati anche sulle
ristrutturazioni e sul contenimento dei costi.
Nel 2014 si inizia a parlare di
ristrutturazione step by step:
data la scarsa economicità
delle ristrutturazioni, si procede facendo un progetto
globale, per poi suddividere
l’intervento in fasi diverse
così da dilazionare le spese.
L’innovazione – nell’ambito
di edifici ecosostenibili – fa
nuovamente ritorno in Europa.
Nel 1990 in Germania Bo Adamson e Wolfgang Feist realizzano edifici tanto prestanti
EBBWFSFJMEFMDPOTVNP
in meno rispetto allo standard tedesco del tempo:
nasce la definizione di Passive haus (edificio in grado di
sostentarsi per più giorni
sena impiegare impianti atUJWJ
Dopo la realizzazione dell’edificio iniziano inoltre a stabilire delle regole per far sì che
il loro progetto si diffonda a
livello nazionale. Nel 1996
Wolfgang Feist fonda il Passive Haus Institute che si oc-
cupa di ricerca, divulgazione
ai tecnici, sviluppo dei componenti, e della diffusione
del foglio di calcolo excel sostitutivo del programma di
progettazione dinamica allora a disposizione soltanto
di chi poteva permettersi
computer molto performanti.
Alla fine del millennio risale
l’intervento istituzionale
dell’Unione Europea.
Nascono due progetti strettamente correlati fra loro: il progetto C.E.P.H.E.U.S. (nel peSJPEP
FJMQSPHFUUP
1"44*7&0/OFM
entrambi finanziati e monitorati da una commissione energetica europea. Il primo
prevede la realizzazione di
220 edifici tra Germania, Au-
Per quanto riguarda l’adozione della normativa, in Europa si è notata una tendenza
generale ad applicarla per
HSBEJGSBF$JTPOP
stati anche precursori, basti
pensare alla zona di Bruxelles
che già nel 2011 adotta le Passive Haus e da quel momento
BMTQFOEFMFTVFFOFSHJF
in formazione ed informazione di tecnici e cittadini,
per riuscire infine ad appliDBSFMBOPSNBEBMTUFTTP
Per quanto riguarda il nostro
caso, la Lombardia risulta essere il primo caso di una regione che adotti direttamente la normativa sena bisogno di fasi transitorie. T
IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 35
FORMAZIONE
NIcolò Sarzi Sartori
S
abato 16 Gennaio
2016 si è tenuta,
presso l’Auditorium
dell’Istituto di Istruzione Superiore “Cossali” di Orzinuovi, la conferenza in merito
alla “Sick Building Syndrome –
Sindrome dell’Edificio Malato”. L’iniziativa, come molte
altre prima, è sorta nell’ambito delle molteplici iniziative che il Collegio dei Geometri di Brescia ha messo in
campo – in collaborazione
con gli istituti scolastici del
bresciano – con l’obiettivo di
dare vita a occasioni di incontro tra i due mondi del lavoro e della formazione, diversi ma strettamente connessi tra loro.
Della Sindrome dell’Edificio
malato ha parlato un esperto
del settore, il geometra Luigi
Francesco Pedrali, membro
del gruppo di “Esperti in edificio salubre”, che già altre
volte si era mostrato solerte
nel sensibilizzare riguardo
alle conseguenze e alle ripercussioni che una cattiva gestione degli ambienti chiusi
36 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1
La Sindrome
dell’Edificio malato
e la salubrità degli edifici
può avere sulla salute. Ricordiamo il suo intervento, sullo
stesso tema, al convegno
“Ponti termici, muffe e… soluzioni” che si è tenuto il 14
novembre scorso al CentroFiera del Garda di Montichiari, nell’ambito degli “Energy days”. Occasione,
questa, in cui Pedrali è stato
affiancato dai geometri Massimiliano Romagnoli e Alessandro Merigo, dal perito Davide Tancini e dall’avvocato
Paolo Sperolini.
Se quell’incontro – nato dalla
collaborazione tra i Collegi di
Brescia, Cremona e Mantova
– era stato in grado di offrire
uno sguardo complessivo
sulla tematica della Casa Ecosostenibile, il pregio della
conferenza di Orzinuovi è
stato proprio lo spostamento
del focus su una specifica problematicità, quella – appunto
– della Sindrome dell’Edificio malato, e la conseguente
possibilità di affrontare il problema in tutte le sue sfaccettature.
In quest’ultima occasione
l’intervento di Luigi Pedrali è
partito con un excursus storico che ha messo in luce alcuni momenti cardinali nella
definizione della “Sindrome”,
delle sue conseguenze e dei
fattori che ne sono causa.
La prima individuazione del
problema viene fatta risalire
al 1968, quando gli impiegati
di alcuni uffici pubblici situati
in un edificio di Pontiac (MiDIJHBO64"
GVSPOPWJUUJNFEJ
una non meglio identificata
epidemia (febbre, mal di
UFTUB F EPMPSJ NVTDPMBSJ
Sulle prime la causa fu identificata in un batterio che proliferava nei filtri del sistema di
ventilazione in cattivo stato
di funzionamento. Solo due
anni più tardi fu notato l’insorgere di alveoliti allergiche
tra gli impiegati di uffici con
aria condizionata: a tali sintomi si attribuì il nome di
“Sindrome dell’Edificio malato”.
Il batterio all’origine di tale
sindrome fu però individuato
soltanto nel 1976, quando a
Philadelphia venne rilevata
una malattia infettiva sconosciuta che fu chiamata la “Ma-
lattia dei Legionari”. Si trattava di un morbo che colpisce
i polmoni, causato da un batterio fino ad allora sconosciuto, probabilmente sviluppatosi in una torre di raffreddamento adiacente al sistema di condizionamento di
un hotel di Philadelphia,
dove si riunivano i membri
della Legione dei Veterani
dell’Esercito Americano (da
qui il nome di Legionella
pneumophila). Si comprese,
dunque, che si trattava dello
stesso batterio che aveva
causato l’epidemia di Pontiac
del 1968.
Negli anni ’80, dagli studi sul
batterio Legionella si arrivò ad
individuare come causa della
Sindrome dell’Edificio malato più di una dozzina di differenti tipi di batteri. Oltre a
questo anche Stafilococco e
Candida, e più di due dozzine di funghi presenti
nell’aria degli ambienti con
impianti di ventilazione.
Analoga sintomatologia fu
poi osservata anche in individui che lavoravano in edifici
ventilati naturalmente. E si
FORMAZIONE
Foto © ZStoimenov - Fotolia.com
Nella pagina precedente.
I ragazzi dell'Istituto “Cossali” di
Orzinuovi.
comprese che le cause non
erano limitate ai batteri ma
che il campo doveva essere
esteso anche a muffe e
funghi.
Fu dunque chiaro che una
ventilazione inefficiente
fosse il fattore principale
per l’insorgere della Sindrome dell’Edificio malato.
Con queste premesse si è
stati quindi in gradi di asserire che i rimedi alla Sindrome
dell’Edificio malato sono soprattutto di carattere preventivo: pulizia e controllo programmato dei sistemi di ventilazione; visite mediche periodiche mirate ai lavoratori
sulla base delle normative
WJHFOUJFPEBEFGJOJSTJWFSJfica della qualità dell’aria e
dell’entità dei fattori di rischio ambientale, sia chimici
che biologici; diluizione
dell’aria dello stabile con aria
esterna.
Alla fine degli anni ’90, sulla
base degli studi collegati alla
Sindrome dell’Edificio malato, si cominciò a diagnosticare un’altra patologia, o meglio un quadro patologico
particolare: la “Sindrome da
Sensibilità Chimica Multipla”. L’orientamento degli
studi negli ultimi quindici
anni ha iniziato a vertere
verso la considerazione dei
possibili effetti cancerogeni
di alcuni inquinanti chimici e
del rischio correlato alla presenza negli ambienti interni
di inquinanti.
Sia per la Sindrome dell’EdiGJDJPNBMBUP4#4
DIFQFSMB
Sindrome da Sensibilità ChiNJDB .VMUJQMB .$44
À
dunque chiaro che insieme a
batteri muffe e funghi concorrono, fra le cause, anche numerosi elementi presenti
negli edifici. Fra i primi di una
lunga lista (nel 1987 la WHO World Health Organization,
EFUFSNJOÉBMNFOPGSBJGBU-
UPSJ EJ SJTDIJP
SBEPO Bmianto; composti organici
WPMBUJMJ70$
RVBMJGPSNBMdeide, benzene e composti
presenti nel fumo di tabacco.
Non si tratta quindi di una
problematica che investe solamente i luoghi di lavoro,
spesso dotati di sistemi di aerazione condizionata, ma
piuttosto di qualcosa che riguarda ogni edificio a prescindere dalle condizioni di
ventilazione minima previste. Ciascuna abitazione
contiene infatti fonti di umidità (dagli ambienti cosiddetti “sporchi”, cucine e bagni
agli uomini stessi che producono la percentuale di umiEJU¹NBHHJPSF
EJfumi e di
esalazioni (sigarette; monossido: auto nelle rimesse antistanti ai piani inferiori degli
stabili; particolati: stufe a
pellet; formaldeide: l’odore
di nuovo dei mobili appena
acquistati; radon: nei semin-
UFSSBUJyFDPTÄWJB
1FSNFUtere un corretto ricambio
d’aria e mantenere gli ambienti puliti sono i modi migliori per smaltire questi agenti.
La parte conclusiva dell’intervento di Pedrali ha riguardato la figura dell’esperto in
materia di edificio salubre.
Una figura professionale necessaria per le sue conoscenze tecniche, poiché è in
grado di individuare le cause
della “SBS” e della “MCSS” e
di suggerire dunque le soluzioni per la rimozione o almeno la riduzione delle sorgenti di rischio. L’Esperto in
edificio salubre collabora alla
stesura di un programma di
manutenzione e controllo
degli impianti “sensibili” (addolcitori; sistemi di distribuzione; climatizzazione e condizionamento dell’aria; tratUBNFOUP BSJB FDD
-B TVB
collaborazione risulta preziosa per il progettista e per il
committente nella scelta dei
materiali da costruzione. Si
tratta inoltre di un tecnico
competente in campo giuridico, che può svolgere il ruolo
di consulente del Giudice in
determinate controversie,
oppure relazionarsi con l’avvocato sulle cause dell’insorgenza di SBS-MCSS, quantificando il costo delle opere di
sistemazione e mitigazione.
Compito suo è inoltre quello
di segnalare agli organi competenti delle cause di insaluCSJU¹EFMMBNCJFOUFBCJUBUJWP
lavorativo (Servizio di Igiene
e Sanità Pubblica, Servizio di
Prevenzione e Sicurezza
nell’Ambiente di Lavoro, Servizio di Igiene Alimentare e
T
/VUSJ[JPOBMF
IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 37
LEGALE
Matteo Panni
La consulenza
tecnica preventiva
a fini conciliativi
C
on il presente contributo interessa
occuparsi di un istituto processuale – la consulenza tecnica preventiva a fini
conciliativi della lite, regolata
all’art. 696 bis c.p.c. – attraverso la quale possono trovare soluzione controversie
che dipendono in misura significativa da valutazioni di
ordine tecnico, come per esempio può accadere in materia di appalto per la realizzazione di opere edilizie; il
ruolo dei tecnici del settore
(geometri, architetti, ingeHOFSJHFPMPHJFUD
OFMQSPDFdimento in esame è sicuramente centrale.
L’art. 696 bis c.p.c. consente di
domandare, pur in difetto del
requisito dell’urgenza proprio degli accertamenti tecnici preventivi, l’espletamento di una consulenza
tecnica ante causam, che cioè
precede il giudizio ordinario,
soltanto eventuale, “Ai fini
dell’accertamento e della relativa
determinazione dei crediti derivanti
dalla mancata o inesatta esecuzione
di obbligazioni contrattuali o da
fatto illecito”. La norma, inoltre,
assegna al consulente il compito di tentare, prima del deposito della propria relazione, di conciliare le parti;
qualora la conciliazione non
riesca, ciascuna parte può
chiedere che l’elaborato peritale sia acquisito agli atti del
TVDDFTTJWPFWFOUVBMF
HJVdizio di merito.
L’esperienza ha insegnato
che gran parte dei conflitti in
causa giudiziaria offrono la
possibilità di essere risolti
con una conciliazione. Questo
perché le cause si sviluppano
38 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1
in una strategia giuridicoprocessuale caratterizzata
dal confronto tra le pretese
delle parti e dalla richiesta di
esprimere, fondandola sul
diritto, una soluzione che definisca il torto o la ragione
delle parti sulla base del giudizio di comportamenti e azioni passate. La conciliazione mira, invece, ad individuare non una soluzione
“giusta” – questo è compito
del giudice – quanto una soluzione “conveniente” per gli
interessati. E ciò è possibile
solo se dal piano dei diritti si
passa al piano degli interessi,
ai primi sottostanti. Il CTU
può garantire una visione oggettiva e quindi meritevole –
per quelle parti che frequentemente non hanno più alcun
dialogo, né forma di comunicazione diretta – di essere ascoltato e pertanto gli è più
facile di altri percorrere la via
conciliativa. I risultati ottenuti portano a ritenere che il
CTU, abbandonando la visione semplicista della conciliazione nell’ottica di accontentare un po’ una parte e un
po’ l’altra o dividere a metà le
pretese, può realmente trasformarsi in un vero e proprio
conciliatore delle controversie, con gli evidenti effetti
benefici per le parti e il sistema di regolamentazione
dei conflitti.
Il CTU, nel delicato momento
in cui intende proporre il tentativo di conciliazione della
controversia e quindi fornire
alle parti la possibilità di operare una scelta consapevole e
informata, deve necessariamente offrire loro una visione
diversa, una prospettazione
nuova della vicenda, che consenta alle stesse di potersi
confrontare in modo efficace
su basi utili. Il CTU deve saper
presentare alle parti una
strada funzionale per il soddisfacimento degli interessi
reali, delle concrete neces-
sità attraverso uno sguardo al
futuro nell’ottica di risolvere
il problema, sulla base dei
veri bisogni delle parti, che
consenta loro non solo la cessazione della controversia
giudiziaria ma anche l’estinzione del conflitto. La conciliazione non sempre è possibile; a tal fine, infatti, occorre
che i sottostanti interessi
delle parti siano compatibili
e che le parti abbiano interessi diversificati e complementari. Ma per verificare se
essa sia praticabile, occorre
appunto esperire il tentativo,
da parte di un soggetto in
possesso delle cognizioni e
delle tecniche necessarie.
Ciò, ancor più oggi ove nei
procedimenti civili l’aspetto
tecnico e più in generale specialistico, finisce per rappresentare la reale sostanza del
procedimento divenendo
determinante nella decisione giudiziale; e ciò lo
sanno bene i difensori e,
Foto © Ernest Prim - Fotolia.com
LEGALE
quindi, le parti da questi assistite. La rilevanza del ruolo è
pure rappresentata dalle
questioni intime all’oggetto a
cui le attività dell’esperto
sono connesse. Infatti le controversie trattate risultano
frequentemente legate a
scelte o situazioni di indubbia importanza nella vita
degli individui (l’acquisto di
una casa, la divisione di un
patrimonio familiare, la ristrutturazione dell’abita[JPOFFDD
FEJOPOUSBTDVSBbile portata economica, acquisendo in taluni casi anche
una connotazione psicologica di valore simbolico per le
parti coinvolte. Nell’ambito
di tali attività i professionisti
tecnici svolgono un ruolo importante mettendo al servizio della giustizia, ancora
prima delle capacità meramente tecniche e di scienza,
le proprie abilità umane e, si
potrebbe dire, filantropiche,
qualità che trovano origine in
pratiche radicate nelle origini
delle professioni.
Ritornando alla norma, non
può sfuggire la versatilità che
il legislatore ha voluto offrire
alla prassi applicativa in relazione alla tutela giurisdizionale dei diritti. La norma prevede che la consulenza preventiva sia dedicata ai diritti
contemplati nel primo
comma ovvero diritti di credito nascenti dalla mancata o
inesatta esecuzione di un’obbligazione contrattuale o da
fatto illecito, definizione la
cui genericità conferisce allo
strumento un amplissimo
campo di utilizzo. Pensiamo
alle numerose controversie
in materia di appalti di lavori
e compravendite immobiliari, dove assume un rilievo
centrale e primario, nella decisione giurisdizionale, il
mezzo istruttorio della consulenza tecnica. Assai frequentemente alla consulenza si perviene con il de-
corso di qualche anno di giudizio, aggravando la procedura di spese e oneri, e le
parti, spesso, di aspettative
inutili che inaspriscono le posizioni e, non accade raramente, moltiplicano gli effetti
negativi del conflitto in nuove
cause. Ecco, quindi, che la
consulenza tecnica preventiva può offrire alle parti, in
UFNQJEBJBJNFTJ
DIFFvidentemente sfuggono alla
durata ben maggiore di un
procedimento ordinario, lo
spunto per una definizione
negoziale della controversia,
oppure la possibilità di vedere ridimensionate o annullate le proprie pretese facendole quindi astenere dalla
promozione di un processo
di cognizione, a quel punto
inutile e costoso. Nel caso
che la conciliazione riesca, il
consulente deve formare un
processo verbale di conciliazione che viene inserito nel
fascicolo di ufficio a cui il giudice mediante proprio decreto, attraverso un controllo
meramente formale sulla regolarità delle sottoscrizioni e
sull’oggetto, attribuisce
forma di efficacia esecutiva.
In tale senso si rafforzano gli
effetti della conciliazione,
non limitati a offrire titolo per
un’espropriazione, ma anche,
ampliando l’ambito della tutela ed eliminando l’ulteriore
ricorso al giudice di merito,
per un’esecuzione in forma
specifica o per una iscrizione
ipotecaria. È altresì da cogliersi con favore l’esenzione,
nel processo verbale di conciliazione, dall’imposta di registro. Sempre nel caso che la
conciliazione riesca, le spese
per l’attività del consulente
dovranno essere regolate nel
processo verbale di conciliazione. Nell’ipotesi che invece
la conciliazione abbia esiti
negativi, il consulente deve
provvedere al deposito della
relazione peritale. È da osservare con favore che sul
punto la norma non richiama
l’applicazione dell’art. 200
c.p.c. come invece accade nel
tentativo di conciliazione
previsto dall’art. 198 dello
stesso codice in materia di
documenti e registri contabili, cosicché il CTU non è tenuto a riportare le dichiarazioni delle parti che il giudice
poteva valutare per trarne elementi di convincimento
nell’eventuale giudizio di
merito, liberando quindi le
parti dal peso non trascurabile che le proprie dichiarazioni, atteggiamenti o condotte potessero sfociare in
decisioni per loro pregiudizievoli nel corso del procedimento di merito; in tal modo
sono state ampliate le reali
potenzialità dello strumento
conciliativo.
La consulenza è in grado di
PGGSJSFFEJOPSNBPGGSF
BM
giudice elementi utili – e,
spesso, decisivi – per l’accertamento dell’an della pretesa, vale a dire se sia fondata
o meno (ad es., nel momento
in cui individua difformità fra
opera appaltata e opera realizzata o quando evidenzia
profili di condotta colposa
nella prestazione di un proGFTTJPOJTUB
OPODI½QFSMB
quantificazione del risarcimento dovuto; è pertanto utile acquisire preventivamente e sottoporre alla valutazione delle parti (e dei loro
EJGFOTPSJFDPOTVMFOUJ
UVUUJ
IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 39
LEGALE
quegli elementi che in un eventuale giudizio sarebbero
valutati dal giudice per decidere la controversia, in tal
modo consentendo loro di
tentare (con l’intervento del
CTU o anche dopo il deposito
EFMMBSFMB[JPOFEFGJOJUJWB
una definizione bonaria che
scongiuri l’avvio del giudizio.
La consulenza preventiva
presenta infatti una specifica
attitudine a mettere le parti
in condizione di acquisire elementi oggettivi che possono orientarle nell’individuazione del prevedibile
range di oscillazione di un’eventuale decisione giudiziale; per di più, si colloca in
limine rispetto a un possibile
sbocco giudiziario, ossia in un
momento in cui le parti sono
inevitabilmente indotte a riflettere sull’opportunità di
intraprendere una lite che
sicuramente comporterà oneri di anticipazione di spese
FMVOHIJTQFTTPMVOHIJTTJNJ
tempi di attesa: è proprio
questo connubio fra la possibilità di disporre di elementi
certi di valutazione del proprio interesse (e delle probabilità di soddisfarlo in via giuEJ[JBMF
FMVUJMJU¹EJFWJUBSF
l’avvio del percorso giudiziario a consentire all’istituto
di definire bonariamente
molte controversie, costituendo, in ultima analisi, la
ragione prima del suo successo.
Oltre ad avere dunque la
massima ampiezza possibile
sotto il profilo dell’oggetto
dell’indagine in relazione alla
materia di contesa tra le parti,
possiamo ricordare ulteriori
caratteristiche che il difensore della parte, in accordo
40 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1
con il proprio consulente tecnico, avrà cura di promuovere
affinché l’istituto in esame
possa dispiegare appieno il
suo effetto deflattivo del contenzioso:
• il procedimento dovrebbe
essere esteso a tutti i possibili interessati, ossia a tutti
coloro che sarebbero parti
del giudizio ordinario (e ciò
a impulso del ricorrente,
che potrà notificare il ricorso a tutti i possibili convenuti dell’eventuale
causa di merito, o ad iniziativa delle parti resistenti,
che ben potranno chiedere
di essere autorizzate alla
chiamata in causa di terzi,
quali per esempio le compagnie di assicurazioni,
ove sia in discussione per
esempio la responsabilità
del progettista, o del diretUPSFEFJMBWPSJ
BMGJOFEJ
rendere loro opponibile
l’esito dell’accertamento e
di coinvolgerli tutti nel tentativo di conciliazione;
• la consulenza dev’essere
svolta nella pienezza del
contraddittorio tecnico, in
modo che possa costituire
un punto fermo anche in
vista del successivo giudizio di merito, nel cui ambito la rinnovazione dell’accertamento dovrà essere
del tutto eccezionale;
• dev’essere consentita la richiesta di chiarimenti al
CTU (e ciò nell’ambito di
un’apposita udienza fissata
già all’atto del conferimento dell’incarico di consulenza o in un momento
successivo, a istanza di una
EFMMFQBSUJ
• le parti vanno richiamate al
dovere di partecipare al
tentativo di conciliazione e
debbono essere rese edotte delle conseguenze
della mancata accettazione
delle proposte di definizione (in vista del regime
delle spese nel futuro giuEJ[JPEJNFSJUP
• l’anticipazione delle spese
dev’essere posta a carico
della parte ricorrente (al
fine di evitare la richiesta di
consulenze “esplorative”
e, in genere, l’abuso dello
TUSVNFOUPQSPDFTTVBMF
• ove oggettivamente espletabile anche in difetto di
collaborazione della parte
convenuta, la consulenza
dovrebbe essere ammessa
anche in caso di contumacia
di quest’ultima, onde non
far dipendere dalla sua volontà “potestativa” la possibilità del ricorrente di acquisire un dato tecnico comunque utile per formulare richieste risarcitorie o
proposte transattive e per
determinarsi in ordine
all’esercizio dell’azione ordinaria (l’art. 696 bis c.p.c.
non prevede come necessaria la costituzione della
controparte e la contumacia del convenuto potrebbe costituire, nella lettura proposta, la sola – o
principale – ipotesi di “non
possibilità” dell’esperimento del tentativo di conciliazione cui fa riferimento
JM™DPNNB
Da ultimo, va evidenziato
come, con queste premesse,
le attività svolte nell’ambito
del procedimento ex art. 696
bis c.p.c. siano comunque idonee a offrire un risultato utile a prescindere dalla conciliazione endo-procedimen-
tale. Il maggior numero di
definizioni, d’altronde, si registra in un momento successivo alla chiusura del procedimento, quando le parti
sono chiamate a riflettere
sull’opportunità di iniziare il
giudizio di merito o di pervenire a una transazione. Ma
anche laddove non si addivenga alla definizione bonaria, l’avvenuto espletamento di una consulenza
preventiva comporta, di
norma, una notevole contrazione dei tempi del giudizio
di merito, in quanto può rendere necessaria soltanto un’istruzione sommaria (consentendo pertanto l’accesso al
procedimento sommario ex
art. 702 bisDQD
PDPNVORVF
può consentire di limitare le
indagini tecniche all’acquisizione della relazione preventiva, con integrale recupero
delle risorse (anche econoNJDIF
JNQJFHBUFOFMQSPDFdimento ex art. 696 bis c.p.c.
Non va trascurata, peraltro,
l’esistenza di utilità ulteriori,
in quanto – a tacer d’altro – la
relazione di CTU preventiva
può consentire al giudice di
svolgere al meglio il tentativo
di conciliazione in sede di
trattazione ordinaria e può
fornirgli preziosi elementi di
valutazione ai fini dell’adozione di provvedimenti anticipatori (ad es. per la liquida[JPOFEJQSPWWJTJPOBMJ
QBSJmenti evidente è l’utilità che
una siffatta consulenza può
rivestire ai fini della mediazione (preventiva o deleHBUB
GPSOFOEPBMMFQBSUJVO
dato tecnico ineludibile rispetto al quale dovranno misurare le rispettive posizioni.
T
LEGALE
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Il prestito
vitalizio
&DDPQFSNBHHJPSFDIJBSF[[BJDSJUFSJ
che stanno alla alla sua base, come
pubblicati dal “Corriere della Sera” del
6 gennaio 2016:
1. Più tutele e trasparenza
Rispetto alla legge varata dall’allora
NJOJTUSP(JVMJP5SFNPOUJOFMMB
nuova disciplina del prestito vitalizio
ipotecario contiene più tutele e più
trasparenza per i cittadini over 60 che
vorranno, in alternativa alla “nuda proprietà”, avere un prestito da una banca
che sarà garantito da una proprietà immobiliare residenziale.
A
2. Chi ne può beneficiare
Il prodotto è rivolto agli over 60 (il limite
ÀTUBUPBCCBTTBUPEJBOOJ
DIFWPgliono convertire una parte del valore
della propria casa in contanti per vivere
meglio o aiutare i figli senza dover lasciare la propria abitazione, né dover ripagare il capitale
FHMJJOUFSFTTJDPNQSFTJUSBJMFJM
TVMQSFTUJUPGJOP
alla scadenza del contratto.
QBHJOBEFMOVNFSPEFMEFMMBOPTUSBSJWJTUB
avevamo annunciato che la normativa sul prestito
WJUBMJ[JPFSBBOEBUBJOWJHPSFJMNBHHJPNBTJ
attendeva l'approvazione del conseguente regolamento operativo perchè la nuova procedura potesse “decollare”.
3. Chi firma il contratto
Lo scorso dicembre il ministro delle sviluppo economico FeSe chi chiede il finanziamento alla banca è coniugato o
derica Guidi ha firmato tale regolamento di attuazione che è
DPOWJWFOUFNPSFVYPSJPEBBMNFOPBOOJFFOUSBNCJSJTUBUPQVCCMJDBUPTVMMB(B[[FUUB6GGJDJBMFOGFCCSBJP
siedono nell’immobile, il contratto deve essere sotto
*MQSPWWFEJNFOUPFOUSFS¹JOWJHPSFJMNBS[P
scritto da entrambi (ma devono avere compiuto tutti e
EVFBOOJQSJNBEJGJSNBSFJMDPOUSBUUP
JORVFTUPNPEP
Il “prestito vitalizio – spiega il Ministro – diventa un'alternativa
il credito si estingue solo dopo la morte di entrambi.
alla vendita dell'immobile con la sola sua nuda proprietà e
consente ai proprietari di casa over 60 un mezzo di finanzia- 4. Gli eredi
mento per soddisfare le proprie esigenze economiche anche
Quando muore chi ha chiesto il prestito (o quando muoin aiuto, se necessario, ai figli”. In particolare, rileva la relaJPOPFOUSBNCJJDPOJVHJGJSNBUBSJEFMDPOUSBUUP
HMJFSFEJ
zione del MISE, il provvedimento consente di congelare la
possono restituire il prestito alla banca con (un’unica soSFTUJUV[JPOFEFMGJOBO[JBNFOUPNBJTVQFSJPSFBMEFMWBluzione o a scadenze prestabilite (con massima flessibiMPSFFGGFUUJWPEFMMhJNNPCJMFEBUPJOHBSBO[JB
DIFSFTUBBDBMJU¹
PQQVSFWFOEFSFMJNNPCJMFBQSF[[PEJNFSDBUPQFS
rico degli eredi sino alla morte dei proprietari, fatto salvo il
rimborsare alla banca il prestito. La differenza va agli ecaso che questi ultimi possano in ogni momento estinguere
redi.
anche parzialmente o il capitale finanziato o gli interessi via
via maturati a favore della banca concedente. Altro aspetto 5. I tassi di interesse
rilevante si riferisce al “valore del debito da restituire”, che
Secondo l’Abi, l’Associazione bancaria italiana, i tassi di
non può mai essere superiore al valore dell'immobile ricavato
interesse che verranno applicati al prestito vitalizio ipodalla vendita che sarà eventualmente ottenuto dalla banca
UFDBSJPPTDJMMBOPUSBJMFJMVOWBMPSFDPNQSFTPUSBJ
concedente nel caso in cui gli eredi non intendano assumersi
tassi di un mutuo per l’acquisto di un immobile e quello
l'onere di restituzione del capitale concesso e dei relativi inapplicato a un finanziamento personale perché, in questo
teressi maturati. Anche l'ABI ha espresso il suo giudizio posicaso, la differenza è che esiste una garanzia rappresentata
T
tivo sul provvedimento.
dall’abitazione di chi chiede il prestito.
IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 41
LEGALE
La successione legittima
Il presente articolo apre un ciclo di
approfondimenti che saranno pubblicati sulla
presente rivista aventi ad oggetto le varie
sfaccettature del fenomeno successorio. Proprio
per la volontà di rendere maggiormente proficuo
questo percorso argomentativo comune a chi
scrive e a chi legge, il lettore non esiti ad
esternare i propri dubbi attraverso la redazione
della rivista ovvero il sito internet www.
avvocatogabrielemercanti.it.
Nozione di successione mortis
causa
A livello generale la successione a causa di morte può
essere definita come il subentro da parte di un nuovo
soggetto nella titolarità dei
rapporti giuridici che facevano capo al soggetto defunto. Definire la sorte delle
posizioni giuridiche a seguito
della morte del loro titolare è
un’esigenza insopprimibile
di ogni società che la Costituzione stessa menziona all’art.
42 ultimo comma allorquando
prevede che “La legge stabilisce
le norme ed i limiti della successione
legittima e testamentaria e i diritti
dello Stato sulle eredità”: senza la
regolamentazione del fenomeno successorio verrebbe
turbato l’ordine sociale per
mancanza di certezza dei rapporti giuridici1.
Come è intuitivo, e fatte salve
le eccezioni di cui si dirà infra,
la morte non determina l’estinzione del diritto di spettanza del defunto bensì il suo
trasferimento ad un altro soggetto che è individuato in
base alle regole stabilite dal
libro secondo del codice civile intitolato, appunto, Delle
successioni: l’individuazione
può avvenire per testamento
42 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1
o per Legge2, ma in entrambi
i casi si realizza lo stesso trasferimento giuridico in capo
al beneficiario a prescindere
da come questi sia stato identificato.
È bene ricordare che il nostro
sistema prevede il tendenziale trasferimento di ogni
diritto patrimoniale con riferimento tanto al lato attivo
(proprietà immobiliari e mobiliari, crediti verso terzi, titoli azionari ed obbligazionari, depositi bancari e conti
correnti, azioni processuali
BODPSB FTFSDJUBCJMJ FDD
quanto al lato passivo (debiti
già contratti dal de cuius, ad esempio a titolo di mutuo o
per imposte non pagate, ma
anche debiti sorti in conseguenza proprio della morte
come ad esempio le spese
GVOFSBSJF
Non banale, infine, è definire
il concetto di morte della persona fisica quale presupposto del fenomeno successorio: nel nostro Ordinamento, in base ad una ricostruzione tanto giuridica
quanto clinica, per morte si
intende la cessazione irreversibile delle funzioni dell’encefalo4.
Deve ricordarsi che la succes-
Foto © Gajus - Fotolia.com
Gabriele Mercanti
LEGALE
sione è un fenomeno imprescindibile e necessario nel
nostro Ordinamento, in
quanto non è possibile che
non esista un erede subentrante nel patrimonio del defunto. Questo risultato è raggiunto dal nostro Codice Civile attraverso due vie: da un
lato esiste una serie di norme
volte ad individuare un erede diverso da quello astrattamente previsto dalla Legge
o dal testamento per il caso in
cui tale soggetto non possao
non voglia6 accettare l’eredità (si tratta dei casi di: trasmissione del diritto di accettare7; sostituzione8; rappresentazione9; accrescimento10
FEBMMBMUSPFTJTUFMB
norma di chiusura di cui
BMMBSUDDJOCBTFBMRVBMF
“In mancanza di altri successibili,
l’eredità è devoluta allo Stato”.
Diritti trasmissibili
Affinché tale meccanismo
possa operare è indispensabile che il diritto di spettanza
del defunto non si sia estinto
con la di lui morte: se – infatti
– la regola generale è che il
diritto avente contenuto patrimoniale si trasmetta ai successori del titolare defunto,
esistono delle eccezioni raggruppabili in tre principali
gruppi.
Il primo gruppo è costituito
dai diritti legati per loro caratteristiche strutturali alla vita
stessa del loro titolare: si
tratta di diritti che – seppur
aventi un inequivocabile valore economico-patrimoniale
– di per sé nascono come fortemente collegati alla persona del proprio titolare e,
quindi, si estinguono automaticamente ed irreversibil-
mente con la di lui morte. Si
possono citare, quali esempi
di tale categoria, il diritto di
usufrutto11, il diritto di abitazione12, il diritto di uso, la
rendita vitalizia14.
Il secondo gruppo è costituito dai diritti caratterizzati
dal c.d. intuitu personae: si tratta
di diritti che – seppur aventi
un inequivocabile valore economico-patrimoniale –
sono legati alle caratteristiche personali ed infungibili del loro titolare, di modo
che il nostro Ordinamento ha
ritenuto incongruo che con la
di lui morte un altro soggetto
potesse subentrarvi. Si possono citare, quali esempi di
tale categoria, la posizione di
mandante o mandatario, la
posizione di lavoratore dipendente16, la prestazione
professionale17.
Il terzo gruppo è costituito
dai diritti conseguenti alla
possidenza in capo al titolare
di uno specifico status familiare: si tratta di diritti che –
seppur aventi un inequivocabile valore economico-patrimoniale – sono dalla Legge
attribuiti solo in considerazione del particolare ruolo rivestito dal titolare cosicché
se tale ruolo viene meno
(anche – ma non solo – in conTJEFSB[JPOF EFM EFDFTTP
gioco forza il diritto viene a
cessare. Si possono citare,
quali esempi di tale categoria, il diritto agli alimenti
legali18, il diritto al mantenimento del coniuge separato19 o divorziato20.
La successione a titolo
universale
Per successione a titolo universale si intende quella par-
ticolare tipologia di trasferimento a causa di morte tale
per cui un soggetto (detto eSFEF
PQJÎTPHHFUUJEFUUJDPFSFEJ
TVCFOUSBOPOFMMBJOEJstinta titolarità di tutti i rapporti giuridici attivi e passivi
che facevano capo al defunto.
Nella sostanza, quindi, il patrimonio del defunto passa
“in blocco” ad un altro soggetto che viene a giuridicamente sostituirlo: nel caso,
poi, di sostituzione di più
soggetti ad uno si verrà a
creare una comunione ereditaria retta dalle regole stabilite dal codice civile sino a
che essa non verrà sciolta attraverso un atto di divisione
ovvero un diverso atto che
comunque determini la cessazione della con titolarità
(ad es. la vendita di tutte le
RVPUFBEVOTPMPDPFSFEF
Il fenomeno è, quindi, universale perché colui che succede
al defunto lo fa in toto perché
subentra indistintamente
nell’insieme dei rapporti giuridici senza che gli sia consentito un’accettazione dell’eredità parziale (per una quota
inferiore a quella spettantegli
PQFSTJOHPMJCFOJ
DIJBSB
quindi, è la contrapposizione
concettuale con la successione a titolo particolare realizzabile per testamento ove
il defunto può attribuire singoli diritti a soggetti diversi21.
Questo trasferimento, come
detto “in blocco”, può essere
JNQFEJUPJOUVUUPPJOQBSUF
dal defunto attraverso una
sua manifestazione di volontà esplicitata nel testamento: in base al dettato
EFMMBSUTFDPOEPDPNNB
c.c., infatti, la successione c.d.
legittima ha carattere resi-
duale e cioè opera solo allorquando manchi in tutto o in
parte quella testamentaria.
Quindi se il testatore ha disposto di tutti i propri beni
per testamento i suoi eredi
DEUFTUBNFOUBSJ
TBSBOOPJdentificati dal defunto,
mentre se il testamento
manca ovvero non riguarda
tutto l’asse ereditario (per es.
dispone esclusivamente di
singoli beni o individua eredi
solo per una quota astratta
del suo patrimonio inferiore
BMMJOUFSP
MJOEJWJEVB[JPOF
degli eredi verrà effettuata in
tutto o in parte dalla Legge.
Naturalmente quanto detto
sopra non deve far ritenere
che il passaggio patrimoniale
sia automatico, in quanto per
principio cardine del sistema
successorio portato dall’art.
DDMFSFEJU¹TJBDRVJTUB
con l’accettazione (vedi taCFMMBBQBHJOBTFHVFOUF
Casistisca
-BSUDDJOEJWJEVBMFDBtegorie dei successibili come
segue: coniuge 22, discendenti, ascendenti, collaterali24, altri parenti e, a chiudere, lo Stato.
Una volta identificate le categorie di persone che potrebbero per Legge subentrare al
defunto, il nostro sistema
dapprima individua una serie
di possibili concorsi tra successibili (ad es. concorso tra
coniuge e figli o tra coniuge e
GSBUFMMJPTPSFMMF
NFOUSFBMEJ
fuori delle ipotesi previste
dal Codice Civile utilizza il
criterio della c.d. priorità del
grado di modo che il parente
di grado remoto esclude il
grado anteriore (ad es., al di
fuori delle ipotesi di concorso
IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 43
LEGALE
SENZA VOLONTÀ ESPRESSA
Come viene attribuito agli eredi legittimi il patrimonio del defunto in assenza di testamento
Se chi muore lascia
Quota di eredità spettante
Coniuge
Tutta
Coniuge più un figlio
Metà al coniuge; metà al figlio
Coniuge più due o più figli
Un terzo al coniuge; due terzi da dividersi in parti uguali tra i figli
Coniuge più fratelli e/o sorelle
Due terzi al coniuge; un terzo da dividersi in parti uguali tra le sorelle e i fratelli germani (entrambi i genitori in comune). In caso di fratelli sia germani sia
unilaterali (un solo genitore in comune), a quelli unilaterali spetta la metà della
quota che spetta a ciascuno dei germani
Coniuge più un nipote (figlio di un fratello o di una sorella defunti)
Due terzi al coniuge; un terzo al nipote
Coniuge più entrambi i genitori
Due terzi al coniuge; un sesto al padre; un sesto alla madre
Coniuge più un solo genitore
Due terzi al coniuge; un terzo al genitore
Coniuge più genitori o altri ascendenti più fratelli e/o sorelle
Due terzi al coniuge; un dodicesimo ai fratelli o alle sorelle (da dividersi in parti
uguali tra tutti); tre dodicesimi ai genitori o agli altri ascendenti
Coniuge separato:
- cui non è stata addebitata la separazione con sentenza passata in giudizio (*) Stesse quote spettanti al coniuge non separato
- cui è stata addebitatala separazione con sentenza passata in giudicato (*)
Assegno vitalizio, se al momento dell’apertura della successione godeva degli
alimenti a carico del coniuge deceduto
Coniuge divorziato
Nessuna quota (*)
Un figlio
Tutta
Due o più figli
Suddivisione in parti uguali tra tutti i figli
Un figlio più due nipoti (figli di un secondo figlio morto prima dei genitori)
Metà al figlio; un quarto al primo nipote; un quarto al secondo nipote
Padre più madre
Metà al padre; metà alla madre
Un genitore soltanto
Tutta
Nonni paterni più nonni materni o altri ascendenti
Metà agli ascendenti paterni; metà agli ascendenti materni (se nella linea
paterna o materna c’è solo un ascendente, a questi va ugualmente metà dell’eredità)
Nonni più bisnonni (senza coniuge né figli, genitori, fratelli e/o sorelle o loro Tutta al nonno o ai nipoti superstiti, in quanto l’eredità è devoluta all’ascendendiscendenti)
te di grado più vicino senza distinzione di linea
Fratelli e/o sorelle (senza coniuge né figli o genitori)
Suddivisione in parti uguali tra tutti (i fratelli e le sorelle unilaterali hanno diritto
a metà della quota spettante ai germani)
Coniuge più genitori
Un terzo ai genitori; due terzi al coniuge
Altri parenti
Tutta ai parenti più prossimi di grado, senza distinzione di linea; in caso di più
parenti dello stesso grado, si suddivide in parti uguali; se non ci sono parenti
entro il VI grado, l’eredità va allo Stato
(*) Può però aver diritto a una parte della pensione di reversibilità o a un vitalizio
44 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1
LEGALE
regolate esplicitamente dal
c.c., uno zio quale parente di
terzo grado prevarrà su un
cugino quale parente di
RVBSUPHSBEP
Al fine di una migliore comprensione si riporta una tabella riepilogativa (vedi a
QBHJOBQSFDFEFOUF
26.
Conclusioni
Il decesso della persona fisica impone la determinazione di una prima operazione interpretativa volta a
stabilire quali rapporti giuridici cadano in successione ed
una seconda per determinare chi siano i potenziali successibili. Un’accorta tecnica
testamentaria può impedire
l’insorgere di non sempre facilmente gestibili comunioni
ereditarie: naturalmente solo
ove si voglia credere alla veridicità del noto detto “paT
renti serpenti”...
Note
1 Gli studiosi della materia successoria
ritengono, infatti, che le regole successorie garantiscano prima di tutto un interesse generale, consistente nell’assicurare la continuità delle vicende giuridiche
al di là della morte, e solo in via degradata
un interesse particolare del defunto a indirizzare mediante il testamento la sorte
del proprio patrimonio.
$GSBSUDD™DPNNBiL’eredità si
devolve per legge o per testamento”.
*MTJTUFNBTVDDFTTPSJPÀUFDOJDBNFOUF
adattabile integralmente solo alle persone fisiche. Le vicende che possono attenere all’estinzione della persona giuridica
TPDJFU¹BTTPDJB[JPOJDPNJUBUJFDD
OPO
sono, infatti, perfettamente coincidenti
con quello di morte della persona fisica,
dato che in quest’ultima la morte è un fenomeno naturale ed ineluttabile, mentre
nelle persone giuridiche – ovviamente –
non lo è.
4 Così l’art. 1 della Legge 29 dicembre
O
*EVFDBTJDMBTTJDJEJJNQPTTJCJMJU¹EJ
succedere sono: la premorienza dell’erede al defunto prima dell’apertura della
successione e l’indegnità dell’erede rispetto al defunto (consistente nell’accertamento giudiziale del compimento di
fatti particolarmente gravi – e prestabiliti
EBMMBSUDDoWPMUJBEBUUFOUBSFBMMJOtegrità del defunto o alla sua libertà di teTUBSF
6 I due casi classici di non volontà di
accettare sono: rinuncia all’eredità o prescrizione del termine dalla Legge previsto
per accettare.
7 L’art. 479 c.c., infatti, statuisce che “Se
JMÞDIJBNBUPBMMFSFEJU¹ÞNVPSFTFO[BBWFSMBÞBDDFUtata, il diritto di accettarla si trasmette agli eredi”.
8 In materia testamentaria, l’art. 688 c.c.
consente al testatore di “Sostituire all’erede
istituito altra persona per il caso che il primo non
possa o non voglia accettare l’eredità”.
9 La rappresentazione, prevista dall’art.
467 c.c., “Fa subentrare i discendenti nel luogo e
nel grado del loro ascendente, in tutti i casi in cui
questi non può o non vuole accettare l’eredità o il
legato” purchè colui che non vuole o non
può accettare sia discendente in linea
SFUUBPGSBUFMMPTPSFMMBEFMEFGVOUP&TFNplificando: se il figlio premuore al padre
subentrerà nella sua identica posizione il
OJQPUFDJPÀJMGJHMJPEFMGJHMJPQSFNPSUP
10 L’art. 674 c.c. prevede che “Quando più
eredi sono stati istituiti con uno stesso testamento
nell’universalità dei beni, senza determinazione di
parti o in parti uguali, anche se determinate,
qualora uno di essi non possa o non voglia accettare
la sua parte si accresce agli altri”.
11 L’usufrutto è il diritto limitato su cose
altrui che consente all’usufruttuario di
godere della cosa rispettandone la destinazione economica. Ai sensi dell’art. 979
primo comma c.c. la sua durata non può
eccedere la vita dell’usufruttuario.
12 L’abitazione è il diritto limitato su
cose altrui (nello specifico immobili di
OBUVSBBCJUBUJWB
DIFDPOTFOUFBMMIBCJtator di abitare la casa limitatamente ai
bisogni suoi e della sua famiglia. Ai sensi
dell’art. 1026 c.c. a tale diritto si applicano
le norme di Legge in tema di usufrutto e,
quindi, anche quella inerente alla durata
massima.
-VTPÀJMEJSJUUPMJNJUBUPTVDPTFBMUSVJ
che consente all’utilizzatore di servirsi
della cosa e di farne propri i frutti limitatamente ai bisogni suoi e della sua famiglia.
Ai sensi dell’art. 1026 c.c. a tale diritto si
applicano le norme di Legge in tema di
usufrutto e, quindi, anche quella inerente
alla durata massima.
14 La rendita vitalizia è il diritto di esigere una prestazione periodica di una
somma di denaro o di altre cose fungibili.
Come il termine stesso dice – ed anche in
chiara differenziazione con la rendita perpetua – il diritto è commisurato alla vita
del vitaliziando.
"JTFOTJEFMMBSUO
DDJMNBOdato si estingue per la morte del mandante o del mandatario, salve due eccezioni nelle quali il mandato “sopravvive”
alla morte del mandante: mandato conferito per il compimento dell’esercizio di atti
dell’impresa che permane se l’impresa
viene continuata dagli eredi e mandato
conferito anche nell’interesse del mandatario.
16 Il rapporto di lavoro è caratterizzato
da uno stretto rapporto di fiducia tra datore di lavoro e lavoratore tale per cui il
decesso dell’uno o dell’altro ne determina
la caducazione.
17 Vedi nota precedente.
18 Gli alimenti legali consistono in una
prestazione economica che un soggetto
può essere costretto ad effettuare a favore
di un prossimo congiunto (nei gradi stabiMJUJEBMMBSUDD
QFSJMDBTPEJHSBWF
stato di bisogno di quest’ultimo. Se viene
meno il rapporto che lega il debitore ed il
creditore cessa la funzione sociale e solidale dell’istituto giuridico e, per l’effetto,
il diritto si estingue tanto dal lato passivo
quanto dal lato attivo.
"JTFOTJEFMMBSUDDiIl giudice,
pronunziando la separazione, stabilisce a vantaggio del coniuge cui non sia addebitabile la separazione il diritto di ricevere dall’altro coniuge
quanto è necessario al suo mantenimento, qualora
egli non abbia adeguati redditi propri”. In caso di
morte del creditore il suo diritto si estingue in quanto non avrebbe senso che
il mantenimento – per ovvia natura connesso alla persona – fosse percepito da
altri soggetti; in caso di morte del debitore, il problema è risolto in modo diverso
dal Legislatore il quale attribuisce al coniuge separato senza addebito la stessa
qualifica successoria che compete al coniuge non separato.
-BSUDPNNBTFTUPEFMMB-FHHFO
898 del 1° dicembre 1970 così statuisce:
“Con la sentenza che pronuncia lo scioglimento o
la cessazione degli effetti civili del matrimonio, il
tribunale, tenuto conto delle condizioni dei coniugi,
delle ragioni della decisione, del contributo personale ed economico dato da ciascuno alla conduzione
familiare ed alla formazione del patrimonio di ciascuno o di quello comune, del reddito di entrambi,
e valutati tutti i suddetti elementi anche in rapporto
alla durata del matrimonio, dispone l’obbligo per
un coniuge di somministrare periodicamente a favore dell’altro un assegno quando quest’ultimo non
ha mezzi adeguati o comunque non può procurarseli per ragioni oggettive”. In caso di morte del
creditore il suo diritto si estingue in
quanto non avrebbe senso che il mantenimento – per ovvia natura connesso alla
persona – fosse percepito da altri soggetti;
in caso di morte del debitore, il problema
è risolto in modo diverso dal Legislatore il
quale ha attribuito con l’art. 9 bis della
NFEFTJNB-FHHFÞoRVBMPSBMFYDPOJVHF
versi in stato di bisogno – “Un assegno periodico a carico dell’eredità tenendo conto dell’importo
di quelle somme, della entità del bisogno, dell’eventuale pensione di reversibilità, delle sostanze ereditarie, del numero e della qualità degli eredi e delle
loro condizioni economiche”.
21 Emblematica di tale suddivisione di
QSJODJQJPÀMBSUQSJNPDPNNBDDJO
base al quale “Le disposizioni testamentarie,
qualunque sia l’espressione o la denominazione
usata dal testatore, sono a titolo universale e attribuiscono la qualità di erede, se comprendono l’universalità o una quota dei beni del testatore. Le altre
disposizioni sono a titolo particolare e attribuiscono
la qualità di legatario”.
22 Si ricordi brevemente i seguenti
concetti di fondo: il matrimonio deve avere rilevanza per l’ordinamento civile italiano; il coniuge separato – purchè senza
addebito – mantiene i pieni diritti successori; il coniuge separato con addebito ha
diritto esclusivamente ad un assegno vitalizio a carico dell’eredità e a condizione
che già godesse degli alimenti legali; in
ogni caso al coniuge (tranne nel caso di
BEEFCJUPEFMMBTFQBSB[JPOF
TQFUUBJMEJritto di abitazione della casa coniugale
purchè di proprietà dell’altro coniuge o in
proprietà comune tra loro; con il divorzio
cessano i diritti ereditari, salva la residuale ipotesi di assegno sopra descritta
alla nota n. 21.
4JSJDPSEJDIFDPOMBSJGPSNBEFMMBGJMJBzione attuata con la Legge n. 219 del 10
dicembre 2012 cui ha fatto seguito il D. Lgs.
OEFMEJDFNCSFÀTUBUBEFGJOJtivamente eliminata qualunque differenza tra i figli nati nel matrimonio e quelli
al di fuori. Naturalmente permane la necessità che lo status di figlio nato al di fuori
del matrimonio sia accertato o mediante
riconoscimento da parte dei genitori o
mediante sentenza di accertamento della
QBUFSOJU¹NBUFSOJU¹/POÀTVQFSGMVPJnoltre, ricordare che la capacità di succedere – cioè l’idoneità di un soggetto a subentrare a causa di morte in un rapporto
giuridico – spetta sin dal momento del
concepimento con la particolarità, tuttavia, che l’acquisto del diritto è subordinato all’evento della futura nascita.
24 La riforma della filiazione citata alla
nota precedente riflette i suoi effetti
BODIFJOPSEJOFBJGSBUFMMJTPSFMMJOBUVSBMJ
sulla cui successibilità reciproca oggi non
potrebbe più discutersi.
%FUUJQBSFOUJTPOPRVFMMJDPNQSFTJ
tra il terzo ed il sesto grado, in quanto: sino
al terzo grado sono indicati nelle varie
norme di concorso (coniuge, figli, ascenEFOUJGSBUFMMJFTPSFMMF
FEPQPJMTFTUPMB
parentela è irrilevante ai fini successori.
26 Estratta da “Il Sole 24 ore” del 29
gennaio 2007 redatta da Busani ed ancora
perfettamente applicabile.
IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 45
SICUREZZA
La redazione del piano
di sicurezza e coordinamento
nei cantieri montani
Foto © balenabianca - Fotolia.com
Giacomo Scalvinoni
Gian Paolo Pedretti
Paolo Ghitti
L
a pratica quotidiana
porta il professionista ad operare soprattutto in cantieri dislocati
in ambiti urbani o in zone di
fondovalle o pianura.
Tuttavia non è raro dovere
seguire cantieri situati in zone
montane che, per le caratteristiche intrinseche delle
stesse, comportano frequentemente un approccio differente rispetto ai cantieri tradizionali, in considerazione
delle loro peculiarità.
È noto che il piano di sicuSF[[BFDPPSEJOBNFOUP14$
deve contenere l’individuazione, l’analisi e la valutazione dei rischi con riferimento all’area, all’organizzazione del cantiere, alle lavorazioni e alle loro interferenze.
È necessario identificare e
descrivere l’opera attraverso
l’indicazione della localizzazione del cantiere, la descrizione sintetica della stessa e
la descrizione del contesto in
cui è collocata l’area di cantiere.
Di seguito, senza voler essere
esaustivi, verranno trattati alcuni aspetti caratterizzanti
tali cantieri in modo da fornire utili indicazioni di ausilio
per la pianificazione della sicurezza e per individuare i
rischi ad essi connessi. Molti
di questi sono presenti anche
in normali cantieri, ma la particolarità consiste nel fatto
che devono essere tenuti in
considerazione con maggiore
attenzione e comportando
fra l’altro un aggravio di oneri
e rischi.
Sovente i cantieri sono situati
in aree soggette a vincoli, in
genere naturalistici e am46 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1
bientali, per cui, in sede preliminare, è opportuna un’indagine conoscitiva per individuare nella normativa specifica la presenza di eventuali
prescrizioni.
Tipiche sono quelle riguardanti gli orari e i periodi durante i quali è consentita l’effettuazione dei lavori, la cui
conoscenza puntuale è indispensabile per la redazione e
la tenuta del cronoprogramma dei lavori, così come
la limitazione, sia nell’intensità che nel tempo, delle emissioni sonore.
Normalmente si opera in
spazi molto ristretti o morfologicamente difficili, per cui
particolare attenzione è da
tenere per quanto riguarda lo
stoccaggio dei materiali, sia
quelli necessari alla costruzione, sia il materiale di scavo
che, molto spesso, deve es-
sere depositato in aree non
sempre reperibili nelle vicinanze del cantiere oppure
conferito direttamente
presso discariche autorizzate.
Considerata la morfologia
delle zone in cui si opera, non
è insolita la necessità di mettere in atto opere di consolidamento del terreno, così
come eseguire interventi di
regimazione, raccolta ed evacuazione di acque di versante, senza contare il rischio
di smottamenti e franamenti
improvvisi. Da ciò è evidente,
più che in un cantiere tradizionale, l’importanza di avere
a disposizione una indagine
idrogeologica e geotecnica di
dettaglio.
Grande importanza riveste la
conoscenza delle condizioni
meteorologiche del sito,
molto mutevoli in zona mon-
tana, anche nell’arco della
giornata, per cui è opportuno
acquisire quotidianamente
informazioni dai bollettini
meteo e da fonti e centraline
di misurazioni locali, se presenti.
Particolare attenzione va riservata all’accessibilità
dell’area di cantiere, che di
norma avviene utilizzando
strade di scarsa ampiezza e di
limitata portata, con fondo
irregolare e con tratti a volte
caratterizzati da notevole
pendenza, fattori che condizionano le caratteristiche e
dimensioni delle macchine e
mezzi utilizzabili. Per il trasporto di materiali e persone
nell’ambito di cantieri montani, specialmente se situati
in zone impervie, a volte è
preferibile, se non indispensabile, ricorrere all’uso di elicotteri.
SICUREZZA
Il loro impiego determina dei
rischi aggiuntivi oltre a quelli
normalmente presi in considerazione dai piani di sicurezza e coordinamento.
A seguire si tratterà l’esame
dei principali rischi derivanti
dall’utilizzo del mezzo aereo
in cantiere.
Individuazione, analisi e valutazione dei rischi
Nel caso in cui sia previsto
l’impiego dell’elicottero durante i lavori, in particolare è
necessario analizzare i seguenti aspetti e riportare nel
PSC le informazioni acquisite
relativamente a:
• le caratteristiche dell’area
di cantiere (presenza di immobili, falde, alvei fluviali,
alberi, linee elettriche aeree, cavi sospesi, dati relativi a quota e profilo altimetrico, caratteristiche
morfologiche ed idrogeoloHJDIFEFMUFSSFOPFDD
• la presenza di fattori climatici che comportano rischi
per il cantiere (media dei
fulmini che cadono in zona
e valutazione della probabilità di fulminazione, regime prevalente dei venti,
condizioni meteorologiche, escursioni termiche,
FDD
• eventuali rischi trasmessi
all’esterno e dall’esterno al
cantiere (presenza di perTPOFFPBOJNBMJNBOVGBUUJ
FDD
• la presenza di opere provvisionali di cantiere;
• la posizione delle zone di
carico e scarico;
• le aree di deposito attrezzature e di stoccaggio materiali e dei rifiuti;
• le eventuali aree di depo-
sito dei materiali con pericolo d’incendio o di esplosione;
• l’area in cui si svolge il complesso delle fasi della manovra di decollo dell’aeromobile (cosiddetta area
EJOWPMP
Inoltre, vista l’influenza che
l’uso dell’elicottero può avere nelle lavorazioni del
cantiere, occorre prendere in
considerazione almeno i seguenti rischi:
• caduta dall’alto di persone
o materiali;
• rumore;
• esposizione a polvere e
detriti sollevati dal flusso
del rotore;
• urto degli operatori contro
parti in movimento dell’elicottero o dei suoi carichi
sospesi;
• spostamento incontrollato
del carico e conseguente
investimento del personale a terra;
• elettrocuzione per cariche
elettrostatiche;
• seppellimento (possibile
DSPMMPEJTDBWJBQFSUJ
• sbalzi di temperatura,
vento, neve e ghiaccio.
Misure di sicurezza
In funzione dell’esito dell’analisi degli elementi di cui
sopra si definiranno gli accorgimenti necessari per eliminare o ridurre al minimo i rischi individuati.
Le misure di sicurezza per
l’utilizzo dell’elicottero si
possono dividere in quelle
propriamente relative al volo
e quelle da adottare per evitare infortuni da parte di personale diverso dal pilota.
Le responsabilità relative al
volo ricadono sul pilota, il
quale ha l’obbligo di verificare la corretta manutenzione
del velivolo e il compito di
verificare e valutare l’idoneità del sistema di carico, il
tipo di carico da trasportare e
l’imbracatura del carico
stesso, per garantire la sicurezza delle persone a bordo e
a terra.
L’Impresa ha l’obbligo di fornire preventivamente tutte le
informazioni necessarie quali
i pesi e gli ingombri dei macchinari, delle attrezzature e
dei materiali da trasportare.
In seguito a tali informazioni il
pilota dovrà valutare il tipo di
imbracatura del carico necessaria.
Il pilota dovrà inoltre verificare che la quantità di carburante imbarcato sia sufficiente per il volo da compiere
e che la procedura di rifornimento sia stata eseguita
come prescritto.
Va considerato il problema
relativo ai rifornimenti di carburante, provvedendo, se
necessario, per mezzo di distributori mobili da cantiere.
Il pilota dovrà impiegare l’elicottero nel rispetto delle
norme e dei limiti specificati
nel certificato di navigabilità
e nel manuale di impiego e
verificare che il carico sia
stato distribuito e vincolato
in modo da garantire la sicurezza dell’aeromobile e delle
persone in volo ed al suolo.
Le norme che i lavoratori esterni devono rispettare nel
lavoro con l’elicottero tengono conto della rischiosità
dovuta al tipo di mezzo.
La prima regola fondamentale è quella di tenersi a distanza di sicurezza dall’elicottero e, nel caso ci si debba
avvicinare, si deve farlo
quando l’elicottero ha terminato l’operazione di atterraggio, avendo la certezza di
essere visti dal pilota e da
valle dell’elicottero in modo
da non intercettare il movimento delle pale.
Nel lavoro al gancio si dovrà
avere attenzione particolare
alle oscillazioni del carico. I
dispositivi di protezione individuale da adottarsi sono
casco, guanti, cuffie o auricolari, occhiali paraschegge.
L’area di atterraggio dell’elicottero dovrà essere sufficientemente estesa e scelta
in un posto privo di ostacoli.
Le aree utilizzate per l’atterraggio dell’elicottero sono
individuate dal Coordinatore
per la Progettazione, ma l’accettazione e l’utilizzo rimane
sotto la completa responsabilità del pilota.
È opportuno che il pilota,
prima di effettuare le operazioni di atterraggio, effettui
una ricognizione per valutare
la direzione, intensità del
vento ed eventuali altre variabili utili alla sicurezza.
L’area di atterraggio dovrà essere segnalata a terra sia
lungo il perimetro che con il
simbolo di eliporto.
Sarà cura dell’Impresa dare la
necessaria formazione ai lavoratori affinché non mettano
a rischio la propria e l’altrui
sicurezza con comportamenti
irresponsabili.
Prima dell’inizio dei lavori, la
ditta incaricata del trasporto
con l’elicottero dovrà fornire
il proprio piano operativo di
sicurezza contenente le misure di sicurezza da adottarsi
in funzione del tipo di velivolo utilizzato e delle aree
IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 47
SICUREZZA
scelte per eseguire le operazioni di carico, atterraggio e
rifornimento.
Attrezzature ed apprestamenti
Per quanto riguarda le attrezzature e gli apprestamenti, di
seguito vengono riportate le
principali avvertenze da seguire:
• tutto il personale di terra,
visto il pericolo generato
dal flusso d’aria del rotore
che potrebbe spostare o
sollevare polvere e detriti,
deve essere dotato di occhiali e dispositivi protettivi;
• MB [POB EJ DBSJDPTDBSJDP
deve essere delimitata e il
fondo se polveroso va bagnato e se erboso l’erba va
tagliata;
• durante gli spostamenti
senza carico appeso, corde,
reti, cavi e ganci devono essere opportunamente zavorrati per evitare che possano interferire con il rotore
di coda e va posta particolare attenzione al pericolo
che tali attrezzature, oscillando, possano colpire il
personale a terra;
• la corda fissa interposta tra
gancio baricentrico e imbracatura, dovrà avere lunghezza tale da mantenere
l’elicottero al di sopra degli
ostacoli presenti nelle aree
di carico e di scarico e deve
avere caratteristiche adeguate al carico sospeso;
• la lunghezza minima della
corda baricentrica è in funzione del tipo di elicottero
utilizzato e non deve comunque mai essere infeSJPSFBNFUSJ
• l’imbracatura, al fine di
tener conto delle sollecita48 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1
zione indotte dagli effetti
dinamici, è opportuno che
venga utilizzata con un carico inferiore quello nomiOBMFEFMMPTUFTTP
• le attrezzature utilizzate
per il confezionamento e
l’imbracatura dei carichi da
trasportare (reti, sacchi,
DBWJGVOJFDD
EFWPOPFTsere adeguate alle tipologie dei carichi stessi e bisogna assicurare che
nessun pezzo possa cadere
durante il trasporto.
Procedure ed organizzazione
del lavoro
Per quanto riguarda questo
punto, si evidenzia che le prescrizioni operative da seguire
sono diverse ed articolate.
• Preventivamente all’affidamento del subappalto relativo al trasporto a mezzo di
elicottero, l’Impresa dovrà
accertarsi che la ditta a cui
intende affidare il lavoro sia
in possesso di tutte le autorizzazioni ministeriali per il
tipo di lavoro al gancio previsto dal cantiere.
• L’accesso alle aree di carico
e scarico deve essere controllato strettamente ed il
personale non dovrà attraversare l’area o lavorare su
di essa con l’elicottero in
manovra.
• Il personale addetto deve
indossare i dispositivi di
protezione individuale
%1*
SJDIJFTUJEBMMBUUJWJU¹
svolta.
• Durante l’aggancio e lo
sgancio del carico il personale addetto sotto l’elicottero deve essere quello
strettamente indispensabile per le operazioni.
• È di importanza fondamen-
•
•
•
•
•
•
tale accertare che non vi
siano nelle vicinanze oggetti leggeri che possano
essere sollevati dal flusso
del rotore.
Il personale della ditta di
lavoro aereo che coordina
le operazioni, deve essere
in costante collegamento
radio con il pilota e deve
fornirgli tutte le indicazioni
e segnalazioni richieste.
Quando l’aeromobile si avWJDJOBBMQVOUPEJDBSJDP
scarico, il personale di terra
che lavora nelle vicinanze
deve prestare molta attenzione all’elicottero in arrivo
ed in particolare al carico o
al gancio che spesso tende
ad oscillare pericolosamente.
L’elettricità statica che potrebbe essersi formata durante il volo deve poter essere scaricata a terra prima
che il carico venga manipolato dal personale di terra.
Per raggiungere lo scopo è
sufficiente toccare il carico
solo dopo che lo stesso sarà
stato appoggiato a terra. È
possibile anche ricorrere
ad apposita attrezzatura
HBODJQJO[FFDD
QFSBUtuare un efficace collegamento a terra del mezzo e
del carico.
Ogni carico deve essere
preparato con attenzione
per garantirne la stabilità
ed integrità durante il volo.
Il personale di terra della
ditta di lavoro aereo, opportunamente istruito e in
possesso di specifica esperienza, deve controllare i
carichi prima dell’aggancio
e riferire al pilota.
Il pilota, essendo il diretto
responsabile del trasporto,
•
•
•
•
•
deve accertarsi che il controllo del peso ed il bilanciamento dei carichi sia
stato eseguito.
II trasporto di carichi particolarmente voluminosi,
che hanno la tendenza a
variare il loro assetto durante il volo (lamiere, preGBCCSJDBUJy
EFWFFTTFSF
effettuato con molta cautela, adottando il metodo
più opportuno per l’imbracatura ed effettuando,
prima di iniziare il trasporto,
delle prove di idoneità e
stabilità.
Tutte le attrezzature e il materiale per l’imbraco devono essere scrupolosamente controllate prima di
ogni volo per assicurarsi
delle loro buone condizioni; quelle usurate o sfilacciate devono essere
scartate.
È opportuno iniziare i lavori
solamente dopo essersi accertati che il personale a
terra sia stato informato
circa i rischi insiti in tale genere di operazioni.
Il materiale da trasportare
deve essere depositato ordinatamente su un’area di
ampiezza adeguata e possibilmente posizionato in
modo che i carichi da prelevare siano disposti in progressione sequenziale.
Deve inoltre essere pianificata la possibilità di far atterrare l’elicottero nella
stessa area o nelle immediate vicinanze.
Nelle aree di lavoro devono
sostare ed operare unicamente le persone addette
alla preparazione, al carico
ed allo scarico del materiale.
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SICUREZZA
• Dopo l’aggancio e la fase di
messa in tiro del carico, occorre prestare attenzione
all’assestamento dei pezzi
ed al pericolo di schiacciamento delle mani; il pilota
non deve sollevare il carico
prima che le persone si
siano allontanate.
• Dopo tali operazioni le persone presenti nell’area devono portarsi in una zona
sicura, precedentemente
individuata dal pilota, in
caso di avaria del motore a
destra o a sinistra dell’elicottero.
• L’area per l’aggancio dei carichi deve essere possibilmente scelta in modo che
non si obblighi l’elicottero
a sorvolare edifici, parcheggi, strade, persone,
ecc.: nel caso occorre disporre di personale che
fermi il traffico ad ogni sorvolo.
• Occorre evitare di iniziare o
proseguire i lavori quando
le condizioni meteorologiche sono tali da creare
pericoli sia nell’uso diretto
dell’elicottero (tendenza
alla formazione di nebbie,
WFOUPBSBGGJDBFDD
DIF
indiretto al personale (peggioramento delle condizioni che impediscano di
recuperare il personale da
zone che presentano diffiDPMU¹EJNPWJNFOUP
• Nel dimensionamento del
mezzo di presa e delle imbracature deve essere tenuto conto oltre che del
peso dell’elemento trasportato anche delle forze
d’inerzia dovute alle accelerazioni del velivolo e
della resistenza del carico
all’aria sia per il moto
•
•
•
dell’elicottero sia per lo
spostamento d’aria dovuto
al movimento delle pale. I
pilota dovrà poi verificare il
centraggio del carico in funzione del tipo di elicottero
impiegato per il trasporto.
Presenza di opere
provvisionali
Si forniscono alcune indicazioni sui rischi e sulle misure
da approntare in un cantiere
in presenza di opere provvisionali.
• In generale le manovre
dell’elicottero devono essere previste ad una distanza in orizzontale maggiore possibile per evitare
sollecitazioni pericolose
generate dalle pale dell’elicottero.
• Se l’elicottero opera in fase
di decollo o di atterraggio o
di carico e scarico in prossi-
•
•
mità di un ponteggio metallico fisso, è necessario che
lo schema di montaggio
autorizzato sia integrato da
un sistema di ancoraggi alla
struttura aggiuntivi, in
modo da assorbire le azioni
parallele al piano di facciata non previste in sede
di progettazione del sistema.
Nei ponteggi realizzati in
tubi e giunti è necessario il
controllo sistematico delle
coppie di serraggio dei
giunti previste dal costruttore.
Se sono previsti teli di protezione sul ponteggio metallico fisso, cartelloni pubblicitari o elementi applicati ai ponteggi che possano offrire grande superficie esposta al vento, può
essere necessaria la loro
rimozione per la possibilità
di avere un effetto vela che
porterebbe da un lato ad
un incremento della spinta
sulla struttura e dall’altra al
pericolo che staccandosi
possano finire nelle pale
dell’elicottero.
Il materiale sfuso depositato sui piani di lavoro o di
passaggio dei ponteggi
deve essere depositato in
una zona che ne impedisca
l’eventuale caduta o proiezione nel vuoto.
I sistemi di sostegno di solette o altre opere in costruzione o in demolizione devono essere verificati, in
particolare sugli appoggi
superiori ed inferiori per
impedirne lo slittamento
per effetto delle azioni orizzontali delle spinte del
vento.
Tutte le strutture aggettanti
IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 49
dal ponteggio (quali piazzole di carico, mantovane o
NFOTPMFFTUFSOF
EFWPOP
essere adeguatamente segnalate in modo da essere
chiaramente visibili.
• Se le manovre dell’elicottero avvengono in prossimità di scavi o sbancamenti,
deve essere posta particolare attenzione al materiale
accatastato sul ciglio degli
stessi.
• I trabattelli utilizzati in prossimità delle zone di arrivo
di elicotteri devono essere
equipaggiati, se necessario, di idonei sistemi di
stabilizzazione.
Trasporto di persone
L’uso del mezzo aereo viene
normalmente associato al trasporto di materiali in cantiere
ma, quando questo è collocato in una zona non raggiungibile dai mezzi a terra, può
essere necessario trasportare
con gli elicotteri, con notevole
risparmio di tempo, anche le
squadre dei lavoratori.
L’equipaggio dell’elicottero è
di norma composto dal pilota
e dal tecnico, che organizzano
e sovrintendono le operazioni di imbarco e sbarco di
QFSTPOBMFFPBUUSF[[BUVSF
Il personale da imbarcare
deve quindi rigorosamente
attenersi alle disposizioni impartite dall’equipaggio, in
particolar modo nella fase di
avvicinamento al mezzo.
1. Operazioni di imbarco
Prima dell’arrivo dell’elicottero il personale a terra deve
assicurarsi che non sia presente materiale leggero che
può essere sollevato dal
flusso d’aria generato dal ro50 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1
tore (indumenti, sacchetti,
UFMJFDD
Tutto il personale deve attendere in zona di sicurezza l’arrivo dell’elicottero.
Una volta che l’elicottero è
arrivato a terra il personale
non deve avvicinarsi prima di
aver ricevuto le disposizioni
dal tecnico, seguendo il percorso indicato dallo stesso, e
solo dopo aver ottenuto il
consenso del pilota e essere
certi di essere visibili a
quest’ultimo.
La salita deve essere effettuata ordinatamente, uno per
volta, senza fretta, utilizzando
le apposite maniglie e pedane presenti sul mezzo.
È facoltà del responsabile di
volo rifiutarsi di trasportare
qualsiasi persona che egli ritenga pericolosa, ad esempio
perché ha abusato di alcool o
altra ragione, e potrà controllare che il bagaglio non contenga prodotti vietati.
Al termine dell’imbarco è cura
del tecnico chiudere la porta
da cui sono saliti i passeggeri
prima di posizionarsi a fianco
del pilota.
2. Comportamento sul mezzo
Appena saliti sul mezzo occorre prendere posto nel
punto indicato dal tecnico,
allacciarsi le cinture di sicurezza ed indossare, se previsto, le cuffie di comunicazione.
È importante evitare movimenti bruschi ed accertarsi
che il materiale imbarcato
non interferisca con i dispositivi e i comandi a bordo.
Comunicazioni radio, telefoniche ed interfoniche non
strettamente necessarie
vanno evitate.
Foto © Fiorenzus - Fotolia.com
SICUREZZA
Il pilota e il tecnico vanno avvertiti per qualsiasi necessità
3. Operazioni di sbarco
Una volta che l’elicottero è
appoggiato stabilmente a
terra, il pilota comunica al tecnico di procedere allo sbarco
dei passeggeri.
È cura del tecnico l’apertura
della porta di sbarco.
Ogni passeggero scende con
calma, uno per volta, senza
saltare e si allontana dall’elicottero raggiungendo il luogo
indicato dal tecnico.
Quando tutte le persone sono
sbarcate, il tecnico scarica l’attrezzatura in prossimità
dell’elicottero e, solo quando
questo è decollato, gli addetti
potranno procedere a suo recupero.
Riferimenti bibliografici
Coloro i quali volessero approfondire le problematiche
relative all’impiego dell’elicottero nei cantieri edili troveranno ampie e dettagliate
indicazioni nella pubblicazione curata dall’ISPESL
“Linee Guida sulla valutazione dei rischi nei cantieri
temporanei e mobili nei quali
è previsto l’utilizzo di elicotteri”.
T
ESTIMO - VALUTATORI IMMOBILIARI
Gabriella Sala
Commissione
interprofessionale
CITAG
C
ome anticipato nei
numeri precedenti,
i Consigli Direttivi
del Collegio Geometri e degli
Ordini di Ingegneri e Architetti hanno condiviso la necessità di confrontarsi e di operare con l’Autorità Giudiziaria in modo unitario, istituendo una commissione inUFSQSPGFTTJPOBMF$*5"(
Scopo dell’organismo è
quello di coordinare congiuntamente le segnalazioni delle
rispettive Commissioni tecnico legali e proporre ai singoli Consigli le iniziative volte
alla risoluzione di problemi
emergenti e sviluppare uniformemente pratiche comuni
da proporre al Tribunale di
Brescia in una collaborazione
attraverso incontri periodici
per migliorare le procedure
adottate nelle consulenze
tecniche.
L’ambizioso progetto ha lo
scopo di istituire, attraverso
uno specifico protocollo, un
tavolo di confronto con il Tribunale finalizzato a un efficientamento delle procedure.
Il Consiglio Direttivo del Collegio nella riunione dello
scorso 21 dicembre ha definitivamente approvato la composizione della commissione
interprofessionale, i cui componenti sono indicati nel box
a lato.
Consiglieri Referenti:
Sala geom. Gabriella
(Esecuzioni Immobiliari e sezione Fallimentare)
Abbiatici geom. Roberta
(Sezioni civili – CTU)
Componenti effettivi Gruppo di lavoro - rappresentanza tecnica:
Negri geom. Matteo
(Esecuzioni Immobiliari e sezione Fallimentare)
Moglia geom. Vitale
(Sezioni civili – CTU)
Componenti supplenti Gruppo di lavoro - rappresentanza tecnica:
Vacchi geom. Giuliano
(Esecuzioni Immobiliari e sezione Fallimentare)
immobili sottoposti ad esecuzione forzata.
Presupposto del lavoro sono
stati la professionalità dell’esperto incaricato, quale strumento fondamentale per gestire gli interessi della procedura e le relative responsabilità.
Il compenso non dovrebbe
Il primo argomento affrontato quindi essere vincolato a una
dal neo nato organismo è futura ed ipotetica vendita
stato quello delle criticità all’asta, in quanto l’impegno
conseguenti all’entrata in vi- ed il lavoro richiesti per la
HPSFEFMMBMFHHFFE redazione della perizia di
in particolare delle modalità stima dovrebbe prescindere
di determinazione della li- dal risultato numerico, tequidazione dei compensi nendo conto anche che il prodegli esperti estimatori degli fessionista non è coinvolto
Capra geom. Cristian
(Sezioni civili – CTU)
nelle modalità e attività relative alla vendita stessa.
Si è effettuata un’attenta analisi del compenso in relazione
ai diversi punti di cui è composto l’articolato quesito
posto dal Giudice, evidenziando voce per voce, quale
fosse l’articolo applicabile
DPOSJGFSJNFOUPBM%.
maggio 2002.
Si è voluto così sottolineare
che la maggior parte delle
prestazioni richieste e che
trattano la raccolta di tutte le
informazioni necessarie alla
corretta valutazione del
bene, ricadono nell’applicazione degli articoli 11 e 12,
mentre solo l’attività estimativa vera e propria ricade
OFMMBSU
Il lavoro svolto ha quindi dato
luogo alla compilazione di
una bozza del modello per la
richiesta di liquidazione dei
compensi dell’esperto, distinti tra quelli richiesti in maniera definitiva e quelli richiesti in forma provvisoria.
Le proposte prodotte sono
già state inviate alla Presidenza del Tribunale di Brescia, con richiesta di trasmissione ai Giudici delegati al
fine di programmare un incontro illustrativo e di conT
fronto sull’argomento.
IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 51
ESTIMO - VALUTATORI IMMOBILIARI
Linee guida
per la valutazione
degli immobili
Foto © Dollars - Fotolia.com
Raffaella Cavalleri
E
ffettuare la valutazione di un immobile significa determinarne l’equivalente economico, ovvero stabilire il
suo valore, e comprovarne il
valore è determinante in funzione delle ragioni e delle
sedi in cui deve essere dimostrato. A tal fine, gli standard
internazionali di valutazione
(IVS – International Valuation
Standards
JOBQQMJDB[JPOF
delle best practice internazionali, indicano come determinare il valore di un immobile
e, soprattutto, forniscono una
metodologia trasparente e
ripercorribile atta a dimostrare come il valore è stato
ottenuto. Questa metodologia scientifica si contrappone
nettamente agli obsoleti metodi di valutazione immobiliare basati sulla sola esperienza del tecnico e privi di
una dimostrazione logica del
risultato, indipendentemente dalla correttezza o
meno dello stesso.
Gli standard internazionali di
valutazione hanno origine
nel Regno Unito, sul principiare degli anni Settanta, per
iniziativa dei cosiddetti RICS
(i membri della Royal Institution of Chartered Surveyors
PWvero le principali figure professionali accreditate per la
prestazione di servizi nel
campo immobiliare (terreni,
QSPQSJFU¹FDPTUSV[JPOJ
EFMMB
realtà anglosassone dell’epoca che, al fine di garantire
le esposizioni creditizie delle
banche e degli istituti di credito, si adoperavano ad individuare e delineare una metodologia univoca e comprovabile funzionale alla definizione di valori di stima certi e
52 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1
rispondenti alla realtà del
mercato corrente. Proprio in
seguito alla delineazione
delle nuove linee guida di riferimento per la definizione
delle stime, l’organico della
RICS decise, nel 1981, l’istituzione del Comitato per l’assetto internazionale di valutazione degli standard
(TIAVSC - The International Assets Valuation Standards Committee
DIFDPOMBTVDDFTTJWB
adesione – nel 1994 – di oltre
venti organizzazioni anche al
di fuori del territorio del
Regno Unito, acquisiva notorietà e credibilità a livello internazionale con lo scopo di
stabilire, aggiornare e diffondere il proprio modus operandi, istituendosi come Consiglio internazionale degli
standard di valutazione (IVSC
– International Valuation Standard Council
DPO TFEF B
Londra. La scuola inglese ha
dato stimolo all’intera Comu-
nità europea, che dà quindi
corpo alle norme comunitarie
inerenti ai requisiti patrimoniali delle Banche; in particolare con Basilea II e Basilea III,
OPODI½MB%JSFUUJWB
CE del Parlamento europeo
sulla vigilanza bancaria
Capital Requirement Directive, l’Europa economica
definisce una serie di requisiti attinenti sia alla corretta
valutazione degli immobili
che ai soggetti abilitati alla
loro valutazione. La Banca
d’Italia, con il Titolo II, Capitolo I, Sezione IV, della proQSJBDJSDPMBSFOEFM
dicembre 2006, ha recepito
tali principi primariamente al
fine di riconoscere le proprietà immobiliari come idonei strumenti di mitigazione del rischio nell’ambito
della detenzione prudenziale del capitale di vigilanza, che a loro volta vengono in seguito assimilati dal
3FHPMBNFOUP6&O
che, abrogando le direttive
precedenti, consolida i requisiti prudenziali per gli enti
creditizi e le imprese di investimento.
Se la necessità di testi normativi di riferimento per la regolamentazione della materia e
dei relativi campi d’applicazione è stata soddisfatta con
l’emanazione dei regolamenti comunitari, è altresì
vero che, a livello di singole
realtà nazionali – ed in particolare in Italia – si faceva impellente la necessità di predisporre un testo di indirizzo
con caratteristiche scientifiche di dimostrabilità, sostenibilità e trasparenza. Ciò in
virtù del fatto che – come
noto a tutti gli addetti del settore – la metodologia di sviluppo delle perizie è storicamente affidata alla sola esperienza individuale del singolo perito, che usa riporre
ESTIMO - VALUTATORI IMMOBILIARI
troppa fiducia alla sola conoscenza personale del mercato immobiliare locale. Se
da un lato è indiscutibile la
rilevanza della capacità soggettiva del tecnico valutatore, è altresì vero che in assenza di una metodologia
comprovabile e condivisa
non è garantito l’esito di un’eventuale controversia, sia di
tipo legale che tecnico (a titolo emblematico, si pensi al
concetto del riesame
*OGBUUJ
in materia come in qualsiasi
campo tecnico, sono sempre
più rilevanti le esperienze
che in caso di contenzioso
dimostrano la validità di servizi ed approfondimenti redatti sulla base di metodi
scientifici e trasparenti. Ulteriormente, anche da un punto
di vista prettamente legato
alla professionalità del perito, non è raro che la committenza media, certamente più
attenta, e purtroppo sfiduciata che in passato, e sicuramente più preparata in materia anche grazie all’ausilio
delle nuove risorse di inforNB[JPOFJOUFSOFU
SJDIJFEB
espressamente di essere edotta circa il percorso che ha
condotto il tecnico incaricato
al risultato prospettatole, con
evidenti garanzie di coerenza
e concretezza del più probabile
valore di mercato del bene. È
lampante come l’adozione di
una metodologia garante di
trasparenza ed evidente
nello sviluppo di un processo
analitico capace di restituire
il percorso logico dei calcoli
acuisca il carattere di professionalità dell’operato, concorrendo nel corso delle valutazioni alla delineazione di
un quadro complessivo della
situazione immobiliare, con
conseguente rafforzamento
del rapporto con il cliente,
anche in virtù di futuri incarichi o approcci di diverso
tipo. Pertanto, dal punto di
vista scientifico, si tratta di
perseguire l’obiettivo della
diffusione della best practice
avviata a livello internazionale con gli IVS (International
Valuations Standards
*O*UBMJBJM
recepimento e l’armonizzazione dei principi e dei capisaldi introdotti dall’IVSC –
prima – e dalla Comunità europea – poi – è avvenuta sostanzialmente grazie alla
pubblicazione dei due testi
di riferimento de facto. Si tratta
del Codice delle Valutazioni Immobiliari, edito da Tecnoborsa
e giunto alla IV edizione, e
delle Linee guida per la valutazione degli immobili in garanzia
delle esposizioni creditizie, redatte
dall’Associazione Bancaria IUBMJBOB"#*
DPOJMDPOUSJCVUP
delle associazioni di valutatori quali, ad esempio, E-Valuations, e pubblicate il 14
EJDFNCSF JO TPTUJUVzione dell’edizione precedente.
Le Linee guida ABI (Linee
guida per la valutazione degli immobili in garanzia delle esposizioni
creditizie
EJVMUJNBSFWJTJPOFTJ
propongono di far propri, sviluppare e sistematizzare gli
standard internazionali di vaMVUB[JPOF*74
JOUFHSBOEPMJ
agli articoli del Codice delle
Valutazioni Immobiliari di
Tecnoborsa, tenendo sempre
ben presente la realtà immobiliare nazionale. Funzionalmente al proprio imperativo
di trasparenza, facilità di
comprensione ed applicazione dei contenuti, le Linee
guida ABI sono strutturate in
4 requisiti, 6 note ed 1 appendice.
Il corpo dei requisiti è funzionale alla puntuale e chiara
caratterizzazione del valore
di mercato, del codice di condotta dei periti (valutatori), della
procedura e dei metodi di valutazione, nonché del rapporto di
valutazione, attraverso un processo logico che ottimizzi
tempi e risorse. L’insieme
delle linee guida del Requisito 1 persegue l’obiettivo
fondamentale e prioritario
della definizione del valore
di mercato, analisi da svolgersi preliminarmente alla
scelta del processo e del metodo da utilizzare nella valutazione immobiliare. Con il
Codice di condotta dei periti (valutatori), l’insieme dei commi
del Requisito 2 si rivolge direttamente al professionista
che applica gli standard estimativi e redige il rapporto di
valutazione, definendone i
requisiti professionali e trattando i principi etici della
propria figura. Successivamente, affrontando la procedura ed i metodi di valutazione, il
3FRVJTJUPFTQMJDJUBJQSJODJQJ
ispiratori, i concetti generali, i
processi ed i modi funzionali
allo svolgimento di una valutazione immobiliare, sempre
con chiara attinenza agli standard internazionali, riservando altresì specifici commi
all’individuazione ed alla
chiara definizione del segmento di mercato immobiliare, allo scopo di consentire
la comparazione tra l’immobile da valutare e quelli simili
di prezzo noto, concetto fondamentale in qualsiasi attività di valutazione. È sostanzialmente l’insieme delle di-
TQPTJ[JPOJEFM3FRVJTJUP
che individua espressamente ed incontestabilmente i tre metodi estimativi
scientifici riconosciuti a livello internazionale, ovvero
il metodo del confronto di mercato
(Market Comparison Approach
JM
metodo finanziario (Income Approach
FEJMmetodo dei costi (Cost
Approach
1BSJNFOUJ À BM
DPNNB3SJGFSJUPBJ
Principi etici 3
EFMCodice di
condotta del perito3
JDVJEJsposti riconoscono al valutatore sia una tempistica adeguata che un giusto compenso per l’attività valutativa
da svolgere, che si individuano le principali novità caratterizzanti la nuova edizione delle Linee guida ABI,
maturate soprattutto sulla
base delle esperienze dirette dei valutatori, che
hanno quindi contribuito in
maniera attiva alla revisione
del documento di riferimento. Inoltre, sempre nel
novero delle linee metodoloHJDIFEFM3FRVJTJUPDPNQBiono le innovazioni introdotte
EBMDPNNB3DIFSJguarda la dimostrazione
delle capacità ed esperienze
maturate che devono caratterizzare la figura del perito, da
soddisfarsi tramite idonea
certificazione rilasciata da un
ente accreditato ISO 17024
(sulla base della norma UNI
PQQVSFDPOMBUtestazione della qualifica di
valutatore riconosciuto a livello europeo (il cosiddetto
REV - Recognised European Valuer
EFM5&(P7"5he European Group of Valuers’ Association
PoBODPSBBUUSBWFSTP
diversa qualifica rilasciata da
altri soggetti abilitati per
IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 53
legge. In ultimo, nella strutturazione funzionale e strumentale delle Linee guida ABI che
ne caratterizza la sicura applicabilità, il Requisito 4 racchiude, sistematizza e coadiuva quanto necessario alla
predisposizione finale del
rapporto di valutazione, indirizzando l’opportuna documentazione di corredo inerente
all’identificazione dell’immobile, alla legittimità edilizia ed urbanistica, alla sua
valutazione, ai limiti ed alle
assunzioni. I contenuti metodologici ricompresi all’interno del corpo dei Requisiti
che strutturano le linee guida
trovano a loro volta supporto
e chiarificazione nelle 6 note
esplicative che concorrono
alla completezza del documento. Queste, oltre ad occuparsi della definizione e della
spiegazione dei metodi estiNBUJWJEJDVJBM3FRVJTJUP
integrandoli con le opportune delucidazioni riguardanti il loro campo di applicazione e procedimento di calcolo (affrontando anche i temi
della capitalizzazione diretta,
della capitalizzazione finanziaria e dell’analisi dei flussi
EJDBTTBTDPOUBUJ
TJPDDVQBOP
degli immobili in sviluppo,
individuandone il campo
d’applicazione e coadiuvando nella quantificazione
dello stato d’avanzamento
dei lavori, nonché dei metodi
di misura delle varie superfici
prese a riferimento nei rapporti di valutazione. Infine, di
particolare rilevanza appare
quanto riservato al tema del
riesame delle valutazioni, con le
relative definizioni del caso
ed i metodi di procedura.
Conclusivamente, all’intero
54 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1
Foto © NANCY - Fotolia.com
ESTIMO - VALUTATORI IMMOBILIARI
complesso delle Linee guida
per la valutazione degli immobili in
garanzia delle esposizioni creditizie
si affianca l’appendice, strumento di utilità pratica atto
ad individuare tutti i valori
diversi dal valore di mercato,
ovvero il valore di credito ipotecario, il valore assicurabile ed il
valore di vendita forzata. Questa
metodologia operativa, che
fonda i propri capisaldi nella
chiarezza, nell’efficacia e
nell’obiettività determinate
dal mercato e non dal singolo
professionista incaricato per
le stime, è stata sin da subito
compresa, acquisita e condivisa dal Collegio dei Geometri e Geometri Laureati
della Provincia di Brescia che,
attraversa la propria Commissione Estimo, si è prodigato
nell’approfondimento delle
Linee guida ABI e nello sviluppo delle loro potenziali
applicazioni per poterne proporre un proficuo utilizzo a
tutti gli iscritti. Il gruppo di
lavoro, che si dedica all’analisi delle linee guida sin dalla
loro prima pubblicazione
sulla base anche di esperienze applicative delle direttive nella quotidianità lavorativa, ha tradotto l’articolato delle linee guida in un
modello di perizia informatizzato che propone uno schema
chiaro, di facile comprensione e di utilizzo immediato.
Tale modello, pur conformato
in base alle specifiche necessità connesse al rapporto di
valutazione d’immobili da
porre a garanzia nelle esposizioni creditizie, proprio grazie
alla versatilità ed alla completezza del meccanismo valutativo ideato da ABI, diventa un insostituibile strumento per qualsiasi aspetto
che riguardi il vasto campo
professionale del perito valutatore. In particolare, seguendo pedissequamente il
modus operandi introdotto
dall’Associazione Bancaria Italiana, il database approntato
dal Collegio affronta e sistematizza i dati oggettivi rilevabili e, sulla base di questi, analizza quelli comparabili,
portando a risultati numerici
concreti e veritieri, riferiti al
mercato corrente.
Alla luce di quanto delineato
dalle nuove Linee guida ABI,
risulta evidente che le opportunità garantite dall’applicazione del modus operandi conformato dalla Associazione
Bancaria Italiana sono molteplici e superano il mero utilizzo ai fini della garanzia
delle esposizioni creditizie.
Infatti, con l’applicazione
della procedura proposta, il
tecnico incaricato può formulare un rapporto di valutazione, a prescindere dalla
tipologia immobiliare, dalla
committenza e dalla finalità.
T
EDILIZIA SOSTENIBILE
La bonifica dell’amianto
Allarme per la situazione
nel bresciano
I
dati che emergono dal
censimento ufficiale
sullo smaltimento
dell’amianto diffuso
dall’Arpa Lombardia, vista la
scadenza del 1 gennaio 2016
che era stata imposta per il
completamento delle operazioni, sono a dir poco allarmanti. Risultano infatti ancora da smaltire qualcosa
come 160.000 tonnellate di
amianto (pari a 20 milioni di
NFUSJRVBESJEJMBTUSF
VOB
cifra ancora imponente. EpQVSFEBMBMTPOPHJ¹
TUBUFSJNPTTFUPOOFMlate (pari a 12,8 milioni di
NFUSJ RVBESJ EJ MBTUSF
F
quindi un buon lavoro è già
stato portato a termine,
anche se ancora insufficiente.
Entrando più nel dettaglio
dei dati, emerge che il totale
di metri quadri denunciati
nella provincia di Brescia è di
PMUSF NJMJPOJ EJ NFUSJ
quadri di lastre; di essi solo
NJMJPOJTPOPTUBUJEJDIJBrati in città (le zone più interessate risultano essere il
Villaggio Sereno, Urago
Mella, la zona commerciale
di Chiesanuova, la zona artigianale della Noce, la Mandolossa e la zona industriale
BTVEEFMM&*#
-BEJGGFSFO[B
TJUSPWBEJTMPDBUBOFJDPmuni della provincia con
quote importanti – tutte suQFSJPSJ BJ NFUSJ
quadri – a Palazzolo sull’Oglio, Castenedolo, Flero,
Gussago, Cazzago San Martino, Travagliato, Passirano e
Roncadelle. Inutile soffer-
marsi, a questo punto, sulle
sanzioni a carico di coloro che
non si sono messi in regola
con gli smaltimenti. Vale
però la pena di ricordare che
il Comune di Brescia incentiva la messa in regola azzerando la tassa di occupazione
per coloro che necessitano di
ponteggi sulla strada e offrendo nel contempo una
convenzione con UBI e Credito Cooperativo che prevede prestiti senza ipoteca.
Anche i Costruttori, con il loro
Collegio, si sono mossi: “C’è
anzitutto – ha spiegato il Presidente Tiziano Pavoni – la
possibilità per i provati di
accedere ad un bonus fiscale
QBSJBMEFMMBTQFTBDIF
può essere recuperata in 10
anni, mentre per l’opera-
zione pratica di smaltimento
abbiamo convenzionato
‘prezzi calmierati e certi’ con
10 strutture bresciane specializzate in materia che
hanno aderito alla nostra iniziativa. I costi indicativi per
un intervento di metri quadri
80 si aggirano su una cifra che
QVÉWBSJBSFEBHMJBJ
euro. In aggiunta a tutto ciò,
precisiamo anche che il Presidente di Aprica Fausto Cancelli ha comunicato che la
ditta ha avviato da dicembre
un servizio di smaltimento a
costi limitati per i piccoli interventi, solo per utenze domestiche e piccoli quantitaUJWJNBTTJNPNREJMBTUSF
oltre alle vecchie vasche, alle
UVCB[JPOJFDD
T
IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 55
CATASTO
Claudio Brignoli
Daniele Dusi
Fabio Parzani
I fabbricati rurali
e i requisiti
per il loro accertamento
M
ateria complessa,
quella catastale,
articolata in molteplici risvolti, fondamentale
per diritto civile e valenza fiscale.
Ecco quindi l’importanza di
approfondire un tema tanto
delicato per le innumerevoli
variabili, quanto per l’effetto
fiscale che deriva dalla sua
natura: il fabbricato rurale
ed i requisiti necessari al riconoscimento della sua ruralità.
La Commissione Catasto del
nostro Collegio Provinciale è
sempre attiva nel cogliere le
necessità della professione e
per offrire ai colleghi le giuste
linee interpretative alle questioni più ostiche e suscettibili di interpretazioni diverse.
Nasce così l’incarico ad una
commissione ristretta, particolarmente preparata sull’argomento, con un chiaro obiettivo: redigere un compendio riassuntivo per delineare i criteri discriminati al riconoscimento
dei requisiti di ruralità, oltre che necessari per la determinazione della ruralità nei fabbricati.
Nel corso dei primi incontri di approfondimento, anche per
esperienze professionali personali, si è immediatamente
manifestata la coscienza che la complessità dell’argomento
poteva valere un coinvolgimento superiore delle associazioni
di categoria concretizzatosi nel seminario tenutosi in data 12
novembre scorso presso l’auditorium della Camera di Commercio di Brescia al quale hanno partecipato in rappresentanza del mondo agricolo l’Unione Provinciale Agricoltori,
Coldiretti con i Responsabili Regionali settore Agriturismo. Ad
essi si sono affiancati la Consulta Regionale Geometri e Geometri Laureati della Regione Lombardia.
La struttura organizzativa ha funzionato perfettamente e
grazie al geometra Radice, che ha coordinato minuziosamente
tutte le fasi preparatorie dell’incontro, al tavolo dei relatori si
sono seduti l’ingegner Gianluca Salamone dell’Agenzia Delle
Entrate - Direzione Regionale della Lombardia, l’ingegner
Raffaella Rabaioli dell’Agenzia Delle Entrate - Ufficio Provinciale di Brescia Territorio ed il geometra Fausto Alberti in
rappresentanza della Consulta Regionale e che ha rivestito la
carica di moderatore, oltre ai geometri Alessandro Rizzi, Piergiovanni Lissana, Daniele Dusi e Fabio Parzani, in rappresentanza del nostro Collegio. Una nutrita partecipazione dei tec56 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1
nici dell’Agenzia Provinciale di Brescia con capo fila il Direttore ingegner Librizzi, delle categorie professionali e una folta
platea di professionisti operanti nel settore provenienti
anche dalle province confinanti, hanno fatto da corollario ad
una manifestazione che, a detta di molti, è sembrata ben riuscita e ha ottenuto il risultato di chiarire le molte questioni sin
ora controverse.
L’assemblea, apertasi con i saluti del nostro Presidente Giovanni Platto, ha visto poi l’esposizione, da parte dell’ingegner
Salamone, dell’inquadramento normativo pregresso e vigente con particolare approfondimento della procedura per
il riconoscimento dei requisiti rurali dei fabbricati a destinazione abitativa.
A seguire l’intervento dell’ingegner Rabaioli che ha presentato i criteri per il riconoscimento dei requisiti di ruralità dei
fabbricati strumentali, in relazione agli aspetti normativi, fiscali e di inquadramento generale.
Il presente articolo non è finalizzato alla trattazione in via esaustiva del complicato tema della ruralità, vuole invece porre
in risalto le considerazioni emerse ed, in linea più generale,
quelle indicazioni utili per inquadrare e gestire i differenti casi
che la nostra figura professionale è chiamata a risolvere.
Pur tenendo come principale riferimento la normativa in maUFSJBSJNBOEBOEPRVJOEJBMMBSUJDPMP%-EJTFHVJUP
TJTJOUFUJ[[BQFSRVBOUPQPTTJCJMF
JONPEPTDIFNBUJDPFQFS
macro settore alcune delle possibili casistiche e/o discriminanti. Resta tuttavia a disposizione la documentazione inte-
CATASTO
Nella pagina precedente. Il tavolo dei relatori.
In questa pagina. Da sinistra a destra, dall’alto in basso.
Fausto Alberti, Presidente Consulta Geometri di Regione Lombardia.
Diego Parzani, Gruppo di lavoro “Fabbricati rurali” del Collegio di Brescia.
Piergiovanni Lissana, Responsabile Commissione Catasto Collegio di Brescia.
Raffaella Rabaioli, Agenzia delle Entrate Ufficio provinciale di Brescia-Territorio.
Daniele Dusi, Gruppo di lavoro “Fabbricati rurali” del Collegio di Brescia.
Paolo Radice, Responsabile Commissione Catasto Regione Lombardia.
Alessandro Rizzi, Coordinatore Commissione Catasto Collegio di Brescia.
Gianluca Salamone, Agenzia delle Entrate Ufficio provinciale di Brescia-Territorio.
grale sintetica e puntuale
degli argomenti trattati, gentilmente fornita dall’Agenzia
delle Entrate, che è stata
pubblicata sul sito del Collegio dei Geometri della Provincia di Brescia, nella sezione “documentazione” relativa agli eventi nel settore
“Formazione Professionale”.
Fabbricati rurali ad uso residenziale
Requisiti oggettivi
Il requisito oggettivo è soddisfatto qualora:
• terreno asservito non inferiore ai 10.000 mq, censito
al catasto terreni con attribuzione di reddito agrario
OPOFOUFVSCBOP
PJOBMternativa, in caso di colture
speciali o terreno montano,
superficie non inferiore ai
NRRVBMPSBTVMUFSreno agricolo in cui è svolta
l’attività insistano più unità
immobiliari residenziali, i
requisiti devono essere
soddisfatti distintamente.
Il requisito oggettivo non è
soddisfatto qualora:
• DBUFHPSJBDBUBTUBMF"FE
"FTDMVTFEBMSJDPOPTDJmento ruralità cosi come
per le unità immobiliari,
indipendentemente dalla
loro categoria catastale (sia
FTTB"""FUD
RVBlora in possesso di una o
più delle caratteristiche di
lusso elencate dal D.M.
LL.PP. 2 Agosto 1969 (esempio: superficie maggiore di
mq. 240, escludendo dal calcolo i
balconi, le tramezze, le cantine, le
soffitte, le scale e posto macchina
Requisiti soggettivi
Il requisito soggettivo è soddisfatto qualora:
IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 57
CATASTO
• il volume d’affari derivante dall’attività agricola del soggetto dei fabbricati ad uso abitativo, è soddisfatto qualora:
DIFDPOEVDFJMGPOEPEFWFSJTVMUBSFTVQFSJPSFBMEFMTVP • il requisito sussista in capo ad un conduttore affittuario o da
SFEEJUPDPNQMFTTJWPPSJEPUUPBMTFDPNVOFNPOUBOP
soggetto con altro titolo idoneo, sia i contratti di affitto sia i
DPOFTDMVTJPOFEFMMBQFOTJPOFTFBHSJDPMB
comodati d’uso gratuito devono essere registrati al fine di
• l’unità immobiliare sia utilizzata dal coadiuvante iscritto
garantire la veridicità della data di inizio locazione;
come tale ai fini previdenziali;
• è indispensabile che venga garantito il requisito della pre• l’unità immobiliare sia utilizzata da soci o amministratori di
valenza all’interno dell’azienda agricola; pertanto, le attività
TPDJFU¹BHSJDPMFJNQSFOEJUPSJBHSJDPMJQSPGFTTJPOBMJ*"1
esercitate dal medesimo imprenditore agricolo dirette alla
iscritti al registro imprese;
manipolazione, conservazione, trasformazione, commercia• pensionati agricoli (vedi schema allegato
lizzazione e valorizzazione dovranno avere per oggetto
Il requisito soggettivo non è soddisfatto qualora:
prodotti ottenuti dalla lavorazione per la quota maggiore al
• il richiedente sia coltivatore diretto od imprenditore agricolo
EFJQSPEPUUJEFSJWBOUJEBMMBDPMUJWB[JPOFEFMGPOEPEFM
non professionale, non iscritto al registro imprese.
bosco, dall’allevamento, ecc.
Fabbricati rurali ad uso strumentale
Requisiti oggettivi
Il requisito oggettivo è soddisfatto qualora:
• è riconosciuto il carattere rurale quando il fabbricato risulti
strumentale all’attività agricola di cui all’art. 29 del T.U.I.R.,
indipendentemente dai requisiti soggettivi del conduttore
FPQSPQSJFUBSJPEFMGPOEPBHSJDPMPBDVJBTTFSWJUP
• è riconosciuto il carattere rurale quando la destinazione del
fabbricato sia costruzione strumentale all’attività di coltiva[JPOFEFMUFSSFOPSJDPWFSPBUUSF[[JNBDDIJOFBHSJDPMFFUD
attività di selvicoltura, protezione delle piante, alpeggio,
ufficio di azienda agricola, allevamento (anche se non soddisfatto il requisito oggettivo della superficie minima di terSFOP
BHSJUVSJTNPGBSFBUUFO[JPOFBMMBDPFSFO[BFDPOGPSNJU¹
DPORVBOUPEJDIJBSBUPOFMMBVUPSJ[[B[JPOFSFHJPOBMF
FEBCJtazione del dipendente.
Requisiti soggettivi
Restando necessario quanto valido per il requisito soggettivo
58 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1
Fascicolo aziendale
II riconoscimento della richiesta di ruralità è imprescindibile
dalla presenza del fabbricato nel fascicolo aziendale, pena il
rigetto della stessa; è buona norma tenere il fascicolo aggiorOBUPFDPOTJHMJBUPOPOPCCMJHBUPSJP
EJBMMFHBSFMPTUFTTPBMMF
nuove richieste da inoltrare.
Perdita requisiti di ruralità e riconoscimento ruralità
I fabbricati ad uso abitativo e non, per i quali sono venuti meno
i requisiti di ruralità (esempio successione dell’avente diritto a favore di
soggetto non aventi requisiti
EFWPOPQFOBBQQMJDB[JPOFEJTBOzioni, entro trenta giorni registrare la variazione per mezzo di
procedura DOC.FA o richiesta di cancellazione annotazione
dello “status” agevolativo assegnato.
Allo stesso modo, nel caso di intervenuta ruralità, entro il medesimo termine, sarà cura dell’interessato predisporre proceEVSB%0$'"TFNQMJGJDBUBQFSCFOJTUSVNFOUBMJ
PSJDIJFTUBEJ
ruralità secondo quanto previsto dal D.M. del 26.07.2012 (per
DBUFHPSJFPSEJOBSJF
CATASTO
Nella pagina precedente. Il nutrito
pubblico che ha partecipato al
seminario.
REQUISITI SOGGETTIVI PENSIONATI ATTIVITA’ AGRICOLA
Per riconoscimento ruralità per fabbricati residenziali
CON PARTITA IVA
Riconosciuta ruralità
VOLUME AFFARI > 7.000 €
Registrazione contabile
CHE SVOLGONO
ANCORA ATTIVITÀ
È bene precisare che sia l’annotazione posta in visura catastale sia il classamento proQPTUP OFMMB DBUFHPSJB %
seppur proposte, hanno validità immediata per il riconoscimento del requisito di ruralità;
tale validità potrà essere confermata, quindi validata, oppure respinta e non ritenuta
valida sin dalla data di presentazione.
L’eventuale diniego comporta
il mancato riconoscimento
delle agevolazioni eventualmente usufruite nel periodo tra
la presentazione ed il rigetto
della stessa. Tale provvedimento, in ogni caso, sarà notificato e motivato al richiedente.
L’accoglimento, di contro, non
verrà notificato ma confermato
dall’apposita annotazione in
visura catastale (si raccomanda
di consultare la visura storica,
in quanto l’annotazione non si
trascina in presenza di succesTJWFWBSJB[JPOJ
Procedura DOC.FA per
dichiarazione fabbricato rurale
la dichiarazione di nuovi fabbricati aventi il requisito di ruralità o quelli soggetti a variazione per modifiche anche urbanistiche che prevedano la
presentazione di procedura
DOC.FA, è necessario redigere
la stessa secondo la modalità
“DICHIARAZIONE DI FABBRI$"50363"-&%.w
con relative autocertificazioni.
Nel caso si dovessero dichiarare più unità immobiliari è
bene ricordare per la sola unità
avente i requisiti di ruralità
verrà utilizzata la procedura
come sopra descritta; le restanti, con file separato, in procedura ordinaria.
T
VOLUME AFFARI < 7.000 €
Non soggetto a documentazione contabile
SENZA PARTITA IVA
Non riconosciuta
ruralità
PENSIONATI DA
ATTIVITA’ AGRICOLA
TERRENI POSSEDUTI
E NON COLTIVATI
Non riconosciuta ruralità
TERRENI VENDUTI
Non riconosciuta ruralità
TERRENI AFFITTATI
Riconosciuta ruralità
Requisiti in capo
all’affittuario, è necessario
un contratto registrato
TERRENI IN USO
GRATUITO
A FIGLI O SOCIETA’
FAMILIARI
Riconosciuta ruralità
Requisiti in capo al
conduttore, è necessario
un contratto registrato
CHE NON
SVOLGONO ATTIVITA
REQUISITI OGGETTIVI PENSIONATI ATTIVITA’ AGRICOLA
Per riconoscimento ruralità per fabbricati residenziali
ESTENZIONE
TERRITORIALE
ALMENO MQ 10.000
Terreni in pianura
o seminativi
ALMENO MQ 3.000
Terreni montani o
colture intensive
PENSIONATI DA
ATTIVITA’ AGRICOLA
TIPOLOGIE
EDILIZIE
TUTTE LE CATEGORIE A RESIDENZIALI,
AD ESCLUSIONE A1 – A8
UBICAZIONE
A SERVIZIO DEL FONDO, STESSO COMUNE
O COMUNI LIMITROFI - CONFINANTI
PRIMA CASA
CONSISTENZA
OLTRE LA PRIMA,
STESSO NUCLEO
FAMILIARE
Nessun limite
5 vani / 80 mq
per 1 abitante
+ 1 vano/ 20 mq
per ogni componente
aggiuntivo
IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 59
CATASTO
Finalmente un po' di chiarezza sulla questione,
tanto discussa, delle stime sui fabbricati di
categoria D. Grazie alla circolare n°2/E che
riprendendo quanto risposto in merito dalla
Legge di Stabilità 2016, precisa con chiarezza le
modalità di stima per i fabbricati con impianti,
sia che essi siano “imbullonati”, sia che siano
strutturalmente “connessi al suolo o alle
costruzioni”. Di tale circolare, che nel suo testo
originale può essere scaricata dal sito del
Collegio dei Geometri di Brescia (Home page /
Sezione Comunicazioni generali / Circolare prot.
1456 del 2/2/2016), vi proponiamo ampi stralci
del punti 1-2.
1. PREMESSA
-BMFHHFEJDFNCSFO
208, (legge di stabilità 2016, in
TFHVJUPEFOPNJOBUBi-FHHFw
con riferimento al tema della
determinazione della rendita
catastale delle unità immobi60 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1
liari urbane a destinazione
speciale e particolare, censite in catasto nelle categorie
dei gruppi D e E, ha introdotto sostanziali cambiamenti al pregresso quadro
normativo di riferimento.
In particolare, l’articolo 1,
comma 21, della Legge ridefinisce l’oggetto della stima
catastale per gli immobili in
argomento, stabilendo quali
siano le componenti immobiliari da prendere in considerazione nella stima diretta,
finalizzata alla determinazione della rendita catastale,
e quali, al contrario, siano gli
elementi – tipicamente di natura impiantistica – da escludere da detta stima, in quanto
funzionali solo allo specifico
processo produttivo.
(Omissis)
Inoltre, la Legge, all’articolo 1,
comma 22, al fine di realizzare
uniformità nei riferimenti estimativi catastali tra le unità
immobiliari già iscritte in catasto e quelle oggetto di dichiarazione di nuova costruzione o di variazione, prevede la possibilità di presentare atti di aggiornamento
catastale, per la rideterminazione della rendita degli immobili già censiti nel rispetto
dei nuovi criteri; ciò, attraverso lo scorporo di quegli
elementi che, in base alla
nuova previsione normativa,
non costituiscono più oggetto
di stima catastale.
(Omissis)
2. LE NOVITÀ INTRODOTTE
DALLA LEGGE DI STABILITÀ
2016
2.1. Le componenti
immobiliari oggetto di stima
diretta delle unità immobiliari
a destinazione speciale e
particolare
L’art. 1, comma 21, della
Legge dispone che “A decorrere dal 1° gennaio 2016, la determinazione della rendita catastale
degli immobili a destinazione spe-
ciale e particolare, censibili nelle
categorie catastali dei gruppi D e E,
è effettuata, tramite stima diretta,
tenendo conto del suolo e delle costruzioni, nonché degli elementi ad
essi strutturalmente connessi che
ne accrescono la qualità e l’utilità,
nei limiti dell’ordinario apprezzamento. Sono esclusi dalla stessa
stima diretta macchinari, congegni,
attrezzature ed altri impianti, funzionali allo specifico processo produttivo”.
Dalla lettura di tale disposizione, si evince che le componenti costituenti l’unità immobiliare urbana possono
essere sostanzialmente distinte, in funzione della rilevanza nella stima catastale,
nelle seguenti quattro categorie:
JMTVPMP
MFDPTUSV[JPOJ
HMJ FMFNFOUJ TUSVUUVSBMmente connessi al suolo o
alle costruzioni che ne accrescono la qualità e l’utilità;
MFDPNQPOFOUJJNQJBOUJstiche, di varia natura, funzionali ad uno specifico processo produttivo.
(Omissis)
Alla categoria “costruzioni”
QVOUP
oBODIFTTFEBJOcludere nella stima catastale
– afferisce qualsiasi opera edile avente i caratteri della
solidità, della stabilità, della
consistenza volumetrica,
nonché della immobilizzazione al suolo, realizzata mediante qualunque mezzo di
unione, e ciò indipendentemente dal materiale con cui
tali opere sono realizzate.
A titolo esemplificativo, rientrano in tale categoria i fabbricati, le tettoie, i pontili, le
gallerie, le opere di fondazione e di supporto in genere,
Foto © nikolay53 - Fotolia.com
Legge finanziaria
Risolti i problemi di stima
sugli impianti “imbullonati”
CATASTO
così come quelle di sbarramento, approvvigionamento,
contenimento e restituzione
di materiali solidi, liquidi e
gassosi, quali le dighe e le opere di presa e di scarico
delle acque, i canali, i serbatoi, le cisterne e le vasche,
le torri, le ciminiere e i pozzi,
che siano posti a monte e a
valle dei processi produttivi
svolti all’interno delle unità
immobiliari in argomento.
Il disposto normativo in esame prevede, altresì, l’inclusione nella stima catastale
anche di quegli “Elementi strutturalmente connessi al suolo o alle
costruzioni che ne accrescono la
qualità e l’utilità”QVOUP
Trattasi di quelle componenti
che, fissate al suolo o alle costruzioni con qualsiasi mezzo
di unione, anche attraverso le
sole strutture di sostegno – in
particolare quando le stesse
integrano parti mobili – risultano caratterizzate da una utilità trasversale ed indipendente dal processo produttivo svolto all’interno dell’unità immobiliare. Le componenti cosi caratterizzate con-
feriscono all’immobile una
maggiore fruibilità, apprezzabile da una generalità di utilizzatori e, come tali, ordinariamente influenti rispetto
alla quantificazione del reddito potenzialmente ritraibile dalla locazione dell’immobile, ossia della relativa
rendita catastale.
Tra tali elementi strutturalmente connessi sono da ricomprendere, ad esempio,
gli impianti elettrici, idrico-sanitari, di areazione, di
climatizzazione e condizionamento, di antincendio, di
irrigazione e quelli che, sebbene integranti elementi mobili, configurino nel loro complesso parti strutturalmente
connesse al suolo o alle costruzioni, quali gli ascensori, i
montacarichi, le scale, le
rampe e i tappeti mobili, analogamente ai criteri seguiti
nell’ambito degli immobili
censiti nelle categorie dei
gruppi ordinari. Del pari, rientrano in tale categoria i
pannelli solari integrati sui
tetti e nelle pareti, che non
possono essere smontati
senza rendere inutilizzabile
la copertura o la parete cui
sono connessi.
(Omissis)
Il secondo periodo della disposizione in esame dispone,
espressamente, l’esclusione
dalla stima catastale di “Macchinari, congegni, attrezzature ed
altri impianti, funzionali allo specifico processo produttivo” (punto
4JUSBUUBEJRVFMMFDPNQPnenti, di natura essenzialmente impiantistica, che assolvono a specifiche funzioni
nell’ambito di un determinato processo produttivo e
che non conferiscono all’immobile una utilità comunque
apprezzabile, anche in caso
di modifica del ciclo produttivo svolto al suo interno. Tali
componenti sono, pertanto,
da escludere dalla stima, indipendentemente dalla loro
rilevanza dimensionale.
(Omissis)
Cosi, ad esempio, a far data
dal l° gennaio 2016, per le
specifiche attività sotto riportate si opererà come segue:
Centrali di produzione di energia e
stazioni elettriche. Non sono più
Variazioni colturali in 5 comuni bresciani
Dal Giornale di Brescia
È disponibile in Gazzetta Ufficiale l’elenco dei Comuni per i quali è stato completato l’aggiornamento catastale sulle particelle di terreno che, nel corso del 2015, hanno subito variazioni colturali. In Lombardia sono 17 i
comuni interessati dalle variazioni. Nel Bresciano sono cinque: Bagolino, Breno, Desenzano del Garda, San
Paolo e Vezza d’Oglio.
Chi effettua una variazione della coltura praticata su un terreno, rispetto a quanto presente nelle banche dati
del catasto, ha l’obbligo, infatti, di dichiarare all’Agenzia delle Entrate tale variazione. Questo adempimento non
è necessario se la coltura viene dichiarata correttamente a un organismo pagatore riconosciuto dalla normativa comunitaria. Contestualmente alla presentazione della richiesta per l’erogazione dei contributi agricoli,
sono infatti fomite anche le informazioni censuarie necessarie per l’aggiornamento delle banche dati catastali. In tal caso, l’aggiornamento è effettuato direttamente dall’Agenzia delle Entrate, sulla base degli elenchi che
l’Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) predispone a partire dalle dichiarazioni dei contribuenti.
I soggetti che riscontrassero delle incoerenze nell’attribuzione delle qualità di coltura possono presentare una
richiesta di rettifica. Resta salva la possibilità di proporre ricorso, entro centoventi giorni, davanti alla
Commissione tributaria provinciale. Il ricorso produce anche gli effetti di un reclamo e può contenere una
proposta di mediazione.
oggetto di stima le caldaie, le
camere di combustione, le
turbine, le pompe, i generatori di vapore a recupero, gli
alternatori, i condensatori, i
compressori, le valvole, i silenziatori e i sistemi di regolazione dei fluidi in genere, i
trasformatori e gli impianti di
sezionamento, i catalizzatori
e i captatori di polveri, gli aerogeneratori (rotori e naviDFMMF
HMJinverter e i pannelli
fotovoltaici, ad eccezione,
come detto, di quelli integrati nella struttura e costituenti copertura o pareti di
costruzioni1.
Industrie manifatturiere. Sono
esclusi dalla stima tutti i macchinari, le attrezzature e gli
impianti costituenti le linee
produttive, indipendentemente dalla tipologia considerata. Tra questi, ad esempio, i sistemi di automazione e propulsione, le
pompe, i motori elettrici, i
carriponte e le gru, le apparecchiature mobili e i sistemi
robotizzati, le macchine continue, nonché i macchinari
per la miscelazione, la macinazione, la pressatura, la formatura, il taglio, la tornitura,
la laminazione, la tessitura, la
cottura e l’essiccazione dei
prodotti.
T
(Omissis)
Note
1 Restano, pertanto, inclusi nella stima
catastale i pannelli fotovoltaici che costituiscono struttura di copertura o di chiusura verticale delle costruzioni, come
quelli integrati architettonicamente ai
TFOTJEFMMBSUJDPMPDPNNB*MFUUFSBC
del decreto del Ministero dello Sviluppo
Economico 19 febbraio 2007 e riconduciCJMJBMMF5JQPMPHJFTQFDJGJDIFFEJDVJ
BMM"MMFHBUPBMMPTUFTTPEFDSFUP
IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 61
CTU
Ancora sulla Legge 132/2015
reali difficoltà
per i pensionati
Resta di grande attualità il tema delle stime nelle esecuzioni immobiliari, dopo quanto disposto in
materia dalla recente approvazione delle L.132/2015.
Sull’argomento – già in agenda del CITAG (vedi a pagina 51) – siamo intervenuti anche nel numero
scorso per elencare le modifiche al testo legislativo che che la Categoria e la Rete delle Professioni
chiedono con forza, con l'obiettivo di limitare i danni che si sono concretizzati per i professionisti
esperti del settore.
Aggiungiamo qui sotto un contributo del collega Stefano Fracascio che – forte della sua ultra
quarantennale esperienza quale CTU del Tribunale di Brescia – pone interessanti interrogativi per
quanto concerne l’attività dei professionisti già pensionati che andrebbero risolti e sui quali mai
nessuno ha posto l’accento.
S
ono un anziano CTU,
in quanto esercito
questo ruolo dal
1967 secondo disposto dalla
-FHHFO™FTFNQSF
ho operato secondo la tabella contenente la misura
degli onorari fissi e variabili
EFJQFSJUJEJDVJBM%13EFM
5BMFUBCFMMBÀUVUUPSB
in vigore, anche se avrebbe
dovuto essere aggiornata di
biennio in biennio.
Nella mia professione di CTU
per il Tribunale di Brescia ho
sempre calcolato le note
spese delle mie perizie con
una media tra le percentuali
massime e minime di legge in
ottemperanza a quanto richiesto dai Giudici delle Esecuzioni sempre molto vigili
sulle percentuali applicate e
sull’obbligo di allegare pezze
giustificative alle spese. In
sostanza in provincia di Brescia posso assicurare che non
vengono mai liquidati compensi ed onorari fuori dalla
norma.
Nel periodo di crisi che
stiamo vivendo molti tecnici
si sono iscritti nelle liste dei
Consulenti del Tribunale una
ricerca di lavoro professionale più che giustificata, che
62 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1
tuttavia al contempo accentua la concorrenza.
La legge, per limitare i compensi “enormi”, ha stabilito
che da ora essi si basino sul
valore degli immobili così
come diminuito nella prima
asta deserta.
E questa, per diminuire le
spese della giustizia, è la
prassi adottata dal Giudice
Delegato del Tribunale di
Brescia.
Sulle nuove disposizioni
tutte le professioni hanno
sollevato contestazioni sulla
sostanza e sulla forma, ma
dimenticando due aspetti
che purtroppo non sono mai
stati considerati.
In primo luogo il fatto che la
liquidazione da parte del giudice avviene in due tempi.
Una parte quale acconto pari
BMDIFCJTPHOBBHHJVOgere, banche e committenti
pagano normalmente solo
dopo parecchi mesi dall’avvenuta liquidazione e dopo
vari solleciti di pagamento
sulla fattura già in loro mani. Il
TBMEPQBSJBMMhVMUFSJPSF
verrà liquidato solo alla vendita dell’immobile e sul valore di assegnazione finale di
esso, in tal modo possono
passare anche due anni. Un
pensionato come il sottoscritto – che sperava finalmente di smettere e risposarsi – rischia a questo punto
EJQFSDFQJSFJMQSJNPNB
per ottenere il saldo della
perizia dovrà restare iscritto
alla Cassa di Previdenza dei
(FPNFUSJDIFOPOÀHSBUVJUB
sino al saldo.
La seconda questione che si
pone è la seguente: nel caso
in cui – dopo aver percepito il
QSJNPoTJWFOHBBNBODBSFDPTBTVDDFEF *ORVBMF
modo gli eredi potranno “inDBTTBSFwJMTBMEP &TBSBOOP
costretti a denunciare tale
reddito alla Cassa di Previdenza, che come sappiamo
pretende la denuncia di tutti
JSFEEJUJQSPGFTTJPOBMJ
I pensionati come il sottoscritto, dunque, non possono
che attendere risposte a
questi interrogativi.
T
Foto © dloboda - Fotolia.com
Stefano Fracascio
CONDOMINIO
Foto © Giuseppe Porzani - Fotolia.com
Francesco Ganda
Art. 67 disposizioni attuazione
C.C.
L’art. 67 delle disposizioni di
attuazione del C.C. disciplina
la partecipazione dei condomini all’assemblea.
È questa norma che pone innanzitutto la regola secondo
la quale all’assemblea condominiale sia possibile intervenire anche a mezzo di un
delegato.
Tipo di delega
A volte si pongono questioni
relativamente alla delega.
Delega Orale Innanzitutto si
pone il problema se la delega
debba essere necessariamente scritta o possa anche
essere orale. Nessuna norma
impone impone che la delega debba essere scritta
anche se è meglio che lo sia,
per una questione di maggiore sicurezza e chiarezza
nei rapporti.
Deleghe limitate Talvolta si
pone il quesito se un condomino possa ricevere un numero massimo di deleghe o
possa riceverne un numero
illimitato. La Cassazione af-
Validità delle deleghe
per le assemblee
condominiali
ferma che se il regolamento
limita il potere di delega va
rispettato, altrimenti è perfettamente ammissibile che
un condomino porti con se
tante deleghe anche quanti
sono tutti gli altri condomini.
Sentenze di tribunale
I percorsi di un processo possono essere assai travagliati.
Un esempio calzante è quello
relativo a un’impugnazione
della decisione di un condominio di collocare nel cortile
un panettone di delimitazione del traffico.
La causa è partita in Tribunale, che si è dichiarato incompetente, è passata
quindi al Giudice di Pace che
a sua volta in breve tempo si
è dichiarato incompetente
con una sentenza che è stata
poi impugnata davanti al Tribunale, che per una seconda
volta si è trovato a giudicare
sulla stessa questione.
Ma la vicenda processuale è
solo un aspetto, rispetto alla
sostanza dei rapporti coinvolti, e alle modalità di trattazione di un problema con-
creto di amministrazione dei
beni condominiali che, nei
suoi risvolti generali, può interessare il nostro lettore.
Nello specifico, è di particolare interesse la sentenza del
5SJCVOBMF EJ .PO[B
DIF
comprende le decisioni relative ad alcuni vizi della delibera impugnata, legati al
suo processo di convocazione. Nella fattispecie, la ragione per la quale il condomino – insoddisfatto della
delibera – ha ritenuto opportuno impugnare la stessa si
legava al fatto che:
• non tutti i condomini sarebbero stati invitati
• la delega fornita da alcuni
sarebbe stata invalida.
Il Tribunale ha dunque esaminato e respinto tutte
questa eccezioni.
Relativamente alla mancata
convocazione di alcuni condomini alla riunione il Tribunale ha rilevato che essa dà
luogo a una annullabilità
della delibera assunta, ma –
nel precisare questo – ha ribadito che si tratta di una annullabiltà relativa, può es-
sere fatta valere solo dal soggetto in favore del quale la
stessa è prevista. Pertanto
solo il condomino che non è
stato convocato ha titolo per
lamentarsi della delibera assunta senza la sua convocazione. Per gli altri non vale
tale preposizione.
Allo stesso modo, ha precisato il Tribunale di Monza, va
respinta la lamentela secondo la quale la procura ad
alcuni condomini sarebbe
stata conferita con una modalità non valida. L’invalidità
del rapporto di procura – se
esiste – può essere fatta valere solo dall’interessato. La
sentenza del Tribunale ricorda che i vizi della delibera
impugnata relativamente
agli errori di convocazione
devono essere fatti valere dai
soggetti effettivamente trascurati e non possono essere
usati da altri condomini per
ottenere l’invalidazione di
delibere assembleari alle
quali loro, gli impugnanti,
sono stati regolarmente e correttamente convocati.
T
LA SENTENZA
Tribunale di Monza , sez. I Civile, sentenza n.
626/12 .
In difetto di norme particolari, i rapporti fra il rappresentante intervenuto in assemblea ed il condominio
rappresentato debbono ritenersi disciplinati dalle regole
generali sul mandato, con la conseguenza che solo il
condomino delegante o quello che si ritenga falsamente
rappresentato sono legittimati a far valere gli eventuali
vizi della delega o la carenza del potere di rappresentanza, e non anche gli altri condomini estranei a tale
rapporto (così Cassazione n. 8116/21999).
IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 63
CONDOMINIO
Dal Giornale di Brescia,
31 gennaio 2016
Legno: bellezza e durata
la manutenzione è tutto
Spesso le regole più semplici e più tradizionali
sono quelle che risultano più efficaci. Vi
presentiamo al riguardo un articolo tratto dal
Giornale di Brescia del 31 gennaio 2016 sulla
manutenzione due serramenti in legno che, a
nostro parere, è emblematico in tal senso.
“
Il serramento in
legno è tra i più apprezzati per le caratteristiche tecniche ed estetiche,
ma ha lo svantaggio di essere
predisposto a al deperimento rispetto alle altre tipologie di serramenti.
Normalmente il deterioramento è dovuto all’azione
degli agenti atmosferici cui è
esposto continuamente:
sole, umidità, raggi UV e inquinamento. Spesso poi
questi agenti operano in sinergia, per esempio pioggia e
inquinamento che interagiscono chimicamente danneggiando le finiture del serramento fino a raggiungere il
legno del telaio danneggiando porte e finestre.
Per tutelare i serramenti diventa imperativa una corretta
manutenzione, così da limitare al massimo l’attività di
questi agenti esterni e quindi
prolungare il più possibile la
vita dei serramenti. Ecco alcune indicazioni relative proprio alla manutenzione sui
telai in legno.
Per i telai è opportuno prevedere due distinte tipologie di
manutenzione: la prima preventiva, basata su pulizia e
rinfresco; la seconda ‘correttiva’ , per risolvere eventuali
piccoli danni avvenuti, essa si
basa su ritocco e rinnovo.
La pulizia è l’attività primaria
64 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1
per conservare il più a lungo
possibile la verniciatura del
telaio. Come accennato, le
piogge sempre più spesso acide, a causa dell’inquinamento, corrodono la vernice,
pertanto è decisivo pulire almeno semestralmente il telaio, magari in primavera e
autunno, con soluzioni di
acqua e detergenti neutri. Evitiamo quindi sostanze aggressive come quelle a base
di ammoniaca o di alcool che,
sopratutto in verniciature con
prodotti a base d’acqua danneggerebbero la finitura.
In occasione della cura semestrale dei serramenti in legno
è buona norma eseguire
anche un ritocco della vernice. Si tratta quindi di apportare delle correzioni applicando nuova vernice dove si
notano screpolatura, ammaccature o discontinuità. L’obiettivo del ritocco è aumentare la durata della vernice
rafforzando quelli che si profilano come punti deboli attaccabili dagli agenti dannosi.
Altra operazione è il rinfresco
del telaio in legno. A differenza del ritocco che prevede
interventi mirati solo dove la
vernice sia danneggiata, il rinfresco prevede una riverniciatura totale del telaio, procedendo prima a un’accurata
pulizia e poi all’applicazione
di un passaggio di carta abrasiva così da eliminare le incro-
stazioni e la precedente vernice, facendo però attenzione
a non compromettere il colore sottostante. Alla fine di
queste attività il serramento
deve presentarsi uniformemente opaco. A questo punto
elimineremo gli ultimi residui
con un panno umido proteggeremo le parti del serramento che non andranno riverniciate.
Procediamo quindi alla riverniciatura utilizzando pennelli
a setole morbide e facciamo
riposare il serramento un
giorno prima di ritoccare nuovamente il tutto.
Normalmente, salvo situazioni eccezionali, il rinfresco
del serramento si esegue
circa ogni tre anni anche se
una scarsa manutenzione o
esposizioni particolarmente
sfavorevoli, un legno particolarmente delicato o una cattiva verniciatura di base potrebbero obbligare a una
maggiore frequenza.”
T
Caldaie a condensazione I vantaggi pratici
Possibilità di accesso al bonus
per le ristrutturazioni
50%
Possibilità di accesso al bonus
per le riqualificazioni degli 65% max 30.000 euro
impianti esistenti
Recupero del calore derivante
dai funi latenti con costi ridotti di 20-25%
gestione
Deroga all’obbligo di collega- Scarico fumi in facciata con riduziomento a camini e canne fumarie ne dei metri lineari di canna fumaria
Possibilità di combinazione con
pannelli solari per la produzione Riduzione del 50% del fabbisogno
di acqua calda
CONDOMINIO
Dal Giornale di Brescia,
12 agosto 2015
Paola Gregorio
“
La “clausola risolutiva” blocca la tassazione nel caso di inquilini morosi. Il contratto
viene chiuso anticipatamente e non si deve dare nulla al
fisco.
Siete proprietari di una casa
in affitto e l’inquilino da
qualche tempo non paga i
canoni di locazione. I problemi che si possono presentare non riguardano solo il
fatto che non stiate più percependo l’affitto che vi spetta,
ma anche sul fronte delle
tasse che su quell’affitto dovete pagare. La legge prevede che il proprietario
debba comunque dichiarare
al fisco i canoni di locazione,
anche se non percepiti, e che
quindi su questi ultimi debba
pagare le tasse. Le norme
però hanno introdotto comunque degli strumenti di
tutela per chi possiede una
casa in affitto e incappa nel
frangente sopra descritto.
L’articolo 26 del Testo unico
delle imposte sui redditi recita infatti che ‘i redditi fondiari concorrono a formare il
reddito complessivo del pro-
L’inquilino non paga l’affitto?
Ecco come fermare le tasse
prietario, o titolare di diritto
reale sull’immobile, indipendentemente dalla percezione’. Ovvero, anche se non
percepisci l’affitto, è considerato comunque nel computo
del reddito dell’immobile e
devi quindi dichiararlo. Ma
c’è eccezione a questa regola
generale che garantisce i proprietari e riguarda però solo
chi possiede immobili ad uso
abitativo. Il fatto che l’inquilino sia moroso non esime
infatti il proprietario dal pagare le tasse sui canoni, anche
se non percepiti. Ma questo
solo finché è in vita un canone
di locazione.
L’eccezione di cui parlavamo
FDIFMBMFHHFEFMIB
sancito introducendo due
periodi ad hoc nell’articolo 26
EFM5VJS
FDIFUVUFMBJMQSP
prietario, recita – la stessa
Corte costituzionale ha confermato il principio con la
TFOUFO[BoDIFTFJM
contratto viene risolto, con la
convalida dello sfratto per
morosità, o per qualsiasi altra
causa di risoluzione, comprese quelle di inadempimento in presenza di clau-
sola risolutiva espressa, l’affitto non percepito non viene
più considerato come canone
di locazione ma ha natura risarcitoria. E il reddito di un
fabbricato torna ad essere
determinato non più attraverso il canone di locazione
ma sulla base della rendita
catastale.
Questo significa che quando
il contratto di affitto non è più
in vita, per le condizioni che
abbiamo detto prima, il proprietario non deve più riportare nella dichiarazione dei
redditi i canoni non percepiti
e pagare le relative tasse. Nel
caso il giudice che ha convalidato lo sfratto per morosità
confermi la morosità dell’inquilino per i periodi precedenti al provvedimento u-
scito dalle aule del tribunale,
al proprietario è riconosciuto
un credito d’imposta di ammontare pari alle imposte
versate sui canoni venuti a
scadenza e non incassati. Nel
caso in cui il provvedimento
di convalida di sfratto si concluda dopo il termine ultimo
per la presentazione della
dichiarazione dei redditi, costringendo il contribuente a
dichiarare i canoni non riscossi e a pagare le relative
imposte, quest’ultimo ha la
possibilità, in occasione della
prima dichiarazione dei redditi utile e comunque entro il
termine di prescrizione decennale, di inserire un credito di imposta in ragione
delle tasse versate sui canoni
T
non riscossi.”
Se la “clausola” è scritta nel contratto
Il contratto si considera risolto, e quindi il proprietario non deve più pagare le
imposte sull’affitto non percepito, in presenza della cosiddetta clausola
risolutiva espressa. Si tratta di una clausola – il riferimento è l’articolo 1456
del codice civile – che le parti possono inserire nel contratto di locazione. E
che ha l’effetto di poter risolvere il contratto in caso di mancato pagamento
di alcune mensilità. Ciò significa che il proprietario che intende avvalersi di
questa clausola, non dovrà più versare le imposte sui canoni non percepiti
successivi alla risoluzione. Attenzione però che la risoluzione del contratto
non avviene immediatamente per il solo verificarsi dell’ipotesi di inadempimento prevista dalla clausola risolutiva, ma con la dichiarazione di volersene
avvalere. Ovvero, di per sé l’inadempimento, ovvero il mancato pagamento
di alcune mensilità da parte dell’inquilino, non si traduce nella risoluzione del
contratto, ma è la dichiarazione di volersi avvalere della clausola, quindi una
manifestazione di volontà, a far scattare il meccanismo.
Una volta che la risoluzione del contratto si sia verificata, l’obbligazione
dell’inquilino nei confronti del proprietario è di natura risarcitoria. E come nel
caso della convalida di sfratto per morosità, visto che il contratto si considera risolto, le somme che l’inquilino dovrebbe pagare al proprietario non
vengono più considerate come canoni di locazione ma hanno natura risarcitoria. Il reddito dell’immobile torna ad essere determinato sulla base delta
rendita catastale e il proprietario non deve riportare in dichiarazione redditi i
canoni non percepiti.
IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 65
URBANISTICA
Oneri urbanistici
e costo di costruzione
per le ristrutturazioni
Presentiamo ai lettori due documenti
ricevuti dall'UNITEL di Brescia e da essa
indirizzati ai suoi tecnici comunali di tutta
la provincia, perché riguardano due
argomenti di quotidiana attualità per i
geometri: gli oneri urbanistici e il costo di
costruzione per le ristrutturazioni.
Essi precisano alcuni aspetti importanti.
Gli oneri di urbanizzazione primaria e
secondaria per le ristrutturazioni
“conservative”, quelle tradizionali senza
demolizione e ricostruzione, per legge
devono essere applicati con riduzione del
60% rispetto a quelli relativi agli
immobili di nuova costruzione.
Gli oneri di urbanizzazione relativi alle
ristrutturazioni "ricostruttive" che
prevedono la demolizione e la
ricostruzione invece possono, in questo
caso l'obbligo per i Comuni è facoltativo,
essere ridotti solo fino ad un massimo del
50%, sempre rispetto agli immobili di
nuova costruzione.
Il costo di costruzione per gli interventi
"conservativi" può essere calcolato a
discrezione del richiedente sul valore
reale dell'intervento (computo metrico
estimativo) o su un valore pari al costo
base ministeriale senza maggiorazioni
per i metri quadri dell'intervento.
Per gli interventi di ristrutturazione
"ricostruttiva" è invece calcolato per legge
sul valore pari al costo base Ministeriale,
in questo caso maggiorato in base alla
classe dell'edificio, per i metri quadri
dell'intervento. Sul valore viene applicata
una percentuale variabile dal 6 al 18%.
66 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1
Foto © Hellen Sergeyeva - Fotolia.com
Sezione
Provinciale
UNITEL Brescia
URBANISTICA
A
pplicazione degli oneri di urbanizzazione per interventi
di ristrutturazione edilizia comportanti o meno la
demolizione e la ricostruzione dell’edificio
-BSUJDPMPDPNNBEFMMB-3OBQBSUJSFEBMMBTVB
entrata in vigore, prevedeva che “Per gli interventi di ristrutturazione di cui al comma 8 (cioè quelli non comportanti la demoli[JPOFFSJDPTUSV[JPOF
gli oneri di urbanizzazione, se dovuti, sono quelli
riguardanti gli interventi di nuova costruzione, ridotti della metà”.
È ovvio che gli oneri di urbanizzazione si riferiscono alle tariffe
stabilite dalle deliberazioni comunali, per tutte le destinazioni funzionali, da applicare agli interventi di nuova costruzione o di ristrutturazione edilizia, come da esempio seguente:
a. per nuove costruzioni residenziali:
• POFSJEJVSCBOJ[[B[JPOFQSJNBSJB
öND
• POFSJEJVSCBOJ[[B[JPOFTFDPOEBSJB öND
b.per ristrutturazioni residenziali:
• POFSJEJVSCBOJ[[B[JPOFQSJNBSJB
öND
• POFSJEJVSCBOJ[[B[JPOFTFDPOEBSJB öND
Vero è che il successivo comma 10-bis prevede la possibilità
QFSJDPNVOJEJSJEVSSFMFUBSJGGFEFHMJPOFSJGJOPBMQFSHMJ
interventi di ristrutturazione comportante demolizione e ricostruzione, ma tale facoltà risulta applicabile con una riduzione
GJOPBMTFNQSFSJTQFUUPBMMFUBSJGGFTUBCJMJUFQFSJOUFSWFOUJ
di nuova costruzione.
Non è vero che il comma 8 si applica “nel caso di demolizione e ricostruzione”, mentre è sostenibile con il “buon senso” che gli oneri
fossero – anche in passato – applicabili “al nuovo”.
Il legislatore regionale, per i casi di ristrutturazione edilizia di
DVJBMMBSUDPMFUUE
EFMMB-3OPOIBNBJDPOTJderato gratuita nessuna forma di ristrutturazione, peraltro
prevedendo le seguenti forme di onerosità:
1. BQQMJDBSFHMJPOFSJQSJNBSJFTFDPOEBSJ
BMMBWPMVNFUSJBWJStuale, con riferimento alle tariffe per interventi ristrutturaUJWJDPNNBMFUUFSBB
BSU
2. chiedere che gli oneri siano riferiti alla volumetria reale,
applicando, ovviamente le stesse tariffe per gli interventi di
ristrutturazione, purché non si demolisca e ricostruisca l’eEJGJDJPDPNNBBSU
L’articolo 44 è stato modificato, per quanto riguarda l’applica- distinguendo le tariffe degli oneri a seconda che sia prezione degli oneri, una prima volta, nel 2012 con l’introduzione
vista o meno la demolizione e la ricostruzione dell’edificio,
del comma 10-bisBEPQFSBEFMMBSUDPNNBEFMMB-3O
con una diversa riduzione delle tariffe stabilite per le nuove
TFDPOEPJMRVBMF“I comuni, nei casi di ristrutturazione comcostruzioni, secondo le seguenti previsioni:
portante demolizione e ricostruzione ed in quelli di integrale sostituzione
a. DPOMBSJEV[JPOFPCCMJHBUPSJBEFMEFHMJPOFSJGJTTBUJ
edilizia, possono ridurre, in misura non inferiore al cinquanta per cento,
dalle tabelle comunali per interventi di nuova costruove dovuti, i contributi per gli oneri di urbanizzazione primaria e seconzione, qualora non sia prevista la demolizione e la ricodaria”.
TUSV[JPOFEFMMFEJGJDJPBSUDP
Il comma 10 dello stesso articolo ha subito una modifica con
b.DPOMBSJEV[JPOFGBDPMUBUJWBQFSJDPNVOJ
NBTTJNBEFM
MBSUDPNNBEFMMB-3OSJEVDFOEPEFMTFTTBOUB
EFHMJPOFSJGJTTBUJEBMMFUBCFMMFDPNVOBMJTFNQSFQFS
QFSDFOUPBO[JDI½EFMDJORVBOUBQFSDFOUP
HMJPOFSJEJVSCBinterventi di nuova costruzione, qualora sia prevista la
nizzazione per gli interventi di ristrutturazione di edifici che
demolizione e la ricostruzione dell’edificio (comma 10non venivano demoliti e ricostruiti (quelli, per intenderci, di
bis
DVJBMDPNNB
Per quest’ultima ipotesi, però, in assenza di un atto esplicito
Lo stesso comma 10 stabilisce che gli oneri di urbanizzazione da parte dei comuni, sono necessarie tre precisazioni:
per le ristrutturazioni edilizie – quindi le tariffe comunali – da 1. i commi 8 e 9 si applicano agli interventi di ristrutturazione
applicare per far pagare la quota del contributo, sono quelle
“non comportanti demolizione e ricostruzione”, il che significa che il
“riguardanti gli interventi di nuova costruzione, ridotti del 60 per cento”.
regime degli oneri per gli interventi di demolizione-ricoNe consegue che, a differenza dell’esempio sopra riportato,
struzione riconducibili alla ristrutturazione, nonostante la
le tariffe degli oneri di urbanizzazione da applicare, per la
qualificazione ai sensi dell’art. 27, sarà invece lo stesso delle
residenza, a far tempo dall’entrata in vigore della LR n.
nuove costruzioni,
TPOPEPWVUFQFSMFSJTUSVUUVSB[JPOJiPSEJOBSJFwDPNF 2. a tale conclusione si era giunti in assenza di una specifica
EJTQPTJ[JPOFBMMJOUFSOPEFMMBSUEFMMB-3ODIF
da esempio seguente:
disciplinasse gli oneri dovuti, per gli interventi “ricostrutc. per nuove costruzioni residenziali:
tivi”. La norma riguardava esclusivamente “gli interventi di
• POFSJEJVSCBOJ[[B[JPOFQSJNBSJB
öND
ristrutturazione non comportanti demolizione e ricostruzione”. Ne
• POFSJEJVSCBOJ[[B[JPOFTFDPOEBSJB öND
deriva che agli interventi di ricostruzione a prescindere
d.per ristrutturazioni residenziali:
dalla circostanza che si tratti di ricostruzione fedele, che si
• POFSJEJVSCBOJ[[B[JPOFQSJNBSJB
öND
tratti di ricostruzione vincolata o libera, si applicano gli oneri
EJö
di urbanizzazione in una misura diversa che non può che
• POFSJEJVSCBOJ[[B[JPOFTFDPOEBSJB öND
essere quella delle nuove costruzioni,
EJö
IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 67
la conclusione suscita qualche perplessità, ma non pare si
possa giungere ad una conclusione diversa, se non attraverso un atto discrezionale del comune.
La Regione Lombardia non ha mai determinato nuove linee
guida metodologiche per consentire ai comuni di procedere
BMMBHHJPSOBNFOUPFPBEFHVBNFOUPEFHMJJNQPSUJVOJUBSJ
degli oneri e ritenuta valida pertanto la metodologia di cui alla
EFMJCFSB[JPOFOEFMNBS[PSFEBUUBDPOSJGFSJNFOUP
alle tabelle approvate dalla Regione Lombardia con DCC n.
**EFMMVHMJPJOBQQMJDB[JPOFEFMMBSUEFMMB-3O
JDPNVOJOFJDBTJEJSJTUSVUUVSB[JPOFDPNQPSUBOUF
demolizione e ricostruzione o di integrale sostituzione, possono ridurre, ai sensi del citato co. 10-bis, gli oneri fino al 50%
di quelli riguardanti gli interventi di nuova costruzione.
Le tariffe degli oneri sono sempre state distinte tra nuova
costruzione e ristrutturazione edilizia, con l’obbligo per i coNVOJBGBSEBUBEBMQFSMBSJTUSVUUVSB[JPOFFEJMJ[JBRVBlora non comportante demolizione e ricostruzione, di ridurre
HMJPOFSJEFMSJTQFUUPBRVFMMJTUBCJMJUJQFSMFOVPWFDPTUSVzioni fino al 2014, per passare, dopo l’entrata in vigore della
MFHHFSFHJPOBMFOBMMBSJEV[JPOFEFM
Nel 2012 è stata introdotta la possibilità, per i comuni, di deMJCFSBSFMBSJEV[JPOFGJOPBMEFHMJPOFSJQFSMFSJTUSVUUVSBzioni comportanti demolizione e ricostruzione ed in quelli di
integrale sostituzione, rispetto a quelli stabiliti per gli interventi di nuova costruzione.
%BMDPOMFOUSBUBJOWJHPSFEFMMB-3OHMJPOFSJ
sono aggiornati ogni tre anni con la nuova metodologia di cui
BHMJBSUJDPMJEFME13OFEFMMB-3ONB
pur sempre distinti tra nuove costruzioni e ristrutturazione
edilizia.
Queste tariffe, aggiornate o adeguate nel tempo in base agli
indici ISTAT o ai costi base comunali, sono comunque distinte
tra nuove costruzioni e interventi di ristrutturazione edilizia.
2VFTUFVMUJNFTPOPTUBCJMJUFDPOVOBSJEV[JPOFEFMSJspetto a quelle delle nuove costruzioni, fino al 2014, per pas68 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1
TBSFBMMBSJEV[JPOFEFM
(sempre rispetto a quelle per
MFOVPWFDPTUSV[JPOJ
EPQPJM
2014.
Praticamente nulla cambia
rispetto a prima, per quanto
riguarda gli interventi di ristrutturazione edilizia comportante demolizione e ricostruzione (ovvero l’integrale
TPTUJUV[JPOF
TFOPOMJOUSPduzione del comma 10-bis
nell’art. 44, in base al quale
per questi interventi è prevista la possibilità di applicare una diversa percentuale di riduzione delle tariffe per gli oneri di urbanizzazione.
Non si può sostenere però che gli oneri per la ristrutturazione
FEJMJ[JBiSJDPTUSVUUJWBwEFWPOPFTTFSFBMEFMOVPWPGBcendo riferimento al comma 10, ben sapendo che lo stesso
comma richiama espressamente il precedente comma 8 applicabile agli interventi di ristrutturazione NON COMPORTANTI demolizione e ricostruzione.
Il comma 10-bis, per altro, non consente la riduzione degli oneri, per le ristrutturazioni comportanti la demolizione e ricoTUSV[JPOFFJOUFHSBMFTPTUJUV[JPOF
OFMMBNJTVSBPMUSFJMEJ
quelli stabiliti per le nuove costruzioni.
Quando si parla di “riduzione” degli oneri per la ristrutturazione edilizia “ricostruttiva” in misura non inferiore al cinquanta per cento, la norma si riferisce, ovviamente, ad una
QFSDFOUVBMFEJSJEV[JPOFEFHMJPOFSJTVQFSJPSFBMPWWFSP
una percentuale più alta di quella ammessa per la ristrutturazione “conservativa”.
Il legislatore regionale con questa distinzione, infatti, ha voluto premiare quelli propriamente “ristrutturativi” rispetto a
quelli “ricostruttivi o sostitutivi”, ma pur sempre ritenendoli
di “recupero edilizio” sull’esistente.
In questo caso non c’è bisogno di un’interpretazione dell’art.
44 in ordine agli interventi di ristrutturazione “comportanti
demolizione e ricostruzione”, per l’applicazione degli oneri in
maniera diversa da quella di cui al comma 8 stesso articolo,
per cui risulterà:
a. per i comuni che hanno applicato il disposto di cui al comma
10-bis dell’art. 44: devono applicare gli oneri di urbanizzazione stabiliti, per ciascuna destinazione funzionale, per le
nuove costruzioni, ridotti della percentuale fino ad un massimo del cinquanta per cento rispetto a quelli stabiliti per
le nuove costruzioni, al fine di favorire le trasformazioni urbanistiche e la riqualificazione edilizia.
b. per i comuni che non hanno né intendono deliberare il disposto
di cui al comma 10-bis dell’art. 44: continueranno a far pagare
gli oneri di urbanizzazione per gli stessi interventi, con le
Foto © herreneck - Fotolia.com
URBANISTICA
URBANISTICA
tariffe applicabili alle nuove costruzioni, per i motivi sopra
espressi.
In ogni caso per gli interventi di ristrutturazione edilizia si
applicano gli oneri stabiliti per gli interventi di nuova costru[JPOFSJEPUUJEFMPCCMJHBUPSJBNFOUFQFSMBSJTUSVUUVSB[JPOFiDPOTFSWBUJWBwFGJOPBMGBDPMUBUJWPBEJTDSF[JPOFEFJ
DPNVOJ
QFSRVFMMBiSJDPTUSVUUJWBw
Come ho potuto verificare da approfondimenti e ricerche, alcuni comuni hanno già applicato la disposizione dell’art. 44,
comma 10-bisEFMMB-3OSJEVDFOEPHMJPOFSJEJVSCBnizzazione stabiliti, per tutte le destinazioni funzionali, per gli
interventi di nuova costruzioni da applicare agli interventi di
SJTUSVUUVSB[JPOFiSJDPTUSVUUJWBwOFMMBNBHHJPSQBSUFEFMQFS
cento, mentre alcuni li hanno ridotti solo del 20 per cento.
Esempio n. 1
Comune di __________________
Zona TUC (zone B):
nuova costruzione
ristrutturazione edilizia
50%
Riduzione
oneri primari
€ /mc. 6,59
€ /mc. 3,30
oneri secondari
€ /mc. 14,72
€ /mc. 7,36
N.B. In caso di ristrutturazione, definita dall’art. 27, co. 1, lett. d), L.R. n.
12/2005 NON comportanti demolizione e ricostruzione, vengono applicate
le disposizioni dettate dalla LR 12/2005 nello specifico art. 44, co. 10, e gli
oneri, se dovuti, sono quelli riguardanti gli interventi di nuova costruzione,
ridotti del 60%.
Esempio n. 2
Comune di __________________
Zona TUC
(zone B):
nuova
costruzione
Riduzione
ristrutturazione edilizia
60% (co. 10)
20% (co. 10-bis)
oneri primari
€ /mc. 15,66
€ /mc. 6,26
€ /mc. 12,53
oneri secondari
€ /mc. 21,78
€ /mc. 8,71
€ /mc. 17,42
N.B. I dati stanno a significare che, ovviamente, la riduzione si applica sugli
oneri stabiliti per gli interventi di nuova costruzione, riducendo gli stessi del
60% per le ristrutturazioni NON comportanti demolizione e ricostruzione e
solo del 20% (ma non oltre il 50% come da comma 10-bis – sempre se il
comune decide in tal senso – per le ristrutturazioni COMPORTANTI demolizione e ricostruzione.
Applicazione del costo di costruzione per gli interventi di
ristrutturazione edilizia comportanti o meno la demolizione e la
ricostruzione dell’edificio
(art. 16 del dPR n. 380 del 2001 e art. 48, della legge regionale n. 12
del 2005)
La ristrutturazione edilizia senza demolizione e ricostruzione
paga, in molti casi, su importi minori derivanti al valore determinato per le nuove costruzioni, proprio in relazione al costo
reale degli interventi previsti dal progetto proposto.
Per gli interventi di ristrutturazione edilizia NON comportanti
demolizione e ricostruzione, il costo di costruzione non può
essere superiore a quello stabilito per le nuove costruzioni,
confermando la disposizione statale vigente, ma senza che sia
necessaria l’intermediazione del consiglio comunale.
Per i suddetti interventi, quindi, si prescinde dall’individuazione del costo in base al progetto presentato, qualora il richiedente assuma come proprio il costo base previsto per le
nuove costruzioni.
Si tratta del solo costo base, al quale non andranno applicate
le maggiorazioni ed andranno applicate le aliquote della ristrutturazione e non quelle delle nuove costruzioni.
"MDPOUSBSJPDPNNB
RVBMPSBMBSJTUSVUUVSB[JPOFTJBPQFSBUB
mediante demolizione e ricostruzione, il costo di costruzione
è determinato automaticamente equiparandolo a quello
base previsto per le nuove costruzioni e non è ammessa la
dimostrazione di un costo inferiore.
Analogamente a quanto disciplinato dai commi 8 e 9 dell’articolo 44 in ordine agli oneri di urbanizzazione per le ristrutturazioni NON comportanti demolizione e ricostruzione, il regime del costo di costruzione sarà lo stesso delle nuove costruzioni.
A questa conclusione si giunge in assenza di una specifica
EJTQPTJ[JPOFBMMJOUFSOPEFMMBSUJDPMPEFMMB-3DIF
disciplina il costo di costruzione, per gli interventi NON “ricostruttivi”.
A mio giudizio, tenuto conto che la norma riguarda esclusivamente “gli interventi di ristrutturazione NON comportanti demolizione
e ricostruzione”, ne deriva che agli interventi di ricostruzione,
per di più in un regime libero dalla sagoma e dal sedime – con
il solo vincolo della volumetria preesistente – si applica il
costo di costruzione come se si trattasse di nuova costruzione.
Si applica la percentuale per le nuove costruzioni corrispondente alla classe dell’edificio, stabilita dalla DGR del 1994 (da
B
TVMDPTUPEJDPTUSV[JPOFEFMMFEJGJDJP
Quest’ultimo verrà determinato, a sua volta, applicando alla
superficie a contributo, il costo base maggiorato in relazione
alla classe dell’edificio.
Anche in questo caso la conclusione susciterà qualche perplessità, ma non pare si possa giungere ad una conclusione
diversa, neppure attraverso un atto discrezionale del coT
mune.
IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 69
URBANISTICA
Variante PGT Brescia
470 osservazioni
e 6 ricorsi al TAR
E
ntro febbraio 2016 il
Comune di Brescia
dovrà deliberare
sui ricorsi e sulle osservazioni
che i cittadini, le imprese e le
associazioni hanno presentato contro la variante già adottata, prima della sua definitiva approvazione. È un
cambio di passo “virtuoso”,
quello introdotto dal Comune di Brescia sulla variante, che pare – secondo
quanto dice la stampa – abbia
già incassato il parere favorevole della Giunta Regionale e
che prevede (per la prima
WPMUB
JMEJNF[[BNFOUPFGGFUtivo della capacità edificatoria del territorio di Brescia,
che passa dai 1.122.000 mq
previsti dal PGT approvato ai
649.000 mq della variante. Si
incentiva così il recupero del
patrimonio edilizio esistente
(sia residenziale che produtUJWP
JOTJOUPOJBDPOJEFUUBNJ
voluti dall’Assessorato al Territorio presieduto dalla bresciana Viviana Beccalossi che
richiedono strategicamente il
risparmio del suolo pubblico.
Sta proseguendo alacremente il lavoro degli uffici
comunali competenti, che
stanno catalogando e riunendo (onde evitare ripeti[JPOJ
MFPTTFSWB[JPOJQSFTFOtate, che saranno esaminate
con un presupposto chiave:
le richieste di nuova edificazione non verranno accolte.
Preoccupano in tal senso tre
dei sei ricorsi al TAR, che riguardano appunto aree già
edificabili, che sono state
classificate dalla variante non
edificabili. Il Tribunale Amministrativo emetterà il suo
parere ma, dice l’assessore
Tiboni: “siamo fiduciosi in
70 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1
quanto, nei casi specifici, non
abbiamo cancellato le compensazioni economiche ma ci
siamo limitati a rimodularle”.
Ci sarà invece secondo il parere dell’Assessore al Territorio, disponibilità a considerare tutta quella serie di osservazioni che riguardano gli
aspetti normativi (fra le quali
anche quella del nostro ColMFHJP
DIFMBNNJOJTUSB[JPOF
entro i limiti del possibile intende accogliere per quel miglioramento normetivo che
costituirà la base, dopo l’approvazione definitiva della
variante, per il futuro utilizzo
del territorio e sopratutto per
la valorizzazione del patrimonio esistente.
Sembra sia stato anche “ricucito” almeno in parte lo
strappo che si era creato con
Lega Ambiente e Italia Nostra
che all’indomani dell’ado-
zione della variante avevano
fortemente criticato le strategia proposte dall’amministrazione comunale.
T
La rigenerazione urbana parte dagli ex magazzini generali
Dal Corriere della Sera,
9 dicembre 2015
Parte il conto alla rovescia per il Pgt, ma tra i quattro pilastri della rigenerazione urbana di vecchi quartieri
industriali o residenziali (via Milano, via Orzinuovi, via Dalmazia, caserma Papa ed Inse-Berardi) quale vedrà
prima la luce? “Indubbiamente gli ex Magazzini Generali di via Dalmazia – commenta Tiboni – dove ormai
stiamo affinando i progetti definitivi della nuova viabilità insieme all’assessore Manzoni”. Lì si trasferirà dal
vicino centro commerciale Flaminia il supermercato Coop (14.900 mila metri quadrati) ma la società Nau
vuole realizzare
anche quattro palazzine di edilizia convenzionata (20mila metri quadrati) e sei palazzi da 10 piani (per complessivi 30mila mq) di edilizia libera. Ci saranno anche, a titolo compensativo, un parco verde e strutture
sportive per il quartiere, che sperava però nel salvataggio delle casere, i vecchi depositi del formaggio.
L’assessore Michela Tiboni confida anche nella rinascita di via Milano, sul quale la Loggia punta ad investire
5,8 milioni: “abbiamo partecipato al bando governativo per la riqualificazione di aree degradate, riuscendo a
predisporre un interessante progetto in un mese. Speriamo lo finanzino”.
C’è poi via Orzinuovi, con il futuro rilancio dello scalo ferroviario della Piccola Velocità ed il polo delle eccellenze agro-alimentari nell’attuale Ortomercato. “Pensiamo che per tutte queste aree da rivalorizzare, ma
anche per altre, possa risultare incentivante lo sconto sugli oneri di ristrutturazione, che può arrivare al 50 per
cento. Potrebbe essere un bello slancio per Brescia e tutto il settore delle costruzioni e del suo indotto”.
Strategico anche il piano alienazioni (36 immobili per una stima di incasso di 27 milioni) “che abbiamo fatto
di concerto con il demanio, per evitare di farci concorrenza”. E non da ultjmo la questione Tav: “Nel Pgt
abbiamo dovuto tenere conto del Piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp) riconoscendo lo shunt
e la fermata a Montichiari. Ma abbiamo anche dichiarato nel Pgt l’auspicio di una progettualità in uscita da
Brescia. Non è pensabile che la città resti tagliata fuori dall’alta velocità”. Michela Tiboni sposa in toto la
posizione dell’assessore alla Mobilità, Federico Manzoni. Che trova sintonia anche con quanto recentissimamente affermato dal nuovo amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, il bresciano Renato Mazzoncini,
per il quale la fermata a Montichiari non sarebbe sufficientemente remunerativa.
AGRICOLTURA
Al via i primi bandi
del programma
di sviluppo rurale regionale
Valeria Sonvico
I
l Programma di Sviluppo Rurale, conosciuto come PSR, è lo
strumento che consente una
programmazione settennale
di finanziamenti europei. Il
Programma 2014-2020 della
Regione Lombardia è stato
BQQSPWBUPOFMMVHMJPNB
solo nel mese di dicembre si
sono attivate le prime misure
che consentono concretamente agli imprenditori agricoli e forestali di accedere ai
contributi.
Il PSR rappresenta la più importante fonte di sostegno e
attraverso di esso gli imprenditori possono presentare e
realizzare progetti per il miglioramento delle proprie
realtà. Complessivamente
nel periodo 2014-2020 sono
disponibili circa 1, 2 miliardi
di euro di finanziamento
pubblico.
Il Programma si sviluppa atUSBWFSTPPCJFUUJWJUSBTWFSsali: innovazione, ambiente e
Riferimento BURL
SO n. 52 del 22/12/2015
NJUJHB[JPOFBEBUUBNFOUPDMJmatico e vengono indiviEVBUFQSJPSJU¹GPSNB[JPOF
JOOPWB[JPOFDPNQFUJUJWJU¹
reddito, filiera agroalimentare e gestione del rischio, ecosistemi, uso efficiente
delle risorse e cambiamenti
climatici, sviluppo economico e sociale delle zone ruSBMJ*M143DPNQSFOEFPperazioni che vengono attivate dai bandi approvati da
Regione Lombardia e in cui
vengono spiegati nel dettaglio i requisiti di ammissione
e le modalità operative per
presentare domanda di richiesta di finanziamento.
Rispetto alla precedente proHSBNNB[JPOFDJ
sono delle importanti novità:
• Inserimento di nuove tipologie di sostegno, relative
alla tutela dell’ambiente,
alla conservazione della
biodiversità e della tutela
delle aree protette, all’incentivo di nuove forme di
aggregazione, alla formazione.
• Nuovi strumenti finanziari
• Nuovi beneficiari
A dicembre si sono attivate le
prime opportunità (Tabella
Misura 6 – Operazione
6.1.01 Incentiva il primo inserimento di giovani agricoltori
come titolari di azienda.
Misura 8 – Operazione
8.1.01 Incentiva la realizzazione di interventi di imboschimento sulle superfici agricole e non agricole.
Misura 10 – Operazione 10.1
Incentiva l’uso sostenibile di
prodotti fitosanitari ed i fertilizzanti attraverso il rispetto
dei disciplinari di produzione
integrata.
Misura 11 Incentiva la conversione ad agricoltura biologica o mantenimento dell’agricoltura biologica.
Misura 16 – Operazione
16.2.01 Incentiva progetti pilota intesi come progetti test.
Operazione
6.1.01 Incentivi per la costituzione
di nuove aziende agricole
da parte di giovani agricoltori
Cosa deve fare l’imprendiUPSFBHSJDPMPGPSFTUBMFDIF
JOUFOEFQBSUFDJQBSF Per prima cosa deve registrarsi al portale agricoltura.
servizirl.it/PortaleSisco/ utilizzando la propria Carta dei
4FSWJ[J$34
P$BSUB/B[JPOBMFEFJTFSWJ[J$/4
4VDcessivamente, attraverso il
Portale per i Servizi alla Imprese Agricole Sis.Co può
compilare la domanda di
contributo. La domanda è informatizzata e sottoscritta
con firma digitale ed è necessario indicare un proprio indirizzo di posta certificata
1&$
*$FOUSJEJ"TTJTUFO[B
"HSJDPMB$""
EFMMFBTTPDJBzioni di categoria professionali sono disponibili per informazioni e per l’aiuto alla
presentazione delle domande.
I bandi sono disponibili e scaricabili accedendo al sito
www.agricoltura.regione.
T
lombardia.it
Inizio presentazione domanda
Termine presentazione domande
I periodo: 22 dicembre 2015
I periodo: 29 gennaio 2016
II periodo: 30 gennaio 2016
II periodo: 31 marzo 2016
III periodo: 1 aprile 2016
III periodo: 31 maggio 2016
IV periodo: 1 giugno 2016
IV periodo: 15 settembre 2016
V periodo: 16 settembre 2016
V periodo: 18 gennaio 2017
VI periodo: 19 gennaio 2017
VI periodo: 6 aprile 2017
VII periodo: 7 aprile 2017
VII periodo: 6 settembre 2017
VIII periodo: 7 settembre 2017
VIII periodo: 29 dicembre 2017
SO n. 52 del 22/12/2015
Mis. 11 agricoltura biologica
31 marzo 2016
15 maggio 2016
SO n. 52 del 22/12/2015
Mis. 10- sott. 10.1 pagamenti agro-climatico-ambientali
31 marzo 2016
15 maggio 2016
SO n. 53 del 28/12/2015
16.2.01 Progetti pilota e sviluppo dell’innovazione
SO n. 3 del 14/01/2016
8.1.01 supporto ai costi di impianto per la forestazione e
imboschimento
28 gennaio 2016
29 febbraio 2016
IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 71
PREVENZIONE INCENDI
Agosto 2016: la prima
scadenza per i professionisti
della Prevenzione Incendi
Foto © Cylonphoto - Fotolia.com
Commissione
Prevenzione
Incendi
S
i avvicina, per 290 iscritti al Collegio
Geometri di Brescia, la conclusione del primo
quinquennio dalla pubblica[JPOFEFM%.BHPTUP
– pubblicato sulla G.U. n.198
del 26 agosto 2011 e recante
“Procedure e requisiti per
l’autorizzazione e l’iscrizione
dei professionisti negli elenchi del Ministero dell’Interno di cui all’articolo 16 del
decreto legislativo 8 marzo
OwoDIFQSFWFEFMB
necessità di effettuare corsi o
seminari di aggiornamento in
materia di prevenzione incendi, per il mantenimento
dell’iscrizione dei professionisti negli appositi elenchi
del Ministero dell’Interno.
Venerdì 26 Agosto 2016 si
concluderà il primo quinquennio entro il quale, per il
mantenimento dell’iscrizione nell’apposito elenco
del Ministero dell’Interno, i
professionisti iscritti ai vari
Albi professionali operanti
nel settore della Prevenzione
Incendi all’entrata in vigore
del DM dovranno ottemperare all’obbligo delle quaranta ore di formazione per
l’aggiornamento previste
BMMBSUEFM%.
Le quaranta ore devono essere attestate dalla partecipazione a corsi organizzati
dagli Ordini e Collegi oppure,
ma per un massimo di 12 ore,
a Seminari e Convegni per i
quali gli Ordini ed i Collegi
hanno richiesto ed ottenuto il
riconoscimento dalla Direzione Nazionale del Comando Vigili del Fuoco.
La possibilità di poter far riferimento ad un elenco di pro72 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1
fessionisti ha consentito al
Collegio Geometri di poter
effettuare una puntuale verifica sulla situazione dei singoli propri iscritti inviando, a
coloro che sono risultati attualmente inadempienti, un
promemoria della prossima
scadenza affinché si possano
attivare organizzando le proprie attività professionali pianificando nei prossimi mesi la
propria partecipazione a
corsi e seminari di aggiornamento oppure affinché si attivino per chiedere ad Ordini e
Collegi, presso cui hanno sostenuto l’attività di aggiornamento, di comunicare i dati
relativi alla frequentazione
dei corsi al Collegio Geometri
per gli opportuni aggiornamenti.
La Commissione Prevenzioni
Incendi del Collegio Geo-
metri ha attivato da tempo
un’indispensabile collaborazione con il Comando Vigili
del Fuoco di Brescia che nel
corso degli anni ha concretizzato sul tema dell’aggiornamento l’erogazione di 22 corsi
EJDVJDPOTFDPOEFFEJ[JPOJ
F$POWFHOJQFSVO
totale di 116 ore dedicate alla
formazione. Ed è sempre
nell’ambito di tale collaborazione che nei prossimi mesi
verrà organizzata una ragguardevole attività di formazione, con ulteriori occasioni
di aggiornamento, con l’obiettivo di proporre momenti
di formazione che soddisfino
le esigenze dei professionisti
Di seguito richiamiamo gli argomenti individuati dalla
Commissione, con i relativi
obiettivi, su cui verteranno
l’attività di raccolta di inte-
resse (per l’individuazione
delle sedi e la definizione del
OVNFSPEJFEJ[JPOJ
Fla successiva fase di iscrizione.
Modulo Attività commerciali
Il corso si propone di presentare la regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed
esercizio delle attività commerciali.
Modulo Locali di intrattenimento e spettacolo
Il corso si propone di presentare la regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed
esercizio dei locali di intrattenimento, di pubblico spettacolo e per gli spettacoli viaggianti.
Modulo Impianti termici e
condotti di evacuazione
Il corso si propone di presentare le norme antincendio e
Foto © xy - Fotolia.com
PREVENZIONE INCENDI
di soccorso nel settore civile
con specifico riferimento ad
incendi di tetto per errori di
realizzazione dei camini e
canne fumarie.
Modulo Edilizia industriale
Il corso si propone di presentare le norme di sicurezza antincendi per gli edifici di edilizia industriale con cenno
alla presenza di sistemi di
stoccaggio statici di acciaio.
Test di autovalutazione finale.
Modulo Attività ricettive turistico-alberghiere con numero di posti letto superiore
a 25 e fino a 50
Il corso si propone di presentare le Disposizioni di prevenzione incendi per le attività ricettive turistico-alberghiere con numero di posti
MFUUPTVQFSJPSFBFGJOPB
Test di autovalutazione finale.
Modulo Modalità di presen-
tazione delle istanze di Prevenzione Incendi con l’analisi di casi reali
Il corso si propone di chiarire
la corretta presentazione
delle pratiche di prevenzione incendi con indicazioni
pratiche tratte da esempi
reali.
Modulo Metodologie di valutazione del rischio incendio
Il corso si propone di approfondire la valutazione dei rischi d’incendio nei luoghi di
lavoro, i fattori di pericolo,
l’analisi degli ambienti, l’identificazione delle persone
esposte, la classificazione del
livello del rischio, l’individuazione delle misure antincendio.
Modulo Edifici di civile abitazione ed edifici e/o locali
destinati ad uffici
Il corso si propone di presentare le norme di sicurezza an-
tincendi per gli edifici di civile abitazione e la regola
tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la
costruzione e l’esercizio di eEJGJDJFPMPDBMJEFTUJOBUJBE
uffici.
Modulo Edilizia scolastica
Il corso si propone di presentare le norme di prevenzione
incendi per l’edilizia scolastica.
Modulo Autorimesse e simili
Il corso si propone di presentare le norme di sicurezza antincendi per la costruzione e
l’esercizio di autorimesse e
simili.
Rimandiamo, per maggiori
informazioni, al sito www.collegio.geometri.bs.it al percorso HomePage / laFormazioneProfessionale / Progettiformativi per l’iniziale segnalazione d’interesse ed al
percorso HomePage / laFor-
mazioneProfessionale / Agendaeventi per le successive iscrizioni.
Ricordiamo che, nel caso in
cui un iscritto non dovesse
ottemperare all’obbligo di
aggiornamento nei quinquennio previsto – per i professionisti inseriti successivamente alla data di entrata
in vigore del DM parte dalla
data di rilascio del codice
personale – risulteranno sospesi per carenza di aggiornamento fino al raggiungimento
delle quaranta ore previste.
Infine, richiamando la Circolare telematica n. 48 prot.
EFMEFM$PMlegio, evidenziamo che l’attività di formazione per l’aggiornamento obbligatorio in
prevenzione incendi rientra
tra le casistiche che consentono di ottenere il contributo
CIPAG, senza limiti di età anaT
grafica.
IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 73
TECNICA
Silvia Lucia Begni
Luciano Pilotti
FENG SHUI Verso una nuova
filosofia costruttiva e di
co-progettazione responsabile
L
a scienza del Feng Shui, cinese e di antico
retaggio taoista, raccoglie le conoscenze teorico-pratiche sull’influenza dei luoghi sulle
persone e fornisce gli strumenti per modificare gli
spazi naturali e urbani a beneficio dei singoli e delle
comunità.
Il Feng Shui si rappresenta anche in una nuova concezione del progettare e costruire ponendo in relazione
di risonanza triangolare a due vie utente, progettista e
costruttore. In particolare ci insegna che la risonanza fra
le emozioni del singolo e della collettività con lo
spazio, urbano o naturale, e la qualità della vita che ne
segue, è profondissima, attiva, viva, e si nutre di uno
scambio osmotico ininterrotto e potentissimo. Ciò richiede nuove capacità di ascolto e interazione su bisogni e criteri progettuali e costruttivi.
Il doppio triangolo tra utente e ambiente
L’uomo moderno dal lato dell’utilizzatore ne è sempre
più consapevole, tanto da richiedere nuove capacità e
competenze a progettisti e costruttori. Conoscenze e
abilità che già ritroviamo in natura perché sono innate,
archetipiche, ed è sufficiente sollevare la sovrastruttura culturale ripulendola da accumuli secolari per ritrovare intatta in ognuno la naturale coscienza del “sé
esteso” che si esprime nel Feng Shui dei luoghi che
abitiamo e costruiamo. Essi ci possono rendere creativi, felici ed emotivamente attivi in quanto consapevoli. Serve insomma una nuova compliance del doppio-triangolo utente-progettista-costruttore-ambiente.
Infatti i temi alla base del Feng Shui, come l’etica ambientale, e la relazione fra architettura e felicità, vengono oggi ripresi da esperti e scienziati occidentali
(Alain de Botton, Paolo Crepet, Mario Botta, Academy
PG/FVSPTDJFODFGPS"SDIJUFDUVSF
EJNPTUSBOEPDIFMB
coscienza dell’influenza dello spazio costruito su coloro che ne usufruiscono non è solo astratta filosofia,
ma concreta realtà. Ciò risiede nella consapevolezza
della non indipendenza tra funzioni, strutture e valori.
Le strutture non possono più essere pensate come
indipendenti dalle funzioni ma anzi da queste guidate
ad alimentare nuovi criteri di valore in un rapporto tra
uno spazio e un tempo non brevi ma capaci di dialogicità per offrire benessere all’utilizzatore finale o fruitore e per ridurre peso ed estensione dell’impronta
ecologica. Ma non meno per dare soddisfazione sia al
progettista che al costruttore come parti di uno stesso
disegno creativo di rapporto con l’ambiente esterno
ed interno per dare piena profondità alla customizzazione del manufatto nei confronti dell’utilizzatore fi74 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1
TECNICA
Nella pagina precedente. La persona al centro della progettazione/
riqualificazione: le nuove esigenze abitative trovano ascolto e soluzioni
moderne nell’antica scienza del Feng Shui.
In questa pagina. Ogni progetto viene tagliato su misura: la forma del lotto,
gli orientamenti delle aree edificabili, le Forme attorno alla proprietà, le vie
d’accesso e le energie dei committenti/fruitori vengono integrate a dare un
prodotto unico, coerente con la sua funzione e localizzazione.
che stiamo attraversando, gli
“artefici divini” sono sostituiti
dalle specializzazioni professionali e dalla loro autonomizzazione di competenze
espresse dalla tecnica dentro
perimetri di autosufficienza,
in cui si è persa molta della
allure simbolica e mistica del
passato.
Oggi queste conoscenze non
sono più retaggio comune per
“addetti ai lavori”, ma recuperarle ed integrarle nella propria pratica professionale
quotidiana è facile e vantaggioso se si comprendono i
potenziali di ascolto e di necessaria interazione con l’utente finale e intermedio. Una
sorta di CRM (Customer relationship management
EFMQSPDFTTP
di costruzione aggiornato ai
tempi moderni e alla continua innovazione del nostro
modo di vivere e frequentare
HMJTQB[JEJWJUB1JMPUUJ
1JMPUUJF(BO[BSPMJ
nale e di coloro che lo erediteranno nel tempo. Un pensiero
co-progettuale che traguarda dunque alle generazioni future
nel segno della sostenibilità.
È noto che per gli antichi tutto questo era naturale: introdurre
costruzioni nello spazio aveva il significato simbolico di riprodurre il cielo in terra, con la conseguente collocazione dell’uomo
in uno spazio “cosmico-terrestre” ad alta vibrazione o di risoOBO[BUSBDPOUFTUPTQB[JPWJUBMF
FVUFOUF6OPTQB[JPUSBTGPS
mato dunque da semplice costrutto “neutrale” in un luogo per
i viventi interpretandone le loro attese e seguendone i loro
cambiamenti.
Il ruolo del progettista ovvero dell’“artefice divino” della creazione era fondamentale, poiché egli era in grado di coniugare
spazio e tempo e di trasferirli nelle costruzioni (città, villaggi,
MVPHIJEJDVMUP
DIFEJTFHOBWBBGGJODI½UVUUJHPEFTTFSPEJ
buona vita. In questo era “accompagnato” dalla protezione
degli dei, del governante, del Maharaja o dell’Imperatore.
Tutti concetti anche assolutamente occidentali, dunque anche
europei ed italiani come ampiamente dimostrano gli studi sui
sistemi di costruzione mistici legati all’astronomia negli EtruTDIJ(PUUBSFMMJ(PUUBSFMMJ
In età moderna almeno fino alla terza rivoluzione industriale
Personalizzazione e interazione tra viventi, forme e funzioni
Comprendere il Feng Shui di un luogo, infatti, permette di
entrare nell’osmosi con il Macrocosmo, e di progettare o recuQFSBSFPSJVUJMJ[[BSF
JONBOJFSBDPOTBQFWPMFDJÉDIFÀQBSUF
di una ecologia emergente. In questa tende infatti a prevalere
una dinamica auto-organizzativa dalle interazioni continue
soggetti-sistemi fino a formare un vero e proprio eco-sistema
di natura appunto ecologica e dunque non frammentato in
pure somme amorfe di funzioni e strutture indipendenti tra
loro che fanno di molte nostre città e territori veri deserti di
forme senza alcuna identità né alcuna vitalità.
La ricaduta di una tale compliance della progettazione in termini
di consapevolezza e responsabilità è immediata: ogni tipo di
ambiente viene modificato in maniera ottimale, e questo produce una vita equilibrata, armoniosa, prospera e sana, a favore
non solo del singolo ma dell’intera società e comunità, ossia
dell’intera ecologia alla quale appartiene.
Il concetto di personalizzazione diventa cardinale: l’individuo
si fa persona nel momento in cui il suo spazio lo rispetta e rispecchia, adesso e nel tempo, e la persona automaticamente
emana e condivide questa ritrovata ecologia, espandendone
l’effetto ben oltre i confini personali verso un più compiuto
IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 75
TECNICA
senso di comunità attorno a dei beni comuni condivisi come
l’ambiente e un benessere senza aggettivi1.
Progetto come trasformazione e formazione di nuove figure
professionali
La trasformazione del progetto in termini Feng Shui diventa
strumento di arricchimento professionale e umano. Abbiamo
davanti due vie possibili, ottimamente interconnesse-interconnettibili, la prima immediatamente attuabile, la seconda
implementabile più a lungo termine:
• empowering della figura del progettista classico con l’affiancamento del consulente di Feng Shui professionista con
ampio background culturale, formazione d’eccellenza,
skills, strumenti ed esperienza ampia e certificata;
• GPSNBSFJMQSPHFUUJTUBDPONBTUFSDPSTJEJBMUPMJWFMMPQSPGFT
sionale tenuti da docenti reputati come joint tra academics e
practitioner.
Alcune testimonianze possono aiutare a comprendere questa
grande transizione di una co-progettazione responsabile.
Ecco cosa dice infatti della “prima via” Carlo Micheletti dello
4UVEJPEJQSPHFUUB[JPOF.JDIFMFUUJ*OHFHOFSJBi/FMQSP
gettare significa districarsi tra un’infinità di burocrazia, norme
e regole. Il Feng Shui riporta l’animo del progettista verso ciò
che più conta: il benessere dei futuri abitanti, che corrisponde
al benessere dell’abitare coi propri cari in un luogo specificatamente nato per rispondere alle necessità del proprietario e
dei suoi familiari. La mia esperienza di collaborazione su due
progetti con un consulente Feng Shui esperto è stata fortemente stimolante. Ogni singolo elemento progettuale diventa scelto e studiato da solo e nel suo rapporto con l’insieme
e con le forme proprie della materia... la posizione e la forma
degli ingressi, i percorsi pedonali, i percorsi distributivi, le aperture e soprattutto gli orientamenti verso i punti cardinali
ma anche verso il contesto. Il Feng Shui mi ha aperto gli occhi
76 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1
verso una progettazione più consapevole ed assolutamente
distaccata dalla semplice ricerca del proprio ego architettonico. Il Feng Shui ha generato nel committente la consapevolezza che gli spazi di vita modificano ed interagiscono strettamente con i propri stili di vita sociali e funzionali.”
Per Elisabetta Tonali dello studio Materiavera: “L’architettura
del futuro ha radici antiche e foglie nuove. Davanti al foglio
bianco, grazie alla guida del Feng Shui, non è possibile partire
a progettare in modo arbitrario. Ci si muove seguendo un
quadro complessivo con obiettivi già noti in partenza, un disegno superiore entro cui l’abilità del designer risiede nel non
dare risposte scontate lasciando accadere l’inaspettato. Ogni
volta una sorta di microgenesi dove le scelte, che vanno tutte
a favore di chi abiterà quei luoghi, sono “buone” a prescindere. E di conseguenza saranno quelle giuste anche per il
luogo in cui si inseriscono. Tutto quindi si costruisce intorno
alla valorizzazione dello spazio progettato. Il connubio tra
Feng Shui e progettazione rientra nell’altro grande tema del
presente, ma assolutamente proiettato nel futuro, che è
quello della sostenibilità, non più primitiva “lotta all’inquinamento” ma nuova consapevolezza che finalmente unisce essere umano e natura. Anche il rendere partecipe il commitUFOUFGSVJUPSFDIFOFMOPTUSPDBTPQBSUFOEPEBWFSPFQSPQSJP
dato progettuale diventa attore diretto, è uno degli aspetti
intrinseci della sharing economy, altra attualissima sfaccettatura
della sostenibilità. Dove la condivisione risiede proprio nella
dimensione di compartecipazione uomo-ambiente appena
accennata”.
Il Protocollo operativo utilizzato, il cui output viene condiviso
fra committenti, consulente FS e progettista è il seguente:
1. analisi del sito pre-progettazione / riqualificazione
qualità e valore delle Forme naturali e urbane circostanti il
MPUUPQSPQSJFU¹RVBMJU¹EFHMJPSJFOUBNFOUJEJTQPOJCJMJQFS
TECNICA
L’interazione fra i diversi attori del
progetto è possibile e proficua. L’esito
è quello di rispondere in maniera
completa tecnica – realizzativa –
emozionale alle esigenze del
committente/fruitore con grande
rispetto per l’ambiente.
la specifica proprietà (lotto, edificio, Forme specifiche, vie
EBDDFTTP
BOBMJTJEFMMFRVBMJU¹FOFSHFUJDIFQFSTPOBMJEFJ
committenti; valutazione della coerenza fra energie dei
committenti, luogo su cui intervenire e sua destinazione
SFTJEFO[JBMFDPNNFSDJBMFQSPGFTTJPOBMFFOUFSUBJONFOU
2. proposte d’intervento:
basandosi sulla situazione analizzata e sulla riflessologia
edificio – corpo – ambiti vitali – cicli naturali, per sostenere
i punti deboli e valorizzare i punti di forza viene indicato ad
hoc secondo il tipo di intervento richiesto dove collocare
ingressi pedonali e carrai; dove collocare la porta d’ingresso
FMFQPSUFTFDPOEBSJFEJTFSWJ[JPDPNFDBSBUUFSJ[[BSFJOHSFTTJFTUFSOJFJOUFSOJDPNFBMMFTUJSFMFBSFFWFSEJFTUFSOJ
EJDPNQFUFO[BRVBMJDPMPSJNBUFSJBMJVTBSFGVPSJMBDPOferma che ogni ambiente sia ben collocato rispetto alla sua
funzione ed eventuali proposte per la ricollocazione; la valutazione delle dimensioni di ogni ambiente secondo la sua
funzione; la corretta attribuzione d’uso secondo i membri
EFMMFGBNJHMJBTUBGGEJMBWPSPJOEJDB[JPOJTVMMBQPTJ[JPOFEJ
porte e finestre; indicazioni sulla qualità della luce; come
collegare al meglio gli ambienti fra loro; il posizionamento
degli scarichi per bagni e cucine; indicazioni su materiali e
colori per i rivestimenti per interni ed esterni (pavimenti,
QJBTUSFMMFFUD
DPMPSJFMBWPSB[JPOJQFSMFQBSFUJEJPHOJ
ambiente; materiali, colori e forme da preferire per gli arredi
QSJODJQBMJJOUFSOJFEFTUFSOJ
FEFWFOUVBMNFOUFQFSPHHFUUJ
d’arredo di grandi dimensioni (specchi, acquari, fontane,
MBNQBEFRVBESJFUD
• di impatto ambientale (inserimento organico, rispetto e
TBMWBHVBSEJB
• effetti energetici (integrazione tra nuovi materiali e eOFSHJFMBUFOUJDGSCJPBSDIJUFUUVSBBTQFUUJTPUUJMJ
• di politiche urbanistiche e di gestione dei sistemi locali
territoriali (progetti integrati per disegni e pianificazione
VSCBOBSFTQPOTBCJMFFDPOTBQFWPMF
• di realizzazione di cantieri che diventano veri e propri
laboratori sperimentali per fare social innovation ed esplorare innovazioni condivise attraverso formazione e integrazione culturale.
Siamo dunque di fronte ad una Grande Sfida culturale prima
che professionale che può accoppiarsi bene con la bellezza
del passaggio italiano e con le sue tradizioni, per una rigenerazione urbana e costruttiva che può contribuire anche a fare
ripartire l’industria edilizia su nuove basi culturali e co-progettuali, oltre che con minore consumo di suolo, lungo percorsi di
innovazione condivisa del costruibile e di reinvenzione del
costruito secondo principi di sostenibilità, resilienza e semplicità interagendo con l’utente finale il cui contributo di idee
T
diventa parte integrante del co-progetto.
Note
1 Un esempio di questo cambiamento radicale del rapporto tra forma, funzione e vaMPSFOFMMFSFMB[JPOJDPNQMFTTFDPOMVUFOUFJOEJWJEVBMFFDPMMFUUJWP
SJHVBSEBVOPEFJ
luoghi icona del nostro tempo post-culturale: i musei. Pensati e disegnati per “contemplare” l’arte, fruirne in modo silenzioso e introspettivo, che si trasformano in luoghi tipici
invece dell’ascolto e del divertimento musicale: le discoteche.È l’idea alla base del
“Friday Night Live” del Royal Ontario Museum di Toronto, dove di giorno si possono
visitare le collezioni etnografiche e di storia naturale, ma di notte gli stessi spazi si trasformano in luoghi di intrattenimento musicale tra balli e cocktail. Ciò che si è realizzato
anche all’Art Gallery of Ontario con opere di grandi impressionisti dell’’800 e ‘900 che con
il “First Thursday” ogni mese offrono dopo la chiusura concerti fino alla mezzanotte.
Funzioni che cambiano in modo camaleontico e osmotico e fanno conoscere il Museo ad
un pubblico più ampio, mutando il canale di accesso verso utenti che forse non visiterebbero mai un museo se non in questo modo mixando comunicazione e forme di frui[JPOFBUUJWFFJOUFSBUUJWFPMUSFBRVFMMFJUFSBUJWFUSBEJ[JPOBMJDGS1JMPUUJ
Alcune brevi conclusioni
Possiamo sintetizzare alcune brevi conclusioni in termini di
consapevole governance multifattoriale di tre dimensioni
NJDSPNFTPFNBDSP
EFMDPQSPHFUUBSFFSFBMJ[[BSFNBOVGBUUJ
nello spazio-tempo con la visione Feng Shui integrata:
• di concezione del progetto (co-progettazione, coscienza
profonda del territorio e delle esigenze-ruoli dei commitUFOUJFEFJGSVJUPSJSFTQPOTBCJMJU¹
• di strategie formative (nuove figure professionali e rigeBibliografia
OFSB[JPOFEJRVFMMFFTJTUFOUJ
- Antonio Gottarelli, Templum Solare e culti di fondazione. Sulla regola aritmogeometrica del rito di fondazione della città etrusco - italica
tra VI e IV secolo a.C.5FNQMBQQ
Silvia L. Begni
- Antonio Gottarelli, Templum Solare e città fondata. La connessione
astronomica della forma urbana della città etrusca di Marzabotto, in:
Biologo genetista, dopo 10 anni di ricerca in ambito biomedico inizia la
Culti, forma urbana e artigianato a Marzabotto. Nuove prospettive di
formazione in Chue Style Feng Shui nel 2004, integrando l’approccio
ricerca"OUF2VFN%JQBSUJNFOUPEJ"SDIFPMPHJBQQ
scientifico occidentale con l’approccio energetico-intuitivo orientale.
BUUJEJCulti, forma urbana e artigianato a Marzabotto.
Diplomata presso la Imperial School of Feng Shui del GM Chan Kun Wah,
Nuove prospettive di ricerca#PMPHOBHJVHOP
lavora attivamente dal 2006 nella conduzione di consulenze professiona- Luciano Pilotti, Conoscere l’arte per conoscere$&%".
li sui più diversi spazi del vivere e nella docenza del Chue Style Feng Shui
- Luciano Pilotti, Andrea Ganzaroli, Rileggere il Marketing – strae del Ji Ping Ba Zi (energetica cinese collegata al Tempo).
tegie informative e gestione della conoscenza, CEDAM, 2006.
www.spazioarmonia.it
IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 77
TECNICA
Andrea Botti
I
n una pubblicazione
del 1996 sullo stato dei
centri storici siciliani,
una ricercatrice1 sosteneva
“y
USBMFBSFFVSCBOFDIF
presentano grave disagio abitativo, fatiscenza del patrimonio edilizio, marginalità
y
QPTTJBNP JODMVEFSF J
centri storici delle medie e
grandi città – poiché – questi,
a differenza dei centri storici
delle città del centro-nord,
sono da considerare tuttora
come aree marginali dei sistemi urbani di appartenenza, anche se investite, in
parte, da nuove dinamiche
indirizzate principalmente al
recupero del patrimonio ediMJ[JPy
”. Una situazione in
parte derivata da una lunga
storia, denunciata dalle stratificazioni nelle quali si leggono le testimonianze di
varie epoche, fra le quali: gli
insediamenti consolidatisi
nell’alto medioevo e gli impianti successivi di epoca barocca, sotto forma di espan-
78 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1
A Siracusa
la pietra genera
e ri-genera
TECNICA
Nella pagina precedente.
Le fasi di demolizione e predisposizione del sito per l’intervento
e la posa in opera del rivestimento in pietra del Padiglione dell’Artemision.
In questa pagina.
Sopra, la vista interna del Padiglione di accesso agli scavi dell’Artemision
e il prospetto principale del Padiglione.
Sotto, una vista di Piazza Minerva.
sioni urbane (Trapani, CaltaOJTTFUUB"HSJHFOUP3BHVTB
P
di sovrapposizione alle strutture preesistenti (Palermo,
$BUBOJB4JSBDVTB
%JGBUUPHJ¹
nell’Ottocento il tessuto antico delle città siciliane era in
parte degradato, contrassegnato da sovraffollamento e
condizioni igieniche precarie.
Da circa quindici anni la città
di Siracusa è impegnata in un
programma d’interventi destinati a recuperare il volto
storico. L’isola di Ortigia,
cuore pulsante, testimonia il
sodalizio fra le scelte dell’amministrazione e progetti di
qualità, concentrati sul recupero e la ricucitura di un tessuto segnato da superfetazioni, discontinuità, vuoti,
pre-esistenze degradate. Qui
l’architettura parla il linguaggio delle pietre locali,
quelle varietà di calcarei di
origine sedimentaria dal colore bianco-giallo, prove-
nienti dalle cave dei monti Iblei. La Pietra di Palazzolo (dal
nome del luogo di estrazione,
1BMB[[PMP"DSFJEF
ÀMBNBteria litica che caratterizza il
Padiglione di accesso agli scavi
dell’Artemision, firmato dall’architetto Vincenzo Latina (Medaglia d’oro all’Architettura
nel 2012, vincitore ARCH&STONEWJODJUPSFEFMPremio
Architetto italiano 2015
DPOcluso nel 2012.
L’intervento è localizzato nel
cuore dell’isola di Ortigia, in
una zona corrispondente
all’Acropoli della città antica
dove, già negli anni ’60, era
stato parzialmente disvelato
un tempio Ionico, probabilmente dedicato ad Artemide,
in uno spazio compromesso
dalla presenza di vecchie murature pericolanti, cabine
Enel e un prefabbricato di
cemento. Il progetto trova la
genesi nell’area di sedime
interpretata come genius loci e
ripristina la continuità dei fronti sulla piazza, attraverso un
“monolite” in pietra che rimanda, con la memoria, alle composizioni murarie di molti edifici di Ortigia su cui si è innestato il
#BSPDDPEPQPJMTJTNBEFM6OJDPBDDFOUPÀVOUBHMJPWFSticale nella parete sulla piazza, per garantire una connessione
visiva tra i reperti del tempio ionico e la colonna d’angolo del
tempio di Atena. Lo spazio interno, di collegamento con il
piano archeologico, è immaginato come una cella, il nàos del
IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 79
TECNICA
Dall'alto a sinistra, in senso antiorario.
Giardini di Artemide.
La Corte dei Bottari,
un dettaglio del rivestimento
e un esempio del materiale di recupero
utilizzato.
tempio ionico, illuminato dalla luce che filtra attraverso una
grande “lanterna” e illumina i resti delle fondazioni del tempio
ionico. L’intero progetto è “pensato in pietra”: il calcare locale
riveste l’intera struttura a telaio poggiata su cuscinetti elastici
e completata con un giunto sismico perimetrale, che segna lo
stacco dal suolo e conferisce alla massa del parallelepipedo
litico un senso di levitazione rispetto allo zoccolo continuo in
Pietra di Modica2.
Costruire sui resti di edifici antichi sembra qualcosa di “straordinario” eppure, in passato, era una comune pratica di rigenerazione, la realizzazione del padiglione sulle fondazioni del
tempio ionico pone l’archeologia come materia attiva e fondativa dell’architettura.
A pochi passi dall’area di scavo
si trova anche il Giardino di Artemide, un vuoto all’interno dell’isolato, coinvolto nell’intervento attraverso un progetto
che ricompone gli aspetti frammentari del sito mantenendo
quali elementi caratterizzanti:
la folta vegetazione primaverile ed estiva che rende il luogo
ombreggiato e nascosto; gli elementi emersi dagli scavi archeologici e la differenza dei
rilevati. I salti di quota presenti
sul terreno, resti di passate
campagne di scavo, sono contenuti da lastre di acciaio ossi-
80 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1
dato montate a secco che demarcano i dislivelli del giardino e
accolgono la flora naturale del sito. Lo spazio verde, originariamente privo di un’identificazione diviene la pausa di un tessuto urbano denso e stratificato.
Il “problema” del vuoto urbano è una questione con la quale
7JODFO[P-BUJOBTJÀHJ¹DPOGSPOUBUPDJSDBBOOJGBFDIFIB
risolto brillantemente con la realizzazione della Corte dei Bottari,
inaugurata nell’isola di Ortigia nel 2001. L’intervento era parte
integrante di un Piano Particolareggiato finalizzato al recupero
di alcuni isolati contraddistinti da un impianto urbano d’origine greco-arcaica organizzati per stigas. L’intervento prevedeva una “demolizione mirata” delle superfetazioni più recenti e un’attenta selezione di alcuni preziosi frammenti ap-
TECNICA
Dall'alto.
Il rivestimento esterno e il
recupero dell’ex mercato coperto.
partenenti alle pre-esistenze. La millenaria stratificazione
dell’isolato era divenuta risorsa, gli edifici esistenti, ormai ridotti a rovine, erano stati utilizzati come “cava” di materiale da
re-impiegare nelle nuove costruzioni, come da sempre è avvenuto per gli edifici di Ortigia, ma più genericamente in età
medievale.
La nuova strada, delineata a seguito delle demolizioni, ricalca
lo stenopos4 originario ed è pavimentata con basoli di Calcare di
Modica posati ad opus incertum, mentre la pavimentazione della
corte è in Pietra Lavica di Monte Lauro bocciardata, con cordonate
che raccordano il lieve dislivello della piazza.
Lo spazio irregolare a ridosso degli edifici esistenti, pavimentato con ciottoli, è stato pensato come un giardino di pietra
delimitato da contrafforti in materiale litico e calcestruzzo lavorati a mosaico con blocchi in arenaria giallo oro, di dimensione e spessore variabile e un basamento realizzato con le
pietre recuperate. La tipologia costruttiva adottata è quella di
una muratura a sacco: lo spazio compreso fra la vecchia struttura e quella nuova è stato riempito con calcestruzzo, secondo
una tecnica costruttiva storica. La Pietra, Giallo dorato di
Caltanisetta, è stata scelta per
la sua somiglianza a una delle
pietre antiche impiegate per
l’edificazione dei palazzi adiacenti, mentre la Pietra lavica
di Monte Lauro, cavata nel siracusano, per il suo caratteristico aspetto spugnoso (tradizionalmente utilizzata
OFMMFQBWJNFOUB[JPOJTUSBEBMJFJORVFTUPDBTPQPTBUBJOMBTUSF
Il progetto, infine, ha previsto anche la realizzazione di un
nuovo accesso alla corte attraverso la riscoperta di un vano
voltato risalente al XV secolo.
Nello stesso periodo veniva inaugurato anche l’intervento di
recupero dell’ex mercato coperto, un edificio costruito alla fine
dell’Ottocento, confinante con l’area archeologica del tempio
greco-arcaico dedicato ad Apollo. Secondo il progetto dell’architetto siracusano Emanuele Fidone l’edificio, da destinarsi
a polo di servizi turistici, si articola su due livelli: un piano seminterrato con cripto portico e un piano sopraelevato costituito da un quadriportico con archi a tutto sesto e colonne in
pietra. L’idea di enfatizzare la relazione visiva con l’adiacente
area archeologica si concretizza nella definizione di un elemento divisorio definito da pannelli basculanti a struttura
BVUPQPSUBOUFDPOQBSBNFOUPFTUFSOPJODPDDJPQFTUP
FEBBMUJ
“tagli” verticali, finestrati, posti in asse con le colonne che illuminano la sala e mettono in rapporto visuale diretto lo spazio
interno con il quadriportico. L’intervento sui materiali lapidei
esistenti ha seguito un criterio dettato dall’idea della continuità del tempo. Si è operato cercando di non ripristinare una
superficie pseudo nuova e levigata, lasciando inalterata la
consunzione del passato, sostituendo solamente i conci che
per la condizione di degrado erano staticamente instabili. Infine ogni aspetto tecnologico si è risolto con semplici soluzioni
artigianali lasciando a vista saldature e segni di lavorazione;
materiali come l’acciaio ossidato, il vetro, il legno mineralizzato, la malta di coccio pesto e il gesso sono divenuti gli strumenti per ripristinare un rapporto con l’esistente che semT
brava definitivamente interrotto.
Note
1 T. Cannarozzo, Palermo tra memoria e futuro riqualificazione e recupero
del centro storico, Publiscuola, Palermo, 1996
2 Calcare di origine sedimentaria, di colore bianco-grigiastro,
impiegato per esterni, N.d.r.
6OTJTUFNBEJTUSFUUFTUSBEFQBSBMMFMFFPSUPHPOBMJDIFGPSNBOP
isolati dal caratteristico disegno a losanga. N.d.r.
4 Asse viario con orientamento est-ovest. N.d.r.
Vedi anche:
Politecnico di Milano, Facoltà di Architettura Civile,
Corso di Laurea Magistrale in Architettura
""
Siracusa, archeologia e città.
La zona del Castello Maniace e l’ex-Caserma Abela.
Relatore: Prof. Angelo Torricelli
Correlatori: Arch. Valerio Tolve, Arch. Giovanni Maggioni
Studenti: Luisa Bianchini, Roberto Bonadeo, Giovanni Purgato.
Facoltà di Architettura di Siracusa
Dottorato di Ricerca in tecnologia dell’architettura
A.A. 2007-2010
I materiali lapidei tradizionali nell’architettura contemporanea.
La pietra di Siracusa
Dottorando: Alessia Giuffrida
Tutor: Prof. Arch. Fernanda Cantone
Tutor esterno: Prof. Enrico Ciliberto
IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 81
CULTURA
I Bresciani illustri
ricordati nel Famedio
Dal “Corriere della Sera”,
7 novembre 2015
Giovanna Volta
Riportiamo ampio stralcio dell’articolo comparso
sul Giornale di Brescia a firma Giovanna Volta
che dava notizia del compimento del progetto
dell’architetto Rodolfo Vantini di dedicare
all’interno del cimitero da lui progettato a
Brescia un pantheon riservato ai benemeriti della
città.
“
‘A egregie cose il forte animo accendono l’urne
de’ forti’, siano dunque da esempio per i cittadini
di oggi e di domani gli uomini illustri che ci hanno
preceduto. A duecento anni dalla costruzione del
Cimitero Vantiniano, da lunedì troverà finalmente compimento il progetto di Vantini di dedicare un
pantheon ai benemeriti della città, personalità che abbiano aggiunto lustro a Brescia nelle arti, nelle scienze e
nel loro agire politico. Su una parete interna del tempietto
quadrato, con scritta metallica in corsivo verranno applicati i nomi di chi, tra i defunti dal 2000 ad oggi, si sia distinto
come esempio di virtù civili e comunitarie. L’elenco racchiude personalità religiose, come Eugenia Menni, madre
generale delle Ancelle della Carità, a cui si deve la nascita
della Domus Salutis e della Poliambulanza, padre Angelo
Pietrobelli e don Cesare Mazzolari, missionario combo-
niano sempre a fianco dei più poveri; scrittori ed educatori
come Lino Monchieri, Matteo Perrini, anima della Cede,
Giuseppe Nava, fondatore della Scuola Bottega, e Mario
Cattaneo. Tra i nomi anche quello dello storico e partigiano
Dario Morelli, tra i fondatori dell’Istituto storico della resistenza Bresciana, e il magistrato Giancarlo Zappa, giudice
di sorveglianza, promotore del volontariato in carcere. Tra
gli artisti verrà ricordato il musicista Giovanni Ligasacchi,
il pittore Oscar Di Prata, la regista e drammaturga Mina
Mezzadri e il pianista e direttore d’orchestra Agostino Orizio. Quali personalità politiche che hanno dato lustro alla
città, verranno iscritti Sam Quilleri, Mario Pedini, Sandro
Fontana e Angelo Rampinelli Rota. Completa l’elenco
degli illustri l’imprenditore Luigi Lucchini. Non saranno
solo i nomi a far sì che non involva ‘tutte cose l’obblio nella
sua notte’. Al centro del tempietto, un totem informatico
sarà a disposizione dei visitatori per illustrare i meriti di
chi la città ha accolto nel suo Famedio. E che accoglierà in
futuro. ‘Oltre agli anni a venire – ha spiegato ieri il sindaco
Emilio Del Bono – il consiglio comunale potrà decidere di
modificare il regolamento e accettare anche personalità
defunte prima del 2000’. Nel tempietto troverà posto
anche il ricordo dei sindaci della città dal dopoguerra:
Guglielmo Ghislandi, Bruno Boni, Gianni Boninsegna, Giovanni Panella, Pietro Padula e Mino Martinazzoli. Tutti i nomi
T
WFOHPOPSJQPSUBUJTFDPOEPMBOOPEJNPSUFy
w
Anno
Nome
Anno
Nome
I sindaci
2000
Eugenia Menni
2007
Matteo Perrini
Guglielmo Ghislandi
2001
Lino Monchieri
2008
Mina Mezzadri
Gianni Boninsegna
2001
Sam Quilleri
2009
Giuseppe Nava
Bruno Boni
2002
Angelo Pietrobelli
2011
Cesare Mazzolari
Giovanni Panella
2003
Mario Pedini
2012
Mario Cattaneo
Pietro Padula
2003
Dario Morelli
2013
Luigi Lucchini
Fermo “Mino” Martinazzoli
2004
Giancarlo Zappa
2013
Sandro Fontana
2005
Giovanni Ligasacchi
2013
Angelo Rampinelli Rota
2006
Oscar Di Prata
2014
Agostino Orizio
82 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1
CULTURA
I tanti legami dell’Editrice La Scuola
con gli illustri ricordati al Famedio
Dal Corriere della Sera, 08 novembre 2015
Un filo lega i 24 nomi – 18 illustri e 6 sindaci cittadini del dopoguerra – che il Famedio finalmente inaugurato addita alla memoria pubblica: una grandezza operosa e discreta, che tuttavia ha lasciato
traccia. Per molti di loro in pagine pubblicate. Non a caso l’Editrice La
Scuola si rispecchia in quel pantheon, ritrovando almeno sei nomi del
suo catalogo, ed altre colleganze. Ci sono due figure il cui ricordo è
legato alla ricostruzione dopo il fascismo e la guerra: Lino Monchieri,
internato in Germania dal ‘43 al ‘45, e Dario Morelli, esponente delle
Fiamme Verdi. Il primo ha raccontato ai ragazzi la tragica esperienza
dei lager, per poi dedicarsi alla scuola militante, da ispettore, e all’editrice, come autore di testi scolastici, racconti e interventi sulle
riviste. Morelli ha narrato la sua memoria partigiana ne La montagna
non dorme; dopo quella pubblicazione, rigoroso insegnante di matematica, fu restio a tornare a quei ricordi, ma mantenne forti legami
personali con la redazione, in particolare con l’amico e sodale di
battaglie partigiane, Francesco Brunelli. Il senatore Mario Pedini era
di casa in via Cadorna, dove, da Ministro della pubblica istruzione,
trovava consulenza pedagogica in Aldo Agazzi e dove abbozzò la
legge sul volontariato all’estero come servizio civile alternativo alla
leva, giovandosi del dialogo con Vittorino Chizzolini. Testimone dei
primi tentativi di superamento del neo-colonialismo, Pedini raccolse
nel 1971 in un bel titolo per La Scuola, Africa anno dieci la lucidità
del politico e l’amore del cristiano per il Terzo Mondo. I legami di
Matteo Perrini con l’editrice bresciana sono intensi, di attenzione
particolarmente mirata all’educativo. Tra le molte collaborazioni,
vanno citati almeno il suo commento a Le Confessioni dell’amatissimo Sant’Agostino e una pregevole edizione commentata dell’A
Diogeneto. Di tutti, il più organico alla casa editrice è stato Mario
Cattaneo, versato soprattutto al lavoro redazionale, formatore, direttore di riviste e “ponte” tra La Scuola e le associazioni degli insegnanti, a lungo Presidente nazionale degli editori e librai cattolici.
Senza dimenticare, tra i nomi del Famedio legati a La Scuola, le
collaborazioni con il pittore Oscar Di Prata e gli interventi di Sandro
Fontana sulla rivista “Nuova Secondaria”. Da ultimo, pubblicato
postumo, Mino Martinazzoli, di cui tre interventi sono stati raccolti di
recente nel volume La legge e la coscienza (...). Se in vita non ha
avuto occasione di pubblicare con La Scuola, è stato comunque
vicino e attento a quanto editava: quando gli fu consegnata una delle
prime copie de Il mattutino di un sindaco di Cesare Trebeschi, in
un’occasione confidenziale, all’interno di un caffè in via Gramsci
sottostante il suo studio e – guarda caso – attiguo alla sede in cui La
Scuola si sarebbe trasferita nel 2012, riconobbe che competenza e
spessore morale di quel sindaco erano per lui un modello.
IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 83
CULTURA
Dietro le quinte del libro che sta nascendo
sulla storia dei geometri bresciani
Franco Robecchi
L
a costruzione di un libro sulla storia della
professione del geometra nella quale è
fiorita la storia dei geometri bresciani
presenta difficoltà e sorprese che rischiano di rimanere nascoste dalla forma definitiva dell’opera.
Alcune osservazioni da parte dell’autore possono
incuriosire e rimanere a testimonianza della laboriosa scoperta di realtà, novità, nessi e retroscena
che costituiscono i reperti di uno scavo nella
storia. L’attenzione tenace alla propria realtà è uno
dei fiori all’occhiello dei geometri e di quelli bresciani in particolare. La posizione di un ruolo tecnico che ha spesso rischiato di rimanere schiacciato fra le professioni affini ha stimolato uno spirito di corpo e un desiderio di identità che non è
così spiccato presso altre categorie. Ovviamente
l’identità si coltiva con la presenza sulla ribalta
dell’attualità, ma si nutre della consapevolezza e
della messa a fuoco dell’accumularsi storico. Nonostante la mentalità corrente oggi, che tende ad
un vivere nell’apparenza e nella superficialità,
resta sempre importante il senso delle cose e
delle dimensioni umane che deriva solo dallo
spessore maturato nella storia. Ancora capiamo
che la statura di singole personalità, di capacità
intellettuali o di abilità tecniche, di strutture e
dimensioni culturali, civili, morali, sussiste solo in
quanto frutto di lunghe elaborazioni, di scossoni e
di limature, di impegno e di lotte che hanno man mano strutturato la complessa dimensione dell’oggi. E spesso il gustare
le singole vicende, gli episodi complessi, le avventure spericolate e cocciute è più interessante che non registrarne le
conclusioni.
La realtà odierna dei geometri bresciani ha le sue radici nella
della civiltà mediterranea, in un cammino carico di intelligenza e prestigio. In quella dimensione è possibile individuare i primi documenti sulla professione dell’agrimensore
in terra bresciana, nel Settecento. In quell’epoca si riscontrano già consolidate caratteristiche, che si confermano nei
due secoli successivi. Con l’inizio del secolo XIX si formalizzano criteri d’istruzione e di accreditamento del professionista che, in parte, sono ancora oggi validi. Rientrava certamente in una tradizione più antica il criterio dell’inserimento
nella professione attraverso il praticantato. Quanto si legge
OFJSFHPMBNFOUJEFMMPTJTFOUFSJQFUFSFQFSNPMUJEFcenni e anche rivendicare dai geometri bresciani di cinquant’anni fa: non si entra nella professione di geometra
senza un apprendistato, un lavoro sul campo, attraverso
l’esperienza “di bottega”, in un laboratorio dove si svolge il
lavoro, sotto la guida di un maestro. Era il criterio educativo
degli artigiani del medioevo e dell’antichità ed è lo spirito
84 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1
che proprio in questi giorni è stato inserito nel piccolo esperimento delle scuole medie superiori italiane, con il rapporto
scuola-lavoro. Proprio il Collegio dei Geometri di Brescia fu
tra i più impegnati, negli anni Sessanta, Settanta e Ottanta,
nel rivendicare, anche in forma impopolare e attirandosi
accuse e inimicizie, come quella degli esagitati studenti
geometri, negli anni Settanta, la necessità del tirocinio professionale come premessa essenziale dell’iscrizione all’Albo
professionale.
L’indagine storiografica sta consentendo di cogliere meglio
anche la solida determinazione, però mai astiosa, dei “periti
agrimensori” che, nel 1914, fondarono il Collegio di Brescia.
All’orgoglio di categoria si sommavano slanci progressisti, di
tenore scientifico e spirito comunitario, che, come si diceva,
“doveva consentire ad ognuno di agire sotto il consiglio e la
sorveglianza dei colleghi, in una solidarietà produttiva, che
avrebbe fatto sentire ognuno più sicuro”. Certo era ormai
l’epoca, iniziata con l’Unità d’Italia, del conflitto professionale sia con i tecnici laureati, ingegneri in primis, ma anche con
i praticoni, professionisti abusivi, ben inseriti nell’ambiente
rurale. Risulta, dagli studi in corso, che la tensione fra geometri e ingegneri non compare prima della nascita dello
stato italiano. Durante la dominazione austriaca, in Brescia,
CULTURA
Nella pagina precedente.
Studiosi della geometria nel Cinquecento.
In questa pagina, dall'alto.
Un “giovin signore” ottocentesco, di professione agrimensore.
Una raffigurazione scultorea del geometra nella statuetta in possesso del
Collegio di Brescia.
Uno degli interessantissimi, vecchi strumenti topografici donati al Collegio di
Brescia da benemeriti e colti colleghi del passato.
gli agrimensori e gli ingegneri convivevano tranquillamente
senza accavallare le proprie competenze professionali. Era
substrato determinante l’economia agricola prevalente,
nella quale vi era grande spazio all’attività dell’agrimensore.
Fu invece scatenante il passaggio dell’attività del geometra
dal mondo rurale a quello urbano, dove prevaleva il settore
edilizio. Su quella partita si giocò lo sfibrante braccio di ferro
che non fu risolto dalla definizione di legge delle figure
EFMMJOHFHOFSFFEFMHFPNFUSBOFMFOFM4DBUFnante era poi stata, più per pretesto che per sostanza, la
questione dei cementi armati, dall’inizio del Novecento,
sulla quale si espressero tutti i sofismi, le retoriche, i terrorismi culturali che una battaglia politica comporta. Tuttavia,
fra le due guerre, la convivenza fra ingegneri e geometri fu
ancora tranquilla, capace di includere, come ben si vede in
Brescia, anche numerosi interventi dei geometri nel campo
dell’edilizia residenziale, talora di buon livello architettonico. Non così avvenne nel secondo dopoguerra, quando la
ricostruzione e il boom economico si focalizzarono sul
grande cantiere urbano, che peraltro vedeva come capofila
della politica condominiale proprio dei geometri, come i liberi professionisti fratelli Valzelli e, più tardi, come l’immobiliarista Aldo Lupi, per non parlare dei numerosi geometri
IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 85
CULTURA
titolari di imprese di costruzioni che operavano in proprio
nel campo residenziale, formando la Brescia moderna. Fu
tuttavia una fase della storia professionale che vide non
passare una settimana senza che esplodesse una polemica,
un documento, una circolare, che puntualizzava, censurava,
diffidava circa l’interpretazione di quella “modesta entità”
entro la quale, in forma a dir poco sibillina e velenosa, era
stata circoscritta la competenza del geometra nel 1929. Rispetto a quelle continue tensioni apparivano come serafici i
tempi in cui, fino a qualche decennio fa, i geometri dominavano la scena tecnica nelle campagne, nei rituali delle consegne o delle riconsegne di poderi, all’inizio o alla fine di
affittanze. I lunghi inventari che annotavano ogni bene della
proprietà ceduta in affitto erano frutto di una rilevazione in
contraddittorio fra due geometri, che impegnavano ogni
competenza, ogni abilità retorica, e anche ogni vis polemica,
per annotare qualunque punto a vantaggio del proprio
cliente. Era invece solo una festa, quasi un’antica cerimonia
rurale, la giornata in cui il geometra si recava nei cascinali per
la misurazione delle scorte di fieno, secondo una tecnica
antica e una compostezza rituale dei prelievi, che richiamavano frotte di bambini curiosi e brindisi finali nelle aie assolate della Bassa.
Un apprezzamento finale per tre patrimoni che il Collegio dei
Geometri di Brescia possiede e che chi scrive della loro
storia sta scoprendo. Uno è costituito dagli strumenti topografici, e di altro uso tecnico, che il Collegio possiede grazie
alle donazioni di alcuni colleghi, primo fra tutti Giuseppe
Tedoldi Zatti, ma anche Alfonso Gaiani, Renato Battinelli e
Stefano Longo. Si tratta di un patrimonio prezioso e ricco che,
86 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1
CULTURA
Nella pagina precedente.
Le copertine delle tre diverse edizioni, cronologicamente successive,
della rivista edita dal Collegio dei Geometri di Brescia
negli ultimi 50 anni.
In questa pagina.
Due flash sull’importante collezione di manuali Hoepli
donata da geometri bresciani al Collegio.
mensile, apparve, con il suo numero zero, distribuito gratis
BUVUUJHMJJTDSJUUJJMGFCCSBJPEFM*MQSFTJEFOUF1BUFSlini, nell’editoriale di apertura, scriveva: “La rivista diventerà, ne sono certo, lo strumento indispensabile per un cordiale e fattivo dialogo tra il Collegio e gli iscritti, ospitando i
dibattiti, le istanze, le richieste che interessano il nostro
TFUUPSF
/POWVPMFFTTFSFRVJOEJTPMPVONF[[PEJJOGPSmazione, ma l’occasione per cementare i vincoli ed i rapporti
che ci legano per far di tutti noi una categoria strettamente
idealmente connesso a quello dell’Istituto “Tartaglia”, può unita per la sua difesa, conscia del proprio numero e quindi
costituire un nucleo museale di grande interesse in una città della propria forza”. La rivista, rifondata da Ernesto Astori nel
come Brescia che, pur vantando un’anima produttiva nel DPOMBUFTUBUBi*M(FPNFUSB#SFTDJBOPwDPOUJOVBQJÎ
campo tecnico, ancora non ha visto concretizzarsi un depo- che mai vitale, le sue pubblicazioni anche oggi. Quella dei
sito culturale degno del carattere della città, nonostante il geometri è l’unica categoria professionale, in Brescia, a posMusil, annoso fantasma di un museo dell’industria e del la- TFEFSFJMQBUSJNPOJPEJVOBQSPQSJBQVCCMJDB[JPOFDIFEB
voro. Accanto agli strumenti sta un altro patrimonio culturale, anni, documenta dati, informazioni, commenti, giudizi inecostituito dalla bella collezione, anch’essa soprattutto for- renti a una realtà di categoria, che però si dilata ad un intero
mata dall’intelligente passione di Giuseppe Tedoldi Zatti. Si orizzonte nel campo dell’edilizia, delle istituzioni, dell’ecotratta dei mitici manuali Hoepli, che fecero la cultura tecnica nomia e della scuola, della tecnica e della storia. La direzione
in Italia dalla fine dell’Ottocento per almeno un secolo. Il di Manica, all’inizio, e poi quella di Ernesto Astori, Rocco
terzo patrimonio è costituito dalla serie di riviste pubblicate Breggia, Paolo Montini e Bruno Bossini ha garantito la costruEBM$PMMFHJPEJ#SFTDJBBQBSUJSFEBM-BSJWJTUBEFMMBDB- zione di una monumentale massa di informazioni che oggi è
tegoria esordì con l’incarico dato dal presidente Luigi Pater- preziosa per la conoscenza non solo dell’evoluzione dei
lini al collega Giovanni Manica, nel 1964, di organizzare la geometri bresciani, ma dell’intera società bresciana e itanascita della rivista, “Il Notiziario del Geometra Bresciano”, liana.
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DIFJM.BOJDBBWSFCCFEJSFUUPTJOPBM*MQFSJPEJDPVO
IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 87
Foto © Aisyaqilumar - Fotolia.com
Novità di Legge
“Alcune delle misure contenute nella Legge di
Stabilità 2016 vanno nella direzione auspicata:
slancio alle attività dei professionisti e ricadute
benefiche sulla collettività e sull’economia del
Paese”: è positivo il giudizio di Maurizio Savoncelli, Presidente del Consiglio Nazionale
Geometri e Geometri Laureati, sulla manovra
da 35 miliardi di euro predisposta dal Governo
e approvata dal Parlamento.
Tre, in particolare, i provvedimenti premianti:
la possibilità di accedere ai Fondi strutturali
europei rientranti nella programmazione
2014/2020, la nuova disciplina per la determinazione della rendita catastale degli “imbullonati”, la conferma dell’ecobonus 65% per la
riqualificazione energetica degli edifici e del
50% per le ristrutturazioni.
Equiparare – come ha fatto Bruxelles – le libere
professioni alle PMI significa riconoscerne il
ruolo di motore per lo sviluppo economico e
l’occupazione, da sostenere con misure ad
hoc. “Quanto previsto dalla Legge di Stabilità
2016 in merito all’accesso ai Fondi UE va in
questa direzione”, commenta Maurizio Savoncelli, “un risultato epocale e non scontato,
che giunge al termine di un iter procedurale
complesso che il CNGeGL ha seguito in tutte
le sue fasi, consapevole dell’importanza di un
simile provvedimento ai fini della crescita economica della Categoria e del Paese”.
Lettura “in positivo” anche delle novità che
riguardano i cosiddetti imbullonati, la cui rendita catastale dal 2016 sarà determinata al
netto della stima diretta d’impianti e macchinari: “Circa un milione d’immobili presenti
nelle zone industriali e artigianali saranno assoggettati alla revisione della rendita: un processo che – di fatto – segna l’avvio della riforma del catasto”.
In ultimo, la conferma anche per il 2016 dei
bonus fiscali, che negli anni bui dell’edilizia
hanno assicurato il segno “più” al settore del
recupero: “Sono strumenti di grande efficacia,
capaci di trasformare la convenienza del singolo in beneficio per la collettività: il risanamento dell’edificato è la premessa per la riqualificazione ambientale e la messa in sicurezza del territorio, per la progressiva affermazione di un concetto di qualità del costruito
quale viatico per lo sviluppo sostenibile”.
LEGGE DI STABILITA’ 2016: LE MISURE CHE INTERESSANO I PROFESSIONISTI
Misure a impatto diretto
Accesso ai Fondi strutturali UE – Comma 474
Equiparati alle PMI, i professionisti possono accedere ai Fondi strutturali europei rientranti nella programmazione 2014/2020 (PON e POR dei fondi FSE e FESR), a prescindere dalla forma giuridica rivestita.
IMU sugli “imbullonati”: revisione della rendita catastale – Comma 21
Dal 1° gennaio 2016 gli impianti e i macchinari sono esclusi dal computo della rendita: gli intestatari
degli immobili devono quindi presentare atti di aggiornamento ai sensi del D.M. 19 aprile 1994, n. 701
(procedura DOCFA).
Proroga dei bonus fiscali 65% e 50% - Commi 41 e 43 bis
Confermata la detrazione fiscale del 65% per gli interventi di riqualificazione energetica e adeguamento sismico degli edifici; l’agevolazione è ammessa anche per l’installazione d’impianti domotici.
Analogamente, la detrazione fiscale del 50% sugli interventi di ristrutturazione edilizia: il tetto massimo
di spesa è 96.000 euro ad immobile, 10 le rate annuali per il rimborso.
Riqualificazione energetica dei condomini: cessione facoltativa del credito d’imposta – Comma
41
In presenza di interventi su parti comuni realizzati nel 2016, i condòmini potranno optare per la cessione del credito ai fornitori che hanno eseguito i lavori, in luogo della detrazione.
Ristrutturazione edilizia degli alberghi: credito d’imposta anche per l’ampliamento – Comma
173 bis
Il credito d’imposta del 30% sarà riconosciuto anche nel caso di un aumento della cubatura complessiva, entro i limiti fissati dal Piano Casa.
Investimenti in beni strumentali: ampliata la quota d’ammortamento – Comma 46
Il primo anno, imprese e professionisti che acquistano beni strumentali nuovi potranno portare in
ammortamento un valore maggiorato del 40%. Nell’agevolazione sono inclusi mobili, computer, macchine da cantiere e auto aziendali, esclusi immobili e software applicativi.
Regioni del Sud: credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali – Commi 98-108
Alle piccole e grandi imprese di Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise e Abruzzo sarà
riconosciuto un credito d’imposta fino al 20% per l’acquisto di beni strumentali nuovi.
Misure a impatto indiretto
Abolite TASI prima casa e IMU terreni agricoli – Commi 7 - 24
Rimane in vigore l’IMU sulle prime case accatastate nelle categorie A/1, A/8, A/9.
Acquisto prima casa: imposta di registro agevolata – Comma 30
Imposta al 2% per l’acquisto “prima casa” anche per chi possiede già un immobile, ma lo vende entro
un anno dalla data del rogito.
Eco-casa: bonus per chi acquista dal costruttore – Comma 30 bis
L’acquirente che nel 2016 compra direttamente dall’impresa di costruzione una casa, nuova o ristrutturata, in classe energetica A o B, avrà diritto alla detrazione IRPEF del 50% sull’IVA pagata, rimborsabile in 10 anni.
IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 89
Aggiornamento Albo
Cancellazioni dall’Albo
N. Albo
Data
1560
Nominativo
Residenza
Luogo e data di nascita
Motivo
29/11/2015 Pelati Giuseppe
Via Albarelle 18/A Rovato (BS)
Rovato (BS) 29/10/1941
DECESSO
781
07/12/2015 Spatti Roberto
Via De Gasperi 10 Pisogne (BS)
Marone (BS) 08/06/1932
DECESSO
1205
31/12/2015 Agosti Clemente
Via Viganovo 36 Leno (BS)
Brescia (BS) 22/02/1939
DIMISSIONI
2044
31/12/2015 Aime Franco
Via Panoramica 33 Botticino (BS)
Torino (TO) 11/01/1948
DIMISSIONI
3368
31/12/2015 Alborghetti Giovanni
Via A. Bettoni 51 Paderno Franciacorta (BS)
Breno (BS) 06/08/1958
DIMISSIONI
4374
31/12/2015 Alessi Giovanni
Via B. Zendrini 5 Darfo (BS)
Bergamo (BG) 11/01/1967
DIMISSIONI
1730
31/12/2015 Alghisi Gianfranco
Via Isorella 2 Ghedi (BS)
Ghedi (BS) 14/12/1943
DIMISSIONI
2818
31/12/2015 Amante Benedetto
Vill. Montini Trav.I 25 Brescia (BS)
Messina (MS) 14/03/1950
DIMISSIONI
3196
31/12/2015 Ambrosini Sergio
Via Colle Di Tenda 1 Brescia (BS)
Glorenza (BZ) 04/10/1947
DIMISSIONI
4170
31/12/2015 Anni Marco
Via L.Pirandello 8/1 Castrezzato (BS)
Brescia (BS) 29/07/1969
DIMISSIONI
6318
31/12/2015 Aramini Andrea
Localita' Cascina Valle 67 Bovegno (BS)
Gardone Val Trompia (BS)
03/12/1987
DIMISSIONI
4869
31/12/2015 Arena Francesco
Via Galilei 76 Calcinato (BS)
Messina (ME) 19/05/1956
DIMISSIONI
3088
31/12/2015 Arzaroli Leandro Giovanni Via Sarotti 22 Edolo (BS)
Edolo (BS) 21/03/1942
DIMISSIONI
6096
31/12/2015 Babiloni Marco
Via Viazzola 6 Castenedolo (BS)
Brescia (BS) 12/10/1959
DIMISSIONI
5559
31/12/2015 Baccinelli Giorgio
Via Padre Marcolini 88 Mazzano (BS)
Brescia (BS) 08/07/1976
DIMISSIONI
2747
31/12/2015 Bazzi Luciano Egidio
Via Monte Coleazzo 71 Temu' (BS)
Vestreno (CO) 13/12/1954
DIMISSIONI
1984
31/12/2015 Bazzoli Francesco Pietro
Via Ulivi 11 Moniga Del Garda (BS)
Padenghe (BS) 15/07/1946
DIMISSIONI
3205
31/12/2015 Bertoli Roberto
Galeazzo Degli Orzi 6 Brescia Folzano (BS)
Mairano (BS) 20/07/1959
DIMISSIONI
6248
31/12/2015 Bianchi Federico
Via Perlongo 29 Malonno (BS)
Breno (BS) 03/07/1990
DIMISSIONI
6319
31/12/2015 Boifava Matteo
Via Machiavelli 5 Mazzano (BS)
Milano (MI) 15/06/1990
DIMISSIONI
Via G. Donizetti 15
2104
31/12/2015 Boschi Luciano
Toscolano Maderno (BS)
23/06/1945
DIMISSIONI
25088 Toscolano Maderno (BS)
5249
31/12/2015 Brocchi Barbara
Via Inganni 27 Mazzano (BS)
Orzinuovi (BS) 02/01/1967
DIMISSIONI
5974
31/12/2015 Cherubini Anna
Via Nuova Sopra 19 Cigole (BS)
Montichiari (BS) 25/02/1987
DIMISSIONI
6431
31/12/2015 Ciccia Omar
Via Trieste 53 Lumezzane (BS)
Brescia (BS) 14/10/1987
DIMISSIONI
2068
31/12/2015 Colosio Ugo
Via Mascagni 12 Toscolano Maderno (BS)
Toscolano Maderno (BS)
09/12/1948
DIMISSIONI
1477
31/12/2015 Cosi Mauro
Via Caduti 162 Ponte Caffaro (BS)
Bagolino (BS) 09/04/1943
DIMISSIONI
5131
31/12/2015 Dagani Lorenzo
Via Campini 46 Ponte Caffaro (BS)
Bagolino (BS) 11/09/1973
DIMISSIONI
2511
31/12/2015 Damiani Danilo
Via G. Paoli 43 Brescia (BS)
Gussago (BS) 09/09/1948
DIMISSIONI
3919
31/12/2015 Dellaglio Alfredo
Via S. D'Acquisto 58 Castenedolo (BS)
Castenedolo (BS) 17/03/1948
DIMISSIONI
3619
31/12/2015 Donadoni Livio
Via Moretto 11 Darfo (BS)
Bergamo (BG) 17/05/1949
DIMISSIONI
5288
31/12/2015 Donghi Luca
Via Cesare Marchi 12 Castelnuovo Garda (VR)
Chiari (BS) 10/04/1981
DIMISSIONI
90 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1
Cancellazioni dall’Albo
N. Albo
Data
1191
Nominativo
Residenza
Luogo e data di nascita
Motivo
31/12/2015 Fagnani Giuliano
Via Degli Alpini 1 Mazzano (BS)
Gessate (MI) 06/06/1941
DIMISSIONI
2685
31/12/2015 Filippini Leonardo
Via G. Bruno 21 Mazzano (BS)
Mazzano (BS) 14/02/1952
DIMISSIONI
1329
31/12/2015 Franceschetti Giovanni
Via S. Bonomelli 20/A Iseo (BS)
Iseo (BS) 14/10/1938
DIMISSIONI
6157
31/12/2015 Frosi Alice
Via G. Galilei 59 Gardone Val Trompia (BS)
Gardone V.T. (BS) 29/01/1987
DIMISSIONI
2622
31/12/2015 Gaioni Maurizio
Via Verdi 4/A Toscolano Maderno (BS)
Maderno (BS) 19/12/1952
DIMISSIONI
2201
31/12/2015 Gerelli Enzo Emilio
Via P. Bolognini 63 Lumezzane (BS)
Asola (MN) 19/08/1946
DIMISSIONI
6346
31/12/2015 Guerra Valeria
Via Sandro Pertini 6 Sabbio Chiese (BS)
Gavardo (BS) 17/09/1992
DIMISSIONI
2436
31/12/2015 Lancini Carlo
Via Sole delle Alpi 62 Adro (BS)
Adro (BS) 27/09/1952
DIMISSIONI
1775
31/12/2015 Lanza Francesco
Via Garibaldi 1 Sarezzo (BS)
Sarezzo (BS) 02/07/1946
DIMISSIONI
5988
31/12/2015 Lorenzetti Matteo
Via Chiudinelli 6 Gianico (BS)
Breno (BS) 18/07/1983
DIMISSIONI
2540
31/12/2015 Maccabiani Achille
Via J. F. Kennedy 35 Gussago (BS)
Brescia (BS) 07/11/1946
DIMISSIONI
5880
31/12/2015 Mancini Matteo
Via Olivi 6 Salò (BS)
Desenzano Del Garda (BS)
25/01/1984
DIMISSIONI
2256
31/12/2015 Marchetti Mario
Via Grotten Stina 50 Toscolano Maderno (BS)
Toscolano Maderno (BS)
23/08/1952
DIMISSIONI
2786
31/12/2015 Marinelli Francesco
Via Cavour 49 Botticino (BS)
Villa Carcina (BS) 08/11/1945
DIMISSIONI
1000
31/12/2015 Miglioli Pietro
Via A. Vivaldi 18 San Zeno Naviglio (BS)
Cigole (BS) 05/10/1935
DIMISSIONI
1939
31/12/2015 Minici Silvio Giuseppe
Via Dosina 5/A Cedegolo (BS)
Cedegolo (BS) 01/08/1948
DIMISSIONI
4284
31/12/2015 Monticelli Fiorella
Via Sorelle Girelli 17/A Poncarale (BS)
Brescia (BS) 09/01/1974
DIMISSIONI
6020
31/12/2015 Moranda Luca
Via Ciclamini 18 Corteno Golgi (BS)
Breno (BS) 20/10/1988
DIMISSIONI
5482
31/12/2015 Morandini Alessandro
Via G.Pascoli 64 Castelcovati (BS)
Chiari (BS) 30/04/1980
DIMISSIONI
2334
31/12/2015 Morandini Danilo
Località Novali snc Bienno (BS)
Bienno (BS) 07/03/1951
DIMISSIONI
6198
31/12/2015 Moraschi Daniela
Via Adro 14 Capriolo (BS)
Chiari (BS) 30/09/1987
DIMISSIONI
2219
31/12/2015 Morettini Giuseppe
Via Canale 4 Sabbio Chiese (BS)
Sabbio Chiese (BS) 22/06/1949
DIMISSIONI
5807
31/12/2015 Morsia Pamela
Via Pontoglio 70 Chiari (BS)
Chiari (BS) 15/05/1984
DIMISSIONI
5817
31/12/2015 Nascimbeni Silvia
Via Martiri della Libertà 61 Pralboino (BS)
Manerbio (BS) 30/06/1986
DIMISSIONI
6396
31/12/2015 Pagani Alessandro
Via Aldo Moro 19 Pontoglio (BS)
Calcinate (BG) 27/11/1970
DIMISSIONI
1608
31/12/2015 Parola Luigi
Via Cacciadenno 18 Brescia (BS)
Brescia (BS) 14/02/1944
DIMISSIONI
1710
31/12/2015 Parzani Adolfo
Via S. F. D'Assisi 8 Travagliato (BS)
Travagliato (BS) 15/05/1946
DIMISSIONI
2703
31/12/2015 Parzani Giuseppe
Via Giovanni Xxiii 23/A Corte Franca (BS)
Corte Franca (BS) 10/01/1954
DIMISSIONI
1875
31/12/2015 Pedretti Bartolomea
Via Prati 18 Bienno (BS)
Bienno (BS) 09/08/1949
DIMISSIONI
2965
31/12/2015 Pelizzari Giandomenico
Via Martiri Liberta' 13 Visano (BS)
Bagolino (BS) 17/12/1952
DIMISSIONI
6356
31/12/2015 Perletti Paolo
Via Mazzini 29 Capriolo (BS)
Trescore Balneario (BG)
13/02/1992
DIMISSIONI
IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 91
Cancellazioni dall’Albo
N. Albo
Data
5891
Nominativo
Residenza
Luogo e data di nascita
Motivo
31/12/2015 Pizio Daniele
Via Chiosi 19 Esine (BS)
Lovere (BG) 30/04/1983
DIMISSIONI
5664
31/12/2015 Poli Giancarlo
Via Conti Emili 6 Mazzano (BS)
Brescia (BS) 12/05/1983
DIMISSIONI
3918
31/12/2015 Putzu Gianpietro
P.za Papa Giovanni XXIII 5 Marcheno (BS)
Villanovafranca (CA) 20/02/1959
DIMISSIONI
1377
31/12/2015 Ravelli Giovanni
Via Pisa 19 Castenedolo (BS)
Castenedolo (BS) 07/02/1944
DIMISSIONI
5213
31/12/2015 Rizzi Daniele
Via Valeriana 37 Vezza D'Oglio (BS)
Edolo (BS) 23/09/1982
DIMISSIONI
1277
31/12/2015 Rossi Franco
Via Manzoni 3 Collebeato (BS)
Borgosatollo (BS) 01/11/1939
DIMISSIONI
5220
31/12/2015 Salvoni Marco
Via Don G. Podavitte 14 Urago D Oglio (BS)
Calcinate (BG) 01/05/1978
DIMISSIONI
1809
31/12/2015 Siracusa Giuseppe
Viale Italia 23/A Bagnolo Mella (BS)
Bagnolo Mella (BS) 20/04/1943
DIMISSIONI
5818
31/12/2015 Sirani Manuel
Via F.lli Kennedy 32 Comezzano Cizzago (BS)
Brescia (BS) 18/05/1983
DIMISSIONI
5462
31/12/2015 Sottini Daniele
Via Parlamento 26 Erbusco (BS)
Chiari (BS) 21/01/1980
DIMISSIONI
3558
31/12/2015 Sterni Claudio
Via Enrico Fermi 9 Artogne (BS)
Darfo (BS) 27/04/1958
DIMISSIONI
4579
31/12/2015 Suardi Daniele
Via T. Albinoni 448 Desenzano Del Garda (BS)
Seriate (BG) 23/01/1958
DIMISSIONI
1502
31/12/2015 Tasinato Armando
Via Parrocchiale 64/C Desenzano Del Garda (BS) Este (PD) 21/12/1930
6426
31/12/2015 Tignonsini Mauro
Via G. Cappellini 132 Darfo Boario Terme (BS)
Darfo Boario Terme (BS)
09/09/1975
DIMISSIONI
2847
31/12/2015 Tonello Cesare
Via Cipro 70 Brescia (BS)
Brescia (BS) 09/07/1956
DIMISSIONI
2354
31/12/2015 Tonini Franco Giuseppe
Via Achilli Raoul 5 Edolo (BS)
Corteno Golgi (BS) 03/01/1949
DIMISSIONI
4993
31/12/2015 Trombini Lorenzo
Via De Gasperi 34 Boario Terme (BS)
Lovere (BG) 11/03/1975
DIMISSIONI
5487
31/12/2015 Turcato Klaus
Via Bernasconi 1 Desenzano Del Garda (BS)
Leno (BS) 30/10/1977
DIMISSIONI
3454
31/12/2015 Turrini Carlo
Via Marconi 6 Castelcovati (BS)
Castelcovati (BS) 10/06/1948
DIMISSIONI
3346
31/12/2015 Vabai Ignazio
Via Maclino 76 Toscolano Maderno (BS)
Toscolano (BS) 26/03/1951
DIMISSIONI
2300
31/12/2015 Zaccone Giuseppe
Via Vaila 69 Gussago (BS)
Brescia (BS) 02/10/1949
DIMISSIONI
4059
31/12/2015 Zani Domenico
Via Cicogne 7 San Gervasio Bresciano (BS)
S. Gervasio (BS) 19/12/1948
DIMISSIONI
5534
31/12/2015 Zani Stefano
Via Dante 18 Pontevico (BS)
Cremona (CR) 15/12/1979
DIMISSIONI
2632
31/12/2015 Zanoni Fausto
Piazza Caduti 13 Padenghe Sul Garda (BS)
Padenghe Sul Garda (BS)
31/10/1951
DIMISSIONI
5423
31/12/2015 Zoni Massimo
Via Isorella 31 Calvisano (BS)
Brescia (BS) 23/06/1981
DIMISSIONI
1704
25/01/2016 Archetti Paolo
Via Duca degli Abruzzi 12/b - Brescia (BS)
Lodrino (BS) 22/09/1944
DIMISSIONI
6222
25/01/2016 Bulgarini Massimo
Piazza Manifattura Augusta 11 - Paderno
Franciacorta (BS)
Brescia (BS) 19/04/1970
DIMISSIONI
2586
25/01/2016 Cavalleri Vecchi Umberto
Via Dei Gelsi 9 - Azzano Mella (BS)
Azzano Mella (BS) 24/01/1954
DIMISSIONI
6152
25/01/2016 Clauser Roberto
Via Tres 16 - Vione (BS)
Breno (BS) 13/08/1989
DIMISSIONI
4785
25/01/2016 Lazzari Maurizia
Via Castiglioni 7 - Collio (BS)
Gardone V.T. (BS) 16/11/1978
DIMISSIONI
5683
25/01/2016 Marini Nicola
Via Pompeo 1 - Pompiano (BS)
Orzinuovi (BS) 28/07/1983
DIMISSIONI
92 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1
DIMISSIONI
Cancellazioni dall’Albo
N. Albo
Data
2450
5892
Nominativo
Residenza
Luogo e data di nascita
Motivo
25/01/2016 Martinuzzi Giuseppe
Via Sorzana 25 - Nuvolera (BS)
Spilimbergo (PN) 25/08/1936
DIMISSIONI
25/01/2016 Quecchia Massimiliano
Via Risorgimento 36 - Montichiari (BS)
Brescia (BS) 23/03/1987
DIMISSIONI
Iscrizioni all’Albo
N. Albo
Data
Nominativo
Residenza
Luogo e data di nascita
Anno diploma
6448
21/12/2015
Scolari Anna
Via Sant'Emiliano 1/A - Brescia (BS)
Treviglio (BG) 12/10/1985
2004
6449
25/01/2016
Acerbis Nicola
REISCRIZIONE
Via Augusto Pellegrini 10 - Chiari (BS)
Chiari (BS) 24/08/1981
2000
6450
25/01/2016
Dimasi Pietro
Via G. Leopardi 24 - Lumezzane (BS)
Gardone Val Trompia (BS) 05/05/1986
2006
6451
25/01/2016
Gregorelli Riccardo
Via G. Quistini 39/A - Villa Carcina (BS)
Gardone Val Trompia (BS) 12/06/1987
2006
6452
25/01/2016
Lombardi Ivan
Via Pisacane 16 - Rezzato (BS)
Brescia (BS) 06/09/1990
2009
6453
25/01/2016
Bernardi Martino
Via IV Novembre 26 - Berzo Demo (BS)
Brescia (BS) 22/06/1994
2013
6454
25/01/2016
Berteni Daniel
Via G. Marconi 173 - Agnosine (BS)
Gavardo (BS) 15/11/1994
2013
6455
25/01/2016
Ferrari Elisabetta
Via Breda 3 - Paratico (BS)
Sarnico (BS) 03/03/1990
2009
6456
25/01/2016
Mantovani Gloria
Via Almaria 59 - Quinzano D'Oglio (BS)
Cremona (CR) 06/05/1994
2013
6457
25/01/2016
Marenda Davide
Via Pertile 12 - Brescia (BS)
Brescia (BS) 25/11/1993
2012
6458
25/01/2016
Martinuzzi Federico
Via Don L. Milani 4 - Nuvolento (BS)
Gavardo (BS) 02/05/1994
2013
6459
25/01/2016
Peluchetti Matteo
Via Adamello 17 - Artogne (BS)
Brescia (BS) 14/03/1992
2012
6460
25/01/2016
Pennacchio Giacomo
Via XXIV Maggio 38 - Berzo Inferiore (BS)
Lovere (BG) 08/12/1992
2012
6461
25/01/2016
Vavassori Luca
Via Galileo Galilei 7 - Palazzolo Sull'Oglio (BS)
Brescia (BS) 30/06/1993
2012
6462
25/01/2016
Zambelli Stefano
Loc. Paitona 3 - Gavardo (BS)
Gavardo (BS) 21/10/1994
2013
Il mondo di B. Bat.
IL GEOMETRA BRESCIANO 2016/1 - 93