preghiera della famiglia - Associazione Don Bosco 2000

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preghiera della famiglia - Associazione Don Bosco 2000
† Segno e Commento al Vangelo
† Canto: Misericordias Domini
in aeternum cantabo.
† Buonanotte di Don Bosco
Si recitano un Padre Nostro e tre Ave Maria per la fede, la speranza, la carità.
† Canto finale:
Un giovane come me
Un giorno venne un uomo, mandato dal Signore,
un giovane come me.
Ha fatto il contadino, ha fatto il saltimbanco,
un giovane come me.
Ha risposto al Signore che chiama, con la voglia di un mondo
diverso,
e rubando i segreti ai clown per ridare agli amici la gioia perduta.
Ha sudato correndo sui prati per un pugno di felicità
e poi, come succede anche a noi, ha pianto un giorno scoprendo
l'amore.
A lume di candela, sui banchi di una scuola, su un filo di
incertezze, è diventato Santo!!
Don Bosco, oggi tu cammini sempre accanto a noi, oggi tu,
con il coraggio e la fede che ha smosso le montagne,
facendo di quel sogno tuo la nostra realtà (2v)
INCONTRO
DI
PREGHIERA
2° GIOVEDÌ DEL MESE - BASILICA MARIA AUSILIATRICE
† Canto d’ingresso: Perchè tu sei con me
Solo tu sei il mio pastore,
niente mai mi mancherà,
solo tu sei il mio pastore, o Signore
pastore…
Mi conduci dietro te, sulle verdi alture,
ai ruscelli tranquilli, lassù
dov’è più limpida l’acqua per me,
dove mi fai riposare.
Solo tu sei il mio pastore…
Anche fra le tenebre d’un abisso oscuro
io non temo alcun male perché
tu mi sostieni, sei sempre con me,
rendi il sentiero sicuro.
† Episodio della Vita di Don Bosco: sfida al saltimbanco
Incontro con Bartolomeo Garelli, 8 dicembre 1841. Questo testo è
tratto dal volume che raccoglie le Memorie scritte da Don Bosco. Don
Bosco amava molto raccontare questo dialogo ai suoi ragazzi e ai suoi
Salesiani.
Il ragazzo che scappò a gambe levate
Un gruppo di ragazzi divennero miei amici già nei primissimi giorni della mia
entrata al Convitto. Me li trovavo intorno quando dovevo uscire lungo i viali e le
piazze. Mi seguivano anche nella sacrestia della chiesa del Convitto. Non
disponevo però di un locale per radunarli e per dare un minimo di stabilità al mio
progetto di aiutarli.
Fu uno strano incidente a provocare la realizzazione di quel progetto. Da
quell'avvenimento derivò la mia azione a favore dei giovani che vagavano per le
vie della città, e specialmente di quelli che uscivano dalle carceri. Nella festa
dell'Immacolata Concezione di Maria (8 dicembre 1841), nell'ora che mi era stata
fissata, stavo indossando i paramenti per celebrare la santa Messa. Il sacrestano,
Giuseppe Comotti, vedendo un ragazzo in un angolo, lo invitò a servire la Messa.
"Non sono capace" rispose tutto mortificato.
"Dai, vieni a servire questa Messa" insistette.
"Ma non sono capace, non l'ho mai servita".
"Allora sei un bestione!" si infuriò il sacrestano "Se non sai servire Messa, perché
vieni in sacrestia?" Sempre in furia afferrò la canna che gli serviva per accendere
le candele e la menò sulle spalle e sulla testa del povero ragazzo, che scappò a
gambe levate. Allora gridai al sacrestano: "Ma cosa fa? Perché picchia quel
ragazzo? Che male le ha fatto?" "Viene in sacrestia e non sa nemmeno servire
Messa!" "E per questo bisogna picchiarlo?" "A lei cosa importa?"
"Importa molto, perché è un mio amico. Lo chiami subito. Ho bisogno di parlare
con lui".
Mia madre è morta
Il sacrestano gli corse dietro gridando "Ehi ragazzo!". Lo raggiunse, lo
tranquillizzò e lo riportò accanto a me. Mortificato e tremante stava lì a guardarmi.
Gli domandai con amorevolezza: "Hai già ascoltato la Messa?" "No".
"Vieni ad ascoltarla. Dopo ho da parlarti di un affare che ti farà piacere".
Me lo promise. Desideravo far dimenticare a quel poveretto le botte ricevute e
cancellare la pessima impressione che doveva avere sui preti di quella chiesa.
Celebrai la Santa Messa, recitai le preghiere di ringraziamento, poi lo condussi in
una cappellina. Con la faccia allegra gli assicurai che più nessuno l'avrebbe
picchiato, e gli parlai: "Mio caro amico, come ti chiami?" "Bartolomeo Garelli".
"Di che paese sei?".
"Di Asti".
"È vivo tuo papà?"
"No, è morto"
"E tua mamma?"
"Anche lei è morta".
"Quanti anni hai?"
"Sedici"
"Sai leggere e scrivere?" "Non so niente".
"Hai fatto la Prima Comunione?" "Non ancora".
"E ti sei già confessato?"
"Sì, ma quando ero piccolo".
"E vai al catechismo?"
"Non oso".
"Perché?"
"Perché i ragazzi più piccoli sanno rispondere alle domande, e io
che sono tanto grande non so niente. Ho vergogna".
"Se ti facessi un catechismo a parte, verresti ad ascoltarlo?" "Molto volentieri".
"Anche in questo posto?" "Purché non mi prendano a bastonate".
"Stai tranquillo, nessuno ti maltratterà. Anzi, ora sei mio amico, e ti rispetteranno.
Quando vuoi che cominciamo il nostro catechismo?" "Quando lei vuole".
"Stasera?" "Va bene".
"Anche subito?"
"Con piacere".
Tutto nacque da una lezione di catechismo
Mi alzai e feci il segno della santa Croce per cominciare. Mi accorsi però che
Bartolomeo non lo faceva, non ricordava come doveva farlo. In quella prima
lezione di catechismo gli insegnai a fare il segno della Croce, gli parlai di Dio
Creatore e del perché Dio ci ha creati. Non aveva una buona memoria, tuttavia,
con l'attenzione e la costanza, in poche lezioni riuscì a imparare le cose necessarie
per fare una buona confessione e, poco dopo, la sua santa Comunione.
A Bartolomeo si aggiunsero altri giovani. Durante quell'inverno radunai anche
alcuni adulti che avevano bisogno di lezioni di catechismo adatte per loro. Pensai
soprattutto a quelli che uscivano dal carcere. Toccai con mano che i giovani che
riacquistano la libertà, se trovano un amico che si prende cura di loro, sta loro
accanto nei giorni festivi, trova per loro un lavoro presso un padrone onesto, li va
a trovare qualche volta lungo la settimana, dimenticano il passato e cominciano a
vivere bene. Diventano onesti cittadini e buoni cristiani.
Questo è l'inizio del nostro Oratorio, che fu benedetto dal Signore e crebbe come
non avrei mai immaginato.
(breve momento di silenzio per prepararsi al Vangelo)
† Ascolto della Parola
Lettura dal vangelo di Matteo
(Mt 25, 31-46)
31
Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si
siederà sul trono della sua gloria. 32 E saranno riunite davanti a lui tutte le
genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai
capri, 33 e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. 34 Allora il re
dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio,
ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. 35
Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete
dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, 36 nudo e mi avete vestito,
malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. 37 Allora i giusti
gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti
abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? 38 Quando ti
abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? 39
E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? 40
Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste
cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me. 41 Poi dirà
a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno,
preparato per il diavolo e per i suoi angeli. 42 Perché ho avuto fame e non mi
avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; 43 ero
forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in
carcere e non mi avete visitato. 44 Anch'essi allora risponderanno: Signore,
quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o
in carcere e non ti abbiamo assistito? 45 Ma egli risponderà: In verità vi dico:
ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più
piccoli, non l'avete fatto a me. 46 E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e
i giusti alla vita eterna».
Lettore: Parola del Signore
Tutti: Lode a te, o Cristo