Gennaio - La Piazza
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Periodico dellAssociazione Culturale Albatros Anno 6 - Numero 1 GENNAIO 2009 Pag. 8 IL PD DISCUTE DI URBANISTICA (O DI POLITICA?) Pag. 30 UNA GRANDE PASSIONE: LA MONTAGNA Pag. 36 IL CASO VULPIANI La a z Piaz Gennaio 2009 3 Anniversario DIECI ANNI SENZA FABRIZIO di Rino Sciarretta Celebrare Fabrizio De Andrè a dieci anni dalla sua morte è parlare soprattutto di un poeta, di un musicista che ha cantato con rabbia e amore il nostro tempo, lartista che più di ogni altro ha dato alla parola cantautore un valore universale.Verso la fine degli anni 70 accettò di andare in tournè, sfidando la sua riluttanza al palcoscenico e una cosa che ricordo con grande piacere fu quando, nel 1979, andammo insieme ad un gruppo di amici di Castel Madama a Roma, al Palaeur, per seguire un suo concerto. Si trattava delle leggendaria tournè che, insieme alla PFM (Premiata Forneria Marconi), lo portò in molte città italiane. I suoi orchestrali erano Franco Mussida alla chitarra, Franz Di Cioccio alla batteria ed il resto del gruppo, alcuni tra i migliori musicisti italiani. Latmosfera si scaldava accordo dopo accordo, canzone dopo canzone. Una carrellata del suo repertorio dalle canzoni impegnate a quelle damore: da Il testamento di Tito, Canzone di Marinella, a Bocca di rosa, Amore che viene amore che vai, riarrangiate e sicuramente alimentate dalla potenza musicale della band milanese. Ma ad un certo punto venne fischiato e insultato, cosicché impaurito andò via a gambe levate. I contestatori gli rimproveravano di aver partecipato qualche mese prima al festival di Sanremo, considerato da loro quanto di più nazional-popolare, il concerto dopo un po di caos si interruppe e finì. La serata fu emozionante lo stesso e da quella tournè ne uscì uno straordinario album live, In concerto, ancora oggi un must della sua discografia. La sua eredità artistica è incalcolabile e va ben al di là dellinfluenza sui suoi contemporanei e sulle generazioni successive alla sua. Faber, il soprannome usato dai suoi amici più cari, anche a dispetto della sua personalità schiva, è stato un maestro, un personaggio che ha cambiato il modo di fare musica in Italia pur tenendosi lontano dalla tv, dalle più grandi manifestazioni popolari, incidendo relativamente poco ed esibendosi in pubblico con proverbiale parsimonia. Dopo aver preferito la musica a una più comoda scelta di figlio dellalta borghesia industriale e i primi soldi guadagnati grazie alla Canzone di Marinella cantata da Mina, incide nel 1966 lalbum Tutto Fabrizio De André,Vol. I. Nel 1968 Tutti morimmo a stento, e La buona novella, del 1969, hanno fatto scoprire al mondo musicale italiano gli ultimi della società, i diseredati, le prostitute e gli emarginati e una lettura del cristianesimo lontana dalla dottrina ufficiale. Una sfer- Le passanti Io dedico questa canzone ad ogni donna pensata come amore in un attimo di libertà a quella conosciuta appena non cera tempo e valeva la pena di perderci un secolo in più. A quella quasi da immaginare tanto di fretta lhai vista passare dal balcone a un segreto più in là e ti piace ricordarne il sorriso che non ti ha fatto e che tu le hai deciso in un vuoto di felicità. Alla compagna di viaggio i suoi occhi il più bel paesaggio fan sembrare più corto il cammino e magari sei lunico a capirla e la fai scendere senza seguirla senza averle sfiorato la mano. A quelle che sono già prese e che vivendo delle ore deluse con un uomo ormai troppo cambiato PiazLa za ti hanno lasciato, inutile pazzia, vedere il fondo della malinconia di un avvenire disperato. Immagini care per qualche istante sarete presto una folla distante scavalcate da un ricordo più vicino per poco che la felicità ritorni è molto raro che ci si ricordi degli episodi del cammino. Ma se la vita smette di aiutarti è più difficile dimenticarti di quelle felicità intraviste dei baci che non si è osato dare delle occasioni lasciate ad aspettare degli occhi mai più rivisti. Allora nei momenti di solitudine quando il rimpianto diventa abitudine, una maniera di viversi insieme, si piangono le labbra assenti di tutte le belle passanti che non siamo riusciti a trattenere. Una bella versione cantata da Tiziano Ferro, tratta dalla serata De Andrè di Fabio Fazio, è disponibile su youtube segue a pag. 4 4 Anniversario zata di vento gelido sul mellifluo panorama musicale italiano. Pochi anni prima il cantautore genovese si era fatto apprezzare per le canzoni di protesta civile come La guerra di Piero, La città vecchia, testi intrisi di poesia ribelle e umana solidarietà. È in questo modo che diventa un punto di riferimento sia per la cultura musicale che per la cultura in senso lato di una generazione, quella cresciuta nel 68. Il mondo musicale di Fabrizio De Andrè si sviluppa così tra ballate e canzoni damore ma anche di protesta contro i preconcetti che fanno di un uomo senza sogni, il nulla. La musica di De Andrè è intensamente abitata da storie di mare, damore, un mare che non è mai freddo o solitario ma vitale, avventuroso, affollato di pesci e marinai, altrettanta vivacità cè nel cantare lamore. Anche la sua Genova con Via del Campo e Bocca di Rosa o la Città vecchia pullulano di umanità ma anche di magnetismo della città, come la raccolta in dialetto genovese Creuza de Ma, 1984, capolavoro ricco di invenzioni foniche, nel trasformare il suono inseguendo la materia nata dal lavoro e dalla fatica. Una capacità visionaria di far immaginare cose con una sensibilità fuori dal comune. De Andrè attingeva dal patrimonio dellesistente per trasformarle in altro, profondamente suo. Dalla collaborazione con Nicola Piovani, ispirato dallantologia di Spoon River nasce NON AL DENARO, NE ALLAMORE, NE AL CIELO, 1971, con questo album ha firmato uno dei must della canzone dautore italiana. La profondità dei suoi testi gli è valsa per essere introdotto nelle antologie scolastiche. Pur rimanendo fedele alle sue tematiche, De Andrè è stato un osservatore attento e originale dellattualità, dai tempi del maggio francese e del 68, fino allaborto, lomosessualità, la camorra, (Don Raffaè), arrivando a tracciare un parallelo tra gli indiani dAmerica e il popolo della Sardegna, la sua seconda terra, descritti come vittime della colonizzazione. Nel 1973 Storia di un impiegato testi di Fabrizio De Andrè, musica di Nicola Piovani, mette a nudo il suo pensiero sociale, la sua critica nei confronti del conformismo borghese e una rigida critica al terrorismo degli anni 70. Ma la canzone che lo rappresenta di più è forse Amico fragile, la più autobiografica anche se lui si identificava maggiormente con Bocca di Rosa. Un uomo e un artista così non poteva non essere un anarchico, fatto per un mondo migliore, così comera lui. Fabrizio De Andrè morì nel 1999, a soli 59 anni. La Piazza Periodico dellAssociazione Culturale Albatros Vicolo Giustini, n. 10 00024 Castel Madama (Roma) - tel. 0774/449849 Anno 6, n. 1 - Gennaio 2009 Registrazione del Tribunale di Tivoli n. 4/2004 del 14/04/04 Direttore Responsabile: Rino Sciarretta Capo Redazione: Carla Santolamazza Redazione: Federico Chicca, Ivano Chicca, Ivano Moreschini, Ramona Pompili, Roberto Bontempi, Salvatore De Angelis Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero Valentina Torella, Gualtiero Todini, Ivo Santolamazza, Elisa Livi, Mauro Cascini, Amedeo Ciotti, Attilio Nonni Per la pubblicità rivolgersi al 3490063355 Grafica ed impaginazione: Salvatore De Angelis Stampa: Quaresima, via Empolitana km 3,400 - Castel Madama Chiuso in redazione il 21/01/2009 - Tiratura 1.500 copie SitoWeb: www.lapiazzacastelmadama.com E-mail: [email protected] [email protected] LA REDAZIONE SI RIUNISCE TUTTI I MARTEDÌ DALLE ORE 18 ALLE 20 Gennaio 2009 SOMMARIO Dieci anni senza Fabrizio La ballata dellangelo ferito Unione dei Comuni Lucretili-Ernici Il PD discute di urbanistica Quale futuro per il PD Popolazione in lieve crescita Bar Macrì a Piazza Garibaldi Brevi IX Comunità Montana Scuola Vicovaro Tivoli Le ricette della nostra zona Tradizioni popolari Una grande passione: la Montagna Film Poesia Cultura Il caso Vulpiani Sport pag. » » » » » » » » » » » » » » » » » » » 3 5 6 8 9 11 13 14 17 19 23 26 27 29 30 33 34 35 36 38 Il giornale viene diffuso anche nei paesi di Vicovaro, Mandela, Sambuci, Tivoli La a z Piaz Società Gennaio 2009 5 LA BALLATA DELLANGELO FERITO a cura di Ivano Moreschini Eluana Englaro è al centro di una discussione tra scienza e religione. È giusto tenere in vita chi è morto per la scienza, che sostiene che la morte celebrale è quella defintiva? La Chiesa dice di sì. Dietro tutto ciò cè però la sofferenza di Eluana, dei suoi cari, di chi sa che Eluana non potrà più vivere. Può la Chiesa dettare regole anche a chi non crede? La ballata dellangelo ferito di Guido Ceronetti Urlate urlate urlate urlate. Non voglio lacrime. Urlate. Idolo e vittima di opachi riti Nutrita a forza in corpo che giace Io Eluana grido per non darvi pace Diciassette di coma che mimpietra Gli anni di stupro mio che non ha fine. Una marea di sangue repentina Angelica mi venne e fu menzogna Resto attaccata alla loro vergogna Ero troppo felice? Mi ha ghermita Triste fato una notte e non finita. Gloria a te Medicina che mi hai rinata Da naso a stomaco una sonda ficcata Priva di morte e orfana di vita Ho bussato alla porta del Gran Prete Benedetto: Santità fammi morire! Il papa è immerso in teologica fumata Mi ha detto da una finestra un Cardinale Bevi il tuo calice finché sia secco Ti saluta Sua Santità con tanto affetto Ho bussato alla porta del Dalai Lama. Tu il Riverito dai gioghi tibetani Tu che il male conosci e loppressura Accendimi Nirvana e i tubi oscura Ma gli occhi abbassa muto il Dalai Lama Ho bussato alla porta del Tribunale E il Giudice mi ha detto sei prosciolta La legge oggi ti libera ma tu domani Andrai tra di altri giudici le mani. Iniquità che predichi io gemo senza gola Bandiera persa qui nel gelo sola PiazLa za Ho bussato alla porta del Signore Se tu ci sei e vedi non mi abbandonare Chiamami in cielo o dove mai ti pare Soffia questa candela dinnocente Ma il Signore non dice e non fa niente Ho bussato alla porta del padre mio Lui sì risponde! Figlia ti so capire Dolcissimo io vorrei darti morire Ma cè una bieca Italia di congiura Che mi sentenzia che non è natura E il mio papà piangeva da fontana Me tra ganasce di sorte puttana. Cittadini, di tanta inferta offesa Venga alla vostra bocca il sale amaro. Pensate a me Eluana Englaro. 6 Politica Gennaio 2009 UNIONE DEI COMUNI LUCRETILI-ERNICI: DECRETATO LO SCIOGLIMENTO di Carla Santolamazza e Ramona Pompili Nel Consiglio Comunale del 23 dicembre 2008, a seguito dellapprovazione della legge regionale n.20/08 sul riordino delle Comunità Montane, che stabilisce lappartenenza di un comune o ad una Unione o ad una Comunità Montana, con deliberazione n. 49 è stato approvato lo scioglimento dellUnione dei Comuni Lucretili-Ernici, con il voto favorevole di 12 dei 13 consiglieri presenti su 17, al momento della votazione il consigliere Efficace non era presente in aula. LUnione tra i comuni di Castel Madama, Marcellina e San Polo dei Cavalieri era stata istituita nel 2002 con le deliberazioni comunali dei rispettivi paesi e precisamente la n. 15/2002, la n. 27/2002 e la n. 19/2002, in cui si approvavano anche lo Statuto e lAtto costitutivo. Tali deliberazioni erano lapplicazione dellart. 32 del D.Lgs. n. 267 dellagosto 2000 AllUnione sono stati conferiti progressivamente alcuni servizi e funzioni con gestione associata tra i tre comuni, tra cui: Polizia Locale, Formazione del personale, Lotta al randagismo, Nucleo per la valutazione del personale dipendente dei tre comuni e dellunione e Politiche giovanili. La stessa Unione con propria deliberazione n. 47 del novembre del 2008 ha manifestato la volontà di scioglimento che i consigli comunali dei rispettivi paesi hanno poi ratificato con lapprovazione del documento proposto e previsto dallart. 5 dello Statuto dellUnione che è parte integrante e sostanziale della delibera. In tale documento sono regolati e definiti tutti i rapporti giuridici dellEnte verso il personale, prevalentemente appartenente alla Polizia Locale, verso terzi, tra i tre comuni e tra i comuni e lUnione stessa. Nella fase transitoria dello scioglimento, in vigore dal 1/01/2009, lUnione continuerà a gestire i rapporti giuridici in essere e quindi gli organi previsti dallo Statuto resteranno in carica per lapprovazione del rendiconto di gestione 2008 e la verifica periodica delle attività che il personale incaricato svolge durante la fase di liquidazione; gli amministratori impegnati in questa fase non riceveranno alcuna indennità o gettone di presenza. Inoltre nel documento di scioglimento sono previste le condizioni per il trasferimento della gestione dei servizi assegnati allUnione ai rispettivi comuni che riacquistano la piena titolarità: per il servizio di Polizia Locale ogni comune a partire dal 1 gennaio 2009 assume alle proprie dipendenze per mobilità il personale con contratti a tempo indeterminato, full-time o part-time, in particolare il nostro comune assume 10 dipendenti. In merito allorganizzazione cessa lincarico di Comandante del Corpo, assegnata al Sig. Antonio Baiocco, e gli Uffici Territoriali facenti capo a tutti e tre i comuni tornano ad essere Uffici Locali dei singoli comuni. Cessa anche lefficacia del Regolamento del Corpo di Polizia dellUnione, che i singoli comuni possono prorogare fino allapprovazione di un proprio regolamento comunale. Per quanto riguarda gli altri servizi non sussistono problemi di trasferimento delle competenze ai singoli comuni. In merito alla gestione dei procedimenti ancora in atto propri dellUnione che riguardano prevalentemente sanzioni per violazione del Codice della Strada o di altra normativa, rapporti relativi a forniture di beni e servizi, gestione del rapporti di lavoro con i dipendenti e rapporti istituzionali con Stato, Regione, Enti Locali, gli Uffici con il personale incaricato dai singoli comuni resteranno in carica fino alla completa definizione. La gestione finanziaria dellUnione riguarderà esclusivamente i residui, cioè la riscossione di entrate accertate e non ancora riscosse e pagamento di spese preventivamente impegnate e non ancora pagate. Il personale incaricato di svolgere tali funzioni per il 2009 riceverà un compenso a carico dellUnione da somme precedentemente previste ed impegnate o dalla ripartizione della spesa concordata dai singoli comuni e inserita nei rispettivi bilanci di previsione. Eventuali residui di cassa saranno divisi in parti uguali tra i comuni. Anche il Servizio di Tesoreria resta in vigore fino alla definitiva chiusura dellEnte. Alla delibera di scioglimento sono allegati linventario dei beni mobili in dotazione alla sede di Castel Madama e di quelli ad uso del Comando di Polizia Locale dellUfficio di Marcellina e dellUfficio Territoriale di San Polo dei Cavalieri. La a z Piaz Gennaio 2009 Politica 7 Su questa esperienza amministrativa che si avvia a conclusione poniamo alcune domande ad Enrico Grazia, consigliere comunale del centro-sinistra, nonché assessore sia allUnione dei Comuni che alla IX Comunità Montana. Come mai il Comune di Castel Madama ha deciso per lo scioglimento dellUnione dei Comuni con Marcellina e San Polo dei Cavalieri? Lesperienza dellunione dei comuni avviata dallamministrazione Scardala, è sempre stata, come del resto la stragrande maggioranza delle unioni, un espediente per tentare di recuperare parte di quelle risorse economiche che ormai da anni le finanziarie continuano a tagliare. Le condizioni di miglior favore per le assunzioni ed i finanziamenti per lavvio delle unioni hanno spinto molti sindaci a realizzare associazioni in cui i vari partner non pensavano neanche lontanamente a mettere insieme i servizi offerti alle comunità cercando di ottimizzare i costi ed il funzionamento. Tutto questo, unito ad una sensibile diminuzione dei finanziamenti destinati alle unioni, hanno nel tempo determinato il venir meno dei motivi dello stare insieme e quindi la decisione dar fine a tali esperienze. Quali sono state secondo te le iniziative migliori dellUnione? Liniziativa migliore, ma oserei dire lunica, considerando le ristrettezze in cui ci si è comunque mossi, è stata la stabilizzazione degli ausiliari che avevano iniziato la loro esperienza di lavoro con un cantiere scuola. Vista la carenza cronica di personale nellufficio dei vigili urbani e laumentare dei servizi da svolgere (non bisogna dimenticare che i vigili da qualche anno svolgono anche funzioni di polizia giudiziaria) se non si fossero stabilizzati gli ausiliari sarebbe stato impossibile garantire anche i servizi minimi di presidio del territorio. Che cosa invece non ha funzionato? Non ha servizi, unioni. giunta, PiazLa za funzionato la gestione consorziata dei che è poi il motivo per cui si fanno le Non appena ci siamo insediati come grazie anche alla disponibilità degli assessori Ascani e Testi e allimpegno del nostro segretario Dott. Di Rollo, si è dato inizio ad una serrata trattativa con i comuni di San Polo e Marcellina per la gestione unitaria dei rifiuti e dei servizi sociali, ma nonostante i nostri sforzi e la disponibilità da tutti dichiarata, tutto si è risolto con un nulla di fatto. Del resto se dalle nostre parti ci fosse davvero una cultura dellassociazionismo le stesse funzioni si sarebbero delegate alle Comunità Montane come è avvenuto con risultati di tutto interesse in altri territori, ma questa è unaltra storia. La legge regionale n.20 del 2008, relativa al riordino delle Comunità Montane, stabilisce che anche per ladesione alla Comunità Montana i Consigli Comunali dovranno esprimersi con una deliberazione, mentre finora ladesione era stabilita dalla Regione Lazio. Cosa farà il Comune di Castel Madama? Con il principio di volontarietà delladesione alle aggregazioni sovra comunali, cambiano completamente gli scenari possibili e in qualche misura cadono gli alibi per un diverso approccio allassociazionismo da parte dei comuni. La coalizione di maggioranza del nostro comune ha da tempo espresso la volontà di aderire alla IX Comunità Montana del Lazio, ma questa volontà dovrà fare i conti con le propensioni degli altri diciotto comuni attualmente soci. Si stanno svolgendo in questi giorni diverse riunioni e consultazioni avviate da diversi soggetti. Il comune di Palombara Sabina non nasconde lambizione di proporsi come capofila di un polo della Sabina Romana, mentre i prenestini alti: Capranica, Castel San Pietro, Rocca di Cave subiscono il fascino dei Castelli Romani, zona notoriamente più ricca e attiva di quelle circostanti. Va da sé che la perdita di questi comuni metterebbe in dubbio lesistenza stessa della IX Comunità Montana. La cosa che mi chiedo e chiedo a tutti è: a chi conviene gettare i piccoli comuni in un isolamento che li rende ancora più deboli? A chi conviene mantenere la marginalità dei nostri territori relegandoli a meri serbatoi elettorali alla mercé del notabile di turno? 8 Politica Gennaio 2009 Il PD discute di urbanistica (o di politica?) di Ivano Moreschini Il 17 gennaio scorso si è svolta nei locali di Vicolo Giustini unassemblea pubblica indetta dal Partito Democratico sulle questioni urbanistiche che stanno impegnando lAmministrazione comunale. Infatti qualche mese fa è stata adottata dal Consiglio Comunale la variante generale del Piano regolatore di Castel Madama, e quindi il Piano è stato pubblicato per le osservazioni e le opposizioni, cioè per sentire il parere dei proprietari e dei cittadini su quello che il Comune ha proposto con ladozione della variante di Prg. Queste osservazioni stanno adesso affrontando lesame dei tecnici e dellAmministrazione comunale, per poi essere approvate o respinte a seconda della compatibilità con il Prg. Come spesso avviene a Castel madama, i momenti delle scelte urbanistiche diventano però anche momenti di fibrillazione politica. E quindi per uscire dallo stallo in cui sembra arrivata lAmministrazione su questi argomenti, il gruppo dirigente del Partito Democratico ha indetto unassemblea pubblica. Il Segretario della sezione del PD Fabiani Domenico, con la relazione introduttiva, ha toccato i diversi aspetti e le diverse fasi della discussione urbanistica in corso. Nella forma, la questione che divide i 6 consiglieri comunali del Partito Democratico (Grelli, Paolacci, Cascini e Grazia provenienti dai Democratici di Sinistra e Fabiani G. e Testi provenienti dalla Margherita) riguarda laccoglimento o meno di alcune corpose osservazioni riguardanti diverse zone del paese: alcune presentate dallo stesso Fabiani G., su Le Fratte, S. Quirico ed altre zone; altre presentate da una impresa interessata alledificazione nella zona di Monitola, sia residenziale che per uffici o commerciale. Anche queste ultime sono sostenute per la loro approvazione da Fabiani G., insieme a Grazia ed a Cascini. Nella sostanza, invece, lo scontro, come si diceva una volta, è squisitamente politico: riguarda cioè chi e come prende le decisioni rilevanti allinterno di una maggioranza consiliare ed allinterno di un partito come il PD; riguarda inoltre quali sono i principi ed i valori da difendere nel momento in cui si fanno scelte urbanistiche. Per intenderci: va bene il dialogo con le imprese, ma allinterno di una pianificazione che deve essere dettata dal Comune. Sono vecchie questioni, mentre nuovo è il contenitore politico, cioè il Partito Democratico, che accoglie persone che vengono da diverse militanze politiche: dal Pci-Pds-Ds; dalla Dc-Popolari-Margerita; dal Psi e dal Psdi. Ed in questo periodo, a Castel Madama come in Italia, stanno venendo al pettine alcuni nodi di un partito che come ha detto Massimo DAlema manca di amalgama. A Castel Madama questo è particolarmente evidente, visto che i consiglieri comunali a malapena dialogano tra di loro, accentuando limpressione di confusione sulla linea politico-amministrativa che emerge dallazione dellAmministrazione guidata dal Sindaco Salinetti. Cè inoltre una questione di funzionamento della locale sezione del PD, fortemente rinnovata nel gruppo dirigente sulla base delle primarie per il direttivo di sezione svoltesi alla fine del 2007. Dopo una prima fase di entusiasmo, che è stato gelato dalla forte sconfitta alle politiche del 2008 di tutto il centro-sinistra, i nuovi entrati nella sezione, che avevano giustamente suscitato molte speranze di rinnovamento, si sono pian piano disamorati per le discussioni su questioni locali spesso inconcludenti. E le riunioni del direttivo spesso sono state quasi deserte. Alcuni interventi, come quello di Vasselli Marcello, hanno sottolineato questo aspetto: un partito che non sa fare sintesi, che non produce politica, né riesce ad imporre temi allamministrazione comunale come dovrebbe e potrebbe fare. Quindi lassemblea del 17 gennaio sembra segnare la fine di una lunga fase nella quale le promesse e gli entusiasmi suscitati dalla nascita del Partito Democratico si sono spenti, mentre a livello nazionale la questione morale, cioè il comportamento disinvolto ed in certi casi corrotto di amministratori importanti, come Ottaviano del Turco in Abruzzo ed il caso Napoli fanno vedere a molti elettori e militanti un aspetto davvero negativo della nuova formazione politica. Il tesseramento che si sta aprendo può essere loccasione per una correzione di rotta. A Castel Madama cè una esperienza di centro-sinistra che tra alti La a z Piaz Gennaio 2009 Politica e bassi ha governato per quasi ventanni: lunica interruzione è stata rappresentata dalla seconda Giunta Scardala, che comunque era stato Sindaco di centro-sinistra. Questa lunga esperienza ha formato tanti ex amministratori, che possono e debbono essere più coinvolti nellazione dellamministrazione. Daltra parte gli elementi di novità che sono emersi con le primarie non devono essere dispersi: occorre un giusto equilibrio tra innova- 9 zione ed esperienza, cioè ex amministratori e giovani aspiranti politici devono lavorare insieme per ridare slancio allazione amministrativa. Mancano solo due anni alla fine della consiliatura della Giunta Salinetti. Senza rimotivare tutte le energie in campo sembra difficile ripetere unesperienza che ha avuto luci, ma anche molte ombre. Di questo si è parlato laltra sera a Vicolo Giustini, tutto sommato. Non solo di Urbanistica. QUALE FUTURO PER IL PD? di Mauro Cascini (Presidente del Consiglio Cumunale di Castel Madama) Sembrava che lattesa Direzione Nazionale del PD del 19 dicembre 2008 dovesse segnare il tanto sognato momento della ripartenza. Ma non è stato cosi. Si è messa di mezzo la ferocia di Israele scatenata su tutto ciò che fosse sulla Striscia di Gaza. Il PD si trova ancora diviso su un tema fondamentale come quello della guerra, cioè del diritto allesistenza dei popoli. A DAlema che afferma Gaza non «una guerra», ma «una spedizione punitiva israeliana», che «alimenta una deriva fondamentalista», Veltroni risponde: «Non sono daccordo con DAlema. Quella di Israele è unazione difensiva». Si evidenzia così che questo PD non ha badato tanto alla sostanza, ma piuttosto alla forma e a stilare documenti che mettessero daccordo tutti. Ma come vanno le cose nostrane? Erano proprio le persone che votarono il 14 ottobre del 2007, che dovevano costituire il nocciolo della futura organizzazione del PD. Ma così non è stato. Sembra invece che proprio quei quasi mille cittadini di Castel Madama che hanno votato il 14 ottobre abbiano esaurito lì la voglia di contare e partecipare. Quegli schemi, quei metodi della passata classe dirigente dei due partiti sono stati travasati nel nuovo partito, e non doveva essere così. Non è bastata liniezione di volti nuovi, ben bilanciati tra le varie anime, in un Comitato Direttivo eletto con il metodo di tanti candidati per tanti posti, per far cadere la vecchia abitudine che alla fine siamo noi vecchi che decidiamo il da farsi. Sulla base di che. Di nulla; in quanto il Pd non ha ancora elaborato una sua linea politica, e quando dico questo non mi riferisco ai soliti e mai chiaramente definiti temi della politica locale, ma i temi più ampi che sappiano coinvolgere il nuovo, che ha sperato e creduto in un progetto di partito coraggioso e moderno. In questa fase abbiamo visto troppe fughe o meglio troppi attendismi nellassumersi una parte di responsabilità nella costruzione del PD. PiazLa za Altri parlano di una cacciata, di compagni e amici. Penso che il PD a Castel Madama, come in ogni parte dItalia debba essere costruito chiedendoci tutti cosa possiamo fare per il PD e non attendere che il PD ci venga calato dallalto. Daltra parte abbiamo visto che non funziona. Iniziamo a credere veramente che è possibile amalgamare le storie di ognuno di noi. Ma non sarà possibile farlo se non si rompe con il vecchio gioco delle varie anime, aggravato dal fatto che ora sembra di moda che queste anime non trovino nemmeno più quelle gemelle e ognuno vada così per proprio conto. Le belle parole sulla compattezza, guarda caso rivolte a chi ha il ruolo di sedere in Consiglio Comunale, non avranno mai un pur minimo risultato se, allinterno del PD, non si inizierà a fare unelaborazione delle idee per una politica comune di proposte e non attendere di litigare su quelle di altri. Qualcuno ha già giustamente rilevato che, anche allinterno dellamministrazione comunale, non può essere quella attuale la funzione del PD. E forse sarà necessario iniziare a pensare ad unaltra fase, di maggior dinamismo e pregna di risposte alle aspettative dei cittadini. Ma non si può lasciare ciò al caso, o che qualcun altro indichi la rotta da seguire senza avere i rematori. Il Pd può rappresentare le storie, la forza e le volontà per farlo. Ma i ruoli assegnati non sono stati dati e accettati per pettinare le bambole, o permettere che intorno al partito si elaborino improbabili strategie. Lazione politica, che finora è mancata, bisogna metterla in piedi in fretta, altrimenti si corre il grosso rischio, non che ci sia un travaso da sinistra a destra, ma una delusione forte che produca approdi in una terra di nessuno, che è il vero pericolo per la democrazia. Comunque noi seguitiamo a sognare con De Gregori Ma chi lha detto che non si deve provare a provare?. La a z Piaz Gennaio 2009 Società 11 POPOLAZIONE IN LIEVE CRESCITA di Carla Santolamazza Anche questanno lUfficio Anagrafe del Comune di Castel Madama, sempre con grande disponibilità dei suoi impiegati, ci ha messo a disposizione i dati relativi alla popolazione residente autoctona e straniera. Dalle tabelle allegate ci soffermiamo a commentare alcuni dati. Tabella n. 1: al 31 dicembre 2008 la popolazione residente ammonta a 7438 unità, con un incremento di 127 cittadini rispetto al dato del 1 gennaio 2008 (7311); una leggera crescita dovuta prevalentemente alla differenza tra gli iscritti e i cancellati 114, ed in misura ridotta alla differenza tra nati e morti 13. Tabella n. 2: dati relativi alla popolazione straniera presente nel nostro comune. Al 31 dicembre 2008 gli stranieri regolarmente iscritti ammontano a 561 unità, con un incremento di 79 persone rispetto al dato del 1 gennaio 2008 (482); la crescita è dovuta principalmente alla differenza tra gli iscritti ed i cancellati 79. Da notare nel totale degli iscritti stranieri una prevalenza di cittadini che provengono nel nostro comune dallestero 80, contro i 31 provenienti da altri comuni italiani. Sono in aumento anche gli stranieri minorenni nati dopo il 31/12/90, 111 contro i 101 nati dopo il 31/12/89 e gli stra- PiazLa za nieri nati in Italia di tutte le età 66, contro i 56 del 2007. Aumentano anche le famiglie con almeno uno straniero 279, contro le 252 dei dati del 2007. Tabella n. 3: cittadini stranieri presenti per nazionalità. Notiamo rappresentanti di tre nuove nazionalità: Capo Verde con 2 iscritti, Cipro e Nigeria rispettivamente con 1. La rappresentanza Romena è sempre la più numerosa con 346 iscritti contro i 268 del 2007, sono aumentati anche i cittadini della Moldova e del Perù, mentre lo Sri Lanka e la Repubblica Popolare Cinese sono diminuiti. Non ci sono più iscritti del Brasile e dellEtiopia. La a z Piaz Gennaio 2009 Attualità 13 BAR MACRÌ a Piazza Garibaldi di Elisa Livi Una nuova attività è sorta a Castel Madama, un nuovo bar, Bar da Macrì. Un piccolo locale molto accogliente che ha aperto al pubblico il 6 gennaio. La famiglia Macrì, dopo lesperienza nel settore alimentare, ha deciso di cambiare pagina e di buttarsi in una nuova impresa. Il bar sorge in Piazza Garibaldi, la piazza del Palio, come ricordano gli stemmi dei quattro rioni sullinsegna del locale. Avendo già avuto esperienza nel settore commerciale, come mai avete deciso di passare dal settore alimentre ad unattività come il Bar? La scelta di cambiare è stata dettata da esigenze pratiche. Un piccolo bar è sicuramente meno impegnativo di un negozio di alimentari sotto ogni punto di vista. Qui possiamo avere maggiore tempo libero a disposizione, riuscendo a gestire lattività a livello familiare nel migliore dei modi. Perchè la scelta è cauta sul Bar? Aprire un bar è un desiderio che è cresciuto nel tempo, avevamo solo bisogno di trovare un locale accogliente che ci desse la possibilità di realizzare questo sogno. Il contatto con il pubblico, con i nostri compaesani, è senzaltro un buon motivo per aver scelto questa attività che da soddisfazioni e che non richiede un grande dispendio di energie come un alimentari, in cui la gestione dellattività richiedeva un impegno costante e giornaliero in ogni piccola cosa. Dato il gran numero di Bar presenti a Castel Madama, come pensate di regolarvi con la concorrenza? Prima di tutto abbiamo deciso di puntare sullottima qualità dei prodotti. Offrire merce di prima scelta è fondamentale per la buona riuscita di unattività come questa. Abbiamo pensato di puntare innanzi tutto sul caffè. Un buon caffè è come un biglietto da visita che invoglia la gente a tornare, il tutto unito ad una dose di gentilezza, disponibilità e cura del cliente. Avete in mente iniziative speciali o attività particolari con la promozione del locale? e se si quali? Per il momento stiamo cercando di capire le esigenze dei clienti; abbiamo pensato di puntare sugli aperitivi, con tartine e prodotti fatti in casa, poi con il tempo proporremmo anche altre iniziative quali il gelato fresco. Avendo aperto da poco per adesso cerchiamo di fare le cose fondamentali per un bar e di farle bene, le idee ci sono e saranno messe in pratica nel tempo. Siete soddisfatti di questa scelta? Si, molto. La passione per questo tipo di lavoro cè sempre stata, speriamo di riuscire a trasmetterla anche al pubblico. Il bar è diverso da ogni altra attività, ci vuole passione e costanza, ciò che abbiamo intenzione di portare avanti nel tempo. PiazLa za 14 Brevi Gennaio 2009 Partenza da CASTEL MADAMA alle ore 6,00 del 21 febbraio 2009 Arrivo ad Alberobello alle ore 12,30, pranzo libero e visita ai Trulli Alle ore 16,30 sosta e visita di Locorotondo Arrivo in serata a Martinafranca, sistemazione in hotel quattro stelle con piscina interna Villa Rosa Cena: (Orecchiette, spiedini di carne e dolci tradizionali di Carnevale) Serata libera, passeggiata nel centro storico di Martinafranca Partenza per Putignano domenica 22 febbraio 2009 alle ore 9,00 sistemazione in gradinata per assistere alle ore 11,00 alla sfilata dei carri Alle ore 13,30 pranzo libero, si consiglia: "a tavola con i Cavalieri di Malta" Pranzo Medievale in Piazza e nelle cantine del centro storico di Putignano Alle ore 15,30 partenza per Castel Madama Arrivo previsto alle ore 21,30 La quota di partecipazione è di Euro 120,00 (compreso il posto in gradinata). Iscrizioni e prenotazioni presso la sede della Pro-Loco, dalle ore 18,30 alle ore 20,00, di tutti i giorni escluso il sabato e la domenica. Per ulteriori comunicazioni e/o informazioni telefonare ai numeri 0774/449500, 0774/705318, oppure inviare e-mail all'indirizzo: [email protected]. La a z Piaz Gennaio 2009 Brevi 15 Chicca Andrea, Millozzi Michela, Vecchio Romolo, Chicca Mario, Moriconi Pina, Cimadomo Mirella, Ferrazzi Francesca, Scrocca Michele, Bucci Riccardo, Muzi Alessandro, Borghese Michelangelo, Ferrazzi Luigi, Minorenti Carla, Berta Massimiliano, Moreschini Giada, questi sono i donatori del Gruppo di Castel Madama che hanno raggiunto le dieci donazioni, sono stati premiati con una medaglia doro offerta dal Gruppo stesso grazie ai nostri sponsor (Peugeot, Assicurazione Toro e Conad Mauro Cascini). Nella donazione svoltasi il giorno 4 gennaio 2009 sono state raccolte 85 sacche di sangue, ringraziamo sempre i nostri donatori per la loro disponibilità e per la loro passione nel fare un gesto così bello. La prossima donazione ci sarà il 31 maggio 2009, vi aspettiamo. CASTEL MADAMA: NUMERI UTILI Comune: 0774-45001 Pro-Loco: 0774-449500 Carabinieri: 0774-447002 Vigili Urbani: 0774-447305 Ospedale Tivoli: 0774-335086 Farmacia: 0774-447001 Vigili del Fuoco: 115 Servizio Guardia Medica: 118 Croce Rossa Italiana: 0774-531934 / 531938 Protezione Civile: 0774-4500243 Biblioteca Comunale: 0774-4500209 U.S.L. RM/G - Tivoli Prenotazioni 800986868 PiazLa za PRESEPE SAN LORENZO Ideato e realizzato da Carlo Marazza con Piera Iannuccelli, Roberto Millozzi, Luigi Piselli, Luciano Chicca, Aldo Santolamazza Si ringraziano: Mario Cipriani Enzo Santolamazza Angelo Moreschini per aver fornito i loro mezzi e materiali per la realizzazione del Presepe 16 Brevi Gennaio 2009 La a z Piaz 17 Comunità Montana Gennaio 2009 IX COMUNITÀ MONTANA a cura di Ramona Pompili In attuazione della Legge Regionale n. 20 del 02.12.2008 LA IX COMUNITÀ MONTANA DEL LAZIO APPROVA IN CONSIGLIO LE MODIFICHE ALLO STATUTO di Emanuele Proietti È stato un Consiglio comunitario all'insegna dell'unità politica quello che si è svolto lunedì 22 dicembre 2008 nel primo pomeriggio nella Sede Istituzionale dell'Ente Montano in Via Acquaregna. Dopo l'approvazione all'unanimità della ratifica delle delibere di giunta di variazione di bilancio, il segretario generale dell'Ente Mario Mascetti prima di passare la parola al Presidente dell'Ente Vittorio Mancini ha letto una relazione dettagliata con la quale anche i Consiglieri Comunitari presenti hanno potuto apprendere la reale situazione in cui versa l'Ente Montano alla luce del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 19 novembre 2008 in merito al riordino delle Comunità Montane, ai sensi dell'articolo 2, della legge 24 dicembre 2007, n. 244. secondo il quale - ha spiegato Mascetti - l'Ente Montano rientrerebbe nell'elenco delle Comunità Montane che dovrebbero essere prosciolte poiché la Regione Lazio non avrebbe pubblicato nei tempi previsti la cosiddetta legge di riordino delle Comunità Montane. Il Segretario ha poi precisato che la Regione Lazio ritiene invece di aver regolarmente adempiuto, anche se in ritardo, agli obblighi imposti dalla finanziaria 2008, e che il termine del 30 settembre 2008 previsto per l'approvazione della legge di riordino non fosse perentorio bensì ordinatorio. Si tratterebbe quindi di questione puramente formale e non sostanziale da chiarire e risolvere in sede di Sato-Regione. "A questo punto poiché la Legge Regionale succitata - ha spiegato Mascetti - è stata regolarmente pubblicata e promulgata dal Presidente della Regione Lazio Marrazzo, obbliga chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione Lazio. Ne consegue quindi che la IX Comunità Montana insieme a tutte le altre 22 presenti nel Lazio, a partire dalla data di pubblicazione della Legge Regionale, deve attenersi al rispetto delle disposizioni, e conseguentemente continuare a svolgere in tutto e per tutto e con pieni poteri le funzioni ad esse attualmente attribuite". Infine, nel rispetto e in attuazione delle disposizioni previste dalla legge Regionale n. 20 del 02.12.2008 nella seduta del Consiglio Comunitario all'unanimità, e con profonda soddisfazione soprattutto del Presidente Mancini, sono state votate le modifiche allo statuto dell'Ente. IX COMUNITÀ MONTANA Sede: Via Acquaregna n. 90 - Tivoli tel. 0774-314712-3 - fax 0774-330915 www.comunitamontanativoli.org PiazLa za La a z Piaz Gennaio 2009 PiazLa za Scuola 19 20 Scuola Gennaio 2009 La a z Piaz Gennaio 2009 PiazLa za Scuola 21 22 Scuola Gennaio 2009 La a z Piaz Gennaio 2009 Vicovaro 23 DE SIMONE candidato sindaco alle amministrative 2009 di Roberto Bontempi Il Pd (diviso) lo ha scelto ufficialmente attraverso le primarie Come da pronostico è il ventinovenne Fiorenzo De Simone il primo candidato a sindaco ufficiale delle prossime elezioni comunali di Vicovaro. Così hanno deciso i 392 cittadini vicovaresi che hanno partecipato alle elezioni primarie organizzate, il 14 dicembre, dalla sezione locale del Partito democratico. 297 preferenze per lattuale Assessore allurbanistica, contro le 93 di Antonio De Bonis e 2 schede bianche. Abbiamo chiesto al candidato alla poltrona di primo cittadino un commento su questo risultato. Allora De Simone, innanzitutto complimenti. È soddisfatto della partecipazione dei cittadini oppure, alla luce dei 616 votanti alle recenti primarie per il direttivo, si aspettava di più? «La partecipazione al voto è stata buona.Voglio precisare, viste alcune voci, che, nonostante il regolamento prevedesse la possibilità di votare anche per i cittadini comunitari, hanno votato solo cittadini italiani... A febbraio la situazione era diversa: cerano 16 candidati per il direttivo; cera quella parte del Partito democratico che per il momento è fuori dellamministrazione e sicuramente si avvertiva maggiormente la competizione. Questa tornata, invece, non è stata avvertita come una lotta allultimo voto: evidentemente molti davano per scontato il risultato ed hanno evitato di manifestare la propria intenzione di voto Sono contento perché è la prima volta che a Vicovaro si fanno le primarie per lelezione di un candidato a sindaco e con Fiorenzo De Simone, candidato a sindaco del Pd, in una foto d'archivio PiazLa za grande anticipo sulle scadenze elettorali». È già al lavoro alla squadra oppure è ancora troppo presto? «Il candidato ora ce labbiamo, adesso viene tutto il resto... Voglio premettere che la sfida che ci attende riguarda il Comune, le proposte di governo del territorio, quindi mi muoverò per costruire una lista non del Partito democratico ma che, a partire dal Pd e ancorata ai principi che ci ispirano, si possa allargare e diventare una realtà di carattere civico, per i cittadini di Vicovaro. Inoltre, sicuramente dovremo mettere in campo una proposta che tenga conto degli aspetti positivi dellesperienza amministrativa che si chiude, riflettere sugli errori, i limiti e gli obiettivi non raggiunti, ma altresì bisognerà guardare al futuro. Spero di poter fare un lavoro di rinnovamento e in larga parte una proposta nuova anche nelle persone che si candideranno». Lei è il candidato espressione del Pd: cè una spaccatura innegabile presente nel Pd vicovarese che divide, grosso modo, lala ex-D Ds e quella ex-M Margherita? Pensa che questa spaccatura potrà essere sanata e, soprattutto, pensa di lavorare per sanarla? «Loro non hanno condiviso le elezioni primarie: quando sono emerse delle candidature, hanno espresso la loro contrarietà al meccanismo delle primarie. In realtà, a mio avviso, è una posizione che viene da lontano e che riguarda le ipotesi di candidature in campo una valutazione sulle persone, ma questa è una mia opinione personale... Non abbiamo notizie sulle loro intenzioni: ad oggi sono parte integrante del Pd e della maggioranza consiliare e così li considero, anche se nellultimo Consiglio cè stata una votazione negativa su un paio di provvedimenti importanti... Da parte mia nessuna chiusura. Dipenderà molto anche da loro. Certo è che nelle scelte che faremo si dovrà tenere conto anche di quello che è accaduto, a cominciare dalle divisioni di questestate: io sono sempre per sanare le ferite ma, dal momento che cè stata una rottura di quelle dimensioni, sugli obiettivi fondamentali di fine legislatura, non si può non tenerne conto». Vuole ringraziare qualcuno? «Ringrazio Antonio (De Bonis n.d.a.) che, nonostante sapesse di giocare una partita difficile, ha accettato di candidarsi, permettendo che la scelta del candidato sindaco avvenisse attraverso la partecipazione dei cittadini, un fatto decisamente importante. Ringrazio il sindaco Thomas per il sostegno presente e per limpegno futuro e tutti coloro che hanno partecipato alle elezioni primarie e quelli che mi hanno sostenuto». 24 Vicovaro Gennaio 2009 IL VICOVARO CALCIO VOLA! di Roberto Bontempi Ottimo momento per la squadra verde-arancio dopo un avvio incerto 12.1.09 Grazie alla splendida e netta affermazione (6-3) ottenuta sulla capolista Municipio Roma Cinque, la squadra di calcio della Polisportiva Vicovaro ha raggiunto la testa della classifica del campionato di seconda categoria (grazie a 27 punti maturati in 14 partite disputate) insieme a Roma Cinque, appunto, e Quarticciolo. La conquista parziale del primato in classifica rappresenta la ciliegina sulla torta di un momento estremamente positivo per la compagine verde-arancio, coinciso con lavvicendamento in panchina avvenuto ai primi di dicembre: 4 vittorie ed un pareggio nelle ultime cinque partite ci testimoniano che, con 15 partite ancora da giocare, certamente la strada è ancora lunga, ma linizio sembra davvero incoraggiante. «Restiamo con i piedi per terra ma la soddisfazione è massima afferma il presidente Emanuele Pelleriti il gruppo è compatto ed abbiamo tutte le carte in regola per fare un buon campionato. Il cambio di allenatore è stata una scossa salutare: Daniele Tapparella, mister in panchina, e Alfredo Gentili, allenatore in campo, stanno facendo davvero un ottimo lavoro certo, dal punto di vista umano mi è dispiaciuto molto delle dimissioni di Piacentini (il vecchio allenatore n.d.a.), che è una persona seria ed in gamba, ma ormai non cera più un rapporto positivo con il gruppo ». Dello stesso avviso è anche il D.S. della società, Giampiero Dante: «Piacentini è un bravissimo allenatore che lanno scorso ci ha quasi fatto vincere il campionato e lo ringrazio insieme a tutti i suoi collaboratori. Nellultimo periodo, però, era nata una certa insofferenza del gruppo nei suoi confronti ed il cambio è stato necessario... In giugno continua Dante ero stato incaricato di costruire una squadra che poteva compete- Alfredo Gentili e Daniele Capparella, i mister I fratelli Luttazzi, le stelle della squadra, sotto la pioggia re per vincere il campionato siamo andati a prendere calciatori di livello più alto e con trascorsi in eccellenza e prima categoria: penso ai fratelli Luttazzi, ai ragazzi di Gerano, allottimo portiere Ricci, ad Annibaldi aggiunti al capitano Mozzetta e ad altri elementi importanti, siamo riusciti a creare un gruppo allaltezza che nellultimo periodo sta esprimendo tutto il suo potenziale». Il presidente Pelleriti ci tiene comunque a disegnare un quadro più ampio: «Ci interessa molto portare avanti il discorso della Polisportiva che è nato la scorsa estate Abbiamo anche una squadra juniores che sta facendo bene e che soprattutto consente ai ragazzi di appassionarsi nel praticare unattività sportiva piuttosto che stare in mezzo alla strada, e una squadra di calcio a 5 femminile che gioca la serie D, composta da un bel gruppetto di giovani ragazze». Nel cuore del presidente, però, a fronte di tanti successi sportivi, cè anche un piccolo rimpianto e chissà per quanto ancora dovrà portarselo dietro: «Ci teniamo a ringraziare lAmministrazione comunale di Vicovaro che paga le spese dei due campi sportivi di Mandela e Licenza (la squadra si allena due volte a settimana a Licenza ed una a Mandela, dove disputa anche le partite in casa n.d.a.) permettendoci così di continuare a giocare, e i tanti tifosi che ci seguono in casa ed anche in trasferta, ma sarebbe molto meglio giocare a Vicovaro, nel nostro stadio! Ci sarebbe una valorizzazione maggiore, non solo in termini economici per la società, ma anche per il Paese. Speriamo di riuscire a tornare presto a casa». Staremo a vedere, per adesso, con lentusiasmo a mille, facciamo tanti e tanti in bocca al lupo alla squadra. La a z Piaz Gennaio 2009 Vicovaro 25 PRESEPE E CORALE di Roberto Bontempi Durante le festività natalizie il XX concorso Presepe in famiglia e il tradizionale concerto della corale di Santa Caecilia Le festività natalizie sono un tempo in cui si rinnovano le tradizioni ed anche questanno la parrocchia di San Pietro ha brillantemente riproposto due appuntamenti classici dellinverno vicovarese: il concorso Presepe in famiglia e il concerto della corale Santa Caecilia. Con qualche (giustificato) giorno di ritardo rispetto alla solita data, si è tenuto, il 4 gennaio scorso, nella chiesa di San Pietro, il concerto di Natale della corale di Santa Caecilia di Vicovaro diretta dal maestro Roberto Proietti. Impreziosita dalla presenza dellorganista Daniele Rossi e dal soprano solista Carla Ferrari, la corale ha deliziato per unora e mezza, con la sua solita bravura, il numeroso pubblico presente. La scaletta era composta da tutti pezzi natalizi sia di autori classici (Ave Maria di Rossini, Puer natus di Bach, Guten Abend di Brahms) che moderni (White Christmas, Deck the hall, Star Carol) evocativi della malinconia tipica delle feste. Gran finale con un Alleluia di Handel quanto mai pieno e maestoso che ha concluso un evento come al solito ben riuscito e molto apprezzato. La corale di Santa Caecilia in una foto darchivio PiazLa za Fortemente voluto dal parroco, don Benedetto Molinari e giunto alla sua ventesima edizione, il Presepe in famiglia è concorso in cui i vicovaresi possono dimostrare la loro maestria nellantica arte di allestire presepi in casa. Una commissione giudicante, questanno composta da Vincenza Casu, Pietrantonio Cianti, Annarita Crielesi, Filippo Crielesi, Maria Antonietta Crielesi e Franco Peruzzi, ha visitato i presepi concorrenti stilando una graduatoria di merito. Le premiazioni sono avvenute la domenica dellEpifania nella chiesa di San Pietro. Ad aggiudicarsi il primo premio è stato Roberto Moltoni; secondo posto per Giuliano Longarini e terza piazza per Rosalba Perozzi. Il premio per loriginalità è andato a Francesco e Gabriele Latini. Per ciascuno dei quattro una coppa offerta dalla Comunità montana dellAniene, consegnata dagli amministratori del Comune, mentre tutti gli altri partecipanti hanno ricevuto una medaglia come ricordo dellultima giornata delle festività natalizie 2008. 26 Tivoli Gennaio 2009 Finanziamento per i nonni vigili di Valentina Torella Ultimamente il Comune di Tivoli ha presentato un progetto nellambito delle iniziative denominate azioni civiche finanziato per ben 150mila euro dalla Regione Lazio. E tale progetto non riguarda altro che il proseguimento dellattività dei nonni vigili avviata già dal 2006 con successo. Questa iniziativa era stata voluta a suo tempo da Palazzo San Bernardino sia per dare supporto allattività della polizia locale che per incentivare la cultura del rispetto delle regole, delle persone, dellambiente e delle cose. Ma chi sono in realtà i nonni vigili? Sono pensionati e volontari che dal 2006 si sono resi disponibili a prestare servizio fuori dai parchi, dai giardini e dalle scuole dellobbligo contribuendo così al rispetto dellordine pubblico evitando la creazione di caos dovuto al grande afflusso di traffico. Sono dotati di paletta, fischietto e pettorina e, pur non potendo fare multe, possono intervenire per fermare o far fluire il traffico e chiedere, nel caso fosse utile, anche lintervento di una pattuglia della municipale. Inoltre tale servizio risulta essere utile anche per gli anziani stessi che possono rendersi occupati magari anche a beneficio dei propri parenti prestando servizio, nella maggior parte dei casi, proprio fuori dalle scuole frequentate dai propri nipoti. Così facendo anche la polizia locale sarà più libera di esercitare ulteriori controlli. Pertanto, grazie al finanziamento della Regione, il progetto potrà proseguire. E, come ha dichiarato lassessore agli Enti Locali della Regione Daniele Fichera, verranno di nuovo impiegati pensionati ultrassessantenni che, in collaborazione con alcune associazioni di volontariato, presteranno servizio di vigilanza presso scuole, parchi pubblici e aree verdi in generale oltre a interventi a favore della tutela del patrimonio storico, culturale e ambientale. SANITÀ - Apparecchiature allavanguardia per gli ospedali dellarea prenestina e tiburtina Asl Rm G e Fondazione Roma per la sanità locale La Fondazione Roma, ente privato che persegue scopi di utilità sociale e di promozione dello sviluppo economico in particolare nei settori della salute pubblica, della medicina preventiva e riabilitativa, ha messo a disposizione della Azienda ASL Roma G una somma per lacquisto di nuove attrezzature mediche sanitarie. Tale contributo, formalizzato tramite convenzione con la ASL, prevede lerogazione di un massimo dell80% del costo sostenuto per lacquisto di tecnologie biomediche per le patologie cardiovascolari, in ambito chirurgico e nella diagnostica per immagini, in particolare per lecografia. Tutti gli Ospedali della ASL Roma G hanno beneficiato delle nuove attrezzture: due Ecocardiocolordoppler (completi di sonda transesofagea e sonda pediatrica) per la Cardiologia degli Opedali di Palestrina e Tivoli; un Ecocardiografo per il reparto di Cardiologia dellOspedale di Monterotondo; due defibrillatori (dotati di monitor multiparametrico e carrello) per il Pronto Soccorso dellOspedale di Colleferro; una colonna per videoendoscopia per la Chirurgia del P.O. di Subiaco e altre apparecchiature elettromedicali destinate ai vari presidi ospedalieri della ASL. La a z Piaz 27 Ricette Gennaio 2009 Le Ricette della nostra zona Cominciamo con un piatto tipico di Castel Madama tratto dal libro Prodotti tipici, Gastronomici e Ricette della IX Comunità Montana del Lazio, pubblicato dalla IX Comunità Montana del Lazio nel 2006 La polenta con la scannatura (LA PULÈNNA CO LA SCANNATURA) Varianti Co ju pórcu; co le spuntature; co le zazicchie; co llossa sotto sale; co le ciammaruche. Ingredienti un chilo e mezzo mezzo litro un chilo e mezzo un chilo e mezzo Pe la pulènna: farina gialla o de turcu acqua a capòccia Per la polenta: farina di granturco acqua a persona Pe ju sucu: pummidòri scannatura cipolla e sèllaru òju de jva casciu peparunginu Per il sugo: pomodori cipolla e sedano olio di oliva pecorino peperoncino Preparazione Mettete lacqua sul fuoco ed aggiungete a freddo la farina. Girate continuamente co la frasca; da quando inizia a bollire, cuocete ancora per mezzora. Per il sugo: la scannatura è costituita dal sangue bollito dellagnello o del capretto, che una volta freddato si taglia a tocchetti. Ad esso vanno aggiunte le interiora ben lavate degli stessi animali. Questa va preparata a parte e deve unirsi nella tijana dopo aver rosolato la cipolla ed aggiunto il pomodoro. Aggiungete durante la cottura a fuoco moderato del peperoncino. Condite la polenta che avrete steso sulla spianatoia e cospargetela di abbondante pecorino, be ncaciàta. Circostanze in cui si mangiava il piatto Si è scelto, data la sua particolarità. la scannatura, un ingrediente poco utilizzato per condire la polenta, fra i tanti noti nellarea oggetto della ricerca. La tradizione gastronomica trova nei derivati della farina di granturco un prodotto tra i più utilizzati in una realtà dove la farina di grano scarseggia o viene utilizzata come mezzo di scambio o baratto. PiazLa za La a z Piaz Letteratura popolare Gennaio 2009 29 Davanti al Camino racconti raccolti da Emilio Liberati a cura di Gualtiero Todini Emilio Liberati (1909-1992), oltre che aver partecipato alla vita civile e politica di Castel Madama (militante del Partito Socialista, consigliere comunale e assessore), ha raccolto testimonianze delle nostre tradizioni popolari, fornendo a Vittorio Todini preziosi elementi per la sua Tesi di Laurea. I due racconti qui pubblicati fanno parte di una raccolta intitolata Davanti al camino, per significarne la funzione ricreativa nelle lunghe serate invernali. JU COMPARE DE TIVURI Ju compare de Casteju j a trovà, alla festa de San Giuseppe, ju compare de Tivuri. Candu che arivà loco, ju compare e la commare dissiru: Mo fermate, compà, che cini co nnu! Mbeh, me tòcca reì a Casteju; nno sa, sta la commare sòla... E va bbeh, pe na sera! Candu ha cenatu, te nne revà; te nne revà n po tardi. E ju compare se fermà. Mentre steanu a magnà, fece n gran temporale e allora ju compare tivolese, malgrado che so poco ospitali i tivolesi, j disse: Compà, fermate ecco, ce accroccheremo au lettu, ce metteremo tutti e tre nzemmora. Se misiru a lettu e la moje se mese a mézzu. Issu, ju compare de Tivuri, pe paura che ju compare de Casteju sapprufittesse della moje, ce mese la mani sopre. Però a n datu momentu fece n gran jucciu (lampo), n furminu sparà e allora issu se ì a segnà: SantAnna, Santa Susanna e Santa Lisabbetta, scampace da gni furminu e saetta!. Ma, candu reì a remette la mani da ndo lavea levata, ju compare de Casteju aggià era rentratu... Frécate, compà! Ha fattu prima tu che lu lampu! (in un racconto pur così breve emergono alcuni elementi che tendono a catterizzare la dabbenaggine del compare tivolese e la destrezza scanzonata, quasi uno sberleffo, del nostro compaesano). MENECHINO Venéa chiamatu Menechino pe candu era zicu (piccolo, mingherlino) da tutti vandi, granni e micchi. Stea sempre co lla pippa mmocca, anche cannu non tenéa più lo tabbacco; pe caricàrela jea sempre recerchenno ca mozzicone de sicaru a chi ju fumea. Non capéa tantu, ma era birbone, maliPiazLa za gnu e furbu. Se devertea n munnu a fa i despétti alla gente. Co ju cappellacciu n capu deventea ancora più miccu (piccolo) de vello che era e ancora più buffu. So tante le birbonate fatte da Menechino. Na dì iettà ju carittu de Patànu alla revòtena della Mola de Mbiuni; solu na stanga rescea dallacqua. Ju poviru Patanu, chera itu tutta la dì cerchenno ju carittu, solu la sera venne a sapé che Manechino javea fionnatu alla revòtena pe fàreju ntortà (intostare). Propriu sucì j disse: Patà, ju carittu sera seccatu e bisognea faju rentortà!. Vella però che i custà vintiquattro misi de furasteru fu la nota dei soprannomi delle recazze che javeanu respintu: veste gnu voleanu perché era troppu miccu, buffu e ridiculu. Dudici eranu le recazze dellelenco, ma nu mone ne accennemo solu quattro: 1 - Le Bilance della Cummuna (ragazza molto meticolosa). 2 - Mocceca e Zirica (ragazza poco accostabile). 3 - La scrofa nfandata co sette purchitti (ragazza di facili costumi). 4 - Panzanera (Ragazza di carnagione scura). Appena le dudici recazze sippiru che viju che lavea scritta era Menechino, ju dinunciaru. Menechino j avvisaru e se nne fujì da Casteju e pe vintiquattro misi fece ju carzone co n capraru de Marcillina. Na dì ntriminti abbiéa (avviava) le crapi , pe j a beve a ju caracciu (torrente), passaru do carbineri che ju fermaru e jaddimannaru come se chiamesse. Io so Menechino, jarispose issu. Allora jagguantaru, ju reportaru a Casteju e ju reconsegnaru alla mare. (il guastafeste, il dispettoso, come anche lo scemo del paese, sono personaggi tipici di ogni comunità; anche quando io ero ragazzo, cera chi una ne faceva e dieci ne pensava; e cera chi, essendo un po o tutto tonto, faceva da bersaglio alle nostre cattiverie: i nomi erano i più vari (da Barbicchia, a Carbineru, a Berzaglièra...). 30 Ambiente Gennaio 2009 Una grande passione: la Montagna a cura di Carla Santolamazza Nei numeri precedenti del giornale La Piazza abbiamo pubblicato numerosi articoli sugli itinerari allinterno del Parco Regionale dei Monti Lucretili con lintento di sensibilizzare i nostri lettori alla scoperta di bellezze naturali, storiche ed archeologiche così vicine di stimolarli a scoprire il fascino del camminare. Per concludere questa nostra carrellata abbiamo intervistato il Presidente del Parco, Paolo Piacentini, sulla sua esperienza di accompagnatore escursionista prima di ricoprire questo incarico istituzionale e sui progetti futuri legati allesperienza del camminare Qual è il tuo ruolo di Presidente nel Parco dei Monti Lucretili? La Presidenza di un Parco Regionale prevede la responsabilità politica di programmazione ed indirizzo che viene esercitata con il Consiglio Direttivo. La rappresentanza amministrativa e legale compete al Direttore che è tenuto ad applicare le decisioni dellorgano politico. Devo confessare che è un ruolo molto bello e gratificante, ma anche pieno di responsabilità, soprattutto in un territorio che, dopo 20 anni, ancora non ha la percezione chiara dei vantaggi che lesistenza di unarea protetta può rappresentare per lo sviluppo socio-economico del territorio. Nei quasi due anni di Presidenza ho cercato di motivare il personale del Parco, circa 80 dipendenti per tentare di fare un gioco di squadra in modo da far decollare definitivamente il Parco. Negli ultimi mesi ho aperto un confronto diretto con i cittadini per cercare di cogliere le loro esigenze e, a tale proposito, si sta procedendo alliter tecnico-amministrativo di revisione del Piano dAssetto per apportare quelle modifiche, soprattutto in ambito urbano, che possano dare maggior soddisfazione alle comunità locali, a fronte di un rafforzamento delle politiche di conservazione e promozione del territorio anche attraverso la fruizione dei 230 km di sentieri. A proposito di sentieri, state lavorando molto allaccessibilità per tutti. Si, una delle iniziative, a cui tengo molto, è quella di riuscire a far percorrere i sentieri del Parco anche alle persone che hanno difficoltà motorie. Stiamo acquistando una speciale attrezzatura Val Malenco dalla Francia, già provata con un paio di iniziative riprese dalla RAI, che permetterà di offrire un servizio di trasporto per disabili organizzato dalle associazioni di volontariato locale. Uno dei frequentatori del Parco è il famoso nutrizionista Pietro Migliaccio che con la sua esperienza diretta dimostra quanto il Parco accessibile possa rappresentare una forma di prevenzione del benessere psico-fisico per tante persone. Prima di ricoprire questo incarico la tua vita è sempre stata legata alla montagna, raccontaci la tua esperienza. Si, devo dire che la montagna mi ha stregato da quando avevo 20 anni e non mi ha più abbandonato. Una passione nata sulle Alpi ma che poi è continuata sullAppennino con la bellissima esperienza di Dedalo e i primi contatti con il CAI di Palestrina. Ho ricordi bellissimi di quando organizzavo gite nei dintorni di Castel Madama e non solo e, ancora oggi, mi fa molto piacere incontrare La a z Piaz Gennaio 2009 Ambiente 31 Quali sono i progetti per il futuro? Val Malenco le persone che mi chiedono di organizzare di nuovo quelle camminate. Entro la fine del mese vorrei programmare una prima riunione informale con tutte quelle persone che hanno voglia di rilanciare a Castel Madama unattività escursionistica. Dellesperienza di accompagnamento escursionistico a Castel Madama molti forse ricordano la traversata del maggio 1990 di 10 giorni da Castel Madama a Civitella Alfedena: un trekking per i Parchi dellAppennino; o il Valle Aniene Trekking, un viaggio di 9 tappe con spettacolo itinerante serale, organizzato dal gruppo di teatro di Dedalo. A quella esperienza devo tutto quello che è successo dopo e cioè la montagna a 360°: la Presidenza della Federazione Italiana Escursionismo del Lazio, lattuale Presidenza Onoraria della stessa Federazione, la collaborazione fissa con la Rivista del Trekking, lOsservatorio Nazionale della Montagna e ancora tanti altri progetti ed incarichi. Adesso che dopo molti anni son tornato ad essere più presente a Castel Madama sento che la strada percorsa, piena di soddisfazioni, è legata emotivamente, come un segno indelebile, a questo territorio. Le idee per il futuro sono tante, ma le verificheremo giorno per giorno. La prima è quella di un viaggio a piedi di un mese, da metà aprile a metà maggio, che nasce come festa per i 50 anni miei e dellamico Giuseppe Bussi, ma che diventerà un reportage nei Parchi dellAppennino agganciato ad un vecchio progetto di Legambiente Nazionale. A questo viaggio potranno partecipare anche altre persone, magari per poche tappe o un solo week end. Altra idea affascinante è la costruzione di una Federazione Italiana Trekking in collaborazione con lomonima rivista. Un progetto che ha lo scopo di promuovere sempre di più in Italia la filosofia del camminare come stile di vita e non solo come forma di turismo ambientale. Una filosofia che mi piacerebbe stimolare anche a Castel Madama, dove noto, con una certa soddisfazione, un numero sempre maggiore di camminatori fuori porta. Il muoversi a piedi, è ormai provato scientificamente, determina un benessere globale della persona, aiuta lambiente e predispone ad uno stato danimo più quieto. Se riusciremo a ripartire nella nostra cittadina con un gruppo escursionistico, proporrò di realizzare mostre in Piazza per illustrare esperienze virtuose di mobilità urbana pedonale anche in centri storici che hanno le stesse caratteristiche morfologiche della collina di Castel Madama. Nel ringraziare Carla e la Redazione per lo spazio concesso vorrei dedicare questa mia intervista a Filippo Neri che ci ha lasciati in modo prematuro, anche lui nel silenzio, senza tanti clamori, aveva vissuto gli ultimi anni della sua vita in sintonia con la montagna, soprattutto quella dolomitica. COMPOSTAGGIO DOMESTICO: VENTI FAMIGLIE TRASFORMANO GLI SCARTI ALIMENTARI IN FERTILIZZANTE Il Comune di Castel Madama ha promosso la pratica della raccolta differenziata dei rifiuti organici (scarti alimentari) e dei residui vegetali per ottenere humus fertilizzante. Sono 20 le famiglie castellane che hanno aderito alliniziativa ed è stato avviato in collaborazione con lassessorato alle Politiche dell'Agricoltura della Provincia di Roma e con il Laboratorio di Educazione Ambientale di Tivoli un percorso formativo per lacquisizione delle tecniche del compostaggio domestico. Chi fosse interessato al progetto può unirsi (entro il 19 febbraio) alle venti famiglie che già hanno avviato la pratica del riciclaggio. La partecipazione al progetto è subordinata alla volontà di almeno un membro della famiglia a partecipare agli incontri formativi (4 appuntamenti annuali di 2 ore) e alla disponibilità di un terreno, di almeno 30 mq per ogni componente del nucleo familiare, per la realizzazione della compostiera con il materiale (rete metallica e telo ombreggiante) fornito dal Comune. Per informazioni e modulo di adesione contattare lUfficio Ambiente (tel. 0774.4500220). DallUfficio stampa del Comune di Castel Madama PiazLa za Domenica 11 gennaio 2009 è nata Giulia Spagnuolo Tanti auguri a mamma Daniela, a papà Gianni e ai nonni www.castelmadama.org La a z Piaz Film Gennaio 2009 NESSUNA VERITÀ BODY OF LIES di Elisa Livi Lagente della CIA sotto copertura, Roger Ferris (Leonardo Di Caprio), è impegnato in Iraq, poi in Giordania, per sgominare ed annientare alcune cellule terroristiche. La più violenta di queste è accusata di aver compiuto numerosi e sanguinari attentati contro obiettivi civili in varie parti dEuropa, ed è guidata dal leader islamista Al-Saleem (Alon Aboutboul). Ferris, appoggiato e seguito dal suo supervisore, Ed Hoffman (Russel Crowe), tenta di portare a termine il piano per infiltrarsi nella pericolosa rete terroristica, ma affinché loperazione vada a buon fine, dovrà chiedere laiuto del capo dei servizi segreti Giordani, Hani Salaam (Mark Strong). Nel mondo delle spie però niente è quello che sembra. Ferris lo scoprirà provandolo sulla sua pelle, rimanendo coinvolto e quasi sopraffatto da un conflitto culturale ed ideologico, che vede contrapporsi, da una parte larroganza del potere americano e dallaltra la cultura e il modo dessere dei paesi Medio Orientali. Dopo American Gangster, Ridley Scott torna sulla scena cinematografica con questa pellicola, tratta dal romanzo del giornalista David Ignatius. Ciò che il regista vuole portare allattenzione dello spettatore è un tema di estrema attualità. Di stampo prevalentemente politico, la trama ed i personaggi diventano il mezzo di cui il regista si serve per lanciare un messaggio molto chiaro, fin dal titolo: non esiste alcuna verità. Ciò soprattutto nelloscuro mondo dello spionaggio, dove si possono trovare solo punti di vista, scopi più o meno personali portati avanti in modo a volte opinabile. Tutto questo per offrire allo spettatore diversi spunti di riflessione. Ogni personaggio principale, rappresenta uno di questi punti di vista: Ferris è luomo dazione, agisce per dovere morale e per il suo paese, parla larabo, sa muoversi, PiazLa za 33 adattarsi, tessere velocemente relazioni ottenendo preziose informazioni, ma essendo a contatto con la realtà locale, a volte dubbi e scrupoli sul suo operato vengono a galla dentro di se, portandosi dietro molte domande. Hoffman rappresenta larroganza americana, supervisore a Washington di Ferris, convinto comè, di essere sempre nel giusto, prende decisioni che mandano a morire esseri umani, fa la guerra tramite un telefono, con distacco, nei momenti più disparati della sua vita familiare. Hani, invece, è il portatore della cultura Medio Orientale, usa metodi forse antiquati, ma perfettamente funzionali al suo modo di vivere e di essere. Non tollera ingerenze da parte di potenze straniere nei confronti del proprio paese, il tratto distintivo del suo personaggio è sicuramente la coerenza. Scott punta il dito contro il mondo dello spionaggio, contro gli inganni e le falsità, accusando, in un certo modo, la politica Americana, rea di non rispettare niente e nessuno pur di raggiungere i propri obiettivi. Gli attori scelti offrono uninterpretazione perfetta, da Di Caprio a Mark Strong fino a Russel Crowe che, ingrassato di 30 chili, incarna il personaggio rendendo perfettamente lidea del burocrate, impacciato nei movimenti, il quale salva il mondo seduto dietro la sua scrivania. Nessuna Verità è un film sulle diverse prospettive. I due protagonisti hanno soprattutto diversi sguardi: quello di Hoffman è uno sguardo dallalto, mediato dalle telecamere, che vuole essere onnisciente e obiettivo; quello di Ferris è uno sguardo dal di dentro, senza filtri se non quelli di un paio di occhiali da sole. Su tutti spicca lo sguardo del regista, con riprese aeree e telecamere posizionate ovunque. La trama riesce a tenere viva lattenzione dello spettatore per i molti eventi che si susseguono con un ritmo incalzante, nonostante ciò non risulta particolarmente avvincente e brillante, anche se Scott, con la sua regia, offre sequenze suggestive con un montaggio vertiginoso dato, soprattutto, dallutilizzo di molte telecamere che offrono i più disparati punti di vista. La storia ci porta nel mondo del Medio Oriente, in mezzo ai terroristi, in una spy-story attuale, in una realtà raccontata molte volte, ma proposta da Scott sotto una luce diversa, proprio perchè non esiste una sola verità. 34 Poesia Gennaio 2009 COSMESI a cura di Ivano Moreschini Tonino Vaan (Antonio Vasselli) Cosmesi LArcolaio, Forlì, 2008 Euro 11,50 Presentiamo un libro di poesie di Tonino Vaan (Antonio Vasselli), nato a Tivoli nel 1960, noto a molti nostri lettori per la sua attività di istruttore di nuoto nel centro sportivo Empolum. Da questo suo libro di poesie ne sono state scelte alcune, tratte da diverse sezioni del libro. Chi volesse acquistarne una copia può rivolgersi allautore, presso il centro sportivo Empolum. resistere un cambiamento di tono una sveglia che sia unallerta il capitale oltre ai profitti non conta lo stato del pianeta altro che patetici vertebrati, noi niente circonvoluzioni per favore che il nostro cervello è piuttosto complesso creature sensibili dalla buona capacità visiva abbiamo vibrisse di lamantino rifiutiamo laiuto delle suore frequentiamo di giorno chi di notte, sta sui libri o nei bar coi narghilè a ridisegnare i gusti musicali si impara, a fidarsi di loro perché sanno osservare dicono che bin laden sia una spia della cia se in iran, sotto sotto le multinazionali sapevano certo delloro nero per altri 150 anni. Dalle persiane filtra un bagliore un primo leggero vagito di luce cosmesi dombre in spostamenti di nuvole rotte da squilli di telefono al di là dei muri oltre i vetri schiusi decubita linesplorato naso in su nel soffio dei balcani che riconosciamo a pelle sfiorare e spianare sul letto dai cocci di un mare lontano in alto, poco sotto il soffitto circonfuso trasuda dai suoi ambiti deccellenza la misura onesta quasi inadatta del nostro respiro. vasche semiolimpiche Tonino Vaan (Antonio Vasselli) nasce a Tivoli, nel 1960. Cresce in ambito poetico, in vari siti di scrittura presenti sulla rete web. Nel maggio 2004, vince il premio di poesia San Bernardino a Stimigliano (Rieti). Un suo lavoro figura nellantologia poetica Il Segreto delle Fragole Lietocole 2007. In occasione del Maggio Sermonetano 2008 partecipa alla performance Silenzi in forma di Poesia. Ad oggi è attivo con i reading del gruppo La Terza Mano. Il suo blog attuale e www.piccolifoglibianchi.splinder.com a caccia di frammenti, il ripetersi di schizzi istantanee di bestemmie, sotto brevi baci di nuvole nessun souvenir dal rettangolo dacqua nel passaggio che conduce al prato con passo consumato, osservando un gatto ce ne uscimmo per la terrazza dalle stelle sulla cupola schermo del nostro planetario. (luglio 2007 - Castel Madama, piscina comunale) La a z Piaz Gennaio 2009 De Chirico e il Museo 35 Cultura di Ivo Santolamazza Dal 31 ottobre 2008 al 25 gennaio 2009 la Soprintendenza alla Galleria Nazionale dArte Moderna e Contemporanea e la Fondazione Giorgio e Isa De Chirico presentano una mostra dal titolo De Chirico e il Museo, a trentanni dalla scomparsa del maestro (1888-1978). Non è la consueta esposizione antologica, ma una messa a punto del costante e complesso rapporto che De Chirico intrattenne con larte del passato, e che si configura come una sorta di museo immaginario, rappresentato in mostra dalle opere che lartista aveva tenuto presso di sé e che oggi sono suddivise fra le raccolte delle due istituzioni organizzatrici. Litinerario espositivo comprende circa 100 fra dipinti e disegni, con una sola grande scultura, e si articola in sei sezioni tematiche: 1-Mitologia e Archeologia (con temi e suggestioni dallantico). 2-La copia (con dipinti eseguiti alla maniera dei grandi maestri), Copiare un maestro antico serve ad imparare i segreti delle pittura. Io ne ho fatte tante di copie. Ho fatto una copia di Lorenzo Lotto a Roma, a Palazzo Pitti ho copiato Raffaello Una buona copia può essere a sua volta unopera darte, una buona opera darte. Se è fatta bene, è unopera darte, non cé dubbio G. De Chirico. 3-La grande pittura (nel segno del ritorno al mestiere propugnato nella celebre rivista Valori Plastici 1918 - 1921). 4-I daprès da Rubens (dove sono esposti per la prima volta tutti gli esemplari sul tema appartenenti alla Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, già nello studio del maestro), La fantasia credono molti, sia dimmaginare cose non viste. A un pittore e a un artista in genere la fantasia, più che a immaginare il non visto, serve a trasformare ciò che vede.. G. De Chirico, 1924. 5-La Neometafisica (con opere ricche di citazioni dallantico e che lartista dipinge alla maniera di se stesso) Nei miei primi quadri ho cercato di esprimere idee. Più tardi mi premeva soltanto la qualità della pittura G. De Chirico, 1970. 6 i disegni (anchessi ispirati allantico o ai grandi maestri, fra i quali spiccano quelli ancora poco noti che illustrano il testo di Massimo Bontempelli Siepe a Nord Ovest edito nel 1922 dei Valori Plastici). Ernesto Neto. While Nothing Happens di Ivo Santolamazza Dal 30 maggio 2008 a febbraio 2009 MACRO HALL presenta il nuovo intervento site specific dellartista brasiliano Ernesto Neto, che segue a quelli di Erwin Wurm, Pedro Cabrita Reis e Atelier Van Lieshout. A Roma, MACRO - Museo dArte Contemporanea, via Reggio Emilia, 54. Ernesto Neto (Rio de Janeiro, 1964), alla sua prima personale presso un museo italiano, è tra i più significativi protagonisti della scena artistica contemporanea. Lartista rinnova attraverso il suo lavoro il concetto stesso di scultura e di architettura, creando spazi, ambienti e percorsi, che mirano a coinvolgere il pubblico in unesperienza percettiva totale. La nota portante delle sculture di Neto è la sensorialità, espressa dalle sinuose forme della lycra, dai profumi e dai colori delle spezie: il pepe, il cumino, i chiodi di garofano, lo zenzero, la curcuma. Il progetto che Neto ha realizzato appositamente per MACRO HALL, è una grande installazione che occupa la galleria vetrata del Museo, come una sorta di architettura fluttuante, dalle forme organiche e floreali, che invita il pubblico ad attraversarla. La scultura, agganciata alle capriate in ferro della copertura in vetro della galleria, arriva sospesa fino a circa un metro da terra. Lobiettivo dellartista è quello di abbattere le distanze tra il visitatore e lopera darte, dando vita a unesperienza quasi mistica attraverso la scoperta del respiro vitale di queste enormi forme trasparenti e armoniose. Con il suo lavoro Neto crea luoghi che aboliscono la barriera tra arte e vita, e, come afferma lui stesso, crea unarte che unisce, che ci aiuta a interagire con gli altri, che ci mostra il limite, inteso non come un muro ma come un luogo di sensazioni, di scambio e di continuità. Ernesto Neto è nato nel 1964 a Rio de Janeiro, in Brasile, dove attualmente vive e lavora. Il suo lavoro è stato esposto in alcuni tra i più importanti musei darte contemporanea internazionali e nellambito di grandi eventi espositivi quali la Biennale di São Paulo nel 1988, la Biennale di Kwangju nel 1995, la Biennale di Sydney nel 1998, la Biennale di Liverpool nel 2000 e nel 2002, la Biennale di Venezia nel 2001 e nel 2003. Catalogo della mostra: Electa, collana MACRO HALL (ita/engl), con una serie di interviste a Ernesto Neto di Dobrila Denegri curatrice della mostra, Barbara Goretti, Ilaria Marotta. Orari: da martedì a domenica 9.00 - 19.00; lunedì chiuso. Ingresso: 1,00 Euro. PiazLa za 36 Cultura Gennaio 2009 IL CASO VULPIANI di Amedeo Ciotti Mentre ero sulle tracce dei garibaldini, tutto intento a ricostruire i loro movimenti, attraverso i rapporti dei governatori distrettuali durante la campagna dellAgro romano del 1867, improvvisamente incontrai i fratelli Domenico e Luigi Vulpiani che volevano raccontarmi la loro vicenda castellana ed io li ascoltai. Fuor di metafora, devo dire che mentre analizzavo con grande attenzione le carte della busta 2057 del fondo Ministero dellInterno presso larchivio di Stato di Roma, dimprovviso mi trovai tra le mani un fascicolo intestato: Castel Madama, cominciai a leggere quei documenti e non fu difficile rendermi conto che si trattava dellallontanamento dei Vulpiani da Castel Madama, con provvedimento del febbraio 1862. Tra laltro trovai, quasi subito, un rapporto del 10 gennaio 1864, inviato dal Direttore generale di polizia Antonio Matteucci a Monsignor Andrea Pila Ministro dellInterno. Quello scritto è una sintesi dei primi tre anni (1861-1863) del Caso Vulpiani. Già dalle prime righe appresi che i due Vulpiani erano nativi di Aquila nel Regno di Napoli (dal 1815 Regno delle due Sicilie), che erano domiciliati a Castel Madama da vari anni, in quanto avevano in affitto i beni dellex feudo del marchese Tiberi e che, sul finire dellanno 1861, arrivarono alla direzione generale di polizia vari reclami da Castel Madama nei confronti dei due fratelli. Venivano accusati: di essere avversi al governo pontificio, di fare dei discorsi riprovevoli, di ostentare, di ritorno dal viaggio fatto a Napoli, la coccarda tricolore, che si mostravano irreligiosi istigando eziandio il popolo a non essere in nessun modo ossequioso al suo Pastore; e finalmente eccitando i Popolani di Castel Madama ad avversare in ogni modo il Governo Pontificio. Ce nera abbastanza per rinviare i Vulpiani dinanzi al Tribunale della Sacra Consulta, invece fu seguita unaltra procedura. Acquisite scriveva il Direttore generale di polizia le successive informazioni, le accuse furono confermate ed ai due fratelli fu ordinato di rimpatriare. Conosciuto il provvedimento preso nei loro confronti, reclamarono tempestivamente: ma datosi luogo ad uno stragiudiziale, gli addebiti vennero confermati, e così nel 10 aprile 1862 venne anche ratificato lesilio. I Vulpiani non pensarono minimamente ad arrendersi, ricorsero al vescovo de LAquila che inviò nel 1862 due lettere di raccomandazione a Monsignor Pila Ministro dellInterno e di Grazia e Giustizia. Inviarono una memoria difensiva nella quale scrissero di essere perseguitati da alcuni malevoli che li volevano vedere espulsi da Castel Madama sotto pretesto di addebiti politici e che supponevano trattarsi di: 1° Cesare Cottarelli cognato di Luigi Vulpiani aveva sposato Ottavia Cottarelli ora Priore (sindaco), [ ] perché era un incettatore di granturco che poi rivendeva a prezzi esorbitanti e non voleva la concorrenza degli scriventi che vendevano lo stesso genere ad un prezzo molto inferiore, inoltre, il Priore, non sopportò che i Vulpiani lo denunciassero come colpevole daver usurpato qualche rubbio di taglio nella Macchia Comunale nel fare le sue calcare; 2° Gio: Antonio Fontana Segretario (comunale) perché fu citato in giudizio da Luigi Vulpiani per un debito di scudi cinquantasei per cui fu condannato; 3° Michele Angelo Scalmani in quanto era loro debitore di vari anni di pigioni; 4° Fortunato Sisti [ ] per listesso titolo; 5° [il defunto] Don Antonio Doddi perché non voleva restituire ai Vulpiani la casa dove abitava, quando fu costretto a restituirla [la danneggiò e per questo fu condannato dal Vicario]. Inoltre pregarono di interrogare come testimoni a discarico: Il Signor Marchese Giovanni Ricci, il Vicario Foraneo D. Luigi Orsini, il Signor Giovanni Fraschetti, il Signor Filippo Maschesi, il Signor Michele Pieralice, La Signora Francesca Giustini. In fine si dichiararono disposti a sostenere le spese, per il viaggio ed il soggiorno a Castel Madama, per la persona di fiducia che avrebbe dovuto ascoltare i testimoni. Fu tutto inutile, come visto, Mons. Direttore di Polizia confermò il provvedimento. Non ho trovato i verbali delle deposizioni dei testimoni, ma soltanto un giudizio espresso in una relazione del 1864, sulla deposizione del Marchese Ricci e del Signor Fraschetti, a parere del direttore Matteucci, le due deposizioni se attenuavano le accuse, non giunsero però ad escluderle. La decisione definitiva fu presa dal Sovrano Pontefice, che nelludienza del 14 febbraio 1862 confermò le proroghe concesse e quelle da concedere, ma ordinò che avesse luogo, assolutamente, il rimpatrio dei due. La a z Piaz Gennaio 2009 Cultura Preso atto della situazione i Vulpiani si piegarono a chiedere ancora delle proroghe, ne ottennero sei complessivamente per un anno e tre mesi, furono concesse per consentire il disbrigo dei loro affari fino al termine dellaffitto dei beni dellex feudo, certo le due lettere del Vescovo di Aquila non rimasero del tutto inascoltate. Ad Aprile del 1863, scaduto il contratto di affitto, furono costretti a lasciare Castel Madama, si recarono a Roma, dove continuarono i loro tentativi per poter tornare. Impresa ardua, sia per il quadro politico romano di quegli anni, sia perché di quelle proroghe molto si lamentò proprio il priore Cottarelli, che arrivò a scrivere una lettera di protesta al pontefice e, nella sua bile, accusò anche il direttore generale di polizia. Un anno dopo la decisione presa dal papa contro i Vulpiani, mentre Luigi, forse, si consolava per la nascita, il 28 dicembre 1862, del futuro ingegner Oreste, personaggio che sarà molto importante per Castel Madama, Domenico cercava di farlo avviando, il 23 febbraio 1863, un nuovo contenzioso contro il priore e, soprattutto, contro il segretario Gio: Antonio Fontana, per la tassa comunale sul bestiame. Nel detto giorno si recò in segreteria per contestare al Segretario daver impropriamente, perché sarebbe spettato al Governo di Tivoli, ritoccato la sua dichiarazione, già approvata dai ripartitori designati, aggiungendo animali e carri e gravandolo di una somma maggiore da pagare. Lo stesso giorno furono inviati due esposti alla Presidenza di Roma e Comarca (provincia), ma considerato che nulla accadeva, evidentemente ci fu un reclamo al Ministero dellInterno, visto che Mons. Pila sollecitò a dar seguito agli esposti di Domenico Vulpiani ed Angelo Santolazza, questultimo era tra i tre ripartitori. Allora il Presidente di Roma e Comarca invitò Priore e Segretario di Castel Madama a produrre le loro deduzioni, furono ritenute plausibili. Il 16 marzo il Presidente scriveva al Priore di Castel Madama: In seguito alle deduzioni prodotte [ ] che si sono trovate plausibili, è stato da questa Presidenza rimesso agli atti il reclamo di Domenico Vulpiani per gravezza di tassa impostagli sul bestiame suino, lasciando in facoltà della Magist. Di agire criminalmente contro il medesimo. La cosa fu lasciata cadere. Non fu lo stesso per le richieste e suppliche che i Vulpiani inviavano da Roma sia al Ministro Pila sia al Pontefice. In due lettere, datate 11 giugno e 17 luglio 1863, firmate rispettivamente: La popolazione di Castel Madama e I comunisti di Castel Madama, il che significa anonime, ma se non possiamo PiazLa za 37 sapere con certezza chi le scrisse, certo possiamo immaginare chi le ispirò, non solo vennero ribadite le note accuse ma ai due fratelli furono addebitate altre più gravi nefandezze, insomma chi scrisse proprio non li voleva più vedere a Castel Madama. Nella prima lettera è evidente il timore di ritorsioni e vendette dei Vulpiani e li si accusa di aver trovato un novello Fausti, nellamministrazione dello stato che li proteggeva. Nella seconda, più circostanziata, si ribadisce che avevano rapporti con gli amici di Ludovico Fausti e che erano grandi amici di Giovanni Venanzi, con il quale avevano sempre avuto rapporti, la cosa era gravissima, ma del processo Fausti-Venanzi si discorrerà più avanti. Si raccontano poi le solite accuse: di far propaganda per i piemontesi, daver appesa al palazzo baronale, dove abitavano, la bandiera tricolore, daver fatto attaccare per due volte notte tempo in diversi punti del paese i stemmi sabaudi, ed uno di questi con soverchia empietà venne attaccato sopra lo Stemma Pontificio che sta sullingresso del Paese. Si prosegue con il dire che per questi e molti altri motivi giustamente fu ordinato che i due fratelli se ne ritornassero al Regno di Napoli donde ebbero origine e donde erano venuti. A quegli scritti anonimi da parte dei due fratelli non ci fu replica, ormai erano lontani da Castel Madama. Rispose, si fa per dire, Angelo Santolamazza, con una lettera al Presidente di Roma e Comarca del 31 dicembre 1863, garbata nella forma, ma dura nel contenuto. Approssimandosi il tempo della nomina del priore per il successivo triennio cercò di prevenire le mosse temendo, a ragione, che Cesare Cottarelli potesse essere confermato, dopo unampia premessa in cui dichiarava di non voler dir nulla, ma intanto lo diceva, dellorgoglio giovanile del priore, e del fatto che aveva lasciato fare ad altri, quel che volevano, in particolare per i proventi del pane e della carne, scrisse: dico solo che nellamministrazione del suo triennio leconomia Comunale si è squilibrata, ha consumati i suoi mezzi, ed un sospetto generale se non di duolo, almeno di una trascuratezza massima. In seguito lo prega, qualora avesse in animo di nominare lo stesso soggetto per il secondo triennio, di fare una rivista della passata amministrazione ed afferma: prova del dispiacere di questo soggetto ne fu lesclusiva che ebbe a soffrire nel primo scrutinio nonostante la commendatizia (raccomandazione) del Sig. Governatore presente. Non fu ascoltato e Cottarelli fu ancora priore. Però è qui necessario aprire una parentesi per capire meglio ciò che accadeva. segue nel prossimo numero 38 Sport Gennaio 2009 ASD Castel Madama: puntiamo tutto sui giovani di Attilio Nonni Siamo arrivati al giro di boa della stagione calcistica 2008-2009, stagione partita tra mille difficoltà. Difatti dopo le dimissioni della vecchia dirigenza e lo stato dabbandono in cui viveva il settore giovanile con molti dei nostri ragazzi andati a giocare nei settori giovanili vicini, a volte costretti, a volte ammaliati da nostri ex educatori, che abbandonando la barca che affondava predavano lunica risorsa rimasta, non è stato facile riconquistare la fiducia dei ragazzi e delle famiglie rimaste deluse delle passate gestioni. Ma lASD rispecchia lanima del nostro paese, e più è dura la sfida e più esce lattaccamento, il cuore, la passione dei suoi componenti. E così grazie a tutti i nostri educatori (Santolamazza Giovanni, Cipriani Massimiliano, Chicca Fabio, Chicca Michele, Iori Tonino, Tavani Fabio, Marco, Cascini Michele, Piselli Luigi), al grande sacrificio della dirigenza e alla partecipazione di molti dei nostri concittadini, siamo riusciti a partecipare ai campionati di pulcini 99,pulcini 00, esordienti 97, giovanissimi provinciali fascia B 95, giovanissimi provinciali 94 e juniores provinciale. I pulcini 00 e 99 sono i più piccoli della nostra associazione, guidati con professionalità e estrema attenzione allaspetto educativo da Santolamazza Giovanni coadiuvato da Cipriani Massimiliano. Le nostre due squadre stanno partecipando alla fase autunnale dei campionati federali Figc e anche se ancora non riusciamo a fare risultati positivi dal punto di vista sportivo, ci distinguiamo sempre per correttezza, voglia di giocare e per i notevoli miglioramenti dal punto di vista del gioco individuale e dinsieme e del divertimento dei nostri bambini nell affrontare questa, per gran parte di loro, prima esperienza sportiva. Gli esordienti 97, fiore allocchiello della nostra società, sono allenati da Fabio Chicca in collaborazione con Michele Chicca. I nostri ragazzi stanno affrontando la fase autunnale campionati federali Figc con ottimi risultati sportivi. Sono notevoli i miglioramenti tecnico tattici dei ragazzi di mister Chicca che con dedizione e competenza sta riuscendo a gestire un gruppo composto per metà da ragazzi che già da qualche anno giocano a calcio e i restanti che sono alla loro prima esperienza. Pulcini 1999 Pulcini 2000 Esordienti 1997 A guidare i giovanissimi fascia B gruppo molto numeroso, cè il pilastro portante di tutto il nostro staff tecnico, Iori Tonino. Da alcuni anni il mister segue questi ragazzi, e visti i risultati tecnico tattici sembra evidente che questanno si sia concretizzato il buon lavoro svolto nel tempo. Con fatica siamo riusciti anche ad iscrivere al campionato giovanissimi provinciali i ragazzi del 1994. Un po per ragioni anagrafiche, un po per le scelte fatte negli anni precedenti, il gruppo dei 94 è composto da soltanto 14 elementi. In questo contesto è encomiabile il lavoro che sta svolgendo il giovane mister Tavani Fabio, che oltre a far crescere i ragazzi sotto il profilo tecnico tattico, aspira soprattutto ad educare i suoi al vero spirito calcistico caratterizzato da umiltà e da correttezza nei confronti dei compagni di squadra e degli avversari. Forse proprio per questo, malgrado ancora non siano arrivati buoni risultati, i ragazzi continuano ad allenarsi con entusiasmo. A chiudere il nostro settore giovanile ci sono i ragazzi della juniores, allenati da mister Cascini Michele. Reduci dalla retrocessione della passata stagione, i ragazzi di mister Cacio dopo una partenza caratterizzata da 3 vittorie consecutive, sta attualmente attraversando un periodo cupo. In conclusione lASD Castel Madama è ripartita con un progetto a lungo termine atto a far crescere i nostri giovani sotto il profilo sportivo e non solo, dando loro la possibilità di svolgere una sana disciplina sportiva allinterno del nostro paese. Quindi siamo ripartiti dai giovani puntando tutto su di loro, che con lentusiasmo e la voglia di fare che li contraddistingue saranno lo stimolo per ognuno di noi a lavorare impegnandosi sempre di più per non deluderli. Vogliamo chiudere ricordando a tutti i nostri concittadini che da qualche giorno sono in vendita i biglietti della Lotteria dei 40 anni ASD Castel Madama, i cui proventi saranno investiti per la realizzazione di questo ambizioso progetto. La a z Piaz PiazLa za