Madama Vittoria e Madama Adelaide, figlie di Luigi XV e prozie del

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Madama Vittoria e Madama Adelaide, figlie di Luigi XV e prozie del
Esclusivo
Dov’è finito Luigi XVII? - 4
Le due zie di Luigi XVII, madama Vittoria
e madama Adelaide, sorelle del Re di
Francia ghigliottinato dai rivoluzionari
Il Tour d’Italie
fa tappa a Trieste
Madama Vittoria e
Madama Adelaide,
figlie di Luigi XV e prozie
del Delfino, sono state
probabilmente le figure
chiave nella vicenda che
ha portato al salvataggio
segreto di un bambino
divenuto Luigi XVII
durante la tempesta
della Rivoluzione
francese e subito dopo
l’esecuzione di suo
padre, Luigi XVI re di
Francia. All’ombra delle
due anziane prozie –
aiutate da papa Pio VI e
dalla zia materna, Maria
Carolina, regina di Napoli
– il piccolo Re senza
regno passa dalla Francia
a Roma e poi finisce
a Trieste. Lasciando
tracce e testimonianze
importanti
di Saverio Boldini
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più accreditato. Queste devono nascondere il Delfino nel
fondo della carrozza: un altro fanciullo della sua età, con
la stessa faccia e che si tiene accuratamente nascosto, gli
sarà con destrezza sostituito e sarà presentato al pubblico, nel momento della sottrazione, come il vero Delfino.
Le persone sensate vedono bene l’inverosimiglianza di un
simile progetto, ma il popolo lo crede fermamente, ed è
quanto si vuole. Anche Madama Elisabetta [la sorella minore di Luigi XVI, destinata ad essere incarcerata con la
famiglia reale e giustiziata il 10 maggio 1794, NdR] deve
andare nei Paesi Bassi, appena il duca di Saxe-Teschen,
suo zio, sarà tornato. Tutte queste partenze devono precedere quella del Re e della Regina: Mesdames devono essere accompagnate fino alle frontiere da duemila gentiluomini, che a ogni evenienza serviranno loro di scorta: fatto
che conferma al popolo la sottrazione del Delfino». Tutti
sanno che né Madame Elisabetta, sorella di Luigi XVI, né
i reali vollero sul momento fuggire, e quando lo vollero
fallirono.
L
e due vecchie zie dovevano avere
l’innato carisma di salvare il bisnipote. In una raccolta di lettere anonime francesi, conservata nella Biblioteca Imperiale di San Pietroburgo,
ce n’è una, datata Parigi 18 febbraio
1791 (quindi prima che la situazione
degenerasse e la famiglia reale venisse rinchiusa nella prigione del Tempio), dove si legge:
in città «si rende abbastanza giustizia a Madama Victoire:
passa per buona e benefattrice; ma Madama Adélaide è
altezzosa, fiera, imperiosa, ambiziosa. Tra i propositi che
si addebitano alla loro partenza, ecco il più diffuso e il
Gennaio 2014
Scrive Pastor, il grande storico dei Papi, che le due
dame se n’erano andate da Parigi «per evitare una professione in favore dello scisma costituzionale». Le due
Mesdames, dunque, lasciata Parigi il 19 febbraio 1791
per sottrarsi al dober giurare fedeltà al nuovo governo,
attraversata la Francia tra enormi ostilità, un arresto e
anche pericoli fisici, passata la frontiera tra la Savoia e
la Francia, il 12 marzo avevano raggiunto Torino dove le
aspettavano più di mille carrozze e una folla enorme, che
le accompagnò fino al palazzo reale. Narra il Pastor: «Appena a Roma si seppe della loro intenzione di dirigersi
verso la Città sacra, il cardinale Bernis [ambasciatore di
Francia a Roma, NdR] inviò una cordiale lettera d’invito,
in cui offriva loro il suo palazzo come dimora stabile. Il
Papa spedì alle illustri profughe un corriere apposito nella persona di Bartolomeo Radavero e fece dare istruzioni
per mezzo della segreteria di Stato a tutti i funzionari sul
percorso, perché usassero le più grandi attenzioni alle due
principesse». In Piemonte il principe Carlo Felice di Savoia
le tratteggiò dal vivo, in punta di penna, con crudezza
soldatesca: «Madama Adélaide ha una statura un po’ sotto
la media. Hanno detto che è stata graziosissima, ma al
momento è spaventevole. Ha gli occhi fuori della testa,
le labbra molto grosse, il colorito grigio e l’aspetto molto
rude e cattivo. Vestiva di bruno con uno scialletto nero annodato dietro alla maniera delle ragazzine. Era pettinata
come Madama Felicita [Maria Felicita di Savoia, figlia
zitella di Carlo Emanuele III di Savoia, NdR]. Ha cinquantanove anni. Madama Victoire è un po’ più alta,
molto grossa, un’aria buona, begli occhi, più bionda,
e sembra avere un buon carattere. È vestita all’incirca
come sua sorella, ma aveva un gran cappello e un mantelletto nero. Ha più o meno cinquantott’anni». Il conte
di Maurienne le descrisse in modo lapidario: «Adélaide
è orribile, Victoire grande e grossa». Scherzi della vita.
Adelaide era stata bellissima: sorride ancora, nel suo
costume di Diana cacciatrice, mollemente seduta mentre
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