Manga The New Japanese Literature

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Manga The New Japanese Literature
Manga
The New Japanese Literature
Venezia, Fondazione Querini Stampalia
martedì 12 marzo, ore 17.30
Il manga, fumetto giapponese, può essere considerato come il pilastro delle
“narrazioni grafiche”.
Le monografie a fumetti, i cosiddetti “story manga”, trionfano in Giappone già
a partire dal primi anni Cinquanta, con trame che si sviluppano nel tempo,
con personaggi che lentamente invecchiano e con una particolare attenzione
all’esplorazione introspettiva dell’io.
Manga. The New Japanese Literature, organizzato dalla Fondazione
Querini Stampalia in collaborazione con Università Ca’ Foscari di Venezia e Kyoto
Seika University, per martedì 12 marzo alle 17.30, intende indagare questo
affascinante mondo.
Ne parla Jaqueline Berndt, professore ordinario presso la Graduate School of
Manga Studies dell’Università Seika di Kyoto, e specialista mondiale di estetica del
manga e media giapponesi.
Nel corso dell’incontro sul manga come nuova “letteratura giapponese”, presenterà
tre dei tanti e diversi adattamenti di “Delitto e castigo” di Dostoevskij: il primo dalla
penna di Tezuka Osamu (1953), il secondo, la versione shojo (manga per ragazze)
ˉ shi a Yumiko (1973) e la più recente collana di 10 volumi, per adulti,
dell’artista O
di Ochiai Naoyuki (2006-2010).
Le tre opere consentono di porre l’attenzione soprattutto su due questioni: la
relazione storicamente mutevole tra manga e letteratura in termini di status e
tecniche narrative e la cornice culturale, non solo grafica, fondamentalmente ibrida
all’interno della quale si è sviluppata la narrativa nel Giappone moderno.
Un esempio: fino alla fine degli anni Sessanta, l’ultima produzione di Dostoevskij
veniva letta in Giappone non come traduzioni di un originale europeo, ma come
letteratura giapponese moderna, tanto che si è parlato addirittura di “Dostoevskij
Yamato”.
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