EDITALIA PORTA IL DON CHISCIOTTE A PALERMO La Sala della

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EDITALIA PORTA IL DON CHISCIOTTE A PALERMO La Sala della
PROVINCIA REGIONALE DI PALERMO
EDITALIA PORTA IL DON CHISCIOTTE A PALERMO
La Sala della Cavallerizza di Palazzo Sant’Elia apre per la prima volta al pubblico
con una Mostra del Maestro Mimmo Paladino dedicata all’eroe spagnolo.
Palermo, 3 luglio 2008 – Da oggi, 3 luglio, fino al 14 settembre, Palazzo Sant’Elia ospiterà la
mostra “Don Chisciotte a Palermo”, organizzata da Editalia – Gruppo Istituto Poligrafico e
Zecca dello Stato con il patrocinio della Provincia Regionale di Palermo e curata da Demetrio
Paparoni.
In occasione dell’esposizione dedicata al celebre hidalgo spagnolo, inserita nel calendario degli eventi
collaterali alla mostra España, apre per la prima volta al pubblico, dopo un lungo restauro, un’altra ala di
Palazzo Sant’Elia, la Sala della Cavallerizza, che ospiterà le opere di Mimmo Paladino create per
Editalia e dedicate al Don Chisciotte di Cervantes: 34 dei 150 acquerelli con cui ha illustrato
l’edizione integrale e le pagine di un raro, prezioso libro d’artista realizzato in soli 100 esemplari.
Paladino configura una vera e propria riscrittura del romanzo fatta con gli strumenti dell’arte figurativa, il
segno e il colore. Utilizza la sua conoscenza dei procedimenti tecnici della grafica d’arte per enfatizzare le
possibilità espressive ed evocative che segno e colore possono fornire al suo immaginario. Opera collages,
sfondamenti, e sovrapposizioni realizzando un’opera materica straordinariamente complessa.
Il libro d’artista e gli acquerelli esposti sono il risultato della convergenza di interessi creativi
tra Mimmo Paladino ed Editalia. Il Maestro beneventano voleva narrare il suo Don Chisciotte in
un’opera d’arte complessa come un libro d’artista, ed Editalia si è impegnata a produrla, interessata a
sperimentare con la guida di un grande artista la possibilità di un rapporto diverso tra due mondi espressivi
contigui: quello delle parole e quello dei segni e colori. E’ stato l’inizio di un rapporto intenso e
prolifico. Mimmo Paladino ha lavorato a lungo intorno alla figura dell’eroe-antieroe del romanzo di Miguel
de Cervantes. La sperimentazione di linguaggi e tecniche diversi ha prodotto, nell’arco di un
anno, immagini dipinte, incise, disegnate e filmate: una mostra, due libri, un film e tante altre
invenzioni.
A Napoli il primo appuntamento con la mostra Quijote al Museo di Capodimonte (16 dicembre 2005–
5 febbraio 2006). Paladino crea un sorprendente viaggio nell’immaginario di Don Chisciotte attraverso una
grande installazione, 14 tra bronzi e dipinti, 30 acquerelli e il libro d’artista. Ne deriva una lettura inedita e
personale della figura dell’ingegnoso hildago, vicino alla nostra contemporaneità nelle reazioni emotive e
sentimentali. In questa occasione è presentato il libro d’artista Don Chisciotte di Mimmo Paladino e
Giuseppe Conte con uno spettacolo teatrale e musicale a Castel Sant’Elmo. Sul palcoscenico si alternano
Mimmo Cuticchio e Lucio Dalla “Sui sentieri di Don Chisciotte”.
Il secondo appuntamento è a Venezia per la presentazione del film Quijote, nella sezione Orizzonti
del Festival del Cinema 2006. Paladino, nelle vesti di regista, continua il racconto del suo Chisciotte sul
grande schermo con un cast di artisti che condividono con lui la passione donchisciottesca: Peppe
Servillo è Don Chisciotte, Lucio Dalla è Sancio Panza, Enzo Cucchi è Mago Merlino,
Alessandro Bergonzoni è Mago Festone e Ginestra Paladino è Dulcinea. Mentre nelle sale del
festival si proietta il film, sulle terrazze della Peggy Guggenheim Collection, Editalia presenta l’edizione
integrale del romanzo di Cervantes con la proiezione di un cortometraggio, ideato da Paladino e prodotto
per l’occasione, nel quale alcuni acquerelli animati fanno da sfondo mobile alla voce di Servillo che recita un
testo inedito di Edoardo Sanguineti.
«L’arte di un maestro indiscusso come Mimmo Paladino – commenta il presidente della Provincia,
Giovanni Avanti – è un affascinante esperanto che ci apre le porte del mondo avventuroso di Don
Chisciotte e ci proietta in un’epica senza tempo, sulla scia delle opere degli artisti contemporanei spagnoli
in allestimento nei saloni di palazzo Sant’Elia. A questi ultimi oggi si aggiunge un altro spazio di sicura
suggestione, la ex Cavallerizza, un nuovo punto di riferimento per appuntamenti di grande spessore, che
moltiplica le occasioni del ‘fare’ cultura con progetti di ampio respiro».
«Abbiamo accolto volentieri l’invito della Provincia – è il commento di Marco de Guzzis, amministratore
delegato di Editalia – come occasione per portare in Sicilia una vasta scelta dei più significativi acquerelli che
stilisticamente sottolineano l’evoluzione del progetto e il libro d’artista per la prima volta “srotolato”, che si
offre allo sguardo in un continuum di suggestioni. Sarà così possibile seguire, per la prima volta, il flusso
creativo dell’artista al cospetto del Chisciotte, tavola dopo tavola, segno dopo segno».
ORARI
Il pubblico potrà visitare l’esposizione gratuitamente dalle 10 del 4 luglio.
Orari di apertura di Palazzo Sant’Elia (via Maqueda, n° 81):
martedì, mercoledì, giovedì, domenica ore 10-13 / 17-20
venerdì, sabato e prefestivi ore 10-13 / 17-23.
Chiuso il lunedì.
Informazioni e prenotazioni, 091-87630898.
Il catalogo della mostra “Don Chisciotte a Palermo” è pubblicato da Editalia.
Tutte le informazioni, on line su www.provincia.palermo.it
LA SALA DELLA CAVALLERIZZA
Iniziati contestualmente al restauro dell’edificio principale del complesso di Sant’Elia, il
recupero dell’ex Cavallerizza è coinciso con la “riscoperta” di uno spazio per decenni
dimenticato, di fatto separato dal Palazzo e occupato dalla bottega di un artigiano falegname.
Fondamentale – come riferisce il direttore di palazzo Sant’Elia e responsabile dei restauri,
l’architetto Maurizio Rotolo – è stato risalire all’organizzazione originaria dello spazio della
Cavallerizza (i marchesi Santa Croce di Sant’Elia tenevano a non chiamarlo, più
prosaicamente, ‘scuderia’) e coglierne le potenzialità come sede espositiva. Il restauro della
sala – 170 mq di superficie in tutto - ha dunque permesso di recuperare il settecentesco
pavimento in pietra di billiemi e le 6 colonne in marmo o a mezzo stucco, suddivise in tre
ariose campate. L’ex Cavallerizza è diventato così uno spazio perfettamente integrato nel
Palazzo ma allo stesso tempo indipendente, dotato di un ingresso e un cortile autonomi.
Quest’ultimo è collegato alla corte principale attraverso un corridoio, dove verranno esposte
immagini, planimetrie e fotografie che documentano il restauro complessivo, con 4 grandi
pannelli che raccontano la storia dell’edificio.