LA CUCINA DEL FRIULI VENEZIA-GIULIA Il Friuli, con Udine
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LA CUCINA DEL FRIULI VENEZIA-GIULIA Il Friuli, con Udine
LA CUCINA DEL FRIULI VENEZIA-GIULIA Il Friuli, con Udine, Pordenone e Gorizia; la Venezia Giulia, con Trieste: come il Trentino-Alto Adige, anche il FriuliVenezia Giulia, regione a statuto speciale, ha un’anima doppia in cui si fondono storia, tradizioni, usi e culture diverse, anche gastronomicamente. Terra di confine, attaccata all’Austria e alla Slovenia, dallo spirito mitteleuropeo, soprattutto per quanto riguarda Trieste che è stata per lungo di tempo ed è ancora un punto di incontro per popoli e artisti (basti ricordare nomi del calibro di Joyce, che qui ha vissuto a lungo scrivendo in parte 'Gente di Dublino', o Svevo, nato a Trieste come anche Saba), la regione è morfologicamente complessa: l’area montuosa comprende le Alpi Carniche e Giulie, ricchi torrenti e laghi importanti; quella collinare ospita le viti che permettono una produzione vinicola di grande rilievo; l’area pianeggiante è in realtà poco adatta all’agricoltura, e principalmente coltivata a mais, soia e barbabietole da zucchero; e infine l’area costiera, con il mare Adriatico, che arricchisce la cucina da un punto di vista ittico. Sono tanti i prodotti tipici locali, a cominciare dai formaggi: in primis il pecorino del Carso, ma con il latte ovino vengono realizzate anche caciotte, ricotte e formaggi con le erbe, né manca il caprino o la ricotta di capra; dal latte vaccino invece viene il latteria, un formaggio iscritto al registro dei prodotti tradizionali e realizzato col latte di due munte; il celebre Montasio; il fagagna, fatto con latte vaccino crudo; il liptauer, una crema di più formaggi aromatizzata in genere con paprika; il formaggio di malga. Tra i salumi, il più famoso e diffuso è senza dubbio il prosciutto San Daniele; ma la regione offre tante altre specialità, non solo di derivazione suina, basti pensare all’oca affumicata o al salame d’oca, o a quello di pecora. Provengono dal maiale il prosciutto affumicato di Sauris, il muset, l’ossocollo, la salsiccia detta lujania; e poi ancora il pestât, un insaccato realizzato con lardo macinato misto a sedano, carote, cipolle, aglio, salvia, rosmarino, prezzemolo tritati, icicines o frices o ciccioli, la pestadices, e molti altri. Gli antipasti tradizionali spaziano dal pesce, come i tipici sardoni in savor, a preparazioni più particolari come il frico, un piatto che si realizza con formaggio, in genere montasio, fritto da solo o insieme a patate, o cipolle o altre varianti (una delle quali prevede anche le mele). Tra i primi piatti, ampia la scelta di minestre, da quella tipica del Carso, realizzata semplicemente con farina e uova, usate per fare palline di pasta fritte e poi insaporite nel brodo, a quella di riso alla friulana, a quella d’orzo o di zucca, ai bisi spacai, una sorta di crema di piselli, alla minestra con le luganeghe; la minestra di crauti, fagioli, carne di maiale e patate triestina detta jota; il paparot, un piatto a base di spinaci, farina di mais e farina di frumento; tante variazioni di polenta, da quella fritta a quella cuinzade, ai risotti, ad esempio con lo scoplit o con gli asparagi. Tra le paste vanno annoverati i cosiddetti ciarscons, pasta all’uovo con un ripieno particolare, a base di ricotta, uva passa, prezzemolo e pan grattato; i blecs, di grano saraceno; non mancano gli gnocchi, come quelli di patate, di pane, di gries, ma anche di fegato. Tra gli ingredienti che arricchiscono i primi trovano ampio spazio anche pesci, molluschi e persino rane, preparate proprio col risotto. Del resto nella regione l’acqua, dolce e salata, non manca, il 1 che fa sì che siano tante le ricette tipiche coi sapori di fiumi, laghi e mare, dal baccalà ai brodetti (celebre quello alla dalmata, con tante tipologie di pesce), dal branzino alle canocie (canocchie) ai capis tarondis, vale a dire i molluschi conosciuti anche come cape tonde, ai gamberi di fiume o alle cozze triestine; menzione speciale spetta alla trota friulana, in special modo quella affumicata di San Daniele. Per la carne, sono molto consumati vitello e manzo, come le scaloppine o il fegato alla triestina ma anche il manzo alle erbe, o lo stufato di manzo detto pastizzade, o la trippa al sugo o il gulasch; ma anche il coniglio, il pollo, la faraona e l’oca, che può essere servita in salmì con la polenta e con cui come visto si realizzano anche salumi; il maiale, dalla costa alla coscia al muset, servito anche con la salsa detta kren, tipica salsa di rafano che accompagna i bolliti, ma che caratterizza anche una particolare ricetta con l’agnello; particolari anche i cevapcici, polpette speziate. Tipiche della Carnia sono le broade, rape acide spesso servite col muset, e i cavoli acidi, i crauti; non mancano ricette con carciofi, finocchi, legumi, asparagi, zucche, e varie verdure insieme, come lo zastoch, una ricetta tipica con zucca, patate, fagioli, cipolle; molto diffuse le patate, che hanno delle varietà locali particolarmente apprezzate, come la patata di Ribis e Godia. Tra i dolci, le fritole triestine, tipiche del carnevale, frittelle che all’impasto di farina, latte e uova aggiungono cannella, rum, pinoli, uvetta e che volendo possono anche essere farcite; le ciambelle dette panafracchi; tra i dolci ripieni, il presnitz triestino, pastasfoglia arrotolata ripiena di tanti ingredienti che variano di famiglia in famiglia e che possono spaziare tra noci, mandorle, uvetta, pinoli, prugne, albicocche, cioccolata, rum e molti altri, la putizza, a Udine la gubana; la pinza pasquale; lo strucolo; i biscotti esse, gli gnocchi “de susini”, le favette triestine, i peverini; lis sopis indoradis della Carnia, fette di pane passate in latte, uova, fritte e accompagnate col vino. Speciale anche il miele locale, tra cui il millefiori, e quelli di acacia, castagno e tarassaco. A proposito di vini, il più celebre è probabilmente l’ex Tocai, oggi conosciuto come Friulano, in seguito a una decisione dell’Unione Europea per evitare di confonderlo con il peraltro diversissimo Tokaj ungherese. La regione offre anche Cabernet, Picolit, Pinot bianco, grigio e nero, Ribolla, Riesling, Traminer, Sauvignon, Merlot, Verduzzo, Prosecco e molti altri, oltre alla tipica grappa friulana, all’acquavite come lo Slivovitz e a tanti liquori tipici; molto diffusi sono i derivati delle pere, come il distillato creato dalle per martin o il most. Tra le bevande, da non dimenticare il caffè triestino. 2