PROGETTO DI EDUCAZIONE ALLA SALUTE SUL TEMA

Transcript

PROGETTO DI EDUCAZIONE ALLA SALUTE SUL TEMA
PROGETTO DI INTERVENTO DI EDUCAZIONE
ALLA SALUTE SUL TEMA ALIMENTAZIONE
NELLA SCUOLA MATERNA ED ELEMENTARE
DEL COMUNE DI RONCIGLIONE
STRUTTURA AZIENDALE TITOLARE DEL
PROGETTO
• DISTRETTO VITERBO 4
Coordinamento operativo distrettuale:
Dott M. De Simoni
Dirigente Distretto 4
Dott ssa P.A. Falasca
Resp.le del progetto e relatore negli incontri con gli insegnanti
Dott. R. Marini
Coprogettista e relatore negli incontri con gli insegnanti
Sig.ra G. Galli
Infermiere, coordinatore dei lavori di gruppo negli incontri
Sig.ra A. Torri
Amministrativa, coordinatore attività amministrativa
COMPARTECIPANTI
• SCUOLA
1. Ruolo: formativo
2. Definizione del coordinamento operativo: Preside – Vicaria – Resp.le
Educazione alla Salute
3. Risorse Umane: n° Insegnanti
4. Risorse strumentali: PC – Lavagna luminosa – Fotocopiatrice - Proiettore
TITOLO DEL PROGETTO:MANGIO MEGLIO CRESCO BENE
RESPONSABILE DEL PROGETTO: Dr.ssa Pietrina Anna Falasca
Qualifica
Servizio
Competenze in E.a.S.
Dirigente Medico
Distretto 4
esperta
REFEREE individuati dal responsabile del progetto:
Dr. Paone Antonio
Servizio Veterinario Area C Sezione 2 Tarquinia
1
Dr. Presciutti Vincenzo
Dr.ssa Fanti Rita
Servizio Veterinario Area B Sezione 2 Tarquinia
Consultorio Familiare Soriano nel Cimino
TARGET
TIPOLOGIA TARGET
Insegnanti n° 12 scuola dell’infanzia
Insegnanti n° 2 scuola primaria
CONTESTO
CONTESTO GEOGRAFICO, CULTURALE.
Ronciglione m. 441 s.l.m. ,abitanti 8.095 è una cittadina situata sul versante esterno SE della
conca craterica di Vico. Ha pianta sub ellittica e si estende sul declivio di un colle che
strapiomba su Rio Vicano, un corso d’acqua in cui si versa l’emissario artificiale del Lago di
Vico e che confluisce nel Treja, affluente del Tevere. Lo sviluppo urbano a partire dalla metà
del novecento ha portato ad una disordinata espansione edilizia. Lo stesso edificio scolastico
delle Scuole Elementari e Medie risulta distante oltre un chilometro dal centro storico. La
città vanta origini etrusche e fu successivamente piccolo centro romano. Grazie alla sua
posizione strategica sulla via di Roma nel Medio Evo fu centro di rilievo conteso tra Chiesa ed
il Clero. Subì il dominio di vari Signori tra i quali i prefetti di Vico e gli Anguillara. Nel
cinquecento fu ceduto alla famiglia Farnese dal Papa Clemente VII°. Sotto i Farnese divenne
un importante centro industriale.
CONTESTO SOCIO ECONOMICO
Capoluogo di un ricco comune agricolo e anche sede di diverse piccole imprese industriali.
L’attività manifatturiera è di antica data perché già nel cinquecento vi erano numerosi opifici
(per il ferro, il rame, l’ottone, le cartiere) funzionanti con l’energia idrica del Rio Vicano. La
vicinanza al Lago di Vico e ai Cimini ne fa una località di soggiorno estivo. Di largo richiamo
sono i festeggiamenti di Carnevale. Dal punto di vista sanitario sono presenti un ospedale, in
fase di ristrutturazione, un consultorio familiare, un SERT, un Poliambulatorio, un pediatra
di libera scelta, sette medici generici convenzionati, un servizio di medicina legale, un CUP,
servizi territoriali distrettuali.
CONTESTO RISTRETTO SETTING
Nella scuola è presente un consiglio di istituto efficiente, una responsabile per l’educazione
sanitaria e almeno una dozzina di insegnanti ben motivati alla promozione della salute. La
mensa scolastica è a gestione indiretta essendo stata data dal Comune in appalto a privati
( cooperativa locale). Le operatrici di mensa sono costituite da una cuoca e due inservienti.
I locali della cucina sono ampi e attrezzati. Il refettorio è luminoso e sufficientemente ampio.
Durante il consumo del pasto ( pranzo) almeno due insegnanti per ogni tavolo di sette/otto
alunni consumano il pasto insieme ai ragazzi e aiutano se necessario . L’organizzazione del
lavoro delle operatrici di mensa è sincronizzata al minuto in relazione ai turni di lavoro. Per
queste ragioni, valutata la indisponibilità delle stesse a frequentare un corso di formazione o
di aggiornamento si è concordato di coinvolgerli sul piano informativo e di non coinvolgerli
sul piano di azioni da intraprendere.
PREMESSA
2
Il progetto è caratterizzato da tre fasi :
1° fase ha effettuato nello scorso anno 2004, la raccolta e l’elaborazione dei dati sul consumo
della frutta e della verdura nel pasto consumato a mensa, rilevando un problema di salute
“sbilanciamento della dieta alimentare causato dallo scarso consumo di verdura”
le abitudini alimentari della popolazione bersaglio sono state rilevate attraverso la
somministrazione di una scheda di rilevazione (vedi figura). Dall’elaborazione dei dati rilevati
risulta che su 1813 portate di verdure distribuite in tre settimane, ne sono state rifiutare 1352,
circa il 75%, mentre per lo stesso numero di portate di frutta ne sono state rifiutate solo 315
(circa il 17%).
(vedi allegato)
Si è rilevato lo stato ponderale di un campione della popolazione pediatrica di Ronciglione
attraverso la determinazione dell’ indice di massa corporea ricavato dall’elaborazione dei dati
dei bilanci di salute nei bambini di tre anni da parte del pediatra di libera scelta di
Ronciglione.
Dall’elaborazione dei dati risulta che il 20% dei bambini e il 36% delle bambine hanno
un indice di massa corporea al di sopra dell’ottantacinquesimo percentile.
(vedi allegato)
2° FASE DEL PROGETTO 2005
Obiettivo del progetto di E.a.S. per l’anno 2005
triennale)
(seconda fase del progetto
Il progetto si propone di far realizzare attività di educazione alimentare agli insegnanti,
stimolando con azioni formative, nell’ambito della scuola materna e elementare di
Ronciglione la scelta e la realizzazione di percorsi didattici da attuare nell’anno 2005 per
sostenere il consumo di verdure.
PROBLEMA DI SALUTE L’obesità in età pediatrica rappresenta attualmente, in Italia
come in altri paesi sviluppati, un problema di salute pubblica di grande importanza e di
crescente dimensione. Inoltre è ormai accertato che l’obesità è un riconosciuto fattore di
rischio per le malattie cardiovascolari ed il diabete. Tali patologie come è noto costituiscono la
causa più frequente di mortalità ed hanno un importante interesse socio economico; basti
pensare che la spesa per le loro cure costituisce oltre un terzo di tutta la spesa farmaceutica
italiana.
Comportamenti a rischio quali:
• La scarsa abitudine a riconoscere ed apprezzare le qualità
organolettiche degli alimenti
• L’accettazione solo di pochi alimenti, mostrando scarso
interesse all’assaggio di nuovi sapori
• La predilezione di alimenti pastosi e croccanti
provocano nei bambini abitudini alimentari scorrette quali quelle di seguire un menu
ripetitivo e monotono consumando pochi vegetali e squilibri alimentari caratterizzati da
carenza di fibra e micronutrienti.
3
Da un’indagine sull’abitudine alimentare dei bambini della quarta classe elementare
condotta dalle ASL RME e RMA congiuntamente su oltre mille questionari, sono
risultate tra l’altro le seguenti notizie salienti (Barbieri et al. 1994):
• Le verdure sono consumate solo una volta al giorno dal 44% dei bambini, mentre circa
l’8% le esclude totalmente dalla dieta
• La frutta viene assunta abitualmente a fine pasto e solo in poche casi (7%) costituisce
invece la merenda.
• Solo il 3,7% dei bambini non consuma mai frutta.
• La prima colazione è fatta dal 93,5% ed è in genere costituita da latte e biscotti, mentre
è saltata completamente dal 6,5% dei bambini.
• La merenda a metà mattina è gradita da quasi tutti i bambini (96%) ed è costituita nel
55% da pizza, nel 13,1% da merendine confezionate, nel 17% da panini, nel 7% da
frutta e nel resto da altri alimenti.
( vedi riferimento bibliografico)
EVIDENCE BASED MEDICINE AND NARRATIVE BASED MEDICINE
LA LETTERATURA MEDICA RIGUARDANTE IL PROBLEMA DI SALUTE. La
prevalenza dell’obesità infantile è più che duplicata negli ultimi anni passando da circa il
15% degli anni 80 all’attuale 35%. Il bambino, a causa del suo soprappeso, va incontro a
varie conseguenze immediate o a distanza che sono considerate importanti fattori di rischio
per il suo equilibrio psico-fisico (vedi figura). Già nell’età infantile si possono rilevare negli
obesi disturbi organici quali ipertensione, dislipidemia e diabete n.i.d. A livello psicologico
poi questi bambini tendono ad essere oggetto di discriminazione da parte degli adulti e
coetanei e a sviluppare così, nell’età adolescenziale, una bassa autostima. In quanto alle cause
dell’obesità essenziale nel bambino va sottolineato che le diverse ricerche non hanno potuto
dimostrare una eccessiva introduzione di cibo nei bambini obesi rispetto ai controlli ma
hanno messo in evidenza una differenza qualitativa di cibi ingeriti con quote di cibi grassi,
nettamente maggiori di quelle nei controlli.
Un aumento dei consumi degli ortaggi e della frutta si è dimostrato di sicura utilità sia
nella prevenzione che nella terapia dell’obesità stessa.
Viene segnalato inoltre che i ragazzi obesi tendono a saltare la prima colazione per
anoressia mattutina e aver fame a scuola.
Tra i fattori che determinano i comportamenti alimentari ci sono innanzitutto
l’imprintig (comportamento materno nei primi mesi di vita) e il contesto sociale, ma
soprattutto le caratteristiche organolettiche dell’alimento. Sin dalla prima infanzia
alcuni cibi sembrano essere particolarmente graditi (dolci) mentre altri sono assunti
raramente e solo su sollecitazioni . Ci sono quattro sensazioni gustative che
corrispondono al gusto dolce, salato, amaro, acre ed una sensazione tattile che
recepisce altri stimoli quali il piccante. Nella prima infanzia e nella senilità si preferisce
il sapore dolce, nell’infanzia si cerca anche il salato e crescendo si possono apprezzare
l’amaro e l’acre. Più frequentemente nel cibo vi è una combinazione dei sapori, ma la
pulsione verso un gusto specifico (voglia di dolce) a volte è irrefrenabile e deve essere
rapidamente soddisfatta. Questo può essere collegato al cosiddetto famogramma, cioè
alla rappresentazione grafica della quantizzazione della sensazione di fame che negli
individui normali presenta tre picchi diurni, corrispondenti alla secrezione insulinica,
di cui uno al risveglio, l’altro a metà giornata ore12,00 – 14,00 ed un terzo più basso
verso sera ore 19,00 – 21,00. I tre pasti corrispondono quindi ad esigenze fisiologiche
con il consumo di almeno il 65% delle calorie nella prima parte della giornata(20%
circa a colazione, eventuale spuntino non più del 5% ed il resto a pranzo) ed il restante
35% a cena. (Fatati et al. 1996). Negli obesi invece è più alto il picco serale con
4
spostamento del pasto più calorico alla cena, quando sia l’attività fisica del soggetto
che quella metabolica sono ridotte.
ANALISI della spesa farmaceutica riguardante la prescrizione di farmaci
cardiovascolari da parte dei sette medici generici convenzionati che operano sul
territorio preso in questione, rispetto alla totalità dei farmaci prescritti nello stesso
periodo ( 1 Anno 2004). Come previsto è risultato che tale prescrizione corrispondeva
a oltre un terzo di tutti i medicinali prescritti nell’anno e pari a circa seicentomila
euro.(vedi allegato)
OBIETTIVO DI APPRENDIMENTO rivolto agli insegnanti
Acquisizione di corrette conoscenze di Educazione Alimentare, con particolare
attenzione ai principi nutritivi, alle caratteristiche organolettiche, alle proprietà
nutrizionali degli alimenti ricchi di fibre e ai rischi alla salute di una dieta povera di
verdure in età pediatrica.
OBIETTIVI TEORICI per gli insegnati
CRITERI
L’alimentazione, i
principi nutritivi, le
caratteristiche
organolettiche, le
proprietà
nutrizionali ricchi
di fibre, rischi di
una dieta povera di
verdure in età
pediatrica.
INDICATORE
Il ruolo dei
nutrienti e i
fabbisogni
alimentari nell’
alimentazione
pediatrica.
STRUMENTI DI
STANDARD DI
MISURAZIONE
RIFERIMENTO
Somministrazione di Gli insegnanti
pre-test e post-test. devono conoscere
almeno l’80% dei
contenuti trasmessi.
OBIETTIVI PRATICI per gli insegnanti
5
CRITERI
INDICATORI
Utilizzare le
percorsi didattici
conoscenze acquisite integrati definiti,
per costruire percorsi approvati, utilizzati
didattici integrati da
utilizzare nell’anno
2005
STRUMENTI DI
MISURAZIONE
Descrizione e
correlazione dei
percorsi didattici con
l’obiettivo dichiarato
STANDARD
Almeno 2 perc.
Didattici
GRADIMENTO ATTIVITA’ INFORMATIVA/FORMATIVA DA PARTE DEGLI
INSEGNATI
strumenti di misurazione: Scheda di valutazione dell’evento formativo
formulata dall’UO FORMAZIONE AZIENDALE
I MIGLIORAMENTI ATTESI COINCIDONO CON GLI OBIETTIVI ESPRESSI IN
PRECEDENZA
PROGRAMMA DELLE ATTIVITA’ E DELLE AZIONI
Operatori asl ed insegnanti elaborano un calendario degli interventi
INFORMATIVI/FORMATIVI di educazione alimentare, condiviso ;
Operatori asl ed insegnanti elaborano e condividono i contenuti
INFORMATIVI/FORMATIVI
METODOLOGIE EDUCATIVE
Utilizzo di tecniche per sviluppare il lavoro interdisciplinare e in gruppo
quali brain storming e role play, tecniche di active learning e tecniche di apprendimento
per problemi .
Verranno sollecitate da parte di operatori asl metodologie educative e didattiche che privilegino
l’animazione, il gioco, la manipolazione, i percorsi psico motori, la narrazione e le storie aperte,
l’uso di ausili multimediali, i lavori di gruppo.
I contenuti degli incontri terranno conto delle nozioni espresse nei testi di:
“Igiene della nutrizione”
di C. Lederly, G. Tarsitani
“Nutrizione Legislazione Alimentare”
(AA.VV.)
“Dietetica di collettività”
(AA.VV.)
“Antologia dei percorsi di educazioni alimentare ed ambientale) Legambiente - Settore
Scuola
CD “Navigando tra alimenti e nutrizione” di Piero Angela
6
CRONOGRAMMA
Gli operatori sanitari effettueranno due incontri di due ore con gli insegnanti per illustrare la
fase conoscitiva già conclusa e per un approfondimento dell’analisi dei bisogni.
Altri due incontri di due ore ciascuno saranno condotti dagli operatori sanitari (medici e
infermiera del distretto) sugli aspetti nutrizionali e di salute.
Seguiranno cinque incontri, sempre di due ore ciascuno, per approfondimenti metodologici,
discussione e messa a punto dei progetti elaborati dagli insegnanti.
TEMPI DI ATTIVAZIONE E DI CONCLUSIONE
OTTOBRE-DICEMBRE 2005
RISORSE DA IMPEGNARE nella realizzazione del progetto
RISORSE UMANE
STRUTTURA ASL
Operatori ASL
“
“
Responsabile del progetto
Qualifica - Medico
N° 1 Monte Ore 22
“
Infermiere N° 1 Monte Ore 25
“
Ass.Amm.vo N° 1 Monte Ore 6
Qualifica Medico
N°1 Monte Ore 22
RISORSE STRUMENTALI
La fase progettuale ha avuto un costo orario di 25
Tipologia di spesa
Personale
Attrezzature
Voci analitiche di
spesa
Ore svolte in orario di
servizio da personale
strutturato ASL (per
docenze,
preparazione,
tutoraggio, riunioni).
PC, videoproiettore,
videoregistratore,
lavagna luminosa.
Auto/cofinanziamento
Ore 110 (si
considerano le ore
dedicate a riunioni,
tutoraggio, docenze,
svolte da operatori
ASL in orario di
servizio, oppure fuori
orario di servizio
finanziate da
eventuali fondi interni
dell’ASL
Tutto
Finanziamento
richiesto
€ 6000 (si considerano
le ore di docenza e
tutoraggio per attività
di operatori ASL
svolte fuori orario di
servizio.
7
Sussidi
Spese di
coordinamento
Altro
Materiale didattico
(testi, lucidi,
fotocopia, supporti
informatici, dvd),
materiale utile per la
realizzazione dei
singoli progetti
Ore per riunioni,
spese per la
pubblicizzazione del
progetto e dei suoi
risultati
Premi per evento
finale
Fotocopie, lucidi
Riunioni svolte in
orario di servizio.
Spese di
pubblicizzazione
TOTALE
€ 600 per testi,
supporti informatici,
dvd, materiale
didattico e vario per
la realizzazione dei
progetti e dell’evento
finale
€ 200
€ 1000
€ 7800
Nella terza fase del progetto di E.a.S. i destinatari finali dell’intervento sono gli alunni che
verranno interessati nell’ anno 2006 con l’obiettivo specifico di portare almeno al 70% il
consumo della verdura nel pasto consumato alla mensa scolastica.
BIBLIOGRAFIA
Maffeis et al 1998 – Aumento della prevalenza dell’obesità essenziale nell’infanzia
Fatata et al 1998 – Famogramma
Barbieri et al 1994 – Abitudini alimentari quarta classe elementare ASL RME – RMA
41° Congresso Siti 2004 – W19-03 Abitudini Alimentari e body mass index in studenti della
scuola elementare della Regione Puglia
Del Balzo e coll. – La refezione scolastica in alcune città d’Italia 1990
Lanza M.P. , Baggio C.. Provetti R. , Soccio M.A., Testolin G. – Abitudini alimentari e rischio
di malattie cardiovascolari – Clinica Diabetologica 1990
Vincenzo Eboli – Dietetica della Collettività 1994
Francesca Piccolo – Università La Sapienza di Roma 2000: L’obesità essenziale in età
pediatrica
Baldaro 1988 – L’obesità in età evolutiva
Borsello – L’obesità: un trattamento multimediale
8
AUTORI VARI, “Mangiare meglio per vivere meglio” Ed. Reader’s Digest.
CECCHETTI, Scienza dell’alimentazione”, Ed. Casa Editrice Ambrosiana.
DEL TOMA, “Le scelte alimentari”, Ed. Il Pensiero Scientifico Editore.
FIDANZA, LIGUORI, “Nutrizione umana”, Ed. Idelson.
ISTITUTO SCOTTI BASSANI, “Atlante ragionato di alimentazione”.
NFI, “La nutrizione, attuali conoscenze”, Ed. Ermes.
SECCHI, “I nostri alimenti”, Ed. Hoepli.
SILIPRANDI, “Biochimica strutturale e metabolica”, Ed. Cortina Padova.
STARE, “La dieta equilibrata”, Ed. Sugarco.
AA.VV (1994). Antologia dei percorsi di educazione alimentare ed ambientale. In “Percorsi di
educazione alimentare ed ambientale”. Barilla in collaborazione con il SettoreScuola della
Legambiente. Milano
AA.VV. (1994). A proposito di educazione alimentare e ambientale. In “Percorsi di
educazione
alimentare ed ambientale”. Barilla in collaborazione con il Settore Scuola della Legambiente.
Milano
AA.VV. (1994). Il manuale del verde urbano. Numero speciale del Direct Club Magazine.
Anno III, numero 14
AA.VV (1994). Percorsi di educazione alimentare ed ambientale. In “Percorsi di educazione
alimentare ed ambientale”. Barilla in collaborazione con il Settore Scuola della
Legambiente.Milano
Cairella M (1988). La prevenzione dell’obesità: quali strategie? Clin. Diet. 15:189-202
Cardilli E., Godi R., Graziani M.P. (1990). Pensare la salute: aspetti psicologici nella
prevenzione. Comunicazione al Congresso “Aspetti clinici e psicologici del comportamento
alimentare 2, Roma
Godi R. et al (1990). Linee strategiche per la prevenzione dell’obesità. Epat. 36: 105-106
Godi R. et al (1994). Pubblicità e comportamenti consumatori. Clin.Dietol. 20: 195-196
James W.P.T. (1990). Nutrizione e salute. Organizzazione Mondiale della Sanità. McC.
Hill, Libri Italia
9