La Commissione europea e l` Agenzia europea dell` ambiente (AEA)

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La Commissione europea e l` Agenzia europea dell` ambiente (AEA)
La Commissione europea e l'Agenzia europea dell'ambiente rendono pubbliche le
informazioni sull'inquinamento industriale presente nella vostra zona
Nei giorni scorsi, la Commissione europea e l'Agenzia europea dell'ambiente (AEA)
hanno presentato il registro europeo delle emissioni inquinanti (EPER), il primo
registro europeo che cataloga le emissioni industriali in aria e acqua. Per la prima
volta sono pubblicamente accessibili su Internet (www.eper.cec.eu.int)
informazioni dettagliate sull'inquinamento, provenienti da circa 10000 stabilimenti
industriali di grandi dimensioni che si trovano nell'UE ed in Norvegia. L'EPER
consente ai cittadini europei di esercitare il loro "diritto di sapere", permettendo
loro, ad esempio, di vedere quanto inquinamento le grandi industrie generano nella
loro zona e confrontare questo dato con la situazione in altre parti d'Europa.
Le aziende possono confrontarsi con i loro concorrenti e, da parte loro, ricercatori,
compagnie d'assicurazione, autorità locali e decisori politici sono ora in possesso di
un'efficace base dati che li può aiutare a scegliere le soluzioni più efficaci per ridurre l'inquinamento industriale.
Il commissario per l'ambiente Margot Wallström ha affermato: " i cittadini hanno il diritto di conoscere l'effettivo grado
d'inquinamento dell'ambiente, dal momento che questo dato condiziona la loro salute e qualità della vita". Fare in modo
che i cittadini siano informati è uno dei principali doveri della Commissione. Il nuovo registro fornisce ai cittadini questo
genere di informazioni, e consente loro di confrontare le impronte ecologiche di diverse industrie in diverse città e
regioni. Grazie a questo genere di informazioni, i cittadini possono esercitare pressioni sui decisori politici e
sull'industria - l'informazione conferisce loro potere ed è importante per il loro impegno nella protezione
dell'ambiente."
Il direttore esecutivo dell'AEA, Jacqueline McGlade, ha aggiunto: "l'EPER è una pietra miliare nel processo di rendere
accessibili ai cittadini europei le informazioni sull'ambiente in cui vivono. L'Agenzia europea dell'ambiente ritiene di potere
ottenere un tale risultato creando, entro il 2008, un portale Internet che consenta di accedere a informazioni ambientali a
scala regionale e relative a specifiche località nell'intero territorio dei 31 paesi membri dell'Agenzia."
Che cos'è l'EPER?
L'EPER 2004, registro europeo delle emissioni inquinanti, è il primo registro europeo delle emissioni in aria e acqua
provenienti da impianti industriali di dimensioni grandi e medie, compresi i grandi impianti di allevamento di suini e pollame.
Esso include 50 diverse sostanze inquinanti e co mprende informazioni provenienti da tutti gli Stati membri dell'UE e dalla
Norvegia, che, insieme all'Ungheria, partecipa al progetto su base volontaria. A partire dal mese di marzo, saranno disponibili
anche i dati ungheresi.
Il sito web EPER, che comprende tutti i dati tramessi dagli Stati che partecipano al progetto, è ospitato dall'AEA a
Copenaghen. In stretta collaborazione con la Commissione europea, l'AEA ha gestito il processo di raccogliere i dati EPER
provenienti dagli Stati membri, dalla Norvegia e dall'Ungheria ed ha dato un grosso contributo alla concezione e alla
realizzazione del sito Internet.
L'EPER, accessibile a tutti tramite il sito www.eper.cec.eu.int, rende possibile la ricerca delle seguenti informazioni:
• emissioni provenienti da un sito industriale specifico individuabile tramite il nome, il codice postale, l'indirizzo o
semplicemente tramite la sua posizione (ricerca geografica);
• industrie presenti in paesi specifici o che svolgono un'attività specifica;
• emissioni relative ad un determinata sostanza inquinante;
• combinazioni di tutte queste tipologie di informazioni; ognuno può creare una visione d'insieme personalizzata
sull'inquinamento industriale per tipo di attività, per paese o relativa all'Unione europea nel suo complesso.
L'EPER fornisce anche delle informazioni utili su ciascuna delle 50 sostanze inquinanti e sulle conseguenze che esse possono
causare in generale sulla salute umana e sull'ambiente.
Ad esempio, l'EPER mostra che 3 029 grandi impianti di allevamento di suini e pollame sono responsabili del 78% delle
emissioni di ammoniaca nell'atmosfera. L'ammoniaca è un gas di odore acre e intenso che è percettibile nell'atmosfera in
concentrazioni abbastanza basse. Elevate concentrazioni locali di ammoniaca sono tossiche per la salute e possono
danneggiare la vegetazione.
Il mercurio, che è considerato una sostanza pericolosa prioritaria dalla direttiva quadro sulle acque, è immesso nell'acqua
dall'industria chimica (53%), dall'industria metallurgica (17%) e dall'industria per la fabbricazione della carta (7%). Per quanto
riguarda il mercurio emesso nell'aria, i principali inquinatori sono le industrie che generano energia, seguite dall'industria
metallurgica e dall'industria chimica.
Chi trarrà vantaggio dall'EPER?
Ciascuno trarrà vantaggio dalle informazioni EPER. I cittadini potranno riscontrare in prima persona quale genere di emissioni
inquinanti è prodotto dalle industrie presenti nei dintorni del luogo in cui vivono e confrontarle con le emissioni provenienti
da altre industrie che si trovano in altre città ed in altri paesi europei. Questo permetterà loro di fare delle domande
sull'entità delle emissioni, i rischi che esse pongono, le possibili misure di riduzione, ecc.
Le aziende potranno verificare la situazione dei loro concorrenti in Europa, aumentare i tentativi tesi a migliorare le proprie
prestazioni ambientali e mostrare al pubblico ciò che si sta facendo.
I ricercatori, le compagnie d'assicurazione, le autorità locali ed i decisori politici avranno la possibilità di accedere ad una
vasta banca dati sulle emissioni. Ad esempio, sarà possibile confrontare tra loro le emissioni di un singolo settore industriale
con le emissioni di altri settori. In questa maniera si permetterà a tutti gli operatori di scegliere la soluzione più conveniente
per ridurre l'inquinamento.
Da dove nasce l'EPER?
La Commissione ha promosso per molto tempo sia il diritto dei cittadini ad accedere ad informazioni di carattere ambientale
sia il loro coinvolgimento in questioni di protezione ambientale. A partire dal 1990, grazie alla direttiva sul pubblico accesso
alle informazioni ambientali, è stato possibile assicurare al pubblico l'accesso ad informazioni di competenza delle autorità
locali.
La idea di produrre inventari sulle emissioni è nata in occasione del vertice sull'ambiente tenutosi nel 1992 a Rio de Janeiro
ed ha ricevuto il sostegno dell'OCSE. Nell'UE tale idea è diventata un obbligo grazie alla direttiva del 1996 sulla prevenzione e
sulla riduzione integrate dell'inquinamento, che stabilisce, peraltro, quanto segue: "un inventario delle principali emissioni e
delle fonti responsabili verrà pubblicato dalla Commissione con cadenza triennale in base alle informazioni fornite dagli Stati
membri."
Nel 2000 si erano già elaborati tutti i dettagli necessari, poi elencati per sommi capi nella decisione della Commissione di
costituire l'EPER (2000/479/CE).
Prossime fasi
L'estate prossima la Commissione pubblicherà una relazione di verifica e di valutazione della puntualità e della qualità delle
informazioni fornite dagli Stati membri. È comunque già evidente che i dati EPER non sono completi per alcune delle
sostanze inquinanti ed alcuni paesi, in particolare in settori come gli allevamenti di suini e di pollame, le discariche
pubbliche, gli impianti di trattamento delle superfici metalliche e gli scarichi industriali nei sistemi fognari municipali.
La Commissione continuerà a migliorare, sviluppare ed aggiornare l'EPER. Le prossime fasi comprendono nell'immediato la
traduzione del sito Internet dell'EPER in tutte le lingue ufficiali dell'UE ed, in collaborazione con il Centro comune di ricerca
di Ispra e l'AEA, l'inclusione in esso di immagini satellitari a colori delle aree che circondano gli stabilimenti industriali.
Attualmente queste immagini sono disponibili unicamente in bianco e nero per alcuni paesi.
L'Unione europea intende anche ratificare il protocollo della Commissione economica per l'Europa delle Nazioni Unite sui
registri delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti (PRTR) ai sensi della convenzione di Aarhus. Di conseguenza,
l'EPER diventerà un PRTR europeo completo, per cui l'opinione pubblica riceverà maggiori informazioni, ad esempio in me rito
a ciò che le aziende fanno con i rifiuti. La Commissione ritiene di presentare una proposta per un regolamento riguardante la
costituzione di un PRTR europeo nel corso dell'estate prossima.
Conformemente alla decisione della Commissione sull'EPER, gli Stati membri sono tenuti ad aggiornare le informazioni fornite
con cadenza triennale, il che implica che il prossimo aggiornamento avrà luogo nel 2006. Per quella data tutti i nuovi Stati
membri saranno obbligati a partecipare.
Ulteriori informazioni
Un video di 8 minuti intitolato "EPER - un motore per il cambiamento", di qualità tale da consentirne la trasmissione, è
disponibile gratuitamente ed in esenzione da diritti d'autore sul sito www.tvlink.org.
Il sito EPER e la decisione della Commissione 2000/479/CE, relativa alla costituzione dell'EPER, sono disponibili sul sito
Internet www.eper.cec.eu.int.
Informazioni sull’AEA
L’Agenzia europea dell’a mbiente è la fonte principale delle informazioni utilizzate dall’Unione europea e dai suoi Stati
membri per lo sviluppo di politiche in materia di ambiente. L’Agenzia intende promuovere lo sviluppo sostenibile e
contribuire ad un miglioramento significativ o e misurabile dell’ambiente europeo mediante la fornitura di informazioni
tempestive, mirate, pertinenti e affidabili ai responsabili decisionali e all’opinione pubblica. Istituita dall’Unione europea nel
1990 e operante a Copenaghen dal 1994, l’AEA è il fulcro della rete europea di informazione e osservazione ambientale
(Eionet), una rete composta da circa 300 organismi in tutta Europa attraverso i quali essa raccoglie e divulga informazioni e
dati in materia di ambiente.
L’Agenzia, che è aperta a tutte le nazioni che ne condividono gli obiettivi, conta attualmente 31 paesi membri, ossia i 15
Stati membri dell’UE, l’Islanda, la Norvegia e il Liechtenstein, che fanno parte dello Spazio economico europeo, e i 13 paesi
aderenti e candidati all’adesione all’UE, ovvero Bulgaria, Cipro, Repubblica ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania,
Malta, Polonia, Romania, Slovenia, Repubblica slovacca e Turchia. L’AEA è il primo organismo che accoglie i paesi aderenti e
candidati all’adesione all’UE. Sono anche in cor so negoziati di adesione con la Svizzera.
Per maggiori informazioni, contattare:
Ewa Hedlund
European Commission
Tel. (32) (0) 2 299 1223
E-mail: [email protected]
Lone Mikkelsen
European Commission
Tel. (32) (0) 2 296 0567
E-mail: [email protected]
Tony Carritt
EEA Media Relations Manager
Direct tel. (45) 33 36 71 47
E-mail : [email protected]
For public enquiries:
EEA Information Centre
E-mail: [email protected]
Dal sito dell’Agenzia europea dell’ambiente