LIBROMONDO - Informa Provincia

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LIBROMONDO - Informa Provincia
4 APRILE 2011
Newsletter n. 4/2011
Benvenuti al nuovo appuntamento con la newsletter di “LIBROMONDO”, Centro di
Documentazione sull’Educazione alla Pace e alla Mondialità e sulla Cooperazione Internazionale di
Savona.
Ringraziamo le case editrici e le associazioni per la collaborazione e ricordiamo a chi volesse inviarci
pubblicazioni o altro materiale inerente al nostro Centro di documentazione, collaborare con noi,
segnalarci iniziative ed eventi o semplicemente richiedere informazioni di scrivere una mail a:
“LIBROMONDO” - Campus Universitario di Savona, Palazzina Branca, via Cadorna, 17100 Savona;
oppure inviare una mail a:
[email protected]
Un ringraziamento particolare a tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione di questo numero
della newsletter.
Il Centro è aperto al pubblico nei giorni di lunedì e mercoledì dalle 17 alle 19, martedì e giovedì dalle
9,30 alle 11,30.
Nell’orario suddetto è possibile contattare i volontari al numero di telefono: 019 263087.
Per informazioni è possibile visitare il sito:
http://informa.provincia.savona.it/cooperazione/libromondo
Si comunica che gli utenti iscritti a FACEBOOK possono visitare il sito “LIBROMONDO” categoria “Gruppi” e fare richiesta di iscrizione.
Il servizio in quanto strumento di scambio di notizie e/o di recensioni, non implica adesione alle opinioni ivi espresse,
purché siano inerenti agli obiettivi di “Libromondo”.
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LIBRI - LIBRI - LIBRI - LIBRI - LIBRI - LIBRI - LIBRI - LIBRI - LIBRI
ANTOLOGIA 2 UNIMONDO.ORG
AAVV, Unimondo, 2011
Il libro è una raccolta, un insieme di tutti i problemi
che ci sono nel mondo. L’inquinamento, ad
esempio, è la conseguenza più negativa che sta
subendo l’uomo, specialmente perché ha iniziato a
occuparsi del problema dei rifiuti solo negli anni
70. Molte persone da diversi anni hanno iniziato a
morire di tumori alle vie respiratorie a causa
dell’ambiente.
Il petrolio, come si sa, non è infinito e Hans Jonas
a riguardo di questo problema ha detto: “ Non
bisogna far sì che l’umanità finisca per trovarsi nella
situazione della scialuppa di salvataggio” cioè
bisogna trovare subito una soluzione come le fonti
rinnovabili.
Nel
mondo si finanziano molto le armi e non
l’istruzione e la salute, proprio come in America.
Purtroppo, inoltre, si danno le armi anche in mano
ai bambini ed è per questo che non si fanno
studiare, perché più sono ignoranti più sono più
facili da manovrare!
C’è anche il problema della salute e bisogna trovare
delle soluzioni. Come diceva Albert Einstein: “La
cosa più importante nella scienza è non smettere
mai d’ interrogarsi.” Una delle malattie più
importanti è l’ AIDS, anche se si pensa che non sia
più un problema, l’AIDS esiste e colpisce le difese
immunitarie. La malattia fu scoperta nei primi anni
80 da alcune persone di San Francisco, inizialmente
si pensava che colpisse solo gli omosessuali. Nel
1983, il professore Luc Mountagueir comunicò di
aver scoperto il retrovirus dell’AIDS, l’anno
seguente uno statunitense Robert Gallo disse la
stessa cosa ma cambiò il nome in HIV.
Questi erano alcuni problemi che si possono
trovare nel libro che è molto interessante e aiuta a
capire molte cose e a dare un’importanza in più.
Dopo aver letto tutto, la prossima volta che vorrete
buttar via qualcosa che non vi piace più, pensateci
due volte!
Chiara Di Marco - studentessa Liceo Artistico “A. Martini” Savona
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IL MIO MATRIMONIO COMBINATO
Elizabeth Eslami, Newton Compton Editore, collana “Nuova Narrativa Newton”, 2010, pp. 329, euro
14,90
Jasmine è una ragazza che dovrebbe laurearsi in
biologia ma per una serie di motivi, che non
vengono raccontati, negli ultimi mesi i suoi voti
diventano tutte insufficienze, quindi viene bocciata.
Non avendo intenzione di ripetere l’anno, i suoi
genitori la obbligano a tornare a casa per
organizzare il matrimonio di cui avevano sempre
parlato. La sua famiglia è composta da suo padre,
un dottore pakistano, da sua madre, una ex
cheerleader che ora lavora per il pronto intervento,
e suo fratello Uri, che alla carriera medica ha
preferito fare reportage naturalistici. Appena
tornata a casa, si rende conto di non voler
rimanere. La causa di ciò è sicuramente il rapporto
quasi inesistente che ha con i genitori. Passa le
giornate al parco, al supermercato a guardare la
televisione o in biblioteca dove annota ai margini di
libri, che nessuno avrebbe mai letto, ciò che sa del
padre. Un giorno viene sorpresa a scarabocchiare
un libro e la bibliotecaria la bandirà da quel luogo.
La figura del padre è la più enigmatica e la stessa Jasmine si rende conto di non sapere nulla su di lui,
anzi, sa solo sette cose: racconti sulla sua gioventù in Pakistan e aneddoti sulla sua famiglia. Le sembra
anche strano non conoscere i suoi nonni paterni, e si chiede se loro abbiano mai visto delle fotografie
dei nipoti. L’unica cosa certa sulla famiglia di origine del padre, è la telefonata, una domenica ogni due
settimane, che il padre fa ai propri genitori. Di queste telefonate, Jasmine, conosce a memoria le parole,
anche se non sa parlare pakistano: infatti il padre è talmente metodico che tutte le telefonate si svolgono
nello stesso modo e con le stesse medesime parole. Il padre, da quando la figlia è tornata a casa ha
solamente un’idea, quella di cercarle un uomo e di farla sposare. A questo scopo mette diversi annunci
sia su internet sia su dei quotidiani. Le risposte non tardano ad arrivare e vengono così organizzate
svariate cene per conoscere i pretendenti. Jasmine non concorda con l’idea del padre, ma a lui non
importa, quello che decide bisogna fare, non si transige. La ragazza vuol far vedere di essere
indipendente e quindi decide di cercarsi un lavoro: il primo che ottiene è in un negozio per animali, in
seguito, dopo essere scappata dal primo, verrà assunta in uno zoo vicino alla città dove vive. Il padre di
Jasmine sembra non stare bene di salute e, proprio durante un consulto medico a casa loro, farà
conoscere alla figlia un oftalmologo, il dottor Ahmadi. E’ un uomo non più giovane, quasi apatico che
guarda ben poche volte Jasmine negli occhi. Le volte in cui si reca a cena da loro porta sempre con se il
suo cane, senza un nome. All’inizio a Jasmine non piace molto ma neppure lo disdegna completamente,
quasi ci fosse qualcosa che l‘attraesse. Quello che la ragazza non riesce a capire è il perché la madre, che
ha sposato liberamente il marito, possa accettare di organizzare un matrimonio combinato alla figlia. La
risposta che Jasmine ottiene la fa riflettere parecchio, la madre le dice di aver scelto il proprio marito
ma, guardandosi indietro, forse non è stata la decisione giusta e spera, scegliendole lei il compagno, di
procurare un avvenire felice alla figlia. Una delle tante cose che Jasmine rimprovera al padre è quella di
essere stato troppo intransigente con Uri, quando il fratello chiama casa il padre mette giù il telefono, se
arrivano delle sue cartoline le nasconde prima che qualcuno possa vederle. Questo accade perché il
ragazzo non ha voluto proseguire nella carriera medica. Jasmine non riesce a farsi un’idea precisa della
madre, l’ha sempre vista come una donna che amava tenersi bene e che concordava sempre con il
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marito. Anche nei confronti della figlia ha sempre avuto un atteggiamento particolare, appena Jasmine,
al telefono, alzava un minimo la voce, lei, con molta classe, metteva giù il ricevitore. Solamente col
proseguo del racconto si farà un’idea più precisa sulla donna. Verso la fine del romanzo Jasmine si
scopre innamorata del dottor Ahmadi col quale però non si sposerà ma vi andrà semplicemente a
convivere. Anche dal punto di vista lavorativo la sua carriera è in crescita, infatti si iscriverà al corso per
guardiani dello zoo. Il libro termina con una pedalata tra padre e figlia e la confessione del proprio
amore della figlia verso il padre. Questa è stata una lettura che mi è molto piaciuta sia per la storia
narrata sia per il linguaggio utilizzato. Fin dalle prime pagine coinvolge il lettore quasi a farlo partecipe
di quello che è scritto. Per i contenuti di cui tratta, non è una storia così distante dalla nostra
quotidianità infatti sono sicura che in molte famiglie, provenienti da paesi stranieri, i matrimoni
combinati siano una cosa normale. Ovviamente, per me che ne sono estranea, è sembrato strano, una
cosa molto antica che magari veniva praticata, sul nostro territorio, seccoli addietro. Il modo in cui la
scrittrice tratta queste tematiche è molto fresco e spontaneo, un metodo adatto per intrappolare il
lettore e quindi per non annoiarlo ma anzi appassionarlo. Una figura molto particolare è quella del
padre, un uomo duro, misterioso che non ammette di sbagliare mai. Proprio i racconti della figlia
svelano però il motivo di questa sua intransigenza infatti la sua vita in Pakistan non deve essere stata
facile e in continua ricerca per sopravvivere.
Arianna Sordi - studentessa Liceo Artistico “A. Martini” Savona
LA CASA DEI RICORDI
Amilca Ismael, Albatros-Il Filo, collana “Nuove Voci”, 2009, pp. 152, euro 15,00
In questo libro troviamo quella nota di positivismo
che forse tutti dovremmo avere nella nostra vita.
La vita riserva sempre qualcosa di buono, offre
quando uno meno se lo aspetta quell'occasione di
risanare qualche ferita, di dire quella parola mai
detta.
La protagonista, infatti, trovandosi in una casa di
riposo a causa di una malattia, entra in un mondo
quasi parallelo, dove la stanchezza e la tristezza la
fanno da padrone. Ma dopo il primo impatto
negativo di un luogo senza serenità, stringe amicizia
con un’operatrice che le permette di guardarsi
dentro, di cambiare non solo la sua esistenza, ma
anche quella di chi la ascolta; le permette anche di
conoscere le storie di persone che non aveva mai
considerato ma che hanno ancora molto da offrire,
persone desiderose di essere felici, capaci di guizzi
di ironia e di freschezza. Persone che sanno entrare
in questo mondo parallelo, capirlo e viverlo, sia
mentalmente che fisicamente. A seguito di queste
esperienze riesce a guardarsi dentro, ma soprattutto
indietro e a rivivere il suo passato, magari come
non aveva mai fatto. Il testo fa pensare molto, è
quasi come entrare dentro se stessi, ritrovare
insieme alla protagonista quel ricordo, quel passato,
magari che dimenticato.
Arianna Gentili - studentessa Liceo Artistico “A. Martini” Savona
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DAL CONGO IN ITALIA COME IN UN SOGNO
Issiya Longo, La Riflessione – Davide Zedda Ediore, collana “Storie Vere”, 2009, pp. 322,
Il libro racconta l’infanzia dell’autore cresciuto in
Congo, la famiglia e la vita dei giovani nei villaggi
dell’Equatore, ma anche tutti i passi che ha fatto
per costruirsi un futuro degno della sua persona.
Narra poi del suo viaggio verso l’Italia e della sua
vita professionale, di quanto l’Italia lo abbia aiutato,
ma anche delle sue paure, delle sue disgrazie e delle
sue preoccupazioni. Insomma, rivela tutta la sua
vita: gli alti e i bassi, le vittorie e le sconfitte.
Sicuramente con questo testo vuole dimostrare che
tutti ce la possono fare, anche le persone meno
fortunate posso arrivare all’apice della propria vita,
possono essere fieri di quello che sono diventati
con i loro impegni e sacrifici.
Carlotta Briano - studentessa Liceo Artistico “A. Martini” Savona
SGUARDI D’AFRICA
Silvano Galli (a cura di), Erga Edizioni, 2009, pp. 208, euro 30,00
Questo libro racconta, attraverso ammalianti
testi e fotografie, i costumi, i paesaggi e la
cultura dell’affascinante popolo africano.
L’opera ci propone un’ampia panoramica dei
temi affrontati dalla cultura di questo paese
(tradizioni orali, arte, linguaggio dei tessuti, i
manoscritti del deserto) e ci consente di
venire a conoscenza delle meraviglie che esso
conserva.
Attraverso le testimonianze quasi fiabesche
raccolte nel volume, noi comprendiamo il
rapporto intenso presente fra l’uomo e il
mondo naturale che lo circonda. I miti ci
consentono di intendere quali furono le
radici della civiltà africana, onorata e venerata
tutt’oggi in quasi tutti gli Stati del continente.
Infine, attraverso l’arte africana, noi abbiamo
la possibilità di ammirare i capolavori e i
tesori della civiltà da cui è partita la storia
dell’intera umanità.
Con questa raccolta, dunque, l’autore ci ha
aperto gli occhi nei confronti di mondi molto
lontani da noi che possono finalmente
raccontare la loro storia.
Isabella Gallo - studentessa Liceo Artistico “A. Martini” Savona
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L’INVENZIONE DELL’ETNIA
Jean-Loup Amselle e Eliaka M'Bokolo, Meltemi, collana “Universale Meltemi”, 2008, pp. 282, euro
21,50
Jean Loup Amselle, direttore di studi all’École des
Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi,
redattore capo dei “Cahiers d’études africaines”,
autore di molte pubblicazioni, e Elikia M’Bokolo,
storico congolese, insegnante e direttore del Centro
per gli Studi africani all’École des Hautes Études en
Sciences Sociales di Parigi, presentatore a Radio
France International del programma “Mémoire
d’un continent” dedicato alla storia dell’Africa,
hanno pubblicato questo lavoro in Francia nel
1985.
Nell’argomentazione, i due curatori hanno tentato
di smontare la nozione di etnia che ha preso le
mosse dal concetto di “situazione coloniale”:
l’impatto del colonialismo è determinante nella
costituzione del profilo etnico. Come già dissero
Balaudier e Mercier negli anni ’40 e ’50, una
civilizzazione non nasce da se stessa, ma piuttosto è
un incontro. Al momento della sua uscita, quindi, il
saggio ha avuto molta risonanza, suscitando
discussioni e critiche.
Nella prefazione alla seconda edizione (1999), i due
autori spiegano che non si trattava per loro di
dimostrare che le etnie in Africa non esistono ma
che le etnie attuali erano delle categorie storiche. “A
una fase salutare di decostruzione o di smontaggio
della nozione di etnia deve succedere una fase di
ricostruzione di una scienza sociale africanista
preoccupata di procedere a un esame circostanziato
della questione dell’etnicità nelle società africane e
in generale nell’insieme delle società che sono di
competenza
dell’antropologia…
L’etnologia
africanista confluisce così in un’antropologia del
dibattito
sociale
che
riguarda
l’insieme
dell’umanità.”
Nel volume vengono raccolti saggi di Amselle,
Dozon, Bazin, Chrétien, Vidal, M’Bokolo, che
criticano la nozione falsamente oggettiva di identità
etnoculturale, analizzando le identità alla luce della
storicità coloniale e postcoloniale. Finalmente, tali
lavori vengono tradotti per l’Italia. La ricerca,
dunque, si deve impegnare nella ricostruzione delle
modalità concrete di produzione e manifestazione
dell’identità etnica.
Renata Rusca Zargar
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SPELIX
Storia di gatti stranieri e di un delitto
Annamaria Rivera, Edizioni Dedalo, collana “Nuove Voci”, 2009, pp. 152, euro 15,00
Scritto da Annamaria Rivera e costruito in forma di
giallo, il romanzo è ambientato in un quartiere
romano. I personaggi sono alcuni abitanti nativi,
delle persone immigrate, due gattare, un vetrario
polacco, un carabiniere atipico, un piccolo
speculatore, una cricca di criminali prestigiosi e
potenti, quattro cani e una colonia felina del
quartiere. Un vecchio anarchico, erudito ed
eccentrico, è l’alter ego della voce narrante,
un’archeologa gattofila. Protagonista è il gatto
Spelix: è lui che dipana la trama dell’omicidio, grazie
al fiuto straordinario e all’abitudine di raccogliere
oggetti da regalare alle sue protettrici.
Spelix è un apologo, molto aderente alla realtà, sulle
derive intolleranti e autoritarie della città e del
Paese: il declino dell’amore e della protezione dei
gatti vanno di pari passo con la crescita del
disprezzo e dell’ostilità verso gli estranei e i diversi.
In fondo è un’operetta morale sulla convivenza e il
rispetto fra eguali e differenti, ma è anche un
tentativo sperimentale di restituire le parlate delle
persone comuni, soprattutto il romanesco degli
immigrati. Annamaria Rivera, antropologa, studiosa
dei meccanismi e delle strutture del razzismo,
attivista antirazzista, insegna all’università di Bari.
Spelix è il suo primo romanzo. Usando come
pretesto l’indagine di un delitto, la scrittrice
presenta e fa riflettere sul problema sempre più
frequente dell’immigrazione. Oggi si parla sempre
di più di questo problema, ormai diventato attuale,
e purtroppo non mancano gli episodi di razzismo,
pregiudizio e xenofobia. La stessa scrittrice fa
notare quanta fatica facciano gli immigrati ad
ambientarsi in un paese in cui vedevano la speranza
di una vita migliore e più fortunata. Presentando le
difficili e, a volte, tragiche storie di ognuno di essi
l’autrice vuole dare un assaggio delle difficili
condizioni da cui sono costretti a scappare, ma
anche della poca accoglienza e del poco aiuto che
ricevono una volta arrivati in Italia, un Paese da
loro immaginato accogliente e “civile” che si è
rivelato per non esserlo affatto.
Le situazioni, i fatti e i personaggi sono tratti dalla
realtà. La realtà, però, è peggiore della sua
trasfigurazione.
Varaldo Francesca - studentessa Liceo Artistico “A. Martini” Savona
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MIGRITUDE: UN VIAGGIO EPICO IN QUATTRO MOVIMENTI
Parte prima: Quando parla il Sari: La Madre. Testo inglese a fronte.
Shailja Patel, LietoColle, collana “Altre Terre”, 2008, pp. 108, euro 13,00
Questo libro è stato scritto da Shalija Patel, una
poetessa di origine indiana che da anni si occupa di
temi quali la pace e l’emigrazione, ciò aderendo
pure ad associazioni e movimenti promotori e
sostenitori di questi temi.
Migritude: un viaggio epico in quattro movimenti è
una delle sue opere più importanti e significative.
Il libro è realizzato con canoni poetici adattati a
quelli che sono fenomeni all’ordine del giorno.
Esso diventa una poesia in tutto e per tutto con il
solo scopo di aprire la mente di noi lettori a quello
che è il mondo d’oggi.
Quest’opera mette in luce il fenomeno
dell’emigrazione, dovuta il più delle volte alla
povertà e alle guerre interne al proprio paese, in cui
le condizioni di vita sono pressoché impossibili, o
peggio ancora da persecuzioni.
Il tutto è visto in un’ottica personale dell’autrice che
riesce però a far pensare seriamente sul mondo in
cui viviamo.
Chi siamo noi per dire cosa devono fare le persone
che emigrano? Cosa ne sappiamo della loro vita per
giudicarli così negativamente? Perché invece non ci
sforziamo di aiutare chi ne ha veramente bisogno
senza dare opinioni le cui origini sono infondate?
La lettura di questo libro non è molto semplice,
probabilmente a causa della sua struttura. Per
questo lo consiglio ad un pubblico adolescenzialeadulto e a tutti coloro che desiderano approfondire
le proprie conoscenze su un tema che dovremmo
imparare a conoscere.
Francesco Casaccia - studente Liceo Artistico “A. Martini” Savona
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OSARE DI PIÙ
Morte e rinascita della politica
Daniel Cohn-Bendit, Edizioni dell’Asino, collana “I Libri Necesari”, 2010, pp. 80, euro 8,00
Questo piccolo volume raccoglie gli interventi più
recenti dell’autore, Daniel Cohn- Bendit, che hanno
come principale tema il lancio della lista Europe
Ecologie.
Daniel Cohn- Bendit fu uno dei principali
protagonisti del movimento del Maggio 1968 in
Francia, ma, alla fine degli anni ’70, si avvicinò al
movimento dei Verdi tedeschi. Venne eletto sotto
questo simbolo nel consiglio comunale di
Francoforte e, successivamente, al Parlamento
Europeo.
Ma che cos’è l’Europe Ecologie?
E’ una federazione di partiti politici che si è
presentata in occasione delle elezioni europee del
2009 in Francia. Essa comprende i Verdi, la
Federazione delle regioni e dei popoli Solidali ed
esponenti della società civile.
Quello che rende importante questa federazione è il
suo obiettivo di realizzare un “Green New Deal”
come risposta all’urgenza della situazione ecologica
e sociale. Il programma, infatti, prevede molti
cambiamenti che vanno dalla trasformazione
ecologica dell’economia, al rispetto dei diritti
fondamentali alla creazione di un’ Europa più
solidale unita contro l’Apartheid.
Contenendo gli interventi e gli scritti di Daniel
Cohn-Bendit, questo libro ci porta a riflettere in
maniera più attenta su molti aspetti che spesso
sottovalutiamo e porci in un situazione di, come
dice Guido Viale, a cui è stata affidata
l’introduzione, “Apertura nei confronti delle sfide
della nostra epoca, avendo il coraggio di misurarsi
con i suoi problemi più generali e globali.”
Pochi si rendono conto che, per quanto una politica possa essere giusta, non potrà mai essere reputata
tale se non si occupa dei problemi ambientali. Non ha senso pensare alla ricchezza materiale se non si
pensa prima al nostro pianeta.
Penso che la vita sia un bene molto più prezioso del denaro!
Il libro “Osare di più” tratta anche altri temi di attualità come quelli della guerra in Iraq, commentata
attraverso un dialogo tra l’autore e Adam Michnik, in cui diventano i portavoce delle due ideologie nate
nel mondo. C’è infatti chi crede che sia solo un modo per conquistare il petrolio e chi la vede come una
guerra di pace per portare la democrazia.
Penso che la scelta del tema sia stata fatta per ricordarci che sono molti i problemi di cui ci dovremmo
occupare con impegno e dedizione.
Costanza Bellelli - studentessa Liceo Artistico “A. Martini” Savona
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GUERRA E PACE NEL CORANO
Paol Branca, Edizioni Messagero Padova, collana “Hiwăr. Dialogo”, 2009, pp. 96, euro 9,00
“La questione di fondo -spiega l’autore
nell’introduzione- è capire come mai l’islam possa
essere
facilmente
ed
efficacemente
strumentalizzato”, accollandogli la colpa di fatti
tanto spaventosi quanto quelli dell’11 settembre
2001 e molti altri atti terroristici: “…più o meno
esplicitamente da molte parti si sostiene la tesi che
esso vi sia incline per sua stessa natura.”
Il volumetto, che fa parte della collana “Hiwâr –
Dialogo”, nasce dall’esigenza di approfondire in
ambito non solo teologico, ma pure storico-critico,
socio-politico, culturale e spirituale, il dialogo
islamo-cristiano. Vi si argomenta, dunque, con
attenzione e oggettività, su un argomento che
suscita tante discussioni e paure, qualche volta
anche in malafede.
Interessante, tra l’altro, è la spiegazione del jihaâd,
“Ma tu non obbedire a quelli che rifiutan la Fede,
ma combattili con la Parola, in guerra grande”
(Corano, Sura 25, v. 52), che è anche forza della
parola, a partire dal Corano stesso. Intanto, si
procede esaminando il periodo medinese della
predicazione del Profeta, quando la comunità che si
stava costituendo si trova a dover fronteggiare
molti conflitti. I versetti del Corano, via via,
incanalano, infatti, la costruzione della comunità
stessa, con le sue regole e i suoi doveri. La storia
dell’Islam è anche quella dell’evoluzione delle idee e
delle istituzioni proprie del mondo beduino in un
contesto differente.
La scelta delle armi, conclude, quindi, il testo, per i primi musulmani fu una dura necessità temporanea,
ma l’unità, la solidarietà, la pace, furono elementi costruttivi di tale comunità.
Al-Salam (salam ‘pace’, ha la stessa radice di islâm ‘sottomissione a Dio’, infinito di un verbo il cui
participio presente è muslim ‘sottomesso a Dio’, da cui musulmano) è uno dei 99 nomi di Dio e la
riflessione su tali attributi è una ricerca teologica. La pace è il destino ultraterreno dei beati che
l’avranno conquistata con il buon comportamento.
Il saggio analizza, infine, il senso della diversità considerando che, ormai, nel nostro mondo, dove le
comunità religiose si mischiano, non si può più “pretendere di ignorare gli altri o ridurli forzatamente
alla propria misura”.
Termina con una preghiera recitata dai componenti di una fraternità interreligiosa de Il Cairo.
“… O Dio, ti domandiamo di rendere ciascuno di noi integro nel suo credo e fedele alla sua religione,
estraneo a ogni freddezza come a ogni animosità…”
Renata Rusca Zargar
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10
NOTIZIE LOCALI IN BREVE
“Nuove Lettere Persiane”
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11
“Corso di preparazione al test di lingua italiana”
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12
“Cinema, cibo per la mente”
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“Il presidio del Libro”
Presidio del libro di Savona
Presenta il ciclo di incontri
Il Lavoro che cambia nella società di oggi
In collaborazione con:
Comune di Savona Assessorato alla Cultura
Comune di Savona Assessorato ai Quartieri
Provincia di Savona Assessorato alla Cultura
Cgil provinciale di Savona
Istituto Storico della Resistenza e dell’età contemporanea della provincia di Savona
Coop Liguria
Fondazione De Mari
Unione Industriali Savona
Caritas Savona
PROGRAMMA
Mercoledì 9 marzo Sala Mostredella Provincia di Savona, via Sormano 12, ore 16,00
La scuola: ripensarla, costruirla, difenderla. Incontro con Girolamo Di Michele (insegnante e scrittore)
autore del libro La scuola è di tutti (Minimum fax editore).
Introduce: Simona Morando (Presidio del Libro di Savona). Intervengono: Franco Cazzola
segretario generale FLC Cgil Savona Gabriella Viganego Dirigente Scolastico
Martedì 19 aprile Sala Rossa del Comune di Savona, piazza Giulio II, ore 17,00
Lavoro e impresa. Oscar Farinetti, mercante di utopie. Incontro con Oscar Farinetti (imprenditore),
coautore con Anna Sartorio del libro Il mercante di utopie.“e il più recente Coccodè. Il marketing pensiero
Firenze, Giunti, 2009.” La storia di Oscar Farinetti l’inventore di Eataly, Sperling & Kuplfer editore.
Introduce: Paola Mallone, Presidio del libro di Savona. Intervengono: Luciano Pasquale, Unione
industriali Savona (da definire); Francesco Rossello, segretario provinciale Cgil. Modera: Antonella
Granero
Venerdì 20 maggio Sala Rossadel Comune di Savona, corso Italia 19,, ore 17,00
Lavorare tra i libri. Che fine faranno le biblioteche? Incontro con Marco Bellonotto (assistente
bibliotecario presso la Biblioteca civica di Savona), autore del libro Il lettore occasionale. Notizie da una
biblioteca di frontiera (Guida editore)
Introduce: Renata Parodi, del Presidio del libro di Savona. Intervengono: Ferdinando Molteni
assessore alla Cultura del Comune di Savona; Flavio Menardi Noguera, direttore della Biblioteca
mediateca di Finale Ligure.
“LIBROMONDO” - via Magliotto 2, Campus Universitario - Palazzina Branca, 17100 Savona
tel. +39 019 263087 - email: [email protected]
http://informa.provincia.savona.it/cooperazione/libromondo
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“L'Africa delle meraviglie”
L'Africa delle meraviglie
Arti africane nelle collezioni italiane
31 dicembre 2010 – 05 giugno 2011
Castello D’Albertis e Palazzo Ducale
L’esposizione riunisce oltre 350 opere d’arte africana tradizionale di prestigiose collezioni private
italiane, molte delle quali mai esposte prima. Opere dal grande valore estetico capaci di portarci dritti al
cuore delle culture dell’Africa a sud del Sahara, dei loro costumi e modi di vita: dal Mali al Congo, dalla
Costa d’Avorio al Camerun.
La mostra intende offrire un’occasione per scoprire un patrimonio nascosto e l’opportunità di
partecipare all’avventura estetica dei collezionisti, condividendone la curiosità e la passione.
Collezionare è molto più che raccogliere oggetti, è un modo di dar forma al mondo, di gettare uno
sguardo sull’Altro, di costruire un microcosmo fra reale e immaginario che ci parla tanto degli altri
come di noi: se le arti sono africane, le collezione sono italiane.
Costruito su più scenari che si intersecano - quello della presenza forte degli oggetti, quello delle loro
esistenze molteplici e mutevoli, quello dei fantasmi e desideri che le stesse opere suscitano in noi l’allestimento pone l’accento sulla materialità e la tattilità degli oggetti d’arte africani, creando
un’ambientazione che associa immediatezza e capacità evocativa, e rinunciando dove possibile a vetrine
o apparati didattici che ingabbiano le opere.
VISITE GUIDATE
Sabato e domenica alle ore 15.00
10 euro comprensivi del biglietto alla mostra
Prezzo biglietto: intero 9 euro, ridotto 7 euro, scuole e studenti fino ai 26 anni 3 euro (valido per
entrambe le sedi)
Orario:
Castello D’Albertis
ottobre-marzo:
C.so Dogali 18, 16134 Genova
Museo delle Culture del
martedì-venerdì 10.00-17.00;
Tel. 0102723820/0102723464
sabato e domenica 10.00-18.00
Mondo
aprile-settembre:
www.castellodalbertis.museidigenova.it
martedì-venerdì 10.00-18.00;
Museo delle Musiche
sabato
e domenica 10.00-19.00
[email protected]
lunedì chiuso
dei Popoli
“LIBROMONDO” - via Magliotto 2, Campus Universitario - Palazzina Branca, 17100 Savona
tel. +39 019 263087 - email: [email protected]
http://informa.provincia.savona.it/cooperazione/libromondo
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