startup, dove nascono e perche falliscono
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startup, dove nascono e perche falliscono
STARTUP, DOVE NASCONO E PERCHE FALLISCONO di Giuliano Aluffi Da noi sono oltre 5.400 . Ma il tasso di insuccesso è alto. Le cause? Negli Usa le hanno analizzate. E un esperto ci spiega i punti deboli di quelle italiane e oltre 5.400 startup italiane (410 per cento rispetto al 2014) non hanno mai avuto il vento in poppa come oggi: il rapporto 2016 dell'European Digital Forum vede l'Italia seconda solo all'Olanda nel soddisfare i punti dello Startup Manifesto , ovvero l'elenco di condizioni che rendono un habitat fertile.`Ira queste: la possibilità di costituire online e gratis una startup, l' accesso facile al crowdfunding , poter retribuire i collaboratori con salari variabili e stock option , un consistente credito d'imposta e una procedura fallimentare snella. Secondo un' analisi della società di marketing Fractl, realizzata a partire da 193 blog post scritti da fondatori di startup americane come commento alla chiusura di una loro società, le cause più comuni di insuccesso sono invece: l'insostenibilità del modello di business ( citata in 51 casi ), l'esaurimento della liquidità (46), l'insufficiente domanda di mercato (34), la penuria di investitori (25), L problemi tecnici e di prodotto (24), surclassamento ad opera dei concorrenti (19), mancanza di obiettivi chiari (17). E da noi? «La mancanza di business model e di domanda di mercato sono due fattori chiave. Poi l'esaurimento della liquidità: se il modello di business non è efficace, anche se si ha successo nel fundraising poi non si fa molta strada» spiega al Venerdì Luigi Capello, amministratore delegato di LVenture Group e fondatore diLuiss Enlabs di Roma, maggiore acceleratore d'imprese italiano. «Ci sono due grandi differenze tra noi e gli Usa, riguardo alle startup. Anzitutto i capitali investiti da business angel e venture capitalista nel 2015 sono stati 70 miliardi di dollari in America e circa 100 milioni di euro in Italia». £altra grande differenza è la cultura del fallimento: «Gli americani dicono fall fast, ovvero: se vedi che le cose non vanno, cerca di chiudere in fretta per provare altro, mettendo a frutto ciò che puoi imparare dal fallimento» osserva Capello. «Per gli italiani, invece, fallire è un'esperienza psicologicamente devastante, e le startup in crisi si trascinano per più tempo del dovuto. Poi ci sono anche le startup che nonhanno ancora accesso al mercato dei capitali: fatte da una o due persone che ci lavorano nei ritagli di tempo. Sono migliaia, ma hanno tassi di fallimento altissimi. Va tenuto presente che il tasso medio di riuscita delle startup è intorno al 10 percento». Infine, grazie al credito d'imposta varato dal Mise, chi investe nelle startup oggi paga il 19 per cento in meno di tasse. «È molto utile» chiude Cappello «anche perché incoraggiare il venture capital significa investire nel futuro del Paese». INSOSTENIBILITA DEL MODELLO DI BUSINESS (2j ESAURIMENTO DELLA LIQUIDITA 3) INSUFFICIENTE DOMANDA DI MERCATO PENURIA DI INVESTITORI PROBLEMI TECNICI I=.