GRUPPO AMMINISTRAZIONE DI SOSTEGNO PAROLA CHIAVE
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GRUPPO AMMINISTRAZIONE DI SOSTEGNO PAROLA CHIAVE
SIMPOSIO “UNA RETE PER GENERARE APPARTENENZA ALLA COMUNITA’ PROFESSIONALE E PROMUOVERE PARTECIPAZIONE POLITICA: UN MANIFESTO DI IDEE E AZIONI POSITIVE PER LA PROFESSIONE DEGLI ASSISTENTI SOCIALI 29 GIUGNO 2015 Nell’ambito della Conferenza “Social Work Education in Europe: towards 2015 – Milano, Italy EASSW-AIDOSS 29th June - 2nd July 2015 Milan, Italy - Bicocca University GRUPPO AMMINISTRAZIONE DI SOSTEGNO PAROLA CHIAVE: INTEGRAZIONE DEI SAPERI RELATORE: DANIELA POLO Per garantire la tutela delle persone non autonome la legge 6/2004 ha introdotto il nuovo istituto dell’Amministrazione di sostegno e, insieme, anche il concetto di protezione giuridica della persona non autonoma (o fragile). La nuova norma consente di circoscrivere la limitazione della libertà della persona alle sue effettive necessità, affidando ad un Amministratore di Sostegno (AdS) la sua rappresentanza giuridica solo per i compiti che la persona non è in grado di svolgere, e che il Giudice Tutelare ha espressamente individuato nel decreto di apertura del provvedimento. Non è questa la sede per illustrare o approfondire la legge. Ricorderò solo alcuni ambiti che intervengono direttamente sulla nostra professione e che hanno stretta relazione con i bisogni di formazione di base e di a g g i or na me nt o , pe r c hé i l t e ma de l l a pr ot e z i one g i ur i di c a me t t e l ’ a s s i s t e nt e s oc i a l e di f r ont e a l l a ne c e s s i t à di integrare la propria formazione con nuovi saperi per affrontare con competenza le numerose operatività che nascono da l l ’ a ppl i c a z i one del l a l eg g e e c he v edono l ’ a s s i s t ent e s oc i a l e c ome un pr ot a g oni s t a significativo oltre che snodo per lo sviluppo di nuove risposte a nuovi bisogni. Vog l i o qui r i c or da r e l ’ el ement o c he pi ù r i g ua r da l a nos t r a pr of es s i one, ov v er o i nuov i ob blighi dettati per i responsabili dei servizi sanitari e sociali pubblici e privati direttamente impegnati nella cura e assistenza della persona1, da cui discende l ’ obbl i g o degli operatori sociali i mpe g na t i ne l l a c ur a e ne l l ’ a s s i s t e nz a de l l a persona di segnalare ai loro responsabili i fatti che rendono opportuna questa azione giuridica, e di farsi parte attiva della fase istruttoria. I n c a s o di ma nc a t o a de mpi me nt o di que s t o dov e r e , qua l or a l ’ i ne r z i a por t i da nno a l l a pe r s ona , pot r e bbe configurarsi il reat o di omi s s i one d’ a t t i d’ uf f i c i o. Questa disposizione della legge porta modifiche nello stile della presa in carico degli assistenti sociali che operano nelle aree della fragilità, perché obbliga a valutare attentamente il bisogno di protezione giuridica per non a bus a r ne, obbl i g a a v eder l o i ns er i t o c ome el e ment o nec es s a r i o nel l ’ el a bor a z i one di un i nt er v ent o, obbliga ad una visione allargata del caso e al coinvolgimento di protagonisti anche oltre la famiglia stretta, e se necessario obbliga ad intervenire con tecniche di mediazione famigliare. La legge pone la protezione giuridica come garanzia per la qualità della vita della persona non autonoma, ma nel contempo diventa garanzia anche per i servizi che hanno in questo modo la possibilità di contrastare i rischi derivanti dalla autoreferenzialità quando intervengono su persone sole e non autonome o su persone senza famigliari in grado di assumersi qualche ordine di responsabilità (= confronto e condivisione del l e r es pons a bi l i t à c on l ’ AdS ) . La legge 6/04 apre una connessione tra le Istituzioni che erogano servizi sociali e sanitari ed i Tribunali Ordinari introducendo nuove procedure (il ricorso richiede tecnica e rispetto della ritualità) e i dettagli del l ’ oper a t i v i t à ha nno di mos t r a t o i l bi s og no di f or t e sussidiarietà tra istituzioni pubbliche e private, bisogno r a c c ol t o da l l a Re g i one L omba r di a c on l ’ a v v i o de l “ Sistema per la protezione giuridica”delle persone fragili e l ’ e ma na z i one d i Linee guida per consentire il suo impianto, tesaurizzando gli esiti del quadriennale Progetto AdS promosso da Fondazione Cariplo e dal coordinamento dei centri di servizi volontariato. Cons a pev ol e di ques t e “ nov i t à ” i l CROAS t r e a nni f a ha a t t i v a t o un g r uppo c ons i l i a r e s ul l ’ AdS - di cui sono referente e che qui rappresento - che ha lavorato intorno ad aspetti critici e deontologicamente rilevanti per 1 letteralmente: I responsabili dei servizi sanitari e sociali ove a conoscenza di fatti tali da rendere opportuna l’apertura del procedimento di amministrazione di sostegno, sono tenuti a proporre al giudice tutelare il ricorso di cui all’articolo 407 o a fornirne comunque notizia al pubblico ministero SIMPOSIO “UNA RETE PER GENERARE APPARTENENZA ALLA COMUNITA’ PROFESSIONALE E PROMUOVERE PARTECIPAZIONE POLITICA: UN MANIFESTO DI IDEE E AZIONI POSITIVE PER LA PROFESSIONE DEGLI ASSISTENTI SOCIALI 29 GIUGNO 2015 Nell’ambito della Conferenza “Social Work Education in Europe: towards 2015 – Milano, Italy EASSW-AIDOSS 29th June - 2nd July 2015 Milan, Italy - Bicocca University l a pr of e s s i one : i n v i t o t ut t i a v e de r e i doc ume nt i pos t a t i s ul s i t o de l l ’ or di ne e d i n pa r t i c ol a r e i l doc ume nt o che ha cercato di rispondere ad una questioni deontologica molto r i c or r e nt e , os s i a l ’ os s e r v a nz a de l comma 3 del l ’ a r t . 4 08 c . c . r e l a t i v o a l l ’ i mpos s i bi l i t à di ricoprire le funzioni di amministratore di sostegno gli operatori dei servizi pubblici o privati che hanno in cura o in carico il beneficiario”. In questa sede richiamo la vostra attenzione sulla necessità degli assistenti sociali di integrare il sapere di base con conoscenze tradizionalmente appartenenti ad altre professioni e focalizzo l’attenzione su alcuni processi d’intervento che più di altri necessitano di una trasmigrazione (o contaminazione) di saperi: a. I servizi delle aree della fragilità si devono interfacciare con organi del Tribunale Ordinario, nello specifico della Volontaria Giurisdizione che è accessibile senza la tutela legale: → occorrono competenze giuridiche per interagire con organismi che hanno riti e procedure codificate (ben note agli avvocati) e per preparare un ricorso adeguato; → occorre abilità nella stesura relazione sociale che viene percepita dai Giudici alla stregua di una perizia tecnica d’ufficio (metodi e tecniche finalizzate all’obiettivo); b. La protezione giuridica induce modifiche nello stile della presa in carico e obbliga gli operatori ad andare oltre la richiesta di una prestazione e ad entrare più a fondo nel merito delle dinamiche famigliari e parentali e nel merito delle scelte programmatorie e di vita: → oc c or r e s a per a ffr ont a r e s i t ua z i oni di c onfliua l i t à utilizzando ordinariamente tecniche di mediazione (oggi si tende ad affidare questi interventi a specialisti e a psicologi in appositi contesti di servizio) → occorre luso ordinario e consolidato del lavoro di rete (bisogno di coinvolgere rete parentale e amicale) e l’integrazione con le potenzialità del volontariato con un lavoro sociale di comunità (azione sussidiaria); → occorre capacità di progettazione, organizzazione e gestione di nuovi servizi (si pensi al bisogno di reperire persone idonee al ruolo di AdS e alla loro formazione, coordinamento, abbinamento, supporto …); → occorre approfondire le tecniche di lavoro di gruppo e promuovere gruppi (per AdS che dal confronto con altri traggono competenze e sicurezza, per individuare persone idonee al ruolo) c. Per le persone con disabilità la protezione giuridica si rende necessaria per la progettazione del dopo di noi. Occorre riconoscere che la persona fragile è titolare di diritti economici e successori che non possono essere ignorati a vantaggio di altri soggetti della famiglia, diritti che devono essere tutelati e garantiti per la persona (necessità di cure e assistenza costanti e protratte nel tempo), e per la società (è un dovere evitare l’uso improprio o distorto del denaro pubblico per interventi su soggetti capienti): → servono competenze notarili, economiche, assicurative e previdenziali per valutare le situazioni e sostenere/accompagnare le famiglie, per accrescere le capacità di autosufficienza economica della persona fragile, per valutare la capacità di partecipazione alla spesa dei servizi; d. Consentendo l’accesso alle disponibilità economiche del beneficiario, la protezione giuridica permette di ampliare le garanzie sulla qualità della sua vita con progetti individualizzati più articolati. Permette anche di intervenire per tutelare interessi personali: si pensi ad una persona non autonoma coinvolta in una separazione, esclusa da un testamento, coinvolta nella vendita di un’abitazione …: → s er v ono c ompet enz e di na t ur a g i ur i di c a e not a r i l e, ec onomi c a , fis c a l e e ba nc a r i a , a s s i c ur av a e previdenziale; e. La protezione giuridica consente di contrastare l’autoreferenzialità dei servizi sociali che agiscono sulle persone sole perché permette all’assistente sociale di condividere le sue scelte con il rappresentante giuridico, e a quest’ultimo, deputato all’azione di prossimità, permette di vigilare sulla congruenza degli interventi nel corso del tempo e ad attivare eventuali modifiche al progetto: SIMPOSIO “UNA RETE PER GENERARE APPARTENENZA ALLA COMUNITA’ PROFESSIONALE E PROMUOVERE PARTECIPAZIONE POLITICA: UN MANIFESTO DI IDEE E AZIONI POSITIVE PER LA PROFESSIONE DEGLI ASSISTENTI SOCIALI 29 GIUGNO 2015 Nell’ambito della Conferenza “Social Work Education in Europe: towards 2015 – Milano, Italy EASSW-AIDOSS 29th June - 2nd July 2015 Milan, Italy - Bicocca University f. → occorre saper riconoscere i nuovi obblighi e saper dosare i nuovi poteri; ad esempio, lAS ha acquisito il potere di segnalare al Giudice eventuali inadempienze dell’AdS che recano pregiudizio al beneficiario: occorre saper agire con metodo (tipico dell’operare giuridico) e molta professionalità nella stesura delle relazioni sociali (questo sempre!); Per chi opera nei nuovi servizi di protezione giuridica o negli uffici di gestione delle tutele e delle amministrazioni di sostegno: → serve sapere amministrare il patrimonio del beneficiario orientando le risorse al migliore progetto di vita: occorrono competenze complementari di tipo amministrativo, burocratico, bancario, previdenziale, assicurativo … conoscere bene, le normative regionali, le norme sul consenso informato per le cure sanitarie e la tutela della privacy … Mi auguro di aver dato un’idea del bisogno di allargare lo spettro delle nuove conoscenze che occorrono all’assistente sociale per poter adeguatamente operare, e di aver offerto uno stimolo a che le Università e le agenzie di formazione propongano percorsi capaci di rispondere a queste nuove esigenze. L’università Cattolica di Milano e di Brescia hanno ben compreso la necessità di curare la proposta formativa dando alle forme di tutela uno spazio maggiore nell’ambito delle materie giuridiche, e integrando il piano di studi con la proposta di un laboratorio di libera scelta degli allievi: è l’inizio di un percorso che è auspicabile diventi più sistematico e più approfondito, magari sostenuto da tirocini. Ringrazio l’Ordine Lombardo degli AS che, avendo subito compreso quanto la nuova legge incida sull’operatività degli assistenti sociali, quanto abbia implicazioni di carattere deontologico, e quanto faccia emergere bisogni e nuove criticità, ha il merito di aver cercato risposte attivando questo gruppo consigliare sull’AdS. E mi fa particolarmente piacere annunciare che il gruppo AdS ha sottoposto all’approvazione del consiglio, che le ha approvate, le LINEE DI INDIRIZZO per assistenti sociali in tema di amministrazione di sostegno e protezione giuridica delle persone prive in tutto o in parte di autonomia e che oggi trovate tra i materiali che vi sono stati consegnati. Mi auguro che il lavoro di tutti, con queste indicazioni, possa essere facilitato! Grazie per la vostra attenzione!