ho mangiato gli insetti all`expo

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ho mangiato gli insetti all`expo
Milano
Il nostro Ranuccio Bastoni ha
Il giornalista Ranuccio
Bastoni (a destra),
autore del servizio,
e il consigliere
del Comune
di Milano
Andrea
Mascaretti.
Q
di Ranuccio Bastoni
Milano, settembre
uando il Direttore di Grand Hotel mi ha
detto «vedrai, è un servizio di tutto relax,
dovrai soltanto mangiare», dovevo capire subito che sotto c’era la fregatura. E
infatti, nel giro di qualche ora, mi sono catapultato all’Expo di Milano a mangiare, sì, ma
gli insetti. Era da maggio, dall’epoca dell’apertura dell’esposizione internazionale dedicata al tema dell’alimentazione, che se ne
parlava: all’Expo si potranno mangiare grilli,
cavallette e altre meraviglie del mondo animale. Poi c’erano stati problemi di permessi
perché questi cibi, molto apprezzati in alcuni
Paesi del mondo, qui da noi sono vietati. Ma
poi tutto si è sbloccato e io ho avuto, diciamo,
la fortuna di essere il primo “collaudatore” di
queste prelibatezze a noi sconosciute. Mi vedete nella foto in alto. Ho la faccia un po’
sorpresa, intimorita, mentre porto alla bocca
il primo boccone. Ma queste righe testimoniano che sono ancora vivo. E, vi devo dire,
per niente insoddisfatto.
A invitare il giornale a questa degustazione
era stato Andrea Mascaretti, consigliere al
Comune di Milano fino al 2006 e coordinatore del progetto “Edible Insects” (“Insetti
commestibili”), che, nella foto in alto, vedete
alla mia sinistra. Quando arrivo, in tarda mattinata, mi accoglie con un sorriso e mi promette: «Sarà un’esperienza indimenticabile».
Io, che ancora ignoro ciò che dovrò assaggiare, decido di fidarmi e lo seguo. Insieme dribliamo la folla di visitatori che ogni giorno
riempie la fiera e arriviamo davanti al padiglione del Belgio, il Paese che ha portato in
Italia gli “insetti commestibili”.
La grande kermesse comincia con bicchierini
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«Al padiglione del
Belgio hanno
presentato piatti
realizzati con
lombrichi e altri
esserini che per noi
sono disgustosi»,
dice giornalista.
«In realtà non si
vedono neppure e
il risultato è ottimo
e sorprendente»
di fusilli al pomodoro. Afferro il mio bicchiere e lo osservo ben bene. Poi, con la forchetta,
sposto un fusillo. E strabuzzo gli occhi: in
mezzo alla pasta nuotavano piccoli oggettini
bianchi, oblunghi.
«Tranquillo, non sono vermetti», dicono le
due ragazze che riempiono i bicchierini. «Sono soltanto pinoli italiani». Così, rassicurato,
passo all’assaggio. La pasta fredda è al dente
e dà l’impressione di essere integrale. Lo chef
l’ha condita con pomodorini pachino, una
foglietta di basilico, maggiorana, pesto e olio
d’oliva. Sa leggermente di nocciole tostate e
devo dire che è proprio buona!
«La pasta è stata impastata con farina di
larve dei vermi della farina, essiccate e macinate…», spiegano. Ecco perché non ho
visto vermicelli zampettare: erano ben nascosti nel bicchiere, camuffati per non farci
impressione.
Poi è il turno dei crostini. L’aspetto, anche
questa volta è rassicurante: fettine di pane
con uno strato di formaggio e, sopra, un invitante purè di carote o di pomodoro. Però ormai lo so che c’è il trucco... E infatti ben presto scopro che quelle non sono semplici creme di carote e pomodoro, ma sono state arricchite con càmole, i vermi della farina, e grilli.
Sì, avete capito bene: quei simpatici insettini
che alla sera d’estate intonano estenuanti
concerti d’amore nei prati e nei giardini. Che
però, così come le càmole (che noi normalmente ci danniamo a eliminare) sono stati
essiccati, tritati finemente e amalgamati alla
crema, in modo che non si vedano. Ma anche
in questo caso, vinta l’istintiva diffidenza, devo dire che non sono affatto male.
Quando finisce la degustazione scopro che i
piatti a base di insetti non sono soltanto una
“curiosità”, una cosa bizzarra realizzata per il
assaggiato il “cibo del futuro”. E ci racconta la sua esperienza
“HO MANGIATO GLI INSETTI ALL’EXPO”
«Credevo fossero
fusilli integrali»
sopra, due bicSONO A BASE DI LARVE DI VERMI Qui
chierini di fusilli con-
diti con pomodorini pachino, pinoli, basilico, maggiorana, pesto e olio d’oliva. «Mi
sembravano fusilli integrali», dice Ranuccio Bastoni. «In realtà sono fatti con farina di
larve dei vermi della farina, essiccate e macinate. Ed erano proprio buoni».
gusto di stupire. In realtà ho appena assaggiato il “cibo del futuro”. Sì, perché visto
che gli insetti abbondano e considerato come vanno le cose con la sovrappopolazione
e l’inquinamento, in futuro ci ciberemo
regolarmente con cavallette, scorpioni, larve ecc. Per gli esperti, già ora due miliardi
di persone nel mondo se ne cibano regolarmente perché hanno un altissimo valore
nutrizionale. «Oggi un terzo della produzione mondiale di cereali, 750 milioni di
tonnellate, nutre animali allevati per la produzione di carne», dice Andrea Mascaretti.
«Che, a loro volta, generano gas serra e
inquinano come tutti i trasporti aerei, navali, stradali e ferroviari insieme. Dovremo
mangiare insetti se non vorremo estinguerci per l’inquinamento e la scarsità di cibo».
Poi, prima di andare via, Andrea Mascaretti mi si avvicina brandendo un ultimo crostino alla carota. «Un ultimo assaggio?»,
mi chiede.
«Ma sì», gli rispondo. «Facciamoci questa
abbuffata di càmole!». E pensare che l’altro
giorno ho disinfestato la cantina, che era piena di scarafaggi. Averlo saputo, quelli sì che
sarebbero stati prodotti freschi… anzi, vivi.■
Sembra un
normale purè
di carote
E INVECE È FATTO CON I GRILLI
Qui sopra, un crostino
con uno strato di formaggio caprino, sopra, purè di carote. «L’aspetto era rassicurante, ma io sapevo che
c’era il trucco», dice il nostro collaboratore. «E infatti la crema di carote è arricchita
con càmole (i vermi della farina) e grilli, anche in questo caso essiccati e tritati».
DA NOI SONO ILLEGALI
Sopra, un momento della degustazione.
In Italia l’uso di insetti a fini alimentari
è ancora illegale e per poterli presentare
all’Expo ci sono voluti permessi speciali.
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